View Full Version : Curiosità su Curriculum
SlimSh@dy
05-01-2008, 15:24
Ciao a tutti, ma in un curriculum è utile inserire i seminari a cui si è partecipato? Specificando solo data dell'evento e titolo??
Secondo me solo se particolarmente importanti..e se non hai altro di più rilevante da mettere (per avere un cv corto, dovrebbe essere massimo di 2 pagine)
SlimSh@dy
05-01-2008, 19:59
Secondo me solo se particolarmente importanti..e se non hai altro di più rilevante da mettere (per avere un cv corto, dovrebbe essere massimo di 2 pagine)
Vabbè occupa pochissimo spazio mettere il titolo dell'evento e la data :D :D
vaio-man
06-01-2008, 00:48
no, non è utile, non è un corso è solo un seminario per cultura personale, alle aziende interessa già poco dei corsi a meno che non sia alla prima esperienza, figuriamoci dei seminari, io non li metterei :D
SlimSh@dy
06-01-2008, 01:03
no, non è utile, non è un corso è solo un seminario per cultura personale, alle aziende interessa già poco dei corsi a meno che non sia alla prima esperienza, figuriamoci dei seminari, io non li metterei :D
Si dovrei laurearmi tra 1 anno e volevo sapere se in qualche modo poteva essere utile aggiungere qualche seminario nel curriculum visto che di esperienze lavorative non ne ho avute:cool: :cool: . Ma l'esperienza di 4 anni fatta quando avevo 15 anni in un negozio di Computer senza contratto vale o no??Cioè dovrei scriverlo sul curriculum??:confused: :confused:
Gargoyle
06-01-2008, 06:52
Ma l'esperienza di 4 anni fatta quando avevo 15 anni in un negozio di Computer senza contratto vale o no??Cioè dovrei scriverlo sul curriculum??:confused: :confused:Sì.
Ad un colloquio di lavoro o a leggere il tuo curriculum non c'è la Guardia di Finanza.
SlimSh@dy
06-01-2008, 11:55
Sì.
Ad un colloquio di lavoro o a leggere il tuo curriculum non c'è la Guardia di Finanza.
OK :D :D
mi attacco a questo thread per non aprirne tremila sui curriculum...
Ho anche io una curiosità sul curriculum. Inizialmente nel mio avevo messo le varie esperienze pratiche fatte all'interno dell'università, le cose fatte per conto mio che avevano attinenza agli studi, etc. Insomma, per mettere qualcosa nel CV di un neolaureato.
Ora che, ridendo e scherzano, sono due anni che ho finito, ho una mezza paginetta di progetti che ho fatto che iniziano a fare la loro figura.
Dato che ho sempre sentito dire che il CV dovrebbe stare sulle due pagine di lunghezza, finora sono sempre riuscito a togliere qualche cosa che era inutile e a modificare l'impaginazione per farci stare tutto, ma ora ho superato il limite.
Il mio dubbio è questo: ci sono cose che, relativamente al lavoro, non hanno alcun peso; tuttavia mi dispiace toglierle perchè comunque danno una seppur minima idea di tutto quello che c'è "al contorno", ossia di come la persona è e di ciò che gli piace fare e ha fatto.
Dall'altra parte ci sono le esperienze universitarie, che non sono certamente paragonabili a quelle lavorative, ma che ritengo abbiano pure loro motivo di esserci, soprattutto perchè in parte sono state fatte anche all'estero durante l'erasmus.
Allora, a questo punto ho due possibilità: o passo a tre pagine (due e mezzo in realtà) e lascio serio e "faceto", oppure rado al suolo l'intera sezione "esperienze extracurricolari".
Voi che dite? Secondo me prima o poi si passano le due pagine, non c'è scampo... io quindi le passerei adesso...
E se tu le mettessi sulla lettera di presentazione?E' la prima cosa che mi viene in mente...comunque conta che il cv andrebbe preparato ogni volta in base all'azienda a cui ci si presenta. Esempio: all'uni hai fatto un progetto sulla riproduzione degli insetti in Corea e un altro su web design...togli quello che non è rilevante per l'azienda a cui ti proponi!
yorkeiser
08-01-2008, 17:21
Direi che le cose fatte per conto tuo hanno un peso piuttosto relativo per un eventuale selezionatore, quindi fai bene a citarle tra le conoscenze personali, ma senza dilungarti e magari selezionando solo quelle che secondo te possono avere un peso rilevante per l'azienda per cui ti candidi. Mediamente, purtroppo, il selezionatore non è molto interessato alla tua personalità in generale, ma solo a quelle qualità da cui l'eventuale azienda può trarre vantaggio. Ripeto, purtroppo. Perchè poi, a furia di leggere richieste di capacità, volontà, dedizione, frizzi e mazzi, a volte molte offerte di lavoro mi sembrano dire tra le righe "cercasi sgobbone che lavori il più possibile e sia disposto a prendere pedate senza lamentarsi"... Ma magari è solo una mia impressione :rolleyes:
E se tu le mettessi sulla lettera di presentazione?E' la prima cosa che mi viene in mente...comunque conta che il cv andrebbe preparato ogni volta in base all'azienda a cui ci si presenta. Esempio: all'uni hai fatto un progetto sulla riproduzione degli insetti in Corea e un altro su web design...togli quello che non è rilevante per l'azienda a cui ti proponi!
Beh diciamo che nel mio campo (o meglio, nel campo in cui vorrei stare) tutto quello che ho fatto all'università è rilevante.
Mi spiego meglio: per lavorare come progettista elettronico è rilevante tutta l'esperienza in elettronica che hai avuto, a prescindere da quale fosse il progetto a cui era applicata.
E' ovvio che se dovessi mandare il curriculum all'azienda che fa il prodotto X e io ho fatto già esperienza sui prodotti X e Y, quella sull'X sarebbe messa bene in evidenza ;)
Comunque quello che dici è corretto, credo che nel mio caso specifico non sia applicabile, almeno data la quantità di esperienze che ho fatto finora che rendono forse controproducente una eccessiva selezione.
No, io mi riferivo piuttosto ad un altro fatto... cioè, io ho in prima pagina, oltre ai dati, i lavori che ho svolto (con un paio di foto, per altro, perchè secondo me ci stanno molto bene). Poi ora mi è passata in seconda pagina il curriculum degli studi e le lingue, di seguito ho le esperienze pratiche all'interno dell'università e le competenze acquisite durante il lavoro.
Alla fine, e passerebbero in terza pagina, ho le esperienze correlate agli studi fatti (lavoretti fatti durante gli studi, per esempio, quando ho lavorano nel negozio di PC oppure facendo esperienza presso la ditta di un amico, lavori fatti per conto mio, etc) e le esperienze che non c'entrano niente con il lavoro. Diciamo, queste cose sono quelle che ti dicono che una persona ha tanti interessi, tante conoscenze, è brava a fare tante altre cose, è flessibile e duttile, etc. E' chiaro che all'azienda gliene fregherà poco dal punto di vista lavorativo se ho fatto giochi di ruolo o da tavolo, ho fatto modellini per studi di architettura o faccio modellismo :D , però per esempio nell'ultimo lavoro che ho fatto l'esperienza acquisita nel modellismo mi è stata molto utile. Voglio dire, non si sa mai, no? E d'altra parte, l'ameba secchiona non rientra nel mio stile di vita :D
Ma insomma, possibile che il curriculum debba essere il "due e non più due"?
Ah, nota a margine: il mio curriculum NON verrà inviato in Italia.
Direi che le cose fatte per conto tuo hanno un peso piuttosto relativo per un eventuale selezionatore, quindi fai bene a citarle tra le conoscenze personali, ma senza dilungarti e magari selezionando solo quelle che secondo te possono avere un peso rilevante per l'azienda per cui ti candidi. Mediamente, purtroppo, il selezionatore non è molto interessato alla tua personalità in generale, ma solo a quelle qualità da cui l'eventuale azienda può trarre vantaggio. Ripeto, purtroppo. Perchè poi, a furia di leggere richieste di capacità, volontà, dedizione, frizzi e mazzi, a volte molte offerte di lavoro mi sembrano dire tra le righe "cercasi sgobbone che lavori il più possibile e sia disposto a prendere pedate senza lamentarsi"... Ma magari è solo una mia impressione :rolleyes:
Vero.
ho un barlume di speranza derivante dal fatto che non cerco lavoro in Italia e finora le risposte che ho avuto (pur negative) mi hanno fatto capire che il curriculum era stato letto tutto...
La parte extracurricolare in realtà non è lunga, col tempo si è ridotta a cinque righe (cinque punti in realtà, sono poche parole) dato che è stata tagliuzzata per fare posto ad altro. E' più una questione di "aspetto", di differenza di forma tra le due e due+1 pagine.
yorkeiser
08-01-2008, 17:37
Guarda, secondo me è inutile essere eccessivamente attenti al numero di pagine, 2 pagine o 2 e mezza fa poca differenza. Vale comunque il principio che più cose scrivi in meno righe (ergo, più riesci a riassumere), meglio è. Considera che il mio curriculum, che oltre alla laurea riassume una decina di anni di esperienze varie, non va oltre la pagina e mezzo con un Verdana corpo 12.
Secondo me il CV (specialmente fuori dall'Italia) deve restare in una pagina. Se proprio non ci riesci, hai 10 o piu' anni di esperienze lavorative, diversi corsi di studi e quant'altro allora fanne 2. Superare le 2 potrebbe significare essere scartati a priori.
Come sia possibile far entrare tutto in una pagina? Basta essere brevi, come vogliono i selezionatori. Ad esempio una laurea con specializzazione occupa una riga, certo non di piu'. E 5 righe (o punti) extra curriculum sono decisamente troppi. Due righe sono piu' che sufficienti
Guarda, secondo me è inutile essere eccessivamente attenti al numero di pagine, 2 pagine o 2 e mezza fa poca differenza. Vale comunque il principio che più cose scrivi in meno righe (ergo, più riesci a riassumere), meglio è. Considera che il mio curriculum, che oltre alla laurea riassume una decina di anni di esperienze varie, non va oltre la pagina e mezzo con un Verdana corpo 12.
:stordita:
Tu pensa che a me hanno detto che riassumo troppo e che scrivo le cose come se fossero delle cose banali quando invece sono lavori molto complessi... boh non so, cioè chiaramente dipende anche dal campo, ma secondo me se uno fa un progetto un MINIMO di descrizione di cosa ha fatto va messo. Chiaramente chi lo legge difficilmente è un tecnico per cui non si devono mettere dettagli inutili, però mi sembra eccessivo (prendo un esempio concreto) che, se io ho fatto lo strumento X, scriva:
"dal 03/2007 al 09/2007: realizzazione strumento X"
ma piuttosto
"dal 03/2007 al 09/2007: realizzazione strumento X. Lo strumento è in grado di fare questo e quest'altro; la realizzazione ha richiesto questa cosa e quest'altra; il progetto ha riguardato gli aspetti elettrici e meccanici; attualmente è impiegato per fare questo e quest'altro"
Ora vi faccio inorridire: ho messo anche una foto a fianco :D
Cioè, secondo me prima di tutto è più di impatto (è ovviamente una bella foto :D ), chiaramente occupa spazio, però è immediata e fa vedere che ho fatto realmente qualcosa di concreto (rarità in ambito universitario).
Secondo me il CV (specialmente fuori dall'Italia) deve restare in una pagina. Se proprio non ci riesci, hai 10 o piu' anni di esperienze lavorative, diversi corsi di studi e quant'altro allora fanne 2. Superare le 2 potrebbe significare essere scartati a priori.
Come sia possibile far entrare tutto in una pagina? Basta essere brevi, come vogliono i selezionatori. Ad esempio una laurea con specializzazione occupa una riga, certo non di piu'. E 5 righe (o punti) extra curriculum sono decisamente troppi. Due righe sono piu' che sufficienti
Cioè, una pagina intendi due facciate, vero?
Non so, mi sembra molto "estremo" quello che dici... la laurea occupa una riga. Mah, difficile, onestamente: io ho messo la data, il voto, vecchio ordinamento, dove è stata conseguita, il titolo della tesi, dove è stata svolta e due righe di riassunto sull'argomento e quello che ho fatto.
Riguardo ai 5 punti, forse mi sono spiegato male io.
Sono cinque punti nel senso che sono:
- Attività X
- Attività Y
- Attività Z
...
Messe in fila sarebbero tranquillamente due righe, ma non si capirebbe niente.
Credo che anche la semplicità di lettura sia fondamentale, così come mettere in evidenza le varie cose distinguendole una dall'altra.
Potrei far stare tutto in una pagina, togliendo a capo, impaginazione, separazione di categorie, ma poi non si capirebbe un emerito niente.
Credo che si legga molto più rapidamente un curriculum di tre pagine impostato in maniera chiara piuttosto che uno di una pagina dove tutto è su un'unica riga. Soprattutto, credo che saltino molte più cose all'occhio.
Guarda, facciamo una cosa: adesso faccio uno screenshot e ti faccio vedere la prima pagina ;)
Anzi, dati i rompicoglioni che ci sono sul forum e che so che in altre occasioni si sono dedicati al boicottaggio lavorativo, ve lo mando in pvt per non distribuire informazioni "sensibili". Se qualcun altro lo vuole vedere me lo scriva che gli mando il link.
mandati.
Toh, faccio un altro esempio.
Prendiamo la sezione "lingue".
Lingua madre: italiano
Inglese: due anni di corso presso la Scuola di lingue InLingua, sede di Ferrara, un esame sostenuto all’università superato col massimo dei voti; varie esperienze all’estero.
Scrittura: Buono Lettura: Eccellente Parlato: Eccellente
Spagnolo: sei mesi trascorsi in Spagna, corso di lingue presso l’università spagnola con esame finale e certificato di partecipazione.
Scrittura: Buono Lettura: Eccellente Parlato: Eccellente
Tedesco: otto anni di studio a scuola, due corsi intensivi presso la Scuola di lingue InLingua, sede di Ferrara, con certificato di partecipazione.
Scrittura: Sufficiente Lettura: Sufficiente Parlato: Sufficiente
Questo in carattere 11 mi occupa 10 righe. E' tanto, in effetti.
Però o metto tutto attaccato e non si coglie niente al volo, o tolgo il perchè metto "buono" e "eccellente". Cioè, tolgo qualunque indicazione su quella che è la mia preparazione.
Non so, io ho guardato di accorciarla più volte questa sezione per esempio, però non ci sono riuscito...
Che ti devo dire, e' un CV che puo' sembrare carino a vedersi ma avere mezza pagina solo di foto e' davvero fuori da ogni linea di riferimento. Poi nessuno ti vieta di avere un CV un po' particolare, quello che posso dirti e' che in Europa davvero non si usa fare un curriculum del genere, per lo meno nei paesi anglosassoni.
Poi e' abbastanza normale che sfori le 2 pagine se metti margini di 4 cm e metti nome e cognome su due righe diverse!!
Non le prendere come critiche, ti sto' solo dimostrando quanto facile sia ridurre un CV di almeno il 50% ;)
P.S. Per 1 pagina intendevo 1 facciata
P.P.S. Se vuoi mandare il CV all'estero, perche' e' in italiano? :confused:
Guarda, io credo che sia meglio essere meno prolissi...Io ho messo solo in cosa mi sono laureata, dove e con che voto...le altre info le darò al colloquio!Non so, magari nel tuo ambito può avere più senso dilungarsi un po' nelle spiegazioni però in 2/3 righe non riuscirai comunque a spiegare per bene il tuo lavoro!Lo spiegherai a voce al selezionatore!Almeno questo è quello che ho capito io dei cv...
Che ti devo dire, e' un CV che puo' sembrare carino a vedersi ma avere mezza pagina solo di foto e' davvero fuori da ogni linea di riferimento. Poi nessuno ti vieta di avere un CV un po' particolare, quello che posso dirti e' che in Europa davvero non si usa fare un curriculum del genere, per lo meno nei paesi anglosassoni.
Poi e' abbastanza normale che sfori le 2 pagine se metti margini di 4 cm e metti nome e cognome su due righe diverse!!
Non le prendere come critiche, ti sto' solo dimostrando quanto facile sia ridurre un CV di almeno il 50% ;)
P.S. Per 1 pagina intendevo 1 facciata
P.P.S. Se vuoi mandare il CV all'estero, perche' e' in italiano? :confused:
Le critiche sono le benvenute ;) altrimenti manco chiederei :D
Rispondo prima al PPS: è in italiano perchè ne ho tre e li aggiorno in sequenza partendo da quello italiano, poi quello inglese infine quello spagnolo :p
Comunque, sì mi rendo conto che sia un po' particolare... non so, dovevi vedere la presentazione della mia tesi di laurea allora, l'ho fatta a cartone animato :D , è che le cose standard le trovo... banali.
Per cui posso dare due interpretazioni al "in Europa davvero non si usa fare un curriculum del genere": una buona, nel senso che è una cosa molto originale che magari si nota, e una cattiva, nel senso che è una porcheria che nessuno prenderà mai nemmeno in considerazione :D
Dal tuo profilo immagino che abbia più esperienza tu di te su come farsi prendere nei paesi anglosassoni :p per cui sono curioso di sapere qual'era l'accezione della tua frase...
Al momento la mia destinazione preferita è la Spagna, però anche Inghilterra e Irlanda non mi dispiacerebbero, soprattutto per il clima.
Guarda, io credo che sia meglio essere meno prolissi...Io ho messo solo in cosa mi sono laureata, dove e con che voto...le altre info le darò al colloquio!Non so, magari nel tuo ambito può avere più senso dilungarsi un po' nelle spiegazioni però in 2/3 righe non riuscirai comunque a spiegare per bene il tuo lavoro!Lo spiegherai a voce al selezionatore!Almeno questo è quello che ho capito io dei cv...
Dunque, dato che sto cercando all'estero non credo sia plausibile che chiamino qualcuno ad un colloquio solo sapendo in cosa si è laureato, dove e con che voto. L'esperienza accumulata direi che è fondamentale, soprattutto se uno non vuole un posto da "primo impiego".
Per cui direi di no, nel mio caso il "contorno" ci vuole eccome.
Confermo la mia prima risposta (come nel migliore dei giochi a quiz!): lavora sulla lettera di presentazione, è con quella che devi convincere l'azienda a chiamarti!Il cv vero e proprio è il riassunto delle tue capacità e conoscenze, breve, incisivo. Capisco anche il tuo punto di vista, cercare lavoro all'estero è più dura, ma secondo me la strategia giusta è quella della lettera di presentazione vincente!
Confermo la mia prima risposta (come nel migliore dei giochi a quiz!): lavora sulla lettera di presentazione, è con quella che devi convincere l'azienda a chiamarti!Il cv vero e proprio è il riassunto delle tue capacità e conoscenze, breve, incisivo. Capisco anche il tuo punto di vista, cercare lavoro all'estero è più dura, ma secondo me la strategia giusta è quella della lettera di presentazione vincente!
Faccio la domanda da "niubbo": ma tra leggere un curriculum in forma "prosaica" in una lettera di presentazione e averlo chiaro e diretto nel curriculum vero e proprio, non è meglio la seconda? :fagiano:
In teoria (ma ci sono sempre tante diverse scuole di pensiero) il cv dovrebbe essere lo schema, quello da tenere sotto mano durante il colloquio per approfondire i punti più interessanti per loro. La lettera è la tua presentazione, quella che puoi meglio modellare in base all'azienda in cui ti presenti in cui dici che il tuo sogno è sempre stato fare quello che fanno loro e proprio per questo hai studiato (elenco) facendo esperienze in particolare in (elenco). Se googoli troverai esempi efficaci!!Però dai modelli che ho sempre visto io il cv è uno schema, niente più, non deve essere un documento da leggere ma uno schema in cui le informazioni più importanti sono subito individuabili!
In teoria (ma ci sono sempre tante diverse scuole di pensiero) il cv dovrebbe essere lo schema, quello da tenere sotto mano durante il colloquio per approfondire i punti più interessanti per loro. La lettera è la tua presentazione, quella che puoi meglio modellare in base all'azienda in cui ti presenti in cui dici che il tuo sogno è sempre stato fare quello che fanno loro e proprio per questo hai studiato (elenco) facendo esperienze in particolare in (elenco). Se googoli troverai esempi efficaci!!Però dai modelli che ho sempre visto io il cv è uno schema, niente più, non deve essere un documento da leggere ma uno schema in cui le informazioni più importanti sono subito individuabili!
Sì in effetti credo che ci siano varie scuole di pensiero, ed è anche per questo che poi ci sono impostazioni così diverse.
Io in giro ho trovato di tutto onestamente, tralasciando l'orrido che non conto :D .
Onestamente la lettera di presentazione per me è sempre stato un travaglio. Non so mai cosa scriverci, o cadi nel "ho sempre sognato di andare da voi, vi preeeeegoooo assumetemiiiiihhhh" oppure stai nel banalotto. Boh, io l'ho sempre vissuta più come una formalità -da fare bene ovviamente perchè è un biglietto da visita- ma che contiene fondamentalmente il chi sei, cosa vuoi e perchè fai domanda.
Gargoyle
08-01-2008, 21:00
La lettera è la tua presentazione, quella che puoi meglio modellare in base all'azienda in cui ti presenti in cui dici che il tuo sogno è sempre stato fare quello che fanno loro [...]
Ma le aziende a queste menate assurde danno peso o si mettono a ridere anche i selezionatori?
Beh, insomma io ho esagertato i contenuti ovviamente...però far sapere che ti interessa lavorare per loro per quello che fanno secondo me può far piacere...
Ma le aziende a queste menate assurde danno peso o si mettono a ridere anche i selezionatori?
Beh, insomma io ho esagertato i contenuti ovviamente...però far sapere che ti interessa lavorare per loro per quello che fanno secondo me può far piacere...
E' per quello che dico che mi sembra più una formalità...
voglio dire, se gli mandi il curriculum le possibilità sono due: o vuoi veramente lavorare per loro e quindi è inutile che tu lo ribadisca, o sei disperato e rientri nella fase "'ndo cojo, cojo" e quindi racconti balle quando dici che vuoi entrare nella loro meravigliosa azienda, che è il sogno della tua vita e che lo faresti anche gratis perchè il solo varcare la sacra soglia dell'ufficio è un compenso sufficiente. :D
E' per quello che dico che mi sembra più una formalità...
voglio dire, se gli mandi il curriculum le possibilità sono due: o vuoi veramente lavorare per loro e quindi è inutile che tu lo ribadisca, o sei disperato e rientri nella fase "'ndo cojo, cojo" e quindi racconti balle quando dici che vuoi entrare nella loro meravigliosa azienda, che è il sogno della tua vita e che lo faresti anche gratis perchè il solo varcare la sacra soglia dell'ufficio è un compenso sufficiente. :D
Secondo me i tuoi discorsi sono validi ma in Italia. All'estero fare una domanda d'assunzione senza la cover letter e' del tutto anomalo. Addirittura so che in Germania non basta neanche questo, vogliono CV, cover letter e copie di laurea/certificazioni varie. Proprio perche' il CV deve essere lo schema da tener davanti durante il colloquio (ben detto Sbam) mentre e' nella cover letter che l'azienda si fa un'idea sul candidato. Di ingegneri ce ne stanno migliaia, di ingegneri specializzati con molti seminari e vari progetti/erasmus e quant'altro pure. La prima differenza sta quindi nel modo di scrivere il CV, nel come ci si espone nella cover letter, nelle motivazioni che il candidato puo' offrire per farsi ritenere il piu' adeguato etc...
Secondo me i tuoi discorsi sono validi ma in Italia. All'estero fare una domanda d'assunzione senza la cover letter e' del tutto anomalo. Addirittura so che in Germania non basta neanche questo, vogliono CV, cover letter e copie di laurea/certificazioni varie. Proprio perche' il CV deve essere lo schema da tener davanti durante il colloquio (ben detto Sbam) mentre e' nella cover letter che l'azienda si fa un'idea sul candidato. Di ingegneri ce ne stanno migliaia, di ingegneri specializzati con molti seminari e vari progetti/erasmus e quant'altro pure. La prima differenza sta quindi nel modo di scrivere il CV, nel come ci si espone nella cover letter, nelle motivazioni che il candidato puo' offrire per farsi ritenere il piu' adeguato etc...
Boh, quando ho mandato il CV in Germania mi hanno chiamato per farmi l'intervista telefonica e lì mi hanno chiesto le cose che si mettono normalmente nella cover letter... onestamente non hanno chiesto nessuna certificazione.
La cosa poi non si è conclusa perchè i clienti di questa azienda non hanno portato avanti il progetto con loro per cui amen, però mi sembra che la situazione come la esponi tu sia un po' estremista.
Onestamente, per altro, il discorso del "ce ne stanno a migliaia" mi pare fuori luogo, sopratutto per le esperienze all'estero. Almeno, non di ingegneri italiani, e questo te lo posso dire con una buona certezza.
Io credo che abbiamo due visioni diverse perchè partiamo da due presupposti diversi: per te (e gli altri sulla stessa linea) l'azienda ti chiama al colloquio a prescindere dal curriculum e quindi ci puoi mettere due scemenze in croce e poi spieghi a voce; per me invece la l'azienda ti chiama dopo che ha visto il tuo curriculum, ed è lì che devi generare il primo interesse nei tuoi confronti. Il resto è contorno, più che altro per non perdere tempo: se uno non sa scrivere o non ha voglia di scrivere una cover letter si può fare addirittura a meno di chiamare.
Anzi, a me senza voler dar giudizi, pare di più che quella che dici tu sia la mentalità in italia da "posto sotto casa" mentre chi fa recuiting via internet non può certo basare se chiamare qualcuno a colloquio... durante il colloquio. ;)
Beh diciamo che dipende da quello che cerchi. Qui mi e' capitato molto di rado di vedere richieste di ingegneri italiani (a dir la verita' mai). Sono piuttosto posizioni da ingegnere in cui magari se si presenta un non-inglese ci potrebbe essere il piccolo vantaggio che quella persona parla una lingua in piu' tutto qui. Per questo ho menzionato "migliaia" di ingegneri.
Poi ti ripeto, e' difficile fare un discorso valido in tutte le circostanze. Io per il mio piccolo parlo soprattutto per quanto mi e' capitato di vedere. Il mio precedente manager in Inghilterra una volta aiuto' un mio collega a fare un CV, e per prima cosa gli ha fatto vedere il suo. Noi altri eravamo tutti curiosi e quindi ci siamo aggiunti :D
Per farla breve, lui aveva esperienze di manager praticamente ovunque. Nel campo informatico, nel sales, nel business development, come area manager e quant'altro. Chiaramente era laureato e aveva piu' di una specializzazione. E parlava anche 3 lingue. Beh il suo CV era di una pagina e mezzo scritto neanche troppo piccolo. E quindi mi chiedo: un neolaureato sicuramente sotto i 30 anni e zero esperienze lavorative che ha 3 pagine di curriculum e' una cosa buona oppure no?
Edit: ho dimenticato di dire che dopo aver visto quel curriculum il mio e' subito diventato di 1 pagina...
Beh diciamo che dipende da quello che cerchi. Qui mi e' capitato molto di rado di vedere richieste di ingegneri italiani (a dir la verita' mai). Sono piuttosto posizioni da ingegnere in cui magari se si presenta un non-inglese ci potrebbe essere il piccolo vantaggio che quella persona parla una lingua in piu' tutto qui. Per questo ho menzionato "migliaia" di ingegneri.
Poi ti ripeto, e' difficile fare un discorso valido in tutte le circostanze. Io per il mio piccolo parlo soprattutto per quanto mi e' capitato di vedere. Il mio precedente manager in Inghilterra una volta aiuto' un mio collega a fare un CV, e per prima cosa gli ha fatto vedere il suo. Noi altri eravamo tutti curiosi e quindi ci siamo aggiunti :D
Per farla breve, lui aveva esperienze di manager praticamente ovunque. Nel campo informatico, nel sales, nel business development, come area manager e quant'altro. Chiaramente era laureato e aveva piu' di una specializzazione. E parlava anche 3 lingue. Beh il suo CV era di una pagina e mezzo scritto neanche troppo piccolo. E quindi mi chiedo: un neolaureato sicuramente sotto i 30 anni e zero esperienze lavorative che ha 3 pagine di curriculum e' una cosa buona oppure no?
Edit: ho dimenticato di dire che dopo aver visto quel curriculum il mio e' subito diventato di 1 pagina...
Giusto a titolo di curiosità, ho ritrovato questo articolo che avevo letto tempo fa: http://www.almalaurea.it/universita/profilo/profilo2006/premessa/sezione7.shtml
I laureati con esperienza all'estero nell'area tecnico-scientifica in Italia sono il 4.5% del totale.
Vabbè, questa era una semplice curiosità...
Riguardo a quello che dici, non ho motivo dire il contrario.
Quello che posso dirti è che credo che cambi molto da settore a settore, da che posizione stai cercando e da come l'azienda effettua la selezione.
Riguardo a quest'ultimo punto, come dicevo, non si può pensare che l'azienda decisa se chiamare o meno la persona in base ad informazioni che verranno date solo in fase di colloquio perchè sul curriculum non ci sono, e direi che questa è una cosa molto logica.
Riguardo al settore e alla posizione che si cerca, io separerei un po' il discorso tra amministrativi e tecnici, pur restando in ambito tecnologico. Chi fa un lavoro amministrativo effettivamente in poche righe può riassumere in maniera esaustiva la sua esperienza, su questo sono d'accordo.
Chi invece ha esperienza tecnica e cerca lavoro in questo settore ha più difficoltà da questo punto di vista: generalmente un progetto portato a termine richiede un minimo di descrizione e anche un periodo di lavoro presso un singolo datore di lavoro può implicare una moltitudine di progetti seguiti ed esperienze acquisite, per cui non vedo perchè non inserirli.
Ancora di più questo è vero quando si subiscono i contratti a progetto o addirittura si lavora in maniera indipendente, per cui ogni progetto realizzato è un lavoro a sè.
Tanto per dire, io in un anno di assegno di ricerca ho portato avanti quattro progetti per intero e altre varie cose. Io posso scrivere "assegno di ricerca" e fine e chi legge capisce che mi sono grattato la pancia, oppure posso scrivere "assegno di ricerca dove ho fatto questo, questo, quest'altro, etc" e capisce che tipo di lavori ho svolto.
Allora uno che ha fatto un anno di amministratore metterà "amministratore per un anno", uno che ha fatto il tecnico seguendo vari progetti metterà "progetto 1, 2, 3, etc", non so se mi sono spiegato bene...
Poi si può discutere se queste informazioni sono da mettere nel curriculum o nella lettera di presentazione, ma credo che sia una questione abbastanza ininfluente: se le metti nella lettera di presentazione la trasformi in un curriculum pure quella, quindi alla fine hai un doppione.
Giusto a titolo di curiosità, ho ritrovato questo articolo che avevo letto tempo fa: http://www.almalaurea.it/universita/profilo/profilo2006/premessa/sezione7.shtml
I laureati con esperienza all'estero nell'area tecnico-scientifica in Italia sono il 4.5% del totale.
Vabbè, questa era una semplice curiosità...
Forse non mi sono spiegato bene. Intendevo dire che per lavori nel campo tecnico (soprattutto i piu' specializzati), e' molto probabile che al datore di lavoro non interessi una cippa (per usare un francesismo) che il candidato sia italiano, onduregno o indiano (anzi forse gli indiani sono pure preferiti visto che hanno ben meno pretese di altri). Considerando poi l'enorme multietnicita' di Paesi come Inghilterra e Irlanda, t'assicuro che non ci sono grossi problemi ad assumere gente straniera. E quanti ingegneri specializzati con progetti ed erasmus ci sono in tutto il mondo?
Ok parentesi chiusa. Nel fare una distinzione tra campo tecnico e amministrativo sono d'accordo. Pero' secondo me l'inglese offre una varieta' nei job titles che l'Italiano non offre. E spesso il titolo dice gia' molto. Per questo quando vidi il CV del mio manager inglese, alla voce Business Development Manager (lavoro di solito non inferiore ai 50 mila euro l'anno quindi non proprio entry level), oltre a descrivere brevemente il campo d'interesse della sua azienda e il mercato in cui operava non ha aggiunto altro. Due righe nette. E allora torniamo sempre allo stesso discorso: d'accordo che un ruolo tecnico e' piu' difficile da descrivere, ma si puo' dare piu' importanza (in termini di caratteri scritti) ad un progetto di 3 mesi probabilmente neanche pagato rispetto ad una posizione di manager da 50 (a volte anche 80-100) mila euro l'anno?
Non e' stato facilissimo neanche per me ridurre il CV ad una pagina (anche se ho ben poca esperienza) ma di fronte alle suddette riflessioni sinceramente non ho avuto scelta
yorkeiser
09-01-2008, 10:21
Effettivamente il tuo curriculum, seppur interessante e fatto bene (complimenti, progetti interessanti) è un attimino prolisso. Candidandoti per delle posizioni tecniche (da quel che ho capito), secondo me dovresti elencare meno particolari su modalità e finalità dei singoli progetti a cui hai lavorato ed elencare unicamente le tecnologie che hai imparato ad utilizzare (hardware, software, metodi di progettazione etc), ma senza dilungarti eccessivamente: alla fine della solfa, le aziende sono interessate a quello che sapresti fare per loro, non a quello che hai saputo fare per altri. Altro consiglio (che ti è già stato dato): io toglierei le foto, occupano spazio e sono effettivamente fuori da qualsiasi tipo di standard (ammesso ne esista uno). Considera che un cv "diverso", seppure ben fatto, può essere interpretato da un eventuale selezionatore come sinonimo di persona fuori dalle righe e quindi inaffidabile. Al limite puoi lasciare la tua foto, anche se non ha rilevanza nella candidatura per posizioni tecniche (diverso il discorso per posti in cui è richiesta buona presenza fisica quali hostess, pr etc etc). Per il resto, confermo l'importanza della lettera di presentazione, conosco selezionatori che scartano direttamente domande con lettera di presentazione assente o scritta alla bell'e meglio: so che sembra brutto ma a volte, dovendo valutare centinaia di cv nel giro di due/tre ore, bisogna basarsi su un metodo di selezione rapido ed indolore :O
Ovviamente sono tutti consigli basati sull'esperienza personale, non esiste un metodo universale per scrivere il curriculum perfetto; spero che in qualche modo possano esserti utili.
billo978
10-01-2008, 10:55
Secondo me il CV (specialmente fuori dall'Italia) deve restare in una pagina. Se proprio non ci riesci, hai 10 o piu' anni di esperienze lavorative, diversi corsi di studi e quant'altro allora fanne 2. Superare le 2 potrebbe significare essere scartati a priori.
Come sia possibile far entrare tutto in una pagina? Basta essere brevi, come vogliono i selezionatori. Ad esempio una laurea con specializzazione occupa una riga, certo non di piu'. E 5 righe (o punti) extra curriculum sono decisamente troppi. Due righe sono piu' che sufficienti
Anche io avevo sentito molti consigli in questa direzione, cioè nello zippare quanto più possibile il CV.
Ma una dipendente nel settore delle risorse umane di una S.p.A. romana mi ha invece detto una cosa diversa. La "regola delle due pagine" secondo lei è una idiozia, che addirittura rappresenta un insulto alla professionalità dei selezionatori. Che non lavorano per scartare sadicamente CV ma piuttosto cercano di capire dal CV se vale la pena approfondire la conoscenza dal candidato tramite un colloquio.
A proposito della tesi di Laurea, mi ha consigliato di scrivere anche il titolo e una breve descrizione del lavoro. Altro che una riga!
Più in generale mi ha detto che è meglio scrivere qualcosa in più (che il selezionatore, al limite, ignorerà) che qualcosa in meno (che farebbe apparire "meno interessanti" per le esigenze attuali o future dell'azienda a cui ci si rivolge).
Anche io avevo sentito molti consigli in questa direzione, cioè nello zippare quanto più possibile il CV.
Ma una dipendente nel settore delle risorse umane di una S.p.A. romana mi ha invece detto l'esatto contrario. La "regola delle due pagine" secondo lei è una idiozia, che addirittura rappresenta un insulto alla professionalità dei selezionatori. Che non lavorano per scartare sadicamente CV ma piuttosto cercano di capire dal CV se vale la pena approfondire la conoscenza dal candidato tramite un colloquio.
A proposito della tesi di Laurea, mi ha consigliato di scrivere anche il titolo e una breve descrizione del lavoro. Altro che una riga!
Più in generale mi ha detto che è meglio scrivere qualcosa in più (che il selezionatore, al limite, ignorerà) che qualcosa in meno (che farebbe apparire "meno interessanti" per le esigenze attuali o future dell'azienda a cui ci si rivolge).
grazie mi hai commosso :cry:
domanda: io avevo messo la tesi (svolta in laboratorio esterni e non collegati all'università in cui ho studiato) nella sezione relativa agli studi.
Mi hanno detto però che posso metterla anche tra i lavori, e così in effetti magicamente guadagno sei mesi di... anzianità :D
Voi che dite?
Chiaramente la tesi non è tipo "sei mesi di seghe mentali sulla immanenza o trascendenza delle divinità indiane del IV sec a.c." :D ma è un lavoro in cui ho... prodotto cose tangibili :p
billo978
10-01-2008, 11:32
domanda: io avevo messo la tesi (svolta in laboratorio esterni e non collegati all'università in cui ho studiato) nella sezione relativa agli studi.
Mi hanno detto però che posso metterla anche tra i lavori, e così in effetti magicamente guadagno sei mesi di... anzianità :D
Voi che dite?
Chiaramente la tesi non è tipo "sei mesi di seghe mentali sulla immanenza o trascendenza delle divinità indiane del IV sec a.c." :D ma è un lavoro in cui ho... prodotto cose tangibili :p
Ecco, una cosa secondo me da evitare è inserire una stessa attività (la tesi) in due sezioni diverse (esperienze formative ed esperienze lavorative), perché così sembre davvero che tu voglia solo allungare il brodo.
Se durante la tua tesi hai prodotto un lavoro, fanne una breve descrizione ma non ripetere le stesse informazioni in punti diversi.
Ecco, una cosa secondo me da evitare è inserire una stessa attività (la tesi) in due sezioni diverse (esperienze formative ed esperienze lavorative), perché così sembre davvero che tu voglia solo allungare il brodo.
Se durante la tua tesi hai prodotto un lavoro, fanne una breve descrizione ma non ripetere le stesse informazioni in punti diversi.
no no beh ma questo era ovvio :p
Intendevo spostarla da una sezione all'altra, non duplicarla ;) in effetti ho visto che mi ero espresso male nel post precedente.
Perchè io in effetti l'avevo sempre vista come parte dell'"educazione", però ragionandoci sopra può tranquillamente essere considerata come esperienza lavorativa...
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