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View Full Version : UCCISERO SUORA IN VAL CHIAVENNA: LIBERE


Senza Fili
11-12-2007, 13:07
MILANO - Il tribunale di sorveglianza ha concesso la semilibertà ad Ambra, la giovane che il 6 giugno di sette anni fa uccise insieme a due amiche suor Maria Laura Mainetti. Uscirà tra pochi giorni dal carcere di Torino dove è detenuta e dove dovrà rientrare solo la notte. Ne riferisce il Corriere della Sera in prima pagina. Con lei sono fuori dal carcere tutte e tre le responsabili dell'omicidio compiuto "nel nome di Satana". Ambra, considerata dai giudici la regista dell'esecuzione, dovrà fare volontariato. La sua pena è stata ridotta dall'indulto e per la buona condotta. Il termine della condanna è fissato per il 12 novembre del prossimo anno. Insieme a Veronica e a Milena massacrò con 19 coltellate la religiosa, 61 anni, per la quale è in corso la causa di beatificazione. Le ultime parole della suora furono di perdono nei confronti delle assassine. Veronica e Milena, ritenute parzialmente incapaci di intendere e di volere, furono condannate a otto anni e mezzo di carcere. Veronica lasciò il carcere il 4 luglio 2004 dopo aver scontato metà della pena e fu affidata in una comunità romana. Il 2 maggio 2006 fu la volta di Milena, che lavora nel centro Exodus di Grezzana (Verona) gestito da don Mazzi. La scorsa settimana il tribunale ha deciso per Ambra (condannata a 12 anni e quattro mesi), che ha proseguito gli studi in carcere ed è al terzo anno di Giurisprudenza.
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Poi ci si chiede come mai i delinquenti di mezzo Mondo decidono di venire qui anzichè altrove...vedendo questi scempi nella giustizia capiscono che qui, per loro, è il paese dei balocchi :Puke:

fluke81
11-12-2007, 13:12
ci sono troppi sconti di pena,in italia la pena max è diventata farsi meta della condanna se ti va male

joshua82
11-12-2007, 13:14
cioè uccidi una persona e ti mettono in galera? :doh:

mamma mia se siete antichi...aggiornatevi: al giorno d'oggi se ammazzi una persona dovrebbero farti un monumento!!


:muro: :muro: :muro:

ennys
11-12-2007, 13:45
L'importante e fondamentale per il nostro ordinamento e la nostra società, è che, che so... il reato di falso in bilancio sia ritornato ad essere di rilevanza penale.

Il resto, come questa notizia, sono solo dettagli...

Beelzebub
11-12-2007, 13:47
Oh, perfetto... adesso chi manca all'appello? :stordita: Erika e Omar sono ancora dentro? :stordita: Dai, che magari neanche Riina se lo fa tutto, l'ergastolo...

:muro: :muro: :muro:

Redux
11-12-2007, 13:50
Non l'han mica messa sotto con l'auto! 19 coltellate: non è solo un omicidio, è un omicidio efferato, come fai a cavartela in 7-8 anni?

sider
11-12-2007, 13:51
Non mi pare questo un esempio di cattiva giustizia.
E' un caso particolare, 7 anni di carcere se lo sono già fatto, c'è pure una semiinfermità mentale.
Non si parla di delinquenti abituali, è proprio un caso a sè.

eriol
11-12-2007, 13:53
ma per indulto non dovevano uscire solo quelli detenuti per crimini "leggeri"?
che paese allo sbando...:rolleyes:

Blaster_Maniac
11-12-2007, 13:54
La detenzione serve a riabilitare. Se dopo 7 anni si è sicuri che il detenuto non ripeterà mai il reato non c'è motivo di non rilasciarlo.
Questo caso, come quello di Erika e Omar, sono esempi di delitti maturati in un'atmosfera particolare, di immaturità ed isolamento. E' molto, molto, ma molto improbabile che ciò che è accaduto si ripeta.

Blaster_Maniac
11-12-2007, 13:56
Non l'han mica messa sotto con l'auto! 19 coltellate: non è solo un omicidio, è un omicidio efferato, come fai a cavartela in 7-8 anni?

ma per indulto non dovevano uscire solo quelli detenuti per crimini "leggeri"?
che paese allo sbando...:rolleyes:

Tipici commenti dell'italiano medio.
Poi si parla di paese allo sbando... :rolleyes:

eriol
11-12-2007, 13:57
La detenzione serve a riabilitare. Se dopo 7 anni si è sicuri che il detenuto non ripeterà mai il reato non c'è motivo di non rilasciarlo.
Questo caso, come quello di Erika e Omar, sono esempi di delitti maturati in un'atmosfera particolare, di immaturità ed isolamento. E' molto, molto, ma molto improbabile che ciò che è accaduto si ripeta.

la detenzione serve anche a punire o è troppo comodo approfittarsene in virtù di una possibile riabilitazione.
paghi tutta la tua pena (servendoti di tutto il supporto riabilitativo che vuoi) e POI esci.
io la vedo così, se non altro per rispetto verso le vere vittime.

ennys
11-12-2007, 14:00
Non mi pare questo un esempio di cattiva giustizia.
E' un caso particolare, 7 anni di carcere se lo sono già fatto, c'è pure una semiinfermità mentale.
Non si parla di delinquenti abituali, è proprio un caso a sè.

Anch'io ritengo sia un caso particolare ed uno di quelli in cui chi si è macchiato di un pur così grave ed efferato delitto abbia la concreta possibilità di una qualche riabilitazione.

Sette anni mi sembrano comunque pochi e credo che il doppio sarebbe una pena più giustamente commisurata.

I rei sono giovani e anche se si facessero 15 anni avrebbero lo stesso, diversamente dalla vittima, una vita di fronte a sè.

eriol
11-12-2007, 14:01
Tipici commenti dell'italiano medio.
Poi si parla di paese allo sbando... :rolleyes:

ti sei autoproclamato italiano eccellente?
no, perchè altrimenti per convincermi che tu possa insegnarmi qualcosa dovresti fornirmi degli argomenti che mi aprano gli occhi.
e comunque gli insegnanti me li scelgo io...:rolleyes:

ania
11-12-2007, 14:07
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=14971&sez=HOME_INITALIA
Uccisero suora, fuori dal carcere tutte le ragazze
Semilibertà per la terza, già uscite le altre due

MILANO (11 dicembre) - Il tribunale di sorveglianza ha concesso la semilibertà alla ragazza che il 6 giugno del 2000 uccise a Chiavenna, vicino a Sondrio, insieme a due amiche suor Maria Laura Mainetti.
Ambra (identificata solo con il nome per la sua giovane età)uscirà tra pochi giorni dal carcere di Torino dove è detenuta e dove dovrà rientrare solo la notte.
Lo riferisce il Corriere della Sera.
Quando sarà uscita di cella, saranno fuori dal carcere tutte e tre le responsabili dell'omicidio compiuto «nel nome di Satana».
La decisione del tribunale su Ambra (condannata a 12 anni e quattro mesi) è della scorsa settimana.

Ambra, che in cella ha proseguito gli studi ed è al terzo anno di Giurisprudenza, è considerata dai giudici la regista dell'esecuzione e fuori dal carcere dovrà fare volontariato.
La sua pena è stata ridotta dall'indulto e per la buona condotta.
Il termine della condanna è fissato per il 12 novembre del prossimo anno.

Insieme a Veronica e a Milena, la ragazza massacrò con 19 coltellate la religiosa, 61 anni, per la quale è in corso la causa di beatificazione.
Le ultime parole della suora furono di perdono nei confronti delle assassine.
Veronica e Milena, ritenute parzialmente incapaci di intendere e di volere, furono condannate a otto anni e mezzo di carcere.

Veronica lasciò il carcere il 4 luglio 2004 dopo aver scontato metà della pena e fu affidata in una comunità romana. Il 2 maggio 2006 fu la volta di Milena, che lavora nel centro Exodus di Grezzana (Verona) gestito da don Mazzi.

ania
11-12-2007, 14:10
http://www.corriere.it/cronache/07_dicembre_11/delitto_suora_chiavenna_fuori_ambra_623f2246-a7b1-11dc-9708-0003ba99c53b.shtml
Sondrio Agì «nel nome di Satana».
Ora farà volontariato
Uccisero una suora.
Fuori l’ultima ragazza
Semilibertà ad Ambra, «regista» del delitto

CHIAVENNA (Sondrio)—Semilibertà per Ambra, la ragazza che nel giugno del 2000, assieme alle amiche Veronica e Milena, uccise a Chiavenna suor Maria Laura Mainetti. Uscirà fra pochi giorni dal carcere di Torino, dove dovrà rientrare soltanto la notte. Lo ha stabilito il Tribunale di sorveglianza. La ragazza, bella, alta, bruna, capelli lunghi sulle spalle, è apparsa serena, consapevole di essere a una svolta importante. «Il programma di semilibertà prevede attività di volontariato di giorno e rientro in carcere di sera. Siamo soddisfatte — dice l’avvocato difensore Alessandra Grilli —. Grazie alla collaborazione con il personale del carcere, gli educatori, lo psicologo e gli assistenti sociali, è stato possibile individuare e portare avanti il percorso di recupero più idoneo».

Ambra, considerata la «regista» dell’esecuzione, ha trascorso in carcere quasi sette anni. Il termine della sua condanna è fissato per il 12 novembre 2008, grazie allo «sconto» dell’indulto e della buona condotta. Il 6 giugno del 2000, con Veronica e Milena massacrò «nel nome di Satana» con 19 coltellate suor Laura, 61 anni, nel Parco delle Marmitte Giganti di Chiavenna. «Chiederò a Dio di perdonarvi...», furono le ultime parole pronunciate dalla suora, per la quale procede, a Roma, la causa di beatificazione. Le tre minorenni furono arrestate il 28 giugno 2000 e processate con rito abbreviato. Milena e Veronica (la più giovane delle tre), ritenute parzialmente incapaci di intendere e di volere, furono condannate a otto anni, 6 mesi e 20 giorni. Ambra fu ritenuta completamente incapace di intendere e di volere, e prosciolta al termine del processo di primo grado, il 9 agosto 2001.

Fu quindi affidata a una comunità, dove rimase per quasi un anno. Poi affrontò l’Appello, che riformulò la sentenza: il 4 aprile 2002 Ambra fu condannata a 12 anni e 4 mesi. La ragazza fu di nuovo rinchiusa in carcere e vi rimase fino al 17 gennaio 2003, quando uscì per scadenza dei termini di custodia cautelare. Ma la Cassazione confermò la condanna di secondo grado e la ragazza tornò dietro le sbarre. Delle tre amiche, Veronica fu la prima a uscire dal carcere: il 4 luglio 2004, dopo aver scontato metà della pena, fu trasferita in una comunità romana. Le affidarono i bambini del «nido». Il 2 maggio 2006 fu la volta di Milena. Don Antonio Mazzi la accolse nel centro Exodus di Grezzana (Verona), oggi lei sogna un futuro di solidarietà, un riscatto nella dedizione agli ultimi. La settimana scorsa la decisione del Tribunale per Ambra: semilibertà. La ragazza, che ha proseguito gli studi in carcere (è iscritta al terzo anno di Giurisprudenza), preferisce non parlare del suo futuro. Accanto a lei ci sono i genitori, che non l’hanno mai abbandonata. Suo padre l’aspetta a casa, ora a Torino.

Luigina Giliberti
11 dicembre 2007

Redux
11-12-2007, 14:13
Tipici commenti dell'italiano medio.
Poi si parla di paese allo sbando... :rolleyes:

grazie dell'italiano medio; detto da uno che dà una risposta del genere, lo prendo come un gran bel commento.

Capozz
11-12-2007, 14:13
la detenzione serve anche a punire o è troppo comodo approfittarsene in virtù di una possibile riabilitazione.
paghi tutta la tua pena (servendoti di tutto il supporto riabilitativo che vuoi) e POI esci.
io la vedo così, se non altro per rispetto verso le vere vittime.

Io la vedo così: chi uccide una persona, specialmente se con quella violenza e per futili motivi, deve uscire dal carcere solo per essere sepolto al cimitero, non deve avere più nemmeno la minima possibilità di nuocere a qualcuno.

Zodd_Il_nosferatu
11-12-2007, 14:21
Io la vedo così: chi uccide una persona, specialmente se con quella violenza e per futili motivi, deve uscire dal carcere solo per essere sepolto al cimitero, non deve avere più nemmeno la minima possibilità di nuocere a qualcuno.

e quì te quoto alla grande capozzoli!

sider
11-12-2007, 14:22
Possibile che non siate in grado di distinguere la particolarità del caso?

linuxianoxcaso
11-12-2007, 14:22
MILANO - Il tribunale di sorveglianza ha concesso la semilibertà ad Ambra, la giovane che il 6 giugno di sette anni fa uccise insieme a due amiche suor Maria Laura Mainetti. Uscirà tra pochi giorni dal carcere di Torino dove è detenuta e dove dovrà rientrare solo la notte. Ne riferisce il Corriere della Sera in prima pagina. Con lei sono fuori dal carcere tutte e tre le responsabili dell'omicidio compiuto "nel nome di Satana". Ambra, considerata dai giudici la regista dell'esecuzione, dovrà fare volontariato. La sua pena è stata ridotta dall'indulto e per la buona condotta. Il termine della condanna è fissato per il 12 novembre del prossimo anno. Insieme a Veronica e a Milena massacrò con 19 coltellate la religiosa, 61 anni, per la quale è in corso la causa di beatificazione. Le ultime parole della suora furono di perdono nei confronti delle assassine. Veronica e Milena, ritenute parzialmente incapaci di intendere e di volere, furono condannate a otto anni e mezzo di carcere. Veronica lasciò il carcere il 4 luglio 2004 dopo aver scontato metà della pena e fu affidata in una comunità romana. Il 2 maggio 2006 fu la volta di Milena, che lavora nel centro Exodus di Grezzana (Verona) gestito da don Mazzi. La scorsa settimana il tribunale ha deciso per Ambra (condannata a 12 anni e quattro mesi), che ha proseguito gli studi in carcere ed è al terzo anno di Giurisprudenza.
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Poi ci si chiede come mai i delinquenti di mezzo Mondo decidono di venire qui anzichè altrove...vedendo questi scempi nella giustizia capiscono che qui, per loro, è il paese dei balocchi :Puke:

ma sbaglio o negli ultimi tempi come un prete/suora/esimili viene ammazzati lo beatificano? :fagiano:


Non mi pare questo un esempio di cattiva giustizia.
E' un caso particolare, 7 anni di carcere se lo sono già fatto, c'è pure una semiinfermità mentale.
Non si parla di delinquenti abituali, è proprio un caso a sè.
Sono d'accordo http://img263.imageshack.us/img263/9571/sisi1xyay0.gif

linuxianoxcaso
11-12-2007, 14:23
Io la vedo così: chi uccide una persona, specialmente se con quella violenza e per futili motivi, deve uscire dal carcere solo per essere sepolto al cimitero, non deve avere più nemmeno la minima possibilità di nuocere a qualcuno.

e i futili motivi li stabilisci tu ? :stordita: :fagiano:

Redux
11-12-2007, 14:24
Possibile che non siate in grado di distinguere la particolarità del caso?

beh, 19 coltellate sono una bella particolarità, non trovi?

sider
11-12-2007, 14:27
beh, 19 coltellate sono una bella particolarità, non trovi?


Si, ti fa capire che non ci stavano con la testa.

Redux
11-12-2007, 14:30
La detenzione serve a riabilitare. Se dopo 7 anni si è sicuri che il detenuto non ripeterà mai il reato non c'è motivo di non rilasciarlo.
Questo caso, come quello di Erika e Omar, sono esempi di delitti maturati in un'atmosfera particolare, di immaturità ed isolamento. E' molto, molto, ma molto improbabile che ciò che è accaduto si ripeta.

Nel rispondere all'insulto personale, mi son perso la chicca: riaffiorano vaghe reminiscenze dei miei studi di diritto penale, dai quali mi par di ricordare (ma è più d'un ricordo) che pena, in quanto pena, è retribuzione.
Che poi costituzionalmente la pena, che è retribuzione, debba tendere alla riabilitazione è tutto un altro par di maniche.
Affinerei le mie conoscenze, invece di insultare alzo zero.
Poi fai tu... :rolleyes:

Beelzebub
11-12-2007, 14:30
Si, ti fa capire che non ci stavano con la testa.

Anche uno che ammazza 100 persone tanto normale non dev'essere... che si fa? Diamo un premio a tutti e due, e poi fuori per una pizza? :doh:

Senza Fili
11-12-2007, 14:31
Anche uno che ammazza 100 persone tanto normale non dev'essere... che si fa? Diamo un premio a tutti e due, e poi fuori per una pizza? :doh:

Già :rolleyes:

Redux
11-12-2007, 14:31
Si, ti fa capire che non ci stavano con la testa.

A me fa capire solo che son fuori grazie all'indulto, cosa che mi fa girare mostruosamente gli zebedei, perchè l'indulto è a pioggia, è uno sconto per tutti, senza il quale, nel loro particolare caso, sarebbero ancora dentro le patrie galere, luogo più che naturale per soggetti feroci come quelle ragazze.

sider
11-12-2007, 14:35
Anche uno che ammazza 100 persone tanto normale non dev'essere... che si fa? Diamo un premio a tutti e due, e poi fuori per una pizza? :doh:

Ci rinuncio.

Senza Fili
11-12-2007, 14:40
A me fa capire solo che son fuori grazie all'indulto, cosa che mi fa girare mostruosamente gli zebedei, perchè l'indulto è a pioggia, è uno sconto per tutti, senza il quale, nel loro particolare caso, sarebbero ancora dentro le patrie galere, luogo più che naturale per soggetti feroci come quelle ragazze.

*

Fil9998
11-12-2007, 14:41
Non l'han mica messa sotto con l'auto! 19 coltellate: non è solo un omicidio, è un omicidio efferato, come fai a cavartela in 7-8 anni?


se fa se fa ...



il paese della libertà non è più l'ammmerigga .. è l'itttagggggliaaa !!!!

eriol
11-12-2007, 14:45
Possibile che non siate in grado di distinguere la particolarità del caso?

io ho difficoltà in effetti...
ti riferisci al fatto che con tutte le probabilità sono mezze inferme di mente?
o che sono giovani?
o che hanno fatto le brave bambine in carcere?

chissà se anche la famiglia della suora è in grado di distinguere la particolarità del caso.
sempre che freghi ancora qualcosa della morta ammazzata, ovvio.

eriol
11-12-2007, 14:46
A me fa capire solo che son fuori grazie all'indulto, cosa che mi fa girare mostruosamente gli zebedei, perchè l'indulto è a pioggia, è uno sconto per tutti, senza il quale, nel loro particolare caso, sarebbero ancora dentro le patrie galere, luogo più che naturale per soggetti feroci come quelle ragazze.

l' hai detto.
è uno sconto di default. generalizzato.
e che della "particolarità del caso" non tiene conto minimamente.

DjConti
11-12-2007, 14:49
Sono un ragazzo di Chiavenna e Suor Maria Laura è stata mia insegnante di asilo.
Mia madre lavorava come maestra elementare all'Istituto Immacolata, in cui la dirigente era appunto Suor Maria Laura.
Conoscevo di persona tutte e tre le assassine e trovo che sia innammissibile che persone che abbiano commesso reati del genere vengano liberate con tale semplicità.
Provo un certo sconforto a sapere che sono già libere tutte e tre...

Capozz
11-12-2007, 14:51
Si, ti fa capire che non ci stavano con la testa.

Appunto: due persone fuori di testa che ne ammazzano un'altra con 19 coltellate senza il minimo motivo, dopo qualche anno di carcere possono ritrovare l'equilibrio mentale e diventare individui pacifici ?
Sinceramente ci credo molto poco, ed anche se fosse, cosa vieta possano farlo un'altra volta ?
Meglio l'ergastolo del dubbio....

Beelzebub
11-12-2007, 14:52
Ci rinuncio.

No no, spiegami... la differenza che c'è tra uno squilibrato che compie un massacro, e tre squilibrate adolescenti che uccidono una suora...

Se la condanna è stata di "n" anni, evidentemente avevano valutato che quello fosse il giusto tempo di detenzione in rapporto al crimine commesso, considerando tutte le circostanze. Qui non si parla di un miracoloso rinsavimento, ma di indulto e "buona condotta"... cos'è la buona condotta? Per me in carcere la buona condotta dovrebbe essere la REGOLA, non un qualcosa da premiare...

ania
11-12-2007, 15:11
http://www.repubblica.it/online/cronaca/suora/suora/suora.html
La religiosa dirigeva un istituto a Chiavenna
si occupava molto di giovani sbandati
Mistero a Sondrio
suora uccisa a coltellate
Era uscita dopo la telefonata di una ragazza
il corpo trovato in un parco di periferia

SONDRIO - Una suora uccisa a coltellate, il cadavere, straziato, quasi irriconoscibile, è stato trovato in un parco alla periferia di Chiavenna frequentato da tossicomani e prostitute. Si chiamava Maria Laura Mainetti, era nata a Colico (Como) e aveva 61 anni, apparteneva alla congregazione francese delle Figlie della Croce di Sant'Andrea ed era madre superiora in un istituto religioso con scuola materna e convitto. Si occupava spesso di giovani sbandate che la chiamavano a tutte le ore del giorno e della notte. Ieri sera, a quanto si sa, è uscita verso le 22. Probabilmente aveva un appuntamento con una ragazza. Poco prima aveva ricevuto una telefonata.

Il cadavere di suor Maria Laura è stato trovato questa mattina da un pensionato che passeggiava nel parco delle Marmitte giganti, un'area verde caratterizzata da enormi pietroni che, lavorati dal tempo e dalla pioggia, hanno preso la forma di strani pentoloni. L'uomo conosceva la religiosa ma, lì per lì, non l'ha riconosciuta in quel corpo coperto di sangue buttato ai margini di un vialetto.

Le indagini sono partite proprio dalla telefonata. Prima di uscire, ieri sera, suora Maria Laura aveva detto alle altre suore: "Mi ha chiamato una ragazza. Ha bisogno di me. Ci siamo date appuntamento per le 22". Tutto qui. Poi è uscita e nessuno l'ha più vista. Evidentemente le sue assenze notturne dietro i problemi di ragazzi e ragazze in difficoltà erano abbastanza frequenti.

Un ex allievo della suora la definisce infatti "una donna decisa, ma anche tanto buona e umana e comprensiva con noi ragazzi". Il ragazzo ha 20 anni, si chiama Pier. Racconta che suor Maria "dava sempre dei consigli a noi ragazzi. L'ultima volta che l'ho vista è stato due settimane fa, stava raccogliendo aiuti per i Paesi poveri con l'operazione Mato Grosso". E conclude: "Era una donnettina, bassa di statura, ma dinamica, coraggiosa. Non riesco proprio a capire chi abbia potuto ammazzarla".

(7 giugno 2000)


http://www.repubblica.it/online/cronaca/suora/indagini/indagini.html
Dubbi sul movente. Le ragazze avrebbero detto
"Volevamo uccidere un religioso qualsiasi"
Sondrio, fermate 3 minorenni
per l'omicidio di suor Laura

SONDRIO - Forse il velo di mistero si sta facendo meno fitto. Forse l'assassino di suor Maria Laura, la religiosa uccisa con diciannove coltellate la notte tra il 6 e il 7 giugno scorso a Chiavenna (Sondrio), ha un volto. Il volto di tre ragazze normali, minorenni, fra i 16 e i 17 anni, due di Chiavenna ed una di un paesino vicino che, secondo la polizia, avrebbero attirato la religiosa per poi ucciderla con 19 coltellate senza nessun motivo valido.

"Volevamo uccidere un religioso", questo avrebbero confessato le tre ragazze dopo un lungo interrogatorio. Un movente incomprensibile che, secondo alcune voci, non confermate dagli inquirenti, potrebbe avere dietro di sé solo due ipotesi: la noia oppure il satanismo. Ipotesi aberranti che però circolano nel tentativo di capire un delitto così assurdo.

Dopo una settimana di silenzi gli investigatori hanno deciso di agire e fermare le tre giovani. Dopo un lungo interrogatorio nella caserma dei carabinieri di Novate Mezzola le tre avrebbero ceduto e, dopo i dinieghi inziali, sarebbero crollate una dopo l'altra.

Una di loro dovrebbe essere la ragazza che telefonò a suor Maria Laura dicendole che voleva parlarle perché dopo uno stupro era rimasta incinta. Una scusa ben pensata, un'esca alla quale la religiosa non poteva rimanere indifferente. E infatti suor Maria Laura andò al Parco delle Marmitte dei giganti dove era stato fissato l'appuntamento e lì trovò la morte.

Alle tre ragazze gli iquirenti sono arrivati grazie ad alcune testimonianze. Nel corso delle indagini i carabinieri avevano saputo che la mattina precedente l'omicidio suor Maria Laura era stata vista passeggiare con le tre ragazzine sulla strada che porta al parco e che le tre amiche erano state viste in compagnia di un uomo su un auto. Inoltre il medico legale, durante l'autopsia, trovò sotto le unghie della religiosa una ciocca di capelli lunghi, come quelli di una delle sospette. Inoltre i carabinieri si sono affidati anche alle intercettazioni telefoniche ed ambientali utilizzando perfino sistemi satellitari. Elementi non tali da giustificare un arresto ma soltanto un fermo.

"E' un fatto sconvolgente - ha commentato il legale di parte civile Michele Cervati di Colico - occorrerà studiare questo caso in maniera approfondita. Se esiste un movente, è tale che pochi lo avrebbero immaginato. Io stesso non mi sarei mai aspettato un movente di questo genere. Comunque si tratta di un gesto premeditato per colpire una religiosa". Secondo alcune voci non confermate ci sarebbero anche dei risvolti che farebbero pensare al satanismo: sembrerebbe, infatti, che oltre alla data dell'assassinio in cui compare due volte il 6, sui quaderni delle fermate siano stati trovati più di un riferimento alla macabra simbologia di riti esoterici.

(29 giugno 2000)

http://www.repubblica.it/online/cronaca/suora/confessione/confessione.html

Le tre minorenni fermate per l'omicidio di suor Maria Laura
hanno raccontato impassibili tutti i dettagli del delitto
"Abbiamo ucciso per gioco"
Gli investigatori: "Nemmeno un'emozione nel loro racconto"

MILANO - Hanno confessato le tre ragazze della Valchiavenna: sono state loro a uccidere suor Maria Laura e lo hanno fatto per "una specie di gioco". La polizia le aveva fermate ma per loro sembrava che nulla fosse cambiato, "inflessibili, senza emozioni, ciniche", come le descrive un investigatore. Solo una di loro è crollata e ha pianto a dirotto, ma solo quando ha capito che sarebbe finita nel centro di prima accoglienza del carcere minorile Beccaria di Milano.

Le confessioni di A.G., 16 anni, M.D.G., 17 anni, V.P., che i 17 anni li ha compiuti proprio ieri, giorno dell'arresto, sono totali. Tutte uguali nei minimi dettagli: otto e quattordici pagine di verbali fitti fitti. E il racconto delle tre giovani ha dell'incredibile: "Bisogna farla fuori questa bastarda", ha detto una di loro raccontando del momento in cui hanno deciso di eliminare suor Maria Laura. Senza un movente, senza un perché, volevano solo "fare qualcosa di diverso dal solito".

Per arrivare a loro, i carabinieri hanno prima scandagliato l'ambiente dei tossicodipendenti, ma quando un testimone ha detto di aver visto la suora uscire dal convento in compagnia di tre ragazze, si sono messi a controllare tutte le giovani di Chiavenna, addirittura attraverso i certificati di battesimo della parrocchia. Le intercettazioni telefoniche e ambientali hanno fatto il resto e la lente di ingrandimento si è puntata sulle tre. Dalle intercettazioni le prime conferme: "Tanto mi sono tagliata in capelli - diceva una al telefono - i carabinieri non mi riconoscono più". "Non ci prenderanno mai - rispondeva l'altra - perché non ci conoscono". "Erano impassibili, fredde e determinate - ha detto un investigatore - ma una è sicuramente il capo del gruppo e le altre l'hanno seguita".

Quindi il racconto: con parole loro, le ragazze hanno spiegato che avrebbero voluto uccidere addirittura l'arciprete del paese, ma dato che il parroco ha una corporatura prestante poteva essere rischioso e allora le tre ripiegano sulla suora, certamente più debole. Hanno tutte e tre un cellulare, ma telefonano da una cabina per tendere la rete nella quale cadrà la suora A suor Maria Laura dicono che una di loro è stata violentata, dopo che aveva accettato un passaggio in auto da un quarantennenne, e che è rimasta incinta. Quando la suora sente che la giovane vorrebbe abortire, per non far sapere quello che è successo al suo fidanzato, cerca di convincerla a tenere il bambino promettendo di ospitarla nel convitto. Si danno appuntamento per domenica 4 giugno. Suor Maria Laura vuole aiutarla, ma la giovane non si presenta. Richiamerà il 6 giugno, per un appuntamento la sera.

Al nuovo incontro si presentano tutte e tre le giovani. Con il pretesto di chiacchierare e di prendere gli abiti della ragazza incinta in un'auto, convincono suor Maria Laura a seguirle in un viottolo buio. Mentre camminano, una di loro con una pietra sferra un colpo alla testa della suora, poi un altro e un altro ancora. Ma la religiosa non muore e un'altra delle giovani comincia a colpirla con un coltello: saranno diciannove fendenti, alla fine. Il loro "gioco" è compiuto. Le tre tornano a casa a piedi e vanno a dormire, tranquille. Ma, prima, una di loro lava accuratamente il coltello e lo rimette in un cassetto, tra i tanti altri di casa. E, mentre cominciano le indagini che spaziano in tutta la valle, loro fanno vita tranquilla, convinte che non le avrebbero mai scoperte.

(29 giugno 2000)

http://www.repubblica.it/online/cronaca/suora/regista/regista.html

Le tre ragazzine non avrebbero agito da sole
un adulto potrebbe averle manovrate e spinte a uccidere
Omicidio della suora
si cerca un regista
Il procuratore: "Per noi il caso non è chiuso
Il movente che hanno confessato non sta in piedi"
dall'inviato ENRICO BONERANDI

CHIAVENNA - Non è stato solo un "gioco" delle tre ragazzine diaboliche di Chiavenna. Qualcun altro, un adulto che poteva avere un forte ascendente su di loro e manovrarle, le ha forse spinte prima a uccidere la povera suora dell'Immacolata e poi a inventarsi una versione di comodo, una volta scoperte. "Il caso non è chiuso", dice il procuratore della Repubblica di Sondrio, Gianfranco Avella, quando a tarda sera esce da un summit, durato l'intera giornata, con gli investigatori che da tre settimane si stanno occupando del caso: "Abbiamo aperto un fascicolo, per ora contro ignoti". Spiega Avella: "Il movente che hanno confessato le tre ragazze non sta in piedi, da qualsiasi parte lo si esamini". Il procuratore si riferisce alla versione che V., M. e A. hanno fornito nel lunghissimo interrogatorio di mercoledì nella caserma di Novate Mezzola: "E' stato solo un gioco fra noi. Volevamo uccidere uno della chiesa, pensavamo all'arciprete ma era troppo grosso, se reagiva sarebbe stati guai. Allora abbiamo pensato alla suora, che era anziana e ci sarebbe sicuramente cascata". Frasi agghiaccianti, che hanno scatenato psicologi e commentatori in amare considerazioni sul vuoto della gioventù d'oggi, annoiata e priva di valori quanto violenta. Frasi che ricorrono nei diari delle ragazzine: "Il mondo è uno schifo. La religione bigotta elimina la libertà. La Chiesa è falsa".

Il procuratore ha ascoltato e raccolto in 18 pagine di verbale la confessione delle ragazzine, ma non è per niente convinto che dicano la verità, così come gli sembrano quanto meno forzate anche le parole "sataniste" che qualcuna di loro ha pronunciato per dare una giustificazione in qualche modo plausibile al proprio gesto. Agli atti ci sono anche i quaderni e i diari sequestrati in casa di una delle tre, zeppi di simboli diabolici come il famoso 666, ma agli inquirenti sembrano più manie puerili che un vero e proprio affiliamento a qualche setta.

L'impressione è che le indagini continuino non solo in virtù di un ragionamento logico sulla improbabilità del movente, ma anche sulla base di qualche dato di fatto, se non di testimonianze sulla presenza di un "quarto uomo". Anche il tranello veramente diabolico per convincere suor Maria Laura a uscire dal convento e a incamminarsi in un luogo isolato non sembra possibile sia stato partorito da una mente infantile come quella di ragazzine diciassettenni. Anche se non esistono ormai più dubbi sulla loro colpevolezza: V., M. e A. sono sicuramente implicate nell'omicidio e le autrici materiali del delitto. Ma probabilmente non erano sole, o qualcuno più adulto le ha indotte a quella follia. Per quali motivi non si azzardano per ora ipotesi.

Nella giornata di ieri, nel centro di prima accoglienza che sta accanto al carcere minorile del Beccaria, a Milano, si è intanto svolta davanti al gip Fabio Tucci l'udienza prevista per la convalida del fermo delle tre adolescenti. E' durata molte ore, dalla primissima mattina alle 3 e mezzo del pomeriggio, mentre fuori attendevano genitori e parenti nella speranza di poterle avvicinare, nervossimi con i cronisti, accusati di sciacallaggio e di voler violare le norme sulla privacy. Al termine, il giudice ha confermato le accuse di "omicidio volontario premeditato" per tutte e tre le ragazze, che nei prossimi giorni saranno trasferite al Beccaria.

In attesa di una svolta nell'inchiesta che possa aiutare a capire che cosa sia scattato nella mente delle tre ragazzine, neppure il cardinale Martini azzarda interpretazioni per un omicidio così spietato: "E' qualcosa di assurdo e incomprensibile - ha detto l'arcivescovo di Milano ieri all'Università Cattolica - Denota una depravazione di cui non si riesce a cogliere la radice. Speriamo che sia un episodio del tutto isolato".

(1 luglio 2000)

http://www.repubblica.it/online/cronaca/suora/pregava/pregava.html


L'agghiacciante confessione delle ragazze
accusate dell'omicidio della religiosa di Sondrio
"Mentre la uccidevamo
la suora pregava per noi"

Suor Maria Laura Mainetti sarebbe morta mentre, in ginocchio, e con le mani giunte in preghiera, invocava Dio dicendo: "Signore, perdonale". Lo si è appreso stasera in ambienti giudiziari dopo che le tre ragazze, due di 17 anni e una di 16 arrestate e ree confesse dell' omicidio, erano state interrogate.

Gli interrogatori delle tre giovani sono stati eseguiti alla presenza di magistrati della procura della Repubblica presso il tribunale dei minori di Milano e della procura della Repubblica di Sondrio. Una delle ragazze, in particolare, avrebbe riferito per prima del gesto della suora, che è stato poi confermato successivamente anche dalle altre giovani arrestate, che attualmente si trovano nel centro di prima accoglienza del carcere minorile Beccaria di Milano.

Agli interrogatori, molto lunghi ed intensi, ha partecipato anche una psicologa che ha assistito le ragazze durante tutta la fase dell' esame. Le indagini delle due procure proseguono e, sino ad ora, non avrebbero portato all'accertamento di esponsabilità nei confronti di altre persone che non siano le stesse tre ragazze indagate per omicidio volontario premeditato. I nomi delle tre giovani, infatti, sono iscritti sul registro degli indagati della procura presso il tribunale dei minori, mentre il fascicolo aperto dal procuratore di Sondrio, Gianfranco Avella, al momento è ancora aperto contro ignoti, poichè si ipotizzano possibili complicità.

I carabinieri del comando provinciale di Sondrio stanno peraltro compiendo ancora accertamenti per capire se le giovani abbiano goduto di complicità o meno. Resta infatti da chiarire con quale mezzo e in che modo, dopo l' omicidio, le ragazze sono tornate a casa.

Per adesso però non sembrano emergere responsabilità nei confronti di altre persone. Le giovani, dopo l' arresto, non hanno fornito agli inquirenti un movente particolare per l'omicidio che sembrerebbe nato dalla voglia di fare qualcosa di diverso.
Non è stato ancora chiarito, infine, neppure se ci sia o meno un rapporto tra l' omicidio e le scritte "sataniche" e i simboli legati al "maligno", trovati nei diari e nelle carte delle giovani.

(7 luglio 2000)



http://www.repubblica.it/online/cronaca/suora/rito/rito.html

Chiavenna, due delle tre diciassettenni confessano:
i magistrati non hanno dubbi
Suora uccisa, il caso è chiuso
"E' stato un rito satanico"
dal nostro inviato ROBERTO BIANCHIN

CHIAVENNA - Fu proprio il culto di Satana ad armare la mano delle tre ragazze, appena diciassettenni, che ammazzarono a coltellate e a colpi di mattone, il sei giugno scorso, suor Maria Laura Mainetti. Quella che all'inizio sembrava la più singolare delle ipotesi investigative, nata dalle scritte sataniche trovate nei pressi del luogo del delitto, e da documenti e disegni dello stesso tenore rinvenuti nei computer e nelle case delle tre ragazze, ha trovato conferma nel corso dei lunghi e numerosi interrogatori resi in carcere dalle giovani assassine, che hanno confessato il loro crimine: "Avevamo in mente da tempo di uccidere un religioso, uno qualsiasi - hanno detto - prima avevamo pensato ad un prete, poi, tre giorni prima del fatto, abbiamo progettato tra di noi di uccidere la suora".

"Il satanismo è la chiave di lettura dell'intera vicenda - scrivono gli inquirenti nella relazione finale dell'inchiesta, che sta per essere conclusa - e per quanto irrazionale, illogico e assurdo possa sembrare, il movente dell'uccisione di suor Maria Laura, è da individuarsi nel culto di Satana al quale le tre sciagurate omicide credevano. E per questa ragione la religiosa è stata assassinata".

L'inchiesta, che ha escluso il coinvolgimento di altre persone nel delitto (in un primo momento si era pensato a un uomo che le avesse "guidate spiritualmente" e aiutate a uccidere), ha accertato anche che la suora fu assassinata "seguendo un rituale satanico", in una sorta di "sacrificio" compiuto nel nome del demonio al quale le tre ragazze si erano "votate".

Suor Maria Laura, 61 anni, superiora del convitto "Immacolata" di Chiavenna, attirata in una trappola dalla telefonata di una delle tre ragazze, Milena, che dandole il nome falso di Erica le aveva chiesto aiuto dicendole che aspettava un bambino, fu fatta inginocchiare sui ciotoli di Via Poiatengo, un viottolo vicino al parco delle "Marmitte Giganti". Secondo gli investigatori, le tre ragazze, Milena, Ambra e Veronica, tutte del posto, giovani sbandate che avevano "una visione pessimistica della vita" e si tagliuzzavano le braccia "in momenti particolarmente tristi" della loro vita con dei bisturi usa e getta, non erano nuove a questo tipo di riti.

Avevano già compiuto, nei mesi precedenti l'omicidio, altri rituali satanici, fra i quali anche un "giuramento di sangue" che le aveva legate tra loro, nel nome di Satana, "in modo indissolubile".

Dopo aver fatto inginocchiare la suora, hanno raccontato, hanno cominciato a inveire contro di lei e a colpirla. Prima Milena, prendendo la suora alle spalle, con una mattonella che aveva nella borsa, poi Ambra, più volte, battendole la testa contro il muro di cinta di un edificio che costeggia il viottolo. E poi le coltellate: prima Milena, poi Veronica e ancora Ambra. Con la suora che le implorava di avere pietà di lei e che diceva: "Perché mi colpite? Io non dico niente, non vi preoccupate". E Ambra che incitava le compagne ad aiutarla, quando le ha viste esitare un attimo: "Venite a darmi una mano, io non ce la faccio da sola, questa non muore più".

(2 ottobre 2000)

http://www.repubblica.it/online/cronaca/suora/processo/processo.html

Chiavenna, udienza preliminare per l'omicidio
di Maria Mainetti. Due ragazze chiedono perdono
Uccisero suora per Satana
iniziato il processo
La terza continua a invocare il diavolo

MILANO - Chissà se lo sapevano mentre venivano portate davanti al giudice che proprio in questi giorni il loro idolo è in tournée qui in Italia. Ambra, Veronica e Milena, appassionate di Marilyn Manson, di rock satanico e di riti satanici in generale. Minorenni. Imputate per l'omicidio a coltellate (19) in nome del principe delle tenebre di una suora. Accadde il 6 giugno scorso a Chiavenna, vicino a Sondrio. Oggi, mentre Manson sta preparando il concerto a Roma, le tre ragazze hanno altro a cui pensare. Oggi incomincia il loro processo per omicidio.

I loro legali hanno chiesto e ottenuto il rito abbreviato. L'udienza, davanti al giudice per le udienze preliminari del Tribunale dei minori di Milano, è iniziata questa mattina. Due delle imputate, oltre ad aver chiesto il rito abbreviato, hanno chiesto anche un supplemento di perizia psichiatrica. Milena non lo ha chiesto. Anzi, ha detto: "Chiedo scusa e perdono". E' la prima volta che questa parola viene pronunciata in tutta questa storia. Anche Ambra lo avrebbe fatt, ma solo parlando a con il fratello della suora. Silenzio dalla terza, Veronica tace.

L'udienza è a porte chiuse. Da quello che filtra non si riesce a sciogliere il dubbio che in questi otto mesi ha tormentate le famiglie delle tre ragazze. Sono pentite? O almeno, si rendono finalmente conto di ciò che hanno fatto? Iniziano a rendersene conto, a giudicare dalla serietà con cui hanno seguito le prime fasi del processo e da come sono arrivate in tribunale, con l'aria un po' spaventata.

"Sono tranquille, ma discretamente preoccupate - dice il procuratore capo del Tribunale dei minori, Giovanni Ingrascì, durante una pausa - Tra di loro non si sono neppure guardate". "Sono sette mesi che le vedo, sono cambiate. C'è stato un processo di crescita", ha aggiunto il pubblico ministero, Maria Cristina Rota.

Ambra, Veronica e Milena. Tre ragazze, una robusta con i capelli ricci, l'altra biondina, la terza più esile con i capelli corti. Jeans, maglione e piumone grigio scuro. Due hanno 17 anni, la terza è diventata maggiorenne nel carcere minorile.

Sembrano ragazze come tante altre. Guardandole è difficile pensare che abbiano ucciso Maria Laura Mainetti, superiora di un istituto di Chiavenna. Un assassinio, come dice poi uno dei tre legali della difesa, Federico Stellari, che non può non lasciare il segno in chi l'ha commesso costringendolo a fare i conti con la propria coscienza.

In aula ci sono i familiari delle ragazze, che non riescono a trattenere le lacrime, il fratello della vittima, Ermanno, scortato dal suo legale. Tutto sembra assolutamente normale. Eppure, dietro a tutto questo c'è la passione per l'occultismo, la venerazione per l'Anticristo.

Hanno personalità molto diverse. Una più forte, le altre quasi succubi. Una è il capo e le altre i due gregari che eseguono i suoi ordini. Ed è la più dura delle tre, ma forse anche la più sfortunata, Veronica, satanista convinta che pare in carcere continui a tagliuzzarsi le braccia, forse meditando qualche gesto insano, a non mostrare nessun pentimento. Mentre le altre due chiedono perdono, ai giudici e ai familiari della suora uccisa.

Proprio per accertate se il "percorso di crescita", come lo ha chiamato il presidente del Tribunale dei Minori, Livia Pomodoro, sia stato positivo, ora altri periti dovranno esaminare le tre ragazze.

(5 febbraio 2001)



http://www.repubblica.it/online/cronaca/suora/perizia/perizia.html

Presentata la nuova perizia degli esperti:
"Le ragazze sono ancora socialmente pericolose"
Incapaci di intendere e di volere
le baby-killer che uccisero la suora

MILANO - Non erano capaci di intendere e di volere. E' questa la conclusione della perizia psichiatrica sulle tre giovani assassine di suor Maria Laura Mainetti, la religiosa di Chiavenna uccisa a coltellate il 6 giugno dello scorso anno. Nelle 56 pagine presentate dai tre esperti incaricati dal gip del tribunale di Milano, si afferma inoltre che Veronica P., Ambra G. e Milenda D.G. sono, al momento, "ancora socialmente pericolose".

Le tre ragazze avevano, all'epoca dell'omicidio, 17 anni. Dopo essere state fermate dagli investigatori, confessarono di aver ucciso la suora per compiere un rito satanico. Adesso, dopo gli esami degli esperti, pare delinearsi meglio la personalità deviata delle giovani.

La nuova perizia presenta sostanziali differenze rispetto a quella depositata mesi fa e fatta svolgere dal pm Cristina Rota. Anche in quel caso, per le tre baby-killer si parlò di personalità "border line", ma mentre una delle tre, Ambra, veniva definita capace di intendere e di volere ma socialmente non pericolosa, per le altre due ragazze si parlava di "capacità di intendere e di volere gravemente scemata per disturbi della personalità", tanto che entrambe venivano dichiarate "socialmente pericolose".

A questo punto, la parola passa al giudice Anna Poli, che dovrà esaminare le perizie nella prossima udienza del processo, fissata per il 27 giugno. Le possibilità sono due: o dichiarare le tre assassine ree confesse non punibili in quanto incapaci di intendere e di volere, e disporre il loro inserimento in una comunità, oppure discostarsi dal parere degli esperti e chiedere una nuova perizia.

(19 giugno 2001)

http://www.repubblica.it/online/cronaca/suora/sentenza/sentenza.html

La sentenza ha considerato una baby-killer incapace
di intendere e di volere, le altre due solo parzialmente
Una prosciolta, due condannate
le ragazze assassine della suora
Il pm aveva chiesto la pena più alta proprio
per Ambra che, alla fine, invece, è stata prosciolta

MILANO - La sentenza sulle baby-killer della suora di Chiavenna è arrivata: proscioglimento per Ambra, in quanto incapace di intendere e volere, condanna a 8 anni e 6 mesi per Veronica e a 8 anni, 6 mesi e 20 giorni per Milena. La sentenza ribalta completamente le tesi dell'accusa che, proprio per Ambra, considerata l'ispiratrice del delitto, aveva chiesto la condanna più pesante (15 anni e 4 mesi). Il pm Cristina Rota aveva anche proposto 11 anni e 4 mesi per Veronica e 10 anni e 4 mesi per Milena.

E' arrivata così, dopo appena due ore di camera di consiglio, la decisione del Gup Anna Poli per l'omicidio di suor Maria Laura Mainetti, la religiosa uccisa a coltellate il 6 giugno dello scorso anno. Lo ha riferito l'avvocato Michele Cervati, legale della famiglia della suora, uscendo dall'aula di udienza.

Mentre veniva letta la decisione del giudice, Amedeo Mainetti il fratello di suor Maria Laura, è uscito dall'aula e, alla domanda dei cronisti se, secondo lui, fosse stata fatta giustizia, ha risposto: "Qualcosina, speriamo che le recuperino". Dopodiché si è subito allontanato motivando la sua partenza con il fatto di dover "prendere il treno".

Ad Ambra il Gup ha imposto la misura di sicurezza della permanenza per non meno di tre anni in un riformatorio giudiziario. La ragazza è stata prosciolta perché ritenuta totalmente incapace di intendere e di volere, mentre per le sue amiche la condanna è stata ridotta, rispetto alle richieste del pm, perché ritenute solo parzialmente capaci di intendere e volere.

"Con oggi si è concluso un lavoro che ci ha molto coinvolti e impegnati - ha detto il pm Cristina Rota -, che abbiamo svolto con coscienza, che ci ha dato sofferenza al pensiero che delle ragazze adolescenti abbiano commesso un delitto del genere. Non sono in grado di dire se le ragazze si siano pentite o meno perché non sono il buon Dio. Da adesso è bene che cali il sipario perché è stato un crimine molto brutto, nel quale sono coinvolte la morte di una suora e la vita di queste ragazze".

(9 agosto 2001)


http://www.repubblica.it/online/cronaca/suora/condannate/condannate.html
Dodici anni anche per Ambra, prosciolta in primo grado
perché ritenuta incapace di intendere all'epoca del delitto
Omicidio di Chiavenna
condannate le tre ragazze

MILANO - Tutte condannate. La sentenza d'appello sull'omicidio di suor Maria Laura Mainetti, a Chiavenna, non ha risparmiato neppure la terza delle ragazze omicide. Anche ad Ambra infatti, prosciolta in primo grado perché giudicata incapace di intendere e di volere all'epoca del delitto, è stata comminata una pena di 12 anni e 4 mesi di reclusione mentre sono state confermati gli 8 anni e mezzo chiesti per Veronica e Milena.

I giudici hanno disposto l'immediata traduzione in carcere di Ambra in quanto le è stata riconosciuta, come alle altre due giovani, solo la seminfermità mentale. La ragazza si trovava in una comunità terapeutica a Serravalle Scrivia (Alessandria) perché ritenuta socialmente pericolosa.

Al momento della lettura della sentenza le tre ragazze non hanno avuto alcuna reazione visibile. La sentenza ricalca sostanzialmente le richieste del pg Annamaria Caruso, che aveva chiesto 12 anni e 7 mesi e 10 giorni per Ambra e la conferma delle condanne a Veronica (8 anni e 6 mesi e 20 giorni) e Milena (8 anni e 6 mesi).

Arrivate al Palazzo di Giustizia di Milano verso le 10, le tre ragazze, ora maggiorenni, sedute in aula l'una accanto all'altra, su una sorta di palchetto e dietro una balaustra di legno, non si sono mai parlate, mai guardate negli occhi e nemmeno sfiorate. Ad assistere al processo, rigorosamente a porte chiuse, c'erano i loro genitori, con i quali durante le pause dell'udienza di oggi hanno conversato senza però lasciarsi andare ad alcun gesto d'affetto.

Dura invece la requisitoria del sostituto procuratore generale Anna Maria Caruso: a lei il compito di sostenere l'accusa in aula, anche davanti ai fratelli di suor Maria Laura, di ricostruire quell'insensato delitto, con un ipotizzato risvolto satanico, compiuto da tre ragazzine di paese di 17 e 16 anni. In base alla perizia affidata dalla procura minorile al professor Massimo Picozzi, a lei anche il compito di smontare la sentenza di primo grado emessa nei confronti di Ambra.

"Non servono 20 anni di carcere - ha commentato Amedeo Mainetti, fratello di suor Maria -; l'importante è che capiscano e si pentano; in aula mi sembravano pentite". E ha avuto una parola di carità per Ambra: "Poverina", ha esclamato, quando ha saputo che doveva andare in carcere. Soddisfatto invece l'avvocato Michele Cervati, che assiste la sorella della religiosa uccisa, "perché, sin dall'inizio, abbiamo insistito sulla capacità di intendere e di volere per tutte e tre le imputate".

Anche Antonio Muffatti, il legale che rappresentava la Congregazione delle Suore della Croce cui apparteneva suor Maria Laura, ha detto che la sentenza "è il riconoscimento della nostra posizione di partenza: che tutte e tre le ragazze erano colpevoli, coscienti e sapevano quello che facevano", il riconoscimento che si è trattato "di un delitto efferato, che meritava una sanzione di questo tipo".

(4 aprile 2002)


http://www.repubblica.it/online/cronaca/suora/ambra/ambra.html

Confermata la condanna per la terza delle "sataniste assassine"
Nel giugno 2000 uccisero a coltellate suor Maria Laura Mainetti
L'omicidio di Chiavenna
Ambra torna in carcere
Era uscita di prigione il 18 gennaio: la corte di Cassazione
non aveva deciso sul ricorso presentato da suo avvocato

ROMA - Ambra dovrà tornare in prigione. La prima sezione penale della Cassazione ha reso definitiva la condanna a 12 anni e 4 mesi di reclusione per una delle tre ragazze che, nel 2000, uccisero a Chiavenna suor Maria Laura Mainetti. Si riaprono così le porte del carcere per la giovane che viene considerata l'ideatrice del delitto e che, attualmente, è ospitata in una comunità.

Il 6 giugno del 2000, a Chiavenna, in provincia di Sondrio, Milena, Ambra e Veronica massacrarono con 19 coltellate, nel nome di Satana, la religiosa, 61 anni, superiora dell'istituto dell'Immacolata. Un delitto feroce, compiuto da due 16enni e una 17enne che, indifferenti, ascoltarono la suora chiedere pietà fino all'ultimo.

La sentenza di primo grado fu emessa il 9 agosto del 2001: otto anni e mezzo di carcere per Veronica e Milena, proscioglimento per Ambra, giudicata incapace di intendere e volere; a lei fu imposta la permanenza, per non meno di tre anni, in un riformatorio giudiziario. Ma il 4 aprile del 2002, in secondo grado, Ambra venne invece giudicata sana di mente: la corte d'Appello di Milano non riconobbe l'infermità che aveva evitato il carcere alla ragazza ritenuta leader del gruppo. Per le altre due venne confermata esattamente la pena del primo grado ed Ambra, non più coperta dall'incapacità di intendere e di volere, subì la pena più pesante: 12 anni, 7 mesi e 10 giorni. Fu così costretta ad abbandonare la comunità terapeutica, in cui si trovava, per andare in carcere. Ma ne era nuovamente uscita il 18 gennaio scorso, perché la Cassazione, facendo scadere i termini, non aveva deciso sul ricorso presentato dal suo avvocato. La sua scarcerazone aveva suscitato polemiche e pacate ma ferme proteste anche da parte dei parenti di suor Laura.

Oggi la decisione è arrivata dopo tre ore di camera di Consiglio. Adesso la ragazza dovrà tornare in prigione; venerdì scorso era stata assegnata a una comunità terapeutica, dopo che la Corte di appello di Milano aveva constatato la scadenza dei termini di custodia cautelare. Non hanno quindi trovato ascolto, in Cassazione, le richieste degli difensori, Vittorio Nizza e Giampaolo Filiani, che avevano insistito nel sostenere la tesi della totale infermità mentale della ragazza ed avevano anche chiesto che fosse comunque ridotta la sua condanna, ritenuta "eccessiva" rispetto a quella inflitta alle altre due responsabili del delitto.

(23 gennaio 2003)

drakend
11-12-2007, 15:30
Si, ti fa capire che non ci stavano con la testa.
Quindi che si scontino la relativa pena data in casi normali in un manicomio criminale, o come li chiamano oggi.

Senza Fili
11-12-2007, 16:02
Sono un ragazzo di Chiavenna e Suor Maria Laura è stata mia insegnante di asilo.
Mia madre lavorava come maestra elementare all'Istituto Immacolata, in cui la dirigente era appunto Suor Maria Laura.
Conoscevo di persona tutte e tre le assassine e trovo che sia innammissibile che persone che abbiano commesso reati del genere vengano liberate con tale semplicità.
Provo un certo sconforto a sapere che sono già libere tutte e tre...

Già, io provo provo vergogna nel vivere in uno stato in cui le persone oneste non sono tutelate da assassini e delinquenti :muro:


No no, spiegami... la differenza che c'è tra uno squilibrato che compie un massacro, e tre squilibrate adolescenti che uccidono una suora...

Se la condanna è stata di "n" anni, evidentemente avevano valutato che quello fosse il giusto tempo di detenzione in rapporto al crimine commesso, considerando tutte le circostanze. Qui non si parla di un miracoloso rinsavimento, ma di indulto e "buona condotta"... cos'è la buona condotta? Per me in carcere la buona condotta dovrebbe essere la REGOLA, non un qualcosa da premiare...


Quoto.


p.s. dettaglio significativo dagli articoli postati

"Le tre minorenni fermate per l'omicidio di suor Maria Laura
hanno raccontato impassibili tutti i dettagli del delitto
"Abbiamo ucciso per gioco"
Gli investigatori: "Nemmeno un'emozione nel loro racconto"

Gio22
11-12-2007, 17:06
grazie dell'italiano medio; detto da uno che dà una risposta del genere, lo prendo come un gran bel commento.

che ci vuoi fare,menomale che c'è lui....l'italiano che ci sovrasta con il suo acume,la sua infinita giustizia,la sua equità nel giudizio.

Ci rinuncio.


No è diverso,ci rinuncio io "italiano medio",perchè a leggere certe cose,altro che flame.

Senza Fili
11-12-2007, 17:22
Imho la tipica mentalità dell'italiano medio è quella di chi fa ragionamenti del tipo "Sono ragaaaazzi", giustificando a tutti i costi delle belve feroci per fare a gara di buonismo.

drakend
11-12-2007, 17:37
Imho la tipica mentalità dell'italiano medio è quella di chi fa ragionamenti del tipo "Sono ragaaaazzi", giustificando a tutti i costi delle belve feroci per fare a gara di buonismo.
Infatti vedere persone, anche in questo forum, che difendono la decisione di metterle fuori mi fa venire da vomitare. Questo Paese sta andando a puttane anche grazie a gente che la pensa così.

Charonte
11-12-2007, 17:41
si ma boh
cioe queste escono e che fanno?
riprendono la vita normale di tutti i giorni?
a prendere il pane , al supermercato? ecc.

io mi sotterrerei dalla vergogna fossi 1 di quelle
non capisco come si possa vivere cosi
i vicini?
saranno contentissimi di avere ste qua in parte
non capisco

paulus69
11-12-2007, 17:41
a quando un giovanni brusca che conduce lo zecchino d'oro?....

Senza Fili
11-12-2007, 17:51
Infatti vedere persone, anche in questo forum, che difendono la decisione di metterle fuori mi fa venire da vomitare. Questo Paese sta andando a puttane anche grazie a gente che la pensa così.

*

ania
11-12-2007, 18:01
Infatti vedere persone, anche in questo forum, che difendono la decisione di metterle fuori mi fa venire da vomitare.

*

Questo Paese sta andando a puttane anche grazie a gente che la pensa così.Questo Paese è già andato a puttane anche grazie a gente che la pensa così.


Ania

Alexi@
11-12-2007, 18:06
Sette anni sono troppo pochi per chi ha deliberatamente stroncato una vita umana. Non capisco proprio come si possano difendere simili criminali.

21-5-73
11-12-2007, 18:18
La verità è che sono tutti finocchi col culo degli altri....... parlano di riabilitazione, di caso particolare, di infermità mentale, ma solo perchè a morire senza motivo è stata una persona lontana. Nel malaugurato caso di una persona cara avrei voluto sentire se il giudizio era lo stesso.

paulus69
11-12-2007, 18:38
Non capisco proprio come si possano difendere simili criminali.
rito abbreviato....incensurate....attenuanti generiche chi ne ha più ne metta...
ciao giustizia..:tapiro:

onesky
11-12-2007, 18:54
L'importante e fondamentale per il nostro ordinamento e la nostra società, è che, che so... il reato di falso in bilancio sia ritornato ad essere di rilevanza penale.

Il resto, come questa notizia, sono solo dettagli...

che cosa c'entra questo poi.. gli italiani si lamentano sempre anche quando vengono inasprite le pene non gli va bene.

Sul fatto che abbiamo un regime giudiziario ipergarantista non ci piove, daltronde è stato fatto ad uso e consumo dei politici stessi.

mike65
11-12-2007, 19:06
Ma almeno 20aa glieli potevano dare?? Che schifo!

iuccio
11-12-2007, 19:57
Quando morirò andrò a cercare Cesare Beccaria e gli darò tante di quelle botte, ma tante....

linuxianoxcaso
11-12-2007, 20:00
Quando morirò andrò a cercare Cesare Beccaria e gli darò tante di quelle botte, ma tante....

:mbe:

federuko
11-12-2007, 20:17
per una società cattolica il perdono è di rigore
se poi arreco offesa ad un cattolico mi aspetto che porga l'altra guancia
un comportamento di natura diversa non può che testimoniare la scarsa attinenza ai precetti ecclesiastici con conseguente dannazione eterna per la vittima vendicatrice.

io mi diverto moltissimo a prendere a schiaffi preti, suore ed ogni tipo di filo-ecclesiastico...serve a me come attività ludica ed a loro per mettere alla prova la fede.

ennys
11-12-2007, 20:25
che cosa c'entra questo poi.. gli italiani si lamentano sempre anche quando vengono inasprite le pene non gli va bene.

Sul fatto che abbiamo un regime giudiziario ipergarantista non ci piove, daltronde è stato fatto ad uso e consumo dei politici stessi.

Evidentemente non ricordi i tristissimi thread dove molti utenti sedicenti legalitari, ottenebrati dall'odio politico arrivavano a dire che il falso in bilancio è un reato addirittura peggiore dell'omicidio volontario.

Ecco cosa c'entra e perchè è il caso di ricordare che molti in Italia auspicano pene più severe solo per fini politici e poi per quello che realmente ha un'impatto sociale gravissimo ed irreversibile si dimostrano i migliori fiancheggiatori di caino.

gabi.2437
11-12-2007, 20:28
Infatti vedere persone, anche in questo forum, che difendono la decisione di metterle fuori mi fa venire da vomitare. Questo Paese sta andando a puttane anche grazie a gente che la pensa così.

A essere buonisti il rischio di ban cala molto :D

C'era una frase...se ammazzi 1 sei un assassino, fino a se ne ammazzi tanti sei un conquistatore...

drakend
11-12-2007, 20:34
A essere buonisti il rischio di ban cala molto :D

No ti preoccupare del rischio di ban degli utenti, per quello c'è già lo Staff, che basta ed avanza mi pare...

naitsirhC
11-12-2007, 20:45
Non mi pare questo un esempio di cattiva giustizia.
E' un caso particolare, 7 anni di carcere se lo sono già fatto, c'è pure una semiinfermità mentale.
Non si parla di delinquenti abituali, è proprio un caso a sè.

Se la pensi così...

Ti ricordo che ogni caso è a se...

naitsirhC
11-12-2007, 20:46
Infatti vedere persone, anche in questo forum, che difendono la decisione di metterle fuori mi fa venire da vomitare. Questo Paese sta andando a puttane anche grazie a gente che la pensa così.

*

_Xel_^^
11-12-2007, 22:10
Omicidio -> carcere a vita per qualsiasi età da 0 a 100 :O
Stupro -> vedi sopra

ci vuole così tanto? :confused:

e c'è pure chi li difende... -_-'
ma bene, continuiamo così...

Ciau! :(

eriol
11-12-2007, 23:38
Infatti vedere persone, anche in questo forum, che difendono la decisione di metterle fuori mi fa venire da vomitare. Questo Paese sta andando a puttane anche grazie a gente che la pensa così.

* anche da parte mia.

non aggiungo altro per ora perchè andrei ot ma avrei altre cose da dire in sostegno di questa tesi.

F1R3BL4D3
11-12-2007, 23:43
Quando morirò andrò a cercare Cesare Beccaria e gli darò tante di quelle botte, ma tante....

:fagiano: Lui ha fatto delle constatazioni! Non è colpa sua se è così (ed era così al suo tempo)! :boh:

Ileana
12-12-2007, 08:38
La detenzione serve a riabilitare. Se dopo 7 anni si è sicuri che il detenuto non ripeterà mai il reato non c'è motivo di non rilasciarlo.
Questo caso, come quello di Erika e Omar, sono esempi di delitti maturati in un'atmosfera particolare, di immaturità ed isolamento. E' molto, molto, ma molto improbabile che ciò che è accaduto si ripeta.


Io proporrei una multa di 50€ a coltellata.
Ovviamente non a testa, ma da dividere.
Dopo si che son rieducate :O




:muro:

sider
12-12-2007, 09:50
Tutti psichiatri ed esperti di diritto penale in questo forum! :D

drakend
12-12-2007, 09:52
Tutti psichiatri ed esperti di diritto penale in questo forum! :D
No ci sono solo persone che vogliono vedere delle feroci assassine in galera, al contrario di qualcuno che invece è addirittura contento che queste povere vittime della società siano fuori.

sider
12-12-2007, 10:08
No ci sono solo persone che vogliono vedere delle feroci assassine in galera, al contrario di qualcuno che invece è addirittura contento che queste povere vittime della società siano fuori.

Non si tratta di essere contenti o meno.
Qualcuno la pensa diversamente da te, cioè che dopo 7 anni un gruppo di ragazze incensurate può anche rivedere la luce, in questo caso molto particolare di delitto.
Le probabilità che il dolo si ripeta sono praticamente zero.
Meglio fuori loro piuttosto di uno che fa rapine a mano armata ed esce con l'indulto.
D'altro canto ci sono esperti preposti ad analizzare questi casi.
Non segnalo le tue offese precedenti perchè non ne vale la pena.

MACC
12-12-2007, 10:11
Che grande invenzione l'indulto!
E pensare che c'era qualche C@*%&e che pensava che il problema "magari" si poteva risolvere aumentando le carceri o perlomeno utilizzando al 100 % quelle presenti sul territorio...
Ma non cè problema... non cè mai problema!

(fichè i fatti non ci toccano personalmente in qualche modo...:rolleyes: )

eriol
12-12-2007, 10:13
Tutti psichiatri ed esperti di diritto penale in questo forum! :D

nè più nè meno di chi ha opinioni più morbide.
quello che fa la differenza forse è un minimo di tolleranza in meno, dovuta se non altro a compassione più sentita e partecipe dei sentimenti delle vittime.
ci può stare la volontà di non condannare definitivamente i carnefici in virtù di una possibile loro riabilitazione ma questo non implica assolutamente riduzioni di pena per indulto o la faciloneria con cui queste vengono sempre più spesso applicate.

per i miei gusti c'è troppa gente che tende a parlare di perdono e tolleranza senza immedesimarsi in chi i torti li subisce davvero.

drakend
12-12-2007, 10:22
Non si tratta di essere contenti o meno.
Qualcuno la pensa diversamente da te, cioè che dopo 7 anni un gruppo di ragazze incensurate può anche rivedere la luce, in questo caso molto particolare di delitto.
Le probabilità che il dolo si ripeta sono praticamente zero.
Meglio fuori loro piuttosto di uno che fa rapine a mano armata ed esce con l'indulto.
D'altro canto ci sono esperti preposti ad analizzare questi casi.

Il fatto che il dolo si ripeta o meno è irrilevante perché qua si discute i un dolo già compiuto e per questo devono pagare. Tu dici che sono malate? Benissimo, che scontino la loro pena in un manicomio criminale e non in galera, ma non esiste che le tirano fuori. Sette anni per un omicidio premeditato tanto efferato sono semplicemente scandalosamente pochi e vedere gente che condivide questa scelta mette tristezza. Poi che vuol dire che questo omicidio "è stato molto particolare"? A me non interessa come le tipe siano arrivate a compiere un simile gesto, io so solo che per colpa loro c'è una persona che sta sotto qualche metro di terra morta dopo atroci sofferenze.


Non segnalo le tue offese precedenti perchè non ne vale la pena.
Se ritieni di doverlo segnalare fallo, altrimenti non farlo... non vedo perché me lo comunichi. Ah già forse è il nuovo modo per far passare chi osa criticare la dottrina del "Nessuno tocchi Caino" come deficiente ignorante mentre chi la sostiene è una persona colta e civile. :rolleyes:

EDIT E comunque ho detto che vedere certe persone difendere il provvedimento in questione mi fa venire il vomito. Ho solo descritto la mia reazione di fronte a certe posizioni, non ho offeso nessuno: c'è persino una faccina che implementa tale stato d'animo. :D

sider
12-12-2007, 10:34
Cosa vuoi che ti dica, mi attribuite parole mai scritte, io non sono un buonista, anzi, ma parlo di questo caso specifico e solo per questo caso specifico credo che 7 anni possano bastare.
Piuttosto mi girano le balle quando escono delinquenti incalliti, quelli che delinquono per mestiere, quelli che sai che quando usciranno non andranno a cercarsi un lavoro ma a rapinare banche con tanto di pistola.
La tristezza viene a me quando mi trovo davanti a tali banali generalizzazioni.
Povera italia lo dico io.
Mi chiedo come mai tanti dei forcaioli del forum alla fine votano partiti pieni di conclamati mafiosi. La solita visione a metà della vita.

drakend
12-12-2007, 10:39
Cosa vuoi che ti dica, mi attribuite parole mai scritte, io non sono un buonista, anzi, ma parlo di questo caso specifico e solo per questo caso specifico credo che 7 anni possano bastare.
Piuttosto mi girano le balle quando escono delinquenti incalliti, quelli che delinquono per mestiere, quelli che sai che quando usciranno non andranno a cercarsi un lavoro ma a rapinare banche con tanto di pistola.
La tristezza viene a me quando mi trovo davanti a tali banali generalizzazioni.
Povera italia lo dico io.
Mi chiedo come mai tanti dei forcaioli del forum alla fine votano partiti pieni di conclamati mafiosi. La solita visione a metà della vita.
Perché in questo caso specifico sette anni bastano? Guarda che la suora morta è un cadavere normalissimo e non particolare!!! Mi pare che è morta dopo un po' di minuti, rendendosi conto di quello che era successo. Il tuo paragone con i criminali incalliti non ha senso: quelli devono stare in galera ai lavori forzati, mentre per queste tizie, se sono inferme di mente, ho detto che dovrebbero stare in un manicomio criminale.
Riguardo ai partiti pieni di mafiosi: fosse per me tutte le belle facce che purtroppo conosciamo starebbero a spaccare le pietre e non a fare le leggi...

Giovannino
12-12-2007, 11:07
Omicidio = 7 anni di carcere (se sei sfortunato).

nomeutente
12-12-2007, 11:24
Rammento a tutti che si commentano le opinioni e sono da evitare giudizi personali e ancor più bisogna evitare di appiccicare l'etichetta di "gente che rovina il paese" o altro: non sprecate il vostro tempo e il mio con commenti futili, se avete qualcosa da scrivere nel merito. Grazie.

Blue Spirit
12-12-2007, 13:55
per una società cattolica il perdono è di rigore
se poi arreco offesa ad un cattolico mi aspetto che porga l'altra guancia
un comportamento di natura diversa non può che testimoniare la scarsa attinenza ai precetti ecclesiastici con conseguente dannazione eterna per la vittima vendicatrice.

io mi diverto moltissimo a prendere a schiaffi preti, suore ed ogni tipo di filo-ecclesiastico...serve a me come attività ludica ed a loro per mettere alla prova la fede.

Suppongo che il tuo sia un post buttato lì tanto per scherzare...in caso contrario, ti annuncio che quanto hai scritto denota una totale ignoranza dei fondamenti di Teologia Morale, di Sacra Scrittura e di Padri della Chiesa...c'è una bella differenza fra vendetta e giustizia, tra porgere l'altra guancia e sorbirsi qualsiasi sopruso gratuito, mentre perdono e legittima difesa non sono in antitesi come tu sembreresti pensare in base a quanto scrivi. Ma, ripeto, suppongo che tu stessi scherzando.

sheva
12-12-2007, 23:43
Non si tratta di essere contenti o meno.
Qualcuno la pensa diversamente da te, cioè che dopo 7 anni un gruppo di ragazze incensurate può anche rivedere la luce, in questo caso molto particolare di delitto.
Le probabilità che il dolo si ripeta sono praticamente zero.

Anche di Angelo Izzo si disse che non era possibile che si ripetesse per le condizioni particoli in cui maturò il suo primo omicidio .. lo psicanalista lo mise fuori con questa teoria .. ed invece uccise di nuovo ..

http://www.repubblica.it/2005/e/sezioni/cronaca/izz3/psic/psic.html

Izzo, la relazione dello psicologo
"Nessun timore, è un uomo nuovo"

certa gente deve pagare fino all'ultimo altrimenti è troppo facile
e non si rende giustizia ad una persona a cui è stata strappata la vita

drakend
13-12-2007, 06:36
Angelo Izzo... eccolo là un altro di bell'esemplare di essere vivente da tenere in carcere.

sider
13-12-2007, 07:21
Anche di Angelo Izzo si disse che non era possibile che si ripetesse per le condizioni particoli in cui maturò il suo primo omicidio .. lo psicanalista lo mise fuori con questa teoria .. ed invece uccise di nuovo ..

http://www.repubblica.it/2005/e/sezioni/cronaca/izz3/psic/psic.html

Izzo, la relazione dello psicologo
"Nessun timore, è un uomo nuovo"

certa gente deve pagare fino all'ultimo altrimenti è troppo facile
e non si rende giustizia ad una persona a cui è stata strappata la vita

Per uno così magari ce ne sono 30 completamente riabilitati.

drakend
13-12-2007, 07:38
Per uno così magari ce ne sono 30 completamente riabilitati.
Sono contento per loro però se hanno commesso un reato la pena devono scontarla PER INTERO comunque...

eriol
13-12-2007, 08:44
Per uno così magari ce ne sono 30 completamente riabilitati.

bei calcoli probabilistici ma non so se i numeri servirebbero a soddisfare le famiglie.

ps: esperto di statistica o stima buttata a caso? :D

Capozz
13-12-2007, 08:54
A me risulta che buona parte dei detenuti liberati grazie all'indulto sia tornata dentro in pochissimo tempo per aver ripetuto gli stessi reati :rolleyes:

drakend
13-12-2007, 09:03
Il problema dei reati compiuti da infermi mentali non è se devono scontare la pena o meno, ma DOVE devono scontarla. L'attuale soluzione all'italiana è quella di tirarli fuori, mentre la soluzione logica è di far scontare loro la pena in un manicomio criminale.

~ZeRO sTrEsS~
13-12-2007, 09:13
imho prima di dire meglio dentro o meglio fuori si dovrebbe discutere su un punto fondamentale:

- Quale dovrebbe essere l'utilitá di una detenzione

Non voglio dire che sia giusto o sbagliato che siano in libertá, ma imho mettere una persona in galera per tutta la vita ha un utilitá pari a 0, fatto sta che per reati come l'omicidio non é possibile riparare, io inizierei piú che a discutere se fra meglio dentro o fuori, un altro tipo di "punizione". Non ha senso ne uno scopo mettere in gabbia qualcuno che non uscirá mai

drakend
13-12-2007, 09:24
imho prima di dire meglio dentro o meglio fuori si dovrebbe discutere su un punto fondamentale:

- Quale dovrebbe essere l'utilitá di una detenzione

Non voglio dire che sia giusto o sbagliato che siano in libertá, ma imho mettere una persona in galera per tutta la vita ha un utilitá pari a 0, fatto sta che per reati come l'omicidio non é possibile riparare, io inizierei piú che a discutere se fra meglio dentro o fuori, un altro tipo di "punizione". Non ha senso ne uno scopo mettere in gabbia qualcuno che non uscirá mai
Beh qualcuno o lo metti in gabbia o sta fuori, non è che c'è molto da scegliere eh... se tu dici che l'utilità dell'ergastolo è pari a 0 allora tiriamo fuori tutti gli assassini oggi stesso dato che bastano pochi mesi di galera per far capire a quei cattivoni quanto hanno sbagliato. Anzi ancora meglio: abroghiamo completamente il sistema carcerario e diamo una sculacciata agli assassini come punizione, sempre che non violi i loro diritti umani...

~ZeRO sTrEsS~
13-12-2007, 09:36
Beh qualcuno o lo metti in gabbia o sta fuori, non è che c'è molto da scegliere eh... se tu dici che l'utilità dell'ergastolo è pari a 0 allora tiriamo fuori tutti gli assassini oggi stesso dato che bastano pochi mesi di galera per far capire a quei cattivoni quanto hanno sbagliato. Anzi ancora meglio: abroghiamo completamente il sistema carcerario e diamo una sculacciata agli assassini come punizione, sempre che non violi i loro diritti umani...

ti sto parlando di un utilitá sociale, e forse non hai letto con attenzione il mio post. Se metti degli uccelli in gabbia é per una qualche utilitá, mantenere le persone in galera per tutta la vita non ha un utilitá sociale. O meglio si tratta di rendere la societá piú sicura, ma come possiamo vedere che ci sta sempre qualcun altro che commette altri reati. Avere una persona in galera per 40-50-60 anni non ha un utilitá sociale. Sto dicendo solo che sarebbe il caso di trovare un altra punizione visto che la prigione dovrebbe essere deterrente al commettere un reato e come centro di riabilitazione ha completamente fallito.

Per il resto non penso che la famiglia che subisca un lutto, il pensiero che la persona che ha ucciso resti in galera tutta la vita possa ridare serenitá o alleviare la sofferenza per la scomparsa di una persona cara.

NB. non ho detto buttiamo tutti fuori, sto solo mettendo inm dubbio l'utilitá delle prigioni come deterrente alla criminalitá

drakend
13-12-2007, 09:47
ti sto parlando di un utilitá sociale, e forse non hai letto con attenzione il mio post. Se metti degli uccelli in gabbia é per una qualche utilitá, mantenere le persone in galera per tutta la vita non ha un utilitá sociale. O meglio si tratta di rendere la societá piú sicura, ma come possiamo vedere che ci sta sempre qualcun altro che commette altri reati. Avere una persona in galera per 40-50-60 anni non ha un utilitá sociale. Sto dicendo solo che sarebbe il caso di trovare un altra punizione visto che la prigione dovrebbe essere deterrente al commettere un reato e come centro di riabilitazione ha completamente fallito.

Per il resto non penso che la famiglia che subisca un lutto, il pensiero che la persona che ha ucciso resti in galera tutta la vita possa ridare serenitá o alleviare la sofferenza per la scomparsa di una persona cara.

NB. non ho detto buttiamo tutti fuori, sto solo mettendo inm dubbio l'utilitá delle prigioni come deterrente alla criminalitá
Guarda io credo invece che alla famiglia dell'eventuale vittima faccia molto piacere sapere che l'assassino del loro congiunto/a stia espiando la pena in prigione. Il carcere non ha utilità sociale tu dici? Beh secondo me ce l'ha perché innanzi tutto impedisci la reiterazione dei reati, come il ben noto caso di Angelo Izzo dimostra.
Poi comunque l'espiazione della pena non deve essere principalmente motivata dall'utilità sociale ma come parziale compensazione alla vittima ed ai suoi familiari. Se non si tiene ben presente questo è ovvio che il carcere diventa inutile, apparentemente: però poi non bisogna meravigliarsi se qualche familiare della vittima si vendica... innescando un ciclo di vendette e contro-vendette che ricalca molto da vicino quello mafioso. Quindi qui torniamo all'utilità sociale del carcere... ci sono almeno due buoni motivi per preservarlo ed APPLICARLO, cosa che qui in Italia non succede affatto.

Dj Ruck
13-12-2007, 09:51
ci sono troppi sconti di pena,in italia la pena max è diventata farsi meta della condanna se ti va male

il lassimo dei politici...il buonismo della gente...il moralismo dei "nessuno-tocchi-Caino"...gli avvocati disonesti...certe ideologie politiche...certe leggi...

ecco perchè tutto ciò succede.

atto riprovevole :Puke: :Puke: :Puke: :Puke:

~ZeRO sTrEsS~
13-12-2007, 10:23
Guarda io credo invece che alla famiglia dell'eventuale vittima faccia molto piacere sapere che l'assassino del loro congiunto/a stia espiando la pena in prigione.

Ipocrisia, se a me dovessero uccidere una persona cara, non ci sarebbe ne ricompensa ne punizione che possa alleviare la mia sofferenza, é semplicemente una temporanea soddisfazione di vendetta. Non credo che anche tu possa dare un valore ad una persona a te cara ;)


Il carcere non ha utilità sociale tu dici? Beh secondo me ce l'ha perché innanzi tutto impedisci la reiterazione dei reati, come il ben noto caso di Angelo Izzo dimostra.


1 rondine non fa primavera... se andiamo a guardare le statistiche i casi di reiterazione che riguardano gli omicidi sono molto molto bassi, al contrario per altri reati minori come il furto la rapina ecc... questo ha anche un fattore sociale di reintegrazione. Se poniamo che X é stato in prigione perché ha rubato, una volta uscito ha deciso di vivere una vita sana nel rispetto delle regole, ma X cerca lavoro e nn lo trova perché nessuno é disposto a far lavorare un ex galeotto. X per sopravvivere deve rubare di nuovo. Da tenere in considerazione che dopo tot tempo passato in prigione quando esci avresti potuto perdere tutto quello che avevi.


Poi comunque l'espiazione della pena non deve essere principalmente motivata dall'utilità sociale ma come parziale compensazione alla vittima ed ai suoi familiari.

come prima non puoi quantificare il valore di una persona.


Se non si tiene ben presente questo è ovvio che il carcere diventa inutile, apparentemente: però poi non bisogna meravigliarsi se qualche familiare della vittima si vendica... innescando un ciclo di vendette e contro-vendette che ricalca molto da vicino quello mafioso. Quindi qui torniamo all'utilità sociale del carcere... ci sono almeno due buoni motivi per preservarlo ed APPLICARLO, cosa che qui in Italia non succede affatto.

No, una persona se vuole vendicarsi lo fa e non é deterrente all'atto criminale altrimenti non ci sarebbero piú crimini. Quello che cambia é la morale delle persone, io ad esempio dovessero uccidere un mio familiare, come individuo, idipendentemente dalla legge non riuscirei ad uccidere un altra persona.
Ripeto, non ha senso avere una persona in galera per tot tempo, e guarda caso in spagna la pena massima per un reato é di 40 anni, non esiste l'ergastolo, ma le pene sono comulative tipo uccidi 3 persone ti danno 120 anni di galera.
Se poi dici che la gente come esce di galera commette di nuovo lo stesso reato perché non dare l'ergastolo a tutti? la prigione dovrebbe servire come reibilitazione dell'individuo nella societá e non al "ingabbiamento"

drakend
13-12-2007, 10:38
Ipocrisia, se a me dovessero uccidere una persona cara, non ci sarebbe ne ricompensa ne punizione che possa alleviare la mia sofferenza, é semplicemente una temporanea soddisfazione di vendetta. Non credo che anche tu possa dare un valore ad una persona a te cara ;)
Nessuno vuole dare un valore preciso alla persona umana. Se però qualcuno si prende il diritto di negare il diritto all'esistenza di una vita umana deve pagarne le conseguenze e tali conseguenze devono essere alte. Infatti ho parlato di "parziale risarcimento" nei confronti della vittima e dei suoi familiari, non di risarcimento totale.


1 rondine non fa primavera... se andiamo a guardare le statistiche i casi di reiterazione che riguardano gli omicidi sono molto molto bassi, al contrario per altri reati minori come il furto la rapina ecc... questo ha anche un fattore sociale di reintegrazione. Se poniamo che X é stato in prigione perché ha rubato, una volta uscito ha deciso di vivere una vita sana nel rispetto delle regole, ma X cerca lavoro e nn lo trova perché nessuno é disposto a far lavorare un ex galeotto. X per sopravvivere deve rubare di nuovo. Da tenere in considerazione che dopo tot tempo passato in prigione quando esci avresti potuto perdere tutto quello che avevi.

Infatti io sono favorevole a programmi di reintegrazione dopo e durante la galera, che però non intacchino in nessun modo la durata della pena e il mio in cui la si sconta.. cioè nessuno sconto di pena o semilibertà.
Il carcere deve essere punitivo e poi reintegrativo, non vice versa altrimenti arriviamo alle assurdità che viviamo oggi in Italia. La priorità va data all'espiazione COMPLETA della pena e poi al recupero della persona.


No, una persona se vuole vendicarsi lo fa e non é deterrente all'atto criminale altrimenti non ci sarebbero piú crimini. Quello che cambia é la morale delle persone, io ad esempio dovessero uccidere un mio familiare, come individuo, idipendentemente dalla legge non riuscirei ad uccidere un altra persona.
Ripeto, non ha senso avere una persona in galera per tot tempo, e guarda caso in spagna la pena massima per un reato é di 40 anni, non esiste l'ergastolo, ma le pene sono comulative tipo uccidi 3 persone ti danno 120 anni di galera.
Se poi dici che la gente come esce di galera commette di nuovo lo stesso reato perché non dare l'ergastolo a tutti? la prigione dovrebbe servire come reibilitazione dell'individuo nella societá e non al "ingabbiamento"
Se permetti un conto è sapere che l'automobilista ubriaco di turno che ha ucciso un tuo congiunto/a stia scontando anni di carcere duro un altro conto è sapere che, grazie a quello che ha fatto, si è messo a fare il modello. Nel secondo caso la sete di vendetta sale esponenzialmente quindi secondo me lo Stato deve prendersi l'onere di far rispettare la giustizia proprio per evitare il crearsi di spirali di vendette.

~ZeRO sTrEsS~
13-12-2007, 13:27
Nessuno vuole dare un valore preciso alla persona umana. Se però qualcuno si prende il diritto di negare il diritto all'esistenza di una vita umana deve pagarne le conseguenze e tali conseguenze devono essere alte. Infatti ho parlato di "parziale risarcimento" nei confronti della vittima e dei suoi familiari, non di risarcimento totale.


ma contorta come cosa, sinceramente potrebbero anche uccidere l'assassino ma a me di risarcimento non sa, l'uccidere un altra persona non mi solleverebbe nemmeno un po di morale dalla perdita di una persona cara... forse é una cosa mia, la responsabilitá civile sarebbe appagata in quanto chi sbaglia paga, ma dal lato affettivo del danno io non ne trarrei nessun danno da qualsiasi cosa si possa fare al colpevole.


Infatti io sono favorevole a programmi di reintegrazione dopo e durante la galera, che però non intacchino in nessun modo la durata della pena e il mio in cui la si sconta.. cioè nessuno sconto di pena o semilibertà.
Il carcere deve essere punitivo e poi reintegrativo, non vice versa altrimenti arriviamo alle assurdità che viviamo oggi in Italia. La priorità va data all'espiazione COMPLETA della pena e poi al recupero della persona.


si d'accordo.... imho la reintegrazione dovrebbe iniziare ad 1/4 di fine pena... ma ritorniano al punto di origine cosa me ne faccio di una persona in cella per tutta la vita che so non reintegreró mai? non dico che devono rimanere impuniti, dico solo che si dovrebbe trovare un altro sistema di punizione "alternativo" in quanto in determinati casi il sistema carcerario é inutile. Es i galeotti in tutti i paesi del mondo hanno i contributi da parte dello stato... in questo modo una volta morti la pensione ( in determinati casi ma non sempre) viene trasferita al familiare piú prossimo tipo moglie o figli...


Se permetti un conto è sapere che l'automobilista ubriaco di turno che ha ucciso un tuo congiunto/a stia scontando anni di carcere duro un altro conto è sapere che, grazie a quello che ha fatto, si è messo a fare il modello. Nel secondo caso la sete di vendetta sale esponenzialmente quindi secondo me lo Stato deve prendersi l'onere di far rispettare la giustizia proprio per evitare il crearsi di spirali di vendette.

Come su... non esiste vendetta, ma giustizia se si sa essere delle persone civili. Una persona puó restare in prigione e diventare uno scienziato, un modello, uno scrittore o qualsiasi altra cosa voglia... sta scontando la sua pena secondo la legge, stop, per il resto puó fare ció che vuole. Se un galeotto ti inventa una cura contro l'aids che gli dici: No grazie hai ucciso e quindi non puoi diventare famoso?

Davide06
05-06-2010, 14:45
Un saluto a tutti.
Ho visto su History Channel la puntata di Delitti dedicata all'omicidio.
Scusate l'interesse forse un po' fuori luogo ma che ateneo ha immatricolato la ragazza?
So che la Cattolica ha permesso a Erika De Nardo di laurearsi, se fosse la stessa università sarebbe il colmo.

Jacoposki
05-06-2010, 15:52
ah cazzo ma è necroposting :asd:

vabè giusto per rispondere alla diggata: non lo so, ma non vedo in base a che legge un'università possa respingere l'iscrizione ai corsi da parte di un carcerato.

Inugami
05-06-2010, 17:02
la detenzione serve anche a punire o è troppo comodo approfittarsene in virtù di una possibile riabilitazione.
paghi tutta la tua pena (servendoti di tutto il supporto riabilitativo che vuoi) e POI esci.
io la vedo così, se non altro per rispetto verso le vere vittime.

Quella che chiami punizione è una tribale forma di vendetta.
Non è di nessuna utilità provocare dolore a chi ne ha provocato come a voler ristabilire il peso su una sorta di bilancia; avrai solo qualcuno di irrecuperabile,disperato e arrabbiato quando la pena finirà.

fabio80
05-06-2010, 17:47
Quella che chiami punizione è una tribale forma di vendetta.
Non è di nessuna utilità provocare dolore a chi ne ha provocato come a voler ristabilire il peso su una sorta di bilancia; avrai solo qualcuno di irrecuperabile,disperato e arrabbiato quando la pena finirà.

appunto, facciamolo fuori che si fa prima

marcello1854
05-06-2010, 17:56
Poi ci si chiede come mai i delinquenti di mezzo Mondo decidono di venire qui anzichè altrove...vedendo questi scempi nella giustizia capiscono che qui, per loro, è il paese dei balocchi :Puke:

Lo scempio è costituito dalle leggi e quindi dai legislatori e non dalla giustizia.

I magistrati sono tenuti ad applicare le leggi e non possono certo inventarsele.

La colpa di tutto questo è solo di chi vota la lega, il partito dell'ordine.... (spuntato)....altrui...

il postribolo delle libertà, l'unione dei carcerati ed il resto del gruppo non fanno neanche testo su questo argomento tale è il livello di responsabilità nella distruzione sistematica di ogni parvenza di legalità, eppure questa gente ha la maggioranza e dovrebbe votare le leggi per reprimere la criminalità invece non solo mettono i bastoni tra le ruote ma vengono pure votati da quelli che si lamentono per motivi più o probabilmente meno confessabili...

Inugami
05-06-2010, 18:14
appunto, facciamolo fuori che si fa prima

L'inutilità ed anzi la controproducenza della pena di morte è ampiamente dimostrata oltre ad essere ovviamente un altra vendetta tribale fine a se stessa.

..somebody's lying..
05-06-2010, 18:28
Infatti vedere persone, anche in questo forum, che difendono la decisione di metterle fuori mi fa venire da vomitare. Questo Paese sta andando a puttane anche grazie a gente che la pensa così.

Quoto!

..somebody's lying..
05-06-2010, 18:29
Quella che chiami punizione è una tribale forma di vendetta.
Non è di nessuna utilità provocare dolore a chi ne ha provocato come a voler ristabilire il peso su una sorta di bilancia; avrai solo qualcuno di irrecuperabile,disperato e arrabbiato quando la pena finirà.

E quindi quale sarebbe la soluzione scusa?

Freeskis
05-06-2010, 18:44
qualcuno si è accorto che il topic è del 2007 ? :fagiano:

..somebody's lying..
05-06-2010, 18:47
qualcuno si è accorto che il topic è del 2007 ? :fagiano:

Ehm..no! :D

fabio80
05-06-2010, 18:48
L'inutilità ed anzi la controproducenza della pena di morte è ampiamente dimostrata oltre ad essere ovviamente un altra vendetta tribale fine a se stessa.

alla tribù piace, del pensiero dei salotti buoni me ne frego :)

Wolfgang Grimmer
05-06-2010, 18:52
alla tribù piace, del pensiero dei salotti buoni me ne frego :)

alla tribù piace anche CL, la camorra, i politici mangiasoldi ecc.
Li valuti quindi cosa buona?

fabio80
05-06-2010, 19:07
alla tribù piace anche CL, la camorra, i politici mangiasoldi ecc.
Li valuti quindi cosa buona?

anche ai salotti buoni piacciono, anzi, ben a loro, non alla tribù

Davide06
05-06-2010, 19:35
ah cazzo ma è necroposting :asd:

vabè giusto per rispondere alla diggata: non lo so, ma non vedo in base a che legge un'università possa respingere l'iscrizione ai corsi da parte di un carcerato.

Specifico che la mia uppata semioscena deriva dal fatto che questo è il forum in cui si è discusso meglio sulla vicenda e gestendo una community che tratta sull'università, sul diritto penale e sulla criminologia un'informazione simile potrebbe interessarci.
Inoltre è un fatto molto discusso che fa parte della storia italiana (altrimenti History Channel non avrebbe trasmesso una puntata di Delitti interamente dedicata).
Sul fatto che la Cattolica sia liberissima di immatricolare chi vuole non c'è dubbio!

itised
05-06-2010, 20:37
Io in genere credo molto alla funzione riabilitativa di una detenzione. Ciò però non significa che, se un detenuto subisce un'analisi psicologica e i risultati indicano un pentimento sincero, egli debba essere scarcerato seduta stante. In primis poichè la detenzione, prima che riabilitativa, deve essere un deterrente. E per esserlo bisogna assicurare la certezza della pena. E in secondo luogo per rispetto di chi è parte lesa nel crimine.

Tempo fa, in una trasmissione, ascoltai un interessante modo di vedere la detenzione da parte della Santanchè, che trovo sia una persona odiosa e per la quale non provo un briciolo di stima, ma che in questo caso mi trovò sostanzialmente d'accordo:

In parole povere, se ti danno 10 anni te li fai tutti. Se ti viene riconosciuta la buona condotta o dimostri, nelle modalità prescritte dalla legge, un pentimento sincero, esci subito dopo i 10 anni. Se ciò non accade, ti vedrai assegnati ulteriori settimane o mesi di detenzione, finchè non verrà dimostrato (sempre nelle modalità prescritte dalla legge) che la fase riabilitativa ha avuto successo. Voi che ne pensate?

gugoXX
05-06-2010, 21:00
cioè uccidi una persona e ti mettono in galera? :doh:

mamma mia se siete antichi...aggiornatevi: al giorno d'oggi se ammazzi una persona dovrebbero farti un monumento!!


:muro: :muro: :muro:

Al giorno d'oggi?
Penso che quasi tutti i monumenti storici che abbiamo in Italia sono fatti a persone che hanno direttamente o indirettamente ammazzato almeno una persona.

Strange Days
05-06-2010, 21:01
Specifico che la mia uppata semioscena deriva dal fatto che questo è il forum in cui si è discusso meglio sulla vicenda e gestendo una community che tratta sull'università, sul diritto penale e sulla criminologia un'informazione simile potrebbe interessarci.
Inoltre è un fatto molto discusso che fa parte della storia italiana (altrimenti History Channel non avrebbe trasmesso una puntata di Delitti interamente dedicata).
Sul fatto che la Cattolica sia liberissima di immatricolare chi vuole non c'è dubbio!non so quale ateneo abbia immatricolato la Gianasso, mi risulta che anche Minoli abbia dedicato a questa storia un approfondimento che tuttavia non ho visto ma ti lascio il link
http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/pop/schedaVideo640480.aspx?id=658

mattia.pascal
05-06-2010, 21:02
Se fosse per certi personaggi abiteremmo ancora nelle caverne, a stento sapremmo comunicare tra di noi, ci ciberemmo di caccia e raccolta e le uniche nostre preoccupazioni sarebbero mangiare e riprodursi.

Jarni
05-06-2010, 23:01
Erano minorenni all'epoca dell'omicidio, perciò è inutile e infantile stare sempre a paragonarle a un Giovanni Brusca qualsiasi...

Inugami
06-06-2010, 08:24
alla tribù piace, del pensiero dei salotti buoni me ne frego :)

Accetti quindi passivamente i tuoi limiti?

fabio80
06-06-2010, 09:46
Accetti quindi passivamente i tuoi limiti?

chi è limitato sono i cd illuminati che pensano di brillare di luce propria e sono più fiochi di un cerino. io accetto il mio pensiero, sì. mi spiace solo dover subire le conseguenze di un modo di pensare distorto che sta imputtanando irreversibilmente la ns società

Gos
06-06-2010, 09:53
In parole povere, se ti danno 10 anni te li fai tutti. Se ti viene riconosciuta la buona condotta o dimostri, nelle modalità prescritte dalla legge, un pentimento sincero, esci subito dopo i 10 anni. Se ciò non accade, ti vedrai assegnati ulteriori settimane o mesi di detenzione, finchè non verrà dimostrato (sempre nelle modalità prescritte dalla legge) che la fase riabilitativa ha avuto successo. Voi che ne pensate?

idea aberrante. Vorrebbe dire introdurre una pena potenzialmente senza fine e per di più "fondata" su un elemento assolutamente incerto quale quello della "riabilitazione".....
Abbiamo già le misure di sicurezza (che andrebbero riviste completamente), non complichiamoci la vita ulteriormente.

Davide06
09-06-2010, 18:02
non so quale ateneo abbia immatricolato la Gianasso, mi risulta che anche Minoli abbia dedicato a questa storia un approfondimento che tuttavia non ho visto ma ti lascio il link
http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/pop/schedaVideo640480.aspx?id=658

Grazie, gentilissimo.