View Full Version : Fare il manager con la laurea in Ingegneria Elettronica; possibile?
Sono uno studente di ingegneria elettronica, ma spesso mi sento un po' atipico: l'Erasmus mi ha cambiato molto e ora mi sento spesso quasi un estraneo in facoltà: eppure mi appassiona moltissimo ciò che studio e non lo cambierei con neinte al mondo (il mio interesse è molto sull'ingegneria delle microonde e l'ottica).
Tuttavia, mi sento sempre appunto atipico: non mi vedo tutta la vita chiuso in laboratorio o davanti a un computer, nè a conferenze e convegni vari a litigare con chi ha pubblicato le sue scoperte uguali alle mie. Dunque, niente ricerca (anche perchè malgrado il mio interesse nella materia i miei voti non sono certo straordinari, ma tiro pur sempre avanti meglio di altri...). Insomma, grazie all'Erasmus e ad altre esperienze sento di avere "qualcosa in più" rispetto a tutti i miei amici di Ingegneria (e me lo dicono in molti); ovviamente ho anche qualcosa in meno (i voti ad esempio...) ma non nella costanza con cui seguo le lezioni. Forse piuttosto rinuncio a seguire per andare a un convegno mentre altri hanno paura di saltarsi persino una lezione, come se si andasse a scuola...
Insomma, dato ciò, mi piacerebbe un lavoro che mi consentisse di rapportarmi agli altri, di avere rapporti interpersonali, di avere capacità gestionali, e nondimeno di viaggiare (cosa che qua in Italia, anche leggendo il forum, non è che molti siano disposti a fare...).
Ho visto in giro diversi Master di II livello votati all'Economia e all'Ingegneria, come per esempio il master di Business Engineering di Finmeccanica (inarrivabile...) oppure il master di Economia e Tecnologia nella Società dell'Informazione, che prende solo laureati in economia, ing gestionale o ingegneria dell'informazione (elettronica, biomedica, informatica ecc). Insomma, il mercato li chiede. Ma fin'ora l'unica cosa che ho visto che faccia questo tipo di richieste (ma forse mi sbaglio!) è ACCENTURE CONSULTING. Voi invece che ne dite? Quali altre aziende ricercano un profilo simile al mio?
Espinado
26-10-2007, 00:09
banche e societa' di consulenza strategica, ma se hai voti bassi sara' difficile arrivare a un colloquio.
banche e societa' di consulenza strategica, ma se hai voti bassi sara' difficile arrivare a un colloquio.
vabbè io ora sto in triennale, non mi laureerò con 110 e lode ma in tre anni ho fatto un Erasmus di 6 mesi in Norvegia e un corso universitario alla UCLA di Los Angeles... diciamo che anche se non avrò il voto massimo avrò cmq esperienze che non hanno quelli che si sono laureati con me (lo so per certo).
Ora viene la Special...
Se vuoi, PUOI. :)
e?
In ogni caso, qualche suggerimento serio?
vabbè io ora sto in triennale, non mi laureerò con 110 e lode ma in tre anni ho fatto un Erasmus di 6 mesi in Norvegia e un corso universitario alla UCLA di Los Angeles... diciamo che anche se non avrò il voto massimo avrò cmq esperienze che non hanno quelli che si sono laureati con me (lo so per certo).
Ora viene la Special...
Eccomi qua. Praticamente sei la mia fotocopia (ma più giovane :D ). Io mi sono laureato questa settimana nella specialistica di elettronica e come te non mi ci vedo nemmeno io a fare il "topo di laboratorio". Anch'io sono uscito con voto scarso, ma ho fatto un'esperienza all'estero (e anch'io interessato più che altro all'ottica).
Per il momento sto provando a vedere se cosa offrono le varie multinazionali.
Trovare direttamente posto all'estero mi sembra difficile, sia perchè non so bene dove cercare sia perchè come è stato detto a una presentazione aziendale cui ho assistito: "Perchè una società straniera dovrebbe assumere un italiano per fare un lavoro che può fare benissimo un neolaureato del proprio paese?". In effetti o una società ha bisogno di qcn che parli italiano o non ha granchè senso rischiare di assumere uno straniero senza particolari doti.
Quindi spero di trovare qualche azienda che operi anche all'estero, in modo da poter sfruttare le poche conoscenze acquisite fino ad ora per poi provare con più convinzione la ricerca all'estero tra uno o due anni.
Però ti ripeto, queste sono solo delle idee che ho maturato ultimamente, devo ancora smaltire la sbornia post-laurea :D .
In realtà non ho ancora ben idea di cosa offra il mercato.
Di sicuro hai fatto benissimo a fare le tue esperienze all'estero e fanne ancora se hai la possibilità durante la specialistica, perchè faranno la differenza. Ormai per qualunque posto di lavoro richiedono la conoscenza dell'inglese + un'altra lingua europea.
Cmq ti terrò aggiornato :D
gabberman81
26-10-2007, 16:17
Sono uno studente di ingegneria elettronica, ma spesso mi sento un po' atipico: l'Erasmus mi ha cambiato molto e ora mi sento spesso quasi un estraneo in facoltà: eppure mi appassiona moltissimo ciò che studio e non lo cambierei con neinte al mondo (il mio interesse è molto sull'ingegneria delle microonde e l'ottica).
Tuttavia, mi sento sempre appunto atipico: non mi vedo tutta la vita chiuso in laboratorio o davanti a un computer, nè a conferenze e convegni vari a litigare con chi ha pubblicato le sue scoperte uguali alle mie. Dunque, niente ricerca (anche perchè malgrado il mio interesse nella materia i miei voti non sono certo straordinari, ma tiro pur sempre avanti meglio di altri...). Insomma, grazie all'Erasmus e ad altre esperienze sento di avere "qualcosa in più" rispetto a tutti i miei amici di Ingegneria (e me lo dicono in molti); ovviamente ho anche qualcosa in meno (i voti ad esempio...) ma non nella costanza con cui seguo le lezioni. Forse piuttosto rinuncio a seguire per andare a un convegno mentre altri hanno paura di saltarsi persino una lezione, come se si andasse a scuola...
Insomma, dato ciò, mi piacerebbe un lavoro che mi consentisse di rapportarmi agli altri, di avere rapporti interpersonali, di avere capacità gestionali, e nondimeno di viaggiare (cosa che qua in Italia, anche leggendo il forum, non è che molti siano disposti a fare...).
Ho visto in giro diversi Master di II livello votati all'Economia e all'Ingegneria, come per esempio il master di Business Engineering di Finmeccanica (inarrivabile...) oppure il master di Economia e Tecnologia nella Società dell'Informazione, che prende solo laureati in economia, ing gestionale o ingegneria dell'informazione (elettronica, biomedica, informatica ecc). Insomma, il mercato li chiede. Ma fin'ora l'unica cosa che ho visto che faccia questo tipo di richieste (ma forse mi sbaglio!) è ACCENTURE CONSULTING. Voi invece che ne dite? Quali altre aziende ricercano un profilo simile al mio?
ma un bello stage aggratis no ????:confused:
vabè dai con rimborso spese allora :read:
vabè scherzavo :D
ma un bello stage aggratis no ????:confused:
vabè dai con rimborso spese allora :read:
vabè scherzavo :D
Lo farei uno stage "aggratis" ma dopo Los Angeles il problema è che i soldini non sono più tantissimi, e allora meglio farsene uno pagato (speriamo!) tramite AIESEC!
Trovare direttamente posto all'estero mi sembra difficile, sia perchè non so bene dove cercare sia perchè come è stato detto a una presentazione aziendale cui ho assistito: "Perchè una società straniera dovrebbe assumere un italiano per fare un lavoro che può fare benissimo un neolaureato del proprio paese?". In effetti o una società ha bisogno di qcn che parli italiano o non ha granchè senso rischiare di assumere uno straniero senza particolari doti.
Quindi spero di trovare qualche azienda che operi anche all'estero, in modo da poter sfruttare le poche conoscenze acquisite fino ad ora per poi provare con più convinzione la ricerca all'estero tra uno o due anni.
Si effettivamente non hai tutti i torti, perchè un'azienda all'estero dovrebbe prendere un italiano, piuttosto che uno del loro Paese? Beh, alcune ragioni ci sono... l'educazione in Italia a quanto ho sentito è molto ben valutata all'estero! E perchè ci sarebbe la "fuga dei cervelli"? OK che in Italia non si trova lavoro ben pagato (vero), ma è anche vero che se "scappano" ci sarà pur qualcuno che li accoglierà no?
E poi non dimentichiamoci che stiamo entrando in Europa... il mercato europeo tende sempre più a diventare uno solo...
Oltre ciò, vuoi mettere il "fascino" che può avere un'azienda dove lavora gente di più culture diverse?
Poi beh ci sono dei posti di lavoro bellissimi: per esempio, mi hanno detto che ci sono parecchie compagnie norvegesi che intrattengono rapporti con compagnie italiane, e mandano i loro dipendenti a vivere in Italia, ma ovviamente lo stipendio non è italiano ma norvegese... certo bisogna sapere il norvegese, ma... proviamo a capovolgere i ruoli: tu, azienda italiana operante in Norvegia, devi cercare qualcuno da mandare in Norvegia. Temi molto che il lavoro del tuo dipendente sia condizionato dal clima diverso, dalla cultura diversa del Paese scandinavo... certo, si abituerà, ma chi lo sa se lo farà? E comunque preferisci non spendere troppo per questo suo "adeguamento". Allora prediligi un Italiano qualunque, o magari un Norvegese che parla Italiano?
Tra l'altro, fatti un giro nei siti delle multinazionali operanti all'estero, ne troverai molte (non dico tutte ma...) che non è che ti fanno differenza da dove sei...
Si effettivamente non hai tutti i torti, perchè un'azienda all'estero dovrebbe prendere un italiano, piuttosto che uno del loro Paese? Beh, alcune ragioni ci sono... l'educazione in Italia a quanto ho sentito è molto ben valutata all'estero! E perchè ci sarebbe la "fuga dei cervelli"? OK che in Italia non si trova lavoro ben pagato (vero), ma è anche vero che se "scappano" ci sarà pur qualcuno che li accoglierà no?
E poi non dimentichiamoci che stiamo entrando in Europa... il mercato europeo tende sempre più a diventare uno solo...
La fuga dei cervelli è riferita appunto ai "cervelli", cioè a gente con particolari capacità, ovvio che se esci dall'uni con eccellenti voti e magari di tuo hai anche conoscenze sarai richiestissimo. Ad esempio conosco uno che ha fatto ing inf (un vero genio) che è stato immediatamente assunto da Morgan Stanley con uno stipendio da capogiro. Però il mio discorso era riferito ai comuni mortali. Magari l'educazione italiana è ben valutata (ma è poi tutto da vedere, se gli altri Paesi hanno economie che vanno a gonfie vele significa che anche i loro sistemi educativi non sono poi così male) però poi ci sono aspetti negativi nell'assumere uno straniero che vanno a bilanciare tale aspetto.
Oltre ciò, vuoi mettere il "fascino" che può avere un'azienda dove lavora gente di più culture diverse?
Poi beh ci sono dei posti di lavoro bellissimi: per esempio, mi hanno detto che ci sono parecchie compagnie norvegesi che intrattengono rapporti con compagnie italiane, e mandano i loro dipendenti a vivere in Italia, ma ovviamente lo stipendio non è italiano ma norvegese... certo bisogna sapere il norvegese, ma... proviamo a capovolgere i ruoli: tu, azienda italiana operante in Norvegia, devi cercare qualcuno da mandare in Norvegia. Temi molto che il lavoro del tuo dipendente sia condizionato dal clima diverso, dalla cultura diversa del Paese scandinavo... certo, si abituerà, ma chi lo sa se lo farà? E comunque preferisci non spendere troppo per questo suo "adeguamento". Allora prediligi un Italiano qualunque, o magari un Norvegese che parla Italiano?
Infatti è su questo genere di imprese che credo si deve cercare di puntare. Solo una cosa: chi glielo fa fare ad un'azienda norvegese di assumere un italiano per farlo lavorare in Italia pagandolo con uno stipendio norvegese? :)
Tra l'altro, fatti un giro nei siti delle multinazionali operanti all'estero, ne troverai molte (non dico tutte ma...) che non è che ti fanno differenza da dove sei...
Vero, non fanno differenza sulla nazionalità però sulle conoscenze già acquisite sì. Ecco perchè è importante cercare durante gli anni di uni di fare più esperienze possibili.
La fuga dei cervelli è riferita appunto ai "cervelli", cioè a gente con particolari capacità, ovvio che se esci dall'uni con eccellenti voti e magari di tuo hai anche conoscenze sarai richiestissimo. Ad esempio conosco uno che ha fatto ing inf (un vero genio) che è stato immediatamente assunto da Morgan Stanley con uno stipendio da capogiro. Però il mio discorso era riferito ai comuni mortali. Magari l'educazione italiana è ben valutata (ma è poi tutto da vedere, se gli altri Paesi hanno economie che vanno a gonfie vele significa che anche i loro sistemi educativi non sono poi così male) però poi ci sono aspetti negativi nell'assumere uno straniero che vanno a bilanciare tale aspetto.
Oltre ciò, vuoi mettere il "fascino" che può avere un'azienda dove lavora gente di più culture diverse?
Non credo sai? Penso che un laureato di ingegneria di 25-26 anni appartenga comunque a questa categoria...
Infatti è su questo genere di imprese che credo si deve cercare di puntare. Solo una cosa: chi glielo fa fare ad un'azienda norvegese di assumere un italiano per farlo lavorare in Italia pagandolo con uno stipendio norvegese? :)
Semplice: chi meglio può adattarsi all'Italia, di un Italiano? E poi se l'Italiano parla Norvegese, va da sè che può lavorare con la stessa azienda... un Italiano sa come funzionano le cose in Italia...
Vero, non fanno differenza sulla nazionalità però sulle conoscenze già acquisite sì. Ecco perchè è importante cercare durante gli anni di uni di fare più esperienze possibili.
Beh è quello che sto cercando di fare, menomale che l'Erasmus me l'ha fatto notare...!!!!
Beh prima di tutto devi spiegare cosa intendi per Manager...
Cmq,il mio consiglio è questo :
laureati con il massimo voto che riesci a prendere (chiaramente), prosegui con la specialistica, cerca un lavoro in una azienda operante nel tuo settore.
Sicuramente ti proporanno stage o cose simili.
Accetta gli stage nelle grosse azienda xke il nome come sappiamo conta moltissimo.
Una volta fatta esperienza allora si che potrai incominciare a rivenderti sul mercato, sempre a piccoli passi.
Beh prima di tutto devi spiegare cosa intendi per Manager...
Cmq,il mio consiglio è questo :
laureati con il massimo voto che riesci a prendere (chiaramente), prosegui con la specialistica, cerca un lavoro in una azienda operante nel tuo settore.
Sicuramente ti proporanno stage o cose simili.
Accetta gli stage nelle grosse azienda xke il nome come sappiamo conta moltissimo.
Una volta fatta esperienza allora si che potrai incominciare a rivenderti sul mercato, sempre a piccoli passi.
Infatti, è proprio quel che ho in mente di fare...! Il problema è un po' il voto di triennale xchè non è molto alto; ma ho voluto privilegiare il tempo piuttosto che il voto (sono tornato dall'Erasmus che avevo pochissimi crediti...), ma cercherò di superarlo...
Come MANAGER intendo dire una persona che deve gestire altri e quindi ha da essere un po' più adatto alle relazioni interpersonali...
Che ne dite invece del PROJECT MANAGER?
pietro84
28-10-2007, 23:26
a queste carica si arriva dopo un po di gavetta e ci puntano tutti gli ingegneri che scelgono la carriera aziendale.
no ho mai sentito una azienda che assuma un neolaureato come manager .
a queste carica si arriva dopo un po di gavetta e ci puntano tutti gli ingegneri che scelgono la carriera aziendale.
no ho mai sentito una azienda che assuma un neolaureato come manager .
E' chiaro. Ma magari ci sono settori dove si è diretti verso quella via...?
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