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View Full Version : condensatore and flash fotocamera digitale


fantomas13
21-07-2007, 21:29
Ho un malfunzionamento della mia Nikon Coolpix L4. Praticamente la batteria dell'orologio non si carica più.
Non avendo voglia di mandare in ripazione la fotocamera l'ho smontata, cercando di sostituire la batteria stessa.
Probabilmente non ci riuscirò, dato il costo mi conviene prenderene una nuova.
Il motivo per cui posto questa comunicazione è un avvertimento per quanti dovessero cimentarsi nell'impresa di togliere il cover di una digitale.
Premetto che pasticcio con elettronica da quando ero un ragazzo.
Scosse ne ho prese tante ma quella di oggi le ha superate tutte.
Le batterie della fotocamera erano state rimosse alcuni giorni fa, credevo che il condensatore del flash fosse abbondantemente scarico.
Invece mi sono preso una scarica che mi ha fatto rizzare i capelli, mi ha fatto molto male al gomito ed alla spalla ed ha perforato la cute del polpastrello lasciando una piccola escara (in medicina legale si chiama marchio elettrico).
Non conosco la capacità del condensatore elettrolitico, delle dimensioni di una batteria ministilo, però l'autoscarica deve essere mooolto lenta.
Fate attenzione!
Qualcuno ha già avuto una simile esperienza?
:read:

xenom
22-07-2007, 00:25
Ho un malfunzionamento della mia Nikon Coolpix L4. Praticamente la batteria dell'orologio non si carica più.
Non avendo voglia di mandare in ripazione la fotocamera l'ho smontata, cercando di sostituire la batteria stessa.
Probabilmente non ci riuscirò, dato il costo mi conviene prenderene una nuova.
Il motivo per cui posto questa comunicazione è un avvertimento per quanti dovessero cimentarsi nell'impresa di togliere il cover di una digitale.
Premetto che pasticcio con elettronica da quando ero un ragazzo.
Scosse ne ho prese tante ma quella di oggi le ha superate tutte.
Le batterie della fotocamera erano state rimosse alcuni giorni fa, credevo che il condensatore del flash fosse abbondantemente scarico.
Invece mi sono preso una scarica che mi ha fatto rizzare i capelli, mi ha fatto molto male al gomito ed alla spalla ed ha perforato la cute del polpastrello lasciando una piccola escara (in medicina legale si chiama marchio elettrico).
Non conosco la capacità del condensatore elettrolitico, delle dimensioni di una batteria ministilo, però l'autoscarica deve essere mooolto lenta.
Fate attenzione!
Qualcuno ha già avuto una simile esperienza?
:read:

è un classico. Hai beccato la bellezza di 330V :asd:
L'ho presa pure io quando avevo 14 anni, età in cui ho incominciato a interessarmi all'elettricità... ho aperto una macchinetta con flash senza sapere del condy :asd:

PS: il cortocircuito è quasi peggio :stordita:

D1o
22-07-2007, 11:35
e questo è la ragione per cui scrivono sui manuali dei flash di NON APRIRLI...:O

fantomas13
22-07-2007, 11:55
e questo è la ragione per cui scrivono sui manuali dei flash di NON APRIRLI...:O

Perfettamente d'accordo con tutti e due.
Ricordo i condensatori a vitone per livellare l'anodica degli apparecchi valvolari di qualche annetto fa: bastava scaricarli con una resistenza da mille ohm (guai i cortocircuiti, potevano danneggiare l'elttrolita!)
Le tensioni in gioco erano decisamente più alte e le capacità non erano di certo modeste.
Lasciati a sè, anche se nuovi, l'autoscarica li rendeva inoffensivi dopo qualche decina di minuti, qualche ora al massimo ed il tester non rilevava più alcuna tensione.
Quello che mi lascia perplesso ed incredulo è che un condensatore riesca a tenere la carica per due giorni e che l'energia accumulata (e residua dopo due giorni) riesca a perforare lo strato corneo di un polpastrello.
Sicuramente la tecnologia costruttiva è molto migliorata, può anche essere che la carica delle armature del condensatore resista 48 ore, ma che un cosino delle dimensioni di una ministilo perfori la cute mi sembra troppo.
Chissà cosa sarebbe successo se avessi aperto un flash di dimensioni leggermente più grosse!
:doh:

xenom
22-07-2007, 12:34
Perfettamente d'accordo con tutti e due.
Ricordo i condensatori a vitone per livellare l'anodica degli apparecchi valvolari di qualche annetto fa: bastava scaricarli con una resistenza da mille ohm (guai i cortocircuiti, potevano danneggiare l'elttrolita!)
Le tensioni in gioco erano decisamente più alte e le capacità non erano di certo modeste.
Lasciati a sè, anche se nuovi, l'autoscarica li rendeva inoffensivi dopo qualche decina di minuti, qualche ora al massimo ed il tester non rilevava più alcuna tensione.
Quello che mi lascia perplesso ed incredulo è che un condensatore riesca a tenere la carica per due giorni e che l'energia accumulata (e residua dopo due giorni) riesca a perforare lo strato corneo di un polpastrello.
Sicuramente la tecnologia costruttiva è molto migliorata, può anche essere che la carica delle armature del condensatore resista 48 ore, ma che un cosino delle dimensioni di una ministilo perfori la cute mi sembra troppo.
Chissà cosa sarebbe successo se avessi aperto un flash di dimensioni leggermente più grosse!
:doh:

Sono condensatori photoflash, ottimizzati per la scarica immediata (sono anche low ESR). Quello che è strano però è che ti ha fatto quel danno... anche se sono a scarica impulsiva, la resistenza del tuo corpo dovrebbe aver permesso un passaggio minore di corrente.
Non è che avevi le mani umide?
quando mi sono beccato io la scossa, ero anche piccolo, non mi sono ustionato mi pare, anche se la scossa la ricordo tutt'ora :asd:

il condensa da quanti uF era? non è che la tensione era maggiore.. anche se mi sembra strano

fantomas13
22-07-2007, 13:25
Ho riassemblato la mia Nikon (senza aver perso nessuna vitina!!!!).
Le caratteristiche del condensatore non sono disponibili in quanto avrei dovuto dissaldarlo per leggere qualcosa.
La piletta è saldata con una banderela metallica microscopica; pur essendo abituato alle minuterie temo fortemente di comprometterne la tenuta per cui rinuncio.
Mi tengo la mia fotocamera con il limite di marcare tutte le foto come fatte il 1 gennaio 2006.
Pazienza.
Però sto' condensatore del diavolo...
Mi sono preso ancora una scosserella (da poco, però!) dopo tre giorni di disconnessione elettrica!
:eek:

andrineri
22-07-2007, 13:54
quei condensatorini li sono cattivelli, normalmente sono tra gli 80 ed i 120µF caricati a 300V, quindi tra i 3 ed i 5J circa, e li senti sulla pelle. Strano che ti abbia fatto così male cmq, magari il negativo andava alla carcassa e ce l'avevi nell'altra mano?

La scossa da condensatore più brutta che mi son preso è stata quella di un duplicatore di tensione di un oscillatore valvolare di potenza (... tesla :D) che era all'incirca su quelle energie li, non oltre i 6-7J, e l'ho sentita di brutto, adesso non mi ricordo tanto, ma avevo mio fratello vicino e lui si ricorda benissimo l'urlo ed il salto che ho fatto quando mi son preso la sberla.

In ogni caso, consiglio a tutti, quando lavorate con tensioni o energie pericolose (come abbiamo purtroppo appurato io e fantomas i condensatori elettrolitici carichi possono fare davvero male) usate sempre e solo la mano destra per avvcinarvi a punti potenzialmente pericolosi, e meglio ancora assicuratevi che siano scarichi / fuori tensione / disinseriti da tutta la sicurezza che ci potete mettervi attorno, una scossa oltre i 300V se presa male (vedi mani umide o bagnate, sulla mano sinistra quindi via veloce per il cuore) possono portare anche ad effetti non proprio piacevoli, quindi se intendete lavorarci sopra... beh, prima di tutto occupatevi della vostra sicurezza, l'alta tensione non da una seconda volta!

ciao
andrea

Zerk
22-07-2007, 15:41
Come avviene l'autoscarica di un condensatore carico scollegato da qualsiasi circuito?

andrineri
22-07-2007, 16:43
l'autoscarica è dovuta alle perdite interne del condensatore, circola sempre una minima corrente tra le armature detta "leakage current" o corrente di perdita, normalmente per gli elettrolitici (se non mi ricordo male) è dell'ordine di qualche decina di µA.

ciao
andrea

fantomas13
22-07-2007, 16:49
Come avviene l'autoscarica di un condensatore carico scollegato da qualsiasi circuito?

Credo che nessun dielettrico sia perfetto per cui una certa quantità di elettroni prima o poi passa dall'armatura negativa a quella positiva.
Il punto è quanto tempo impiega il condensatore a portarsi dallo stato di carica completa a quello di scarica totale.
Io non ho mai visto condensatori che tengano la carica per due giorni.
Piuttosto ne ho trovato parecchi decisamente in perdita specie nei vecchi apparati valvolari che talvolta mi diletto a restaurare e che sono da sostituire.
Incredibile la differenza di dimensioni: 100 microfarad 240 Volt lavoro di una volta erano dei bei cosetti; oggi si sostituiscono con dei gingilli che lasciano un pò di vuoto sullo chassis...
Comunque, ripeto, non ho mai preso una simile sberla: le mani erano asciutte, ingresso ed uscita sono lacalizzati su un unico polpastrello.
I joules che vengono impiegati in un defribillatore sono dell'ordine di 50-70, ma si arriva anche a valori più alti.
Guai a chi si avvicina al letto del paziente!
:eek:

xenom
22-07-2007, 19:06
I joules che vengono impiegati in un defribillatore sono dell'ordine di 50-70, ma si arriva anche a valori più alti.
Guai a chi si avvicina al letto del paziente!
:eek:

Tra l'altro il defibrillatore lavora in HV, intorno ai 1000V mi pare...
Gli elettrodi penso siano fatti in modo adatto, magari inumiditi, perché una scarica del genere non so come faccia a non ustionare la zona di contatto...
mi chiedo anche come mai non si danneggiano i tessuti interni

Mr Hyde
22-07-2007, 21:12
quando defibrillano penso applichino una "cremina"

andrineri
22-07-2007, 22:15
si, da quello che mi ricordo da ER / DR house a volte si vede che mettono un gel conduttivo.

per quanto riguarda il condensatore, arrivano quasi a 400J @ 3,6kV, normalmente sono una cinquantina di µF con tensione nominale sui 4-4,5kV.

ciao
andrea

fantomas13
23-07-2007, 07:52
si, da quello che mi ricordo da ER / DR house a volte si vede che mettono un gel conduttivo.

per quanto riguarda il condensatore, arrivano quasi a 400J @ 3,6kV, normalmente sono una cinquantina di µF con tensione nominale sui 4-4,5kV.

ciao
andrea


Si mette un gel conduttivo altrimenti si ustiona la cute. Mi ricordo ancora di quando in sala operatoria hanno utilizzato il gel sbagliato (era per l'ECG!!!) con l'elettrobisturi.
Alla fine l'elettrodo posto sotto la natica aveva fatto una bella escara...
:doh:

xenom
23-07-2007, 11:08
Si mette un gel conduttivo altrimenti si ustiona la cute. Mi ricordo ancora di quando in sala operatoria hanno utilizzato il gel sbagliato (era per l'ECG!!!) con l'elettrobisturi.
Alla fine l'elettrodo posto sotto la natica aveva fatto una bella escara...
:doh:

:doh:

Matteo92
23-07-2007, 18:27
io la più tosta che ho preso è stata direttamente dall'interno di un atx attaccato alla corrente... me la ricordo ancora...

invece da piccolo smontai una macchina fotografica, sapevo già che c'era dentro un condy che poteva esser carico, infatti toccando il tappo superiore ho sentito una leggera scossetta. allora cacciavite in mano (allora non sapevo che ci voleva una resy) ho cortocircuitato il condo... l'ho troato a tre metri di distanza:eek: :D

friscobrixia
17-05-2008, 14:26
Ciao A tutti.
Ieri dopo aver cercato d i smontare la mia macchina digitale mi son beccato una bella scossa del condensatore da 300v 80uF.
Che brutta sensazione.
Oggi sono tutto indolenzito...e vi chiedo se secondo voi visto che avete provato la stessa cosa sarebbe meglio farmi controllare.
ciao a Tutti

fantomas13
18-05-2008, 07:49
Ciao A tutti.
Ieri dopo aver cercato d i smontare la mia macchina digitale mi son beccato una bella scossa del condensatore da 300v 80uF.
Che brutta sensazione.
Oggi sono tutto indolenzito...e vi chiedo se secondo voi visto che avete provato la stessa cosa sarebbe meglio farmi controllare.
ciao a Tutti


Direi proprio che non ci sia nulla da controllare (te lo dico da medico, non a fotografo!).
Il danno elettrico (escluso ovviamente quello termico da effetto Joule, praticamente le ustioni cutanee) è immediato e reversibile.
Il vero pericolo è la fibrillazione ventricolare, se la corrente attraversa il cuore entrando per esempio da un braccio ed uscendo dalla gamba, solo per correnti superiori a 30 mA.
In questo caso o si defibrilla (ci vuole un rianimatore nelle immediate vicinanze!) nel giro di 20-30 secondi oppure si lascia questa valle di lacrime.
L'indolenzimento che senti ancora adesso è dovuto ad una depolarizzazione a livello dei muscuoli della mano o del braccio che sono stati attraversati dalla corrente, forse ad un modesto danno di membrana, ma è reversibile e, per quanto fastidioso, assolutamente non pericoloso.
Nel caso delle ustioni cutanee ovviamente la cosa è diversa, ma è evidente che il danno in questo caso è facilmente evidenziabile.
A proposito, che tipo di macchina fotografica avevi?
La mia è una Nikon ed ancora non riesco a capire come un condensatore possa tenere la carica tre giorni!
:rolleyes:

DVD_QTDVS
18-05-2008, 08:46
Per scaricare (fino a 350V) si può collegare una lampadina 220V 40W in parallelo
ai terminali. (L'energia accumulata da un condensatore è E=0.5*c*v^2)
http://en.wikipedia.org/wiki/Electrolytic_capacitor
Bisogna sfatare il mito, (purtroppo riportato anche in molte riviste.. :rolleyes: )
che basta aspettare qualche ora, per far scaricare un condensatore elettrolitico,
se si scarica abbastanza rapidamente è soprattutto a causa dei circuiti elettronici
collegati ai terminali, oppure xchè è in perdita (troppo vecchio o bassa qualità) :rolleyes:

xenom
18-05-2008, 09:39
Direi proprio che non ci sia nulla da controllare (te lo dico da medico, non a fotografo!).
Il danno elettrico (escluso ovviamente quello termico da effetto Joule, praticamente le ustioni cutanee) è immediato e reversibile.
Il vero pericolo è la fibrillazione ventricolare, se la corrente attraversa il cuore entrando per esempio da un braccio ed uscendo dalla gamba, solo per correnti superiori a 30 mA.
In questo caso o si defibrilla (ci vuole un rianimatore nelle immediate vicinanze!) nel giro di 20-30 secondi oppure si lascia questa valle di lacrime.
L'indolenzimento che senti ancora adesso è dovuto ad una depolarizzazione a livello dei muscuoli della mano o del braccio che sono stati attraversati dalla corrente, forse ad un modesto danno di membrana, ma è reversibile e, per quanto fastidioso, assolutamente non pericoloso.
Nel caso delle ustioni cutanee ovviamente la cosa è diversa, ma è evidente che il danno in questo caso è facilmente evidenziabile.
A proposito, che tipo di macchina fotografica avevi?
La mia è una Nikon ed ancora non riesco a capire come un condensatore possa tenere la carica tre giorni!
:rolleyes:

Mi stai dicendoi che in caso di fibrillazione bisogna defibrillare entro 30 secondi? :eek:
Cazzo io pensavo molto di più... sei sicuro che non siano minuti?

Non fai nemmeno a tempo a chiamare i soccorsi in 30 secondi...

PS: i condensatori dei flash sono speciali (photoflash), ottimizzati per la scarica istantanea e hanno bassa ESR e quindi ci mettono più tempo per scaricarsi da soli.

fantomas13
18-05-2008, 13:07
[QUOTE=xenom;22497603]Mi stai dicendoi che in caso di fibrillazione bisogna defibrillare entro 30 secondi? :eek:
Cazzo io pensavo molto di più... sei sicuro che non siano minuti?

Non fai nemmeno a tempo a chiamare i soccorsi in 30 secondi...


Sono sicurissimo, dato che è il mio mestiere!!!
Attenzione a non confondere una fibrillazione atriale con una fibrillazione ventricolare.
Nella prima si ha una perdita del ritmo cardiaco ma l'eizione della cavità ventricolare sinistra è mantenuta, perlomeno fino a che la frequenza cardiaca non supera 150-160 sistoli minuto.
Moltissimi pazienti vivono anni in discrete condizioni con fibrillazione atriale e buon compenso emodimanico.
Assumono dicumarolici (anticoagulanti orali) per prevenire embolie da distacco di trombi formati sulla parete degli atri.
Una cardioversione farmacologica o elettrica può essere tentata anche dopo mesi con discreto successo.
La fibrillazione ventricolare è invece l'anticamera della morte, nel senso che il ventricolo non si contrae più e l'eizione si azzera.
Se manca il flusso ematico a cuore e cervello...
Questione di pochi secondi e...
Per carità, da rilevare che le aritmie anche mortali possono avere anche avere una dinamica leggermente diversa nel senso che l'ipotermia riduce il fabbisogno di osigeno ai tessuti, che lembi di tachicardia parossistica ventricolare possono essere associati a lembi di fibrillazione, però il senso non cambia di molto.
E' questione di attimi, attimi fra la vita e la morte, attimi in cui la prontezza di riflessi e la dispsonibilità di un defibrillatore fa la differenza.
Oggi si vedono defibrillatori persino negli stadi, nelle fabbriche e nei supermercati; un minimo di istruzione e chiunque è in grado di utlizzarli in quanto sono del tipo idiot-proof, sono in grado esaminando il tracciato ecg di determinare se esiste veramente una situazione di fibrillazione ventricolare (non atriale!!!) e non danno la scarica e non in questi casi.
Però, mi chiedo, quanti sono in grado di agire in caso di necessità per portare soccorso ad un folgorato?
Comunque non credo proprio che una scarica di condensatore di flash fotografico abbia energia sufficiente a far fibrillare il cuore.


:rolleyes:

xenom
18-05-2008, 13:32
Porca puttana, e pensare che ho giocato con i condensatori fino a qualche anno fa... Tra l'altro ero convinto che se il cuore va in fibrillazione bastasse defibrillare entro qualche decina di minuti...
Ad ogni modo la sicurezza l'ho sempre messa al primo posto, non ho mai preso scosse da condensatori dopo quella volta :O

Certo che se ci ripenso.. lavoravo con banchi da 4000-8000 uF a 400V-800V :asd:


Cmq se succede in casa la fibrillazione sei praticamente spacciato. Nessuno tiene defibrillatori e i soccorsi ci mettono ben più di 30 secondi ad arrivare... :eek:

xenom
18-05-2008, 13:36
Comunque non credo proprio che una scarica di condensatore di flash fotografico abbia energia sufficiente a far fibrillare il cuore.


:rolleyes:


Eh non ne sarei così sicuro... Sono 300V, a prescindere dalla capacità del condensatore il corpo assorbe ben più di 30 mA... La capacità del condy influenza in questo caso la durata della scossa.
Ad ogni modo è difficile che la corrente passi attraverso il cuore toccando un condensatore.

fantomas13
18-05-2008, 20:15
Eh non ne sarei così sicuro... Sono 300V, a prescindere dalla capacità del condensatore il corpo assorbe ben più di 30 mA... La capacità del condy influenza in questo caso la durata della scossa.
Ad ogni modo è difficile che la corrente passi attraverso il cuore toccando un condensatore.


Beh, ci sono delle variabili difficili da stabilire.
La prima è la resistenza cutanea: con cosa si tocca? lo strato corneo è variabile per ogni zona corporea e la resistenza varia non di poco.
La cute è asciutta od umida? (anche questo influenza la resistenza).
Che percorso fa la corrente?
Se entra da un dito ed esce da un altro della stessa mano non passa dal cuore e non crea danni a livello di fibrillazione.
Se entra dalla mano destra ed esce dal piede sinistro, passa dal cuore e le cose variano considerevolmente.
Qualche volta succede, prevalentemente in alta tensione, che la scarica, per effetto joule, carbonizzi la cute aumentando la resistenza a valori considerevoli tanto che la corrente che passa dal cuore è stranamente molto bassa.
Ricordo un operaio di una centrale di trasformazione ENEL della mia città che tentò il suicidio infilando una sbarra metallica attraverso le grate di protezione delle barre sotto tensione.
Una scarica a 130 KV mandò in tilt un quartiere della città, semicarbonizzò il poveraccio che non morì per fibrillazione ma per insufficienza renale da ustioni di terzo grado estese a più del 80% del corpo dopo sei giorni di agonia al CTO di Torino.
Ma soprattutto esiste una netta differenza fra corrente continua e corrente alternata.
La seconda è tetanizzante, ovvero induce cloni muscolari che impediscono il distacco fisico da conduttore sotto tensione durante l'intero contatto, mentre la prima è tetanizzante solo nel momento di apertura/chiusura del contatto.
Famosi gli esperimenti di Edison, fautore della distribuzione della corrente elettrica continua: voleva dimostrare la maggior pericolosità di quella alternata.
Il condensatore ovviamente da una scarica in cc.
La potenza in joule di un condensatore per flash è comunque considerevole.
Per provata esperienza bisogna stare attenti.
Quello che mi sento di consigliare a tutti è di stare molto attenti a scaricare tali condensatori.
Per me, ma qui posso sbagliare e chiedo lumi e consigli a chi ne sa più di me, questi non sono uguali agli elettrlitici con i quali ho sempre giocato, quelli di radio e tv.
Quelli dei flash mantengono una carica residua anche dopo giorni di disconnessione.
E non ho ancora capito perchè.
:rolleyes:

xenom
18-05-2008, 20:41
Per me, ma qui posso sbagliare e chiedo lumi e consigli a chi ne sa più di me, questi non sono uguali agli elettrlitici con i quali ho sempre giocato, quelli di radio e tv.
Quelli dei flash mantengono una carica residua anche dopo giorni di disconnessione.
E non ho ancora capito perchè.
:rolleyes:


Hai ragione, sono diversi. I condensatori da flash sono photoflash a scarica istantanea e bassa ESR. Sono ottimizzati per le scariche impulsive, e avendo bassa ESR ci mettono anche di più a scaricarsi da soli.
Per lo stesso motivo, a parità di capacità e tensione, il cortocircuito di un photoflash è molto più "energetico" di quello provocato da un condensatore normale, poiché l'impulso è più breve e quindi la potenza istantanea sviluppata è di gran lunga maggiore.
Occhio anche ai cortocircuiti quindi, non scaricateli mai cortocircuitandoli. Un condensatore photoflash è in grado di scaricare tutta la sua energia in circa 0.008 secondi se non erro... I condensa dei flash vanno da 5 a 15-20J (in media circa 10J), pertando la potenza sviluppata può arrivare anche a 1200+ Watt...

killercode
18-05-2008, 20:57
[QUOTE=xenom;22497603]Mi stai dicendoi che in caso di fibrillazione bisogna defibrillare entro 30 secondi? :eek:
Cazzo io pensavo molto di più... sei sicuro che non siano minuti?

Non fai nemmeno a tempo a chiamare i soccorsi in 30 secondi...


Sono sicurissimo, dato che è il mio mestiere!!!
Attenzione a non confondere una fibrillazione atriale con una fibrillazione ventricolare.
Nella prima si ha una perdita del ritmo cardiaco ma l'eizione della cavità ventricolare sinistra è mantenuta, perlomeno fino a che la frequenza cardiaca non supera 150-160 sistoli minuto.
Moltissimi pazienti vivono anni in discrete condizioni con fibrillazione atriale e buon compenso emodimanico.
Assumono dicumarolici (anticoagulanti orali) per prevenire embolie da distacco di trombi formati sulla parete degli atri.
Una cardioversione farmacologica o elettrica può essere tentata anche dopo mesi con discreto successo.
La fibrillazione ventricolare è invece l'anticamera della morte, nel senso che il ventricolo non si contrae più e l'eizione si azzera.
Se manca il flusso ematico a cuore e cervello...
Questione di pochi secondi e...
Per carità, da rilevare che le aritmie anche mortali possono avere anche avere una dinamica leggermente diversa nel senso che l'ipotermia riduce il fabbisogno di osigeno ai tessuti, che lembi di tachicardia parossistica ventricolare possono essere associati a lembi di fibrillazione, però il senso non cambia di molto.
E' questione di attimi, attimi fra la vita e la morte, attimi in cui la prontezza di riflessi e la dispsonibilità di un defibrillatore fa la differenza.
Oggi si vedono defibrillatori persino negli stadi, nelle fabbriche e nei supermercati; un minimo di istruzione e chiunque è in grado di utlizzarli in quanto sono del tipo idiot-proof, sono in grado esaminando il tracciato ecg di determinare se esiste veramente una situazione di fibrillazione ventricolare (non atriale!!!) e non danno la scarica e non in questi casi.
Però, mi chiedo, quanti sono in grado di agire in caso di necessità per portare soccorso ad un folgorato?
Comunque non credo proprio che una scarica di condensatore di flash fotografico abbia energia sufficiente a far fibrillare il cuore.


:rolleyes:
:D eccomi corso con la croce rossa
Ma sei sicuro che bastano 30 secondi? A me avevano detto che i danni celebrali irreversibili arrivavano dopo 4-5 minuti dall'arresto cardiaco.

fantomas13
18-05-2008, 21:57
Vero, forse ho esagerato un poco con i secondi.
Esistono documentati casi di bambini finiti in fiumi ghiacciati con anossia cerebrale della durata di minuti che rianimati hanno avuto una restitutio ad integrum
Fondamentale effettivamente la temperatura del soggetto ed anche l'età, le condizioni cardiovascolari e le patologie concomitanti.
Il vecchietto patisce in genere di più del giovane.
Chiedo scusa se ho parlato in termini di secondi: il concetto comunque non cambia.
Trenta secondi, due minuti, cinque minuti non credo sposti il problema più di tanto.
E' evidente che le manovre di rianimazione (comprendendo anche l'intubazione orotrachale e la ventilazione del paziente, la correzione dello stato di acidosi con bicarbonati e.v. e qualche altra cosetta) debbano essere tentate comunque indipendenetemente dagli effettivi secondi trascorsi dall'incidente.
Quello che volevo dire è che la fibrillazione ventricolare è un incidente elettrico che precede l'arresto cardiaco di pochissimo tempo, secondi o minuti che siano.
Qualche mese fa ho tentato di defibrillare un paziente con infarto in fase acuta, ho continuato per 15 minuti buoni prima di arrendermi, c'è anche stato un brevissimo ripristino di una certa attività cardiaca sotto forma di tachicardia parossistica ventricolare.
Nel frattempo il paziente è stato intubato e ventilato dal rianimatore, tra medici e personale paramedico eravamo in sei o sette.
Alla fine non ho avuto una chiara sensazione del tempo trascorso, solo il ricordo di qualcosa di fulmineo.
Comunque il defibrillatore era distante pochi metri ed il rianimatore era due piani sopra.
Fa piacere che ci sia qualcuno istruito sull'uso del defibrillatore.
Infermieri, forze di polizia, personale opportunamente addestrato, sono comunque un validissimo ausilio per incidenti di questo tipo.

intelcentrino
15-08-2013, 17:45
salve a tutti volevo chiedervi io ho fatto il corto sui condesatori di una nikon s9100 avevo aperta per tirare via della condensa sul vetro del display e volevo arrivare anche nella meccanica dello zoom eee baamm corto sul telaio col positivo :cry: rimonto la batteria e se attivo il flash la mac.rimane in attesa e se pigi lo scatto non risponde col flash su se riavvio tenendolo giù il flash va benone e come se aspettasse il carico dei condensatori la domanda e questa cosa e successo grazie :help:

xenom
17-08-2013, 10:11
salve a tutti volevo chiedervi io ho fatto il corto sui condesatori di una nikon s9100 avevo aperta per tirare via della condensa sul vetro del display e volevo arrivare anche nella meccanica dello zoom eee baamm corto sul telaio col positivo :cry: rimonto la batteria e se attivo il flash la mac.rimane in attesa e se pigi lo scatto non risponde col flash su se riavvio tenendolo giù il flash va benone e come se aspettasse il carico dei condensatori la domanda e questa cosa e successo grazie :help:

non ho capito molto, quello che ho capito è che hai cortocircuitato il condensatore del flash, un classico... ti è andata bene che anziché toccarlo con le dita l'hai cortocircuitato :asd:

se non hai fatto cortocircuiti strani (dubito) hai semplicemente scaricato di botto il condensatore e non dovresti aver fatto alcun danno.

Stacci attento comunque, appena rimetti la batteria e accendi si carica di nuovo, se non l'hai rotto...
si carica a 300 V quindi è consigliabile non toccarlo :asd:

intelcentrino
17-08-2013, 11:40
non ho capito molto, quello che ho capito è che hai cortocircuitato il condensatore del flash, un classico... ti è andata bene che anziché toccarlo con le dita l'hai cortocircuitato :asd:

se non hai fatto cortocircuiti strani (dubito) hai semplicemente scaricato di botto il condensatore e non dovresti aver fatto alcun danno.

Stacci attento comunque, appena rimetti la batteria e accendi si carica di nuovo, se non l'hai rotto...
si carica a 300 V quindi è consigliabile non toccarlo :asd:
purtroppo il danno c'è la macchina va bene senza flash se lo sollevo sta in attesa della ricarica non consentendo lo scatto .quindi se voglio fare foto chiudo il flash e riavvio ..grazie per la risposta :p

xenom
17-08-2013, 12:21
purtroppo il danno c'è la macchina va bene senza flash se lo sollevo sta in attesa della ricarica non consentendo lo scatto .quindi se voglio fare foto chiudo il flash e riavvio ..grazie per la risposta :p

è strano... sei sicuro di aver collegato tutto come prima?

questi condensatori sono fatti per scariche impulsive, non si dovrebbe danneggiare per un corto circuito.

A meno che tu non l'abbia scaricato su qualche altro componente, per errore.

Potresti verificare, a macchina aperta e stando attento, se con il flash aperto il condensatore viene caricato a 300V, utilizzando un voltmetro.

Se il danno è sul condensatore con un euro lo sostituisci..

intelcentrino
17-08-2013, 17:29
è strano... sei sicuro di aver collegato tutto come prima?

questi condensatori sono fatti per scariche impulsive, non si dovrebbe danneggiare per un corto circuito.

A meno che tu non l'abbia scaricato su qualche altro componente, per errore.

Potresti verificare, a macchina aperta e stando attento, se con il flash aperto il condensatore viene caricato a 300V, utilizzando un voltmetro.

Se il danno è sul condensatore con un euro lo sostituisci..
Ciao :p la scarica e andata sul telaio facendo quasi la tacca sul metallo ma va tutto tranne il flash.. comunque ne prendo un altra uguale :muro: poi su ebay ho travato questo (http://www.casimages.it/i/130817060233893606.png.html)e e altri usati per pochi euri poi riapro verifico col tester a 500volt se mi va di culo dissaldo solo i cond. se no cambio tutto lampada piastrina e conde.un lavorone :fagiano: ci provo :rolleyes: magari me ne ritrovo con due la nuova per le feste la vecchia per le foto al mare che come tutti sappiamo non giova per niente ciao grazie per i consigli