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View Full Version : L'oust fa attivare i sensori per le fughe di gas...


Maverick491
18-07-2007, 17:39
Ciao a tutti. Vi racconto un'episodio piuttosto divertente che è successo alcuni giorni fa quando eravamo in vacanza con il camper. :D Visto che nel camper c'era un brutto odore, mio padre decide di spruzzare un po' di oust. Pochi secondi dopo però il rilevatore di fughe di gas si mette a suonare. A questo punto :asd: mio fratello si spaventa e urla "usciamo presto!" :asd: Io invece perfettamente tranquillo dico, "no, calmati, è l'oust che ha fatto suonare l'allarme". Dunque la domanda che vorrei farvi è: ma secondo voi il rilevatore ha suonato perchè ha rilevato il gas propellente utilizzato dalla bomboletta per spruzzare lo spray? Oppure è stato l'oust stesso a farlo suonare? Semplice curiosità :D
ByeZ

andrineri
18-07-2007, 18:20
secondo me il propellente... leggi sulla bomboletta, normalmente è propano / butano / isobutano o simili, alla fine lo stesso gas delle bombole del camper che il rilevatore di gas deve individuare!

ciao
andrea

Maverick491
18-07-2007, 19:45
Ciao omonimo :D Penso che tu abbia ragione, perchè nelle bombole di gas utilizzate nei camper c'è propano misto a gpl, quindi i sensori sono tarati specificamente per rilevare questi gas. Quindi se mi dici che di solito le bombolette spray usano anche il propano, credo proprio che il sensore abbia rilevato quello. ;)

xenom
18-07-2007, 20:08
Ma poi teoricamente il gas propellente non dovrebbe uscire... a meno che la bomboletta non sia scarica :mbe: :stordita:

chandler8_2
18-07-2007, 20:49
a casa mia ho il rilevatore per le fughe di gas, puntualmente quando mia mamma cucina facendo evaporare del vino si mette a suonare

mi sapete di re perchè?

++CERO++
18-07-2007, 21:11
Ma poi teoricamente il gas propellente non dovrebbe uscire... a meno che la bomboletta non sia scarica :mbe: :stordita:


Il butano/propano è liquefatto ed esce insieme al profumo :D

Chissà qual' è il principio chimico fisico che permette al sensore di discriminare
il fumo e i normali odori dal gas ? :wtf:

Forse il gas dentro un catalizzatore si ossida più facilmente di altre sostanze
e allora scambia elettroni con l'ossigeno.

DarKilleR
18-07-2007, 21:43
In casa mia vecchia, il sensore del gas suonava fisso quando:

a) la mi mamma puliva con acquetta
b) veniva pulito qualcosa con abbondante uso di alchool
c) facevo pete!!!!!!!!!!!!!!!!!! :eek: :eek: :eek:

E' finita che un giorno mi sono incazzato, ho preso la scala e cacciavite e l'ho smontato e staccato i fili dell'alimentazione...

So che non va fatto...ma era insopportabile, suonava ogni 5 minuti.

Ora in casa nuova funziona tutto egregiamente

xenom
18-07-2007, 22:43
Il butano/propano è liquefatto ed esce insieme al profumo :D

Chissà qual' è il principio chimico fisico che permette al sensore di discriminare
il fumo e i normali odori dal gas ? :wtf:

Forse il gas dentro un catalizzatore si ossida più facilmente di altre sostanze
e allora scambia elettroni con l'ossigeno.

sono sistemi elettrochimici, avevo letto da qualche parte come funzionano... ci sono diverse categorie a seconda dei gas... ad ogni modo proprio perché basati su effetti elettrochimici molti rilevatori di gas vanno sostituiti dopo tot tempo :stordita:

PS: del "fumo" da combustione penso che rilevino solo qualche gas specifico.. CO2 per esempio

lucusta
19-07-2007, 01:35
da quello che so' io, questi rilevatori si differenziano in due categorie principali:
una a rivelazione su grandezze fisiche
una a rilevazione tramite reazione chimica

i primi sono piu' selettivi ed affidabili.
di solito sono rilevatori a fotoionizzazione che sfruttano un sistema elettronico PID;
non sono altro che un fotodiodo che rileva la luce emessa da una sorgente tarata sulla lunghezza d'onda di massimo assorbimento della sostanza, la quale viene preventivamente ionizzata; e' la teoria della spettrofotometria: ogni sostanza ha un determinato assorbimento della luce; questo tipo di rilevatore riesce a vedere anche PPM.

io uso questi strumenti (http://www.labx.com/v2/adsearch/detail3.cfm?adnumb=324528) per analisi in PPM, ma il PID e' solo il rilevatore, la separazione viene fatta con una colonna di separazione particolare.

in questi apparecchi si usa un fotodiodo ed un raggio tarato ad una specifica lunghezza d'onda; il PID, che altro non dovrebbe essere che un apparecchio elettronico capace di amplificare e confrontare due segnali in input, il reference e il campione, dara' in output la differenza, e dunque il risultato, ma xenom sicuramente sapra' spiegare meglio di me cos'e' un PID.

per quelli chimici, credo si usino, per ogni tipologia di sostanze da rilevare, particolari sostanze leganti, e sfruttata una proprieta' fisica particolare; ad esempio una differenza di potenziale; le due sostanze legandosi, cambiano la loro resistenza elettrica.

ad esempio ho visto spesso dei rilevatori di umidita' assoluta campionare aria insufflandola in celle di karl-fisher (http://it.wikipedia.org/wiki/Reazione_di_Karl_Fischer), che, tramite un elettrodo, rilevano la differenza di potenziale.

xenom
19-07-2007, 08:34
bella lì... non sapevo del PID. Immagino che rilevatori di questo tipo siano molto costosi cmq. Per la maggior parte IMHO vengono usati quelli chimici.

Se ho capito bene questo PID ionizza l'aria circostante ed eventualmente il gas: a seconda dello spettro di emissione un fotodiodo dotato di filtro selettivo apposito rileva x lunghezza d'onda. Per esempio se non erro la CO2 se ionizzata emette luce nel lontano IR

stbarlet
19-07-2007, 09:22
bella lì... non sapevo del PID. Immagino che rilevatori di questo tipo siano molto costosi cmq. Per la maggior parte IMHO vengono usati quelli chimici.

Se ho capito bene questo PID ionizza l'aria circostante ed eventualmente il gas: a seconda dello spettro di emissione un fotodiodo dotato di filtro selettivo apposito rileva x lunghezza d'onda. Per esempio se non erro la CO2 se ionizzata emette luce nel lontano IR

per la CO2 c'è una fonte di IR e un sensore che cattura lo spettro di assorbimento. è uno dei pochi modi per rilevarla, visto che è poco reattiva. credo che il sistema abbia un costo decisamente limitato..

lucusta
19-07-2007, 12:55
in effetti la CO2 e' facile rilevarla con un diodo laser.
se interessa qui (http://leonardodavinci.csa.fi.it/osservatorio/piogge/datiirco21.htm) ci sono cenni sulla tecnica.

qui (http://www.emte-firetector.gr/ftp/sensitron/smart2.pdf) un esempio di prodotto atto a rilevare gas.
come si vede lo spettrometro IR puo' essere miniaturizzato cosi' tanto da entrare in una scatoletta poco piu' grande di un pacchetto di sigarette.

lucusta
19-07-2007, 13:44
Se ho capito bene questo PID ionizza l'aria circostante ed eventualmente il gas: a seconda dello spettro di emissione un fotodiodo dotato di filtro selettivo apposito rileva x lunghezza d'onda.

il PID e' solo la parte elettrica di output del sistema.
e' un integratore derivativo proporzionale (http://en.wikipedia.org/wiki/PID_controller).

solitamente i rilevatori gas-cromatografici non costano un eccesso:
ci sono i classici FID (http://en.wikipedia.org/wiki/Flame_ionization_detector) (rilevatore a fiamma ionizzante) che altro non e' che una fiamma che ionizza; al passaggio di materia questa verra' bruciata da una fiamma H2/aria (meglio se O2, e gli ioni formati chiuderanno un circuito messo a differenza di potenziale (300v, a quanto ricordo); si prende poi il segnale da un PID.
sensibile, ma distruttivo per il campione.

ci sono i TCD (http://www.chemistry.adelaide.edu.au/external/soc-rel/content/tcd.htm) (un rilevatore termico di conducibilita'), dove la sostanza, separata dalle altre dall'apparecchio, viene riscaldata e se ne misura la conducibilita'; non distruttivo e non specifico, ma poco sensibile.

L'ECD (rilevatore di cattura di elettroni), dove viene misurata invece l'abbassamento di corrente di un flusso di elettroni investito dalla sostanza da analizzare, se ci sono sostanze capaci di catturare elettroni queste le sottrarranno al flusso elettronico; molto specifico e poco usato.

l'FDP (rilevatore fotometrico a fiamma), che, grazie ad un fotodiodo, percepisce i fotoni che escono dalla fiamma quando si ionizzano sostanze contenenti zolfo. molto specifica.

arrivando all'NDP (nitrogen-phosporus detector), che, grazie alla particolarita' di un minerale (di cui, ti confesso non ricordo il nome) di emettere ioni al passaggio di azoto e fosforo, se ne misura la corrente su due elettrodi messi a differenza di potenziale.

in ultimo la GC/MS (http://en.wikipedia.org/wiki/Gas_chromatography-mass_spectrometry)(spettrometria gascormatografica di massa), un'apparecchio che ionizza le molecole (tramite una fessura micrometrica) e le sottopone ad un forte campo magnetico facendone deviare il percorso, ed a seconda di quanto curvano se ne deduce la massa (di solito e' preceduto da un TCD o altro rilevatore che non distrugge il campione); e' molto precisa, perche', separata la sostanza dalle altre tramite la colonna di separazione, ne puoi dedurre il peso dei frammenti e ricostruire la formula.

logicamente tutti questi detector hanno un output elettrico, ed un PID si occupa di amplificarlo e derivarlo opportunamente.

questa e' piu' o meno uno screening dei rilevatori GC.

volevo chiedere a stbarlet se invece aveva mai visto un detector GC fcostituito da uno spettrofotometro o da un NIR.. sarebbe interessante provare questa tecnica.

Ah.. mi sono dimenticato di dire che la tecnica GC e' stata inventata e brevettata in italia, e poi sfruttata all'estero..