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View Full Version : parlaiamoci chiaro: quanto vale davvero una laurea in informatica?


rey.mysterio83
23-05-2007, 15:51
ciao ragazzi...

PS: (so che ho cannato a scrivere il titolo, ma scrivo veloce! :D)

dunque dunque... sono iscritto al terzo anno di informatica.
ho dato tutto il primo anno e 3-4 esami tra secondo e terzo..

ora, il problema è semplice... potrei anche star sotto e laurearmi in 2 anni, MA parlandoci chiaro, noto davvero che i laureati in questa facoltà "trovano" lavoro, solo come programmatori... roba x me, noiosa e che non vorrei mai fare..

mi chiedevo, se qualcuno di voi è laureato in info, sa dirmi se davvero sta laurea cosi osannnata, è davvero cosi importante? a me non pare proprio.. io vorrei fare assistenza, creazione di reti, vendita hardware... non stare davanti a uno schermo x ore!

che possibità mi da sta laurea? :mbe:

x me, è solo una fregatura... le aziende ti danno quel che ti danno, e oltre a programmatore di java ecc, non cè altro..

voi che ne pensate? meglio sbattersi tanto e aprire una cosa in proprio, o fare sta laurea e lavorare sotto padrone? :mbe:


:D

Burrocotto
23-05-2007, 16:05
x me, è solo una fregatura... le aziende ti danno quel che ti danno, e oltre a programmatore di java ecc, non cè altro..

voi che ne pensate? meglio sbattersi tanto e aprire una cosa in proprio, o fare sta laurea e lavorare sotto padrone? :mbe:
Ma non potevi pensarci 3 anni fa? :sofico:
Io sono "contro" la laurea in informatica,più che altro xchè fare programmazione non è una cosa che mi alletta.
Il problema è che dovevi pensarci appunto prima,fossi in te mi sbatterei quantomeno x prendere la laurea. Indipendentemente dalle mansioni che vorrai (e andrai) a svolgere,nel caso di lavoro dipendente,esser chiamato Dottore proprio schifo nn farebbe. :asd: :read:
Anche xchè ora come ora,creare una società da 0 nel mondo dell'informatica è abbastanza da pazzi. :stordita:

yorkeiser
23-05-2007, 16:10
Beh, non mi pare tu abbia bisogno di una laurea per fare quelle cose. Strano che, con la scelta che hai fatto, non sei attratto dalla programmazione, che in teoria dovrebbe essere uno dei punti di forza di un laureato nel tuo campo. Che dirti, rifletti bene se secondo te vale la pena di continuare. Un laureato in informatica può fare tante cose, ma non me ne sovviene alcuna che non comporti lo stare davanti ad uno schermo. Vendere pc, fare assistenza e mettere su reti (beh, almeno quelle piccole) non mi paiono lavori che implichino una laurea, ma forse sono io ad essere vecchio...

Burrocotto
23-05-2007, 16:17
Un laureato in informatica può fare tante cose, ma non me ne sovviene alcuna che non comporti lo stare davanti ad uno schermo. Vendere pc, fare assistenza e mettere su reti (beh, almeno quelle piccole) non mi paiono lavori che implichino una laurea, ma forse sono io ad essere vecchio...
Dipende da dove verrai assunto. Con una laurea (a patto credo di ottenere certe certificazioni) potresti poi anche darti all'insegnamento dell'informatica in squole o istituti,potresti cmq essere assunto come impiegato + o - specializzato in aziende (e li la laurea potrebbe farti accedere a livelli superiori) e/o enti pubblici,'nsomma,la laurea potrebbe sempre darti un ritorno.
E' logico che x vendere pc nn devi essere laureato,soprattutto se il negozio è tuo. :D

yorkeiser
23-05-2007, 16:33
Dipende da dove verrai assunto. Con una laurea (a patto credo di ottenere certe certificazioni) potresti poi anche darti all'insegnamento dell'informatica in squole o istituti,potresti cmq essere assunto come impiegato + o - specializzato in aziende (e li la laurea potrebbe farti accedere a livelli superiori) e/o enti pubblici,'nsomma,la laurea potrebbe sempre darti un ritorno.
E' logico che x vendere pc nn devi essere laureato,soprattutto se il negozio è tuo. :D

Sicuro, ma mi pare siano tutte mansioni che comportino lo stare davanti a uno schermo e/o la conoscenza della programmazione, come nel caso del prof di informatica. La vedo dura insegnare una disciplina a cui non si è minimamente interessati

rey.mysterio83
23-05-2007, 16:39
non ci siamo capiti...

io SONO interessato all'informatica..

NON SONO interessato a programmare 24 ore su 24... :)

non mi ci vedo come topo da laboratorio a star dietro classi, cicli infiniti, syntax error, ecc... :rolleyes:

yorkeiser
23-05-2007, 16:54
Non è quello, o perlomeno non solo, il lavoro del programmatore. Ci sono fasi di progettazione, colloqui con chi usufruirà delle tue applicazioni, testing, ottimizzazione. La maggior parte degli impiegati in azienda, al giorno d'oggi, lavori per buona parte della giornata davanti a un PC, che si tratti di segretarie, dirigenti o quel che vuoi. Ti basta andare a fare la fila alle poste o ad una biglietteria ferroviaria del resto. E probabilmente all'inizio toccherà anche a te, ma non è deto che lo farai per tutta la vita: in azienda si cresce e via via si ottengono incarichi di livello più elevato. Un giorno sarai magari il responsabile di un ufficio ed utilizzerai il PC solo per controllare il tuo conto in banca, ma da qualche parte bisogna pur iniziare, non credi ?

Espinado
23-05-2007, 17:58
insegnamento dell'informatica in squole

oh mio dio! :cry:
e pls nn dire che ti è scappato perche' nn ci credo :D

miguelito
23-05-2007, 20:04
Torniamo al solito discorso che ho visto dibattere più volte all'interno di questo forum: a cosa serve una laurea? La risposta più concreta che al giorno d'oggi si può dare è: "A tutto e a niente". Ho amici laureati in materie umanistiche che lavorano (con lauree del genere non è poi così facile), sono pienamente soddisfatti del loro lavoro, del loro stipendio (comunque non tanto alto) e non cambierebbero in nessun modo il loro mestiere. E' altrettanto vero che conosco persone laureate in discipline scientifiche che malgrado tutto si lamentano del lavoro che fanno, soprattutto dello stipendio, e vorrebbero decisamente cambiare mestiere. C'è un assioma che va parecchio di moda, ed è quello che una laurea cosiddetta "scientifica" odiernamente possa valere chissà quanto, garantirci un posizione sociale agiata etc. etc. Ho sentito ultimamente una sorta di esperto che in televisione incitava i giovani a prendere lauree in ingegneria, o in matematica quasi ne avessimo bisogno come il pane e a tralasciare lauree in "scienze della comunicazione" o lauree in "media e giornalismo" solo e soltanto perchè a detta sua 'il mercato del lavoro è saturo' e noi dobbiamo seguire il cosiddetto modello Americano che sforna scienziati che alla fin fine produrranno per lo più telefonini o gadget simili. La cosa mi ha irritato come una bestia, non solo perchè si svaluta l'importantissimo patrimonio letterario che ci è proprio, perchè si svalutano mestieri magari bellissimi, ma soprattutto perchè molta gente, fuorviata da un siffatto meccanismo, sceglie facoltà che nulla hanno a che vedere con le loro propensioni naturali. Per rispondere a 'rey.misterio83', tu sei vittima di questo meccanismo come tanti del resto quindi non prendertela più di tanto; Il fatto che tu voglia dedicarti all'assistenza hardware o creazione di reti telematiche piuttosto che alla programmazione, è sicuramente indicativo di una tua propensione al lato sistemistico dell'informatica, che come ben sai è una materia vasta ed ha il pregio di offrire mansioni fra le più varie. L'università ovviamente di sistemistico ha poco è niente da offrire, ma se come spero ciò che ti ha spinto ad affrontare questi studi è una passione nei confronti della materia in genere, allora puoi anche tentare di concluderli ben conscio però che non ti garantiranno una vita migliore ma solo un bagaglio culturale che potrebbe (il condizionale è d'obbligo) lanciarti in questo campo. Di sistemisti qualcuno ne ho conosciuto, gente molto in gamba non c'è che dire ma generalmente pocco avvezza alla teoria e più ovviamente alla pratica e all'istintività, qualità che spesso governa il loro modo di agire e risolvere i problemi. Io stesso in piccola parte mi ci ritrovo in questa descrizione. :D
Per concludere (dato che il post sta diventando troppo lungo) è bene un po disilludersi: le lauree tutte al giorno d'oggi non garantiscono proprio un bel niente vuoi perchè il mercato del lavoro è saturo di qualunque cosa, vuoi perchè il n.ro dei laureati e cresciuto in tutte le discipline (senza dare adito a falsi miti tipo non abbiamo fisici o chimici, ne abbiamo eccome e soprattutto emigranti), vuoi soprattutto perchè sono le qualità umane e personali a fare la differenza e quindi a rendere un fisico 'einstein', un chimico 'lavoisier', un giornalista 'Biagi', un comico 'Grillo' e potrei continuare per ore ed ore.
E' vero che oggi bisogna guardare al mondo del lavoro, lo faccio anch'io ma per piacere: SEGUITE I VOSTRI SOGNI. Ve lo dico a voce alta, perchè è nel loro raggiungimento che si trova felicità.

Fides Brasier
23-05-2007, 21:53
non ci siamo capiti...

io SONO interessato all'informatica..Per fare assistenza e vendita hardware, una laurea in informatica non serve a nulla.
Ma iniziare a fare il programmatore e' il punto di partenza per avere responsabilita' sempre maggiori nell'ambito di progetti via via piu' complessi.
Tu di che ti vuoi occupare?

Burrocotto
24-05-2007, 08:08
oh mio dio! :cry:
e pls nn dire che ti è scappato perche' nn ci credo :D
Certo che NON mi è scappato. :ciapet: Io lo scrivo sempre così. :Prrr:

Ho sentito ultimamente una sorta di esperto che in televisione incitava i giovani a prendere lauree in ingegneria, o in matematica quasi ne avessimo bisogno come il pane e a tralasciare lauree in "scienze della comunicazione" o lauree in "media e giornalismo" solo e soltanto perchè a detta sua 'il mercato del lavoro è saturo' e noi dobbiamo seguire il cosiddetto modello Americano che sforna scienziati che alla fin fine produrranno per lo più telefonini o gadget simili. La cosa mi ha irritato come una bestia, non solo perchè si svaluta l'importantissimo patrimonio letterario che ci è proprio, perchè si svalutano mestieri magari bellissimi, ma soprattutto perchè molta gente, fuorviata da un siffatto meccanismo, sceglie facoltà che nulla hanno a che vedere con le loro propensioni naturali. Per rispondere a 'rey.misterio83', tu sei vittima di questo meccanismo come tanti del resto quindi non prendertela più di tanto;
Il problema è che le lauree umanistiche si sono inflazionate troppo negli ultimi tempi. Ormai vedi gente senza ne arte ne parte iscriversi all'università (e magari anche laurearsi con botte di culo) umanistiche,potendo contare che certe materie son relativamente "ingiudicabili" (la filosofia ad esempio non è una scienza esatta,non ci può essere un'unica corrente di pensiero. Non è come la matematica,dove 1+1 farà tendenzialmente 2 (dato che x altri 1+1 fa 10 :Prrr: ).
Onestamente nn credo si possa dire che rey.mysterio83 sia vittima del sistema. Quando ha scelto la sua univeristà aveva almeno 18-19 anni,quindi nn era proprio un bambino.
E se proprio quello che hai scelto non ti piace,lo cambi SUBITO,non dopo 3 anni.
Quello di dire "nn sapevo a cosa andavo incontro" in questo caso mi ricorda troppo il ragionamento di alcuni dei miei compagni delle superiori,che si erano iscritti nel ramo informatico pensando di "giocare" coi pc. :read:

rey.mysterio83
24-05-2007, 08:12
Quello di dire "nn sapevo a cosa andavo incontro" in questo caso mi ricorda troppo il ragionamento di alcuni dei miei compagni delle superiori,che si erano iscritti nel ramo informatico pensando di "giocare" coi pc. :read:

spero tu sia iscritto abbia già una laurea in informatica x dire certe cose, perchè se no, non hai LA BEN CHE MINIMA idea di come stanno le cose in questa facoltà... :rolleyes:

fabio80
24-05-2007, 10:18
non sei il primo informatico che odia la programmazione. magari per i primi tempi te tocca, poi ti dedichi a qualcosa di più interessante.

Burrocotto
24-05-2007, 10:39
spero tu sia iscritto abbia già una laurea in informatica x dire certe cose, perchè se no, non hai LA BEN CHE MINIMA idea di come stanno le cose in questa facoltà... :rolleyes:
Forse mi sono espresso male,ho detto che i miei compagni delle superiori si erano iscritti nella specializzazione informatica (dell'itis) pensando di "giocare" col pc (anche xchè se no non mi sarei spiegato del xchè di tutte quelle ragazze in classe :asd:),non mi stavo riferendo alla laurea in informatica.
Ho solo detto che prima d'iscriversi (e questo vale x qualsiasi università) uno può vedere a grandi linee il piano di studi (non è che i libricini che danno in giro li stampino x sport) e può parlare con altre persone che frequentano già la facoltà. Non è un iscrizione a scatola chiusa,se t'iscrivi sai a cosa vai in contro. Che poi tu possa cambiare idea (nel senso che non ti piace programmazione,che vuoi darti ad altro,che vuoi cambiare ramo universitario ecc.) è un altro discorso. ;)
PS: no,non ho la laurea in informatica. Sapendo a cosa andavo in contro ho preferito non continuare. :read:

ascat
24-05-2007, 12:47
Purtroppo oltre alla programmazione non è che ci siano tanti altri lavori per un neolaureato in informatica-ingegneria informatica, io adesso programmo in java e devo dire che dopo una giornata di programmazione ti rompi un pò le balle ma cosa vuoi farci è la vita.:muro:

Abadir_82
24-05-2007, 12:49
Il problema è che tanti di quelli che si iscrivono ad informatica lo fanno, come giustamente detto, perchè pensano che fare informatica significhi smanettare al pc, giochicchiarare, montare e smontare, fare il tecnico hardware...
Niente è mai stato più sbagliato. Ad informatica programmi, scrivi codice, impari a risolvere problemi complessi tramite l'utilizzo del pc, impari a lavoare in team di sviluppo. Mai nessuno ti dirà di aprire un pc.

Ti piace programmare? Fai informatica. Se non ti piace programmare non cominciare neanche.

Ps. Io stavo per iscrivermi ad informatica quando un amico mi fece questo ragionamento. Al 29 giugno sarò un felice dottore magistrale in ing. tlc e ne sono soddisfattissimo :D

NetEagle83
24-05-2007, 13:06
Certo che NON mi è scappato. :ciapet: Io lo scrivo sempre così. :Prrr:


Il problema è che le lauree umanistiche si sono inflazionate troppo negli ultimi tempi. Ormai vedi gente senza ne arte ne parte iscriversi all'università (e magari anche laurearsi con botte di culo) umanistiche,potendo contare che certe materie son relativamente "ingiudicabili" (la filosofia ad esempio non è una scienza esatta,non ci può essere un'unica corrente di pensiero. Non è come la matematica,dove 1+1 farà tendenzialmente 2 (dato che x altri 1+1 fa 10 :Prrr: ).

Scusa, potresti spiegarmi il concetto di "ingiudicabilità" e come il fatto che la filosofia sia una scienza "non esatta" (affermazione alquanto riduttiva e fuorviante) potrebbe aiutare a laurearsi a via di cu*o?

Per il resto sono abbastanza daccordo con te, però c'è da dire che il fatto che un laureato in informatica finisca inersorabilmente a fare il programmatore (inteso come colui che macina righe di codice) è una consuetudine nostrana. All'estero con un bachelor in computer science finisci anche a fare il progettista software se vali... ed è un tantino diverso dallo stare 12 ore davanti ad uno schermo a programmare.

clasprea
24-05-2007, 13:12
dei circa 10 laureati in info che conosco (però tutti con roba da 5 anni, o VO o specialistica) solo 3 programmano, e comunque non stanno tutto il giorno davanti a programmare, fanno anche consulenza sulla progettazione

Thebaro
24-05-2007, 13:12
nulla cambia campo...fino a che sei in tempo

Abadir_82
24-05-2007, 13:15
Scusa, potresti spiegarmi il concetto di "ingiudicabilità" e come il fatto che la filosofia sia una scienza "non esatta" (affermazione alquanto riduttiva e fuorviante) potrebbe aiutare a laurearsi a via di cu*o?

Per il resto sono abbastanza daccordo con te, però c'è da dire che il fatto che un laureato in informatica finisca inersorabilmente a fare il programmatore (inteso come colui che macina righe di codice) è una consuetudine nostrana. All'estero con un bachelor in computer science finisci anche a fare il progettista software se vali... ed è un tantino diverso dallo stare 12 ore davanti ad uno schermo a programmare.

E' presto detto... la filosofia, per sua definizione, è interpretativa :D Non esiste una risposta a molte domande che si pone la filosofia, come non esiste un'unica interpretazione ai concetti che vengono trattati. A volte, quindi, basta raccontare la storia dell'orso o cmq improvvisare, in maniera ovviamente intelligente, per poter superare l'esame, perchè tanto non c'è modo di essere contraddetti. Le materie scientifiche sono l'opposto: in medicina la vena aorta è li e solo li, in matematica l'integrale indefinito di x darà sempre (x^2)/2....
A mio parere si può paragonare la filosofia ad alcune branchie della fisica. Non esiste una risposta assoluta del "perchè viviamo" o del "cosa è il male" come non sappiamo "cosa c'era prima del big bang" o "cosa c'è oltre l'universo conosciuto".

d@vid
24-05-2007, 13:23
Scusa, potresti spiegarmi il concetto di "ingiudicabilità" e come il fatto che la filosofia sia una scienza "non esatta" (affermazione alquanto riduttiva e fuorviante) potrebbe aiutare a laurearsi a via di cu*o?



influisce nel senso che, poichè TUTTO quello che si afferma va dimostrato, devi (in realtà dovresti) soffocarti nei libri se a lezione ti presentano relazioni dal nulla (come sto facendo io ora per esempio :muro: )


tralasciando per un attimo il livore personale, il paragone sta nel fatto che in un caso si tratta di una "concezione" dell'autore, in un altro la stessa "idea" di uno scienziato, se costituitasi poi in teoria (ed è queste che tradizionalmente si studiano, non certo le congetture rivelate poi false :D ) va spiegata, dimostrata, ...
diciamo che, se i proff esaminassero come si dovrebbe, in un caso potrebbero spingersi non oltre un certo livello di dettaglio, in un altro potrebbero arrivare alla costituzione molecolare e atomica della materia
oggi non è più così, ed infatti chi vuol adoperare il tradizionale meotodo di studio si trova in una marea di casini :muro:

Burrocotto
24-05-2007, 13:30
Per il resto sono abbastanza daccordo con te, però c'è da dire che il fatto che un laureato in informatica finisca inersorabilmente a fare il programmatore (inteso come colui che macina righe di codice) è una consuetudine nostrana. All'estero con un bachelor in computer science finisci anche a fare il progettista software se vali... ed è un tantino diverso dallo stare 12 ore davanti ad uno schermo a programmare.
Diciamo che nn è neanche troppo sbagliata come consuetudine. Cioè,questo è un esempio fuori da ogni logica divina (x i livelli raggiunti),ma spiegami che c@zzo ci fa Briatore (che è un GEOMETRA) al comando di un team di Formula 1 (e lo faceva anche prima,quando la squadra era di proprietà dei Benetton). :sofico:
E' "logico" che se ti laurei in un indirizzo sarai + destinato verso quella mansione. Varrebbe anche il ragionamento inverso,nel senso "ho studiato x fare il programmatore e invece mi impiegano come..." (non saprei che mansione mettere). :stordita:

fabio80
24-05-2007, 13:33
Diciamo che nn è neanche troppo sbagliata come consuetudine. Cioè,questo è un esempio fuori da ogni logica divina (x i livelli raggiunti),ma spiegami che c@zzo ci fa Briatore (che è un GEOMETRA) al comando di un team di Formula 1 (e lo faceva anche prima,quando la squadra era di proprietà dei Benetton). :sofico:
E' "logico" che se ti laurei in un indirizzo sarai + destinato verso quella mansione. Varrebbe anche il ragionamento inverso,nel senso "ho studiato x fare il programmatore e invece mi impiegano come..." (non saprei che mansione mettere). :stordita:

briatore, bell'esempio :asd:

NetEagle83
24-05-2007, 13:46
E' presto detto... la filosofia, per sua definizione, è interpretativa :D Non esiste una risposta a molte domande che si pone la filosofia, come non esiste un'unica interpretazione ai concetti che vengono trattati. A volte, quindi, basta raccontare la storia dell'orso o cmq improvvisare, in maniera ovviamente intelligente, per poter superare l'esame, perchè tanto non c'è modo di essere contraddetti. Le materie scientifiche sono l'opposto: in medicina la vena aorta è li e solo li, in matematica l'integrale indefinito di x darà sempre (x^2)/2....
A mio parere si può paragonare la filosofia ad alcune branchie della fisica. Non esiste una risposta assoluta del "perchè viviamo" o del "cosa è il male" come non sappiamo "cosa c'era prima del big bang" o "cosa c'è oltre l'universo conosciuto".

Guarda, non ti do colpa per tutte le inesattezze che hai scritto perchè ovviamente, non essendo iscritto ad una facoltà di Filosofia o comunque non conoscendo la materia in maniera approfondita, non puoi sapere che raccontare la storia dell'orso significa tirarsi dietro per mesi le risate (quando va bene) di professori e colleghi. :D

Mi limito a dirti che la filosofia non è "stare sdraiati a spiluccare uva chiedendosi cos'è il bene e cosa il male", ma è anche (e soprattutto) logica, ragionamento e soprattutto "metodologia", esattamente al pari della tua amata matematica (peraltro matematica e filosofia sono discipline molto più vicine di quello che pensi, o sai).
E comunque quella fisica di cui tu dici essere una branCA (le branchie ce l'hanno i pesci :D ) ha mutuato dal pensiero filosofico soprattutto il rigoroso status epistemologico che gli permette proprio di essere una "scienza esatta".

Ps. Perdona i toni, non volevo essere acido, ma ho sentito talmente tanti luoghi comuni sulle materie umanistiche che il tuo post è stato la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Burrocotto
24-05-2007, 14:00
Guarda, non ti do colpa per tutte le inesattezze che hai scritto perchè ovviamente, non essendo iscritto ad una facoltà di Filosofia o comunque non conoscendo la materia in maniera approfondita, non puoi sapere che raccontare la storia dell'orso significa tirarsi dietro per mesi le risate (quando va bene) di professori e colleghi. :D

Mi limito a dirti che la filosofia non è "stare sdraiati a spiluccare uva chiedendosi cos'è il bene e cosa il male", ma è anche (e soprattutto) logica, ragionamento e soprattutto "metodologia", esattamente al pari della tua amata matematica (peraltro matematica e filosofia sono discipline molto più vicine di quello che pensi, o sai).
E comunque quella fisica di cui tu dici essere una branCA (le branchie ce l'hanno i pesci :D ) ha mutuato dal pensiero filosofico soprattutto il rigoroso status epistemologico che gli permette proprio di essere una "scienza esatta".

Ps. Perdona i toni, non volevo essere acido, ma ho sentito talmente tanti luoghi comuni sulle materie umanistiche che il tuo post è stato la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Guarda che il concetto oggettivo vs soggettivo può essere applicato a qualsiasi cosa.
Prendi un palazzo. Puoi dire se è proporzionato (e quindi si torna al discorso numerico),se può resistere a certe sollecitazioni,se rispetta determinati standard di abitablità,ma se il palazzo è fatto in stile barocco (stile buttato a caso,non me ne intendo di architettura) e a me il barocco fa schifo (gusto soggettivo),possiamo andare avanti anche giorni a menarcela,ma x te (che,ipoteticamente adori il barocco) continuerà ad essere splendido,mentre x me continuerà ad essere una schifezza (a prescindere dal se e xchè il barocco possa essere una schifezza). :D Se invece vengo a dirti che un pavimento fatto con un pannellone di polistirolo spesso 4 cm non è adatto x un abitazione,nn c'è santo che tenga,basta che provi a salirci sopra e vedi se ti regge o no (e il rompersi o non rompersi è abbastanza oggettivo).
Che poi,molto spesso bisogna dar motivazioni anche in materie umanistiche è un altro discorso,ma non si basa tutto su calcoli esatti. Allora dovrebbero esserci anche manuali su come conquistare una donna,tanto basterebbe fare un semplice algoritmo prevedendo tutte le possibilità x essere sicuro di dargli 2 colpi pelvici. :oink: L'amore è pure quello una scienza esatta? :stordita:
PS: io la storia dell'orso non la conosco,me la raccontate? :)

NetEagle83
24-05-2007, 14:05
influisce nel senso che, poichè TUTTO quello che si afferma va dimostrato, devi (in realtà dovresti) soffocarti nei libri se a lezione ti presentano relazioni dal nulla (come sto facendo io ora per esempio :muro: )


tralasciando per un attimo il livore personale, il paragone sta nel fatto che in un caso si tratta di una "concezione" dell'autore, in un altro la stessa "idea" di uno scienziato, se costituitasi poi in teoria (ed è queste che tradizionalmente si studiano, non certo le congetture rivelate poi false :D ) va spiegata, dimostrata, ...
diciamo che, se i proff esaminassero come si dovrebbe, in un caso potrebbero spingersi non oltre un certo livello di dettaglio, in un altro potrebbero arrivare alla costituzione molecolare e atomica della materia
oggi non è più così, ed infatti chi vuol adoperare il tradizionale meotodo di studio si trova in una marea di casini :muro:

Guarda, non è una questione di livore, è proprio concettualmente sbagliato definire la filosofia una semplice speculazione fine a se stessa. Così facendo si fa un torto a tutta quella categoria di pensatori (mi vengono in mente empiristi come Locke, Hume, ma anche lo stesso Leibniz che era un matematico!) a cui si devono importanti contributi allo sviluppo del metodo scientifico formale!

Burrocotto
24-05-2007, 14:17
Doppio post,sorry. :D

Burrocotto
24-05-2007, 14:19
Guarda, non è una questione di livore, è proprio concettualmente sbagliato definire la filosofia una semplice speculazione fine a se stessa. Così facendo si fa un torto a tutta quella categoria di pensatori (mi vengono in mente empiristi come Locke, Hume, ma anche lo stesso Leibniz che era un matematico!) a cui si devono importanti contributi allo sviluppo del metodo scientifico formale!
Non sto dicendo che i pensatori siano inutili,tutt'altro. :) Una cosa che viene sottovalutata (soprattutto alle superiori) è l'insegnare alle persone ad avere dibattiti civili sui vari aspetti della vita. Se non insegni alle persone l'importanza di leggere un quotidiano,di discutere con le altre persone,non riuscirai mai a fargli capire che è importante l'essere diversi e nn omologati.
Semplicemente molta gente si iscrive a quelle univeristà,riuscendo poi a laurearsi anche con un po' di culo. Ho un amico che si è laureato a 28-29 anni (nn mi ricordo bene) in scienze politiche (con 82 o 85 di votazione...) e ora come ora fa il venditore di case,roba che avrebbe potuto fare anche senza laurearsi.
L'università è diventata un parcheggio,sembra che se nn t'iscrivi sei per forza un marziano. Poco importa se poi,chi si è iscritto,col tempo cambia idea,trova un lavoro decente anche senza laurea,o si laurea con voti pessimi (vedi Pozzetto in 7 Chili in 7 Giorni :asd:). L'importante è NON andare a lavorare (xchè nn se ne ha voglia) e studiare,dando qualche esame ogni tanto e andando (soprattutto) alle feste universitarie e roba del genere. :asd:
Solo che appunto,in un università matematica (o roba simile) se nn studi sei sicuro di non passare,mentre in un'umanistica POTRESTI (e sottolineo la condizione d'incertezza) riuscire anche a cavartela. Potresti,non è detto che riuscirai cmq a laurearti,ben inteso. E soprattutto,se riuscirai a laurearti,avrai dei voti talmente bassi (xchè se non studi nn può essere altrimenti) da rendere inutile la tua laurea. ;)

NetEagle83
24-05-2007, 14:19
Guarda che il concetto oggettivo vs soggettivo può essere applicato a qualsiasi cosa.
Prendi un palazzo. Puoi dire se è proporzionato (e quindi si torna al discorso numerico),se può resistere a certe sollecitazioni,se rispetta determinati standard di abitablità,ma se il palazzo è fatto in stile barocco (stile buttato a caso,non me ne intendo di architettura) e a me il barocco fa schifo (gusto soggettivo),possiamo andare avanti anche giorni a menarcela,ma x te (che,ipoteticamente adori il barocco) continuerà ad essere splendido,mentre x me continuerà ad essere una schifezza (a prescindere dal se e xchè il barocco possa essere una schifezza). :D Se invece vengo a dirti che un pavimento fatto con un pannellone di polistirolo spesso 4 cm non è adatto x un abitazione,nn c'è santo che tenga,basta che provi a salirci sopra e vedi se ti regge o no (e il rompersi o non rompersi è abbastanza oggettivo).
Che poi,molto spesso bisogna dar motivazioni anche in materie umanistiche è un altro discorso,ma non si basa tutto su calcoli esatti. Allora dovrebbero esserci anche manuali su come conquistare una donna,tanto basterebbe fare un semplice algoritmo prevedendo tutte le possibilità x essere sicuro di dargli 2 colpi pelvici. :oink: L'amore è pure quello una scienza esatta? :stordita:
PS: io la storia dell'orso non la conosco,me la raccontate? :)

Ma guarda che parliamo di due cose completamente diverse! Non è un discorso di "dare motivazioni" o far calcoli. Troppo spesso si dimentica che la filosofia, o almeno una parte di essa, è il "fondamento" della scienza!

Facciamo così: http://it.wikipedia.org/wiki/Epistemologia

Ora capite cosa intendo? :)

fabio80
24-05-2007, 14:29
le aziende dei filosofi e simili se ne fanno ben poco, a meno di riconvertirli ad altri ruoli. domanda: a che pro, se ci sono figure ben più preparate allo scopo?

con questo, che ognuno scelga quel che preferisce, ma non pretenda di essere assunto per ruoli che non gli competono a meno di periodi di formazione fuori da qualsiasi schema

my 2 cents

fabry74
24-05-2007, 14:46
Fondamentalmente da un laureato in informatica ci si aspetta che sappia programmare (o almeno che abbia le basi per farlo)

un ottimo programmatore (anni di sperienza) di solito diventa un sistemista o via via un capo ;)

perlomeno cosi' funziona nella mia azienda (io sono 11 anni che "programmo" ma adesso sono anche sistemista e, per progetti, gestisco risorse umane)

eppure ho iniziato a scartabellare con i programmini C in unix appena entrato in azienda (non sono laureato)

personalmente una cosa che mi irriterebbe molto e' avere un responsabile che mi comanda ma non sa' neanche programmare :)

sasyultrasnapoli
24-05-2007, 14:46
Secondo me dovevi iscriverti alla facolta di ingegneria informatica, con la quale fai programmazione ma soprattutto ti preparano per diventare un ingegnere, e quindi acquisisci basi di elettronica - fisica - automazione - circuiti etc.. e di conseguenza maggiore possibilita di sbocchi lavorativi, pero ti posso assicurare che se lo devi farer ti deve veramente piacere molto, perche questo tipo di facolta e molto ma molto difficile da affrontare......soprattutto per chi non ha la passione su queste cose;)

Cmq in bocca al lupo:D

Burrocotto
24-05-2007, 14:47
Ma guarda che parliamo di due cose completamente diverse! Non è un discorso di "dare motivazioni" o far calcoli. Troppo spesso si dimentica che la filosofia, o almeno una parte di essa, è il "fondamento" della scienza!

Facciamo così: http://it.wikipedia.org/wiki/Epistemologia

Ora capite cosa intendo? :)
Una parte di essa. Quella che hai citato, la Epistemologia,è appunto una branca della filosofia,materia che comprende anche la filosofia della religione (http://it.wikipedia.org/wiki/Filosofia_della_religione),che x me sarebbe assolutamente inutile. :D
Io non punto il dito verso le facoltà umanistiche,punto il dito verso il (neanche troppo motivato) aumento d'affluenza verso queste facoltà. ;)

NetEagle83
24-05-2007, 14:53
le aziende dei filosofi e simili se ne fanno ben poco, a meno di riconvertirli ad altri ruoli. domanda: a che pro, se ci sono figure ben più preparate allo scopo?

con questo, che ognuno scelga quel che preferisce, ma non pretenda di essere assunto per ruoli che non gli competono a meno di periodi di formazione fuori da qualsiasi schema

my 2 cents

Il tuo ragionamento non fa una grinza, ma credo che nessuno abbia affermato che un filosofo sia più utile di un ingegnere in azienda!

Io mi imbestialisco solo quando sento parlare dei corsi di laurea umanistici come se fossero una sorta di giochino a premi, dove il primo premio è la laurea! :D

Che poi discipline antichissime e degne di rispetto, come la filosofia appunto, siano ormai derise e snobbate, ahimè ne ho preso atto da un bel pezzo (alla faccia del caro Platone che affermava che una società "giusta" è quella ai cui vertici ci siano i "sapienti", cioè i filosofi)
Ma non è che visto che il mercato del lavoro "premia" i corsi di laurea più tecnici sia giusto bollare come "futile" l'intero ambito umanistico... è una specie di omicidio storico, oltre che morale!

NetEagle83
24-05-2007, 15:01
Una parte di essa. Quella che hai citato, la Epistemologia,è appunto una branca della filosofia,materia che comprende anche la filosofia della religione (http://it.wikipedia.org/wiki/Filosofia_della_religione),che x me sarebbe assolutamente inutile. :D
Io non punto il dito verso le facoltà umanistiche,punto il dito verso il (neanche troppo motivato) aumento d'affluenza verso queste facoltà. ;)

Sulla filosofia della religione siamo abbastanza d'accordo. :D Anche se persino quella ha una sua utilità nella comprensione del mondo così come lo conosciamo...;)

Per il resto guarda che sono un pò preoccupato anch'io dalla diminuzione di iscrizione a corsi scientifici rispetto a quelli umanistici. Come dico sempre, non ci vuole chissà quale sforzo intellettuale per capire che non si vive bene in una società fatta di soli scienziati o di soli umanisti. Ma ripeto, attaccare o schernire l'intero ambito non è un buon modo di argomentare le proprie posizioni. :)

Abadir_82
24-05-2007, 16:58
Guarda, non ti do colpa per tutte le inesattezze che hai scritto perchè ovviamente, non essendo iscritto ad una facoltà di Filosofia o comunque non conoscendo la materia in maniera approfondita, non puoi sapere che raccontare la storia dell'orso significa tirarsi dietro per mesi le risate (quando va bene) di professori e colleghi. :D

Mi limito a dirti che la filosofia non è "stare sdraiati a spiluccare uva chiedendosi cos'è il bene e cosa il male", ma è anche (e soprattutto) logica, ragionamento e soprattutto "metodologia", esattamente al pari della tua amata matematica (peraltro matematica e filosofia sono discipline molto più vicine di quello che pensi, o sai).
E comunque quella fisica di cui tu dici essere una branCA (le branchie ce l'hanno i pesci :D ) ha mutuato dal pensiero filosofico soprattutto il rigoroso status epistemologico che gli permette proprio di essere una "scienza esatta".

Ps. Perdona i toni, non volevo essere acido, ma ho sentito talmente tanti luoghi comuni sulle materie umanistiche che il tuo post è stato la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Figurati... no problema :D Che la filosofia sia forma mentis questo si, insegna a ragionare. Però, putroppo, è astratta, ed al mondo d'oggi quando qualcosa troppo astratta non serve a nulla per tirare avanti la giornata. So che è brutto dirlo, ma è così. Il thread è nato parlando degli sbocchi lavorativi (oltre alla programmazione), quindi per restare terra terra ti dico che sono convintissimo che debbano esistere i filosofi, ma che con troppi filosofi e letterati come ne stanno venendo fuori in questi anni in Italia non siamo competitivi a livello globale.

Ad ogni modo direi che, in generale, è vero che i corsi umanistici sono più semplici di quelli scientifici. Non puoi dirmi che, a pari media, chi fa mediazione linguistica studia tanto quanto uno studente di medicina... Altra prova a sostegno della mia idea sono i voti di laurea: perchè di 110 e lode se ne vedono di più nelle facoltà umanistiche che in quelle scientifiche? E soprattutto... perchè ci sono così tanti ragazzi che non si iscrivono a facoltà scientifiche? Avversione per la matematica? O forse mancanza di voglia di studiare di più del minimo necessario?
Come già ti han detto ognuno deve fare ciò che vuole e che si sente... ma poi non si lamenti se a tre anni dalla laurea con 110 e lode è ancora disoccupato mentre in altre facoltà dopo 2 mesi dalla laurea con il 110L si ricevono offerte di lavoro anche da 1500 euro al mese. Le statistiche di AlmaLaurea putroppo parlano chiaro :D

d@vid
24-05-2007, 18:23
Non sto dicendo che i pensatori siano inutili,tutt'altro. :) Una cosa che viene sottovalutata (soprattutto alle superiori) è l'insegnare alle persone ad avere dibattiti civili sui vari aspetti della vita. Se non insegni alle persone l'importanza di leggere un quotidiano,di discutere con le altre persone,non riuscirai mai a fargli capire che è importante l'essere diversi e nn omologati.
Semplicemente molta gente si iscrive a quelle univeristà,riuscendo poi a laurearsi anche con un po' di culo. Ho un amico che si è laureato a 28-29 anni (nn mi ricordo bene) in scienze politiche (con 82 o 85 di votazione...) e ora come ora fa il venditore di case,roba che avrebbe potuto fare anche senza laurearsi.
L'università è diventata un parcheggio,sembra che se nn t'iscrivi sei per forza un marziano. Poco importa se poi,chi si è iscritto,col tempo cambia idea,trova un lavoro decente anche senza laurea,o si laurea con voti pessimi (vedi Pozzetto in 7 Chili in 7 Giorni :asd:). L'importante è NON andare a lavorare (xchè nn se ne ha voglia) e studiare,dando qualche esame ogni tanto e andando (soprattutto) alle feste universitarie e roba del genere. :asd:
Solo che appunto,in un università matematica (o roba simile) se nn studi sei sicuro di non passare,mentre in un'umanistica POTRESTI (e sottolineo la condizione d'incertezza) riuscire anche a cavartela. Potresti,non è detto che riuscirai cmq a laurearti,ben inteso. E soprattutto,se riuscirai a laurearti,avrai dei voti talmente bassi (xchè se non studi nn può essere altrimenti) da rendere inutile la tua laurea. ;)
il panorama post-riforma è nettamente cambiato. oggi puoi riuscire a laurearti in una disciplina scientifica anche se non sai un caxxo :muro:

d@vid
24-05-2007, 18:48
Per il resto guarda che sono un pò preoccupato anch'io dalla diminuzione di iscrizione a corsi scientifici rispetto a quelli umanistici. Come dico sempre, non ci vuole chissà quale sforzo intellettuale per capire che non si vive bene in una società fatta di soli scienziati o di soli umanisti. Ma ripeto, attaccare o schernire l'intero ambito non è un buon modo di argomentare le proprie posizioni. :)

quest'anno numero record di iscritti nella facoltà di matematica: pensa che hanno dovuto cambiare aula perchè quelle "standard" non erano sufficienti :D

ps mai detto che la filosofia è inutile, o fine a se stessa. Dalla rivoluzione scietifica in poi il pensiero filosofico è formulato con metodo scientifico (Galileo in primis). E come dicevi tu è proprio dalla filosofia che la scienza mutua questo modo di ragionare
Il mio confronto verteva sul fatto che il pensiero di un autore, esposto con metodologia scientifica, è racchiuso nella concezione di quell'autore. Il confronto con gli altri, la collocazione storico-culturale e l'indagine sulle motivazioni da cui esso ha preso spunto (oltre che la corretta interpretazione dei suoi scritti) sono chiaramente parte integrante delle competenze di un laureato umanistico. Ad un laureato in una disciplina scientifica è invece richiesto, come "unico" requisito, l'adozione del metodo scientifico nei discorsi che egli fa (chiaramente nei discorsi fatti in sede d'esame, con un prof, non in tutti i disorsi della sua vita :D ): vale a dire, la capacità di dimostrare (sperimentalmente, solo che in genere ci si limita all'enunciato dell'esperimento reale; oppure in base ad una teoria sviluppata a partire da certi dati di fatto assunti come assiomatici, ovvero dimostrare in senso matematico) tutto ciò che egli afferma o scrive, ed essere in grado su richiesta di fornire le prove delle sue affermazioni: in questo senso, l'equazione del radar va spiegata a partire dalle equazioni di Maxwell, che non rientrano nella "concezione" di Maxwell, ma vanno a loro volta dimostrate a partire dalle leggi dell'elettricità e del magnetismo, e queste ancora a partire dagli esperimenti fatti da Gauss, Faraday, ecc... e inoltre validate in chiave moderna verificando la loro compatibilità con la concezione atomica della materia, ... ed eventualmente riviste o eliminate laddove si dovesse scoprire un'altra teoria in grado di spiegare la realtà e i cui dati sperimentali siano in accordo con essa... Il lavoro di sintesi tra (e spesso di integrazione de :rolleyes: ) i vari corsi in una fac scientifica è il lavoro + difficile per un laureando, e uno dei compiti più duri che gli vengono richiesti (coprire con una singola facoltà tutto quanto servirebbe per rispondere a quel requisito di adozione di un metodo scientifico è umanamente impossibile), soprattutto perchè il sapere scientifco non è immutabile, ma cambia continuamente

d@vid
24-05-2007, 19:12
cmq è sbagliato dire che una facoltà è più facile/difficile di un'altra: tutto dipende dal modo in cui la si fa. Al di là del numero di iscritti che, senza voglia di studiare, possano preferire l'una piuttosto che l'altra facoltà


a proposito: http://xoomer.alice.it/paaccom/Una_nuova_Fisica.htm

Lavinia87
24-05-2007, 19:18
cmq è sbagliato dire che una facoltà è più facile/difficile di un'altra: tutto dipende dal modo in cui la si fa. Al di là del numero di iscritti che, senza voglia di studiare, possano preferire l'una piuttosto che l'altra facoltà


a proposito: http://xoomer.alice.it/paaccom/Una_nuova_Fisica.htm

Non sono molto d'accordo, ci sono facoltà più "accessibili" e facoltà più "impegnative"; parliamoci chiari certe facoltà scientifiche o economiche, secondo me, richiedono un impegno (nonchè una predisposizione) maggiore rispetto ad altre...:rolleyes:

NetEagle83
24-05-2007, 19:19
Figurati... no problema :D Che la filosofia sia forma mentis questo si, insegna a ragionare. Però, putroppo, è astratta, ed al mondo d'oggi quando qualcosa troppo astratta non serve a nulla per tirare avanti la giornata. So che è brutto dirlo, ma è così. Il thread è nato parlando degli sbocchi lavorativi (oltre alla programmazione), quindi per restare terra terra ti dico che sono convintissimo che debbano esistere i filosofi, ma che con troppi filosofi e letterati come ne stanno venendo fuori in questi anni in Italia non siamo competitivi a livello globale.

Ad ogni modo direi che, in generale, è vero che i corsi umanistici sono più semplici di quelli scientifici. Non puoi dirmi che, a pari media, chi fa mediazione linguistica studia tanto quanto uno studente di medicina... Altra prova a sostegno della mia idea sono i voti di laurea: perchè di 110 e lode se ne vedono di più nelle facoltà umanistiche che in quelle scientifiche? E soprattutto... perchè ci sono così tanti ragazzi che non si iscrivono a facoltà scientifiche? Avversione per la matematica? O forse mancanza di voglia di studiare di più del minimo necessario?
Come già ti han detto ognuno deve fare ciò che vuole e che si sente... ma poi non si lamenti se a tre anni dalla laurea con 110 e lode è ancora disoccupato mentre in altre facoltà dopo 2 mesi dalla laurea con il 110L si ricevono offerte di lavoro anche da 1500 euro al mese. Le statistiche di AlmaLaurea putroppo parlano chiaro :D

Se leggi gli altri miei post noterai che non mi sono azzardato ad aprir bocca sulle prospettive occupazionali. Sarò pure un convinto umanista ma non sono tonto! :D Lo vedo anch'io che c'è un surplus di laureati in lettere, comunicazione ecc. difficile da smaltire per il mercato del lavoro (che poi io abbia scelto lo stesso di studiare comunicazione è un altro discorso)... e ripeto che neanche a me fa particolarmente piacere che siano diminuite le iscrizioni ai corsi scientifici, anzi, visto che il nostro bel paese è il luogo dove spero di vivere il più a lungo possibile la cosa mi preoccupa abbastanza, perchè chiunque con un minimo di lucidità capirebbe che la ricerca scientifica e il progresso tecnologico rappresentano una "conditio sine qua non" per incrementare sviluppo, crescita e competitività.

Ma da qui a dire che gli umanisti sono una massa di fannulloni parcheggiati nelle facoltà solo perchè "sono più facili" ce ne passa... anche facendo una scrematura di quelli che effettivamente non hanno voglia di fare un ca**o (che comunque difficilmente arrivano alla laurea, o ci arrivano pesantemente in ritardo), c'è chi semplicemente nella vita vuole fare altro e merita lo stesso rispetto di chiunque faccia scelte diverse, senza essere continuamente punzecchiato con insinuazioni sulla presunta "facilità" di ciò che studia.

Semmai la distorsione è che ormai si è praticamente obbligati a scegliere certi tipi di studi (anche a costo di "tapparsi il naso" e ingoiare nozioni che proprio non si sopportano) se si vuole avere una minima sicurezza lavorativa e sociale.
Su questo però nessuno spende una parola... di questo passo inizieremo a trovarci davanti ingegneri repressi che magari si sono iscritti solo perchè "fa figo e si trova lavoro subito" che progettano palazzi e infrastrutture a ca**o di cane perchè hanno passato gli esami di calcolo strutturale con 18 e pure copiando...

d@vid
24-05-2007, 19:39
Non sono molto d'accordo, ci sono facoltà più "accessibili" e facoltà più "impegnative"; parliamoci chiari certe facoltà scientifiche o economiche, secondo me, richiedono un impegno (nonchè una predisposizione) maggiore rispetto ad altre...:rolleyes:

come si valuta una facoltà? in base al carico di studio che richiede per superare gli esami? ormai anche matematica è accessibile a chiunque. In base al numero di persone che superano l'esame con alti voti? Dipende dai proff. In base al numero di persone che, talmente motivate, decidono di seguire l'attività di ricerca? Il più delle volte quelli + intelligenti non ci pensano proprio (tant'è che rimangono i meno preparati :muro: ) In base alla passione che uno mette nello studiare le cose che via via gli vengono proposte? Bè, questo non dipende dalla facoltà ma dalla persona :)


Ti assicuro che come ci sono persone che si iscrivono a giurisprudenza per imparare a memoria o spiaccicare 4 frasi davanti al prof per superare l'esame così succede anche a biologia, ingegneria, psicologia, matematica

Lavinia87
24-05-2007, 19:44
Ma da qui a dire che gli umanisti sono una massa di fannulloni parcheggiati nelle facoltà solo perchè "sono più facili" ce ne passa... anche facendo una scrematura di quelli che effettivamente non hanno voglia di fare un ca**o (che comunque difficilmente arrivano alla laurea, o ci arrivano pesantemente in ritardo), c'è chi semplicemente nella vita vuole fare altro e merita lo stesso rispetto di chiunque faccia scelte diverse, senza essere continuamente punzecchiato con insinuazioni sulla presunta "facilità" di ciò che studia.

Semmai la distorsione è che ormai si è praticamente obbligati a scegliere certi tipi di studi (anche a costo di "tapparsi il naso" e ingoiare nozioni che proprio non si sopportano) se si vuole avere una minima sicurezza lavorativa e sociale.
Su questo però nessuno spende una parola... di questo passo inizieremo a trovarci davanti ingegneri repressi che magari si sono iscritti solo perchè "fa figo e si trova lavoro subito" che progettano palazzi e infrastrutture a ca**o di cane perchè hanno passato gli esami di calcolo strutturale con 18 e pure copiando...

I fannulloni parcheggiati sono ovunque, anche se ora le lauree si sono inflazionate parecchio e, nn dico che le regalano, ma quasi....
Sul fatto che ormai si è obbligati a scegliere per forza alcuni corsi, ti potevo dare ragione fino a qualche tempo fà, perchè purtroppo ormai la sicurezza lavorativa nn te la da nessuna laurea.
Certo è che c sn alcune lauree che nn t permettono di rimanere a lavorare qui in Italia se nn accontendandosi, ma purtroppo questa è una situazione nota :muro:

NetEagle83
24-05-2007, 19:49
Dalla rivoluzione scietifica in poi il pensiero filosofico è formulato con metodo scientifico (Galileo in primis). E come dicevi tu è proprio dalla filosofia che la scienza mutua questo modo di ragionare.
Il mio confronto verteva sul fatto che il pensiero di un autore, esposto con metodologia scientifica, è racchiuso nella concezione di quell'autore. Il confronto con gli altri, la collocazione storico-culturale e l'indagine sulle motivazioni da cui esso ha preso spunto (oltre che la corretta interpretazione dei suoi scritti) sono chiaramente parte integrante delle competenze di un laureato umanistico. Ad un laureato in una disciplina scientifica è invece richiesto, come "unico" requisito, l'adozione del metodo scientifico nei discorsi che egli fa (chiaramente nei discorsi fatti in sede d'esame, con un prof, non in tutti i disorsi della sua vita :D ): vale a dire, la capacità di dimostrare (sperimentalmente, solo che in genere ci si limita all'enunciato dell'esperimento reale; oppure in base ad una teoria sviluppata a partire da certi dati di fatto assunti come assiomatici, ovvero dimostrare in senso matematico) tutto ciò che egli afferma o scrive, ed essere in grado su richiesta di fornire le prove delle sue affermazioni.

[Cut]

Il lavoro di sintesi tra (e spesso di integrazione de :rolleyes: ) i vari corsi in una fac scientifica è il lavoro + difficile per un laureando, e uno dei compiti più duri che gli vengono richiesti (coprire con una singola facoltà tutto quanto servirebbe per rispondere a quel requisito di adozione di un metodo scientifico è umanamente impossibile), soprattutto perchè il sapere scientifco non è immutabile, ma cambia continuamente

Questo si che è un discorso sensato e ben argomentato! :)

Ho messo in evidenza quel "corretta interpretazione degli scritti" perchè è il punto focale del discorso.
Comprendere la logica di Russel, Wittgenstein o Frege (un qualsiasi matematico saprà di cosa parlo) è certamente un'attività diversa dall'applicare una formula matematica, ma qualcuno dovrà spiegarmi qual'è questa significativa differenza di "difficoltà" tra le due operazioni visto che l'approccio metodologico adottato è lo stesso!

Lavinia87
24-05-2007, 19:51
come si valuta una facoltà? in base al carico di studio che richiede per superare gli esami? ormai anche matematica è accessibile a chiunque. In base al numero di persone che superano l'esame con alti voti? Dipende dai proff. In base al numero di persone che, talmente motivate, decidono di seguire l'attività di ricerca? Il più delle volte quelli + intelligenti non ci pensano proprio (tant'è che rimangono i meno preparati :muro: ) In base alla passione che uno mette nello studiare le cose che via via gli vengono proposte? Bè, questo non dipende dalla facoltà ma dalla persona :)


Ti assicuro che come ci sono persone che si iscrivono a giurisprudenza per imparare a memoria o spiaccicare 4 frasi davanti al prof per superare l'esame così succede anche a biologia, ingegneria, psicologia, matematica

Si infatti non voglio generalizzare, dico solo che, secondo me, ci sono certe materie per le quali puoi anche (anche se è sbagliato) imparare le cose a memoria ed altre per le quali o vuoi o non vuoi devi studiarle e capirle veramente altrimenti c'è poco che fare... (metti la matematica, la ragioneria....);)

Abadir_82
24-05-2007, 20:58
Se leggi gli altri miei post noterai che non mi sono azzardato ad aprir bocca sulle prospettive occupazionali. Sarò pure un convinto umanista ma non sono tonto! :D Lo vedo anch'io che c'è un surplus di laureati in lettere, comunicazione ecc. difficile da smaltire per il mercato del lavoro (che poi io abbia scelto lo stesso di studiare comunicazione è un altro discorso)... e ripeto che neanche a me fa particolarmente piacere che siano diminuite le iscrizioni ai corsi scientifici, anzi, visto che il nostro bel paese è il luogo dove spero di vivere il più a lungo possibile la cosa mi preoccupa abbastanza, perchè chiunque con un minimo di lucidità capirebbe che la ricerca scientifica e il progresso tecnologico rappresentano una "conditio sine qua non" per incrementare sviluppo, crescita e competitività.

Ma da qui a dire che gli umanisti sono una massa di fannulloni parcheggiati nelle facoltà solo perchè "sono più facili" ce ne passa... anche facendo una scrematura di quelli che effettivamente non hanno voglia di fare un ca**o (che comunque difficilmente arrivano alla laurea, o ci arrivano pesantemente in ritardo), c'è chi semplicemente nella vita vuole fare altro e merita lo stesso rispetto di chiunque faccia scelte diverse, senza essere continuamente punzecchiato con insinuazioni sulla presunta "facilità" di ciò che studia.

Semmai la distorsione è che ormai si è praticamente obbligati a scegliere certi tipi di studi (anche a costo di "tapparsi il naso" e ingoiare nozioni che proprio non si sopportano) se si vuole avere una minima sicurezza lavorativa e sociale.
Su questo però nessuno spende una parola... di questo passo inizieremo a trovarci davanti ingegneri repressi che magari si sono iscritti solo perchè "fa figo e si trova lavoro subito" che progettano palazzi e infrastrutture a ca**o di cane perchè hanno passato gli esami di calcolo strutturale con 18 e pure copiando...

Lungi da me sostenere che chi fa materie umanistiche è per forza un fannullone... però credo sia un dato di fatto che la difficoltà delle varie facoltà non sia uguale. Hai ragione sul fatto dell'essere costretti a studiare nozioni a memoria, magari per nulla gradite, solo per poter avere una qualche garanzia di un lavoro futuro, però putroppo così va il mondo. :D

Ps. Verissimo che molte infrastrutture sono pensate in base ad un dubbio gusto estetico di chi le progetta ma senza dare peso alla funzionalità che dovranno svolgere. Mi viene in mente un articolo di poco tempo fa letto su Repubblica: in un ospedale hanno messo 13 ascensori, però solo 1, che va dal sotteraneo al piano terra, è abbastanza largo da farci passare le carrozzine... roba da prendere l'ingegnere e tutti coloro che l'hanno progettato e buttarli fuori dall'ordine A VITA per stupidità.

irenezzz
24-05-2007, 21:31
Non sto dicendo che i pensatori siano inutili,tutt'altro. :) Una cosa che viene sottovalutata (soprattutto alle superiori) è l'insegnare alle persone ad avere dibattiti civili sui vari aspetti della vita. Se non insegni alle persone l'importanza di leggere un quotidiano,di discutere con le altre persone,non riuscirai mai a fargli capire che è importante l'essere diversi e nn omologati.
Semplicemente molta gente si iscrive a quelle univeristà,riuscendo poi a laurearsi anche con un po' di culo. Ho un amico che si è laureato a 28-29 anni (nn mi ricordo bene) in scienze politiche (con 82 o 85 di votazione...) e ora come ora fa il venditore di case,roba che avrebbe potuto fare anche senza laurearsi.
L'università è diventata un parcheggio,sembra che se nn t'iscrivi sei per forza un marziano. Poco importa se poi,chi si è iscritto,col tempo cambia idea,trova un lavoro decente anche senza laurea,o si laurea con voti pessimi (vedi Pozzetto in 7 Chili in 7 Giorni :asd:). L'importante è NON andare a lavorare (xchè nn se ne ha voglia) e studiare,dando qualche esame ogni tanto e andando (soprattutto) alle feste universitarie e roba del genere. :asd:
Solo che appunto,in un università matematica (o roba simile) se nn studi sei sicuro di non passare,mentre in un'umanistica POTRESTI (e sottolineo la condizione d'incertezza) riuscire anche a cavartela. Potresti,non è detto che riuscirai cmq a laurearti,ben inteso. E soprattutto,se riuscirai a laurearti,avrai dei voti talmente bassi (xchè se non studi nn può essere altrimenti) da rendere inutile la tua laurea. ;)



Assolutamente d'accordo con questo discorso!!
Le facoltà umanistiche sono senza dubbio interessanti e formative, ma in effetti contemplano esami obiettivamente meno impegnativi di quelli di altre facoltà!Ecco perchè miriadi di persone si iscrivono!

Discorso a parte Scienze della Comunicazione: in Italia la gran parte di laurati sono laurati in tale disciplina.Qualcuno ha capito esattamente di che si tratta??:sofico:

Sopor Aeternus
24-05-2007, 22:30
Dipende da dove verrai assunto. Con una laurea (a patto credo di ottenere certe certificazioni) potresti poi anche darti all'insegnamento dell'informatica in squole o istituti,potresti cmq essere assunto come impiegato + o - specializzato in aziende (e li la laurea potrebbe farti accedere a livelli superiori) e/o enti pubblici,'nsomma,la laurea potrebbe sempre darti un ritorno.
E' logico che x vendere pc nn devi essere laureato,soprattutto se il negozio è tuo. :D

:D

Johnn
24-05-2007, 23:24
Riguardo alla questione iniziale parlo da studente della specialistica in informatica.

So che mi ripeto, è una cosa che già ho scritto da altre parti, ma forse per qualcuno sono cose nuove.

Oltre il togliere il virus da win e sistemare piccolre reti, per cui siamo d'accordo NON serve la laurea (non serve non perché se ne può fare a meno, ma nel senso che all'uni non si fanno quelle cose in nessun corso), oltre la programmazione, che sembra essere per larga parte il primo lavoro dei laureati in informatica, nella quale la laurea potrebbe servire, ci sono lavori per cui una laurea in informatica viene sfruttata appieno, dove altri laureati non hanno le competenze necessarie; ambiti lontani dalle matricole che si iscrivono e dalla maggioranza delle persone "comuni", ma che possono piacere e diventare il lavoro di domani.

Il mio consiglio, anche questo è il solito, è per tutti di fare ciò che piace davvero, per cui si è disposti a fare sacrifici, ovviamente senza escludere con molta onestà con se stessi l'ipotesi di non frequentare l'università. Capisco comunque che, per vari motivi, non sempre si possono seguire le proprie passioni.

Lavinia87
25-05-2007, 10:40
Assolutamente d'accordo con questo discorso!!
Le facoltà umanistiche sono senza dubbio interessanti e formative, ma in effetti contemplano esami obiettivamente meno impegnativi di quelli di altre facoltà!Ecco perchè miriadi di persone si iscrivono!

Discorso a parte Scienze della Comunicazione: in Italia la gran parte di laurati sono laurati in tale disciplina.Qualcuno ha capito esattamente di che si tratta??:sofico:

Sono d'accordo anch'io, come ho scritto nei precedenti post...
Riguardo alla facoltà di scienze della comunicazione (:blah: ) nn mi pronuncio nn sapendo cn precisione quali sbocchi occupazionali possa offrire, per cui evito di dire cose che potrebbero essere non esatte, l'unica cosa che so è che comunque il numero d' iscritti è aumentato notevolmente in quest'ultimi anni.;)

fabio80
25-05-2007, 10:42
sdc allo iulm l'ha scelta un mio amico "perchè non voglio fare un cazzo". lo ribeccai tempo dopo e "non volevo fare un cazzo e mi sono ritrovato a fare ancora meno". attualmente credo sia magazziniere, se non ha cambiato posto.

based
25-05-2007, 12:25
sdc allo iulm l'ha scelta un mio amico "perchè non voglio fare un cazzo". lo ribeccai tempo dopo e "non volevo fare un cazzo e mi sono ritrovato a fare ancora meno". attualmente credo sia magazziniere, se non ha cambiato posto.

dipende dalle capacità caro fabio80. anche se costui si fosse laureato in ingegneria potrebbe esser finito a fare il magazziniere.


quanto vale una laurea in informatica? tanto, se sai farci e te la cavi.
niente, se hai una testa di legno

Darmur
29-05-2007, 20:52
non mi sembra di dire un'eresia se affermo che ci sono facoltà più difficili di altre.

in alcune basta studiare, magari anche a memoria senza capire, e cmq l'esame lo passi.

in facoltà come ingegneria, fisica, matematica, ecc se non CAPISCI quello che stai facendo non vai avanti... ti può andar bene in qualche esame, ma prima o poi ti trovi quello dove o studi o studi. inoltre andando avanti negli studi, se ti sei lasciato lacune dietro non vai avanti, c'è poco da fare.

McTony
30-05-2007, 08:09
La laurea in Italia come in altri paesi europei non serve a niente.

Potrebbe servire se venissero rispettate le competenze, ma come qualcun'altro diceva prima Briatore è un geometra, Galliani è un geometra e nella mia zona i più ricchi e importanti personaggi della finanza sono TUTTI geometri.

Senza nulla togliere alle categorie, ma se vi laureate in ignegneria, architettura e geologia mettetevi l'anima in pace che non chiameranno voi ma i geometri e voi lavorerete in nero e basso costo per quest'ultimi.

Idem per ragionieri, al vertice di banche, imprese, indutrie, assicurazioni, studi di contabilità legale e illegale.

E stessa cosa accadrà per programmatori specializzati con lauree specialistiche. Scordatevi di trovare il lavoro da 5000€ al mese, prenderà sempre di più che aggiusta pc a 60€ all'ora. E sono quasi certo che finirete per lavorare per geometri o ragionieri. :D

Ma allora ce l'hai su con i diplomati?

Assolutamente no. Credo che l'università non debba essere considerata parte di un curriculum. I laureati non sono per forza meglio o peggio di qualsiasi diplomato. La scelta dell'università va fatta se c'è il desiderio e la passione. Se volete lavorare su un settore, ascoltate me che ho preso parecchie batoste, fatelo a prescindere dalle aspettative di guadagno con la laurea.

E' la passione o l'attitudine che deve guidare la scelta di studio e lavoro. La realtà è che un laureato ha solo un livello di scolarizzazione in più, ma se il mestiere non lo attira o non lo appassiona, sarà sicuramente superato da qualsiasi diplomato con qualche anno in più di esperienza e con un po' più di passione. Se invece la passione lo pervade e si dedica con passione al suo apprendimento potrà avere sicuramente dei vantaggi su qualsiasi altro concorrente, a prescindere dal titolo di studio.

Per quanti riguarda i pensatori, i filosofi e gli umanisti, vale la stessa cosa. Non perchè uno è iscritto ad Architettura può pensare di essere Le Corbusier o perchè si è iscritto a Filosofia di essere Nietzsche. La ricerca la fa chi sente il desiderio di farla. Chi legge una rivista specializzata in modding mentre sta mangiando o pensa al prossimo processore non ancora uscito mentre sta guardando una il gran canyon sa già qual'è la sua strada.

La scuola italiana è un fallimento e deve essere il singolo a trovare le motivazioni. Il sistema di lavoro non premia chi studia, ma premia chi rende. E' così e sempre sarà così. Ma non sarà mai solo il foglio di carta a cambiare le cose. Qualsiasi di questi luoghi comuni può trovare eccezione nelle persone con passione e capacità tali da dimostrare che c'è di più e si può fare di più. Ma se ne vedono poche.

xglobusx
30-05-2007, 09:46
La laurea in Italia come in altri paesi europei non serve a niente.

Potrebbe servire se venissero rispettate le competenze, ma come qualcun'altro diceva prima Briatore è un geometra, Galliani è un geometra e nella mia zona i più ricchi e importanti personaggi della finanza sono TUTTI geometri.

Senza nulla togliere alle categorie, ma se vi laureate in ignegneria, architettura e geologia mettetevi l'anima in pace che non chiameranno voi ma i geometri e voi lavorerete in nero e basso costo per quest'ultimi.

Idem per ragionieri, al vertice di banche, imprese, indutrie, assicurazioni, studi di contabilità legale e illegale.

E stessa cosa accadrà per programmatori specializzati con lauree specialistiche. Scordatevi di trovare il lavoro da 5000€ al mese, prenderà sempre di più che aggiusta pc a 60€ all'ora. E sono quasi certo che finirete per lavorare per geometri o ragionieri. :D

Ma allora ce l'hai su con i diplomati?

Assolutamente no. Credo che l'università non debba essere considerata parte di un curriculum. I laureati non sono per forza meglio o peggio di qualsiasi diplomato. La scelta dell'università va fatta se c'è il desiderio e la passione. Se volete lavorare su un settore, ascoltate me che ho preso parecchie batoste, fatelo a prescindere dalle aspettative di guadagno con la laurea.

E' la passione o l'attitudine che deve guidare la scelta di studio e lavoro. La realtà è che un laureato ha solo un livello di scolarizzazione in più, ma se il mestiere non lo attira o non lo appassiona, sarà sicuramente superato da qualsiasi diplomato con qualche anno in più di esperienza e con un po' più di passione. Se invece la passione lo pervade e si dedica con passione al suo apprendimento potrà avere sicuramente dei vantaggi su qualsiasi altro concorrente, a prescindere dal titolo di studio.

Per quanti riguarda i pensatori, i filosofi e gli umanisti, vale la stessa cosa. Non perchè uno è iscritto ad Architettura può pensare di essere Le Corbusier o perchè si è iscritto a Filosofia di essere Nietzsche. La ricerca la fa chi sente il desiderio di farla. Chi legge una rivista specializzata in modding mentre sta mangiando o pensa al prossimo processore non ancora uscito mentre sta guardando una il gran canyon sa già qual'è la sua strada.

La scuola italiana è un fallimento e deve essere il singolo a trovare le motivazioni. Il sistema di lavoro non premia chi studia, ma premia chi rende. E' così e sempre sarà così. Ma non sarà mai solo il foglio di carta a cambiare le cose. Qualsiasi di questi luoghi comuni può trovare eccezione nelle persone con passione e capacità tali da dimostrare che c'è di più e si può fare di più. Ma se ne vedono poche.

tra quindici anni agli stessi vertici ci saranno laureati nei vari campi. se adesso "comandano" ragionieri e geometri è perchè in italia comandano i vecchi e una volta ci si laureava di meno.

McTony
30-05-2007, 10:25
tra quindici anni agli stessi vertici ci saranno laureati nei vari campi. se adesso "comandano" ragionieri e geometri è perchè in italia comandano i vecchi e una volta ci si laureava di meno.

Guarda, io speravo in una cosa el genere, ma se dai un occhio a chi sta al vertice capirai che non sta andando verso questa direzione.

L'italia (con la i piccola) è e rimane un paese di basso profilo intellettuale. E questo non perchè gli italiani non siano intellettualmente capaci, ma perchè la politica, che determina la vita sociale della comunità, e l'economia non è di alto livello.

I nostri manager e i nostri politici fanno piangere per il loro livello culturale ma sono però molto furbi e molto aggressivi. Vi auguro di non dovervi scontrare come è capitato a me, ma se vi capita preparatevi ad una guerra senza protezioni.

Un popolo merita il governo che ha. L'Italia ha meritato prima il Silvio e ora il Romano. E prossimamente ci risarà o un Silvio o un Romano. Non è un pezzo di carta che cambierà questa tendenza. Mi spiace perchè sono laureato anche io e ho dovuto accantonare grandi passioni, velleità di ricerche e idee di sviluppo, perchè se lavori tanto e guadagni poco, il tempo che ti rimane, ed è veramente risicato, lo dedichi a cercare di rilassarti e non a fare ricerca gratuita.

E' triste, lo capisco, ma la società corre, e se tu non corri poi devi avere le capacità economiche soprattutto di recuperare.

P.S. Torno a fare lo schiavo. Non dovrei postare sull'HWUF a queste ore. :muro: :rolleyes:

DarkSiDE
30-05-2007, 13:41
Secondo me dovevi iscriverti alla facolta di ingegneria informatica, con la quale fai programmazione ma soprattutto ti preparano per diventare un ingegnere, e quindi acquisisci basi di elettronica - fisica - automazione - circuiti etc.. e di conseguenza maggiore possibilita di sbocchi lavorativi, pero ti posso assicurare che se lo devi farer ti deve veramente piacere molto, perche questo tipo di facolta e molto ma molto difficile da affrontare......soprattutto per chi non ha la passione su queste cose;)

Cmq in bocca al lupo:D


mi permetto di fare tre ipotesi:
- studi ingegneria
- vuoi studiare ingnegneria
- qualche tuo parente è ingegnere


giusto? :D:D:D

dei circa 10 laureati in info che conosco (però tutti con roba da 5 anni, o VO o specialistica) solo 3 programmano, e comunque non stanno tutto il giorno davanti a programmare, fanno anche consulenza sulla progettazione

incredibile, leggere qualcosa di sensato ultimamente è sempre più difficile.

Hire
30-05-2007, 20:31
Dio...

Ci sono 10000 topic che parlano male dell'informatica, dove non è retribuita bene, difficile salire di grado, contratti co.co.pro p.iva e basta, lavoro extra non pagato, in Italia non è sviluppato ed altro.

Poi altri 5000 topic dove si parla male della facoltà di informatica ( sia scienze, che ingegneria che normale ), che non serve a nulla, che sono 3 anni sprecati, che non danno la base per nulla, che la specialistica è fatta male ed altro ancora.

Poi 1000 topic dove si parla male della Sapienza.

Io faccio Informatica alla Sapienza e voglio diventare un Informatico. Che futuro mia aspetta? :doh:
E' DAVVERO così brutta?

Nous
01-06-2007, 08:03
ora, il problema è semplice... potrei anche star sotto e laurearmi in 2 anni, MA parlandoci chiaro, noto davvero che i laureati in questa facoltà "trovano" lavoro, solo come programmatori... roba x me, noiosa e che non vorrei mai fare..


Un laureato in informatica non si laurea per fare il programmatore.
Solo che le aziende ad un neolaureato non faranno mai fare altro, per i primi anni..

xglobusx
01-06-2007, 10:43
Un laureato in informatica non si laurea per fare il programmatore.
Solo che le aziende ad un neolaureato non faranno mai fare altro, per i primi anni..

dai, facci qualche esempio così ci tiri su di morale:D

Nous
01-06-2007, 10:52
dai, facci qualche esempio così ci tiri su di morale:D

Esempi di cosa :)?

clasprea
01-06-2007, 12:09
dai, facci qualche esempio così ci tiri su di morale:D

di professioni fighe nell'informatica ce n'è a bizzeffe, peccato che siamo in italia.

A parte che già c'è programamtore e programmatore, non tutti i programmi sono uguali, alcuni richiedono molta più progettazione che codice.

Poi c'è tutto il settore dell'analisi funzionale, wuello della gstione delle reti, quello di SAP & Co., quello dei DBA, quello della programmazione web (non intendendo il sito dell'aziendina del Sig. Brambilla), quello enormemente importante della sicurezza, tutto il settore bancario/assicurativo... e son le prime 4 cazz... che mi son venute in mente.

fabio80
01-06-2007, 12:10
c'è la business intelligence :stordita: :mc: