View Full Version : Dell'Utri, confermata in APPELLO condanna a 2 anni per tentata estorsione
Lo ha deciso la terza Corte d'Appello di Milano
Dell'Utri, confermata condanna a 2 anni per tentata estorsione
Stessa sentenza per Vincenzo Virga. Il senatore di Forza Italia e il coimputato sono stati giudicati colpevoli nell'ambito della vicenda che vede al centro la pallacanestro Trapani
Milano, 15 mag. (Adnkronos/Ign) - La terza Corte d'Appello di Milano ha confermato la condanna a 2 anni di reclusione inflitta già in primo grado a Marcello Dell'Utri, così come a Vincenzo Virga. Il senatore di Forza Italia e il coimputato sono stati giudicati colpevoli di tentata estorsione nell'ambito della vicenda che vede al centro la pallacanestro Trapani.
Secondo l'accusa negli anni '90 Publitalia sponsorizzò la squadra versando 1 miliardo e mezzo al presidente della società, Vincenzo Garraffa, per poi 'minacciarlo' al fine di riavere indietro la metà della somma versata, pari a 750 milioni delle vecchie lire.
"Nonostante questa condanna, ingiusta ma non sorprendente, non riesco a non provare ancora un senso di fiducia nella giustizia" ha commentato Dell'Utri
Fonte:http://www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=1.0.950059226
http://notizie.interfree.it/cgi-bin/desc.cgi?id=100616
http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=20451&format=html
http://www.estense.com/public_html/photos/00004987-constrain-240x300.jpeg
Bondi che dice? giudici comunisti?
fsdfdsddijsdfsdfo
15-05-2007, 17:35
laconoico il commento del presidente:
http://images.wikia.com/nonciclopedia/images/thumb/b/b6/Premier.jpg/360px-Premier.jpg
"Nonostante questa condanna, ingiusta ma non sorprendente, non riesco a non provare ancora un senso di fiducia nella giustizia" ha commentato Dell'Utri
:rolleyes:
ci credo che ha ancora "fiducia"... nonostante TUTTE LE SUE CONDANNE è ancora a piede libero... :muro:
È stato condannato in via definitiva a Torino, a due anni e tre mesi di reclusione (patteggiando la pena ed usufruendo dello sconto di pena pari ad un terzo) per false fatture e frode fiscale.
...
È stato condannato in primo grado (confermata in appello) a Milano a due anni di reclusione per tentata estorsione ai danni di Vincenzo Garraffa (imprenditore trapanese), con la complicità del boss Vincenzo Virga (trapanese anche lui).
...
In data 11 dicembre 2004, il tribunale di Palermo, ha condannato Marcello Dell'Utri a nove anni di reclusione con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Il senatore è stato anche condannato a due anni di libertà vigilata, oltre all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e il risarcimento dei danni (per un totale di 70.000 euro) alle parti civili, il Comune e la Provincia di Palermo.
io invece non riesco a non provare ancora un senso di SDEGNO per il fatto che un uomo del genere possa tuttora avere libero accesso ai posti chiave della politica e del governo italiani...
«La pluralità dell'attività posta in essere da Dell'Utri, per la rilevanza causale espressa, ha costituito un concreto, volontario, consapevole, specifico e prezioso contributo al mantenimento, consolidamento e rafforzamento di Cosa nostra, alla quale è stata, tra l'altro offerta l'opportunità, sempre con la mediazione di Dell'Utri, di entrare in contatto con importanti ambienti dell'economia e della finanza, così agevolandola nel perseguimento dei suoi fini illeciti, sia meramente economici che politici. »
dantes76
15-05-2007, 17:45
Dovrebbe spiegare il motivo, per cui consoce ill boss Vincenzo Virga, come ha fatto a contattarlo, e dirgli di andare da quell'imprenditore..
cmq fa piacere vedere il fondatore, nonche padre, del primo partito italiano, in questi affari...
mi raccomando, i cavalli, devono essere portati in un hotel del centro di milano.
altro aspetto oscuro della politica italiana,un membro del parlamento che concede il suo nome ad un boss del calibro di virga per tenterare un'estorsione ai danni di un imprenditore...
Concederà il parlamento l'autorizzazione a procedere all'arresto? :rotfl:
Che schifo.
PS: Dimenticavo,magari questo processo potrebbe essere affidato al buon carnevale in cassazione,dato che è tornato in servizio,cn lui avremmo sicurezza di imparzialità :O
dantes76
15-05-2007, 17:54
altro aspetto oscuro della politica italiana,un membro del parlamento che concede il suo nome ad un boss del calibro di virga per tenterare un'estorsione ai danni di un imprenditore...
Concederà il parlamento l'autorizzazione a procedere all'arresto? :rotfl:
Che schifo.
PS: Dimenticavo,magari questo processo potrebbe essere affidato al buon carnevale in cassazione,dato che è tornato in servizio,cn lui avremmo sicurezza di imparzialità :O
FORZa iTAlia ha uno strano modo di difendere gli imprenditori:rotfl:
Forza Italia mia che siamo in tanti a crederci nella tua storia un'altra storia c'è la scriveremo noi con te e Forza Italia
per essere liberi e Forza Italia per fare e per crescere , tutti in coro :asd:
FORZa iTAlia ha uno strano modo di difendere gli imprenditori:rotfl:
beh, no dai... non è affatto uno "strano" modo... è il modo "tradizionale" in uso nei loro "ambienti"...
loro "concedono protezione" agli imprenditori... ma niente si fa gratis... :O ;)
ci sono "offerte che non si possono rifiutare"... :O
FORZa iTAlia ha uno strano modo di difendere gli imprenditori:rotfl:
bhè prende direttamente dal fondatore.....uno che permetteva al suo stalliere di sequestrare uno dei suoi ospiti a cena,salvo poi riaccoglierlo in villa,dopo l'arresto dello stesso...:asd:
Bondi che dice? giudici comunisti?
pubblicherà a breve un'altro libro, scritto a due mani con cicchitto, sull'uso politico della giustizia :rolleyes: :muro:
dantes76
15-05-2007, 18:02
beh, no dai... non è affatto uno "strano" modo... è il modo "tradizionale" in uso nei loro "ambienti"...
loro "concedono protezione" agli imprenditori... ma niente si fa gratis... :O ;)
ci sono "offerte che non si possono rifiutare"... :O
ora mi spiego, questo attaccamento..alla..famiGGHIa..ahhh..la famiGGHIa...:asd:
Che si sommano agli 8 anni beccati per associazione MAFIOSA, con buona pace dei fanboys FI.
L'uso chirurgico dei media nel NON diffondere una notizia ed insabbiare tutto è devastante...non uno tra repubblica,corriere,rai,mediaset riportano la notizia.
Il socio fondatore del partito politico più votato d'italia viene condannato insieme ad un boss mafioso a 2 anni per estorsione,chevvvvoletttekesiaaa.....
C'è il sequestro del pulman,i dico,lo stupro,l'asilo,sti cazzi e tanti altri temi di cui parlare...peccato che QUESTO riguardi TUTTI,dato questo signore rappresente la democrazia in italia (stavo per vomitare a scrivere quest'ultima frase).
Che si sommano agli 8 anni beccati per associazione MAFIOSA, con buona pace dei fanboys FI.
e i 3 per le false fatture e i fondi neri rapisarda...
L'uso chirurgico dei media nel NON diffondere una notizia ed insabbiare tutto è devastante
eh ma mediaset è una delle più grandi azienda italiana guai a toccarla...:rolleyes: :D
eh ma mediaset è una delle più grandi azienda italiana guai a toccarla...:rolleyes: :D
la cosa più triste è che fosse solo mediaset sarebbe anche comprensibile ma cmq deprecabile.
Qua si tratta di organi come la repubblica,corriere,rai...cioè,fonti di informazioni primari.
Ora sto guardando TG3 (siamo al family day) e voglio vedere se ALMENO loro accennano a qualcosa....
Ma possibile che esistano solo DUE trasmissioni che parlino apertamente di certi temi su tutto il panorama nazionale? Parlo chiaramente di Anno Zero e Report.
johannes
15-05-2007, 18:11
senza parole. ma perchè la gente continua a votare questo partito non capisco proprio....:(
dantes76
15-05-2007, 18:14
senza parole. ma perchè la gente continua a votare questo partito non capisco proprio....:(
perche i comunisti non si votano :O : i comunisti che privatizzano
i comunisti delle liberarizzazioni.. :asd:
senza parole. ma perchè la gente continua a votare questo partito non capisco proprio....:(
perchè son gli stessi che dicono che tutti gli extracomunitari son criminali...
ecco chi vota ste persone qui...
;)
Coapzpaza
senza parole. ma perchè la gente continua a votare questo partito non capisco proprio....:(
E' proprio questo il problema dell'Italia,c'è metà italia che credo a berlusca e pensa sia innocente e che sia tutto un complotto.
Cioè,ci meritiamo un paese così,purtroppo,con gente così.
TG3 finito e manco una parola su dell'utri...COMUNISTI! :asd:
Magari giro su tg4,li forse dicono qualcosa...
dantes76
15-05-2007, 18:36
VOTARE DELL'UTRI -
Amato discute dentro la sua auto con Michele Lo Forte durante la campagna elettorale del '99 per la scelta dei parlamentari europei. Esplicito il riferimento a direttive impartite "altrove per garantire l'immunità da conseguenze giudiziarie a Dell'Utri, sotto processo a Palermo.
Amato: "Mi è venuto a trovare Enzo, il cugino di Ciancimino (Enzo Zanghì ndr). Dice: "Purtroppo dobbiamo portare a Dell'Utri" ".
Lo Forte: "Dell'Utri".
Amato: "Compare lo dobbiamo aiutare perché se no lo fottono".
Lo Forte: "E' logico".
Amato: "Compare, se passa lui e sale alle europee, non lo tocca più nessuno".
Lo Forte: "Ma pure qua...".
Amato: "Lo so, ma intanto è sempre bersagliato da qua... ti pare perché là hanno detto di no... la Camera ha detto no... eh, pungo sempre compare".
E il 7 maggio '99, durante un'altra conversazione:
Amato: "Minc... questi pezzi di cornuti, compare... Si sta lavorando, compare... Ci dobbiamo dare aiuto a Dell'Utri perché se no, questi sbirri non gli danno pace, compare..."
Il 13 giugno Amato conversa con Salvatore Carollo.
Amato: "Totò, per chi devi votare tu? ".
Carollo: "Per il Polo voto io".
Amato: "E allora daglielo a Dell'Utri il voto".
Carollo: "Io sono siciliano... questo era scontato…"
Amato: "Io, onestamente, non è che glielo voglio dare a lui... io glielo do perché c'è un impegno per ora, perché lo vogliono fottere... l'ha capito?".
http://www.unpodisinistra.it/citazioni/mafia.html
VOTARE DELL'UTRI -
Amato discute dentro la sua auto con Michele Lo Forte durante la campagna elettorale del '99 per la scelta dei parlamentari europei. Esplicito il riferimento a direttive impartite "altrove per garantire l'immunità da conseguenze giudiziarie a Dell'Utri, sotto processo a Palermo.
Amato: "Mi è venuto a trovare Enzo, il cugino di Ciancimino (Enzo Zanghì ndr). Dice: "Purtroppo dobbiamo portare a Dell'Utri" ".
Lo Forte: "Dell'Utri".
Amato: "Compare lo dobbiamo aiutare perché se no lo fottono".
Lo Forte: "E' logico".
Amato: "Compare, se passa lui e sale alle europee, non lo tocca più nessuno".
Lo Forte: "Ma pure qua...".
Amato: "Lo so, ma intanto è sempre bersagliato da qua... ti pare perché là hanno detto di no... la Camera ha detto no... eh, pungo sempre compare".
E il 7 maggio '99, durante un'altra conversazione:
Amato: "Minc... questi pezzi di cornuti, compare... Si sta lavorando, compare... Ci dobbiamo dare aiuto a Dell'Utri perché se no, questi sbirri non gli danno pace, compare..."
Il 13 giugno Amato conversa con Salvatore Carollo.
Amato: "Totò, per chi devi votare tu? ".
Carollo: "Per il Polo voto io".
Amato: "E allora daglielo a Dell'Utri il voto".
Carollo: "Io sono siciliano... questo era scontato…"
Amato: "Io, onestamente, non è che glielo voglio dare a lui... io glielo do perché c'è un impegno per ora, perché lo vogliono fottere... l'ha capito?".
http://www.unpodisinistra.it/citazioni/mafia.html
La medesima cosa è successa al buon Cuffaro,con la variante che egli stava gia aspettando una sentenza per associazione a delinquere ed attendeva a scegliere di diventare europarlamentare (immunità immediata) oppure diventare presidente della regione sicilai (con i voti della mafia,ci sn intercet. ambientali a provare ciò,come dirà la requisitoria) ma senza immunità.
dantes76
15-05-2007, 18:45
La medesima cosa è successa al buon Cuffaro,con la variante che egli stava gia aspettando una sentenza per associazione a delinquere ed attendeva a scegliere di diventare europarlamentare (immunità immediata) oppure diventare presidente della regione sicilai (con i voti della mafia,ci sn intercet. ambientali a provare ciò,come dirà la requisitoria) ma senza immunità.
si ma Amato non e' uno qualsiasi..:asd:
Titolare dell'autoscuola primavera, luogo in cui provenzano si riuniva
sempre l'autoscuola primavera, era definita l'ufficio postale della mafia.. i pizzini smistati da li...
I carabinieri del capitano Ultimo tenevano sotto controllo l'autoscuola Primavera, via Gaetano Daita 53, nel salotto di Palermo. Avevano capito che lì si tenevano summit di mafia. La notte del 4 dicembre erano riusciti a entrare dentro, per piazzare una microspia. Ma trasmise poco. Il 16 dicembre, il genero di Carmelo Amato, il gestore dell'autoscuola, entrò senza perdere tempo nello studio e staccò il telefono dalla presa. Trovò così la microspia. Da quel giorno, Provenzano non andò più in via Daita per tenere i suoi summit. Solo nel 2002, l'ultimo pentito di Cosa nostra, Nino Giuffrè ha svelato il retroscena: qualcuno aveva informato che le forze dell'ordine tenevano sotto controllo l'autoscuola.
http://capoverde.altervista.org/cavalieri.htm
qulcuno mi dovrebbe spiegari a chi si riferiva amato quando ha detto, che ci stava un impegno da matenere...
senza parole. ma perchè la gente continua a votare questo partito non capisco proprio....:(
Mafiosi dentro?
johannes
15-05-2007, 18:56
Mafiosi dentro?
mah, non voglio pensare questo. purtoppo la gente non si rende conto...:(
Fabiaccio
15-05-2007, 18:58
la solita giustizia ad orologeria comunista :asd: (cit.)
dantes76
15-05-2007, 19:10
mah, non voglio pensare questo. purtoppo la gente non si rende conto...:(
E' uno stile di vita come il darfur :asd:
perche non vuoi pensare questo?? quando un ministro della repubblica italiana, dice, che con la mafia bisogna saper convivere..cosa non devi pensare?
johannes
15-05-2007, 19:17
E' uno stile di vita come il darfur :asd:
perche non vuoi pensare questo?? quando un ministro della repubblica italiana, dice, che con la mafia bisogna saper convivere..cosa non devi pensare?
oh mamma, chi era?
oh mamma, chi era?
Lunardi
http://www.quanteruote.info/media/Lunardi.jpg
johannes
15-05-2007, 20:05
Lunardi
http://www.quanteruote.info/media/Lunardi.jpg
eh beh..:D
Ricapitolando,nessun tg,nessun giornale online ha parlato di dell'utri,domani compro 6 testate e voglio proprio vedere...
Ricapitolando,nessun tg,nessun giornale online ha parlato di dell'utri,domani compro 6 testate e voglio proprio vedere...
Io le testate le tirerò sul muro, come ogni giorno in cui mi sveglio in questo paese dimenticato non da dio, ma dalla ragione. :D
Io le testate le tirerò sul muro, come ogni giorno in cui mi sveglio in questo paese dimenticato non da dio, ma dalla ragione. :D
no no Dio se lo ricordano tutti benissimo :D
no no Dio se lo ricordano tutti benissimo :D
Appunto, sicuramente è più chiamato in causa lui che "quell'altra cosa". :muro:
Fossi in Previti e Dell'Utri sarei arrabbiata pero',insomma,pagano solo loro anche per il Boss..
Il Corriere della Sera oggi riporta la notizia a pag 23. Niente sull'edizione online.
sull'unità e sul manifesto nn dicono niente..c'è addirittura una lettera di travaglio riguardante l'ariosto e il processo squillante...
Strano che Marco anciora nn abbia scritto niente,forse aspetta le motivazioni della corte..
Due anni a Dell'Utri in secondo grado, Senatore della Repubblica ed Europarlamentare, non suscitano altri commenti?
fsdfdsddijsdfsdfo
16-05-2007, 10:50
Due anni a Dell'Utri in secondo grado, Senatore della Repubblica ed Europarlamentare, non suscitano altri commenti?
non è immigrato.
=TheBeat=
16-05-2007, 10:56
Articolo sulla condanna da Cento Movimenti
http://www.centomovimenti.com/2007/maggio/16_ss.htm
Due anni a Dell'Utri in secondo grado, Senatore della Repubblica ed Europarlamentare, non suscitano altri commenti?
fosse solo questo
Dell'Utri è il braccio destro di Berlusconi, l'uomo più potente d'Italia ed ex premier, e votato dal 50% degli Italiani
Dell'utri è il fondatore di FI e oggi ne seleziona le candidature
fosse solo questo
Dell'Utri è il braccio destro di Berlusconi, l'uomo più potente d'Italia ed ex premier, e votato dal 50% degli Italiani
Dell'utri è il fondatore di FI e oggi ne seleziona le candidature
Ma bisogna attendere la cassazione per poter chiedere al parlaemtno l'autorizzazione a procedere all'arresto ?
LightIntoDarkness
16-05-2007, 11:22
Pazzesco la situazione, pazzesca l'italia, illogica fino in fondo.
Ma bisogna attendere la cassazione per poter chiedere al parlaemtno l'autorizzazione a procedere all'arresto ?
credo di si
credo di si
e quindi ancora qlc anno prima di poter sentire il parlamento rispondere per la terza volta consecutiva picche riguarda all'autorizzazione a procedere...
e quindi ancora qlc anno prima di poter sentire il parlamento rispondere per la terza volta consecutiva picche riguarda all'autorizzazione a procedere...
mi sa che andrà così :(
fracarro
16-05-2007, 11:44
Ma bisogna attendere la cassazione per poter chiedere al parlaemtno l'autorizzazione a procedere all'arresto ?
Perchè la cassazione può decidere qualcosa riguardo Dell'Utri? E credi che il parlamento anche dopo l'eventuale condanna inflitta dalla cassazione faccia qualcosa? A riguardo ti ricordo cos'è successo con il braccio sinistro dello zio e qual'è attualmente il comportamento del parlamento.
Da http://www.grnews.it/?Azione=dettaglio&IdNews=722
(devo dire che questa fonte "mi suona nuova")
Previti dimostra che la legge non è uguale per tutti
Il 4 maggio 2007 è trascorso esattamente un anno dal giorno in cui la Corte di Cassazione depositò la sentenza che condannava definitivamente l’onorevole Cesare Previti alla pena di sei anni di reclusione per aver corrotto un giudice nell’ambito del processo IMI-SIR (1990). La stessa sentenza applica la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici. A seguito di questa sentenza, il comune di Roma lo ha cancellato dalle liste elettorali, perchè, a causa dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici, l’onorevole Cesare Previti non può votare e non può essere votato.
Ad oggi, però, dopo un anno dalla sentenza di condanna passata in giudicato a seguito del giudizio della Corte di Cassazione, la Camera dei Deputati ancora discute sulla decadenza dell’onorevole Cesare Previti dall’incarico di deputato e, per questo, da un anno dalla condanna definitiva, l’onorevole Cesare Previti continua a ricevere lo stipendio da deputato: circa 11.000 euro.
In quanto primo dei non eletti, l’onorevole Cesare Previti dovrebbe essere sostituito già da un anno da Angelo Santori, primo dei non eletti di Forza Italia nella circoscrizione Lazio 1, attualmente membro del consiglio di amministrazione dell'Agenzia di sanità pubblica del Lazio.
Stando a quello che si legge in questi giorni su internet, solo pochi, pochissimi giornalisti e parlamentari chiedono che nei confronti dell’onorevole Cesare Previti sia adottato il provvedimento che consegue alla misura accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici: la decadenza dall’incarico di parlamentare.
Tra questi, si distinguono il leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro ed i giornalisti Marco Travaglio e Andrea Fabozzi, rispettivamente con articoli sull’Unità e sul Manifesto. Da tutti gli altri proviene solo un’assordante silenzio. Fatta, dunque, questa doverosa premessa, veniamo al perchè ci interessiamo di fatti che non attengono propriamente alla sfera sindacale.
La ragione, per chi è iscritto al nostro sindacato, non ha bisogno di ulteriori commenti. Per chi, invece, dovesse trovare anomalo che un sindacato di polizia discuta di fatti che riguardano la politica (non so se è anomalo ma è la prima volta che sento una cosa del genere io) , non essendo abituato a ciò dall’appartenenza ad altre sigle con altre vocazioni ed interessi, la risposta è che fatti come questo riguardano quell’interesse generale al rispetto delle leggi e dei principi di giustizia che se disattesi creano inaccettabili deroghe al principio della “legge uguale per tutti” per il quale, noi, quotidianamente, facciamo il nostro dovere e per il quale siamo iscritti al nostro sindacato e non ad altri.
La ragione è che vogliamo parlare, per l’ennesima volta, della necessità di denunciare tutti quei comportamenti, tutte quelle cedevolezze, tutti quei tentativi che rendono la legge “applicabile ai nemici” ed “interpretabile per gli amici”. La ragione è che vogliamo parlare, per l’ennesima volta, della necessità di applicare la legge nei confronti di tutti coloro che, amici o nemici, si rendono autori di fatti per i quali vengono emesse sentenze di condanna passate in giudicato.
La ragione è che vogliamo parlare, per l’ennesima volta, del livello di scarsa attenzione di certi parlamentari verso i principi etici del loro mandato; quella scarsa attenzione per la quale, poi, si giustifica la presenza in parlamento di terroristi condannati per fatti di sangue.
La ragione è che vogliamo parlare, per l’ennesima volta, della poca – per non dire assente – sensibilità di molti di noi verso i temi della giustizia, presi come siamo a scannarci per una tessera in più o in meno, convinti che un minimo di rappresentatività possa determinare cambiamenti vantaggiosi per la categoria anche in assenza di regole e di persone che condividono i medesimi ideali.
La ragione è che vogliamo parlare, questa volta consci di non farlo per l’ennesima volta, dei tanti colleghi destituiti senza attendere l’esito dei ricorsi o destituiti a seguito di procedimenti disciplinari durante i quali sono stati calpestati i principi del diritto, ristabiliti, poi, solo dopo molti anni, dai TAR o dal Consiglio di Stato: colleghi che non erano famosi avvocati e non percepivano, oltre ad auree parcelle ed incredibili tangenti, anche 11.000 euro di stipendio mensile. Sono sufficienti queste ragioni per parlare anche di fatti come questo?
Certo, parlandone rischiamo di scuotere dal sonno in cui sono caduti da molto tempo, ebbri delle loro maggioranze e delle loro imperturbabili certezze, coloro i quali non hanno l’abitudine di disturbare il manovratore e, quando sono circondati da persone indegne, basta che chiudano il naso per non sentire l’olezzo che li circonda e di cui sono fonte. Ma con la coscienza come facciamo?
Noi non siamo abituati a tenere la bocca chiusa. Anche quando a sbagliare sono persone che possono appartenere ad aree politiche cui potremmo fare ideale riferimento. Anzi, proprio quando a sbagliare, a tradire la nostra fiducia, sono quelle persone che possono aver ricevuto la nostra fiducia, diventiamo più duri, perchè, altrimenti, non avrebbe alcun senso dichiarare di essere “duri ma corretti” solo quando si devono prendere posizioni contro soggetti o organizzazioni che, sicuramente, riscontrerebbero il consenso di tutti. Un consenso facile ma non critico, dettato dall’emozione di leggere quello che sentiamo dentro, e quindi inutile, perchè, a volte, anche gli amici sbagliano e deve essere chiesto loro di pagare il debito così come pretendiamo che lo paghino i nostri avversari.
Questo siamo Noi del COISP e per questo facciamo le nostre battaglie contro i terroristi in parlamento, contro i ladri nelle istituzioni, oltre alle battaglie sindacali in difesa dei diritti dei poliziotti.
Perchè se nel nostro parlamento non siederanno solo persone degne eticamente e moralmente, non sarà possibile fare le battaglie in difesa dei diritti dei poliziotti e dei cittadini. Perchè se in parlamento non siederanno solo persone degne di rappresentare i diritti dei cittadini onesti, la “legge non sarà mai uguale per tutti”.
Roma, 11 maggio 2007
LA SEGRETERIA NAZIONALE DEL COISP
In conclusione per legge Previti è la dove non potrebbe essere. Ora se anche Dell'Utri fosse condannato in cassazione, perchè per lui le cose dovrebbero andare diversamente?
Noi italiani siamo incorregibili. :cry:
Perchè la cassazione può decidere qualcosa riguardo Dell'Utri? E credi che il parlamento anche dopo l'eventuale condanna inflitta dalla cassazione faccia qualcosa? A riguardo ti ricordo cos'è successo con il braccio sinistro dello zio e qual'è attualmente il comportamento del parlamento.
Da http://www.grnews.it/?Azione=dettaglio&IdNews=722
(devo dire che questa fonte "mi suona nuova")
In conclusione per legge Previti è la dove non potrebbe essere. Ora se anche Dell'Utri fosse condannato in cassazione, perchè per lui le cose dovrebbero andare diversamente?
Noi italiani siamo incorregibili. :cry:
dell'utri occupa gia una posizione che nn potrebbe.E' condannato per 10 anni x associazione mafiosa e 3 per false fatture e fondi neri...
Ricapitolando,nessun tg,nessun giornale online ha parlato di dell'utri,domani compro 6 testate e voglio proprio vedere...
TG3 finito e manco una parola su dell'utri...COMUNISTI! :asd:
Magari giro su tg4,li forse dicono qualcosa...
sull'unità e sul manifesto nn dicono niente...
Il Corriere della Sera oggi riporta la notizia a pag 23. Niente sull'edizione online.
Libera informazione. In caso di conferma in appello della condanna a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, il corriere della sera forse non riporterà la notizia neanche a pagina 23.
:.Blizzard.:
16-05-2007, 11:53
Berlusconiani? Dove siete?
Berlusconiani? Dove siete?
Sono al Family Day con tutta la combriccola...
fsdfdsddijsdfsdfo
16-05-2007, 11:59
Sono al Family Day con tutta la combriccola...
ahhhh ho capito cos'era in realtà... il giorno della famigghia...
Berlusconiani? Dove siete?
:asd:
fracarro
16-05-2007, 13:11
ahhhh ho capito cos'era in realtà... il giorno della famigghia...
:rotfl: :rotfl: :rotfl:
io aspetto gli orologi.. orologiiii, dove siete??? :D
~ZeRO sTrEsS~
16-05-2007, 15:56
io aspetto gli orologi.. orologiiii, dove siete??? :D
nun se vedono...
colluso con la mafia 2 anni per corruzione aggiungiamoci tutti quelli che si é scampato corrompendo qualche giudice, Forza italia é stata fondata da un paladino della giustizia ma sopratutto della libertá!! :D
fracarro
16-05-2007, 16:05
io aspetto gli orologi.. orologiiii, dove siete??? :D
Eccone uno.
http://www.regione.emilia-romagna.it/urp/images/sveglia.jpg
Spero faccia effetto, il paese ne ha TANTO bisogno. ;)
Eccone uno.
Spero faccia effetto, il paese ne ha TANTO bisogno. ;)
ora va meglio :)
Berlusconiani? Dove siete?
vero..dove sono i difensori della legalita' ?
:O
Coapzpaza
Lord Archimonde
16-05-2007, 17:58
vero..dove sono i difensori della legalita' ?
mancano all'APPELLO :ciapet:
johannes
16-05-2007, 18:01
la cosa è assurda è che questi, Dell'Utri, Previti and co, rimangono tranquillamente in parlamento, quando l'attuale maggioranza potrebbe facilmente esplellerli. ma perchè cavolo aspettano?
La Corte d'Appello di Milano ieri mattina ha confermato la condanna a 2 anni di reclusione per Marcello Dell'Utri e per il boss trapanese Vincenzo Virga, riconosciuti colpevoli di tentata estorsione aggravata ai danni del presidente della Pallacanestro Trapani, Vincenzo Garraffa. Sono stati accertati i fatti denunciati: all'inizio del 1992 Virga, condannato per mafia e omicidio e tuttora in carcere, luogotenente di Provenzano, mago dell'imprenditoria e degli appalti con beni sequestrati per svariati miliardi, fece visita a Garraffa per riscuotere 700milioni di lire, il 50% di una sponsorizzazione, pretesi in nero da Dell'Utri, che aveva già minacciato Garraffa in precedenza: "Io le consiglio di ripensarci. Abbiamo uomini e mezzi che la possono convincere a cambiare opinione".
Nessun telegiornale italiano ne ha parlato, in tutte le edizioni non è stata letta neppure la nota d'agenzia: la notizia della condanna a braccetto di un boss mafioso e del braccio destro dell'uomo politico più potente del pianeta oltrechè ideatore del primo partito italiano, non s'ha da dare. Dell'Utri, già condannato in via definitiva a 2 anni per frode fiscale e false fatturazioni a Torino, più altri 6 mesi patteggiati a Milano per altre false fatture di Publitalia, nel dicembre 2004 è stato condannato in primo grado a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa assieme al coimputato Tanino Cinà, poi prematuramente scomparso.
"L'imputato- si legge nella sentenza dei giudici di Palermo- ha voluto mantenere vivo per circa trent'anni il suo rapporto con l'organizzazione mafiosa (sopravvissuto anche alle stragi del 1992 e 1993, quando i tradizionali referenti, non più affidabili, venivano raggiunti dalla 'vendettà di Cosa nostra) e ciò nonostante il mutare della coscienza sociale di fronte al fenomeno mafioso nel suo complesso e pur avendo, a motivo delle sue condizioni personali, sociali, culturali e economiche, tutte le possibilità concrete per distaccarsene e per rifiutare ogni qualsivoglia richiesta da parte dei soggetti intranei o vicini a Cosa nostra (...). Si connota negativamente la sua disponibilità verso l'organizzazione mafiosa attinente al campo della politica, in un periodo storico in cui Cosa nostra aveva dimostrato la sua efferatezza criminale attraverso la commissione di stragi gravissime, espressioni di un disegno eversivo contro lo Stato, e, inoltre, quando la sua figura di uomo pubblico e le responsabilità connesse agli incarichi istituzionali assunti, avrebbero dovuto imporgli ancora maggiore accortezza rigore morale, inducendolo ad evitare ogni contaminazione con quell'ambiente mafioso le cui dinamiche egli conosceva assai bene per tutta la storia pregressa legata all'esercizio delle sue attività manageriali di alto livello (...). Vi è la prova che Dell'Utri aveva promesso alla mafia precisi vantaggi in campo politico e, di contro, vi è la prova che la mafia, in esecuzione di quella promessa, si era vieppiù orientata a votare per Forza Italia nella prima competizione elettorale utile e, ancora dopo, si era impegnata a sostenere elettoralmente l'imputato in occasione della sua candidatura al Parlamento Europeo nelle file dello stesso partito, mentre aveva grossi problemi da risolvere con la giustizia perché era in corso il dibattimento di questo processo penale (...). E' significativo che Dell'Utri, anziché astenersi dal trattare con la mafia (come la sua autonomia decisionale dal proprietario ed il suo livello culturale avrebbero potuto consentirgli, sempre nell'indimostrata ipotesi che fosse stato lo stesso Berlusconi a chiederglielo), ha scelto, nella piena consapevolezza di tutte le possibili conseguenze, di mediare tra gli interessi di Cosa nostra e gli interessi imprenditoriali di Berlusconi (un industriale, come si è visto, disposto a pagare pur di stare tranquillo)".
Cosa accadrebbe se il falco di Bush venisse condannato per aver cercato di riscuotere il pizzo a Little Italy ed incontrasse mafiosi ovunque, da Londra a Catania? Se il braccio destro di Blair gli avesse portato a palazzo uno stalliere mafioso considerato testa di ponte del narcotraffico, arrestato e scarcerato più volte coi due Lord sempre pronti a riaccoglierlo a braccia aperte e scoperti- da un'intercettazione- a ridere del sospetto che avesse fatto esplodere una bomba a fini estorsivi? Se il fondatore del partito di Sarkozy fosse riconosciuto da un Tribunale come referente dei marsigliesi da trent'anni, prima in seno all'impresa del presidente e poi direttamente alla sua forza politica? In una democrazia la notizia campeggerebbe per giorni sulle prime pagine di giornali e telegiornali, con successivi approfondimenti ai raggi X delle gesta di chi, essendo un uomo pubblico, viene giudicato e allontanato già per i comportamenti immorali, figurarsi per i reati. Il pregiudicato in questione sarebbe cacciato con infamia da tutta la classe politica, destra e sinistra, nessuno accetterebbe più di recitare spettacoli, come fece l'attore Carlo Rivolta dopo la condanna di Palermo, o presentare libri con gente del genere.
In Italia, se la Disinformatja riesce a cancellare totalmente la notizia il centrodestra non ha più nemmeno bisogno di ripetere le litanie su toghe rosse e giustizia politica, appaltate negli anni da Berlusconi ai fedeli An (l'ex magistrato Mantovano paragonò i giudici di Palermo che condannarono Dell'Utri e il mafioso Cinà ai "nazisti in fuga che facevano le rappresaglie") e Udc(l'indipendente Casini passò alla storia perché da presidente della Camera volle esprimere solidarietà a Dell'Utri sub iudice). Il centrosinistra invece, con molto fair play, non commenta le sentenze di condanna. Come se fosse un fatto ininfluente per le istituzioni e la vita pubblica la presenza in Parlamento di mafiosi, omicidi, evasori, corrotti e corruttori, buon ultimo il pregiudicato per corruzione Cesare Previti, che non pago di aver evitato il carcere grazie all'ex Cirielli, allo sconto dell'indulto e all'affidamento ai servizi sociali previsto dalla Simeone-Saraceni, è riuscito a portare a casa il malloppo anche a sentenza definitiva: dal maggio scorso, quando la condanna della Cassazione ha sancito la sua interdizione ai pubblici uffici, ha già incassato 132mila euro come deputato. Le eccezioni politiche sono rappresentate dal Bossi prima della cura- fotografata negli appunti del giornalista Sasisini- che chiamava Berlusconi "mafioso di Arcore",e da poche altre mosche bianche, spesso ex magistrati, parenti di vittime della criminalità organizzata, uomini e donne da sempre in prima linea. La maggioranza dei politici che non ha legami con la mafia non fiata per omertà. Poi, passata a'nuttata, ci pensano i dalemiani a parlare. La catanese Anna Finocchiaro, supercandidata alla guida del Pd, ha sottolineato che il problema di Andreotti è l'età e non le "vicissitudini giudiziarie", ossia la prescrizione per il senatore a vita del "reato di associazione a delinquere con Cosa Nostra commesso fino alla primavere dell'80". L'onnipresente Nicola Latorre, tra una condanna e l'altra di Dell'Utri, tiene a far sapere che "con il senatore esiste un rapporto di grande cordialità e di stima reciproca. La mia impressione su di lui (Dell'Utri) è estremamente positiva: penso sia una persona pacata, sensibile e di spessore". E il gran capo della Bicamerale, interpellato da Piero Ricca, ha ammesso di avere a cuore la legge-bavaglio che sta per essere licenziata al Senato nonostante i mal di pancia della sinistra, di rutelliani, prodiani e tutti coloro che non hanno scheletri negli armadi. La legge infatti impedirà agli italiani di essere informati dai pochi giornali indipendenti sulle indagini e dunque su tutti gli scandali del potere, e limiterà in modo devastante le intercettazioni della magistratura (prorogabili dopo 90 giorni solo in presenza di nuovi elementi con una riduzione dei centri d'ascolto da 166 a 23). Ormai gli elettori hanno capito il giochetto di intestare ogni indecenza al prestanome Mastella, dall'indulto salva-Previti e Consorte alla mancata abolizione delle leggi-vergogna alla legge sul conflitto d'interessi che col blind trust non risolve nulla, e vorrebbero sapere di chi si possono fidare. Anche se i numeri in Parlamento li vedono sconfitti, gli onesti battano un colpo.
non avevo ancora letto questo passaggio della sentenza... ALLUCINANTE !!! :doh:
Vi è la prova che Dell'Utri aveva promesso alla mafia precisi vantaggi in campo politico e, di contro, vi è la prova che la mafia, in esecuzione di quella promessa, si era vieppiù orientata a votare per Forza Italia nella prima competizione elettorale utile e, ancora dopo, si era impegnata a sostenere elettoralmente l'imputato in occasione della sua candidatura al Parlamento Europeo nelle file dello stesso partito, mentre aveva grossi problemi da risolvere con la giustizia perché era in corso il dibattimento di questo processo penale (...). E' significativo che Dell'Utri, anziché astenersi dal trattare con la mafia (come la sua autonomia decisionale dal proprietario ed il suo livello culturale avrebbero potuto consentirgli, sempre nell'indimostrata ipotesi che fosse stato lo stesso Berlusconi a chiederglielo), ha scelto, nella piena consapevolezza di tutte le possibili conseguenze, di mediare tra gli interessi di Cosa nostra e gli interessi imprenditoriali di Berlusconi (un industriale, come si è visto, disposto a pagare pur di stare tranquillo)".
tutto ciò accade nel parlamento della nostra nazione, davanti ai nostri occhi, foraggiato dai nostri soldi e contro ogni nostro interesse...
E NON SUCCEDE NULLA !!! CAZZO !!! :muro:
fsdfdsddijsdfsdfo
16-05-2007, 23:54
Incredibile...
delegittimando la magistratura berlusconi si è, di fatto, accaparrato un'assoluzione mediatica eterna.
è stata forse la mossa più geniale in campo di public relation...
è con situazioni come queste che le persone possono degenerare nell'estremismo e nella lotta armata...
La donna: l itroveranno solo se qualche politico avrà
una crisi di coscienza, o se confessano Riina e Provenzano
Falcone, la sorella accusa
"Mandanti, chi sa deve parlare"
di ATTILIO BOLZONI
Maria Falcone
PALERMO - Sono ancora appoggiate con cura sugli scaffali, conservate come reliquie. Alcune sono di terracotta, altre di vetro o di legno. "Ci teneva tanto alla sua collezione di papere", ricorda la sorella prima di cominciare a parlare dei quindici anni che sono passati. "È cambiato molto da allora, Palermo è più libera", dice Maria Falcone. Poi si incupisce: "Io però non avrò giustizia fino a quando non si scoprirà l'intreccio con il mondo della politica e degli affari, fino a quando non si scopriranno i nomi di quei mandanti esterni che oggi non esistono".
Resta in silenzio per qualche secondo, abbassa la voce: "A meno che qualche uomo politico importante non abbia una profonda crisi di coscienza e parli, a meno che Totò Riina o Bernardo Provenzano non decidano di confessare chi sono stati i loro complici". Quindici anni dopo per la strage di Capaci colpevole c'è solo la Cupola.
Come ogni vigilia d'estate Palermo si prepara a celebrare i suoi morti più eccellenti, anniversario dopo anniversario e lapide dopo lapide. Sembra molto lontano quel 23 maggio del 1992. I mafiosi in cima alla collina, le auto blindate che corrono dall'aeroporto di Punta Raisi verso la città, l'autostrada che si apre come per il terremoto, il fuoco, il fumo, i boss che brindano all'Ucciardone per l'uccisione del loro grande nemico: Giovanni Falcone.
Da poco più di un anno era stato nominato direttore generale degli Affari penali al ministero della Giustizia, una postazione decisiva per lui che aveva in mente la Superprocura e una rivoluzione copernicana del sistema giudiziario italiano. Se n'era andato da una Palermo avvelenata. Su quell'attentato dove morirono anche la moglie giudice Francesca Morvillo e tre poliziotti della scorta, quindici anni dopo è affiorata una traccia che porta all'uomo che procurò il telecomando per far saltare in aria l'autostrada.
È un costruttore palermitano, molto noto. Fu sfiorato da qualche sospetto appena un paio di mesi dopo il massacro, poi uscì dall'inchiesta. C'è rifinito dentro per i suoi contatti con una società catanese specialista in "pulizia" ambientale, due fratelli che maneggiano microspie per conto dei Pm e dei "servizi". I due catanesi sono coinvolti nell'investigazione sull'uccisione del procuratore Paolo Borsellino, però si sono lasciati dietro indizi che riconducono anche a Capaci. E' un appunto su un congegno elettronico.
L'imprenditore di Palermo è diventato ormai l'unico "filo" fra la Cupola e quelli che i procuratori di Caltanissetta chiamano i mandanti "altri".
Quelli che "non esistono", quelli che non sono mai stati trovati.
I migliori detective dei reparti investigativi hanno raccolto milioni di informazioni che sono servite a imbastire una mezza dozzina di processi, tutti conclusi con la condanna definitiva dei capi di Cosa Nostra. Un'enciclopedia del crimine, montagne di carte che si fermano però tutte lì: alla mafia di Corleone. "Ma sono proprio quelle carte che non consentono una lettura minimalista, quella sulla strage è un'inchiesta ancora monca", spiega Francesco Crescimanno, l'avvocato di Falcone che rappresenta ancora la sua famiglia come parte civile. Per la prima volta dice anche qualcos'altro Crescimanno: "Le indagini si sono impantanate e non certo per colpa della polizia giudiziaria o della magistratura, lo Stato italiano a questo punto dovrebbe compiere un percorso di conoscenza all'interno di se stesso, nel suo ventre. A cominciare dai servizi segreti".
Con quattrocento chili di plastico e di tritolo, alle 17,58 del 23 maggio, partì un attacco allo Stato che cinquantasei giorni dopo sarebbe continuato con la morte di Paolo Borsellino e nei mesi successivi con le bombe di Firenze e Roma e Milano. Una strategia per "condizionare i futuri assetti di potere in Italia" dopo la Tangentopoli che travolse i partiti. In sostanza i boss volevano cancellati gli ergastoli che si erano presi - fino in Cassazione - al maxi processo istruito da Falcone. E volevano promesse, garanzie per la loro sopravvivenza nella difficile transizione fra la Prima e la Seconda Repubblica. Stavano trattando con le stragi. Fecero tutto da soli?
Nell'ufficio giudiziario che è stato il "motore" delle inchieste sulle stragi siciliane, la Procura di Caltanissetta, oggi c'è solo l'aggiunto Renato Di Natale che segue ancora l'ultima filone d'indagine su Capaci. Dal 1992 hanno aperto e chiuso tre fascicoli sui mandanti "altri". In quindici anni sono finiti in 7 nel registro degli indagati "per concorso in strage".
I primi due sono stati Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri. Rivelazioni di pentiti, indagini intrecciate con un presunto riciclaggio e pericolose amicizie palermitane. Furono individuati loro due come quei "nuovi referenti" che - fra il '92 e il '93 - stavano cercando i boss. L'inchiesta su Berlusconi e Dell'Utri è stata definitivamente chiusa il 3 maggio 2002.
La seconda inchiesta sui mandanti occulti è quella che viene definita "la pista di mafia e appalti". Grandi lavori e grandi tangenti, gli affari delle cosche che si mischiano quelli della politica, società quotate in Borsa e l'ombra dei Corleonesi. Cinque gli indagati: Giovanni Bini, Antonio Buscemi, Agostino Catalano, Benedetto D'Agostino, Pino Lipari. Anche per loro indagine chiusa il 9 giugno 2003.
L'ultima inchiesta si è arenata in questa primavera del 2007. Era nata dalle dichiarazioni di Antonino Giuffrè. Il pentito aveva raccontato che, prima della strage, i boss avevano avviato "una sorta di consultazione in settori imprenditoriali e politici". Un sondaggio preventivo di Cosa Nostra.
È tutta in archivio l'indagine sui mandanti "altri".
È sospesa nel vuoto anche a Firenze, dove si è investigato sulle "stragi italiane" per mano di mafia e su quelle trattative che si erano sviluppate fra un attentato e l'altro.
Certezze e incertezze sui mandanti occulti sono racchiuse in questo passo dei giudici fiorentini: "Le indagini svolte hanno consentito l'acquisizione di risultati significativi solo in ordine all'avere Cosa Nostra agito a seguito di input esterni". E anche a Palermo è finita in uno scaffale l'inchiesta parallela sui "poteri" che avrebbero dialogato con Cosa Nostra. Il fascicolo fu aperto dalla Boccassini ed ereditato dai sostituti procuratori Antonio Ingroia e Roberto Scarpinato che gli diedero un nome: "Sistemi Criminali". L'indagine partiva dall'ipotesi che la mafia aveva stretto un'alleanza con movimenti eversivi di destra e logge segrete. Negli anni '90 i boss fondarono Leghe meridionali in tutto il Sud, cercarono sponde con alcuni personaggi della Lega Nord: come obiettivo avevano quello di spezzare l'unità nazionale. Anche "Sistemi Criminali", nel 2000, ha preso per sempre la via dell'archivio.
"La verità sulle stragi non siamo riusciti a trovarla nei 4 anni a seguire e ormai nel nostro Paese non vedo un'ansia di affrontare verità scomode, in un'Italia dove hanno istituito commissioni d'inchiesta su tutto chissà perché nessuno ne ha mai proposto una sulle stragi di siciliane", commenta Ingroia.
È ancora l'avvocato Francesco Crescimanno a tornare a quei giorni del 1992: "Dalla domenica 17 maggio al giovedì 21 con Falcone ci siamo visti almeno quattro volte a Roma per discutere di processi dove lui era parte lesa per calunnia. Spesso licenziava la scorta, si muoveva in libertà, non percepiva pericoli". Spiega Crescimanno: "Cosa Nostra sapeva bene quale sarebbe stata la reazione violenta dello Stato uccidendolo, ecco perché penso che ci sia stato anche l'interesse di qualcun altro a farlo. E a farlo subito anche. Forse al ministero aveva visto qualcosa che non doveva vedere: qualche carta, qualche conto svizzero... ".
Quindici anni fa Falcone e poi Borsellino. E poi ancora, i capi della Cupola uno dopo l'altro catturati. Fino all'arresto di Bernardo Provenzano, l'ultimo dei Corleonesi. I protagonisti di quella vicenda siciliana sono ormai quasi tutti morti o sepolti in carcere. I superstiti, scampati o testimoni di rango, si sono chiusi in un profondo silenzio. E Palermo è entrata in un altro tempo.
delegittimando la magistratura berlusconi si è, di fatto, accaparrato un'assoluzione mediatica eterna.
è stata forse la mossa più geniale in campo di public relation...
Si ma solo con il substrato culturale italiano una simile operazione ha potuto andare in porto.-
Si ma solo con il substrato culturale italiano una simile operazione ha potuto andare in porto.-
eccerto, il substrato culturale lo hanno creato lui con la sua tv commerciale di alta qualità :stordita:
eccerto, il substrato culturale lo hanno creato lui con la sua tv commerciale di alta qualità :stordita:
Mah, questo non credo, dopotutto l'Italia non è mai stato paese di gente particolarmente istruita, liberale, razionale e con il senso della cosa pubblica, ben prima dell'avvento della TV commerciale. Certo che pure quella bene non ha fatto, anzi.
e intanto si scivola lentamente nel dimenticatoio della seconda pagina del forum...
evidentemente è un argomento che non ci deve interessare... :rolleyes:
meglio scannarci a proposito di utopistiche ed inesistenti "destre" e "sinistre"...
facciamo finta che non esista nella politica italiana un personaggio come Dell'Utri del quale si scrivono in sentenze di CONDANNA depositate presso i tribunali sciocchezze come:
DELL’UTRI MARCELLO
... per avere concorso nelle attività della associazione di tipo mafioso denominata “Cosa Nostra”, nonché nel perseguimento degli scopi della stessa, mettendo a disposizione della medesima associazione l’influenza ed il potere derivanti dalla sua posizione di esponente del mondo finanziario ed imprenditoriale, nonché dalle relazioni intessute nel corso della sua attività, partecipando in questo modo al mantenimento, al rafforzamento ed alla espansione della associazione medesima.
E così ad esempio:
1. partecipando personalmente ad incontri con esponenti anche di vertice di Cosa Nostra, nel corso dei quali venivano discusse condotte funzionali agli interessi della organizzazione;
2. intrattenendo, inoltre, rapporti continuativi con l’associazione per delinquere tramite numerosi esponenti di rilievo di detto sodalizio criminale, tra i quali Bontate Stefano, Teresi Girolamo, Pullarà Ignazio, Pullarà Giovanbattista, Mangano Vittorio, Cinà Gaetano, Di Napoli Giuseppe, Di Napoli Pietro, Ganci Raffaele, Riina Salvatore;
3. provvedendo a ricoverare latitanti appartenenti alla detta organizzazione;
4. ponendo a disposizione dei suddetti esponenti di Cosa Nostra le conoscenze acquisite presso il sistema economico italiano e siciliano.
Così rafforzando la potenzialità criminale dell’organizzazione in quanto, tra l’altro, determinava nei capi di Cosa Nostra ed in altri suoi aderenti la consapevolezza della responsabilità di esso DELL’UTRI a porre in essere (in varie forme e modi, anche mediati) condotte volte ad influenzare – a vantaggio della associazione per delinquere – individui operanti nel mondo istituzionale, imprenditoriale e finanziario.
...
bazzecole :muro:
e intanto si scivola lentamente nel dimenticatoio della seconda pagina del forum...
evidentemente è un argomento che non ci deve interessare... :rolleyes:
meglio scannarci a proposito di utopistiche ed inesistenti "destre" e "sinistre"...
facciamo finta che non esista nella politica italiana un personaggio come Dell'Utri del quale si scrivono in sentenze di CONDANNA depositate presso i tribunali sciocchezze come:
bazzecole :muro:
Infatti, che il più grande partito italiano sia stato fondato da un mafioso pluricondannato sono bazzecole, tanto che i principali media non ne parlano.
-kurgan-
18-05-2007, 10:16
non avevo ancora letto questo passaggio della sentenza... ALLUCINANTE !!! :doh:
tutto ciò accade nel parlamento della nostra nazione, davanti ai nostri occhi, foraggiato dai nostri soldi e contro ogni nostro interesse...
E NON SUCCEDE NULLA !!! CAZZO !!! :muro:
la mafia in italia si combatte solo a parole ;)
tutti bravi a chiaccherare, poi NEI FATTI non si fa mai una sega, ci si gira dall'altra parte, si fa finta di non capire e di non vedere.
LightIntoDarkness
18-05-2007, 10:26
la mafia in italia si combatte solo a parole ;)
tutti bravi a chiaccherare, poi NEI FATTI non si fa mai una sega, ci si gira dall'altra parte, si fa finta di non capire e di non vedere.
...e tutti a farsi anestetizzare da coppie di tette e culi o da 22 uomini che tirano calci ad un pallone.
Mah, questo non credo, dopotutto l'Italia non è mai stato paese di gente particolarmente istruita, liberale, razionale e con il senso della cosa pubblica, ben prima dell'avvento della TV commerciale. Certo che pure quella bene non ha fatto, anzi.
io che ho 28 anni sono cresciuto negli anni d'oro delle tre reti berlusconiane...anzi dovrei ringraziare le numerose reti private locali abusive che trasmettevano continuamente i vecchi anime (robottoni, uomo tigre ecc ecc), altrimenti non avrei visto altro che fininvest :(
per la mia generazione l'influenza delle reti fininvest, oggi mediaset, è stata preponderante. la generazione di mio padre, ad esempio, è cresciuta solo con la RAI ;)
greasedman
18-05-2007, 23:08
Nessun telegiornale ha dato la notizia. Così come nessun quotidiano, a parte un paio di trafiletti sul Corriere e su l'Unità. Il che è comprensibile: visti i suoi rapporti con la mafia, Dell'Utri fa paura. E i giornalisti italiani, come pure i loro editori, tengono famiglia. Si sarebbero scatenati con fior di articoli, commenti e interviste se fosse stato assolto, come la settimana scorsa quando la stessa Corte ha dichiarato innocente Berlusconi per la tangente che, con i suoi soldi, il suo avvocato pagò a un giudice.
Ecco: per sapere che Dell'Utri è sotto processo per estorsione, bisogna sperare che lo assolvano. Se lo condannano, nessuno ne parla e nessuno lo sa.
Ma forse è meglio così: stiamo parlando del braccio destro di Berlusconi, ideatore di Forza Italia, senatore della Repubblica, membro del Consiglio d'Europa, già condannato in via definitiva a 2 anni per false fatture e a 9 anni in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa
Nessun telegiornale ha dato la notizia. Così come nessun quotidiano, a parte un paio di trafiletti sul Corriere e su l'Unità.
Ecco quello del Corriere: http://archivio.corriere.it/archiveDocumentServlet.jsp?url=/documenti_globnet/corsera/2007/05/co_9_070516040.xml
Sezione: reati mafia - Pagina: 023
(16 maggio, 2007) Corriere della Sera
Condanna-bis in Appello per tentata estorsione. Lui: ingiusto
Milano, due anni a Dell' Utri
MILANO - Non «esercizio arbitrario delle proprie ragioni», non «minacce», e neanche attenuanti (tre casi di sicura prescrizione): ieri la terza Corte d' Appello ha confermato la condanna a 2 anni del parlamentare di Forza Italia, Marcello Dell' Utri (che reagisce: «Ingiusto»), in concorso con l' ergastolano capomafia trapanese Vincenzo Virga, per tentata estorsione aggravata nel 1992 dell' ex presidente della Pallacanestro Trapani Vincenzo Garraffa. Per il basket, Garraffa aveva ottenuto dalla «Birra Messina» (gruppo «Dreher-Heineken») una sponsorizzazione di 1,5 miliardi di lire, ma in seguito - secondo l' indagine sviluppata dal pm Maurizio Romanelli dopo la trasmissione per competenza territoriale da Palermo - esponenti di Publitalia (di cui era amministratore Dell' Utri) gli avrebbero chiesto la retrocessione «in nero» di metà dei soldi, «allo scopo di creare fondi occulti». Al rifiuto di Garraffa, Dell' Utri lo avrebbe minacciato prima a parole («Io le consiglio di ripensarci, abbiamo uomini e mezzi che la possono convincere a cambiare opinione»), poi con la visita del capomafia trapanese Virga venuto in ospedale a parlargli del debito, infine giungendo (per Garraffa) a porre il veto alla sua presenza in una puntata antimafia del Maurizio Costanzo Show.
Ferrarella Luigi
e intanto si scivola lentamente nel dimenticatoio della seconda pagina del forum...
evidentemente è un argomento che non ci deve interessare... :rolleyes:
meglio scannarci a proposito di utopistiche ed inesistenti "destre" e "sinistre"...
facciamo finta che non esista nella politica italiana un personaggio come Dell'Utri del quale si scrivono in sentenze di CONDANNA depositate presso i tribunali sciocchezze come:
bazzecole :muro:
Si ma una volta che ne parliamo da mattina a sera sul forum cosa cambia?Qua se si vuole cambiare,bisogna cominciare a farsi sentire,e dato che l'informazione nelle vesti di tv e giornali non fanno nulla,l'unica cosa è cominciare a scendere in piazza pacificamente,1-2 milioni di persone,che si fanno sentire,e forse qualcosa la riusciamo a cambiare,bisogna cominciare a chiedere referendum,per cacciare i pregiudicati dal parlamento,insomma noi italiani siamo uno popolo troppo strano,io non me lo spiego,ci passano le cose davanti agli occhi,e ci giriamo dall'altra parte,subiamo e sopportiamo,e questo atteggiamento non riesco proprio a capirlo.Se poi la gente sa che uno dei + grandi partiti italiani è stato fondato da Dell'Utri e continua a votarlo allora siamo proprio senza speranze.
Si ma una volta che ne parliamo da mattina a sera sul forum cosa cambia?
non cambia niente, e siamo d'accordo. è curioso, però, che NESSUN elettore di cdx stavolta abbia niente da commentare.
ammettere di aver sbagliato è difficile...
niente orologi, niente magistratura comunista, nessun commendo di ness1dorma che dice "siete tutti dei comunisti viva berlusconi viva dell'utri"... insomma.. o nn l'hanno visto, o si astengono veramente dal commentare perchè in effetti, non c'è niente da commentare.
io stò qua ed aspetto. un'up al giorno penso di farlo, vediamo se qualcuno si fa vivo :)
http://www.beppegrillo.it/2007/05/la_notte_della.html
"Caro Beppe,
vorrei comunicare a tutti gli amici del blog l’ultima notizia scomparsa di una lunga serie. Il 15 maggio 2007 la III Corte d’appello di Milano ha condannato il senatore forzista Marcello Dell’Utri e il boss della mafia di Trapani Vincenzo Virga a 2 anni per ciascuno per tentata estorsione. Nessun giornale, a parte l’Unità e il Corriere della sera, l’ha scritto. Nessun telegiornale o programma televisivo, tranne Annozero, l’ha detto. L’Ansa, onde evitare che qualcuno se ne accorgesse, ha dedicato alla cosa ben sette righe e mezza, sotto questo titolo depistante: “Sponsorizzazioni: confermata in appello condanna Dell’Utri”. Come se il reato fosse la sponsorizzazione. Nel testo, si spiegava (si fa per dire) che l’estorsione riguardava imprecisate “modalità di sponsorizzazione della Pallacanestro Trapani”. Quanto a Virga, l’Ansa “dimenticava” di spiegare che è un boss mafioso, vicinissimo a Provenzano, arrestato dopo lunga latitanza nel 2001 e condannato all’ergastolo per mafia e omicidio.
Riepilogo brevemente i fatti. Nel 1990 il presidente della Pallacanestro Trapani, Vincenzo Garraffa, medico e futuro deputato del Pri, cerca uno sponsor per la sua squadra, neopromossa in serie A2. Publitalia, la concessionaria Fininvest presieduta da Dell’Utri, lo mette in contatto con la Dreher-Heineken. Si firma il contratto: per 1 miliardo e mezzo di lire, i giocatori esibiranno sulle magliette il logo della “Birra Messina”, marchio italiano della multinazionale tedesca. Garraffa paga la provvigione a Publitalia: 170 milioni. Ma due funzionari della concessionaria berlusconiana battono cassa e pretendono da lui altri 530 milioni, in nero. In pratica, Publitalia vuole indietro la metà del valore della sponsorizzazione, ovviamente sottobanco. Garraffa rifiuta e, ai primi del ’92, incontra Dell’Utri a Milano. Gli spiega di non disporre di fondi neri e di non poter pagare senza fattura. Dell’Utri – come denuncerà Garraffa – lo minaccia: “Ci pensi, abbiamo uomini e mezzi per convincerla a pagare”. Garraffa non paga. E, qualche settimana dopo, riceve nell’ospedale di cui è primario una visita indimenticabile: quella del capomafia Vincenzo Virga, scortato da un guardaspalle. Virga è di poche parole: “Sono stato incaricato da Marcello Dell’Utri e da altri amici di vedere come è possibile risolvere il problema di Publitalia”. Garraffa ribatte: “Senza fattura, non intendo pagare”. E Virga: “Capisco, riferirò. Se ci sono novità, la verrò a trovare…”.
L’anno seguente la Pallacanestro Trapani, nonostante i successi sul campo, non trova più uno sponsor. Garraffa s’inventa un’autosponsorizzazione antimafia, ovviamente gratuita, con lo slogan “L’Altra Sicilia”. Che gli porta fortuna: la squadra viene promossa in serie A. Maurizio Costanzo invita lui e i suoi giocatori a parlarne al “Costanzo Show”, su Canale5. Ma poi, all’ultimo momento, cambia idea e disdice l’invito. Garraffa ci vede lo zampino di Dell’Utri. E denuncia tutto ai magistrati di Palermo. Che trasmettono gli atti, per competenza, al Tribunale di Milano. Qui Dell’Utri e Virga vengono condannati per tentata estorsione aggravata a 2 anni a testa. L’altro giorno, la Corte d’appello ha confermato le condanne.
Ora manca soltanto la Cassazione. Dell’Utri intanto è stato condannato definitivamente a 2 anni per false fatture in altre sponsorizzazioni gonfiate e in primo grado a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Naturalmente, visto il pedigree, rimane a pie’ fermo in Parlamento e viene pubblicamente elogiato per la sua “intelligenza” da diessini dalemiani come Nicola Latorre (niente a che vedere con Pio La Torre, ammazzato dalla mafia) e ossequiosamente intervistato da giornali e tv su tutto lo scibile umano, fuorchè sulle sue condanne.
Come ricorda Daniele Luttazzi nel suo ultimo spettacolo, Daria Bignardi l’ha recentemente invitato alle “Invasioni barbariche” su La7 e ha subito premesso: “Non parliamo dei suoi processi”. Dell’Utri, comprensibilmente, non ha avuto nulla da obiettare. Anzi, ha aggiunto che il suo giornalista preferito è Luca Sofri. Che, guardacaso, è il marito della Bignardi. Ecco, dei processi di Dell’Utri è meglio non parlare mai. Il senatore ha uomini e mezzi per convincere."
Marco Travaglio
http://www.beppegrillo.it/2007/05/la_notte_della.html
Adesso, qualcuno ha il coraggio di sostenere con forza che mr. B non sia coinvolto in qualche maniera?
gigio2005
22-05-2007, 09:32
che schifo
Pucceddu
22-05-2007, 10:09
*balla di fieno che rotola*
*balla di fieno che rotola*
questo dimostra che anche il forum di hwupgrade è un "specchio" perfetto della società italiana...
una società che potrebbe essere riassunta in poche parole, ognuna aberrante, una di questa è appunto "OMERTA'" ...
solidarietà che si stabilisce fra i membri di una determinata cerchia, volta a nascondere colpe o mancanze altrui per timore di ritorsioni e vendette o per salvaguardare gli interessi comuni
che finisce per tradursi in post IGNORATI, gente che dice "non esistono prove certe", gente che dice "finchè non lo condannano in cassazione per me è più lindo di un bambino", gente che dice "grande silvio, i tuoi dipendenti hanno corrotto un giudice con i tuoi soldi ma tu non ne sapevi nulla e sei innocente ma tanto sei già prescritto" e che produce risultati di questo tipo:
Dell’Utri intanto è stato condannato definitivamente a 2 anni per false fatture in altre sponsorizzazioni gonfiate e in primo grado a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Naturalmente, visto il pedigree, rimane a pie’ fermo in Parlamento e viene pubblicamente elogiato per la sua “intelligenza” da diessini dalemiani come Nicola Latorre (niente a che vedere con Pio La Torre, ammazzato dalla mafia) e ossequiosamente intervistato da giornali e tv su tutto lo scibile umano, fuorchè sulle sue condanne.
questo è il paese in cui viviamo, hai voglia a ripetere che TUTTO CIO' E' CONTRO OGNI NOSTRO INTERESSE... non cambia nulla... :muro:
http://www.deltasecurity.it/immagini/dgs_tre_scimmiette.gif
:.Blizzard.:
22-05-2007, 13:52
questo dimostra che anche il forum di hwupgrade è un "specchio" perfetto della società italiana...
una società che potrebbe essere riassunta in poche parole, ognuna aberrante, una di questa è appunto "OMERTA'" ...
che finisce per tradursi in post IGNORATI, gente che dice "non esistono prove certe", gente che dice "finchè non lo condannano in cassazione per me è più lindo di un bambino", gente che dice "grande silvio, i tuoi dipendenti hanno corrotto un giudice con i tuoi soldi ma tu non ne sapevi nulla e sei innocente ma tanto sei già prescritto" e che produce risultati di questo tipo:
questo è il paese in cui viviamo, hai voglia a ripetere che TUTTO CIO' E' CONTRO OGNI NOSTRO INTERESSE... non cambia nulla... :muro:
http://www.deltasecurity.it/immagini/dgs_tre_scimmiette.gif
Perchè i TG non ne parlano? Questo mi domando ... ed è questo che mi schifa. Alla gente piace rimanere nell'ignoranza, piace pensare che Berlusconi sia una persona seria che si è costruito "da solo", piace pensare che il vero problema dell'italia sia il pericolo rosso e non avere dei criminali come politici.
E al solito in questo forum topic così rimangono appesi nel vuoto. Dove sono tutti i destrorsi che quando c'è da lamentarsi per le tasse sono i primi a replyare?
Il problema è che più stiamo andando avanti più aumenta l'indifferenza della gente nei confronti di queste notizie.
Mah ...
non cambia niente, e siamo d'accordo. è curioso, però, che NESSUN elettore di cdx stavolta abbia niente da commentare.
http://i.slickdeals.net/images/smilies2/seehearspeak.gif
Lucrezio
22-05-2007, 14:57
Per favore, state calmi e non fate illazioni ingiustificate!
che schifo
concordo.
chissa' se concordono anche tanti difensori della legalita'... :O
Coapzpaza
da una rapida occhiata deduco che questa sia la discussione con più alta concentrazione di utenti di sinistra o anti-FI. notevole :asd:
da una rapida occhiata deduco che questa sia la discussione con più alta concentrazione di utenti di sinistra o anti-FI. notevole :asd:
veramente l'argomento della discussione è "Dell'Utri, confermata in APPELLO condanna a 2 anni per tentata estorsione"...
perchè non ci dai più che una "rapida occhiata" e magari posti il tuo parere sull'argomento? ;)
veramente l'argomento della discussione è "Dell'Utri, confermata in APPELLO condanna a 2 anni per tentata estorsione"...
perchè non ci dai più che una "rapida occhiata" e magari posti il tuo parere sull'argomento? ;)
già ero intervenuto, comunque il succo è che reputo uno scandalo che gli onorevoli colleghi, i giornalisti, i cittadini elettori di FI e sostenitori/parenti/amici/amanti del Dell'Utri facciano di tutto per insabbiare la condanna. ho notato anche io che per giorni non si è avuta traccia della notizia: non mi aspettavo che ne parlasse il tg2 ma almeno la repubblica o l'unità...
sui rapporti eloquenti con il cav. Silvio B. non mi pronuncio, in quanto la sola logica (purtroppo) non basta a condannare un uomo
da una rapida occhiata deduco che questa sia la discussione con più alta concentrazione di utenti di sinistra o anti-FI. notevole :asd:
hai qlc opinione in merito a queste notizie?
Perchè i TG non ne parlano? Questo mi domando ... ed è questo che mi schifa. Alla gente piace rimanere nell'ignoranza, piace pensare che Berlusconi sia una persona seria che si è costruito "da solo", piace pensare che il vero problema dell'italia sia il pericolo rosso e non avere dei criminali come politici.
E al solito in questo forum topic così rimangono appesi nel vuoto. Dove sono tutti i destrorsi che quando c'è da lamentarsi per le tasse sono i primi a replyare?
Il problema è che più stiamo andando avanti più aumenta l'indifferenza della gente nei confronti di queste notizie.
Mah ...
è vero, è assurdo :muro:
già ero intervenuto...
scusami, mi sono fatto ingannare da quel "dopo una rapida occhiata"... ;)
reputo uno scandalo che gli onorevoli colleghi, i giornalisti, sostenitori/parenti/amici/amanti del Dell'Utri facciano di tutto per insabbiare la condanna.
guarda, io non lo reputo "uno scandalo" vero e proprio, poichè in fondo è normale che "sostenitori/parenti/amici/amanti" vogliano insabbiare le malefatte del proprio beniamino... tantomeno mi aspetto qualcosa dagli "onorevoli colleghi", in cui l'omertà è più che giustificata dalla propria evidente ricattabilità...
quello che mi fa inkazzare di più sono i mezzi di "comunicazione", i quali si proclamano "indipendenti", si stracciano le vesti nel nome della "libertà di stampa" e poi tacciono sulle cose che non solo noi nerd, ma anche la massaia che non usa il web avrebbe il diritto di sapere... ;)
hai qlc opinione in merito a queste notizie?
:cry: :cry: buaa ma perchè non leggete gli altri miei post!!!
volevo essere ironico :fagiano:
guarda, io non lo reputo "uno scandalo" vero e proprio, poichè in fondo è normale che "sostenitori/parenti/amici/amanti" vogliano insabbiare le malefatte del proprio beniamino... tantomeno mi aspetto qualcosa dagli "onorevoli colleghi", in cui l'omertà è più che giustificata dalla propria evidente ricattabilità...
quello che mi fa inkazzare di più sono i mezzi di "comunicazione", i quali si proclamano "indipendenti", si stracciano le vesti nel nome della "libertà di stampa" e poi tacciono sulle cose che non solo noi nerd, ma anche la massaia che non usa il web avrebbe il diritto di sapere... ;)
ti dirò, a me fa molto strano che persino "sostenitori/parenti/amici/amanti" siano stati zitti. nelle altre occasioni si gridava prontamente allo scandalo, bondi su tutti i tg contro i giudici comunisti e via dicendo. probabilmente sarà un cambio di strategia.
alcuni media mi hanno proprio deluso (leggesi repubblica, ovvero bonini e d'avanzo, autori di ottime inchieste giudiziarie, che questa volta hanno misteriosamente taciuto).
anzi, credo che manderò una lettera al giornale
ciao :)
dantes76
22-05-2007, 18:19
da una rapida occhiata deduco che questa sia la discussione con più alta concentrazione di utenti di sinistra o anti-FI. notevole :asd:
be..a me piacerebbe, sentire il parere di qualche leghista...
Citazioni da discorsi di Umberto Bossi. Testo raccolto da Marco Travaglio e tratto da MicroMega Aprile 2001
1°puntata
Berlusconi e' l'uomo della mafia. E' un palermitano che parla meneghino, un palermitano nato nella terra sbagliata e mandato su apposta per fregare il Nord. La Fininvest e' nata da Cosa Nostra. C'e' qualche differenza fra noi e Berlusconi: lui purtroppo e' un mafioso. Il problema e' che al Nord la gente e' ancora divisa tra chi sa che Berlusconi e' un mafioso e chi non lo sa ancora. Ma il Nord lo caccera' via, di Berlusconi non ce ne fotte niente. Ci risponda: da dove vengono i suoi soldi? Dalle finanziarie della mafia? Ci sono centomila giovani del Nord che sono morti a causa della droga. A me personalmente Berlusconi ha detto che i soldi gli erano venuti dalla Banca Rasini, fondata da un certo Giuseppe Azzaretto, di Palermo, che poi e' riuscito a tenersi tutta la baracca. In quella stessa banca lavorava anche il padre di Silvio e c'erano i conti di numerosi esponenti di Cosa Nostra.
luigiaratamigi
22-05-2007, 18:23
CUT
Dai, cha vuoi che sia...
Errori di gioventù.
Poi sono rimasti folgorati sulla via di Arcore e si sono ravveduti.
A me personalmente Berlusconi ha detto che i soldi gli erano venuti dalla Banca Rasini, fondata da un certo Giuseppe Azzaretto, di Palermo, che poi e' riuscito a tenersi tutta la baracca.
Berlusconi ha detto così per fare bella figura con Bossi. se gli avesse raccontato che i soldi li aveva presi cantando canzoni napoletane sulle navi da crociera sarebbe stato brutalmente mandato via al suono di "ravanèj remolazz barbabietol e spinazz daghel al terun"
dantes76
22-05-2007, 18:57
be..a me piacerebbe, sentire il parere di qualche leghista...
Citazioni da discorsi di Umberto Bossi. Testo raccolto da Marco Travaglio e tratto da MicroMega Aprile 2001
1°puntata
Berlusconi e' l'uomo della mafia. E' un palermitano che parla meneghino, un palermitano nato nella terra sbagliata e mandato su apposta per fregare il Nord. La Fininvest e' nata da Cosa Nostra. C'e' qualche differenza fra noi e Berlusconi: lui purtroppo e' un mafioso. Il problema e' che al Nord la gente e' ancora divisa tra chi sa che Berlusconi e' un mafioso e chi non lo sa ancora. Ma il Nord lo caccera' via, di Berlusconi non ce ne fotte niente. Ci risponda: da dove vengono i suoi soldi? Dalle finanziarie della mafia? Ci sono centomila giovani del Nord che sono morti a causa della droga. A me personalmente Berlusconi ha detto che i soldi gli erano venuti dalla Banca Rasini, fondata da un certo Giuseppe Azzaretto, di Palermo, che poi e' riuscito a tenersi tutta la baracca. In quella stessa banca lavorava anche il padre di Silvio e c'erano i conti di numerosi esponenti di Cosa Nostra.
puntata n2°
Quel brutto mafioso guadagna soldi con l'eroina e la cocaina. Il mafioso di Arcore vuole portare al Nord il fascismo e il meridionalismo. Discutere di par condicio e' troppo poco: propongo una commissione di inchiesta sugli arricchimenti di Berlusconi. In Forza Italia ci sono oblique collusioni fra politica e omerta' criminale e fenomeni di riciclaggio. L'uomo di Cosa Nostra, con la Fininvest, ha qualcosa come 38 holding, di cui 16 occulte. Furono fatte nascere da una banca di Palermo a Milano, la banca Rasini, la banca di Cosa Nostra a Milano.
Forza Italia e' stata creata da Marcello Dell'Utri. Guardate che gli interessi reali spesso non appaiono. In televisione compaiono volti gentili che te la raccontano su, che sembrano per bene. Ma guardate che la mafia non ha limiti. La mafia, gli interessi della mafia, sono la droga, e la droga ha
ucciso migliaia e migliaia di giovani, soprattutto al Nord. Palermo ha in mano le televisioni, in grado di entrare nelle case dei bravi e imbecilli cittadini del Nord.
Berlusconi ha fatto cio' che ha voluto con le televisioni, anche regionali, in barba perfino alla legge Mammi'. Molte ricchezze sono vergognose, perche' vengono da decine di migliaia di morti. Non E' vero che "pecunia non olet". C'e' denaro buono che ha odore di sudore, e c'e' denaro che ha odore di mafia. Ma se non ci fosse quel potere, il Polo si squaglierebbe in poche ore.
Incontrare di nuovo Berlusconi ad Arcore? Lo escludo, niente piu' accordi col Polo. Tre anni fa pensarono di farci il maleficio. Il mago Berlusconi disse: "Chi esce dal cerchio magico, cioe' dal mio governo, muore". Noi uscimmo e mandammo indietro il maleficio al mago. Non c'E' marchingegno stregato che oggi ci possa far rientrare nel cerchio del berlusconismo. Con questa gente niente accordi politici: E' un partito in cui milita Dell'Utri, inquisito per mafia.
I soldi comperano e azzittiscono.
E' incredibile che nessuno ne parli,non uno speciale.
La mafia,ormai,non e' piu' trattata,non se ne parla,e' un problema dimenticato.
Il fatto che non lo caccino fuori dal Parlamento e' significativo,molto significativo.
Descrive tutto il degrado culturale di questa Repubblica delle Banane,in cui se rubi una mela sei additato dal tuo quartiere e isolato,se rubi e intrattieni rapporti con la Mafia diventi senatore.
Non mi stupisco,paghiamo non dei politici,ma dei disadattati sociali che vivono a nostre spese nella comunita' di recupero denominata Parlamento.
I famosi poliziotti di quartiere dovrebbero essere inviati li'.
-kurgan-
23-05-2007, 08:05
caspita, se bossi avesse sostenuto nella pratica quelle parole che ha riportato dantes76 magari avrei finito pure per votarlo.. inquietante.
Lord Archimonde
23-05-2007, 08:53
Il problema è che più stiamo andando avanti più aumenta l'indifferenza della gente nei confronti di queste notizie.
Mah ...
Non sono d'accordo, alla gente queste notizie arrivano anche se non ne parlano tv e giornali, perchè ormai esiste internet...e visti i commenti non mi sembra suscitino indifferenza, ma fastidio piuttosto.
Il punto è che la maggior parte della popolazione si informa (se lo fa) ancora attraverso la scatoletta coi bottoni, ma è solo questione di tempo..
sui rapporti eloquenti con il cav. Silvio B. non mi pronuncio, in quanto la sola logica (purtroppo) non basta a condannare un uomo
Vero, ma non ho visto mr. B. dissociarsi, licenziare il suo uomo, sbatterlo fuori a calci dalla sua azienda. Anzi.....
ho appena letto i virgolettati di dantes...:rotfl:
e pensare che dopo tutte ste chiacchiere ci sono tornati..:asd:
in paratica bossi dice che per sconfiggere la mafia si devono legalizzare tutte le sostanze :D
Sentenze Mandanti Occulti Stragi
http://www.cuntrastamu.org/mafia/documenti_sen.htm-
http://www.archivio900.it/it/download/file.aspx?id-=135
http://www.disegnopposto.com/pastrugni/11-12-04goodfellas.jpg
http://www.disegnopposto.com/pastrugni/11-12-04goodfellas.jpg
a Pagina "999" del libro dei puri.
Aggiungi Andreotti e abbiamo gli identik dei prossimi da arrestare per mafia.
Se telefonando...
C’è un contatto diretto, nel 1994, tra Silvio Berlusconi
e un uomo al lavoro per costruire il «partito di Cosa nostra».
È emerso al processo palermitano per mafia contro Dell’Utri
di Gianni Barbacetto
C’è stato un contatto telefonico diretto, nel 1994, agli albori di Forza Italia, tra Silvio Berlusconi e un uomo allora impegnato a costruire «il partito di Cosa nostra». Lo ha raccontato un consulente della procura di Palermo, Gioacchino Genchi, in una delle udienze del processo in corso nella città siciliana con imputato Marcello Dell’Utri, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. A telefonare ad Arcore, al numero riservato di Berlusconi, alle ore 18.43 del 4 febbraio 1994, è il principe Domenico Napoleone Orsini.
Esponente dell’aristocrazia nera romana, massone, Orsini è in contatto con il capo della P2 Licio Gelli, che va anche a incontrare a villa Wanda, ad Arezzo. Dopo una gioventù nell’estrema destra neofascista, nei primi anni Novanta Orsini si scopre leghista. Nel novembre 1993 accoglie Umberto Bossi che scende nella Roma ladrona per incontrare i suoi sostenitori nella capitale: si riuniscono nella villa di Trastevere di Gaia Suspisio per una cena e brindisi con Veuve Cliquot, costo politico centomila lire, a cui partecipano, tra gli altri, il giornalista Fabrizio Del Noce, la vedova del fondatore del Tempo Maria Angiolillo e Maria Pia Dell’Utri, moglie di Marcello. Mentre viene servita la crostata di frutta, Bossi si avventura in un comizio di tre quarti d’ora, che si conclude solo quando la brigata si trasferisce al Piper, storica discoteca romana.Orsini si impegna nella Lega Italia federale, articolazione romana della Lega nord. Ma, forte dei contatti con Gelli, lavora per un progetto più ampio: riunire tutti i movimenti «separatisti», tutte le «leghe» nate in quei mesi nel Sud del Paese. Sono per lo più uomini della massoneria a fondare in molte regioni del Sud, dalla Calabria alla Lucania, dalla Puglia alla Sicilia, piccoli gruppi che si ispirano alla Lega di Bossi. I partiti storici, Dc in testa, sono allo sbando, anche per effetto delle inchieste di Mani pulite. Molti lavorano sotto traccia per riempire quel vuoto politico, mentre le stragi del ’92, in cui muoiono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e del’93, a Firenze, Roma e Milano, destabilizzano il Paese.
Il principe Orsini è tra i più attivi in quei mesi: contatta i notabili che hanno fondato le «leghe del Sud», li riunisce, si offre come loro candidato unico alle elezioni, proponendo la costituzione di un’unica, grande «Lega meridionale», in rapporti ambivalenti con la Lega di Bossi: contrapposizione polemica, dichiarata riscossa del Sud contro il Nord, ma sostanziale alleanza e convergenza d’intenti, nel comune progetto di spezzare e frantumare l’Italia. Nello stesso periodo, qualcun altro era molto attivo negli stessi ambienti. Lo racconta Tullio Cannella, uomo molto vicino al capo militare di Cosa nostra, Leoluca Bagarella, impegnato nelle stragi: «Sin dal 1990-91 c’era un interesse di Cosa nostra a creare movimenti separatisti; erano sorti in tutto il Sud movimenti con varie denominazioni, ma tutti con ispirazioni e finalità separatiste. Questi movimenti avevano una contrapposizione “di facciata” con la Lega nord, ma nella sostanza ne condividevano gli obiettivi. Successivamente, sorgono a Catania il movimento Sicilia libera e in altri luoghi del Sud movimenti analoghi. Tutte queste iniziative nascevano dalla volontà di Cosa nostra di “punire i politici una volta amici”, preparando il terreno a movimenti politici che prevedessero il coinvolgimento diretto di uomini della criminalità organizzata o, meglio, legati alla criminalità, ma “presentabili”». È la mafia che si fa partito: dopo aver constatato l’inutilizzabilità della Democrazia cristiana, che aveva lasciato diventare definitive le condanne al maxiprocesso di Palermo, Totò Riina e i suoi cercano figure «presentabili» per varare in proprio una nuova forza politica.
«Nell’ottobre 1993», continua Cannella, «su incarico di Bagarella costituii a Palermo il movimento Sicilia libera», che apre una sede in via Nicolò Gallo e ha tra i suoi animatori, oltre allo stesso Cannella, anche Vincenzo La Bua. A Catania era nata la Lega Sicilia libera, controllata da Nando Platania e Nino Strano. Programma: la separazione dall’Italia della Sicilia, che doveva diventare «la Singapore del Mediterraneo», con conseguente possibilità di varare leggi più favorevoli a Cosa nostra, bloccare i «pentiti», annullare l’articolo 41 bis dell’ordinamento carcerario che aveva introdotto il carcere duro per i mafiosi, formare in Sicilia una autonoma Corte di cassazione...
I fondatori di «cosa nuova»
Agli uomini di Cosa nostra non sfugge fin dall’inizio che questo progetto è ambizioso e di difficile realizzazione. Per questo si lasciano aperta un’altra possibilità: cercare rapporti e offrire sostegno a nuove forze politiche nazionali che stanno nascendo sulle rovine del vecchio sistema dei partiti. «Le due strategie già coesistevano», racconta Cannella, «e lo stesso Bagarella sapeva della prossima “discesa in campo” di Silvio Berlusconi».
È Forza Italia, dunque, la carta di riserva di Cosa nostra. I suoi uomini sono informati in anticipo, attraverso canali privilegiati, dei programmi di Forza Italia. Li conoscono addirittura prima che il nome Forza Italia sia lanciato da Berlusconi sul mercato della politica. Prosegue infatti Cannella: «Bagarella, tuttavia, non intendeva rinunciare al programma separatista, perché non voleva ripetere “l’errore” di suo cognato (Riina, ndr), cioè dare troppa fiducia ai politici, e voleva, quindi, conservarsi la carta di un movimento politico in cui Cosa nostra fosse presente in prima persona. Inoltre, va detto che vi era un’ampia convergenza tra i progetti, per come si andavano delineando, del nuovo movimento politico capeggiato da Berlusconi e quelli dei movimenti separatisti. Si pensi Si pensi al progetto di fare della Sicilia un porto franco, che era un impegno dei movimenti separatisti e un impegno dei siciliani aderenti a Forza Italia. Si pensi ancora che, all’inizio del 1994, da esponenti della Lega nord (Tempesta, Marchioni e il principe Orsini), con i quali avevo avuto diretti contatti, ero stato notiziato dell’esistenza di trattative fra Bossi e Berlusconi per un apparentamento elettorale e per un futuro accordo di governo che prevedeva, fra l’altro, il federalismo tra gli obiettivi primari da perseguire. Marchioni mi aveva riferito che un parlamentare della Lega nord, questore del Senato, aveva confermato che il futuro movimento, che avrebbe poi preso il nome di Forza Italia, aveva sposato in pieno la tesi federalista».
Giovanni Marchioni, un imprenditore vicino alla Lega Italia federale, l’articolazione romana della Lega nord, ha confermato che i promotori delle «leghe del Sud» si sono riuniti a Lamezia Terme. Erano presenti, tra gli altri, La Bua e Strano per Sicilia libera, oltre ai rappresentanti di Calabria libera, Lucania libera e Campania libera. In questa occasione il principe Orsini si propone come candidato unico del futuro raggruppamento di tutte quelle organizzazioni. Orsini conferma tutto ai magistrati palermitani e ammette «di avere chiaramente intuito il tipo di interessi che Sicilia libera intendeva tutelare», scrivono i magistrati di Palermo, «specialmente dopo che Cannella gli disse esplicitamente che “occorreva tenere un discorso all’Ucciardone per poi perorare la causa del noto 41 bis dell’ordinamento penitenziario”».
Già verso la fine del 1993, comunque, un boss di Cosa nostra impegnato in prima persona nella strategia delle stragi avverte Cannella che quella del movimento separatista non è l’unica via: «Nel corso di un incontro con Filippo Graviano, questi, facendo riferimento al movimento Sicilia libera di cui ero notoriamente promotore, mi disse testualmente: “Ti sei messo in politica, ma perché non lasci stare, visto che c’è chi si cura i politici... Ci sono io che ho rapporti ad alti livelli e ben presto verranno risolti i problemi che ci danno i pentiti». Graviano e, nell’ombra, Bernardo Provenzano, nei mesi seguenti constatano che la strada separatista non è percorribile. È in questo clima che si intrecciano rapporti frenetici tra esponenti delle «leghe» e uomini di Forza Italia.
Gioacchino Genchi è un poliziotto esperto in analisi dei traffici telefonici. Da tempo è in aspettativa dalla Polizia e dal suo ufficio di Palermo pieno di computer svolge il ruolo di consulente per diverse procure italiane. Per quella di Palermo ha analizzato, con i suoi programmi e i suoi data base, i flussi telefonici dei protagonisti della stagione di Sicilia libera. Scoprendo nei tabulati della Telecom e degli altri gestori telefonici una serie di contatti insospettabili.
Quel 4 febbraio 1994
Il giorno chiave è il 4 febbraio 1994. Il principe Orsini alle 10.50 telefona a Stefano Tempesta, esponente leghista vicino a Sicilia libera. Nel primo pomeriggio, alle 15.55, raggiunge al telefono Cannella, l’inviato di Bagarella nella politica. Subito dopo, alle 16.14, chiama la sede di Sicilia libera a Palermo. Alle 18.43 chiama Arcore: il numero è quello riservato a cui risponde Silvio Berlusconi. Immediatamente dopo chiama Marcello Dell’Utri. Alle 19.01 telefona di nuovo a Tempesta, che raggiunge ancora alle 19.20. Nei giorni successivi i contatti di Orsini continuano. Il 7 febbraio 1994, alle 17.34, chiama Sicilia libera. Il giorno dopo parla due volte con Dell’Utri. Il 10 febbraio alle 13.26 telefona a Cesare Previti. Il 14 febbraio contatta ancora Dell’Utri e, alle 16.04, Vittorio Sgarbi.
L’analisi al computer dei tabulati di migliaia di telefonate, naturalmente, non può far conoscere i contenuti dei contatti. Ma rivela i rapporti, le connessioni. Un deputato regionale siciliano dell’Udc, Salvatore Cintola, per esempio, nel periodo tra il 9 ottobre 1993 e il 10 febbraio 1994 chiama 96 volte il cellulare di Tullio Cannella, l’uomo di Sicilia libera. In quei mesi cruciali a cavallo tra il ’93 e il ’94 sono molti i contatti tra la sede di Sicilia libera e i numeri della Lega nord, a Roma, a Verona, a Belluno. Poi, quando l’opzione «leghista» tramonta, crescono i rapporti telefonici con uomini di Forza Italia. Gianfranco Micciché, Gaspare Giudice, Pippo Fallica, Salvatore La Porta. E Giovanni Lalia, che di Forza Italia siciliana è uno dei fondatori. È lui che dà vita al club forzista di Misilmeri, che anima il gruppo che si riunisce all’Hotel San Paolo di Palermo, formalmente posseduto dal costruttore Gianni Ienna, ma considerato dagli investigatori proprietà dei Graviano e per questo confiscato. È sempre lui, Lalia, che cede il suo cellulare a mafiosi di Misilmeri, il giro di Giovanni Tubato (poi ucciso) e Stefano Benigno (cugino di Lalia, in seguito condannato per le stragi del ’93).
Le analisi dei traffici telefonici mettono in risalto anche gli intensi rapporti tra Marcello Dell’Utri e un gruppo di imprenditori siciliani attivi a Milano nel settore delle pulizie, capitanati da Natale Sartori e Antonino Currò, arrestati poi nel 1998 a Milano. Il gruppo di Sartori e Currò era a sua volta in strettissimi rapporti con il mafioso Vittorio Mangano, un tempo «stalliere» nella villa di Berlusconi ad Arcore. Un capomafia del peso di Giovanni Brusca ha testimoniato a Palermo che il tramite tra Berlusconi e Cosa nostra, a Milano, sarebbe proprio «un imprenditore nel settore delle pulizie». Chissà, si sono chiesti gli investigatori del caso Sartori-Currò, se ha a che fare con i nostri eroi. Ma per ora quell’imprenditore – ammesso che esista – è rimasto senza volto e senza nome.
Restano soltanto i fili sottili dei rapporti intrecciati, nel momento forse più drammatico della storia italiana del dopoguerra, tra gli uomini di Cosa nostra, i promotori delle leghe, i fondatori di Forza Italia. Che questi contatti ci siano stati è ormai certo. Che cosa si siano detti, quali trattative, quali eventuali promesse si siano fatti non è invece ancora dato di sapere con certezza. Il momento fondativo della cosiddetta Seconda Repubblica resta avvolto nel mistero.
Chiedo scusa se intervengo senza essermi letto tutto il post ma... ce l'avete il filmato di quell'intervista di Borsellino in cui racconta gli stratagemmi usati da Dell'Utri per farsi recapitare le partite di droga? Molto interessante e naturalmente ignorata dai media. Se volete si trova su Emule, basta cercare "Dell'Utri" con tipo di file Video.
Il buon Borsellino è saltato in aria pochi giorni dopo aver rilasciato questa intervista, e nel pieno delle indagini sulle infiltrazioni al nord della mafia appoggiate sempre dal Dell'Utri, tra l'altro.
~ZeRO sTrEsS~
24-05-2007, 13:38
Chiedo scusa se intervengo senza essermi letto tutto il post ma... ce l'avete il filmato di quell'intervista di Borsellino in cui racconta gli stratagemmi usati da Dell'Utri per farsi recapitare le partite di droga? Molto interessante e naturalmente ignorata dai media. Se volete si trova su Emule, basta cercare "Dell'Utri" con tipo di file Video.
Il buon Borsellino è saltato in aria pochi giorni dopo aver rilasciato questa intervista, e nel pieno delle indagini sulle infiltrazioni al nord della mafia appoggiate sempre dal Dell'Utri, tra l'altro.
:eek: :eek: :eek: :eek: :eek: :eek:
ma si sa almeno da 2 anni ma nisba dell'utri continua a prendersi i soldi come deputato dello stato e in piú ha fondato forza italia il primo partito italiano se in una democrazia la maggioranza rappresenta tutto il paese bhe traete da soli le conclusioni.
dantes76
24-05-2007, 14:07
Chiedo scusa se intervengo senza essermi letto tutto il post ma... ce l'avete il filmato di quell'intervista di Borsellino in cui racconta gli stratagemmi usati da Dell'Utri per farsi recapitare le partite di droga? Molto interessante e naturalmente ignorata dai media. Se volete si trova su Emule, basta cercare "Dell'Utri" con tipo di file Video.
Il buon Borsellino è saltato in aria pochi giorni dopo aver rilasciato questa intervista, e nel pieno delle indagini sulle infiltrazioni al nord della mafia appoggiate sempre dal Dell'Utri, tra l'altro.
quello dei cavalli da consegnare in un hotel a milano...:asd:
:eek: :eek: :eek: :eek: :eek: :eek:
ma si sa almeno da 2 anni ma nisba dell'utri continua a prendersi i soldi come deputato dello stato e in piú ha fondato forza italia il primo partito italiano se in una democrazia la maggioranza rappresenta tutto il paese bhe traete da soli le conclusioni.
ma infatti, in definitiva ci sono numerosi documenti, contatti, intercettazioni, semplici constatazioni, che confermano il fatto che in sicilia FI sia il partito della mafia (e mica da soli, la casa delle libertà in sicilia si chiama la casa della coppola ===>> ricordiamo che la cdl è stata 5 ANNI al governo del paese), però non si può fare nulla per contrastare questo stato di cose...
ma si aspetta veramente che qualcuno si metta a fare del terrorismo? quello vero con le bombe?
quello dei cavalli da consegnare in un hotel a milano...:asd:
Un cavallo e mezzo da portare in una stanza dell' Hotel ...
Diceva Dell' Utri che si trattava di cavalli veri ...
Un cavallo e mezzo da portare in una stanza dell' Hotel ...
Si , come no ...
Un cavallo e mezzo da portare in una stanza dell' Hotel ...
Diceva Dell' Utri che si trattava di cavalli veri ...
Un cavallo e mezzo da portare in una stanza dell' Hotel ...
Si , come no ...
ci sarà stata qualche pornostar...uno per giocare e mezzo per il pranzo...:stordita:
Chiedo scusa se intervengo senza essermi letto tutto il post ma... ce l'avete il filmato di quell'intervista di Borsellino in cui racconta gli stratagemmi usati da Dell'Utri per farsi recapitare le partite di droga? Molto interessante e naturalmente ignorata dai media. Se volete si trova su Emule, basta cercare "Dell'Utri" con tipo di file Video.
Il buon Borsellino è saltato in aria pochi giorni dopo aver rilasciato questa intervista, e nel pieno delle indagini sulle infiltrazioni al nord della mafia appoggiate sempre dal Dell'Utri, tra l'altro.
si trova anche su YouTube... consiglio di vederla...
http://www.marlex.it/hosting/borsellino.png
http://www.youtube.com/watch?v=YVQ1kmOOBrw&mode=related&search=
48 ore dopo questa intervista, Falcone viene fatto saltare in aria insieme a mezza autostrada...
due mesi dopo viene fatto saltare in aria Borsellino insieme alla sua scorta...
credo sarebbe giusto che questo video fosse fatto vedere in tutte le scuole, in tutti i bar, in tutti i mercati, su maxischermi nel centro delle città, per non parlare delle tv nazionali che dovrebbero metterlo in onda in prima serata a reti unificate, INVECE DI IGNORARLO COME E' STATO FATTO FINORA !!!
Non riesco a scaricare le sentenze sull'archiviazioni dei rpocessi di strage.
Qualcuno ha idea dove poterle reperire?
Non riesco a scaricare le sentenze sull'archiviazioni dei rpocessi di strage.
Qualcuno ha idea dove poterle reperire?
trovati sul sito 900,bisogna registrarsi -> Downloads -> Storia del 900 -> Mafia -> terza pagina -> Sentenza d'archiviazione stragi
Scarymiss
07-06-2007, 12:36
Solo due anni? Meglio di una barzelletta! (perchè è questa l'impressione che la comunicazione e la politica in Italia danno rispetto all'Europa, una vera barzelletta)
ma dove sono tutti??? :D nessun commento??? :D
Ricordiamo che Dell'Utri è il fondatore di Forza Italia, per quelli a cui piace girarsi dall'altra parte.
http://www.youtube.com/watch?v=YVQ1kmOOBrw&mode=related&search=
E VAIIIIIIIIII.
Un pò di giustizia
E' Fondatore di forza Italia (l'ha messa su in 4 mesi). Ma sapete che gli ha commissionato l'incarico? Non Berlusconi naturalmente, perchè è stato incaricato anche lui EHEHEHE
E VAIIIIIIIIII.
Un pò di giustizia
Hai detto bene: un pò. Molto poca.
Se vado in un tribunale,nel quale un personaggio pubblico è stato condannato o assolto o prescritto in via definitiva,posso chiedere gli atti del processo?Sentenze e quant'altro?E' un mio diritto da cittadino?
Scarymiss
08-06-2007, 13:18
Credo di sì Ser, una volta "qualcuno" ha detto che le sentenze andrebbero commentate, meno male che internet è ancora un posto tendenzialmente libero.
http://www.camera.it/_dati/leg13/lavori/documentiparlamentari/indiceetesti/iv/017/lettera.htm
A questo indirizzo potete leggere la richiesta di autorizzazione all'arresto di Dell'Utri del 1999 che naturalmente fu respinta dalla casta. Lui poi ha "uomini e mezzi che possono convincere a cambiare opinione" chiunque, figuriamoci se nel suo caso facevano un'eccezione.
dantes76
08-06-2007, 16:09
E VAIIIIIIIIII.
Un pò di giustizia
E' Fondatore di forza Italia (l'ha messa su in 4 mesi). Ma sapete che gli ha commissionato l'incarico? Non Berlusconi naturalmente, perchè è stato incaricato anche lui EHEHEHE
Qualcuno ha nominato il partito "Sicilia libera"??? :asd:
http://www.google.com/search?num=50&hl=en&safe=off&q=%22sicilia+libera%22&btnG=Search
Sotto il profilo giudiziario l'interrogatorio non offre spunti
Ma politicamente la ricostruzione - se autentica - è micidiale
Giuffrè, gli obiettivi
della confessione
di GIUSEPPE D'AVANZO
ANTONINO Giuffrè, il mafioso che è stato definito (a torto o a ragione) il braccio destro di Bernardo Provenzano, ricostruisce con toni gelidi la storia di "un patto" tra la nascente Forza Italia e la Cosa Nostra dei Corleonesi. Si è sempre pensato che quel rapporto, già nelle "carte" del processo Dell'Utri, fosse stato condotto da mediatori discreti. Giuffrè liquida questa convinzione e svela di peggio: quel rapporto tra la Mafia e Berlusconi era diretto.
Dice Giuffrè: "Chiesi a Carlo Greco se, di queste persone che hanno "i contatti", ci si potesse fidare; insomma, se erano persone serie". "Carlo Greco mi rispose che non c'erano problemi perché erano persone che fanno quello che noi ci diciamo". I nomi: i fratelli Giuseppe e Filippo Graviano della "famiglia" di Brancaccio, il loro "prestanome", Gianni Jenna. I procuratori chiedono: "I Graviano e Jenna avrebbero fatto da tramite con altre persone?". Giuffrè li interrompe e chiarisce: "Con Berlusconi, direttamente". "Direttamente?", chiedono increduli i pubblici ministeri. "Direttamente", ripete il mafioso.
Siamo tra settembre e ottobre del 1993. È dalla primavera che dentro Cosa Nostra è diffusa la convinzione di dover cercare nuovi e affidabili referenti politici. Niente a che fare con i "soliti noti" della Prima Repubblica, quelli che alla fine hanno avuto paura e hanno voltato le spalle alla Mafia. Ci vogliono "uomini nuovi" in un nuovo partito. Quel matto di Leoluca Bagarella pensa di fare da solo. Progetta, e per qualche tempo realizza, l'idea di fondare un partito. Lo chiama "Sicilia Libera", è il formato fotocopia, al Sud, della Lega Nord. L'idea non sta in piedi. Troppi uomini d'onore si muovono dietro quella sigla. Prima di nascere come partito, "Sicilia libera" è già inchiesta giudiziaria. Bernardo Provenzano non è un fesso. Non crede in quell'iniziativa e appare a Giuffrè sereno e molto informato di quel che si muove in un'altra parte d'Italia. Il Capo dei Capi, ora che Riina è in galera, può contare su tre promettenti canali, a credere in Giuffrè. Il primo scorre da Agrigento e Sciacca verso Milano e si muove da Giovanni Brusca e Salvatore Di Ganci fino a un avvocato già noto alle cronache, Massimo Maria Berruti (già ufficiale della Guardia di Finanza, collaboratore di Berlusconi, ora onorevole di Forza Italia). Il secondo canale arriva fino a Marcello Dell'Utri attraverso Vittorio Mangano, "stalliere" di Arcore. Il terzo è in appalto ai "palermitani" di Brancaccio, i fratelli Graviano, appunto. Tutte le strade, dice sorprendentemente Giuffrè, giungono a Silvio Berlusconi, "una persona abbastanza capace di poter portare avanti, diciamo, un pochino le sorti dell'Italia".
Lungo questi canali "diretti", Provenzano propone a Milano quelle che chiama "le domande" di Cosa Nostra. Spiega Giuffrè: "Interessava il discorso dei carcerati, il 41bis... Abbiamo il problema della revisione dei processi, abbiamo il problema dei pentiti, abbiamo il problema dei sequestri dei beni e sono i discorsi più importanti. Ne resta ancora uno, un certo alleggerimento della magistratura nei confronti degli imputati, nelle condanne diciamo, questa impunità di cui avevamo in precedenza parlato: associazione mafiosa sì, ma niente ergastoli". Nella direzione opposta, da Milano a Palermo, arrivano presto le "risposte" e sono buone, sono così positive da creare "euforia" e "ottimismo" tra gli "uomini d'onore". Provenzano conferma a Giuffrè la buona novella: "Amu a vutare Forza Italia". Naturalmente, chiarisce il Capo dei Capi, ci sono garanzie da offrire al potere politico. Niente più stragi, ammazzamenti, clamore. Le cose devono filare lisce come olio. Mai più a braccetto con i candidati alle elezioni. Quelli devono essere lasciati in pace, guidati nell'ombra e a distanza, per non "sporcarli", per non metterli "sotto scacco" della magistratura. Così, conclude Giuffrè, "ci siamo ufficialmente imbarcati sulla barca di Forza Italia". Provenzano raffredda l'entusiasmo dei suoi. Dice loro che "bisogna avere pazienza", che i "problemi di Cosa Nostra sono macigni più che problemi" e per rimuoverli ci vorranno "dieci anni". Se Giuffrè non conta frottole, a ottobre del 2002 è cominciato l'ultimo anno del "patto". Se Giuffrè non conta frottole, si comprende perché in questi ultimi mesi i Capi di Cosa Nostra sono in fibrillazione. Bagarella conciona dalla cella che "non sono stati mantenuti i patti". I Graviano, giusto loro, fanno sapere dal carcere di Novara che gli avvocati di Palermo assisi ora agli scranni del Parlamento battono la fiacca e, dopo tante chiacchiere, non concludono alcun fatto. Se si fanno i conti, Cosa Nostra non ha ottenuto nulla. Non la revisione dei processi, non il dissequestro dei beni, appena appena un'altra legge per i pentiti che non può compensare la volontà di trasformare in legge (già approvata al Senato) il carcere duro (41 bis).
Viene dunque da chiedersi se il "pentimento" di Antonio Giuffrè non faccia parte di questa strategia che consiglia a Cosa Nostra di esigere il rispetto del "patto" firmato nove anni fa. Proviamo a sondare questa ipotesi. Da un punto di vista politico la ricostruzione di Antonio Giuffrè è micidiale, se autentica. Tutti gli sparsi tasselli di questi anni vanno al posto giusto. Svelano, confermando con l'autorevolezza di un collaboratore di Provenzano, un intreccio che già si poteva intuire. Era un mistero quella Mafia quieta che, con lo "stato maggiore" in galera, se ne stava zitta e buona. Qualcosa doveva aspettare e infatti, spiega Giuffrè, qualcosa sta aspettando. Attende con fastidio. In carcere borbottano che "Iddu pensa solu a iddu" (lo scrivono i servizi segreti) quando in rapida sequenza i mafiosi vedono approvare dal Parlamento leggi di interesse berlusconiano (falso in bilancio, rogatorie, legittimo sospetto), ma Provenzano l'aveva detto: "Bisognerà avere pazienza". Il racconto politico di Giuffrè interpella direttamente Berlusconi. Lo interpella dinanzi all'opinione pubblica e, davanti a quel giudizio, non è permesso "avvalersi della facoltà di non rispondere".
Altro esito ha il discorso giudiziario. Nelle ottanta pagine dell'interrogatorio dell'otto novembre, Giuffrè non offre alcun appiglio investigativo. Se si escludono i nomi dei canali siciliano-milanesi, non c'è un luogo, una data, una circostanza, una fonte neutra da vagliare o interpellare. Nessuna maniglia per aprire la porta a solidi riscontri. Se la sostanza giudiziaria è tutta qui, non si riesce a capire come i procuratori di Palermo potranno mettere insieme un atto di accusa. L'asimmetria tra la gravità delle accuse politiche e la fragilità del loro fondamento istruttorio (per quel che se ne sa, oggi) riporta a galla un interrogativo che, fin dal primo giorno, accompagna la defezione di Antonino Giuffrè: e se il mafioso fosse stato spedito "oltre le linee" per completare il piano di ristrutturazione della Nuova Cosa Nostra?
Seguiamo il filo di una possibile risposta. Antonio Giuffrè si consegna senza un'apparente, personale necessità in una caserma dei carabinieri. Con i pubblici ministeri, è un fiume in piena, ascoltato con interesse (mai mafioso del suo prestigio ha "cantato" la storia recente della mafia). Mentre il Parlamento sta per approvare definitivamente il carcere duro per i mafiosi chiudendo per sempre in una cella la vecchia guardia (Riina, Bagarella, i Graviano, Aglieri, Madonia, Santapaola), egli si incarica di concludere due operazioni. La prima, lanciare segnali di minaccioso ricatto a Silvio Berlusconi e all'intero ceto che in Sicilia e a Roma ha stretto il "patto di scambio politico". Secondo obiettivo: liquidare l'intera rete di mediatori, collusi, conniventi, avvocati dal gioco doppio, banchieri e imprenditori "in odor di mafia", prestanomi e colletti bianchi mascariati dalle inchieste. Via tutti, che ormai sono dei pesi morti, inutili alla bisogna di ricreare l'invasiva, consueta rete di potere. Gli "uomini nuovi", come li chiama Giuffrè, sono già al lavoro e nessuno conosce i loro nomi e la loro attività. Quale che siano l'attendibilità del racconto e la volontà del narratore, converrà attendere ancora per valutare se la moneta di Giuffrè è contraffatta.
(4 dicembre 2002)
http://www.repubblica.it/online/cronaca/giuffredue/patto/patto.html
non metto in neretto le parti importanti, perche lo dovrei mettere tutto in neretto :asd:
http://www.repubblica.it/gallerie/online/esteri/berl/9_g.jpg
Intervista a Vincenzo Garraffa: http://it.youtube.com/watch?v=-N97O7BE3xM
http://www.pieroricca.org/2007/08/27/vincenzo-garraffa/
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