View Full Version : Lavoro.....->MOBBING
roller18
13-04-2007, 15:00
ragazzi qualcuno di voi è mai satto vittima di mobbing??
ha mai denunciato questa situazione??
vaio-man
14-04-2007, 12:47
ragazzi qualcuno di voi è mai satto vittima di mobbing??
ha mai denunciato questa situazione??
mai stato vittima di mobbing, e selo fossi stato avrei saputo come difendermi da questa situazione, sicuramente il mobbing è una cosa a cui sono + esposte le persone con un carattere debole, con questo non lo voglio giustificare sia mai, ma voglio solo dire che non tutti sono a rischio mobbing ma solo certe persone, ma bisogna dire che la colpa non è di certo loro ma delle persone che le circondano che non oso definire perchè potrei incorrere in sospensione, a queste persone il principio di "vivi e lascia vivere" non glielo ha insegnato nessuno? :D
Fides Brasier
14-04-2007, 14:20
sicuramente il mobbing è una cosa a cui sono + esposte le persone con un carattere debole, con questo non lo voglio giustificare sia mai, ma voglio solo dire che non tutti sono a rischio mobbing ma solo certe personePurtroppo non e' cosi'. Se parli di mobbing orizzontale (cioe' attuato da colleghi di pari grado), e' piu' probabile che sia rivolto verso persone che meno sanno o possono difendersi, ma non sempre e' cosi'. Se invece parliamo di mobbing verticale (cioe' attuato da superiori), allora chiunque puo' esserne vittima, magari per costringere alle dimissioni.
vaio-man
14-04-2007, 15:05
Purtroppo non e' cosi'. Se parli di mobbing orizzontale (cioe' attuato da colleghi di pari grado), e' piu' probabile che sia rivolto verso persone che meno sanno o possono difendersi, ma non sempre e' cosi'. Se invece parliamo di mobbing verticale (cioe' attuato da superiori), allora chiunque puo' esserne vittima, magari per costringere alle dimissioni.
per quanto quello verticale ti dò raggione ma c'è da dire una cosa, anche in questo caso sono le persone + deboli ad averne i danni maggiori, sicuramente, anche in questo caso una perosona caratterialmente forte sa meglio come difendersi e senz'altro ci mette molto meno a denunciare il/i responsabili ;)
roller18
14-04-2007, 19:28
anche in questo caso una perosona caratterialmente forte sa meglio come difendersi e senz'altro ci mette molto meno a denunciare il/i responsabili ;)
e cioè?
vaio-man
14-04-2007, 21:26
e cioè?
cioè che una persona con le palle, anche se è il capo a praticare mobbing su di lui, lo denuncia all'istante ;)
roller18
14-04-2007, 21:45
cioè che una persona con le palle, anche se è il capo a praticare mobbing su di lui, lo denuncia all'istante ;)
magari uno che non sa come reagire non è detto che sia senza palle...
magari pensa che basti mandare a fancul il capo dopo essersi fatto mandare a sua volta molte volte....
Chevelle
14-04-2007, 21:48
A volte, denunciare il mobbing, può risultare controproducente se si rischia di essere licenziati. In questi casi, come bisogna operare? O rimetterci la salute o restare a spasso senza un euro. Bel dilemma.
cioè che una persona con le palle, anche se è il capo a praticare mobbing su di lui, lo denuncia all'istante ;)
Secondo me la fai troppo facile: il mobbing non vuol dire necessariamente soprusi o aggressioni verbali vuol anche dire essere ostracizzati ad oltranza da capi e/o colleghi. Puoi certamente sporgere denuncia per mobbing ma poi dovresti comunque cercarti un altro lavoro, senza contare che la prova dell'avvenuto mobbing è a carico del dipendente quindi, se hai tutti contro, non troveresti nessuno a testimoniare a tuo favore o perche' parti in causa o per semplice paura di essere a propria volta vittima di ritorsioni
roller18
15-04-2007, 03:54
Secondo me la fai troppo facile: il mobbing non vuol dire necessariamente soprusi o aggressioni verbali vuol anche dire essere ostracizzati ad oltranza da capi e/o colleghi. Puoi certamente sporgere denuncia per mobbing ma poi dovresti comunque cercarti un altro lavoro, senza contare che la prova dell'avvenuto mobbing è a carico del dipendente quindi, se hai tutti contro, non troveresti nessuno a testimoniare a tuo favore o perche' parti in causa o per semplice paura di essere a propria volta vittima di ritorsioni
Vaio anch'io sono d'accordo con lui....:rolleyes:
ma perchè dopo la denuncia ti ovresti cercare un'altro lavoro?la ditta può farlo?
yorkeiser
16-04-2007, 14:50
Premettendo che non ho mai visto roba del genere in azienda, non credo comunque che denunciare il mobber sia questione di forza caratteriale; non è sempre un'ottima strategia dire e fare ciò che si pensa, soprattutto quando si ha a che fare con gente subdola. Mi sembra che qualcuno la faccia più semplice di quello che è; immagina di avere famiglia a carico e di avere un buon posto, a cui non PUOI rinunciare (e vista la situazione occupazionale, non è sempre facile trovarne un altro pari): ti sembra facile alzare la voce in questo caso, che non è neanche poi così al limite? Ripeto, gli ideali sono belli ma poi la realtà è sempre più complessa
prima di tutto mobbing nn vuol dire piacchiarti o insultarti tutto il giorno, ci sono tanti piccoli comportamenti e/o frasi ke a lungo andare possono portare il lavoratore all esaurimento...e tra fare una causa per mobbing e vincerla c'è una bella differenza.
Chevelle
19-04-2007, 07:51
Il mobbing peggiore è tra capo e sottoposto. Tra colleghi dello stesso livello è risolvibile prima a parole e se non servono, con due schiaffi fuori dall' ambiente di lavoro.
Fides Brasier
19-04-2007, 13:09
Esempio di mobbing (dalla Stampa di ieri):
Il datore di lavoro: “Se non le va, si dimetta”
Operaia, quarantenne di una fabbrica della zona industriale di Settimo Torinese. Ha appena avuto una bimba, e non è stato facile. Soprattutto dopo un aborto e una gravidanza difficile. Primo giorno di lavoro dopo la maternità: timbra il cartellino, aspetta che il caporeparto le assegni, come nove mesi prima, i compiti. Il lavoro, d’ora in poi, però è stare seduti su una sedia. Nient’altro.
La sedia
Caterina Mafrici, 42 anni, da dieci dipendente della Stac Plastic di Settimo, lo scorso dodici febbraio è tornata a lavorare dopo la nascita di Martina: «Non c’è lavoro, ti puoi sedere su una sedia» è stato l’incarico assegnato dal caporeparto. Caterina, quel primo giorno, se n’è stata seduta buona buona, pensando che magari c’era bisogno di un po’ di tempo per riorganizzare turni e mansioni. D’altronde, tutti quei mesi passati a casa per la gravidanza e poi per la gestosi e la pressione alle stelle, avranno scombinato per bene la normale organizzazione della fabbrica. Caterina aspetta, seduta, uno, due, tre giorni. Prima il disagio, poi l’imbarazzo, poi il senso di esclusione e di inutilità: «Io non ce la faccio più, devo lavorare». Lo dice al padrone della fabbrica, ai colleghi, a se stessa. E i giorni diventano 12. Tanto che Caterina inizia a non dormire più, ad avere palpitazioni e attacchi d’ansia. La diagnosi del medico è limpida: sindrome ansiosa-depressiva reattiva. Reattiva, cioè non cronica, dovuta a un evento esterno o a un ambiente difficile. Caterina non aveva mai sofferto di alcun disturbo, almeno fino ad ora. Resta a casa una settimana, poi martedì torna in fabbrica. E torna alla sua sedia. Chiede di parlare con il padrone, Vittorino Montini, vuole sapere che ne sarà di lei: «Mi ha detto che se non mi andava di stare seduta su una sedia potevo anche presentare le dimissioni». La «fabbrichetta», come la chiama Vittorino Montini in onore delle sue origini bresciane, è un gioiellino di pulizia che trasuda efficienza: «I miei dipendenti mi amano», esordisce tonante, come se i suoi settant’anni fossero un dettaglio anagrafico. Parliamo della questione «sedia», allora, con la convinzione che negherà qualsiasi accusa. Macché. «Ho detto alla signora che di lavoro, per lei, non ce n’è. Che si sieda pure». La storia della sedia è vera, ammessa senza neanche un’esitazione. La spiegazione dell’imprenditore - per cui lavorano 90 dipendenti, trenta solo alla Stac Plast - è che le commesse di spray per auto, quello che produce la «fabbrichetta», sono calate, quindi Caterina non serve a nulla. Solo una coincidenza che sia appena tornata da un lungo periodo di maternità e che sia l’unica operaia a dover stare seduta con le mani in mano. Tutti gli altri 30 si danno da fare come al solito. «Mica la licenzio, anzi, la pago per non fare niente».
Sopra la legge
La parola «mobbing» non lo sposta di un centimetro, piuttosto stimola una sua personale definizione di quella che «è solo una fantasia moderna, una parola che può pronunciare il giudice del lavoro, ma a casa mia no. E questa è casa mia». Alla Stac Plastic il mobbing non esiste. D’altronde non esistono neanche i sindacati: «Qui non li faccio entrare perché a garantire i diritti dei miei lavoratori ci penso io». Nulla scalfisce la sua corazza di sicurezza: «Sono irreprensibile. Ho sempre pagato tutti i contributi, tutte le liquidazioni dei miei dipendenti, tutte le tasse del mondo». Ma una donna, per quindici giorni, è stata costretta a non fare niente, tranne starsene seduta su una sedia: «Mica l’ho costretta a stare seduta - puntualizza - La signora si può alzare quando vuole, può prendersi un caffè, può andare in giro per gli stabilimenti». Neanche l’ipotesi di una causa di lavoro sembra preoccuparlo: «Non vedo l’ora che il giudice mi chiami. Mi difenderò da solo e aspetto solo il momento per poterlo fare».
Neanche un’appello alla sensibilità umana riesce a scalfire la corazza di Vittorino Montini: come non si può pensare che una donna, giorno dopo giorno, possa resistere in una situazione del genere? Ci sarà pure una piccola cosa da poterle far fare: attaccare francobolli, etichette, qualsiasi cosa: «Non c’è abbastanza lavoro - dice ancora una volta il granitico Montini - appena la produzione migliorerà di nuovo tornerà alla sua consueta occupazione». Caterina, esasperata, si è rivolta allo sportello mobbing della Cgil, per avere consigli e sostegno, e spera che, presto, possa tornare a essere una persona «normale, utile, che i colleghi non guardano strano», dice. Intanto, nell’attesa, anche oggi per Caterina sarà un altro giorno sulla sedia. Il quindicesimo. Che smacco che il caso di Caterina Mafrici succeda proprio a Torino, la città che per prima riconobbe il «mobbing» in un tribunale e in cui, oggi, i casi come quello della Stac Plastic vengono definiti dai sindacati «tipici». Peccato che pochi abbiano il coraggio di denunciare.
La prima sentenza relativa al mobbing in Italia la scrisse, il 16 novembre 1999, il giudice Vincenzo Ciocchetti del Tribunale di Torino, Sezione Lavoro. Il magistrato accolse le istanze della lavoratrice E.D.P. che chiedeva il risarcimento del danno biologico «per essere stata colpita da depressione psichica in seguito a maltrattamenti subiti durante la prestazione lavorativa» e decretava la responsabilità del datore di lavoro ai sensi dell’art. 2087 del codice civile. La sentenza è molto importante perché Ciocchetti classificò la vicenda come un caso di «mobbing» utilizzando questo termine fino a prima sconosciuto in ambito legislativo-penale. A Torino, nel 2000, nacque anche il primo «Sportello mobbing» italiano, quello della Cgil di via Pedrotti.
Senza Fili
19-04-2007, 13:27
Però sarebbe bello stare tutto il giorno seduti a mandare sms, parlare al cellulare, o andare a prendere il caffè...in un certo senso la invidio :sofico:
Giusnico
19-04-2007, 13:53
Anzi, il capo non è stato molto cattivo. Un altro la avrebbe licenziata senza pietà! :mad:
Anzi, il capo non è stato molto cattivo. Un altro la avrebbe licenziata senza pietà! :mad:
non può,è assunta e appena tornata dalla maternità.
è illegale
roller18
19-04-2007, 14:42
non può,è assunta e appena tornata dalla maternità.
è illegale
infatti....
fosse stata interinale l'avrebbe già mandata a casa...
cioè che una persona con le palle, anche se è il capo a praticare mobbing su di lui, lo denuncia all'istante ;)
si certo. dietro una tastiera tutti fenomeni, tutti con le palle. Trovatici, vittima del mobbing. poi mi racconti.:muro:
vaio-man
19-04-2007, 23:02
si certo. dietro una tastiera tutti fenomeni, tutti con le palle. Trovatici, vittima del mobbing. poi mi racconti.:muro:
nel caso di sopra col cazzo che avrei denunciato, portatile a lavoro e videogame tutto il giorno :sofico: :fuck:
sempreio
20-04-2007, 08:43
Però sarebbe bello stare tutto il giorno seduti a mandare sms, parlare al cellulare, o andare a prendere il caffè...in un certo senso la invidio :sofico:
vabbe ma voi romani ci siete abituati a girarvi le dita durante l' orario di lavoro:O
dai scherzo:D in effetti la invidio pure io, ma la gente non sa quello che ha finchè non lo perde:nono:
vBulletin® v3.6.4, Copyright ©2000-2025, Jelsoft Enterprises Ltd.