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View Full Version : [Ansia-Depressione]Official Thread


midian
20-12-2006, 21:09
salve ho creato questo thread visto il perdiodo che sto passando per riuscire a riolvere assieme a voi questo problema che come altri ci affligge in modo purtroppo pesante, voi per cosa vi deprimete?e come cercare di risolverlo :muro:

31337

misantrophia
20-12-2006, 21:15
Risolverlo?........io mi iscrivo :O

midian
20-12-2006, 21:17
Risolverlo?........io mi iscrivo :O
si anche, riunire tutto in un unico thread....alla fine troveremmo gli stessi problemi...

31337

Kharonte85
20-12-2006, 23:29
Non ho bisogno di deprimermi perche' sono da sempre infelice... :O

non sono ansioso... :cool:

ma forse vi potro' essere di aiuto... ;)

TheDarkProphet
20-12-2006, 23:30
Boh non lo so, so solo che ormai è anni che buona parte delle volte che mi corico per dormire, mi piglia una stretta allo stomaco, il cuore comincia a pompare come un disperato e mi viene paura. Non me ne sono mai fatto un problema, semplicemente ho imparato a conviverci prendendo il lettore cd/mp3 e lasciandolo suonare musica buona e sincera fino a che sopraggiunge il sonno.



Non so se considerarla ansia/panico, visto che mi viene solo, per quanto spesso, quando vado a letto. Cmq in quei momenti mi vien da pensare che sto male. A voi succede qualche volta?


Depressione? Non credo, cioè, son sempre giù, ma dio bono vorrei vedere chi non lo sarebbe con tutta la m...a che mi piove addosso costantemente :D


d!

Syd Barrett
20-12-2006, 23:43
Non so se considerarla ansia/panico, visto che mi viene solo, per quanto spesso, quando vado a letto. Cmq in quei momenti mi vien da pensare che sto male. A voi succede qualche volta?


E' un po' d'ansia... finché non è invalidante non farti grossi problemi, ma magari parlane col tuo medico.
Avrei tante cose da scrivere in merito, ma questo posto mi inibisce :stordita:

Kharonte85
20-12-2006, 23:52
Avrei tante cose da scrivere in merito, ma questo posto mi inibisce :stordita:
Scrivi scrivi...perche' ti inibisce? :stordita:

Ela
20-12-2006, 23:57
L'idea di questo thread mi piace molto! Devo confessare di essere una persona molto ansiosa! Fortunatamente riesco a nascondere questa mia ansia, anche se le persone che mi conoscono bene mi scoprono subito!!! ;)
Certe volte la sera ho talmente tanti pensieri che non riesco a dormire...la cosa che purtroppo si è accentuata con il tempo è la mia paura del buio!! Sarà grave?! :stordita:

michele21_it
21-12-2006, 01:16
ansia e a volte attacchi di panico...:O

non sono quasi mai del tutto tranquillo..:cry:

ormai ci riesco a convivere discretamente..diciamo che se mi prende un attacco di panico non mi spavento più,capisco da me che non sverrò,che la tachicardia passerà dopo poco,che l'aria in realtà non mi manca..

sono sensazioni molto spiacevoli,e lo rimangono per quanto una persona abbia imparato ad accettarle..:O

Ileana
21-12-2006, 09:31
Ansia, presente.
Depressione, a periodi, da quando sono nata.
Fino a ieri stavo bene, oggi mi sa che no.

Murakami
21-12-2006, 09:35
Non posso mancare in questo thread: sono depresso da sempre (diagnosticato e in cura), per motivi che sfuggono alla mia e altrui comprensione... :O

Ileana
21-12-2006, 09:37
Non posso mancare in questo thread: sono depresso da sempre (diagnosticato e in cura), per motivi che sfuggono alla mia e altrui comprensione... :O
Io sono giunta a conclusione che così ci nasci.
Cioè, in condizioni normali, una bambina non potrebbe/dovrebbe essere depressa. Eppure io lo sono da quando ero piccolissima, eppure non mi è mai capitato nulla di traumatico.

Murakami
21-12-2006, 09:40
Io sono giunta a conclusione che così ci nasci.
Cioè, in condizioni normali, una bambina non potrebbe/dovrebbe essere depressa. Eppure io lo sono da quando ero piccolissima, eppure non mi è mai capitato nulla di traumatico.
Probabilmente c'è un tratto genetico che ci predispone (mio padre è depresso cronico e ha tentato più volte il suicidio, così come i suoi fratelli -uno morto suicida-, i genitori ecc.), ma forse anche l'ambiente familiare gioca il suo ruolo (vedi sopra: quando sei abituato ad avere a che fare con persone depresse e vedi farmaci ad ogni cassetto che apri, ti convinci che sia una cosa normale e ti adegui... :stordita: ).

ASIA81
21-12-2006, 09:44
Io sono giunta a conclusione che così ci nasci.
Cioè, in condizioni normali, una bambina non potrebbe/dovrebbe essere depressa. Eppure io lo sono da quando ero piccolissima, eppure non mi è mai capitato nulla di traumatico.

Quoto, penso che si nasca predisposti, o forse è una questione genetica. Mia madre per anni si è curata - o meglio, ha tentato di curarsi - per eliminare la depressione.
Io da bambina scoppiavo a piangere di continuo e mi facevo venire mal di testa per essere considerata. Sono finita dal neurologo in cura per un po'...
Poi le cose sono migliorate,nel senso che attacchi di pianto incondizionati non ne ho praticamente più avuti, ma ho passato mesi a non dormire, insomma, manifestavo in altri modi. Non sono mai stata una persona tranquilla e serena, e forse dopo certe esperienze non c'è cura. Mi piace definirlo, come diceva Montale, "male di vivere", forse per rendere più poetica e leggera una cosa pesantissima.
Ora sto meglio, ma l'inquietudine di fondo non se ne andrà mai.

Murakami
21-12-2006, 09:48
Però, c'è un che di romantico in tutto ciò: io mi sento una persona a tratti privilegiata, perchè più sensibile e capace di pensieri molto profondi, per quanto mortalmente tragici... :O
Certo che sentire l'ansia che ti prende lo stomaco e dover correre in bagno non è molto romantico... :mc:

ASIA81
21-12-2006, 09:49
Però, c'è un che di romantico in tutto ciò: io mi sento una persona a tratti privilegiata, perchè più sensibile e capace di pensieri molto profondi, per quanto mortalmente tragici... :O
Certo che sentire l'ansia che ti prende lo stomaco e dover correre in bagno non è molto romantico... :mc:

*

<Straker>
21-12-2006, 09:52
Eppure io lo sono da quando ero piccolissima, eppure non mi è mai capitato nulla di traumatico.Non che tu sappia: e il fatto che tu non sappia qualcosa, non vuol dire che non sia successo ;)

Ileana
21-12-2006, 09:54
Non che tu sappia: e il fatto che tu non sappia qualcosa, non vuol dire che non sia successo ;)
Oddio, non me l'hanno mai detto, indi presumo. Spero. :mbe:

Ileana
21-12-2006, 09:54
Però, c'è un che di romantico in tutto ciò: io mi sento una persona a tratti privilegiata, perchè più sensibile e capace di pensieri molto profondi, per quanto mortalmente tragici... :O
Certo che sentire l'ansia che ti prende lo stomaco e dover correre in bagno non è molto romantico... :mc:
In effetti °_°

Murakami
21-12-2006, 09:56
Certo se i TG, ogni tanto, dessero anche spazio alle cose buone che accadono nel Mondo (e di sicuro ce ne sono tante) anzichè solo cronaca nera e la perdurante sfavorevole congiuntura economica, magari uno si sentirebbe un pò più speranzoso... :muro:

ASIA81
21-12-2006, 09:56
Oddio, non me l'hanno mai detto, indi presumo. Spero. :mbe:

Una mia amica è stata in cura da uno psicologo per anni perchè non riusciva a capire i motivi del burrascoso rapporto con il padre. Con l'ipnosi ricordò un episodio della sua infanzia, in cui il padre aveva ucciso il suo gatto.Lei aveva rimosso il ricordo, ma il risentimento nei confronti del padre si è perpetuato per 30 anni...

Ileana
21-12-2006, 09:59
Una mia amica è stata in cura da uno psicologo per anni perchè non riusciva a capire i motivi del burrascoso rapporto con il padre. Con l'ipnosi ricordò un episodio della sua infanzia, in cui il padre aveva ucciso il suo gatto.Lei aveva rimosso il ricordo, ma il risentimento nei confronti del padre si è perpetuato per 30 anni...
oIo ho rapporti buonissimi coi miei^^, indi tenderi comunque a escludere cose accadute tra le mura domestiche^^

Però :eek:

ASIA81
21-12-2006, 10:02
oIo ho rapporti buonissimi coi miei^^, indi tenderi comunque a escludere cose accadute tra le mura domestiche^^

Però :eek:

era un esempio per dire che a volte le cose che ci hanno distrutto dentro non sono per forza plateali... :)
Mi piacerebbe provare l'ipnosi, ma a parte i costi, confesso di avere un po' pauretta..

Kharonte85
21-12-2006, 10:02
Per prima cosa informiamoci un po': ;)

Ansia:
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


L'ansia è uno stato caratterizzato da una sensazione di paura non connessa ad alcuno stimolo specifico.

Si distingue dalla paura vera e propria per il fatto di essere aspecifica, vaga o derivata da un conflitto interiore. I segni somatici sono una iperattività del sistema nervoso autonomo e in generale della classica risposta del sistema simpatico di tipo "combatti o fuggi".

L'ansia è una complessa combinazione di emozioni negative che includono paura, apprensione e preoccupazione, ed è spesso accompagnata da sensazioni fisiche come palpitazioni, dolori al petto e/o respiro corto. Può esistere come disturbo cerebrale primario oppure può essere associata ad altri problemi medici, inclusi altri disturbi psichiatrici.

L'ansia sembra avere una componente cognitiva, una somatica, una emozionale e una comportamentale (Seligman, Walker & Rosenhan, 2001). La componente cognitiva comporta aspettative di un pericolo diffuso e incerto. Dal punto di vista somatico, il corpo prepara l'organismo ad affrontare la minaccia (una reazione d'emergenza): la pressione del sangue e la frequenza cardiaca aumentano, la sudorazione aumenta, il flusso sanguigno verso i più importanti gruppi muscolari aumenta e le funzioni del sistema immunitario e quello digestivo diminuiscono. Esternamente i segni somatici dell'ansia possono includere pallore della pelle, sudore, tremore e dilatazione pupillare.

Dal punto di vista emozionale, l'ansia causa un senso di terrore o panico, nausea e brividi. Dal punto di vista comportamentale, si possono presentare sia comportamenti volontari che involontari, diretti alla fuga o all'evitare la fonte dell'ansia. Questi comportamenti sono frequenti e spesso non-adattivi, dal momento che sono i più estremi nei disturbi d'ansia. Comunque l'ansia non sempre è patologica o non-adattiva: è un'emozione comune come la paura, la rabbia, la tristezza e la felicità, ed è una funzione importante in relazione alla sopravvivenza.

Si pensa che i circuiti neurali che coinvolgono l'amigdala e l'ippocampo soggiacciano all'ansia (Rosen & Schulkin, 1998). Quando i soggetti vengono sottoposti a stimoli spiacevoli e potenzialmente dannosi come odori o gusti ripugnanti, le scansioni PET eseguite su di loro mostrano flussi sanguigni aumentati nell'amigdala (Zald & Pardo, 1997; Zald, Hagen & Pardo, 2002). In questi studi, i partecipanti riportarono anche un'ansia moderata. Questo potrebbe indicare che l'ansia è un meccanismo protettivo progettato per prevenire un comportamenti potenzialmente dannosi per l'organismo come nutrirsi di cibo avariato. Se l'ansia ricorre cronicamente e questa ha un forte impatto sulla vita di una persona, si può diagnosticare un disturbo d'ansia. I più comuni sono il disturbo d'ansia generalizzata (DAG), il disturbo di panico (DP), la fobia sociale, le fobie specifiche, il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) e il disturbo post-traumatico da stress (DPTS).

Diagnosi

Una buona anamnesi e una visita medica sono essenziali per la diagnosi iniziale di qualunque disturbo d'ansia per poter escludere qualunque condizione medica trattabile che potrebbe provocare gli stessi sintomi dell'ansia. Una storia familiare di disturbi d'ansia o altre malattie psichiatriche rafforza la probabilità di un disturbo d'ansia. Siccome vi è una forte associazione dell'ansia con altri problemi psichiatrici, compresi l'abuso di sostanze e la depressione, la visita medica dovrebbe comprendere il controllo della presenza di uso di droghe iniettate intravena e precedenti episodi di autolesionismo.

Diagnosi per mezzo degli esami del sangue

Nel 2005 un'equipe di ricercatori dell'Hebrew University di Gerusalemme sviluppò un metodo per scoprire i disturbi d'ansia facendo un semplice esame del sangue. Il gruppo, guidato dal professor Hermona Soreg, decano della facoltà di Scienze alla Hebrew University, creò un indice che calcolava i livelli ottimali di AChE, BChE e PON in rapporto all'età, alla BMI ed altri fattori rilevanti.

Disturbo di ansia generalizzato

Il disturbo di ansia generalizzato è un disturbo cronico comune che interessa due donne per ogni uomo colpito e può portare ad una menomazione considerevole (Brawman-Mintzer & Lydiard, 1996, 1997). Come implica il nome, il disturbo di ansia generalizzato è caratterizzato da una ansia durevole che non è concentrata su un particolare oggetto o situazione. In altre parole è aspecifica o fluttuante. Le persone che hanno questo disturbo si sentono di temere qualcosa ma sono incapaci di esprimere specificatamente di che paura si tratti. Temono costantemente e trovano molto difficile controllare le loro preoccupazioni. A causa della tensione muscolare persistente e le reazioni autonomiche alla paura, possono sviluppare emicrania, palpitazioni, vertigini e insonnia. Questi disturbi fisici, combinati alla intensa ansia di lunga durata, rendono difficile il compito di affrontare le normali attività quotidiane.

Disturbo di panico

Con il disturbo di panico, una persona soffre di brevi attacchi di terrore e apprensione intensi che causano tremore e scosse, vertigini e difficoltà respiratorie. Chi è spesso colpito da improvvisi accessi di ansia intensa potrebbe essere afflitto da questo disturbo. L'APA, cioè American Psychiatric Association (2000), definisce l'attacco di panico come una paura o disagio che incomincia bruscamente e ha il suo picco in 10 minuti o meno.

Sebbene gli attacchi di panico qualche volta sembrino venire fuori dal nulla, generalmente capitano dopo esperienze spaventose, stress prolungato o perfino dopo esercizio fisico. Molte persone che hanno attacchi di panico (specialmente il primo) pensano di avere avuto un attacco di cuore e spesso finiscono dal loro medico o al pronto soccorso. Perfino se tutti gli esami risultano nella norma, le persone si preoccupano ancora, con le manifestazioni fisiche dell'ansia che da sole rinforzano il loro timore che ci sia qualcosa che non vada per il verso giusto nel corpo. La consapevolezza estrema di qualunque piccola cosa che capita o che cambia nel corpo può produrre dei momenti stressanti.

I normali cambiamenti nella frequenza cardiaca, come quando si sale una rampa di scale verrà notata da un paziente di disturbo di panico e lo porterà a pensare che qualcosa non va con il cuore o che sta per avere un altro attacco di panico. Qualcuno comincia a preoccuparsi eccessivamente e lascia perfino il lavoro o si rifiuta di uscire da casa. Il disturbo di panico può essere diagnosticato quando diversi attacchi apparentemente spontanei portano l'individuo ad essere preoccupato sui futuri attacchi. Una complicazione comune del disturbo di panico è l'agorafobia, ansia riguardo l'essere in una situazione da cui la via d'uscita è difficile o imbarazzante (Craske, 2000; Gorman, 2000).

Approfondimento: http://it.wikipedia.org/wiki/Attacchi_di_panico

Fobia

Questa categoria riguarda una forte e irrazionale paura ed evitamento di un oggetto o situazione. La persona sa che la paura è irrazionale tuttavia l'ansia rimane. Il disturbo fobico differisce dal disturbo di ansia generalizzata e dal disturbo da panico perché vi è uno stimolo o situazione specifici che elicita una forte risposta di paura. Si immagini come ci si sentirebbe ad essere talmente spaventati da un ragno da tentare di saltare fuori da un'auto in corsa per fuggire via da esso. Questo mostra cosa potrebbe sentire una persona che soffre di una fobia.

Le persone che hanno una fobia, hanno anche un'immaginazione particolarmente potente, tanto che anticipano vividamente conseguenze terrificanti nel caso in cui incontrassero oggetti come coltelli, ponti, sangue, posti chiusi o certi animali. Questi individui riconoscono che le loro paure sono eccessive e irragionevoli ma sono generalmente incapaci di controllare la loro ansia. Oltre alle fobie specifiche, come la paura dei coltelli, ratti o ragni, vi è un'altro tipo di fobia, conosciuta con il nome di fobia sociale. Gli individui con questo disturbo sperimentano una paura intensa di essere valutati negativamente dagli altri o di essere imbarazzati in pubblico a causa di atti impulsivi.

Quasi tutti sperimentano la “paura del palcoscenico” quando parlano o si esibiscono di fronte ad un gruppo. Ma le persone che soffrono di fobia sociale diventano così ansiosi che la performance è fuori questione. Di fatto, la loro paura del giudizio pubblico e la potenziale umiliazione diventa così pervasiva che la vita normale è impossibile (den Boer 2000; Margolis & Swartz, 2001). Un'altra forma di fobia sociale è la “timidezza d'amore” che colpisce alcuni uomini. Le persone colpite si trovano incapaci di cominciare una relazione intima adulta (Gilmartin 1987).

Approfondimento: http://it.wikipedia.org/wiki/Fobia

Disturbo ossessivo-compulsivo

Il disturbo ossessivo-compulsivo è un disturbo d'ansia caratterizzato da ossessioni e/o compulsioni. Le ossessioni sono pensieri o immagini angoscianti e ripetitivi che l'individuo spesso realizza essere senza senso. Le compulsioni sono comportamenti ripetitivi che la persona si sente costretta a compiere per alleviare l'ansia. Un esempio sarebbe l'ossessione di pulizia estrema e la paura di contaminazione che può portare alla compulsioni di lavarsi le mani centinaia di volte al giorno. Un altro esempio può essere l'ossessione che la propria porta sia non chiusa a chiave, che può portare al costante controllare e ricontrollare le porte.

Approfondimento: http://it.wikipedia.org/wiki/Disturbo_ossessivo-compulsivo

Trattamento

La terapia d'elezione per l'ansia consiste nella prescrizione di farmaci ansiolitici e/o psicoterapia breve basata su tecniche cognitive e comportamentali. Una combinazione delle due può essere più efficace di una delle due presa da sola.

Terapia

Terapia farmacologica

I sintomi acuti dell'ansia sono spesso controllati con farmaci ansiolitici come le benzodiazepine. Il diazepan (valium) era uno dei primi farmaci di questo tipo. Oggi vediamo una vasta serie di farmaci anti-ansia che sono basati su benzodiazepine, sebbene solo due sono state approvate per gli attacchi di panico, Klonopin e Xanax. Tutte le benzodiazepine provocano assuefazione e l'uso prolungato dovrebbe essere attentamente monitorato da un medico, preferibilmente uno psichiatra. È molto importante che una volta messo a regime l'uso regolare di benzodiazepine, l'utente non dovrebbe interrompere la cura bruscamente.

Alcuni dei SSRI (selective serotonin reuptake inhibitors) sono stati usati con vari gradi di successo per curare pazienti che hanno ansia cronica, i migliori risultati si sono visti con quelli che esibiscono sintomi di depressione clinica e contemporaneamente un disturbo di ansia generalizzata. I beta-bloccanti vengono anche usati per curare i sintomi somatici associati con l'ansia, specialmente l'insicurezza della “paura del palcoscenico”.

Molti studiosi credono che le benzodiazepine e altri farmaci anti-ansia siano eccessivamente prescritti e portano potenzialmente assuefazione. Il fatto che la classe delle benzodiazepine portino dipendenza diventò chiaro nella metà degli anni sessanta, quando il Valium (diazepan), il primo psicofarmaco della sua classe ad essere approvato dalla FDA (Federal Drug Administration), che risultò in migliaia di persone che rapidamente mostravano i sintomi classici della dipendenza quando veniva usato costantemente per più di una settimana o due.

La benzodiazepina che porta dipendenza più delle altre sembra essere Xanax a causa del suo inizio rapido e la emivita nel flusso sanguigno. Lo Xanax ha anche la dubbia prerogativa di essere la sola benzodiazepina che richiede il ricovero in ospedale in caso di interruzione come precauzione contro gli attacchi pericolosi e qualche volta fatali che sono parte del processo di disintossicazione. Nessun altro farmaco in questa classe ha mostrato questo effetto collaterale mortale, sebbene l'interruzione brusca di qualunque benzodiazepina può risultare in dolore allo stomaco, crampi, aumento dell'ansia, insonnia ed altri segni della privazione.

Psicoterapia cognitivo-comportamentale

La psicoterapia cognitivo-comportamentale, è una delle più diffuse psicoterapie fra le psicoterapie efficaci per la cura dell'ansia. L'obiettivo del terapeuta cognitivo-comportamentale è di ridurre il comportamento di evitamento ed aiutare il paziente a sviluppare abilità di coping (fronteggiare le situazioni). Questo può comportare:

* Sfidare credenze false o auto-lesionistiche
* Sviluppare l'abilità di parlare a sé stessi in modo positivo (self-talk positivo)
* Sviluppare la sostituzione di pensieri negativi
* Desensibilizzazione sistematica (usata principalmente per l'agorafobia e le fobie specifiche)
* Fornire conoscenza al paziente che lo aiuterà a fronteggiare le situazioni (per esempio se qualcuno soffre di attacchi di panico, gioverà l'informazione che le palpitazioni in se stesse, anche se rapide e prolungate sono del tutto innocue).

Bisognerebbe notare che, al contrario delle prescrizioni mediche, l'efficacia della terapia cognitivo-comportamentale dipende da vari fattori soggettivi come la competenza del terapeuta. Oltre alla terapia convenzionale, vi sono dei programmi cognitivo-comportamentali che i pazienti possono svolgere a casa come parte della loro cura.

Altre strategie di coping

Una varietà di integrazioni e farmaci senza ricetta sono anche usati per le loro presunte proprietà anti-ansia, anche se vi sono poche prove che sostengono queste affermazioni. Si ritiene che alcune erbe abbiano principi anti-ansia, come la radice di valeriana o la camomilla. Alcuni metodi di terapia breve strategica si stanno affermando velocemente per la loro comprovata efficacia e perché risultano essere molto meno dispendiosi in termini di tempo e decisamente più economici rispetto alle tradizionali forme di psicoterapia. Integrazioni alimentari per combattere l'ansia includono il magnesio e le vitamine del complesso B. Alcune attenzioni a sé stessi e le tecniche di rilassamento giocano un ruolo importante nell'alleviare i sintomi dell'ansia. Per esempio:

* Una dieta appropriata – Questo comprende la riduzione del consumo di caffeina, zucchero e, in generale, un miglioramento delle abitudini alimentari. La riduzione della caffeina dovrebbe essere graduale. Alcuni che soffrono di ansia riferiscono riduzioni considerevoli nella loro ansia semplicemente prendendo queste misure.
* Esercizio fisico – Si pensa che un po' di esercizio allevia lo stress. Chi soffre d'ansia dovrebbe notare che le palpitazioni di cuore durante l'esercizio fisico possono scatenare un attacco di panico quindi, probabilmente, è meglio sviluppare gradualmente un esercizio di routine all'interno di un programma cognitivo-comportamentale.
* Ridere
* Tecniche di respirazione.
* Sonno appropriato.
* Tecniche di rilassamento – Uno stato di rilassamento può essere raggiunto con l'aiuto di registrazioni di auto-ipnosi, training autogeno, yoga, meditazione. Ci sono una serie di libri specializzati nella gestione dello stress.
* Gestione dello stress – Questo può comportare cambiamenti nello stile di vita e nella gestione del tempo. Ci sono un numero di libri specializzati nello stress management.
* Strategie per affrontare gli attacchi di panico. Strategie specifiche per trattare con gli attacchi di panico, come una tecnica di respirazione adatta e self-talk rassicurante.
* La ricerca del significato e dello scopo – Alcuni esperti hanno indicato che l'ansia generalizzata residua può essere il risultato di una specie di noia dell'esistenza. Essi raccomandano di cercare un'occupazione che il paziente trova significativa.

Le bevande alcoliche sono probabilmente la sostanza più usata per l'alleviamento dell'ansia. Coloro i quali soffrono d'ansia dovrebbe essere messi in guardia che l'alcol è anche un potente depressivo ed ha una pletora di effetti collaterali fastidiosi e pericolosi oltre a provocare assuefazione.

Psicoterapia

È stato dimostrato che la psicoterapia è più efficace di ogni altro tipo di terapia da sola nel disturbi dell'ansia ed alle sue conseguenze sull'organismo.

Le psicoterapie possibili sono diverse, per esempio:

1. Psicoterapia ericksoniana
2. Psicoterapia cognitivo-comportamentale
3. Psicoanalisi
4. Psicoterapia sistemico-relazionale

Ansia da esami

L'ansia da esami è l'inquietudine, l'apprensione o il nervosismo sentito dagli studenti che hanno paura di fallire un esame. Gli studenti che soffrono ansia da esami possono provare: l'associazione tra i voti e il valore personale, essere imbarazzati da un insegnante, frequentare una classe che è oltre le proprie possibilità, la paura dell'alienazione da parenti o amici, la pressione del tempo o la sensazione di perdita di controllo. Nell'ansia possono essere presenti componenti emotive, cognitive, comportamentali e fisiche. Sono comuni sudorazione, vertigini, emicrania, tachicardia, nausea, giocherellare nervosamente e tamburellare su un piano. Un livello di attivazione ottimale è necessario per completare al meglio un compito come un esame; comunque, quando l'ansia o il livello di attivazione eccede quello ottimale, il risultato è un declino della performance.


Che ne dite di metterlo nel primo post?

Kharonte85
21-12-2006, 10:08
Depressione (psicologia)

La depressione è quell'insieme di sintomi psichici e fisici caratterizzati da una diminuzione da lieve a grave del tono dell'umore, talvolta associata ad ideazioni di tipo suicida od autolesionista, notevole diminuzione delle capacità di concentrazione ed estrema ed immotivata prostrazione fisica.

Può essere di tipo unipolare, quando l'umore si mantiene basso e sono presenti rallentamento psicomotorio ed alterazioni del ciclo sonno veglia mentre la melanconia è prevalente nelle prime ore del mattino; di tipo maniaco-depressivo, altrimenti nota come sindrome bipolare, di tipo nevrotico o di tipo reattivo, detta anche reazione depressiva, comune reazione umana a fattori di stress o shock emotivi.

Cause

Sebbene i meccanismi interni alla base della Depressione siano attualmente sconosciuti, è ormai accertato che la malattia è in genere scatenata da un periodo di stress, sia esso negativo che positivo. La malattia infatti si può innescare durante alcune fasi importanti della vita: Un lutto, un licenziamento, un grande dispiacere ma anche dopo un innamoramento, una grossa vincita.

L'evento che innesca la depressione è definito "Stressor". Comunque affinché la Depressione si inneschi in pianta stabile è necessaria la predisposizione genetica. Se la malattia guarisce senza alcun trattamento si definisce Depressione Reattiva. Se la malattia si innesca senza alcun evento scatenante è definita Depressione Endogena.

Diagnosi

I tre principali mediatori chimici coinvolti nella depressione e come essi interagiscono nella patogenesi depressiva

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/5/51/Depressione_Mediatori_Chimici.jpg


Il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, quarta edizione (DSM-IV), propone i seguenti criteri per la diagnosi di depressione maggiore (unipolare):

1. Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno, come riportato dal soggetto o come osservato da altri.
2. Marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno.
3. Significativa perdita di peso, in assenza di una dieta, o significativo aumento di peso, oppure diminuzione o aumento dell'appetito quasi ogni giorno.
4. Insonnia o ipersonnia quasi ogni giorno.
5. Agitazione o rallentamento psicomotorio quasi ogni giorno.
6. Faticabilità o mancanza di energia quasi ogni giorno.
7. Sentimenti di autosvalutazione oppure sentimenti eccessivi o inappropriati di colpa quasi ogni giorno.
8. Diminuzione della capacità di pensare o concentrarsi, o difficoltà a prendere decisioni, quasi ogni giorno.
9. Ricorrenti pensieri di morte, ricorrente ideazione suicida senza elaborazione di piani specifici, oppure un tentativo di suicidio o l'elaborazione di un piano specifico per commettere suicidio

Trattamento

Terapia farmacologica

La terapia d'elezione è a base di farmaci antidepressivi (solitamente SSRI, NSRI, NaSSa, SSNRI e Litio), per quanto meno recenti molto utili anche Triciclici ed i meno maneggevoli iMAO (Reversibili e Non).

I principali neurotrasmettitori implicati nella malattia depressiva sono stati identificati in Serotonina, Noradrenalina e Dopamina e sembra ormai accertato che la depressione sia causata dall'insufficiente disponibilità di uno o più di questi tre.

Psicoterapia

È stato dimostrato che la psicoterapia in associazione alla cura farmacologica è più efficace di ogni altro tipo di terapia da sola nel disturbo depressivo maggiore. Le psicoterapie possibili sono diverse, per esempio:

1. Terapia cognitiva
2. Terapia comportamentale
3. Terapia a orientamento psicoanalitico
4. Psicoterapia di sostegno
5. Terapia di gruppo
6. Terapia familiare
7. Comicoterapia
8. Neurotecnologia
9. Meditazione
10. Training Autogeno

Molti psichiatri ritengono che la psicanalisi freudiana o postfreudiana sia poco o per nulla indicata in patologie che hanno una matrice biologica come la depressione o il disturbo bipolare.

E. Fuller Torrey, definito dal Washington Post "il più famoso psichiatra americano", scrivendo in "Witchhdoctors and Psychiatrists" (1986) ha sostenuto che le teorie psicoanalitiche non hanno un fondamento scientifico superiore a quello delle teorie dei guaritori indigeni tradizionali. Difatti, un numero crescente di scienziati considera la psicoanalisi una pseudoscienza ( F. Cioffi, 1998).

Proprio la matrice biologica ci fa comprendere come sia essenziale una cura basata su farmaci antidepressivi che vanno ad agire sulla chimica cerebrale e più esattamente sui meccanismi di neurotrasmissione e ricezione. Appare chiaro quindi che i farmaci non vanno a curare solo i sintomi ma i meccanismi che hanno generato il disturbo depressivo.

Terapia elettroconvulsivante

Nei casi di farmacoresistenza o di impossibilità a somministrare antidepressivi di sorta, un modello di trattamento discusso è rappresentato dalla terapia elettroconvulsiva (elettroshock). Secondo qualcuno è efficace, nel caso delle forme più gravi del disturbo, ma non tiene affatto conto dei fattori secondari e della soggettività del paziente di un trattamento così traumatico. Tuttavia l' elettroschock risulta ancora oggi lo strumento terapeutico più efficace con oltre l'85% di successi terapeutici in termini di rimessione. Il problema dell'ECT risulta essere quello relativo alla non prevenzione delle ricadute, che dopo questo genere di terapia sembrano essere frequenti.

Terapie nuove e sperimentali

La food and drugs administration nel 2005 ha approvato la stimolazione profonda come terapia per quei soggetti che non hanno risposto almeno a tre cicli di farmcaci. Si tratta di elettrodi impiantati che fanno fluire una continua ma impercettibile scossa al cervello favorendo una maggiore concentrazione dei neurotrasmettitori deficitari. In italia tale metodologia non è attualmente in uso per la depressione se non per alcuni casi specifici sperimentali mentre è usata per curare alcuni casi di parkinsonismo e cefalea a grappolo. Tuttavia in casi del tutto speciali ai depressi non responder viene praticata la stimolazione chirurgica del nervo vago, attraverso cui passano i neurotrasmettitori la cui deficenza porta a disturbo depressivo. Un altra terapia sperimentale ma non ancora approvata è lo schock magnetico (simile all' elettroschok ma la convulsione viene provocata da campi magnetici e non campi elettrici con minori effetti collaterali)

Idem per questo... :D

Kharonte85
21-12-2006, 10:10
Forse valeva la pena di separare gli argomenti... :D

In ogni caso vi ricordo che wikipedia non è una bibbia...pero' su queste cose, per dare un idea, non è male...

Se avro' piu' tempo in futuro postero' qualcosa di piu' specifico e di mio... :)

<Straker>
21-12-2006, 10:11
Oddio, non me l'hanno mai detto, indi presumo. Spero. :mbe:Io ti riporto un episodio simile a quello che ti ha menzionato Asia: una mia parente soffriva di episodi di ansia frequenti e fastidiosi -ora come ora non saprei dirti se soffriva anche di attacchi di panico, ma se vuoi mi informo.
Tre/quattro anni fa ha deciso di affidarsi alla psicoterapia, durante la quale e' riuscita a venire a conoscenza di un episodio traumatico del suo passato (era stata male e l'avevano portata in ospedale, e aveva anche rischiato la pelle) che aveva completamente rimosso dalla memoria. Da quel momento ha iniziato a "guarire" (le virgolette sono d'obbligo) ;) e ora sta benissimo :)

<Straker>
21-12-2006, 10:13
era un esempio per dire che a volte le cose che ci hanno distrutto dentro non sono per forza plateali... :) Vero :)
Mi piacerebbe provare l'ipnosi, ma a parte i costi, confesso di avere un po' pauretta..Provare l'ipnosi finalizzata a cosa? E paura di cosa? :)

Kharonte85
21-12-2006, 10:14
Io ti riporto un episodio simile a quello che ti ha menzionato Asia: una mia parente soffriva di episodi di ansia frequenti e fastidiosi -ora come ora non saprei dirti se soffriva anche di attacchi di panico, ma se vuoi mi informo.
Tre/quattro anni fa ha deciso di affidarsi alla psicoterapia, durante la quale e' riuscita a venire a conoscenza di un episodio traumatico del suo passato (era stata male e l'avevano portata in ospedale, e aveva anche rischiato la pelle) che aveva completamente rimosso dalla memoria. Da quel momento ha iniziato a "guarire" (le virgolette sono d'obbligo) ;) e ora sta benissimo :)
Vero...non è raro che all'origine ci sia un ricordo traumatico rimosso...

Ileana
21-12-2006, 10:18
Io ti riporto un episodio simile a quello che ti ha menzionato Asia: una mia parente soffriva di episodi di ansia frequenti e fastidiosi -ora come ora non saprei dirti se soffriva anche di attacchi di panico, ma se vuoi mi informo.
Tre/quattro anni fa ha deciso di affidarsi alla psicoterapia, durante la quale e' riuscita a venire a conoscenza di un episodio traumatico del suo passato (era stata male e l'avevano portata in ospedale, e aveva anche rischiato la pelle) che aveva completamente rimosso dalla memoria. Da quel momento ha iniziato a "guarire" (le virgolette sono d'obbligo) ;) e ora sta benissimo :)
IO con trauma intendevo più una cosa come quella del gatto.
Sono perfettamente a conoscenza del fatto d'essere stata molto male da piccola. Non ho camminato fino ai 2 anni, e non ho mai nemmeno gattonato. E parte del mio "malessere", soprattutto quello che riguarda l'interagire con le altre persone lo devo a questo e mi sono anche adeguatamente curata, e infatti ora sto molto meglio da questo punto di vista.

Kharonte85
21-12-2006, 10:18
era un esempio per dire che a volte le cose che ci hanno distrutto dentro non sono per forza plateali... :)
Mi piacerebbe provare l'ipnosi, ma a parte i costi, confesso di avere un po' pauretta..
L'ipnosi non è pericolosa...ne hai un idea un po' distorta forse...

Cito ancora wikipedia:

Pregiudizi

Fra i pregiudizi diffusi sull'ipnosi (da cui derivano le riserve di alcuni pazienti) vi è quello secondo cui essa consentirebbe il controllo della mente. Questa idea, che corrisponde all'immagine dell'ipnosi riportata più frequentemente nella narrativa, nel cinema e nella fiction in generale, è fuorviante. Più corretto è dire che l'ipnosi fa vivere al soggetto un'esperienza immaginaria o allucinatoria, senza tuttavia modificarne la personalità (e quindi, per esempio, la volontà o i principi morali).

ASIA81
21-12-2006, 10:20
Vero :)
Provare l'ipnosi finalizzata a cosa? E paura di cosa? :)


Io so esattamente qual'è la causa del mio malessere però penso di non ricordare delle cose. Avrei voglia di far uscire dall'armadio certi scheletri che son sicura ci siano ma non li riesco a focalizzare.
Paura di scoprire qualcosa di peggiore di quel che immagino...

Kharonte85
21-12-2006, 10:25
oIo ho rapporti buonissimi coi miei^^, indi tenderi comunque a escludere cose accadute tra le mura domestiche^^

Però :eek:
Un mio conoscente che pratica ipnosi...mi disse che circa il 50% dei suoi pazienti ha avuto (o immaginato) e rimosso un episodio di abuso sessuale in famiglia...

Attenzione: Il che non vuol dire che il 50% delle persone su questa terra hanno subito/immaginato abusi...ma solo il 50% di persone che manifestano problemi evidenti (gli arrivano i casi piu' disperati) e che si sono fatti curare...

Kharonte85
21-12-2006, 10:26
Io so esattamente qual'è la causa del mio malessere però penso di non ricordare delle cose. Avrei voglia di far uscire dall'armadio certi scheletri che son sicura ci siano ma non li riesco a focalizzare.
Paura di scoprire qualcosa di peggiore di quel che immagino...
E allora tieniti le tue nevrosi... :O

Questa paura è tipica delle donne... :what:

Murakami
21-12-2006, 10:31
In estrema sintesi, vorrei portare la mia personale esperienza.
Fin da bambino sono stato molto ansioso, nervoso ed angosciato: mi terrorizzava l'asilo e poi la scuola, con evidente manifestazioni psicosomatiche (gravi problemi di stomaco, balbuzie, insonnia ecc.). Approdato poi all'Università, i sintomi si sono aggravati in corrispondenza di ogni esame, al punto da costringermi ad uno stop forzato a soli 3 passi dalla meta (pausa che perdura tutt'oggi, per manifesta incapacità di affrontare lo stress derivante dalla preparazione finalizzata e dal momento nel quale vengo giudicato).
Conosco poi una ragazza della quale mi innamoro: la burrascosa relazione che ne seguirà e la drammatica conclusione del rapporto acuiscono enormemente la mia atavica insicurezza, facendomi sprofondare in un baratro di depressione dal quale solo anni di psicoterapia e psicofarmaci riusciranno a risollevarmi...ma solo parzialmente, perchè le cicatrici me le porto sempre dentro e mi accompagneranno per tutta la vita.
Che cosa si può fare? Per quello che ci ho capito io, scavare nel passato può essere utile, ma a volte anche controproducente: lo psicologo può aiutare, ma più per l'equilibrato e neutro confronto con un'entità sconosciuta (che produce un effetto radicalmente diverso dallo sfogo con un amico) che per supposte illuminanti capacità del professionista.
I farmaci? Servono, c'è poco da dire: alcuni pensieri che un tempo mi ferivano come coltelli adesso rimbalzano via come onde sugli scogli... non è che non li avverta più, ma non riescono ad insinuarsi nelle profondità del mio animo. Gli effetti collaterali, però, sono molto pesanti: un'esistenza da ameba non è, per lo più, una prospettiva di vita desiderabile e, a volte, ci si accorge della propria apatia solo quando si interrompe la medicina o si riduce la dose (la terapia, se non adeguatamente bilanciata e controllata, può persino aggravare la depressione)...a tutti gli effetti, ci si sente tornati alla vita...la quale, però, spesso riprende a far male.
La mia soluzione? Per quanto possibile, fare ciò che ci fa star bene: nel mio caso, andare in canile e coccolarmi tutti i cani che posso, fino a quando il loro odore non mi penetra sotto la pelle e lo sento anche quando torno a casa.

<Straker>
21-12-2006, 10:35
IO con trauma intendevo più una cosa come quella del gatto.
Un trauma e' qualunque cosa che ci ha provocato un dolore, un'emozione cosi' forte da non poter essere sopportato a livello cosciente, e quindi viene rimosso. Non potendo pero' essere dimenticato, viene immagazzinato nell'inconscio, da dove continua a farsi sentire nei modi piu' strani.

<Straker>
21-12-2006, 10:37
Avrei voglia di far uscire dall'armadio certi scheletri che son sicura ci siano ma non li riesco a focalizzare.
Paura di scoprire qualcosa di peggiore di quel che immagino...Le cose ci fanno paura solo quando non le conosciamo: quando le vediamo alla luce del sole, vediamo esattamente come sono, e smettono di farci paura ;)

Murakami
21-12-2006, 10:39
Le cose ci fanno paura solo quando non le conosciamo: quando le vediamo alla luce del sole, vediamo esattamente come sono, e smettono di farci paura ;)
Non generalizziamo: io ho una paura folle del dolore fisico proprio perchè l'ho provato e lo conosco.

<Straker>
21-12-2006, 10:42
Non generalizziamo: io ho una paura folle del dolore fisico proprio perchè l'ho provato e lo conosco.Si parlava di malesseri psicologici, non di dolore fisico: quello lo rifuggiamo tutti :D
(ci sono anche i masochisti pero') :asd:

Murakami
21-12-2006, 10:48
Si parlava di malesseri psicologici, non di dolore fisico: quello lo rifuggiamo tutti :D
(ci sono anche i masochisti pero') :asd:
Perchè, secondo te un ricordo non può far male? Non lo si deve temere? Ripeto: a volte scavare nel passato è utile, a volte controproducente (per pacifica ammissione di tutti gli psicologi che ho frequentato e conosciuto).
Nulla è più reale di ciò che esiste nella nostra mente.

<Straker>
21-12-2006, 10:49
Perchè, secondo te un ricordo non può far male? Non lo si deve temere? Ripeto: a volte scavare nel passato è utile, a volte controproducente (per pacifica ammissione di tutti gli psicologi che ho frequentato e conosciuto).
Nulla è più reale di ciò che esiste nella nostra mente.Mi sa che stiamo dicendo la stessa cosa ;)

midian
21-12-2006, 13:45
porca miseria, alla fine mi sento di non essere solo....
si potrebbe parlare qua anche delle vostre storie di cui avete avuto ansia e dire come avete risolto se avete risolto :)

31337

Xalexalex
21-12-2006, 17:42
Thread interessante :D
Non so se sono ansioso, ma non ho mai manifestazioni particolari di agitazione o simile.. Depresso per fortuna no, al massimo un po' pigro :|

Ileana
21-12-2006, 17:51
porca miseria, alla fine mi sento di non essere solo....
si potrebbe parlare qua anche delle vostre storie di cui avete avuto ansia e dire come avete risolto se avete risolto :)

31337
IO in parte ho risolto con l'omeopatia.
Durante la maturità sono dimagrita più di 5kg, con l'omeopatia sono riuscita a tenere la cosa sottocontrollo.
Certo, non fa miracoli, ma aiuta.

Kharonte85
21-12-2006, 17:57
IO in parte ho risolto con l'omeopatia.
Durante la maturità sono dimagrita più di 5kg, con l'omeopatia sono riuscita a tenere la cosa sottocontrollo.
Certo, non fa miracoli, ma aiuta.
:doh:

Evidentemente reagisci bene all'effetto placebo...

NeferAket
21-12-2006, 18:52
ok... iscritta... :D
soffro di depressione da quando ho 12 anni, ma gli ultimi mesi mesi sono veramente stati brutti...inizierò una nuova terapia a metà gennaio, inizi febbraio...
:sperem: speriamo bene :)

sempreio
21-12-2006, 19:36
In estrema sintesi, vorrei portare la mia personale esperienza.
Fin da bambino sono stato molto ansioso, nervoso ed angosciato: mi terrorizzava l'asilo e poi la scuola, con evidente manifestazioni psicosomatiche (gravi problemi di stomaco, balbuzie, insonnia ecc.). Approdato poi all'Università, i sintomi si sono aggravati in corrispondenza di ogni esame, al punto da costringermi ad uno stop forzato a soli 3 passi dalla meta (pausa che perdura tutt'oggi, per manifesta incapacità di affrontare lo stress derivante dalla preparazione finalizzata e dal momento nel quale vengo giudicato).
Conosco poi una ragazza della quale mi innamoro: la burrascosa relazione che ne seguirà e la drammatica conclusione del rapporto acuiscono enormemente la mia atavica insicurezza, facendomi sprofondare in un baratro di depressione dal quale solo anni di psicoterapia e psicofarmaci riusciranno a risollevarmi...ma solo parzialmente, perchè le cicatrici me le porto sempre dentro e mi accompagneranno per tutta la vita.
Che cosa si può fare? Per quello che ci ho capito io, scavare nel passato può essere utile, ma a volte anche controproducente: lo psicologo può aiutare, ma più per l'equilibrato e neutro confronto con un'entità sconosciuta (che produce un effetto radicalmente diverso dallo sfogo con un amico) che per supposte illuminanti capacità del professionista.
I farmaci? Servono, c'è poco da dire: alcuni pensieri che un tempo mi ferivano come coltelli adesso rimbalzano via come onde sugli scogli... non è che non li avverta più, ma non riescono ad insinuarsi nelle profondità del mio animo. Gli effetti collaterali, però, sono molto pesanti: un'esistenza da ameba non è, per lo più, una prospettiva di vita desiderabile e, a volte, ci si accorge della propria apatia solo quando si interrompe la medicina o si riduce la dose (la terapia, se non adeguatamente bilanciata e controllata, può persino aggravare la depressione)...a tutti gli effetti, ci si sente tornati alla vita...la quale, però, spesso riprende a far male.
La mia soluzione? Per quanto possibile, fare ciò che ci fa star bene: nel mio caso, andare in canile e coccolarmi tutti i cani che posso, fino a quando il loro odore non mi penetra sotto la pelle e lo sento anche quando torno a casa.


:doh: ma non sarebbe per te meglio una terapia di 3-4 mesi in russia o a cuba o meglio ancora in tutti e due i posti e chiavare come un forsennato? :read:

Kharonte85
21-12-2006, 20:04
ok... iscritta... :D
soffro di depressione da quando ho 12 anni, ma gli ultimi mesi mesi sono veramente stati brutti...inizierò una nuova terapia a metà gennaio, inizi febbraio...
:sperem: speriamo bene :)
:friend:

Che tipo di terapia? (sempre se ti va di dirlo... :) )

deggungombo
21-12-2006, 21:12
salve ho creato questo thread visto il perdiodo che sto passando per riuscire a riolvere assieme a voi questo problema che come altri ci affligge in modo purtroppo pesante, voi per cosa vi deprimete?e come cercare di risolverlo :muro:

31337l'ansia mi viene solo quando so di non aver fatto il massimo e di essere stato irresponsabile in determinate situazioni...
per il resto sono sereno come una pasqua

Murakami
21-12-2006, 21:32
:doh: ma non sarebbe per te meglio una terapia di 3-4 mesi in russia o a cuba o meglio ancora in tutti e due i posti e chiavare come un forsennato? :read:
Cosa credi, che non abbia già provato? :D
Scherzo, ma solo in parte: tra le tante, più o meno inconscie, richieste di aiuto, ho anche frequentato un gran numero di ragazze, cercando di trovare in loro qualcosa che sopperisse alle mie manchevolezze...senza successo, ovviamente.

NeferAket
21-12-2006, 22:18
:friend:

Che tipo di terapia? (sempre se ti va di dirlo... :) )

:) è un pochino complicato dirlo.... purtroppo non posso permettermi di scegliere il professionista in quanto al momento sono disoccupata e devo andare a tentativi con quello che passa l' Asl... so che ce ne sono di bravissimi anche lì...
Quello che vorrei fare è "rieducare" il modo di pensare e sconfiggere l' ansia, ma per questo i farmaci non bastano, e non sono molti gli analisti disposti a farlo, ma per me sarebbe un gran passo avanti.
Ho la fortuna di avere la cognata del mio compagno che lavora in una cooperativa per conto delle Asl, e spero che almeno lei possa indirizzarmi da qualcuno che possa aiutarmi concretamente...
il casino è che se chi mi trovo davanti mi sta antipatico "a pelle" lo fanculizzo subito... :D
poi, per il resto, non saprei dirti altro... non sono ferrata sull' argomento...
Con la depressione ci convivo ormai... è cronica, ci sono dei mesi in cui sto bene, e altri momenti in cui (a volte anche per delle idiozie) ripiombo nel baratro... ma ci convivo, è sotto controllo e ora mi basta l' amore di chi ho affianco... :)

Murakami
21-12-2006, 22:21
Quello che vorrei fare è "rieducare" il modo di pensare e sconfiggere l' ansia, ma per questo i farmaci non bastano, e non sono molti gli analisti disposti a farlo, ma per me sarebbe un gran passo avanti.
Puoi provare con la PNL (Programmazione Neuro Linguistica), ma temo che l'ASL non passi nulla del genere ed i corsi sono generalmente molto costosi.
Intanto, però, puoi comprarti un libro che ne parla... :)

juninho85
21-12-2006, 22:41
....eppure,in generale,tanti di voi non sembrano soffrire di depressione da quel che avevo letto fino a oggi nel forum:)
forza e coraggio ragazzi ;)

NeferAket
21-12-2006, 22:44
Puoi provare con la PNL (Programmazione Neuro Linguistica), ma temo che l'ASL non passi nulla del genere ed i corsi sono generalmente molto costosi.
Intanto, però, puoi comprarti un libro che ne parla... :)
bhè, questo è un' altro problema... ho problemi di concentrazione e di memoria... per me leggere un libro è quasi inutile, tanto non riesco a focalizzare i concetti... mmmm, non so come spiegarlo...
Per il PNL ti ringrazio della dritta... mi informerò sicuramente... se non lo passa l' ASL e se ha dei costi accettabili, magari ci provo ad andare appena trovo lavoro

NeferAket
21-12-2006, 22:48
....eppure,in generale,tanti di voi non sembrano soffrire di depressione da quel che avevo letto fino a oggi nel forum:)
forza e coraggio ragazzi ;)
credo sia perchè non piace sentirsi diversi agli occhi degli altri (lo so, "diversi" non è il termine adatto,) per cui si tenta di uniformarsi alle persone che ci circondano, per illudersi di poter trarre beneficio dal benessere altrui.... almeno per me è così...
(ok.. discorso contortissimo.... fate finta di non averlo letto :D )

juninho85
21-12-2006, 22:54
credo sia perchè non piace sentirsi diversi agli occhi degli altri (lo so, "diversi" non è il termine adatto,) per cui si tenta di uniformarsi alle persone che ci circondano, per illudersi di poter trarre beneficio dal benessere altrui.... almeno per me è così...
(ok.. discorso contortissimo.... fate finta di non averlo letto :D )
capisco ;)

NeferAket
21-12-2006, 22:57
capisco ;)

allora hai una mente un' attimino contorta pure tu :O


(si scherza eh!?! :stordita: )

pierodj
21-12-2006, 23:00
presente :fagiano:

depresso da una vita, anche se quest'anno è stato il periodo più brutto in assoluto...
solitamente ho alti e bassi, periodi in cui sto benissimo e periodi in cui sto depresso, ultimamente sto quasi sempre in quella depressiva :rolleyes: :cry:

pierodj
21-12-2006, 23:02
credo sia perchè non piace sentirsi diversi agli occhi degli altri (lo so, "diversi" non è il termine adatto,) per cui si tenta di uniformarsi alle persone che ci circondano, per illudersi di poter trarre beneficio dal benessere altrui.... almeno per me è così...
(ok.. discorso contortissimo.... fate finta di non averlo letto :D )
anche per me...

e per esperienza personale ho imparato che se sei depresso agli altri non importa assolutamente nulla, anzi la maggior parte della gente ti esclude proprio perchè sei "scomodo"...

quindi alla fine cerco di farlo apparire il meno possibile (anche se non sempre ci riesco :fagiano: )

juninho85
21-12-2006, 23:04
allora hai una mente un' attimino contorta pure tu :O


(si scherza eh!?! :stordita: )
te ci scherzi,ma alcuni vostri sintomi corrispondono con qualcosa che capita pure a me,tipo quello di cui hai parlato prima riguardo la lettura del libro....in 5a superiore ho passato veramente un anno terribile,restavo 4-5 ore a studiare ma non assimilavo una minchiazza di nulla :D
poi ovviamente ci sono le giornate no che sono in netta supremazia rispetto a quelle in cui sono al top,ma la depressione(putroppo)è tutt'altro ;)

juninho85
21-12-2006, 23:05
anche per me...

e per esperienza personale ho imparato che se sei depresso agli altri non importa assolutamente nulla, anzi la maggior parte della gente ti esclude proprio perchè sei "scomodo"...

quindi alla fine cerco di farlo apparire il meno possibile (anche se non sempre ci riesco :fagiano: )
non sempre è così....non tutti capiscono che una persona depressa è una persona che ha bisogno di cure ed essere seguito costantemente da un medico,insomma non viene considerata una "malattia" ;)

NeferAket
21-12-2006, 23:09
anche per me...

e per esperienza personale ho imparato che se sei depresso agli altri non importa assolutamente nulla, anzi la maggior parte della gente ti esclude proprio perchè sei "scomodo"...

quindi alla fine cerco di farlo apparire il meno possibile (anche se non sempre ci riesco :fagiano: )


se a nessuno importa che tu stia male, forse, sono persone da cui ti devi allontanare.... Probabilmente sono stata più fortunata di altri nel trovare delle valide persone su cui poter contare... sono gli amici del mio compagno, persone che un' anno e mezzo fà neanche conoscevo... credimi... sono straordinari....
avevo delle amicizie che duravano da anni, e mi son trovata a dover troncare il rapporto per il loro menefreghismo e/o superficialità... provaci... anche se sono sollo piccoli passi...
buonanotte ragazzi, e grazie dello sfogo :) (anche se piuttosto contenuto devo dire :O )

NeferAket
21-12-2006, 23:11
te ci scherzi,ma alcuni vostri sintomi corrispondono con qualcosa che capita pure a me,tipo quello di cui hai parlato prima riguardo la lettura del libro....in 5a superiore ho passato veramente un anno terribile,restavo 4-5 ore a studiare ma non assimilavo una minchiazza di nulla :D
poi ovviamente ci sono le giornate no che sono in netta supremazia rispetto a quelle in cui sono al top,ma la depressione(putroppo)è tutt'altro ;)


ok, ok... poi vado a ninna...


credo che quello che hai raccontato sia più riconducibile allo stress.... credo... ma potrei aver detto unaa grossa cavolata :fagiano:

pierodj
21-12-2006, 23:15
se a nessuno importa che tu stia male, forse, sono persone da cui ti devi allontanare.... Probabilmente sono stata più fortunata di altri nel trovare delle valide persone su cui poter contare... sono gli amici del mio compagno, persone che un' anno e mezzo fà neanche conoscevo... credimi... sono straordinari....
avevo delle amicizie che duravano da anni, e mi son trovata a dover troncare il rapporto per il loro menefreghismo e/o superficialità... provaci... anche se sono sollo piccoli passi...
buonanotte ragazzi, e grazie dello sfogo :) (anche se piuttosto contenuto devo dire :O )
ma infatti da molte persone di questo tipo mi sono già allontanato ;)
solo che vedo che la tendenza comune è quella che ho descritto nel post precedente...
i motivi per cui la gente si comporta così possono essere vari, in genere c'è alla base una scarsissima conoscenza della depressione e di cosa veramente comporta...

per quanto riguarda la tua esperienza... beh si sei stata fortunata a trovare delle persone del genere :)

'notte :ronf:

*sasha ITALIA*
21-12-2006, 23:59
oh i prodigi della mente :muro:

Sono ansioso per natura... ho preso da mia nonna si vede! Sembro normale agli occhi altrui ma dentro non sono mai rilassato veramente.. ma mai mai. Poi ci sono periodi più acuti, come in questi giorni per motivi che non vi sto a spiegare (donne..) e sento un blocco fisso sullo stomaco, e sono irrequieto...ma la mia è una forma comunque lieve (oddio, come avrete letto da un pò mi è venuta una fobia nello stacare i piedi da terra, ovvero aerei, ruote panoramiche eccetera) e


IO SONO PIU' FORTE :O :asd:

Domani mi iscrivo in palestra, oltre che a farmi bene fisicamente, sono sicuro che mi aiuterà a scaricare tutte queste energie represse

Fabryce
22-12-2006, 00:56
non sempre è così....non tutti capiscono che una persona depressa è una persona che ha bisogno di cure ed essere seguito costantemente da un medico,insomma non viene considerata una "malattia" ;)

è proprio questo il problema... non è vista come malattia dalla maggioranza della gente.
Viene vista come un pò di tristezza o una debolezza, non sapere/volere affrontare i problemi e la soluzione è facile e alla portata di tutti
Addirittura per molte persone sembra impossibile cadere in depressione e magari basta dire svegliati o andare a gentildonne per risolvere il problema...
Lo psicoterapeuta o lo psichiatra sono sostegni fondamentali ma il primo passo lo deve fare chi è depresso, deve avere voglia di cambiamento...

Anch'io ho sofferto di depressione per 3/4 anni, nell'ultimo periodo sto molto meglio, i periodi di tristezza sono molto più rari ma ancora presenti..

Murakami
22-12-2006, 06:55
è proprio questo il problema... non è vista come malattia dalla maggioranza della gente.
Viene vista come un pò di tristezza o una debolezza, non sapere/volere affrontare i problemi e la soluzione è facile e alla portata di tutti
Addirittura per molte persone sembra impossibile cadere in depressione e magari basta dire svegliati o andare a gentildonne per risolvere il problema...
Lo psicoterapeuta o lo psichiatra sono sostegni fondamentali ma il primo passo lo deve fare chi è depresso, deve avere voglia di cambiamento...

Anch'io ho sofferto di depressione per 3/4 anni, nell'ultimo periodo sto molto meglio, i periodi di tristezza sono molto più rari ma ancora presenti..
Quoto: il problema è che nella depressione ci si crogiola pure, ci si sta anche bene, quindi è difficile volerne uscire...questo fino a quando non si tocca un certo "fondo", dalla quale prospettiva la rinuncia alla vita e a mettersi in gioco appare delittuosa rispetto alla relativa "comodità" di una visione depressa della realtà.

juninho85
23-12-2006, 00:03
avevo delle amicizie che duravano da anni, e mi son trovata a dover troncare il rapporto per il loro menefreghismo e/o superficialità... provaci... anche se sono sollo piccoli passi...
buonanotte ragazzi, e grazie dello sfogo :) (anche se piuttosto contenuto devo dire :O )
magari anche loro non han dato importanza ai tuoi problemi non sapendo bene con cosa ha a che fare,però una volta messi al corrente(magari anche non direttamente da te diretta interessata)se veramente di amicizia si trattava un minimo di presenza avrebbero dovuta garantirla :)

G30
20-08-2008, 21:36
Tutti guariti? Beati voi :(

Ansia e attacchi di panico all'ordine del giorno da un mesetto a questa parte...uffaaaaa sono stufo, davvero!

andrewxx
20-08-2008, 22:31
ciao! conosci il sito della lidap? iscriviti e troverai tante persone in grado di aiutarti!!!;)

KinG_PoLdO
20-08-2008, 22:45
Mi iscrivo.
Sn un po depresso perchè ho visto la publicità di heroes la 2 stagione e ho pensato ke bello.... poi ho pensato si ma a settembre ce scuola ke palle.... e ora mi faccio seghe mentali perchè sta finendo l'estate:mad: :mad: :mad:

Amgis
21-08-2008, 00:11
io due anni fa ho sofferto in maniera un pò pesante questi attacchi di panico, o forse anzia. Sono sicuro che hanno origine dallo stress e nervosismo che accumolo. Purtroppo la cosa brutta che sto portando con me, ormai da 2 anni, i tremori alle mani. Ci sono alcuni momenti in cui tremano vistosamente per quanto tranquillo possa essere. Alcune volte mi da fastidio stare di fronte alla gente mentre mi tremano vistosamente le mani.
Aggiungo l'ultima cosa.
In quel periodo di totale stress e nervosismo ho iniziato a bere pesantemente (questo dopo qualche mese, non subito). Il medico mi disse che tutti i dolori muscolari, insonnia e ecc... erano accentuati anche dall'uso di alcool (è da deficenti nascondersi o trovare un conforto in esso).
Mi disse che avevo le "corde di violino", cioè dolore e contrazione delle spalle.
Dopo mesi a prendere svariate pillole (non tranquillanti, il mio medico mi ha sconsigliato di prenderli e cmq io sinceramente non ho voglia di drogarmi di quelle pillole) di vitamine, e tutto ciò che mi poteva aiutare a sollevarmi un pò dalla stanchezza fisica, ora non soffro più di attacchi.

Purtroppo, come detto prima, l'unica cosa che tutt'oggi mi porto dietro sono i tremori alle mani.

dreadknight
21-08-2008, 11:28
Mi iscrivo.
Sn un po depresso perchè ho visto la publicità di heroes la 2 stagione e ho pensato ke bello.... poi ho pensato si ma a settembre ce scuola ke palle.... e ora mi faccio seghe mentali perchè sta finendo l'estate:mad: :mad: :mad:

quello che hai scritto non c'entra nulla con la depressione

Ziosilvio
21-08-2008, 12:20
voi per cosa vi deprimete?e come cercare di risolverlo
Ho avuto almeno un episodio pesante. (Facendo il matematico, credo di essere a rischio.)
L'unica è farsi seguire da un buon psichiatra psicoanalista e fare quello che lui dice di fare.
il fatto che tu non sappia qualcosa, non vuol dire che non sia successo
così come il fatto che nessuno abbia fatto sapere nulla non significa che ci sia qualcosa da sapere
è proprio questo il problema... non è vista come malattia dalla maggioranza della gente.
Viene vista come un pò di tristezza o una debolezza, non sapere/volere affrontare i problemi e la soluzione è facile e alla portata di tutti
Addirittura per molte persone sembra impossibile cadere in depressione e magari basta dire svegliati o andare a gentildonne per risolvere il problema...
Lo psicoterapeuta o lo psichiatra sono sostegni fondamentali ma il primo passo lo deve fare chi è depresso, deve avere voglia di cambiamento...
Vero.

Ziosilvio
21-08-2008, 12:22
L'ipnosi non è pericolosa...ne hai un idea un po' distorta forse...

Cito ancora wikipedia:

Pregiudizi

Fra i pregiudizi diffusi sull'ipnosi (da cui derivano le riserve di alcuni pazienti) vi è quello secondo cui essa consentirebbe il controllo della mente. Questa idea, che corrisponde all'immagine dell'ipnosi riportata più frequentemente nella narrativa, nel cinema e nella fiction in generale, è fuorviante. Più corretto è dire che l'ipnosi fa vivere al soggetto un'esperienza immaginaria o allucinatoria, senza tuttavia modificarne la personalità (e quindi, per esempio, la volontà o i principi morali).
Ma se l'ipnosi fa vivere una "esperienza immaginaria o allucinatoria", come si fa a distinguere se i traumi che emergono sono ricordi veri o allucinazioni immaginarie?

benzodiazepina
21-08-2008, 12:26
o forse anzia.
bel neologismo...;)

quello che hai scritto non c'entra nulla con la depressione
non l'avevi capito che era in senso ironico? :stordita:

norbertom
21-08-2008, 13:08
ansia e depressione per vari anni, che andava e veniva. tremore ce l'ho avuto ogni tanto, credi sia dovuto ad una tensione eccessiva (causata soprattutto dallo stato d'animo). Un periodo neanche uscivo più di casa, se non per andare al lavoro, ma lì neanche parlavo. Paranoie, apatia, inadeguatezza sociale, ansia, pensieri suicidi (anche se mi ritengo abbastanza codardo per farlo). Poi degli amici mi hanno consigliato una specialista. Ho sempre odiato gli psicologi, ma questa persona che ho trovato è molto in gamba. Io credo che non ci sia un rimedio universale, ognuno deve trovare il suo percorso, anche sbagliando. Che poi alla fine credo che il problema di fondo è sentirsi ascoltati (e soprattutto, CAPITI) da qualcuno, per poi rendersi conto che nella maggior parte dei casi sono teatrini da noi creati. meglio se guidati da una persona (soprattutto se tecnicamente preparata), anche perché se fino ad oggi non ne sei uscito, è perché dovresti smettere di ragionare con la tua testa ed affidarti a qualcuno. anche se personalmente, dare fiducia in momenti così, è dura.

Sinceramente in alcuni amici non ho trovato molto aiuto, soprattutto perché non capivano oppure si limitavano ad un semplice "ma non ci pensare" "sei pesante", o peggio, ci scherzavano sopra. Radiati dall'albo, almeno per quanto riguarda l'esporre i propri problemi, senza rancore.
Ora non è che sono diventato superman e non soffro più, ma almeno comincio ad avere i mezzi necessari per fare fronte a determinate situazioni che prima mi crepavano. L'ansia e quel blocco in petto ogni tanto c'è, ma non me la vivo come prima. Devo ancora fare molti passi e credo che passerano altri anni prima di finire la terapia, ma non ho fretta e neanche mi va di contare quanto manca, soprattutto in relazione a come mi sento adesso e come ero prima.

ps: non sono qui per dare consigli (non sono in grado di darne, data la mia posizione), volevo solo dire la mia :)

un abbraccio a tutti.

Fides Brasier
21-08-2008, 15:01
L'unica è farsi seguire da un buon psichiatra psicoanalista e fare quello che lui dice di fare.non e' affatto l'unica soluzione, anzi; molto meglio rivolgersi ad un psicoterapeuta, la cui terapia ha una durata breve (da sei mesi a un paio d'anni) e che se e' il caso puo' farsi affiancare da uno psichiatra qualora ci fosse l'esigenza di supporto farmacologico.
la terapia proposta dallo psicoanalista di stampo classico ha una durata molto lunga, si parla di almeno sei-sette anni per tre volte alla settimana, e mi sembra un tantinello impegnativa anche dal punto di vista economico :D
così come il fatto che nessuno abbia fatto sapere nulla non significa che ci sia qualcosa da sapere:wtf: che vuol dire 'sta frase in questo contesto? ti puoi spiegare meglio per favore?

G30
22-12-2008, 14:33
Ehi ansiosi/impanicati del forum (come me) come state?
Questo periodo di feste imminenti non vi hanno risvegliato qualcosina?
Io si...ahime' :(

Fides Brasier
22-12-2008, 14:39
Io si...ahime' :(che terapia segui?

G30
22-12-2008, 14:41
Non la seguo...sbagliando!
Un periodo qualche benzodiazepina (xanax) al bisogno ma non ho mai seguito una terapia con gli ssri (zoloft) che mi avevano prescritto!
Ho imparato a dominare gli attacchi e l'ansia...ma ogni tanto si fa forte!
Putroppo ho questa "paura" verso i farmaci e non riesco a seguire la cura!
Sono mesi che non prendo piu' neppure lo xanax!!

Fides Brasier
22-12-2008, 14:45
psicoterapia l'hai mai fatta?
se no, posso chiederti come mai non l'hai mai presa in considerazione?

G30
22-12-2008, 14:47
No mai fatta. Un periodo volevo farla perche' credo che sia la via migliore, soprattutto perche' io sto cercando di fare da solo quello che magari con gli strumenti fornitimi da uno psicoterapeuta potrei fare molto piu' agevolmente.
Comunque i fattori che hanno influenzato il mio no sono 2:
1) Nella mia zona non conosco psicoterapeuti
2) Sono un po' scettico al riguardo

midian
22-12-2008, 16:40
salve ho creato questo thread visto il perdiodo che sto passando per riuscire a riolvere assieme a voi questo problema che come altri ci affligge in modo purtroppo pesante, voi per cosa vi deprimete?e come cercare di risolverlo :muro:

31337

passati 2 anni...ma la cicatrice rimane...:(

danello
22-12-2008, 17:07
passati 2 anni...ma la cicatrice rimane...:(

:rolleyes:

danello
22-12-2008, 17:12
Non pensavo ci fosse un thread ufficiale sull'argomento.

Tutta la solidarietà e un grosso "in bocca al lupo" a chi ne soffre, di cuore. :O

windsofchange
22-12-2008, 17:36
Non pensavo ci fosse un thread ufficiale sull'argomento.

Tutta la solidarietà e un grosso "in bocca al lupo" a chi ne soffre, di cuore. :O

:vicini:

danello
22-12-2008, 17:43
:vicini:

Farò finta di non aver visto, edita e dammi il solito ":oink:", grazie! :read:



:stordita:

gnomo84
22-12-2008, 17:50
se posso,vorrei consigliare un buon rimedio con l'omeopatia:
ignatia-hell
si trova anche in farmacia e per quel che mi riguarda mi sono trovato benissimo.

G30
22-12-2008, 18:07
Anche il rescue remedy :)
Si si! Forza amici che passa....e se ne esce piu' forti!

windsofchange
22-12-2008, 18:08
se posso,vorrei consigliare un buon rimedio con l'omeopatia:
ignatia-hell
si trova anche in farmacia e per quel che mi riguarda mi sono trovato benissimo.

:rolleyes:

danello
22-12-2008, 18:38
:rolleyes:

Dannata famacologa integralista. :asd:

Io ad esempio non parteggio per l'omeopatia, ma letteralmente rabbrividisco quando sento parlare di psicofarmaci... :rolleyes:

Ziosilvio
22-12-2008, 18:45
vorrei consigliare un buon rimedio con l'omeopatia
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1001095

gnomo84
22-12-2008, 18:46
:rolleyes:

:ciapet:

giannola
22-12-2008, 18:54
mi dispiace per tutti quelli che sono ancora nel tunnel. ;)

Magari pur non credendo può sempre servire...io ho un amico infallibile che si chiama Dio...che mi ha aiutato anche per gli attacchi d'ansia (non prendo in giro, so cosa sono)...:)

Capisco che la GodTerapy non è nelle corde di molti ma tentar non nuoce...eppoi è gratis.:D

gabi.2437
22-12-2008, 19:00
se posso,vorrei consigliare un buon rimedio con l'omeopatia:
ignatia-hell
si trova anche in farmacia e per quel che mi riguarda mi sono trovato benissimo.

Ma ceeeerto :rolleyes:

Bere acqua cura tutto, non lo sapevate? Uno beve acqua e non muore!

E il ":ciapet: " cosa starebbe a significare?

Approfondiamo, approfondiamo, l'ignoranza dilagante!

windsofchange
22-12-2008, 19:09
:ciapet:
:mbe:
Ma ceeeerto :rolleyes:

Bere acqua cura tutto, non lo sapevate? Uno beve acqua e non muore!

E il ":ciapet: " cosa starebbe a significare?

Approfondiamo, approfondiamo, l'ignoranza dilagante!

*

Dannata famacologa integralista.


:sofico:

Kharonte85
22-12-2008, 19:13
No mai fatta. Un periodo volevo farla perche' credo che sia la via migliore, soprattutto perche' io sto cercando di fare da solo quello che magari con gli strumenti fornitimi da uno psicoterapeuta potrei fare molto piu' agevolmente.
Comunque i fattori che hanno influenzato il mio no sono 2:
1) Nella mia zona non conosco psicoterapeuti
2) Sono un po' scettico al riguardo
Se soffri di "depressione" (già diagnosticata?) l'ideale è combinare i farmaci con la psicoterapia.

1) Hai Internet puoi cercare, pero' sarebbe meglio se tu conoscessi qualcuno che ci è andato a cui ha risolto un problema ecc... e usa un po' di cautela cerca gli ordini degli psicologi/psicoterapeuti o alla ASL per il pubblico.

2) E' normale, tutti lo sono...ma il terapeuta rappresenta piu' che un solutore di problemi una guida affinche tu riesca ad affrontarli sei tu che devi sceglierlo: colui che ti da fiducia e questo potrebbe aiutarti molto. Ricordati che puoi richiedere un colloquio iniziale con chiunque e nessuno ti dovrebbe obbligare a proseguire.


:rolleyes:
Non ragioniam di lor, ma guarda e passa

windsofchange
22-12-2008, 19:28
Quando non si abbia una chiara idea della patologia precisa sarebbe sempre ottima cosa rivolgersi ad un medico specializzato (psichiatra) oppure psicoterapeuta (che ha frequentato una scuola privata quadriennale di specializzazione in psicoterapia oppure la scuola universitaria di specializzazione più tirocinio pratico di psicoterapia in strutture convenzionate).
Nulla contro la figura dello psicologo, ma non è affatto adatto nelle situazioni nelle quali ci siano di mezzo farmaci e neurologia, appunto perché non sono assolutamente formati in materia.


mi dispiace per tutti quelli che sono ancora nel tunnel.

Magari pur non credendo può sempre servire...io ho un amico infallibile che si chiama Dio...che mi ha aiutato anche per gli attacchi d'ansia (non prendo in giro, so cosa sono)...

Capisco che la GodTerapy non è nelle corde di molti ma tentar non nuoce...eppoi è gratis.

Ecco, un effetto placebo gratuito e funzionale. Ciò dimostra come la forza di volontà possa fare molto per la nostra salute. :)

Su col morale, che serva pensare a un dio o altro (magari una bella gnocca :oink: ) ben venga. :O

G30
22-12-2008, 19:29
La mia diagnosi e' stata ansia accompagnata da sporadici attacchi di panico...

Ma la causa sono io

e la cura la trovo io

Non amo imbottirmi di psicofarmaci, diciamo che non e' mai stata la mia massima aspirazione ;)

C'est le mal du vivre

windsofchange
22-12-2008, 19:30
La mia diagnosi e' stata ansia accompagnata da sporadici attacchi di panico...

Ma la causa sono io

e la cura la trovo io

Non amo imbottirmi di psicofarmaci, diciamo che non e' mai stata la mia massima aspirazione ;)

C'est le mal du vivre

A parte che non ci sarebbe nulla di male nell'aiuto farmacologico (ok, io sono di parte... ).


PS: scusa per prima, credevo fossi una ragazza. :D

Kharonte85
22-12-2008, 19:36
Ma se l'ipnosi fa vivere una "esperienza immaginaria o allucinatoria", come si fa a distinguere se i traumi che emergono sono ricordi veri o allucinazioni immaginarie?
E' molto difficile ma a livello psichico non c'è molta differenza fra un trauma reale e uno fantasticato sono entrambi fatti che l'inconscio ha "registrato" come veri, entrambi espressioni di vissuti emotivi.

Kharonte85
22-12-2008, 19:48
La mia diagnosi e' stata ansia accompagnata da sporadici attacchi di panico...

Ma la causa sono io

e la cura la trovo io

Non amo imbottirmi di psicofarmaci, diciamo che non e' mai stata la mia massima aspirazione ;)

C'est le mal du vivre

Se la diagnosi è corretta forse potresti uscirne con la psicoterapia, dipende dai casi...devi solo deciderti a provarci :D

Chi ti ha fatto la diagnosi ti ha proposto come trattamento esclusivamente i farmaci?

Se ti va mi descriveresti la situazione "tipo" in cui hai un attacco di panico?

gnomo84
22-12-2008, 19:49
Ma ceeeerto :rolleyes:

Bere acqua cura tutto, non lo sapevate? Uno beve acqua e non muore!

E il ":ciapet: " cosa starebbe a significare?

Approfondiamo, approfondiamo, l'ignoranza dilagante!

che ignoranza?

Kharonte85
22-12-2008, 19:55
Ehi ansiosi/impanicati del forum (come me) come state?
Questo periodo di feste imminenti non vi hanno risvegliato qualcosina?
Io si...ahime' :(

E' risaputo che il Natale sia un periodo critico, in tal proposito questo mese in edicola c'è un'articolo dedicato a questo tema proprio su mente&cervello di cui vi riporto l'incipit:

Mal di Natale

Mente&Cervello, Dicembre 2008, n. 48

http://data.kataweb.it/kpm2scienzex/field/fotoimage/fotoscienze/1334057

Il rimpianto per l'infanzia perduta, l'ansia per gli incontri indesiderati, l'obbligo di mostrarsi felici: non sempre il Natale è davvero la festa dei buoni sentimenti. Senza contare che sotto l'albero addobbato cresce il rischio di cardiopatie e aumentano i suicidi. Un'indagine inedita rivela che il disagio di Natale non è legato all'eccesso di cibo o allo stress da regali, ma ha a che fare soprattutto con aspettative tradite e promesse mancate.

Buon Natale? Non esageriamo. La festa più attesa dell'anno non suscita solo buoni sentimenti. Il disagio è palpabile, si percepisce per le strade affollate, nelle corsie del supermercato dove si scontrano carrelli colmi di cibo, nelle tavolate familiari dove una patina di buona educazione non basta a mantenere sereni gli animi.
E soprattutto si coglie il giorno dopo, quando ci risvegliamo con gli avanzi da finire e le carte regalo da buttare via. Dicendoci che, anche per quest'anno, Natale è passato. Lasciandosi dietro una sensazione di rimpianto per ciò che non si è avuto. Perché Natale, o ancora meglio il periodo natalizio, che oggi si «spalma» per esigenze commerciali su diverse settimane, è soprattutto un periodo di attesa. Ma attesa di che cosa?
«La festa del bambino Gesù dovrebbe essere il modo per celebrare il bambino che c'è in ognuno di noi», osserva Renato Rizzi, medico e psicologo. Ma intorno alla festa si agitano altre emozioni: l'ansia per gli incontri indesiderati, il rimpianto per chi non c'è, il dovere di mostrarsi felici e anche quello di fare un bilancio dei mesi trascorsi e disegnare un catalogo di buoni propositi. E su tutto, inevitabile, lo stress. «Gli studi sulla relazione tra stress e depressione inseriscono il Natale tra gli eventi stressanti per gli stimoli emotivi legati a questa ricorrenza», spiega Stefano Pallanti, professore di psichiatria all'Università di Firenze. «Natale è la festa dell'amore, e non c'è sentimento più crudele dell'amore».

Di Paola Emilia Cicerone

http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/Mal_di_Natale/1334055

Il consiglio è quello di non sforzarsi di sentirsi per forza felici, senza sentirsi in colpa per non riuscirci, ma vivere di piu' lo stare con se stessi coccolandosi un po' senza farsi soffocare dai comportamenti collettivi (per gran parte ipocriti e segnati dal consumismo fra l'altro)...tenete duro che passa ;)

gabi.2437
22-12-2008, 22:26
che ignoranza?

Quella che dimostri mettendo in campo "omeopatia" :muro:

apocalypsestorm
22-12-2008, 22:51
La mia diagnosi e' stata ansia accompagnata da sporadici attacchi di panico...

Ma la causa sono io

e la cura la trovo io

Non amo imbottirmi di psicofarmaci, diciamo che non e' mai stata la mia massima aspirazione ;)

C'est le mal du vivre
chissa' chi sei.. mmmm
cmq. direi che tutti questi casi di ansia da prestazione, e' tutta colpa delle zozzerie che mangiamo....
Non e' fantasia, ma un problema tangibile e concreto,
negli ultimi 10 anni sono scoppiati casi clamorosi, come la mucca pazza e il morbo
dell' avicola, e in ogni caso si interviene solo per i fatti piu' rilevanti... :rolleyes:
Per la famosa legge di mendelev "quello che non strozza ingrassa" :O
chissa' quante porcherie e zozzerie abbiamo ingozzato..... :mad:
(ultimamente la carne alla diossina... :rolleyes: )
che magari hanno avuto interferenze neurologiche o cardiache....
L'attacco di ansia e' molto simile a quello che sentono i cardiopatici, quando fanno uno sforzo... Imho... :rolleyes:
Cmq sarebbe utile vedere un grafico comparativo, stati d'ansia Vs problemi cardiaci o infarti
negli ultimi 10 anni, e direi che la correlazione direttamente proporzionale c'e' tutta. :rolleyes:

apocalypsestorm
22-12-2008, 23:03
A parte che non ci sarebbe nulla di male nell'aiuto farmacologico (ok, io sono di parte... ).


PS: scusa per prima, credevo fossi una ragazza. :D
eccome no, tranne x il piccolo particolare che sono sostanze psicotrope,
e vieni dritto dritto segnalato nei database della ASL e non solo.. :asd: :sofico: :rolleyes:

windsofchange
22-12-2008, 23:40
eccome no, tranne x il piccolo particolare che sono sostanze psicotrope,
e vieni dritto dritto segnalato nei database della ASL e non solo.. :asd: :sofico: :rolleyes:

Ma zitto :O

G30
23-12-2008, 01:08
eccome no, tranne x il piccolo particolare che sono sostanze psicotrope,
e vieni dritto dritto segnalato nei database della ASL e non solo.. :asd: :sofico: :rolleyes:

Fino a questo punto non credo, anche perche' un conto credo sia assumere un neurolettico pesante, magari ipnoinducente e altamente sedativo, un conto e' assumere un ricapitatore della serotonina, che tutt'al piu' ti fa stare piu' agitato.....

bebeto
23-12-2008, 01:22
Mi iscrivo cercando di aiutarvi avendo passato anni fa un brutto periodo lungo più di tre anni.

L'aiuto di un psicoterapeuta è FONDAMENTALE.
Lo so che fa paura ma se si pensa di sotterrare l'ansia nel 95% dei casi la brutta bestia torna.
Chiaramente ci sono da fare delle distinzione ben precise.
L'ansia ed i conseguenti attacchi di panico possono affermarsi per diverse ragioni, dai traumi infantili alla vita quotidiana.
In tutti i casi è necessario elaborare e sviscerare i problemi affinchè la mente acquisisca la consapevolezza necessaria.
La cosa da cui ho tratto maggior benificio è stata la terapia di gruppo.
Inizialmente è stata un massacro mentale ma cavolo se è servita.
Il mio consiglio è di non correre ed essere sinceri, acquisire dapprima la consapevolezza che si ha un problema e fare tutto il necessario per risolverlo.
Mentirei se vi dicessi che è stata una passeggiata anche perchè io non ho mai preso psicofarmaci.
Secondo me la medicina deve subentrare solo in casi realmente difficili e duri altrimenti potrebbe essere recepito come un palliativo od una scorciatoia.
Ti nasconde l'ansia qualche ora o giorno poi si torna punto e a capo, specialmente se non c'è il supporto pscicoterapeutico.
Io mi sono affidato ad un ottimo psicologo e ho messo costanza e voglia di uscirne.
Il mio perscorso è durato tre anni più un anno di NON VITA fino a quando non ho preso la decisione giusta.
Non fatevi sopraffare dalla vergogna o dalla paura di essere considerati dei mezzi matti, solo l'ignoranza della gente può portare ad essere considerati così.
Voi infisciatevene ed andate dritti, fatevi un bel regalo per il 2009 !!!!!

Fides Brasier
23-12-2008, 08:31
A parte che non ci sarebbe nulla di male nell'aiuto farmacologico (ok, io sono di parte... ).ma infatti, nulla di male; ecco, hanno effetti collaterali mica da ridere e non risolvono i problemi ma li mascherano solo per un po', ma a parte questo nulla di male :D

windsofchange
23-12-2008, 13:07
ma infatti, nulla di male; ecco, hanno effetti collaterali mica da ridere e non risolvono i problemi ma li mascherano solo per un po', ma a parte questo nulla di male :D

Su che basi lo dici, e di che categoria farmaceutica in particolare parli?

La neuropsicofarmacologia è una materia affascinante per me e qui non ne abbiamo mai parlato finora, potrebbe essere un bel confronto visto che ti sento contrario ai farmaci.


Spiegami perché :)

Fabryce
23-12-2008, 13:19
ma infatti, nulla di male; ecco, hanno effetti collaterali mica da ridere e non risolvono i problemi ma li mascherano solo per un po', ma a parte questo nulla di male :D

I farmaci di nuova generazione hanno molti meno effetti collaterali, la cui maggiorparte si manifesta in abbinamento ad altri farmaci o sostanze psicotrope (tipo l'alcool)..

Ovviamente gli psicofarmaci da soli fanno poco.. dovrebbero essere accompagnati da psicoterapia...

Fides Brasier
23-12-2008, 14:24
Su che basi lo dici, e di che categoria farmaceutica in particolare parli?

La neuropsicofarmacologia è una materia affascinante per me e qui non ne abbiamo mai parlato finora, potrebbe essere un bel confronto visto che ti sento contrario ai farmaci.


Spiegami perché :)I farmaci di nuova generazione hanno molti meno effetti collaterali, la cui maggiorparte si manifesta in abbinamento ad altri farmaci o sostanze psicotrope (tipo l'alcool)..

Ovviamente gli psicofarmaci da soli fanno poco.. dovrebbero essere accompagnati da psicoterapia...e' noto a tutti che qualunque farmaco ha degli effetti collaterali, sostenere che i farmaci di nuova generazione hanno "meno" effetti collaterali non rimuove il problema perche' gli effetti collaterali permangono. proprio per questo motivo i farmaci vanno assunti con criterio, ovvero finalizzati alla soluzione di un problema.
fino qui credo di essere caduto persino nel banale, tanto sono ovvie le cose che ho detto; il problema pero' si pone quando lo psicofarmaco viene considerato "LA" soluzione al disagio mentale: questo e' profondamente errato. nessuno psichiatra potra' mai affermare in buona fede che prendendo farmaci si guarisce dall'ansia, dalla depressione o dai disturbi ossessivo-compulsivi; il farmaco puo' tenere a bada le manifestazioni sintomatiche di tali problematiche, ma non puo' risolverli: l'unico modo per risolverli in maniera definitiva e' la psicoterapia o la psicanalisi, metodologie in grado di andare alla radice del problema, aiutare il paziente a prenderne consapevolezza e quindi rimuoverlo.

non sono contrario al farmaco in se', quanto piuttosto al messaggio errato che da piu' parti si vuole fare passare, "prendi la pillola e stai bene", perche' non e' cosi'. sono favorevole all'uso del farmaco quando le manifestazioni sintomatiche di un disagio emotivo sono cosi' forti da invalidare la vita sociale di una persona: in questo caso il farmaco assolve la sua funzione, ovvero quello di aiutare il paziente ad uscire di casa... per andare pero' dallo psicoterapeuta a risolvere il problema :D
credo che il concetto di fondo sia proprio questo: il farmaco aiuta, ma non risolve.

windsofchange
23-12-2008, 14:29
e' noto a tutti che qualunque farmaco ha degli effetti collaterali, sostenere che i farmaci di nuova generazione hanno "meno" effetti collaterali non rimuove il problema perche' gli effetti collaterali permangono. proprio per questo motivo i farmaci vanno assunti con criterio, ovvero finalizzati alla soluzione di un problema.
fino qui credo di essere caduto persino nel banale, tanto sono ovvie le cose che ho detto; il problema pero' si pone quando lo psicofarmaco viene considerato "LA" soluzione al disagio mentale: questo e' profondamente errato. nessuno psichiatra potra' mai affermare in buona fede che prendendo farmaci si guarisce dall'ansia, dalla depressione o dai disturbi ossessivo-compulsivi; il farmaco puo' tenere a bada le manifestazioni sintomatiche di tali problematiche, ma non puo' risolverli: l'unico modo per risolverli in maniera definitiva e' la psicoterapia o la psicanalisi, metodologie in grado di andare alla radice del problema, aiutare il paziente a prenderne consapevolezza e quindi rimuoverlo.

non sono contrario al farmaco in se', quanto piuttosto al messaggio errato che da piu' parti si vuole fare passare, "prendi la pillola e stai bene", perche' non e' cosi'. sono favorevole all'uso del farmaco quando le manifestazioni sintomatiche di un disagio emotivo sono cosi' forti da invalidare la vita sociale di una persona: in questo caso il farmaco assolve la sua funzione, ovvero quello di aiutare il paziente ad uscire di casa... per andare pero' dallo psicoterapeuta a risolvere il problema :D
credo che il concetto di fondo sia proprio questo: il farmaco aiuta, ma non risolve.

Ecco, ora hai detto il giusto secondo me; ma prima avevi completamente sbagliato strada con:

Originariamente inviato da Fides Brasier :
ma infatti, nulla di male; ecco, hanno effetti collaterali mica da ridere e non risolvono i problemi ma li mascherano solo per un po', ma a parte questo nulla di male


Questo passo ho criticato, non il tuo ultimo post che mi trova perfettamente d'accordo. :D

Fides Brasier
23-12-2008, 14:40
Ecco, ora hai detto il giusto secondo me; ma prima avevi completamente sbagliato strada con:

Questo passo ho criticato, non il tuo ultimo post che mi trova perfettamente d'accordo. :D:wtf: a me sembra che ci sia scritta la stessa cosa solo con parole diverse... il farmaco maschera il problema per un po', mica lo risolve. non e' cosi'?

e c'e' anche da evidenziare una cosa che non vorrei che si perdesse, ovvero che il farmaco aiuta, ma il primo aiuto e' necessario che venga da se' stessi, senza aggrapparsi ad un farmaco come all'unico strumento per rimanere in piedi. e' a questo utilizzo dello psicofarmaco che riservo aspre critiche.

:.Blizzard.:
23-12-2008, 15:15
e' noto a tutti che qualunque farmaco ha degli effetti collaterali, sostenere che i farmaci di nuova generazione hanno "meno" effetti collaterali non rimuove il problema perche' gli effetti collaterali permangono. proprio per questo motivo i farmaci vanno assunti con criterio, ovvero finalizzati alla soluzione di un problema.
fino qui credo di essere caduto persino nel banale, tanto sono ovvie le cose che ho detto; il problema pero' si pone quando lo psicofarmaco viene considerato "LA" soluzione al disagio mentale: questo e' profondamente errato. nessuno psichiatra potra' mai affermare in buona fede che prendendo farmaci si guarisce dall'ansia, dalla depressione o dai disturbi ossessivo-compulsivi; il farmaco puo' tenere a bada le manifestazioni sintomatiche di tali problematiche, ma non puo' risolverli: l'unico modo per risolverli in maniera definitiva e' la psicoterapia o la psicanalisi, metodologie in grado di andare alla radice del problema, aiutare il paziente a prenderne consapevolezza e quindi rimuoverlo.

non sono contrario al farmaco in se', quanto piuttosto al messaggio errato che da piu' parti si vuole fare passare, "prendi la pillola e stai bene", perche' non e' cosi'. sono favorevole all'uso del farmaco quando le manifestazioni sintomatiche di un disagio emotivo sono cosi' forti da invalidare la vita sociale di una persona: in questo caso il farmaco assolve la sua funzione, ovvero quello di aiutare il paziente ad uscire di casa... per andare pero' dallo psicoterapeuta a risolvere il problema :D
credo che il concetto di fondo sia proprio questo: il farmaco aiuta, ma non risolve.


Ma esistono dottori che pensano veramente che il "prendi la pillola e stai bene" possa funzionare? Io grazie ad io non ne ho mai incontrati.

danello
23-12-2008, 15:27
Quella che dimostri mettendo in campo "omeopatia" :muro:

Vorrei spezzare una lancia in favore dello gnomo dell''84, secondo me non la intendeva come cura, ma come sostanza naturale che evidentemente "allevia il dolore".

Mi pare di capire che soffre di ansia e depressione, per cui immagino che quel farmaco omeopatico l'abbia provato lui per primo, quindi credo nel sollievo (anche lieve, o anche dato da un effetto placebo) che può avergli dato... :boh:

Non credo volesse dire che la depressione si cura con l'omeopatia.


Come dire, se mi faccio di ginseng (dopo una sbronza) mi riprendo un po', ma è ovvio che il ginseng non cura l'alcolismo.

windsofchange
23-12-2008, 15:32
:wtf: a me sembra che ci sia scritta la stessa cosa solo con parole diverse... il farmaco maschera il problema per un po', mica lo risolve. non e' cosi'?

e c'e' anche da evidenziare una cosa che non vorrei che si perdesse, ovvero che il farmaco aiuta, ma il primo aiuto e' necessario che venga da se' stessi, senza aggrapparsi ad un farmaco come all'unico strumento per rimanere in piedi. e' a questo utilizzo dello psicofarmaco che riservo aspre critiche.

Eh no, da come dicevi prima sembrava quasi una critica e basta alla possibilità di ricorrere a presidi farmacologici. Nonostante tutto ci tengo a precisare che sono contraria ai metodi americani ad esempio: il farmaco non è una caramella, specie per i bambini.

Fides Brasier
23-12-2008, 16:06
Eh no, da come dicevi prima sembrava quasi una critica e basta alla possibilità di ricorrere a presidi farmacologici. Nonostante tutto ci tengo a precisare che sono contraria ai metodi americani ad esempio: il farmaco non è una caramella, specie per i bambini.il punto e' stato chiarito a sufficienza. e' sciocco rifiutare i farmaci a priori, e' ancora piu' sciocco ritenerli un approccio valido a risolvere definitivamente un problema complesso come i disturbi emotivi. e' una critica alla possibilita' di ricorrere solo a presidi farmacologici.
i farmaci hanno effetti collaterali? si. nascondono i problemi per un po' senza risolverli? si. mi risulta che entrambe le condizioni siano vere, ed e' per questi motivi che sostengo che andrebbero assunti come ausilio al ripristino di una condizione di vita sopportabile dal paziente, qualora questa condizione sia momentaneamente assente. pero' spesso ci si ferma li', e questo e' un errore, cosi' come spesso e' un errore ricorrere in prima battuta alla farmacologia.

Fides Brasier
23-12-2008, 16:16
Ma esistono dottori che pensano veramente che il "prendi la pillola e stai bene" possa funzionare? Io grazie ad io non ne ho mai incontrati.non sono certo in grado di fornirti delle statistiche, nemmeno so se ne esistano, ma quello che vedo in giro e' che se qualcuno sta male (per ansia, depressione, attacchi di panico) la soluzione piu' immediata che viene proposta e' "vai dallo psichiatra e/o prendi la tal pillola". alla psicoterapia o psicanalisi, chissa' perche', l'approccio e' sempre in second'ordine. se mi chiedi il perche' io non te lo so dire, io stesso l'ho chiesto a G30 e ho incassato la sua risposta, "sono un po' scettico al riguardo"; pero', chissa' perche', alla pillola nessuno e' scettico. giuro che vorrei anch'io saperne il motivo.

G30
23-12-2008, 16:23
non sono certo in grado di fornirti delle statistiche, nemmeno so se ne esistano, ma quello che vedo in giro e' che se qualcuno sta male (per ansia, depressione, attacchi di panico) la soluzione piu' immediata che viene proposta e' "vai dallo psichiatra e/o prendi la tal pillola". alla psicoterapia o psicanalisi, chissa' perche', l'approccio e' sempre in second'ordine. se mi chiedi il perche' io non te lo so dire, io stesso l'ho chiesto a G30 e ho incassato la sua risposta, "sono un po' scettico al riguardo"; pero', chissa' perche', alla pillola nessuno e' scettico. giuro che vorrei anch'io saperne il motivo.

Io pero' ho fatto eccezione anche in questo, dato che sono scettico alla Terapeuticita' del farmaco!
Infatti non sono scettico sulla sua efficacia, sicuramente piu' lampante della psicoterapia, ma di sicuro non risolutivo anzi, palliativo, rispetto a quest'ultima.

Il fatto e' che voglio farcela da solo anche perche' ho riuppato questo 3d per chiedere agli ansiosi del forum come stavano in questo periodo visto che a me come a quasi tutti, statisticamente torna il magone :)

danello
23-12-2008, 16:23
Eh no, da come dicevi prima sembrava quasi una critica e basta alla possibilità di ricorrere a presidi farmacologici. Nonostante tutto ci tengo a precisare che sono contraria ai metodi americani ad esempio: il farmaco non è una caramella, specie per i bambini.

Ma un ottimo pissicoterapeuta e basta?! :cry:

danello
23-12-2008, 16:25
...pero', chissa' perche', alla pillola nessuno e' scettico...

Presente! http://gianom.googlepages.com/cartello.gif

windsofchange
23-12-2008, 16:26
Vorrei spezzare una lancia in favore dello gnomo dell''84, secondo me non la intendeva come cura, ma come sostanza naturale che evidentemente "allevia il dolore".

Mi pare di capire che soffre di ansia e depressione, per cui immagino che quel farmaco omeopatico l'abbia provato lui per primo, quindi credo nel sollievo (anche lieve, o anche dato da un effetto placebo) che può avergli dato... :boh:

Non credo volesse dire che la depressione si cura con l'omeopatia.


Come dire, se mi faccio di ginseng (dopo una sbronza) mi riprendo un po', ma è ovvio che il ginseng non cura l'alcolismo.
Lo spero. :D
Ma un ottimo pissicoterapeuta e basta?! :cry:
Naaa.

G30
23-12-2008, 16:29
Lo spero. :D

Naaa.

Impasticcomane :sofico: :D

gabi.2437
23-12-2008, 16:30
Vorrei spezzare una lancia in favore dello gnomo dell''84, secondo me non la intendeva come cura, ma come sostanza naturale che evidentemente "allevia il dolore".

Mi pare di capire che soffre di ansia e depressione, per cui immagino che quel farmaco omeopatico l'abbia provato lui per primo, quindi credo nel sollievo (anche lieve, o anche dato da un effetto placebo) che può avergli dato... :boh:

Non credo volesse dire che la depressione si cura con l'omeopatia.


Come dire, se mi faccio di ginseng (dopo una sbronza) mi riprendo un po', ma è ovvio che il ginseng non cura l'alcolismo.

Ma approfondiamo

"sostanza naturale che evidentemente "allevia il dolore" "? L'omeopatia? Approfondiamo, susu, quel "farmaco omeopatico" che gli dà sollievo...

Stiam parlando di ACQUA :rolleyes:

windsofchange
23-12-2008, 16:33
Impasticcomane :sofico: :D
:stordita:
Ma approfondiamo

"sostanza naturale che evidentemente "allevia il dolore" "? L'omeopatia? Approfondiamo, susu, quel "farmaco omeopatico" che gli dà sollievo...

Stiam parlando di ACQUA :rolleyes:
Esatto, ma il placebo fa miracoli... :O

++CERO++
23-12-2008, 16:38
Chi si fa' prescrivere sostenze psicotrope, viene segnalato agli uffici ASL
e gli verra' ritirato il porto d'armi... :D

Fides Brasier
23-12-2008, 16:43
Chi si fa' prescrivere sostenze psicotrope, viene segnalato agli uffici ASL
e gli verra' ritirato il porto d'armi... :De come faremo con il nostro uzi?? :eek:

danello
23-12-2008, 16:53
Ma approfondiamo

"sostanza naturale che evidentemente "allevia il dolore" "? L'omeopatia? Approfondiamo, susu, quel "farmaco omeopatico" che gli dà sollievo...

Stiam parlando di ACQUA :rolleyes:

Non saprei di cosa stesse parlando di preciso (l'aveva detto?), ma se voglio farmi un viaggetto e prendo 5 grammi di Copelandia, sto prendendo qualcosa di naturale che non è acqua ed è anche piuttosto psicotropo. :boh:

Cioè, non tutto ciò che è naturale non sortisce nessun effetto. :stordita:

Ma forse aveva detto di preciso di che sostanza parlava (ed è davvero acqua) e me lo sono perso? :stordita:

danello
23-12-2008, 16:56
Esatto, ma il placebo fa miracoli... :O

Ok, torno indietro di una pagina e rileggo il post di Gnomo84. :stordita:

Ziosilvio
23-12-2008, 17:02
che ignoranza?
Quella in cui nemmeno si sa di non sapere.
[gli psicofarmaci] hanno effetti collaterali mica da ridere
Questo sarà stato vero forse trent'anni fa.
Gli effetti collaterali (quali che essi siano) degli psicofarmaci odierni sono molto più ridotti e molto più sopportabili.
[gli psicofarmaci] non risolvono i problemi ma li mascherano solo per un po'
I farmaci non hanno alcuna pretesa di risolvere i possibili problemi di vita quotidiana che possono aver scatenato un episodio depressivo.
Per risolvere quelli, non mi affiderei neanche troppo alla psicoterapia, meno che mai a quella sua certa concezione stregonesca che sembra essere così in voga.

bebeto
23-12-2008, 17:09
alla psicoterapia o psicanalisi, chissa' perche', l'approccio e' sempre in second'ordine.

ignoranza e paura
se ti prendi un calmante non spaventi nessuno
se vai dallo psicoterapeuta sei un malato

Ma un ottimo pissicoterapeuta e basta?! :cry:

straquoto




Naaa.

I pasticcozzi vanno presi solo in casi gravi, gravissimi, tipo se uno non dorme da un mese ed altre tipologie troppo limitanti nella vita quotidiana.
E sicuramente vanno levati subito, mai superare i tre-sei mesi di terapia..........non sapete quanta gente è stata rovinata dalle assunzioni prolungate, tutti incontrati a lasciati ancora in terapia.
Il cervello di un ansioso recepisce prima gli effetti benefici che quelli collaterali.
Quando l'attacco di panico ti assale e sai che c'è il rimedio dentro un blister, lo sai quanto ne frega dell'effetto collaterale ?

danello
23-12-2008, 17:23
I pasticcozzi vanno presi solo in casi gravi, gravissimi, tipo se uno non dorme da un mese ed altre tipologie troppo limitanti nella vita quotidiana.
E sicuramente vanno levati subito, mai superare i tre-sei mesi di terapia..........non sapete quanta gente è stata rovinata dalle assunzioni prolungate, tutti incontrati a lasciati ancora in terapia.
Il cervello di un ansioso recepisce prima gli effetti benefici che quelli collaterali.
Quando l'attacco di panico ti assale e sai che c'è il rimedio dentro un blister, lo sai quanto ne frega dell'effetto collaterale ?

Quoto di rimando, anzi, quotissimo. :O

Però vorrei precisare che le mie sono posizioni da ignorante in materia e da persona che non conosce neanche un depresso (diagnosticato, magari c'è chi ancora non sa di esserlo...), per cui vorrei che fossero interpretate come un'idea di massima sull'argomento, niente che io possa argomentare con qualcosa di tecnico.

Vista la delicatezza dell'argomento e la mia scarsa esperienza sul campo vi chiarisco subito come interpretare i miei post, non si sa mai. :stordita:

NepTuna
23-12-2008, 17:33
fumate un pò di ganja per la depressione U_U

windsofchange
23-12-2008, 17:48
ignoranza e paura
se ti prendi un calmante non spaventi nessuno
se vai dallo psicoterapeuta sei un malato



straquoto




I pasticcozzi vanno presi solo in casi gravi, gravissimi, tipo se uno non dorme da un mese ed altre tipologie troppo limitanti nella vita quotidiana.
E sicuramente vanno levati subito, mai superare i tre-sei mesi di terapia..........non sapete quanta gente è stata rovinata dalle assunzioni prolungate, tutti incontrati a lasciati ancora in terapia.
Il cervello di un ansioso recepisce prima gli effetti benefici che quelli collaterali.
Quando l'attacco di panico ti assale e sai che c'è il rimedio dentro un blister, lo sai quanto ne frega dell'effetto collaterale ?

Quoto di rimando, anzi, quotissimo. :O

Però vorrei precisare che le mie sono posizioni da ignorante in materia e da persona che non conosce neanche un depresso (diagnosticato, magari c'è chi ancora non sa di esserlo...), per cui vorrei che fossero interpretate come un'idea di massima sull'argomento, niente che io possa argomentare con qualcosa di tecnico.

Vista la delicatezza dell'argomento e la mia scarsa esperienza sul campo vi chiarisco subito come interpretare i miei post, non si sa mai. :stordita:

Non dico che il farmaco curi tutto, ma l'alone di oscurità e ignoranza intorno agli psicofarmaci fa sì che chi li assuma si senta “malato” più di quanto in realtà non sia.
Vedere la gente scandalizzata da chi assume psicofarmaci o si rivolge allo psicoterapeuta è scoraggiante. Davvero.
Come in ogni cosa bisogna valutare caso per caso, in alcuni l'intervento farmacologico è risolutivo da solo (non esistono solo gli attacchi di panico/ansia), in altri bastano sedute di psicoterapia in singolo/gruppo.

bebeto
23-12-2008, 18:06
Come in ogni cosa bisogna valutare caso per caso, in alcuni l'intervento farmacologico è risolutivo da solo (non esistono solo gli attacchi di panico/ansia), in altri bastano sedute di psicoterapia in singolo/gruppo.

hai abbassato il tiro :D

nei post precedenti hai sempre detto che analisi e pasticche vanno insieme, affermazione che mediamente ho sentito da chi è psichiatra/neurologo.
La cosa che mi preoccupa è che ho visto sempre lo stesso tipo di terapia impacchettata anche dagli specialisti ritenuti migliori sulla piazza.
Secondo me, trattandosi di casi emotivi, l'approccio sul lato umano deve essere sempre prevalente ed utilizzare i farmaci in casi gravi e pericolosi.

bebeto
23-12-2008, 18:12
I farmaci non hanno alcuna pretesa di risolvere i possibili problemi di vita quotidiana che possono aver scatenato un episodio depressivo.
Per risolvere quelli, non mi affiderei neanche troppo alla psicoterapia, meno che mai a quella sua certa concezione stregonesca che sembra essere così in voga.

escludi farmaci, psicoterapeutici e stregoni

cosa consigli allora ?

windsofchange
23-12-2008, 18:27
hai abbassato il tiro :D

nei post precedenti hai sempre detto che analisi e pasticche vanno insieme, affermazione che mediamente ho sentito da chi è psichiatra/neurologo.
La cosa che mi preoccupa è che ho visto sempre lo stesso tipo di terapia impacchettata anche dagli specialisti ritenuti migliori sulla piazza.
Secondo me, trattandosi di casi emotivi, l'approccio sul lato umano deve essere sempre prevalente ed utilizzare i farmaci in casi gravi e pericolosi.

Forse ti è sfuggito qualcosa, analisi e pasticche vanno insieme nelle patologie serie propriamente dette; alcuni fenomeni depressivi non sono patologici ma sono solo immaginazione o problemi sentimentali (sai quante donne e uomini vorrebbero suicidarsi per “amore”? :rolleyes: ). In questi casi si va a farsi una chiacchierata e in psicoterapia, le medicine sono pressoché inutili (a meno che non si arrivi davvero all'instabilità mentale da delusione e purtroppo sporadicamente succede).
Fatto totalmente diverso la patologia seria, quella che non è provocata da un delusione passeggera ma dal disturbo serio e oggettivamente riconoscibile. Mia opinione, ancora una volta.

Per il resto i protocolli sono quelli, non si può mica prendere e decidere di ribaltarli prescrivendo farmaci assurdi; si basano su esperienze e su efficacia comprovata e non sul desiderio momentaneo del medico psichiatra. Esempio? Mia nonna necessitava evidentemente di promazina (non sono psichiatra) e lo psichiatra dopo la visita quello ha prescritto (ci siamo fatti una chiacchierata ma non l'ho assolutamente influenzato nella scelta), ciò dimostra che i farmaci sono pochi per determinate patologie e al momento sono relativamente sicuri e prevedibili.

bebeto
23-12-2008, 18:41
Forse ti è sfuggito qualcosa, analisi e pasticche vanno insieme nelle patologie serie propriamente dette; alcuni fenomeni depressivi non sono patologici ma sono solo immaginazione o problemi sentimentali (sai quante donne e uomini vorrebbero suicidarsi per “amore”? :rolleyes: ). In questi casi si va a farsi una chiacchierata e in psicoterapia, le medicine sono pressoché inutili (a meno che non si arrivi davvero all'instabilità mentale da delusione e purtroppo sporadicamente succede).
Fatto totalmente diverso la patologia seria, quella che non è provocata da un delusione passeggera ma dal disturbo serio e oggettivamente riconoscibile. Mia opinione, ancora una volta.

scusami ma non mi è sfuggito ciò che hai scritto
ora ti sei spiegata meglio ma nei post precedenti la pasticca c'era sempre e non facevi tutta sta distinzione
e non sono l'unico che l'ha fatto notare

Per il resto i protocolli sono quelli, non si può mica prendere e decidere di ribaltarli prescrivendo farmaci assurdi; si basano su esperienze e su efficacia comprovata e non sul desiderio momentaneo del medico psichiatra.

mai parlato di somministrare farmaci assurdi, solo detto che è giusto in casi gravi dove la persona può diventare anche pericolosa per se e per gli altri


Esempio? Mia nonna necessitava evidentemente di promazina (non sono psichiatra) e lo psichiatra dopo la visita quello ha prescritto (ci siamo fatti una chiacchierata ma non l'ho assolutamente influenzato nella scelta), ciò dimostra che i farmaci sono pochi per determinate patologie e al momento sono relativamente sicuri e prevedibili.

prevedibili non direi proprio, al limite direi "statisticamente" prevedibili.
neanche il "mago" degli psicoterapeutici nei primi mesi può prevedere se a lungo termine un determinato paziente sarà assuefatto psicologicamente.
Sono però d'accordo che i nuovi farmaci creano meno dipendenza fisica.

windsofchange
23-12-2008, 19:04
prevedibili non direi proprio, al limite direi "statisticamente" prevedibili.
neanche il "mago" degli psicoterapeutici nei primi mesi può prevedere se a lungo termine un determinato paziente sarà assuefatto psicologicamente.
Sono però d'accordo che i nuovi farmaci creano meno dipendenza fisica.

Prevedibile come prescrizione in relazione alla malattia, io al contrario di uno psichiatra che studia 4 anni di specializzazione ho avuto un solo esame di neuropsicofarmacologia, ma non ho avuto dubbi a prevedere la necessità di un dato farmaco. Siccome dicevi che si prescrivono sempre gli stessi farmaci ti dico che i protocolli quelli sono. :O

Eraklit
23-12-2008, 19:19
...paroxetina 20mg tutta la vita...
...un tenero ovattamento di percezioni ed emozioni e tutto
si fa più sopportabile...

windsofchange
23-12-2008, 19:21
...paroxetina 20mg tutta la vita...
...un tenero ovattamento di percezioni ed emozioni e tutto
si fa più sopportabile...

:rolleyes:

D1o
23-12-2008, 19:46
Puoi provare con la PNL (Programmazione Neuro Linguistica), ma temo che l'ASL non passi nulla del genere ed i corsi sono generalmente molto costosi.
Intanto, però, puoi comprarti un libro che ne parla... :)

anche se per altri motivi sono interessato. hai mica qualche titolo da consigliarmi?

grazie mille ciao

gabi.2437
23-12-2008, 19:52
Non saprei di cosa stesse parlando di preciso (l'aveva detto?), ma se voglio farmi un viaggetto e prendo 5 grammi di Copelandia, sto prendendo qualcosa di naturale che non è acqua ed è anche piuttosto psicotropo. :boh:

Cioè, non tutto ciò che è naturale non sortisce nessun effetto. :stordita:

Ma forse aveva detto di preciso di che sostanza parlava (ed è davvero acqua) e me lo sono perso? :stordita:

Ma a noi non ce ne frega niente se prendi la copelandia e se prendi qualcosa di naturale, si parlava di omeopatia :O

Non c'entra niente col caffè, che pure è naturale :D

Ma TUTTO è naturale, pure i farmaci (almeno, a me risulta sian stati prodotti con elementi presenti in natura! Anche perchè se no non dovrebbero esistere!) :D

windsofchange
23-12-2008, 20:11
Ma a noi non ce ne frega niente se prendi la copelandia e se prendi qualcosa di naturale, si parlava di omeopatia :O

Non c'entra niente col caffè, che pure è naturale :D

Ma TUTTO è naturale, pure i farmaci (almeno, a me risulta sian stati prodotti con elementi presenti in natura! Anche perchè se no non dovrebbero esistere!) :D

Non proprio tutto, diciamo che esiste la sintesi via chimica farmaceutica.
Di norma ci sono principi di sintesi e principi di origine naturale, ciò non toglie che l'omeopatia diluisca i principi a livello "acqua fresca".

Ziosilvio
23-12-2008, 21:00
escludi farmaci, psicoterapeutici e stregoni

cosa consigli allora ?
Nel tuo caso, un corso di comprensione del testo.

danello
23-12-2008, 21:03
Ma a noi non ce ne frega niente se prendi la copelandia e se prendi qualcosa di naturale, si parlava di omeopatia :O

Non c'entra niente col caffè, che pure è naturale :D

Ma TUTTO è naturale, pure i farmaci (almeno, a me risulta sian stati prodotti con elementi presenti in natura! Anche perchè se no non dovrebbero esistere!) :D

Non hai capito o non mi sono spiegato, se reputi valida l'equazione omeopatia = acqua = nessun effetto = fuffa" allora secondo me ti sbagli, se invece per "acqua" intendi qualcosa di blando (magari dato dall'eccessiva diluizione del farmaco omeopatico + effetto placebo) allora siamo d'accordo.

L'esempio dei Copelandia calzava perchè si tratta di semplici funghi che hanno indiscutibilmente un effetto piuttosto forte, ma evidentemente per te se li spremo, li diluisco, li metto in flaconi e li etichetto e classifico come "farmaco omeopatico che ti fa fare quattro risate con gli amici" allora diventa solo ACQUA. :boh:

Se invece ti do un cucchiaino di principio attivo probabilmente ti ammazzo. :stordita:

Anche se tutto arriva direttamente dalla natura (ma anche dalla sintesi), un conto è mangiare un papavero da oppio di 5 grammi, altra cosa sarà farsi 5 grammi di morfina.

Quello che voglio dire è che Gnomo84 si è fatto un cocktail di chissà cosa classificato come omeopatico che l'ha tirato su, non mi pare abbia detto che un grave malessere si risolva così.
Se invece avesse detto solo il principio attivo che ha assunto senza parlare di "omeopatia" allora non avrebbe sollevato il polverone e nessuno gli avrebbe chiesto di parlare di concentrazione.

Poi dice di avere problemi del genere e di non parlarne dall'esterno, per cui non mi permetto di dirgli che dice cretinate con troppa leggerezza.

Chissà se a sto giro mi sono spiegato. :stordita:

danello
23-12-2008, 21:10
Di norma ci sono principi di sintesi e principi di origine naturale, ciò non toglie che l'omeopatia diluisca i principi a livello "acqua fresca".

Ah ok, quindi il discorso è proprio sulla diluizione eccessiva, talmente eccessiva da ammazzare letteralmente il principio attivo?

La regola della maggior diluizione per potenziare il farmaco non suona neanche a me, ma quando compri un flacone di rimedio omeopatico è già così diluito o la concentrazione la fai tu successivamente?

EDIT...lo chiedo perchè mi pareva ci fosse un tot di diluizione extra discrezionale quando lo assumi, ma che all'acquisto non sia già massacrato come dici tu. :what:

Ziosilvio
23-12-2008, 21:27
quindi il discorso è proprio sulla diluizione eccessiva, talmente eccessiva da ammazzare letteralmente il principio attivo?
Sì.
quando compri un flacone di rimedio omeopatico è già così diluito o la concentrazione la fai tu successivamente?
Sulla confezione è già riportata la diluizione in decimali (DH) o centesimali (CH) hahnemanniane.
Una DH corrisponde a un processo di diluizione di 10 a 1, una CH a un processo 100 a 1. Ogni CH o DH rappresenta un nuovo processo, quindi 10CH vuol dire diluizione di 100^10=10^20 volte.
Tieni a mente che il numero di Avogadro (numero di molecole per una quantità di massa pari in grammi al peso molecolare della sostanza) è "solo" 6*10^23, quindi la probabilità di trovare anche una sola molecola di principio attivo in un prodotto omeopatico a 20CH è veramente molto bassa.

danello
23-12-2008, 21:49
Sulla confezione è già riportata la diluizione in decimali (DH) o centesimali (CH) hahnemanniane.
Una DH corrisponde a un processo di diluizione di 10 a 1, una CH a un processo 100 a 1. Ogni CH o DH rappresenta un nuovo processo, quindi 10CH vuol dire diluizione di 100^10=10^20 volte.
Tieni a mente che il numero di Avogadro (numero di molecole per una quantità di massa pari in grammi al peso molecolare della sostanza) è "solo" 6*10^23, quindi la probabilità di trovare anche una sola molecola di principio attivo in un prodotto omeopatico a 20CH è veramente molto bassa.

Ok, così abbiamo dei riferimenti precisi sull'omeopatia. :)

Però un farmaco a 1DH o 2DH sarà diluito "solo" 10 o 10^2 volte, per cui le probabilità cambiano.

Adesso mi dirai che non esistono prodotti omeopatici così poco diluiti. :asd:

windsofchange
23-12-2008, 21:57
Non hai capito o non mi sono spiegato, se reputi valida l'equazione omeopatia = acqua = nessun effetto = fuffa" allora secondo me ti sbagli, [...]
Secondo me sbagli tu.

Ah ok, quindi il discorso è proprio sulla diluizione eccessiva, talmente eccessiva da ammazzare letteralmente il principio attivo?

Esatto, non c'è principio attivo praticamente, c'è solo acqua quasi.

Sì.

Sulla confezione è già riportata la diluizione in decimali (DH) o centesimali (CH) hahnemanniane.
Una DH corrisponde a un processo di diluizione di 10 a 1, una CH a un processo 100 a 1. Ogni CH o DH rappresenta un nuovo processo, quindi 10CH vuol dire diluizione di 100^10=10^20 volte.
Tieni a mente che il numero di Avogadro (numero di molecole per una quantità di massa pari in grammi al peso molecolare della sostanza) è "solo" 6*10^23, quindi la probabilità di trovare anche una sola molecola di principio attivo in un prodotto omeopatico a 20CH è veramente molto bassa.

http://www.spazio-salute.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1293&Itemid=83

Ciò non toglie che a mio parere siano ottimi placebo per chi ci crede e risparmia in salute evitando i farmaci. :O
A volte giocare sul fatto che la gente sia facilmente influenzabile fa molto bene alla loro salute, buon per chi ci guadagna vendendo goccine sciacquate e per il paziente che evita il farmaco.
Esempio? Chi crede nell'omeopatia dorme con due goccine di acqua mentre la persona acculturata si imbottisce di benzodiazepine. Sembra un contro senso, vero? :muro:
Eh, il simile cura il simile e se non dormi loro ti danno sciacquatura contente COFFEA CRUDA mica il lorazepam :sofico:

bebeto
23-12-2008, 22:55
Siccome dicevi che si prescrivono sempre gli stessi farmaci ti dico che i protocolli quelli sono. :O

io intendevo che si prescrivono sempre i farmaci, non che si danno sempre gli stessi

windsofchange
23-12-2008, 22:58
hai abbassato il tiro :D

nei post precedenti hai sempre detto che analisi e pasticche vanno insieme, affermazione che mediamente ho sentito da chi è psichiatra/neurologo.
La cosa che mi preoccupa è che ho visto sempre lo stesso tipo di terapia impacchettata anche dagli specialisti ritenuti migliori sulla piazza.
Secondo me, trattandosi di casi emotivi, l'approccio sul lato umano deve essere sempre prevalente ed utilizzare i farmaci in casi gravi e pericolosi.

Io ci ho letto: medesimo protocollo farmacologico. Cosa intendevi invece? Uno psichiatra/psicoterapeuta che prescriva fisioterapia? :D

bebeto
23-12-2008, 23:00
I farmaci non hanno alcuna pretesa di risolvere i possibili problemi di vita quotidiana che possono aver scatenato un episodio depressivo.

quindi servono a poco

Per risolvere quelli, non mi affiderei neanche troppo alla psicoterapia,

anche qui poca fiducia

meno che mai a quella sua certa concezione stregonesca che sembra essere così in voga.

questo serve meno di 0


Nel tuo caso, un corso di comprensione del testo.

:rotfl: :rotfl: :rotfl:

bebeto
23-12-2008, 23:05
Io ci ho letto: medesimo protocollo farmacologico. Cosa intendevi invece? Uno psichiatra/psicoterapeuta che prescriva fisioterapia? :D

quello che ripeto da quando mi sono iscritto, ovverosia che uno psichiatra prescrive SEMPRE i farmaci a priori ed io non sono d'accordo per i motivi già abbondantemente spiegati

se il farmaco poi è giusto come da protocollo non mi importa, il farmaco non serve a niente senza terapia, anzi nel 75-80% dei casi non serve mai !!!!!

windsofchange
23-12-2008, 23:13
quello che ripeto da quando mi sono iscritto, ovverosia che uno psichiatra prescrive SEMPRE i farmaci a priori ed io non sono d'accordo per i motivi già abbondantemente spiegati

se il farmaco poi è giusto come da protocollo non mi importa, il farmaco non serve a niente senza terapia, anzi nel 75-80% dei casi non serve mai !!!!!

E questa statistica così precisa deriva da...??


:rolleyes:

bebeto
23-12-2008, 23:29
E questa statistica così precisa deriva da...??


:rolleyes:

Deriva dal fatto che sono stato in analisi e di persone rovinate dai farmaci ne ho viste tante, portate a spasso da psichiatri che non facevano terapia (una seduta a settimana e non facevano neanche quella di gruppo).
Poi se casomai non potevi permetterti € 100-150 a seduta allora saltano le sedute e gli rimanevano solo i farmaci.
BEL PROTOCOLLO

windsofchange
23-12-2008, 23:39
Deriva dal fatto che sono stato in analisi e di persone rovinate dai farmaci ne ho viste tante, portate a spasso da psichiatri che non facevano terapia (una seduta a settimana e non facevano neanche quella di gruppo).
Poi se casomai non potevi permetterti € 100-150 a seduta allora saltano le sedute e gli rimanevano solo i farmaci.
BEL PROTOCOLLO

Suppongo sia un ottimo metodo scientifico per estrapolarne la tua statistica. :rolleyes:

Ho alcune possibilità:

1) hai competenze mediche sufficienti a discriminare una persona "rovinata" dai farmaci sbagliati, può capitare e comprendo il tuo punto di vista. Ciò non toglie come sia strano che tu ne abbia viste tante in un gruppo alle prese con i farmaci errati.

2) non hai competenze mediche e non hai potuto discriminare alcunché non conoscendo le progressioni delle varie situazioni patologiche e hai scambiato un non miglioramento come errore medico.

3) Gli specialisti in questione non sono il top della serietà, capita anche questo perché non di rado si pensa solo ai denari.

bebeto
24-12-2008, 00:07
Suppongo sia un ottimo metodo scientifico per estrapolarne la tua statistica. :rolleyes:

Ho alcune possibilità:

1) hai competenze mediche sufficienti a discriminare una persona "rovinata" dai farmaci sbagliati, può capitare e comprendo il tuo punto di vista. Ciò non toglie come sia strano che tu ne abbia viste tante in un gruppo alle prese con i farmaci errati.

2) non hai competenze mediche e non hai potuto discriminare alcunché non conoscendo le progressioni delle varie situazioni patologiche e hai scambiato un non miglioramento come errore medico.

3) Gli specialisti in questione non sono il top della serietà, capita anche questo perché non di rado si pensa solo ai denari.

non capisco perchè hai sempre un tono così strafottente e continui a ripetere cose che non dico.

Io non parlo di farmaci errati ma che è sbagliato l'utilizzo a priori ed il loro abuso perchè il paziente ha il blister a casa e lo scarta come e quando vuole.
Oppure secondo te in preda ad un attacco riesce a bloccare la tentazione di apporfittare del rimedio temporaneo ?
Io eliminerei questa rincorsa paziente/farmaco dall'inizio !!!!!
Ti devo raccontare dei pazienti rovinati che chiamavano il loro medico e poi si ciucciavano il lexotan modello biberon ?
Oppure tavor come caramelle ?
Forse è meglio che ti fai quantoprima un pò di stage, stare in mezzo alle persone che hanno questi tipi di problemi e consulti una farmacia per vedere che lo psicofarmaco in generale è la categoria più venduta dopo la nimesulide (prima dell'attuazione della ricetta obbligatoria, forse ora sono al primo posto).
E poi, forse, ti renderai conto della dipendenza che è stata creata in giro dal tuo amato protocollo.

ps: ora non venirci a dire che l'assuefazione/dipendenza è colpa del paziente, ci manca solo quello per finire ad innalzare il farmaco come rimedio assoluto :doh:

ps-ps: non c'è un post dove parli di terapia in modo approfondito e con la stessa difesa che hai per il tuo caro farmaco

windsofchange
24-12-2008, 00:54
non capisco perchè hai sempre un tono così strafottente e continui a ripetere cose che non dico.

Io non parlo di farmaci errati ma che è sbagliato l'utilizzo a priori ed il loro abuso perchè il paziente ha il blister a casa e lo scarta come e quando vuole.
Oppure secondo te in preda ad un attacco riesce a bloccare la tentazione di apporfittare del rimedio temporaneo ?
Io eliminerei questa rincorsa paziente/farmaco dall'inizio !!!!!
Ti devo raccontare dei pazienti rovinati che chiamavano il loro medico e poi si ciucciavano il lexotan modello biberon ?
Oppure tavor come caramelle ?
Forse è meglio che ti fai quantoprima un pò di stage, stare in mezzo alle persone che hanno questi tipi di problemi e consulti una farmacia per vedere che lo psicofarmaco in generale è la categoria più venduta dopo la nimesulide (prima dell'attuazione della ricetta obbligatoria, forse ora sono al primo posto).
E poi, forse, ti renderai conto della dipendenza che è stata creata in giro dal tuo amato protocollo.

ps: ora non venirci a dire che l'assuefazione/dipendenza è colpa del paziente, ci manca solo quello per finire ad innalzare il farmaco come rimedio assoluto :doh:

ps-ps: non c'è un post dove parli di terapia in modo approfondito e con la stessa difesa che hai per il tuo caro farmaco

Non ti do contro, ho parere diverso dal tuo tutto qui. Sono nell'ambiente e ho il mio punto di vista, può essere duro ma è soggettivo ed è mio. :)
Non difendo il farmaco e non difendo il medico, ma purtroppo non difendo nemmeno il paziente.

Dura, te l'ho detto. Non posso non affermare che l'opinione comune sull'argomento sia radicata comunque, si deve per forza difendere una delle parti... A volte la ragione non è unanimemente distribuita.

:.Blizzard.:
24-12-2008, 08:35
Ma solo io vedo tanta ignoranza in questo thread? Cioè ragazzi ... ripeto, ma avete conosciuto macellai o che? Io sinceramente di psichiatri/psicoterapeuti che assegnano medicine e ci vediamo tra un mese non ne ho mai visti.
E' ovvio poi che se già partiamo con il piede della malafede ... non dico che là fuori siano tutti angeli, per carità. Ci sarà sicuramente un buon numero di persone che stanno lì e non sanno nemmeno il perchè. Ma non tutti sono così.
E se un medico ritiene opportuno assegnare una terapia farmacologica, lo farà con cognizione di causa. Non è che la laurea l'ha presa tanto per. Poi l'ultima scelta chiaramente stà sempre al paziente che ha sempre l'opportunità di sentire altri pareri.

Fides Brasier
24-12-2008, 15:01
Questo sarà stato vero forse trent'anni fa.
Gli effetti collaterali (quali che essi siano) degli psicofarmaci odierni sono molto più ridotti e molto più sopportabili.

I farmaci non hanno alcuna pretesa di risolvere i possibili problemi di vita quotidiana che possono aver scatenato un episodio depressivo.
Per risolvere quelli, non mi affiderei neanche troppo alla psicoterapia, meno che mai a quella sua certa concezione stregonesca che sembra essere così in voga.gli effetti collaterali dei farmaci di oggi sono piu' ridotti di quelli di trent'anni fa e forse quelli che ci saranno fra trent'anni saranno ancora piu' ridotti di quelli di oggi, e allora? comunque ci sono e sono importanti, ed e' innegabile. prendo come esempio il cipralex, che mi risulta un farmaco di nuova generazione in grado di trattare disturbi depressivi, attacchi di panico, disturbi d'ansia, e nelle avvertenze leggo:
Comportamenti suicidari (tentativi di suicidio e ideazione suicidaria) e ostilità (essenzialmente aggressività, comportamento di opposizione e collera) sono stati osservati con maggiore frequenza negli studi clinici effettuati su bambini e adolescenti trattati con antidepressivi rispetto a quelli trattati con placebo.
Qualora, in base alle esigenze mediche, dovesse essere presa la decisione di effettuare il trattamento, il paziente deve essere sorvegliato attentamente per quanto concerne la comparsa di sintomi suicidari.
se poi esistono psicofarmaci che non presentano effetti collaterali sono curioso di conoscerli.

non ho compreso invece cosa c'entra la stregoneria, la psicoterapia non ha nulla di stregonesco o di magico; si tratta di una specializzazione post-laurea che dura anni di frequentazione di scuole appositamente autorizzate dallo stato, che prevede un tirocinio, utilizzando tecnoche e metodologie codificate: non c'e' nulla di improvvisato.
certo, la psicoterapia non fa sparire magicamente i problemi quotidiani della vita: ma sicuramente permette di inquadrarli nel contesto appropriato. in fondo l'ansia, giusto per fare un esempio, e' la risposta emotiva nel presente di uno stato di disagio che si e' vissuto in passato, ovvero la reazione oggi di una paura passata. ma quando in psicoterapia si comprendono le motivazioni di quella paura del passato, l'ansia nel presente scompare. e questo nessun farmaco lo potra' mai fare.

Fides Brasier
24-12-2008, 15:10
Non ti do contro, ho parere diverso dal tuo tutto qui. Sono nell'ambiente e ho il mio punto di vista, può essere duro ma è soggettivo ed è mio. :)
Non difendo il farmaco e non difendo il medico, ma purtroppo non difendo nemmeno il paziente.

Dura, te l'ho detto. Non posso non affermare che l'opinione comune sull'argomento sia radicata comunque, si deve per forza difendere una delle parti... A volte la ragione non è unanimemente distribuita.ti sembra di non difendere il farmaco ma e' quello che stai facendo con tutte le tue forze :D
il tuo punto di vista e' viziato proprio dal fatto di essere "nell'ambiente", ovvero un ambiente che nel caso dei disturbi emotivi non ha interesse nel far guarire il paziente ma ha l'interesse di commercializzare il farmaco. anzi, speriamo che il paziente non guarisca, cosi' compra i farmaci a vita e l'industria si alimenta.
vuoi mettere invece il paziente che va in psicoterapia, che nel giro di uno o due anni risolve i suoi problemi emotivi e il tutto senza comprare farmaci e pagando solo il terapista: e' un danno secco per l'industria.

Fides Brasier
24-12-2008, 15:13
Ma solo io vedo tanta ignoranza in questo thread? Cioè ragazzi ... ripeto, ma avete conosciuto macellai o che? Io sinceramente di psichiatri/psicoterapeuti che assegnano medicine e ci vediamo tra un mese non ne ho mai visti.
E' ovvio poi che se già partiamo con il piede della malafede ... non dico che là fuori siano tutti angeli, per carità. Ci sarà sicuramente un buon numero di persone che stanno lì e non sanno nemmeno il perchè. Ma non tutti sono così.
E se un medico ritiene opportuno assegnare una terapia farmacologica, lo farà con cognizione di causa. Non è che la laurea l'ha presa tanto per. Poi l'ultima scelta chiaramente stà sempre al paziente che ha sempre l'opportunità di sentire altri pareri.senza andare troppo lontano, in questo stesso forum ho visto almeno due o tre persone raccontare dei loro disagi emotivi, chiedere pareri, e descrivere la loro visita da uno specialista: il farmaco e' stato sempre suggerito dal dottore. "prendi la pillola che stai bene", piacerebbe a tutti la pillola della felicita'; purtroppo pero' non esiste, o se esiste e' solo per la felicita' di chi la vende :D

windsofchange
24-12-2008, 15:18
...cut..
prendo come esempio il cipralex, che mi risulta un farmaco di nuova generazione in grado di trattare disturbi depressivi, attacchi di panico, disturbi d'ansia, e nelle avvertenze leggo:
[...]
se poi esistono psicofarmaci che non presentano effetti collaterali sono curioso di conoscerli.

.

Quelli che hai incollato tu sono i comuni effetti collaterali degli SSRI (gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina) che per legge vanno riportati nei bugiardini.
Se avessi letto bene tutto il foglietto illustrativo avresti notato che l'escitalopram è sconsigliato per i bambini e gli adolescenti, in quanto vi sono i rischi ivi indicati. I farmaci hanno collaterali a volte gravi, non vanno prescritti con leggerezza e il medico valuta sempre il rischio/beneficio. Sempre.

Non facciamo allarmismo ove non serve, bastava informarsi un attimino meglio.
:)

windsofchange
24-12-2008, 15:24
ti sembra di non difendere il farmaco ma e' quello che stai facendo con tutte le tue forze :D
il tuo punto di vista e' viziato proprio dal fatto di essere "nell'ambiente", ovvero un ambiente che nel caso dei disturbi emotivi non ha interesse nel far guarire il paziente ma ha l'interesse di commercializzare il farmaco. anzi, speriamo che il paziente non guarisca, cosi' compra i farmaci a vita e l'industria si alimenta.
vuoi mettere invece il paziente che va in psicoterapia, che nel giro di uno o due anni risolve i suoi problemi emotivi e il tutto senza comprare farmaci e pagando solo il terapista: e' un danno secco per l'industria.

Ah SOLO un terapista privato da almeno 50/100 euro a seduta... In due anni sai quanti soldi risparmi in medicine eh. Bellissima idea, specie quando vorresti curare con uno psicoterapeuta un disturbo maggiore.

Ma possibile non si capisca che le malattie e i disagi sono tanti, alcuni hanno bisogno del terapista e basta, altri dell'associazione con farmaco e altri ancora del solo farmaco.
Ma quante volte lo dovrò dire che non è tutto prevedibile e risolvibile solo con la terapia o solo con le medicine? I casi vanno valutati, se non ci sono conoscenze di base è inutile andare avanti in un 3d con i luoghi comuni e le false speranze. :muro:

senza andare troppo lontano, in questo stesso forum ho visto almeno due o tre persone raccontare dei loro disagi emotivi, chiedere pareri, e descrivere la loro visita da uno specialista: il farmaco e' stato sempre suggerito dal dottore. "prendi la pillola che stai bene", piacerebbe a tutti la pillola della felicita'; purtroppo pero' non esiste, o se esiste e' solo per la felicita' di chi la vende :D

Per un semplice disagio emotivo il farmaco non serve, lo ripeto. Non ho mai detto che servisse anzi ho ribadito che i gravi casi in cui è d'obbligo sono pochi e forse meno di quelli che in realtà sono trattati. :O

Fides Brasier
24-12-2008, 15:38
Quelli che hai incollato tu sono i comuni effetti collaterali degli SSRI (gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina) che per legge vanno riportati nei bugiardini.
Se avessi letto bene tutto il foglietto illustrativo avresti notato che l'escitalopram è sconsigliato per i bambini e gli adolescenti, in quanto vi sono i rischi ivi indicati. I farmaci hanno collaterali a volte gravi, non vanno prescritti con leggerezza e il medico valuta sempre il rischio/beneficio. Sempre.

Non facciamo allarmismo ove non serve, bastava informarsi un attimino meglio.
:)appunto: era una risposta a chi indicava che gli effetti collaterali degli psicofarmaci odierni sono molto più ridotti e molto più sopportabili. tu me lo confermi quindi, ottimo.

windsofchange
24-12-2008, 15:44
appunto: era una risposta a chi indicava che gli effetti collaterali degli psicofarmaci odierni sono molto più ridotti e molto più sopportabili. tu me lo confermi quindi, ottimo.

:doh: Ma certo che te lo confermo, hai indicato dei collaterali molto gravi per una categoria che il farmaco non lo deve assumere!.

Come se dicessi: sulle bustine dei farmaci solubili contenenti zucchero e NON edulcoranti artificiali vi è scritto di valutarne attentamente l'assunzione in caso di iperglicemia del paziente/diabete viste eventuali conseguenze spiacevoli. Tu leggendo questo avresti avuto paura di assumerlo perché una categoria è a rischio?? Boh.

Quello (escitalopram) in particolare NON VA somministrato ai bambini e adolescenti sotto la maggiore età, per forza che sono indicati i gravi rischi che correrebbero in caso di somministrazione errata.

Che i nuovi farmaci siano meno pericolosi di quelli passati è un dato di fatto, noto come non riesca proprio a farmi capire oggi. Boh(e due).

PS: questo conferma quanto io dica sui bugiardini dei farmaci, sono davvero impossibili da decifrare per chi non è del mestiere e generano solo confusione.

Ja]{|e
24-12-2008, 15:46
PS: questo conferma quanto io dica sui bugiardini dei farmaci, sono davvero impossibili da decifrare per chi non è del mestiere e generano solo confusione.

Secondo me si chiamano bugiardini apposta per questo :D

Fides Brasier
24-12-2008, 15:50
Ah SOLO un terapista privato da almeno 50/100 euro a seduta... In due anni sai quanti soldi risparmi in medicine eh. Bellissima idea, specie quando vorresti curare con uno psicoterapeuta un disturbo maggiore.

Ma possibile non si capisca che le malattie e i disagi sono tanti, alcuni hanno bisogno del terapista e basta, altri dell'associazione con farmaco e altri ancora del solo farmaco.
Ma quante volte lo dovrò dire che non è tutto prevedibile e risolvibile solo con la terapia o solo con le medicine? I casi vanno valutati, se non ci sono conoscenze di base è inutile andare avanti in un 3d con i luoghi comuni e le false speranze. :muro:

Per un semplice disagio emotivo il farmaco non serve, lo ripeto. Non ho mai detto che servisse anzi ho ribadito che i gravi casi in cui è d'obbligo sono pochi e forse meno di quelli che in realtà sono trattati. :Omi sta benissimo quando dici che i disturbi sono tanti, concordo con te nel sostenere che alcuni disagi si possono curare solo con il terapista e per altri occorre anche il farmaco.
e' quel "per altri" che mi lascia perplesso pero', perche' come ho accennato in precedenza il farmaco dovrebbe essere prescritto solo quando i disturbi sono cosi' forti da impedire una vita sociale a chi ne soffre. e invece si vedono prescrivere farmaci ansiolitici antidepressivi quasi come fossero caramelle, in barba al rapporto costi/benefici che hai menzionato tu stessa.

pero' non ho capito le prime righe del tuo post: e' noto a tutti che la psicoterapia e' costosa, ma e' anche l'unico modo per risolvere in maniera definitiva i disturbi d'ansia o i dop. e per quello che mi risulta, anche un disturbo depressivo maggiore (che suppongo sia quello a cui ti riferisci) si cura con una psicoterapia, eventualmente supportata dai farmaci.

Fides Brasier
24-12-2008, 16:05
:doh: Ma certo che te lo confermo, hai indicato dei collaterali molto gravi per una categoria che il farmaco non lo deve assumere!.

Come se dicessi: sulle bustine dei farmaci solubili contenenti zucchero e NON edulcoranti artificiali vi è scritto di valutarne attentamente l'assunzione in caso di iperglicemia del paziente/diabete viste eventuali conseguenze spiacevoli. Tu leggendo questo avresti avuto paura di assumerlo perché una categoria è a rischio?? Boh.

Quello (escitalopram) in particolare NON VA somministrato ai bambini e adolescenti sotto la maggiore età, per forza che sono indicati i gravi rischi che correrebbero in caso di somministrazione errata.

Che i nuovi farmaci siano meno pericolosi di quelli passati è un dato di fatto, noto come non riesca proprio a farmi capire oggi. Boh(e due).

PS: questo conferma quanto io dica sui bugiardini dei farmaci, sono davvero impossibili da decifrare per chi non è del mestiere e generano solo confusione.non parla di somministrazione errata, parla di esigenze mediche che portano a prendere la decisione di somministrare ugualmente il farmaco anche ai minori di 18 anni. a quel punto interviene il nostro beneamato rapporto costo/benefici, ma e' evidente che contrariamente a quanto qualcuno afferma gli effetti indesiderati sono presenti.
tra cui anche "riduzione dell’appetito diminuzione della libido anorgasmia insonnia sonnolenza capogiro alterazioni del sonno disturbi del gusto sinusiti sbadigli nausea diarrea stipsi aumento della sudorazione disturbi dell’eiaculazione impotenza affaticamento piressia".

e' ovvio che i farmaci di oggi siano meno pericolosi di quelli di qualche anno fa, e probabilmente quelli di oggi sono anche piu' pericolosi di quelli che ci saranno fra vent'anni: ma lo dico anche a te, e allora? pericolosi lo sono comunque, in particolare il cipralex che ho citato a esempio ma come lui tanti altri creano dipendenza con le relative difficolta' ad uscirne. e soprattutto non servono a risolvere i problemi: perche' allora vengono prescritti con tanta facilita', invece di indirizzare piu' correttamente verso uno psicoterapeuta?

windsofchange
24-12-2008, 16:08
E va bene, punti di vista differenti, come già detto altrove non è un mio pregio quello di essere esaustiva e convincere il prossimo. Amen.:O

Fides Brasier
24-12-2008, 16:11
E va bene, punti di vista differenti, come già detto altrove non è un mio pregio quello di essere esaustiva e convincere il prossimo. Amen.:Onessuno vuole convincere nessun altro, pero' vorrei che mi aiutassi a capire questo che ti ho scritto prima:

perche' allora gli psicofarmaci vengono prescritti con tanta facilita', invece di indirizzare piu' correttamente verso uno psicoterapeuta? ho accennato prima che piu' di una persona in questo forum ha parlato dei suoi disagi emotivi, e' andato da uno specialista e... gli hanno prescritto il farmaco! questo non e' aiutare una persona a guarire, questo e' vendere pillole.

windsofchange
24-12-2008, 16:20
nessuno vuole convincere nessun altro, pero' vorrei che mi aiutassi a capire questo che ti ho scritto prima:

perche' allora gli psicofarmaci vengono prescritti con tanta facilita', invece di indirizzare piu' correttamente verso uno psicoterapeuta? ho accennato prima che piu' di una persona in questo forum ha parlato dei suoi disagi emotivi, e' andato da uno specialista e... gli hanno prescritto il farmaco! questo non e' aiutare una persona a guarire, questo e' vendere pillole.

Per come vivo io la situazione non ho visto concedere medicine senza effettivo bisogno, non so che dirti. Forse ti è capitata una situazione "alterata". :confused:

Fides Brasier
24-12-2008, 16:37
Per come vivo io la situazione non ho visto concedere medicine senza effettivo bisogno, non so che dirti. Forse ti è capitata una situazione "alterata". :confused:forse e' l'"effettivo bisogno" che e' l'alibi per dare medicine. sei ansioso, sei a disagio?, prendi la medicina e' la prima proposta. ma forse succede meno spesso di quello che penso, si dev'essere cosi', sicuramente non ci sono pressioni dalle case farmaceutiche al riguardo :D
buon natale a tutti :)

windsofchange
24-12-2008, 17:26
forse e' l'"effettivo bisogno" che e' l'alibi per dare medicine. sei ansioso, sei a disagio?, prendi la medicina e' la prima proposta. ma forse succede meno spesso di quello che penso, si dev'essere cosi', sicuramente non ci sono pressioni dalle case farmaceutiche al riguardo :D
buon natale a tutti :)

Quelle sono ovunque, anche dai veterinari eh. Ma fare una generalizzazione così dura è sbagliato imho.

BannatoBannato
24-12-2008, 18:30
Forse non lo volete capire, che se vi prescrivono farmaci psicotropi x la depressione,
poi siete bollati a vita, nei database delle ASL e non solo...

Lo dice La LEGGE !!!

Art. 187 CdS

1. E’ vietato guidare in condizioni di alterazione fisica e psichica correlata con l’uso di sostanze stupefacenti o psicotrope.

3. Quando gli accertamenti di cui al comma 2 forniscono esito positivo ovvero quando si ha altrimenti ragionevole motivo di ritenere che il conducente del veicolo si trovi sotto l’effetto conseguente all’uso di sostanze stupefacenti o psicotrope, gli agenti di Polizia stradale di cui all’articolo 12, commi 1 e 2, fatti salvi gli ulteriori obblighi previsti dalla legge, accompagnano il conducente presso strutture sanitarie fisse o mobili afferenti ai suddetti organi di Polizia stradale ovvero presso le strutture sanitarie pubbliche o presso quelle accreditate o comunque a tali fini equiparate, per il prelievo di campioni di liquidi biologici ai fini dell’effettuazione degli esami necessari ad accertare la presenza di sostanze stupefacenti o psicotrope e per la relativa visita medica. Le medesime disposizioni si applicano in caso di incidenti, compatibilmente con le attivita’ di rilevamento e soccorso.

7. Chiunque guida in condizioni di alterazione fisica e psichica correlata con l’uso di sostanze stupefacenti o psicotrope, ove il fatto non costituisca piu’ grave reato, e’ punito con le sanzioni dell’articolo 186, comma 2. Si applicano le disposizioni del comma 2, ultimo periodo, dell’articolo 186.

8. In caso di rifiuto dell’accertamento di cui ai commi 2, 3 o 4, il conducente e’ punito, salvo che il fatto costituisca piu’ grave reato, con le sanzioni di cui all’articolo 186, comma 2.


Saluti a Freemam... :D

windsofchange
24-12-2008, 18:58
:D Ma vatti a magnare un bel panettone!!

BannatoBannato
24-12-2008, 19:02
:D Ma vatti a magnare un bel panettone!!
no che mi fa' ingrassare :O

BannatoBannato
24-12-2008, 19:04
Forse non lo volete capire, che se vi prescrivono farmaci psicotropi x la depressione,
poi siete bollati a vita, nei database delle ASL e non solo...

Lo dice La LEGGE !!!

Art. 187 CdS

1. E’ vietato guidare in condizioni di alterazione fisica e psichica correlata con l’uso di sostanze stupefacenti o psicotrope.

3. Quando gli accertamenti di cui al comma 2 forniscono esito positivo ovvero quando si ha altrimenti ragionevole motivo di ritenere che il conducente del veicolo si trovi sotto l’effetto conseguente all’uso di sostanze stupefacenti o psicotrope, gli agenti di Polizia stradale di cui all’articolo 12, commi 1 e 2, fatti salvi gli ulteriori obblighi previsti dalla legge, accompagnano il conducente presso strutture sanitarie fisse o mobili afferenti ai suddetti organi di Polizia stradale ovvero presso le strutture sanitarie pubbliche o presso quelle accreditate o comunque a tali fini equiparate, per il prelievo di campioni di liquidi biologici ai fini dell’effettuazione degli esami necessari ad accertare la presenza di sostanze stupefacenti o psicotrope e per la relativa visita medica. Le medesime disposizioni si applicano in caso di incidenti, compatibilmente con le attivita’ di rilevamento e soccorso.

7. Chiunque guida in condizioni di alterazione fisica e psichica correlata con l’uso di sostanze stupefacenti o psicotrope, ove il fatto non costituisca piu’ grave reato, e’ punito con le sanzioni dell’articolo 186, comma 2. Si applicano le disposizioni del comma 2, ultimo periodo, dell’articolo 186.

8. In caso di rifiuto dell’accertamento di cui ai commi 2, 3 o 4, il conducente e’ punito, salvo che il fatto costituisca piu’ grave reato, con le sanzioni di cui all’articolo 186, comma 2.


Saluti a Freemam... :D
mi quoto da solo :O

Auguri a tutti, pure a zio free :O

Kharonte85
28-12-2008, 17:27
Secondo me sbagli tu.


Esatto, non c'è principio attivo praticamente, c'è solo acqua quasi.



http://www.spazio-salute.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1293&Itemid=83

Ciò non toglie che a mio parere siano ottimi placebo per chi ci crede e risparmia in salute evitando i farmaci. :O
A volte giocare sul fatto che la gente sia facilmente influenzabile fa molto bene alla loro salute, buon per chi ci guadagna vendendo goccine sciacquate e per il paziente che evita il farmaco.
Esempio? Chi crede nell'omeopatia dorme con due goccine di acqua mentre la persona acculturata si imbottisce di benzodiazepine. Sembra un contro senso, vero? :muro:
Eh, il simile cura il simile e se non dormi loro ti danno sciacquatura contente COFFEA CRUDA mica il lorazepam :sofico:
Questo non ti fa sospettare che esista uno stretto collegamento fra la mente e il corpo? Non ti fa sospettare che prima bisognerebbe ricorrere alla psicoterapia e poi semmai all'utilizzo combinato dei farmaci, è noto che uno degli effetti collaterali dei farmaci come ad esempio le Benzodiazepine o quei farmaci che lavorano sulla serotonina è la dipendenza psicologica.

Io sono pienamente d'accordo con quanto detto da Fides Brasier: i farmaci possono aiutare ma non sono la soluzione.

NepTuna
28-12-2008, 18:18
fumate un pò di ganja per la depressione U_U

mi autoquoto :rolleyes:

gabi.2437
28-12-2008, 18:20
Omeopatia? E' sbucato qualcun altro che sostiene che è la cura miracolosa contro la depressione?

NepTuna
28-12-2008, 18:25
Omeopatia? E' sbucato qualcun altro che sostiene che è la cura miracolosa contro la depressione?

ma dici a me?

bebeto
29-12-2008, 02:04
Questo non ti fa sospettare che esista uno stretto collegamento fra la mente e il corpo? Non ti fa sospettare che prima bisognerebbe ricorrere alla psicoterapia e poi semmai all'utilizzo combinato dei farmaci, è noto che uno degli effetti collaterali dei farmaci come ad esempio le Benzodiazepine o quei farmaci che lavorano sulla serotonina è la dipendenza psicologica.

Io sono pienamente d'accordo con quanto detto da Fides Brasier: i farmaci possono aiutare ma non sono la soluzione.

l'ho detto in diversi post ma si sono impasticcati anche a me :D

Zappz
29-12-2008, 06:54
io ho sofferto per anni di attacchi di panico molto forti e ne sono uscito grazie ad una cura di antidepressivi, percio' posso dire che nel mio caso sono stati utili...

Fides Brasier
01-01-2009, 18:31
Per come vivo io la situazione non ho visto concedere medicine senza effettivo bisogno, non so che dirti. Forse ti è capitata una situazione "alterata". :confused:
Quelle sono ovunque, anche dai veterinari eh. Ma fare una generalizzazione così dura è sbagliato imho.sempre con la premessa che non voglio far cambiare idea a te cosi' come e' difficile che tu possa far cambiare idea a me, che considero le medicine solo lo strumento per lenire i sintomi piu' acuti di disagi che vengono vissuti con estrema difficolta'; conclusa la premessa, mi dici che non hai visto concedere medicine senza effettivo bisogno, poi vado su questo sito e trovo:
http://www.cesidea.it/focus_su_ansia_e_depressione/
La psichiatria moderna afferma che:
I disturbi dell'Umore, indipendentemente dalle possibili cause scatenanti, devono essere considerati e trattati come vere malattie organiche, determinate anche da fattori genetici.
L'80 - 90% dei malati sono curabili con buoni risultati, se la diagnosi e la terapia sono corrette, e possono ottenere una migliore qualità della vita.
La terapia farmacologica (i più recenti antidrepressivi) rappresenta uno dei grandi successi della medicina moderna per la cura dei disturbi dell'Umore. Spesso la cura farmacologica va abbinata ad una psicoterapia e ad un intervento di supporto sociale.cioe' ma scherziamo?? davvero la psichiatria moderna afferma una cosa del genere?? :eek:
ma allora freud era un idiota che ha sbagliato tutto nella vita?? :D

in base a quel concetto, "tutti gli psicofarmaci vengono dati in presenza di effettivo bisogno", proprio perche' i disturbi dell'umore "devono essere considerati come malattie organiche" anche se (come ovviamente e') cio' non e' vero, o quantomeno non sempre. e sono persino generoso a dire "non sempre" :D perche' i disturbi dell'umore sono tutt'altra cosa rispetto a vere e proprie malattie come la schizofrenia, la dissociazione o cose del genere.

windsofchange
01-01-2009, 18:51
sempre con la premessa che non voglio far cambiare idea a te cosi' come e' difficile che tu possa far cambiare idea a me, che considero le medicine solo lo strumento per lenire i sintomi piu' acuti di disagi che vengono vissuti con estrema difficolta'; conclusa la premessa, mi dici che non hai visto concedere medicine senza effettivo bisogno, poi vado su questo sito e trovo:
http://www.cesidea.it/focus_su_ansia_e_depressione/
cioe' ma scherziamo?? davvero la psicologia moderna afferma una cosa del genere?? :eek:
ma allora freud era un idiota che ha sbagliato tutto nella vita?? :D

in base a quel concetto, "tutti gli psicofarmaci vengono dati in presenza di effettivo bisogno", proprio perche' i disturbi dell'umore "devono essere considerati come malattie organiche" anche se (come ovviamente e') cio' non e' vero, o quantomeno non sempre. e sono persino generoso a dire "non sempre" :D perche' i disturbi dell'umore sono tutt'altra cosa rispetto a vere e proprie malattie come la schizofrenia, la dissociazione o cose del genere.

La psicologia poco può affermare, forse confondi le figure professionali.
Lo psicologo non può prescrivere farmaci, non è medico e ha scarsissima conoscenza (direi nulla) della farmacologia in generale e della neuro-psicofarmacologia. Freud può pensarla come vuole, lo psicologo va bene a scuola per il bambino non inserito o sul posto di lavoro per gli screzi tra figure che non sono ben amalgamate a mio parere, e stop.

Semmai stessi parlando di psichiatri/neurologi, questi prescrivono farmaci quando i sintomi denotano una malattia che è curabile tramite un certo protocollo.
Per il resto non voglio sembrare ironica o indisponente, ognuno ha il suo modo di vedere le cose. Io non vedo tutto questo marcio, tutto qui.

Fides Brasier
01-01-2009, 19:21
La psicologia poco può affermare, forse confondi le figure professionali.
Lo psicologo non può prescrivere farmaci, non è medico e ha scarsissima conoscenza (direi nulla) della farmacologia in generale e della neuro-psicofarmacologia. Freud può pensarla come vuole, lo psicologo va bene a scuola per il bambino non inserito o sul posto di lavoro per gli screzi tra figure che non sono ben amalgamate a mio parere, e stop.

Semmai stessi parlando di psichiatri/neurologi, questi prescrivono farmaci quando i sintomi denotano una malattia che è curabile tramite un certo protocollo.
Per il resto non voglio sembrare ironica o indisponente, ognuno ha il suo modo di vedere le cose. Io non vedo tutto questo marcio, tutto qui.ops ho sbagliato, nel mio commento ho scritto per errore "psicologia" invece di "psichiatria" :stordita: nel quote invece e' corretto, evidentemente soffro ancora dei postumi di stanotte :coffee:
per quanto riguarda i protocolli invece, possono essere definiti tutti i protocolli che si vuole ma e' profondamente sbagliato pensare che i disturbi dell'umore deono essere trattati come disturbi organici, perche' tali non sono! e freud (appunto) l'ha dimostrato scoprendo il ruolo dell'inconscio e del processo di rimozione: tanto e' vero che rievocando dall'inconscio il trauma che causa il sintomo, il sintomo stesso -toh guarda- scompare.

Fides Brasier
01-01-2009, 19:33
Per il resto non voglio sembrare ironica o indisponente, ognuno ha il suo modo di vedere le cose. Io non vedo tutto questo marcio, tutto qui.non mi sembri ne' ironica ne' indisponente, ci mancherebbe; leggo e commento per il gusto di farlo, se poi tu che leggi o qualcun altro che capita in queste righe trova ulteriori spunti che lo inducano a formarsi una opinione, ancora meglio.
per quanto riguarda il marcio invece, io non riesco a essere ottimista come te, da quando ho visto (parecchio tempo fa ormai) che gli interessi economici sono al di sopra di qualunque considerazione, di qualunque altro aspetto, persino della salute della gente.
l'articolo e' vecchio ma sempre attuale:
http://www.newmediaexplorer.org/ivaningrilli/2003/08/14/scandalo_universit_e_psicofarmaci_come_le_ditte_farmaceutiche_influenzano_la_ricerca_scientifica.htm

Scandalo Università e psicofarmaci - Come le ditte farmaceutiche influenzano la ricerca scientifica

Scandalo Università e psicofarmaci

Come le ditte farmaceutiche influenzano la ricerca scientifica,
i concorsi universitari e l'assistenza psichiatrica.
Di G. Giacomo Giacomini - da Il Secolo XIX di Genova del 25 marzo 2002, in riferimento a un articolo del "Guardian".

Ha suscitato non poco scalpore un articolo-inchiesta uscito, in questi ultimi giorni, sul giornale britannico "The Guardian", sulla spregiudicata politica di commercializzazione degli psicofarmaci, soprattutto antidepressivi. In particolare, lo scandalo denunciato dal "Guardian" si riferisce al fatto che taluni ricercatori universitari ricevono rilevanti somme di denaro da importanti ditte farmaceutiche, per articoli pubblicati su riviste scientifiche, nei quali vengono decantate le proprietà terapeutiche di nuovi psicofarmaci, prodotti dalle ditte stesse. L'aspetto più sconcertante di tale vicenda è che i veri autori di questi articoli non sarebbero, in realtà, i professori universitari che li hanno firmati, bensì gli uffici di propaganda delle stesse ditte produttrici degli psicofarmaci.

"The Guardian" ha anche pubblicato una sorta di "tariffario" che viene abitualmente applicato, in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, per remunerare i professori che organizzano i congressi e i simposi sponsorizzati dalle case farmaceutiche. [...]

Le rivelazioni del "Guardian" hanno dato ulteriore materia di riflessione su un fenomeno che, in realtà, è ormai ben noto, per la sua diffusione e gravità, anche nel nostro paese, tanto da essere stato, a più riprese, dibattuto da diversi giornali e reti televisive.Non è un mistero per nessuno che, anche in Italia, i principali congressi delle Società scientifiche di Psichiatria, Psicopatologia, Neurologia, ecc., dipendenti dalle più importanti cattedre universitarie, sono sponsorizzati da potenti ditte afferenti alle multinazionali del farmaco e vengono celebrati in concomitanza con il lancio commerciale di nuove (e, talora, meno nuove) generazioni di psicofarmaci.

E' stato a più riprese segnalato come, al fine di agevolare la commercializzazione di taluni psicofarmaci (soprattutto antidepressivi e ansiolitici) si sia arrivati persino ad una sostanziale adulterazione del metodo di classificazione degli stati di sofferenza psichica, che vengono inquadrati secondo categorie grossolane, al fine di consentire una più ampia indicazione terapeutica per certi tipi di psicofarmaci. (A questo scopo, viene utilizzato soprattutto il Manuale DSM) E' ben noto come categorie nosografiche fatiscenti (come le cosiddette "distimie"), siano state oggetto di congressi, simposi e tavole rotonde, dove venivano anche indicati, come terapie specifiche, farmaci prodotti dalle ditte che sponsorizzavano i simposi stessi. Anche nei concorsi universitari è stato denunciato il pesante intervento delle case farmaceutiche, al fine di promuovere quei candidati che si dimostrino più favorevoli all'uso indiscriminato degli psicofarmaci.

Molti si sono chiesti e si chiedono, tuttora, se il progresso tecnologico e psicofarmacologico debba essere necessariamente pagato al prezzo di una simile subordinazione del pensiero scientifico, della ricerca clinica e, soprattutto, della salute pubblica, al "business" della produzione industriale e del mercato planetario degli psicofarmaci. Per quanto notevoli vantaggi siano stati acquisiti, da parte dell'assistenza psichiatrica, con lo sviluppo della psicofarmacologia, è tuttavia indubbio che una diffusione indiscriminata e aspecifica, per scopi commerciali, dell'uso di molti psicofarmaci, rappresenti un serio pericolo per la salute dei cittadini. E' il caso di chiedersi se le istituzioni che sono preposte alla tutela della salute pubblica e dell'etica professionale (come gli Ordini dei Medici, il Ministero della Salute, il Ministero dell'Università, ecc.) abbiano mai dedicato sufficiente attenzione a questi inquietanti fenomeni che, ormai da diversi decenni, inquinano la ricerca scientifica e certamente non giovano alla credibilità dell'assistenza psichiatrica.

G30
26-03-2009, 10:22
Allora, come va con questa primavera? :stordita: :stordita: :stordita:

gabi.2437
26-03-2009, 21:13
Allora, come va con questa primavera? :stordita: :stordita: :stordita:

Teoricamente dovrebbe andare peggio, tutti felici, che si fidanzano, che escono, vanno in giro, festeggiano, si divertono, se la spassano, uno depreso precipita in sto periodo :D

StateCity
26-03-2009, 21:22
magari mette ansia, xo' fa' passare qualsiasi depressione.. :asd:
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1407507

gabi.2437
26-03-2009, 21:55
magari mette ansia, xo' fa' passare qualsiasi depressione.. :asd:
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1407507

No :asd:

Il depresso poi pensa "si ma io non riesco nemmeno a scoparmi una che sia una :cry: :cry: "

blindwrite
26-03-2009, 22:59
La soluzione c'è;)
http://1.bp.blogspot.com/_e1YQ4Yr4fbA/SIBqhPia7-I/AAAAAAAAAWc/ViFG3A2I8i8/s1600/futurama-papercraft-suicide-booth.jpg
si scherza... però che palle che sono alcuni:O

alfaseti
27-03-2009, 06:44
Vi dico la mia esperienza:
Per 20 anni ho preso ansiolitici,poi per 6 anni sono andato con il MInias (per capire cos'è fate un giro con Google) ero arrivato nell'arco di una giornata a 100-120 gocce,medico,psicologo,ecc,ecc mi dissero per smettere togli una goccia ogni due o tre giorni e nell'arco di un'anno "forse" smetterai e prenderari farmaci più leggeri.
Sono testardo di natura.ed una sera ero rimasto "solo" con 20 gocce (nulla per me) avrei potuto andare dalla guardia medica che me lo avrebbe prescritto senza problemi,poi ho pensato "senti brutto str@@@o ti stai rovinando e si vede,visto che per un pò non vai a lavorare per stasera non prendere nulla.
Così feci,passai 4 giorni con il delirius tremens,sudori freddi,ansia,palpitazioni,sonno ??? neanche a parlarne,l'unica cosa era andare a fare le corse con il mio fedele lupo.
Ora son passati 2 mesi e non ne faccio più uso,il mio dottore mi ha detto che avrei potuto correre serissimi pericoli.
No Provateci,lasciate stare certi farmaci.
Saluti

G30
27-03-2009, 08:31
Io la mia ansia non l'ho mai curata con antidepressivi ssri ma solo con qualche goccia di xanax...massimo massimo 10 gocce. Ora non prendo piu' nulla da un anno pero' in periodi come questo mi torna un po' di ansia...mi sveglio la notte...principi di attacchi di panico...ma ben gestiti e controllati con razionalita'!

Natale e Primavera sono due bei colpi per questo genere di cose ;)

Forza Amici...Top of the topa è proprio una bella cura!

Pikachu95
27-03-2009, 09:12
Io la mia ansia non l'ho mai curata con antidepressivi ssri ma solo con qualche goccia di xanax...massimo massimo 10 gocce. Ora non prendo piu' nulla da un anno pero' in periodi come questo mi torna un po' di ansia...mi sveglio la notte...principi di attacchi di panico...ma ben gestiti e controllati con razionalita'!

Natale e Primavera sono due bei colpi per questo genere di cose ;)

Forza Amici...Top of the topa è proprio una bella cura!
o_O

G30
27-03-2009, 09:15
o_O

Che c'e' di strano?
:)

Pikachu95
27-03-2009, 11:09
Che c'e' di strano?
:)
sapessi :D

ALIEN3
27-03-2009, 11:33
Argomento che mi interessa. Mi iscrivo.

byezzzzzzzzzzzzzzzzz

NepTuna
27-03-2009, 11:54
chi è ansioso come lo dimostra e in che contesto?

Kharonte85
27-03-2009, 12:33
chi è ansioso come lo dimostra e in che contesto?
In breve:



Disturbi d’Ansia

Un Attacco di Panico corrisponde a un periodo preciso durante il quale vi è l’insorgenza improvvisa di intensa apprensione, paura o terrore, spesso associati con una sensazione di catastrofe imminente. Durante questi attacchi sono presenti sintomi come dispnea, palpitazioni, dolore o fastidio al petto, sensazione di asfissia o di soffocamento, e paura di “impazzire” o di perdere il controllo.

L’Agorafobia è l’ansia o l’evitamento verso luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile (o imbarazzante) allontanarsi o nei quali potrebbe non essere disponibile aiuto in caso di un Attacco di Panico o di sintomi tipo panico.

Il Disturbo di Panico Senza Agorafobia è caratterizzato da ricorrenti Attacchi di Panico inaspettati, riguardo ai quali vi è una preoccupazione persistente. Il Disturbo di Panico con Agorafobia è caratterizzato sia da ricorrenti Attacchi di Panico inaspettati che da Agorafobia.

L’Agorafobia Senza Anamnesi di Disturbo di Panico è caratterizzata dalla presenza di Agorafobia e di sintomi tipo panico senza anamnesi di Attacchi di Panico inaspettati.

La Fobia Specifica è caratterizzata da un’ansia clinicamente significativa provocata dall’esposizione a un oggetto o a una situazione temuti, che spesso determina condotte di evitamento.

La Fobia Sociale è caratterizzata da un’ansia clinicamente significativa provocata dall’esposizione a certi tipi di situazioni o di prestazioni sociali, che spesso determina condotte di evitamento.

Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo è caratterizzato da ossessioni (che causano ansia o disagio marcati) e/o compulsioni (che servono a neutralizzare l’ansia).

Il Disturbo Post-traumatico da Stress è caratterizzato dal rivivere un evento estremamente traumatico accompagnato da sintomi di aumento dell’arousal e da evitamento di stimoli associati al trauma.

Il Disturbo Acuto da Stress è caratterizzato da sintomi simili a quelli del Disturbo Post-traumatico da Stress che si verificano immediatamente a seguito di un evento estremamente traumatico.

Il Disturbo d’Ansia Generalizzato è caratterizzato da almeno 6 mesi di ansia e preoccupazione persistenti ed eccessive.

Il Disturbo d’Ansia Dovuto ad una Condizione Medica Generale è caratterizzato da sintomi rilevanti di ansia ritenuti conseguenza fisiologica diretta di una condizione medica generale.

Il Disturbo d’Ansia Indotto da Sostanze è caratterizzato da sintomi rilevanti di ansia ritenuti conseguenza fisiologica diretta di una droga di abuso, di un farmaco o dell’esposizione ad una tossina.

Il Disturbo d’Ansia Non Altrimenti Specificato viene incluso per la codificazione di disturbi con ansia o evitamento fobico rilevanti che non soddisfano i criteri per nessun specifico Disturbo d’Ansia definito in questa sezione (o sintomi di ansia a proposito dei quali sono disponibili informazioni inadeguate o contraddittorie).

Ce ne è per tutti i gusti, il DSM IV usa alcuni criteri diagnostici specifici per individuarle/descriverle:


Disturbi d’Ansia

Attacco di Panico

Un periodo preciso di paura o disagio intensi, durante il quale quattro (o più) dei seguenti sintomi si sono sviluppati improvvisamente ed hanno raggiunto il picco nel giro di 10 minuti:
1) palpitazioni, cardiopalmo o tachicardia
2) sudorazione
3) tremori fini o a grandi scosse
4) dispnea o sensazione di soffocamento
5) sensazione di asfissia
6) dolore o fastidio al petto
7) nausea o disturbi addominali
8) sensazioni di sbandamento, di instabilità, di testa leggera o di svenimento
9) derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere distaccati da se stessi)
10) paura di perdere il controllo o di impazzire
11) paura di morire
12) parestesie (sensazioni di torpore o di formicolio)
13) brividi o vampate di calore.

Agorafobia

A. Ansia relativa al trovarsi in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile (o imbarazzante) allontanarsi o nei quali potrebbe non essere disponibile aiuto nel caso di un Attacco di Panico inaspettato o sensibile alla situazione o di sintomi tipo panico. I timori agorafobici riguardano tipicamente situazioni caratteristiche che includono essere fuori casa da soli; essere in mezzo alla folla o in coda; essere su un ponte e il viaggiare in autobus, treno o automobile.

B. Le situazioni vengono evitate (per es., gli spostamenti vengono ridotti) oppure sopportate con molto disagio o con l’ansia di avere un Attacco di Panico o sintomi tipo panico, o viene richiesta la presenza di un compagno.

C. L’ansia o l’evitamento fobico non sono meglio giustificabili da un disturbo mentale di altro tipo, come Fobia Sociale (per es., evitamento limitato alle situazioni sociali per timore di essere imbarazzato), Fobia Specifica (per es., evitamento limitato ad una singola situazione, come gli ascensori), Disturbo Ossessivo-Compulsivo (per es., evitamento dello sporco per gli individui con ossessioni di contaminazione), Disturbo Post-traumatico da Stress (per es., evitamento di stimoli associati con un grave fattore stressante) o Disturbo d’Ansia di Separazione (per es., evitamento della separazione dalla casa o dai familiari).

F41.0 Disturbo di Panico Senza Agorafobia [300.01]

A. Entrambi 1) e 2):

1) Attacchi di Panico inaspettati ricorrenti

2) almeno uno degli attacchi è stato seguito da 1 mese (o più) di uno (o più) dei seguenti sintomi:
a) preoccupazione persistente di avere altri attacchi
b) preoccupazione a proposito delle implicazioni dell’attacco o delle sue conseguenze (per es., perdere il controllo, avere un attacco cardiaco, “impazzire”)
c) significativa alterazione del comportamento correlata agli attacchi.


B. Assenza di Agorafobia.

C. Gli Attacchi di Panico non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una droga di abuso, un farmaco) o di una condizione medica generale (per es., ipertiroidismo).

D. Gli Attacchi di Panico non sono meglio giustificati da un altro disturbo mentale, come Fobia Sociale (per es., si manifestano in seguito all’esposizione a situazioni sociali temute), Fobia Specifica (per es., in seguito all’esposizione ad una specifica situazione fobica), Disturbo Ossessivo-Compulsivo (per es., in seguito all’esposizione allo sporco in soggetto con ossessioni di contaminazione), Disturbo Post-traumatico da Stress (per es., in risposta a stimoli associati con un grave evento stressante) o Disturbo d’Ansia di Separazione (per es., in risposta all’essere fuori casa o lontano da congiunti stretti).

F40.01 Disturbo di Panico Con Agorafobia [300.21]

A. Entrambi 1) e 2):

1) Attacchi di Panico inaspettati ricorrenti

2) almeno uno degli attacchi è stato seguito da 1 mese (o più) di uno (o più) dei seguenti sintomi:
a) preoccupazione persistente di avere altri attacchi
b) preoccupazione a proposito delle implicazioni dell’attacco o delle sue conseguenze (per es., perdere il controllo, avere un attacco cardiaco, “impazzire”)
c) significativa alterazione del comportamento correlata agli attacchi.


B. Presenza di Agorafobia.

C. Gli Attacchi di Panico non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una droga di abuso, un farmaco) o di una condizione medica generale (per es., ipertiroidismo).

D. Gli Attacchi di Panico non sono meglio giustificati da un altro disturbo mentale, come Fobia Sociale (per es., si manifestano in seguito all’esposizione a situazioni sociali temute), Fobia Specifica (per es., in seguito all’esposizione ad una specifica situazione fobica), Disturbo Ossessivo-Compulsivo (per es., in seguito all’esposizione allo sporco in soggetto con ossessioni di contaminazione), Disturbo Post-traumatico da Stress (per es., in risposta a stimoli associati con un grave evento stressante) o Disturbo d’Ansia di Separazione (per es., in risposta all’essere fuori casa o lontano da congiunti stretti).

F40.00 Agorafobia Senza Anamnesi di Disturbo di Panico [300.22]

A. Presenza di Agorafobia, correlata alla paura della comparsa di sintomi tipo panico (per es., vertigini o diarrea).
B. Non sono mai risultati soddisfatti i criteri per il Disturbo di Panico (Con Agorafobia e Senza Agorafobia).

C. Il disturbo non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una droga di abuso, un farmaco) o di una condizione medica generale.
D. Se è presente una condizione medica generale, la paura descritta nel Criterio A è chiaramente in eccesso rispetto a quella abitualmente associata con la condizione.

F40.2 Fobia Specifica (precedentemente fobia semplice) [300.29]

A. Paura marcata e persistente, eccessiva o irragionevole, provocata dalla presenza o dall’attesa di un oggetto o situazione specifici (per es., volare, altezze, animali, ricevere un’iniezione, vedere il sangue).
B. L’esposizione allo stimolo fobico quasi invariabilmente provoca una risposta ansiosa immediata, che può prendere forma di Attacco di Panico situazionale o sensibile alla situazione.
Nota Nei bambini l’ansia può essere espressa piangendo, con scoppi di ira, con l’irrigidimento o con l’aggrapparsi a qualcuno.
C. La persona riconosce che la paura è eccessiva o irragionevole.
Nota Nei bambini questa caratteristica può essere assente.
D. La situazione (le situazioni) fobica viene evitata oppure sopportata con intensa ansia o disagio.
E. L’evitamento, l’ansia anticipatoria o il disagio nella situazione (situazioni) temuta interferiscono in modo significativo con la normale routine della persona, con il funzionamento lavorativo (o scolastico), o con le attività o le relazioni sociali, oppure è presente disagio marcato per il fatto di avere la fobia.
F. Negli individui al di sotto dei 18 anni la durata è di almeno 6 mesi.
G. L’ansia, gli Attacchi di Panico o l’evitamento fobico associati con l’oggetto o situazione specifici non sono meglio giustificati da un altro disturbo mentale, come il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (per es., paura dello sporco in un individuo con ossessioni di contaminazione), Disturbo Post-traumatico da Stress (per es., evitamento degli stimoli associati con un grave evento stressante), Disturbo d’Ansia di Separazione (per es., evitamento della scuola), Fobia Sociale (per es., evitamento di situazioni sociali per paura di rimanere imbarazzati), Disturbo di Panico con Agorafobia o Agorafobia senza Anamnesi di Disturbo di Panico.

Specificare il tipo:
Tipo Animali
Tipo Ambiente Naturale (per es., altezze, temporali, acqua)
Tipo Sangue-Iniezioni-Ferite
Tipo Situazionale (per es., aeroplani, ascensori, luoghi chiusi)
Altro tipo (per es., paura di soffocare, vomitare o contrarre una malattia; nei bambini paura dei rumori forti o dei personaggi in maschera)

F40.1 Fobia Sociale [300.23]

A. Paura marcata e persistente di una o più situazioni sociali o prestazionali nelle quali la persona è esposta a persone non familiari o al possibile giudizio degli altri. L’individuo teme di agire (o di mostrare sintomi di ansia) in modo umiliante o imbarazzante. Nota Nei bambini deve essere evidente la capacità di stabilire rapporti sociali appropriati all’età con persone familiari e l’ansia deve manifestarsi con i coetanei, e non solo nell’interazione con gli adulti.
B. L’esposizione alla situazione temuta quasi invariabilmente provoca l’ansia, che può assumere le caratteristiche di un Attacco di Panico causato dalla situazione o sensibile alla situazione. Nota Nei bambini, l’ansia può essere espressa piangendo, con scoppi di ira, con l’irrigidimento, o con l’evitamento delle situazioni sociali con persone non familiari.
C. La persona riconosce che la paura è eccessiva o irragionevole.Nota Nei bambini questa caratteristica può essere assente.
D. Le situazioni temute sociali o prestazionali sono evitate o sopportate con intensa ansia o disagio.
E. L’evitamento, l’ansia anticipatoria o il disagio nella/e situazione/i sociale o prestazionale interferiscono significativamente con le abitudini normali della persona, con il funzionamento lavorativo (scolastico) o con le attività o relazioni sociali, oppure è presente marcato disagio per il fatto di avere la fobia.
F. Negli individui al di sotto dei 18 anni la durata è di almeno 6 mesi.
G. La paura o l’evitamento non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una droga di abuso, un farmaco) o di una condizione medica generale, e non sono meglio giustificati da un altro disturbo mentale (per es., Disturbo di Panico Con Agorafobia o Senza Agorafobia, Disturbo d’Ansia di Separazione, Disturbo da Dismorfismo Corporeo, un Disturbo Pervasivo dello Sviluppo o il Disturbo Schizoide di Personalità).

H. Se sono presenti una condizione medica generale o un altro disturbo mentale, la paura di cui al Criterio A non è ad essi correlabile, per es., la paura non riguarda la Balbuzie, il tremore nella malattia di Parkinson o il mostrare un comportamento alimentare abnorme nell’Anoressia Nervosa o nella Bulimia Nervosa.

Specificare se:
Generalizzata: se le paure includono la maggior parte delle situazioni sociali (prendere in considerazione anche la diagnosi addizionale di Disturbo Evitante di Personalità).


F42.8 Disturbo Ossessivo-Compulsivo [300.3]

A. Ossessioni o compulsioni.
Ossessioni come definite da 1), 2), 3) e 4):
1) pensieri, impulsi o immagini ricorrenti e persistenti, vissuti, in qualche momento nel corso del disturbo, come intrusivi o inappropriati e che causano ansia o disagio marcati
2) i pensieri, gli impulsi, o le immagini non sono semplicemente eccessive preoccupazioni per i problemi della vita reale
3) la persona tenta di ignorare o di sopprimere tali pensieri, impulsi o immagini, o di neutralizzarli con altri pensieri o azioni
4) la persona riconosce che i pensieri, gli impulsi, o le immagini ossessivi sono un prodotto della propria mente (e non imposti dall’esterno come nell’inserzione del pensiero).

Compulsioni come definite da 1) e 2):
1) comportamenti ripetitivi (per es., lavarsi le mani, riordinare, controllare) o azioni mentali (per es., pregare, contare, ripetere parole mentalmente) che la persona si sente obbligata a mettere in atto in risposta ad un’ossessione o secondo regole che devono essere applicate rigidamente
2) i comportamenti o le azioni mentali sono volti a prevenire o ridurre il disagio o a prevenire alcuni eventi o situazioni temuti; comunque questi comportamenti o azioni mentali non sono collegati in modo realistico con ciò che sono designati a neutralizzare o a prevenire, oppure sono chiaramente eccessivi.

B. In qualche momento nel corso del disturbo la persona ha riconosciuto che le ossessioni o le compulsioni sono eccessive o irragionevoli. Nota Questo non si applica ai bambini.
C. Le ossessioni o compulsioni causano disagio marcato, fanno consumare tempo (più di 1 ora al giorno) o interferiscono significativamente con le normali abitudini della persona, con il funzionamento lavorativo (o scolastico) o con le attività o relazioni sociali usuali.
D. Se è presente un altro disturbo in Asse I, il contenuto delle ossessioni o delle compulsioni non è limitato ad esso (per es., preoccupazione per il cibo in presenza di un Disturbo dell’Alimentazione; tirarsi i capelli in presenza di Tricotillomania; preoccupazione per il proprio aspetto nel Disturbo da Dismorfismo Corporeo; preoccupazione riguardante le sostanze nei Disturbi da Uso di Sostanze; preoccupazione di avere una grave malattia in presenza di Ipocondria; preoccupazione riguardante desideri o fantasie sessuali in presenza di una Parafilia; o ruminazioni di colpa in presenza di un Disturbo Depressivo Maggiore, Episodio Singolo o Ricorrente).

E. Il disturbo non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una droga di abuso, un farmaco) o di una condizione medica generale.
Specificare se:
Con Scarso Insight: se per la maggior parte del tempo, durante l’episodio attuale, la persona non riconosce che le ossessioni e compulsioni sono eccessive o irragionevoli.

F43.1 Disturbo Post-traumatico da Stress [309.81]

A. La persona è stata esposta ad un evento traumatico nel quale erano presenti entrambe le caratteristiche seguenti:
1) la persona ha vissuto, ha assistito o si è confrontata con un evento o con eventi che hanno implicato morte, o minaccia di morte, o gravi lesioni, o una minaccia all’integrità fisica propria o di altri
2) la risposta della persona comprendeva paura intensa, sentimenti di impotenza, o di orrore. Nota Nei bambini questo può essere espresso con comportamento disorganizzato o agitato.

B. L’evento traumatico viene rivissuto persistentemente in uno (o più) dei seguenti modi:
1) ricordi spiacevoli ricorrenti e intrusivi dell’evento, che comprendono immagini, pensieri, o percezioni. Nota Nei bambini piccoli si possono manifestare giochi ripetitivi in cui vengono espressi temi o aspetti riguardanti il trauma
2) sogni spiacevoli ricorrenti dell’evento. Nota Nei bambini possono essere presenti sogni spaventosi senza un contenuto riconoscibile
3) agire o sentire come se l’evento traumatico si stesse ripresentando (ciò include sensazioni di rivivere l’esperienza, illusioni, allucinazioni, ed episodi dissociativi di flashback, compresi quelli che si manifestano al risveglio o in stato di intossicazione). Nota Nei bambini piccoli possono manifestarsi rappresentazioni ripetitive specifiche del trauma
4) disagio psicologico intenso all’esposizione a fattori scatenanti interni o esterni che simbolizzano o assomigliano a qualche aspetto dell’evento traumatico
5) reattività fisiologica o esposizione a fattori scatenanti interni o esterni che simbolizzano o assomigliano a qualche aspetto dell’evento traumatico.

C. Evitamento persistente degli stimoli associati con il trauma e attenuazione della reattività generale (non presenti prima del trauma), come indicato da tre (o più) dei seguenti elementi:
1) sforzi per evitare pensieri, sensazioni o conversazioni associate con il trauma
2) sforzi per evitare attività, luoghi o persone che evocano ricordi del trauma
3) incapacità di ricordare qualche aspetto importante del trauma
4) riduzione marcata dell’interesse o della partecipazione ad attività significative
5) sentimenti di distacco o di estraneità verso gli altri
6) affettività ridotta (per es., incapacità di provare sentimenti di amore)
7) sentimenti di diminuzione delle prospettive future (per es. aspettarsi di non poter avere una carriera, un matrimonio o dei figli o una normale durata della vita).

D. Sintomi persistenti di aumentato arousal (non presenti prima del trauma), come indicato da almeno due dei seguenti elementi:
1) difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno
2) irritabilità o scoppi di collera
3) difficoltà a concentrarsi
4) ipervigilanza
5) esagerate risposte di allarme.

E. La durata del disturbo (sintomi ai Criteri B, C e D) è superiore a 1 mese.
F. Il disturbo causa disagio clinicamente significativo o menomazione nel funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti.
Specificare se:
Acuto: se la durata dei sintomi è inferiore a 3 mesi
Cronico: se la durata dei sintomi è 3 mesi o più.

Specificare se:
Ad esordio ritardato: se l’esordio dei sintomi avviene almeno 6 mesi dopo l’evento stressante.

F43.0 Disturbo Acuto da Stress [308.3]

A. La persona è stata esposta ad un evento traumatico in cui erano presenti entrambi i seguenti elementi:
1) la persona ha vissuto, ha assistito o si è confrontata con un evento o con eventi che hanno comportato la morte, o una minaccia per la vita, o una grave lesione, o una minaccia all’integrità fisica, propria o di altri
2) la risposta della persona comprende paura intensa, sentimenti di impotenza, o di orrore.

B. Durante o dopo l’esperienza dell’evento stressante, l’individuo presenta tre (o più) dei seguenti sintomi dissociativi:
1) sensazione soggettiva di insensibilità, distacco o assenza di reattività emozionale
2) riduzione della consapevolezza dell’ambiente circostante (per es., rimanere storditi)
3) derealizzazione
4) depersonalizzazione
5) amnesia dissociativa (cioè incapacità di ricordare qualche aspetto importante del trauma).

C. L’evento traumatico viene persistentemente rivissuto in almeno uno dei seguenti modi: immagini, pensieri, sogni, illusioni, flashback persistenti o sensazioni di rivivere l’esperienza; oppure disagio all’esposizione a ciò che ricorda l’evento traumatico.
D. Marcato evitamento degli stimoli che evocano ricordi del trauma (per es., pensieri, sensazioni, conversazioni, attività, luoghi, persone).
E. Sintomi marcati di ansia o di aumentato arousal (per es., difficoltà a dormire, irritabilità, scarsa capacità di concentrazione, ipervigilanza, risposte di allarme esagerate, irrequietezza motoria).
F. Il disturbo causa disagio clinicamente significativo o menomazione del funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti, oppure compromette la capacità dell’individuo di eseguire compiti fondamentali, come ottenere l’assistenza necessaria o mobilitare le risorse personali riferendo ai familiari l’esperienza traumatica.
G. Il disturbo dura al minimo 2 giorni e al massimo 4 settimane e si manifesta entro 4 settimane dall’evento traumatico.
H. Il disturbo non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una droga di abuso, un farmaco) o di una condizione medica generale, non è meglio giustificato da un Disturbo Psicotico Breve e non rappresenta semplicemente l’esacerbazione di un disturbo preesistente di Asse I o Asse II.

F41.1 Disturbo d’Ansia Generalizzato (include il Disturbo Iperansioso dell’Infanzia) [300.02]

A. Ansia e preoccupazione eccessive (attesa apprensiva), che si manifestano per la maggior parte dei giorni per almeno 6 mesi, a riguardo di una quantità di eventi o di attività (come prestazioni lavorative o scolastiche).
B. La persona ha difficoltà nel controllare la preoccupazione.
C. L’ansia e la preoccupazione sono associate con tre (o più) dei sei sintomi seguenti (con almeno alcuni sintomi presenti per la maggior parte dei giorni negli ultimi 6 mesi). Nota Nei bambini è richiesto solo un item.
1) irrequietezza, o sentirsi tesi o con i nervi a fior di pelle
2) facile affaticabilità
3) difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria
4) irritabilità
5) tensione muscolare
6) alterazioni del sonno (difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno o sonno inquieto e insoddisfacente).

D. L’oggetto dell’ansia e della preoccupazione non è limitato alle caratteristiche di un disturbo in Asse I, per es., l’ansia o la preoccupazione non riguardano l’avere un Attacco di Panico (come nel Disturbo di Panico, Senza Agorafobia e Con Agorafobia), rimanere imbarazzati in pubblico (come nella Fobia Sociale), essere contaminati (come nel Disturbo Ossessivo-Compulsivo), essere lontani da casa o dai parenti stretti (come nel Disturbo d’Ansia di Separazione), prendere peso (come nell’Anoressia Nervosa), avere molteplici fastidi fisici (come nel Disturbo di Somatizzazione), o avere una grave malattia (come nell’Ipocondria) e l’ansia e la preoccupazione non si manifestano esclusivamente durante un Disturbo Post-traumatico da Stress.

E. L’ansia, la preoccupazione, o i sintomi fisici causano disagio clinicamente significativo o menomazione del funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti.
F. L’alterazione non è dovuta agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una droga di abuso, un farmaco) o di una condizione medica generale (per es., ipertiroidismo) e non si manifesta esclusivamente durante un Disturbo dell’Umore, un Disturbo Psicotico o un Disturbo Pervasivo dello Sviluppo.

F06.4 Disturbo d’Ansia Dovuto a ... [293.84] [Indicare la Condizione Medica Generale]

A. Nel quadro clinico predominano ansia rilevante, Attacchi di Panico o ossessioni o compulsioni.
B. Vi è evidenza dalla anamnesi, dall’esame fisico o dai dati di laboratorio che il disturbo è la conseguenza fisiologica diretta di una condizione medica generale.
C. L’alterazione non è meglio giustificata da un altro disturbo mentale (per es., un Disturbo dell’Adattamento con Ansia nel quale l’evento stressante è rappresentato da una grave condizione medica generale).
D. Il disturbo non si verifica esclusivamente durante il corso di un delirium.
E. Il disturbo causa disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti.
Specificare se:
Con Ansia Generalizzata: se nel quadro clinico predominano ansia o preoccupazione eccessive riguardo ad una quantità di eventi o attività
Con Attacchi di Panico: se nel quadro clinico predominano gli Attacchi di Panico

Con Sintomi Ossessivo-Compulsivi: se nel quadro clinico predominano ossessioni o compulsioni

Nota per la codificazione: registrare il nome della condizione medica generale sull’Asse I, per es., F06.4 Disturbo d’Ansia dovuto a Feocromocitoma, Con Ansia Generalizzata [293.84]; codificare anche la condizione medica generale sull’Asse III (per i codici vedi l’Appendice G/bis).


Disturbo d’Ansia Indotto da Sostanze
A. Predominano nel quadro clinico ansia notevole, Attacchi di Panico, oppure ossessioni o compulsioni.
B. Sono evidenti dalla anamnesi, dall’esame obbiettivo, o dai dati di laboratorio gli elementi 1) o 2):
1) i sintomi di cui al Criterio A sono comparsi durante, o entro 1 mese, l’Intossicazione o l’Astinenza da Sostanze
2) l’uso di un farmaco è eziologicamente correlato al disturbo

C. L’alterazione non risulta meglio giustificata da un Disturbo d’Ansia non indotto da sostanze. I seguenti elementi possono provare che i sintomi sono meglio giustificati da un Disturbo d’Ansia non indotto da sostanze: i sintomi precedono l’esordio dell’uso di sostanze (o di farmaci); i sintomi persistono per un periodo di tempo considerevole (per es., circa un mese) dopo il termine dell’astinenza acuta o dell’intossicazione grave, oppure sono sostanzialmente in eccesso rispetto a quanto sarebbe prevedibile per il tipo o quantità di sostanza usata o per la durata dell’uso; oppure vi sono altre evidenze che suggeriscono l’esistenza di un Disturbo d’Ansia indipendente non indotto da sostanze (per es., anamnesi di episodi ricorrenti non correlati all’uso di sostanze).
D. L’alterazione non si manifesta esclusivamente durante il corso di un delirium.
E. Il disturbo causa disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti.
Nota Si dovrebbe porre questa diagnosi anziché quella di Intossicazione da Sostanze o Astinenza da Sostanze solo quando i sintomi d’ansia sono eccessivi rispetto a quelli usualmente associati con la sindrome da intossicazione o da astinenza e quando i sintomi d’ansia sono sufficientemente gravi da giustificare attenzione clinica indipendente.
Codificare Disturbo d’Ansia Indotto da ... [Sostanza Specifica]
(F10.8 Alcool [291.89]; F15.8 Amfetamine [o Sostanze amfetaminosimili] [292.89]; F15.8 Caffeina [292.89]; F12.8 Cannabis [292.89]; F14.8 Cocaina [292.89]; F16.8 Allucinogeni [292.89]; F18.8 Inalanti [292.89]; F19.8 Fenciclidina [o sostanze fenciclidino-simili] [292.89]; F13.8 Sedativi, Ipnotici o Ansiolitici [292.89]; F19.8 Sostanze diverse [o sconosciute] [292.89]).

Specificare se:
Con Ansia Generalizzata: se nel quadro clinico predominano ansia o preoccupazione eccessive riguardo a una quantità di eventi o attività.
Con Attacchi di Panico: se nel quadro clinico predominano Attacchi di Panico.
Con Sintomi Ossessivo-Compulsivi: se nel quadro clinico predominano ossessioni o compulsioni.
Con Sintomi Fobici: se nel quadro clinico predominano sintomi fobici.

Specificare se (vedi tabella per l’applicabilità a ciascuna sostanza):

Con Esordio Durante l’Intossicazione: se risultano soddisfatti i criteri per l’Intossicazione con la sostanza e se i sintomi compaiono durante la sindrome da intossicazione.
Con Esordio Durante l’Astinenza: se risultano soddisfatti i criteri per l’Astinenza dalla sostanza e se i sintomi compaiono durante, o poco dopo, una sindrome astinenziale.

F41.9 Disturbo d’Ansia Non Altrimenti Specificato [300.00]

Questa categoria include disturbi con ansia o evitamento fobico predominanti che non soddisfano i criteri per nessuno specifico Disturbo d’Ansia, Disturbo dell’Adattamento con Ansia o Disturbo dell’Adattamento con Ansia e Umore Depresso. Tra gli esempi sono inclusi:
1. Disturbo misto ansioso-depressivo: sintomi clinicamente significativi di ansia e depressione, ma non risultano soddisfatti i criteri per uno specifico Disturbo dell’Umore o Disturbo d’Ansia.

2. Sintomi di fobia sociale clinicamente significativi correlati con l’impatto sociale provocato dall’essere affetti da una condizione medica generale o da un disturbo mentale (per es., malattia di Parkinson, condizioni dermatologiche, Balbuzie, Anoressia Nervosa, Disturbo da Dismorfismo Corporeo).

3. Situazioni nelle quali l’alterazione è sufficientemente grave da giustificare una diagnosi per Disturbo d’Ansia, ma il soggetto non riferisce sufficienti sintomi perché vengano soddisfatti tutti i criteri per uno specifico disturbo d’ansia; per esempio, un soggetto che riferisce tutte le manifestazioni per un Disturbo di Panico senza Agorafobia, salvo che gli Attacchi di Panico sono tutti attacchi paucisintomatici.
4. Situazioni nelle quali il clinico ha concluso che è presente un Disturbo d’Ansia, ma non è in grado di determinare se è primario, dovuto ad una condizione medica generale o indotto da sostanze.