View Full Version : Pedofilia tra sacerdoti cristiani
Non so se sul forum e` permesso parlare di questo argomento, cmq vorrei attirare l`attenzione dei cristiani per discuterne
Postero` una lista di condannati ed indagati
http://www.stefanobolognini.it/attualita/preti.html
1991. Napoli - ...don Giuseppe Rassello, il parroco napoletano condannato nel 1991 a tre anni e sei mesi di reclusione per violenza sessuale su Antonio B., un minorenne che frequentava la sua chiesa. Rassello, 49 anni, dopo la condanna, confermata nel '96 dalla corte d'Appello (che ridusse la pena a due anni e un mese), il prete si era trasferito nell'isola di Procida, dove era nato, continuando a svolgere attività pastorale e culturale.
http://qn.quotidiano.net/art/2000/01/23/476941
10 gennaio 2000. Foggia - ...don Giorgio Mazzoccato, 62 anni, originario della provincia di Treviso, ex-parroco di Castelluccio dei Sauri (Foggia) è stato condannato a sei anni e mezzo di reclusione (il pm aveva chiesto una condanna a 7 anni) per molestie sessuali nei confronti di alcuni ragazzini che all'epoca dei fatti avevano dai 7 ai 12 anni.
http://qn.quotidiano.net/art/2000/01/10/440725
febbraio 2000. Chiusa San Michele - Condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione don Marco Gamba, parroco di Chiusa San Michele accusato di violenza sessuale ai danni di minori.
http://www.lunanuova.it/servizi/dossier/pedofili.html
giugno 2001. Milano - Quattro anni di reclusione sono stati inflitti a don Renato Mariani, il parroco di San Giuliano Milanese accusato di violenza sessuale su giovani, violenza privata e appropriazione indebita. (Anonimo, Violenza sessuale parroco condannato, in "La Repubblica", 26 giugno 2001, p 6, sezione Milano).
27 maggio 2003. Milano - Un frate, ex insegnante di un noto istituto privato di Milano e' stato condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione per aver molestato cinque bambine di scuola elementare 11 anni fa. (Ansa, 27 maggio 2003).
1 ottobre 2003. Cuneo - ...La Corte d'appello di Torino ha confermato la condanna inflitta in primo grado a don Luciano Michelotti, ex parroco di una frazione di Vicoforte (Cuneo) per detenzione di materiale pedo-pornografico con minori... (Ansa, 1 ottobre 2003).
10 aprile 2004. Gavirate - Tre anni e quattro mesi di carcere sono stati inflitti al sacerdote di Gavirate accusato di pedofilia su dodici ragazzi del paese. Al prete è stata riconosciuta la seminfermità mentale ed è per questo che non è stata accolta la richiesta avanzata dalla Procura, che era di dieci anni. don Roberto Mornati, era arrivato negli anni '80 a Gavirate, trasferito dalla curia dopo che aveva già subito un processo per molestie.
http://www3.varesenews.it/varese/articolo.php?id=9343
zerothehero
28-08-2006, 20:39
stai dando a dei cristiani ( a tutti i cristiani) dei pedofili?
Guarda che è da denuncia, una cosa del genere. :confused:
17 gennaio 2004. Forlì - Il prete accusato di pedofilia ha ammesso alcune responsabilità. E il giudice lo ha condannato a una pena di due anni. Si è chiuso in Tribunale il caso di pedofilia che aveva coinvolto la parrocchia dei Romiti di Forlì... aveva abusato sessualmente di alcuni bambini.
Anonimo, Pedofilia, condannato il parroco, in "Corriere Romagna", 17 gennaio 2004.)
stai dando a dei cristiani ( a tutti i cristiani) dei pedofili?
Guarda che è da denuncia, una cosa del genere. :confused:
veramente io non l`ho detto
20 aprile 2004. Nuoro - Ha patteggiato una condanna a 4.600 euro di multa don Pietro Sabatini, 46 anni, rettore del seminario vescovile di Lanusei, accusato di aver scaricato da Internet, pagandole con la carta di credito, immagini a contenuto pedopornografico. (Ansa, 20 aprile 2004).
7 luglio 2004. Palermo - ...La vicenda ebbe inizio nel 1994, a Favara, quando il seminarista aveva 12 anni. Il 7 luglio scorso, dopo l' esposto del seminarista, il sacerdote, don Bruno Puleo, ha patteggiato la pena: gli sono stati inflitti 2 anni e 6 mesi di reclusione. (Ansa, 12 luglio 2004).
11 giugno 2004. Roma - Sei anni di reclusione sono stati inflitti dal gup Marcello Liotta al sacerdote Paolo Pellegrini di 52 anni di Colleferro accusato di violenza sessuale e istigazione all'uso di stupefacenti. Al centro della vicenda processuale i suoi rapporti durati dal 2000 fino a pochi mesi fa con due ragazzi che oggi hanno rispettivamente 12 e 18 anni di età. (Adnkronos, 11 giugno 2004; v. anche Anonimo, Prete pedofilo blitz per incastrarlo, in "l'Unità" - Roma. 26 febbraio 2004, p. 2).
29 giugno 2004. Teramo - E' stato condannato a sei anni di carcere [poi ridotti a 4 per patteggiamento, ndr.] don Bruno Tancredi, 54 anni, ex parroco della frazione Monticelli di Teramo. L'uomo e' accusato di abusi sessuali nei confronti di cinque ragazzi tra i 14 e i 16 anni. (Agenzia stampa Agir, 29 giugno 2004)
1 luglio 2004. Grosseto - Due anni e sei mesi per don Felice Cini, sacerdote accusato di aver molestato sessualmente alcuni bambini nella parrocchia di Arcille, in provincia di Grosseto. Il processo e' durato due anni, alla fine l'imputato ha patteggiato davanti al gup Armando Mammone. Durante l'inchiesta sono stati ascoltati 17 bambini tra i 10 e i 14 anni. (da Agenzia Stampa Agir, 1 luglio 2004).
zerothehero
28-08-2006, 20:43
veramente io non l`ho detto
Il titolo lo fa supporre.
Se tu parli di pedofilia cristiana attribuisci ad un'intera categoria (i cristiani) il rango di "pedofili".
Spero che tu ne sia consapevole (specie se ti dovessi prendere qualche denuncia da parte di qualche cristiano :p )
14 luglio 2004. Alessandria - Ha patteggiato una condanna a poco più di tre anni padre Domenico Marcanti di 48 anni, l'orionino che era stato arrestato nel gennaio scorso con l'accusa di violenza sessuale su minori e circa un mese dopo, a metà febbraio, trasferito dal carcere di Biella in una comunità di preghiera del Pavese agli arresti domiciliari. (Ansa, 14 luglio 2004).
Il titolo lo fa supporre.
Se tu parli di pedofilia cristiana attribuisci ad un'intera categoria (i cristiani) il rango di "pedofili".
Spero che tu ne sia consapevole (specie se ti dovessi prendere qualche denuncia da parte di qualche cristiano :p )
pensala come vuoi, io so quello che ho scritto
22 settembre 2004. Pavia - C'è anche un giovane parroco di un piccolo centro della diocesi di Pavia tra quattro persone accusate di detenzione di materiale pedopornografico. I quattro imputati sono stati tutti identificati grazie ad un'indagine condotta su internet. Due di loro oggi hanno già patteggiato. Uno di questi e' il prete che ha concordato una pena (sospesa) di 3 mesi e venti giorni. (da Ansa, 22 settembre 2004)
zerothehero
28-08-2006, 20:45
pensala come vuoi, io so quello che ho scritto
Non c'è problema, ma il titolo non lascia dubbi sulla criminalizzazione di un'intera categoria (quando semmai, secondo il sistema giuridico penale ITALIANO la colpa è solo singola non di una collettività o di un gruppo) ;) .
22 luglio 2005. Pinerolo - Un anno e otto mesi con la condizionale: con questa condanna "patteggiata" si è conclusa ieri nel tribunale di Pinerolo la scabrosa storia di don Roberto Volaterra, ex parroco di Castagnole Piemonte, arrestato l' anno scorso con l' accusa di violenza sessuale nei confronti di una bambina di 11 anni. (Meo Ponte, Patteggia un anno e otto mesi il prete che insidiò la ragazzina, in "La Repubblica", 22 luglio 2005, sezione Torino).
Non c'è problema, ma il titolo non lascia dubbi.. ;)
ok, allora mi suggeriresti un titolo adatto?
26 ottobre 2005. Lugano - Sei mesi di reclusione, con la sospensione condizionale: è la pena inflitta dalla Corte delle Assise Correzionale di Locarno (Ticino) a don Italo Casiraghi, ex parroco di Gordola, finito sotto inchiesta per aver prestato attenzioni morbose contro alcuni ragazzini che frequentavano la sua parrocchia e l'oratorio. (AGI, 26 ottobre 2005).
Vabbè potresti anche raggruppare in un post più casi però.
lunedì 28 agosto 2006
Roma: sparito un prete accusato di pedofilia
Accusato di pedofilia negli Stati Uniti, un sacerdote americano ha fatto perdere le sue tracce a Roma. Monsignor Henn, era da un anno agli arresti domiciliari nella capitale. Nei giorni scorsi la Corte di Cassazione aveva dato il via libera per l'estradizione, ma al momento della notifica del provvedimento non è stato trovato. Ora è considerato latitante
http://www.audionews.it/notizia.asp?id=156658
Il titolo lo fa supporre.
Se tu parli di pedofilia cristiana attribuisci ad un'intera categoria (i cristiani) il rango di "pedofili".
Spero che tu ne sia consapevole (specie se ti dovessi prendere qualche denuncia da parte di qualche cristiano :p )
Il thread mi sembra a proposito di preti, sacerdoti (quindi cristiani o meglio cattolici?) che sono stati coinvolti in indagini e/o processi per reati di pedofilia e di come questi processi siano andati a finire.
Se i fatti non sono inventati ma giusti e veritieri, non vedo perchè e da chi dovrebbe essere denunciato :fagiano:
24.08.06
Prete arrestato per pedofilia: nè giustizia sommaria, nè silenzio complice.
Il parroco di 36 anni, di Oriolo Romano, arrestato l’altro ieri mattina per tentata violenza sessuale, atti osceni e atti di libidine su minori, sarà interrogato lunedì prossimo dal GIP di Viterbo.
Mentre il paese del Parroco dimostra tutta la sua incredulità per questo fatto così grave, e l'opinione pubblica è scossa per questo nuovo caso di violenza su minori nel quale sarebbe coinvolto un ecclesiastico, il Vescovo di Viterbo Mons. Salvatore Delciuco chiede prudenza e rispetto prima delle sentenze: «No a giudizi sommari».
Proprio ieri aveva manifestato tutto lo sdegno per un fenomeno - quello della pedofilia - molto grave sia per i ragazzi che per le famiglie ed anche per tutta la comunità cristiana.
Se il "no" ai giudizi sommari è condivisibile e doveroso, appare con forza però l'esigenza di fare chiarezza su questi fatti, per il bene di tutti, all'interno delle comunità cristiane oltre che della società civile. I sacerdoti sono uomini come gli altri, e le debolezze, unite al disagio psicologico presente in molti di quersti casi, richiedono "cura", apprensione cristiana, ma soprattutto verità.
Non solo la verità richiesta per un giudizio "giusto", quella inerente ai fatti, ma soprattutto la verità sulle proprie debolezze con le quli quotidianamente uomini al servizio di Dio e dei fratelli (ma sempre uomini) hanno a che fare. Debolezze che devono essere vissute dalla comunità cristiana, verso le quali è dovuto il primo rispetto: quello della verità.
Fare la verità sulle proprie debolezze, constatando magari la necessità di una sempre maggiore crescita umana e sociale da parte del clero e della Chiesa stessa, non è una forma di "fede debole". Anzi. Fa parte di quella crescita umana, affettiva e cristiana, di quella reale crescita all'Amore, nella quale ogni membro della Chiesa (di ogni ordine e grado) deve "camminare".
Trovare facili giustificazioni, generalizzare con troppa "leggerezza", non aiuta questo processo culturale e cristiano. Non dimentichiamoci che il perdono richiede la verità, sulle cose ma specialmente su sè stessi
http://passineldeserto.blogosfere.it/2006/08/prete_arrestato.html
zerothehero
28-08-2006, 20:50
ok, allora mi suggeriresti un titolo adatto?
Adesso mi pare adeguato..e meno "generalistico" imho.
ChristinaAemiliana
28-08-2006, 20:51
Il titolo in effetti non è dei più felici. Lo cambio io con qualcosa di più appropriato.
Inoltre, siccome c'è già il link, non è il caso di postare tutte le notizie presenti nel sito, una ad una.
Se se ne vogliono evidenziare alcune in particolare va bene, ma poi basta.
Adesso mi pare adeguato..e meno "generalistico" imho.
Concordo.
Si è suicidato il parrocco accusato di pedofilia
11/08/2006
Si e' tolto la vita questa mattina a Roma impiccandosi con un lenzuolo sul terrazzo nell'abitazione dove era detenuto agli arresti domiciliari.
Ha lasciato un un foglietto con scritto: "Non sono un pedofilo".
Nel medesimo foglietto il sacerdote chiede scusa del suo gesto all'anziana madre e a tutte le persone care. Il bigliettino e' stato trovato dai carabinieri della compagnia Casilina all'interno dell'appartamento.
E' la seconda volta che il prete tentava il suicidio: gia' il 21 aprile aveva ingerito alcuni medicinali ed era stato trovato in fin di vita dalla madre nel proprio letto.
Marco Agostini, ex parroco di Pomezia era stato arrestato lo scorso aprile con l'accusa di pedofilia e violenza sessuale.
Il corpo è stato ritrovato dalla madre, che si era assentata solo per pochi minuti, ma quando è tornata lo ha trovato impiccato con un lenzuolo fisssato a una trave del lavatoio, sul terrazzo della palazzina.
Agostini era stato arrestato nell'ambito di un'indagine su episodi avvenuti nel 1993, quando appunto era parroco a Pomezia. Era accusato di centinaia di abusi, denunciati da un gruppo di ragazzi, che avevano frequentato gli oratori diretti da Don Marco. Ad accusare l'ex parroco maggiorenni che affermavano di non aver parlato prima per paura: sostenevano infatti di essere stati plagiati e progressivamente persuasi a subire le sue attenzioni.
http://www.ravennainforma.com/news.php?id=2309
zerothehero
28-08-2006, 20:53
Il thread mi sembra a proposito di preti, sacerdoti (quindi cristiani o meglio cattolici?) che sono stati coinvolti in indagini e/o processi per reati di pedofilia e di come questi processi siano andati a finire.
Se i fatti non sono inventati ma giusti e veritieri, non vedo perchè e da chi dovrebbe essere denunciato :fagiano:
Adesso il titolo è "corretto", prima criminalizzava un'intera categoria.. :)
E' come se di fronte a degli stupri commessi da immigrati si aprisse un thread con su scritto "stupri islamici", attribuendo ad un intera categoria la colpa.
Non è accettabile ovviamente.
Nulla di che cmq..
04/08/2006
Pedofilia: sacerdote ammette abusi su 47 ragazzine
(ANSA) - OTTAWA, 4 AGO - Un prete cattolico in pensione che vive a Windsor, in Canada, si e' dichiarato colpevole di abusi sessuali su 47 bambine tra 9 e 14 anni. Le violenze sono avvenute nel corso dei 34 anni di servizio nelle parrocchie del sud Ontario, dal '52 all'86. Secondo un avvocato, si tratta del caso numericamente piu' consistente di abusi ai danni di vittime femminili commessi da un sacerdote in Nord America. L'imputato, l'83enne Charles Henry Sylvestre, ha ammesso impassibile i capi di accusa. KPM (Riproduzione Riservata)
http://www.basilicatanet.it/news/article.asp?id=460605
La diocesi sapeva ma si limitava a trasferire i religiosi
ora il tribunale impone di aprire gli archivi su decenni di abusi
Los Angeles, la Chiesa confessa
"Tra di noi 126 preti pedofili"
di VITTORIO ZUCCONI
Manifestazione contro gli abusi sessuali dei preti
WASHINGTON - La stazioni del calvario che la Chiesa americana ha inflitto a se stessa, arrivano a Los Angeles, dove esplode l'ignominia della pedofilia tra i sacerdoti e della reticenza delle gerarchie. Dopo Boston, che fu la prima a cedere dopo la inutile resistenza del cardinale Bernard Law che provocò una rivolta dei parrocchiani e uno sciopero delle elemosine, Los Angeles, oggi la più cattolica delle città Usa, si deve arrendere alla verità.
Centoventisei sacerdoti accusati di pedofilia con prove sostanziali, a volte fornite da confratelli, da suore, da insegnanti e da loro stessi sono stati protetti, coperti e silenziosamente riassegnati dalla curia ad altre parrocchie e ad altre scuole, dove avrebbero portato il loro vizio. Un fatto emerso non spontaneamente, purtroppo, ma soltanto per ordine del tribunale che ha imposto alla diocesi di aprire gli archivi ai 560 querelanti che la assediano.
Soltanto la paura, l'arroganza, forse il senso di impunità di cui la gerarchia soffriva possono spiegare casi come quello del Padre (parola che si usa in questo caso con un brivido) Michael Baker che spontaneamente, volontariamente, confessò all'allora arcivescovo Mahony di essere un molestatore di bambini, nel 1985. La risposta fu di mettere tutto a tacere, di sospenderlo dalla sua parrocchia, di proibirgli contatti con i minorenni e di sottoporlo a una serie di sedute con psichiatri e psicologi.
Soddisfatta, la curia lo riassegnò ad altre parrocchie in Arizona dove Baker ricadde prevedibilmente nelle sue abitudini. Almeno dieci sono i casi documentati di bambini che egli molestò gravemente dopo la sua "riabilitazione" e dunque certamente assi più numerosi, visti il pudore le vergogna che hanno impedito a molte vittime di farsi avanti. Si dovette aspettare il 2000, quindici anni dopo la sua confessione, per vederlo finalmente spretato ed espulso dalla Chiesa.
Quello di spostare sulla scacchiera i pezzi marci e colpiti dalle accuse più gravi era il metodo scelto dagli arcivescovi per mettere a tacere gli scandali, insieme con qualche forma di risarcimento in danaro alle famiglie colpite dai predatori in clergy. Fino al 2002, quando la tragedia dei preti pedofili esplose incontenibile a Boston portando la curia quasi alla bancarotta finanziaria oltre che morale, la diocesi di Los Angeles, la più estesa d'America con cinque milioni di fedeli sui 60 milioni di cattolici americani, aveva sborsato 10 milioni di dollari.
Una piccola somma, ricordando che il primo caso registrato di "silenzio comperato" risaliva al lontanissimo 1935. Ma la collaudata e triste formula manzoniana del "sopire e sedare" è stata spazzata via dall'uragano che si abbatté nel 2002 su Boston, altro caposaldo dell'America cattolica sulla costa opposta, dove 500 preti furono accusati di pedofilia, uno condannato al carcere per violenza carnale su bambini e un assegno da 100 milioni di dollari è stato pagato per danni alle famiglie.
Un conto che potrebbe impallidire davanti al disastro che queste ultime rivelazioni prospettano a Los Angeles. Lo scorso anno, la diocesi di Orange County, sobborgo losangeleno, è stata condannata a 100 milioni di danni per gli 85 casi di pedofilia provata in tribunale. Dal 2002, le denunce, sicuramente stimolate anche dal successo delle precedenti e dalla sostanziosa ricompensa, sono lievitate. Centoventisei sacerdoti e altrettanti diaconi e personale non ordinato, per un totale di 250 dipendenti dalla archidiocesi di Los Angeles sono stati denunciati e gli avvocati di parte stimano in 500 milioni il possibile "pay off", il conto finale.
Ma neppure la lezione di Boston, dove la resistenza passiva del cardinale Law servì soltanto a ingigantire lo scandalo e a turbare il gregge, è stata imparata a Los Angeles, dove ancora si è tentato di insabbiare. La curia aveva ammesso che ancora quattro sacerdoti riconosciuti pedofili sono in attività. Ma quando i cassetti dei segreti si sono aperti, e i documenti sono stati pubblicati sul sito della arcidiocesi, si è scoperto che erano, che sono, il doppio, otto.
Eppure anche queste rivelazioni non sarebbero che "uno sguardo dalla serratura" sostiene l'avvocato dei querelanti, che ha ovviamente interesse a dirlo. La sola certezza è che questi casi, che feriscono la Chiesa Cattolica americana, per ora soltanto quella americana, nel cuore della propria missione più cruciale, l'apostolato presso i bambini, aumenteranno, perché in ogni diocesi, da Boston, a New York, a Milwaukee, a Miami, a Dallas, le denunce si accumulano e le proteste di quella "tolleranza zero" promessa già da Giovanni Paolo II non convincono e non dissipano le nuvole di ansia presso i genitori.
Non quando leggono il dossier oggi pubblico di padre Richard Henry, denunciato dalle suore presso la chiesa del Santo Rosario che avevano informato, garbatamente, il vescovo delle "sue eccessiva predilezioni per i bambini", andò in prigione nel 1993 ma soltanto due anni or sono, nel 2003, venne finalmente espulso dalla Chiesa Cattolica Romana, creando l'impressione di essere più intenta a estirpare i peccati dalle società civile che a bonificare se stessa.
(13 ottobre 2005)
Maxioperazione in 16 regioni italiane: video con minori
tra i 4 e gli otto anni. Si entrava solo con una password segreta
Pedofilia sul web, 186 indagati
coinvolti tre preti e un sindaco
Nell'indagine anche due assessori, un vigile urbano e un assistente sociale
Le pagine web erano "appoggiate" su un server italiano a sua insaputa
SIRACUSA - Tre sacerdoti, un vigile urbano, un sindaco, un assistente sociale, due assessori. Ci sono molti insospettabili tra le 186 persone indagate dalla procura di Siracusa nell'ambito di una maxi inchiesta sulla pedopornografia su Internet. Le persone coinvolte nell'indagine sono accusate di aver scaricato da un sito web non catalogato dai motori di ricerca, e al quale si poteva accedere soltanto con una password, filmati inequivocabili, con immagini - anche violente - di abusi e sevizie su bambine asiatiche di età compresa tra i quattro e gli otto anni.
Difficile questa volta, per gli indagati, dire che inavvertitamente hanno scaricato del materiale da Internet, senza volerlo: l'accesso al sito era difficile e consentito solo a esperti fruitori di materiale pedopornografico. Inoltre, la url è stata attiva soltanto nove giorni, con il metodo del 'mordi e fuggi'.
Per individuare il sito e avervi accesso, era necessaria una certa esperienza: la sua esistenza era pubblicizzata su una bacheca, aperta su un sito "specializzato" di un Paese orientale. Su un altro indirizzo web - stessa aera geografica - era disponibile la password, una combinazione alternata di quindici caratteri e numeri. L'indirizzo del sito, inoltre, era privo di una pagina di 'indice' per evitare che potesse essere individuato e catalogato dai motori di ricerca sul web.
Ma la ricerca dell'associazione Telefono Arcobaleno ne ha permesso ugualmente l'individuazione. Sono scattate così la denuncia e le indagini del Nucleo investigativo telematico coordinato dal procuratore aggiunto di Siracusa, Giuseppe Toscano, e dai sostituti Antonio Nicastro e Manuela Cavallo. Undici mesi di accertamenti, poi l'identificazione di 186 italiani che, nei nove giorni in cui il sito è stato aperto, vi si sono collegati. Sequestrati filmati di produzione 'artigianale', sul quale sono in corso indagini per identificare i bambini coinvolti.
Insospettabili, si diceva. Come tre sacerdoti, che prestano il loro ministero in Sicilia, Lombardia e Trentino Alto Adige, e che avevano in uso dei computer al cui interno vi era una collezione di filmati pedopornografici. Perquisita anche la casa di un educatore all'infanzia siciliano, di un agente di polizia municipale marchigiano, di un operatore di un centro oncologico veneto, di un sindaco e di un assessore di due Comuni lombardi.
Gli indagati sono tutti uomini, di media età, di varie estrazioni sociali: 34 sono residenti in Lombardia, 22 in Veneto ed altrettanti nel Lazio, 17 in Piemonte, 13 in Emilia Romagna, 11 in Campania e Toscana, 10 in Sicilia ed altrettanti in Liguria, 8 in Trentino, 7 nelle Marche, 5 in Puglia, Friuli e Abruzzo, 4 in Calabria e 2 in Basilicata.
Il procuratore aggiunto di Siracusa, Giuseppe Toscano, ha sottolineato come "l'inchiesta dimostra come in Italia si consumi giornalmente un elevato scambio di materiale pedofilo" e ha espresso "un cenno di preoccupazione per gli effetti generati dal recente codice di tutela alla privacy che - ha spiegato - rende particolarmente difficoltosa, e talora impossibile, l'identificazione degli autori di reati informatici".
La Procura della Repubblica di Siracusa negli ultimi due anni ha disposto il sequestro di oltre 400 siti Internet italiani a contenuto pedopornografico su segnalazione dell' associazione Telefono Arcobaleno.
(24 maggio 2005)
Monsignor Law avrà l'onore di celebrare le messe funebri per il Papa
Dopo i casi di pedofilia, era stato costretto alle dimissioni da arcivescovo di Boston
Promosso il cardinale dello scandalo
Polemiche Usa sulle scelte vaticane
Il caso sollevato da un articolo del New York Times: "Riaperte vecchie ferite"
L'ex arcivescovo di Boston Bernard Law
ROMA - Dall'onta delle dimissioni sulla scia dello scandalo per i casi di pedofilia nella diocesi di Boston all'onore di essere uno dei nove cardinali che avranno l'onore di celebrare le messe funebri per Giovanni Paolo II. E' la sorte di Bernard Law, ex arcivescovo di Boston e attuale arciprete di Santa Maria Maggiore a Roma, una delle quattro basiliche patriarcali.
Sorte che in molti in America, dove nel 2002 la vicenda degli abusi sessuali da parte di diversi sacerdoti ebbe un eco enorme, non hanno apprezzato affatto. Così il New York Times si è fatto interprete di questi sentimenti stigmatizzando la scelta della Santa Sede.
"E' un altro esempio del gap tra come vede le cose il Vaticano e come le vede la Chiesa americana", ha commentato al quotidiano Usa il gesuita Keith Pecklers, docente all'Università Gregoriana a Roma. "Una scelta - ha aggiunto - che può riaprire ferite che avevano appena cominciato a rimarginarsi".
Il NYT non si limita a sottolineare la discutibile parabola di monsignor Law, ma ricorda come una volta arrivato a Roma dopo il fango piovutogli addosso in America, il Vaticano lo ha accolto a braccia aperte, concedendogli anche una sontuosa residenza, oltre che un incarico di prestigio per quanto onorifico.
Del resto Law, sottolinea il quotidiano, agli occhi della Santa Sede prima ancora che un cardinale accusato di aver tollerato la presenza di sacerdoti pedofili nella sua diocesi, è un potente kingmaker negli equilibri interni della Chiesa e il Vaticano in passato lo ha sempre accontentato nelle sue richieste.
Law, scrive ancora il New York Times, pronuncerà un'omelia che molti osservatori vaticani esamineranno per avere indicazioni sul pensiero dei cardinali sul successore di Giovanni Paolo II. Inoltre, fa notare ancora polemicamente il giornale, l'aver messo Law sotto la luce dei riflettori è stato da parte dei cardinali un modo di ricordare ai cattolici americani che l'ultimo doloroso capitolo della loro storia "in Vaticano è stato appena registrato".
Un portavoce dell'associazione delle vittime dei preti pedofili di Boston ha fatto anche appello a Law perché rifiuti l'invito, ma per il momento da parte vaticana si è fatto semplicemente notare che per tradizione la Santa Sede non aveva alternative alla scelta di Law. E' infatti costume che gli arcipreti delle tre basiliche patriarcali di Roma oltre San Pietro (San Paolo fuori le mura, San Giovanni in Laterano e Santa Maria Maggiore) celebrino le messe dei novendialia.
(9 aprile 2005)
gli utimi tre articoli si trovano su repubblica
Come capo di Stato il Pontefice non è processabile
Preti pedofili, Usa non coinvolgono il Papa
Il vice ministro della Giustizia blocca il procedimento contro Benedetto XVI per il documento «Crimen Sollicitationis»
ROMA - La Corte Distrettuale del Texas non si è ancora pronunciata in merito alla procedura giudizaria civile presentata contro Papa Benedetto XVI, accusato di complotto per coprire le molestie sessuali contro tre ragazzi da parte di un seminarista: ma dopo l’intervento dell’Amministrazione Bush è assai probabile che la denuncia venga respinta.
Il vice ministro della Giustizia degli Stati Uniti, Peter Keisler, ha infatti bloccato la procedura giudiziaria ricorrendo alla cosiddetta "suggestion of immunity", una misura legale che stando a quanto stabilito dalla Corte Suprema dev’essere obbligatoriamente recepita dai tribunali di grado inferiore.
Keisler ha ufficialmente informato il tribunale che Benedetto XVI gode di immunità come Capo di Stato, sottolineando dunque che avviare il procedimento sarebbe «incompatibile con gli interessi della politica estera degli Stati Uniti», che dal 1984 hanno allacciato rapporti diplomatici con la Santa Sede. La stessa Ambasciata del Vaticano a Washington aveva chiesto all’Amministrazione di intervenire con la "immunity suggestion" e chiudere il caso.
Nel corso del mese di agosto, Daniel J. Shea, l’avvocato americano che aveva citato in giudizio il Pontefice quando era ancora Cardinale, era venuto a Roma su invito del partito Radicale; in quell’occasione aveva auspicato che George W. Bush non concedesse l’immunità diplomatica a Papa Benedetto XVI nell’ambito del procedimento - civile, non penale - aperto in Texas. Lo scomodo caso era approdato infatti anche sul tavolo del presidente degli Stati Uniti.
Insieme a Joseph Ratzinger, nel procedimento aperto nel gennaio 2005 sono citati l’arcivescovo di Galveston, monsignor Joseph Fiorenza e i sacerdoti Juan Carlos Patino Arango e William Pickard. Patino, colombiano di nascita, è attualmente latitante ed era stato accusato da tre giovani che frequentavano la chiesa di San Francesco di Sales, a Houston: le molestie risalirebbero alla metà degli anni Novanta, e contro il seminarista è stato aperto un procedimento penale.
Le accuse mosse a Ratzinger riguardano invece un documento emesso nel 1962 dalla Congregazione per la Dottrina della Fede: una "Istruzione" dal titolo "Crimen Sollicitationis", che sanciva la competenza esclusiva della stessa Congregazione su alcuni gravi delitti, secondo quanto stabilisce il Codice di Diritto Canonico, tra cui «la violazione del Sesto Comandamento (Non commettere atti impuri) da parte di un membro del clero con un minore di 18 anni». Inquadramento assurdo, secondo l’avvocato Shea, visto che a differenza degli altri delitti (dalla violazione del sigillo sacramentale a quelli contro il sacramento eucaristico) la pedofilia «è un reato, non un peccato».
Secondo il Vaticano il documento "Crimen Sollicitationis" sarebbe decaduto, ma secondo Shea non è così: l’avvocato aveva citato una lettera del 18 maggio 2001, di cui era giunto in possesso, firmata da Ratzinger e dall’arcivescovo Tarcisio Bertone, all’epoca segretario dell’ex Sant’Uffizio, in cui si parlava del documento del 1962 «in vigore fino ad oggi».
E’ sulla base di questa lettera che Shea aveva accusato Ratzinger di aver "coperto" le molestie sessuali su minori: «Questo documento dimostra l’esistenza di una cospirazione per nascondere questi delitti». Un’accusa «individuale, non legata alla funzione di Prefetto della Congregazione ricoperta da Ratzinger» secondo Shea. L’avvocato aveva raccontato che in un primo tempo Ratzinger non aveva risposto alle accuse, ma quando il processo ha preso il via, gli avvocati del Cardinale - a quel punto divenuto Papa, il 19 aprile scorso - avevano richiesto al Governo degli Stati Uniti l’immunità riservata ai capi di Stato. Il coinvolgimento di esponenti delle gerarchie cattoliche nelle inchieste giudiziarie sulla pedofilia non è insolito, ma di norma i procedimenti giudiziari non potevano essere avviati perché era impossibile consegnare agli accusati i documenti legali necessari: la denuncia contro Ratzinger è invece potuta andare avanti perché l’allora Cardinale ricevette personalmente l’atto di accusa. In agosto, Shea aveva dichiarato che in caso di concessione dell’immunità avrebbe dato battaglia: in primo luogo, perché all’epoca dei fatti contestati Joseph Ratzinger era un semplice cardinale, e poi perché "riconoscere la Santa Sede come uno Stato sarebbe una violazione della Costituzione statunitense", in particolare della "establishment clause" che proibisce leggi che proteggano in modo speciale confessioni o organizzazioni religiose.
21 settembre 2005
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2005/09_Settembre/20/papa.shtml
A proposito dello stesso argomento vedere:
http://canali.libero.it/affaritaliani/politica/papaccusatoprocesso.html
L'INCHIESTA. Oggi la prima udienza di un processo che lacera
la città. Le accuse dei genitori, l'imbarazzo della Curia
Maestre, preti e pedofilia
E Brescia si spacca in due
La parola ai giudici, ma accusa e difesa si scontrano
da un anno in piazza a colpi di omelie e volantini
dal nostro inviato DARIO OLIVERO
Il tribunale di Brescia
BRESCIA - Via San Faustino attraversa come un fiume il centro storico di Brescia e lo divide in due. Da una parte, i palazzi che guardano verso il castello, la parte ricca. Dall'altra, il quartiere popolare del Carmine che qualcuno chiama "Carmen Street" per dargli un'aria da improbabile Bronx padano. La storia che ha lacerato Brescia incomincia qui, nella scuola materna vicino alla chiesa dei Santi Faustino e Giovita che si affaccia sulla via. Il processo che si apre oggi ha come imputate due maestre d'asilo di 52 e 50 anni che devono difendersi dall'accusa di pedofilia. In particolare di aver agito da intermediarie tra uomini governati da istinti inconfessabili e i bambini che loro avevano in custodia.
Sono stati i bambini a raccontarlo. Prima ai genitori, poi ai magistrati sotto il controllo costante degli psicologi. Ma il dibattimento è solo il primo troncone di un'inchiesta in cui sono indagate altre dieci persone per le quali non è stato ancora decisa l'archiviazione o il rinvio a giudizio: altre quattro maestre, tre bidelli e tre sacerdoti.
UNA CITTA' CHE VACILLA. Dodici persone in tutto che rappresentano in un colpo solo tutto quello che Brescia ha sempre portato come modello: il suo sistema educativo, le sue strutture sociali, la sua vocazione di cooperazione e solidarietà, la sua Chiesa che da quindici secoli ne costituisce l'anima istituzionale, politica e spirituale. Una macchina sociale che rischia di collassare per aver tradito i suoi figli. Per questo da più di un anno, da quando questo incubo collettivo è incominciato qualcosa nell'anima della città si è rotto. Per questo un processo, il processo, c'è già stato. Ed è avvenuto sulla pubblica piazza. E per questo oggi sono in molti a non voler parlare di questa storia a voler spegnere i riflettori.
LE IPOTESI DELL'ACCUSA. Perché se l'orrore venisse confermato in sede giudiziaria, vorrebbe dire che è successo davvero, che delle maestre avrebbero usato la loro autorità su bambini piccolissimi, dai 3 ai 5 anni, per portarli in alcuni locali con la scusa di farli divertire a feste mascherate. E lì i piccoli avrebbero subito violenze ripetute e continuate da parte di adulti. Che quei racconti, quelle testimonianze che parlano di uomini vestiti da pagliacci, uomini neri e giochi non sono frutto di fantasia.
LE PIAZZE CONTRAPPOSTE. Il processo in piazza ha tanti protagonisti: parroci che si difendono dal pulpito, sacerdoti che conducono inchieste parallele, associazioni che denunciano l'esistenza di una grande rete criminale pedofila che ha un nodo a Brescia, fiaccolate di solidarietà per gli indagati, interventi del Garante della privacy e dell'Anm. In tutto questo 23 bambini (quelli del processo odierno sono nove) dai tre ai cinque anni e 21 famiglie sono finiti travolti da una storia troppo grande per loro. Genitori schiacciati tra spese legali e terapeutiche. Mariti che cercano lavoro in altre città, mogli che implorano i mariti di farlo.
LE MAESTRE SOTTO ACCUSA. Mentre il processo incomincia si sta concludendo il primo grado di un altro dibattimento analogo che vede imputati per accuse di pedofilia tre bidelli e una coordinatrice di un'altra scuola materna cittadina. Il precedente, oltre che inquietante, è importante perché le due insegnanti sotto processo oggi, lavorarono anche nella prima scuola. Per loro a settembre 2003 si aprono le porte del carcere. Ci resteranno dieci mesi prima di ottenere i domiciliari. Sono state tirate in ballo dalle parole dei bambini che raccontano di essere stati portati fuori dalla scuola e costretti a "giocare" con altri adulti e da questi fotografati. Con il passare delle settimane, sempre più bambini vengono ascoltati. E nei loro racconti emergono sempre più particolari. Altre persone finiscono sul registro degli indagati. Altre quattro insegnati, tre bidelli. E il livello dello scontro si alza quando tre sacerdoti vengono coinvolti nell'inchiesta.
LA DIFESA PUBBLICA DEI SACERDOTI. Molti bresciani lo ricorderanno fin che vivranno quel 13 luglio del 2004, quando due parroci si difendono dal pulpito rendendo noto ai loro fedeli di aver ricevuto un avviso di garanzia. Molti bresciani ricorderanno che quel giorno ci fu un grande e lungo applauso di solidarietà a partire dai primi banchi dove sedeva il sindaco. E ricorderanno di aver pensato: come possono uomini con un passato e un presente di prima grandezza nel volontariato, negli oratori, nella vita della città essere anche lontanamente coinvolti in accuse così infamanti? "Non voglio essere ricordato come un prete pedofilo, perché non lo sono", diceva il parroco di San Faustino invocando "una giustizia con le lettere maiuscole che a Brescia spero sia ancora di casa". Da questo preciso momento Brescia, tutta Brescia, è costretta a schierarsi.
LA CROCIATA. E c'è chi prende molto sul serio questo appello. Uno dei protagonisti del processo di piazza si chiama don Mario Neva, amico degli indagati, ma soprattutto assistente spirituale all'Università Cattolica e nello stesso tempo prete di frontiera che ha tolto le prostitute dalla strada. La sua crociata per difendere gli indagati passa dalle lettere ai giornali, all'organizzazione di fiaccolate di solidarietà al carcere dove sono rinchiuse le due maestre, alla mailing list che, a detta sua, raggiunge un migliaio di persone, alle interviste. "In questi mesi ho preparato un dossier - spiega - in cui ho ricostruito tutta la vicenda. Una contro-inchiesta. Il primo errore giudiziario è incominciato con il primo processo (quello alla prima scuola ndr). Non nego che ci siano preti pedofili, ma nego che ci siano qui a Brescia". Ma allora come è potuto accadere? "Alcuni genitori hanno perso la testa, le perizie e gli incidenti probatori fatti sulle testimonianze dei bambini sono stati viziati da prestazioni psicologiche disastrose e qualche forza politica ha cercato di strumentalizzare la vicenda". Don Neva ha ricevuto anche un richiamo del Garante della privacy per aver fatto pubblicamente i nomi dei genitori di alcuni bambini coinvolti. "Lo sapevo, ma intanto quando mi fermeranno avrò già comunque raggiunto il mio scopo". Quale? "Dimostrare che a Brescia non è successo nulla, salvare la comunità da una ferita che non si sanerebbe neanche in una generazione".
LA CURIA. Don Neva è solo uno dei protagonisti in campo, ma è una presenza vistosa e battagliera. E' prete di strada ma anche rappresentante di spicco della Chiesa bresciana. Alla domanda: lei non teme che la sua posizione crei imbarazzo alla curia? risponde: "Il mio demone buono, il mio demone socratico, quando ho incominciato una battaglia per la giustizia non mi ha detto fermati. E non me lo ha detto neanche il mio vescovo". La curia si è espressa ufficialmente una volta sola ma in modo preciso e inequivocabile. Il vescovo, monsignor Sanguineti, ha respinto la richiesta di dimissioni dei tre sacerdoti e di altri che avevano fatto la stessa cosa per solidarietà verso gli indagati. E il vicario generale monsignor Francesco Beschi ha scritto una lunga lettera che i parroci hanno letto nel famoso discorso dal pulpito. Si incoraggia "l'accertamento della verità", ma nella sostanza la Chiesa difende i suoi preti. "Pur nella massima comprensione per la grande sofferenza che affligge queste persone (le famiglie e i bambini ndr) - si legge nella lettera - il vescovo desidera comunicare alla vostra comunità parrocchiale la sua personale certezza morale relativamente all'innocenza dei suoi sacerdoti e pertanto li riconferma nel loro incarico, accompagnandoli con la sua paterna vicinanza".
CLIMA PESANTE. Come la curia, anche le altre istituzioni cercano di tenersi a una distanza siderale dalle urla che si sentono in piazza. O almeno ci provano. Il sindaco (clicca qui per l'intervista) si appella continuamente alla ragione e difende il modello educativo bresciano ma ammette che, "sia in caso di innocenza che di colpevolezza, di fatti accertati o di suggestione collettiva, è chiaro che a Brescia abbiamo un problema serio". In Procura il silenzio sulla vicenda è blindato. Anche perché gli avvocati difensori non hanno mai nascosto di voler far trasferire il processo in quanto il clima in città non consentirebbe un dibattimento sereno. Un'ipotesi, questa, guardata con terrore, oltre che dai magistrati, anche dai genitori che sarebbero costretti a subire fatiche processuali, fisiche ed economiche aggiuntive. Interviene anche l'Associazione nazionale magistrati per far notare che "ripetere in ogni sede che il clima non è sereno significa semplicemente adoperarsi perché non lo sia".
"CACCIA ALLE STREGHE". Certo il clima proprio sereno non è. Un altro protagonista della vicenda è uno dei bersagli di Don Neva: l'associazione contro la pedofilia Prometeo e il suo responsabile, Massimiliano Frassi. Il gruppo si occupa della vicenda da un anno quando ormai i magistrati hanno già raccolto i racconti dei bambini. Con quale titolo Prometeo viene a Brescia? "Per aiutare i genitori, per ascoltarli, aiutarli a sfogare la rabbia", dice Frassi. Non tutte le famiglie sono d'accordo ad appoggiarsi a Prometeo. Frassi dice cose difficili da sentire come: "Esiste una casistica di pedofilia fatta da predatori con la complicità di persone a contatto con i bambini", "A Brescia è in atto un'operazione per far passare i racconti dei bambini come non attendibili", "Qui c'è un clima da caccia alle streghe contro chi difende le famiglie e invece chi difende i presunti colpevoli viene ascoltato". Facile, date queste premesse, che la tensione raggiunga le stelle quando Frassi si muove. Come quando all'uscita di un convegno, regolarmente attaccato da Don Neva, un uomo accusa Frassi di averlo colpito con un pugno.
LE FAMIGLIE. E arriviamo all'ultimo anello della storia, le famiglie, l'anello debole. E' gente di ogni classe sociale perché la scuola materna è un mappamondo geografico e sociale. Alcuni di loro sono credenti, altri cattolici praticanti o attivi nella vita sociale della chiesa bresciana. Per alcuni la chiesa è tutto, per altri nulla. Alcuni sono benestanti, altri meno. Hanno bambini in terapia. Hanno un disperato bisogno di silenzio e nello stesso tempo di non sentirsi soli. Vorrebbero svegliarsi da quelle poche notti che non passano insonni come i loro figli e scoprire che è stato solo un brutto sogno. Che i loro bambini sono vittima di una spaventosa allucinazione collettiva ma comunque meno spaventosa di questa realtà. Che nessuno a cui avevano affidato i loro figli ha tradito la loro fiducia. Che continueranno a vivere nella città in cui hanno scelto di vivere. Che quelle urla che si sentono venire dalla città nella piccola stanza in cui alcuni di loro tante volte si sono riuniti non li riguardano. Che i processi si fanno in tribunale.
(18 ottobre 2004)
http://www.repubblica.it/2004/j/sezioni/cronaca/brescia/brescia/brescia.html
E' una realtà terribile; le persone a cui affidiamo i nostri bambini, e le nostre anime, sono le ultime di cui vorremmo non poterci fidare :(
LuVi
E' una realtà terribile; le persone a cui affidiamo i nostri bambini, e le nostre anime, sono le ultime di cui vorremmo non poterci fidare :(
LuVi
Si, ma secondo me è importante anche l'atteggiamento del papa e del clero che sta più in alto nella gerarchia.
Se leggi l'articolo che ho postato prima (sulla "Crimen Sollicitationis" di Ratzinger), non mi sembra che ai piani alti si capisca che i preti che commettono quei reati vanno processati da un tribunale civile, punto e basta, non trattati diversamente da un normale accusato di pedofilia!
Si, ma secondo me è importante anche l'atteggiamento del papa e del clero che sta più in alto nella gerarchia.
Se leggi l'articolo che ho postato prima (sulla "Crimen Sollicitationis" di Ratzinger), non mi sembra che ai piani alti si capisca che i preti che commettono quei reati vanno processati da un tribunale civile, punto e basta, non trattati diversamente da un normale accusato di pedofilia!
Purtroppo il Vaticano ha questi privilegi.
LuVi
ChristinaAemiliana
28-08-2006, 21:13
coldd, se un moderatore ti edita un titolo, fai la cortesia di non rieditarlo da te.
Dal contesto si evinceva benissimo che si stesse parlando di sacerdoti come sinonimo di preti e non di sacerdoti della dea Kalì, ma anche posto di avere tutta questa necessità di specificare mediante l'aggettivo "cristiani", sarebbe stato il caso di mandare un pvt a me.
wolverine
28-08-2006, 21:38
Spesso, purtroppo, il male ha il volto di un angelo.. dovrebbero tenere maggior controllo anche sui preti, non è per che hanno un tonaca automaticamente sono Santi eh.. sono uomini con istinti e pulsioni come qualsiasi altro.. in questi casi oltre all'istinto dell'uomo c'è la perversione.. :stordita:
Local Priest Removed over Abuse Charges
By Monica Malpass
PHILADELPHIA - August 28, 2006 - A priest in the Philadelphia Archdiocese has been removed after an investigation by Cardinal Justin Rigali found there appeared to be sexual abuse.
Rigali got a report in January that Reverend James Brennan allegedly sexually abused a minor 8 years ago.
Father Brennan was temporarily relieved of his duties at Blessed Virgin Mary Parish in Feasterville, Bucks County pending a review.
Now he has been fully removed while the Holy See studies the case.
Brennan was associated with 5 regional parishes or schools since the 1980s.
http://abclocal.go.com/wpvi/story?section=local&id=4503466
Posted on Sun, Aug. 27, 2006
Monsignor admits sex with teens
Bishop sends letter to parishioners of St. Therese’s saying their former priest admitted to “unchaste behavior” with high school girls.
By DAVE JANOSKI djanoski@leader.net
KINGSTON TWP. – Monsignor J. Peter Crynes, whose resignation for unspecified allegations of “sexual misconduct” shocked parishioners at St. Therese’s Church three months ago, has admitted to “unchaste behavior” with “high school girls,” according to a letter from Bishop Joseph F. Martino mailed to parishioners this weekend.
Crynes’ case will be forwarded to the Vatican, which could permanently bar him from performing Mass and other priestly duties in public or remove him from the priesthood altogether.
Crynes, 64, was widely respected at St. Therese’s, one of the Scranton Diocese’s largest parishes, for urging parishioners to participate in volunteer work inside and outside of church. Many rallied to his defense when his resignation was announced in May and he quietly vacated the church rectory. Some criticized the diocese for offering scant details about the misconduct alleged by two unidentified women that it said occurred before Crynes came to St. Therese’s in 1994.
The bishop’s letter, received by parishioners Saturday, offered few new details, except for the fact that the females were in high school when the incidents allegedly occurred. It did not give their ages or the time and location of the alleged misconduct. The legal age of consent in Pennsylvania is 16.
Martino’s letter acknowledged some parishioners’ displeasure with the diocese regarding the lack of information released in the case:
“However, you know well that in life, some things cannot be made public. We must practice common courtesy and observe the confidentially imposed by the Church’s judicial procedures.”
In nearly 40 years as a priest, Crynes had several assignments that could have put him in close contact with high school girls. He was assistant director of Camp St. Andrew, a 600-acre children’s summer camp near Tunkhannock; assistant director of the former Our Lady of Fatima Retreat Center in Elmhurst, which hosted youth retreats; director of religious formation at Bishop Hannan High School in Scranton and chaplain at the former St. Joseph’s Children and Maternity Center, now St. Joseph’s Center, in Scranton.
Martino’s letter was not publicly mentioned at Saturday’s 4:30 p.m. Mass at St. Therese’s. After the well-attended Mass, Crynes’ replacement, the Rev. James J. Paisley, referred all questions to diocesan spokesman William Genello, who could not be reached for comment.
Several parishioners who had voiced support for Crynes in the past either declined comment or did not return phone messages Saturday.
Crynes could not be reached for comment.
At least 25 priests in the Scranton Diocese have been accused of sexual misconduct with minors since 1950, a Times Leader series published in July reported. The diocese has spent more than $800,000 in legal fees, settlements and medical and counseling costs for victims in such cases.
Criminal charges have been filed against two diocesan priests since 1991. Both pleaded guilty to molesting young boys. One was recently defrocked by the Vatican. The other died in prison in 1994.
The diocese is defending itself against two lawsuits filed in U.S. District Court in Scranton by men who claim they were abused by those two priests when they were minors. Both suits allege diocesan officials were aware of prior allegations against the priests, but allowed them to continue to serve in diocesan schools and churches.
http://www.timesleader.com/mld/timesleader/news/15373422.htm
Sat, Aug. 26, 2006
Missouri pastor free on bond
Granby minister faces eight counts of sodomy in an inquiry into child sex abuse.
By KEVIN MURPHY
A southwest Missouri minister who was charged Tuesday with eight counts of sodomy turned himself in early Friday afternoon to authorities in Newton County.
George Otis Johnston, 63, is accused in an investigation of alleged child sexual abuse at a church compound in rural Granby, Mo. He was released on bond Friday and will be arraigned Wednesday, county officials said.
Johnston, who could not be reached for comment, did not have a lawyer with him Friday, said Newton County Chief Sheriff’s Deputy Chris Jennings.
“He is not talking to us,” Jennings said. Johnston is charged with seven counts of first-degree statutory sodomy and one count of second-degree statutory sodomy.
Johnston is pastor at Grandview Valley Baptist Church North, which is located in a mobile home park at Granby where several families live.
On Thursday, authorities removed eight children from the compound and placed them in foster care, Jennings said. The two other children who had lived in the compound were put in protective custody Friday, he said.
A 17-year-old girl alleges she was abused by Johnston beginning at age 8, according to charges filed by the Newton County prosecutor’s office.
Johnston’s church is affiliated with a church compound in McDonald County, which borders Newton County on the south.
McDonald County prosecutors said children were sexually abused at that compound, and charges were filed last week.
The Rev. Raymond Lambert, pastor of Grand Valley Independent Baptist Church; his wife, Patty Lambert; and her brothers, Paul and Tom Epling; were charged with having sex with girls as young as 4 years old. They were released on bond and will be in court for a pretrial hearing Oct. 2. An attorney for the four said they deny the allegations. Johnston is the uncle of Raymond Lambert.
http://www.kansascity.com/mld/kansascity/news/local/15365744.htm
Sat, Aug. 26, 2006
Bishop tied to abuse case could face charges
Sheriff's office says man did not promptly report allegations of child sex abuse against a priest, who fled the country
ASSOCIATED PRESS
SANTA ROSA - Sonoma County sheriff's investigators have recommended criminal charges be filed against Santa Rosa Bishop Daniel Walsh for failing to report allegations of child sexual abuse by a fellow priest.
If prosecutors pursue the case, it would be the first time a U.S. bishop faced such charges.
"We think we have a strong enough case here for charges to be filed," Sgt. Dennis O'Leary said, adding that the final decision rests with the District Attorney's Office.
A spokeswoman for the prosecutor did not return a call seeking comment Friday.
Walsh has publicly apologized for failing to immediately report to authorities the admission made to him April 28 by the Rev. Xavier Ochoa. The three-day lag in notifying law enforcement gave Ochoa time to flee to Mexico, where authorities believe he remains.
Ochoa, 68, worked at St. Francis Solano Church in Sonoma before admitting misconduct in a meeting with Walsh and two other church officials. He was charged with 10 felony counts and one misdemeanor count of child sex abuse involving three victims.
State law requires clergy, among others, to immediately report any suspicions of child sex abuse and to follow up by fax or e-mail within 36 hours. A violation is a misdemeanor and has a potential penalty of six months in jail and a $1,000 fine.
http://www.contracostatimes.com/mld/cctimes/news/state/15368438.htm
Paedophile priest was given post at school for the deaf
Campaigners demand inquiry into 'reign of sexual terror'
Sunday August 6, 2006
The Observer
The Roman Catholic Church covered up the criminal past of a paedophile priest and gave him a job in a school for deaf children where he went on to sexually assault vulnerable young boys, an Observer investigation can reveal.
The church is now facing a massive compensation claim from the victims of the priest, Father Neil Gallanagh, who accuse the authorities of 'wilful neglect'. Child abuse campaigners are calling for a public inquiry into the case, which they claim led to a 'reign of sexual terror' for some boys at the school .
Last year Gallanagh, 75, pleaded guilty to indecently assaulting two pupils of St John's Roman Catholic School for the Deaf in Wetherby, West Yorkshire. The school was under the control of the diocese of Leeds, which employed Gallanagh. A further 11 charges against him of indecently assaulting five other boys aged under 16, including an 11-year-old, were left on file.
The attacks took place while Gallanagh was a resident chaplain at St John's during the Seventies. Many of the pupils at this residential school were deaf and dumb. The victims are mainly now in their forties and the assaults came to light only recently after one alleged victim spoke to his doctor and another attended a reunion party and spoke with other pupils.
The Observer has obtained evidence showing that Gallanagh was given the job by the Catholic church at St John's despite having been caught abusing children as a priest more than a decade earlier while working at Craigbane church in Derry, Northern Ireland. It has emerged that, while he was on a day-trip to the Isle of Man in June 1960, he sexually assaulted a nine-year-old boy. A report from the Isle of Man Daily Times on 27 June 1960 described how Gallanagh sat with 'bowed head clasped to his hands' in the dock at Douglas Court House after he was arrested.
'I realise it was a horrible thing to do,' Gallanagh said in a statement to police at the time. 'I have been worried with this sexual trouble for some time, and recently it has become an obsession with me.'
Gallanagh was not jailed but fined £30 after he promised to seek medical treatment. A short report of his arrest appeared in the Belfast Telegraph
It appears that rather than throw Gallanagh - who was related to the then Bishop of Derry, Neil Farren - out of the church, he was moved to Leeds and allowed to continue preaching. The then Bishop of Leeds, William Wheeler, made him resident chaplain at St John's School for the Deaf in 1974. Gallanagh's previous conviction was not made known to the court in the 2005 case and his victims at St John's were unaware of his history until The Observer uncovered the earlier press reports from newspaper archives.
One of his victims at St John's expressed his outrage at the latest disclosures. 'I am more than livid and feel totally let down by a so-called Christian organisation. How could the church have allowed this to happen? How could they have put a paedophile into a school for deaf children who were unable to speak out? This man ruined many people's lives, including mine. At the very least the church is guilty of wilful neglect; at the worst it is something unimaginable,' he said.
David Greenwood, a solicitor acting for eight of Gallanagh's victims, confirmed he is suing the diocese of Leeds. 'We were unaware of this previous conviction, and it will certainly add strength to our case,' he said.
Margaret Kennedy, chair of Minister and Clergy Sexual Abuse Survivors (MACSAS), said: 'We now call again for a public inquiry into the sexual abuse of deaf children in St John's School. The new evidence suggests a cover-up scandal of sexual abuse of disabled children.'
Last year The Observer revealed how dozens of young children at a deaf school in south-east England were subject to brutal sexual abuse by the headmistress's husband over three decades.
Kennedy, along with other abuse campaign groups such as Phoenix Survivors, claims that deaf victims of sexual abuse are not getting proper justice. Phoenix was outraged that, even after his latest crimes, Gallanagh received only a six-month suspended sentence and a £1,500 fine. Judge Norman Jones said that Gallanagh's age, recent poor health and good character for the last 30 years meant jail was inappropriate.
A spokesperson for Leeds diocese said: 'The two bishops and the vicar-general of that period died some considerable time ago and written records from the time are scant. The diocese of Leeds has developed good policies and practice in regard to all aspects of the protection of children and vulnerable adults and has co-operated fully when approached by statutory authorities in regard to historical cases.'
http://observer.guardian.co.uk/uk_news/story/0,,1838319,00.html
Sacerdoti incriminati per pedofilia
AVVERTENZA
I casi elencati in questa sezione riguardano sacerdoti incriminati per pedofilia di cui mi è stato o impossibile ricostruire il processo (la stampa non ne ha più parlato) o, non ancora giudicati.
1. 25 marzo 1994. Catania - “Andate via, don [Antonino] Visalli non ha nulla da dire”. Davanti alla chiesa di Santa Bernadette, a Lineri, da ieri mattina c’è un nugolo di ragazzini che fa la guardia per proteggere il parroco. Una donna lo accusa: “Quando avevo quindici anni mi costringeva a sedermi sulle sue gambe, mi abbracciava fino a farmi male e poi mi baciava”. (Alfio Sciacca, Il parroco difeso dai ragazzini, in “Il Correre della Sera”, 25 marzo 1994).
2. 5 febbraio 1994. Vidizzolo Predabissi - Quanti erano i corvi che volavano attorno al campanile della parrocchia di San Pietro, retta fino a metà gennaio da don Luciano Pesavento?… non sono comunque state le loro sanguinose beccate a convincere don Luciano ad andarsene la sera di tre domeniche fa, per raggiungere un lontano e segreto... A decidere la sorte del religioso, 45 anni, è stata una denuncia per atti di libidine presentata alla Procura dai genitori di un minorenne, che avrebbe raccontato di aver subito dal parroco attenzioni particolari all'oratorio. (Siro Marziali, Sono guai grossi per Don Luciano, in “Il Corriere della Sera”, 5 febbraio 1994).
3. 27 ottobre 1996. Genova – Un parroco denunciato per atti di libidine violenta su una minorenne e un paese che, incredulo, difende il suo sacerdote. “Giallo” a Santa Margherita Ligure. Il parroco di una delle chiese del paese, T.C., cinquantenne, sarebbe stato raggiunto anche da un avviso di garanzia e interrogato dai carabinieri. (Anonimo, Parroco accusato di atti di libidine, in “Il Corriere della Sera”, 27 ottobre 1996.)
4. 8 agosto 1997. Massa – Su don Roberto Marianelli, 47 anni, da cinque parroco di Santa Maria della Rosa, è caduta un'accusa odiosa: atti di libidine violenti nei confronti di ragazzini fra gli otto e i dodici anni. (Claudia Fusani, Toccava i bambini: arrestato il parroco, in “La Repubblica”, 8 agosto 1997).
5. 29 aprile 1998. Trapani - Ora tocca a monsignor Angelo Mustazza, 63 anni, parroco della chiesa di Sant'Andrea in contrada Bonagia a Valderice, nel Trapanese. Il religioso, che sembra si sia dichiarato innocente, è stato arrestato e rinchiuso nel carcere di San Giuliano. Avrebbe avuto rapporti sessuali con bambine di 12 anni e con alcune ragazze. (Anonimo, Parroco in carcere accusa di pedofilia, in “l’Unità”, 29 aprile 1998).
6. 17 giugno 1998. Viterbo – I parrocchiani di don Giuliano Medori, 59 anni, non saranno ricevuti per un bel pezzo… E’ stato arrestato ieri mattina all’alba con un’accusa che ha fatto piangere qualche devota fedele: violenza sessuale continuata ed aggravata su una ragazza minorenne… (Giovanna Cavalli, Violenze a una ragazzina, in cella parroco e professore del liceo, in “Il Corriere della Sera, 17 giugno 1998).
7. 21 novembre 2002. Firenze - Il cardinale Silvano Piovanelli, 78 anni, al processo per presunti atti di libidine violenti che un parroco del Chianti di 65 anni avrebbe compiuto ai danni di un minorato, in cambio di alcune camicie. (Anonimo, Piovanelli depone in aula “Quel prete era estroverso”, La Nazione 21 novembre 2002).
8. 31 maggio 2003. Due preti, alcuni professionisti (fra cui un primario di clinica psichiatrica e un ingegnere), impiegati, operai, studenti. Sono alcune delle 102 persone indagate nell'operazione condotta dalla polizia postale di Lombardia e Campania per contrastare il fenomeno della diffusione di materiale pedo-pornografico attraverso internet. (Anonimo, Pedofilia, tra indagati anche minori, preti e professionisti, in “La Repubblica”, 31 maggio 2003).
9. 16 giugno 2003. Napoli - Il sacerdote cattolico messicano Edgar Gaudencio Hidalgo Dominguez è stato estradato in Italia dove è ricercato per una serie di abusi compiuti su alcuni minorenni quando era parroco di San Castrense, nel napoletano. (Ansa, 16 giugno 2003).
10. 19 luglio 2003. Bergamo – Suicida il prete accusato di pedofilia… . Il parroco non aveva mai voluto fornire una sua versione dei fatti. Proclamava la sua innocenza, ma si è poi sempre avvalso della facoltà di non rispondere alle domande degli inquirenti. Don [Vittorio] Damiani era coinvolto in una vicenda di pedofilia on line. Bambini e bambine, da pochi mesi ai 14 anni, utilizzati per immagini agghiaccianti… (Anonimo, Suicida in cella il prete accusato di abusi sessuali, in “La Repubblica”, 19 luglio 2003, p. 21).
11. 8 novembre 2003. Oristano - Tre parole: divieto di dimora. E un’accusa pesantissima: pedofilia. Da giovedì sera don Giuseppe Cuccu, parroco della chiesetta di San Lorenzo Martire, per alcuni anni vice parroco di Sant’Efisio a Oristano, non può più tornare a Mogorella… Tutto sarebbe partito da due denunce alla Procura presentata dai genitori di alcuni bambini. Coinvolta ci sarebbe anche una minorenne. (Anonimo, Allontanato il parroco denunciato per pedofilia, in "L'Unione Sarda", 8 novembre 2003.
12. 8 gennaio 2003. Bari - La procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari ha inviato una lettera alla curia arcivescovile di Milano nella quale comunica di aver eseguito un' ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti del parroco della provincia di Milano G.C., di 37 anni, arrestato assieme ad altre sei persone il 30 dicembre scorso nell' ambito di un' inchiesta sulla pedofilia via Internet. (Ansa, 8 gennaio 2003).
13. 15 novembre 2003. Piacenza - Un sacerdote piacentino di circa 50 anni e' accusato di abusi sessuali su minorenni. I ragazzi frequentano l'istituto professionale nel quale insegnava il prete. (Ansa, 15 novembre 2003).
14. 1 marzo 2004. Varese - Su don Vincenzo, 63 anni, pende un'indagine per abusi sessuali su minorenni della procura di Varese: per anni avrebbe prodotto in proprio quel materiale pornografico con adolescenti trovato dalla polizia, diligentemente catalogato, nella canonica di un paesino sul lago Maggiore dove il sacerdote ha svolto il suo compito di pastore di anime fino a un paio di settimane fa. (Anonimo, Pedofilia in canonica - Sacerdote indagato, in "Corriere della sera", 1 marzo 2004).
15. 3 marzo 2004. Bari - Piccoli e smarriti. Bambini dai sei mesi ai sei anni, in tutte le pose, da soli, con altri coetanei o durante giochi involontari con adulti mascherati. Lo squallido book fotografico era conservato nell'abitazione di un padre domenicano, Giancarlo Locatelli, di 44 anni, segretario dell'Istituto di teologia ecumenica "San Nicola" di Bari, uno dei referenti della Parrocchia di San Nicola, presso l'omonima Basilica. (Anonimo, Frate domenicano collezionava foto pedofile, in "La Repubblica", 3 marzo 2004).
16. 25 maggio 2005 – Siracusa. Avrebbe cancellato tutti i file scaricati da Internet. Ma poi, per non lasciare traccia di quei filmati che ritraevano bambine che subivano abusi sessuali, avrebbe cancellato l' intera memoria del computer. Prima però avrebbe riversato tutto il materiale scaricato da Internet su diversi cd: un piccolo archivio, tenuto ben nascosto, da rivedere in qualunque momento. è questa l' accusa per un sacerdote del palermitano impegnato in attività di coinvolgimento e recupero dei minori. Il prete è uno dei 186 denunciati… si tratta di insospettabili, stimati professionisti, pubblici funzionari, insegnanti, imprenditori, ma ci sono anche quattro sacerdoti, un sindaco… (Michele Giuffrida, Pedofili, Preti e politici nella rete, in "La Repubblica", 25 maggio 2005, p. 27).
17. 8 luglio 2004 Caserta - Titolare dell'indagine è il pubblico ministero Donato Ceglie che ha indagato un centinaio di persone tra cui professionisti, avvocati, studenti. Nel registro degli indagati risulta iscritto anche il nominativo di un sacerdote di Alife, nel Casertano… La procura di Santa Maria Capua Vetere ha ordinato nei giorni scorsi decine di perquisizioni, trovando, secondo quanto si è appreso, riscontro in merito all'acquisto di materiale pedopornografico tramite un sito internet. Tra le perquisizioni effettuate c'e' anche quella fatta in una casa discografica di Rieti, che, secondo gli investigatori sarebbe una sorta di 'crocevia' del traffico di materiale pedopornografico. (da Ansa, 8 luglio 2004).
18. 27 dicembre 2004. Pavia - E' accusato di violenza sessuale nei confronti di tre ragazzini (due di 14 ed uno di 13 anni) un sacerdote di 62 anni, parroco di un piccolo comune alle porte di Pavia, che da alcuni giorni si trova agli arresti domiciliari. (da Ansa, 27 dicembre 2004).
19. 5 luglio 2005. Cuneo - Don Renato Giaccardi, 42 anni, sacerdote monregalese, originario di Magliano Alpi (Cuneo), responsabile della preparazione religiosa, in qualità di "vicario moniale", di alcuni Istituti della diocesi di Imperia e di Albenga, è agli arresti domiciliari con una serie di accuse gravissime: induzione alla prostituzione, favoreggiamento e sfruttamento di minorenni. (Ansa, 5 luglio 2005).
20. 5 ottobre 2005. Ferrara - Tre dipendenti di un asilo parrocchiale sono state licenziate dopo aver accusato un sacerdote di atti sessuali su una decina di bambine… La vicenda è esplosa nel marzo scorso con l'arresto del sacerdote, di fatto gestore dell'asilo nonché rappresentante legale, che venne accusato di comportamenti, atteggiamenti e gesti ambigui che penalmente, dopo un'indagine durata mesi, si sono trasformati in un'accusa di violenza sessuale: per il prete. (Anonimo, Prete arrestato per atti sessuali licenzia tre dipendenti dell'asilo, in “La Repubblica”, 5 ottobre 2005).
21. 5 ottobre 2005. Palermo. Il procuratore generale di Torino Gian Carlo Caselli, l’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando ed uno dei sacerdoti più noti a Palermo per il suo impegno civile, Padre Ribaudo entrano in scena al processo ad un altro parroco “antimafia” accusato di pedofilia: Don Paolo Turturro. (AGI, 5 ottobre 2005).
22. 10 novembre 2005. Como - Si e' sempre difeso respingendo ogni ipotesi di violenza sessuale. Lo ha fatto anche davanti al gup di Como, Nicoletta Cremona, che pero' lo ha rinviato a giudizio con l'accusa di essere un prete pedofilo. Il suo processo iniziera' davanti ai giudici di Como il 28 marzo. Da quel giorno si cercherà di capire se effettivamente Don Mauro Stefanoni, parroco 38enne ora sospeso, di Laglio… abbia indotto un ragazzino di 14 anni disabile ad avere con lui rapporti di tipo sessuale nella casa parrocchiale. (AGI, 10 novembre 2005).
23. 15 novembre 2005. Napoli - La Curia arcivescovile di Napoli è stata citata in giudizio da un ragazzo che sei anni fa si costituì parte civile in un procedimento penale contro un religioso accusato di aver compiuto abusi sessuali su di lui. (Anonimo, Prete accusato di pedofilia Ragazzo chiede i danni alla curia di Napoli, in “La Stampa”, 15 novembre 2005).
24. 26 novembre 2005. Arezzo - Rischia di configurarsi come il più grave scandalo di pedofilia che abbia mai colpito la Chiesa italiana quello che vede coinvolto don Pierangelo Bertagna, il sacerdote dell'abbazia di Farneta (Arezzo) già sotto inchiesta per un caso di pedofilia e che ieri ha confessato agli inquirenti di aver abusato di 30 bambini… Preso dai rimorsi, in una sola giornata don Pierangelo avrebbe confidato agli inquirenti la lunga serie di abusi sessuali da lui commessi a partire dagli anni '90, quando era ancora un laico, su una trentina di ragazzi di età compresa tra gli 8 e i 15anni. (Adnkronos, 26 novembre 2005).
Special Reports: Catholic Bishops and Sex Abuse
Roughly two-thirds of top U.S. Catholic leaders have allowed priests accused of sexual abuse to keep working, a systematic practice that spans decades and continues today, a three-month Dallas Morning News review shows. The study - the first of its kind - looked at the records of the top leaders of the nation�s 178 mainstream Roman Catholic dioceses, including acting administrators in cases where the top job is vacant.
Excluded from the study were auxiliary bishops who, in larger dioceses, serve in subordinate roles but still can vote on many matters before the U.S. Conference of Catholic Bishops, the 17 bishops who lead eparchies, which are diocese-like entities that worship according to the Eastern rite.
In checking whether a bishop had protected priests or other church representatives accused of sexual abuse, reporters Brooks Egerton and Reese Dunklin relied on published reports, court records, interviews and church records obtained in civil litigation. Most protected priests were accused of sexually abusing minors - primarily adolescent boys, but also younger ones, and a sizable number of girls of various ages. The newspaper�s study also covered behavior that indicated a sexual attraction to minors, such as viewing child pornography or, in one case, trading sexually charged e-mails with someone a priest believed was a minor.
Burlington, Vt.
BISHOP KENNETH ANGELL
The Diocese of Providence, R.I., where he was auxiliary bishop from 1974 to 1992, has paid more than $1 million to settle lawsuits that accused him and other leaders of covering up abuse by several priests. Bishop Angell testified in a 1990 lawsuit that he did not take seriously allegations - made by both parishioners and assistant priests - that the Rev. William O'Connell was molesting boys. The priest was convicted, served a short sentence, moved to New Jersey, committed more crimes and died in prison. In another Rhode Island case, Bishop Angell in 1989 promised to "take care of it" when the Rev. Normand Demers was accused of misconduct with boys while working at a Haitian orphanage, according to a former orphanage staffer. The priest was brought back to work in the Providence diocese (see more under that listing). More recently, Bishop Angell allowed six accused priests to stay on the job in Vermont, then later gave their names to the state attorney general and suspended them. He would not identify them publicly.
Pucceddu
28-08-2006, 22:03
:mbe:
Mah, io non capisco che senso cia' sto thread, sensibilizzare sulla pedofilia?
Un morbo UMANO che colpisce persone UMANE come, guarda un po', i PRETI (cristiani, musulmani, puffichi, cachissi). Oltre a fare i conti con la giustizia sta' gente fara' i conti con il loro diretto superiore, e non parlo di vescovi e papi vari.
Io credo sia inutile buttare notizie al vento per dare alito alla bocca senza che si dia una propria interpretazione, ripeto, che senso ha?
Accusare?Sensibilizzare?Far picchiare a sangue i preti?
:mbe:
Austin, Texas
BISHOP GREGORY AYMOND
As a New Orleans auxiliary bishop in 1998, he kept Catholic schoolteacher Brian Matherne on the job despite an allegation that he'd molested a student years earlier. Bishop Aymond has said he dropped the matter without alerting police because the alleged victim wouldn't speak to him. That young man later went to police himself, and authorities said more children had been molested in the meantime. Mr. Matherne has since been sentenced to prison after admitting that he abused 17 boys. Lawsuits against the New Orleans archdiocese are pending. Bishop Aymond has said he would do things differently today.
Charleston, S.C.
BISHOP ROBERT BAKER
In February, a spokesman denied a lawsuit's allegation that the diocese was employing a "known priest-pedophile." Later, the spokesman acknowledged that an accused priest remained on the job, after having been suspended in the mid-1990s, moved to a smaller parish and ordered not to be alone with children. The Rev. Paul Seitz has since resigned, for what the diocese said were unrelated health reasons. The man who accused Father Seitz already has provided crucial testimony in the case against another priest, the Rev. Eugene Condon, who pleaded guilty to abuse in 1998 and was sentenced to probation. The accuser told the FBI that as a teenager in the 1960s he went to Father Condon for confession after Father Seitz abused him. Father Condon gave him alcohol and tried to molest him too, he said, and years later showed him a trunk full of photographs of naked boys whose pictures had been taken in a church rectory. In another instance, Bishop Baker two years ago moved to transfer the Rev. John Bench to a diocese in Florida, after paying a settlement to the family of a young girl the priest admitted abusing. The bishop dropped the idea after the family protested. Earlier this spring, Bishop Baker was criticized by Atlanta Archbishop John Donoghue for not immediately reporting abuse allegations to government authorities. The Charleston diocesan spokesman said it investigates internally first to "be sure we have a credible allegation
Green Bay, Wis.
BISHOP ROBERT BANKS
As a top aide to Boston Cardinal Bernard Law, he helped the Rev. Paul Shanley transfer to the Diocese of San Bernardino, Calif., in the early 1990s. The Boston archdiocese had been receiving allegations for many years that Father Shanley had molested children and publicly advocated sex between men and boys, but Bishop Banks wrote a counterpart in California that the priest "has no problem that would be a concern to your diocese." Bishop Banks has said he was unaware of Father Shanley's problems. "Maybe I dropped the ball, but it did not come to my attention," he recently told Wisconsin newspapers. "I know it seems strange to you that you could have 800 pages in a personnel file and that I, as the vicar for administration, would not know about it, but I did not know about it." In Green Bay, Bishop Banks recently suspended at least one priest, whom he described as devastated by a molestation accusation. "We're presuming that it's false," the bishop said. In late May, a task force he appointed said that seven priests accused of sexually abusing minors remained in active ministry; they were not named. Some were said to have been accused by people who withdrew their allegations, for reasons that were not explained. Six unnamed priests were said to be under criminal investigation, but it wasn't clear whether any of this group remained on the job. Bishop Banks responded by promising reform, saying that past policies were "at best inadequate and at worst scandalous."
Philadelphia, Pa.
CARDINAL ANTHONY BEVILACQUA
He has said he did not know that the Rev. John P. Connor, who was leader of a local parish from 1988 to 1993, had previously admitted in court to molesting a 14-year-old boy from a Catholic school in nearby Camden County, N.J., where the priest once taught. After leaving the Camden diocese and before going to Philadelphia, Father Connor also worked in the Pittsburgh diocese - at a time when Cardinal Bevilacqua was bishop there. Early this year, the cardinal dismissed six priests known to have abused minors over the years and said that the archdiocese had identified a total of 35 priests who had sexually abused children since 1950. Initially he refused to give names of those priests to authorities, saying he was concerned about protecting victims' confidentiality. He later relented under pressure from prosecutors. Archdiocese officials have said the dismissed priests had been working in administrative jobs and have been told to seek lay status from the Vatican. That would strip them of the right to perform sacramental duties.
New York, N.Y.
CARDINAL EDWARD EGAN
In his previous post as bishop in Bridgeport, Conn., he let some priests keep working after they were accused of sexual abuse. In closed testimony in a 1997 lawsuit, he expressed doubt about the veracity of most allegations, saying that "very few have even come close to having anyone prove anything." One priest he supported was the Rev. Raymond Pcolka, who had been accused as far back as 1966. Father Pcolka's alleged victims included more than a dozen boys and girls - some as young as 7 - who described being spanked and forced into oral and anal sex. Cardinal Egan kept him on the job until 1992, when another accuser came forward and the priest refused orders to remain at a treatment center. The diocese has since settled lawsuits against Father Pcolka, who refused to answer lawyers' questions during the litigation. Another priest protected by Cardinal Egan was the Rev. Laurence Brett, who had first admitted abuse in 1964 - biting a boy's genitals. After Cardinal Egan became Bridgeport's bishop in the late 1980s, he met Father Brett and endorsed him for continued ministry. "In the course of our conversation," he wrote, "the particulars of his case came out in detail and with grace." Further accusations led to Father Brett's suspension in 1993. In a recent letter to New York parishioners, Cardinal Egan said his policy in Bridgeport was to do a preliminary investigation of accused priests, then send them for psychiatric evaluation and heed doctors' advice. The Connecticut Postlater showed that the policy wasn't followed in the case of the Rev. Walter Coleman, who stayed on the job for more than a year after the Bridgeport diocese concluded in early 1994 that he had abused the son of a woman with whom he had an affair and bought a house. In early June, the pope appointed Cardinal Egan to the Vatican's highest court. In mid-May, the Westchester County district attorney convened a grand jury to investigate New York archdiocesan leaders' handling of sex-abuse allegations.
Washington, D.C., District of Columbia
CARDINAL THEODORE McCARRICK
As bishop of the Metuchen, N.J., diocese in 1985, he accepted the Rev. Eugene O'Sullivan's transfer from Boston - even though he knew the priest had pleaded guilty to raping an altar boy in 1984. Father O'Sullivan had been sentenced to five years' probation and ordered not to have contact with young people. His first assignment in New Jersey was to a parish with an elementary school. During his seven years in Metuchen, Father O'Sullivan was transferred to other churches in which he continued to serve around children, including a youth group, but parishioners weren't told of his background. The priest was called back to Boston in 1992 and directed to stop his ministry. A year later, when Cardinal McCarrick was questioned about Father O'Sullivan, he acknowledged he was aware of the priest's background. In agreeing to take Father O'Sullivan, Cardinal McCarrick said, he had received assurances from Boston and a treatment center that the priest was rehabilitated and was told there were no work restrictions on him. The cardinal has said he would not agree to accept such a priest again.
questa e` solamente una piccola parte dei casi citati in questa pagina (a cui si riferiscono questo post e i due precedenti)
http://www.dallasnews.com/cgi-bin/bi/dallas/2002/priests.cgi
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Mah, io non capisco che senso cia' sto thread, sensibilizzare sulla pedofilia?
Io credo sia inutile buttare notizie al vento per dare alito alla bocca senza che si dia una propria interpretazione, ripeto, che senso ha?
Accusare?Sensibilizzare?Far picchiare a sangue i preti?
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su questo la penso come te, anche se sapere le cose male non fa, che poi sia inutile e` un`altra cosa
Oltre a fare i conti con la giustizia sta' gente fara' i conti con il loro diretto superiore, e non parlo di vescovi e papi vari.
purtroppo non ne sono troppo sicuro, vedi gli ultimi post
ci sono delle notizie rigurdanti anche l`attuale papa, ma aspetto di trovare qlk fonte affidabile prima di postare
Un morbo UMANO che colpisce persone UMANE come, guarda un po', i PRETI (cristiani, musulmani, puffichi, cachissi).
anche questo e` vero (anche se ritengo che l`astinenza obbligatoria abbia una certa importanza per spiegare questi casi)
xo fa davvero vomitare il modo, molto spesso queste persone sono (o fanno sembrare) l`esatto opposto in pubblico e sono figure delle quali in genere la gente si fida
cmq ho notato che a molti piace generalizzare, quindi non avranno certamente problemi a farlo anche in questo caso
Hundreds Of Priests Removed Since '60s
Survey Shows Scope Wider Than Disclosed
By Alan Cooperman and Lena H. Sun
Washington Post, Sunday, June 9, 2002
The Roman Catholic Church has removed 218 priests from their positions this year because of allegations of child sexual abuse, but at least 34 known offenders remain in church jobs, according to a survey of Catholic dioceses across the United States by The Washington Post.
The survey also found that at least 850 U.S. priests have been accused of sexual misconduct with minors since the early 1960s, and that more than 350 of them were removed from ministry before this year.
The numbers, which are considerably higher than previously disclosed, not only suggest the scope of the scandal rocking the Catholic Church in the United States but also underscore the continuing shortage of reliable statistics on the church's sex abuse problem. Catholic officials have said that, as a decentralized institution of autonomous dioceses, the church has no way of compiling those figures.
The Post conducted its survey by contacting each of the nation's 178 mainstream Roman Catholic dioceses. Ninety-six dioceses responded and 82 did not, despite repeated phone calls and e-mail messages. Of those that did answer The Post's questions, only a few provided information on financial settlements. Many diocesan spokesmen said they did not know whether the victims of local priests were boys or girls, teenagers or small children. Supplementary data were then gathered from local newspapers, church newsletters and diocesan Web sites.
David Clohessy, national director of the Survivors Network of Those Abused by Priests (SNAP), an 11-year-old support group that says it has 4,000 members, speculated that the lack of information may reflect a deliberate strategy to shield the church from liability.
"It's ludicrous that you can't get very, very basic data such as the number of priests who've been defrocked or the number of criminal or civil abuse cases filed against priests," Clohessy said. "I think any prudent person would assume the church has more data than it's sharing. But I also think that the church is smart enough not to have collected data, which could be discoverable" by plaintiffs' lawyers in lawsuits.
As the nearly 300 active U.S. bishops head for Dallas this week to debate and vote on a mandatory policy toward priests accused of sexual misconduct, they themselves don't know the extent of the problem and have made no real effort to figure it out.
The bishops' Ad Hoc Committee on Sexual Abuse has proposed, for example, to allow some offenders to remain in the Catholic ministry if they have committed only a single known act of abuse in the distant past, have undergone psychological treatment and have not been diagnosed as pedophiles.
But the committee's chairman, Archbishop Harry J. Flynn of St. Paul and Minneapolis, said no one knows how many priests fit that description.
The president of the bishops' conference, Bishop Wilton D. Gregory of Belleville, Ill., said that he is committed to greater transparency, but that many of his fellow bishops are reluctant to provide statistical data, fearing they would only lead to more bad publicity.
"In my diocese, two weeks ago, I gave a complete financial accounting for what this has cost us -- legal fees, settlements, counseling for victims, everything going back 10 years -- and I did that because people have a right to know. It's their money," Gregory said. "But not every bishop is there." (Belleville, a relatively small diocese with 105,000 Catholics and 180 priests, has spent $3.1 million on lawsuits and counseling.)
Among the proposals on the agenda for the Dallas meeting is the setting up of a commission to research the church's response to sex abuse. Flynn's committee has recommended that the bishops require every diocese to "develop a communications policy that reflects a commitment to transparency and openness."
At present, however, the U.S. Conference of Catholic Bishops does not keep any nationwide statistics on sexual abuse cases, and individual dioceses vary greatly in their openness.
The archdiocese of New Orleans, for example, responded to the survey by saying that, over the past 50 years, 18 of its priests have been accused of sexual misconduct with minors. An independent board of lay people reviewed those records this year and decided that the allegations in eight cases were credible, in six cases were not credible and in four cases required further investigation. Archbishop Alfred C. Hughes removed 11 priests from their positions this year because of sexual abuse allegations, and the archdiocese reported payments of $455,000 for legal settlements and $420,000 for psychological counseling in abuse cases since 1980.
The archdiocese of Indianapolis, in contrast, said it had conducted an "internal review" of past allegations and would not make public any of its findings. "We've made a decision not to release names or numbers. We believe that one case is one too many, that child abuse is wrong and that it's not helpful for people to have numbers," said Susan Borcherts, spokeswoman for Archbishop Daniel M. Buechlein.
Officials in several dioceses said they have a policy of not responding to surveys. Some said they would answer questions only from local media, not the national press.
Monsignor Gerald Calovini, spokesman for the diocese of Steubenville, Ohio, said no abuse allegations are "now pending" there, but he declined to discuss how many Steubenville priests have been accused or how those allegations were resolved. "We're not talking about cases in the past. That's confidential information," he said.
Generally, church officials were even less willing to talk about legal settlements. The Post survey found only $106 million in acknowledged payments. Plaintiffs' lawyers say that the true figure is in the range of $1 billion, but that most of the settlements have been made under confidentiality agreements.
The survey found that 866 priests have been accused of child sexual abuse over the past four decades, less than 1.5 percent of the estimated 60,000 or more men who have served in the Catholic clergy over that period.
The actual number accused, however, may be considerably higher. Sylvia Demarest, a plaintiff's lawyer in Texas, said that she compiled a database in the mid-1990s of about 1,200 priests who who were accused of sexual misconduct with minors, and that she believes the current figure is higher than 1,500.
A.W. Richard Sipe, a former priest turned psychotherapist who has counseled hundreds of clergymen and victims of abuse, estimates that 6 percent of all U.S. priests have committed child sexual abuse. Some church officials, including Cardinal Theodore McCarrick of Washington, have cited figures between 1 percent and 2 percent, based on a study several years ago of personnel records in the archdiocese of Chicago.
The scandal that erupted in January with the revelations that Boston's Cardinal Bernard Law and other prelates had transferred known sex offenders from parish to parish may have created an impression that, in the past, problematic priests were usually shuffled around and seldom removed from ministry altogether. But The Post's survey found that, even before this year, 355 priests had been removed from ministry because of sex abuse allegations.
Of those, however, only a small percentage were defrocked or "laicized," the church's term for removal from the organized priesthood. The survey turned up just 20 laicizations in abuse cases. Most of the other offenders apparently were forced to retire or had their priestly "faculties" lifted -- meaning that they were not allowed to say Masses publicly or to engage in any ministry -- but they remained priests.
This year, 218 priests have been removed from their jobs and not reassigned. Most have been placed on administrative leave pending the outcome of investigations by the church into the allegations against them.
Catholic leaders have said that they expect a heated debate at the Dallas meeting on the question of whether past offenders can, under certain conditions, remain in ministry. Some bishops, led by Cardinal Roger Mahony of Los Angeles, favor a strict "one strike you're out" policy. Others, including Cardinal Francis George of Chicago, want to allow exceptions for priests who have undergone therapy and have been vetted by lay review boards before being returned to ministry under continuing supervision.
The Post survey found nearly three dozen such priests across the country, including a few who have served prison time. In most cases, the past offenders are in some form of restricted ministry, working in convents, hospitals or administrative jobs in which they are not supposed to have any regular contact with minors. Many dioceses have disclosed the priests' names and positions to the public, but a few have not.
The Rev. Harlan Clapsaddle of Rockford, Ill., is an example of an acknowledged offender who has remained in ministry under supervision. Rockford Bishop Thomas G. Doran publicly discussed the case last month, announcing that the diocese had paid $80,000 to settle sexual abuse claims against the priest.
Doran said that when the charges were made against Clapsaddle about five years ago, he was removed from his parish and underwent evaluation and treatment for several months. He was allowed to return to the diocese, but his work was restricted to a home for the elderly and to the local administrative offices of Catholic Charities, Doran said.
In Grand Rapids, Mich., the Rev. Don Heydens is also in a restricted ministry, running the diocese's program for deacons, because of an abuse incident in the 1970s. In Springfield, Mass., the Rev. Richard Meehan is working as an archivist eight years after being removed from his post because of an allegation of abuse. In Columbus, Ohio, Bishop James A. Griffin this year transferred Monsignor Joseph Fete from a parish to the position of director of ecumenical and interfaith affairs because Fete acknowledged having a sexual relationship with an adolescent boy from 1976 to 1979.
The archdiocese of Chicago has four past offenders in some form of ministry. Milwaukee has six whose names and positions have not been made public, but whose status is under review by a lay panel. The diocese of Covington, Ky., disclosed in March that three of its 110 priests remain in restricted assignments "after allegations of misconduct with teenagers." Their names and jobs have not been made public.
How many other offenders hold church positions with the quiet knowledge of Catholic leaders is unclear because some bishops still treat such cases with the utmost secrecy. The Rev. Gerald Calhoun, the vicar general, or second-ranking official, in the diocese of Owensboro, Ky., said he suspects that there are two priests in restricted ministry there. "But I don't know," he said. "Only the bishop would know."
© 2002 The Washington Post Company
purtroppo non ne sono troppo sicuro, vedi gli ultimi post
ci sono delle notizie rigurdanti anche l`attuale papa, ma aspetto di trovare qlk fonte affidabile prima di postare
l'articolo che ho postato qualche pagina penso sia affidabile e i fatti sono verificabili, riposto il link:
http://canali.libero.it/affaritaliani/politica/papaccusatoprocesso.html
In pratica ratzinger si è sottratto al processo che lo vedeva iscritto nel registro degli indagati in texas (2005) avvalendosi del fatto di essere un capo di stato (come ha fatto berlusconi fino a pochi mesi fa per il processo made in spain a telecinco).
Over 100 Dublin priests accused of abuse
John Cooney - Religious Affairs Correspondent
Irish Independent
Wednesday March 8th 2006
MORE than 100 Catholic priests in the Dublin diocese have been accused or suspected of raping or sexually abusing 390 child victims since 1940.
To date the country's biggest diocese has paid out €5.8m in settlements and fees to lawyers in sexual assault cases against children.
One hundred and five civil cases have been brought against 32 clerics, with settlements being reached in 65 of these cases, resulting in payouts of €4.1m, plus a further €1.7m in legal costs to both sides.
Just one in five victims or alleged victims have received financial compensation.
Some cases have proved to be unfounded, while others have turned out to be among the worst crimes against children.
As reported exclusively last month in the Irish Independent, these figures include new allegations and information which have been brought to the attention of the diocese as a result of the internal review, the publication of the Ferns Report and ongoing work by the diocese's Child Protection Service.
The shocking figures - far bigger than feared but still amounting to the tip of an iceberg of unreported cases - were released yesterday by the Archbishop of Dublin, Diarmuid Martin.
The files are to be inspected by the forthcoming government-appointed Commission of Investigation under Circuit Court judge Yvonne Murphy.
This investigation has been delayed for four months because of internal government differences over its budget.
Before being given a date for the opening of the State investigation, Dr Martin last night published the latest figures, which he had ordered to be compiled by independent assessors.
Over the past two years this team trawled through the personnel files of 5,600 clerics.
No names were issued by the archdiocese but they include eight convicted paedophile priests, including Ivan Payne, Tony Walsh, Paul McGennis and Thomas Naughton,
Since last October, when Dr Martin issued a preliminary report, €300,000 has been paid out in fresh settlements and a parish priest in west Dublin has stepped down pending investigation of a complaint against him.
The diocese calculates that allegations have been made against 68 diocesan priests, and suspicions have been raised regarding seven diocesan priests.
Allegations have been made against 23 religious priests or priests from other dioceses who held an appointment in the diocese, while suspicions have been raised concerning four religious or priests from other dioceses.
Since 2003 the diocese has invested €2.5m in its child protection and related services. The diocese says about 350 victims have been identified and there are indications of a possible further 40 people who may have been abused.
At recent meetings with priests, Dr Martin said the figures were constantly being updated.
Last night Archbishop Martin renewed his invitation to anyone who might have been abused by a priest ministering in Dublin Diocese to come forward.
© Irish Independent
http://www.unison.ie/irish_independent
l'articolo che ho postato qualche pagina penso sia affidabile e i fatti sono verificabili, riposto il link:
http://canali.libero.it/affaritaliani/politica/papaccusatoprocesso.html
In pratica ratzinger si è sottratto al processo che lo vedeva iscritto nel registro degli indagati in texas (2005) avvalendosi del fatto di essere un capo di stato (come ha fatto berlusconi fino a pochi mesi fa per il processo made in spain a telecinco).
Provo un senso di nausea e un senso di schifo... non per il Papa (è vietato dal regolamento...), ma per la gestione dei problemi interni alla Chiesa (o meglio: per come la Chiesa gestisce i propri scandali).
l'articolo che ho postato qualche pagina penso sia affidabile e i fatti sono verificabili, riposto il link:
http://canali.libero.it/affaritaliani/politica/papaccusatoprocesso.html
In pratica ratzinger si è sottratto al processo che lo vedeva iscritto nel registro degli indagati in texas (2005) avvalendosi del fatto di essere un capo di stato (come ha fatto berlusconi fino a pochi mesi fa per il processo made in spain a telecinco).
visto, ma e` un`argomento pesante e non vorrei dare stupidi motivi per chiudere il tread
pian piano posto tutti gli articoli che ho trovato, qlksa ci sara` anche su di lui
December 6, 2005
U.S. group demands Mexican president take action against priests accused of abuse
MEXICO CITY – A U.S. group representing people allegedly sexually abused by Catholic priests demanded Tuesday that President Vicente Fox do more to bring accused Mexican clergy to justice.
Leaders of the Chicago-based Survivors Network of those Abused by Priests, known as SNAP, are visiting Mexico this week to pressure the government.
The group wrote to Fox a year ago, urging him to step up efforts to prosecute accused priests, among them the Rev. Nicolas Aguilar, who has been charged in California with 19 felony counts of committing lewd acts on a child.
Aguilar worked in Los Angeles in 1987 and later served as a priest in Mexico. He disappeared after similar accusations arose against him in this country. The group, which held a news conference Tuesday, said Fox never responded to its letter.
"We want President Fox to assure us there will be justice and that any case against a priest will be treated the same as any case against a person who abuses children," said Eric Barragan, the group's spokesman.
The group wrote Fox again recently and plans to hand-deliver a third letter this week to Los Pinos, Fox's residence.
"We are deeply troubled that, Father Nicolas Aguilar has not been prosecuted for the crimes he committed against children, both in Mexico and in the USA," the group said in a statement. "We fear that for decades U.S. church officials have been using Mexico as a dumping ground for predatory priests."
Dario Ortiz, a spokesman for Mexico's council of bishops, said Tuesday that church officials had no immediate comment.
SNAP said as many as 60 alleged victims from both countries have come forward with cases against Aguilar.
Joaquin Aguilar, 25, who has no relation to the priest, told a news conference he was abused by Aguilar in 1994 when he was 12 years old. But despite reporting it to authorities, he said nothing had been done.
His family was ostracized by authorities and people in their parish, said Aguilar, adding that the ordeal led to his problems with drugs and alcohol.
"I am just asking for one thing: justice," he said.
Barragan said it's unfortunate that Mexican church officials continue to ignore victims.
"We are sad that church officials in Mexico still refuse to reach out to victims, like Joaquin and others abused by predatory priests, and to inform parishioners of known and suspected molesters in the church," Barragan said.
The group said that after only a few days in Mexico, it has "compiled a list of more than 40 priests that have been convicted, accused or suspected of molesting children and have either allegedly traveled and/or abused children in Mexico."
"Worse, we are convinced that church officials in Mexico and the U.S. continue to needlessly place numerous children in the church at risk of these known and suspected child predators," the group said in a statement.
http://www.signonsandiego.com/news/mexico/20051206-1332-mexico-clergyabuse.html
Debate continues over pope's reaction to sex-abuse scandal
Alan Cooperman - Washington Post
Apr. 2, 2005
During his long reign, Pope John Paul II apologized to Muslims for the Crusades, to Jews for anti-Semitism, to Orthodox Christians for the sacking of Constantinople, to Italians for the Vatican's associations with the Mafia and to scientists for the persecution of Galileo.
He apologized so often, in fact, that an Italian journalist compiled a book of more than 90 papal statements of contrition.
Yet the pope never apologized for the most shocking behavior that came to light on his watch: sexual abuse of children by priests and the church's attempts to hush it up. To some alleged victims, that is a puzzling omission and a deep stain on his legacy.
"I would hate to see all the good works this pope has done over his lifetime be overshadowed by this scandal. But that's what may happen," said Gary M. Bergeron, of Lowell, Mass., who says he was molested in the 1970s by Rev. Joseph Birmingham, a priest accused of abusing more than a dozen altar boys. Birmingham has since died.
John Paul's defenders contend that sexual misconduct by priests is a worldwide problem that began before he became pope in 1978. They say once it came to light, he reacted decisively. Summoning America's cardinals to the Vatican in April 2002, he declared that "there is no place in the priesthood and religious life for those who would harm the young."
Those words became the basis for the "zero tolerance" policy adopted two months later by the U.S. Conference of Catholic Bishops. Over the following year, hundreds of priests resigned, retired or were suspended as the bishops pledged to remove any clergyman who had ever abused a minor.
But victims' advocates argue that John Paul could have done more, and they hope his successor will set a new tone, beginning with a straightforward apology to victims.
Bergeron and other Boston-area survivors of clergy abuse traveled to Rome in 2003 to try to persuade the pope to meet with victims, issue an apology and condemn coverups. The small delegation included Bergeron's father, Joseph, who said that he, too, was abused as an altar boy but kept silent until he discovered many years later that the same thing had happened to two of his sons.
For five days that March, the Bergerons literally knocked on Vatican doors. Eventually they saw an official from the papal secretary of state's office. John Paul never met with them or any other known victims.
Still churchgoing Catholics, the Bergerons said they believe the pope was kept in the dark by his aides. "It's almost like a movie star complex where they don't let them read the bad press," Gary Bergeron said.
Others are more harsh in their judgments.
"I would say there's a significant amount of responsibility in the lap of the papacy for the sexual abuse crisis, not only in the United States but around the world," said Rev. Thomas Doyle, a former Air Force chaplain who has counseled many victims and advised them on lawsuits against the church. "Given that the Vatican insists on hierarchical authority and micromanagement, I think they have to take responsibility."
As a young canon lawyer in the mid-1980s, Doyle worked at the Vatican's embassy in Washington during the first major sexual abuse scandal in the U.S. church, which centered on a Louisiana priest, Gilbert Gauthe.
"Reports went over there, detailed reports," Doyle said. "I can tell you for certain that it reached the Vatican early in 1985, because I was working at the Vatican Embassy and I know that communications about the Gauthe case were sent to the Vatican - and they were seen by the pope."
But John Paul did not speak publicly about sexual abuse by priests until eight years later, after a furor over another pedophile priest, James Porter, who had more than 100 alleged victims in Fall River, Mass.
Addressing a group of visiting U.S. bishops in Rome in 1993, the pope said he shared their "sadness and disappointment when those entrusted with the ministry fail in their commitment, becoming a cause of public scandal." Much of his message, however, was an attack on "sensationalism" in the news media, leaving the strong impression that he believed the sex abuse problem was exaggerated in America.
"Woe to societies where scandal becomes an everyday event," he said.
Nevertheless, at the request of U.S. bishops, the pope in 1994 changed church law in the United States to lengthen the statute of limitations on accusations of sexual abuse to 10 years from the victim's 18th birthday. Previously, it had been five years from the date of the offense.
In 2002, a fresh scandal erupted when a Boston judge released church documents showing that Cardinal Bernard Law and his assistant bishops had secretly shuffled abusers from parish to parish. In response, John Paul amended canon law again by accepting the bishops' zero tolerance policy, though only after Vatican officials insisted on changes to protect the due process rights of accused priests. Law later resigned under pressure.
In recent years the pontiff also condemned sexual abuse more directly and forcefully. In his address to U.S. cardinals in April 2002, he said it was "rightly considered a crime by society" as well as "an appalling sin in the eyes of God."
"To the victims and their families, wherever they may be, I express my profound sense of solidarity and concern," he added. It was the closest he came to an apology.
To many victims and their families, however, the pope's actions fell short. Under John Paul, they contend, the Vatican was more aggressive about stamping out dissent within the priesthood over birth control than it was about protecting children.
"Everyone blames the bishops, but the pope's the one who picks them," Doyle said.
Papal biographer George Weigel argues that the critics' portrayal of an uncaring John Paul is wrong. He said John Paul was "deeply, deeply grieved" by the unholy actions of supposedly holy men.
Other Vatican officials have echoed the papal denunciations. As recently as March 25, Cardinal Joseph Ratzinger, the church's theological watchdog and one of John Paul's closest aides, made an apparent reference to clerical sex abuse in the meditations he provided for Good Friday observances in Rome. In a Vatican translation, Ratzinger assailed "how much filth there is in the church ... even among ... the priesthood...."
Like many traditionalist Catholics, Weigel contends that the origins of the scandal lie in the 1960s, under previous popes who tolerated dissent and allowed a gay subculture to develop in the priesthood. The solution, in his view, is to continue down the path set by John Paul: strict fidelity to church teachings that support celibacy for priests and condemn homosexual activity.
In his 2002 book, "The Courage to Be Catholic," however, Weigel acknowledged that the Vatican was slow to recognize the crisis in the U.S. church, tending to view the scandal as a creation of the secular news media, opportunistic lawyers and the church's enemies.
Debate over the pope's degree of responsibility for the scandal appears likely to continue for years.
Richard R. Gaillardetz, a professor of Catholic studies at the University of Toledo who has written several books on authority in the church, said that neither John Paul nor any church leader "consciously encouraged" clerical sex abuse.
But Gaillardetz said he would assign the pope some indirect responsibility for the hierarchy's attempts to hide the problem.
"He encouraged an ecclesiastical culture that emphasizes vertical accountability - priest to bishop, bishop to the pope - and very little horizontal accountability" of bishops to one another and to the laity, Gaillardetz said.
"In general that is going to be one of the most serious criticisms leveled against this papacy, that he turned away from the direction many people saw in Vatican II, which is the principle of subsidiarity or decentralized control," Gaillardetz added, referring to the Second Vatican Council of 1962-65. "That is a disturbing pattern, a larger pattern of this pontificate."
David Gibson, author of "The Coming Catholic Church," a 2003 book about long-term change in the church, also attributes the coverup partly to John Paul's insistence on central control.
"The bottom line is: Cardinal Law was the pope's favorite son in America, and Cardinal Law's sense of a corporate church that he ran, with everybody else on a need-to-know basis, was very much an attitude that came from Rome. Rome did not want scandals. Rome under this papacy was focused on exalting the iconic image of the priest," Gibson said.
Rightly or wrongly, Gibson contends, the sexual abuse scandal and John Paul will be inextricably linked.
"After so many years as pope, people have almost begun to forget what a heroic figure he was and how close he came to being martyred on St. Peter's Square," he said. "The scandal is not going to define his legacy, but it does mean that every obituary, every discussion of his legacy, will have to say, 'But ...' "
Sexual Abuse by Priest Haunts Canadian Woman
Having her children helped the healing process, says victim, abused for three years in Ontario
Chantal Eustace - Vancouver Sun
Monday, August 28, 2006
WHITE ROCK - Even when she lived on a remote Gulf Island where no one locked their doors and everyone knew each other, Joanne Morrison felt nervous whenever her children stepped out the door.
Morrison felt trapped by her own childhood memories of sexual abuse and felt paranoid over the safety of her own kids.
"You move to an island in the middle of no place, thinking you can be far away from everything, but you're not, it's still there," said Morrison, 46, who now lives in White Rock where she owns a jewelry store.
Morrison was first molested by her priest when she was eight years old. The abuse lasted about three years, but the pain never went away, she said.
Morrison is now going public with her story because her abuser is facing court for his crimes.
Charles Sylvestre, 83, a retired Roman Catholic priest, pleaded guilty this month to 47 charges of indecent assault occurring between 1954 and 1985 in parishes across southwestern Ontario, including the town of Chatham, where Morrison grew up.
"The worst effects have been on me, but my biggest regrets are on all the stuff I've transferred on my children in my inability to cope with it," said Morrison, who has two grown children, ages 21 and 22.
"I was constantly reminding them that they had every right to say . . . 'No thank you, I don't want a hug' -- you know, all of that stuff."
For example, she said, she only let her son join Cub Scouts because she was a leader.
"It was just I was so paranoid that it would happen to them that I was always trying to empower them, to the point of paranoia," Morrison said. "It didn't just affect me. I have two children who have bore the effects of my abuse their whole lives."
On the other hand, she said having her children helped her to heal.
"When your children become the age that you were, two things can happen -- two profound things. They will trigger all the things that you maybe forgot, but the beauty is they can help you heal," she said.
"It really wasn't until them that I realized how profoundly affected I was by the abuse, and yes, I absolutely had been abused."
In 2000 Morrison and another victim settled a seven-year civil suit against Sylvestre out of court. Morrison said she received $100,000 on condition she sign a gag order, which she later had lifted.
Earlier this month, in an Ontario courtroom, Morrison came face to face with Sylvestre again when she read her victim impact statement to the court.
"I wanted to just send back all the shame and guilt that I'd carried because it really, really should just sit on his lap, not mine," she said. "But that's the irony. We the victims have felt guilty our whole lives."
She told the judge about years of sexual abuse and described her lost childhood, innocence and her overwhelming sense of shame. She spoke of nightmares, lost spirituality and depression.
Sharing her pain with the courtroom -- in front of other victims, the media, a judge and the man who abused her -- was something that felt good, Morrison said, despite the difficult subject matter.
"I was a child victim. I did nothing wrong and I will not hide behind shame or guilt anymore," she said.
Morrison said she went public with her story so people would know the facts.
Standing outside a church in Vancouver as the bells chime for service, outwardly she seems at ease, though she said she is disenchanted with religion.
She said was one of the first altar girls selected in her parish, and she loved the singing, the atmosphere and the stories.
"There's certain parts of it that remind me of how promising [religion] felt as a child," she said, pausing for a moment to collect herself as tears ran down her cheeks.
But everything changed in Grade 2 when her faith was ripped away, along with her innocence.
"I didn't know it was sexual abuse," she said, pausing. "That's the whole thing. As a child you don't know it's sexual abuse because you don't know what sex is."
It happened at least once a week. Sylvestre would usually lure her onto his lap with candy, she said, then fondle her chest and genitalia.
Sometimes it occurred in the church rectory where the priest had a "closet full of candy" or in the area where she would fold the bulletins and newsletters near the front of the church. He even touched her in public, while they were on the school grounds, she said.
It was all very confusing for a little child, Morrison adds, because everyone -- including her devoutly Catholic mother -- respected the man who was abusing her.
"You know he's a guy everyone trusts and loves, so it must be okay. There must be something wrong with you for wanting to get away and get off his lap," she said. "And when you discover years later that what he was doing to you was sex, it was 'Oh my God. I'm going to hell. I'm a bad girl.'"
Well into her 30s, Morrison said she couldn't erase the smell of her abuser -- of rye and cologne -- from her memory. Even today, lingering feelings interfere with her adult relationships, she said.
"I still smell him every time a man touches me sexually; I'm an eight-year-old girl trying to get off his lap," Morrison said.
In search of closure, she plans to return to Chatham for two more court dates, including a Sept. 22 hearing where other victims will share their stories, and again for Sylvestre's sentencing in October.
"It's not so much for me, personally, anymore, this feeble old man who appeared in the court with his little collar on," she said, adding that what she wants is accountability.
"This man's been free his whole life, and he's been saying mass. I think any priest that molests a single child should no longer be allowed to hold any position.
"They are not above the law. They think they are. There needs to be an inquest. It can't just be them saying they're going to clean up their act, because they don't, they haven't and they didn't."
In an Aug. 6 statement, Bishop Ronald Fabbro of the Diocese of London, Ont., apologized to the victims "for the abuse they endured at the hands of Fr. Sylvestre" and said he would petition Rome to get Sylvestre laicized -- so he would no longer be a priest.
"The abuse of minors has been a scourge in the Diocese of London that must end," he said.
For her part, Morrison said she will continue to speak up and share her story for as long as people will listen.
"People would say to me, 'Why don't you get on with your life?' If we could have, we would have," she said. "That's the whole point -- we can't."
ceustace@png.canwest.com
© The Vancouver Sun 2006
:mbe:
Mah, io non capisco che senso cia' sto thread, sensibilizzare sulla pedofilia?
Un morbo UMANO che colpisce persone UMANE come, guarda un po', i PRETI (cristiani, musulmani, puffichi, cachissi). Oltre a fare i conti con la giustizia sta' gente fara' i conti con il loro diretto superiore, e non parlo di vescovi e papi vari.
Io credo sia inutile buttare notizie al vento per dare alito alla bocca senza che si dia una propria interpretazione, ripeto, che senso ha?
Accusare?Sensibilizzare?Far picchiare a sangue i preti?
:mbe:
Il senso c'è.
Perchè si è instintivamente portati a dare fiducia a chi indossa l'abito talare, come fosse una garanzia di onestà. Per cui non si parla di pedofili "normali".
04.03.05
Pedofilia: Sodano chiede aiuto a Condoleeza Rice
Il segretario di Stato del Vaticano, cardinale Angelo Sodano, ha chiesto al Segretario di Stato Usa, Condoleeza Rice, che il Governo americano intervenga sulla causa per pedofilia in discussione davanti alla Corte di Louisville, in Kentucky, nella quale il Vaticano è chiamato a rispondere economicamente per gli abusi compiuti sui minori commessi nell'ambito della Diocesi locale. Lo scrive il 'National Catholic Reporter', specificando che la richiesta è stata avanzata dal numero due della Santa Sede durante la visita della Rice in Vaticano dell'8 febbraio scorso. Il direttore della Sala Stampa Vaticana, Joacquim Navarro Valls, interpellato dal giornale, ha motivato la richiesta con queste parole: «è ovvio e ragionevole che la Santa Sede faccia presente al Dipartimento Usa la sua posizione di Stato sovrano e sostenga l'immunità come previsto dalla legge internazionale». Il segretario di Stato Usa, Condoleeza Rice, sempre secondo il 'National Catholic Reporter', avrebbe risposto al Cardinale Sodano che in base alla legge americana, gli Stati stranieri hanno il diritto di sostenere la propria immunità davanti alle Corti degli Stati Uniti. Una legge americana del 1976, conosciuta come 'Foreign Sovereign Immunities Act', prevede alcuni casi per i quali uno Stato straniero può venire citato davanti ad una Corte statunitense, come il maltrattamento di cittadini se questo avviene sul suolo americano.
-Agenzia Adnkronos
Senza ritegno, direi. Ebbravo Sodano.
Senza ritegno, direi. Ebbravo Sodano.
Così abusava di noi
Otto ex discepoli accusano il fondatore
Abusi sessuali. Innumerevoli, continuati, su più di 30 ragazzi e giovani. Tra gli anni Quaranta e i Sessanta. Sono queste le accuse rivolte a padre Marcial Maciel, fondatore e direttore dei Legionari di Cristo, da otto sue vittime d'allora.
Uno di questi, Juan Vaca, di Holbrook nello Stato di New Vork, era stato il presidente dei Legionari negli Stati Uniti. Nel 1976, lasciando l'ordine, scrisse a padre Maciel una lettera accusatoria. Due anni dopo, il vescovo di Rockville, John McGann, che aveva accolto Vaca tra i suoi preti, trasmise la denuncia a Roma. E nel 1989 Vaca la rilanciò in una lettera a papa Giovanni Paolo lI. Ma dal Vaticano nessuna risposta. Anzi, nel 1994, il papa raccomandò pubblicamente padre Maciel come "guida efficace della gioventù".
«A questo punto non potevamo più tacere», dichiara all" 'Espresso" José Barba Martin, oggi professore di filosofia all'università ltam di Città del Messico. Vaca, Barba e altri sei ex Legionari importanti, oggi vicini ai sessant'anni e professionalmente affermati, hanno affidato le loro testimonianze all" 'Hartford Courant", il più antico e autorevole quotidiano del Connecticut, che è anche l'avamposto geografico dei Legionari di Cristo negli Stati Uniti. A mettere per iscritto le loro denunce, in un ampio servizio uscito il 23 febbraio 1997, sono stati Gerald Renner e Jason Berry, quest'ultimo già autore di un libro inchiesta sugli abusi sessuali dei preti premiato dalla Catholic Press Association degli Stati Uniti. I racconto degli otto sono nitidi, sobrii, concordanti. Anche nel descrivere il fascino di padre Maciel sui suoi acerbi discepoli, le modalità dei suoi approcci e gli artifici da lui impiegati per convincerli che, masturbandolo, stavano facendo opera buona, «con il permesso speciale di Pio XII».
AII"'Hartford Courant" padre Maciel ha replicato con una breve lettera: «Sono tutte calunnie e falsità». E con un po' di documenti allegati: per mostrare che anche negli anni Cinquanta, quando il Vaticano Io processò, la sua innocenza era uscita accertata. Ma gli allegati sono poca cosa: una lettera senza data del dottor Riccardo Galeazzi Lisi, archiatra di Pio XlI, e un'altra lettera, anch'essa senza data, di uno degli inquisitori di allora, un vecchio vescovo belga, Polidoro Van Vlieberghe.
In Vaticano, silenzio. Anche un appello scritto degli otto al papa, d'un anno fa, non ha avuto risposta.
http://alessiaguidi.provocation.net/vaticano/legionari.htm
http://www.chiesa.espressonline.it/dettaglio.jsp?id=7545ù
Sempre a proposito di Marcial Maciel
E' finito tutto a tarallucci è vino?
Un tantino in ritardo (qualche decennio?) ma FINALMENTE è stato sospeso.
ROMA, 19 maggio 2006 – A motivo della sua età avanzata, 86 anni, e della sua salute cagionevole la congregazione per la dottrina della fede ha deciso di non sottoporre a processo canonico il sacerdote messicano Marcial Maciel Degollado, fondatore dei Legionari di Cristo.
Ma nel medesimo tempo la stessa congregazione, con l’approvazione del papa, ha imposto a Maciel “una vita riservata di preghiera e di penitenza, rinunciando ad ogni ministero pubblico”.
È questo l’epilogo dell’investigazione compiuta dalla congregazione per la dottrina della fede sulle accuse di abusi sessuali e di violazione del sacramento della confessione portate contro il fondatore dei Legionari, e da lui sempre negate.
Il comunicato diffuso dalla sala stampa della Santa Sede venerdì 19 maggio riassume così la vicenda:
“A partire dal 1998, la Congregazione per la Dottrina della Fede ricevette accuse, già in parte rese pubbliche, contro il Rev.do Marcial Maciel Degollado, fondatore della Congregazione dei Legionari di Cristo, per delitti riservati all’esclusiva competenza del Dicastero. Nel 2002, il Rev.do Maciel pubblicò una dichiarazione per negare le accuse e per esprimere il suo dispiacere per l’offesa recatagli da alcuni ex Legionari di Cristo. Nel 2005, per motivi di età avanzata, il Rev.do Maciel si ritirò dall’ufficio di Superiore Generale della Congregazione dei Legionari di Cristo.
“Tutti questi elementi sono stati oggetto di maturo esame da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede, e, a norma del Motu Proprio ‘Sacramentorum sanctitatis tutela’ promulgato il 30 aprile 2001 dal Servo di Dio Giovanni Paolo II, l’allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Sua Eminenza il Cardinale Joseph Ratzinger, ha autorizzato una investigazione delle accuse. Nel frattempo avvenne la morte di Papa Giovanni Paolo II e l’elezione del Cardinale Ratzinger a nuovo Pontefice.
“Dopo aver sottomesso le risultanze dell’investigazione ad attento studio, la Congregazione per la Dottrina della Fede, sotto la guida del nuovo Prefetto, Sua Eminenza il Cardinale William Levada, ha deciso – tenendo conto sia dell’età avanzata del Rev.do Maciel che della sua salute cagionevole – di rinunciare ad un processo canonico e di invitare il Padre ad una vita riservata di preghiera e di penitenza, rinunciando ad ogni ministero pubblico. Il Santo Padre ha approvato queste decisioni.
“Indipendentemente dalla persona del Fondatore si riconosce con gratitudine il benemerito apostolato dei Legionari di Cristo e dell’Associazione ‘Regnum Christi’”.
* * *
Alla decisione della Santa Sede sia Maciel che la congregazione dei Legionari di Cristo hanno immediatamente dichiarato obbedienza. Con questa dichiarazione in cinque punti diffusa lo stesso giorno:
"1. Il P. Marcial Maciel ha ricevuto nel corso della sua vita un indefinito numero di accuse. Negli ultimi anni, alcune di esse sono state presentate alla Santa Sede affinché fosse aperto un processo canonico.
"2. Di fronte alle accuse rivolte contro di lui, egli ha affermato la sua innocenza e seguendo l'esempio di Gesù Cristo ha scelto sempre di non difendersi in nessun modo.
"3. Considerando la sua avanzata età e il suo precario stato di salute, la Santa Sede ha deciso di non realizzare il processo canonico e «invitare il Padre ad una vita riservata di preghiera e di penitenza, rinunciando ad ogni ministero pubblico».
"4. Egli, con lo spirito di obbedienza alla Chiesa che sempre lo ha caratterizzato, ha accettato questo comunicato con fede, con totale serenità e con tranquillità di coscienza, sapendo che si tratta di una nuova croce che Dio, il Padre della Misericordia, ha permesso che soffra e dalla quale otterrà molte grazie per la Legione di Cristo e per il Movimento Regnum Christi.
"5. Noi legionari e membri del Movimento Regnum Christi, seguendo l'esempio del padre Maciel e uniti a lui, accogliamo e accoglieremo sempre tutte le disposizioni della Santa Sede con profondo spirito di obbedienza e fede, e rinnoviamo il nostro impegno di lavorare con grande intensità per realizzare il nostro carisma della carità ed estendere il Regno di Cristo a servizio della Chiesa."
* * *
La vicenda che ha portato a questo epilogo è stata seguita su www.chiesa tappa dopo tappa, nei seguenti servizi con le rispettive date:
28.7.2005
http://www.chiesa.espressonline.it/dettaglio.jsp?id=58361
blackgnat
29-08-2006, 14:14
sembra un thread in stile Ewigen :) :)
GreatWolf
29-08-2006, 14:40
sembra un thread in stile Ewigen :) :)
...non solo, sembrerebbe QUASI una VELATA allusione in risposta a quel thread... :asd:
Giovannino
29-08-2006, 14:56
Non c'è niente da dire, la chiesa è fatta di uomini e gli uomini sbagliano, chi più chi meno.
Ti dirò di più. Se (condizionale, non bannatemi per quel che sto per scrivere!) si scoprisse che addirittura un papa è pedofilo, risulterebbe semplicemente un essere umano deviato con tutti i suoi difetti. Mentre qualora proferisse parola su questioni teologiche e di dottrina, per la chiesa sarebbe infallibile (dogma).
In pratica potrebbe essere la persona più schifosa della terra, però essendo papa sarebbe comunque infallibile su questioni teologiche (sempre secondo la chiesa).
Un ultimo appunto: il fatto che un uomo è un sacerdote non fa di lui automaticamente una brava persona. Così come un uomo che è poliziotto o magistrato, o (soprattutto) un uomo che è un politico.
Questi avvenimenti fanno comunque male alla chiesa e alla propria comunità.
Sarebbe interessante vedere se esiste un collegamento diretto fra l'essere prete e la pedofilia/omosessualità.
Mi riferisco alla vita in seminario.
blackgnat
29-08-2006, 15:54
...non solo, sembrerebbe QUASI una VELATA allusione in risposta a quel thread... :asd:
Sia ben chiaro ..... questo lo ha detto GreatWolf :) :) !!!!!
p.NiGhTmArE
29-08-2006, 15:58
...non solo, sembrerebbe QUASI una VELATA allusione in risposta a quel thread... :asd:
davvero? :eek: ( :asd: )
ChristinaAemiliana
29-08-2006, 15:58
...non solo, sembrerebbe QUASI una VELATA allusione in risposta a quel thread... :asd:
Meno male che lo hai fatto notare, altrimenti nessuno credo se ne sarebbe reso conto...
Sia ben chiaro che non voglio vedere allusioni e battutine del genere in questo thread. Cerchiamo di comportarci da persone mature.
E vale per tutti quanti.
wolverine
29-08-2006, 19:08
sembra un thread in stile Ewigen :) :)
Sshhh non lo nominare ti prego.. :D che parli del diavolo e spuntano le corna.. ;)
interessante notare come da uno degli utenti che intervengono sempre in contrasto con le generalizzazioni (tipo "immigrati tutti delinquenti" o simili) faccia di tutto per crearne altre... :O
Scandalo in Brasile, i diari dei preti pedofili
Denunce, arresti, 1.700 sacerdoti responsabili di cattiva condotta sessuale. Intervento deciso del Vaticano
La copertina del settimanale brasiliano Istoè, della settiimana scorsa , in cui era pubblicata l'inchiesta sui casi di pedofilia tra i preti brasiliani
ROMA - «Il prete fa con me come un uomo fa con una donna. Mi toglie i vestiti, alza la tonaca, mi prende sulle sue ginocchia, mi dice di stare tranquillo...». È un bambino di dieci anni che parla. E rivela alla nonna quello che non aveva avuto il coraggio di dire alla madre per paura di «prendere schiaffi». O di «essere arrestato», come padre Edson Alves dos Santos, sacerdote brasiliano di 64 anni, gli aveva detto, dopo averlo violentato, che sarebbe accaduto se non avesse mantenuto il segreto. È solo una delle agghiaccianti denunce di atti di pedofilia compiuti da sacerdoti in Brasile e giunte drammaticamente all’attenzione del Vaticano. A una settimana dal caso clamoroso dell’arresto di padre Felix Barbosa Carreiro, un prete sorpreso in un’orgia di sesso e droga con 4 adolescenti adescati su Internet, il settimanale Istoè (Così è) ieri ha rivelato che il Papa, Benedetto XVI, ha inviato ai primi di settembre una commissione in Brasile per indagare sulle denunce di abusi sessuali compiute ai danni soprattutto di bambini poveri. In almeno due casi a testimoniare la veridicità dei racconti delle vittime sono gli stessi violentatori che hanno riportato le loro esperienze su un diario. Padre Tarcisio Tadeu Spricigo ha persino compilato le dieci regole per restare impuniti.
L’INCHIESTA - L’azione determinata di Benedetto XVI, prima di diventare pontefice a capo della congregazione per la dottrina delle fede e quindi responsabile delle indagini sui casi di abusi sessuali nella Chiesa, ha già portato alcuni risultati. Il periodico anticipa la relazione che gli inviati del Papa si apprestano a portare in Vaticano. Il quadro è allarmante. E descrive scenari purtroppo simili a quelli già accertati negli Stati Uniti, ma che stanno emergendo anche in inchieste delle chiese locali di altri Paesi come l’Inghilterra, la Francia, la Croazia e l’Irlanda. Un fenomeno che il Vaticano tenta di prevenire. Per il 29 novembre è atteso un documento che fornirà le linee guida ai seminari. Tra le indiscrezioni, l’esclusione dei ragazzi con tendenze omosessuali. Tuttavia le complicità di cui i sacerdoti responsabili di abusi a volte godono fa sì che, come nel caso di padre Tarcisio Tadeu Spricigo, in carcere per aver violentato un bimbo di 5 anni, tornino ad abusare di altri piccoli prima di essere arrestati. In Brasile oltre ai 10 sacerdoti in cella, ce ne sono 40 latitanti.
I NUMERI - Secondo Istoè, nell’inchiesta vaticana si parla di circa 1.700 preti, il 10 per cento del totale, coinvolti in casi di cattiva condotta sessuale: incluse le violenze su bambini e donne. Si dice che il 50% dei preti non mantiene il voto di castità. E che negli ultimi tre anni sono stati più di 200 i preti mandati in cliniche psicologiche della Chiesa per essere rieducati.
IL DIARIO - Agli atti del processo contro padre Tarcisio c’è un vero e proprio manuale del prete pedofilo e appunti sulle sue emozioni e le regole per restare impunito. Una fra tutte: «Mai avere una relazione con bambini ricchi». Scrive il prete: «Mi preparo per la caccia, mi guardo intorno con tranquillità perché ho i ragazzini che voglio senza problemi di carenze, perché sono il giovane più sicuro al mondo». «Piovono ragazzini sicuri affidabili e che sono sensuali e che custodiscono totale segreto, che sentono la mancanza del padre e vivono solo con la mamma, loro sono dappertutto. Basta solo uno sguardo clinico, agire con regole sicure». «Per questo sono sicuro e ho la calma. Non mi agito. Io sono un seduttore e, dopo aver applicato le regole correttamente, il ragazzino cadrà dritto dritto nella mia... saremo felici per sempre». E infine: «Dopo le sconfitte nel campo sessuale ho imparato la lezione! E questa è la mia più solenne scoperta: Dio perdona sempre ma la società mai». A consegnare il diario alla polizia è stata una suora, alla quale il sacerdote lo aveva dato per errore. Trasferito dopo la prima denuncia, il sacerdote ha violentato altri due bambini prima di essere catturato.
IL VIDEO - Padre Alfieri Edoardo Bompani, 45 anni, nella casa della campagna di San Paulo dove portava i bambini di strada, raccolti con la scusa di liberarli dalle droghe, registrava in un video le violenze praticate su vittime tra i 6 e i 10 anni. La polizia ha trovato anche appunti per racconti erotici che il prete stava scrivendo riportando esperienze personali. E un diario: il quinto, secondo la nota in copertina. «Da due giorni non mi faccio nessuno..., ieri mi sono masturbato due volte, una di queste con V (6 anni)». Il racconto del prete va avanti con espressioni di cruda violenza che non riteniamo di dover riportare.
IL VERBALE - Nelle carte della polizia di San Paulo c’è la storia di V.R.D, la vittima di Padre Edson Alves. Il giorno di Pasqua dell’anno scorso il bambino è stato ammesso a fare il chierichetto. Stavano per iniziare cinque mesi di violenze. «Circa tre settimane dopo che lui (il bambino ndr ) aveva dormito lì, il denunciato (il prete ndr )lo ha baciato in bocca.. e gli ha detto che un ragazzino di Santa Caterina glielo dava e lui regalava al bambino tutto quello che voleva».
Virginia Piccolillo
21/11/2005
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2005/11_Novembre/21/preti.shtml
Encounter
30-08-2006, 10:45
Dalle cifre ufficiali si è venuto a sapere proprio quest'anno che sarebbero poco più di 4000 i casi di abusi sessuali nei confronti dei minori che la Chiesa cattolica americana al suo interno ha dovuto affrontare negli ultimi 50 anni, alcuni dei quali venuti alla ribalta dal 2002 grazie a diverse campagne di stampa. Abusi che, da quanto si è appreso, riguarderebbero non soltanto i parroci delle diocesi ma anche esponenti del Clero.
I recenti casi. Negli Usa
Dal 2002 in poi la Chiesa nord americana ha conosciuto diversi scandali che hanno portato alla luce casi di preti che hanno abusato sessualmente di giovani adolescenti, maschi e femmine. Il caso probabilmente più clamoroso è quello della diocesi di Boston, guidata dall'arcivescovo, il cardinale Bernard Law, una delle figure di spicco della gerarchia della Chiesa americana costretto alle dimissioni. Qui è stato arrestato John J. Geoghan, 66 anni, prete ora ridotto allo stato laicale dopo una condanna a dieci anni di detenzione, su cui pendono 134 cause per abusi sessuali su minori perpetrati nell’arco di due decenni, 50 delle quali sono state risolte (la diocesi ha dovuto pagare ben 10 milioni di dollari in risarcimenti) ed 84 sono ancora pendenti.
Il rapporto del JJCollege di NY
Vista ormai la diffusione delle notizie sul fenomeno, la Conferenza episcopale degli Usa ha commissionato una recente ricerca al John Jay College of Criminal Justice, un centro di studi criminali di New York, da cui è emerso che tra il 1950 e il 2002, negli Stati Uniti ci sono stati 4.392 sacerdoti accusati di abusi. La cifra è pari a circa il 4 per cento dei 109.694 sacerdoti che hanno servito negli anni in questione. Le persone che hanno accusato molestie sono 10.667. L'età delle vittime: per il 5,8% fino a 7 anni: per il 16% dagli 8 ai 10 anni; per il 50,9% dagli 11 ai 14 anni; per il 27,3% dai 15 ai 17 anni. Gli abusi sono durati per il 38,4 % fino a un anno; per il 28% da due a quattro anni; per l'11,8% per periodi maggiori. Il 55,7% dei preti ha abusato di 1 persona, il 26,9% di due o tre persone, il 13,9% da quattro a nove; il 3,5% per cento, invece, di dieci o più (i 149 sacerdoti responsabili di quest'ultimo blocco hanno provocato il 27 per cento delle accuse). I luoghi degli abusi sono stati per il 40,9% la residenza del sacerdote; per il 16,3% la chiesa; per il 42,8% altri luoghi.
In un altro rapporto invece, stilato dall'Arcidiocesi di Los Angeles sugli abusi del clero, i risultati, almeno a livello di comunità locale sono diversi. Secondo il rapporto infatti dei 5000 preti accusati di abusi sessuali negli ultimi 75 anni in quella arcidiocesi solo 4 possono essere presi in considerazione e tra l'altro, trattandosi di casi molto recenti, e ancora sotto investigazione, afferma il rapporto, è prematuro parlare di possibili ammonimenti nei loro confronti.
Le reazioni
L'improvvisa perdita di credibilità e di fiducia verso la figura del prete, in conseguenza di questi fatti, almeno negli Usa, è stata fortissima. E, in risposta, un crescente numero di fedeli si è organizzato in movimenti come Voice of the Faithful composto da circa 30mila cattolici praticanti sparsi su 40 Stati Nord-americani e 21 Paesi internazionali e i cui obiettivi, come si legge sul sito, sembrano abbastanza eloquenti: sostenere i minori abusati, l'integrità dei preti, modellare cambiamenti strutturali dentro la Chiesa. Altri fedeli invece si sono organizzati in associazioni come Call to Action che lavora per ridare attuazione ai principi del Concilio Vaticano II.
Dal canto suo la Chiesa Cattolica romana ha assunto un iniziale atteggiamento di chiusura e rifiuto del problema. Come riportato da Richard Sipe gli organi e le istituzioni ufficiali cattolici hanno risposto inizialmente in diversi modi, ma tutti improntati alla difesa: «i media distorcono tutto», «si tratta di episodi rari, e isolati» oppure, nel migliore dei casi, «non siamo responsabili delle nostre mele marce». Tuttavia, vista l'ampiezza e la eco del fenomeno, nell'aprile del 2002 il papa si è visto costretto a chiamare in Vaticano i vescovi americani per discutere della questione. E, poco dopo, il cardinale di Boston Law ha presentato le sue dimissioni.
LINK (http://www.radioradicale.it/anticlericalismo/attualita/chiesa_e_sessualita1.php)
:mbe:
Mah, io non capisco che senso cia' sto thread, sensibilizzare sulla pedofilia?
Un morbo UMANO che colpisce persone UMANE come, guarda un po', i PRETI (cristiani, musulmani, puffichi, cachissi). Oltre a fare i conti con la giustizia sta' gente fara' i conti con il loro diretto superiore, e non parlo di vescovi e papi vari.
Io credo sia inutile buttare notizie al vento per dare alito alla bocca senza che si dia una propria interpretazione, ripeto, che senso ha?
Accusare?Sensibilizzare?Far picchiare a sangue i preti?
:mbe:
Forse ha il senso, dato che sembra un elenco della spesa, di accusa verso i sacerdoti e di gettar fango sulla loro carica denunciandoli per gli scempi fatti da alcuni?
fammi indovinare.. scommetto proprio che l'autore della discussione è cristiano :doh:
e cmq accusi di cose fritte e rifritte e poi hai in sign una frase vergognosa :doh: :mc: :muro:
Nevermind
30-08-2006, 11:52
Penso che lo schifo principale sia il fatto che spesso e volentieri si è cercato di insabbiare il tutto. O almeno presumo sia questo. Altrimenti questa lista infinita non ha senso.
ma cosa vuoi insabbiare..magari nessuno li sa così a elenco, ma il fenomeno eè rinomatissimo... in compenso visto che fate tutti gli psicolgi...nessuno si chiede come mai avviene questo vero?
nessuno si domanda che situazione c'è nei seminari vero?
Penso che lo schifo principale sia il fatto che spesso e volentieri si è cercato di insabbiare il tutto. O almeno presumo sia questo. Altrimenti questa lista infinita non ha senso.
esarto
l'omertà, la complicità che c'è stata in tantissimi casi da parte di preti o addirittura degli alti piani delle gerarchie ecclesiastiche verso casi di pedofilia.
Inoltre, io mi chiedo ... perchè il papa Ratzinger si è rifiutato di collaborare con la giustizia terrena e nel 2005, nel processo in Texas in cui era chiamato a partecipare e in cui avrebbe sicuramente potuto chiarire la sua posizione e quella di altri, ha chiesto l'immunità diplomatica (come aveva fatto nel 1994 il papa precedente, gp2 proprio lui!) e si è sottratto al processo?
Se non viene usata una linea durissima verso i preti/sacerdoti che si macchiano di pedofilia, e di collaborazione con la giustizia che cerca di processarli, allora il fenomeno non potrà che continuare all'infinito imho.
Giovannino
30-08-2006, 14:15
interessante notare come da uno degli utenti che intervengono sempre in contrasto con le generalizzazioni (tipo "immigrati tutti delinquenti" o simili) faccia di tutto per crearne altre... :O
*
Ciò non toglie comunque che i fatti riportati dimostrino l'esistenza di un problema grave.
Encounter
30-08-2006, 15:37
interessante notare come da uno degli utenti che intervengono sempre in contrasto con le generalizzazioni (tipo "immigrati tutti delinquenti" o simili) faccia di tutto per crearne altre... :O
Nessuno ha detto "tutti i preti sono pedofili" mi sembra.
L'ex vescovo della diocesi sapeva tutto del suo passato ma l'ha protetto
Francia: prete pedofilo condannato a 12 anni
Denis Vadeboncoeur era già stato in carcere per violenza su minori in Canada: la Chiesa gli aveva dato una parrocchia in Normandia
EVREUX (FRANCIA) - Un caso clamoroso. Che sta interrogando l'opinione pubblica francese. Un prete di 65 anni, Denis Vadeboncoeur, parroco in Normandia, è stato condannato a 12 anni di carcere per violenza su minore.
Padre Vadeboncoeur era stato in carcere 20 mesi in Canada per sodomia e aggressioni sessuali negli anni Ottanta, ma poi si era visto affidare successivamente dalla chiesa francese - al corrente del suo passato - una parrocchia in Normandia, quella stessa in cui ha continuato a coltivare il suo vizio che lo ha portato alla condanna in tribunale.
LA SCELTA DELLA CHIESA - Ad affidargli la chiesetta di Lieurey, in Normandia, senza badare al suo passato, fu monsignor Jacques Gaillot, vescovo da anni in rotta con il Vaticano e sempre al fianco dei sans-papiers e degli emarginati. Visibilmente in imbarazzo durante il processo, Gaillot ha saputo spiegare poco della sua scelta, salvo che all'epoca, nel 1988, era «meno sensibile di oggi» ai problemi della pedofilia. Gaillot, destituito dalla Chiesa di Roma nel 1995 (il Vaticano gli tolse proprio la diocesi di Evreux dove oggi si svolge il processo) non ha saputo spiegare nemmeno perchè, all'arrivo del vescovo suo successore, monsignor Jacques David, il dossier riguardante il parroco pedofilo era stranamente vuoto.
IL PROCESSO - L'inchiesta su Vadeboncoeur è scattata perchè il ragazzino vittima delle sue iniziative dai 14 ai 17 anni - Jean-Luc - ha avuto un esaurimento nervoso e, attorno ai 23 anni, è rientrato un giorno a casa gridando alla madre: «Ecco, da 10 anni vado a letto con il parroco!». Per il giovane una lunga psicoanalisi e poi il coraggio di trascinare davanti alla giustizia il prete pedofilo che era arrivato anche a teorizzare con lui che quei momenti di sesso erano «istanti unici, come se si incontrasse Dio».
La madre di Jean-Luc ha rivelato un risvolto più inquietante ancora del fatto di non essersi accorta di nulla per un decennio: padre Vadeboncoeur era il suo confessore. E a lui aveva confidato un segreto che nessuno al mondo avrebbe dovuto sapere, Jean-Luc non era figlio del marito ma di un sacerdote. Il ragazzo ha dichiarato ai giudici che spesso il sacerdote gli metteva le mani addosso quando la madre ancora non se ne era andata, ma aveva soltanto voltato le spalle. «Ci ha traditi - ha gridato la madre - avevo piena fiducia in lui. Jean-Luc era un ragazzino, lui l'ha distrutto». I testimoni hanno descritto il sacerdote come una persona «calorosa, amabile, gentile». In tribunale è crollato: «Sono a pezzi - ha mormorato - il colpevole sono soltanto io...la relazione avrebbe potuto rimanere un bel rapporto d'amicizia, ma il sesso si è intromesso...sono io che ho pervertito questa relazione».
22 settembre 2005
Encounter
30-08-2006, 22:54
ma cosa vuoi insabbiare..magari nessuno li sa così a elenco, ma il fenomeno eè rinomatissimo... in compenso visto che fate tutti gli psicolgi...nessuno si chiede come mai avviene questo vero?
nessuno si domanda che situazione c'è nei seminari vero?
si può partire da qui
ESAME GAY PER I SEMINARISTI
Giovedì 6 ottobre. - La diffusione dell’omosessualità nel clero cattolico e nei seminaristi deve costituire un fenomeno davvero allarmante, se la Chiesa, visti anche gli scandali recenti negli Stati Uniti e in molti altri Paesi, si dispone a emanare un nuovo più rigido documento di condanna e di prevenzione insieme. Si tratta di 16 pagine in forma di istruzione, già approvate dal Papa, per combattere “ gli atti omosessuali intrinsecamente disordinati”, vagliare attentamente le tendenze di seminaristi e novizi, insomma tentare di fare piazza pulita per un sacerdozio eticamente più consono al suo ruolo nella Chiesa e nella società. Tre sono le regole principali, anche vagamente morbose che intendono combattere il “ gran male”.
1° ) – Saranno esclusi dal sacerdozio i candidati che hanno avuto rapporti omosessuali durante l’ultimo triennio del loro iter formativo. Chi, cioè, non dimostrerà di aver vissuto in castità.
2° ) – Non può essere ordinato prete chi dichiara pubblicamente la propria inclinazione omosessuale, anche solo partecipando a raduni o frequentando club di orientamento gay.
3° ) – Non sarà ammesso al sacerdozio chi rivelerà un’attrazione invincibile, anche se solo intellettuale, per l’omosessualità sia pure in privato, con letture, film, Internet e cose simili.
Link (http://72.14.221.104/search?q=cache:sRBj2gcIWTwJ:www.rassegna.it/2005/esperti/cartevaticane/articoli/carte1.htm+seminaristi+omosessualit%C3%A0&hl=it&gl=it&ct=clnk&cd=16)
E allora che c'è di nuovo?
cmq allora rispondi alla mia domanda...nessuno si domanda, visto che questo è il paese delle domande per tutti gli altri campi,come mai accadono cose del genere?
nessuno si domnda la condizione di questi seminaristi per esempio?
Nessuno ha detto "tutti i preti sono pedofili" mi sembra.
non hai letto il titolo poi editato allora.
ognuno è talebano a suo modo...
non hai letto il titolo poi editato allora.
ognuno è talebano a suo modo...
il titolo era pedofilia cristiana, se non riesci a cogliere il riferimento...
il titolo era pedofilia cristiana, se non riesci a cogliere il riferimento...
se tu non riesci a cogliere la generalizzazione, a me sembra la stessa di marocchino spacciatore, albanese pappone, slavo rapinatore, luoghi comuni per cui di solito si stracciano le vesti diversi utenti... con la differenza di un'accusa molto più infamante.
Encounter
31-08-2006, 12:48
se tu non riesci a cogliere la generalizzazione, a me sembra la stessa di marocchino spacciatore, albanese pappone, slavo rapinatore, luoghi comuni per cui di solito si stracciano le vesti diversi utenti... con la differenza di un'accusa molto più infamante.
Questa è la tua personalissima interpretazione.
Io per esempio la intendo diversamente. Siamo soliti a dare fiducia a certe persone perchè fanno una certa "professione" o indossano una certa "divisa" (medico, poliziotto, prete ecc.ecc.)
Chi non affiderebbe serenamente i propri figli al parroco, rassicurati dalla figura che egli rappresenta?
Questo thread fa luce e scava in un mondo che si tende ad insabbiare.
I casi di pedofilia sono tutt'altro che rari all'ombra dell'abito talare, sembra.
Portare alla luce l'esistenza di questo grosso problema non può fare che bene.
Se per te significa: "tutti i preti sono pedofili" è un problema tuo.
se tu non riesci a cogliere la generalizzazione, a me sembra la stessa di marocchino spacciatore, albanese pappone, slavo rapinatore, luoghi comuni per cui di solito si stracciano le vesti diversi utenti... con la differenza di un'accusa molto più infamante.
quindi si puo generalizzare solo su certe categorie?
come ho gia scritto: visto che a molti piace generalizzare, allora generalizziamo, ma su tutto xo
e non vedo dove sia l`accusa molto piu infamante, non c`e` molta differenza tra pedofili e stupratori (c`e`, ma non cosi enorme)
Dalle cifre ufficiali si è venuto a sapere proprio quest'anno che sarebbero poco più di 4000 i casi di abusi sessuali nei confronti dei minori che la Chiesa cattolica americana al suo interno ha dovuto affrontare negli ultimi 50 anni, alcuni dei quali venuti alla ribalta dal 2002 grazie a diverse campagne di stampa. Abusi che, da quanto si è appreso, riguarderebbero non soltanto i parroci delle diocesi ma anche esponenti del Clero.
4000 ufficiali?!!??!!? :eek:
LuVi
zerothehero
01-09-2006, 21:40
Se per te significa: "tutti i preti sono pedofili" è un problema tuo.
Bè pedofilia cristiana è un titolo che generalizzava un pò troppo dando quasi l'idea che dal cristianesimo discendessero i pedofili...non è questione di interpretazione.. non a caso è stato corretto.
Un pò come dire omicidi musulmani, o pedofilia buddista, magari.. :fagiano:
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