Sinclair63
21-07-2006, 20:34
Milano, 21 luglio 2006
Fatto a pezzi e bruciato. Sono macabri i particolari prima del ritrovamento del cadavere di Gianmario Roveraro. Il finanziere, scomparso dal 5 luglio scorso, è stato trovato ucciso a Parma.
Questa mattina tra Parma e Modena i Carabinieri avevano effettuato tre arresti: si tratta di Emilio Toscani, 43 anni, di Collecchio, ma commerciante a Fornovo; Marco Baldi, di circa 50 anni, nato a Bologna ma residente a Castelfranco Emilia (Modena), operaio; Filippo Botteri, 43 anni, di Parma, consulente finanziario.
Sarebbe stato proprio quest'ultimo a confessare ai magistrati di aver organizzato il sequestro e di aver ucciso Roveraro. A condurre gli inquirenti sul luogo dove era stato nascosto il corpo è stato Emilio Toscani.
La decisione di rapire il finanziere sarebbe legata ad un affare immobiliare andato male del valore di circa 500.000 euro. Nell'investimento, che riguardava una societa' austriaca, Filippo Botteri aveva perso una quota consistente di denaro.
Botteri è il contatto tra Gian Mario Roveraro e il gruppo dei rapitori. Stando a quanto accertato dagli inquirenti, infatti, i due si conoscevano.
Dal 5 luglio, Roveraro aveva dato sue notizie sono con alcune telefonate nei due giorni immediatamente successivi, alla moglie Silvana e ai suoi collaboratori ai quali ha chiesto di vendere quote per un milione di euro da una società di famiglia. Dopo, il silenzio. Oggi la notizia della morte.
Il gip: "Roveraro minacciato da Botteri"
Secondo la ricostruzione del giudice per le indagini preliminari Guido Salvini, in base alle testimonianze acquisite finora, Filippo Botteri aveva "più volte espresso minacce e una volontà di ritorsione nei confronti di Roveraro".
Nell'ordinanza di custodia cautelare nei confronti delle tre persone accusate del sequestro e omicidio del finanziere milanese si legge che "Botteri aveva fatto presente di avere contatti con ambienti malavitosi nella zona di Parma e Reggio Emilia, certamente in grado di organizzare un prelevamento forzato al fine di recuperare con gli interessi le somme perse".
Nel documento, di 27 pagine, si pone anche in rilievo il fatto che Botteri "tramite i parenti romeni della sua fidanzata avesse progettato nel recente passato di investire somme nell' acquisto di un casinò o di un locale notturno in Romania e ciò dà la misura sia del personaggio sia dell'inaccettabilità del danno patrimoniale riportato per colpa di Roveraro".
Fonte: http://www.rai.it/news/articolornews24/0,9219,4354630,00.html
Fatto a pezzi e bruciato. Sono macabri i particolari prima del ritrovamento del cadavere di Gianmario Roveraro. Il finanziere, scomparso dal 5 luglio scorso, è stato trovato ucciso a Parma.
Questa mattina tra Parma e Modena i Carabinieri avevano effettuato tre arresti: si tratta di Emilio Toscani, 43 anni, di Collecchio, ma commerciante a Fornovo; Marco Baldi, di circa 50 anni, nato a Bologna ma residente a Castelfranco Emilia (Modena), operaio; Filippo Botteri, 43 anni, di Parma, consulente finanziario.
Sarebbe stato proprio quest'ultimo a confessare ai magistrati di aver organizzato il sequestro e di aver ucciso Roveraro. A condurre gli inquirenti sul luogo dove era stato nascosto il corpo è stato Emilio Toscani.
La decisione di rapire il finanziere sarebbe legata ad un affare immobiliare andato male del valore di circa 500.000 euro. Nell'investimento, che riguardava una societa' austriaca, Filippo Botteri aveva perso una quota consistente di denaro.
Botteri è il contatto tra Gian Mario Roveraro e il gruppo dei rapitori. Stando a quanto accertato dagli inquirenti, infatti, i due si conoscevano.
Dal 5 luglio, Roveraro aveva dato sue notizie sono con alcune telefonate nei due giorni immediatamente successivi, alla moglie Silvana e ai suoi collaboratori ai quali ha chiesto di vendere quote per un milione di euro da una società di famiglia. Dopo, il silenzio. Oggi la notizia della morte.
Il gip: "Roveraro minacciato da Botteri"
Secondo la ricostruzione del giudice per le indagini preliminari Guido Salvini, in base alle testimonianze acquisite finora, Filippo Botteri aveva "più volte espresso minacce e una volontà di ritorsione nei confronti di Roveraro".
Nell'ordinanza di custodia cautelare nei confronti delle tre persone accusate del sequestro e omicidio del finanziere milanese si legge che "Botteri aveva fatto presente di avere contatti con ambienti malavitosi nella zona di Parma e Reggio Emilia, certamente in grado di organizzare un prelevamento forzato al fine di recuperare con gli interessi le somme perse".
Nel documento, di 27 pagine, si pone anche in rilievo il fatto che Botteri "tramite i parenti romeni della sua fidanzata avesse progettato nel recente passato di investire somme nell' acquisto di un casinò o di un locale notturno in Romania e ciò dà la misura sia del personaggio sia dell'inaccettabilità del danno patrimoniale riportato per colpa di Roveraro".
Fonte: http://www.rai.it/news/articolornews24/0,9219,4354630,00.html