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View Full Version : Romania, bimbi abbandonati e messi all'asta


Ewigen
15-06-2006, 17:57
La povertà che ancora è diffusa nelle periferie e nelle campagne spinge molte donne a non riconoscere i figli e a cederli alle coppie che non possono più sperare di ottenere l’affido in forma legale. Ogni anno restano senza genitori tra i 5mila e i 9mila neonati

Romania, bimbi abbandonati e messi all'asta

Ancora 30mila negli orfanotrofi, ma cresce il fenomeno della vendita dei piccoli lasciati negli ospedali. Un «mercato» alimentato da molte complicità
Da Bucarest Mihaela Iordache

[Avvenire]Sono i bambini di nessuno. Quasi 33.000 vivono ancora in istituti pubblici o privati romeni. Senza una madre, né un padre, nel caso migliore insieme ai fratelli. Abbandonati. Ogni tanto li si può vedere in tv, magari a Pasqua o Natale mentre, durante uno spettacolo organizzato nel loro centro, cantano, recitano poesie e ricevono regali. Ma la loro vita non è un'allegra filastrocca: «Vuoi essere mia madre? Mi porti via con te?». Chi sa se e quando riceveranno una risposta positiva, che possa cambiar loro la vita. Eppure di famiglie pronte ad adottare ce ne sono tante. A partire dalle coppie locali, che la legge del 2005 - varata con la raccomandazione della Ue - favorisce rispetto ai potenziali genitori stranieri. Per questi ultimi, adottare un bambino romeno è ormai impossibile. Le richieste di adozione sono 2000, mentre i bambini "adottabili" sono soltanto 800. La nuova legislazione dovrebbe tutelare maggiormente i diritti dei bambini. Emerge invece un fenomeno che non è più tabù, dal momento che anche Theodora Bertzi, segretario di Stato per le adozioni, ne parla pubblicamente. Secondo la Bertzi, «vi sono voci che un bambino abbandonato nelle cliniche di maternità o nei reparti di pediatria si può comprare per una cifra compresa tra 4.000 e 10.000 euro». Lo scenario è sempre lo stesso: le donne vanno nelle maternità delle grandi città come Bucarest, Oradea, Iasi, Cluj o Costanza; dichiarano di non avere documenti; danno alla luce il bambino; e il giorno dopo spariscono senza lasciare traccia. I neonati non hanno né colpa né identità. Privi di certificato di nascita, di nome e, soprattutto, del codice numerico personale sono una preda facile. Per evitare di farseli sottrarre, il dottor Bogdan Jansen, direttore dell'ospedale Caritas della capitale, ammette di tenere i neonati «sotto chiave». I piccoli, già di peso per le mamme, ora sono diventati un costo anche per l'ospedale. In mancanza di coordinamento tra le diverse istituzioni - la polizia, gli uffici per la p rotezione dei minori e le strutture sanitarie - ai bambini non vengono rilasciati documenti. Non possono quindi essere affidati agli assistenti sociali e restano nei nosocomi, che però non ricevono fondi per il loro mantenimento. «Ogni anno per ognuno di questi bambini l'ospedale Caritas perde quasi 3000 euro», dice Jansen. Ma la perdita più grande riguarda la vita del bambino. Nello stesso reparto, come in molti altri, piccoli anche di 6 mesi crescono nei lettini. Giovani coppie, esasperate dall'attesa e dalla eccessiva burocrazia delle adozioni, spesso scelgono la via più rapida ma illegale. Con la complicità della madre, per una somma in denaro, l'aspirante genitore si dichiara padre naturale, mentre la moglie accetta di adottare il bambino. Un altro espediente consiste nel contattare un'assistente sociale dell'ospedale. «Abbiamo notizia - dice Theodora Bertzi - di casi in cui coloro che dovrebbero vigilare affinché sia applicata la legge hanno un'agendina in cui sono segnati i neonati, le persone che vogliono adottarli e le relative somme in valuta». Una giovane coppia romena racconta come un'assistente sociale avrebbe proposto una procedura "rapida" di adozione che partiva dalla tariffa di 4000 euro per un bambino di genitori rom fino a 10.000 euro per un bambino nato da genitori romeni. L'"offerta" è generosa dato che, secondo l'Unicef, ogni anno in Romania vengono abbandonati nelle maternità e negli ospedali pediatrici circa 9000 bambini, quasi sempre a causa della povertà e della mancanza di istruzione delle madri. Secondo le autorità romene, invece, il numero sarebbe di 5000. Al di là delle cifre, resta il dramma dei neonati venduti, reato che la legge punisce con la reclusione da 2 a 12 anni. Ma nulla ferma coloro che conducono gli "affari". A cominciare dai genitori. In un Paese dove l'indice di povertà è del 25% e l'11% della popolazione vive in miseria estrema, basta recarsi in un quartiere di periferia della capitale o nella provincia profonda per neg oziare il prezzo di un bambino. Se poi dici che rappresenti uno straniero interessato all'adozione, l'offerta dei bambini immediatamente si moltiplica. Giornalisti romeni e stranieri hanno provato a fingersi "acquirenti" e sono stati presi d'assalto da famiglie che vivono stipate, otto persone in una stanza senza acqua corrente: «Ho due bambine piccole, belle e sane. Tutte e due per 1300 euro. Se ne volete solo una, 800 euro. E se ne volete uno piccolo - e l'uomo mostra la foto della moglie incinta -, ve lo do per 1300, dovreste solo aspettare che partorisca. Senza documenti. Mi date i soldi, prendete i bambini». Tuttora la polizia sta cercando 328 bambini scomparsi dal proprio domicilio nel periodo 2000-2006. Mentre le autorità dell'Ufficio per le adozioni si sono rese conto di aver perso le tracce di 1500 bambini adottati dopo 1997 da famiglie di Usa, Svizzera, Spagna e Italia. Nonostante le agenzie straniere avessero l'obbligo di inviare regolarmente alle autorità rapporti di monitoraggio, ciò non è mai avvenuto.

Jamal Crawford
15-06-2006, 19:29
Non pensavo che i rumeni fossero in grado di fare tali cattiverie :rolleyes:

sonnet
15-06-2006, 20:57
anche da noi (al sud italia) c'e' stata molta poverta' fino a 20-30 anni fa ma nessuno si e' mai sognato di vendersi i figli.
Sicuramente ci sono 2 culture diverse.

Dj Ruck
15-06-2006, 21:01
anche da noi (al sud italia) c'e' stata molta poverta' fino a 20-30 anni fa ma nessuno si e' mai sognato di vendersi i figli.
Sicuramente ci sono 2 culture diverse.
giusto, anzi ci sono famiglie con 7-12 figli, e nessuno dei figli è stato mai abbandonato...

ingpeo
15-06-2006, 21:33
Sono stato in romania e ho sentito molte storie brutte. Purtroppo c'è una mentalità molto diversa dalla nostra, impoverita culturalmente in modo impressionante dai decenni del comunismo. Inoltre la povertà è molto diffusa e la forbice tra poveri e ricchi si sta aprendo, effetto collaterale nel passaggio al liberismo economico.
C'è da tenere anche conto che molti si "disfano" dei bambini perché non riuscirebbero fisicamente a dargli da mangiare. Tra vederli morire di fame o abbandonarli sperando che qualcuno li prenda, succede che scelgano la seconda strada perché effettivamente così hanno più possibilità di vivere. Agghiacciante. Ho conosciuto qualche caso e a sentire le loro storie viene la pelle d'oca.