View Full Version : La vertenza di mia moglie (aggiornamento)
massimo78
24-03-2006, 09:42
Circa 2 anni fa mia moglie lavorava in un noto Discount della città (assunta con un contratto Cococo modificato in maniera illegale - così c'è stato detto dai sindacati - che prevedeva svariate condizioni).
La direttrice dopo aver scoperto che mia moglie aveva iniziato a frequentare un corso di webdesigner senza pensarci due volte le ha fatto una piazzata, e le ha dato un foglio di dimissioni obbligandola a firmare. Per una questione di fragilità, e di stupore, lì x lì mia moglie ha firmato, e ha quindi perso il lavoro.
E' passato un anno da quando ha iniziato la procedura di vertenza mediante la CGIL, alla lettera fornita dai sindacati, l'azienda non si è presentata all'incontro, e attualmente è nella fase in cui si deve raccimolare testimoni per poter fare il processo.
Ha contattato un tot di persone, che possono testimoniare di averla accompagnata al lavoro, di averla vista lavorare lì.
Ma sarebbe chiaramente meglio, avere testimoni che hanno lavorato all'interno della società.
Nel corso di quei 3 anni di lavoro, mia moglie ha lavorato in 2 negozi (in parte perchè queste benché appartengano allo stesso padrone vengono gestite in mini ditte di pochi dipendenti), e per spostarla da un punto vendita all'altro l'hanno licenziata, e riassunta da una ditta all'altra.
Per tanto, per ora ha solo testimoni di uno dei due punti vendita, quindi per uno è coperta.
Per l'altro non ce l'ha.
Giorni fa incontrando una ragazza che lavorava con lei (e che era presente quando le fecero firmare le dimissioni) le ha chiesto se avesse testimoniato per lei. Questa ragazza ha risposto che non voleva avere impicci, o guai, per tanto preferiva starne fuori.
La stessa sera mia moglia chiama un ragazzo che era in quel punto vendita in cui non ha testimoni. E gli ha detto che avrebbe testimoniato.
Oggi lo incontra per strada... parlano due secondi , e gli dice : "eh sai stavo parlando con XXXX mi ha detto che le hai chiesto di testimoniare anche a lei, mah sai ci stavo ripensando.. in effetti è una bella responsabilità non mi va di prendermi la briga e bla bla bla bla"
insomma, grazie a quella stronza, adesso non c'è manco questo... :mbe:
senza contare che chissà cosa gli avrà detto...
cmq... l'avvocato ha detto a mia moglie che se volesse potrebbe richiedere la presenza di XXXX in quanto avendo assistito alla scena in cui ha firmato le dimissioni, potrebbe essere chiamata a testimoniare come parte civile al processo. L'unico neo è che (non volendo essere coinvolta) potrebbe per ripicca testimoniare il falso.
:(
voi che fareste ?
Freeride
24-03-2006, 09:51
voi che fareste ?
C'è ancora Giletti a Piazza Grande? Potrebbe andare a piangere li! :D
nomeutente
24-03-2006, 09:54
insomma, grazie a quella stronza, adesso non c'è manco questo...
Non è "stronza": ha paura delle ritorsioni, dal momento che tutto il tuo discorso dimostra che lì dentro i lavoratori valgono meno di zero (e non solo lì).
L'avvocato ha detto bene: puoi costringere chiunque a venire al processo, ma non puoi costringerlo a dire la verità, o meglio puoi provare di tutto, ma se non hai nemmeno un testimone a favore diventa molto difficile.
L'unica cosa è cercare qualche lavoratore un po' più sindacalizzato, consapevole che una sconfitta di tua moglie sarebbe una sconfitta di tutti, oppure cercare come testimone qualcuno esterno (es lavoratori che non lavorano più lì, clienti ecc.)
Buona fortuna, comunque.
Hai sbagliato sezione, questo è certo.
Comunque avete tutta la mia solidarietà.
Purtroppo il popolo italiano è questo (riferito allo stupido menefreghismo e alla sudditanza dei colleghi, potrà capitare anche a loro), nel reparto commercio manca una coscienza sindacale e succedono queste cose.
Tanti non si rendono conto che senza sindacati saremmo tutti in queste condizioni.
Io li chiamerei a testimoniare, non so se avrebbero il coraggio di dire il falso davanti al giudice.
LittleLux
24-03-2006, 09:56
A parte le battute del cazzo su quelle che sono vere e proprie tragedie personali, che si possono leggere quì sul forum, io seguirei alla lettere il consiglio del vostro avvocato.;)
La direttrice dopo aver scoperto che mia moglie aveva iniziato a frequentare un corso di webdesigner senza pensarci due volte le ha fatto una piazzata, e le ha dato un foglio di dimissioni obbligandola a firmare.
:eek:
Freeride
24-03-2006, 09:59
:eek:
E non hai sentito di quello che è stato licenziato per un corso di danza jazz!
:sofico:
massimo78
24-03-2006, 10:00
Non è "stronza": ha paura delle ritorsioni, dal momento che tutto il tuo discorso dimostra che lì dentro i lavoratori valgono meno di zero (e non solo lì).
si ma se veramente vuole starne fuori a che pro andarne a parlare con quell'altro ragazzo ? come se avesse paura che vinca la causa visto che anche lei è stata buttata fuori e non ha fatto alcuna vertenza..
L'avvocato ha detto bene: puoi costringere chiunque a venire al processo, ma non puoi costringerlo a dire la verità, o meglio puoi provare di tutto, ma se non hai nemmeno un testimone a favore diventa molto difficile.
L'unica cosa è cercare qualche lavoratore un po' più sindacalizzato, consapevole che una sconfitta di tua moglie sarebbe una sconfitta di tutti, oppure cercare come testimone qualcuno esterno (es lavoratori che non lavorano più lì, clienti ecc.)
Buona fortuna, comunque.
grazie
PS: Effettivamente ho sbagliato sezione giuro che non volevo :cry: ero convitno di stare sotto Lavoro.. plz potete spostarlo ?
~ZeRO sTrEsS~
24-03-2006, 10:04
Circa 2 anni fa mia moglie lavorava in un noto Discount della città (assunta con un contratto Cococo modificato in maniera illegale - così c'è stato detto dai sindacati - che prevedeva svariate condizioni).
La direttrice dopo aver scoperto che mia moglie aveva iniziato a frequentare un corso di webdesigner senza pensarci due volte le ha fatto una piazzata, e le ha dato un foglio di dimissioni obbligandola a firmare. Per una questione di fragilità, e di stupore, lì x lì mia moglie ha firmato, e ha quindi perso il lavoro.
E' passato un anno da quando ha iniziato la procedura di vertenza mediante la CGIL, alla lettera fornita dai sindacati, l'azienda non si è presentata all'incontro, e attualmente è nella fase in cui si deve raccimolare testimoni per poter fare il processo.
Ha contattato un tot di persone, che possono testimoniare di averla accompagnata al lavoro, di averla vista lavorare lì.
Ma sarebbe chiaramente meglio, avere testimoni che hanno lavorato all'interno della società.
Nel corso di quei 3 anni di lavoro, mia moglie ha lavorato in 2 negozi (in parte perchè queste benché appartengano allo stesso padrone vengono gestite in mini ditte di pochi dipendenti), e per spostarla da un punto vendita all'altro l'hanno licenziata, e riassunta da una ditta all'altra.
Per tanto, per ora ha solo testimoni di uno dei due punti vendita, quindi per uno è coperta.
Per l'altro non ce l'ha.
Giorni fa incontrando una ragazza che lavorava con lei (e che era presente quando le fecero firmare le dimissioni) le ha chiesto se avesse testimoniato per lei. Questa ragazza ha risposto che non voleva avere impicci, o guai, per tanto preferiva starne fuori.
La stessa sera mia moglia chiama un ragazzo che era in quel punto vendita in cui non ha testimoni. E gli ha detto che avrebbe testimoniato.
Oggi lo incontra per strada... parlano due secondi , e gli dice : "eh sai stavo parlando con XXXX mi ha detto che le hai chiesto di testimoniare anche a lei, mah sai ci stavo ripensando.. in effetti è una bella responsabilità non mi va di prendermi la briga e bla bla bla bla"
insomma, grazie a quella stronza, adesso non c'è manco questo... :mbe:
senza contare che chissà cosa gli avrà detto...
cmq... l'avvocato ha detto a mia moglie che se volesse potrebbe richiedere la presenza di XXXX in quanto avendo assistito alla scena in cui ha firmato le dimissioni, potrebbe essere chiamata a testimoniare come parte civile al processo. L'unico neo è che (non volendo essere coinvolta) potrebbe per ripicca testimoniare il falso.
:(
voi che fareste ?
guarda cosa complicata... purtroppo e' la legge italiana... assurda ma lo e'... pensa che un avvocato non puo' per legge esercitare la sua professione dando assistenza gratuita...
massimo78
24-03-2006, 10:09
guarda cosa complicata... purtroppo e' la legge italiana... assurda ma lo e'... pensa che un avvocato non puo' per legge esercitare la sua professione dando assistenza gratuita...
che significa che avrebbe dovuto offrire dei soldi ai testimoni ? :D
che significa che avrebbe dovuto offrire dei soldi ai testimoni ? :D
No, penso che intendesse che un avvocato non può lavorare gratis anche se lo vuole.
Per quanto riguarda tutta la faccenda trovo in particolare allucinante le motivazioni derivate da quel corso!
Per quanto può valere hai, anzi, avete la mia solidarietà Massimo, vi auguro di riuscire se non altro ad ottenere giustizia!
Purtroppo la gente quando è chiamata ad impegnarsi per qualcosa che non li riguarda personalmente spesso è molto indecisa o si chiama fuori, non capendo che è una cosa che un giorno potrebbe tornare a loro vantaggio, avete provato a fare questi discorsi con quei testimoni? Immagino di sì, ma nel caso non fosse così, provateci.... :boh:
massimo78
24-03-2006, 10:45
Grazie Wolf...
conta che la tizia quando mia moglie le ha chiesto di testimoniare, le ha detto "mah si mi ricordo però boh, vorrei starne fuori, meglio così..."
e fine del discorso...
quando mia moglie oggi ha incontrato l'altro ragazzo questo subito come gli ha nominato la vertenza gli fa "ah si si ho parlato con XXXX ma guarda ti dico subito, non voglio dire bugie"
alche mia moglie rimane :mbe: e fa "ma quali bugie ? devi dire solo che il nostro contratto era cococo e invece il direttore ci obbligava a venire in determinati turni, decideva quante ore farci lavorare anche a noi part-time, ecc"
lui : "mmm no vabbè boh non mi mettere in mezzo ne ho parlato con XXXX e ha ragione meglio non immischiarsi"
:confused:
non capisco a dir la verità se quella XXXX sta daccordo con l'azienda (nonostante sia stata cacciata) e cerca di fare terra bruciata là dove può.
cmq fatto sta che senza un testimone di quel punto vendita, che dica "l'azienda nonostante il contratto faceva come gli pare" senza dubbio, è tosta vincere la causa.
Quello che ragionavo poco fa con mia moglie al telefono, è che comunque sia XXXX che questo ragazzo qui sono in fondo "brave" persone (inteso come persone bonaccione) quindi se uno (come qualcuno gia ha affermato) le chiamasse in causa come parte civile, dubito che di fronte alla corte (specie visto che a loro non cambierebbe niente) si impelagherebbero a dire il falso (sapendo cosa rischiano).
matrizoo
24-03-2006, 10:50
La direttrice dopo aver scoperto che mia moglie aveva iniziato a frequentare un corso di webdesigner senza pensarci due volte le ha fatto una piazzata, e le ha dato un foglio di dimissioni obbligandola a firmare.
una curiosità...
ma quali motivazioni ha tirato fuori per licenziarla?
cioè, non vedo proprio il nesso tra il corso e il licenziamento :confused:
massimo78
24-03-2006, 10:55
una curiosità...
ma quali motivazioni ha tirato fuori per licenziarla?
cioè, non vedo proprio il nesso tra il corso e il licenziamento :confused:
Il corso era della regione, e si sà che a fine corso ti trovano lavoro.
Mia moglie ingenuamente si è confidata con la direttrice di quel punto vendita che (mia moglie) credeva fosse un amica.
La direttrice andò su tutte le furie, sostenendo che "SE" si stava cercando un altro posto, avrebbe lasciato "per stracci" loro lì al lavoro, quindi non si poteva fidare di lei ecc ecc... insomma ha rosicato che stava tentando di trovarsi un altro lavoro.
le chiamasse in causa come parte civile, dubito che di fronte alla corte (specie visto che a loro non cambierebbe niente) si impelagherebbero a dire il falso (sapendo cosa rischiano).
due piccole ed inutili precisazioni a buon rendere
1) sono chiamati come testimoni.
essere parte civile in un giudizio è un'altra cosa.
2) non c'è nessuna corte.
...cmq queste sono brutte storie
twinpigs
24-03-2006, 11:14
Grazie Wolf...
conta che la tizia quando mia moglie le ha chiesto di testimoniare, le ha detto "mah si mi ricordo però boh, vorrei starne fuori, meglio così..."
e fine del discorso...
quando mia moglie oggi ha incontrato l'altro ragazzo questo subito come gli ha nominato la vertenza gli fa "ah si si ho parlato con XXXX ma guarda ti dico subito, non voglio dire bugie"
alche mia moglie rimane :mbe: e fa "ma quali bugie ? devi dire solo che il nostro contratto era cococo e invece il direttore ci obbligava a venire in determinati turni, decideva quante ore farci lavorare anche a noi part-time, ecc"
lui : "mmm no vabbè boh non mi mettere in mezzo ne ho parlato con XXXX e ha ragione meglio non immischiarsi"
:confused:
non capisco a dir la verità se quella XXXX sta daccordo con l'azienda (nonostante sia stata cacciata) e cerca di fare terra bruciata là dove può.
cmq fatto sta che senza un testimone di quel punto vendita, che dica "l'azienda nonostante il contratto faceva come gli pare" senza dubbio, è tosta vincere la causa.
Quello che ragionavo poco fa con mia moglie al telefono, è che comunque sia XXXX che questo ragazzo qui sono in fondo "brave" persone (inteso come persone bonaccione) quindi se uno (come qualcuno gia ha affermato) le chiamasse in causa come parte civile, dubito che di fronte alla corte (specie visto che a loro non cambierebbe niente) si impelagherebbero a dire il falso (sapendo cosa rischiano).
Una soluzione è che si fanno assistere TUTTI i colleghi co.pro di tua moglie dall'avvocato (e si dividono le spese, almeno gli anticipi a rendere di quelle processuali)
in questi casi il datore dovrà convertire i loro contratti in Indeterminato oppure risarcirli di migliaia di euro
e finanche anche loro hanno firmato le dimissioni in anticipo... se il datore li licenzia tutti con questo sporco gioco (o almeno coloro che hanno OSATO chiedere i loro diritto costituzionali)... il giudice "fiuterà" meglio il marcio e paradossalmente ci saranno + possibilità di vittoria perchè il giochetto da dubbio diventa lapalissiano
Grazie Wolf...
conta che la tizia quando mia moglie le ha chiesto di testimoniare, le ha detto "mah si mi ricordo però boh, vorrei starne fuori, meglio così..."
e fine del discorso...
quando mia moglie oggi ha incontrato l'altro ragazzo questo subito come gli ha nominato la vertenza gli fa "ah si si ho parlato con XXXX ma guarda ti dico subito, non voglio dire bugie"
alche mia moglie rimane :mbe: e fa "ma quali bugie ? devi dire solo che il nostro contratto era cococo e invece il direttore ci obbligava a venire in determinati turni, decideva quante ore farci lavorare anche a noi part-time, ecc"
lui : "mmm no vabbè boh non mi mettere in mezzo ne ho parlato con XXXX e ha ragione meglio non immischiarsi"
:confused:
non capisco a dir la verità se quella XXXX sta daccordo con l'azienda (nonostante sia stata cacciata) e cerca di fare terra bruciata là dove può.
cmq fatto sta che senza un testimone di quel punto vendita, che dica "l'azienda nonostante il contratto faceva come gli pare" senza dubbio, è tosta vincere la causa.
Quello che ragionavo poco fa con mia moglie al telefono, è che comunque sia XXXX che questo ragazzo qui sono in fondo "brave" persone (inteso come persone bonaccione) quindi se uno (come qualcuno gia ha affermato) le chiamasse in causa come parte civile, dubito che di fronte alla corte (specie visto che a loro non cambierebbe niente) si impelagherebbero a dire il falso (sapendo cosa rischiano).
Se sono brave persone forse dovreste far leva su questa cosa, nel senso di spiegargli che oggi è capitato a tua moglie ma domani potrebbe capitare a uno di loro, facendo leva sulle loro coscienze.
Fare così non è un approfittarne del fatto che loro siano brave persone, ma far sì che lo diventino ancora di più, ditegli anche questo, ditegli anche che se insistete con loro è proprio perchè li considerate brave persone e pensate che sia una giusta causa non solo per tua moglie, ma per un senso di giustizia comune dove ogni persona dovrebbe essere rispettata e non messa sotto i piedi da altre persone per il loro interesse.
A mio avviso questa è la vostra possibilità migliore, anche se chiamandole a testimoniare la loro onestà potrebbe prendere il sopravvento e in più avrebbero "la scusa" che "sono state costrette" a testimoniare, capisci?
Un'altra possibilità potrebbe essere il dirgli, dopo avergli fatto la sviolinata delle brave persone, che voi avete la possibilità comunque di avere la loro testimonianza in ogni caso, anche se preferireste ottenerla con la loro spontanea volontà, e vedere come reagiscono, se ad esempio incominciano a dire cose del tipo "io non ho visto niente", puoi immaginare la linea che terranno in una eventuale testimonianza, oppure in base ad altre risposte puoi valutare quale potrebbero essere altre loor eventuali linee.
Questa è una faccenda relativamente semplice da un parte (se testimoniassero), e complicata per quanto riguarda il loro conflitto tra l'essere onesti sino in fondo e il non trovarsi in quelli che loro considerano come eventuali casini....
AlexGatti
24-03-2006, 11:36
Una soluzione è che si fanno assistere TUTTI i colleghi co.pro di tua moglie dall'avvocato (e si dividono le spese, almeno gli anticipi a rendere di quelle processuali)
in questi casi il datore dovrà convertire i loro contratti in Indeterminato oppure risarcirli di migliaia di euro
e finanche anche loro hanno firmato le dimissioni in anticipo... se il datore li licenzia tutti con questo sporco gioco (o almeno coloro che hanno OSATO chiedere i loro diritto costituzionali)... il giudice "fiuterà" meglio il marcio e paradossalmente ci saranno + possibilità di vittoria perchè il giochetto da dubbio diventa lapalissiano
Eh, sarebbe bello, quelli però manco vogliono venire a testimoniare, te pensa se vogliono fare causa all'azienda.
Inoltre l'azienda non ha bisogno di licenziare i suddetti. Basta che il titolare/responsabile/direttore, li prenda a quattr'occhi uno per uno e gli dica a mezza bocca, sottovoce, che: "Se tu continui questo processo contro di noi, sei mesi dopo che la causa è finita, io ti licenzio."
Questi non hanno modo di provare che la conversazione si è tenuta, dunque se testimoniano sarà facile smontare una per una le loro testimonianze, inoltre se testimoniano si beccano anche una bella controdenuncia per calunnia.
Brutta brutta situazione.
zerothehero
24-03-2006, 11:52
Inanzitutto da utente per quanto possa servire ti do tutta la mia solidarietà... mi spiace molto :cry:
Da moderatore sposto la discussione in un luogo più appropriato, cioè la sezione di scuola e lavoro.
C'è ancora Giletti a Piazza Grande? Potrebbe andare a piangere li! :D
bella battuta
generals
24-03-2006, 12:28
ma non mi è chiara una cosa: tu vuoi dimostrare l'esistenza del rapporto di lavoro ma non hai detto che tua moglie ha cmq firmato un contratto? Come veniva retribuita? ha un assegno incassato, oppure solo in contanti? contributi ne ha versati? poi non mi è chiaro il fine, ottenere un risarcimento o la reintegra nel posto di lavoro(possibile solo per i tempo indet.), ma in base a quale motivazione? Facci sapere.ciao
alfaseti
24-03-2006, 17:29
Non vorrei essere lapidario ma....Ha firmato la lettera di dimissioni,DEVE dimostrare di essere stata costretta (cosa molto difficile se non è veramente evidente) i sinda@@@azzi faranno ben poco è nella loro natura da qualche anno a questa parte.
Scusa la franchezza ma ha già perso in partenza e ora sta perdendo tempo.
Ciao :muro:
Ps: i testimoni purtroppo in questo caso non faranno cambiare la situazione.
massimo78
24-03-2006, 20:01
ma non mi è chiara una cosa: tu vuoi dimostrare l'esistenza del rapporto di lavoro ma non hai detto che tua moglie ha cmq firmato un contratto? Come veniva retribuita? ha un assegno incassato, oppure solo in contanti? contributi ne ha versati? poi non mi è chiaro il fine, ottenere un risarcimento o la reintegra nel posto di lavoro(possibile solo per i tempo indet.), ma in base a quale motivazione? Facci sapere.ciao
Il discorso è questo, lei è andata lì per informarsi inizialmente su quanto fosse possibile fare.
Al sindacato le hanno mostrato in che modo era possibile chiedere risarcimenti.
I punti erano :
- il contratto che le hanno proposto che era fuori regola in quanto c'erano delle personalizzazioni che non si potevano fare.
- Non venivano usate le clausole del cococo ossia il fatto che è il dipendente a dover dare la propria disponibilità al datore di lavoro giornalmente, mentre lì avveniva l'opposto talvolta sotto minaccia del direttore, di mandarla "a spasso" se non si adattava ai vari orari che stabiliva lui (a volte) anche 2 ore prima che lei finisse il turno.
- Il direttore trattava (tutto il personale quindi non solo lei) femminile in modo discriminatorio, spostando talvolta l'orario di lavoro all'ultimo momento con battutine scherzose per imporre psicologicamente la sua superiorità.
- Le ferie maturate non le sono state pagate a fine rapporto.
- I straordinari (che venivano svolti obbligatoriamente ogni giorno almeno di 1 ora) venivano retribuiti 1 euro (non 1 euro in + proprio 1 euro).
e svariate altre cose che ora neppure mi sovvengono...
per concludere con il licenziamento forzato...
c'è una clausola nel contratto però (ce l'ha fatto notare il sindacato) che dice: nel momento del licenziamento, se lei dimostra che le è stata fatta firmare la richiesta di dimissioni, in un momento in cui non era psicologicamente "consapevole" di cio che faceva (in quel momento lei era rimasta malissimo per la piazzata e piangeva) può essere annullata.
insomma di roba da mettere sul fuoco ce n'è visto che ha lavorato per tre anni.
massimo78
24-03-2006, 20:02
Non vorrei essere lapidario ma....Ha firmato la lettera di dimissioni,DEVE dimostrare di essere stata costretta (cosa molto difficile se non è veramente evidente) i sinda@@@azzi faranno ben poco è nella loro natura da qualche anno a questa parte.
Scusa la franchezza ma ha già perso in partenza e ora sta perdendo tempo.
Ciao :muro:
Ps: i testimoni purtroppo in questo caso non faranno cambiare la situazione.
come ho spiegato poco fa la situaizone è stata particolare, e di modi per dimostrare il vero ce ne sarebbero, anche se ... non è quello il punto portante della vertenza (ce ne sono a bizzeffe..)
massimo78
24-03-2006, 20:04
due piccole ed inutili precisazioni a buon rendere
1) sono chiamati come testimoni.
essere parte civile in un giudizio è un'altra cosa.
2) non c'è nessuna corte.
...cmq queste sono brutte storie
sicuro ? :confused:
io sapevo che si può chiamare come parte civile la dove la persona in quanto unica ad aver assistito è costretta dalla legge a presentarsi e testimoniare (credo però ovviamente non ne sono sicuro in quanto non sono un avvocato).
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