Fratello Cadfael
14-03-2006, 23:37
Sono cliente Wind dagli inizi. Insomma da quando iniziarono a trattare la telefonia cellulare. E mi feci subito la scheda Wind con l'opzione per la convergenza col fisso.
Quando in seguito iniziai ad usare internet integrai con l'opzione "internet no-stop" per il v.56.
Poi, visto che usavo molto internet, feci il salto nell'ADSL. Sempre con loro (all'epoca il servizio ADSL era fornito soltanto come Infostrada all'interno dello stesso gruppo).
Chiesi se nel contratto per il nuovo servizio era tacita la disdetta dei servizi v.56: non era tacita e dovevo mandare un fax. Lo feci e mi arrivò un'altra bolletta dopo il fax. Pensai a un disguido o al fatto che non avessero aggiornato in tempo il database dei loro clienti. Pazienza. Dopo un paio di mesi altra bolletta, telefonata all'assistenza dove mi viene detto che la disdetta non era stata perfezionata perché mancava la fotocopia di un documento d'identità (e non potevano comunicarmelo?). Smadonno e mando quel che volevano (sto parlando del 2002, eh...) e penso che la cosa sia finita lì.
A dicembre 2005 mi arriva una richiesta da una società di recupero crediti che vanta, per conto di Wind, un credito di 600 e passa euri. Mi spiegano che in realtà il contratto non era stato disdetto e che hanno continuato a fatturarmi fino a metà 2003 quando mi è stato sospeso per morosità. Spiego le mie ragioni (disdetta comunicata con le modalità indicate dall'assistenza clienti, uso di un servizio superiore da parte della stessa azienda) e l'unica cosa che mi viene proposta è un'eventuale rateizzazione. Spiego pacatamente che se vogliono possono provare a portare la questione davanti al giudice con i tempi della giustizia civile italiana ma che fino ad allora non vedranno un cent (e dubito che vincerebbero comunque la causa), ma loro dicono che comunque non sono tenuti a trattare su nulla e che devo rivolgermi eventualmente alla Wind.
Che, d'altra parte, dice che ormai ha venduto il credito a questa società e che io devo solo accordarmi con loro per sanare la mia situazione.
Una volta realizzato che non mi spaventavo con lettere o telefonate dei recuperatori di credito il "lampo di genio": quello che in ambienti mafiosi verrebbe definito "vendetta trasversale": da un giorno all'altro mi hanno tolto il segnale ADSL senza preavviso. Per un contratto che veniva onorato regolarmente (R.I.D. bancario).
Insomma, dopo che per un paio d'anni a mia insaputa la stessa società ha tenuto in piedi due contratti allo stesso cliente, ben sapendo che uno dei due non fosse utilizzato (come se fossero due società distinte e io fossi due clienti distinti) a distanza di 4 anni si accorgono che la società è la stessa ed il cliente pure e, per ritorsione, mi bloccano l'accesso a un servizio usato e pagato regolarmente.
Visto che alle mie rimostranze l'unica cosa che mi è stata risposta è stata di saldare il mio debito con la società di recupero ho immediatamente inviato la disdetta (sia per fax che per raccomandata, per non sbagliare) comunicandogli che mi riservavo di chiedergli in seguito i danni per la sospensione del servizio. Ho bloccato anche il R.I.D. bancario (non prenderanno neanche questi pochi miseri euri) e appena finito il credito sulla scheda telefonica cambierò anche operatore per la telefonia cellulare. E con quest'operatore non vorrò più avere a che fare.
Meditate, gente, meditate...
Quando in seguito iniziai ad usare internet integrai con l'opzione "internet no-stop" per il v.56.
Poi, visto che usavo molto internet, feci il salto nell'ADSL. Sempre con loro (all'epoca il servizio ADSL era fornito soltanto come Infostrada all'interno dello stesso gruppo).
Chiesi se nel contratto per il nuovo servizio era tacita la disdetta dei servizi v.56: non era tacita e dovevo mandare un fax. Lo feci e mi arrivò un'altra bolletta dopo il fax. Pensai a un disguido o al fatto che non avessero aggiornato in tempo il database dei loro clienti. Pazienza. Dopo un paio di mesi altra bolletta, telefonata all'assistenza dove mi viene detto che la disdetta non era stata perfezionata perché mancava la fotocopia di un documento d'identità (e non potevano comunicarmelo?). Smadonno e mando quel che volevano (sto parlando del 2002, eh...) e penso che la cosa sia finita lì.
A dicembre 2005 mi arriva una richiesta da una società di recupero crediti che vanta, per conto di Wind, un credito di 600 e passa euri. Mi spiegano che in realtà il contratto non era stato disdetto e che hanno continuato a fatturarmi fino a metà 2003 quando mi è stato sospeso per morosità. Spiego le mie ragioni (disdetta comunicata con le modalità indicate dall'assistenza clienti, uso di un servizio superiore da parte della stessa azienda) e l'unica cosa che mi viene proposta è un'eventuale rateizzazione. Spiego pacatamente che se vogliono possono provare a portare la questione davanti al giudice con i tempi della giustizia civile italiana ma che fino ad allora non vedranno un cent (e dubito che vincerebbero comunque la causa), ma loro dicono che comunque non sono tenuti a trattare su nulla e che devo rivolgermi eventualmente alla Wind.
Che, d'altra parte, dice che ormai ha venduto il credito a questa società e che io devo solo accordarmi con loro per sanare la mia situazione.
Una volta realizzato che non mi spaventavo con lettere o telefonate dei recuperatori di credito il "lampo di genio": quello che in ambienti mafiosi verrebbe definito "vendetta trasversale": da un giorno all'altro mi hanno tolto il segnale ADSL senza preavviso. Per un contratto che veniva onorato regolarmente (R.I.D. bancario).
Insomma, dopo che per un paio d'anni a mia insaputa la stessa società ha tenuto in piedi due contratti allo stesso cliente, ben sapendo che uno dei due non fosse utilizzato (come se fossero due società distinte e io fossi due clienti distinti) a distanza di 4 anni si accorgono che la società è la stessa ed il cliente pure e, per ritorsione, mi bloccano l'accesso a un servizio usato e pagato regolarmente.
Visto che alle mie rimostranze l'unica cosa che mi è stata risposta è stata di saldare il mio debito con la società di recupero ho immediatamente inviato la disdetta (sia per fax che per raccomandata, per non sbagliare) comunicandogli che mi riservavo di chiedergli in seguito i danni per la sospensione del servizio. Ho bloccato anche il R.I.D. bancario (non prenderanno neanche questi pochi miseri euri) e appena finito il credito sulla scheda telefonica cambierò anche operatore per la telefonia cellulare. E con quest'operatore non vorrò più avere a che fare.
Meditate, gente, meditate...