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View Full Version : Ha 32 anni?....beh per il mercato del lavoro è vecchia!!!


lupotto
08-02-2006, 09:53
......così si sente spesso rispondere la mia ragazza quando và a fare un colloquio per segretaria, commessa o qualunque altra cosa (è stata anche una piccola imprenditrice per 4 anni ma poi le cose sono andate male); mi chiedo a questo punto: ma con tutte le nuove tipologie di contratto (progetto, collaborazione, tempo determinato, interinale e dio sà cos'altro) che permettono alle aziende di fare il bello e cattivo tempo con la vita di una persona, l'età può essere ancora un fattore così discriminante? :( :(
Ignoranza delle aziende e imprenditori? malafede? incapacità dello stato di fornire adeguate forme di incentivo alla riassunzione di chi perde il lavoro dopo una certa età, o che chiude un attività dopo anni?
Credo che sia un problema sociale anche questo da non sottovalutare, ma che sembra non sia al momento menzionato dagli schieramenti politici in lotta per le poltrone, nè tantomeno argomento di illustri sindacalisti, voi che ne pensate è davvero così? si è davvero troppo vecchi a 32 anni per trovare un lavoro? :muro: :muro:

torgianf
08-02-2006, 09:54
......così si sente spesso rispondere la mia ragazza quando và a fare un colloquio per segretaria, commessa o qualunque altra cosa (è stata anche una piccola imprenditrice per 4 anni ma poi le cose sono andate male); mi chiedo a questo punto: ma con tutte le nuove tipologie di contratto (progetto, collaborazione, tempo determinato, interinale e dio sà cos'altro) che permettono alle aziende di fare il bello e cattivo tempo con la vita di una persona, l'età può essere ancora un fattore così discriminante? :( :(
Ignoranza delle aziende e imprenditori? malafede? incapacità dello stato di fornire adeguate forme di incentivo alla riassunzione di chi perde il lavoro dopo una certa età, o che chiude un attività dopo anni?
Credo che sia un problema sociale anche questo da non sottovalutare, ma che sembra non sia al momento menzionato dagli schieramenti politici in lotta per le poltrone, nè tantomeno argomento di illustri sindacalisti, voi che ne pensate è davvero così? si è davvero troppo vecchi a 32 anni per trovare un lavoro? :muro: :muro:

mia moglie idem

lupotto
08-02-2006, 10:02
mia moglie idem

Già e non credo che in Italia siano le uniche persone a vivere tale dramma e con loro le persone ad esse legate, penso ai migliaia di padri di famiglia che magari si vedono sbattere fuori dalle aziende dopo 15 - 20 anni di lavoro, ora mi chiedo se è dura per una ragazza di 32 anni che non manca certo di esperienza, cosa può essere per un padre/ madre di famiglia di 40 - 50 anni?

Lucio Virzì
08-02-2006, 10:08
Già e non credo che in Italia siano le uniche persone a vivere tale dramma e con loro le persone ad esse legate, penso ai migliaia di padri di famiglia che magari si vedono sbattere fuori dalle aziende dopo 15 - 20 anni di lavoro, ora mi chiedo se è dura per una ragazza di 32 anni che non manca certo di esperienza, cosa può essere per un padre/ madre di famiglia di 40 - 50 anni?

Chiedilo a Wolf64 :(

LuVi

Harvester
08-02-2006, 10:09
dipende dalle conoscenze, dalle esperienze......
di persone che cambiano lavoro ne conosco molte....però hanno un alto livello di conoscenze.

lupotto
08-02-2006, 10:18
dipende dalle conoscenze, dalle esperienze......
di persone che cambiano lavoro ne conosco molte....però hanno un alto livello di conoscenze.

Concordo con te, io pure ho cambiato 3 aziende in 4 anni per mia scelta, però chi non ha, o non ha potuto permettersi formazione di alto livello che fà.....si butta dalla finestra?

Northern Antarctica
08-02-2006, 10:18
una ragazza di 32 anni per molte aziende è vista purtroppo come una che "viene assunta, poi si sposa a breve e se ne va subito in maternità" :(

Harvester
08-02-2006, 10:24
una ragazza di 32 anni per molte aziende è vista purtroppo come una che "viene assunta, poi si sposa a breve e se ne va subito in maternità" :(

purtroppo quoto in pieno. a tutte le ragazz che conosco chiedono se sono fidanzate, sposate e se intendono metter su famiglia.

se è per questo, lo hanno chiesto anche a me........

Harvester
08-02-2006, 10:26
Concordo con te, io pure ho cambiato 3 aziende in 4 anni per mia scelta, però chi non ha, o non ha potuto permettersi formazione di alto livello che fà.....si butta dalla finestra?

dura legge del mercato. ormai anche per un posto da usciere chiedono 110 e lode, master post laurea, laureato da poco ma con esperienza quinquennale......per poi assumenre per molto meno. alla fine contano molto le conoscenze acquisite

lupotto
08-02-2006, 10:28
una ragazza di 32 anni per molte aziende è vista purtroppo come una che "viene assunta, poi si sposa a breve e se ne va subito in maternità" :(


Potrei darti ragione, ma la maternità a tempi e modi ben definiti per legge, oltre al fatto che in larga misura è a carico dell'inps, e comunque una ragazza può avere un figlio anche a 20 anni, ho il caso concreto di una collega che è rimasta incinta a 23 anni, quindi tutto sommato come giustificazione da parte delle aziende è assai discutibile :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: E purtroppo dato che analoghi discorsi vengono fatti anche agli uomini, oltre che alle donne, la maternità non regge proprio come scusa!!!!! :O

oscuroviandante
08-02-2006, 10:29
Dipende molto dal settore in cui si opera.
In quello dove lavoro io (comunicazione pubblicitaria) le donne sono in stragrande maggioranza e una preclusione del genere sarebbe impensabile.
Personalmente ritengo che il dire "lei è troppo vecchia" nasconda altre motivazioni che l'interlocutore non vuole esporre....

sempreio
08-02-2006, 10:31
non è il problema 32 anni ne più ne meno, il problema è la maternità nessuno si può più permettere di pagare la maternità

Northern Antarctica
08-02-2006, 10:35
Potrei darti ragione, ma la maternità a tempi e modi ben definiti per legge, oltre al fatto che in larga misura è a carico dell'inps, e comunque una ragazza può avere un figlio anche a 20 anni, ho il caso concreto di una collega che è rimasta incinta a 23 anni, quindi tutto sommato come giustificazione da parte delle aziende è assai discutibile :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: E purtroppo dato che analoghi discorsi vengono fatti anche agli uomini, oltre che alle donne, la maternità non regge proprio come scusa!!!!! :O

Lo so che la maternità è a carico dell'Inps, ma per le aziende questo si traduce, nel migliore dei casi e soldi a parte, in un'assenza della persona per cinque mesi, se non di più (anche un anno e passa).

E' questa l'obiezione delle aziende: mi serve una persona che mi copra un certo ruolo con una certa continuità ed invece magari questa ragazza fra qualche mese se ne starà un anno a casa. Ed a me azienda il lavoro chi lo svolge?

E nel tutto c'entra anche l'età: si presume che una ragazza di 32 faccia un figlio più "rapidamente" di una di 20.

lupotto
08-02-2006, 10:40
non è il problema 32 anni ne più ne meno, il problema è la maternità nessuno si può più permettere di pagare la maternità

Infatti paga l'inps, mica l'azienda....questa anticipa e poi viene rimborsata, e comunque ripeto date le ampie e varie forme di contratto che non devono essere per forza a tempo indeterminato, come detto nel post di apertura (progetto, collaborazione, interiale a termine, che hanno molte meno tutele come appunto la maternità), la scusa maternità cade come una pera matura, mentre invece l'età viene viene addotta come motivazione sia a uomini che donne indistintamente dopo la soglia dei 30!!!!
Però il mio era un dicorso ampio volto a cercare di capire come soggetti quali stato aziende e sindacati, potrebbero fare per affrontare il problema degli over 30 che per una causa o l'altra devono rimettersi a cercare lavoro :rolleyes:

lupotto
08-02-2006, 10:48
Lo so che la maternità è a carico dell'Inps, ma per le aziende questo si traduce, nel migliore dei casi e soldi a parte, in un'assenza della persona per cinque mesi, se non di più (anche un anno e passa).

E' questa l'obiezione delle aziende: mi serve una persona che mi copra un certo ruolo con una certa continuità ed invece magari questa ragazza fra qualche mese se ne starà un anno a casa. Ed a me azienda il lavoro chi lo svolge?

E nel tutto c'entra anche l'età: si presume che una ragazza di 32 faccia un figlio più "rapidamente" di una di 20.

Vero quel che dici, ma è anche vero che non è matematico, da me 5 donne sopra i 30 e una sotto, l'unica che ha partorito è stata l'under 30;
Le aziende poi che spaccano i maroni ai lavoratori dicendo che devono essere responsabili socialmente ( guarda che manfrina per il rinnovo dei metalmeccanici hanno fatto le aziende), non devono permettersi di non esserlo nel momento in cui è chiesto loro appunto supportare le donne in maternità, visto che i loro figli saranno un giorno futuri lavoratori e acquirenti dei loro prodotti (semplifico parecchio lo sò), se questa politica diventa prassi le donne italiane che lavorano non avranno più figli, o li avranno a costo di enormi sacrifici, rischiamo con questa condotta di distruggere il paese nell'arco di un ventennio privandolo di nuove generazioni.

LightIntoDarkness
08-02-2006, 10:50
Va bene tutto ragazzi, ma in uno stato evoluto e davvero civile non è accettabile che una persona debba decidere se avere un lavoro o avere un figlio. Per me sarebbe una grossa sconfitta.

Harvester
08-02-2006, 10:54
la realtà è purtroppo questa. prova ne è una collega che non è presente assiduamente al lavoro da molto (gravidanza difficile, poi maternità e poi ancora gravidanza difficile......con conseguente aternità).
questo fa protendere per avere un uomo nelle stessa collocazione.

andreasperelli
08-02-2006, 11:02
Vero quel che dici, ma è anche vero che non è matematico, da me 5 donne sopra i 30 e una sotto, l'unica che ha partorito è stata l'under 30; ...


sì vabbè ma 30 anni SENZA figli la probabilità che ne faccia nei seguenti 2-3 anni è molto alta. 20 anni senza figli, primo o poi lì fara, ma entro i prossimi 13.... una prospettiva molto diversa.

E cmq non si può chiedere alle aziende di essere socialmente responsabili, deve essere lo stato a ridurre la perdita economica sostenuta dall'azienda in caso di maternità. Ricordatevi che siamo in una situazione di crisi ecomica e non c'è pressione sul mercato del lavoro, quindi se non prendo te ne trovo altre 10 come te ma con 10 anni di meno.

Situazione diversa se si hanno professionalità di un certo livello... ma il sistema lavorativo e formativo italiano di certo non ne facilitano la formazione. :rolleyes:

Fil9998
08-02-2006, 11:13
IMho un problema ENORME

è che non esiste il concetto nelle ditte di investire in formazione ed aggiornamento del personale...

si tende a voler 5 lauree perchè forse fra tre anni quella persona di cui uso 1/4 di una delle 5 lauree che ha in tasca potrebbe farmi comodo...


cazzo.... non mi si venga a dire che uno a 50 anni non può con un corso di formazione anche interno all'azienda essere riconvertito ad altra attività...

è solo che "nuovo è bello" si spende più volentieri denaro per cercare o far cercare persone nuove piuttosto che upgradare quelle che ci sono ...
la cosa è semplicemente idota se non scorretta poichè pone sulla testa del lavoiratore il riqualificarsi preventivamete e aspese sue per una specializzazione che eventualmente potrebbe forse tornargli utile...

dal punto di vista umano, professionale e anche economico è uno spreco pazzesco e un caos assoluto...

finisce che c'è il piglia piglia ad attaccarsi addosso certificatini e specializzazioni le più varie e disparate che fan solo "numero" ... ma che poi di sostanza poi sotto sotto non hanno nulla....

all'americana insomma... tre lauree ... 30 ditte cambiate ... 5 master e poi uno dei nostri che esce con un diploma e che ha lavorato bene per 15 anni nella stessa ditta o quasi svolgendo ogni mansione o quasi, ma nell'ombra di questi "paper professionals" se ne mangia 5 col cappuccino... problema è che lui non ha "i pezzi di carta" ... sa SOLO lavorare meglio (e in genere meno pagato) ...e magari senza infilare tre parole in inglese ogni due in italiano per "darsi un tono" da vero professionista....



Finiremo prima o poi di badare solo all'immagine ??? e di pretendere da altri quello che nopn sappiamo o vogliamo dare ???

lupotto
08-02-2006, 11:15
[LEFT]Va bene tutto ragazzi, ma in uno stato evoluto e davvero civile non è accettabile che una persona debba decidere se avere un lavoro o avere un figlio. Per me sarebbe una grossa sconfitta.


Condivido appieno!!!!!



sì vabbè ma 30 anni SENZA figli la probabilità che ne faccia nei seguenti 2-3 anni è molto alta. 20 anni senza figli, primo o poi lì fara, ma entro i prossimi 13.... una prospettiva molto diversa.

E cmq non si può chiedere alle aziende di essere socialmente responsabili, deve essere lo stato a ridurre la perdita economica sostenuta dall'azienda in caso di maternità. Ricordatevi che siamo in una situazione di crisi ecomica e non c'è pressione sul mercato del lavoro, quindi se non prendo te ne trovo altre 10 come te ma con 10 anni di meno.

Situazione diversa se si hanno professionalità di un certo livello... ma il sistema lavorativo e formativo italiano di certo non ne facilitano la formazione. :rolleyes:

Si può chiedere eccome!!! primo perchè lo stato se ne fa già carico: la maternità è pagata dall'inps, secondo: perchè il mercato è stato già così flessibilizzato, che oggi le aziende hanno talmente tanti tipi di contratto da fare ai neoassunti, che tutele come maternità malattia e via dicendo sono già state rese più illusioni che altro, ti porto un esempio pratico: fai un bel contratto a progetto e il lavoratore non avrà quanto segue:maternità, ferie pagate, malattia, tredicesima.
Quindi ancora insistere con scusa sulla maternità mi pare un pò assurda, poi parli di formazione di alto livello, non tutti possono permettersi studi costosi, molti lavoratori espulsi da ciclo produttivo ad una certa età come possono riqualificarsi se hanno già come problema principe i soldi per poter dare da mangiare ai figli?
Ripeto il post non era sulla maternità ma sulle difficolta oltre una certa età a ricollocarsi sul mercato del lavoro, poi se vogliamo parlare di maternità e implicazioni socio economiche ok ma lo spirito del post era un altro :read:

Harvester
08-02-2006, 11:33
[LEFT]
Si può chiedere eccome!!! primo perchè lo stato se ne fa già carico: la maternità è pagata dall'inps, secondo: perchè il mercato è stato già così flessibilizzato, che oggi le aziende hanno talmente tanti tipi di contratto da fare ai neoassunti, che tutele come maternità malattia e via dicendo sono già state rese più illusioni che altro, ti porto un esempio pratico: fai un bel contratto a progetto e il lavoratore non avrà quanto segue:maternità, ferie pagate, malattia, tredicesima.
Quindi ancora insistere con scusa sulla maternità mi pare un pò assurda, poi parli di formazione di alto livello, non tutti possono permettersi studi costosi, molti lavoratori espulsi da ciclo produttivo ad una certa età come possono riqualificarsi se hanno già come problema principe i soldi per poter dare da mangiare ai figli?
Ripeto il post non era sulla maternità ma sulle difficolta oltre una certa età a ricollocarsi sul mercato del lavoro, poi se vogliamo parlare di maternità e implicazioni socio economiche ok ma lo spirito del post era un altro :read:

c'entrano maternità e preparazione. che tu continui a dire no.....non so come fare. lavoro da tempo ed il problema ce l'ho sott'occhio tutti i giorni.
anche se fosse sterile e senza famiglia (per iperbole), le possibilità sono scarse senza una preparazione e uno skill (massì, in inglese) adeguato......perchè di persone più preparate ce ne saranno sempre 20 volte di più. e non sto parlando solo di master o certificazioni, ma di vere conoscenze......soprattutto autoconoscenze (come per me e molti altri.....) ovvero di know-how acquisito con il lavoro e l'esperienza. e senza questi (ricodando l'iperbole iniziale) a 32 non ti prende nessuno.......a meno che non serva altro (bella presenza, etc)

lupotto
08-02-2006, 12:15
c'entrano maternità e preparazione. che tu continui a dire no.....non so come fare. lavoro da tempo ed il problema ce l'ho sott'occhio tutti i giorni.
anche se fosse sterile e senza famiglia (per iperbole), le possibilità sono scarse senza una preparazione e uno skill (massì, in inglese) adeguato......perchè di persone più preparate ce ne saranno sempre 20 volte di più. e non sto parlando solo di master o certificazioni, ma di vere conoscenze......soprattutto autoconoscenze (come per me e molti altri.....) ovvero di know-how acquisito con il lavoro e l'esperienza. e senza questi (ricodando l'iperbole iniziale) a 32 non ti prende nessuno.......a meno che non serva altro (bella presenza, etc)


Lavoro anche io da anni in un settore molto competitivo che è quello dell'IT, sò benissimo che significa preparazione e formazione; spendo di tasca mia all'anno alcune migliaia di euro per tenermi aggiornato, oltre ad aver maturato sul campo una valida esperienza, tanto che lo sfizio di sfanculare qualche azienda in puro stile mercenario per andare in un'altra dove mi offrivano di più me lo sono tolto.
Però al di là delle tue ferree convinzioni, non hai ribatutto sul fatto che le aziende possono con un'ampia scelta di contratti ovviare alla maternità (contratti a progetto o interinali), possono fare se vogliono i famosi contratti di formazione e apprendistato per sopperire alla scarsa preparazione del neoassunto, da cui traggono immani vantaggi economici e con cui mi dirai in realtà mascherano assunzioni sottocosto (fino a quando non verrà approvato il libretto formativo) :muro: :muro:
Capisco che sei putente!!!!! e probabilmente le aziende fanno la fila per averti ( come consulente o dipendente....e non sei l'unico), però noto nel tuo discorso una certa indifferenza nei confronti di chi è più debole socialmente, perchè magari non ha avuto le tue stesse possibilità, o l'età per correre dietro l'autoformazione, ed è su come lo stato potrebbe o può tutelare queste persone che volevo discutere, traendo spunto dall'esperienza personale della mia compagna, che peraltro stà seguendo alcuni corsi di formazioni autofinanziati ( a costo di grandi sacrifici).

Harvester
08-02-2006, 12:30
Lavoro anche io da anni in un settore molto competitivo che è quello dell'IT, sò benissimo che significa preparazione e formazione; spendo di tasca mia all'anno alcune migliaia di euro per tenermi aggiornato, oltre ad aver maturato sul campo una valida esperienza, tanto che lo sfizio di sfanculare qualche azienda in puro stile mercenario per andare in un'altra dove mi offrivano di più me lo sono tolto.
Però al di là delle tue ferree convinzioni, non hai ribatutto sul fatto che le aziende possono con un'ampia scelta di contratti ovviare alla maternità (contratti a progetto o interinali), possono fare se vogliono i famosi contratti di formazione e apprendistato per sopperire alla scarsa preparazione del neoassunto, da cui traggono immani vantaggi economici e con cui mi dirai in realtà mascherano assunzioni sottocosto (fino a quando non verrà approvato il libretto formativo) :muro: :muro:
Capisco che sei putente!!!!! e probabilmente le aziende fanno la fila per averti ( come consulente o dipendente....e non sei l'unico), però noto nel tuo discorso una certa indifferenza nei confronti di chi è più debole socialmente, perchè magari non ha avuto le tue stesse possibilità, o l'età per correre dietro l'autoformazione, ed è su come lo stato potrebbe o può tutelare queste persone che volevo discutere, traendo spunto dall'esperienza personale della mia compagna, che peraltro stà seguendo alcuni corsi di formazioni autofinanziati ( a costo di grandi sacrifici).


non sono affatto putente. il punto è un altro (spero di essere chiaro):
visto che la stragrande maggioranza di aziende è medio-piccola e soprattutto privata, la mancanza di una persona di alto know-how (specialmente se duramente formata dalla stessa azienda) per un lungo periodo e all'improvviso (molte gravidanze ormai sono "difficili") è un grave colpo visto che si vive in condizioni di tempio strettissimi e scadenze incombenti. questo non è facilmente superabile con contratti a progetto o simili in quanto si perderebbe più tempo a spiegare i sistemi, i framework, le applicazioni, gli schemi di produzione....etc......anche con persone altamente qualificate.
non parliamo poi di aziende di consulenza.......questo discorso si amplifica di molto.

ti ripeto, non la devi vedere solo sotto un profilo di costi, ma di tutto il lavoro

andreasperelli
08-02-2006, 12:39
alle aziende si può chiedere solo di darsi una mossa, smettere d'investire sui rami morti (tessile?), crescere di dimensione, rinnovare il management, etc. Ma non puoi chiedergli di essere socialmente responsabile, per quello c'è lo Stato e le sue leggi.

Se stato e aziende faranno ciascuno il proprio dovere allora usciremo dalla crisi economica e ci sarà più lavoro per tutti, lavoro vero con contratti veri.

Diminuendo il tasso di disoccupazione, la ventitreene laureata alla bocconi non andrà a fare la segretaria e lascerà il posto alla tua ragazza.

Ti premetto che le situazioni che hai descritto le vivo anch'io da vicino.

[LEFT]
Si può chiedere eccome!!! primo perchè lo stato se ne fa già carico: la maternità è pagata dall'inps, secondo: perchè il mercato è stato già così flessibilizzato, che oggi le aziende hanno talmente tanti tipi di contratto da fare ai neoassunti, che tutele come maternità malattia e via dicendo sono già state rese più illusioni che altro, ti porto un esempio pratico: fai un bel contratto a progetto e il lavoratore non avrà quanto segue:maternità, ferie pagate, malattia, tredicesima.
Quindi ancora insistere con scusa sulla maternità mi pare un pò assurda, poi parli di formazione di alto livello, non tutti possono permettersi studi costosi, molti lavoratori espulsi da ciclo produttivo ad una certa età come possono riqualificarsi se hanno già come problema principe i soldi per poter dare da mangiare ai figli?
Ripeto il post non era sulla maternità ma sulle difficolta oltre una certa età a ricollocarsi sul mercato del lavoro, poi se vogliamo parlare di maternità e implicazioni socio economiche ok ma lo spirito del post era un altro :read:

Fil9998
08-02-2006, 12:55
[QUOTE=andreasperelli]
Diminuendo il tasso di disoccupazione, la ventitreene laureata alla bocconi non andrà a fare la segretaria e lascerà il posto alla tua ragazza.
[QUOTE]


e infatti...

lo stato gira la patata in mano alle aziende che lalasciano cadere a terra...
e il lavoratore occupato o disoccupato se la passa sempre peggio in 'sto scarica barile....

ma siccome un lavoratore (autonomo o dipendente) è pure elettore... magari non farsi prendere per il culo dalle persone che si vanno a votare aiuterebbe...

Qua si fa sempre il gioco di una parte dimenticandosi che se lo stomaco soffre, la testa non può star bene...

non può esserci in una collettività eccessivo divario di "sicurezza di vita" ... sennò crolla tutto.

o no ... ???

**millix**
08-02-2006, 13:03
Già e non credo che in Italia siano le uniche persone a vivere tale dramma e con loro le persone ad esse legate, penso ai migliaia di padri di famiglia che magari si vedono sbattere fuori dalle aziende dopo 15 - 20 anni di lavoro, ora mi chiedo se è dura per una ragazza di 32 anni che non manca certo di esperienza, cosa può essere per un padre/ madre di famiglia di 40 - 50 anni?

Un disastro ... ho un'amica, separata, di 40 anni, che non riesce a trovare lavoro, pur avendo un'esperienza alle spalle non indifferente, conoscendo le lingue molto bene ma il paradosso sembra essere proprio questo: troppo qualificata ... :doh: e devo dire che è una persona che si adatta a fare davvero di tutto ma ... non ce n'è ...

lupotto
08-02-2006, 13:35
alle aziende si può chiedere solo di darsi una mossa, smettere d'investire sui rami morti (tessile?), crescere di dimensione, rinnovare il management, etc. Ma non puoi chiedergli di essere socialmente responsabile, per quello c'è lo Stato e le sue leggi.

Se stato e aziende faranno ciascuno il proprio dovere allora usciremo dalla crisi economica e ci sarà più lavoro per tutti, lavoro vero con contratti veri.

Diminuendo il tasso di disoccupazione, la ventitreene laureata alla bocconi non andrà a fare la segretaria e lascerà il posto alla tua ragazza.

Ti premetto che le situazioni che hai descritto le vivo anch'io da vicino.

Quoto la prima parte circa il rinnovo delle aziende, ma non sono d'accordo sulla seconda inerente le responsabilità, poi parli di diminuzione del tasso di disoccupazione, ottimo......come con queste aziende che mettono paletti di tutti i tipi:eta, maternità, troppo formato, troppo poco formato, neolaureato con esperienza, neodiplomato esperienza pluriennale; insomma la politica delle aziende italiane tutto fà vedere fuorchè rinnovamento intraprendenza e voglia di investire su giovani o meno giovani che siano.
Infine non trovi un pò anomalo che una laureata alla bocconi ventitreene si metta a fare la segretaria, e magari il bamboccio del papy con la fabrichetta sia dirigente e magari non capisce una mazza?

non sono affatto putente. il punto è un altro (spero di essere chiaro):
visto che la stragrande maggioranza di aziende è medio-piccola e soprattutto privata, la mancanza di una persona di alto know-how (specialmente se duramente formata dalla stessa azienda) per un lungo periodo e all'improvviso (molte gravidanze ormai sono "difficili") è un grave colpo visto che si vive in condizioni di tempio strettissimi e scadenze incombenti. questo non è facilmente superabile con contratti a progetto o simili in quanto si perderebbe più tempo a spiegare i sistemi, i framework, le applicazioni, gli schemi di produzione....etc......anche con persone altamente qualificate.
non parliamo poi di aziende di consulenza.......questo discorso si amplifica di molto.

ti ripeto, non la devi vedere solo sotto un profilo di costi, ma di tutto il lavoro

Su questo non posso dissentire, ma tieni presente che il mio discorso era ambosessi e più terra terra: un giovane oltre una certa età o una persona espulsa dal ciclo produttivo come può inserirsi / reintegrarsi nel mondo del lavoro? Non possiamo liquidare tutto con un a semplice equazione costo/ricavo per le aziende, altrimenti così si condannano migliaia di persone alla povertà! e questo in uno stato che si definisce nel suo atto costitutivo una repubblica democratica fondata sul lavoro è impensabile!!!!
Tutti i soggetti sociali: stato imprese cittadini devono contribuire: stato con leggi atte a favorire la possibilità del reinserimento, le aziende non speculando ( ci credo poco se non poste sotto ferreo controllo ), cittadini accettando ormai come dato di fatto la fine del posto fisso a vita.
Fidati che la mia ragazza e molti altri come lei sarebbe disposta pure a lavorare gratis per imparare una nuova professione, e poi dopo aver imparato farsi anche mettere a progetto o a termine, non certo a tempo indeterminato.

Harvester
08-02-2006, 13:43
Su questo non posso dissentire, ma tieni presente che il mio discorso era ambosessi e più terra terra: un giovane oltre una certa età o una persona espulsa dal ciclo produttivo come può inserirsi / reintegrarsi nel mondo del lavoro? Non possiamo liquidare tutto con un a semplice equazione costo/ricavo per le aziende, altrimenti così si condannano migliaia di persone alla povertà! e questo in uno stato che si definisce nel suo atto costitutivo una repubblica democratica fondata sul lavoro è impensabile!!!!
Tutti i soggetti sociali: stato imprese cittadini devono contribuire: stato con leggi atte a favorire la possibilità del reinserimento, le aziende non speculando ( ci credo poco se non poste sotto ferreo controllo ), cittadini accettando ormai come dato di fatto la fine del posto fisso a vita.
Fidati che la mia ragazza e molti altri come lei sarebbe disposta pure a lavorare gratis per imparare una nuova professione, e poi dopo aver imparato farsi anche mettere a progetto o a termine, non certo a tempo indeterminato.

hai ragione, il problema c'è per entrambi......perchè il lavoro è poco. in queste condizioni le aziende possono (e lo fanno benissimo) far leva sulla "fame" per avere o persone di alto profilo (anche se non necessario) a costi bassi oppure di basso profilo a costo nullo. e la vedo sempre più difficile con l'andar del tempo

lupotto
08-02-2006, 13:44
e infatti...

lo stato gira la patata in mano alle aziende che lalasciano cadere a terra...
e il lavoratore occupato o disoccupato se la passa sempre peggio in 'sto scarica barile....

ma siccome un lavoratore (autonomo o dipendente) è pure elettore... magari non farsi prendere per il culo dalle persone che si vanno a votare aiuterebbe...

Qua si fa sempre il gioco di una parte dimenticandosi che se lo stomaco soffre, la testa non può star bene...

non può esserci in una collettività eccessivo divario di "sicurezza di vita" ... sennò crolla tutto.

o no ... ???



Io ho paura che ormai stià già crollando tutto :( :( :( :( :(
Comunque in mano abbiamo l'arma del voto anche se alle volte mi chiedo se davvero sia valida considerando l'attuale classe politica :rolleyes: :rolleyes:

andreasperelli
08-02-2006, 13:49
Quoto la prima parte circa il rinnovo delle aziende, ma non sono d'accordo sulla seconda inerente le responsabilità, poi parli di diminuzione del tasso di disoccupazione, ottimo......come con queste aziende che mettono paletti di tutti i tipi:eta, maternità, troppo formato, troppo poco formato, neolaureato con esperienza, neodiplomato esperienza pluriennale; insomma la politica delle aziende italiane tutto fà vedere fuorchè rinnovamento intraprendenza e voglia di investire su giovani o meno giovani che siano.
Infine non trovi un pò anomalo che una laureata alla bocconi ventitreene si metta a fare la segretaria, e magari il bamboccio del papy con la fabrichetta sia dirigente e magari non capisce una mazza?


sulla responsabilità delle aziende chiuderei la discussione..è una questione di alto livello sul ruolo dello stato che va oltre l'obiettivo del thread, diciamo che la vediamo in maniera diversa ;-)

I paletti le aziende li mettono perché possono permetterselo, perché hanno davanti un paese in crisi in cui la laureata alla bocconi è "costretta" a fare la segretaria allora disdegano la 30enne diplomata (è solo un esempio). Se l'economia andasse bene lo scenario sarebbe ben diverso...!

Il discorso del figlio coglione che fa il dirigente nella fabrichetta si ridurrà solo quando le nostre aziende la smetteranno di essere aziendine familiari e raggiungeranno dimensioni e sopratutto organizzazione da vere aziende europee.

lupotto
08-02-2006, 14:14
sulla responsabilità delle aziende chiuderei la discussione..è una questione di alto livello sul ruolo dello stato che va oltre l'obiettivo del thread, diciamo che la vediamo in maniera diversa ;-)

I paletti le aziende li mettono perché possono permetterselo, perché hanno davanti un paese in crisi in cui la laureata alla bocconi è "costretta" a fare la segretaria allora disdegano la 30enne diplomata (è solo un esempio). Se l'economia andasse bene lo scenario sarebbe ben diverso...!

Il discorso del figlio coglione che fa il dirigente nella fabrichetta si ridurrà solo quando le nostre aziende la smetteranno di essere aziendine familiari e raggiungeranno dimensioni e sopratutto organizzazione da vere aziende europee.

Si credo siano ormai chiare le rispettive tendenze politiche ;)
I paletti ero conscio anch'io che se li potevano permettere, peccato che stanno tutti nell'unico posto "dove non batte il sole" del cittadino; colpa è sicuramente in larga misura dello stato, ma quando un presidente del consiglio dice ad un cassaintegrato che è fortunato....beh.....di che ci meravigliamo?
Toglimi poi un dubbio, hai detto:"Però se l'economia andasse bene lo scenario sarebbe diverso", anche in questo intendi deresponsabilizzare le aziende? ma anche loro sono soggetti e non di poco conto dell'economia...o no? :mbe:
Quanto alle grandi aziende europee beh io ho lavorato un anno in Getronics.... ed è di pochi giorni fà la notizia che Getronics toglie baracca e burattini dall'Italia....eppure è una grossa azienda europea (non certo la fabbrichetta del papy) ....c'è qualche cosa che non torna in quello che dici :stordita:
Per farti capire il malcustume è presente in tutte le aziende a tutti i livelli piccole medie o grandi, l'esempio della fabbrichetta del papy era puramente caricaturale, tieni presente che la segretaria laureata stagista è presente tanto nella piccola quanto nella grande azienda purtroppo. :(

andreasperelli
08-02-2006, 14:58
...
Toglimi poi un dubbio, hai detto:"Però se l'economia andasse bene lo scenario sarebbe diverso", anche in questo intendi deresponsabilizzare le aziende? ma anche loro sono soggetti e non di poco conto dell'economia...o no? :mbe:
Quanto alle grandi aziende europee beh io ho lavorato un anno in Getronics.... ed è di pochi giorni fà la notizia che Getronics toglie baracca e burattini dall'Italia....eppure è una grossa azienda europea (non certo la fabbrichetta del papy) ....c'è qualche cosa che non torna in quello che dici :stordita:


no, no... non deresponsabilizzo nessuno. La crisi ecomica parte da aziende incapaci di rispondere alla nuove sfide... aziende che pensano di continuare a produrre maglioni, scarpe o o rubinetti. Aziende che pensano di continuare a vivere senza un vero mktg o con il mktg coperto dal figlio del fondatore laureato al MIT ma cmq gran coglione. Aziende che non hanno una vera classe dirigente, che non hanno capitali o voglia di crescere... etc. etc.

Getronics se ne va dall'italia perché il mercato IT italiano è quello che va peggio in tutta Europa. Perché l'innovazione IT è fatta da aziende che vogliono crescere.

La dimensione non è un fattore che garantisce la sopravvivenza, ma essere piccoli ed arretrati come le imprese italiane sicuramente non aiuta.


Per farti capire il malcustume è presente in tutte le aziende a tutti i livelli piccole medie o grandi, l'esempio della fabbrichetta del papy era puramente caricaturale, tieni presente che la segretaria laureata stagista è presente tanto nella piccola quanto nella grande azienda purtroppo. :(

ma certo, io infatti ho detto che si potrebbe ridurre il malcostume non eliminarlo!

lupotto
08-02-2006, 15:26
no, no... non deresponsabilizzo nessuno. La crisi ecomica parte da aziende incapaci di rispondere alla nuove sfide... aziende che pensano di continuare a produrre maglioni, scarpe o o rubinetti. Aziende che pensano di continuare a vivere senza un vero mktg o con il mktg coperto dal figlio del fondatore laureato al MIT ma cmq gran coglione. Aziende che non hanno una vera classe dirigente, che non hanno capitali o voglia di crescere... etc. etc.

Getronics se ne va dall'italia perché il mercato IT italiano è quello che va peggio in tutta Europa. Perché l'innovazione IT è fatta da aziende che vogliono crescere.

La dimensione non è un fattore che garantisce la sopravvivenza, ma essere piccoli ed arretrati come le imprese italiane sicuramente non aiuta.



ma certo, io infatti ho detto che si potrebbe ridurre il malcostume non eliminarlo!


Le aziende incapaci sono la quasi totalità purtroppo....quindi concordo con te, Getronics lo sò perchè va via dall'Italia, però da come dicevi sembrava che bastasse un'azienda europea e ben organizzata a sfondare in Italia :rolleyes:

~ZeRO sTrEsS~
08-02-2006, 15:55
io in 2 anni all'estero ho capito due cose,

1) non lavorare in italia a meno che lo stipendio non superi i 1500 euro netti per fare una vita dignitosa
2) non lavorero' mai piu' con gli italiani, fra il modo di lavorare degli italiani e degli stranieri ci sta un abisso...

Gemma
08-02-2006, 16:11
eccomi, 35 anni, 15 anni di esperienza di lavoro alle spalle: troppo vecchia.
Il problema maternità si pone solo per le donne SOTTO i 30 anni, oltre quella soglia hai il problema di avere già dei figli ("sa, i bambini si ammalano, poi lei deve stare a casa per prendersene cura" ti dicono in fase di colloquio) e che sei troppo vecchia per far godere la ditta di riduzioni fiscali.
In pratica gli costeresti troppo, e con la fame di lavoro che c'è oggi sanno che potrebbero avere una laureata di 27/28 anni come apprendista a metà prezzo.
Questa è la realtà.
A meno che tu abbia una specializzazione tale da mirare in un settore specifico.
La tua esperienza lavorativa a qualcuno fa paura, perchè sanno che non possono offrirti (in stipendio) quanto ad una 19enne che non ha mai visto un documento in vita sua, il fatto che tu non abbia una specializzazione ti lascia fuori da ambiti specifici.
Da Metis assumono, ho letto l'annuncio oggi: laureati e con meno di 30 anni. Punto
Lo stesso da Auchan: per lavorare al supermercato devi avere meno di 28 anni oppure meno di 30 e la laurea. Sono le nuove regole dell'apprendistato, sei apprendista fino a 30/32 anni.
Oltre sei solo un peso economico per la azienda.
Mi domando come dovrei fare a lavorare altri 30 anni... :cry:

sempreio
08-02-2006, 16:17
io in 2 anni all'estero ho capito due cose,

1) non lavorare in italia a meno che lo stipendio non superi i 1500 euro netti per fare una vita dignitosa
2) non lavorero' mai piu' con gli italiani, fra il modo di lavorare degli italiani e degli stranieri ci sta un abisso...


quoto! penso che tu intenda persone serie con cui lavorare, purtroppo in italia è difficile fare gruppo perchè tutti gli italiani appena possono ti danno una coltellata dietro la schiena, bisogna stare attenti a tutto e a tutti uno schifo totale eppoi vanno avanti i soliti lecca culo di m....!

sempreio
08-02-2006, 16:21
eccomi, 35 anni, 15 anni di esperienza di lavoro alle spalle: troppo vecchia.
Il problema maternità si pone solo per le donne SOTTO i 30 anni, oltre quella soglia hai il problema di avere già dei figli ("sa, i bambini si ammalano, poi lei deve stare a casa per prendersene cura" ti dicono in fase di colloquio) e che sei troppo vecchia per far godere la ditta di riduzioni fiscali.
In pratica gli costeresti troppo, e con la fame di lavoro che c'è oggi sanno che potrebbero avere una laureata di 27/28 anni come apprendista a metà prezzo.
Questa è la realtà.
A meno che tu abbia una specializzazione tale da mirare in un settore specifico.
La tua esperienza lavorativa a qualcuno fa paura, perchè sanno che non possono offrirti (in stipendio) quanto ad una 19enne che non ha mai visto un documento in vita sua, il fatto che tu non abbia una specializzazione ti lascia fuori da ambiti specifici.
Da Metis assumono, ho letto l'annuncio oggi: laureati e con meno di 30 anni. Punto
Lo stesso da Auchan: per lavorare al supermercato devi avere meno di 28 anni oppure meno di 30 e la laurea. Sono le nuove regole dell'apprendistato, sei apprendista fino a 30/32 anni.
Oltre sei solo un peso economico per la azienda.
Mi domando come dovrei fare a lavorare altri 30 anni... :cry:

guarda che non vanno sempre male le cose ;) il mondo cambia dall' oggi al domani, l' importante è prepararsi per i momenti buoni che verranno e verranno di certo ;)

andreasperelli
08-02-2006, 16:32
quoto! penso che tu intenda persone serie con cui lavorare, purtroppo in italia è difficile fare gruppo perchè tutti gli italiani appena possono ti danno una coltellata dietro la schiena, bisogna stare attenti a tutto e a tutti uno schifo totale eppoi vanno avanti i soliti lecca culo di m....!

una bella analisi scientifica ed obiettiva :rolleyes:
complimenti per la carrellata di luoghi comuni, divertenti ma decisamente inutili per cambiare le cose.

Gemma
08-02-2006, 17:00
guarda che non vanno sempre male le cose ;) il mondo cambia dall' oggi al domani, l' importante è prepararsi per i momenti buoni che verranno e verranno di certo ;)
che il mondo cambia dall'oggi al domani me ne sono accorta...
prima almeno riuscivo ad ottenere un colloquio ed essere messa alla prova. Ora mi scartano a priori.
Basta che leggi un po' sto 3d per capire che c'è poco da essere ottimisti...
o credi che potremo fare un passo indietro?

Enel
08-02-2006, 17:12
Le aziende (come i consumatori) massimizzano la loro utilità con ciò che hanno a disposizione: in questo caso i contratti di lavoro.
E' responsabilità dello Stato predisporre i migliori accorgimenti al fine di evitare ciò che sta succedendo oggi nel mondo del lavoro.
C'è troppa differenza tra contratti co.co.pro e quelli a tempo indeterminato per riuscire a far preferire alle aziende questi ultimi.
Ad esempio si potrebbe fare in modo che i lavoratori a tempo determinato o a progetto costino di più alle aziende rispetto a quelli ordinari, un maggior costo giustificato dalla maggior flessibilità di questi collaboratori ai bisogni dell'azienda....solo così a mio avviso la situazione cambierebbe. Ricordo inoltre che in un mondo del lavoro fatti di co.co.co alla lunga (ma anche alla breve) il sistema pensionistico ne risentirà moltissimo data l'esigua contribuzione verso l'INPS...
Io sinceramente credo che cambiare continuamente mansione oltre ad essere stressante contribuirà a creare lavoratori poco specializzati con basse competenze, in particolare quelle che si acquisiscono solo attraverso una lunga esperienza.

Piccolo Lord
08-02-2006, 17:21
A Londra l'eta' non esiste, se sei tagliato per quel lavoro lo prendi, l'eta' non conta (tranne ovviamente casi specifici in cui l'eta', l'aspetto ecc sono fondamentali).
C'e' gente che cambia tutto e riparte da zero anche a 40, 50 anni.
A 30 anni non cambia una mazza, per lavori normali, rispetto quando hai 20 anni, anzi...per il discorso esperienza. E in Finlandia e' lo stesso discorso (scarsita' di lavoro a parte).

majin mixxi
08-02-2006, 17:58
purtroppo quoto in pieno. a tutte le ragazz che conosco chiedono se sono fidanzate, sposate e se intendono metter su famiglia.

se è per questo, lo hanno chiesto anche a me........

azz ero convinto che tu fossi un maschio,scusami :flower:

lupotto
08-02-2006, 20:47
A Londra l'eta' non esiste, se sei tagliato per quel lavoro lo prendi, l'eta' non conta (tranne ovviamente casi specifici in cui l'eta', l'aspetto ecc sono fondamentali).
C'e' gente che cambia tutto e riparte da zero anche a 40, 50 anni.
A 30 anni non cambia una mazza, per lavori normali, rispetto quando hai 20 anni, anzi...per il discorso esperienza. E in Finlandia e' lo stesso discorso (scarsita' di lavoro a parte).


Parli di paesi in cui le aziende non sono malate come in Italia, in Finlandia ho un amica di 38 anni, e l'azienda presso cui lavora ha palestra e asilo nido all'interno della struttura stessa, questo per dare una dimensione della diversa attenzione riservata ai dipendenti , qui già per lavorare ( con contratti di schifo ) devi prostituirti!!!!!!!! :muro: :muro: :muro:
Ma comunque le mie idee le ho gà espresse e posso solo solidarizzare con Gemma che ha sintetizzato in un post quello che forse non sono riuscito a fare io: lo stato non fà nulla per le persone, oltre una certa età, per reinserirsi o inserirsi (magari prima non potevano) nel mondo del lavoro, ed anzi fà leggi sempre più volte alla liberalizzazione del mercato risorse umane, e le società ne approfittano in modo vergognoso!!!!!

~ZeRO sTrEsS~
08-02-2006, 21:09
quoto! penso che tu intenda persone serie con cui lavorare, purtroppo in italia è difficile fare gruppo perchè tutti gli italiani appena possono ti danno una coltellata dietro la schiena, bisogna stare attenti a tutto e a tutti uno schifo totale eppoi vanno avanti i soliti lecca culo di m....!

quoto in tutto...

nel lavoro prima di questo non lavoravo nel team italiano... ma non sai quante me ne hanno combinate!! e pure io dicevo e che cazz ho lavorato a destra e a sinistra sempre stato elogiato e apprezzato vengo qua e sti qua mi combinano sto casino... e ho pensato a tutto... e poi ho capito cosa era... in tutti gli altri lavori non avevo colleghi italiani :rolleyes:
sul fatto del leccaculo... mado non ti dico... lo fanno anche all'estero solo che lo prendono proprio li perche' aldila' del confine mica so scemi!

~ZeRO sTrEsS~
08-02-2006, 21:11
azz ero convinto che tu fossi un maschio,scusami :flower:

e' maschio... :asd:

e' nato un nuovo amore nel forum!!!

Piccolo Lord
08-02-2006, 22:51
Finlandia ho un amica di 38 anni

missä sun ystäväsi asuu? onko hän italialainen vai suomalainen? jos suomalainen, mistä päin suomesta ystäväsi on? mitä hän tekee työksensä? :sofico:

Non mi stupisco a proposito delle strutture di cui parli, alläinterno delläazienda..
In Finlandia cäe una cura moooolto particolare al "vivere bene il lavoro" che in Italia temo non esista neanche come concetto...

Harvester
09-02-2006, 07:15
azz ero convinto che tu fossi un maschio,scusami :flower:

era per dire......che se lo chiedono anche ai maschi vuol dire che il problema

famiglia = impossibilità di spostarsi

è molto sentito ;):D

Fumereo
09-02-2006, 10:45
Va bene tutto ragazzi, ma in uno stato evoluto e davvero civile non è accettabile che una persona debba decidere se avere un lavoro o avere un figlio. Per me sarebbe una grossa sconfitta.

Avere un figlio E' un lavoro.
Una donna che vive in casa e pensa alla famiglia (la cosiddetta casalinga) lavora un sacco.
Fare entrambe le cose(carriera e maternita') e' massacrante. Farle bene entrambe e' impossibile. E non c'e' legge dello stato o dei sindacati che cambiera' questa verita'. o no?

lupotto
09-02-2006, 10:52
Avere un figlio E' un lavoro.
Una donna che vive in casa e pensa alla famiglia (la cosiddetta casalinga) lavora un sacco.
Fare entrambe le cose(carriera e maternita') e' massacrante. Farle bene entrambe e' impossibile. E non c'e' legge dello stato o dei sindacati che cambiera' questa verita'. o no?


Assolutamente vero, ma stato e aziende possono per il bene del paese stesso renderlo più agevole!!!!
Per esempio lo stato potenziondo le strutture come asili nido ( invece fà tutto il contrario) e le aziende magari stipulando convenzioni con quelli privati, forse la mia è utopia, però...vedendo che in altri paesi queste sono assieme a tante altre realtà consolidate da anni, mi vien da pensare che fanno bene a considerarci il fanalino di coda dell'Europa!!!!!

LightIntoDarkness
09-02-2006, 11:07
Avere un figlio E' un lavoro.
Una donna che vive in casa e pensa alla famiglia (la cosiddetta casalinga) lavora un sacco.
Fare entrambe le cose(carriera e maternita') e' massacrante. Farle bene entrambe e' impossibile. E non c'e' legge dello stato o dei sindacati che cambiera' questa verita'. o no?Può essere.
Il punto è che è abbastaza impossibile mantenere una famiglia con un solo stipendio.
Quindi o va castrato l'istinto materno e paterno, oppure è giusto battersi per il diritto alla maternità, e per difendere la sua primaria valenza sociale?

Fumereo
09-02-2006, 11:09
e' vero...tuttavia con le leggi che ci sono oggi per una piccola azienda sostenere la maternita' di una dipendente e' una mazzata enorme.
E sinceramente...con il mercato globale, di fronte a nazioni che si possono permettere di far lavorare i propri cittadini 20 ore al giorno, non credo ci sara' piu' tanto spazio per i diritti sociali anche da noi. anche per i paesi "socialmente" piu' progrediti.

LightIntoDarkness
09-02-2006, 11:49
e' vero...tuttavia con le leggi che ci sono oggi per una piccola azienda sostenere la maternita' di una dipendente e' una mazzata enorme.
E sinceramente...con il mercato globale, di fronte a nazioni che si possono permettere di far lavorare i propri cittadini 20 ore al giorno, non credo ci sara' piu' tanto spazio per i diritti sociali anche da noi. anche per i paesi "socialmente" piu' progrediti.Beh, se queste è la prospettiva allora è il caso di fermare questa macchina fuori controllo che è il mercato globale con le leggi attuali.
Utopia? No, la chiamerei ragionevolezza, e in fondo anche voglia di non prenderla nel didietro per sostenere un meccanismo di ingiustizia.

Il problema è che di questo dovrebbe trattare la Politica.
Ma non succede.

~ZeRO sTrEsS~
09-02-2006, 12:18
io penso una cosa...
mettetevi nei panni dell'imprenditore, moralmente e'sbagliato, ma alla fine se serve una persona come segretaria e sai che sta persona non ristetta i tuoi standard tipo che sai che starai senza segretaria per 3 mesi o piu' o che non verra' perche' ci sono problemi con i figli, e' comprensibile.
dall'altra parte in italia si sta assistendo ad una svalutazione del lavoro, si tende a cambiare troppo, sempre in cerca del lavoro perfetto... questo per quanto riguarda tutte le posizioni con contratti a progetto, quindi gli imprenditori investono poco perche' credono che prima o poi si cambia lavoro.

gli imprenditori dal'altra parte non fanno niente affinche si migliori la situazioe ovviamente gli conviene, hanno sempre ricambio di gente e pagano una miseria anche se si svolge un lavoro con salari che normalmente sarebbero piu' alti

lupotto
09-02-2006, 13:45
io penso una cosa...
mettetevi nei panni dell'imprenditore, moralmente e'sbagliato, ma alla fine se serve una persona come segretaria e sai che sta persona non ristetta i tuoi standard tipo che sai che starai senza segretaria per 3 mesi o piu' o che non verra' perche' ci sono problemi con i figli, e' comprensibile.
dall'altra parte in italia si sta assistendo ad una svalutazione del lavoro, si tende a cambiare troppo, sempre in cerca del lavoro perfetto... questo per quanto riguarda tutte le posizioni con contratti a progetto, quindi gli imprenditori investono poco perche' credono che prima o poi si cambia lavoro.

gli imprenditori dal'altra parte non fanno niente affinche si migliori la situazioe ovviamente gli conviene, hanno sempre ricambio di gente e pagano una miseria anche se si svolge un lavoro con salari che normalmente sarebbero piu' alti

Si questa è la famosa miopia dell'imprenditoria italiana!!!!!!
Infatti in Italia la ricchezza prodotta è più o meno la stessa di qualche anno fà, peccato che si sia accentrata in mano a pochi....e molti strati della popolazione si siano impoveriti,la cosa bella è che alla fine stanno strozzando chi li fà vivere, visto che un mancato lavoratore o un lavoratore sottopagato avrà una propensione al consumo assai bassa!!!!!

Piccolo Lord
09-02-2006, 15:15
Si questa è la famosa miopia dell'imprenditoria italiana!!!!!!
Infatti in Italia la ricchezza prodotta è più o meno la stessa di qualche anno fà, peccato che si sia accentrata in mano a pochi....e molti strati della popolazione si siano impoveriti,la cosa bella è che alla fine stanno strozzando chi li fà vivere, visto che un mancato lavoratore o un lavoratore sottopagato avrà una propensione al consumo assai bassa!!!!!


hey non mi hai risposto! sono curioso :D

lupotto
09-02-2006, 15:29
hey non mi hai risposto! sono curioso :D


Il finlandese non lo parlo ne lo capisco....tu dirai e come comunichi?....in italiano!!!!!!!!! la mia amica ha vissuto per 6 anni a Genova e l'ha imparato!!!!!
Però per curiosità quersta sera le chiedo di tradurmi via mail quanto mi hai scritto :D :D :D

Piccolo Lord
09-02-2006, 17:19
Il finlandese non lo parlo ne lo capisco....tu dirai e come comunichi?....in italiano!!!!!!!!! la mia amica ha vissuto per 6 anni a Genova e l'ha imparato!!!!!
Però per curiosità quersta sera le chiedo di tradurmi via mail quanto mi hai scritto :D :D :D


sono soltanto parolacce bruttissime, tranquillo :sofico:
davvero fammi sapere di dov'e', sono curiosissimo. :)

D4rkAng3l
09-02-2006, 18:04
purtroppo quoto in pieno. a tutte le ragazz che conosco chiedono se sono fidanzate, sposate e se intendono metter su famiglia.

se è per questo, lo hanno chiesto anche a me........

mi sono immaginato te che partorivi...che brutta scenaaaa :O