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View Full Version : Aprire la partita IVA


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tazok
04-06-2008, 10:34
una domanda agli esperti :D

quest'anno ho effettuato alcune prestazioni occasionali con ritenuta d'acconto(20%). stimo a fine anno di avere generato almeno 4000 euro lordi.
inoltre ,fino a luglio,percepirò 690 lordi per un contratto co co pro(circa 4800 lordi entro fine luglio)tassati al 37%(tutto comprensivo presumo)

Le domande
1)devo effettuare la dichiarazione dei redditi a fine anno?
2)era più conveniente aprire la partita iva in queste condizioni?
3)nell'ipotesi che riprenda a lavorare, da ottobre,aggiungendo circa 4000 euro lordi a fine anno, la situazione cambia(dichiarazione dei redditi-p.iva)?

grazie :D

Kewell
05-06-2008, 12:09
1) Sì, ma la dichiarazione la farai il prossimo anno, non a fine anno :)
2) Dipende. Quasi sicuramente no.
3) Non ho ben capito cosa vuoi dire.

BlueKnight
12-06-2008, 18:31
Ciao, non mi è chiara un cosa.

Ma il regime dei "minimi" ha un limite massimo di 30000 euro. Ma si parla del fatturato totale o del guagagno lordo?

Perchè se fosse davvaro 30.000 euro di fatturato annuo... facciamo un'ipotesi: mettiamo che il guadagno sul fatturato sia pari al 20%, per cui di 30000 euro il gadagno lordo sarebbe pari a 6000 euro annui; di questi 2500 sarebbero da versare all'IMPS, e dei 3500 restasti il 20% sarebbero tassati.

E' davvero possibile che esista un tipo di partita IVA che permetta il guadagno di soli 2800 Euro annui?

Ciao.

[A+R]MaVro
12-06-2008, 21:01
Ciao, non mi è chiara un cosa.

Ma il regime dei "minimi" ha un limite massimo di 30000 euro. Ma si parla del fatturato totale o del guagagno lordo?

Perchè se fosse davvaro 30.000 euro di fatturato annuo... facciamo un'ipotesi: mettiamo che il guadagno sul fatturato sia pari al 20%, per cui di 30000 euro il gadagno lordo sarebbe pari a 6000 euro annui; di questi 2500 sarebbero da versare all'IMPS, e dei 3500 restasti il 20% sarebbero tassati.

E' davvero possibile che esista un tipo di partita IVA che permetta il guadagno di soli 2800 Euro annui?

Ciao.

Con un margine del 20% non vale nemmeno la pena iniziare l'attività se si fattura solo 30.000 €, i tuoi calcoli lo dimostrano perfettamente.

Quel regime serve a chi ha costi bassissimi e ricarichi altissimi a cui basta sviluppare poco fatturato (p.e. un artigiano o un lavoratore autonomo). Di certo non è un regime fatto per il commercio al dettaglio.

BlueKnight
13-06-2008, 00:40
Quindi avevo capito bene? Si parla di 30000 euro di fatturato normale, non di 30000 di guadagno lordo... bene... cioè... male...

Per caso esistono altri tipi di partita IVA "agevolate", o è consigliabile e necessario aprire una partita IVA "ordinaria"?

Ciao.

BlueKnight
14-06-2008, 10:37
Scusate se insisto ancora, ma ho appena preso dal sito dell'Agenzia delle Entrate:



"IL REGIME FISCALE AGEVOLATO PER I CONTRIBUENTI MINIMI E MARGINALI

A partire dal 1º gennaio 2008, è stato introdotto un nuovo regime fiscale agevolato per i contribuenti c.d. "minimi e marginali".

Rientrano in tale categoria, le persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni che, al contempo:

1. nell'anno solare precedente:
1. hanno conseguito ricavi ovvero hanno percepito compensi, ragguagliati ad anno, non superiori a 30.000 euro;
2. non hanno effettuato cessioni all'esportazione;
3. non hanno sostenuto spese per lavoratori dipendenti o collaboratori anche a progetto;
4. non hanno erogato utili di partecipazione ad associati che apportano solo lavoro;
2. nel triennio solare precedente non hanno effettuato acquisti di beni strumentali, anche mediante contratti di appalto e di locazione, pure finanziaria, per un ammontare complessivo superiore a 15.000 euro."



Ma quindi.. quei famosi 30.000 euro.. per rientrare nel regime fiscale agevolato.. non devo fatturare più di 30.000 euro o la cifra è da applicare ai ricavi lordi? (60000 euro di fatturato, ricavo del 15% quindi pari a 9000 euro annui.. sono dentro nei 30000 euro?)

Ciao


PS Scusate se ripeto la domanda, ma vorrei avere più conferme per esserne sicuro :D

Kewell
14-06-2008, 13:49
Fai confusione tra fatturato, ricavi e reddito.

Dal sito dell'Agenzia delle Entrate:

http://www1.agenziaentrate.it/documentazione/dizionario_htm/lettera_v.htm

VOLUME D'AFFARI
Ammontare complessivo delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi effettuate con riferimento a un anno solare, valido ai fini dell'Imposta sul valore aggiunto (Iva). Non concorrono a formare il volume di affari le cessioni di beni ammortizzabili.
Sono previste facilitazioni fiscali quando il volume d’affari non è superiore ad un certo ammontare (v. anche Fatturato).

http://www1.agenziaentrate.it/documentazione/dizionario_htm/lettera_r.htm#ricavi_compensi
RICAVI O COMPENSI
Corrispettivi per la cessione di beni o la prestazione di servizi, che caratterizzano rispettivamente l’attività d’impresa o di lavoro autonomo.

REDDITO
Insieme delle entrate conseguite da un soggetto in un determinato periodo di tempo - in genere coincidente con l’anno solare – a seguito dell’esercizio di un’attività, del godimento di un bene o dell’effettuazione di una operazione.

Quindi i ricavi non coincidono con il fatturato e soprattutto non coincidono con "l'utile" che tu nel post precedente hai chiamato "ricavo".
Cito dal tuo "60000 euro di fatturato, ricavo del 15% quindi pari a 9000 euro annui".

Il regime dei minimi fa riferimento ai ricavi. Quindi se tu hai ricavi maggiori di 30.000 nel corso dell'anno non rientri nel regime.
Un caso particolare è il primo anno di attività: il primo anno di attività, al momento di prendere la P.IVA, tu potresti anche "inquadrarti" nel regime dei minimi . Solo a fine anno dovrai "tirare le somme":
1° caso) Ricavi inferiori a 30.000: in questo caso puoi restare nel regime dei minimi anche l'anno successivo;
2° caso) Ricavi compresi tra 30.000 e 45.000: in questo caso il regime dei minimi varrà solo per il primo anno, mentre nei successivi dovrai adottare il regime ordinario. Successivamente se nell'anno X avrai ricavi inferiori a 30.000, nell'anno X+1 potrai rientrare nel regime dei minimi. L'anno X verrai tassato ordinariamente, mentre nell'anno X+1 avrai di nuovo la tassazione ordinaria.
3° caso) superi i 45.000 euro. Esci immediatamente dal regime dei minimi. Ipotesi da evitare assolutamente perché ci sarebbero diverse ricadute contabili/fiscali.

Ho un po' semplificato, ma le cose grossomodo stanno così.

lupin87
14-06-2008, 13:54
scusate raga,vorrei chiedervi un informazione che forse non c' entra niente con l 'argomento del thread...come funziona il carico e scarico dell' iva?

BlueKnight
14-06-2008, 17:03
OK... TI RINGRAZIO!

Perchè stando a quanto detto da MaVro, pensavo che per il regime dei minimi prevedesse un tetto massimo di 30000 euro di fatturato.

Quindi stando a quanto hai detto.. sempre parlando dell'esempio sopra riportato, il mio ricavo sarebbe di 9000 euro annui, a cui dovrei solamente togliere i 3000 euro di contributi INPS e ai 6000 euro restanti la tassazione fissa al 20% prevista dal regime dei minimi, per un utile totale di 4800 euro.

Mi sono espesso correttamente? Ma quella tassazione al 20%, a cosa corrisponderebbe realmente, quale sarebbe il suo nome esatto?

Ultima domanda importante... stando a quanto dichiarato, sempre parlando di regime dei minimi, i ricavi sono tassati fissi al 20%. Ma come fa lo stato e il fisco a sapere esattamente a quanto corrispondono i miei ricavi? Non avendo i libri contabili, visualizzano i ricavi in base a quanto dichiarerò io nel bilancio di fine anno in quello che una volta era chiamato 740 e ora modello unico?

Grazie ancora per la pazienza.

Fai confusione tra fatturato, ricavi e reddito.

Dal sito dell'Agenzia delle Entrate:

http://www1.agenziaentrate.it/documentazione/dizionario_htm/lettera_v.htm


http://www1.agenziaentrate.it/documentazione/dizionario_htm/lettera_r.htm#ricavi_compensi




Quindi i ricavi non coincidono con il fatturato e soprattutto non coincidono con "l'utile" che tu nel post precedente hai chiamato "ricavo".
Cito dal tuo "60000 euro di fatturato, ricavo del 15% quindi pari a 9000 euro annui".

Il regime dei minimi fa riferimento ai ricavi. Quindi se tu hai ricavi maggiori di 30.000 nel corso dell'anno non rientri nel regime.
Un caso particolare è il primo anno di attività: il primo anno di attività, al momento di prendere la P.IVA, tu potresti anche "inquadrarti" nel regime dei minimi . Solo a fine anno dovrai "tirare le somme":
1° caso) Ricavi inferiori a 30.000: in questo caso puoi restare nel regime dei minimi anche l'anno successivo;
2° caso) Ricavi compresi tra 30.000 e 45.000: in questo caso il regime dei minimi varrà solo per il primo anno, mentre nei successivi dovrai adottare il regime ordinario. Successivamente se nell'anno X avrai ricavi inferiori a 30.000, nell'anno X+1 potrai rientrare nel regime dei minimi. L'anno X verrai tassato ordinariamente, mentre nell'anno X+1 avrai di nuovo la tassazione ordinaria.
3° caso) superi i 45.000 euro. Esci immediatamente dal regime dei minimi. Ipotesi da evitare assolutamente perché ci sarebbero diverse ricadute contabili/fiscali.

Ho un po' semplificato, ma le cose grossomodo stanno così.

Kewell
14-06-2008, 21:08
Quindi stando a quanto hai detto.. sempre parlando dell'esempio sopra riportato, il mio ricavo sarebbe di 9000 euro annui, a cui dovrei solamente togliere i 3000 euro di contributi INPS e ai 6000 euro restanti la tassazione fissa al 20% prevista dal regime dei minimi, per un utile totale di 4800 euro.

Ti deve essere sfuggito questo passaggio :)

Quindi i ricavi non coincidono con il fatturato e soprattutto non coincidono con "l'utile" che tu nel post precedente hai chiamato "ricavo".

Nel tuo caso i ricavi sarebbero 60.000 euro (semplifico perché non sempre fatturato=ricavi). Il reddito sarebbero 9.000.
Per vedere se rientri nel regime dei minimi devi fare riferimento ai ricavi, e non al reddito. Quindi non rientreresti nel regime.

Mi sono espesso correttamente? Ma quella tassazione al 20%, a cosa corrisponderebbe realmente, quale sarebbe il suo nome esatto?

E' una tassazione forfettaria (si applica un'aliquota "sostitutiva")

Ultima domanda importante... stando a quanto dichiarato, sempre parlando di regime dei minimi, i ricavi sono tassati fissi al 20%. Ma come fa lo stato e il fisco a sapere esattamente a quanto corrispondono i miei ricavi? Non avendo i libri contabili, visualizzano i ricavi in base a quanto dichiarerò io nel bilancio di fine anno in quello che una volta era chiamato 740 e ora modello unico?

Grazie ancora per la pazienza.

Al 20% è tassato il tuo reddito imponibile, non i tuoi ricavi.
Anche se non sei tenuto ala registrazione delle fatture su dei libri contabili, non sei esonerato dall'emissione delle fatture e dalla conservazione delle stesse (oltre che delle fatture di acquisto).

BlueKnight
15-06-2008, 01:49
Ok ti ringrazio.. e chiedo scusa anche a MaVro per aver frainteso le sue parole. Quindi questo regime è praticamente una cavolata.. perchè poche persone che vogliono aprire un'attività sopravviverebbero con un fatturato o dei ricavi inferiori ai 30.000 Euro.

Quindi esistono solo la partita IVA con regime dei minimi e partita ordinaria, nessun'altra tipologia particolarmente "vantaggiosa"? Però ho sentito parlare di partite IVA ordinarie con tassazione sempre forfettaria... è possibile od ho capito male io? Sempre riferito al mio esempio dei 60.000 euro annui, converrebbe avere una tassazione forfettaria?

La partita IVA "semplificata" è una scelta ancora disponibile, o come detto poco sopra, rimangono solo la ordinaria, "regime dei minimi", e "Inizio nuova attività"?

Ciao.


PS Come funziona quella faccenda del non pagare l'IRAP del 4%? Riesce a non fartela pagare il commercialista oppure bisogna fare qualcosa in sede di apertura della partita IVA?

BlueKnight
15-06-2008, 11:36
Proviamo a fare un ultimo calcolo approssimativo ed esplicativo per vedere se ho chiara la situazione.

Apro un'attività online.

Fatturo 6000 euro al mese, per un totale di 72000 euro annui.Di questi 72000 euro, il 20% d'IVA è pari a 14400 Euro. Dal fornitore al cliente io applico un tasso del 20% per guadagnare. Per cui il mio reddito imponibile annuo è pari a 14400 Euro anch'esso. Al fornitore quindi avrò dato (72000 - 14400) 57600 Euro per acquistare il materiale da vendere. Di questi 57600 Euro, 11520 sono l'IVA.

Tornando a noi, i contributi INPS pari a circa il 20% (20,09% http://www.inps.it/home/default.asp?sID=%3B0%3B4725%3B4729%3B&lastMenu=4729&iMenu=1&iNodo=4729) porterebbero il mio reddito imponibile da 14400 Euro a 11520 Euro.
A questi 11520 Euro devo sottrarre il 23% di tassazione IRPEF (dove trovo i valori, corrispondono a quelli dei lavoratori dipendenti o sono differenti?) portando il mio reddito a 8855 Euro.

Non ho ancora tenuto conto però che trimestralmente dovrei versare l'IVA, quindi tornando ai calcoli di prima, sarebbero 14400 Euro - 11520 = 2880 Euro annui d'IVA.

Il mio reddito si assottiglia quindi nuovamente, passando da 8855 Euro a 5975 Euro ( -2880 euro).

Con questi 5975 Euro devo mangiare, pagare la benzina, pagare il commercialista e gestire la mia attività... con praticamente 483 Euro mensili..

TUTTO CORRETTO?

Quindi la categoria del commerciante è destinata a sparire?



Ciao e grazie per la pazienza..

Kewell
15-06-2008, 18:08
Ok ti ringrazio.. e chiedo scusa anche a MaVro per aver frainteso le sue parole.

Ma figurati :p

Quindi questo regime è praticamente una cavolata.. perchè poche persone che vogliono aprire un'attività sopravviverebbero con un fatturato o dei ricavi inferiori ai 30.000 Euro.

Quando è stato introdotto il regime dei minimi è stato calcolato che sulla carta ci sarebbero rientrati 900.000 P.IVA sui 5.000.000 di quelle aperte ;)
Semplicemente non è adatta a chi vuol fare "commercio" (ed ha altri profili problematici, infatti è stata criticata da molti). Alla fine circa 200/300.000 persone dovrebbero aver adottato queste regime.

Quindi esistono solo la partita IVA con regime dei minimi e partita ordinaria, nessun'altra tipologia particolarmente "vantaggiosa"? Però ho sentito parlare di partite IVA ordinarie con tassazione sempre forfettaria... è possibile od ho capito male io? Sempre riferito al mio esempio dei 60.000 euro annui, converrebbe avere una tassazione forfettaria?

C'è il regime delle "nuove iniziative produttive" valevole solo per i primi tre anni di attività e purché la stessa non sia già stata esercitata in precedenza anche sotto forma di lavoro dipendente. La tassazione è forfettaria al 10%, l'IRAP è ancora (in teoria) dovuta (ma si veda quanto sotto). Il limite è di 30.987 euro per i professionisti (compensi) e di poco più di 61.974 di ricavi per le imprese (es. commercianti)

La partita IVA "semplificata" è una scelta ancora disponibile, o come detto poco sopra, rimangono solo la ordinaria, "regime dei minimi", e "Inizio nuova attività"?

Al momento sono previsti solo questi due regimi.

PS Come funziona quella faccenda del non pagare l'IRAP del 4%? Riesce a non fartela pagare il commercialista oppure bisogna fare qualcosa in sede di apertura della partita IVA?

Per l'Agenzia delle Entrate l'IRAP al 4,25 (dal 2008 al 3,9%) era dovuta da tutti i titolari di partita IVA (l'aliquota può variare su base regionale e a seconda dei settori). Senza andare sul tecnico, la giurisprudenza della Cassazione è intervenuta per precisare che i "piccoli professionisti" non devono pagare l'IRAP. Le imprese, invece, devono pagarla sempre (a parte il recente regime dei minimi, che è esentato). Un commerciante, quindi, deve pagarla sempre.
Tuttavia si sta sviluppando un contenzioso anche sulle "piccole imprese" e potrebbe darsi che alla fine venga riconosciuto che anche questi non devono pagarla. Proprio in settimana l'Agenzia delle Entrate ha diramato una circolare che prende atto dello sviluppo della giurisprudenza.


Proviamo a fare un ultimo calcolo approssimativo ed esplicativo per vedere se ho chiara la situazione.

Apro un'attività online.

Fatturo 6000 euro al mese, per un totale di 72000 euro annui.Di questi 72000 euro, il 20% d'IVA è pari a 14400 Euro. Dal fornitore al cliente io applico un tasso del 20% per guadagnare. Per cui il mio reddito imponibile annuo è pari a 14400 Euro anch'esso. Al fornitore quindi avrò dato (72000 - 14400) 57600 Euro per acquistare il materiale da vendere. Di questi 57600 Euro, 11520 sono l'IVA.

Fai un po' di confusione con imponibile. E' più semplice ragionare in termini di imponibile.

Se fatturi 72.000 euro (+IVA) ed il tuo ricarico è del 20%, significa che tu hai acquistato la merce a 60.000 (+IVA). Infatti 60.000*1,2 =72.000.

Il tuo utile è di 12.000 euro.

Per quanto riguarda l'IVA: l'IVA sul tuo fatturato è di Euro 14.400 (il 20% di 72.000) e l'IVA sugli acquisti è di 12.000 (il 20% di 60.000). Sei a debito di 2.400 euro di IVA, ma questo per te non rappresenta un costo.
Sei hai incassato tutte le tue fatture hai già riscosso l'IVA dai tuoi clienti. Allo stesso modo se hai già pagato l'IVA al tu fornitore tu hai "già versato" l'IVA al tuo fornitore (sarà lui debitore dell'IVA nei confronti dell'Erario).
Il discorso, ovviamente, si complica leggermente se tu non hai incassato tutte le fatture oppure se hai ricevuto una fattura dal tuo fornitore, ma non l'hai già pagato. Per l'IVA, infatti, "conta" l'emissione del documento (emissione che deve rispettare determinate regole). Quindi tu potresti, ad esempio, essere a debito di IVA senza aver mai incassato un duino, oppure potresti essere a credito di IVA pur non pagando il tuo fornitore :fagiano:
Spero di non aver messo troppa carme al fuoco :D

Tornando a noi, i contributi INPS pari a circa il 20% (20,09% http://www.inps.it/home/default.asp?sID=%3B0%3B4725%3B4729%3B&lastMenu=4729&iMenu=1&iNodo=4729) porterebbero il mio reddito imponibile da 14400 Euro a 11520 Euro.
A questi 11520 Euro devo sottrarre il 23% di tassazione IRPEF (dove trovo i valori, corrispondono a quelli dei lavoratori dipendenti o sono differenti?) portando il mio reddito a 8855 Euro.

Se vai sul sito dell'Agenzia delle Entrate trovi varie guide all'IRPEF ;)
La "scaglione" IRPEF più basso (nel tuo esempio il tuo) è del 23%.
L'INPS, invece, dal momento che apri la P.IVA come "commerciante" deve essere pagata necessariamente a prescindere dal tuo reddito (anche se fossi in perdita...). Il minimo è di circa 3.000 euro per redditi fino a circa 13.000 euro. Sul sito INPS trovi maggiori info.

Non ho ancora tenuto conto però che trimestralmente dovrei versare l'IVA, quindi tornando ai calcoli di prima, sarebbero 14400 Euro - 11520 = 2880 Euro annui d'IVA.

Il mio reddito si assottiglia quindi nuovamente, passando da 8855 Euro a 5975 Euro ( -2880 euro).

Come detto sopra l'IVA non è un costo (almeno come regola generale).

Con questi 5975 Euro devo mangiare, pagare la benzina, pagare il commercialista e gestire la mia attività... con praticamente 483 Euro mensili..

Già :fagiano:

BlueKnight
15-06-2008, 19:25
Ma figurati :p


Fai un po' di confusione con imponibile. E' più semplice ragionare in termini di imponibile.

Se fatturi 72.000 euro (+IVA) ed il tuo ricarico è del 20%, significa che tu hai acquistato la merce a 60.000 (+IVA). Infatti 60.000*1,2 =72.000.

Il tuo utile è di 12.000 euro.

Per quanto riguarda l'IVA: l'IVA sul tuo fatturato è di Euro 14.400 (il 20% di 72.000) e l'IVA sugli acquisti è di 12.000 (il 20% di 60.000). Sei a debito di 2.400 euro di IVA, ma questo per te non rappresenta un costo.



Ah, forse ora ho capito... praticamente quando io compro qualcosa da un fornitore, pago Euro in più che "andranno" allo Stato.. aumentando poi il prezzo io gudagnerei dei soldi anche su quel 20% con cui ho incrementato i prezzi.. per cui per tornare a pari con lo stato devo ridare "quella piccola parte guadagnata"

Per tornare al tuo esempio.. io do 12000 euro al fornitore, poi vendendo il prodotto ne riprendo 14400 dal cliente. I 2400 euro non me l'intasco io, ma gli "rivuole lo stato", per cui devo ripagarglieli con il versamento dell'IVA una volta ogni 3 mesi.. praticamente è come se pagassi direttamente i 14400 euro allo stato, che corrispondono al 20% del mio fatturato.

Come dici tu non sono una spesa... però ovviamente ci smeno io perchè do allo stato il 20% del mio fatturato.


Un'altra cosa... perchè quando si va da alcuni negozianti o alcuni rivenditori, magari che si sonoscono, ti dicono.. "dai, non ti faccio lo scontrino o la fattura così non pago l'IVA" e abbassano il prezzo finale del 20% ?

Così facendo a fine anno non risulterebbero in credito verso lo Stato? La cosa sarebbe plausibile? Come si fa a essere in credito con l'Erario, e se fosse possibile, come ti restituiscono i soldi anticipati pagando l'IVA dal fornitore?


Grazie, ciao.

Kewell
16-06-2008, 22:19
Un'altra cosa... perchè quando si va da alcuni negozianti o alcuni rivenditori, magari che si sonoscono, ti dicono.. "dai, non ti faccio lo scontrino o la fattura così non pago l'IVA" e abbassano il prezzo finale del 20% ?

Così facendo a fine anno non risulterebbero in credito verso lo Stato? La cosa sarebbe plausibile? Come si fa a essere in credito con l'Erario, e se fosse possibile, come ti restituiscono i soldi anticipati pagando l'IVA dal fornitore?


Certo che si può andare a credito di IVA. E' una cosa normale soprattutto per chi lavora con l'estero - visto che si vende senza addebito di IVA - e compra in Italia.
L'IVA a credito (su base annuale o trimestrale) può essere compensata con altri debiti verso l'Erario ed istituti di previdenza (es. IRPEF, IRES, IRAP, INPS ecc...) oppure può essere richiesta a rimborso, ma in questo caso (ovviamente) la procedura è molto più lunga.

syfer82
20-06-2008, 21:58
domanda ot.

la mia collega sta facendo delle fatture per prestazione occasionale ad una società... il computo per il limite di 5000 annui va fatto sul netto o si conta anche la ritenuta d'acconto?

Kewell
20-06-2008, 22:57
Precisiamo che i 5.000,00 sono un limite indicativo ai fini dell'obbligo di prendere la partita IVA. Questo limite è previsto dall'INPS. Superati i 5.000 euro (ritenute comprese) di ricevute (non fatture :) ), si è obbligati ad iscriversi all'INPS.

Per fare un esempio un po' limite, a mio avviso, se la tu amica fa un'unica prestazione occasionale di 8.000 euro, non è obbligata a prendere la P.IVA, ma deve iscriversi all'INPS e pagare i contributi.

syfer82
21-06-2008, 06:36
Precisiamo che i 5.000,00 sono un limite indicativo ai fini dell'obbligo di prendere la partita IVA. Questo limite è previsto dall'INPS. Superati i 5.000 euro (ritenute comprese) di ricevute (non fatture :) ), si è obbligati ad iscriversi all'INPS.

Per fare un esempio un po' limite, a mio avviso, se la tu amica fa un'unica prestazione occasionale di 8.000 euro, non è obbligata a prendere la P.IVA, ma deve iscriversi all'INPS e pagare i contributi.

si questo lo so, il problema era riferito al fatto che lei prende 1000 euro ma con la ritenuta diventano 1200 e non capisce se in questa situazione se facesse 5 ricevute sarebbe ancora dentro o no

[A+R]MaVro
21-06-2008, 10:47
Ok ti ringrazio.. e chiedo scusa anche a MaVro per aver frainteso le sue parole.
Ma di che? :)

Comunque il buon Kewell ti ha già dato ottime indicazioni.

Occhio solo a non confondere l'IVA con un costo. Da lavoratore autonomo i "conti in tasca" li devi fare IVA esclusa. Per te è solo una partita di giro finanziaria.

Il problema è un po' più complesso quando vendi al pubblico finale e non ad imprese/ professionisti che detraggono l'IVA acquisti: in quel caso per il cliente finale l'IVA è un costo vero e proprio e devi tenerne conto in ottica di definizione del prezzo di vendita.

Per fare un esempio, compri un articolo a 100 € + IVA 20%. Il tuo costo è 100, il tuo flusso finanziario in uscita è 120.
Se volessi fare un ricarico del 30% dovresti applicare un prezzo di 130 € + IVA 20%, quindi (occhio al passaggio) il tuo fatturato sarebbe 130 €, il tuo flusso finanziario in entrata di 156 € (che è il totale fattura).
Quanto ti rimane in tasca prima delle imposte?
Se guardassi un bilancio diresti 30 ossia la differenza tra i tuoi ricavi/fatturato di 130 ed i tuoi costi per 100. Guardandolo dal punto di vista della cassa avresti un flusso in uscita di 120 un flusso in entrata di 156 e devi liquidare allo stato l'IVA per 6 (26 incassata dal cliente meno 20 pagata al fornitore) e avresti quindi 30 come totale.

Quello sopra è il ragionamento generale ma che succede se il cliente finale è un privato e non una impresa?
Per il consumatore finale come detto l'IVA è un costo quindi nell'esempio di prima ad un impresa il tuo prodotto prodotto costa 130, ad un consumatore finale 156. Quello che veramente rileva è che un prezzo di 156 euro potrebbe essere fuori mercato perchè troppo alto e quindi dovresti essere costretto ad abbassare il tuo prezzo al pubblico a 150. Questo significa che il tuo ricavo ora è 125 e l'IVA applicata di 25, ossia hai eroso il margine del 5%.

L'IVA quindi rileva nella determinazione del prezzo al pubblico, e quindi indirettamente nel margine che puoi applicare, ma giova ribadirlo nonostante tutto non rappresenta un costo per te.

P.S. Chi ti propone una vendta in nero e ti sconta l'IVA del 20% lo fa perchè il suo guadagno risiede nel fatto che il ricavo non va ad aumentare la base imponibile IRPEF/IRES/IRAP. Dell'IVA può tranquillamente disinteressarsene visto che come dicevamo è una partita di giro e non un costo per un possessore di PIVA, sei tu consumatore finale ad avere un risparmio (naturalmente stiamo sempre parlando di frode fiscale che sia ben chiaro).

Kewell
21-06-2008, 13:37
si questo lo so, il problema era riferito al fatto che lei prende 1000 euro ma con la ritenuta diventano 1200 e non capisce se in questa situazione se facesse 5 ricevute sarebbe ancora dentro o no

Ti avevo già risposto ;)

Cito dal post precedente: "Superati i 5.000 euro (ritenute comprese) di ricevute (non fatture :) ), si è obbligati ad iscriversi all'INPS".
Se la tua amica fa ricevute per 6.200 euro, con ritenute per 1.240 (netto = 4.960) ha superato il limite.


MaVro;22993689']Il problema è un po' più complesso quando vendi al pubblico finale e non ad imprese/ professionisti che detraggono l'IVA acquisti: in quel caso per il cliente finale l'IVA è un costo vero e proprio e devi tenerne conto in ottica di definizione del prezzo di vendita.


Leggendoti, mi hai fatto venire a mente di precisare che i contribuenti minimi, non addebitando IVA, sono avvantaggiati se lavorano con consumatori finali.

Se guardassi un bilancio diresti 30 ossia la differenza tra i tuoi ricavi/fatturato di 130 ed i tuoi costi per 100. Guardandolo dal punto di vista della cassa avresti un flusso in uscita di 120 un flusso in entrata di 156 e devi liquidare allo stato l'IVA per 6 (26 incassata dal cliente meno 20 pagata al fornitore) e avresti quindi 30 come totale.

Riprendendo il tuo esempio:
- il contribuente che scarica ed addebita IVA ha un reddito di 30;
- il contribuente minimo, per il quale l'IVA sugli acquisti diventa un costo, il reddito, a parità di prezzo finale, diventa 36.

Proprio per questo motivo sono stati sollevati dubbi sulla compatibilità del regime dei minimi con la normativa comunitaria.

BlueKnight
21-06-2008, 13:41
Grazie per le ulteriori precisazioni.

[A+R]MaVro
22-06-2008, 17:20
Leggendoti, mi hai fatto venire a mente di precisare che i contribuenti minimi, non addebitando IVA, sono avvantaggiati se lavorano con consumatori finali.



Riprendendo il tuo esempio:
- il contribuente che scarica ed addebita IVA ha un reddito di 30;
- il contribuente minimo, per il quale l'IVA sugli acquisti diventa un costo, il reddito, a parità di prezzo finale, diventa 36.

Proprio per questo motivo sono stati sollevati dubbi sulla compatibilità del regime dei minimi con la normativa comunitaria.
Già, però potrebbero sistemare la cosa applicando un regime del margine, come per le auto usate. In questo modo si andrebbe a colpire il valore aggiunto generato dal contribuente minimo.

VashTheStampede83
23-06-2008, 11:28
Ciao a tutti, m iscrivo a questa interessante discussione e porto anche io qualche dubbio...:)
Che vantaggi ci sono nell'aprire una partita iva essendo iscritto a qualche albo (ingegneri)?

Kewell
23-06-2008, 19:51
Dipende che vuoi fare :fagiano:

VashTheStampede83
24-06-2008, 07:43
In che senso scusa? Io potrei iscrivermi all'albo degli ingeneri dell'informazione, e aprire partita iva per fare il consulente informatico. Quale sarebbe quindi la differenza con e senza l'iscrizione all'albo?

Kewell
24-06-2008, 13:13
Ah, quindi la domanda sarebbe:

"Prendo la P.IVA. Fa differenza se sono iscritto all'albo, oppure no?"

Perché come l'avevi scritta si capiva, che da iscritto all'albo avresti valutato se aprire la P.IVA oppure (per esempio) fare il dipendente o il co.co.pro :fagiano:

Beh, fiscalmente parlando non sussistono differenze tra iscritti all'albo o meno.
Se poi, per esercitare l'attività di consulenza informatica, si debba essere iscritto all'albo degli ingegneri, questo non lo so (ma a naso la risposta sarebbe un deciso no).

VashTheStampede83
24-06-2008, 14:06
Esatto la mia domanda era proprio quella. Mi sembrava di aver letto di differenza per quanto riguarda i versamenti all'inps.

Kewell
24-06-2008, 23:09
No, quello ritengo sia legato all'Inarcassa. In pratica se ti iscrivi all'ordine e poi prendi la P.IVA devi versare i contributi alla tua cassa piuttosto che all'INPS. Generalmente i contributi alle casse dei professionisti sono meno onerosi di quelli dell'INPS. Ma per questo ti devi informare presso l'ordine (o magari consultando il sito internet Inarcassa) perché ogni cassa professionista ha le sue regole.

savethebest
25-06-2008, 17:37
ho bisogno della vostra opinione e del vostro aiuto visto che sono totalmente ignorante in materia, vi spiego brevemente la situazione:

Sono uno studente universitario e entro pochi mesi dovrei laurearmi nella triennale di ing. biomedica, in seguito vorrei cercare lavoro mentre continuo con la specialistica.
Il fatto è che, per farla breve, vorrei trovare lavoro in una determinata zona e sono consapevole che mi ci vorrà del tempo (per questo continuo a lavorare e studiare).
Da 1 anno collaboro con un negozio che vende e fa assistenza su pc e mac. Sono assunto con contratto co.co.co e lavoro part time (da ott. a giugno tutti i pomeriggi, l'estate solo il week-end) ma loro preferirebbero trattarmi come libero professionista e pagarmi tot. al mese a seconda del lavoro che ho fatto.
In futuro dovrei occuparmi praticamente solo dell'assistenza.
Avendo un incasso medio di 600/700 euro al mese conviene aprire una partita iva? quali sono le spese?

Riassumendo:
- guadagno medio 600/700 euro al mese
- ho 23 anni
- voglio avere la possibilità di chiudere la p. iva quando e come voglio
- settore informatica, riparazione pc/mac


Quello che vi chiedo:
- ne vale la pena o mi conviene convincerli a farmi un nuovo contratto a tempo det?
- quali sono le spese?
- ci sono anche dei vantaggi?
- N.B: purtroppo sono ignorante come una capra in materia :doh:

Kewell
26-06-2008, 20:19
Fossi in te preferirei rimanere come co.co.pro.
Anche se il regime dei minimi voleva essere un semplificazione, in realtà non è che abbia cambiato chissà cosa.
Insomma avere una P.IVA è anche uno sbattimento e per 7.000/8.000 euro non ci vedo una gran convenienza.

P.S.: ma abbiamo fatto un affare sul mercatino o ti confondo con qualcun altro? :stordita:

savethebest
27-06-2008, 08:45
Fossi in te preferirei rimanere come co.co.pro.
Anche se il regime dei minimi voleva essere un semplificazione, in realtà non è che abbia cambiato chissà cosa.
Insomma avere una P.IVA è anche uno sbattimento e per 7.000/8.000 euro non ci vedo una gran convenienza.

P.S.: ma abbiamo fatto un affare sul mercatino o ti confondo con qualcun altro? :stordita:

ok, come pensavo :D... grazie
Una cosa, giusto per curiosità, quali sono spese e sbattimenti di una partita iva? (non ci sono agevolazioni\facilitazioni per giovani che non fatturano una mazza?)

Probabilmente ti ricordi di me perchè, a suo tempo, ti feci un pò di domande sul tuo kit di casse della logitech (z-680)!

Kewell
27-06-2008, 14:38
L'agevolazione maggiore per le nuove attività è il cosiddetto regime delle nuove iniziative produttive (ne ho parlato nelle pagine indietro, dai un'occhiata :) )

Purtroppo te non potresti accedere a questo regime perché hai già svolto questa attività, sebbene come co.co.pro.

Quindi resta solo il regime dei contribuenti minimi.

I costi/sbattimenti sono:
- un commercialista. Il regime dei minimi vorrebbe eliminare anche la necessità del commercialista, ma dato che sei a completo digiuno, una figura di questo genere ti servirebbe comunque (almeno all'inizio). In teoria la stessa Agenzia delle Entrate dovrebbe farti un po' di "tutoraggio", ma che io sappia spesso se ne fregano... o non sanno aiutarti;
- possibilità di controllo. Anche se remota questa possibilità va considerata (al di là del fatto che uno potrebbe avere la coscienza pulitissima... in caso di controllo qualche irregolarità la trovano sempre, formale o sostanziale che sia);
- ti devi inquadrare all'INPS, quindi fai beni i tuoi conti (se ti propongono i soliti 700 euro rispondi no secco, perché l'INPS a interamente a tuo carico).

Ci sarà qualcos'altro che non ricordo, ma per ora non mi viene a mente altro :fagiano:

^[H3ad-Tr1p]^
27-06-2008, 18:29
io son stato proprio stamattina a parlare di questo e mi hanno suggerito proprio questo regime di nuove iniziative produttive

ho gia letto indietro nei 3d

ma dopo i 3 anni cosa succede?

Kewell
27-06-2008, 18:31
Passi al regime ordinario o, sussistendone i presupposti, al regime dei contribuenti minimi.

savethebest
27-06-2008, 19:28
L'agevolazione maggiore per le nuove attività è il cosiddetto regime delle nuove iniziative produttive (ne ho parlato nelle pagine indietro, dai un'occhiata :) )

Purtroppo te non potresti accedere a questo regime perché hai già svolto questa attività, sebbene come co.co.pro.

Quindi resta solo il regime dei contribuenti minimi.

I costi/sbattimenti sono:
- un commercialista. Il regime dei minimi vorrebbe eliminare anche la necessità del commercialista, ma dato che sei a completo digiuno, una figura di questo genere ti servirebbe comunque (almeno all'inizio). In teoria la stessa Agenzia delle Entrate dovrebbe farti un po' di "tutoraggio", ma che io sappia spesso se ne fregano... o non sanno aiutarti;
- possibilità di controllo. Anche se remota questa possibilità va considerata (al di là del fatto che uno potrebbe avere la coscienza pulitissima... in caso di controllo qualche irregolarità la trovano sempre, formale o sostanziale che sia);
- ti devi inquadrare all'INPS, quindi fai beni i tuoi conti (se ti propongono i soliti 700 euro rispondi no secco, perché l'INPS a interamente a tuo carico).

Ci sarà qualcos'altro che non ricordo, ma per ora non mi viene a mente altro :fagiano:

ok allora se mi vogliono come libero professionista con p. iva devo chiedere che mi paghino x+iva+inps+commercialista per andarci pari se non ho capito male :D.

In ogni caso l'argomento mi interessa, mi sarebbe sempre piaciuto studiare più economia ma avendo fatto liceo scientifco + ing biomedica non mi hanno manco insegnato la differenza tra fattura e scontrino (però sò dirvi cosa succede a un bilia ideale su un piano inclinato ideale :D :muro: )

^[H3ad-Tr1p]^
28-06-2008, 11:07
Passi al regime ordinario o, sussistendone i presupposti, al regime dei contribuenti minimi.

dove son stato a chiedere mi hanno detto che per esempio,quest anno,se fossero scaduti i tre anni ci sarebbe stata un altra cosa che sarebbe stata un po' come un rinnovo delle medesime condizioni,per cui non sarebbe stato nulla

invece in cosa consiste il regime dei contribuenti minimi?

mi pare che comunque con le nuove iniziative produttive puoi cominciare a far qualcosa se sei in grado di fare un certo tipo di lavoro....mi chiedo pero' dove stia il trutto....non credo che sia tutto rose e fiori come mi hanno detto

vale a dire che la mia esperienza mi insegna che quando una qualche proposta e' troppo vantaggiosa alla fine in un modo o nell altro va a finire che ti costringono a guadagnare una cifra che non guadagnerai mai ,o almeno,pagando le tasse in base a cio' che decidono loro,cioe' in base a cio' che loro decidono che tu debba guadagnare

Kewell
29-06-2008, 10:56
ok allora se mi vogliono come libero professionista con p. iva devo chiedere che mi paghino x+iva+inps+commercialista per andarci pari se non ho capito male :D.


Più o meno sì, anche se l'IVA per te (e anche per loro) non sarebbe un costo :)

^;23084026']dove son stato a chiedere mi hanno detto che per esempio,quest anno,se fossero scaduti i tre anni ci sarebbe stata un altra cosa che sarebbe stata un po' come un rinnovo delle medesime condizioni,per cui non sarebbe stato nulla

Al termine dei tre anni, sussistendone i presupposti, si poteva passare al regime dei contribuenti minimi (anzi per l'esattezza il regime dei contribuenti minimi è il "regime naturale" per le P.IVA sotto i 30.000 euro l'anno, mentre quello ordinario, in queste condizioni, va scelto espressamente).

invece in cosa consiste il regime dei contribuenti minimi?

1) compensi/ricavi annuali non superiori a 30.000 euro l'anno;
2) non detraggono né addebita l'IVA (e quindi non devono presentare neppure la dichiarazione IVA);
3) non sono soggetti agli studi di settore;
4) non devono tenere scritture contabili, ma si limitano solo a conservare i documenti (fatture di acquisto/vendita, contributi ecc..);
4) per restare nel regime, nel triennio precedente (se si è già titolari di P.IVA) non si devono aver fatto acquisti e/o non si devono aver pagato affitti per oltre 15.000 complessivamente (contano anche le locazioni finanziarie);
5) la tassazione è al 20%. I contributi previdenziali sono deducibili. Se si hanno spese deducibili/detraibili (es. spese mediche, interessi su mutui) sono deducibili solo da altri redditi (quindi se non si hanno altri redditi non si possono dedurre/detrarre);
6) vale il "criterio di cassa", per cui si pagano le imposte solo su quanto effettivamente pagato/incassato durante l'anno;
7) i professionisti devono comunque subire le ritenute d'acconto dai sostituti d'imposta (per farla breve dagli altri titolari di P.IVA) e quindi quasi sicuramente saranno cronicamente a credito di IRPEF;
8) in caso di uso promiscuo di beni (per lavoro e personale), si deduce il 50% del costo (IVA inclusa), al contrario del regime ordinario per il quale valgono presunzioni assolute (es. 40% per spese di acquisto ed impiego delle autovetture) oppure per le quali si devo dimostrare l'inerenza all'attività svolta in base a criteri oggettivi (non sempre facili da fornire).


mi pare che comunque con le nuove iniziative produttive puoi cominciare a far qualcosa se sei in grado di fare un certo tipo di lavoro....mi chiedo pero' dove stia il trutto....non credo che sia tutto rose e fiori come mi hanno detto

vale a dire che la mia esperienza mi insegna che quando una qualche proposta e' troppo vantaggiosa alla fine in un modo o nell altro va a finire che ti costringono a guadagnare una cifra che non guadagnerai mai ,o almeno,pagando le tasse in base a cio' che decidono loro,cioe' in base a cio' che loro decidono che tu debba guadagnare

Non c'è nessun trucco. Le nuove iniziative produttive, però, dal secondo anno sono tenuti alla presentazione degli studi di settore, quindi potrebbe capitare di non risultare congrui alle risultanze degli studi e quindi c'è il rischio:
1) di essere controllati (aumentano le probabilità):
2) rischiare di pagare per qualcosa che non si è guadagnato.
Ad ogni modo l'aliquota del 10% è oltremodo vantaggiosa.

^[H3ad-Tr1p]^
30-06-2008, 14:37
Più o meno sì, anche se l'IVA per te (e anche per loro) non sarebbe un costo :)



Al termine dei tre anni, sussistendone i presupposti, si poteva passare al regime dei contribuenti minimi (anzi per l'esattezza il regime dei contribuenti minimi è il "regime naturale" per le P.IVA sotto i 30.000 euro l'anno, mentre quello ordinario, in queste condizioni, va scelto espressamente).

ma quindi a conti fatti,non in teoria ma in pratica,che differenza c'e' sostanzialmente fra il regime delle nuove iniziative produttive e il regime dei contribuenti minimi? solo il fatto che irap e imps si pagano al 20% anziche' al 10% ?



1) compensi/ricavi annuali non superiori a 30.000 euro l'anno;

e per me andrebbe piu' che bene. e con questo si intendono gli utili? o gli incassi totali?

2) non detraggono né addebita l'IVA (e quindi non devono presentare neppure la dichiarazione IVA);
3) non sono soggetti agli studi di settore;
4) non devono tenere scritture contabili, ma si limitano solo a conservare i documenti (fatture di acquisto/vendita, contributi ecc..);
4) per restare nel regime, nel triennio precedente (se si è già titolari di P.IVA) non si devono aver fatto acquisti e/o non si devono aver pagato affitti per oltre 15.000 complessivamente (contano anche le locazioni finanziarie);

con questo numero 4 potresti farmi un esempio di cio' che intendi?
vale a dire che non si devono aver fatto acquisti ma di che tipo? materiale che serve a me per lavorare,come ad esempio attrezzature o sono compresi anche gli acquisti per quanto riguardano pezzi di ricambio che devo acquistare per sostituirli? per quanto riguarda l affitto dei locali in cui una persona lavora,e' possibile,se questa persona lavora presso il proprio domicilio scalare l affitto?
5) la tassazione è al 20%. I contributi previdenziali sono deducibili. Se si hanno spese deducibili/detraibili (es. spese mediche, interessi su mutui) sono deducibili solo da altri redditi (quindi se non si hanno altri redditi non si possono dedurre/detrarre); cioe',intendi che per esempio se sei nella mia situazione,vale a dire che io aprirei la partita iva e sono gia' lavoratore dipendente,potrei detrarre le spese mediche e tutto cio' che gia' detraggo dal reddito per lavoro dipendente col modello 730? altrimenti avendo solo la p.iva non puoi?

6) vale il "criterio di cassa", per cui si pagano le imposte solo su quanto effettivamente pagato/incassato durante l'anno;
su questo punto vorrei un altro chiarimento: per quanto effettivamente incassato/pagato cosa si intende? sempre i guadagni utili con per esempio gli incassi per i pezzi di ricambi inclusi?

7) i professionisti devono comunque subire le ritenute d'acconto dai sostituti d'imposta (per farla breve dagli altri titolari di P.IVA) e quindi quasi sicuramente saranno cronicamente a credito di IRPEF;qui per me e' arabo
8) in caso di uso promiscuo di beni (per lavoro e personale), si deduce il 50% del costo (IVA inclusa),
se per esempio per lavorare mi dovessi servire dalla mia macchina personale,per andare a domicilio dei clienti,potrei scalare il 50% del carburante?

al contrario del regime ordinario per il quale valgono presunzioni assolute (es. 40% per spese di acquisto ed impiego delle autovetture) oppure per le quali si devo dimostrare l'inerenza all'attività svolta in base a criteri oggettivi (non sempre facili da fornire). perche' non sempre facili da fornire?




Non c'è nessun trucco. Le nuove iniziative produttive, però, dal secondo anno sono tenuti alla presentazione degli studi di settore, quindi potrebbe capitare di non risultare congrui alle risultanze degli studi e quindi c'è il rischio:
1) di essere controllati (aumentano le probabilità):
ok,e va bene....ma se io ho tutto in regola? cioe',poi se controllano qualcosa che non va' te lo trovano sem,pre,specie se guardano il pelo nell uovo,pero' se uno e' in linea di massima in regola?

2) rischiare di pagare per qualcosa che non si è guadagnato.

ecco appunto....questo e' uno di quei punti che tenevo a chiarire piu' di tutti....siccome non son pratico di come funziona,ho gia' sentito piu' di una persona che dicevano che gli era arrivato da pagare un mucchio di soldi ,proprio per gli studi di settore,soldi che loro effettivamente dicevano che dovevano pagare anche se non li avevano guadagnati
Ad ogni modo l'aliquota del 10% è oltremodo vantaggiosa.

ok

comunque adesso pongo cio' che dovrei andare a fare io
dunque;io son gia' lavoratore dipendente,ed i soldi che guadagno mi bastano per vivere
come si comporterebbe il fisco nei miei confronti?

Kewell
30-06-2008, 16:59
Anche se ti ho già detto come la penso in PVT, ti rispondo anche qui.

^;23111561']ma quindi a conti fatti,non in teoria ma in pratica,che differenza c'e' sostanzialmente fra il regime delle nuove iniziative produttive e il regime dei contribuenti minimi? solo il fatto che irap e imps si pagano al 20% anziche' al 10% ?

Fai un po' di confusione. L'INPS, IRPEF e l'IRAP sono cose del tutto diverse.

L'INPS sono i contributi, che si versano a parte e non rientrano né nel regime dei minimi, né in quello delle nuove inziative.
In linea teorica l'IRAP deve essere pagata da tutte le nuove iniziative produttive. In pratica sono tenute a pagarla solo le imprese (es. commercio di beni, imbianchino, muratore) e non i professionisti (es. avvocato, geometra, ecc...). A dire il vero, certi professionisti potrebbero comunque essere tenuti a versarla. La differenza sta in pronunce giurisprudenziali, perché la Legge sul punto non è chiara.
L'IRAP in nessun caso deve essere pagata dai contribuenti minimi.

Spiegare tutte queste cose via forum o "internet" è alquanto difficile, ma ci provo lo stesso:

Nuove iniziative:
1) Tassazione al 10% IRPEF. L'IRAP (3,9%) deve essere versata dalla imprese e (quasi sicuramente) non è dovuta dai professionisti. I contributi INPS o i contributi alle varie casse professionali non sono deducibili dai redditi conseguiti come nuove iniziative produttive, ma sono deducibili da altri redditi (es. affitti). Allo stesso modo non possono essere fatte vale altre deduzioni/detrazioni, quali le spese mediche o gli interessi su mutui;
2) Possono accedere al regime: tutti i soggetti che NON hanno mai esercitato, anche in forma di lavoro dipendente, una attività nello stesso settore. In fase di attribuzione della P.IVA occorre dichiarare che si presume che durante l'anno non saranno superati i 30.987,41 di compensi, in caso di redditi professionali, ed i 61.974,83 euro di ricavi, in caso di redditi di impresa;
3) Sono soggetti agli studi di settore a partire dal secondo anno di attività;
4) Come obblighi contabili devono conservare solo le fatture di acquisto e di vendita;
5) Addebitano e detraggono l'IVA. L'eventuale IVA a debito deve essere versata entro il 16 marzo di ogni anno. Sussistendone i presupposti devono presentare la dichiarazione IVA;
6) Per la determinazione delle spese "scaricabili e non" valgono le regole generale (per fare gli esempi comuni... i costi per carburanti si scaricano al 40% per quanto riguarda l'IVA ed al 40% per quanto riguarda il costo; le spese telefoniche si deducono all'80% (costo) e al 50% (IVA);
7) il regime dura SOLO tre anni. Poi si passa al regime ordinario o a quello dei minimi. E' possibile uscire anche in corso d'anno se si superano di oltre il 50% i limiti di ricavi/compensi visti sopra. Se si superano, ma entro il 50% si passa al regime ordinario dall'anno successivo;
8) per i professionisti vale il criterio di cassa (l'imponibile è costituito da incassi-pagamenti), mentre per le imprese vale il criterio di competenza (conta il periodo di riferimento... per esempio posso fatturare una cessione il 29/12/2008 e le imprese dovranno pagarci le imposte nel 2008 ANCHE se l'incasso avviene nel 2009 o addirittura se non avviene affatto). In ogni caso valgono le regole generali del TUIR (testo unico sulle imposte), e quindi ci sono dei costi da imputarsi per competenza anche ai professionisti (es. l'ammortamento di un'auto, da ripartirsi in sei anni);

Regime dei contribuenti minimi:
1) Tassazione al 20%. Il 20% è relativo all'IRPEF. Sono esenti da IRAP (attualmente al 3,9%). In contributi INPS o alle casse professionali sono deducibili. Non sono deducibili, a meno di non avere altri redditi, le detrazioni/deduzioni diverse da quelle dei contributi (es. ristrutturazioni edilizie, spese mediche, spese per palestre, ecc...);
2) Possono accedere al regime: le nuove P.IVA purché, in fase di attribuzione della P.IVA, dichiarino che presumono di non avere
ricavi/compensi più di 30.000 euro in un anno. Nell'anno X possono accedere anche le vecchie P.IVA purché nell'anno X-1 non abbiano avuto ricavi/compensi maggiori di 30.000 euro e non abbiano acquistato beni per l'esercizio dell'attività per oltre 15.000 euro nel triennio precedente. In tale computo vanno considerati anche i canoni di affitto o le rate di leasing e non vanno considerati i beni di cui è oggetto l'attività (per esempio se vendete pezzi di ricambio il costo per il loro acquisto non va considerato nei 15.000 euro; ma se comprate un'auto per spostarvi dai vostri cliente, la spesa sostenuta rientra nel massimale dei 15.000 euro).
3) Non sono soggetti agli studi di settore;
4) Come obblighi contabili devono conservare solo le fatture di acquisto e di vendita (e altri documenti, come i contributi all'INPS);
5) Non detraggono, né addebitano l'IVA;
6) Per le spese deducibili, purché inerenti l'attività, vale la regola del 50% di deducibilità (acquisto auto, spese telefoniche, carburanti);
7) Il regime dura tre anni, prorogabili di tre in tre purché si rispettino le condizioni per l'accesso come visto sopra. E' possibile uscire dal regime anche in corso d'anno se si superano i 45.000 di compensi/ricavi, oppure dall'anno successivo se i compensi ricavi sono compresi tra i 30.000 ed i 45.000 euro.
8) Vale sempre e comunque il criterio di cassa (incassi-pagamenti);



e per me andrebbe piu' che bene. e con questo si intendono gli utili? o gli incassi totali?

I redditi ("utili").


con questo numero 4 potresti farmi un esempio di cio' che intendi?
vale a dire che non si devono aver fatto acquisti ma di che tipo? materiale che serve a me per lavorare,come ad esempio attrezzature o sono compresi anche gli acquisti per quanto riguardano pezzi di ricambio che devo acquistare per sostituirli?

Vedi sopra.

per quanto riguarda l affitto dei locali in cui una persona lavora,e' possibile,se questa persona lavora presso il proprio domicilio scalare l affitto?

Deduci il 50% dell'affitto purché tu possa dimostrare che, effettivamente, il 50% della tua casa è adibita a studio/laboratorio/appartamento. In genere, a meno di casi esagerati, se deduci il 50% non fanno eccezioni.

cioe',intendi che per esempio se sei nella mia situazione,vale a dire che io aprirei la partita iva e sono gia' lavoratore dipendente,potrei detrarre le spese mediche e tutto cio' che gia' detraggo dal reddito per lavoro dipendente col modello 730? altrimenti avendo solo la p.iva non puoi?

Vedi sopra. Nel tuo caso detrarresti le spese mediche dai redditi di lavoro dipendente.

su questo punto vorrei un altro chiarimento: per quanto effettivamente incassato/pagato cosa si intende? sempre i guadagni utili con per esempio gli incassi per i pezzi di ricambi inclusi?

I pezzi di ricambio sarebbero un costo, e quindi deducibili dal tuo reddito. Il "criterio di cassa" significa che per dedurteli devi aver effettivamente pagato il tuo fornitore (esempio fatto prima: ti arriva una fattura il 29/12/2008, ma pagata il 02/01/2009. Nel regime ordinario, se sei un'impresa (criterio di competenza) lo "scali" dai ricavi conseguiti nel 2008. Se sei un contribuente minimo lo "scali" nel 2009 (hai pagato il fornitore nel 2009 e non nel 2008).

qui per me e' arabo

I professionisti, quando fanno fattura ad altri titolari di P.IVA, evidenziano la ritenuta (che sarebbe un acconto sull'IRPEF) che viene "trattenuta" dal cliente e versata all'Erario da questi.

se per esempio per lavorare mi dovessi servire dalla mia macchina personale,per andare a domicilio dei clienti,potrei scalare il 50% del carburante?

Sì.

perche' non sempre facili da fornire?
Perché dovresti fornire elementi oggettivi per dimostrare l'inerenza del costo alla tua attività (ad esempio come fai a dimostrare quante elettricità usi per la tua attività e quanta per il resto della casa?). Un criterio accettato sono i metri quadri dedicati all'attività rispetto alla superficie totale della casa (ma, come detto sopra, in genere si tollera il 50 e 50).


ok,e va bene....ma se io ho tutto in regola? cioe',poi se controllano qualcosa che non va' te lo trovano sem,pre,specie se guardano il pelo nell uovo,pero' se uno e' in linea di massima in regola?

Sta alla "bontà" del verificatore. Se qualcosa vogliono trovare, la trovano quasi sempre.


ecco appunto....questo e' uno di quei punti che tenevo a chiarire piu' di tutti....siccome non son pratico di come funziona,ho gia' sentito piu' di una persona che dicevano che gli era arrivato da pagare un mucchio di soldi ,proprio per gli studi di settore,soldi che loro effettivamente dicevano che dovevano pagare anche se non li avevano guadagnati

E' così. Ma sugli studi di settore ci sarebbe da parlare delle ore...

comunque adesso pongo cio' che dovrei andare a fare io
dunque;io son gia' lavoratore dipendente,ed i soldi che guadagno mi bastano per vivere
come si comporterebbe il fisco nei miei confronti?

Ecco, questa in caso di verifica può essere una esimente agli occhi del fisco. Potresti non risultare congruo, ma potresti sostenere che la P.IVA è solo un'attività secondaria e che la vera fonte del tuo sostentamento è il lavoro dipendente.

nascimentos
15-07-2008, 10:10
Ragazzi, il mio commercialista ha combinato un casino!
L’anno scorso ero al forfettino al 10%. Ogni tre mesi gli portavo le fatture emesse. Io le emettevo, erroneamente, con la ritenuta al 20%. Lui però non mi ha mai detto niente, evidentemente si era DIMENTICATO che ero al forfettino…vabbè, mi porto le ritenute a credito.
A gennaio mi consiglia di passare al forfettone (legge finanziaria 2008, quello al 20%). Io che non ci capivo un fico secco feci come mi disse. Evidentemente, anche in quella occasione, si era DIMENTICATO che ero col forfettino.


Non vado avanti: i fatti si commentano da soli. Dico soltanto che alla mia domanda di ieri “Perché mi hai fatto passare al forfettone?” la sua risposta è stata “L’ideale sarebbe ritornare al forfettino”.

Kewell
15-07-2008, 11:57
Non vado avanti: i fatti si commentano da soli. Dico soltanto che alla mia domanda di ieri “Perché mi hai fatto passare al forfettone?” la sua risposta è stata “L’ideale sarebbe ritornare al forfettino”.

Peccato non si possa :fagiano:

Quanti anni sei stato "forfettino"? Perché la massimo puoi esserlo stato per tre anni (solari). Magari il 2007 era l'ultimo.

nascimentos
15-07-2008, 13:36
Peccato non si possa :fagiano:

Quanti anni sei stato "forfettino"? Perché la massimo puoi esserlo stato per tre anni (solari). Magari il 2007 era l'ultimo.
No, ho aperto la PI nel febbraio 2007 quindi ho fatto 11 mesi di forfettino.

Ti rendi conto, quindi, del danno economico che mi ha arrecato? Ora non posso più tornare indietro! O si? Cosa mi consigli di fare?

Kewell
15-07-2008, 13:45
Purtroppo, se hai già emesso fatture nel nuovo regime, non puoi più tornare indietro.
Ad inizio anno l'Agenzia delle Entrate ha diffuso una circolare che trattava un caso opposto al tuo: contribuenti che avevano già emesso fatture con IVA (regime ordinario), ma che poi volevano entrare nel nuovo regime, ma non mi pare che trattasse il caso opposto. Se ho tempo do un'occhiata a questa circolare e vedo di farti sapere :)

Il danno, in effetti, potrebbe essere di un certo rilievo (a meno di casi limiti, il forfettino è molto più conveniente).

nascimentos
15-07-2008, 13:55
Ok grazie.
Come mi dovrei comportare con lui? Posso fargli causa?

Kewell
15-07-2008, 14:01
Non sono avvocato, ma direi che come spesso succede in questi casi forse il gioco non varrebbe la candela (spese per l'avvocato, tempi della giustizia lunghissimi, difficoltà di fornire le prove ecc...).
Senti qualche avvocato :)

nascimentos
15-07-2008, 14:12
Dovrei sentire un avvocato-commercialista

Comunque grazie

nascimentos
15-07-2008, 15:35
Scusami Kewell,
ho fatto due conticini e ho visto che rispetto al forfettone mi conviene anche l'ordinario! Questo perchè ho una marea di costi (> del 50% del fatturato).
Sai se posso passare all'ordinario nel corso di quest'anno o devo per forza aspettare il prossimo anno?

P.S. Rispetto all'ordinario mi conviene comunque il forfettino

syfer82
15-07-2008, 15:58
per il costo carburante devo farmi fare la ricevuta al distributore?

nascimentos
15-07-2008, 16:09
per il costo carburante devo farmi fare la ricevuta al distributore?

Vai in una cartoleria e compra il libretto carburante. Alla Buffetti lo trovi tranquillamente.
Poi su questo, di volta in volta che vai al distributore a mettere la benzina, ti fai mettere i timbri ;)

Kewell
15-07-2008, 17:38
Scusami Kewell,
ho fatto due conticini e ho visto che rispetto al forfettone mi conviene anche l'ordinario! Questo perchè ho una marea di costi (> del 50% del fatturato).
Sai se posso passare all'ordinario nel corso di quest'anno o devo per forza aspettare il prossimo anno?

P.S. Rispetto all'ordinario mi conviene comunque il forfettino

L'opzione per il forfettone dura tre anni... quindi a meno che tu non superi i 30.000 euro di ricavi/compensi non puoi uscirne :fagiano:

Per quanto riguarda la convenienza tra ordinario e forfettone, immagino tu abbia valutato l'aspetto IVA, perché se si sta a vedere l'aliquota, conviene quasi sempre il forfettone (sull'ordinario paghi almeno il 23% più le varie addizionali, anche se puoi far valere le detrazioni per mutui, spese mediche, ecc...).

nascimentos
16-07-2008, 08:03
L'opzione per il forfettone dura tre anni... quindi a meno che tu non superi i 30.000 euro di ricavi/compensi non puoi uscirne :fagiano:

Per quanto riguarda la convenienza tra ordinario e forfettone, immagino tu abbia valutato l'aspetto IVA, perché se si sta a vedere l'aliquota, conviene quasi sempre il forfettone (sull'ordinario paghi almeno il 23% più le varie addizionali, anche se puoi far valere le detrazioni per mutui, spese mediche, ecc...).

Ho creato diversi scenari da cui risulta che il forfettone conviene solo quando hai costi minori di €5.000 circa. Il problema del forfettone è che l'imponibile è il ricavo mentre con l'ordinario è ricavo-costi. Nel mio caso il forfettone non conviene e non so a quante persone possa convenire...
Per il discorso IVA, sinceramente non ho capito cosa vuoi dire...Con l'ordinario, l'IVA che mi pagano io la giro allo Stato; con il forfettone, l'IVA non me la pagano quindi non la giro a nessuno

Kewell
16-07-2008, 08:34
Nel fofettone i costi legati all'attività sono comunque deducibili. Anzi rispetto al forfettino puoi pure dedurre i costi previdenziali.

Restano indeducibili/indetraibili le spese personali (mutui, spese mediche, ecc...) ;), a meno che tu non abbia altri redditi diversi da quelli professionali (es. affitti, partecipazioni ecc...).

L'IVA con il forfettone non l'addebiti, ma nemmeno la detrai. Quindi l'IVA indetraibile sugli acquisti diventa un costo che però puoi dedurre dal reddito.

nascimentos
16-07-2008, 09:00
Cavolo hai ragione!
Ho risimulato gli scenari e mi conviene il forfettone (rispetto all'ordinario) :D

Grazie tante

Kewell
16-07-2008, 09:05
L'opzione per il forfettone dura tre anni... quindi a meno che tu non superi i 30.000 euro di ricavi/compensi non puoi uscirne :fagiano:

Per amor di precisione (visto che comunque dici che ti conviene comunque il forfettone) solo per il primo anno in assoluto di applicazione del regime dei contribuenti minimi (cioè il 2008) è possibile uscire da tale regime a partire già dal 2009 (in pratica il discorso dei tre anni vale a partire dal 2009 e non dal 2008).
In altre parole il 2008 è stato considerato come un anno "sperimentale" per il nuovo regime, in cui un contribuente può provarlo e se lo trova confacente alle proprie esigenze, rimanerci anche in futuro, oppure uscirne.

nascimentos
16-07-2008, 09:28
Scusami, ma poi, col forfettone, quando farò la dichiarazione dei redditi, visto che ci saranno dei costi, starò sempre a credito? Non so se sono stato chiaro…Intendo dire, il confronto con cosa lo dovrò fare per vedere se sto a debito o a credito? Perché se dovrò farlo con il 20%*(ricavi-costi) allora starò sempre a credito, giusto?

Kewell
16-07-2008, 09:34
Sì, esatto. E' uno dei problemi del forfettone con i professionisti.

Infatti con il forfettone ti devono fare la ritenuta d'acconto.
Quindi basta, ad esempio, avere anche 100 euro di costi in un anno e fare una fattura ad un sostituto d'imposta (=titolare di P.IVA) per andare a credito.
Infatti la ritenuta del 20% viene calcolata sul compenso "pieno", mentre l'Irpef del 20% viene calcolata sul compenso meno i costi.

Comunque il credito può essere compensato con altri tributi (es. ICI, o INPS se sei iscritto a questa).

nascimentos
16-07-2008, 09:52
Sì, esatto. E' uno dei problemi del forfettone con i professionisti.

Infatti con il forfettone ti devono fare la ritenuta d'acconto.
Quindi basta, ad esempio, avere anche 100 euro di costi in un anno e fare una fattura ad un sostituto d'imposta (=titolare di P.IVA) per andare a credito.
Infatti la ritenuta del 20% viene calcolata sul compenso "pieno", mentre l'Irpef del 20% viene calcolata sul compenso meno i costi.

Comunque il credito può essere compensato con altri tributi (es. ICI, o INPS se sei iscritto a questa).

Perfetto :D

No, non ho casa (sto in affitto) e non sono iscritto all'INPS (ma all'EPAP) :D . Quindi, se hai seguito la mia storia, io che ho già un credito di €2.000 (mettevo erroneamente nel 2007 la ritenuta d'acconto nonostante avessi il forfettino :muro: ), l'anno prossimo dovrò aggiungere un ulteriore credito pari a 20%*(costi2008)!

Kewell
16-07-2008, 10:36
A questo punto ti conviene chiedere il rimborso.
In questi casi, in genere, sono piuttosto rapidi rispetto alla media dei rimborsi (ci metteranno uno o due anni).

nascimentos
16-07-2008, 11:17
Ok grazie di tutto!
Credo che infatti faro così, chiederò il rimborso: è inutile accumulare capitale a zero interessi (fischi per il commercialista)

Se solo potessi emettere fatture col forfettone con ritenuta più bassa del 20%...

tazok
17-07-2008, 07:54
2 domande veloci veloci:

1)quanto tempo ci vuole per aprire la partita iva?
2)quali sono i costi iniziali per aprire p.iva, sfruttando il "regime dei minimi"?(quindi niente acquisto registri e studi di settore etc)

magnavox
17-07-2008, 08:14
2 domande veloci veloci:

1)quanto tempo ci vuole per aprire la partita iva?
2)quali sono i costi iniziali per aprire p.iva, sfruttando il "regime dei minimi"?(quindi niente acquisto registri e studi di settore etc)


1) immediata, compili un modulo all'Agenzia delle Entrate
2) non esiste un costo iniziale legato alla P. IVA...

Щαтиіαѕ
18-07-2008, 14:15
Ciao a tutti, una domanda al volo:

se decido di aprir partita iva partendo nel mese di settembre, mi gioco 8 mesi di "incentivi"?

Cioè i 3 anni di sgravi per le nuove attività produttive, tengono conto dell'anno solare o di quando effettivamente ha inizio l'attività?

grazie.

Pot
18-07-2008, 14:20
Ciao a tutti, una domanda al volo:

se decido di aprir partita iva partendo nel mese di settembre, mi gioco 8 mesi di "incentivi"?

Cioè i 3 anni di sgravi per le nuove attività produttive, tengono conto dell'anno solare o di quando effettivamente ha inizio l'attività?

grazie.

non lo so...
pero' ti fa schifo rispondere ai messaggi ??? :)

Kewell
18-07-2008, 14:24
Ciao a tutti, una domanda al volo:

se decido di aprir partita iva partendo nel mese di settembre, mi gioco 8 mesi di "incentivi"?

Cioè i 3 anni di sgravi per le nuove attività produttive, tengono conto dell'anno solare o di quando effettivamente ha inizio l'attività?

grazie.

Conta l'anno solare, anche se aprissi partita IVA il 31/12 ti saresti comunque giocato un anno intero.

Щαтиіαѕ
18-07-2008, 14:39
Conta l'anno solare, anche se aprissi partita IVA il 31/12 ti saresti comunque giocato un anno intero.

Ma porcaaa:muro: :muro: :muro:
Grazie.

@pot

:fuck:

nascimentos
30-07-2008, 10:59
Il credito si rivaluta?

Kewell
30-07-2008, 12:00
Parli del rimborso IRPEF? Sì, si "rivaluta", ma che io sappia il primo e l'ultimo semestre sono infruttiferi (in pratica se ti danno il rimborso dopo un anno non di daranno nessun interesse). Il tasso dovrebbe essere intorno al 3% (mi pare che lo Stato riconosca un interesse diverso da quello che dobbiamo pagare no in caso di tardivo pagamento), ma non ne sono sicuro.

syfer82
30-07-2008, 13:05
curiosità: se faccio prestazioni occasionali per qualche mese e poi mi accorgo di superare i 5000 annui e decido quindi di aprire la partita iva..le tasse previste dal regime che scelgo le pagherò anche su quella parte di reddito che all'inizio avevo "fatturato" come prestazione occasionale?
un mio amico commercialista dice che non si cumulano ma io ho qualche dubbio!

altra cosa: sempre questo amico dice che i minimi mi convengono solo se fatturo a persone fisiche e invece se fatturo a società no. opinioni?

nascimentos
30-07-2008, 13:54
Parli del rimborso IRPEF? Sì, si "rivaluta", ma che io sappia il primo e l'ultimo semestre sono infruttiferi (in pratica se ti danno il rimborso dopo un anno non di daranno nessun interesse). Il tasso dovrebbe essere intorno al 3% (mi pare che lo Stato riconosca un interesse diverso da quello che dobbiamo pagare no in caso di tardivo pagamento), ma non ne sono sicuro.

Grazie, sai quale è la normativa di riferimento? Hai un link?

Kewell
30-07-2008, 15:00
curiosità: se faccio prestazioni occasionali per qualche mese e poi mi accorgo di superare i 5000 annui e decido quindi di aprire la partita iva..le tasse previste dal regime che scelgo le pagherò anche su quella parte di reddito che all'inizio avevo "fatturato" come prestazione occasionale?
un mio amico commercialista dice che non si cumulano ma io ho qualche dubbio!

Ha ragione il tuo amico.

altra cosa: sempre questo amico dice che i minimi mi convengono solo se fatturo a persone fisiche e invece se fatturo a società no. opinioni?

Dipende. Che attività faresti?
In linea di massima, se rientri nei requisiti, è sempre meglio il regime delle nuove iniziative produttive.

Grazie, sai quale è la normativa di riferimento? Hai un link?

http://www.agenziaentrate.it/ilwwcm/connect/Nsi/Documentazione/Guide+Fiscali/Guide+anni+precedenti/2006/Annuario2006/17_capitolo

syfer82
30-07-2008, 15:23
Ha ragione il tuo amico.



Dipende. Che attività faresti?
In linea di massima, se rientri nei requisiti, è sempre meglio il regime delle nuove iniziative produttive.



http://www.agenziaentrate.it/ilwwcm/connect/Nsi/Documentazione/Guide+Fiscali/Guide+anni+precedenti/2006/Annuario2006/17_capitolo

allora tutti quelli che aprono la partita iva potrebbe prima inquadrarsi come lavoratore occasionale in modo da pagare meno tasse?per me era più logico che un'attività fosse occasionale fino ad un certo punto e in caso di raggiungimento dei requisiti di stabilità si mutasse ma con effetto retroattivo..:D

la mia attività sarebbe lavoratore autonomo..un alvoro di consulenza ad una società

nascimentos
30-07-2008, 15:28
http://www.agenziaentrate.it/ilwwcm/connect/Nsi/Documentazione/Guide+Fiscali/Guide+anni+precedenti/2006/Annuario2006/17_capitolo
Grazie!

Kewell
30-07-2008, 16:27
allora tutti quelli che aprono la partita iva potrebbe prima inquadrarsi come lavoratore occasionale in modo da pagare meno tasse?per me era più logico che un'attività fosse occasionale fino ad un certo punto e in caso di raggiungimento dei requisiti di stabilità si mutasse ma con effetto retroattivo..:D

Veramente pagheresti più tasse :D :D (se si escludono detrazioni/deduzioni il cui impatto va valutato di caso in caso) perché il primo scaglione prevede un'aliquota del 23%, mentre i contribuenti minimi sono tassati al 20% e le nuove iniziative produttive al 10% :D :D

la mia attività sarebbe lavoratore autonomo..un alvoro di consulenza ad una società

Beh, allora ti conviene alla grande il regime delle nuove iniziative produttive (se rientri nei requisiti). Un paio di pagine indietro ho postato un breve vademecum.

syfer82
30-07-2008, 18:26
Veramente pagheresti più tasse :D :D (se si escludono detrazioni/deduzioni il cui impatto va valutato di caso in caso) perché il primo scaglione prevede un'aliquota del 23%, mentre i contribuenti minimi sono tassati al 20% e le nuove iniziative produttive al 10% :D :D



Beh, allora ti conviene alla grande il regime delle nuove iniziative produttive (se rientri nei requisiti). Un paio di pagine indietro ho postato un breve vademecum.

grazie.
ma una domanda tecnica...più o meno quanto costerebbe far tenere la contabilità a un commercialista?con i minimi ho visto che riuscirei a tenerla da solo ma l'altra è troppo complicata..so che dipende un pò dal commecialista ma più o meno quanto?

Kewell
30-07-2008, 19:47
Sia le nuove iniziative produttive che i minimi non prevedono la tenuta della contabilità (vedi sempre il vademecum postato qualche pagina fa).

Per i costi:
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1519006

syfer82
30-07-2008, 21:53
Sia le nuove iniziative produttive che i minimi non prevedono la tenuta della contabilità (vedi sempre il vademecum postato qualche pagina fa).

Per i costi:
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1519006

grazie, gentilissimo..ho ancora un dubbio(per le nuove iniziative): come autonomo se acquisto un pc o un telefono li devo considerare strumenti di lavoro?in che % li potrei scaricare?
nel mio lavoro devo inviare molti solleciti a ho quindi dei costi di cancelleria e di spedizione..la cancelleria sarebbe sempre strumento o costo?e per le spedizioni?
grazie.a nome di tutti per la tua interminabile disponibilità

Kewell
31-07-2008, 08:37
Figurati, rispondo perché mi fa "piacere" :p

1) PC: costo (imponibile) interamente deducibile; IVA detraibile al 100%;

2) Cellulare (sia acquisti che bollette): costo (imponibile) deducibile all'80%; IVA detraibile al 50% (l'ultima finanziaria ha reso "libera" la percentuale di scarico - dal'1% al 100% - ma il 50% rappresenta un "buon" compromesso). Le ricariche sono deducibili nella misura dell'80%.
In caso di telefonia fissa il costo è deducibile all'80% e l'IVA è detraibile al 100%;

3) Costi di cancelleria e postali. Costo ed IVA interamente deducibili/detraibile.

Per "beni strumentali" si considerano i beni "duraturi" per lo svolgimento dell'attività. Per fare un esempio banale, un PC può essere usato più volte e sicuramente "non si consuma" in breve tempo. Per questo motivo è previsto che il costo dei beni strumentali venga ripartito in più anni tramite l'ammortamento. Ad esempio il costo di acquisto di un PC nuovo viene ammortizzato in 5 anni (per inciso, da notare che esistono varie categorie di attività per le quali sono previste diverse percentuali di ammortamento).
Il Legislatore, però, ha escluso (a scelta del contribuente) dall'ammortamento i beni materiali di costo inferiore a 516,46 euro (imponibile), che possono, quindi essere dedotti integralmente anche il primo anno.

I "beni di consumo", invece, purché attinenti all'attività svolta, sono dedotti integralmente nell'anno di acquisto (qui ho generalizzato alla grande, ma per l'attività che andrai a fare è un'affermazione corretta al 99%).

Ultima nota: in caso di uso "promiscuo" (per lavoro e per "casa") la percentuale di deducibilità/detraibilità varia in ragione dell'effettivo utilizzo per scopi professionali.
Esempi:
- Carburanti per autovetture. In questo caso esiste una presunzione assoluta di promiscuità. Secondo il legislatore il 40% del costo è dell'IVA è relativo all'uso professionale, mentre la restante parte non può essere scaricata;
- Luce: se ad esempio fai lo studio a casa tua, il costo e l'IVA saranno deducibili/detraibili in ragione dell'utilizzo professionale. In questo caso spetta al contribuente "determinare" le percentuali di utilizzo per uso professionale (ad esempio calcolando i mq dello studio rispetto ai mq di tutta l'abitazione). Qualche pagina fa dovrei aver postato un link utile.

syfer82
31-07-2008, 20:55
preciso e puntuale...se tu avessi voglia di mettere tutto in prima pagina sarebbe una guida ottima e precisa e eviterebbe che gente come me ti riproponga le stesse domande, se hai tempo pensaci..baste prendere i tuoi post di riepilogo e sarebbe tutto estremamente chiaro

:dissident:
31-07-2008, 20:57
Figurati, rispondo perché mi fa "piacere" :p

1) PC: costo (imponibile) interamente deducibile; IVA detraibile al 100%;

2) Cellulare (sia acquisti che bollette): costo (imponibile) deducibile all'80%; IVA detraibile al 50% (l'ultima finanziaria ha reso "libera" la percentuale di scarico - dal'1% al 100% - ma il 50% rappresenta un "buon" compromesso). Le ricariche sono deducibili nella misura dell'80%.
In caso di telefonia fissa il costo è deducibile all'80% e l'IVA è detraibile al 100%;

3) Costi di cancelleria e postali. Costo ed IVA interamente deducibili/detraibile.


scusa queste considerazioni sono valide anche per il regime dei contribuenti minimi (finanziaria 2008), ovviamente esclusa l'iva (che ovviamente nn c'è)?

Kewell
01-08-2008, 09:29
preciso e puntuale...se tu avessi voglia di mettere tutto in prima pagina sarebbe una guida ottima e precisa e eviterebbe che gente come me ti riproponga le stesse domande, se hai tempo pensaci..baste prendere i tuoi post di riepilogo e sarebbe tutto estremamente chiaro

Il problema è proprio questo: se avessi tempo :D

scusa queste considerazioni sono valide anche per il regime dei contribuenti minimi (finanziaria 2008), ovviamente esclusa l'iva (che ovviamente nn c'è)?

Il cellulare è al 50%, così' come le spese per il carburante e la manutenzione dell'auto.

EDIT: per evitare fraintendimenti. L'IVA c'è comunque sugli acquisti, a meno di casi particolari (es. acquisto di un tavolo: Euro 100 + 20 di IVA; tu lo paghi comunque 120, e i 20 euro di IVA diventano indetraibili, e quindi per te rappresentano un costo deducibile).

:dissident:
01-08-2008, 10:54
Il cellulare è al 50%, così' come le spese per il carburante e la manutenzione dell'auto.

EDIT: per evitare fraintendimenti. L'IVA c'è comunque sugli acquisti, a meno di casi particolari (es. acquisto di un tavolo: Euro 100 + 20 di IVA; tu lo paghi comunque 120, e i 20 euro di IVA diventano indetraibili, e quindi per te rappresentano un costo deducibile).

okay perfetto, grazie mille :)

HyperText
08-08-2008, 13:17
Salve,

stamattina mi è arrivata la Partita IVA (regime contribuenti minimi).
Sto per acquistare un notebook Dell (Vostro 1510), ma prima avrei un paio di domande:
1. ora posso iscrivermi come "Piccola Azienda"?
2. al momento dell'acquisto cosa devo scegliere tra "Esenzione IVA NON applicabile. Elabora ordine come soggetto a IVA." e "Esenzione IVA applicabile. Elabora l'ordine come esentiva.". (in pratica poi il 20% lo scalerò perchè farò figurare il notebook, giustamente, come strumento aziendale)
3. come nome società che devo inserire? Il mio nome e cognome?


Grazie

Kewell
08-08-2008, 16:21
Non ci ho capito assolutamente niente :fagiano:

Che vuol dire "mi è appena arrivata la P.IVA"? :fagiano:

1) A cosa ti devi iscrivere come "piccola azienda"? Parli del registro imprese?

2) A cosa ti riferisci? Cos'è, un ordine on-line? :confused: :confused:

3) Come sopra.

maso87
24-08-2008, 10:36
Premetto di essermi letta abbastanza bene questa discussione e parecchio materiale online.
Ma sarà che l'argomento è abbastanza ostico (almeno per me), sarà che in fin dei conti tutta questa chiarezza io non la vedo...pertanto sono qui a chiedervi :D

In sostanza svolgo la professione di perito per una compagnia assicurativa. Un' attività che mi occupa nell'arco dell'anno per 40-60 giorni, il cui compenso è sotto il famoso tetto dei 30.000 €.

Ora la mia domanda è: cosa devo fare ? Quale regime scegliere ?

Considerando che il pagamento avverrebbe in un unica soluzione (massimo 2), non ci sono praticamente spese di attrezzature (al limite un po' di cancelleria, pc), è necessario il commercialista ?

Cosa posso fare delle spese di albergo, ristorante, carburante ecc ?

Kewell
24-08-2008, 19:38
In sostanza svolgo la professione di perito per una compagnia assicurativa. Un' attività che mi occupa nell'arco dell'anno per 40-60 giorni, il cui compenso è sotto il famoso tetto dei 30.000 €.

Ora la mia domanda è: cosa devo fare ? Quale regime scegliere ?

Se non hai svolto questa attività nemmeno come lavoratore dipendente o co.co.pro (e suoi simili), utilizza il regime delle nuove iniziative produttive. Altrimenti quello dei contribuenti minimi.

Considerando che il pagamento avverrebbe in un unica soluzione (massimo 2), non ci sono praticamente spese di attrezzature (al limite un po' di cancelleria, pc), è necessario il commercialista ?

Visto che gli adempimenti non si limitano solo alle fatture (di vendita o di acquisto), ma ricomprendono anche adempimenti dichiarativi e che te non ne sai molto, ti consiglio di avere un commercialista (almeno all'inizio). Potresti usare anche il tutoraggio fiscale (in pratica un dipendente dell'Agenzia delle Entrate ti dovrebbe "seguire" e aiutarti, ma quasi mai è così) oppure qualche associazione di categoria.

Cosa posso fare delle spese di albergo, ristorante, carburante ecc ?

Che vuol dire "come posso fare"?
Per i carburanti ti compri le "schede carburante" (le trovi in edicola), mentre per le altre (ristorante ed albergo) ti fai fare ricevuta o fattura (dal primo settembre si recupera anche l'IVA, a meno che non sia nel regime dei contribuenti minimi).

maso87
24-08-2008, 19:45
Che vuol dire "come posso fare"?
Per i carburanti ti compri le "schede carburante" (le trovi in edicola), mentre per le altre (ristorante ed albergo) ti fai fare ricevuta o fattura (dal primo settembre si recupera anche l'IVA, a meno che non sia nel regime dei contribuenti minimi).
Effettivamente mi sono espresso male.
Vorrei sapere se ho capito bene:
-se sono nel regime dei contribuenti minimi, non scarico l'iva, ma posso però detrarre queste spese dall'imponibile tassabile.
-se non sono nel regime dei contribuenti minimi posso anche scaricare l'iva.

Se ho sbagliato non linciarmi...:D

Kewell
25-08-2008, 08:58
Nel regime dei contribuenti minimi l'IVA diventa un costo.

Esempio:
100 + 20 IVA per carburante.

Nel regime dei minimi il costo è 60 euro (si deduce il 50%).
Nel regime ordinario o delle nuove iniziative bisogna la deducibilità ai fini IRPEF si ferma al 40%, ma detrai anche il 40% di IVA. Si ragione così:

20 euro è l'IVA. Di questa il 40% è detraibile (non è un costo) e quindi restano 12 euro che diventano un costo. Quindi il costo complessivo diventa 112 (imponibile 100 + 12 euro di IVA indetraibile). Di questi 112, fiscalmente, deduci il 40% (44,80 euro).

Щαтиіαѕ
02-09-2008, 13:32
Sono ancora qui a rompere le scatole ed approfittare dell'ottimo kewell sempre gentilissimo:) :

allora, stamani sono stato per la 3 volta dal commercialista e al solito mi sono scordato qualcosa:mc: :p , premesso che aprirò partita iva come libero professionista senza iscrizione a nessun albo, regime di nuova attività produttiva. quello che però mi chiedo è:

se dovessi aver bisogno di materiale da provare per poi fornire demo ad una ditta a cui presto il servizio (quindi materiale che rivenderei), posso farlo? anche perchè senza iscrizione alla camera di commercio, non so nemmeno se posso accedere ai vari store per rivenditori.

grazie.

Kewell
02-09-2008, 13:34
Mi ricordi che attività andresti a fare? :stordita:
Per "demo", intendi demo software, oppure "campioni di prova"?

Щαтиіαѕ
02-09-2008, 14:16
Mi ricordi che attività andresti a fare? :stordita:
Per "demo", intendi demo software, oppure "campioni di prova"?

consulenza informatica per sviluppo piattaforme embedded (in realtà molte più cose, ma come ben saprai è difficile infilare tutto in un unico "ramo", poi si tratterà eventualmente di "camuffare" bene in fase di fatturazione).

per demo intendo per esempio un pc (che io appunto acquisterei come "manichino" per le prove) testato e configurato sulle esigenze di quello che la ditta cliente dovrà poi allestire/produrre in volumi.

se ti serve il codice esatto dell'attività, te lo dico stasera che ho il tabulato a casa :)

Kewell
02-09-2008, 19:46
Come consulente informatico (quindi parliamo del solo aspetto software) non ti devi iscrivere in Camera di Commercio. Se l'attività di "rivendita", diventasse prevalente, allora il discorso cambierebbe (ma penso che non ti interessi).

Rispondendo alla tua domanda puoi tranquillamente rivendere i "manichini" purché non costituisca la tua attività principale (se non guadagnassi nulla da questa rivendita, sarebbe "l'ideale").

Per quanto riguarda l'acquisto da grossisti, in effetti, in rari casi, mi è capitato di vedere che richiedono l'iscrizione al registro imprese, ma credo che siano pochini a fare questo genere di richiesta.

Hopper
02-09-2008, 22:46
Come consulente informatico (quindi parliamo del solo aspetto software) non ti devi iscrivere in Camera di Commercio. Se l'attività di "rivendita", diventasse prevalente, allora il discorso cambierebbe (ma penso che non ti interessi).

Rispondendo alla tua domanda puoi tranquillamente rivendere i "manichini" purché non costituisca la tua attività principale (se non guadagnassi nulla da questa rivendita, sarebbe "l'ideale").

Per quanto riguarda l'acquisto da grossisti, in effetti, in rari casi, mi è capitato di vedere che richiedono l'iscrizione al registro imprese, ma credo che siano pochini a fare questo genere di richiesta.

grazie, serviva anche a me.

Yaku83
20-09-2008, 11:16
Ragazzi mi sono letto un pò di pagine e la discussione è davvero interessante .... Ora vi chiedo : siccome vorrei aprirmi una partita IVA e so già di fatturare circa 16.000 - 18.000 euro ( esclusivamente mano d'opera non c'è ne acquisto nè vendita di materiale) quale regime sarebbe più idoneo ? Regime dei minimi ? o c'è n'è sono altri .... ricordo che quando sono stato a colloquio con il commercialista lui più che sul regime ha speso parecchio tempo sulla differenza tra il libero professionista o l'artigiano definendo la seconda categoria leggermente migliore a suo avviso .... Voi che mi consigliate !

Kewell
20-09-2008, 20:40
Ma che attività andresti a fare?

Solito consiglio: sotto i 30.000 euro conviene quasi sempre il regime delle nuove iniziative produttive (vedi qualche pagina precedente un mio post, per leggerne le caratteristiche).

Yaku83
21-09-2008, 02:26
Ma che attività andresti a fare?

Solito consiglio: sotto i 30.000 euro conviene quasi sempre il regime delle nuove iniziative produttive (vedi qualche pagina precedente un mio post, per leggerne le caratteristiche).

Nessuna attività , semplicissima mano d'opera in un settore molto specialistico .... ok ho letto qualcosa sul regime delle nuove inziative ma non ho ben capito la differenza con il regime dei minimi ....

Ah Kewell siccome vedo che sei davvero esperto in materia e ti ringrazio della tua disponibilità volevo chiederti cosa ne pensavi in merito a questo :
"A fronte di questi vantaggi è prevista una limitazione che esclude la possibilità di fruire della deduzione e detrazioni per oneri quali spese mediche, contributi previdenziali, polizze vita ecc.. e di quelle previste per carichi di famiglia. Quindi in presenza di soli redditi derivanti da nuove iniziative produttive, nonostante il pagamento di un’IRPEF pari appena al 10%, non è detto che il regime convenga, in quanto preclude notevoli benefici fiscali dovuti alle detrazioni e deduzioni"

Come si potrebbe fare un calcolo , a monte , cioè prima di scegliere , se convenga o no ? bisognerebbe fare un piccolo conteggio delle detrazione che uno forrebbe fare e che, in questo regime, non si possono fare .... del tipo : " ho molte spese mediche , polizze vita ecc ecc " opto per un altro regime ! ok in un anno solitamente anzi statisticamente non ho molte spese mediche , non ho polizze vita ecc ecc allora opto per questo regime .... è cosi che devo ragionare ? però vorrei avere un elenco di tutto quello che in questo regime non posso detrarre, dove posso trovare tale elenco ? grazie di nuovo

Yaku83
21-09-2008, 02:34
Ah Kewell siccome vedo che sei davvero esperto in materia e ti ringrazio della tua disponibilità volevo chiederti cosa ne pensavi in merito a questo :
"A fronte di questi vantaggi è prevista una limitazione che esclude la possibilità di fruire della deduzione e detrazioni per oneri quali spese mediche, contributi previdenziali, polizze vita ecc.. e di quelle previste per carichi di famiglia. Quindi in presenza di soli redditi derivanti da nuove iniziative produttive, nonostante il pagamento di un’IRPEF pari appena al 10%, non è detto che il regime convenga, in quanto preclude notevoli benefici fiscali dovuti alle detrazioni e deduzioni"

Come si potrebbe fare un calcolo , a monte , cioè prima di scegliere , se convenga o no ? bisognerebbe fare un piccolo conteggio delle detrazione che uno forrebbe fare e che, in questo regime, non si possono fare .... del tipo : " ho molte spese mediche , polizze vita ecc ecc " opto per un altro regime ! ok in un anno solitamente anzi statisticamente non ho molte spese mediche , non ho polizze vita ecc ecc allora opto per questo regime .... è cosi che devo ragionare ? però vorrei avere un elenco di tutto quello che in questo regime non posso detrarre, dove posso trovare tale elenco ? grazie di nuovo

Yaku83
21-09-2008, 02:34
Ah Kewell siccome vedo che sei davvero esperto in materia e ti ringrazio della tua disponibilità volevo chiederti cosa ne pensavi in merito a questo :
"A fronte di questi vantaggi è prevista una limitazione che esclude la possibilità di fruire della deduzione e detrazioni per oneri quali spese mediche, contributi previdenziali, polizze vita ecc.. e di quelle previste per carichi di famiglia. Quindi in presenza di soli redditi derivanti da nuove iniziative produttive, nonostante il pagamento di un’IRPEF pari appena al 10%, non è detto che il regime convenga, in quanto preclude notevoli benefici fiscali dovuti alle detrazioni e deduzioni"

Come si potrebbe fare un calcolo , a monte , cioè prima di scegliere , se convenga o no ? bisognerebbe fare un piccolo conteggio delle detrazione che uno forrebbe fare e che, in questo regime, non si possono fare .... del tipo : " ho molte spese mediche , polizze vita ecc ecc " opto per un altro regime ! ok in un anno solitamente anzi statisticamente non ho molte spese mediche , non ho polizze vita ecc ecc allora opto per questo regime .... è cosi che devo ragionare ? però vorrei avere un elenco di tutto quello che in questo regime non posso detrarre, dove posso trovare tale elenco ? grazie di nuovo

Kewell
21-09-2008, 11:20
Nessuna attività , semplicissima mano d'opera in un settore molto specialistico .... ok ho letto qualcosa sul regime delle nuove inziative ma non ho ben capito la differenza con il regime dei minimi .... è

Era per sapere se potevi essere davvero considerato "artigiano".

Ah Kewell siccome vedo che sei davvero esperto in materia e ti ringrazio della tua disponibilità volevo chiederti cosa ne pensavi in merito a questo :
"A fronte di questi vantaggi è prevista una limitazione che esclude la possibilità di fruire della deduzione e detrazioni per oneri quali spese mediche, contributi previdenziali, polizze vita ecc.. e di quelle previste per carichi di famiglia. Quindi in presenza di soli redditi derivanti da nuove iniziative produttive, nonostante il pagamento di un’IRPEF pari appena al 10%, non è detto che il regime convenga, in quanto preclude notevoli benefici fiscali dovuti alle detrazioni e deduzioni"

Come si potrebbe fare un calcolo , a monte , cioè prima di scegliere , se convenga o no ? bisognerebbe fare un piccolo conteggio delle detrazione che uno forrebbe fare e che, in questo regime, non si possono fare .... del tipo : " ho molte spese mediche , polizze vita ecc ecc " opto per un altro regime ! ok in un anno solitamente anzi statisticamente non ho molte spese mediche , non ho polizze vita ecc ecc allora opto per questo regime .... è cosi che devo ragionare ? però vorrei avere un elenco di tutto quello che in questo regime non posso detrarre, dove posso trovare tale elenco ? grazie di nuovo

Sia il regime dei minimi che quello delle nuove iniziative produttive prevedono un'aliquota sostitutiva (rispettivamente del 20% e del 10%).

Se fai un'attività d'impresa (nel tuo caso artigiano) al 10% di IRPEF delle nuove iniziative produttive devi anche aggiungere il 3,9% di IRAP: diciamo che grossomodo la tassazione diventa del 13,9%, a meno che tu non abbia dipendenti o collaboratori o interessi passivi per svolgere l'attività (in questo caso la tassazione reale sarà sopra i il 13,9%).

Il regime dei minimi non prevede IRAP.

Quando si parla di "aliquota sostitutiva" si assoggetta ad imposta solo il reddito prodotto svolgendo quella certa attività e quindi non fa cumulo con altri redditi (es. redditi diversi, di capitale, di lavoro dipendente, ecc...). In questo senso tutto quello che rientra nella "sfera personale" non può essere portato in deduzione/detrazione (contributi, spese mediche, interessi per mutui personali, ecc...). L'unica eccezione è prevista per i contribuenti minimi che possono dedurre i contributi.

Ho riassunto le caratteristiche dei due regimi qui:
http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=23113864&postcount=289

Kewell
21-09-2008, 11:58
Come si potrebbe fare un calcolo , a monte , cioè prima di scegliere , se convenga o no ? bisognerebbe fare un piccolo conteggio delle detrazione che uno forrebbe fare e che, in questo regime, non si possono fare .... del tipo : " ho molte spese mediche , polizze vita ecc ecc " opto per un altro regime ! ok in un anno solitamente anzi statisticamente non ho molte spese mediche , non ho polizze vita ecc ecc allora opto per questo regime .... è cosi che devo ragionare ? però vorrei avere un elenco di tutto quello che in questo regime non posso detrarre, dove posso trovare tale elenco ? grazie di nuovo

Rileggendomi si sono accorto di non averti risposto completamente.
Esatto, devi fare proprio così, però considera che potrai scegliere tra tre regimi:

- regime dei minimi (20% di aliquota);
- nuove iniziative produttive (10% o 13,9% di aliquota);
- regime ordinario (essendo a scaglioni di reddito diciamo che su un reddito di 25.000 euro pagherai un 26%/27% di aliquota, comprese le addizionali).

Il calcolo che devi fare è complesso perché:
- nel regime ordinario ed in quello delle nuove iniziative puoi detrarre l'IVA (non puoi farlo in quello dei minimi);
- il regime dei minimi dura tre anni (l'opzione non è revocabile), a meno che tu non superi i 30.000 di ricavi/compensi;
- le nuove iniziative produttive possono essere "scelte" solo una volta per la tua attività e durano tre anni (opzione revocabile in qualsiasi momento). Se inizi come minimo o con il regime ordinario, non potrai accedere al regime delle nuove iniziative;
- e tanti altri fattori...

maso87
21-09-2008, 13:51
Per il regime dei minimi, in cosa "consiste" la contabilità ? E' necessario il commercialista ?

Kewell
21-09-2008, 16:17
Devi solo conservare (e numerare) la fatture di acquisto e vendita (oltre a conservare gli altri documenti di spesa).
Poi devi fare la dichiarazione dei redditi (niente studi di settore e dichiarazione IVA). Occasionalmente potresti dover versare le ritenute verso i professionisti (es. consulente).

maso87
29-09-2008, 14:59
Devi solo conservare (e numerare) la fatture di acquisto e vendita (oltre a conservare gli altri documenti di spesa).
Poi devi fare la dichiarazione dei redditi (niente studi di settore e dichiarazione IVA). Occasionalmente potresti dover versare le ritenute verso i professionisti (es. consulente).

quindi indicativamente il commercialista servirebbe solo per la dichiarazione dei redditi?

Kewell
29-09-2008, 21:13
Indicativamente, sì.

syfer82
30-09-2008, 07:09
domanda: tutti i tipi di P.I. permettono di fare acquisti alla metro?non ho mai cpaito come funziona

Kewell
30-09-2008, 09:22
Nella sostanza esiste un solo tipo di P.IVA (se si escludono P.IVA speciali, come quelle vecchie in "franchigia"), quindi la risposta è sì.

syfer82
30-09-2008, 14:12
Nella sostanza esiste un solo tipo di P.IVA (se si escludono P.IVA speciali, come quelle vecchie in "franchigia"), quindi la risposta è sì.

grazie. quindi li posso comprare tutto quello che voglio?devo giustitificare gli acquisti fatti?

Kewell
30-09-2008, 18:28
Ovviamente devi giustificare tutto. Se compri Tampax e progetti software, difficilmente in caso di verifica potrai giustificare l'inerenza alla tua attività :D :D :D

maso87
01-10-2008, 09:57
Ovviamente devi giustificare tutto. Se compri Tampax e progetti software, difficilmente in caso di verifica potrai giustificare l'inerenza alla tua attività :D :D :D

Questo solo se però voglio scaricare le spese sostenute ?
Non posso fare acquisti extra-attività ?

Kewell
01-10-2008, 12:20
Ah, questo sì... anche se non ne capisco l'utilità.
Spesso la Metro ha prezzi maggiori del dettaglio :D
Alla Metro basta che tu abbia P.IVA, poi di cosa te ne fai, le importa zero :)

eraser
01-10-2008, 12:28
Alla Metro basta che tu abbia P.IVA, poi di cosa te ne fai, le importa zero :)

Veramente? Mi risultava il contrario anzi, che controllano se la tua attività lavorativa (con P.IVA) è inerente all'uso del loro servizio - in altre parole se fai il tecnico informatico con P.IVA non dovresti necessitare di fare spese alla Metro

Kewell
01-10-2008, 13:36
Io ho esperienza contraria :D

Poi alla Metro hanno un po' di tutto e qualcosa che possa servire ad un tecnico informatico c'è di sicuro. Ad esempio potresti comprare un portatile e scaricarlo come bene strumentale.

syfer82
01-10-2008, 20:35
domanda: io non soggetto iva faccio ricevuta di prestazione occasionale a un soggetto(studio ass.to) con p.i. nella ricevuta metto solo la ritenuta giusto?e la marca da 1,81 se sono sopra i 77 euro?

ma allora perchè al mio amico vogliono far mettere l'iva?cosa ci guadagnano?forse non devono versare la ritenuta loro?

Kewell
01-10-2008, 21:34
domanda: io non soggetto iva faccio ricevuta di prestazione occasionale a un soggetto(studio ass.to) con p.i. nella ricevuta metto solo la ritenuta giusto? è

Sì.

e la marca da 1,81 se sono sopra i 77 euro? è

Sì, sopra le vecchie 150.000 lire.

ma allora perchè al mio amico vogliono far mettere l'iva?cosa ci guadagnano?forse non devono versare la ritenuta loro?

La ritenuta la devono versare comunque se trattasi di "prestazione di lavoro autonomo" (es. consulenti, avvocati, notai, commercialisti, programmatori producono redditi di lavoro autonomo). Facendogli aprire P.IVA, loro, in teoria, risparmiano l'IRAP (3,9% sulla base imponibile).
Ma credo che i motivi siano altri (magari non si tratta di una semplice prestazione occasionale).

maso87
02-10-2008, 18:43
Le prestazioni occasionali sono cumulative ? Ovvero i 5000 € ti tetto, valgono per singola prestazione, o in totale ?

Kewell
03-10-2008, 08:12
Il tetto dei 5.000 euro vale ai fini INPS ed è a livello di annualità.

In linea teorica, da punto di vista della sola Agenzia delle Entrate, secondo me potresti, ad esempio, fare anche una singola prestazione di 10.000 euro.
Il problema, più che l'importo in sé, è la "continuità" e l'abitualità della prestazione.

syfer82
06-10-2008, 18:07
scusa se insisto ma il fatto della marca da bollo da che legge è previsto?ho litigato con la mia ragazza e voglio sbatterle in faccia la norma(sperando che sia ancora in vigore!)

Kewell
07-10-2008, 22:13
D.P.R. n. 642/1972, Tariffa Art. 14 (estratto):

Atti e scritti soggetti all'imposta di bollo fin
dall'origine.
Fatture, note, conti e documenti simili. Ricevute e
quietanze rilasciate a liberazione totale o parziale
di obbligazioni pecuniarie.

Testo: in vigore dal 01/06/2005
modificato da: DM del 24/05/2005 art. 1 - emesso da : Ministero dell'Economia e delle Finanze

==============================================================================
Arti- | | Imposte dovute
colo | Indicazione degli atti soggetti | (euro)
della | ad imposta |___________________
ta- | | Fisse | Propor-
riffa | | | zionali
==============================================================================
| | |
13 | 1. Fatture, note, conti e simili documenti, | |
| recanti addebitamenti o accreditamenti, anche | |
| non sottoscritti, ma spediti o consegnati | |
| pure tramite terzi; ricevute e quietanze | |
| rilasciate dal creditore, o da altri per suo | |
| conto, a liberazione totale o parziale di una | |
| obbligazione pecuniaria: | |
| per ogni esemplare: | E.1,81 |
| | |
==============================================================================

maso87
09-10-2008, 16:36
Oggi sono stato dal commercialista per l'apertura della p.iva.

Compreso di iscrizione alla camera di commercio ed adempimenti vari mi ha preso 127 €.
Come vi sembra come prezzo ?

Ora però viene il bello, perchè aprire la p.iva è un'attimo. E' il dopo...:D
Intanto mi ha accennato ad una cosa che qui ancora non avevo letto. Ovvero dei 2800 € di inps da versare all'anno.
Ora lui mi ha anche detto che sono da versare interamente solo a seconda della propria attività.

Ovvero se io svolgo l'attività solo per un certo periodo all'anno, devo pagare interamente la quota (dato che sono 4 rate trimestrali) ?
Ma soprattutto dove e a chi le pago ?

Altra cosa che ancora non è chiara, ovvero il dopo apertura...ora che ho la partita iva, le fatture emesse...che faccio ?
Tutto andrà usato al momento della denuncia dei redditi con modello Unico ?

Altra cosa non meno importante: come faccio a sapere esattamente (onde non avere problemi) quali sono le spese, che posso detrarre ? Ed in che misura ?


Ultima cosa ma NON meno importante, voglio ringraziare (e dovrebbero farlo anche gli altri) Kewell per l'estrama disponibilità e competenza.

Mammabell
10-10-2008, 18:08
interessato all'argomento ... scusami ma tutti quei dindi di inps li devi pagare a prescindere dei ricavi?
Io vorrei aprire una partita iva per vendere componenti informatici ed altro, ma se vendo 10 pc all'anno devo dare i 2800? E se ne vendo 1000? Sempre 2800?
Grazie.

maso87
10-10-2008, 19:19
interessato all'argomento ... scusami ma tutti quei dindi di inps li devi pagare a prescindere dei ricavi?
Io vorrei aprire una partita iva per vendere componenti informatici ed altro, ma se vendo 10 pc all'anno devo dare i 2800? E se ne vendo 1000? Sempre 2800?
Grazie.

In questi giorni mi sono un po' documentato, anche se aspetto il parere di chi è più esperto di me.

In effetti 2800€ non sono fissi, ma sono circa il 24% di 10.000, ovvero il contributo inps...ovvero un emerito furto.

Kewell
10-10-2008, 22:10
Oggi sono stato dal commercialista per l'apertura della p.iva.

Benvenuto nel club :D Non che sia una grande fortuna, ma complimenti per l'intraprendenza :)
Che regime hai scelto?

Compreso di iscrizione alla camera di commercio ed adempimenti vari mi ha preso 127 €.
Come vi sembra come prezzo ?

Considerato che, se non erro, nel tuo caso la sola l'iscrizione (solo spese vive) costa 96 euro, il prezzo mi sembra pochissimo :fagiano:

Ora però viene il bello, perchè aprire la p.iva è un'attimo. E' il dopo...:D
Intanto mi ha accennato ad una cosa che qui ancora non avevo letto. Ovvero dei 2800 € di inps da versare all'anno.
Ora lui mi ha anche detto che sono da versare interamente solo a seconda della propria attività.

Ovvero se io svolgo l'attività solo per un certo periodo all'anno, devo pagare interamente la quota (dato che sono 4 rate trimestrali) ?
Ma soprattutto dove e a chi le pago ?

Allora... i 2800 euro circa all'INPS (gestione commercianti) sono dovuti sempre e comunque anche se in tutto l'anno non fatturi niente (in pratica sono un costo fisso). L'unica ipotesi in cui non devi più pagarli è se chiudi la P.IVA, per la parte di anno non "intaccata" dall'attività.
L'INPS si paga con un modello (F24) tramite banca e solo in via telematica (tramite home banking e commercialista).

Altra cosa che ancora non è chiara, ovvero il dopo apertura...ora che ho la partita iva, le fatture emesse...che faccio ?
Tutto andrà usato al momento della denuncia dei redditi con modello Unico ?

In che senso? Le fatture le farai solo a seguito di cessione di beni o prestazioni di servizi. Dovresti essere più preciso su quello che chiedi :) (Mi sa che dovresti fare un'altra seduta con il commercialista per farti chiarire le idee ;) )

Altra cosa non meno importante: come faccio a sapere esattamente (onde non avere problemi) quali sono le spese, che posso detrarre ? Ed in che misura ?

Per prima cosa dovresti chiederti (obbiettivamente): questa spesa serve alla mia attività? In ogni caso conserva TUTTO e fatti fare sempre la fattura o almeno la ricevuta, se pensi che la risposta alla domanda sia affermativa. In ogni caso l'esperienza ti insegnerà (in genere si vorrebbe scaricare sempre tutto :D )

Ultima cosa ma NON meno importante, voglio ringraziare (e dovrebbero farlo anche gli altri) Kewell per l'estrama disponibilità e competenza.

Ma di niente :p

interessato all'argomento ... scusami ma tutti quei dindi di inps li devi pagare a prescindere dei ricavi?
Io vorrei aprire una partita iva per vendere componenti informatici ed altro, ma se vendo 10 pc all'anno devo dare i 2800? E se ne vendo 1000? Sempre 2800?
Grazie.

Tu che apri una P.IVA? :eek:
Chiederò a Bersani di ripristinare la tracciabilità dei compensi, così comincerai a capire cosa è il fisco italiano :Prrr:

Mammabell
10-10-2008, 22:53
:sofico:

ho la possibilità di entrare in un giro di fornitura per aziende ... tramite conoscenze che mi hanno visto capace in materia ... nel tempo libero potrei farlo. Vorrei quindi capire i costi da affrontare, perchè se questo mi da buca non voglio rifondere 2800 euri l'anno :D
Il mio obiettivo infatti non è la vendita di prodotti informatici al privato. :)

P.s. ora sono sempre un dipendente e il fisco lo sento ogni mese in busta paga :p

maso87
11-10-2008, 11:37
Benvenuto nel club :D Non che sia una grande fortuna, ma complimenti per l'intraprendenza :)
Che regime hai scelto?
Regime dei minimi.

In che senso? Le fatture le farai solo a seguito di cessione di beni o prestazioni di servizi. Dovresti essere più preciso su quello che chiedi :) (Mi sa che dovresti fare un'altra seduta con il commercialista per farti chiarire le idee ;) )
Ed infatti ci devo tornare appunto per farmi dare la p.iva. Ovviamente chiederò tutte queste cose, ma sai 2 campane sono meglio di una.
Effettivamente sono stato poco chiaro, ma è difficile esserlo, quando ci si approccia per la prima volta a queste cose. :D
Per essere più chiari, la mia è un'attività di perito per un'assicurazione. Pertanto dovrebbe essere una prestazione di servizi.
Nella fattura (che la compagnia mi manda già precompilata) c'è la voce iva. La devo aggiungere immagino ? Ma perchè ? E "cosa ci faccio"?

Per prima cosa dovresti chiederti (obbiettivamente): questa spesa serve alla mia attività? In ogni caso conserva TUTTO e fatti fare sempre la fattura o almeno la ricevuta, se pensi che la risposta alla domanda sia affermativa. In ogni caso l'esperienza ti insegnerà (in genere si vorrebbe scaricare sempre tutto :D )
Per la mia attività il grosso delle spese sono vitto ed alloggio, ovvero ristorante ed albergo. Mentre per l'albergo è facile farsi fare la fattura, per ogni pasto (anche di 10 €) devo farmi fare la fattura ? La sola ricevuta, magari intestata, non basta ?


Grazie ancora

Kewell
12-10-2008, 17:39
Regime dei minimi.

E perché non quello delle nuove iniziative (ma vedi sotto)?

Per essere più chiari, la mia è un'attività di perito per un'assicurazione. Pertanto dovrebbe essere una prestazione di servizi.
Nella fattura (che la compagnia mi manda già precompilata) c'è la voce iva. La devo aggiungere immagino ? Ma perchè ? E "cosa ci faccio"?

Mmm... confesso la mia ignoranza, nel campo "assicurativo".
Visto che le assicurazioni, solitamente, operano in regime di esenzione IVA (vale a dire non addebitano o detraggono l'IVA) non vorrei che la tua attività, ausiliaria a quella assicurativa, debba operare sempre in esenzione. Questo spiegherebbe anche perché il commercialista ti ha inquadrato come "minimo" e non come "nuova iniziativa produttiva". Infatti il vantaggio maggiore delle nuove iniziative sta in gran parte nella detraibilità dell'IVA. Ovviamente questo vantaggio viene meno se tu non detrai (e nemmeno addebiti) l'IVA.
Tuttavia il fatto che tu abbia optato per il regime dei minimi, facilita di molto la risposta alla tua domanda: non devi mettere niente, se non il fatto che operi nel regime dei minimi sulla base della legge finanziaria 2008.

Per la mia attività il grosso delle spese sono vitto ed alloggio, ovvero ristorante ed albergo. Mentre per l'albergo è facile farsi fare la fattura, per ogni pasto (anche di 10 €) devo farmi fare la fattura ? La sola ricevuta, magari intestata, non basta ?


Grazie ancora

Per il regime dei minimi è stato (recentemente) precisato che tutta la nuova normativa (il D.L.di giugno) prevista dal governo in tema di spese di vitto e alloggio non è applicabile. Rispondendo alla domanda:
- visto che non puoi detrarre l'IVA, puoi farti fare anche la sola ricevuta e non la fattura. Sulla ricevuta devi avere l'accortezza di mettere i tuoi dati fiscali (P.IVA, eventuale "ditta", domicilio, ecc...). In genere si usa un timbro :D ;
- le spese sono interamente deducibili purché inerenti all'attività. Ad esempio, se vai al ristorante sotto casa, o comunque nel territorio comunale non potrai scaricarle; se invece puoi dimostrare che il giorno X eri a (per dire) Ancona per fare una perizia, allora potrai dedurre integralmente la spesa.

maso87
12-10-2008, 20:54
Ultima cosa prima di ritornare dal commercialista.

Come calcolo la ritenuta d'acconto ? E la voce contributo ?

Grazie ancora

Kewell
14-10-2008, 08:24
La ritenuta d'acconto viene "trattenuta" dalle altre P.IVA e quindi non va evidenziata in caso di fattura a privati.
Nel caso di fattura ad un soggetto con P.IVA, basterà calcolare il 20% sull'imponibile della tua prestazione (ad esempio sugli eventuali rimborsi spese non devi calcolare ritenuta).
Per quanto riguarda il "contributo" non mi pare che per la gestione commercianti INPS vada addebitatu un contributo (in genere il 4%) a titolo di rivalsa (la rivalsa la fanno i soli iscritti alla gestione separata).

rxd8s
14-10-2008, 15:08
Salve a tutti.

Ho intenzione di aprire un'attività propria. Innanzitutto premessa: non ci capisco un acca tra irpef e tasse varie. pian piano mi sto documentando.

Ora, le principali caratteristiche dell'attivitò, almeno per l'inizio, sarebbero:

1) lavorare prettamente con privati, diciamo un 70/80%
2) poche spese per la strumentazione, 1500/2000€ al massimo.
3) niente macchina da scaricare per ora (già in possesso come privato), solo carburante.
4) niente casa/figli/familiari a carico
5) entrate presumo sotto i 30000€ annui.
6) nessun locale/immobile richiesto

Ora, i principali vantaggi dei due regimi (contando che posso rientrare in tutti e due) dovrebbero essere:

Con il regime dei Contribuenti Minimi:
- no tenuta delle scritture contabili
- no adempimenti IVA
- no studi di settore
- no IRAP
- pagamento totale 20% per Irpef e varie addizionali

Con il Forfettino:
- pagamento 10% tasse (+ Irap, ...)
- possibilità detrazioni familiari a carico

Oltretutto: con il forfettino dovrei versar l'iva ANNUALMENTE, col regime dei minimi ogni tre mesi.

Però col regime dei minimi sarei ESENTE dagli studi di settore. Giusto (almeno per i primi tre anni) ?
Adesso: quale conviene in base alle caratteristiche dell'attività che vorrei aprire?

Grazie a tutti :)

maso87
14-10-2008, 15:11
Per il regime dei minimi è stato (recentemente) precisato che tutta la nuova normativa (il D.L.di giugno) prevista dal governo in tema di spese di vitto e alloggio non è applicabile. Rispondendo alla domanda:
- visto che non puoi detrarre l'IVA, puoi farti fare anche la sola ricevuta e non la fattura. Sulla ricevuta devi avere l'accortezza di mettere i tuoi dati fiscali (P.IVA, eventuale "ditta", domicilio, ecc...). In genere si usa un timbro :D ;
- le spese sono interamente deducibili purché inerenti all'attività. Ad esempio, se vai al ristorante sotto casa, o comunque nel territorio comunale non potrai scaricarle; se invece puoi dimostrare che il giorno X eri a (per dire) Ancona per fare una perizia, allora potrai dedurre integralmente la spesa.

Riprendendo un'attimo questo discorso, ho una cosa da chiedere.
Se per le spese di vitto ed alloggio non serve la fattura, in quanto non sono soggetto iva, la stessa cosa può dirsi anche per le altre spese ?

:dissident:
14-10-2008, 15:20
Oltretutto: con il forfettino dovrei versar l'iva ANNUALMENTE, col regime dei minimi ogni tre mesi.

col regime dei minimi non c'è l'iva da versare

Però col regime dei minimi sarei ESENTE dagli studi di settore. Giusto?

rxd8s
14-10-2008, 15:31
col regime dei minimi non c'è l'iva da versare

Ergo:

Forfettino: pago iva 10%, + irap irpef etc

Regime dei minimi: NON pago iva, ma pago irpef irap etc

Ma irap e irpef sono uguali per intrambi? Non credo... credo :mbe:

Help :stordita: ?

(si lo so, sono tonto per queste cose... ma stamattina all'agenzia delle entrate mi parlavano in aramaico nonostante li abbia avvertiti che fossi totalmente a digiuno di burocrazia...)

:dissident:
14-10-2008, 15:47
guarda se non mi sbaglio (ma potrebbe anche essere visto che pago il commericalista apposta!) con il regime dei minimi hai un forfait del 20% e bona

Kewell
14-10-2008, 20:01
Riprendendo un'attimo questo discorso, ho una cosa da chiedere.
Se per le spese di vitto ed alloggio non serve la fattura, in quanto non sono soggetto iva, la stessa cosa può dirsi anche per le altre spese ?

Per scaricarti un costo, ti occorre un documento e tale documento è rappresentato dalla fattura o dalla ricevuta (non lo scontrino). Le differenze principali tra fattura e ricevuta sono due:

- la fattura è "nominativa", nel senso che individua esattamente il beneficiario della prestazione o il compratore. Es.

Spett.le
Mario Rossi
Via delle Rose, 54
50000 Milano
P.IVA: 01232344090
C.F.: RSSMRIXXXXXXXXX

- la fattura evidenzia l'IVA sulla prestazione o cessione del bene, con la conseguenza che è possibile detrarre l'IVA (a meno che, come nel tuo caso, il compratore non possa detrarla per sue ragioni).

Visto che sulla ricevuta il prestatore può anche indicare semplicemente "Rossi" senza indicare tutti i tuoi dati fiscali, devi "integrarla" apponendo un tuo timbro (o anche a mano) che contenga i tuoi dati fiscali.

Fatta questa fondamentale distinzione...

Le spese di vitto e alloggio sono soggette ad IVA (4% o 10%), ma sei TU che non puoi detrarle. Quindi, farsi fare la fattura (che, evidenziando l'IVA, permette la detrazione) o la ricevuta nel TUO caso è assolutamente indifferente.
Per quanto riguarda la "scelta" tra ricevuta e fattura, questa è anche limitata dal tipo di attività svolta dal prestatore: ad esempio i meccanici possono fare fattura o ricevuta, così come gli imbianchini o i ristoranti. Un negozio al dettaglio può fare solo fattura, così come un commercialista o un notaio e così via.
Nel tuo caso specifico, io chiederei sempre fattura per una questione di praticità, ma nel caso di "vitto e alloggio" preferirei la ricevuta perché la detraibilità IVA di "vitto e alloggio" è una norma assai recente (decorre dal 1° settembre) e può darsi che un ristorante di "paese" sia poco organizzato per il rilascio di fatture e preferisca fare ricevute. E' comunque tuo diritto (ed il ristoratore non può rifiutarsi) chiedere fattura e non ricevuta.

:)

Kewell
14-10-2008, 20:34
cut

Fai un po' di confusione :)

4/5 pagine fa ho fatto un post comparativo tra i due regimi.

rxd8s
15-10-2008, 01:21
Fai un po' di confusione :)

4/5 pagine fa ho fatto un post comparativo tra i due regimi.

ho notato :cry:

Domanda FATIDICA.

Presupponendo io abbia un totale LORDO annuale di ingresso dai clienti di 30000€ (facendo finta di non avere spese di carburante/attrezzatura/affitti etc)... come diamine faccio a calcolare quello che mi arriva IN SACCOCCIA? O chi me lo dice all'incirca?

Vorrei fare un confronto tra i due regimi, giusto per :mbe:

Kewell
15-10-2008, 08:23
Esattamente che attività andrai a fare?

Comunque se non hai costi, il conto è semplice:
- nuove iniziative produttive: 10% sull'imponibile (30.000 euro*) + 3,9% di IRAP (se hai un reddito d'impresa e non di lavoro autonomo);
- regime dei minimi: 20% sull'imponibile (30.000 euro) dai quali, comunque, puoi dedurre i contributi.



* a questo c'è da aggiungere l'IVA 20% (6.000 euro), ma per te non rappresenta un costo in quanto la incasseresti dai clienti "per conto" dello Stato.

maso87
15-10-2008, 13:23
Esattamente che attività andrai a fare?

Comunque se non hai costi, il conto è semplice:
- nuove iniziative produttive: 10% sull'imponibile (30.000 euro*) + 3,9% di IRAP (se hai un reddito d'impresa e non di lavoro autonomo);
- regime dei minimi: 20% sull'imponibile (30.000 euro) dai quali, comunque, puoi dedurre i contributi.



* a questo c'è da aggiungere l'IVA 20% (6.000 euro), ma per te non rappresenta un costo in quanto la incasseresti dai clienti "per conto" dello Stato.

Kewell ti ringrazio ancora, e ne approfitto per chiederti un'altra cosa :D

Riprendendo il posto che ho quotato, dove ribadisci l'imposta sostitutiva del 20 % sull'imponibile per quanto riguarda il regime dei minimi, ti chiedo: avendo messo in fattura una ritenuta d'acconto del 20 %, cosa dovrò pagare ancora in fase di dichiarazione dei redditi ?

Kewell
15-10-2008, 14:39
Niente :D

O meglio, ipotizzando che fatturerai sempre a soggetti con P.IVA che ti applicheranno, quindi, la ritenuta, andrai sicuramente a credito (visto che come minimo hai l'INPS) che potrai chiedere in rimborso oppure "portare a nuovo" nelle dichiarazioni successive o compensare con altre imposte (quando possibile... per esempio prima avresti potuto compensarle con l'ICI sull'abitazione principale).

maso87
15-10-2008, 15:03
Niente :D

O meglio, ipotizzando che fatturerai sempre a soggetti con P.IVA che ti applicheranno, quindi, la ritenuta, andrai sicuramente a credito (visto che come minimo hai l'INPS) che potrai chiedere in rimborso oppure "portare a nuovo" nelle dichiarazioni successive o compensare con altre imposte (quando possibile... per esempio prima avresti potuto compensarle con l'ICI sull'abitazione principale).

Se non chiedo troppo, mi piacerebbe che illustrassi questa cosa.

Aggiungo una mia considerazione personale sui "nuovi regimi".
Essendo andato dal commercialista per l'apertura della partita iva, ho trovato in generale, una scarsa disponibilità a fornire consulenza sul regime dei minimi ed affini.

Effettivamente per ogni persona che aderisce, loro potenzialmente hanno un cliente in meno. A questo ci aggiungerei che, vuoi per il motivo sopra indicato, vuoi per una scarsa "chiarezza" in merito, spesso pure loro non sanno darti risposte precise.

Il regime dei minimi forse aveva un'ottima idea di base, permettendo quindi ai soggetti piccoli di fare a meno del commercialista e di altre incombenze. Ma per chi è completamente a digiuno, questo è praticamente impossibili (salvo aiuto dai forum...:D)

:dissident:
15-10-2008, 15:11
Se non chiedo troppo, mi piacerebbe che illustrassi questa cosa.

in pratica la ritenuta d'acconto copre già il tuo 20% di tasse forfait, però con le deduzioni ecc il tuo imponibile sarà più basso e la parte che hai pagato in più la puoi riutilizzare come ti diceva il buon Kewell

Aggiungo una mia considerazione personale sui "nuovi regimi".
Essendo andato dal commercialista per l'apertura della partita iva, ho trovato in generale, una scarsa disponibilità a fornire consulenza sul regime dei minimi ed affini.

Effettivamente per ogni persona che aderisce, loro potenzialmente hanno un cliente in meno. A questo ci aggiungerei che, vuoi per il motivo sopra indicato, vuoi per una scarsa "chiarezza" in merito, spesso pure loro non sanno darti risposte precise.

beh mica tanto, hanno al limite un cliente con meno pratiche da sbrigare

Il regime dei minimi forse aveva un'ottima idea di base, permettendo quindi ai soggetti piccoli di fare a meno del commercialista e di altre incombenze. Ma per chi è completamente a digiuno, questo è praticamente impossibili (salvo aiuto dai forum...:D)

uhm io credo che l'idea di base fosse quella di incentivare l'intraprendenza per le nuove attività o per i giovani, che spesso si ritrovavano troppe spese per essere incentivati a mettersi in proprio

Kewell
16-10-2008, 18:05
Condivido le risposte che hai dato a maso.

uhm io credo che l'idea di base fosse quella di incentivare l'intraprendenza per le nuove attività o per i giovani, che spesso si ritrovavano troppe spese per essere incentivati a mettersi in proprio

A dire il vero per questo c'è il regime delle nuove iniziative produttive (più conveniente, a meno che gli studi di settore non siano una discriminante decisiva) :)
La ragione dichiarata dei minimi è quella di semplificare l'attività di controllo dell'amministrazione finanziaria (che vorrebbe/dovrebbe puntare sui "grandi", piuttosto che sui "piccoli") e di introdurre un regime semplificato per le tante mini imprese/professionisti italiani (che altrimenti sarebbero esclusi dalle nuove iniziative produttive).

:dissident:
16-10-2008, 18:07
Aggiungo che a volte per noi piccoli e medio-piccoli si aveva l'idea che il fisco facesse "trappole" apposta per indurre in errore e far pagare salato gli sbagli

maso87
21-10-2008, 15:49
Il mio commercialista, ha sbagliato ad iscrivermi alla camera di commercio. O meglio, dapprima mi ha inquadrato in un modo, poi rendendosi conto che non poteva (???), ha cambiato.

Riassumendo mi trovavo ad avere un codice attività diverso. Questo cosa può cambiare ai fini contributivi ? Essendo in regime dei minimi e pertanto non avendo studi di settore, non dovrebbe cambiare nulla. E' così ?

Ora a parte il fatto che io non ci ho capito nulla, se non il fatto che la ritenuta d'acconto nel mio caso passa dal 20 al 23 sul 50 % dell'imponibile (ma non faceva prima a dirmi che è il 11,5% ?), come posso sapere effettivamente come risulto iscritto ?

Kewell
22-10-2008, 19:46
Forse ti confondi :)

Sei proprio sicuro che il commercialista ti ha iscritto in Camera di Commercio, o piuttosto ti ha detto che ha chiesto l'attribuzione della P.IVA all'Agenzia delle Entrate? Perché sono cose assai diverse.
Per il cambio di attività non ci sono problemi (basta fare apposita variazione all'Agenzia).

Ai fini contributivi cambia, nel senso che l'INPS ha diversi gestioni (commercianti, separata, artigiani, ecc...) e bisogna vedere esattamente che attività fai (possono esserci tantissimi codici attività tali da farti rientrare nella gestione "commercianti" e quindi un cambio di codice che rientra comunque nella gestione commercianti non cambia niente ai fini contributivi).

Per quanto riguarda l'entità della ritenuta ti ha detto in quel modo perché la legge parla proprio del 23% del 50%... la normativa tributaria spesso si "diverte" con discorsi astrusi :D :D

Comunque tale tipo di ritenuta è tipica degli agenti e rappresentanti. Non sapevo che fosse prevista anche per i periti assicurativi :confused: :fagiano:

Kewell
22-10-2008, 19:59
Stavo cercando su google per vedere quale ritenuta devi subire e mi sono imbattuto in questo:
http://www.isvap.it/isvap/imprese_jsp/PagePeriti.jsp?nomeSezione=IMPRESE_INTERMEDIARI&ObjId=494112
Dal 2005 è stato istituito un ruolo... ti sei iscritto? :fagiano:

maso87
22-10-2008, 20:40
Forse ti confondi :)

Sei proprio sicuro che il commercialista ti ha iscritto in Camera di Commercio, o piuttosto ti ha detto che ha chiesto l'attribuzione della P.IVA all'Agenzia delle Entrate? Perché sono cose assai diverse.
Per il cambio di attività non ci sono problemi (basta fare apposita variazione all'Agenzia).

Ai fini contributivi cambia, nel senso che l'INPS ha diversi gestioni (commercianti, separata, artigiani, ecc...) e bisogna vedere esattamente che attività fai (possono esserci tantissimi codici attività tali da farti rientrare nella gestione "commercianti" e quindi un cambio di codice che rientra comunque nella gestione commercianti non cambia niente ai fini contributivi).

Per quanto riguarda l'entità della ritenuta ti ha detto in quel modo perché la legge parla proprio del 23% del 50%... la normativa tributaria spesso si "diverte" con discorsi astrusi :D :D

Comunque tale tipo di ritenuta è tipica degli agenti e rappresentanti. Non sapevo che fosse prevista anche per i periti assicurativi :confused: :fagiano:
Forse non mi confondo. Sicuro che mi confondo :D .
Il fatto è che da parte mia forse non insisto troppo quando vado dal commercialista e torno a casa con i dubbi, ma dall'altra trovo una persona sbrigativa (forse cambierò)
Effettivamente è probabile che non mi abbia iscritto alla Camera di Commercio (come sincerarmene ? )

Ora in specifico le 2 categorie sono:

- 67202 AGENTI,PERITI E LIQUIDATORI INDIPENDENTI DELLE ASSICURAZIONI

- 7201 ATTIVITA' DEGLI INTERMEDIARI DELLE ASSICURAZIONI

Per la prima - quella originaria - il commercialista mi ha detto che per poter rientrare in questa, è necessario essere iscritto ad un albo professionale (periti agrari, geometri ad esempio). Dopo un breve consulto con altri colleghi, gli stessi non hanno potuto fare altro che rimanere stupiti.
Infatti come giustamente detto da te, cosa c'entra l'attività di agente o rappresentante con quello che devo fare io ?

Avendo già emesso fatture con ritenuta al 20, come bisognerebbe rimediare a ciò ? (in ogni caso ho già contattato la mia compagnia che nel frattempo ha "bloccato" le fatture, per consentire eventuali modifiche)

Grazie ancora

(il link riportato da te, si riferisce ai soli periti per danni da veicoli motore...)

Kewell
23-10-2008, 20:10
Allora, per verificare la tua iscrizione in Camera di Commercio, basta andare alla sede della Camera più vicina e chiedere una visura fornendo la tua P.IVA/Codice Fiscale. Dovrebbe costare sui 5 euro.

Per quanto riguarda l'iscrizione all'albo dei periti assicurativi confesso la mia assoluta ignoranza, ma a leggere il link che ti ho postato prima mi pare di capire che se volessi fare anche UNA sola perizia ad un'auto in tutta la tua vita, dovresti essere iscritto... Se fai tutt'altro non ci sono problemi. Tra le altre cose dubito che l'assicurazione ti affiderebbe un incarico senza aver verificato che tu sia iscritto a quell'albo.

La ritenuta del 23% del 50% ti confermo che riguarda solo gli agenti (ieri sera ho dato un'occhiata al Memento fiscale Ipsoa 2008 e non ho visto i periti come rientranti in tale tipologia di ritenuta).

Se hai già fatto fatture con ritenute al 20% (ammesso e non concesso che tu debba fare fatture con ritenute del 23% del 50%) ritengo che tu abbia due possibilità:
1) emettere nota di credito (in pratica una fattura "rovesciata" rispetto a quella che hai fatto) ed emettere contestualmente nuova fattura con la ritenuta "corretta";
2) farti pagare le fatture così come sono. Infatti hai subito una ritenuta maggiore e non inferiore e quindi anche l'assicurazione (cui spetterebbe - per Legge - l'esatta determinazione della ritenuta corretta) non corre rischi di insufficiente versamento di ritenute.

Di queste cose, però dovresti parlarne BENE, con il tuo commercialista ;)

maso87
28-10-2008, 14:21
Ho letto che l'addebitamento in fatture del contributo - rivalsa inps al 4% è facoltativo.
Ma non sarebbe sempre conveniente (ovviamente per chi emette fattura) inserirlo ?
Ci sono soggetti che non possono ?

Kewell
29-10-2008, 21:49
Che io sappia i soggetti che hanno cassa privata (es. commercialisti, avvocati, notai) devono addebitare il contributo integrativo, rivalendosi, appunto, sui clienti.
Per quanto riguarda l'INPS ho letto da qualche parte che la rivalsa è facoltativa, ma ovviamente non rivalendoti, quel 4% ce lo devi mettere di tasca tua.

maso87
29-10-2008, 21:52
Che io sappia i soggetti che hanno cassa privata (es. commercialisti, avvocati, notai) devono addebitare il contributo integrativo, rivalendosi, appunto, sui clienti.
Per quanto riguarda l'INPS ho letto da qualche parte che la rivalsa è facoltativa, ma ovviamente non rivalendoti, quel 4% ce lo devi mettere di tasca tua.

Ma allora tanto vale addebitarlo sempre no ?:O

Kewell
29-10-2008, 22:09
Ovvio :fagiano:

pierodj
03-11-2008, 11:37
dunque... stavo documentandomi sulla possibilità di aprire una mia attività (realizzazione siti web, ecc.)

ho consultato il sito dell'agenzia dell'entrate e scaricato un foglio excel per il confronto tra regime dei minimi e regime ordinario...

praticamente, ipotizzando un fatturato di 25.000€ (per il momento non mettendo le spese, comunque molto basse per un'attività del genere), ho calcolato 7.250€ di INPS :eek: (arrotondando al 29% tra aliquota INPS e rivalsa del 4%, giusto? altra domandina: non c'era la possibilità di pagare un tot fisso di INPS all'anno :mbe: ), e il foglio excel mi dice che dovrei pagare sui 3.500€ di tasse...

se non ho fatto male i calcoli, con un fatturato di 25000€ (già difficile per il primo anno di attività) mi troverei ad avere uno "stipendio" di 1100 euro al mese?

vi prego ditemi che non ci ho capito un kaiser e ho sbagliato i calcoli :D altrimenti è davvero deprimente :(

:dissident:
03-11-2008, 11:40
dunque... stavo documentandomi sulla possibilità di aprire una mia attività (realizzazione siti web, ecc.)

ho consultato il sito dell'agenzia dell'entrate e scaricato un foglio excel per il confronto tra regime dei minimi e regime ordinario...

praticamente, ipotizzando un fatturato di 25.000€ (per il momento non mettendo le spese, comunque molto basse per un'attività del genere), ho calcolato 7.250€ di INPS :eek: (arrotondando al 29% tra aliquota INPS e rivalsa del 4%, giusto? altra domandina: non c'era la possibilità di pagare un tot fisso di INPS all'anno :mbe: ), e il foglio excel mi dice che dovrei pagare sui 3.500€ di tasse...

se non ho fatto male i calcoli, con un fatturato di 25000€ (già difficile per il primo anno di attività) mi troverei ad avere uno "stipendio" di 1100 euro al mese?

vi prego ditemi che non ci ho capito un kaiser e ho sbagliato i calcoli :D altrimenti è davvero deprimente :(

guarda a spanne direi che invece è abbastanza giusto...e aggiungo che 25.000 euro di fatturato non è così scontato da raggiungere..

pierodj
03-11-2008, 11:51
appunto, era anche un'ipotesi molto ottimistica...

si ma non è possibile una cosa del genere :muro:
ci credo che poi la gente evade il fisco :muro:

:dissident:
03-11-2008, 12:08
appunto, era anche un'ipotesi molto ottimistica...

si ma non è possibile una cosa del genere :muro:
ci credo che poi la gente evade il fisco :muro:

non dirlo a me...quest'anno le tasse mi hanno dissanguato :(

ingwye
06-11-2008, 07:18
M'iscrivo intanto mi leggo tutto il Thread;)

italia2006
28-11-2008, 10:43
Ciao.

Sono un lavoratore dipendente e da qualche tempo sto valutando la possibilità
di mettermi in proprio.

Sono a digiuno in materia di fisco relativo ai lavoratori autonomi o similari.

Grossolanamente volevo sapere se incassando X (tutto con regolari fatture
ecc), pagando tutto il pagabile, quanto mi resterà in tasca, netto ?

Grazie.

Aku
28-11-2008, 20:51
mhh allora

iva (ma è relativa)
irpef
irap
inps (pensione)
anticipi pari al 98% delle tasse pagate per l'anno precedente (bello vero:D )

-ZEUS-
28-11-2008, 21:23
io sento sempre tutti che si lamentano, ci sarà un perchè:D

RadioactiveToy
29-11-2008, 10:33
Ciao.

Sono un lavoratore dipendente e da qualche tempo sto valutando la possibilità
di mettermi in proprio.

Sono a digiuno in materia di fisco relativo ai lavoratori autonomi o similari.

Grossolanamente volevo sapere se incassando X (tutto con regolari fatture
ecc), pagando tutto il pagabile, quanto mi resterà in tasca, netto ?

Grazie.
Tutto dipende da quella X e dal tipo di attività ;)

Ad esempio se sai che non supererai i 30.000 di fatturato, allora potresti rientrare nel regime dei contribuenti minimi, che ti esonera da iva, irap, studi di settore e avresti un'aliquota irpef secca del 20%

Aku
01-12-2008, 08:00
Tutto dipende da quella X e dal tipo di attività ;)

Ad esempio se sai che non supererai i 30.000 di fatturato, allora potresti rientrare nel regime dei contribuenti minimi, che ti esonera da iva, irap, studi di settore e avresti un'aliquota irpef secca del 20%

ma da quando? Al massimo puoi avere il regime agevolato, in quel caso è giusto il discorso iva, irap ma studi di settore li cucchi tutti. Per l'irpef sapevo che era fissa al 10%. Il tutto per i primi 3 anni poi ciccia

Amodio
01-12-2008, 08:32
ma da quando? Al massimo puoi avere il regime agevolato, in quel caso è giusto il discorso iva, irap ma studi di settore li cucchi tutti. Per l'irpef sapevo che era fissa al 10%. Il tutto per i primi 3 anni poi ciccia

lo stato ti stimola ad aprire p.iva facendoti sconti per i primi 3 anni.
ma il bello viene proprio dopo, allora si che (apriti cielo) sono piu le tasse che il guadagno:read:
fatti bene i calcoli, naturalmente puoi scaricarti molta roba!, ma devi farti bene i conti

theJanitor
01-12-2008, 09:13
ma da quando? Al massimo puoi avere il regime agevolato, in quel caso è giusto il discorso iva, irap ma studi di settore li cucchi tutti. Per l'irpef sapevo che era fissa al 10%. Il tutto per i primi 3 anni poi ciccia

dal 2008
http://www.agenziaentrate.it/ilwwcm/connect/Nsi/Documentazione/Contribuenti+minimi/

Aku
01-12-2008, 10:32
dal 2008
http://www.agenziaentrate.it/ilwwcm/connect/Nsi/Documentazione/Contribuenti+minimi/

Grazie :D quindi non c'è più il limite dei 3 anni? sarebbe bello :D

theJanitor
01-12-2008, 10:57
Grazie :D quindi non c'è più il limite dei 3 anni? sarebbe bello :D

finchè non decidono di cancellare il regime si, visto che cambiano praticamente ogni anno...... staremo a vedere

Jack.
06-12-2008, 01:33
Salve, Ho 15 anni a breve 16... chattando qui e là mi han detto che era possibile aprire una pratita iva da libero professionista tramite un genitore e\o parente, però non ho ben capito se è fattibile e in che modo... Cmq la mia idea era quella di aprire un sito di grafica, creazione loghi e siti web, però con i lavori a mio nome e non a quelli del genitore\parente :stordita: è legale? si può fare? Ah... e che costi ci sono aprendo una p.iva? Grazie :rolleyes:

Jack.
08-12-2008, 11:57
Salve, Ho 15 anni a breve 16... chattando qui e là mi han detto che era possibile aprire una pratita iva da libero professionista tramite un genitore e\o parente, però non ho ben capito se è fattibile e in che modo... Cmq la mia idea era quella di aprire un sito di grafica, creazione loghi e siti web, però con i lavori a mio nome e non a quelli del genitore\parente :stordita: è legale? si può fare? Ah... e che costi ci sono aprendo una p.iva? Grazie :rolleyes:

nessuno che può darmi delucidazioni? :rolleyes:

Kewell
08-12-2008, 14:30
Per i costi, leggi le pagine indietro.
Aprire la P.IVA di per sé non costa niente. E' il "mantenerla" che costa (es. commercialista).

Per quanto riguarda l'età non saprei dirti se a 16 anni si può aprire. Prova a contattare il call center dell'Agenzia delle Entrate o la sede della tua città.

pierodj
08-12-2008, 14:40
nessuno che può darmi delucidazioni? :rolleyes:

per il discorso della minore età non so...
comunque ti sconsiglio di aprirla ora... la partita IVA ha dei costi molto elevati, e ti conviene aprirla solo quando avrai un buon giro di clienti e di affari (cioè non a 15 anni :D ), altrimenti ci rimetti e basta ;)

Jack.
08-12-2008, 20:44
per il discorso della minore età non so...
comunque ti sconsiglio di aprirla ora... la partita IVA ha dei costi molto elevati, e ti conviene aprirla solo quando avrai un buon giro di clienti e di affari (cioè non a 15 anni :D ), altrimenti ci rimetti e basta ;)

bhe io sapevo che la p.iva da libero professionista aveva praticamente pochissimi costi, ovvero se ho poca clientela pago pochissimo la tassa :rolleyes: non devo mica aprire una società :asd:

maso87
08-12-2008, 20:47
bhe io sapevo che la p.iva da libero professionista aveva praticamente pochissimi costi, ovvero se ho poca clientela pago pochissimo la tassa :rolleyes: non devo mica aprire una società :asd:

Avresti comunque circa 2800 € di INPS "fissi"

pierodj
08-12-2008, 21:14
bhe io sapevo che la p.iva da libero professionista aveva praticamente pochissimi costi, ovvero se ho poca clientela pago pochissimo la tassa :rolleyes: non devo mica aprire una società :asd:

la partita IVA in sé non ha nessun costo... ma devi iniziare a pagare il commercialista, le tasse e i contributi... oltre al fatto che, come ti hanno detto, l'INPS (obbligatorio) che devi pagare viene calcolato su un minimale di 13.000 e rotti euro (anche se hai fatturato, poniamo, 1000), quindi quasi 3.000 euro all'anno.
è evidente che - assai probabile visto che sei ancora studente - se fatturi 1.500/2.000 euro all'anno e ne spendi 3.000/3.500 tra tasse e commercialista non ti conviene :asd:

S4t0r1
15-12-2008, 10:14
Avresti comunque circa 2800 € di INPS "fissi"

Il fisso dell'INPS ce l'hai se sei iscritto alla gestione commercianti o artigiani. Se sei libero professionista hai l'iscrizione alla gestione separata inps in cui non c'è nessun minimale.

Comunque il problema è relativo, se non guadagni almeno mille euro lordi al mese che tieni aperta a fare l'attività?

PS
Se sei un libero professionista in un settore con una cassa di previdenza specifica (commercialisti, medici, avvocati, architetti, ecc) allora si segue le regole della cassa di competenza.

S4t0r1
15-12-2008, 10:16
è evidente che - assai probabile visto che sei ancora studente - se fatturi 1.500/2.000 euro all'anno e ne spendi 3.000/3.500 tra tasse e commercialista non ti conviene :asd:

Se fatturi 2.000 euro l'anno gestiscile come prestazione occasionale così non hai rotture di scatole con inps, iva e compagnia danzante.

S4t0r1
15-12-2008, 17:41
praticamente, ipotizzando un fatturato di 25.000€ (per il momento non mettendo le spese, comunque molto basse per un'attività del genere), ho calcolato 7.250€ di INPS :eek: (arrotondando al 29% tra aliquota INPS e rivalsa del 4%, giusto?


[scusate se ripesco un post vecchio]
no, la rivalsa inps è una quota dell'inps che viene addebitata al cliente. Non devi sommarla, al limite sottrarla ("devo pagare 24,00 all'inps ma 4,00 me li ha dati il mio cliente per cui a carico mio restano 20,00").
Comunque dall'1.1.09 l'aliquota della gestione separata passa al 25,72 (0,72 è il contributo di maternità (sì, devono pagarlo anche gli uomini)).

S4t0r1
15-12-2008, 17:45
ma da quando? Al massimo puoi avere il regime agevolato, in quel caso è giusto il discorso iva, irap ma studi di settore li cucchi tutti. Per l'irpef sapevo che era fissa al 10%. Il tutto per i primi 3 anni poi ciccia

Stai facendo confusione tra il regime delle nuove iniziative imprenditoriali (dura 3 anni solo dall'inizio attività) e quello dei minimi. Entrambi sono tutt'oggi operativi.

syfer82
03-01-2009, 09:49
dubbi:

1) se nelle ricevute per prestazione occasionale viene inclusa la ritenuta d'acconto questa viene rimborsata se nell'anno non si superano i 5000 euro di reddito?

2) regime nuove attività, forse è domanda stupida, ma ho calcolato che dovrei avere circa il 12% di tasse tra irpef e addizionali ma non ho capito se l'iva che metterò nelle fatture andrebbe a compensarle facendomi andare a credito d'imposta?

3) "concessione di un credito d'imposta per l'acquisto di apparecchiature informatiche: ai contribuenti che si dotano di computer, modem e stampante è riconosciuto un credito d'imposta pari al 40% del loro costo con il limite massimo di 309,87 euro" io dovrei comprarmi un pc fisso per l'ufficio e uno portatile per quando sono fuori...volevo capire se su uno dei due non potrei scaricare nulla(nemmeno l'iva) in quanto mi è stato detto che in tutti i regimi si può scaricare un pc ogni due anni.
E con evenutali upgrade come mi posso comportare?prendo un pc con un hardisk da 160gb e mi accorgo che me ne serve un altro, posso scaricare?



grazie per la pazienza

Kewell
04-01-2009, 18:11
1) La ritenuta è pari al 20%. Si parla di ritenuta "d'acconto" proprio perché è un acconto sulle imposte.
Quindi dovrai fare la dichiarazione dei redditi* e se da tale dichiarazione risulta che le ritenute sono in eccesso rispetto a quanto dovuto avrai diritto al rimborso (oppure potrai portare a nuovo il credito relativo nella dichiarazione successiva). Ad esempio se hai degli oneri deducibili o detraibili potresti andare a credito.

2) Nelle nuova iniziative produttive non sono dovute addizionali, ma si paga la sola aliquota "secca" IRPEF del 10%.
L'IVA è un'altra cosa. In estrema sintesi, quando acquisti un bene che serve per la tua attività (sia ai fini della rivendita che per l'uso nell'attività stessa) vai a credito di IVA. Quando vendi beni o fai prestazioni di servizi vai a debito di IVA. A fine anno** confronterai il totale dell'IVA a credito ("acquisti") con quello dell'IVA a debito ("vendite") e avrai il credito o il debito nei confronti dello Stato.
Quindi "l'IVA che metterai nelle fatture" sarà un'IVA a debito da "compensare" con l'IVA a credito.
L'IVA per te non rappresenterebbe mai un costo o un ricavo. "Acquistando" un bene, infatti, tu detrai l'IVA (vai a credito), mentre "vendendo" vai a debito, ma tale debito verso lo Stato viene "pagato" dal tuo cliente (in altre parola l'IVA non la paghi te). Comunque, nella pagine precedenti, mi pare di aver già spiegato il meccanismo dell'IVA con qualche esempio.

3) "mi è stato detto che in tutti i regimi si può scaricare un pc ogni due anni". Ti hanno detto una vaccata. L'IVA puoi scaricarla anche su 100 computer, purché servano alla tua attività (inerenza), così come il costo. Quello di cui parli è un "credito di imposta" concesso per il regime delle nuova iniziative per uno SOLO pc (questo sì), per poter sfruttare il tutoraggio fiscale (in pratica nell'idea del Fisco ti viene concesso tale credito, compensabile con le imposte che annualmente devi versare, per poterti collegare con l'Agenzia delle Entrate e l'ufficio locale).


* la dichiarazione in ipotesi di compensi molto bassi non deve essere fatta (mi pare si parli, comunque, di compensi molto bassi... dovrei controllare).

** questo vale solo per le nuove iniziative produttive, in quanto i regimi ordinari prevedono una liquidazione trimestrale o mensile a seconda dei casi.

syfer82
06-01-2009, 21:26
come sempre grazie.

scusa se sono un pò lento a capire.


1) la questone numero 1 era riferita alla mia ragazza che studia e vive con i suoi ed è ancora a carico loro, ha lavorato pochissimo per via della tesi quest'anno e ha "incassato" circa 2000 euro in prestazioni occasionali; lei non farà dichiarazione dei redditi ma questi 2000 saranno indicati nella dichiarazione dei suoi; ma quello che non capisco è se essendo prestazioni occasionali non sono tassate e quindi questo 20% di ritenuta versata quest'anno se la porterà come credito d'imposta per il prossimo anno.

2)sul sito dell'agenzia dell'entrate dice che il 10% sostituisce solo irpef e non le altre imposte, quali sarebbero queste altre imposte?


3) vediamo se ho capito: su un solo pc posso utilizzare l'incentivo del "40%" e sugli altri se dimostro che sono per lavoro scarico iva normalmente.
Dubbio: ma il pc come strumento di lavoro va inteso come costo quindi se in un anno ho avuto incassi per 10000 e comprato un pc da 500 euro (mi pare di aver capito che i sotto i 516 euro si tolgono nello stesso anno, giusto?)le tasse me la calcolano su 9500?

4) aggiungo un ultimissima cosa: costo abbonamento cellulare.
vorrei fare un abbonamento con cellulare, sarebbero 30 euro al mese iva inclusa, il mio gestore paga la tassa per un anno ma facciamo finta che non lo faccia, io da libero professionista quanto pagheri di tassa governativa?circa 12 euro?ma sono mensili?e di fatto quanto mi costerebbe questo abbonamento tenendo conto di iva e costo che potrei scaricare?ho provato a leggere qualcosa ma non sono sicuro di aver capito, 100% dell'iva e 80% dell'abbonamento?

maso87
07-01-2009, 16:56
Domanda sciocca: quando e come si fa a sapere, il momento in cui bisogna pagare le tasse ?

Kewell
07-01-2009, 21:07
Domanda sciocca: quando e come si fa a sapere, il momento in cui bisogna pagare le tasse ?

Sul sito delle Agenzia delle Entrate ci dovrebbe essere uno scadenzario ;)

1) la questone numero 1 era riferita alla mia ragazza che studia e vive con i suoi ed è ancora a carico loro, ha lavorato pochissimo per via della tesi quest'anno e ha "incassato" circa 2000 euro in prestazioni occasionali; lei non farà dichiarazione dei redditi ma questi 2000 saranno indicati nella dichiarazione dei suoi; ma quello che non capisco è se essendo prestazioni occasionali non sono tassate e quindi questo 20% di ritenuta versata quest'anno se la porterà come credito d'imposta per il prossimo anno.

I redditi della tua ragazza non possono essere dichiarati dai genitori, anche se lei risulta ancora a carico (i figli sono a carico fino ad euro 2840,51*). Solo lei può (e deve) dichiarali.
I redditi da prestazioni occasionale devono essere comunque dichiarati (tassate).

* dato trovato nel primo sito internet (ma dovrebbe essere corretto).

2)sul sito dell'agenzia dell'entrate dice che il 10% sostituisce solo irpef e non le altre imposte, quali sarebbero queste altre imposte?

Esempio l'IRAP, anche se ci sarebbe da approfondire. Per farla breve non sempre è dovuta.

3) vediamo se ho capito: su un solo pc posso utilizzare l'incentivo del "40%" e sugli altri se dimostro che sono per lavoro scarico iva normalmente.
Dubbio: ma il pc come strumento di lavoro va inteso come costo quindi se in un anno ho avuto incassi per 10000 e comprato un pc da 500 euro (mi pare di aver capito che i sotto i 516 euro si tolgono nello stesso anno, giusto?)le tasse me la calcolano su 9500?

L'incentivo con l'IVA non c'entra niente. E' un credito d'imposta "generico" compensabile con debiti tributari. Quindi se compri anche un solo PC da utilizzare per la tua attività, potrai scaricare il 100% dell'IVA, ed il 100% del costo (tramite "ammortamento" - vale a dire in quote da ripartirsi in vari anni di imposta - oppure direttamente se di costo inferiore a 516 euro), oltre a poter godere del credito d'imposta.
Se utilizzi più PC potrai scaricare IVA e costo normalmente, ma il credito d'imposta spetta per un solo PC.

Per la seconda parte del quesito, la risposta è affermativa (paghi il 10% su 9.500).
In ogni caso non vorrei facessi confusione (mi pare che non hai ben chiaro come funziona l'IVA). Se incassi 10.000 euro, stai parlando di incassi al netto dell'IVA. Se ad esempio - prescindo dai costi - fai prestazioni soggette ad IVA 20%, tu incasserai (sempre che i clienti paghino...) 12.000 euro, ma 2.000 sono IVA che devi riversare allo Stato. 10.000 invece è l'imponibile IRPEF.

4) aggiungo un ultimissima cosa: costo abbonamento cellulare.
vorrei fare un abbonamento con cellulare, sarebbero 30 euro al mese iva inclusa, il mio gestore paga la tassa per un anno ma facciamo finta che non lo faccia, io da libero professionista quanto pagheri di tassa governativa?circa 12 euro?ma sono mensili?e di fatto quanto mi costerebbe questo abbonamento tenendo conto di iva e costo che potrei scaricare?ho provato a leggere qualcosa ma non sono sicuro di aver capito, 100% dell'iva e 80% dell'abbonamento?

La tassa di concessione governativa costa 25,82 euro al bimestre (le vecchie 50.000 lire) + IVA. Il costo viene dedotto all'80%; l'IVA è detratta al 50% (in teoria è detraibile anche al 100%, ma solo se puoi dimostrare di utilizzarlo a fini esclusivamente personali).


Esempio bolletta di euro 100 + IVA (compresa la tassa di concessione).

IVA detraibile: 20x50%= 10
IVA non detraibile: 20x50%= 10

Costo deducibile: 100 + 10 (cioè l'IVA non detratta)= 110x80%= 88 euro.

La tassa di concessione diventa conveniente pagarla per bollette elevate, perché a fronte di tariffa generlamente più convenienti, si deve pagare euro 25,82 + IVA a bimestre.

syfer82
08-01-2009, 07:43
grazie ora mi sono più chiare delle cose.

Sulla mia ragazza pensavo fosse così perchè il fratello si è trovato nella medesima situazione l'anno scorso e il loro commercialista non gli ha fatto fare la dichiarazione ma ha indicato quelle prestazioni come reddito delle persone a carico

Kewell
09-01-2009, 19:07
- lei lavorerebbe quasi esclusivamente per un centro medico privato, fatturando mensilmente le prestazioni erogate: può avere problemi in tal senso? Ovvero, se a fine anno ha emesso 15 fatture di cui 12 allo stesso centro non ci sono problemi?

Direi di no.

- corre voce che il centro non sia molto entusiasta dei collaboratori che svolgono la professione anche altrove, quindi sarebbe bene che le fatture emesse al centro fossero numerate da 1 a 12, una per ogni mese. Il commercialsita ci ha detto che può utilizzare 2 fatturieri con codice diverso... è vero?

Per "fatturieri" che intende? :mbe: Due numerazioni diverse?
Se sì, secondo me, non si può fare. Due diverse linee di fatturazione si giustificano in caso di prestazioni diverse (ad esempio per un'autofficina la linea "carrozzeria" e la linea "manutenzioni").

- per i prodotti acquistati può scaricare l'iva al 20% o al 33%?

Il 33% da dove lo hai preso? :p
Comunque di IVA non può scaricare niente perché le prestazioni di logopedista, rientrando tra le prestazioni mediche, sono esenti da IVA (a meno che non faccia prestazioni diverse tipo articoli per giornali o perizie e qui il discorso si complicherebbe un poco).

- vorrei farle il timbro: devo indicare solo la partita iva o anche il codice fiscale?

Pensavo di farlo così:
Dott.ssa nome cognome
Logopedista
Via xxx, 00
12345 Roma
Partita Iva: xxxxxxxx
Codice fiscale: xxxx ?

Grazie ;)

Sarebbe opportuno indicare anche il codice fiscale (se utilizzi il timbro per intestare le ricevute).

Red_Star
09-01-2009, 21:29
domande, per l'apertura di nuove società possedute per più del 50% da giovani trai 18 e 35 anni, è prevista qualche agevolazione dal punto di vista fiscale ?

Kewell
10-01-2009, 09:15
Questa non la sapevo.... il commercialista ci ha detto che pagherà il 33% di tasse per i primi tre anni e circa il 40% successivamente. Cos'è che paga quindi?
Ci ha anche detto che può detrarre dalle tasse tutto ciò che acquista per fini lavorativi :confused:

Ti avrà parlato di IRPEF, allora, e non di IVA ;)

Comunque se ti ha detto che pagherà circa il 33%/40% di IRPEF significa che la tua ragazza avrà un imponibile (indicativamente) di 50/60 mila euro (forse qualcosa in più). Perché se fosse sotto i 30.000 euro potrebbe beneficiare di regimi agevolati con tassazione al 10% o 20%.

Kewell
10-01-2009, 09:17
domande, per l'apertura di nuove società possedute per più del 50% da giovani trai 18 e 35 anni, è prevista qualche agevolazione dal punto di vista fiscale ?

Che io sappia a livello nazionale, no.
A volte ci sono leggi regionali, oppure iniziative locali, che in qualche modo cercano di agevolare la nascita di società "giovani".

Kewell
10-01-2009, 09:56
Dovrebbe pagare l'IRPEF e l'INPS.

Forse parlando di quel 33% intendeva proprio IRPEF+INPS.

Quindi ipotizzo... ha proposto alla tua ragazza di accedere al regime delle nuove iniziative produttive (IRPEF 10%) con (necessariamente) l'INPS nella gestione separata. Così stando le cose torna che sia circa il 30/33%.

Però il 10% sono le tasse ed il 23% circa sono i contributi (dal sito INPS segnalano che è il 24,72%; S4t0r1 in un post precedente segnala che dal primo gennaio 2009 è elevata al 25,72%).

Non credo ti abbia parlato di "iva sugli acquisti" che si scarica al 33% :p

Kewell
11-01-2009, 13:19
Penso di sì.

Il "concetto" è questo. Per ogni 100 euro di costi deducibili hai un "risparmio" fiscale pari all'aliquota d'imposta media.

Es. (aliquota 10%):

1)
Ricavi=Imponibile= 1.000
Imposte= 100

2)
Ricavi= 1.000
Costi = 100
Imponibile= 900
Imposte = 90

Le imposte si riducono di 10, vale a dire il 10% dei costi deducibili.

Щαтиіαѕ
12-01-2009, 21:21
Ri-salve a tutti, mi accingo finalmente alla prima tornata di fatturazione, dopo aver aperto P.I. come nuova attività produttiva.

Cosa che non ho chiesto al commercialista, le diciture di pagamento fattura.

Per intendere "pagamento immediato" la dicitura corretta qual'è? A vista?

Poi.. che differenza c'è tra pagamento 30gg data fattura e 30gg data fattura fine mese? (immagino che nel secondo caso, se per esempio la fattura è datata 15 del mese, io "perda" pure gli ulteriori giorni rimanenti dal 15 alla fine del mese, giusto?)

Grazie.

P.S. mi consigliate di utilizzare le riba o vado di normali bonifici?

Kewell
19-01-2009, 21:01
Per intendere "pagamento immediato" la dicitura corretta qual'è? A vista?

Se fai prestazioni di servizi ti conviene emettere prima un progetto di notula, così fai la fattura al momento del pagamento.

Poi.. che differenza c'è tra pagamento 30gg data fattura e 30gg data fattura fine mese? (immagino che nel secondo caso, se per esempio la fattura è datata 15 del mese, io "perda" pure gli ulteriori giorni rimanenti dal 15 alla fine del mese, giusto?)


30 gg d.f significa 30 giorni esatti dalla fattura (es. ft. del 10 gennaio, scadenza al 10 febbraio)

30 gg d.f. fine mese, significa che devi arrivare a fine mese e poi contare 30 gg (es. 5 febbraio--->28 febbraio--->30 marzo).

P.S. mi consigliate di utilizzare le riba o vado di normali bonifici?

La ricevuta bancaria, in genere, garantisce maggiori probabilità di pagamento in quanto se non viene pagata c'è un insoluto ed il debitore potrebbe non passarci bene di fronte al sistema bancario.

lukinoz
20-01-2009, 11:53
Buongiorno a tutti...avrei delle domande...
dato che avrei internzione di aprire una partita iva,volevo chiarirmi un attimo le idee...
Io attualmente lavoro in una ditta come tecnico\sistemista informatico,nel tempo libero xò effettuo anche dei servizi ai privati,e si sa mai in un futuro anche in qualke ditta...
la mia domanda è questa...che tipo di partita iva devo aprire?quella dei regimi minimi o ne esistono altre e con queli caratteristiche?Esistono contributi dallo stato x i giovani?
L'attività praticamente si occupa principalmente di vendita hw/sw-assistenza-consulenza ecc...ecc...
con il regime dei minimi se compro esempio 10 PC dal fornitore pagandoli 2500euro iva inculsa,li vado a rivendere a 3000 euro,praticamente ho un guadagno di 500 euro,i 30000 euro del regime dei minimi si riferiscono al guadagno giusto?quindi mettiamo ke a fine anno abbia raggiunto i 10000mila euro di guardagno su quelli che spese devo pagare?il 20% sui 10000 euro?
quindi 1667 euro?Ma di questi 1667 posso pagarli andando a scaricare le spese del carburante dell'auto,delle telefonate,l'acquisto di un portatile,di un telefono,dell'auto?
Ho capito qualcosa o sono totalemnte confuso?

Vi ringrazio anticipatamente x l'aiuto;)

Kewell
20-01-2009, 22:16
la mia domanda è questa...che tipo di partita iva devo aprire?quella dei regimi minimi o ne esistono altre e con queli caratteristiche?Esistono contributi dallo stato x i giovani?

Esiste anche il regime delle nuove iniziative produttive. Nella pagine precedenti se ne è parlato in abbondanza. Dagli un'occhiata.

L'attività praticamente si occupa principalmente di vendita hw/sw-assistenza-consulenza ecc...ecc...
con il regime dei minimi se compro esempio 10 PC dal fornitore pagandoli 2500euro iva inculsa,li vado a rivendere a 3000 euro,praticamente ho un guadagno di 500 euro,i 30000 euro del regime dei minimi si riferiscono al guadagno giusto?quindi mettiamo ke a fine anno abbia raggiunto i 10000mila euro di guardagno su quelli che spese devo pagare?il 20% sui 10000 euro?
quindi 1667 euro?Ma di questi 1667 posso pagarli andando a scaricare le spese del carburante dell'auto,delle telefonate,l'acquisto di un portatile,di un telefono,dell'auto?
Ho capito qualcosa o sono totalemnte confuso?

I 30.000 euro si riferiscono al fatturato e non all'imponibile. Quindi, nel tuo esempio, avresti un fatturato di 30.000 euro. Con un PC in più saresti costretto ad uscire dal regime.

Le imposte si pagano sull'imponibile (ricavi-costi), quindi pagheresti il 20% su tale importo. Il 20% di 10.000, comunque, fa 2.000 e non 1.667 :D
Le spese per carburanti, le telefonate, l'auto ecc... fanno parte dei costi e non vanno detratti dalle imposte.

lukinoz
21-01-2009, 08:10
Esiste anche il regime delle nuove iniziative produttive. Nella pagine precedenti se ne è parlato in abbondanza. Dagli un'occhiata.



I 30.000 euro si riferiscono al fatturato e non all'imponibile. Quindi, nel tuo esempio, avresti un fatturato di 30.000 euro. Con un PC in più saresti costretto ad uscire dal regime.

Le imposte si pagano sull'imponibile (ricavi-costi), quindi pagheresti il 20% su tale importo. Il 20% di 10.000, comunque, fa 2.000 e non 1.667 :D
Le spese per carburanti, le telefonate, l'auto ecc... fanno parte dei costi e non vanno detratti dalle imposte.

praticamente se io ho un fatturato di 30000 euro,ma ho dei costi come,1 portatile,l'auto,carburante,telefonate,ecc...fino ad un tetto massimo di costi di 15000 euro giusto?mettiamo caso ke fatturo 30000euro tolgo i 15000 dei costi,dovrei pagare il 20% sui rimanenti 15000?ho capito bene o sono completamente fuori strada?

grazie...

Kewell
21-01-2009, 12:58
I 15.000 euro vanno considerati nell'arco di un triennio e solo in relazione a affitti (e locazioni finanziarie) e beni "non di consumo" (il portatile non è di consumo; la benzina lo è).

Per il resto è corretto. Pagheresti le imposte su 15.000 euro.

lukinoz
21-01-2009, 14:55
I 15.000 euro vanno considerati nell'arco di un triennio e solo in relazione a affitti (e locazioni finanziarie) e beni "non di consumo" (il portatile non è di consumo; la benzina lo è).

Per il resto è corretto. Pagheresti le imposte su 15.000 euro.

praticamente posso avere 15000 euro di spese in 3 anni?sui 5000 euro all'anno praticamente...ma mettiamo ke io ricavi 6000 euro e ne ho 5000euro di spese...pago solo il 20% su 1000 euro...ma le spese come benzina,telefonate come si dimostrano?un altra cosa nelle spese posso mettere anche il costo di un auto xò solo x il 50% e ke nn superi i 15000 euro?

mentre se io volessi fare un SNC con un mio amico,cosa cambia?ke costi si affrontano?

Grazie 1000.

Kewell
21-01-2009, 20:26
praticamente posso avere 15000 euro di spese in 3 anni?sui 5000 euro all'anno praticamente...ma mettiamo ke io ricavi 6000 euro e ne ho 5000euro di spese...pago solo il 20% su 1000 euro...

Sì.

ma le spese come benzina,telefonate come si dimostrano?

Fatture, ricevute, schede carburante, ecc...

un altra cosa nelle spese posso mettere anche il costo di un auto xò solo x il 50% e ke nn superi i 15000 euro?

L'auto rileva al 50%, ma il tetto dei 15.000 vale per tutti i beni strumentali (=non di consumo), oltre ad affitti e leasing complessivamente considerati.


mentre se io volessi fare un SNC con un mio amico,cosa cambia?ke costi si affrontano?

Devi andare da un Notaio. Il costo si aggira sui 1.000 - 1.500 euro per costituirla. In questo caso non puoi accedere ad alcun regime agevolato e gli adempimenti burocratici in genere sono più onerosi (in termini di tempo e denaro).

Neon89
28-01-2009, 22:12
Per intendere "pagamento immediato" la dicitura corretta qual'è? A vista?

Direi che potresti usare tranquillamente "rimessa diretta" :)

syfer82
05-02-2009, 21:04
non so se debba essere contento o no ma sono riuscito a rimandare per ancora un paio di mesi l'apertura della parti.
ho alcuni dubbi da esporre:

1) a prescindere dal regime scelto..se prima dell'apertura della p.i ho effettuato delle prestazioni occasionali queste come influiscono sulla mia tassazione annua?ho chiesto ha un commercialista e al volo non mi ha saputo dare una risposta certa

2) regime dei minimi ha il 20% di tassazione. fatturando a soc. etc c'è la ritenuta d'acconto che è del 20% . a fine anno se dovessi pagare per ipotesi 2000 euro di tasse e i miei clienti avessero versato 1500 di ritenute d'acconto, materilamente dovrei versare solo 500 euro?

3) se si fattura prevalentemente a soc. e si hanno pochi costi è meglio il regime minimi o nuove attività?

4)quello che non mi è chiaro è quando mi dicono che posso dedurre una % di un costo: esempio: io in un anno guadagno 10000 e ho acquistato un macchinario da 1000 il cui costo è deducibile al 50% le tasse me le calcolano su 10000, su 9000 o su 9500?
un amico mi ha detto che me la calcolano su 9000 e poi i 500 euro li devo chiedere in deducibilità..è giusto?ma soprattutto cosa significa chiederli in deducibilità?

Kewell
07-02-2009, 10:23
1) a prescindere dal regime scelto..se prima dell'apertura della p.i ho effettuato delle prestazioni occasionali queste come influiscono sulla mia tassazione annua?ho chiesto ha un commercialista e al volo non mi ha saputo dare una risposta certa è

Vengono tassate normalmente, ma non faranno cumulo con l'eventuale reddito della tua attività (purché adotti il regime dei contribuenti minimi o le nuove iniziative)

2) regime dei minimi ha il 20% di tassazione. fatturando a soc. etc c'è la ritenuta d'acconto che è del 20% . a fine anno se dovessi pagare per ipotesi 2000 euro di tasse e i miei clienti avessero versato 1500 di ritenute d'acconto, materilamente dovrei versare solo 500 euro?

Sì. Comunque non solo le società sono tenute ad applicare le ritenute. Diciamo che lo sono tutti i titolari di partita IVA.

3) se si fattura prevalentemente a soc. e si hanno pochi costi è meglio il regime minimi o nuove attività?

Come detto già diverse volte :) , qualche pagina fa ho fatto una comparativa.
In linea di massima vince sempre il regime delle nuove iniziative, a meno di esigenze o richieste particolari.

4)quello che non mi è chiaro è quando mi dicono che posso dedurre una % di un costo: esempio: io in un anno guadagno 10000 e ho acquistato un macchinario da 1000 il cui costo è deducibile al 50% le tasse me le calcolano su 10000, su 9000 o su 9500?
un amico mi ha detto che me la calcolano su 9000 e poi i 500 euro li devo chiedere in deducibilità..è giusto?ma soprattutto cosa significa chiederli in deducibilità?

Su 9.500. Il tuo amico, si è spiegato male (o hai capito male te).
Non c'è da chiedere niente "in deducibilità".

syfer82
08-02-2009, 20:01
grazie delle risposte.
mi spiace di essere un pò duro a capire!
non riesco proprio a capire se davvero mi converrebbe il regime delle nuove attività..credo mi sfugga qualcosa(tenendo conto che avrei pochissimi costi):

1) con le nuove attività la soc. per cui fatturerei mi anticiperebbe l'iva che poi dovrei versare con le normali scadenze..quindi per me l'iva non sarebbe nè un + nè un -, poi avrei comunque da pagare il 10% + irap.
esempio: 1000+200(iva)=1200 -200(iva) - 10%(imposte) -3,90%(irap)


2) con i minimi non avrei iva ma la ritenuta d'acconto che di fatto andrebbe a compensare le tasse da pagare..a prima vista a me sembrerebbe più coveniente questa, cosa mi sfugge?
1000 +20%(ritenuta)= 1200 - 20%(imposte)

ok i conti sono assolutamente improvvisati e mancano dei contributi previdenziali ma non avendo quasi nessun costo cosa mi sfugge?perchè non capisco dove mi converrebbe la nuova iniziativa?

Kewell
08-02-2009, 21:45
Ti sfugge che la ritenuta si sottrae e non si aggiunge :p La ritenuta è un acconto sulle imposte.

Con una fattura di 1.000, avresti un "netto" di 800 ;)

syfer82
09-02-2009, 07:15
Ti sfugge che la ritenuta si sottrae e non si aggiunge :p La ritenuta è un acconto sulle imposte.

Con una fattura di 1.000, avresti un "netto" di 800 ;)

nel mio caso la mia soc. mi ha detto che vuole pagare una cifra e che devo scegliere io come distribuirla: quindi loro possono farmi un assegno da 1000 e poi pagare 200 di ritenuta oppure farmi un assegno da 1200 comprensivo di iva.
spero di essermi spiegato meglio

Kewell
09-02-2009, 09:45
Sicuro di aver capito bene? Perché se la società per la quale lavorerai non ha l'IVA indetraibile, l'operazione, per come la prospetti tu, non è neutrale per loro.

Con il regime delle nuove iniziative, nel caso tu fatturassi 1.000 € + IVA, tu per la società costeresti 1.000 (l'IVA non è un costo).

Con il regime dei contribuenti minimi, nel caso tu fatturassi 1.200 (con ritenuta di 240 e non 200), alla società tu costeresti 1.200 euro.

syfer82
09-02-2009, 11:00
Sicuro di aver capito bene? Perché se la società per la quale lavorerai non ha l'IVA indetraibile, l'operazione, per come la prospetti tu, non è neutrale per loro.

Con il regime delle nuove iniziative, nel caso tu fatturassi 1.000 € + IVA, tu per la società costeresti 1.000 (l'IVA non è un costo).

Con il regime dei contribuenti minimi, nel caso tu fatturassi 1.200 (con ritenuta di 240 e non 200), alla società tu costeresti 1.200 euro.

si su questa cosa sono sicuro, perchè è una consulenza per risarcimento di danni e quindi i soldi arriverebbero da altri ancora, certo so che la società potrebbe guadagnare più con un regime che con un altro ma non hanno margini di trattativa su questo, posso decidere io.
chiarito questo forse forse non mi sarebbe più conveniente il regime dei minimi?

Kewell
09-02-2009, 21:12
Sì, a questo punto è più conveniente il regime dei minimi.

Esempio:

- Nuove iniziative produttive

Ricavi= 10.000 (+ 2.000 di IVA)
Costi= 2.000 (+400 di IVA)
Imposte= 800 dato da (10.000-2.000)x10% (prescindo dall'IRAP).

In tasca ti restano 7.200 euro.

- Contribuenti minimi

Ricavi= 12.000
Costi= 2.400
Imposte= 1.920 dato da (12.000-2.400)x20%

In tasca ti restano 7.620 euro.

Inoltre nei contribuenti minimi puoi pure portare in deduzione i contributi INPS.

syfer82
09-02-2009, 22:38
grazie, la risposta che aspettavo

maso87
11-02-2009, 14:18
Oggi ho ricevuto a casa una lettera dell'INPS, dove, se ho ben capito, devo pagare il famoso modello f24.
Nel foglio, oltre alla scadenza indicata al 16 febbraio 2009 !, non c'è scritto molto se non il totale da pagare.

Ho cercato online le varie procedure di pagamento:

- compilare a mano il modulo
- usare il software dell'agenzia delle entrate
- utilizzare il proprio home banking

Il software l'ho scaricato, io mio homebanking è abilitato, ma...come compilo il modello ? E' una cosa fattibile, o è meglio che mi rivolga al commercialista ?
In tal caso, è una cosa che mi fa subito ?

Ho trovato questa procedura: http://www1.agenziaentrate.it/documentazione/versamenti/codici/ricerca/compilaf24_erario.php?CT=4001

E' tutto qua ? Tutto il resto del modulo lo lascio in bianco ?

Grazie come sempre.

al2
11-02-2009, 16:42
per chi è dipendente e volesse aprire una partita iva agevolata con il massimo dei 30.000 euro annui, tale limite è dato dal solo fatturato da partita iva o è dato dalla somma del fatturato + il lordo come dipendente ?

grazie,ciao

syfer82
12-02-2009, 13:47
1) nel regime dei minimi il 20% irpef lo calcolo sullimporto al netto della ritenuta d'acconto o al lordo della ritenuta?

2) "reddito professionale netto dichiarato ai fini IRPEF al Fisco" i miei contributi vengono calcolati su questo, significa che faccio incassi meno costi e su quello s calcolano i contributi?anche qui chiedo se la ritenuta la devo escludere dal conto o no

Kewell
14-02-2009, 10:13
Oggi ho ricevuto a casa una lettera dell'INPS, dove, se ho ben capito, devo pagare il famoso modello f24.
Nel foglio, oltre alla scadenza indicata al 16 febbraio 2009 !, non c'è scritto molto se non il totale da pagare.

Ho cercato online le varie procedure di pagamento:

- compilare a mano il modulo
- usare il software dell'agenzia delle entrate
- utilizzare il proprio home banking

Il software l'ho scaricato, io mio homebanking è abilitato, ma...come compilo il modello ? E' una cosa fattibile, o è meglio che mi rivolga al commercialista ?
In tal caso, è una cosa che mi fa subito ?

Ho trovato questa procedura: http://www1.agenziaentrate.it/documentazione/versamenti/codici/ricerca/compilaf24_erario.php?CT=4001

E' tutto qua ? Tutto il resto del modulo lo lascio in bianco ?

Grazie come sempre.

La compilazione e presentazione a mano, dal 2006 (decreto Bersani), non è più possibile (a meno di casi particolari).
L'accesso tramite il portale dell'Agenzia delle Entrate (nel tuo caso Fisco-Online) è possibile solo dopo aver ottenuto le password di autorizzazione (occorrono una decina di giorni).
Ti consiglio di utilizzare l'Home Banking, con l'avvertenza di compilare quanto prima la delega perché alcuni istituti garantiscono l'addebito con il Mod. F24 solo fino ad un certo tempo prima della scadenze (alcuni addirittura la vogliono il giorno lavorativo precedente, oppure entro le 17 del giorno di scadenze, ecc...).
Con Fisco-Online, invece, puoi presentare la delega fino alla mezzanotte.

Per quanto riguarda la compilazione, devi riempire la sezione INPS, con i codice che ti avranno inviato.

per chi è dipendente e volesse aprire una partita iva agevolata con il massimo dei 30.000 euro annui, tale limite è dato dal solo fatturato da partita iva o è dato dalla somma del fatturato + il lordo come dipendente ?

grazie,ciao

Sono due cose separate. I 30.000 euro valgono solo per l'attività con P.IVA e e non fanno cumulo con i redditi da lavoro dipendente.

1) nel regime dei minimi il 20% irpef lo calcolo sullimporto al netto della ritenuta d'acconto o al lordo della ritenuta?

2) "reddito professionale netto dichiarato ai fini IRPEF al Fisco" i miei contributi vengono calcolati su questo, significa che faccio incassi meno costi e su quello s calcolano i contributi?anche qui chiedo se la ritenuta la devo escludere dal conto o no

1) Lordo ritenuta.

2) Sì fai incassi meno costi.. La ritenuta è solo un acconto sulle imposte.

maso87
16-02-2009, 19:59
In merito ai contributi Inps, che vado a pagare adesso 2009, riferiti quindi all'anno 2008, potranno essere detratti in sede di dichiarazione dei redditi di quest'anno, o saranno "utilizzabili" nell'anno dopo ?

HaRdCoRe GaMeR
16-02-2009, 22:55
Ciao a tutti, io vorrei aprire uno shop online...mi sapete dire come posso fare? Come budget iniziale quanto serve? Vorrei vendere hardware e pc...grazie;)

lukinoz
17-02-2009, 08:14
Sì, a questo punto è più conveniente il regime dei minimi.

Esempio:

- Nuove iniziative produttive

Ricavi= 10.000 (+ 2.000 di IVA)
Costi= 2.000 (+400 di IVA)
Imposte= 800 dato da (10.000-2.000)x10% (prescindo dall'IRAP).

In tasca ti restano 7.200 euro.

- Contribuenti minimi

Ricavi= 12.000
Costi= 2.400
Imposte= 1.920 dato da (12.000-2.400)x20%

In tasca ti restano 7.620 euro.

Inoltre nei contribuenti minimi puoi pure portare in deduzione i contributi INPS.

Non mi è chiara una cosa,il regime dei minimi ha un tetto massimo di fatturato di 30mila euro...cioè il ricavo.Se io fatturo 20mila euro,ma ho acquistato materiale(poi rivenduto,come pc,tv,ecc)per mettiamo 15mila euro,il mio guadagno sarebbe di 5000 euro,ma se devo pagare il 20% sui 20mila euro sono 4000euro,a me a fine anno rimarrebbero in tasca 1000 euro?oppure si paga il 20% solo sul guadagnato cioè i 5000 euro?

Grazie.

Kewell
20-02-2009, 09:26
Paghi il 20% "sull'incremento di ricchezza".
Nel tuo caso il 20% di 5.000.

e-commerce84
21-02-2009, 11:57
Ciao,
ma se aprissi una partita IVA per vendere online dei prodotti cosa dovrei pagare?
Intendo una volta aperta la partita iva...devo pagare il 20% dell'IVA ovviamente e l'IRPEF....cos'è esattamente l'IRPEF?

Se la mia attività per il primo anno producesse un rendito molto basso (magari 1000-2000 €) cosa dovrei pagare oltre all'IVA dal momento che ho aperto una partita IVA?

Grazie

Red_Star
21-02-2009, 17:28
Ciao a tutti, io vorrei aprire uno shop online...mi sapete dire come posso fare? Come budget iniziale quanto serve? Vorrei vendere hardware e pc...grazie;)

Ti faccio un breve elenco delle cose minime che ti servirebbero:

- Apertura di una società individuale
- Comunicazione al comune dove ha sede la tua società dell'apertura di un ecommerce
- Magazzino/Capannone dove tenere la sede legale e operativa ed il materiale
- Sito internet
- Pubblicità/SEO

Budget minimo 30.000 €

La concorrenza in questo settore è tanta ed i margini sono davvero bassi, ergo devi puntare su un buon sito con un buon posizionamento online.

Ti ricordo che molti ecommerce lavorano senza magazzino, quindi non sei obbligato a farti scorte inutilmente.

Red_Star
21-02-2009, 17:35
Ciao,
ma se aprissi una partita IVA per vendere online dei prodotti cosa dovrei pagare?
Intendo una volta aperta la partita iva...devo pagare il 20% dell'IVA ovviamente e l'IRPEF....cos'è esattamente l'IRPEF?

Se la mia attività per il primo anno producesse un rendito molto basso (magari 1000-2000 €) cosa dovrei pagare oltre all'IVA dal momento che ho aperto una partita IVA?

Grazie

L'iva non devi considerarla un costo per la tua azienda, l'iperf è l'imposta sui redditi delle persone fisiche.

Per il primo anno oltre a dover pagare l'inps (2800 €) nel caso di utile dovrai pagare le tasse anche su quello.

e-commerce84
22-02-2009, 01:24
L'iva non devi considerarla un costo per la tua azienda, l'iperf è l'imposta sui redditi delle persone fisiche.

Per il primo anno oltre a dover pagare l'inps (2800 €) nel caso di utile dovrai pagare le tasse anche su quello.

e se la partita IVA la aprisse mia madre (anche perchè questa piccola attività riguarda la vendita di manufatti che costruisce lei) che già lavora e già paga l'INPS (se non erro i 2800€ dovrebbero essere i minimali INPS cioè i contributi minimi da pagare ogni anno per mettere su la tua pensione)...cioè lei tra qualche anno ci và in pensione...lavora come insegnante...i minimali avoglia se li paga...che dovrebbe pagare? una tassazione sugli oggetti venduti o comunque dovrebbe pagare lo stesso i 2800 € di minimali INPS?

Fatemi sapere

Grazie

Red_Star
22-02-2009, 12:59
e se la partita IVA la aprisse mia madre (anche perchè questa piccola attività riguarda la vendita di manufatti che costruisce lei) che già lavora e già paga l'INPS (se non erro i 2800€ dovrebbero essere i minimali INPS cioè i contributi minimi da pagare ogni anno per mettere su la tua pensione)...cioè lei tra qualche anno ci và in pensione...lavora come insegnante...i minimali avoglia se li paga...che dovrebbe pagare? una tassazione sugli oggetti venduti o comunque dovrebbe pagare lo stesso i 2800 € di minimali INPS?

Fatemi sapere

Grazie

Per la questione inps dovresti parlare con un commercialista, potrebbe essere che non te li facciano pagare come potrebbero farteli pagare al 50%.


La tassa sugli oggetti venduti la paga chi compra (alias IVA), tu paghi le tasse sul reddito che produci.

syfer82
03-03-2009, 07:30
siccome dovrei scegliere tra due commecialisti e voglio prendermi un pò di tempo per decidere vorrei chiederVi due cose:

1) per aprire la p.iva vado all'agenzia dell'entrate e devo compilare il modulo, giusto?siccome so che in italia le cose non vanno come dovrebbero e chi dovrebbe aiutarmi allo sportello potrebbe combinarmi dei casini, c'è una guida su come compilare la domanda?

2) aprendo la partita in regime dei minimi e non avendo reddito per l'anno scorso, quale sarebbe il primo incombente che avrei?

Kewell
03-03-2009, 12:23
1) per aprire la p.iva vado all'agenzia dell'entrate e devo compilare il modulo, giusto?siccome so che in italia le cose non vanno come dovrebbero e chi dovrebbe aiutarmi allo sportello potrebbe combinarmi dei casini, c'è una guida su come compilare la domanda?

Qui dovresti trovare una guida:
http://www.agenziaentrate.it/ilwwcm/connect/Nsi/Documentazione/Guide+Fiscali/

Comunque le istruzioni allegate al modello sono piuttosto semplici ;)

2) aprendo la partita in regime dei minimi e non avendo reddito per l'anno scorso, quale sarebbe il primo incombente che avrei?

Direi la dichiarazione dei redditi del prossimo anno.

syfer82
03-03-2009, 13:08
grazie.
ho dato un occhiata.
per ora ho solo due dubbi:
1 nella voce dati relativi all'immobile, nel mio caso io sarei in un ufficio di un altro soggetto che mi farebbe rimanere li perchè collaboro nella gestione di alcune pratiche, di fatto non sarei ne in locazione nè in comodato..posso lasciare vuoti tutti i dati dell'immobile?

2 quali sono le attività per le quali va indicata la clientela?

rxd8s
04-03-2009, 12:25
domandina che scotta :D

Ho aperto l'attività, mi sono iscritto alla camera di commercio (ed adesso devo attendere i fatidici 30gg) e all'albo artigiani.

A quest'ultimo mi hanno fatto sapere che passerà un controllo dei vigili a casa (dove ha residenza l'attività) per verificare l'effettivo avvio dell'attività..

Ora: cosa diavolo chiedono? Da quel che ho capito di fargli veder le fatture... è giusto? Ma ne devo presentare un numero minimo :mbe: ?

Poi: verificano anche l'iscrizione all'inail o fanno qualche altro controllo? Spero che non vogliano veder la mia camera :help:

Poi: all'albo artigiani mi hanno fatto giustamente notare il controsenso dell'attesa dei 30gg per la camera di commercio. Io, che dovrei lavorare con fornitori che per l'acquisto di pezzi mi chiedono la visura camerale, per 30gg minimo praticamente posso emettere solo fatture relative ad assistenza :muro:

E non è finita :doh:

Visto che l'attività sarebbe solo presso il cliente, devo pure presentare la domanda per l'attività di vendita a domicilo. Che palle :cry:

EDIT: notizia TRAGICA. sopra ho scritto del fatto della vendita a domicilio. Ma ho appena letto che chi effettua vendita a domicilio
è ESCLUSO dal regime forfettone. Cos'è sta storia? Ditemi che non è vero! E' impensabile che io come assistenza informatica non possa vendere un pezzo di ricambio ad un cliente per una riparazione!

albe1981
10-03-2009, 14:24
EDIT: notizia TRAGICA. sopra ho scritto del fatto della vendita a domicilio. Ma ho appena letto che chi effettua vendita a domicilio
è ESCLUSO dal regime forfettone. Cos'è sta storia? Ditemi che non è vero! E' impensabile che io come assistenza informatica non possa vendere un pezzo di ricambio ad un cliente per una riparazione!

Il regime per i venditori a domicilio non ti deve interessare, non preoccuparti.

Per quanto riguarda i vigili pure, controllano solo l'effettivo svoglimento dell'attività. Ma poi cambia da provincia a provincia il come e quanto.
Inail, inps, agenzia entrate e cciaa se sono tutte a posto stai tranquillo.

La visura comunque puoi ottenerla e nella maggior parte dei casi anche se non è passata l'approvazione dell'albo artigiani non fanno nulla.

rxd8s
10-03-2009, 14:33
Il regime per i venditori a domicilio non ti deve interessare, non preoccuparti.

Per quanto riguarda i vigili pure, controllano solo l'effettivo svoglimento dell'attività. Ma poi cambia da provincia a provincia il come e quanto.
Inail, inps, agenzia entrate e cciaa se sono tutte a posto stai tranquillo.

La visura comunque puoi ottenerla e nella maggior parte dei casi anche se non è passata l'approvazione dell'albo artigiani non fanno nulla.

Sono passato agli uffici finanziari: secondo loro risulterei come venditore a domicilio, ergo escluso dal regime agevolato. Sempre secondo loro basta che io, invece di effettuare la riparazione dal cliente mi portassi il pc a casa e faccia la riparazione li (e mi hanno fatto intendere: che vuoi che controlli dove effettivamente tu faccia il lavoro :rolleyes: ?) e sarei apposto. Quindi situazione risolta in qualsiasi caso.

Oggi invece se tutto va bene potrebbero confermarmi un lavoro che mi porterebbe via più di 1/3 del fatturato massimo che posso fare in un anno. Speriamo bene :D

syfer82
11-03-2009, 07:39
grazie.
ho dato un occhiata.
per ora ho solo due dubbi:
1 nella voce dati relativi all'immobile, nel mio caso io sarei in un ufficio di un altro soggetto che mi farebbe rimanere li perchè collaboro nella gestione di alcune pratiche, di fatto non sarei ne in locazione nè in comodato..posso lasciare vuoti tutti i dati dell'immobile?

2 quali sono le attività per le quali va indicata la clientela?

nessun che mi illumina?

albe1981
11-03-2009, 08:54
nessun che mi illumina?

Che attività apri? Codice attività?

syfer82
11-03-2009, 09:03
Che attività apri? Codice attività?

consulenza legale 691010;
alla voce residenza anagrafica o domicilio fiscale se diverso metto dove abito non l'indirizzo dell'uffcio vero?
devo farlo venerdì potresti aiutarmi nei dubbi che scrivevo rpima e in questo?grazie

lukinoz
01-04-2009, 09:04
Ragazzi ho un problema...
ho aperto la partita iva come commercio dettaglio specifico computer,software,attrezzature codice 474100,ma in comune per il rilascio del diap(cioè quella carta dove dichiari attività)da portare poi alla camera del commercio,mi hanno detto che un abitazione non può risultare come presunto negozio-magazzino...come faccio?c'è un altro codice attività per fare ciò?

Grazie.

p.s rxd8s tu che codice attività hai?

Dario3172
17-04-2009, 12:03
Ciao a tutti, e complimenti per il forum davvero molto utile!
Prima di scrivere ho letto il topic cercando già una risposta, ma l'argomento risulta essere molto complicato per me :)

Vi posto il mio dubbio (e che credo non sarà solo mio)...
Il prossimo 30 aprile mi scade il contratto di Collaborazione a Progetto (Co.Co.Pro) che ho con una società in ambito informatico.
A questo punto mi sono state poste 2 alternative:
1) Rinnovare nuovamente il contratto come Co.co.pro
2) Farmi pagare con P.Iva (che non ho e che dovrei aprire)

Con il vecchio contratto a progetto ho percepito poco meno di 10.000€ lordi nell'ultimo anno (circa 700€ netti al mese).
In caso di P.Iva non avrei molte spese da potermi scaricare, a parte la macchina nuova che dovrei farmi a breve, carburante, ricariche telefono....
A questo punto voi cosa mi consigliate?
Continuare con il co.co.pro o aprire la P.Iva?

Grazie in anticipo a chi vorrà darmi una mano :D

Red_Star
17-04-2009, 14:01
Ciao a tutti, e complimenti per il forum davvero molto utile!
Prima di scrivere ho letto il topic cercando già una risposta, ma l'argomento risulta essere molto complicato per me :)

Vi posto il mio dubbio (e che credo non sarà solo mio)...
Il prossimo 30 aprile mi scade il contratto di Collaborazione a Progetto (Co.Co.Pro) che ho con una società in ambito informatico.
A questo punto mi sono state poste 2 alternative:
1) Rinnovare nuovamente il contratto come Co.co.pro
2) Farmi pagare con P.Iva (che non ho e che dovrei aprire)

Con il vecchio contratto a progetto ho percepito poco meno di 10.000€ lordi nell'ultimo anno (circa 700€ netti al mese).
In caso di P.Iva non avrei molte spese da potermi scaricare, a parte la macchina nuova che dovrei farmi a breve, carburante, ricariche telefono....
A questo punto voi cosa mi consigliate?
Continuare con il co.co.pro o aprire la P.Iva?

Grazie in anticipo a chi vorrà darmi una mano :D

Rinnova il contratto, con quei ricavi aprire una p.iva vorrebbe dire finire sotto i ponti.

maso87
15-05-2009, 10:38
Devo disdire il mandato ad un commercialista. Sapete indicarmi 2 righe adatte allo scopo da inviargli in raccomandata ?

maso87
29-05-2009, 13:13
Domanda forse un po' strana.
Premessa: sono in regime dei minimi.

Se io acquisto beni strumentali, come ad esempio cellulare, fotocamera, pc ecc, facendomi rilasciare fattura, ho poi l'obbligo di farli diventare automaticamente beni strumentali e portarli in deduzione ?

Posso semplicemente farmi fare fattura (in previsione magari di dedurli, ma anche no) e dimenticarmene ? O in questi casi, ovvero quando non li si vorrà far entrare tra i cespiti, è meglio acquistarli normalmente come se fossi un semplice privato ?

Kewell
02-06-2009, 09:35
Domanda forse un po' strana.
Premessa: sono in regime dei minimi.

Se io acquisto beni strumentali, come ad esempio cellulare, fotocamera, pc ecc, facendomi rilasciare fattura, ho poi l'obbligo di farli diventare automaticamente beni strumentali e portarli in deduzione ?



No.

Posso semplicemente farmi fare fattura (in previsione magari di dedurli, ma anche no) e dimenticarmene ?

Sì.

O in questi casi, ovvero quando non li si vorrà far entrare tra i cespiti, è meglio acquistarli normalmente come se fossi un semplice privato ?

Normalmente, perché perdi alcuni diritti (garanzia di 24 mesi e diritto di recesso per acquisti fuori dai locali commerciali).

ciuketto
24-07-2009, 16:13
Ho passato tutti i colloqui con cattolica previdenza, dovrei iniziare il corso a san pellegrino terme a fine agosto.
Ma c'è un piccolo problema.
C'è un fisso slegato alla produzione di 600€+provvigioni.
Vorrei capire quali sono i costi fissi dell'apertura della P.Iva(obbligatoria).
A quanto ho capito se dichiaro che non arriverò ai 30.000€ potrei usufruire di un regime agevolato.
Ora ho un paio di domande.
-L'inps sono OBBLIGATO a pagarla?
-A quanto ho capito usufruendo del regime agevolato dovrei pagare una sorta di tassa del 20% che sostituisce irap irpef iva e tutto il resto.
Ma questo 20% come viene calcolato?
Ad esempio su un guadagno di 10000€ lordi devo pima sottrarre l'INPS e da li calcolare il 20% o è sul totale?
-Posso fare a meno del commercialista o è indispensabile?

Grazie a tutti.

ciuketto
24-07-2009, 16:18
Ho passato tutti i colloqui con cattolica previdenza, dovrei iniziare il corso a san pellegrino terme a fine agosto.
Ma c'è un piccolo problema.
C'è un fisso slegato alla produzione di 600€+provvigioni.
Vorrei capire quali sono i costi fissi dell'apertura della P.Iva(obbligatoria).
A quanto ho capito se dichiaro che non arriverò ai 30.000€ potrei usufruire di un regime agevolato.
Ora ho un paio di domande.
-L'inps sono OBBLIGATO a pagarla?
-A quanto ho capito usufruendo del regime agevolato dovrei pagare una sorta di tassa del 20% che sostituisce irap irpef iva e tutto il resto.
Ma questo 20% come viene calcolato?
Ad esempio su un guadagno di 10000€ lordi devo pima sottrarre l'INPS e da li calcolare il 20% o è sul totale?
-Posso fare a meno del commercialista o è indispensabile?

Grazie a tutti.

Mi autorispondo alla seconda domanda
- per la tassazione c'è esclusione della rivalsa Iva e della detraibilità Iva sugli acquisti, si applica una imposta sostitutiva dell’Irpef, con aliquota unica al 20% da calcolare sulla differenza fra ricavi e costi (compresi i contributi obbligatori) valutati con criterio di cassa, non c'è IRA

Quindi se ho capito bene non posso scaricare nulla ma pago solo il 20% di tasse sul netto?

:dissident:
24-07-2009, 16:31
-L'inps sono OBBLIGATO a pagarla?

Ovviamente si, anche se penso pagherai la ENASARCO

-A quanto ho capito usufruendo del regime agevolato dovrei pagare una sorta di tassa del 20% che sostituisce irap irpef iva e tutto il resto.
Si', ma questo regime dei contribuenti minimi (cosi' si chiama) ti conviene solo dopo che hai fatto i primi 3 anni cha hanno un regime agevolato piu' conveniente.


-Posso fare a meno del commercialista o è indispensabile?


per come la vedo io e' indispensabile

ciuketto
24-07-2009, 16:33
Ovviamente si, anche se penso pagherai la ENASARCO

Si', ma questo regime dei contribuenti minimi (cosi' si chiama) ti conviene solo dopo che hai fatto i primi 3 anni cha hanno un regime agevolato piu' conveniente.



per come la vedo io e' indispensabile

E in cosa consiste questo dei primi 3 anni?
Hai qualche link?

ciuketto
25-07-2009, 09:55
up

simone1980
27-07-2009, 10:36
up

io mi rivolgerei ad un commercialista.

Nous
04-08-2009, 07:53
Cerca su Google "Forfettone", troverai tutte le risposte alle tue domande ;)
Comunque puoi scaricare fino a 15mila euro per tutta la durata dell'attività, se apri una partita IVA agevolata.

Kewell
05-08-2009, 17:21
Discussioni unite.
Questo argomento è già stato affrontato svariate volte in questo thread.
Leggi qualche pagina indietro.

Ho passato tutti i colloqui con cattolica previdenza, dovrei iniziare il corso a san pellegrino terme a fine agosto.
Ma c'è un piccolo problema.
C'è un fisso slegato alla produzione di 600€+provvigioni.
Vorrei capire quali sono i costi fissi dell'apertura della P.Iva(obbligatoria).
A quanto ho capito se dichiaro che non arriverò ai 30.000€ potrei usufruire di un regime agevolato.
Ora ho un paio di domande.
-L'inps sono OBBLIGATO a pagarla?
-A quanto ho capito usufruendo del regime agevolato dovrei pagare una sorta di tassa del 20% che sostituisce irap irpef iva e tutto il resto.
Ma questo 20% come viene calcolato?
Ad esempio su un guadagno di 10000€ lordi devo pima sottrarre l'INPS e da li calcolare il 20% o è sul totale?
-Posso fare a meno del commercialista o è indispensabile?

Grazie a tutti.

Parli di "provvigioni". Saresti quindi un agente di commercio? Se sì devi pagare l'INPS e ANCHE l'Enasarco.
Di per sé l'apertura di una P.IVA per una ditta individuale non costa niente. Ma se sei un agente devi iscriverti alla Camera di Commercio (se non erro 120 euro l'anno) e al ruolo degli agenti tenuto dalla stessa Camera di Commercio (circa un centinaio di euro da pagarsi una sola volta).

Se sei un procacciatore non ti devi iscrivere al ruolo degli agenti, ma ti devi comunque iscrivere in Camera di Commercio.

Gli agenti devono pagare l'Enasarco, ma hanno maggiori agevolazioni fiscali (integrale detraibilità IVA per le auto e deducibilità ai fini IRPEF dell'80%, in luogo del 40%, per i costi auto).

Il regime dei contribuenti minimi prevede la tassazione sul netto (ricavi meno costi). L'INPS in base ad una discussa circolare dell'INPS stessa deve essere calcolata sul lordo (l'INPS è comunque deducibile - costituisce un "costo).

Il commercialista non è indispensabile, ma molto utile.

In alternativa c'è il regime delle nuove iniziative produttive (quasi) sempre più vantaggioso di quello dei minimi.

Comunque, come dicevo, se ne è parlato nelle pagine precedenti.

Cerca su Google "Forfettone", troverai tutte le risposte alle tue domande ;)
Comunque puoi scaricare fino a 15mila euro per tutta la durata dell'attività, se apri una partita IVA agevolata.

Non è esattamente così (vedi pagine indietro) :)

ciuketto
05-08-2009, 17:29
Discussioni unite.
Questo argomento è già stato affrontato svariate volte in questo thread.
Leggi qualche pagina indietro.



Parli di "provvigioni". Saresti quindi un agente di commercio? Se sì devi pagare l'INPS e ANCHE l'Enasarco.
Di per sé l'apertura di una P.IVA per una ditta individuale non costa niente. Ma se sei un agente devi iscriverti alla Camera di Commercio (se non erro 120 euro l'anno) e al ruolo degli agenti tenuto dalla stessa Camera di Commercio (circa un centinaio di euro da pagarsi una sola volta).

Se sei un procacciatore non ti devi iscrivere al ruolo degli agenti, ma ti devi comunque iscrivere in Camera di Commercio.

Gli agenti devono pagare l'Enasarco, ma hanno maggiori agevolazioni fiscali (integrale detraibilità IVA per le auto e deducibilità ai fini IRPEF dell'80%, in luogo del 40%, per i costi auto).

Il regime dei contribuenti minimi prevede la tassazione sul netto (ricavi meno costi). L'INPS in base ad una discussa circolare dell'INPS stessa deve essere calcolata sul lordo (l'INPS è comunque deducibile - costituisce un "costo).

Il commercialista non è indispensabile, ma molto utile.

In alternativa c'è il regime delle nuove iniziative produttive (quasi) sempre più vantaggioso di quello dei minimi.


Allora..non sarei un agente ma esattamente "Produttori Procacciatori ed altri intermediari finanziaria.” con codice di apertura Piva 66.22.04, quindi a quanto mi dici CCIA obbligatoria.
Non capisco cosa intendi per Inps da calcolarsi sul lordo. Cioè io so che dovrei pagare circa 2800 € l'anno a prescindere dai guadagni..e poi? C'è anche una percentuale da calcolare sui guadagni lordi?
Altra cosa che non mi è chiara..Se potresti darmi una delucidazione..
La Cattolica mi ha detto che dell'imposta sostitutiva(quella del 20%) ne verserebbero l'11,25 direttamente loro a mio nome allo stato, e io dovrei versare il restante 8,75%..Hai mai sentito di una cosa del genere? Come mi dovrei comportare in fattura?
Grazie.

Kewell
07-08-2009, 07:26
Non capisco cosa intendi per Inps da calcolarsi sul lordo. Cioè io so che dovrei pagare circa 2800 € l'anno a prescindere dai guadagni..e poi? C'è anche una percentuale da calcolare sui guadagni lordi?
Altra cosa che non mi è chiara..Se potresti darmi una delucidazione..

Ti devi iscrivere alla gestione separata INPS. Quindi nessun fisso, ma solo una percentuale da calcolarsi sugli "incassi":
http://www.inps.it/home/default.asp?sID=%3B0%3B4725%3B4730%3B&lastMenu=4730&iMenu=1&iNodo=4730

La Cattolica mi ha detto che dell'imposta sostitutiva(quella del 20%) ne verserebbero l'11,25 direttamente loro a mio nome allo stato, e io dovrei versare il restante 8,75%..Hai mai sentito di una cosa del genere? Come mi dovrei comportare in fattura?
Grazie.

Le fatture dei procacciatore (e degli agenti) sono soggetti e ritenuta d'acconto, da calcolarsi come segue:
1) si prende il 50% dell'imponibile;
2) su tale importo si calcola il 23% di ritenuta.

Esempio:
1) imponibile 100;
2) imponibile su cui calcolare la ritenuta: 50;
3) ritenuta: 11,50 (23% di 50).

In questo caso, in fattura dovrai, evidenziare quanto segue:

- Imponibile: 100;
- (eventuale IVA)*;
- Ritenuta (23% su 50% imponibile): 11,50
- Netto dovuto: 88,50**



* senti il tuo "datore di lavoro" se le prestazioni dovranno essere assoggettate ad IVA oppure no (potrebbero essere prestazioni non soggette);
** ovviamente l'importo deve essere maggiorato dall'IVA, se dovuta.

ciuketto
07-08-2009, 08:15
Ti devi iscrivere alla gestione separata INPS. Quindi nessun fisso, ma solo una percentuale da calcolarsi sugli "incassi":
http://www.inps.it/home/default.asp?sID=%3B0%3B4725%3B4730%3B&lastMenu=4730&iMenu=1&iNodo=4730

Perdonami ma sei il primo che mi dice questa cosa, tutti mi avevano parlato di una quota fissa di circa 700€ ogni 3 mesi, e in effetti nel link che mi hai messo tu si parla di lavoratori parasubordinati, mentre io sarei un autonomo.


Le fatture dei procacciatore (e degli agenti) sono soggetti e ritenuta d'acconto, da calcolarsi come segue:
1) si prende il 50% dell'imponibile;
2) su tale importo si calcola il 23% di ritenuta.

Esempio:
1) imponibile 100;
2) imponibile su cui calcolare la ritenuta: 50;
3) ritenuta: 11,50 (23% di 50).

In questo caso, in fattura dovrai, evidenziare quanto segue:

- Imponibile: 100;
- (eventuale IVA)*;
- Ritenuta (23% su 50% imponibile): 11,50
- Netto dovuto: 88,50**



* senti il tuo "datore di lavoro" se le prestazioni dovranno essere assoggettate ad IVA oppure no (potrebbero essere prestazioni non soggette);
** ovviamente l'importo deve essere maggiorato dall'IVA, se dovuta.
Se adotto il regime dei minimi l'iva in effetti non è dovuta, grazie, su questo punto sei stato chiaro, non capivo il perchè di questa ritenuta particolare.

Kewell
07-08-2009, 11:48
Perdonami ma sei il primo che mi dice questa cosa, tutti mi avevano parlato di una quota fissa di circa 700€ ogni 3 mesi, e in effetti nel link che mi hai messo tu si parla di lavoratori parasubordinati, mentre io sarei un autonomo.

Il link che ho messo io è relativo ai professionisti (autonomi) senza cassa ed ai parasubordinati. Ad esempio i tributaristi (fiscalisti non iscritti all'ordine ed alla cassa dei commercialisti), devono iscriversi alla gestione separata e sono lavoratori autonomi.
In ogni caso, errore mio. I procacciatori devono iscriversi alla gestione commercianti. Oltre ai minimi, sul reddito eccedente determinate soglie devi pagare le aliquote indicate qui:
http://www.inps.it/home/default.asp?sID=%3B0%3B4725%3B4729%3B&lastMenu=4729&iMenu=1&iNodo=4729


Se adotto il regime dei minimi l'iva in effetti non è dovuta, grazie, su questo punto sei stato chiaro, non capivo il perchè di questa ritenuta particolare.

A dire il vero io pensavo ad un regime fiscale con liquidazione periodica dell'IVA (es. nuove iniziative produttive). In questo caso devi sentire il tuo "datore di lavoro" che tipo di prestazioni andrai a fare: soggette, non soggette, esenti. Ovviamente se opti per il regime dei contribuenti minimi non hai di questi problemi.

Il regime IVA, tra le altre cose, può essere influente ai fini della scelta del regime fiscale (nuove iniziative o contribuenti minimi).

Sidmarko
02-09-2009, 16:10
Ciao a tutti sono un geometra "praticante" e il 5 ottobre ho finito il praticantato. Probabilmente il mio datore mi prenderà con P.iVA come collaboratore, ho intenzione di chiedergli almeno 7 euro all'ora per 5 ore al giorno, per un totale di circa 700 euro al mese. In quanto il pomeriggio lavoro a casa come giornalista freelance per una rivista videoludica, lavoro che vorrei fare a tempo pieno, ma nel frattempo tengo anche questo da geometra. Quanot costa aprire la P.Iva? So che si può aprirla anche per 2 professioni, mi conviene usarla sia per disegnatore che per redattore? Su quei 700 euro al mese, quanto sarà il netto alla fine?

Grazie..

Sidmarko
03-09-2009, 09:12
up

Kewell
03-09-2009, 09:16
Leggi le ultime pagine. Trovi tutte le info necessarie.

Comunque l'apertura della P.IVA non costa niente.

Su 700 euro, considerando il regime dei minimi, ti rimarranno, ad andare bene, 450 euro (devi versare anche i contributi alla cassa geometri).

Sidmarko
03-09-2009, 09:41
Leggi le ultime pagine. Trovi tutte le info necessarie.

Comunque l'apertura della P.IVA non costa niente.

Su 700 euro, considerando il regime dei minimi, ti rimarranno, ad andare bene, 450 euro (devi versare anche i contributi alla cassa geometri).

No, non faccio la cassa geometri...

Kewell
03-09-2009, 10:05
Se diventi libero professionista devi versare alla cassa geometri (come le altre casse private non dovrebbe essere facoltativa).
Se anche così non fosse dovresti versare i contributi all'INPS che sono praticamente sempre più "pesanti".