View Full Version : la vita del consulente
NON accenture, e partiamo subito.
mi domandavo come fosse qusta scelta. la mia paura sono i lavori di routine, morire dietro a un pc per tutta la vita a guardare delle inutili schermte excel. quindi mi ha sempre incuriosito la possibilità di "cambiare" di volta in volta scenario.
pareri? opinioni? mi ineressano in particolare sperienze di consulenti in ambito ingegneristico.
Dipende molto da dove capiti.
La vita dell'analista (i primi 2-3 anni a seconda di quanto riesci a salire) è fatta di raccolta, analisi e presentazione di informazioni: dati numerici, dati organizzativi, dati informatici.. tanti tipi di dati, che tratti in Excel, in Access e poi in Powerpoint.
Puoi capitare in progetti grandi, dove lavori in pratica come fossi il dipendente di una grande azienda: fai la stessa cosa per 6-12 mesi, a tempo pieno, hai poca visione degli obiettivi e delle logiche del progetto, in pratica sei un dipendente Deloitte (per dirne una) ma è come se fossi assunto in Enel (per dirne un'altra).
Questo a mio avviso ha poco a che fare con la consulenza.
Puoi capitare in progetti piccoli, che possono essere belli o brutti. Puoi riprogettare una fabbrica, facendo tempi e metodi, bilanciamento di linee di assemblaggio, riprogettazione dei magazzini, dimensionamenti degli indiretti. Puoi riprogettare una piccola rete logistica, trasformare dei magazzini in transit point, definire le frequenze dei trasporti primari e i giri dei trasporti secondari. Puoi fare una mappatura delle competenze di un'area organizzativa, interviste per definire i ruoli, le attività e le competenze, mappare l'as is e fare proposte per il to be, progettare programmi di formazione per colmare i gap.
Personalmente sono stato fortunato, negli ultimi 6 mesi ho fatto i 3 progetti descritti qui sopra, progetti relativamente piccoli (30-40 giornate) in cui però ho visto tutto dall'inizio alla fine, dalla proposta alla presentazione finale, lavorando in 2-3-4 persone hai un impatto diretto sui risultati, etc.
Dal lunedì al venerdì sei sempre in giro, dormi in alberghi (belli) mangi in ristoranti (buoni) accumuli chilometri (rimborsi). La paga è quella che è ma è un investimento per il futuro. L'unico cruccio è che all'estero per lo stesso identico mestiere ti danno il doppio o il triplo.
Dal lunedì al venerdì sei sempre in giro, dormi in alberghi (belli) mangi in ristoranti (buoni) accumuli chilometri (rimborsi). La paga è quella che è ma è un investimento per il futuro. L'unico cruccio è che all'estero per lo stesso identico mestiere ti danno il doppio o il triplo.
mah, fare il traveller salesman non è che mi attiri più di tanto... un conto vivere per un pò in un certo luogo e stabilizzarsi, anche all'estero, ma essere sbattuto qua e là...
è che milano è una città di servizi, si rischia seriamente di finire incatenato a una scrivania e a meno di non essere il top manager che vive in funzione delle colazioni di lavoro la cosa non è per nulla entusiasmante....
sul discorso paga manco da dirlo, già si sapeva (mi domando come si regolino coi consulenti italiani che vengono spediti all'estero... :rolleyes: )
aLLaNoN81
03-11-2005, 21:54
mah, fare il traveller salesman non è che mi attiri più di tanto... un conto vivere per un pò in un certo luogo e stabilizzarsi, anche all'estero, ma essere sbattuto qua e là...
è che milano è una città di servizi, si rischia seriamente di finire incatenato a una scrivania e a meno di non essere il top manager che vive in funzione delle colazioni di lavoro la cosa non è per nulla entusiasmante....
sul discorso paga manco da dirlo, già si sapeva (mi domando come si regolino coi consulenti italiani che vengono spediti all'estero... :rolleyes: )
Beh, un vero consulente viene sballottato di qua e di la, difficilmente resta per molto tempo nello stesso posto a meno che non venga assunto nell'azienda con la quale sta collaborando. Scusa, ma tu preferiresti rimanere per dei periodi piuttosto lunghi in un posto per poi dover traslocare quando cambi consulenza? a me non piacerebbe, uno non riesce nemmeno a farsi una vita così...
Beh, un vero consulente viene sballottato di qua e di la, difficilmente resta per molto tempo nello stesso posto a meno che non venga assunto nell'azienda con la quale sta collaborando. Scusa, ma tu preferiresti rimanere per dei periodi piuttosto lunghi in un posto per poi dover traslocare quando cambi consulenza? a me non piacerebbe, uno non riesce nemmeno a farsi una vita così...
l'optimum sarebbe un posto fisso ben pagato e che sia soddisfacente sotto tutti gli aspetti ma figurati se in sto paese arrivi a tanto....
preferirei un due anni da una parte, tre dall'altra.... non fare il corriere
che mondo difficile, non riesco nemmeno a scegliere la tesi :mbe:
aLLaNoN81
03-11-2005, 22:19
l'optimum sarebbe un posto fisso ben pagato e che sia soddisfacente sotto tutti gli aspetti ma figurati se in sto paese arrivi a tanto....
preferirei un due anni da una parte, tre dall'altra.... non fare il corriere
che mondo difficile, non riesco nemmeno a scegliere la tesi :mbe:
Quello sarebbe il sogno di tutti, ma in italia un posto del genere arrivi ad averlo dopo anni ed anni di carriera... in ogni caso non ti credere che all'estero i neolaureati guadagnino subito tantissimi soldi (guadagnano più che qua sicuramente), ma la loro gavetta se la fanno pure loro... Per quanto mi riguarda preferirei fare il consulente sballottato ma nella zona dove abito, in modo da poter tornare a casa la sera, vivere per lunghi periodi in posti diversi ti porta a dover sempre cambiare casa, vita, all'inizio può essere bello ma quando uno arriva ad aver qualche anno in più e si accorge di aver solo lavorato e di non avere nient'altro di solido t'assicuro che è bruttissimo...
Io la tesi ce l'ho ma non ho ancora iniziato a far nulla :asd:
Quello sarebbe il sogno di tutti, ma in italia un posto del genere arrivi ad averlo dopo anni ed anni di carriera... in ogni caso non ti credere che all'estero i neolaureati guadagnino subito tantissimi soldi (guadagnano più che qua sicuramente), ma la loro gavetta se la fanno pure loro... Per quanto mi riguarda preferirei fare il consulente sballottato ma nella zona dove abito, in modo da poter tornare a casa la sera, vivere per lunghi periodi in posti diversi ti porta a dover sempre cambiare casa, vita, all'inizio può essere bello ma quando uno arriva ad aver qualche anno in più e si accorge di aver solo lavorato e di non avere nient'altro di solido t'assicuro che è bruttissimo...
Io la tesi ce l'ho ma non ho ancora iniziato a far nulla :asd:
dipende sballottato dove, se devo vivere sistematicamente in albergo capirai che è meglio cambiare casa qualche volta che non averla proprio.... e poi non è detto che non si debba fare nulla, chi mi ama mi segua.... :stordita:
aLLaNoN81
03-11-2005, 22:34
dipende sballottato dove, se devo vivere sistematicamente in albergo capirai che è meglio cambiare casa qualche volta che non averla proprio.... e poi non è detto che non si debba fare nulla, chi mi ama mi segua.... :stordita:
Non credo che ci siano in giro molte ragazze pronte a seguirti rinunciando alla propria vita ed alle proprie aspirazioni (è ormai finito da un pezzo il tempo delle donne sottomesse), per non parlare degli amici, quelli sicuramente non ti possono mica seguire... Diciamo che tu hai la mentalità molto all'americana, là non si fanno problemi a cambiare casa spessissimo, ma loro hanno tutti questa mentalità, quindi non si fanno problemi a farsi una famiglia tra uno sballottamento e l'altro ed a continuare a sballottarla negli anni...
Espinado
03-11-2005, 22:38
beh se non vuoi viaggiare non fare il consulente. vai a fare l'analista in uan banca e ti assicuro che non ti dovrai mai allontanare dal tuo desco :D io personalmente sarei per la consulenza, ma siccome i posti ben pagati in consulenza sono pochi penso finirò incatenato al desco :(
Non credo che ci siano in giro molte ragazze pronte a seguirti rinunciando alla propria vita ed alle proprie aspirazioni (è ormai finito da un pezzo il tempo delle donne sottomesse), per non parlare degli amici, quelli sicuramente non ti possono mica seguire... Diciamo che tu hai la mentalità molto all'americana, là non si fanno problemi a cambiare casa spessissimo, ma loro hanno tutti questa mentalità, quindi non si fanno problemi a farsi una famiglia tra uno sballottamento e l'altro ed a continuare a sballottarla negli anni...
guarda messo davanti al bivio di scegliere tra una carriera lavorativa movimentata e un lavoro palloso con qualcuno di fianco penso opterei per la prima... il know how nessuno te lo leva, le donne oggi le hai e domani sono dal tuo migliore amico... e poi con le prospettive che si hanno in italia per gli ingegneri è bene che si entri anche nell'ottica del lavoro itinerante o veramente poi si fa fatica a tirare fine mese inchiodati in qualche pmi a conduzione padronale... :muro:
per dirla tutta, potrei anche farmi carico totalmente di qualcuno se economicamente ce la facessi.... lo accetterei, non è quello il problema.... gli amici ... bah.... non entriamo nel merito va :p
beh se non vuoi viaggiare non fare il consulente. vai a fare l'analista in uan banca e ti assicuro che non ti dovrai mai allontanare dal tuo desco :D io personalmente sarei per la consulenza, ma siccome i posti ben pagati in consulenza sono pochi penso finirò incatenato al desco :(
ma non sono un bancario :D
Espinado
03-11-2005, 22:44
ma non sono un bancario :D
che cavolo c'entra, puoi andare a fare l'analista anche con la laurea in lettere. (ammesso che spiccichi in inglese).
che cavolo c'entra, puoi andare a fare l'analista anche con la laurea in lettere. (ammesso che spiccichi in inglese).
:confused:
e che diavolo di lavoro sarebbe :confused:
Espinado
03-11-2005, 22:47
:confused:
e che diavolo di lavoro sarebbe :confused:
l'analista è il ruolo entry-level in una qualunque banca d'affari (gs, ml, jpm, etc). Esattamente come in buona parte della consulenza si inizia preparando i pitch, cioè usando excel e powerpoint a manetta. Come vedi non serve alcuna conoscenza pregressa, se non le famsoe "metacompetenze".
l'analista è il ruolo entry-level in una qualunque banca d'affari (gs, ml, jpm, etc). Esattamente come in buona parte della consulenza si inizia preparando i pitch, cioè usando excel e powerpoint a manetta. Come vedi non serve alcuna conoscenza pregressa, se non le famsoe "metacompetenze".
non mi pare una cosa proprio entusiasmante :stordita: :stordita: :stordita:
Espinado
03-11-2005, 22:52
non mi pare una cosa proprio entusiasmante :stordita: :stordita: :stordita:
è un lavoro beluino, però ha tre vantaggi:
a) ti permette di andare a lavorare subito a londra (di lì poi magari cambi)
b) la paga di solito supera i 50mila euro annui (negli anni delle vacche grasse si arrivava a 150)
c) se resisti a questo ritmo frenetico (si lavorano 70-80 ore/week) puoi fare carriera.
marcorag
04-11-2005, 10:18
è un lavoro beluino, però ha tre vantaggi:
a) ti permette di andare a lavorare subito a londra (di lì poi magari cambi)
b) la paga di solito supera i 50mila euro annui (negli anni delle vacche grasse si arrivava a 150)
c) se resisti a questo ritmo frenetico (si lavorano 70-80 ore/week) puoi fare carriera.
be nn male direi
Espinado
04-11-2005, 11:53
appunto, nn male nn benissimo, meglio di buona parte dei lavori che ci sono a mi.
aLLaNoN81
04-11-2005, 11:59
beh se non vuoi viaggiare non fare il consulente. vai a fare l'analista in uan banca e ti assicuro che non ti dovrai mai allontanare dal tuo desco :D io personalmente sarei per la consulenza, ma siccome i posti ben pagati in consulenza sono pochi penso finirò incatenato al desco :(
Guarda, ho amici consulenti informatici che si spostano per lavoro ma restano sempre all'interno della provincia di milano, quindi la sera tornano sempre a casa... Dipende tutto dalla società per la quale finisci a lavorare secondo me ;)
aLLaNoN81
04-11-2005, 12:24
guarda messo davanti al bivio di scegliere tra una carriera lavorativa movimentata e un lavoro palloso con qualcuno di fianco penso opterei per la prima... il know how nessuno te lo leva, le donne oggi le hai e domani sono dal tuo migliore amico... e poi con le prospettive che si hanno in italia per gli ingegneri è bene che si entri anche nell'ottica del lavoro itinerante o veramente poi si fa fatica a tirare fine mese inchiodati in qualche pmi a conduzione padronale... :muro:
per dirla tutta, potrei anche farmi carico totalmente di qualcuno se economicamente ce la facessi.... lo accetterei, non è quello il problema.... gli amici ... bah.... non entriamo nel merito va :p
Io sono dell'idea che bisogna lavorare per vivere e non vivere per lavorare, anche perchè una carriera movimentata porta a non avere tempo libero, quindi anche se uno riesce anche a farsi i soldi facendo carriera, poi non ha nemmeno materialmente il tempo per spenderli. Non so se sacrificare tutto per far carriera vale la pena, c'è il rischio di arrivare a 40 anni, guardarsi indietro ed accorgersi di aver avuto una vita veramente triste. Tempo fa ero andato alla presentazione al poli della McKinsey, una nota società di consulenza che sicuramente conoscerai e c'era un ragazzo che presentava l'azienda, avrà avuto 30-35 anni, ci parlava del suo lavoro, delle sue esperienze e ci ha parlato del fatto che è sempre in giro per lavoro... 4-5 volte l'anno cambia posto in cui vive perchè si deve trasferire presso il nuovo cliente, durante la settimana (ed anche nei finesettimana) non avevo tempo di fare altro che non fosse lavorare ed era felicissimo... La cosa che più mi ha shockato è stato il fatto che si vantasse di aver instaurato rapporti di AMICIZIA con i clienti, dico io se uno si vanta di avere come amici persone per cui lavora e che vedrà in tutta la sua vita per un mese o due c'è qualcosa che non va...
Io sono dell'idea che la carriera si può e si deve farla ma entro certi limiti perchè se questa preclude tutto il resto il gioco non vale la candela perchè si rischia di invecchiare ed accorgersi di aver perso tante occasioni e non aver fatto tante cose ma che ormai è troppo tardi per rimediare.
La persona che più mi ha rattristato è stato il mio vecchio capo nonchè padrone dell'azienza dove ho fatto uno stage, lavorava dalla mattina alla sera e spesso anche la notte, era sulla 50ina ed il bello era che l'unico figlio che aveva era di circa 6-7 anni (dico io, non lo vedrà nemmeno crescere perchè probabilmente morirà prima) ed era talmente abituato a discutere formalmente che parlava al figlio come ad un cliente... Vedere queste cose fa riflettere su cosa deve essere il lavoro ed a cosa porta se nella vita si pensa solo a quello...
Quanto agli amici, io ne ho pochi per mia scelta (e una valangata di conoscenze) ma a quei pochi ci tengo davvero, se tu non tieni a nessuno significa che non hai mai avuto vicino qualcuno di veramente importante...
Io sono dell'idea che bisogna lavorare per vivere e non vivere per lavorare, anche perchè una carriera movimentata porta a non avere tempo libero, quindi anche se uno riesce anche a farsi i soldi facendo carriera, poi non ha nemmeno materialmente il tempo per spenderli. Non so se sacrificare tutto per far carriera vale la pena, c'è il rischio di arrivare a 40 anni, guardarsi indietro ed accorgersi di aver avuto una vita veramente triste. Tempo fa ero andato alla presentazione al poli della McKinsey, una nota società di consulenza che sicuramente conoscerai e c'era un ragazzo che presentava l'azienda, avrà avuto 30-35 anni, ci parlava del suo lavoro, delle sue esperienze e ci ha parlato del fatto che è sempre in giro per lavoro... 4-5 volte l'anno cambia posto in cui vive perchè si deve trasferire presso il nuovo cliente, durante la settimana (ed anche nei finesettimana) non avevo tempo di fare altro che non fosse lavorare ed era felicissimo... La cosa che più mi ha shockato è stato il fatto che si vantasse di aver instaurato rapporti di AMICIZIA con i clienti, dico io se uno si vanta di avere come amici persone per cui lavora e che vedrà in tutta la sua vita per un mese o due c'è qualcosa che non va...
Io sono dell'idea che la carriera si può e si deve farla ma entro certi limiti perchè se questa preclude tutto il resto il gioco non vale la candela perchè si rischia di invecchiare ed accorgersi di aver perso tante occasioni e non aver fatto tante cose ma che ormai è troppo tardi per rimediare.
La persona che più mi ha rattristato è stato il mio vecchio capo nonchè padrone dell'azienza dove ho fatto uno stage, lavorava dalla mattina alla sera e spesso anche la notte, era sulla 50ina ed il bello era che l'unico figlio che aveva era di circa 6-7 anni (dico io, non lo vedrà nemmeno crescere perchè probabilmente morirà prima) ed era talmente abituato a discutere formalmente che parlava al figlio come ad un cliente... Vedere queste cose fa riflettere su cosa deve essere il lavoro ed a cora porta se nella vita si pensa solo a quello...
Quanto agli amici, io ne ho pochi per mia scelta (e una valangata di conoscenze) ma a quei pochi ci tengo davvero, se tu non tieni a nessuno significa che non hai mai avuto vicino qualcuno di veramente importante...
appunto che voglio lavorare per vivere che mi sto informando su come possa essere la vita del consulente. cambiare residenza a cadenza pluriennale magari per un pò mi piacerebbe, dopodichè metterei radici fisse. viaggiare tutti i giorni invece no, sarebbe frustrante, per questo e appunto perchè il lavoro non è lo scopo della mia vita mi informo e decido in modo da filtrare le cose in futuro.
d'altro canto non voglio nemmeno lavorare per SOPRAVvivere come si rischia realmente di fare se non si è disposti a un minimo di mobilità o ci si accontenta dell'azienda a mezzo miglio da casa.
insomma, ho sputato sangue al poli ( e io detesto studiare ), sono quasi alla fine, vorrei giocarmi bene le carte di modo da potere ricevere i frutti delle fatiche senza per questo sacrificare la mia vita ma nemmeno ridurmi a mangiare pane e cipolla per qualche imprenditore testa di cazzo che vede gli ingegneri come animali da traino ;)
metto le man avanti perchè se facessi la tesi in ambito manutentivo potrei improntarla fortemente vrso il mondo della consulenza ma prima di fare il salto nel buio vorrei capire bene cosa è sto mondo. mi attraeva la possibilità di avere una cosa non abitudinaria ma il fattore viaggio era un'incognita
a quanto pare ne avevo un'idea distorta e il mio lavoro ideale sarebbe presso una multinazionale che offra la possibilità di fare periodi lavorativi anche in ambito internazionale senza per questo fare il fattorino e lavorare giorno e notte (sempre partendo dal fatto che l'azienda detro casa valga quel che valga e che bene o male per fare un pò di carriera occorre viaggiare, pochi cazzi, è così...)
sotto quste premesse, rivaluto il lavro di tesi in ambito impiantistico ;)
ps: le varie accenture, KPMG, McKinsey e altro le lascio a chi non a altro cui pensare nella vita che all'ufficio, con tutto rispetto ma fatte le mie otto ore quotidiane la sera voglio pensare ai cazzi miei, già mi sono rotto le palle adesso quando devo prendere i libri in mano la sera perpareggiarmi col giorno seguente, figurati se mi ridurrei a fare quella vita per professione.
Espinado
04-11-2005, 14:31
appunto che voglio lavorare per vivere che mi sto informando su come possa essere la vita del consulente. cambiare residenza a cadenza pluriennale magari per un pò mi piacerebbe, dopodichè metterei radici fisse. viaggiare tutti i giorni invece no, sarebbe frustrante, per questo e appunto perchè il lavoro non è lo scopo della mia vita mi informo e decido in modo da filtrare le cose in futuro.
d'altro canto non voglio nemmeno lavorare per SOPRAVvivere come si rischia realmente di fare se non si è disposti a un minimo di mobilità o ci si accontenta dell'azienda a mezzo miglio da casa.
insomma, ho sputato sangue al poli ( e io detesto studiare ), sono quasi alla fine, vorrei giocarmi bene le carte di modo da potere ricevere i frutti delle fatiche senza per questo sacrificare la mia vita ma nemmeno ridurmi a mangiare pane e cipolla per qualche imprenditore testa di cazzo che vede gli ingegneri come animali da traino ;)
metto le man avanti perchè se facessi la tesi in ambito manutentivo potrei improntarla fortemente vrso il mondo della consulenza ma prima di fare il salto nel buio vorrei capire bene cosa è sto mondo. mi attraeva la possibilità di avere una cosa non abitudinaria ma il fattore viaggio era un'incognita
a quanto pare ne avevo un'idea distorta e il mio lavoro ideale sarebbe presso una multinazionale che offra la possibilità di fare periodi lavorativi anche in ambito internazionale senza per questo fare il fattorino e lavorare giorno e notte (sempre partendo dal fatto che l'azienda detro casa valga quel che valga e che bene o male per fare un pò di carriera occorre viaggiare, pochi cazzi, è così...)
sotto quste premesse, rivaluto il lavro di tesi in ambito impiantistico ;)
ps: le varie accenture, KPMG, McKinsey e altro le lascio a chi non a altro cui pensare nella vita che all'ufficio, con tutto rispetto ma fatte le mie otto ore quotidiane la sera voglio pensare ai cazzi miei, già mi sono rotto le palle adesso quando devo prendere i libri in mano la sera perpareggiarmi col giorno seguente, figurati se mi ridurrei a fare quella vita per professione.
se veramente sei così rigido temo che non ti rimanga che la pubblica amministrazione...
se veramente sei così rigido temo che non ti rimanga che la pubblica amministrazione...
rigido? :confused:
io sono disposto alla mobilità, cosa che per molti è taboo, in cosa sarei rigido? :confused:
una cosa che non mi garba è essere sballottato oggi qua domani là, preferisco spostarmi di peso e organizzare la mia vita in un posto nuovo che macinare centinaia di km al giorno e magari morire di noia in tangenziale est :fagiano:
non vedo dove sta la mia rigidezza...
aLLaNoN81
04-11-2005, 16:27
rigido? :confused:
io sono disposto alla mobilità, cosa che per molti è taboo, in cosa sarei rigido? :confused:
una cosa che non mi garba è essere sballottato oggi qua domani là, preferisco spostarmi di peso e organizzare la mia vita in un posto nuovo che macinare centinaia di km al giorno e magari morire di noia in tangenziale est :fagiano:
non vedo dove sta la mia rigidezza...
Ora come ora per mobilità si intende proprio questo, essere disposti ad essere sballottati ovunque in giornata o per brevi periodi (un mio amico ing. ogni tanto viene spedito a londra in giornata, vedi tu). Quello che sei disposto a fare tu è quello che fanno gli americani, semplicemente cambiano spessissimo posto di lavoro e se non trovano qualcosa di vicino cambiano città o stato :).
Ora come ora per mobilità si intende proprio questo, essere disposti ad essere sballottati ovunque in giornata o per brevi periodi (un mio amico ing. ogni tanto viene spedito a londra in giornata, vedi tu). Quello che sei disposto a fare tu è quello che fanno gli americani, semplicemente cambiano spessissimo posto di lavoro e se non trovano qualcosa di vicino cambiano città o stato :).
si beh allora sticazzi, non voglio dedicare 12 ore della mia vita al lavoro di cui 4 al volante eh :mbe: :mbe:
ho già fatto il pendolare per piacenza e mai e poi mai rifarei quella vita
aLLaNoN81
04-11-2005, 16:54
si beh allora sticazzi, non voglio dedicare 12 ore della mia vita al lavoro di cui 4 al volante eh :mbe: :mbe:
ho già fatto il pendolare per piacenza e mai e poi mai rifarei quella vita
parli con uno che per arrivare in università alle 8:30 di alzava alle 6:30 e doveva usare sia la macchina che i mezzi, sono il primo a dirti che non la farei mai quella vita, ma purtroppo è questo l'andazzo di questi tempi :muro:. Ah, altra cosa, purtroppo mi sa che ti dovrai dimenticare delle 8 ore di lavoro perchè probabilmente i primi tempi saranno tranquillamente 10...
parli con uno che per arrivare in università alle 8:30 di alzava alle 6:30 e doveva usare sia la macchina che i mezzi, sono il primo a dirti che non la farei mai quella vita, ma purtroppo è questo l'andazzo di questi tempi :muro:.
io di "questi tempi" mi sono sinceramente rotto il cazzo
laurearsi per prendere una miseria e per giunta fare la vita del rappresentante è da guerra civile. a sto punto faccio una gita in colombia e mi metto a importare farina ma non per la polenta. sticazzi, volenteroso sì ma scemo non ancora eh :mad:
Ah, altra cosa, purtroppo mi sa che ti dovrai dimenticare delle 8 ore di lavoro perchè probabilmente i primi tempi saranno tranquillamente 10...
sì certo con solo il rimborso spese magari..... :rolleyes:
aLLaNoN81
04-11-2005, 17:08
io di "questi tempi" mi sono sinceramente rotto il cazzo
laurearsi per prendere una miseria e per giunta fare la vita del rappresentante è da guerra civile. a sto punto faccio una gita in colombia e mi metto a importare farina ma non per la polenta. sticazzi, volenteroso sì ma scemo non ancora eh :mad:
Non sai quante volte ho pensato di emigrare in brasile e comprarmi un chiosco sulla spiaggia :rolleyes:, solo che la cosa si scontra con la mia vaga speranza di riuscire a realizzarmi prima o poi nella vita... Da piccolo avevo avevo un sacco di aspirazioni e di sogni che sistematicamente mi sono stati demoliti con il passare degli anni, a me non viene nemmeno da dire paese di merda, mi vien proprio da dire società di merda, perchè è sbagliato tutto il sistema in generale, non solo quello italiano.
sì certo con solo il rimborso spese magari..... :rolleyes:
Dipende dal contratto che hai, se sei assunto come dipendente almeno gli straordinari li pagano, se vieni assunto con partita iva (pratica maledettamente diffusa) le ore manco te le contano e prendi sempre lo stesso tot al mese.
vado a fare il bagnino a los angeles, ho deciso...
aLLaNoN81
04-11-2005, 17:57
vado a fare il bagnino a los angeles, ho deciso...
ci vengo anche io se ci sono le bagnine come quelle di Baywatch :sofico:
aLLaNoN81
04-11-2005, 22:31
Ma ora quelle sono da pensionare :sofico:
ma infatti ho detto COME, non esattamente quelle :D
PS: da pensionare mica tanto quello ora sono delle trentenni "da gara" :sofico:
sarà che si sti tempi non me ne va dritta una, sarà che sto dando gli ultimi esami trattenendomi dal vomitare la rabbia che ho dentro, ma datemi qualche buona notizia.... non ditemi che sono predestinato a fare il pendolare :(
aLLaNoN81
04-11-2005, 22:50
sarà che si sti tempi non me ne va dritta una, sarà che sto dando gli ultimi esami trattenendomi dal vomitare la rabbia che ho dentro, ma datemi qualche buona notizia.... non ditemi che sono predestinato a fare il pendolare :(
io ho la stessa speranza tua, quella di non finir pendolare...
fabio80 in TUTTI i tuoi thread si nota non un odio..ma proprio un ASTIO nei confronti dell'italia, della società italiana e di tutto il sistema scolastico, giuridico e chi + neha + ne metta..
capisco che è difficile scegliere la carriera e si spera sempre di trovare un lavoro che possa essere quello sognato..ma quasi mai è così..la gavetta l'hanno fatta tutti...è normale..
poi di questi tempi in italia i problemi sono innumerevoli..già trovare lavoro è una impresa..non mi sembra il caso di fare gli schizzinosi..
se poi non ti va bene quello che offre il nostro paese..perchè non provi una esperienza all'estero? magari in francia o in germania....oppure anche a Londra...sicuramente dal punto di vista finanziario sarai + felice...
in bocca al lupo.
mah, fare il traveller salesman non è che mi attiri più di tanto... un conto vivere per un pò in un certo luogo e stabilizzarsi, anche all'estero, ma essere sbattuto qua e là...
è che milano è una città di servizi, si rischia seriamente di finire incatenato a una scrivania e a meno di non essere il top manager che vive in funzione delle colazioni di lavoro la cosa non è per nulla entusiasmante....
sul discorso paga manco da dirlo, già si sapeva (mi domando come si regolino coi consulenti italiani che vengono spediti all'estero... :rolleyes: )
Beh insomma, per fare il consulente devi viaggiare.. non puoi mica pretendere che i clienti portino le aziende nel tuo ufficio o a casa tua. :D
Stai tranquillo che nessuno ti incatena a una scrivania, il primo comandamento della consulenza è fatturare e dato che spesso sono le giornate dal cliente ad essere fatturate e non quelle in ufficio (salvo diverse esigenze, si intende) la permanenza in ufficio è un indicatore MOLTO negativo.. significa che i capi progetto non ti mettono in staff e/o che la società ha capacità produttiva in eccesso.
L'alternativa sono i megaprogetti per cui lavori molti mesi con lo stesso cliente, magari nella sua sede, magari timbrando il cartellino.. in molte grandi società (Deloitte, Ernst&Young, Accenture, KPMG) questi progetti sono la norma.. ma a mio avviso sono la tomba dell'analista: che senso ha imparare a menadito tutto quanto riguarda l'implementazione di un'area di un modulo di SAP in un'assicurazione? Quella non è consulenza, lavori di fatto come un dipendente dell'azienda committente, solo con più stress più ore e stessa (se non meno) paga.
fabio80 in TUTTI i tuoi thread si nota non un odio..ma proprio un ASTIO nei confronti dell'italia, della società italiana e di tutto il sistema scolastico, giuridico e chi + neha + ne metta..
capisco che è difficile scegliere la carriera e si spera sempre di trovare un lavoro che possa essere quello sognato..ma quasi mai è così..la gavetta l'hanno fatta tutti...è normale..
poi di questi tempi in italia i problemi sono innumerevoli..già trovare lavoro è una impresa..non mi sembra il caso di fare gli schizzinosi..
se poi non ti va bene quello che offre il nostro paese..perchè non provi una esperienza all'estero? magari in francia o in germania....oppure anche a Londra...sicuramente dal punto di vista finanziario sarai + felice...
in bocca al lupo.
beh proprio non mi riesce a essere entusiasta di sto paese, lo vorrei totalmente diverso e più mi illudo che cambi più mi rendo conto che le cose sono immutevoli e destinate a sprofondare sempre più.
passi la gavetta ma non voglio fare lo schiavo, c'è una differenza sostanziale. e poi sì, appena finisco tenterò anche la via dell'estero, mi illudo di trovare un ottimo posto qua vicino casa ma è bene guardare in faccia la realtà sin da subito e non illudersi, visto che poi quanto a colpi di culo sono abbastanza scarso...
Beh insomma, per fare il consulente devi viaggiare.. non puoi mica pretendere che i clienti portino le aziende nel tuo ufficio o a casa tua. :D
Stai tranquillo che nessuno ti incatena a una scrivania, il primo comandamento della consulenza è fatturare e dato che spesso sono le giornate dal cliente ad essere fatturate e non quelle in ufficio (salvo diverse esigenze, si intende) la permanenza in ufficio è un indicatore MOLTO negativo.. significa che i capi progetto non ti mettono in staff e/o che la società ha capacità produttiva in eccesso.
L'alternativa sono i megaprogetti per cui lavori molti mesi con lo stesso cliente, magari nella sua sede, magari timbrando il cartellino.. in molte grandi società (Deloitte, Ernst&Young, Accenture, KPMG) questi progetti sono la norma.. ma a mio avviso sono la tomba dell'analista: che senso ha imparare a menadito tutto quanto riguarda l'implementazione di un'area di un modulo di SAP in un'assicurazione? Quella non è consulenza, lavori di fatto come un dipendente dell'azienda committente, solo con più stress più ore e stessa (se non meno) paga.
appunto non avevo valutato che ci fosse da viaggiare così tanto...
aLLaNoN81
04-11-2005, 23:41
appunto non avevo valutato che ci fosse da viaggiare così tanto...
io invece da piccolo non pensavo ci si prospettasse una vita così di merda :D
io invece da piccolo non pensavo ci si prospettasse una vita così di merda :D
non dirlo a me...
edivad82
05-11-2005, 16:14
appunto non avevo valutato che ci fosse da viaggiare così tanto...
io a viaggiare non ho problemi, anzi, preferisco un lavoro per clienti che stare dietro una scrivania ed un pc sempre nello stesso posto... è ovvio che il consulente non ha vita facile perchè puo capitargli l'impegno a 10 km da casa ma anche a 100...
pensa soltanto a chi fa il pendolare per raggiungere l'ufficio e li inchiodarsi alla scrivania... conosco molte persone che si fanno più di un'ora di mezzi o di auto solo per attaccarsi ad un pc, questo è frustrante, non tanto viaggiare per clienti ed avere bene o male situazioni ed ambienti diversi... poi ovvio che ognuno trae le proprie somme
io a viaggiare non ho problemi, anzi, preferisco un lavoro per clienti che stare dietro una scrivania ed un pc sempre nello stesso posto... è ovvio che il consulente non ha vita facile perchè puo capitargli l'impegno a 10 km da casa ma anche a 100...
pensa soltanto a chi fa il pendolare per raggiungere l'ufficio e li inchiodarsi alla scrivania... conosco molte persone che si fanno più di un'ora di mezzi o di auto solo per attaccarsi ad un pc, questo è frustrante, non tanto viaggiare per clienti ed avere bene o male situazioni ed ambienti diversi... poi ovvio che ognuno trae le proprie somme
io ho fatto un periodo di pendolare, quando facevo lo stage a piacenza
sveglia alle 6.00 di mattina per essere in tangenziale alle 6.30 e in ufficio alle 8. lavoravo fino alle 7 per poi rimettermi in auto, metterci un'ora ad arrivare a melegnano e un'altra mezz'ora buona o anche di più per quei fottuti chilometri che mancavano. l'ho fatto per poco e mi sono ripromesso che una vita così è peggio della schiavitù.
non mi va di direzionarmi verso quella vita, piuttosto vado a lavorare in fonderia, vorrei anche avere una mia casa un domani.... e sfruttarla ;)
beh se non vuoi viaggiare non fare il consulente. vai a fare l'analista in uan banca
Fosse facile...
IO: "Buondì, vorrei fare l'analista"
BANCARIO: "Certo, prego si accomodi"
:mbe:
Cmq, :D , io faccio il consulente informatico, e sono piuttosto contento del mio lavoro. Certo, non c'entra una mazza con i miei studi, ma:
1) mi piace la programmazione;
2) sono capitato in una bella società, l'ambiente è sereno, il lavoro è (relativamente) vario e mi permette di vedere (e partecipare a) diversi progetti su diversi clienti
3) la mia società e i clienti sono tutti nella stessa zona (nord - nordest Milano)
Purtroppo ci metto quasi 2 ore per arrivare sul luogo di lavoro, e una mezz'ora di più la sera; prendo i mezzi pubblici. Questo significa uscire di casa alle 7 e tornarci alle 19.30 o 20.30 (quando va male 21.30). Devo sopportare ritardi e disservizi dei mezzi pubblici, ma per lo meno non ho lo stress di guidare in mezzo al traffico tutti i giorni.
1) E' un trade-off. Si deve cercare un equilibrio tra vita privata e professionale.
2) A 25 anni si possono fare dei sacrifici. Se li si fanno nei posti giusti c'è speranza che ad un certo punto si possa cambiare vita.
3) E' importante scegliere un lavoro che sposi le nostre attitudini e passioni perchè comunque impegna buona parte del nostro tempo. Se ci si riesce, ed è difficilissimo, il lavoro oltre che un sacrificio può diventare una soddisfazione e sotto certi limiti un piacere.
Saluti.
majin mixxi
05-11-2005, 18:27
2) A 25 anni si possono fare dei sacrifici. Se li si fanno nei posti giusti c'è speranza che ad un certo punto si possa cambiare vita.
credo che i punto sia questo,a 25 anni hai la voglia e le potenzialità per sbatterti e creare le basi per un futuro tranquillo
credo che i punto sia questo,a 25 anni hai la voglia e le potenzialità per sbatterti..
..tutte le tipe che incontri :sofico: :oink:
Purtroppo ci metto quasi 2 ore per arrivare sul luogo di lavoro, e una mezz'ora di più la sera; prendo i mezzi pubblici. Questo significa uscire di casa alle 7 e tornarci alle 19.30 o 20.30 (quando va male 21.30). Devo sopportare ritardi e disservizi dei mezzi pubblici, ma per lo meno non ho lo stress di guidare in mezzo al traffico tutti i giorni.
questo è quello che vorrei evitare a qualsiasi costo, mi uccuderebbe, è tempo perso che si potrebbe impiegare altrove e non retribuito ma consacrato al dio lavoro.
penso proprio che non faccia per me quel settore :mbe:
1) E' un trade-off. Si deve cercare un equilibrio tra vita privata e professionale.
2) A 25 anni si possono fare dei sacrifici. Se li si fanno nei posti giusti c'è speranza che ad un certo punto si possa cambiare vita.
3) E' importante scegliere un lavoro che sposi le nostre attitudini e passioni perchè comunque impegna buona parte del nostro tempo. Se ci si riesce, ed è difficilissimo, il lavoro oltre che un sacrificio può diventare una soddisfazione e sotto certi limiti un piacere.
Saluti.
sacrifici ok, ma consacrarmi al lavoro è l'ultima delle mie volontà. non mi sono grattato le bolas adesso, rispetto a chi fa sdc o genialate simili, per cui di propensione al sacrificio estremo ne ho già molta meno di chi ha fatto 5 anni di bagordi :D
detto questo, vedrò cosa avrò per le mani :fagiano:
..tutte le tipe che incontri :sofico: :oink:
sì al politecnico in effetti traborda di topa :D
:muro: :muro: :muro: :muro:
Allora, da ex consulente dico la mia: a mio parere, la consulenza è uno dei lavori peggiori che ti possa capitare. Io per 6 mesi ho fatto il consulente presso un cliente importante (do you know paghuri??), in un progetto molto vasto e che a mio avviso affonderà entro poco. Che dire, la cosa bella è stata che sono stato a contatto con tecnologie e metodologie nuove che prima ignoravo, e che ho imparato a rapportarmi con il cliente, cosa che nel mio nuovo lavoro mi aiuta moltissimo. Per il resto, basta, tutto da dimenticare: ho fatto tante di quelle cose disparate in questo progetto, da non esserne stato in grado di impararne BENE neanche una, xkè non c'è mai stato il tempo x approfondirne nessuna, venivo sballottato da una parte all'altra (in un mese x farti un esempio ho programmato in java, in c++, scritto pagine jsp, fatto web service, usato weblogic e workshop di bea, oltre a scrivere documenti e fare i soliti test ecc ecc) così facendo ti rincoglionisci, perchè non riesci a focalizzare bene nulla, sprechi solo tempo. Inoltre, la cosa che più odiavo, era fare alcune cose in malo modo solo xkè così voleva il cliente, cioè a volte scarti la soluzione + logica e sensata per fare cose assurde ed inutili solo x futili motivi (a volte di natura tutt'altro che tecnica). Inoltre, almeno nel mo caso il progetto era a mio avviso pianificato male, e c'erano troppi vendor a farsi la guerra. Ultima cosa, a volte, puoi essere inviato senza preavviso su nuovi progetti ad occuparti di cose che "ignori", e la è davvero dura. Se ad esempio tu sei un analista, ma all'azienda serve un consulente esperto in c++ e PL/SQL e tu magari sei l'unico che conosce quelle cose anche solo di nome, e cmq in quel momento sei "libero", ecco che ti ritrovi come esperto di c++ e pl/sql presso il cliente...e li si che sono dolori, soprattutto se hai un PM rompipalle!
Insomma, io se potessi non tornerei a fare il consulente! Oggi lavoro nel settore IT di una multinazionale, e sono molto contento, mi sento più apprezzato e più realizzato. A mio avviso se non trovi nulla all'inizio fai il consulente, ma ti consiglio di cercare lavoro in un'azienda che abbia un settore IT proprio e che non si affidi a società tipo accenture e similia.
se non trovo nulla mi adatto pure a fare il cassiere, che vuol dire :D
ma poendo scegliere prima mi informo onde evitare nel caso di lusso di scelta (boh, siamo ottimisti va...) di bruciare occsioni preferibili ad altre
comunque già fare il consulente mi puzza di sola, nell'IT poi.... io detesto l'informatica :stordita: :stordita: :stordita:
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