View Full Version : CAGLIARI CALCIO OFFICIAL THREAD STAGIONE 2009/2010
juninho85
24-12-2009, 08:08
Sarebbe ottimo mandare questi giocatori in prestito, soprattutto Ragatzu, Sivakov e Brkljaca
mandare ragatzu in c2 mi sembra una coglionata enorme
mandare ragatzu in c2 mi sembra una coglionata enorme
Anche a me, però mandarlo in prestito all'Albinoleffe sarebbe già molto meglio.
Comunque auguri a tutti!! :)
Pangasius
25-12-2009, 01:24
A tutti i frequentatori di questo bel 3d gli auguri di un Natale sereno,ricco di pace e felicità!!
http://www.pctunerup.com/up//results/_200912/20091225022401_73.gif
juninho85
25-12-2009, 10:59
augurono ragazzi!
conan_75
25-12-2009, 11:44
AUGURI!!!!!
juninho85
26-12-2009, 21:53
è morto marius:(
juninho85
27-12-2009, 12:28
La Nuova Sardegna - Cellino: "Astori non si muove"
Astori non si muove da Cagliari. Il Milan è tornato alla carica con decisione per prendere a gennaio il centrale. Ma Massimo Cellino è stato categorico: «Astori sta con noi, adesso la difesa è a posto». Il patron ha confermato l’arrivo di Ariaudo. Del difensore, preso in prestito dalla Juventus con diritto di riscatto a una cifra concordata, si sa quasi tutto.
Il Primavera juventino (classe 1989) arriva in rossoblù con cinque mesi di ritardo.
Infatti, fin dallo scorso agosto sembrava fatta. Poi, il fax in ritardo dal Lione alla Juve per il trasferimento di Grosso o la trattativa ad oltranza tra Cellino e lo staff di Blanc - più probabilmente l’uno e l’altro - lo hanno tenuto a Torino. Tant’è, Lorenzo Ariaudo il 7 gennaio dovrebbe essere a disposizione di Allegri.
Per quanto riguarda la ventilata cessione di Astori alla formazione rossonera, sarebbe stata un’autentica follia. La squadra e il tecnico in questo primo scorcio di stagione, hanno fatto miracoli. Oltre ai 23 punti conquistati sin qui, Allegri e il gruppo hanno sopperito - unico team della serie A - a una rosa male assortita. Basti pensare che Agostini non si è mai potuto fermare neppure per un minuto. E in più gare, causa i concomitanti infortuni di Pisano e Marzoratti, le squalifiche di Canini, Astori e Lopez, in panchina non c’era un difensore di ruolo.
Per stare in tema, a Udine, se la neve non avesse fatto saltare il match, sarebbe stato Dessena il terzino destro. Una miscela che, quando le cose vanno per il verso giusto - e si vincono 7 partite su 16, giocando a testa alta con grandi e piccole - non ruba attenzioni. Ma che può diventare esplosiva appena il campionato dovesse complicarsi.
Adesso, con Ariaudo, in difesa Allegri tira un sospiro di sollievo. E anche capitan Lopez (35 anni compiuti lo scorso agosto) potrà gestire meglio i ricorrenti acciacchi alla schiena. Più in generale, da questa tornata di mercato di gennaio, il Cagliari dovrebbe mettere mano anche al centrocampo.
Con la giostra di nuovo in movimento, uno come Stefano Guberti, sardo di Villamassargia e gran protagonista dell’approdo in A con il Bari di Conte, può essere il bersaglio giusto. Ma l’esterno è alla Roma, dove gioca poco, ed seguito Samp e Atalanta. Si Vedrà.
Comunque, è proprio questo tipo di giocatore (buona tecnica, capace di saltare l’uomo, abile su entrambe le fasce e con un buona abitudine al gol) che rispecchia l’identikit ipotizzato da Allegri.
Il tecnico chiede giustamente un’alternativa a Lazzari. O comunque, una riflessione su un gruppo di centrocampisti che abbonda di cursori e mediani di rottura (Brkljaca, Sivakov, Parola, Barone, Biondini, Dessena, Cotza) e fa acqua se si chiedono piedi buoni che di tanto in tanto possano fare la differenza.
Così, mentre Zauri (Sampdoria) viene corteggiato da due dirette concorrenti per la corsa salvezza (Livorno e Siena), riparte la sparata di nomi sul possibile successore di Michele Fini. Pinardi (Modena,’80) e Bentivoglio (’85, Chievo) potrebbero fare comodo alla causa rossoblu. Ma al riguardo, e come sempre, sarà decisivo l’atteggiamento di Cellino.
La sensazione è sempre più nitida: molto probabilmente, Massimiliano Allegri dovrà salvare la squadra con la rosa attuale. Traduzione? Si auspica il contrario, ma forse i tifosi rossoblù possono prepararsi a dare una limata ai sogni di Europa League.
La Nuova Sardegna - I tifosi piangono Marius
Dal dopoguerra ha fatto indossare i colori rossoblù alla statua di Carlo Felice. Ha trascorso molte notti chiacchierando con Gigi Riva. Rombo di tuono si “nascondeva” spesso tra biliardini e macchinette del gelato del suo bar di viale Trento. Un locale che ha ospitato un po’ tutti: da Gianni Brera a Giampiero Boniperti. Il bar aveva il suo nome: Marius.
Lui, Mario Sardara all’anagrafe, cittadino onorario di Mandas, natali all’Asinara - i genitori lavoravano dalle parti di Porto Torres - se ne è andato ieri pomeriggio. Il presidente onorario dei Cagliari club è stato sconfitto da un male a un polmone a 85 anni.
Da qualche stagione non passava allo stadio. Ma per quasi mezzo secolo il suo striscione era garanzia di tifo pulito e sincero. Marius accoglieva i tifosi in piazza Yenne. Nel suo primo bar, con un amplificatore rudimentale, trasmetteva al telefono le partite in trasferta di Mattrel e Rizzo. Per le gare in casa, era il “re” dell’Amsicora. Al Sant’Elia si era piazzato nel settore Distinti. Poi, il drappo “Marius, Forza Cagliari” aveva traslocato in curva Sud. «Quel che conta è la passione, il rispetto e la civiltà del tifo» ripeteva.
La stoccata non era casuale. Marius teneva a distanza esagitati e violenti. Non capiva risse, aggressioni, studenti pestati, treni e traghetti devastati, molotov, coltelli: «Sono persone che con il calcio non c’entrano. Se non si agisce in maniera perentoria sarà sempre più difficile».
Per Mario Sardara, c’era solo il Cagliari. Mai sopra le righe, ha raccolto consensi, non solo allo stadio. Ha dialogato con varie amministrazioni pubbliche. Nell’era Cellino, dopo un avvio di reciproca conoscenza, aveva finito col fare un silenzioso passo indietro. Stili diversi. Inoltre, il pallone, che tra diritti tv, giocatori strapagati e viziati, interessi sempre più distanti dal gioco, aveva preso a girare troppo veloce. Dopo l’indimenticabile corsa in Uefa e il suo amore per Matteoli e Francescoli, si era riavvicinato al Cagliari di Zola e Langella. Una breve e felice parentesi. Poi, il riserbo e la malattia lo avevano tenuto a casa. “Amava la discussione leale e prendeva decisioni soppesate con cura. Ci ha lasciato - spiega Tore Saba, consigliere del Centro di coordinamento dei Cagliari club (60 associazioni e oltre tremila tesserati) - tanti suoi cimeli. Faremo nascere il Museo Cagliari club Marius».
Unione Sarda - Matri, un 2009 da bomber
Matri come Gilardino, persino meglio di Iaquinta e Miccoli, appena un gradino sotto Di Natale, ma anche Pato e Totti non distano poi così tanto. Insomma, un 2009 d'oro per il bomber rossoblù, si apre il 25 gennaio all'Olimpico con un gol alla Lazio e si chiude il 13 dicembre al Sant'Elia contro il Napoli. In tutto quattordici perle, gli consentono di piazzarsi all'ottavo posto nella speciale classifica marcatori dell'anno solare.
Matri entra così nella top ten dei bomber della serie A, grazie alle sei reti realizzate nella seconda parte dello scorso campionato e alle otto in quello attuale. Graduatoria da incorniciare. Davanti a tutti c'è Milito, ventidue prodezze distribuite tra Genoa e Inter. Al secondo posto il blucerchiato Pazzini, che da quando ha lasciato la Fiorentina, durante lo scorso mercato di gennaio, è andato a segno diciannove volte. Sul terzo gradino del podio l'eterno Totti a quota diciassette. Seguono Pato e Di Vaio (sedici), Di Natale e Pellissier (quindici), Matri appunto e Gilardino (quattordici), Iaquinta, Miccoli e Tiribocchi (tredici).
Dodici mesi tutti d'un fiato, una scalata continua, e sotto certi versi anche inattesa. Dopo essersi sbloccato in casa della Lazio, infatti, l'attaccante lombardo firma una storica vittoria del Cagliari in casa della Juventus. Si ripete poi contro Lecce, Catania, Sampdoria e Roma. Sei colpi per chiudere col botto un campionato consumato nell'anonimato sino alla sosta natalizia. Per poi ricominciare alla grande. A dir il vero all'inizio di questa stagione fatica anche a ritagliarsi uno spazio là davanti. Rompe il ghiaccio alla settima giornata, la testata con la quale beffa da fermo (si era appena infortunato) il portiere del Chievo non basta, però, al Cagliari per evitare la terza sconfitta consecutiva al Sant'Elia. Dal decimo turno in poi, però, i suoi gol risultano decisivi e trascinano i rossoblù fuori dalla crisi. Di nuovo all'Olimpico romano (contro l'ex, mai amato, allenatore Ballardini) la svolta di Matri, sempre in rete anche nelle sette gare successive, filotto da capogiro con il quale eguaglia il record di Gigi Riva che si trascinava dalla stagione 1971-72 (è il discorso è tutt'ora aperto visto che la gara con l'Udinese è stata rinviata per il maltempo).
È un super Matri, segna sempre e festeggia mimando con la mano una papera assieme all'amico-compagno Lazzari. Sotto i suoi colpi cadono l'Atalanta, la Sampdoria, il Milan, ancora la Juventus, il Palermo e il Napoli. Se la gode, invece, Allegri che, però, non perde occasione per pungolare il suo principe del gol. «Alessandro deve ancora superare l'ultimo gradino per diventare un grande calciatore», ha ripetuto per mesi l'allenatore livornese. «Ha fatto passi di gigante, è migliorato tantissimo, soprattutto sotto porta. Non deve, però, limitarsi a cullarsi sugli allori, ma concentrarsi anche sugli errori con l'obiettivo di migliorarsi», ha detto ancora Allegri nel momento in cui Matri ha segnato l'ottavo gol di fila.
«Sto vivendo una fase importante della mia carriera, ma resto con i piedi per terra, quest'anno ho raccolto molte soddisfazioni sul piano personale», ha ammesso l'attaccante dopo il rocambolesco pari con il Napoli, «ma il bene del Cagliari viene prima di tutto, quindi più che al mio record penso alla salvezza della squadra». A proposito del primato che lo ha accostato al mito Rombodituono. «Non scherziamo», ha tenuto a precisare Matri, «Riva è un campione, un simbolo per il Cagliari, per la Sardegna e l'Italia intera, io sto appena cominciando». Come inizio non c'è male.
juninho85
27-12-2009, 21:32
Feste finite per i rossoblù, ripresi ad Assemini gli allenamenti
Messe in soffitta le feste natalizie, il Cagliari si è ritrovato quest'oggi ad Assemini per riprendere il lavoro in vista della ripresa del campionato. I rossoblù, i primi insieme a Siena, Chievo e Atalanta a riprendere con gli allenamenti nella massima serie, si sono ritrovati nel centro "Ercole Cellino" per intraprendere il richiamo di preparazione in vista del tour de force che gli attende nel mese di gennaio.
Tutti a disposizione del tecnico Allegri, eccezion fatta per Nenè e Larrivey, che per via dei ritardi aerei arriveranno a Cagliari sono nella mattinata di domani. Non si è allenato con il gruppo Brkljaca, che ha svolto lavoro differenziato per via di una tendinopatia ai flessori della gamba destra. Hanno ripreso a pieno ritmo invece i due terzini destri di ruolo, Pisano e Marzoratti.
Il programma della seduta prevedeva dopo il riscaldamento degli esercizi di aerobica, giri di campo e la consueta partitina finale. Domani per i rossoblù sarà già doppia seduta, in modo da riprendere al più presto il ritmo campionato.
Al Brescia piace Sivakov
Il centrocampista bielorusso Mikhail Sivakov (21), ex Bate Borisov, che non sta trovando spazio nel Cagliari di Allegri è uno degli obiettivi di mercato del Brescia di Beppe Iachini per la riapertura delle compravendite di gennaio; secondo Tuttomercatoweb.com le rondinelle stanno seguendo diversi giocatori che attualmente militano in serie A, tra cui proprio l'ex Bate Borisov Sivakov.
juninho85
28-12-2009, 09:50
Il Sardegna - Lazzari tra gli intoccabili
Come rapporto fra tempo di utilizzo e rendimento complessivo è certamente la miglior stagione nella massima serie per Andrea Lazzari. In 16 turni di campionato ha collezionato 949 minuti e due gol. Media di quasi un'ora a gara (59' e mezzo). Abissale e concreta la differenza rispetto allo stesso periodo del torneo scorso quando, dopo lo stesso numero di partite, racimolò solo 533' in campo, senza mettere a segno alcuna rete. La cruda statistica ha un suo, comun denominatore: è riuscito a ritagliarsi un suo spazio, grazie alla bontà delle prestazioni. Che non sono passate inosservate. Allegri non ha mai avuto remore nei confronti dell'ex-atalantino. Che arrivò a Cagliari nell'estate del 2008, dopo aver lasciato la propria impronta a Grosseto, quando in cadetteria
mise a segno 8 gol a fronte di 40 presenze. «Venni contattato a fine stagione e non ci pensai un attimo. Mi si era prospettata l'ipotesi di tornare in serie A». Arrivato Dessena, con Biondini che aveva migliorato in maniera esponenziale il proprio rendimento, si prospettava un'altra stagione difficile. Invece, no. In occasione della prima vittoria del Cagliari in campionato, a Bari, il 23 settembre, Andrea Lazzari è risultato il migliore in campo. Ora è elemento quasi insostituibile nello scacchiere della formazione rossoblù. Ciliegina sulla torta il gol della vittoria contro il Genoa (3 a 2 per il Cagliari) al 42' della ripresa, nel giorno delle 200 panchine di Allegri fra i professionisti. Poi la rete d'autore a Milano, contro i rossoneri, che portò temporaneamente in vantaggio la propria formazione, poi raggiunta e superata. Ma Lazzari, nonostante il risultato finale negativo, di fronte alla platea del Meazza fu ancora una volta protagonista indiscusso. Ed ora l'allenatore fatica a metterlo da parte. Quando ha bisogno di più qualità in mezzo al campo, non ci sono discussioni: il suo utilizzo è fondamentale. Anche se il bergamasco deve tuttavia proseguire nell'affinamento di determinati atteggiamenti. Il punto di partenza quello di evitare i fronzoli, sotto forma di giocate particolari, che talvolta possono indispettire il tecnico, ma pure i compagni di squadra. Fortunatamente sono sempre più rare, per cui potrebbero dischiudersi per lui orizzonti intriganti. Come è già successo per altri componenti la rosa cagliaritana. E poi, quel gesto della papera concordato con Alessandro Matri allorquando uno dei due realizza una rete. Oramai è un rito scaramantico ufficiale. Che sta portando bene. Cellino incassa e ringrazia.
La Nuova Sardegna - Cagliari, un anno esaltante
Il Cagliari riparte da quota 23. Lo scorso anno i rossoblù chiusero con 25 punti il girone d’andata. Stavolta, per conoscere il bottino delle prime 18 gare occorre attendere la sfida della Befana, con la Roma al Sant’Elia, e la trasferta di Bologna del 10 gennaio. A conti fatti, per bissare la quota dello scorso torneo, Cossu e compagni hanno a disposizione 6 punti.
Più in generale, l’anno che sta per chiudersi è stato positivo per i rossoblù. Nono posto con 53 punti lo scorso campionato, pur con la partenza di tre pezzi da novanta, quali Bianco, Acquafresca e Fini, la squadra è ripartita con lo spirito che ne aveva contraddistinto qualità e temperamento. In più, la ricerca del gioco e la manovra con qualsiasi avversario. Merito, atteggiamento e propensione ad attaccare, delle dritte del tecnico livornese. Che non a caso Massimo Cellino ha blindato fino al 2011.
Per stare al presente, il Cagliari vanta sette vittorie, due pareggi e sette sconfitte. Mentre nella prima parte dell’anno, Jeda e soci, partiti con l’handicap di cinque sconfitte consecutive, hanno firmato un ruolino strepitoso. Il Cagliari lo scorso gennaio realizzò un filotto eccellente, mettendo paura all’Inter a San Siro (1-1), vincendo a Roma con la Lazio e battendo la Juve a Torino: non accadeva da 40 anni. Nel frattempo, ci sono stati in casa il 2-0 rifilato all’Udinese (18 gennaio) e l’1-0 al Siena (28 gennaio). In breve, un mese d’oro. Che i rossoblù possono provare a ripetere dalla ripresa con la Roma di Totti.
Intanto, il bilancio delle 21 gare del torneo scorso giocate nel 2009 è questo: 8 vittorie, 4 pareggi e 7 sconfitte. Tra le vittorie, spartiacque quella di Bologna, il 22 marzo: con Acquafresca in gol, il Cagliari chiuse, anche se non per la matematica, il discorso salvezza. Una marcia che fece fiutare a lungo la parte sinistra della classifica - come piace dire ad Allegri - e mettere naso nella corsa Uefa. Poi, per il poco feeling del patron con la coppa europea, dovuto a lievitare dei costi, riposizionamento di strategie e organico, condizioni dello stadio, eccetera il discorso si chiuse sul nascere.
A due gare dalla fine dell’andata e con la squadra capace di esaltarsi pur con una carenza di difensori in rosa, l’aria è pressoché la stessa. Il Cagliari dopo il primo tempo di Palermo, in vantaggio 1-0, era quarto in classifica. Identica situazione a 20’ dalla fine della gara con il Napoli: sul 3-2 firmato da Jeda dopo un’incredibile rimonta, il Cagliari era tra le prime cinque della serie A. Ma anche stavolta, c’è da chiedersi quanto la rincorsa per l’Europa League sia fattibile. Sul temperamento e sulle ambizioni del tecnico e del gruppo, i tifosi possono scommettere.
Unione Sarda - Nelle pagelle dei rossoblù una raffica di promozioni
Una raffica di promozioni, nessuna bocciatura, al massimo, qualcuno da rivedere. Le pagelle del Cagliari per il 2009 sono zeppe di buoni voti, come del resto testimoniano i risultati che la squadra di Allegri sta ottenendo ormai da oltre un anno. Vittorie importanti ma, soprattutto, un gioco convincente, che ha collocato il Cagliari alla ribalta nazionale.
Le sorprese sono poche ma solo perché ci sono moltissime conferme. La gran parte dei rossoblù ha iniziato il campionato in corso come aveva finito il precedente, cioè alla grande. Dopo i patemi iniziali, dovuti al sostanziale stravolgimento della squadra, il Cagliari ha riannodato immediatamente il filo del discorso, uniformandosi al rendimento della passata stagione.
La sorpresa più evidente è rappresentata da Matri . Che fosse bravo lo si sapeva, che avesse grande forza fisica e velocità pure, ma che sarebbe stato un cecchino implacabile non lo avrebbe detto nessuno. Con i suoi otto gol (di cui sette consecutivi) ha cancellato il ricordo di Acquafresca e spazzato via la paura che, senza i gol del centravanti approdato all'Atalanta, il Cagliari non sarebbe riuscito a salvarsi.
Anche Nenè può essere collocato tra le sorprese, perché ha ridotto al minimo indispensabile il periodo di ambientamento, riuscendo a segnare ben sei reti. Dessena , arrivato nell'ultimo giorno del calciomercato estivo, ha stupito per la capacità di inserirsi in quattro e quattr'otto nell'impianto di una squadra collaudata. La flessione accusata nelle ultime settimane è fisiologica, la pausa non potrà che avergli giovato. Sorprendente anche il rendimento di Lazzari a lungo in mezzo al guado: trequartista o mezzala? Allegri ha scelto di impostarlo come centrocampista per sopperire alla qualità perduta dopo la partenza di Fini per Siena. E i risultati sono stati ottimi. Le qualità del giocatore, però, sono tali che ha disputato la sua miglior partita a San Siro contro il Milan: da trequartista al posto dello squalificato Cossu.
La lista più lunga è quella di chi ha confermato il rendimento della scorsa stagione. Marchetti , portiere-prodigio, ufficialmente vice di Buffon in Nazionale, non ha accusato flessioni. Altissimo il rendimento di Agostini , unico rossoblù ad aver giocato tutte le partite di questo campionato dal primo all'ultimo minuto. Astori e Canini hanno rafforzato i giudizi positivi dello scorso torneo, mentre su Lopez si può contare sempre. Biondini ha iniziato dalla panchina ma quando è entrato ha messo in campo il sacro furore per cui è diventato famoso. La sua incoscienza lo spinge spesso a fare cose che la sua tecnica, in teoria, non potrebbe permettergli. Fatto sta che il rosso centrocampista ha attirato l'attenzione di Lippi ed è in lizza per un posto nella spedizione azzurra ai Mondiali di Sudafrica del 2010.
Conti ha avuto un approccio al campionato un po' problematico. Poi, rassicurato anche dall'allungamento del contratto, è tornato ai suoi soliti livelli, confermandosi come uno dei migliori specialisti nel ruolo di centromediano davanti alla difesa. È ormai da parecchio che il brutto anatroccolo rossoblù si è trasformato, ritagliandosi uno spazio importante in campo e nello spogliatoio rossoblù. Il suo sostituito naturale, ovvero Parola , ha giocato poco ma è andato sempre ben oltre la sufficienza, anche quando è stato chiamato nel suo originario ruolo di mezzala sinistra. La sua presenza è importante, perché dà equilibrio a un reparto, il centrocampo, ricco di giocatori ma poco variegato. Parlare di Cossu è quasi inutile. È tra i migliori assist man del campionato, il suo contributo in fase di possesso palla è pari a quello in fase difensiva, ha il cuore rossoblù, mette al servizio della squadra qualità e quantità. Se proprio gli si vuol fare un appunto, si potrebbe dire che dovrebbe segnare qualche rete in più. Sinora, si è limitato a un gol a stagione: all'Udinese il primo (nel giorno meraviglioso della salvezza), all'Inter il secondo (quando i freschi campioni d'Italia furono costretti a chinare il capo al Sant'Elia dopo l'iniziale vantaggio di Ibrahimovic).
In ritardo Pisano , Marzoratti e Lupatelli , a causa degli infortuni che hanno frenato soprattutto i primi due. Al di sotto delle aspettative Barone , che continua a pagare gli anni orribili trascorsi nel Torino che, infatti, stenta a risollevarsi e annaspa in un'anonima posizione di classifica in serie B. Ma anche da Jeda (quattro gol sinora) è lecito attendersi un contributo maggiore, soprattutto in termini di continuità.
Mai visti Sivakov , Brkljaca e Ragatzu , giovani e in possesso di ottime doti. Tra chi spera di sfondare c'è anche Larrivey , eroe inaspettato grazie alla rete al Napoli che ha permesso al Cagliari di riacciuffare una partita che sembrava perduta. L'argentino è in rampa di lancio, la neve di Udine ha scontentato soprattutto lui.
Unione Sarda - L'isola dei famosi e dei rimpianti
L'isola dei famosi, ma soprattutto dei rimpianti. Quanti applausi sotto i riflettori del Sant'Elia, poi il flop dentro la valigia. Da Abeijon ad Acquafresca passando per Esposito e Suazo: tutti protagonisti (qualcuno persino in Nazionale) sino a quando si sono sfilati la maglia del Cagliari. Giusto Pepe (ora all'Udinese), Gobbi (Fiorentina), Alvarez (Bari) e Iezzo (Napoli) sono sfuggiti alla maledizione rossoblù da quando la squadra di Cellino è tornata in serie A.
L'esempio di Acquafresca è il più recente, forse anche il più clamoroso. Principe (indiscusso) del gol in Sardegna dove ha realizzato ventiquattro reti in due stagioni. La scorsa estate c'era la fila dietro il suo cartellino, che l'Inter ha poi ceduto al Genoa. Poteva tornare in prestito al Cagliari, ha scelto l'Atalanta, e ora si lecca le ferite. I bergamaschi sono penultimi in classifica, lui è andato a segno soltanto una volta (per di più su rigore) e fatica persino a trovare una maglia da titolare. Non è andata certo meglio a Fini, fiore all'occhiello ieri nel Cagliari che sognava l'Europa (la sua partenza sembrava aver lasciato un vuoto incolmabile), oggi semplice comparsa nel Siena fanalino di coda. Eppure il nuovo percorso bianconero era cominciato con una vittoria proprio al Sant'Elia. Falso allarme, la maledizione rossoblù ha subito preso il sopravvento.
Stessa sorte era toccata due anni fa a Foggia che con la maglia rossoblù aveva persino conquistato l'azzurro. Nella Lazio non se la passa certo bene. La crisi biancoceleste ha travolto pure lui che non ha il posto assicurato (sono più le volte che "gioca" in panchina). Nell'estate del 2008 partirono anche Fortin (che da allora non ha più parato in serie A) e Del Grosso (parabola discendente con il Siena). E pure Storari ha dovuto trascorrere una stagione in panchina a Firenze alle spalle di Frey prima di riprendersi la scena al Milan, ma giusto per qualche mese. Cercava chissà quali fortune Budel che aveva addirittura rescisso il contratto già a dicembre: in tre anni ha raccolto una retrocessione (a Empoli) e una valanga di domeniche in tribuna (a Parma).
Stagione 2006-07, addii eccellenti a giugno, altrettante delusioni. Suazo all'Inter non è la stessa storia, il campionato successivo l'honduregno lo ha giocato con il Benfica, per poi tornare a Milano, ma quest'anno David (che nel Cagliari aveva centrato 94 volte il bersaglio) ha racimolato appena una presenza. Roma da dimenticare per Esposito (58 reti in rossoblù): otto partite il primo anno, solo tribuna in quello appena cominciato, in mezzo una stagione in prestito al Chievo non proprio esaltante. Per tutti era "Cicciogol", da quando ha lasciato la Sardegna non ha più segnato. È andata un pochino meglio a Langella: otto reti con l'Atalanta, due col Chievo, ancora nessuna in questo campionato col Bari. Quanti rimpianti anche per Ferri (ora in B col Vicenza) e Chimenti (secondo nell'Udinese, terzo nella Juve).
La maledizione rossoblù non ha risparmiato nemmeno Abeijon, idolo dei tifosi e punto di forza del centrocampo rossoblù. La sua avventura nel Cagliari è finita nell'estate del 2005. Da dimenticare la stagione successiva a Bergamo con l'Atalanta. A seguire il lento declino a Montevideo, in Uruguay, prima con il Nacional (la sua prima squadra), poi con il River (quella dove è cresciuto Lopez).
juninho85
28-12-2009, 22:09
sul sito ufficiale nemmeno una nota riguardo la morte di marius....per carità
juninho85
28-12-2009, 22:29
Conti: "Siamo tutti leader"
Daniele Conti nemmeno dopo dieci anni di permanenza in rossoblu, si sente il leader unico di questa squadra. "Magari ho più esperienza di qualche mio compagno, ma siamo tutti leader, in un gruppo affiatato creato dall'allenatore. Si può anche sbagliare in campo, ciò che importa è dare tutto quando si indossa questa maglia".
Tanto tempo trascorso in Sardegna l'ha reso uno di noi. "Sinceramente, quando vado a Roma per le vacanze, mi fa piacere vedere i miei genitori, ma non vedo l'ora di tornare qui. Mi sento tranquillo, a casa". Le possibilità di cambiare casacca ci sono state, eccome. Diverse squadre importanti l'avrebbero voluto tra le loro fila. "Non ho mai preso in considerazione le richieste, per rispetto ad una Società che mi ha dato tanto".
Eppure gli inizi in rossoblu non furono troppo incoraggianti, con Daniele spesso nel mirino della critica e dei tifosi. "Forse fu anche colpa mia, ero giovane e sbagliai in qualcosa. Ho tirato fuori il carattere. Ora mi fa piacere sapere che chi criticava, ora mi applaude". Stesso destino di Larrivey, osannato dopo il gol al Napoli. "Mi sono rivisto in lui. Non ha mollato, così come non mollai io a suo tempo".
L'unico neo riguarda i troppi cartellini gialli accumulati durante la stagione. "Forse c'è un pizzico di pregiudizio da parte degli arbitri. Ammetto però che a volte le ammonizioni sono giuste. Del resto, in certe circostanze, in alcune parti del campo, sei costretto a far fallo. A Palermo non l'abbiamo fatto e abbiamo preso gol".
Scommette su Pisano quale possibile uomo in più nel Cagliari del 2010 ("Ha giocato poco per vari infortuni, ci terrà a far bene") e si concentra sulla sua partita del cuore: il 6 gennaio arriva la Roma. "Ricordo la gara dell'anno scorso, perdemmo immeritatamente. Mi è rimasta un po' qui. Sarebbe bello cogliere un risultato positivo, ma non dobbiamo fare voli pindarici: come dicono i miei compagni e il mister, pensiamo prima a fare 40 punti".
Larrivey e Nenè si allenano col gruppo, assenti Lupatelli e Pisano
Finite le vacanze, il Cagliari ha ripreso ieri pomeriggio gli allenamenti al centro sportivo di Assemini.
Ieri, Assenti Larrivey e Nenè bloccati dai ritardi aerei, oggi sono tornati a lavorare in gruppo nella seduta mattutina. Differenziato, invece, per Brkljaca, a causa di una tendinopatia ai flessori della gamba destra. Il programma odierno prevedeva riscaldamento, esercizi aerobici, giri di campo e partitella finale.
Squadra in campo anche nel pomeriggio con parte atletica, difesa - attacco e schemi su calci piazzati.
Mercoledì test contro il Siliqua
Sarà il Siliqua, squadra militante nel campionato di Promozione, l'avversario dei rossoblu di Mister Allegri nell'amichevole infrasettimanale.
I sardi, prossimi avversari di campionato della Roma, disputeranno l'amichevole mercoledì 30 dicembre ad Assemini con inizio alle ore 15:00
Anche i big dello Scudetto per l'ultimo saluto a Marius
Oggi alle 15.30 nella chiesa del Santissimo Nome di Maria sita nel quartiere La Palma a Cagliari si sono celebrati i funerali di Mario Sardara, da tutti conosciuto come Marius, storico tifoso rossoblu nonché fondatore del primo Cagliari Club nell'ormai lontano 1967.
A presenziare alla cerimonia vi erano, oltre a una rappresentanza della giunta comunale di Cagliari, anche i massimi esponenti del direttivo del Centro di Coordinamento Cagliari Club (di cui Marius era presidente onorario dopo anni di militanza in prima linea) Leonardo Tilocca, presidente, e Luciano Marengo, vice presidente. Al loro fianco alcuni dei campioni di quel Cagliari che Marius ha avuto modo di celebrare e al quale è rimasto legato anche dopo la conclusione della loro carriera agonistica.
Particolarmente commosso il saluto di Gigi Riva, che insieme a Martiradonna, Brugnera e Piras ha scelto di non mancare all'abbraccio collettivo che un nutrito gruppo di persone ha tributato all'amato capotifoso, da tutti conosciuto come persona disponibile e legata ai valori più sani dello sport.
juninho85
29-12-2009, 07:42
Unione Sarda - Undici di questi Conti
«La maglia del Cagliari ce l'ho attaccata addosso», dice dopo aver elencato (su richiesta) le squadre che lo hanno corteggiato negli ultimi anni. «Fiorentina, Napoli, Palermo, Sampdoria, Bayern Monaco». Giusto per citare le più importanti. «Ma io non ho mai preso in considerazione l'idea di andar via».
Questione d'onore. «Sarò sempre grato a Cellino, lui mi ha aiutato quando ero in difficoltà». Ma anche di passione. «Ormai sono qui da undici stagioni, questa è la mia casa. E infatti ogni volta che vado a Nettuno per trovare i parenti non vedo l'ora di tornare». Anche per questo Daniele Conti, trent'anni tondi tondi, ha appena rinnovato il suo contratto sino al 2013. «Era quello che più desideravo». L'ennesima sfida. «Tutti insieme continueremo a crescere».
Sventola la bandiera rossoblù. Alla faccia del prestigio (vuoi mettere una serata in Champions League?) e dei soldi (lontano dall'Isola ne avrebbe guadagnati molti di più). «Quasi non riesco a immaginarmi con una maglia diversa. Poi nella vita ci vuole riconoscenza». E memoria lunga. «I primi anni a Cagliari non sono stanti semplici per me. Ero giovane, parecchi errori li ho commessi anch'io. La gente allo stadio mi fischiava, ma il presidente mi è stato sempre accanto, mi ha sostenuto, anche dopo l'infortunio quando il mondo sembrava essermi crollato addosso».
Il Sardegna - Cellino: "I 90 anni meritano un regalo ma piedi ben saldi per terra"
«Società sana e conti non certo in rosso. Ancora lontani dal livello di guardia». Situazione patrimoniale da fare invidia. Il presidente del Cagliari Massimo Cellino ci tiene a fare questa precisazione. Una delle mosche bianche nel panorama calcistico nazionale. In un periodo di vacche magre per tutte le attività imprenditoriali e che si proietta, giocoforza, nella dorata sfera calcistica. «Noi abbiamo un tetto salariale oramai consolidato. Per nulla al mondo sono intenzionato a variarlo». Il 2009 si chiude col segno più anche sotto il profilo prettamente sportivo. «Siamo qui a lottare. I risultati ci hanno dato ragione. Almeno fino ad ora. Guai se mi accorgo che qualcuno abbassa la guardia. La squadra sta andando bene, però non vorrei che ci abituassimo male.
E' facile perdere di vista la realtà». Il Cagliari può permettersi di fare il verso anche a società con “target” molto più sostanziosi. Salvezza raggiunta con almeno tre mesi d'anticipo nel torneo scorso e fase ascendente dell'attuale campionato che ha riservato non poche sorprese. Tutte positive. E pazienza per quei due punti persi contro il Napoli, per l'incornata di Bogliacino a tempo abbondantemente scaduto. La formazione di Allegri si sarebbe accomodata ad un punto dalla zona-Champions. Con tutti i pro, ma pure i contro. «Per carità, non facciamo questi discorsi europei - butta subito acqua sul fuoco il patron rossoblù – Portano male. Noi abbiamo, e non mi stancherò mai di ripeterlo, un unico obiettivo. Che è quello rappresentato dalla salvezza.
Tutto il resto sono solo chiacchiere». Comincia il 2010, che segna il 90° anniversario del Cagliari Calcio. «Mi sento orgoglioso di condurre questa società. Io sono pagato, anche se effettivamente non becco un centesimo, per portarla avanti al meglio. Spero che le istituzioni possano finalmente gratificarci. Affinchè questo patrimonio di tutta la Sardegna non venga scialacquato c'è bisogno di tutti. Dai tifosi ai media. Abbiamo assoluto bisogno di una struttura adeguata. Sarebbe il più bel regalo per l'anno che verrà». Poi un accenno alla squadra. In evidente emergenza di organico in difesa. Se a Udine si fosse giocato, nell'ultimo turno di campionato, Dessena avrebbe fatto l'esterno destro di difesa. Un'eresia tattica, viste le qualità del giocatore. «Condivido - dice Cellino - Ma non solo quello. Tanto per cominciare non sappiamo ancora bene l'entità dell'infortunio subito da Lupatelli. Ora vedremo cosa accadrà.
Certo, se la cosa dovesse andare per le lunghe, allora dovremo rivedere pure la situazione che riguarda il secondo portiere. Una cosa è certa. La difesa ha bisogno di essere rinforzata. Non è ancora certo però l'arrivo di Ariaudo. Il giovane difensore juventino ci piace e provammo a prenderlo già quest'estate. Però il giocatore ha un procuratore che vuole strumentalizzare la situazione, al posto di offrire ad un giovane l'opportunità di giocare. Per cui potremo anche rivolgerci da qualche altra parte». Poi il capitolo allenatore. Allegri è entrato nelle grazie del presidente. «Io non sono cambiato. Quando ho mandato via i tecnici è stato per il bene del Cagliari. E devo dire che talvolta anch'io ne ho sofferto. Allegri ha saputo gestire al meglio la situazione. I risultati parlano
per lui». Ora, all'orizzonte, tutta una serie di rinnovi contrattuali. Che riguardano lo zoccolo duro della squadra. Da Marchetti, a Matri, Lazzari, Biondini, Jeda, per terminare con Cossu. «Situazioni diverse, da valutare strada facendo. Vedremo. Buon anno a tutti». Cartolina da Miami, Florida.
La Nuova Sardegna - Conti: "Siamo undici leader"
Gli undici anni di milizia rossoblu, i cazziatoni di papà Bruno per i troppi “gialli”, l’incoronazione di Pisano: “Ha tanta voglia di scordare gli infortuni. A fine stagione sarà lui la sorpresa”. Daniele Conti, si racconta a tutto campo. E con un filo di ironia: «Io capitano tecnico? Il mister dice così solo perché ho più anzianità dei compagni. Qui, siamo tutti leader».
- Conti, va per i 31 e ha rinnovato al 2013. Cagliari a vita?
«Il rinnovo era il mio obiettivo. Qui sto bene, sono tranquillo e in avvio, quando ho avuto delle difficoltà, la società e il presidente mi sono stati vicino».
- Eppure, la fecero giocare anche tornante...
«Se è per questo, sono finito in tribuna. Ero giovane, ma ho avuto fortuna e carattere per non mollare. Ora è una vittoria leggere i complimenti anche di chi mi ha criticato».
- Cosa ha detto a Larrivey dopo il gol con Napoli?
«Che ero felice per lui perché sapevo quel che provava nel sentire i fischi. Il gol lo ripaga di tante amarezze».
- E lei, perché ha detto no ai tanti soldini proposti da Fiorentina, Napoli, Palermo, Bayern e Celtic?
«Con il Cagliari e con la città, ho un debito di riconoscenza. Quando vado dai miei genitori a Nettuno sono felice ma non vedo l’ora di tornare qui».
- Con papà Bruno come va il confronto calcistico?
«Se è contento, non mi dice niente. Se è qui con la Roma, parla poco della partita e fa finta di giocare con miei figli».
- I rimproveri quando arrivano?
«Per telefono, quando vengo ammonito. Ma in quei casi metto giù per primo».
- Quanto pesa il record di “gialli”?
«A volte ci stanno, e spesso in certe zone del campo sono indispensabili: a Palermo non abbiamo fatto fallo e hanno segnato. Però, forse c’è un pizzico di pregiudizio arbitrale».
- Arriva la Roma: qual è la sensazione?
«Non ho scordato la sconfitta immeritata dell’anno scorso. Per la corsa salvezza, sarebbe ottimo un risultato positivo. Poi, l’Inter vince lo scudetto ma, pur con le difficoltà in avvio, la Roma si gioca il secondo posto con Milan e Juve».
- Alla Juve, con Felipe Melo in disgrazia, uno come lei farebbe comodo. «(ride). Non scherziamo. Felipe Melo è il regista del Brasile. Forse, giocando da centrocampista basso ha patito il modulo a 3. Alla Fiorentina aveva sempre uno al fianco».
- Al Sant’Elia la Roma potrebbe presentarsi con Toni.
«Gran giocatore, molto forte nel gioco aereo. Con Totti e Vucinic può formare un attacco fortissimo».
- E il Cagliari, per un tempo quarto in classifica, dove va?
«Niente voli pindarici, facciamo 40 punti e poi si vedrà. Siamo consapevoli di potercela giocare alla pari con tutti».
- Per Capello, Allegri è pronto per una grande. È d’accordo?
«Sono certo che abbia tutto, pur con soli due anni di serie A, per ricevere la chiamata di un grande club».
- Cosa apprezza di più del suo modo di allenare?
«Tutti gli allenatori ti lasciano qualcosa. In più il mister ha costruito un gruppo solido che gioca un calcio organizzato senza limitare le potenzialità individuali».
- Cosa vi aspettate dal mercato di gennaio?
«Se arriva qualcuno, deve avere a cuore la maglia, lo spirito giusto ed essere pronto a dare il 110 per cento».
juninho85
29-12-2009, 18:14
Lopez, il Capitano: "Gli ultimi due anni rimarranno scolpiti nel cuore"
Dopo Daniele Conti, è toccato a Diego Lopez, il Capitano del Cagliari, parlare ai microfoni al termine della seduta mattutina di allenamento. Il tecnico Massimiliano Allegri non ha mai nascosto di avere in squadra due capitani: uno tattico, ovvero Conti, e l'altro morale, ovvero Lopez. Il centrale uruguaiano però, oltre ad essere una sorta di guida spirituale per lo spogliatoio rossoblù, è anche la chioccia sotto la quale stanno crescendo e acquisendo sicurezza difensori dal futuro assicurato come Canini, Pisano e sopratutto Astori, che quest'anno si sta giovando dei continui consigli del più esperto collega di reparto per compiere passi da gigante e presentarsi al palcoscenico della massima serie come uno dei centrali più interessanti.
DAL 2009 AL 2010 - Dopo aver trascorso due settimane in Uruguay, usufruendo così di sette giorni in più di riposo rispetto ai compagni per dei gravi problemi familiari, Diego Lopez è tornato in Sardegna più determinato che mai. Lo storico numero 6 rossoblù ha tracciato un bilancio del 2009, e sopratutto ha richiamato tutti alla massima attenzione e umiltà, imprescindibili per poter raggiungere la salvezza che nella Serie A non si può mai dare per scontata fino a che non si è raggiunta una soglia minima di punti. "Il 2009 è stato un anno straordinario con dei momenti assolutamente esaltanti,ricordo le 4 vittorie di gennaio e il medesimo filotto tra ottobre e novembre,ma non dobbiamo soffermarci su quello che abbiamo fatto,il calcio è troppo dinamico,dobbiamo ripartire e cercare anche di migliorarci se è possibile.Mi vengono in mente gare bellissime non solo contro le grandi squadre,ma abbiamo l'obbligo di provare ancora a crescere senza mai perdere il nostro unico obiettivo che è quello della salvezza.A questo proposito leggendo i risultati del girone d'andata non credo che 40 punti bastino,dietro le altre squadre corrono,noi dobbiamo pedalare per metterci al sicuro".
I MIGLIORI ANNI - Lopez, a Cagliari dal 1998, ha conosciuto undici anni di storia del Cagliari. Dalla A con Ventura alla retrocessione con Ulivieri, dalle stagioni in B con un continuo succedersi di allenatori in panchina alla promozione sotto la guida di Reja. Una Serie A ritrovata nel 2004 e da allora mai abbandonata. Di tutte queste stagioni, Lopez non ha dubbi nello scegliere quelle che più rimarranno nel suo cuore di Capitano. "Ogni stagione è speciale ma gli ultimi 2 campionati hanno un posto particolare nel mio cuore. La salveza miracolosa di 2 anni fa è stata qualcosa d'incredibile, così come la cavalcata dell'anno passato, scendere in campo con la tranquillità della salvezza raggiunta regala davvero belle sensazioni".
IL GRUPPO - Dopo l'amico e compagno Conti, anche Lopez non ha dubbi nell'individuare nel gruppo il vero punto di forza di questo Cagliari targato Allegri. Tanti giovani di valore, tecnico e umano, uniti a giocatori più esperti che del rossoblù hanno fatto una seconda pelle, quali, su tutti, Lopez stesso, Conti e Agostini. Ma guai a mettere in risalto un singolo piuttosto che un altro. Tutti uniti, tutti alla pari, per remare con decisione nella stessa direzione. "Questo è un gruppo giovane sano e valido, composto da ragazzi eccezionali,sono loro la vera arma segreta di questo Cagliari".
IL FUTURO - Lopez non si sbilancia sul futuro. Come d'abitudine il Capitano rinnova annualmente il suo contratto. A fine campionato è sempre lui a decidere se il fisico e la testa sono ancora in grado di dare il 100% alla causa rossoblù. E il presidente Cellino si fida ciecamente delle sensazioni di uno dei suoi uomini di fiducia. "Io non so ancora cosa farò alla fine dell'anno, ormai sono 6 anni che arrivo a giugno in scadenza, di sicuro per me è un orgoglio indossare questa maglia e lo farò finchè avrò piacere nel giocare a pallone".
juninho85
29-12-2009, 23:06
David Suazo passa al Genoa: dall'Inter nulla osta per le visite mediche
David Suazo al Genoa è cosa ormai fatta. Dopo l'annuncio di Enrico Preziosi, che ha affermato di aver preso il giocatore honduregno e girato Sergio Floccari alla Lazio, arriva ora la comunicazione, sul sito ufficiale del club nerazzurro, del nulla osta concesso all'attaccante per sostenere i controlli medici abituali e gli allenamenti con la maglia del Grifone a partire da domani. "F.C. Internazionale comunica di aver concesso al Genoa C.f.c. il nulla osta per autorizzare il calciatore David Suazo a sostenere le visite mediche agonistiche, i test attitudinali, le sedute di allenamento ed eventuali gare amichevoli a partire dalla giornata di domani, 30 dicembre 2009", si legge sul sito.
Si chiude quindi dopo due anni, con nel mezzo la parentesi col Benfica dove fu girato in prestito nel 2008, l'avventura di David Suazo con la maglia dell'Inter. Prelevato nell'estate 2007 dal Cagliari per 13 milioni di Euro, e dopo una contesa col Milan che qualche giorno prima aveva dato l'ufficialità del suo ingaggio, contesa risolta grazie alla manifestazione da parte del calciatore della sua volontà di andare all'Inter, l'honduregno ha collezionato in due campionati con l'Inter 28 presenze con 8 gol, tutti nel 2007-2008.
auguri e buona fortuna david,l'inter non ti merita
Pangasius
30-12-2009, 02:21
Si terranno oggi mercoledì 30 i funerali di Giuseppe Chiappella, l'ex giocatore e allenatore della Fiorentina
morto a Milano a 85 anni dopo una lunga malattia. Le esequie di Chiappella,che da allenatore guidò anche Fiorentina,
Napoli, Cagliari (1973/75), Inter, Verona, Pisa, Pescara e Arezzo conquistando due Coppe Italia ed una Coppa delle Coppe
con la Fiorentina,saranno celebrate alle 14 al Santuario della Madonna della Cintura, a Cusano Milanino.
Sarà presente una rappresentanza della Fiorentina con il labaro viola, oltre ad alcuni suoi ex compagni
di squadra del periodo fiorentino, durante il quale Chiappella vinse lo scudetto nella stagione 1955/56.
Mi sembrava giusto ricordarlo!!
juninho85
30-12-2009, 07:43
Il Sardegna - L'investitura di Lopez: "Cossu futuro leader"
Si consegna al nuovo anno con fiducia. Diego Lopez evita di guardare però troppo oltre. «Per ora proseguo nella mia carriera di calciatore. Poi si vedrà. Non posso dire cosa farò, soprattutto se rimarrò nel mondo del calcio». La pensione può attendere. Dodicesima stagione in rossoblu, 307 presenze tra A (187) e B (120). Condite pure da qualche “golletto” (6). Naturalizzato cagliaritano, pur essendo nato a Montevideo. Trentacinque anni. «Quando le gambe non risponderanno più, me ne accorgerò da solo. Per ora sto bene fisicamente. Quest'anno ho subito un infortunio che mi ha condizionato ma sono riuscito a recuperare. Dando un dispiacere alle malelingue che mi davano già per finito». E già. Brutta parola per un calciatore col contratto in scadenza.
«Sono sei anni che sono in questa situazione. Poi c'è sempre il rinnovo. Vuol dire che ho la stima della società». Bella l'ultima annata solare. Resta però una foto da conservare. Anzi due. «Quando, in entrambe le occasioni, siamo riusciti a centrare un “filotto” vincente di quattro partite. Toppando però sempre la quinta, che ci avrebbe consentito di eguagliare il Cagliari Campione d'Italia». Per l'anno che verrà scommette su Larrivey. «Bravo ragazzo. Non riesce però, la domenica, a trarre profitto dal suo lavoro quotidiano. Sono convinto che verrà fuori. Si è sbloccato. Le qualità le ha». Lo ha sorpreso Dessena. «Forte di gambe, ma soprattutto di testa. Un vero rinforzo». Ma anche Matri. «Realizza con continuità. Al contrario dell'anno scorso». E prospetta un futuro azzurro per Cossu. «Non gli manca niente per affermarsi pure a livello internazionale. Sicuramente sarà un leader per il Cagliari». A livello mondiale non nasconde l'ammirazione per due difensori. «Il primo è l'argentino Demichelis. Poi Thiago Silva, brasiliano del Milan. Appena arrivato in Italia ha subito messo in mostra le sue prerogative tecniche e tattiche. Non è facile». Gruppo solido, quest'anno, quello guidato da Allegri. «Giovani che hanno voglia di lavorare durante la settimana, per poi farsi trovare pronti la domenica». Ed il rapporto con il mister assolutamente normale. «Non mi permetto mai di dare consigli. Si comporta con me nello stesso modo che con gli altri». La strada per la salvezza è ancora lunga. Per concludere, fra le tante, quale la stagione da chiudere in valigia e riportare, in un domani in Uruguay? «Non ho dubbi: quella di due anni fa. Quando ottenemmo una salvezza insperata. Un capitolo, nella storia rossoblu, davvero unico».
La Nuova Sardegna - Diego Lopez pensa solo al 2010
Trentacinque anni e non sentirli, per Diego Lopez il tempo sembra non passare mai, vista la qualità delle prestazioni offerte in questa stagione con la maglia rossoblù. Il capitano, come i compagni, ha approfittato della sosta per ricaricare le batterie in vista dei prossimi importanti impegni di campionato.
«Il 2009 è stato un anno bellissimo, stupendo - osserva -. Ma ora dobbiamo dimenticarci di tutto questo e non cullarci troppo sugli allori, anche perché il calcio è in continua evoluzione e quindi bisogna farsi trovare sempre pronti a tutto».
- Alla ripresa delle ostilità subito un ostacolo, la Roma.
«L’ho sempre considerata una grande squadra anche se quest’anno ha passato momenti difficili. Non so se potranno disporre di Toni, ma anche senza di lui l’organico è ricco di grandi giocatori».
- Il Cagliari contro le grandi si esalta.
«Con questo tipo di squadre è sicuramente più facile esprimersi bene perché giocano e allo stesso tempo lasciano giocare. Siamo consapevoli che dobbiamo crescere, stiamo lavorando per un obiettivo comune ovvero la salvezza, e tutti insieme possiamo farcela».
- L’emergenza in difesa potrebbe finire, soprattutto se dovesse arrivare come si vocifera, Ariaudo.
«In effetti mai come quest’anno abbiamo dovuto fare i conti con una continua emergenza. Ariaudo sarebbe veramente il benvenuto, fra l’altro l’ho visto giocare in diverse occasioni e mi ha dato l’idea di essere un gran bel giocatore».
- In dodici anni col Cagliari, c’è stata una stagione da custodire nei ricordi?
«Beh la salvezza conquistata due stagioni fa è un qualcosa di assolutamente eccezionale e meraviglioso. Ma non dimentico neppure quella appena trascorsa, dove abbiamo fatto grandi cose».
- Momenti belli e brutti in generale?
«Il più brutto lo scorso anno, quando avevamo accumulato cinque sconfitte di fila con la prospettiva di dover giocare la gara successiva contro il Milan. Quello più felice quando in questo campionato abbiamo vinto quattro partite di fila».
- Il campionato come lo vede?
«C’è molto equilibrio, e lo testimonia il fatto che le nostre dirette concorrenti per la salvezza stanno facendo risultato in continuazione. Penso che 40 punti non basteranno, dovremo accelerare anche noi».
- Cosa farà da grande?
«Giocherò a pallone finchè avrò stimoli e voglia. Sinceramente adesso mi interessa stare bene fisicamente».
Unione Sarda - Il Cagliari di capitan Lopez
Che forza questo Dessena. Poi Matri, finalmente Matri. Larrivey sarà la sorpresa del 2010, Cossu in Nazionale, invece, non sarebbe una sorpresa. Allegri? Uno del gruppo. Conti e la fascia che verrà, ma anche Agostini, Pisano e Biondini fanno già parte della storia rossoblù. Astori è il futuro che avanza, Canini il passato che ritorna.
Ricapitolando: «Sono orgoglioso del mio Cagliari». Capitano coraggioso e buono, ha una (bella) parola per tutti, poi si fa piccolo quando dal mazzo pesca la carta dove c'è scritto il suo nome. Quasi quasi Diego Lopez - trentacinque anni, di cui gli ultimi dodici vissuti in Sardegna - lo impacchetterebbe così com'è e lo porterebbe con sé in Uruguay, magari si godrebbe pure lo spettacolo dalla sua fattoria in campagna, due ore d'auto da Montevideo, tra le mucche, le pecore e il fruscio dell'infanzia. Sai che pacchia.
Insomma, Lopez, che succede a giugno? «Come accade ormai da sei anni vado in scadenza di contratto. Ancora non so che cosa farò. Ora penso solo al bene del Cagliari e a chiudere bene questo campionato, poi vedremo. Come sempre. Perché alla mia età devi essere forte di testa, ma soprattutto di gambe». Campione in campo e uomo d'onore. «Non vorrei dire ora qualcosa, in un senso o nell'altro, che poi i fatti potrebbero smentire tra sei mesi». E allora meglio chiudere il discorso con un sorriso che lascia aperte tutte le porte. Tempo al tempo. O corsa contro il tempo? «Quest'anno, soprattutto all'inizio della stagione, ho fatto qualche gara meno brillante. E qualcuno subito a dire; colpa dell'età. Per carità, le critiche le ho accettate serenamente. Certo se capita a uno di ventitré anni non gli si può dire la stessa cosa. Ma il calcio funziona così». E Lopez non ha alcuna intenzione di farsi travolgere dagli eventi. Orgoglioso, com'è. Intanto continua a caricarsi il Cagliari sulle spalle. Campionato in crescendo dopo un avvio stentato (ma tutta la squadra stentava con lui). «In effetti dopo l'infortunio è andata sempre meglio»: Per ora il fisico regge, dunque. Primo indizio.
Questo è il dodicesimo Cagliari di Diego Lopez. «Il 2009 è stato fantastico, speriamo che il 2010 sia migliore». Addirittura migliore? «L'ambizione di tutti è quella di migliorarsi, senza, però, mai perdere di vista l'obiettivo, che resta la salvezza», precisa Lopez. «Prima conquistiamo questi benedetti quaranta punti, poi, eventualmente, ne riparleremo».
Il capitano mantiene un profilo basso, quanti applausi, però, per i compagni d'avventura. Due giocatori in particolare lo hanno sorpreso, quest'anno. «Il primo è senza dubbio Dessena. Ha una forza incredibile dentro che neanche lui sa di avere. Poi Matri, finalmente sta segnando i gol che gli sono mancati in passato. È un bravo ragazzo, sono proprio contento per lui». La sorpresa del 2010? «Mi verrebbe da dire Cossu, ma Andrea non è più una sorpresa, infatti lo vedrei bene in Nazionale. Allora scelgo Larrivey, e non a caso». Lopez è stato il primo ad abbracciare l'argentino dopo il gol al Napoli. «Mi sento orgoglioso di averlo come compagno. E per i sacrifici che fa, ha raccolto davvero poco».
Chi sarà, invece, il nuovo Lopez? «Calmi, Lopez c'è ancora». Secondo indizio. «Nel Cagliari ci sono almeno cinque-sei giocatori che possono tirare il gruppo per parecchi anni». E quindi indossare la sua fascia in futuro. «Conti, Pisano, Agostini, Biondini sono qui da tanto tempo ormai. Poi c'è lo stesso Cossu». Anche per quel che riguarda l'erede tattico-tecnico l'uruguaiano ha l'imbarazzo della scelta: «Astori è bravo, e crescerà ancora tanto. Anche Canini, però, si è finalmente lasciato alle spalle l'infortunio ed è tornato ai suoi livelli. Si è persino messo a disposizione giocando da terzino, e lo ha fatto pure bene». Come Lopez in passato, del resto.
Dalla Juventus è in arrivo Ariaudo. «L'ho visto giocare qualche volta, è giovane, bravo». E qui si ferma l'uruguaiano. «Queste sono scelte che fa la società. Certo, di recente è capitato di essere contati dietro, ma Pisano e Marzoratti stanno recuperando. In ogni caso chiunque arrivi, sarà il benvenuto».
Nell'isola dei famosi il capitano quasi si sente un re. A proposito: perché chi lascia la Sardegna da protagonista spesso diventa una comparsa? «Me lo sono chiesto tante volte anch'io, ma non non sono riuscito a trovare una risposta. Ecco perché non me ne sono mai andato via». Una battuta allunga la carriera (rossoblù)? «La mia vita sarebbe strana senza il Cagliari». Poi c'è Allegri, non un allenatore qualunque. «Il mister si sente parte del gruppo, sin dal primo giorno». E si fida ciecamente del suo capitano.
scrivo un post per tenermi in contatto con qst thread.
Larrivey ha segnato solo un gol. E' già la sorpresa del 2010 adesso?
juninho85
30-12-2009, 10:32
non lo è ora,mai lo è stato e mai lo sarà.
la sua dimensione è in serie B...pure io non capisco tutte queste celebrazioni dopo un gol(fortuito) e una prestazione poco più che sufficiente
Sono contento per Suazo, speriamo giochi ora...
Comunque non penso che Larrivey diventerà la sorpresa... Cioè dai, ha fatto una buona prestazione, ma ha ancora tanto da dimostrare.
juninho85
30-12-2009, 22:42
Canini: volata tra Genoa e Lazio
Michele Canini è uno dei difensori più ambiti della serie A, dinanzi a una grossa offerta il Cagliari potrebbe entrare nell'ordine di idee di cederlo (anche perché è in arrivo Ariaudo dalla Juve). Il Genoa si è mosso prepotentemente nelle ultime ore, ma va tenuta in considerazione la Lazio che segue Canini dallo scorso luglio (Ballardini lo ha già allenato in più occasioni).
Vittoria per 6-3 contro il Siliqua
Si è conlusa con il risultato di 6-3 per il Cagliari l'amichevole fra i rossoblù e il Siliqua di Graziano Milia, formazione che milita nel campionato di Promozione Girone A. Massimiliano Allegri ha fatto scendere in campo due squadre, una per tempo, miste, puntando più sulla valenza in chiave di crescita atletica dell'incontro che sulla tattica. Ad assistere alla gara 400 tifosi che hanno raggiunto il centro sportivo "Ercole Cellino" in una giornata soleggiata e dalla temperatura quasi primaverile.
La prima frazione di gioco si è conclusa con il punteggio di 1-1. Vantaggio del Cagliari dopo 7' con Larrivey, bravo a siglare con un preciso diagonale. Passano tre minuti e il Siliqua pareggia, con un preciso pallonetto di Alberti che scavalca Marchetti. Quale onore per l'ex attaccante del Sant'Elena nel trafiggere, anche se in amichevole, il vice di Buffon in Nazionale, per giunta con un pallonetto. Poco o niente dopo il pareggio del Siliqua, con l'inedito tridente Cossu-Ragatzu-Larrivey che prova a darsi da fare senza però trovare sbocchi interessanti.
Nella seconda frazione il Cagliari si presenta in campo con una formazione ancora più sperimentale. Davanti a Vigorito giocano Marzoratti, Canini, Dametto e Cotza, schierato come terzino. A centrocampo Lazzari con Parola e Sivakov. In avanti il trio Jeda-Matri-Nenè. I rossoblù ci mettono tre minuti per riportarsi in vantaggio, con il gol di Sivakov che devia in rete un angolo calciato da Parola. Come nel primo tempo però, la reazione del Siliqua è immediata, e all'11' l'argentino Pooli trova il gran gol trafiggendo col suo delizioso mancino un disattento Vigorito che si fa sorprendere da un tiro scoccato dalla metà campo. Distratto il giovane portiere di Macomer, ma anche e sopratutto bravo il centrocampista sudamericano del Siliqua, a confermare come anche nelle categorie inferiori si possano trovare giocatori dotati di grande tecnica. Dal 28' in poi il Cagliari però si risveglia. Prima con Nenè, che infila l'angolino con un potente sinistro, poi con il gemello del gol Matri, che tre minuti più tardi stoppa di petto e insacca anch'egli col sinistro. Al 34' il piccolo "Zar" Sivakov sigla la sua personale doppietta correggendo in rete una respinta corta del portiere avversario. Sul 5-2 per i rossoblù il Siliqua si fa nuovamente vivo con Corda, che al 38' sigla anch'egli di pallonetto, e infine al 42' Lazzari chiude i conti con un potente sinistro dalla distanza.
Non ha preso parte all'amichevole Pisano, a scopo precauzionale, mentre si è rivisto in campo Marzoratti, assente dai campi di gioco dalla metà di Ottobre. Indisponibile anche Brkljaca, che ha proseguito nel suo lavoro differenziato. L'utilizzo di Dessena come terzino destro nel primo tempo, e di Dametto e Cotza nella retroguardia nel secondo tempo, confermano la necessità di intervenire sul mercato. Ariaudo dovrebbe essere ormai un giocatore del Cagliari, ma si attende la notizia ufficiale che potrebbe arrivare da un momento all'altro a partire dal 2 dicembre, salvo eventuali nuovi tira e molla fra la società di Viale La Playa e la Juventus.
Cagliari (1° tempo): Marchetti;Dessena,Lopez,Astori,Agostini;Conti,Barone,Biondini;Cossu,Larrivey,Ragatzu.
Cagliari (2° tempo): Vigorito;Marzoratti,Dametto,Canini,Cotza;Lazzari,Parola,Sivakov;Jeda,Matri,Nenè.
Siliqua: Pillittu(Gallittu),Congiu,Mura,Corda,Pooli(Pontis),Pinna(Locci),Meloni(Corda),Corona(Frau),Alberti(Bachis), Cadeddu(Pilia),Collu.
Reti: 7°pt Larrivey,11°Alberti,3°st Sivakov,11°st Pooli,28°st Nenè,31°st Matri,34°st Sivakov,38°st Corda,42°st Lazzari.
Cagliari edizione 2009: le cifre di un anno da ricordare
A causa del rinvio di quella che sarebbe dovuta essere l'ultima gara dell'anno contro l'Udinese sono 37 e non 38 come previsto inizialmente le partite disputate dal Cagliari in questo 2009. Numeri (e non solo) alla mano, parliamo di dodici mesi esaltanti in cui la squadra di Allegri ha costantemente mostrato il proprio proposito di voler scendere in campo per onorare lo spettacolo. Da degno allievo di Galeone qual è, il mister livornese ha visto la propria squadra chiudere in parità appena sette volte, e solo in due di queste occasioni la partita è terminata con uno scialbo 0-0 (Cagliari-Torino della scorsa stagione e la partita d'esordio dell'annata in corso, Livorno-Cagliari). Le altre 30 partite si dividono in 16 vittorie e 14 sconfitte. Nel complesso, questo 2009 ha regalato 55 punti alla squadra sarda: 55 come le reti fatte, a fronte delle 50 subite. Punti e spettacolo, con qualche rammarico per alcune disattenzioni difensive di troppo.
STATISTICHE IN CASA - 18 le partite giocate, così suddivise: 10 vittorie, 3 pareggi e 5 sconfitte. Tra le vittorie, indubbiamente esaltante il 2-0 di quest'anno che ha inaugurato la crisi di risultati della Juventus in campionato e prestigiosa quella del 24 maggio con l'Inter fresca di scudetto. L'affermazione in più larga misura è invece data dal 3-0 contro l'Atalanta del primo novembre scorso. Appena tre i pareggi: due nella scorsa stagione (0-0 contro il Torino, 2-2 contro la Roma) e uno quest'anno nell'ultima gara disputata al Sant'Elia, 3-3 contro il Napoli. Cinque le sconfitte, due nella scorsa stagione (contro Atalanta e Genoa, con il Cagliari che si trovò a giocare in dieci sin dal primo tempo in entrambe le circostanze) e tre nel 2009-2010, consecutive tra loro, contro Siena, Inter e Chievo. In definitiva: 33 i punti messi da parte, 28 le reti fatte e 17 subite, a testimonianza del fatto che nelle gare interne la retroguardia riesce a mantenere una tenuta più che accettabile.
STATISTICHE IN TRASFERTA - 19 le gare disputate con un bilancio di 6 vittorie, 4 pareggi e 9 sconfitte, che tradotto in punti fa 22. Vedendola sotto un altro aspetto potremmo dire che il Cagliari riuscirebbe a salvarsi senza troppi patemi d'animo anche se giocasse sempre fuori dalle mura amiche. Anche fuori dalla Sardegna i rossoblu hanno saputo mietere vittime illustri: ancora la Juventus, battuta per 3-2, ma anche la Lazio (due volte: 4-1 in gennaio e 1-0 in ottobre) oltre a Bologna, Bari e Parma. Tra i pareggi, non si può non citare l'1-1 contro l'Inter che inaugurò il 2009 dei ragazzi di Allegri. Pesanti invece alcune sconfitte, come l'1-5 di Palermo e il 2-6 di Udine nel maggio scorso e il 3-4 di San Siro contro il Milan nella gara disputata in novembre. 27 le reti fatte, 33 quelle subite. Non inganni quest'ultimo dato: di queste 33 segnature, 18 sono maturate in appena quattro partite, vale a dire le tre sconfitte citate e il 3-3 contro la Samp del 26 aprile. Ipotizzando per un attimo che il Cagliari avesse perso con il minor scarto possibile contro Palermo e Udinese, dal computo totale andrebbero sottratte 6 marcature, il che porterebbe la differenza reti per quanto concerne le gare in trasferta a zero pur lasciando inalterati i risultati finali. Se non sono numeri da grande squadra, poco ci manca.
MARCATORI - I 14 gol di Matri pongono il centravanti ex Rimini sul trono dei bomber di questo 2009 rossoblu. Dietro di lui Jeda, autore di 10 segnature. Il terzo gradino del podio se lo aggiudica Acquafresca con 8 gol, nonostante da maggio l'ex giocatore del Treviso abbia smesso di vestire la maglia del Cagliari. Quarto posto per la rivelazione Nené, con 6 gol in cascina. Salta infine all'occhio l'ottimo apporto in zona gol dei centrocampisti: 4 reti per Lazzari, 3 per Conti e Biondini, 2 per Dessena, una per Fini, Cossu e Parola. Chiudono il quadro, con un gol a testa, gli attaccanti "di scorta" Ragatzu e Larrivey. Curiosità: nel 2009 nessun difensore dei sardi è riuscito ad andare a segno. L'ultimo esponente della retroguardia sarda ad andare in gol è stato capitan Lopez in Napoli-Cagliari 2-2 del 23 novembre 2008.
PORTIERI - Egemonia di Marchetti tra i pali rossoblu, che ha messo insieme 33 presenze su 37, subendo 39 gol complessivi; è andata decisamente peggio al suo vice Lupatelli, che nonostante la sua indiscutibile affidabilità non può certo vantare un ruolino di marcia invidiabile: dopo la vittoria interna contro il Siena in cui è riuscito a mantenere la propria porta inviolata, ha totalizzato appena un pareggio (3-3 contro la Samp) e due sconfitte, vale a dire il pesante 2-6 di Udine e il recente 1-2 di Palermo.
juninho85
30-12-2009, 22:49
pillittu quanti ne ha presi?:asd:
juninho85
31-12-2009, 08:40
La top 10 del 2009 che va in soffitta
Ultime ore del 2009, è tempo di bilanci. Innegabile: l'anno che sta andando in archivio ha riservato non poche emozioni a chi ama i colori rossoblù. Partite da sogno, protagonisti inattesi, gesti e scaramanzie presidenziali hanno scandito dodici mesi ricchi di soddisfazioni. Ecco la nostra hit parade rossoblù.
10 - Cagliari-Napoli 3-3, 12 dicembre
Dal baratro all'apoteosi. E, infine, al pianeta terra. Uno dei peggiori Cagliari stagionali va sotto 2-0 al Sant'Elia contro i rivali partenopei guidati dall'ex Mazzarri. Poi, con l'ingresso di Larrivey, si risolleva: fino a toccare il cielo con un dito: lo stesso argentino, Matri e Jeda ribaltano il risultato, prima del parapiglia finale, della pallonata di Lavezzi ad Allegri e del gol a tempo scaduto di Bogliacino. Fosse finita con i tre punti, sarebbe stata da podio. Peccato!
9 - L'esultanza di Acquafresca contro l'Inter, 24 maggio
Rabbia, delusione, mista alla gioia di aver appena timbrato il cartellino per la dodicesima volta. Lo scorso maggio, contro l'Inter, Robert Acquafresca sfogava contro un cartellone pubblicitario la sua frustrazione per essere stato trattato come un pacco dai nerazzurri, che l'avevano già girato di fatto al Genoa nell'operazione che ha portato a Milano Milito e Thiago Motta. Un gol pesante, l'ultimo prima di un digiuno durato più di sei mesi.
8 - La scaramanzia della maglia rossa
Abbraccia anche parte del 2008, ma è nell'anno che sta finendo che si è consolidata. I risultati positivi in serie ottenuti con la terza divisa ufficiale hanno fatto drizzare le antenne allo scaramanticissimo presidente Cellino: maglia bianca in soffitta, rossa sempre utilizzata. Fino a quando non sono arrivate le prime sconfitte...
7 - Capitolo Nazionale
Federico Marchetti promosso a vice del mostro sacro Buffon. Davide Biondini convocato per le amichevoli di novembre. Il feeling tra l'azzurro e il rossoblù pare essere nuovamente sbocciato negli ultimi mesi. Chissà se Lippi proverà ad esaminare con maggior attenzione anche le prestazioni di due papabilissimi come Conti e Cossu...
6 - Ecco il nuovo stadio
Pace fatta tra Comune e Cagliari Calcio. E allora piede pigiato sull'acceleratore, per far diventare realtà entro il 2012 il progetto di Jaime Manca di Villahermosa. Giù il vetusto Sant'Elia, Cagliari si dovrebbe ritrovare con un impianto all'avanguardia, capace di ospitare 32 mila spettatori. Dita incrociate.
5 - La crescita di Andrea Cossu
In Sardegna lo appreziamo da anni, da quando - era l'anno dei quattro allenatori - sbarcò in Sardegna con il pesante fardello di dover sostituire Zola, pur essendo nelle gerarchie dietro ai vari Suazo, Esposito e Langella. Oggi, dell'esplosione di Andrea Cossu si rende conto l'Italia pallonara intera, con più di qualche collega che è arrivato a etichettarlo come "miglior trequartista in A". Non trattasi di blasfemia: è, con Snejider, uno dei pochi "fantasisti" a tutto campo, capace di svariare da destra a sinistra rendendosi pericoloso in ogni zona del campo. Fosse dotato anche di un piede maggiormente educato alle conclusioni, giocherebbe nel Barcellona.
4 - La rovesciata di Daniele Dessena contro il Catania, 18 ottobre
Un cross telecomandato di Marzorati e il "Desse" (giocatore destinato a diventare tra i migliori nel suo ruolo: mi ricorda Dino Baggio, anche per la sua duttilità) trova il tempo giusto, con coordinazione da bomber. Un gol da incorniciare, gemma inutile nella sconfitta alle pendici dell'Etna.
3 - Il fenicottero di Matri
Fenicottero, tucano, segnali in codice per fidanzate e compagne: non si sa. Fatto sta che il gomito a novanta gradi e le quattro dita raccolte attorno al pollice fanno fanno proseliti: una delle esultanze più spassose degli ultimi anni. Da quando l'ha proposta la prima volta assieme a Lazzari, Alessandro Matri non ha più smesso di segnare...
2- Il gol di Nenè contro la Juventus, 29 novembre
Punizione dai venticinque metri. Biondini tocca repentinamente, Nenè si aggiusta il pallone e calcia con violenza inaudita di collo esterno, togliendo una famiglia di ragnetti dal sette della porta difesa da Buffon (cit.). Un gol da cineteca, degno dei più grandi cannonieri della storia mondiale del pallone, che se l'avessero segnato Messi, Ronaldo o Ibrahimovic sarebbe finito in ogni sigla delle manifestazioni della Fifa da qui al 2020. Al Cagliari è bastato per gettare le basi della seconda vittoria (su due incontri) del 2009 contro la vecchia Signora: ci accontentiamo?
1 - Juventus-Cagliari 2-3, 31 gennaio
Roba da tatuaggio, da cornice, da follie. E infatti, sull'onda dell'entusiasmo scaturito dalla fantasmagorica vittoria di Torino, è nato anche TuttoCagliari. Biondini, Jeda e Matri regalano una vittoria da urlo a tutta la Sardegna, espugnando il terreno di gioco del capoluogo piemontese dopo quarantuno anni. E', assieme allo storico 2-1 al 95' contro il Napoli nell'era-Ballardini, la chiave di lettura dell'ultimo triennio in rossoblù.
Il Sardegna - Sivakov chiede spazio: due gol e tante azioni
Fermi tutti, lo spumante quest'anno lo stappa Sivakov. E allora “Za zdorovje!”, il nostro “alla salute!” in russo (trovare quello bielorusso era più difficile ma comunque si capiscono bene)). Il tappo vola al fortunato, i rossoblù stanno tutti vicini. E così la doppietta del bielorusso che non gioca, nell'amichevole di ieri col Siliqua, sembra più che mai di buon auspicio. Che sia un'annata ricca di freschezza e voglia emergere. Se poi vogliamo essere pignoli, il bicchiere di “Micha” ieri nell'ultimo test dell'anno ha toccato quello dell'avversario argentino Pooli. Ha siglato un gol mancino da 45 metri che avrebbe fatto pagare a posteriori il tifo non pagante dell'Ercole Cellino. Il finale è stato uno strano, vivace, 6-3 contro la vicecapolista del girone A di Promozione che ha fatto
dei pallonetti (3 su 3) l'arma vincente. Il primo gol contro il Siliqua allenato da Graziano Milia è stato realizzato dal risorto Larrivey, chioma fluente e tanta voglia di farsi sentire. Dopo una traversa ha trovato l'1-0, unica rete dei rossoblù che ha visto poi solo la replica degli avversari con Alberti. Finisce così il primo tempo, che Allegri aveva affidato a Marchetti, ai difensori Dessena, Lopez, Astori, Agostini, ai centrocampisti Conti, Barone, Biondini, Cossu, con Larrivey e Ragatzu in attacco. L'ex del Parma Dessena continua a essere impiegato, quindi, anche da terzino in attesa di rinforzi in fascia. Dove ieri non si è visto Pisano, fuori per “precauzione”, ma il sospetto è che stia accusando ancora il problema che l'ha tenuto lontano dal campo per due mesi. In compenso nel secondo tempo, come un funghetto che aspetta la giornata di sole, è uscito fuori Marzoratti, impiegato da Allegri per la prima volta dopo tre mesi. In porta Vigorito, davanti al giovane c'erano Marzoratti, Dametto, Canini, Cotza, Lazzari, Parola, Sivakov, Jeda, Matri, Nenè. A riportare il Cagliari in vantaggio è stato Sivakov, che ha deviato in gol un calcio d'angolo di Parola. Pochi minuti dopo il pareggio del Siliqua con l'eurogol di Pooli. Il brasiliano Nenè riporta in vantaggio i rossoblù con un sinistro all'angolino e Matri dopo un stop di petto ha segnato il 4-2. Poi arriva Sivakov con lo spumante, che segna la sua personale doppietta. Corda accorcia le distanze con un pallonetto e Lazzari chiude i conti, ovviamente di sinistro. A bordo campo Francois Modesto, direttamente da Monaco, a salutare i ricordi in rossoblù. Difensore, esterno, anche bravo centrale. Per poco Allegri non gli dava la maglia e gli diceva: «Gioca!». A proposito, e perché no?
La Nuova Sardegna - I sogni rossoblù nelle stelle
Pallonate, vittorie e sconfitte, gol e rigori, jella e fortuna. Ma anche retrocessioni, coppe e scudetti. Nel nome degli astri e dell’oroscopo. Con quell’obbligatorio pizzico di scaramanzia che accompagna gli sportivi, e non solo. Il tema, caro al presidente Cellino, che di recente sul portar bene del 5 ha costruito una sorta di tesina, è poco più di un giochino di fine anno.
Applicato ad alcuni dei protagonisti, pescati quasi a caso reparto per reparto, della cavalcata che nel 2009 con 76 punti ha piazzato il Cagliari tra le migliori dieci squadre italiane. Un bel colpo. Che lascia ben sperare per la stagione che si riapre mercoledì 6 gennaio con la Roma al Sant’Elia.
Partiamo da Daniele Conti. Il regista e vice capitano del Cagliari è nato il 9 gennaio 1979: Capricorno. L’oroscopo parla chiaro: “il 2010 è un occasione per andare incontro al futuro e dimenticare il passato. Cambiamenti che porteranno molta felicità, prosperità, e voglia di vivere la vita, come magari avreste voluto fare nel 2009 ma non sempre vi è stato possibile”.
Da Conti a Biondini. Il “rosso” di Cesenatico, fresco di debutto in nazionale, è dell’83 e festeggia gli anni il 24 gennaio: Acquario. “Concentratevi sui piaceri della vita e dimenticate la non troppa fortuna dell’anno 2009. Questo è un anno per riflettere e pensare al vostro futuro, ma non mancheranno buone occasioni per mostrare agli altri chi siete. La vostra situazione lavorativa andrà migliorando nettamente a partire dal secondo trimestre dell’anno” dicono gli astri per l’esterno. Da Biondini a Federico Marchetti. Classe’83, il vice Buffon compie gli anni il 7 febbraio. Dunque, acquario. E quindi, stesse indicazioni di Biondini. Dal portierone di Bassano del Grappa ad Andrea Cossu, Maradona di Sardegna come cantano i tifosi. Il trequartista è nato il 3 maggio del 1980: Toro. Un segno che “nell’anno 2010 godrà di un influsso positivo in tutti i campi, a cominciare dal lavoro per proseguire con l’amore. Non lasciarsi scappare le occasioni che quest’anno non mancheranno, e cogliete l’occasione per espandere il vostro ambiente di relazioni”. E chissà che dietro questi auspici non si celi l‘azzurro della nazionale.
Da Cossu al duo Massimo Cellino-Nené. Il patron e il bomber brasiliano sono nati entrambi il 28 luglio. Cellino del’56, Nené dell’83, Leone. E dunque “si avvereranno i progetti sui quali si era tanto lavorato, grazie a una maggiore maturità finalmente acquisita. Scelte oculate da fare per quanto riguarda il denaro, mentre gli affetti vivranno dell’inerzia positiva dello scorso anno”.
La tiritera vale anche per Massimiliano Allegri, Diego Lopez e Alessandro Matri. Il tecnico è nato l’11 agosto del 1967. “Grazie a una maggiore maturità finalmente acquisita” è la frase che gli osservatori sottoscriverebbero senza se e senza ma. Discorso identico per Matri, del 1984, compleanno il 19 agosto, capace di raggiungere nell’anno che si chiude il record dei gol di fila di Gigi Riva. Infine, il capitano. Diego Lopez compie 36 anni il 22 agosto prossimo, Leone anche lui. E anche per lui, quindi, vale l’oroscopo di tutti gli altri compagni nati nel suo stesso segno.
Unione Sarda - Ora Larrivey segna sempre
«Siamo stanchi, facciamo le cose semplici», urla dalla panchina Allegri. E in effetti il Cagliari fatica non poco contro il Siliqua, che pure sta giocando benissimo in Promozione, secondo in classifica a un solo punto dalla vetta. Sette reti segnate (poche) e tre subite (troppe): i rossoblù chiudono l'anno in affanno. Ma anche con una certezza: ora Larrivey segna sempre.
L'argentino su di giri. Non a caso a Udine era il più deluso per il rinvio della partita. Dopo essersi sbloccato contro il Napoli, morde il freno ogni volta che sente il pallone rotolare. Sta bene fisicamente ed è al top dal punto di vista psicologico. Quasi certamente due domeniche fa (l'allenatore non ha avuto nemmeno il tempo di comunicare la formazione alla squadra) sarebbe partito titolare. Così l'ultima amichevole del 2009 diventa l'occasione giusta per confermarsi. Pronti via, il fendente è vincente. E qualche minuto più tardi sfiora pure il raddoppio (la palla si stampa sulla traversa). È suo l'unico gol rossoblù del primo tempo in una gara non proprio esaltante, e non potrebbe essere altrimenti. La squadra di Allegri ha ripreso la preparazione solo domenica dopo sei giorni di vacanza. Gambe inevitabilmente pesanti. Comunque gli spunti non sono mancati, soprattutto in attacco dove continuano a brillare le stelle di Nenè e Matri, entrambi in campo (e in rete) nella ripresa.
Non è un mercoledì qualunque poi per Marzoratti, terzino felice dopo due mesi combattuti. Non giocava dal match di Catania del 18 ottobre. Problemi agli adduttori prima e di postura poi (così recitava di volta in volta il referto dello staff medico rossoblù) hanno - evidentemente - condizionato il suo recupero. Acqua passata. L'emergenza sulla fascia destra sembra finita. E non inganni l'assenza di Pisano, che ha svolto un lavoro differenziato nell'altro campo. «Riposo precazionale», ha assicurato il medico Scorcu. L'unico vero infortunato è pertanto il portiere Lupatelli, in cura nel centro fisioterapico di Ravenna.
Cagliari-Siliqua è inoltre l'occasione per sperimentare nuove soluzioni alternative, e Allegri non se la fa certo sfuggire. Sivakov gioca da mezz'ala e segna pure una doppietta. Dessena fa il terzino, ruolo inedito per lui, ma non nuovo. Il giovane Cotza copre il buco a sinistra, l'altro gioiellino della Primavera Dametto difende in coppia con Canini. Poi Jeda si esalta come trequartista, e i suoi assist (delizioso un taglio in verticale per Nené) impreziosiscono un secondo tempo così così.
Cagliari avanti adagio in vista della ripresa del campionato, fissata per il giorno dell'Epifania al Sant'Elia. Comunque i rossoblù avranno a disposizione ancora un collaudo (domenica) prima del match con la Roma. Ma Allegri sembra avere le idee già chiare, anche se mischia le carte tra primo e secondo tempo. Comincia così con Lopez e Astori centrali e Dessena e Agostini terzini davanti a Marchetti. Conti mediano basso, Barone e Biondini le due mezze ali. Cossu balla tra le linee dietro le punte Ragatzu e Larrivey. Proprio quest'ultimo sblocca il risultato dopo una manciata di minuti, ma il pari di Alberti (che in passato aveva già segnato tre gol ai rossoblù in amichevoli varie) è immediato. Nella ripresa tutto un altro Cagliari. Linea difensiva composta da Marzoratti, Dametto, Canini e Cotza. In porta Vigorito. Ora il regista è Parola, supportato da Sivakov e Lazzari. Davanti il tridente Nenè-Jeda-Matri. In rete i rossoblù Sivakov (due volte), Nenè, Matri e Lazzari. Ma anche gli avversari Poli e Corda. Per la felicità di oltre trecento tifosi giunti apposta da Siliqua. Un po' meno di Allegri.
juninho85
31-12-2009, 15:18
Giampaolo: "In Italia c'è poca progammazione"
Marco Giampaolo, ex allenatore del Siena esonerato dopo la decima giornata, commenta la facilità con cui, numeri alla mano, in Italia le società licenziano gli allenatori.
"Dieci panchine saltate in 17 giornate? Il nostro è un calcio utilitaristico, con poca programmazione ed è fondamentalmente incoerente - ha dichiarato l'ex tecnico del club toscano - Che ho visto di buono nella prima parte del campionato? Il Bari gioca un grande calcio. Mi piacciono la qualità e l'allegria del Cagliari, la praticità e il carattere del Chievo".
Domenica test amichevole a Villacidro
Domenica 3 gennaio il Cagliari disputerà alle ore 15 presso il campo comunale di Villacidro una partita amichevole contro il Villacidro, squadra che milita nel campionato di Promozione. Sarà l'occasione per mister Allegri di verificare la condizione dei suoi uomini in vista dell'impegno che il giorno dell'Epifania vedrà i rossoblù opposti alla Roma.
Lopez scommette su Larrivey
Con il gol firmato contro il Napoli, il nome di Joaquin Larrivey è nuovamente salito alla ribalta, e si appresta ad iniziare il 2010 sulle ali dell'entusiasmo. In tanti hanno scommesso su di lui, uno su tutti il capitano rossoblù Diego Lopez: "E' una soddisfazione non solo mia ma di tutti quelli che gli sono sta i accanto. Sono io ad essere orgoglioso di essere suo compagno perchè è uno che lavora tanto e fino ad ora non ha raccolto quanto avrebbe meritato". Ed ora tocca al "Bati" ripagare la fiducia del capitano e dei compagni. Non ci resta che attendere.
juninho85
31-12-2009, 15:45
Tutto sul CALCIOMERCATO del CAGLIARI: chi arriva e chi parte...
In occasione della riapertura delle trattative, Goal.com vi riporta in clima calciomercato guidandovi alla scoperta della situazione - in entrata e in uscita - di ogni squadra. Oggi è il turno del Cagliari...
COSA SERVE
In estate a tenere banco era la partenza di Acquafresca. Il tormentone si è trascinato fino alle prime otto gare di campionato. Da lì in poi il problema del gol è stato risolto più che egregiamente. Perchè Matri dopo il solito stentato ha cominciato a buttarla dentro sistematicamente da sette gare consecutive e il buon Nenè non ci ha messo tanto per ambientarsi (al contrario di qualche suo collega). E anche se Jeda non è ancora quello della passata stagione, là davanti per ora si sta' che è una bellezza. I problemi più urgenti nascono in difesa. Lupatelli non sarà disponibile per diversi mesi. L'idea di un degno sostituto non è un azzardo anche per non responsabilizzare troppo il giovane Vigorito. La retroguardia sta recuperando i pezzi.
CHI VIENE...
L'arrivo di Ariaudo toglie un bel po' di castagne dal fuoco anche se le alternative sulle fasce scarseggiano. Se poi Canini dovesse partire (destinazione Lazio) la ricerca di un suo sostituto (Stovini) sarebbe automatica. Di nomi se ne fanno pochi anche perché i pezzi pregiati sono fuori mercato per il Cagliari. A ciò si aggiunge il fatto che la rosa a disposizione di Allegri ha bisogno solo di qualche ritocco. Detto di Ariaudo, il nome del terzino di fascia sinistra è top secret, anche se non è da scartare la soluzione interna ora più che mai visto che anche il lungodegente Marzoratti è sulla via del pieno recupero. Stovini è più che una semplice voce di mercato, così come Bogliacino e Pinardi ad equilibrare un centrocampo fatto di tanti (troppi) cursori e di pochi ragionatori, dai piedi buoni.
... CHI VA
Troppo l'affollamento a centrocampo. Premesso che Conti, Lazzari, Dessena Cossu sono incedibili, anche Parola (unica alternativa a Conti) sembra destinato a non lasciare Cagliari. Barone, Brkljaca e Sivakov si giocano una maglia. Il candidato ideale per cambiare aria sembrerebbe il giovane bielorusso, che partirebbe in prestito per farsi le ossa presumibilmente all'estero. Su di lui punta molto la società, un po' meno Allegri. Il gol della rimonta contro il Napoli sembra aver cambiato il destino di Larrivey che con tutta probabilità avrebbe dovuto abbandonare Cagliari. Per lui invece giunge a sorpresa una riconferma che dovrebbe però solo rimandare il discorso cessione di qualche mese, al prossimo mercato estivo.
Buon anno a tutti!
Speriamo sia pieno di successi del Cagliari :p
juninho85
01-01-2010, 16:01
Renzo Contratto: "Canini piace ma al momento nessuna trattativa"
Tra i difensori per cui il Genoa ha fatto un sondaggio c'è sicuramente Michele Canini, punto di forza del Cagliari ed elemento di grande prospettiva. In esclusiva per
Pianetagenoa1893.net, il procuratore Renzo Contratto parla del futuro del proprio assistito.
«Canini è un giocatore che piace, inutile negarlo - ammette - ma al momento non esiste alcuna trattativa concreta. Il Cagliari punta molto sul ragazzo e, per privarsene,
dovrebbe trovare un'alternativa all'altezza, e non è affatto facile. Soprattutto a gennaio, chi possiede elementi forti ed affidabili se li tiene. Anche per questo motivo ho il
presentimento che, alla fine, Canini resterà nel club sardo».
buon anno nuovo!
juninho85
01-01-2010, 20:38
Allegri: "Se quel pallone di Pato fosse entrato..."
E' Massimiliano Allegri a incontrare la stampa nella prima conferenza del nuovo anno: "Quello appena passato è stato un buon anno ma forse potevamo fare qualcosa di più, questo deve essere uno stimolo per il 2010; certo a oggi siamo già a buon punto ma questo è un campionato insidioso, la quota salvezza si alzerà di sicuro: spero bastino 40 punti. Per noi gennaio e febbraio saranno 2 mesi fondamentali per il raggiungimento del nostro obiettivo che è e rimane la salvezza".
Le gratificazioni arrivate da più parti fanno di certo piacere al giovane mister rossoblu: "I complimenti fanno sempre bene, poi se arrivano da uno come Fabio Capello valgono ancora di pìù; ma gli elogi vanno condivisi con tutto questo meraviglioso gruppo, composto da giovani solidi e disponibili: con loro siamo cresciuti insieme".
Infine un ricordo su un episodio chiave della passata stagione: "Ricordo la partita col Milan dopo le famose 5 sconfitte: dopo una gara ben giocata, a pochi istanti dalla fine su un calcio d'angolo Pato sfiorò la rete; ecco se quel pallone fosse entrato oggi sarebbe decisamente un'altra storia. Un grazie particolare lo devo anche al presidente Cellino che mi ha aiutato e protetto standomi vicino".
Col 2010 arriva la PostePay della Lazio
Poste Italiane presenta: la carta di credito per i tifosi della Lazio (calcio)
Saranno felici i tifosi Biancocelesti, che sono stati accontentati dalle Poste Italiane con una carta su misura (qui nella foto a sinistra, crf.). Si tratta di una classica carta PostePay, ma con un design tutto dedicato alla squadra della Lazio, per i fans veri.
Con la carta PostePay (chiamata NewGift) si possono effettuare acquisti quotidiani “semplici” ed anche online. La PostePay è ricaricabile (al costo di solo 1,00€), le transazioni sono gratuite, si può controllare tramite un account online personale, si può usare all’estero, e non prevede costi aggiuntivi per le transazioni da internet grazie al fatto di essere una Visa “Electron”.
Potrete trovare la carta della Lazio presso tutti gli uffici postali (è già disponibile), ed ha un costo di attivazione di 10,00€ (la si può ricaricare a partire da un minimo di 5,00€). Per attivazione immediata, chiamate l’ 800.902122 dall’Italia (dall’estero, il +39.0234980131).
:doh:
juninho85
02-01-2010, 12:09
La Nuova Sardegna - Allegri: "Confermare il gruppo"
Ricorda con piacere la vittoria a Roma con la Lazio («Quel 4 a 1 fu ben costruito»). E dei suoi due anni al Cagliari sfila il colpo di testa di Ambrosini che finì fuori al 92’: «Lo 0-0 con il Milan veniva dopo 5 sconfitte di fila. Quell’episodio ci diede la forza per non mollare». Max Allegri tira un rigo sul 2009.
Il bilancio dell’allenatore rossoblu è positivo. Un successo del lavoro, diviso con i collaboratori, la squadra e la società: «Ho la fortuna di guidare ragazzi seri, disponibili e coesi. E ringrazio il presidente, sempre vicino nei momenti difficili».
- Allegri, qual è il valore aggiunto della squadra?
«Intanto, siamo giovani. C’è voglia, entusiasmo e un po’ di incoscienza. I 76 punti del 2009 non sono pochi. E hanno aperto un’era nuova».
- Ad esempio?
«Abbiamo contribuito a riportare i tifosi al Sant’Elia. Questo Cagliari gioca senza risparmiarsi, prova sempre a vincere e piace anche per l’atteggiamento».
- Ma guai a parlare di coppe europee.
«Siamo costruiti per centrare la salvezza nel più breve tempo possibile. Poi, con 40 punti in tasca, vedremo».
- Sarà questa la soglia che vale la serie A?
«Sì e potrebbe non bastare. Dovremo stare attenti. Anche nel gestire quest’ultima sosta stagionale: con il rinvio di Udine, non giochiamo da quasi un mese e ripartiamo con Roma e Bologna, due partite molto delicate».
- Che cosa ha chiesto al presidente?
«La riconferma di tutti. Il gruppo è solido e tosto. Se arriva Ariaudo siamo a posto dietro. E credo che Pisano al 100 per cento sia il nostro migliore acquisto».
- Qual è il messaggio per i giovani del gruppo?
«Non facciamoli crescere troppo in fretta. Ci vuole pazienza, ricordate che Sivakov è dell’88 e Ragatzu del’91. Serve il lavoro, la maturazione e il merito».
- E Brkljaca?
«Ha avuto problemi fisici ma si è ben inserito. Ho otto centrocampisti e più di tre cambi non posso fare».
- Allegri, anche Fabio Capello la elogia. Si sente pronto per il grande salto?
«Che il ct dell’Inghilterra parli bene del mio lavoro, fa piacere. Ma, anche con 10 punti di vantaggio sulla terzultima, devo pensare a salvare il Cagliari».
- Chiudiamo con le pagelle: chi l’ha sorpresa nel gruppo?
«Lazzari».
- E in generale?
«Messi. Ma cito l’uscita di scena di un fenomeno del calcio mondiale quale è stato Maldini».
- E tra i suoi colleghi?
«Di Carlo, Guidolin, Ranieri e Ventura. Mi dispiace per Atzori, mio ex compagno al Perugia: ha vinto con noi immeritatamente ma ne ha perso almeno tre che doveva vincere a mani basse».
- A proposito di Ranieri, ora c’è la Roma.
«Con Toni o meno ha 13 giocatori che la rendono forte quanto l’Inter. Dovremo riattaccare al meglio la spina per ripartire senza affanni».
Unione Sarda - La salvezza subito in cassaforte
Ancora adesso che pure il 2009 se n'è andato tra i suoi pensieri c'è sempre quel Cagliari-Milan di un campionato fa. «E chi se lo scorda più il colpo di testa di Pato al novantesimo uscito di un soffio». Sliding doors. «Calcio d'angolo per i rossoneri, se la palla fosse finita in rete, forse, niente di tutto questo sarebbe stato possibile». Dietro le porte scorrevoli, invece, Max Allegri ha trovato uno zero a zero (dopo cinque sconfitte consecutive) che ha cambiato la sua storia. «E che storia».
Domenica 5 ottobre per sempre. Quindici mesi dopo continua a vivere la stesse emozioni - dice - e non si fa trascinare dalle tentazioni. I grandi club possono attendere, la sua missione in Sardegna continua. «Sono orgoglioso di allenare questa squadra e sono concentrato sulla salvezza, perché non è affatto scontata».
Anno nuovo, Allegri vecchio. Piedi per terra, profilo basso e il solito sorriso come guanto di sfida. Così ha conquistato un'intera isola (i tifosi rossoblù lo adorano) e la serie A che conta. Persino il ct dell'Inghilterra Capello gli ha fatto i complimenti di recente. «Graditi», certo. «Anche perché arrivano da uno dei più grandi tecnici del mondo, in carriera ha vinto tutto e adesso sta facendo un lavoro straordinario con la nazionale inglese». Ma lui, tecnico emergente, non si esalta affatto, e non perde occasione per sottolineare il ruolo chiave dei suoi giocatori: «Sono loro che vanno in campo. E credetemi, questo è davvero un gruppo eccezionale, sia sotto il profilo sportivo che umano». Sin troppo modesto.
Giusto il tempo per un brindisi, il 6 al Sant'Elia c'è la Roma e Allegri non vuole certo farsi cogliere impreparato (domani a Villacidro l'ultimo test con la Villacidrese). «Una sosta così lunga nasconde sempre delle insidie, anche perché abbiamo due gare in cinque giorni». Tra l'altro il Cagliari ha pure saltato (a causa del maltempo) l'ultimo match del 2009, quello con l'Udinese. «L'impatto sarà fondamentale, per questo non dobbiamo perdere di vista l'obiettivo. Ventitré punti non sono pochi, è vero, ma per conquistare la salvezza ne se servono almeno quaranta. Dico almeno perché il campionato è livellato. Non inganni la classifica. Basti pensare alle attuali ultime tre. Catania e Siena sono in crescita. L'Atalanta poi è squadra che in un girone può tranquillamente ottenere ventotto-trenta punti». È proprio un chiodo fisso, il suo. E con la squadra - rivela - ha già stilato una tabella di marcia. «Insieme abbiamo studiato il calendario. Gennaio, febbraio e la prima settimana di marzo saranno decisivi. In due mesi ci giochiamo la salvezza». Inutile pretendere proclami diversi. Se davvero coltiva qualche pensiero stupendo, Allegri, lo maschera benissimo dietro uno sguardo impenetrabile. Eppure nell'anno solare appena concluso il suo Cagliari ha sentito spesso il profumo dell'Europa. «Rispetto allo scorso torneo siamo una squadra più giovane come età media. Certo, c'è stata una crescita da parte di tutti, ma ancora tanto dobbiamo crescere».
Che cosa resta del 2009? «Dalla finestra non ho buttato nulla». E soprattutto si è tenuto stretto le due vittorie sulla Juventus. «Bellissima quella di Torino perché è stata la prima, fondamentale quella del Sant'Elia perché eravamo reduci da una sconfitta immeritata». Paradossalmente è stata quella di San Siro (nonostante il ko finale) la partita perfetta di Allegri: «C'è stato un momento in cui eravamo davvero belli da vedere». Rossoblù tutti promossi. Se poi proprio deve scegliere un giocatore: «Complimenti a Lazzari, mi ha sorpreso molto». Al termine dello scorso campionato aveva scelto Biondini, poi convocato qualche mese più tardi anche da Lippi. Nuovo trampolino di lancio azzurro in casa rossoblù?
È un super Cagliari. Vince (spesso), diverte (quasi sempre) e segna (tanto). Sotto i riflettori soprattutto gli attaccanti. Matri? Applausi, ma non solo. «In questo momento è in una condizione psicologica favorevole, ma non deve accontentarsi. Se si ferma solo un attimo smette di far gol». Nenè? «Subito protagonista al primo anno in Italia, e non è poco. Ma deve migliorare ancora tanto». Jeda? «Sento dire che è in calo. Sbaglio o ha già segnato quattro reti?». Larrivey? «Contro il Napoli si è sbloccato, e se l'è meritato. Anche lui, però, non deve abbassare la guardia proprio ora».
Centrocampo ricco. «Mi dispiace per chi sta fuori, ma devo fare delle scelte. E ai giovani dico di avere pazienza, arriverà anche il loro momento». Difesa, invece, in continuo movimento e spesso in emergenza. E non a caso Allegri cita spesso Canini. «Si è reso disponibile giocando in un ruolo non suo, quello del terzino, e lo ha fatto pure bene». L'ingaggio dello juventino Ariaudo diventa quindi fondamentale. «Arriva come centrale. È giovane, dovrà inserirsi nel gruppo. Con lui la rosa è al completo. Anche perché il nostro vero acquisto sarà Pisano».
Unione Sarda - Toni pronto per il Cagliari
Lo aspettavano tutti per la presentazione ufficiale, e invece lui si è presentato a sorpresa a Trigoria per il primo allenamento in giallorosso.
Luca Toni non vuole perdere tempo: all'indomani dell'ufficializzazione da parte del Bayern e della Roma del suo sbarco nella Capitale in prestito fino a giungo, il centravanti campione del mondo a Germania 2006 ha mostrato di voler bruciare le tappe. Fratino verde e palla al piede, Toni ha preferito passare il Capodanno nel centro sportivo che almeno fino alla fine della stagione gli sarà più che familiare.
Il suo arrivo non è sfuggito ad alcuni tifosi che hanno accolto l'ultimo arrivato alla corte di Claudio Ranieri con entusiasmo: a fare gli onori di casa Gianpaolo Montali e il direttore sportivo, Daniele Pradè. Strette di mano, i saluti di rito e di benvenuto: poi l'ormai ex giocatore del Bayern ha preferito lasciare la parola al campo con il suo primo gol in giallorosso, nell'allenamento con alcuni dei suoi nuovi compagni di squadra. A Trigoria Toni ha lavorato con i brasiliani della Roma, rientrati in ritardo dalle feste rispetto al resto della squadra, Doni (che ha subito abbracciato Toni), Cicinho e Julio Baptista.
Un primo assaggio, perché Toni, e lo ha confermato con l'apparizione di Capodanno sul campo d'allenamento, a Roma vuole ritrovare la forma migliore per aiutare la squadra a restare nei piani alti della classifica e per sperare nel suo ritorno in nazionale in vista dei mondiali.
Toni ha già scelto il numero di maglia, che dovrebbe essere il 30 e oggi sarà presentato ufficialmente a Trigoria e nel pomeriggio potrebbe scendere in campo almeno per uno spezzone dell'amichevole che la Roma giocherà al Flaminio contro la Cisco. Se Toni, grinta e determinazione a parte, si mostrerà in forma, potrebbe esordire in campionato già mercoledì prossimo nella trasferta a Cagliari.
juninho85
02-01-2010, 15:22
E Cagliari fu! Quattro mesi dopo Ariaudo approda in Sardegna, ma forse non solo fino a giugno...
L'affare avrebbe dovuto concludersi nel mese di agosto ed invece, sul gong, è poi sfumato. Poco più di quattro mesi dopo, però, è stato messo nero su bianco.
Il Cagliari ha infatti annunciato di aver prelevato in prestito con diritto di riscatto il 20enne difensore della Juventus, Lorenzo Ariaudo il quale già domani pèrenderà parte agli allenamenti agli ordini di mister Allegri.
Ariaudo, chiuso in bianconero da Cannavaro, Legrottaglie e Chiellini, ha scelto così Cagliari per provare a giocare con maggiore continuità. La formula, però, lascia un po' perplessi: concedere il diritto di riscatto per un giocatore così promettente rischia di rivelarsi un clamoroso autogoal.
se qualcuno sa l'eventuale cifra del riscatto(che a legger così sembrerebbe per l'inter cartellino!) lo dica!
juninho85
02-01-2010, 15:40
Matri: "Con la Roma per battere il record di Riva"
Con 8 reti è il goleador rossoblu: Alessandro Matri ha vissuto un 2009 esaltante, come confermato dal bomber di Sant'Angelo questo pomeriggio in sala stampa: "Quello appena concluso è stato per me un anno importante e decisivo per la mia carriera; i numeri parlano chiaro. Mi auguro di riconfermare quanto fatto fino ad oggi, sia a livello personale sia a livello di squadra: il nostro principale obiettivo è la salvezza, da raggiungere il prima possibile; ora siamo in una buona posizione, ma il campionato è insidioso e la quota salvezza quest'anno si alzerà sicuramente".
Il record di Riva è stato eguagliato ma Matri ha le idee chiare: "Con un mostro sacro come Riva non posso neanche paragonarmi. Certo, averlo raggiunto per me è una grandissima soddisfazione. I record sono fatti per essere battuti e io m'impegnerò al massimo per farlo con la Roma, ma non devo avere l'assillo del gol; l'importante è rimanere tranquilli, il lavoro paga sempre".
Infine il lodigiano stila una personale classifica dei 3 gol più belli: "Al terzo posto metto quello con la Lazio dell'anno scorso, arrivato in un momento speciale; al secondo la rete di testa contro il Napoli; al primo posto a parimerito i due gol segnati a Buffon, entrambi belli e importanti".
Ariaudo si rivelerà un ottimo acquisto secondo me...
Solertes
02-01-2010, 17:35
Iscusate il ritardo...non ho avuto il tempo di loggarmi (c'era il porco nel miglio verde ed è periodo di distillazioni), passavo di qui per farvi i miei migliori auguri di annu nou :D
juninho85
02-01-2010, 17:40
sembrerebbe un diritti di riscatto di tutto il cartellino senza controriscatto...se fosse vero pure bettega tira le stresse strisce di blan e elkann:eek:
juninho85
02-01-2010, 20:27
confermo,diritto di riscatto pieno....copiosi spruzzi:oink:
juninho85
03-01-2010, 11:29
Cagliari, dopo Ariaudo si guarda alla Roma
Cagliari già proiettato alla sfida del giorno dell'Epifania in casa con la Roma senza pensare troppo al calciomercato partito ieri mattina. Quello del giovane difensore Lorenzo Ariaudo potrebbe essere l'unico colpo piazzato dalla società rossoblù: Cagliari e Juventus hanno trovato l'accordo per il trasferimento per il prestito con diritto di riscatto del difensore. Ariaudo, classe 1989, ha già ricevuto l'autorizzazione a prendere parte agli allenamenti con il Cagliari. Il bianconero era stato a un passo dal Cagliari già durante il mercato estivo, ma l'operazione era sfumata proprio sul filo di lana. Le condizioni sono le stesse di qualche mese fa: Ariaudo è chiuso dai vari Cannavaro, Legrottaglie e Chiellini e Cagliari viene considerata la piazza ideale per racimolare presenze e esperienza. Anche perché in quel settore il tecnico Allegri ha gli uomini contati: nell'ultima trasferta a Udine (partita non disputata per il maltempo) il tecnico, senza Lopez, Marzoratti e Pisano, era intenzionato a far giocare il centrocampista Dessena sulla linea dei difensori. Anche il mercato in uscita non dovrebbe registrare troppi scossoni. Parola, nonostante un interessamento del Torino, dovrebbe rimanere a Cagliari e con lui anche l'ex granata Barone, poco utilizzato in questa prima fase di campionato. Potrebbe andare in prestito in serie B alla Triestina il bielorusso Sivakov. Molte squadre interessate a Canini (piace alla Lazio e al suo ex allenatore di Cagliari e Sambenedettese Ballardini), ma il difensore, che ha appena incassato i complimenti di Allegri nella prima conferenza stampa dell'anno, rimarrà in Sardegna. Piccoli movimenti, insomma. Il presidente Cellino e il mister lo hanno fatto capire da parecchio: la rosa a loro piace così com'é. E intanto sono già ripresi dal 27 dicembre gli allenamenti in vista della sfida con la squadra dell'ex Ranieri. Si è ripreso anche Marzoratti, mentre gli unici acciaccati rimangono Lupatelli (ancora alle prese con l'infortunio rimediato a Palermo) e Brkljaca (si sta allenando col gruppo, ma sta svolgendo la lavoro differenziato). Oggi è in programma alle 15 un'amichevole con il Villacidro: un importante test in vista della gara di mercoledì con la Roma di Totti e Toni.
Unione Sarda - Ecco Ariaudo
Ecco Lorenzo Ariaudo, c'è il rinforzo che serviva in difesa. Il Cagliari ha ufficializzato l'ingaggio del giocatore in arrivo dalla Juventus. Prestito con diritto di riscatto a favore della società rossoblù, è questa la formula che permetterà al difensore di continuare la propria stagione con la squadra di Allegri. Ariaudo si allenerà già ad Assemini: 20 anni, centrale mancino, Ariaudo andrà ad arricchire la retroguardia e proverà a fare esperienza, magari sulla scia di giovani bravi come Canini e Astori, cresciuti tantissimo nell'ultima stagione anche se spesso sono partiti dalla panchina.
IL NUOVO ARRIVO Torinese, da sempre tra le file dei bianconeri, vanta tre presenze in prima squadra e cinque (con un gol all'esordio) nella Nazionale Under 21 di Gigi Casiraghi. Sarebbe dovuto arrivare molto prima, ma il 31 agosto la sua cessione al Cagliari saltò perché le due società non riuscirono a depositare in tempo il contratto in Lega. La società bianconera, infatti, probabilmente distratta dall'affannosa conclusione dell'affare Grosso con il Lione, non riuscì a depositare in tempo utile il contratto che avrebbe dovuto legare il giocatore, in prestito, al Cagliari. Grande capacità di concentrazione, senso della posizione e anticipo, dalla sua parte Ariaudo non ha l'esperienza ma le capacità per fare bene ci sono tutte. Dinoccolato, fisico asciutto e elegante nelle poche partite disputate è apparso sempre puntuale e sicuro. Il Cagliari è riuscito a battere agevolmente la concorrenza della Reggina, che aveva messo gli occhi addosso al giocatore negli ultimi mesi. Chiuso nella Juventus di Ferrara da mostri sacri del calibro di Chiellini e Cannavaro, ma desideroso di giocare, Ariaudo ha scelto la possibilità di crescere in un ambiente sicuro e ultimamente molto apprezzato dai giovani calciatori. A Lopez e alle altre chiocce del gruppo il compito di far crescere e ambientare l'ex bianconero. Lo stesso agente del giocatore Davide Torchia aveva manifestato la possibilità che il suo assistito potesse andare via, non a titolo definitivo, ma solo per giocare di più e imparare. Domani visite mediche e firma del contratto a Milano, dove il Cagliari sarà rappresentato da Marroccu.
AMICHEVOLE Oggi Ariaudo sarà a Villacidro, dove nel pomeriggio (ore 15) il Cagliari affronterà in amichevole la squadra locale, che milita nel campionato di Promozione. Lo staff rossoblù incrocia le dita e spera che nessun giocatore della Juventus si faccia male. Davanti a quell'ipotesi la società torinese potrebbe anche cambiare idea e tenere a Vinovo Ariaudo. Ieri lavoro doppio, unici indisponibili Lupatelli, ancora nella Penisola, e Brkljaca. Domani il Cagliari si allenerà nel pomeriggio, martedì seduta in mattinata, poi comincerà il ritiro. Mercoledì la sfida al Sant'Elia contro la Roma. Giovedì il Cagliari svolgerà una nuova seduta, con scarico e defaticante, mentre venerdì Allegri e i suoi uomini si alleneranno nel pomeriggio. Sabato mattina tutti in campo per la rifinitura, quindi la partenza per Bologna, dove il giorno dopo è in programma - ultimo incontro del girone d'andata - la partita contro la squadra allenata dall'ex tecnico di Olbia e Cagliari, Franco Colomba. La gara esterna contro l'Udinese, invece, recupero della diciassettesima giornata d'andata, verrà giocata mercoledì 27 gennaio.
La Nuova Sardegna - Finalmente Ariaudo
Lorenzo Ariaudo, stella nascente tra i giovani difensori centrali italiani, è a Cagliari. L’ex Juventus sbarcato a Elmas ieri sera. E fin da stamani è a disposizione di Max Allegri. Ariaudo sarà col gruppo in trasferta al comunale di Villacidro, in programma questo pomeriggio alle 15. E potrebbe anche giocare.
In sostanza, il Cagliari copre finalmente il buco del reparto arretrato. Dopo le partenze di Bianco, Matheu e Magliocchetti, è arrivato Marzoratti. Con in più la promozione a titolare di Astori, riscattato dal Milan. Troppo poco per gestire un campionato di serie A. Ma adesso, si riparte. E col recupero di Pisano, e dello stesso Marzoratti (giovedì scorso in campo nell’amichevole con il Siliqua) l’organico è a posto. E Allegri tira un sospiro di sollievo. Con Ariaudo che può scimmiottare Massimo Troisi con un eloquente “Scusate il ritardo”. Infatti, il difensore approda ad Asseminello con quattro mesi di ritardo: il Cagliari e la Juve avevano già chiuso per il trasferimento lo scorso 31 agosto. Poi, un fax mai arrivato o mai partito, né l’uno e né l’altro, ha lasciato le cose come stavano.
Ariaudo è nato a Torino l’11 giugno 1989, 186 cm per 70 kg, vanta 3 presenze in serie A e 3 nelle coppe, 2 in Coppa Italia e una in Europa. L’esordio in campionato con i bianconeri risale al 18 gennaio 2009: Ranieri lo schierò con la Lazio all’Olimpico e finì 1-1. Sul proprio sito ieri il Cagliari ha dato notizia dell’avvenuto accordo con la Vecchia signora.
Lorenzo Ariaudo arriva in prestito con diritto di riscatto a favore del club di Cellino. In attesa della formalizzazione contrattuale, che avverrà domani, il difensore è stato autorizzato dalla Juventus ad allenarsi con Conti e soci.
Unione Sarda - Pazza idea Matri: superare Riva
Il bomber vuole il record. Caccia a Gigi Riva e agli otto gol consecutivi: Alessandro Matri, capocannoniere del Cagliari dei miracoli cerca gloria alla ripresa. Stato di forma invidiabile, tutti si aspettano una nuova esultanza dopo una prodezza. Potere di un momento esaltante, senza alcun dubbio il migliore da quando l'attaccante lombardo è un calciatore professionista. Il 2009 da protagonista, medie da super bomber per un ragazzo che sino all'anno scorso ha dovuto troppo spesso fare i conti con il suo alter ego Acquafresca. Altri periodi, altri ricordi, questo Matri è un giocatore che piace e porta entusiasmo. I numeri sono tutti dalla sua parte: sono 14 le reti segnate nell'anno solare, un numero da brividi se si pensa ai momenti vissuti malinconicamente in panchina nella scorsa stagione. Adesso l'attaccante principe della squadra rossoblù è proprio lui.
Venticinque anni, una vita professionistica davanti, tante possibilità di crescere e migliorare. «Il 2009 è stato il periodo più importante della mia carriera», afferma deciso il giocatore dopo l'allenamento, «adesso comincia un nuovo anno, mi auguro proprio di trovare una conferma». Grande gioia e felicità invidiabile ma Alessandro pensa soprattutto alla squadra: «Cerchiamo la salvezza, vogliamo chiudere i conti prima possibile», continua Matri, «poi penseremo anche a divertirci». Sorride il giocatore cresciuto nel Milan, i gol portano ottimismo ma Matri vuole stare con piedi per terra. Troppo facile passare dall'esaltazione alla sofferenza: «Certo, perché poi quando il gol non arriva le attenzioni non sono le stesse e chi soffre siamo noi giocatori». Impossibile comunque non parlare dei suoi gol: 14 perle nel corso dell'anno solare e una voglia di stupire ancora che cresce di pari passo con l'entusiasmo degli appassionati: «I due gol più importanti della mia carriera sono sicuramente quelli che ho fatto alla Juve», sottolinea, «poi arrivano quelli contro la Lazio dello scorso torneo, e la rete segnata ultimamente al Napoli».
Gol belli e importanti, per una serie che Matri spera di allungare già mercoledì nella sfida contro la Roma a cui ha già segnato: «Ma dovremo stare attenti, perché conosciamo il reale valore dei giallorossi che tra l'altro si sono rinforzati con l'arrivo di Luca Toni».
Dovesse segnare ancora Matri riuscirebbe a battere il mito, Riva: «Ma a lui non voglio nemmeno paragonarmi», ammette, «non l'ho visto giocare ma sento che cosa ne pensa la gente, i tifosi. Soprattutto qui in città è sempre un idolo».
juninho85
03-01-2010, 12:18
http://aronne.ilcannocchiale.it/mediamanager/sys.user/25974/09-67-Little-Tony.gif
e dopo una passata di lopez gli stinchi saranno ridotti peggio del tuo cuore :O
juninho85
03-01-2010, 13:24
CORSPORT: Totti in dubbio per Cagliari, è pronto Toni
Claudio Ranieri è preoccupato, rischia di perdere Francesco Totti per la prima partita del 2009. Il capitano anche ieri ha svolto lavoro differen ziato e fisioterapia, non si è più allenato con i compagni dopo l’infortunio al ginocchio destro riportato il 20 dicembre all’inizio del secondo tempo della partita contro il Parma. Il capitano fu toccato duro da Paci, riportando un trauma contusivo sopra la rotula, che lo costrinse ad uscire qualche minuto più tardi. Gli accertamenti effettuati a caldo, quando la partita non era ancora conclusa, esclusero problemi al ginocchio, ma l’infortunio, quando aumenta i carichi di lavoro, ha causato una infiammazione tendinea, che gli provoca dolore. Anche oggi Totti svolgerà solo lavoro differenziato, a tre giorni dalla partita contro il Cagliari. Considerato che mercoledì la Roma comincerà un tour de force che la porterà a giocare per due mesi ogni tre giorni. Proprio per questo Ranieri preferisce non rischiarlo. Le speranze di vedere Totti in campo sono veramente ridotte. Se non dovesse farcela è molto probabile l’esordio dal primo minuto di Luca Toni. Il nuovo centravanti dovrebbe essere utilizzato da unica punta, con Taddei, Perrotta e Vucinic alle sue spalle. Ieri, al termine dell’amichevole con la Cisco, Ranieri è stato molto scettico sull’utilizzo del capitano a Cagliari: «Sono venti, trenta giorni che non si allena, facciamolo prima allenare». Mercoledì non ci sarà ancora Mexes, che sta recuperando dallo stiramento del legamento collaterale del ginocchio. Al centro della difesa Juan con Burdisso, che giocherà con uno specia le tutore in carbonio, per proteggere il braccio fratturato contro il Parma. Ieri a Trigoria c’era il tecnico che ha preso il calco per la protezione. Ieri Perrotta non ha partecipato all’amichevole del Flaminio per un lieve disturbo intestinale. Niente di grave, a Cagliari ci sarà.
CORSPORT: Totti in dubbio per Cagliari, è pronto Toni
Claudio Ranieri è preoccupato, rischia di perdere Francesco Totti per la prima partita del 2009. Il capitano anche ieri ha svolto lavoro differen ziato e fisioterapia, non si è più allenato con i compagni dopo l’infortunio al ginocchio destro riportato il 20 dicembre all’inizio del secondo tempo della partita contro il Parma. Il capitano fu toccato duro da Paci, riportando un trauma contusivo sopra la rotula, che lo costrinse ad uscire qualche minuto più tardi. Gli accertamenti effettuati a caldo, quando la partita non era ancora conclusa, esclusero problemi al ginocchio, ma l’infortunio, quando aumenta i carichi di lavoro, ha causato una infiammazione tendinea, che gli provoca dolore. Anche oggi Totti svolgerà solo lavoro differenziato, a tre giorni dalla partita contro il Cagliari. Considerato che mercoledì la Roma comincerà un tour de force che la porterà a giocare per due mesi ogni tre giorni. Proprio per questo Ranieri preferisce non rischiarlo. Le speranze di vedere Totti in campo sono veramente ridotte. Se non dovesse farcela è molto probabile l’esordio dal primo minuto di Luca Toni. Il nuovo centravanti dovrebbe essere utilizzato da unica punta, con Taddei, Perrotta e Vucinic alle sue spalle. Ieri, al termine dell’amichevole con la Cisco, Ranieri è stato molto scettico sull’utilizzo del capitano a Cagliari: «Sono venti, trenta giorni che non si allena, facciamolo prima allenare». Mercoledì non ci sarà ancora Mexes, che sta recuperando dallo stiramento del legamento collaterale del ginocchio. Al centro della difesa Juan con Burdisso, che giocherà con uno specia le tutore in carbonio, per proteggere il braccio fratturato contro il Parma. Ieri a Trigoria c’era il tecnico che ha preso il calco per la protezione. Ieri Perrotta non ha partecipato all’amichevole del Flaminio per un lieve disturbo intestinale. Niente di grave, a Cagliari ci sarà.
LoL chi ha scritto quest'articolo è rimasto un anno indietro missà :asd:
Comunque grande trattativa questa per Ariaudo, col diritto di riscatto :cool:
juninho85
03-01-2010, 20:52
Sei reti contro il Villacidro
Ottima sgambata per il Cagliari, impegnato a Villacidro in un incontro amichevole contro la Riunite Villacidro, seconda squadra del paese, attualmente capolista del Girone A della Promozione Regionale. Sei a zero il risultato finale, in un pomeriggio piacevole per i tanti che hanno seguito l'amichevole dagli spalti soleggiati dello Stadio Comunale. Esordio, anche se non in partita ufficiale, per Lorenzo Ariaudo. Il nuovo acquisto del Cagliari, che aveva svolto stamane il primo allenamento con i nuovi compagni, ha giocato la prima frazione di gara al fianco di Diego Lopez, facendo intravedere le qualità che tutti gli associano e che ne fanno uno dei prospetti più interessanti fra i giovani difensori italiani. Il primo tempo del match amichevole si è conluso con il punteggio di 2-0, con gol di Lazzari e Larrivey, dopo che Matri aveva colpito un palo prima e una traversa poi. Nella seconda frazione è andato subito a segno il baby Ragatzu, sul quale girano voci sulla possibiltà di disputare la seconda parte di stagione proprio a Villacidro, sponda Villacidrese. Il 4-0 porta la firma di Nenè, seguito dal gol di Cossu e dalla doppietta dello stesso centravanti brasiliano che ha chiuso la partita. Buone indicazioni dunque per Allegri, nonostante la differenza abissale fra le due squadre in campo. In particolare il rossoblù sono apparsi più in forma rispetto alla precedente uscita contro il Siliqua, e si apprestano dunque ad affinare la preparazione in vista dell'incontro di mercoledì contro la Roma del nuovo arrivato Toni, che scenderà in campo al Sant'Elia quasi certamente orfana di Totti.
PISANO E DESSENA AI BOX - All'amichevole non hanno preso parte Pisano, Dessena e Dametto. Per il primo ancora problemi muscolari, nello specifico un affaticamento ai flessori della gamba destra. Solo febbre invece per la mezz'ala e per il giovane difensore della Primavera. Oltre a loro, sono rimasti fermi anche Brkljaca e Lupatelli, che non hanno ancora ripreso a lavorare in gruppo dopo il rientro dalle feste.
LA CRONACA DEI GOL - Il risultato si sblocca solo al 31', quando Lazzari và a segno colpendo di testa su un ottimo suggerimento di Sivakov, lo "Zar" rossoblù in continua crescita. Il raddoppio arriva al 42', con Larrivey che appoggia di testa un cross del suo assist man "personale", Matri. Nella ripresa Ragatzu segna subito, correggendo in rete al 48' un tiro cross di Nenè. Al 71' il baby talento sardo ricambia la cortesia, e dopo una bella azione personale serve il brasiliano che non sbaglia. Al 77' Cossu fa le prove per sbloccarsi in campionato, e con un bolide di destro trafigge Secchi, con la palla che sbatte anche sul palo prima di finire in rete. All'83' Nenè segna il sesto e ultimo gol, facendo sfoggio di tutta la sua elevazione per colpire di testa su un bel cross teso di Cotza.
CAGLIARI (Primo Tempo): Marchetti, Marzoratti, Ariaudo, Lopez, Agostini, Sivakov, Conti, Lazzari, Jeda, Larrivey, Matri.
CAGLIARI (Secondo Tempo): Vigorito, Cotza, Canini, Astori, Mancusi, Biondini, Parola, Barone, Cossu, Nenè, Ragatzu.
VILLACIDRO (Primo Tempo): Mennella, Trincas, Congia, Aresu, Damiano, Palmas, Ponte, Muscas, Deidda, Porcu, Ibba.
VILLACIDRO (Secondo Tempo): Secchi, Meloni, Atzeni, Damiano, Palmas, Mocci, Tuveri, Zaccheddu, Murgia, Porcu, Porta.
Reti: 31' Lazzari, 42' Larrivey, 48' Ragatzu, 71' Nenè, 77' Cossu, 83' Nenè.
juninho85
03-01-2010, 23:27
Inchiesta: ecco quanto potrebbero spendere a gennaio le 20 di A
Imbattersi nei conti delle società di calcio è come andare in mare aperto con un canotto e, durante una tempesta, tuffarsi con braccioli e salvagente. Il milione di euro, in più od in meno, può oscillare; siamo di fronte ad un gioco dove numeri e cifre non possono essere mai del tutto chiari, ma possiamo, se non altro, affidarci a quanto dichiarato dalle società. Il mercato è ricominciato lo scorso 2 gennaio; subito grandi colpi: da Beckham a Toni, da Pandev a Felipe. In questa inchiesta facciamo il punto dei singoli club, quanto hanno speso durante l'ultima sessione estiva e quanto (in teoria) possono spendere a gennaio, considerato il passivo o l'attivo di agosto. Nel bilancio complessivo non vengono considerati gli ingaggi. Esempio: la Roma per avere Luca Toni dal Bayern Monaco non ha speso nulla, perché arrivato in prestito, ma è logico che la famiglia Sensi si sia dovuta accollare un ingaggio oneroso per riportare l'attaccante modenese in Italia.
Atalanta
E' una delle grandi delusioni di questa prima parte di campionato. Due allenatori a libro paga, ma almeno ha i conti a posto. Il Direttore Sportivo Carlo Osti potrebbe arrivare ad investire anche 11 mln e 500 mila euro in questo mese per non andare in rosso. Ha ingaggiato dal Siviglia Chevanton, ma non ha speso nulla perché arrivato in prestito. La spesa maggiore dell'estate, Edgar Barreto dalla Reggina, è costata 4,5 milioni. Vive ancora della cessione di Floccari al Genoa, per 10 milioni e 500 mila. Chiuse in estate con un attivo di 21.650.000, per questo adesso deve investire per evitare spiacevoli sorprese.
Bari
Arrivava dalla serie B e, quindi, non ha potuto incassare molto. Non vi aspettiate un mercato spumeggiante a gennaio, perché è sotto già di 9 milioni di euro. Non ci sono stati botti milionari ma molti da 500 mila (Greco, Paro e Alvarez). Si prova a strappare l'accoppiata Cerci-Guberti alla Roma: andrebbero bene due prestiti. Qualora ci fosse la possibilità di monetizzare, non sarebbe male. La scorsa estate riuscì ad incassare la simbolica cifra di 100 mila euro dalla cessione di Doumbia all'Andria Bat.
Bologna
Il nuovo Direttore Generale Baraldi dice che non c'è alcuna crisi economica, ma il lavoro del D.S. Salvatori non è stato affatto produttivo. Conti in rosso nell'ultima sessione. A gennaio, per le casse del club, non dovrebbe spendere nulla. – 4.730.000, il passivo degli emiliani che incassarono 400.000 euro dalle cessioni di Volpi alla Reggina (300.000) e Carrus al Mantova (100.000). Pesa ancora la spesa per portare a Bologna Viviano (3 mln e 500 mila euro). In questo mese non potrà andare oltre i 2 milioni di investimento.
Cagliari
Per Cellino dovrebbe essere un mercato da zero a zero. Pochi investimenti da fare dopo gli oltre 7 milioni dell'estate. Passivo di 6 milioni e 100 mila euro. Nessun problema per il Presidente che all'orizzonte intravede grandi affari, seppur non immediati. La squadra gira, grazie ad Allegri, e la casse sorrideranno con Marchetti, Conti, Cossu, Matri e Nenè che vale già il doppio dei 4,5 mln spesi alcuni mesi fa.
Catania
Il danno (la posizione in classifica) e la beffa (passivo di 12.332.000 euro). Pietro Lo Monaco, però, a gennaio saprà rivoltare la sua squadra come un calzino. La prima pedina, Mihajlovic, serve a sistemare uno scacchiere troppo fragile per una piazza come Catania che merita sempre di più. Il vero errore della scorsa estate sono i 4 milioni di investimento per Barrientos. Incasso totale di 1 milione e 400 mila euro per le cessioni di Tedesco (al Bologna per 400.000), Polito (alla Salernitana 400.000), Dica (all'Iraklis per 250.000) e Ioime (alla Spal per 100.000).
Chievo Verona
Società sempre oculata ed attenta sul mercato. A gennaio potrebbe fare ancora piccole cose, se riuscisse a liberarsi dell'oneroso ingaggio di Bogdani, direzione Catania. La squadra viaggia ed il passivo è solo di un milione e mezzo di euro. Basti pensare che la spesa più onerosa è stata fatta con il Frosinone per l'acquisto di Antonazzo. Ha venduto male Italiano, solo 200.000 euro dal Padova. Soldi freschi da investire.
Fiorentina
Corvino si è portato dietro un tesoretto niente male. Primo colpo: Felipe dall'Udinese per 9 milioni ed ai viola restano ancora 10.250.000 euro da investire. Ancora una volta il Corvo ha dimostrato di essere più bravo a cedere la merce che ad acquistarla. Incassi pari a 40 milioni e 700 mila euro. Le plusvalenze Melo, Kuzmanovic e Semioli sono autentiche opere d'arte. Troppi 5.700.000 euro al West Ham per Savio, se si considerano i 2 milioni spesi per Zanetti dalla Juventus. E' Corvino il "Re d'Italia".
Genoa
E' sotto di 13 milioni di euro ma potrà facilmente recuperare la prossima estate con i cartellini di Bonucci e Ranocchia. Gli affari con l'Inter, finora, non si sono dimostrati tali. 66.600.000 euro spesi ad agosto sono effettivamente troppi, anche se pesano i 53.500.000 incassati dalle 11 cessioni totali. Dopo Suazo rischia di essere un mercato pieno di prestiti.
Inter
Resta sempre la regina, anche perché per Moratti non vale lo stesso discorso applicabile agli altri Presidenti. Se il bilancio è in rosso interviene il petroliere. + 15.300.000 nelle casse nerazzurre. Attivo importante ed operazioni intelligenti (vedi Pandev a costo zero con un contratto di 5 anni a 3 milioni netti a stagione). Può ancora sfruttare i 69.500.000 che il Barcellona ha pagato per Ibra. Un affare i 15 mln spesi per Sneijder. Con la stessa cifra può portare a casa Kolarov dalla Lazio e restare comunque in attivo con il bilancio di fine 2009-inizio 2010.
Juventus
Ha sfruttato anche parte del budget futuro per rinforzare la squadra. I risultati sono scadenti, ma è pronto un piano alternativo con Hiddink in panchina. E' sotto di 37 milioni e mezzo di euro. 55.300.000 quelli spesi la scorsa estate per portare a Torino Melo, Paolucci (girato a Siena), Diego, Càceres e Grosso. Ha incassato 17 milioni e 800 mila euro ed a gennaio diventa praticamente impossibile intervenire. Andranno via Tiago e Molinaro, ma queste possono essere considerate operazioni che non influiranno notevolmente sul bilancio di inizio 2010.
Lazio
Un disastro. Tirando troppo la corda, si rischia di spezzarla. Lotito deve estinguere con le banche i debiti ereditati al momento dell'acquisto del club. Nell'ultimo mercato ha evidenziato un rosso di 18 milioni e 600 mila euro. Ha perso danaro fresco per la cessione di Pandev ed ora cerca di fare cassa con Kolarov. Unica nota positiva: i quasi 5 milioni dall'Amburgo per la cessione di Rozehnal. Influisce ancora l'investimento di 20 milioni di euro per avere Zarate che non sta rispondendo come un anno fa.
Livorno
Un attivo di 6.280.000 da poter reinvestire in questa sessione invernale di calciomercato. La cessione di Diamanti al West Ham, per 6 milioni e 800 mila, ha fatto rifiatare Aldo Spinelli. La spesa più alta è stata con Mozart dal Palmeiras per 370 mila euro. Il resto un mercato fatto di scambi e prestiti.
Milan
Il piano di rientro è stato portato a termine con 78 milioni e 650 mila euro incassati, più 21 milioni e 700 mila investiti. Un attivo di 57 milioni che ha fatto respirare le casse di Via Turati. Beckham è arrivato a costo zero, Adiyiah per un milione e 400 mila euro. Sarà fondamentale investire 30 milioni la prossima estate per riorganizzare una squadra che ha bisogno di almeno un uomo nuovo per reparto.
Napoli
Pesa tantissimo quel meno 47.550.000 euro nel bilancio societario, ma il Presidente De Laurentiis lo aveva preventivato. Non aveva calcolato, però, un avvio così difficile in campionato. Tante spese al vento: dai 9 milioni di Zuniga ai 9,5 di Cigarini. Investimenti che, parzialmente, bloccano anche le operazioni di gennaio.
Palermo
Un 2009 da dimenticare per il Direttore Walter Sabatini. 7 milioni per Pastore, 2 al Ravenna per tenere Succi, 4 milioni al Banfield per Bertolo, 2 per Goian. Investimenti sbagliati per Blasi, Morganella, Melinte e Rubinho. Un passivo di 10.720.000 euro e due allenatori a libro paga. Boccia Lanzafame e cede 21 calciatori, incassando solo 4 milioni e 280 mila euro.
Parma
Nel rapporto acquisti/cessioni è sotto di 8 milioni di euro, influiscono notevolmente i 4 al Tigre per Fontanello ed i 4 al Wolfsburg per Zaccardo. Ci sarebbe ancora qualcosa per gennaio, ma Guidolin non ha grosse pretese. Entrate per 4 milioni e 150 mila euro, uscite totali per 12.200.000. Numeri interessanti per essere una matricola.
Roma
Ingaggia Toni pagandogli solo lo stipendio mensile, spende quasi tutto per il rinnovo di Totti e De Rossi; crisi oggettiva ma dignitosa. Attivo di 18,5 mln, guadagna dalle cessioni di Aquilani, Alvarez e Rosi. In uscita Cerci e Guberti, ma non influiranno sul bilancio di mercato.
Sampdoria
Può investire 4,03 milioni; quelli guadagnati nella sessione della scorsa estate. 13.530.000 incassati e 9,5 mln spesi. Ingaggi importanti per Cassano e Pazzini, ma la società è solida e per questo a gennaio i tifosi si aspettano interventi importanti per sistemare il 4-4-2 di Delneri.
Siena
Disastro senza limiti. Ha il segno + per 4,9 mln, ne spende più di 3 per Paolucci, ma il rapporto qualità-prezzo non risponde alle richieste. Almeno 2 da investire subito per salvare la squadra. Con Mezzaroma cambierà tutto? Questo è l'augurio.
Udinese
Conti alla mano non ha rivali: + 31 milioni 317mila euro; si è fatta sentire la cessione di Quagliarella al Napoli per 18 milioni di euro. Peccato che si sia fatta sentire anche in campo. Deve assolutamente intervenire a gennaio. Ha speso poco in estate (12.333.000) e guadagnato tanto (43.650.000).
juninho85
04-01-2010, 21:51
Ariaudo, prime parole in rossoblù: "Subito feeling con Allegri"
Mancava solo la firma, ed è arrivata: Lorenzo Ariaudo giocherà la seconda parte di stagione in prestito al Cagliari. Il direttore generale rossoblù Francesco Marroccu e i dirigenti della Juventus si sono accordati per un contratto di quattro anni, con diritto di riscatto da parte del Cagliari.
Il giovane talento torinese rilascia parole al miele per il patron Cellino: "Devo ringraziare il presidente, che mi da l'opportunità di vestire questa maglia. Sono soddisfatto perchè arrivo in una delle migliori società italiane, che ho sempre seguito con rispetto. Naturalmente sono grato alla Juventus: dodici anni non si dimenticano in un attimo. In bianconero ho esordito in Serie A".
Per il neorossoblù non sarà difficoltoso inserirsi in un gruppo di giovani: "I compagni mi hanno accolto bene. Conoscevo già Dessena e Marzoratti. Anche col mister c'è stato subito un bel feeling".
A fornirgli delle ottime referenze di Cagliari e del Cagliari Antonio Chimenti, attuale terzo portiere della Juventus, in Sardegna per due stragioni a cavallo fra 2006 e 2007: "Mi ha parlato con entusiasmo di quest'ambiente, e mi sono immediatamente reso conto che aveva ragione".
Ariaudo, punto di forza dell'Under 21, spiega le sue caratteristiche: "Sono un centrale, sia di destra che sinistra, ma mi posso adattare anche come esterno. Non ho modelli. Ho giocato con Chiellini e Legrottaglie, e soprattutto quest'ultimo mi ha aiutato tanto. Qui a Cagliari spero di dare il mio contributo, consapevole che devo maturare".
Da avversario, ha ammirato parecchio la squadra di Allegri: "Soprattutto nel possesso palla, sempre rasoterra. E poi tutti danno il cento per cento".
Ha scelto il 3 come numero di maglia: "L'ho indossato alla Juventus e in Nazionale. Spero mi porti la stessa fortuna anche qui".
Ariaudo, 45 minuti in scioltezza al fianco di Lopez
Lorenzo Ariaudo ha esordito ieri pomeriggio con la maglia rossoblù nell'amichevole disputata a Villacidro dal Cagliari. Il centrale classe 89' è stato schierato al centro della difesa al fianco del capitano Lopez, e si è trovato subito a suo agio nel pacchetto arretrato. Guidato nei movimenti dal più anziano ed esperto compagno, che negli ultimi anni ha fatto da chioccia ai giovani talenti rossoblù quali Canini, Astori e Pisano, l'ex juventino non ha avuto problemi nel gestire a testa alta la situazione. Certo, la pochezza dell'avversario ha fatto si che le occasioni per dimostrare le sue capacità difensive siano state davvero poche, ma Ariaudo è parso sciolto al punto giusto nell'interpretare il ruolo. Qualche giocata d'anticipo, e la conferma delle innate doti tecniche e di palleggio. Mancino naturale, il nuovo acquisto di Cellino sa utilizzare con disinvoltura anche il piede destro. Gli spazi per lui in questa seconda parte di stagione non saranno moltissimi, considerando la concorrenza di Lopez, Astori e Canini al centro della difesa. A suo vantaggio giocherà però la duttilità. L'Under 21 infatti può giocare anche da terzino sinistro, e così potrà probabilmente consentire ad Agostini di tirare il fiato, considerando che il vetarano rossoblù è stato l'unico giocatore in rosa ad essere utilizzato in tutte le partite, senza aver mai avuto un cambio.
Questo pomeriggio intanto ci saranno anche le prime parole da rossoblù del nuovo arrivato, che verrà presentato alla stampa al termine della seduta pomeridiana di allenamento.
Ariaudo, in queste ore il perfezionamento del contratto
Ha già svolto i suoi primi allenamenti con il Cagliari, ma il suo contratto non era stato ancora perfezionato. Lorenzo Ariaudo però in queste ore diventerà a tutti gli effetti un giocatore rossoblù. A Milano sono presenti infatti il dg del Cagliari Marroccu, un rappresentante della Juventus e il procuratore del giocatore Torchia. Raggiunto da TuttoMercatoWeb, l'agente ha confermato: "E' fatta con il Cagliari, sto andando ora a Milano per depositare il contratto. La formula? Prestito con diritto di riscatto".
ancora non ci credo,ce lo hanno dato praticamente in definitivo :oink:
Differenziato per Pisano e Brkljaca
Si è da poco concluso l'allenamento del lunedì pomeriggio per i rossoblù di Allegri.
Al centro "Ercole Cellino" è stata svolta una seduta tattica: prova degli schemi sulle palle inattive, costruzione dell'azione in fase offensiva, cura della fase difensiva. In conclusione, la consueta partitella finale.
Hanno svolto lavoro differenziato soltanto Pisano e Brkljaca.
Uno sguardo in serie B: piacciono Mareco e Nainggolan
Il Cagliari, definita l'operazione Ariaudo, dovrebbe stare alla finestra in questo mercato di gennaio. Tuttavia, le possibili partenze di qualcuno fra Barone, Brkljaca, Parola e Sivakov, potrebbero determinare l'arrivo alla corte di Allegri di qualche rinforzo nel reparto mediano. Come riportato da Tuttosport, piace il belga del Piacenza Radja Nainggolan, classe '88, nazionale under 21 e con all'attivo anche una presenza nella nazionale maggiore. Per puntellare la difesa, sempre secondo il quotidiano torinese, Cellino sarebbe sulle tracce del venticinquenne paraguaiano Victor Hugo Mareco, attualmente in forza al Brescia.
Tuttosport - Il Catania chiede Barone?
Secondo quanto riporta oggi il quotidiano torinese, Tuttosport, il Catania avrebbe richiesto al Cagliari il poco utilizzato, Simone Barone. Il presidente Cellino starebbe valutando l'ipotesi di un prestito fino a Giugno.
Ag.Canini: "Il ragazzo piace, ma rimarrà a Cagliari"
Intervistato da Calciomercato.it, Renzo Contratto, procuratore di Canini, ha parlato del futuro del suo assistito: "Canini piace a molti, ma in questo momento non ci sono trattative in corso e credo che le possibilità che vada via da Cagliari questo inverno siano praticamente pari allo zero".
Cagliari-Roma: nella capitale la vedono così
Roma capitale d'Italia, città in cui il calcio è vissuto in modo spasmodico, con radio che 24 ore su 24 seguono e commentano le vicende delle due squadre capitoline. In vista di Cagliari-Roma, su Radio Radio, una fra le principali emittenti radiofoniche della città, illustri esponenti della carta stampata hanno detto la loro sul match di mercoledì pomeriggio.
Paolo Condò definisce l'incontro del Sant'Elia come “davvero ostico per la Roma. In una scala di difficoltà che va da 1 a 5, la partita di Cagliari non può che riservare una difficoltà di 4/5. I sardi si esaltano contro le grandi: le loro migliori apparizioni sono state contro Inter, Milan e Juventus”. Anche per Franco Melli “non sarà facile far punti a Cagliari”. Enrico Maida si concentra sulle difficoltà che le squadre possono incontrare dopo la sosta natalizia: “Queste partite sono piene di incognite. Di solito le cosiddette provinciali sono più pronte dopo le vacanze. Basta dare uno sguardo in Europa e si riscontrano la clamorosa eliminazione del Manchester Utd in FA Cup e gli stop in campionato di Barcellona e Real Madrid”. Per Alessandro Vocalelli alla fine la Roma avrà la meglio, anche perché “rispetto alla gestione delle vacanze quando in panchina sedeva Spalletti, la Roma sembra abbia ripreso meglio, più carica e motivata”.
Sivakov, il piccolo "Zar" cresce
Da quando è arrivato in Sardegna ha giocato un solo scampolo di partita, nel finale della vittoria per 2-0 contro l'Atalanta. Pochi i minuti giocati, e poche dunque le occasioni per mostrare il suo valore. Ma su Mikhail Sivakov da Minsk il Cagliari punta forte. Il Presidente Cellino, in un'intervista rilasciata qualche tempo fa, ha affermato che, seguendo gli allenamenti, è stato proprio il bielorusso il giocatore ad averlo stupito di più per la crescita mostrata in rapporto alla scorsa stagione. E anche Massimiliano Allegri è certo delle qualità del giovane centrocampista, ma non vuole anticipare i tempi di un suo definitivo lancio per non rischiare di bruciarne le potenzialità. "È giovane e l'impatto con il calcio italiano non è semplice", ha dichiarato l'allenatore livornese, aggiungendo che per lui il cambio di campionato è stato "come passare dalle elementari all'università". Intanto il giovane bielorusso si impegna e da il meglio di se in ogni allenamento e nelle partitella amichevoli. Sta prendendo confidenza con la lingua italiana, che studia con un'insegnante personale, e mostra anche una certa confidenza con la rete nelle partite infrasettimanali che i rossoblù disputano contro squadre di categorie inferiori. Un dato curioso, che fa intuire l'affidamento della società nelle sua capacità, viene dalla pubblicità sull'abbonamento Dahlia che và in onda sui canali dello sponsor del Cagliari. Mentre altre squadre che hanno venduto i propri diritti alla neo nata tv a pagamento hanno come uomini immagine negli sponsor i loro giocatori di punta (vedi Palermo e Sampdoria con Miccoli e Palombo), la società di Viale la Playa ha scelto proprio Sivakov per pubblicizzare il proprio abbonamento. Una scelta curiosa, che dimostra come a Cagliari, malgrado lo scarso utilizzo, si nutra grande fiducia nei confronti di questo giovane centrocampista che nello spogliatoio iniziano a chiamare "Zar". E lo splendido assist servito ieri a Villacidro per il gol di Lazzari fa intuire i motivi, oltre chiaramente a quello relativo alla provenienza geografica, per i quali gli sia stato affibiato un tale appellativo.
Allegri: "Un vantaggio l'assenza di Totti, ma loro avranno un Toni in più"
Massimiliano Allegri sta studiando il prossimo avversario, la Roma, che sarà di scena al Sant'Elia mercoledì, nel giorno dell'Epifania. I giallorossi arriveranno a Cagliari con un'assenza importante fra le proprie fila. Non ci sarà infatti Francesco Totti, il capitano, che deve ancora smaltire la botta al ginocchio subita nell'ultima sfida di campionato contro il Parma. "Un vantaggio per noi anche perché, senza il capitano, la Roma credo che dovrà cambiare modo di giocare", ha detto il tecnico livornese commentando l'assenza di Totti. Allo stesso tempo, la sua assenza spianerà la strada per l'esordio in campionato del nuovo acquisto giallorosso, Luca Toni. "E questa non è una bella notizia - ha proseguito l'allenatore rossoblù - Toni è stato un acquisto importante, l'elemento che mancava alla Roma per completarsi. Ora potrà contare su una maggiore fisicità".
Rebus terzino destro
Ancora dubbi di formazione per Allegri in vista della gara interna dell'Epifania contro la Roma. In difesa mancherà ancora Pisano, che ha saltato le ultime due amichevoli disputate dai rossoblu per i soliti disturbi al flessore della gamba destra: non sono noti i tempi di recupero, anche se è molto difficile che riesca a ristabilirsi entro domenica, in tempo utile per la trasferta di Bologna. Al suo posto giocherà presumibilmente Canini, positivo in questo ruolo nelle gare precedenti, con Lopez e Astori al centro della difesa, Agostini a sinistra: in panchina finalmente due difensori “titolari”, come non accadeva da tempo, precisamente Ariaudo e Marzoratti. Ancora rinviato dunque l'esperimento Dessena fluidificante, dato che l'emergenza difensiva sembra essere rientrata.
Ancora voci su Canini e Astori
Dopo l'arrivo di Ariaudo in prestito dalla Juventus, continuano le voci di mercato riguardanti il reparto difensivo rossoblu. Sul piede di partenza potrebbero esserci i due giovani centrali, Canini e Astori: come riportato da TuttoMercatoWeb, il primo è richiesto con insistenza da Lazio e Genoa, mentre sul secondo rimane costante il pressing del Milan, proprietario della metà del suo cartellino. Difficile però credere che il presidente Cellino si possa privare di entrambi i calciatori, dato il loro valore - a meno di clamorose offerte, che al momento non sembrano all'orizzonte - a maggior ragione in un momento in cui la stagione dei rossoblu è estremamente positiva e sarebbe un grosso e inutile rischio modificare così pesantemente gli equilibri.
Parola verso il Torino. Magliocchetti al Gallipoli?
Potrebbe sfoltirsi la mediana del Cagliari in questo mercato di riparazione: il Torino di Beretta è infatti interessato al centrocampista rossoblu Andrea Parola, utile a potenziare il reparto nevralgico dei granata, attualmente in difficoltà nel campionato cadetto. Come riporta la Gazzetta dello Sport, il mediano pisano è in ballottaggio con Genevier del Siena e Mingazzini del Bologna, ma il principale ostacolo a tutte queste ipotesi è la necessità della società torinese di inserire nella trattativa l'attaccante David Di Michele, 34 anni proprio mercoledì, che non sembra interessare a nessuna di queste squadre. Sembra fatta invece per il passaggio di Daniele Magliocchetti dalla Triestina al Gallipoli: sembra già esserci stato infatti il placet della società di Viale La Playa, proprietaria del cartellino del difensore romano.
L'arma in più di Allegri è la duttilità
Se il 2009 del Cagliari è stato un anno magico lo si deve anche alla capacità dei ragazzi allenati da mister Allegri di variare posizione in campo a seconda delle diverse esigenze. Jeda, Cossu, Canini, Lazzari e in questa stagione anche Dessena sono fulgidi esempi dell'asso nella manica del tecnico livornese: la duttilità. È infatti grazie ad essa che la squadra è riuscita spesso a sopperire a difficoltà nate da infortuni, espulsioni e tutti quei fattori che creano imprevisti. Un esempio? La squalifica di Daniele Conti creava molti problemi in passato ai vari tecnici che si son susseguiti sulla panchina rossoblu, in quanto il forte regista romano non ha mai avuto un valido ricambio che riuscisse a conciliare raffinate doti in costruzione e altrettanta grinta in fase di rottura (mediani “tipici” quali Budel o Parola non hanno infatti queste caratteristiche). La svolta portata da Allegri è stata l'intuizione di arretrare Andrea Cossu nel ruolo di regista, con il relativo spostamento di Jeda sulla trequarti. E nelle prime amichevoli del 2010 il tecnico sembra sempre più convinto della bontà soprattutto della seconda mossa, dal momento che sia contro il Siliqua che contro il Villacidro il brasiliano ex-Rimini ha giostrato dietro due punte come Matri e Larrivey, evidenziando come questa soluzione (già provata peraltro nel finale della gara contro il Napoli) sia utile soprattutto nelle ultime fasi della partita, specie se a cambi esauriti.
juninho85
05-01-2010, 08:19
L'Unione Sarda - Allegri cerca il tridente perfetto
Davanti al trequartista Cossu la concorrenza è agguerritissima: l'allenatore deciderà soltanto domani prima della partita. Tutti gli attaccanti disponibili e in forma. Matri l'unico sicuro
Matri non si tocca, è in forma smagliante e punta al record. Anche Nenè, però, ha dimostrato di essere in grande spolvero nell'amichevole dell'altro ieri a Villacidro. Poi c'è Larrivey, che dopo il gol (liberatorio) contro il Napoli non ha avuto ancora l'occasione (ufficiale) per confermarsi. Ma Jeda non sta a guardare, tra l'altro lui è l'anello tattico ideale delle strategie offensive di Allegri.
Cagliari in continuo movimento là davanti alla ricerca del tridente perfetto. L'allenatore livornese non ha ancora sciolto le riserve, presumibilmente lo farà nella tarda mattinata di domani durante la riunione tecnica con la squadra che precederà di poche ore la gara con la Roma. Stavolta ha proprio l'imbarazzo della scelta: l'intero reparto è a sua disposizione e tutti gli attaccanti sono al top, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Scontata la conferma di Cossu nel ruolo di trequartista, in quattro si giocano due posti per il primo match dell'anno.
MATRI Dopo il gol di rapina all'Olimpico contro la Lazio non ha più smesso di segnare. In rete da sette gare consecutive, ha già eguagliato il primato di Gigi Riva, ora, però, vorrebbe tenerselo tutto per sé. Capocannoniere rossoblù (in tutto otto centri), quarto nella classifica marcatori della serie A: inevitabilmente il pezzo portante dell'attacco del Cagliari, forse l'unico certo del posto in questo momento. Protagonista anche domenica scorsa nel collaudo. Presente in ogni azione e che giocata (doppio dribbling e successivo cross) in occasione del 2-0 di Larrivey. Non segna, ma fa il pieno di applausi.
NENÈ A Udine sarebbe stato lui a far coppia con Matri se la gara non fosse stata rinviata per la neve. Può essere un indizio. Nelle ultime gare non ha trovato molto spazio, ma è sempre nei pensieri di Allegri. E visto l'approccio alla gara di Villacidro, sa di avere la fiducia dell'allenatore e già scalpita all'idea di affrontare la Roma dei brasiliani Babtista, Taddei, Cicinho, Juan e Julio Sergio. Il Natale in Sudamerica lo ha rigenerato e ha davvero buone chance di partire dal primo minuto, domani pomeriggio.
LARRIVEY Adesso ogni occasione è buona per segnare. Lui, però, non vede l'ora di farlo in campionato e ripetersi dopo essersi finalmente sbloccato contro il Napoli. Interminabile attesa. Prima il rinvio della gara con l'Udinese, poi la lunga sosta natalizia: in pratica è passato quasi un mese dall'ultima partita giocata dal Cagliari. L'argentino si è tolto un peso non indifferente, è libero mentalmente, in allenamento e in amichevole cerca pure la giocata difficile e la maggior parte delle volte gli riesce. E domani al Sant'Elia - c'è da scommetterci - troverà soltanto applausi.
JEDA Ha inevitabilmente pagato l'esplosione di Nenè prima e Matri poi. Nei giorni scorsi tuttavia è stato proprio Allegri a blindarlo. «Sento dire che quest'anno non è lo stesso della passata stagione», ha precisato il tecnico, «ma sbaglio o ha già realizzato quattro reti?». Per l'ultima (sempre contro il Napoli) gli sono bastati diciannove secondi: giusto il tempo di sostituire Cossu, arrivare in area di rigore e staccare di testa. Anche lui come Larrivey morde il freno da quel 13 dicembre. Contro la Roma dovrebbe partire dalla panchina per poi risultare fondamentale nel momento in cui il match entrerà nel vivo complice la sua duttilità tattica. Allegri, infatti, potrebbe utilizzarlo come trequartista nel finale e magari riproporre il tridente visto domenica a Villacidro nel primo tempo: il brasiliano tra le linee appunto dietro Matri e Larrivey.
DIFESA L'ennesimo ko di Pisano (affaticamento muscolare al flessore della gamba destra, recita il nuovo referto dello staff medico rossoblù) costringerà ancora una volta Canini agli straordinari. Sarà lui il terzino destro anti-Roma, partirà, invece, tra le riserve Marzoratti, in campo per un tempo sia nel test con il Siliqua sia in quello con il Villacidro, ma evidentemente non ancora pronto per una gara ufficiale. E in panchina potrebbe trovar posto anche l'ultimo arrivato Ariaudo, sempre che il transfer dalla Lega arrivi in tempo utile. La coppia centrale titolare sarà composta da Lopez e Astori. Sulla fascia sinistra il solito Agostini, l'unico rossoblù sempre in campo senza mai esser stato sostituito dall'inizio del campionato.
CENTROCAMPO Nessun dubbio ormai nemmeno nel cuore del campo. Dessena ha smaltito l'influenza che lo ha costretto a saltare l'amichevole nel Medio Campidano, ieri si è allenato, ma non può essere al meglio. Sul centrodestra, dunque, agirà Biondini, Lazzari sarà la mezzala sinistra, Conti il mediano basso davanti alla retroguardia. E in rampa di lancio c'è il bielorusso Sivakov.
La Nuova Sardegna - «Sono pronto a fermare Toni»
Ariaudo si presenta: «A Cagliari per dimostrare quanto valgo»
«Mi piacerebbe esordire contro mister Ranieri»
ASSEMINI. E riduttivo definire una semplice promessa Lorenzo Ariaudo. C’è un particolare che fa da testimone a questa affermazione: è stato spesso convocato con la nazionale under 21. Un giocatore (arrivato con qualche mese di ritardo) assolutamente indispensabile per un reparto difensivo come quello del Cagliari, troppo spesso in emergenza per infortuni e squalifiche.
«Desidero ringraziare il presidente Cellino per l’insistenza nel farmi venire a giocare in questa società, a mio avviso una delle migliori in Italia. Lo dicono i grandi risultati ottenuti in questi ultimi anni - esordisce il nuovo acquisto sorriso -. L’augurio è quello di giocare belle partite quando verrò chiamato in causa, e di dimostrare tutto il mio valore».
- Le sue prime impressioni sul nuovo ambiente?
«Positive. sono stato accolto benissimo e ho avuto la conferma di avere a che fare con un bellissimo gruppo, in cui inserirsi è facile».
- Ha avuto modo di “tastare” la serie A?
«Ho giocato tre partite con la Juventus.mi sono servite per acquisire un po’ di esperienza e non presentarmi impreparato all’appuntamento con una realtà così importante. Qui a Cagliari vorrei ulteriormente crescere e giocare quante più gare possibili».
- Preferisce giocare?
«Sono nato come centrale di difesa e posso giocare indifferentemente a destra e a sinistra. Ma posso ricoprire altrettanto bene il ruolo di terzino, ruolo che ho ricoperto spesso con l’Under 21. In ogni caso spetterà al mister valutare e decidere».
Domenica ha giocato la sua prima gara in rossoblù, sia pure amichevole.
«Mi sono trovato molto bene con i nuovi compagni, e soprattutto nel primo tempo credo di essermi espresso a livelli più che soddisfacenti».
- In coppia con Diego Lopez come si è trovato?
«Mi ha subito fatto sentire a mio agio, e il fatto di avere a fianco un giocatore così esperto ha reso decisamente più agevole il lavoro».
- Antonio Chimenti da ex cagliaritano quali consigli le ha dato?
«Mi ha detto che a Cagliari non avrei avuto alcun problema, avrei trovato persone in gamba, in grado di accogliermi molbene come in effetti poi è successo».
- Abbandona un ambiente “nobile” come quello juventino, nostalgia?
«Sicuramente L’esperienza alla Juve è stata importante. Ci ho passato dodici anni e lì ho costruito la mia carriera. Ora sono in una realtà nuova e penso solo a dare il meglio con questa maglia».
A chi si ispira?
«A due miei ex compagni di squadra, Le Grottaglie e Chiellini. Dal primo ho ricevuto insegnamenti i carattere tecnico, dal secondo ho appreso doti importanti come grinta e forza fisica».
- La prima esperienza lontano da casa sua, timori?
«Assolutamente no. La lontananza non mi spaventa. Presto mi raggiungeranno in Sardegna anla mia famiglia e la mia ragazza».
- Domani incontrerà la Roman del suo ex allenatore Ranieri.
«A lui sono grato perché mi ha fatto esordire in A. Mi piacerebbe giocare per dimostrare di aver imparato i suoi insegnamenti.
juninho85
05-01-2010, 08:50
L'ultima voce: Adiyiah dal Milan
Secondo un'indiscrezione rilanciata dal portale Goal.com, il Cagliari potrebbe ottenere in prestito dal Milan Dominic Adiyiah, attaccante ghanese classe 1989, protagonista dell'ultimo Mondiale Under 20. Il ragazzo, che disputerà la Coppa d'Africa con la nazionale maggiore del suo Paese, è stato prelevato dai norvegesi del Fredrikstad.
L'indiscrezione non trova al momento conferme: l'arrivo di Adiyiah preluderebbe inevitabilmente alla cessione di uno tra Larrivey e Ragatzu.
L'ultima voce: Adiyiah dal Milan
Secondo un'indiscrezione rilanciata dal portale Goal.com, il Cagliari potrebbe ottenere in prestito dal Milan Dominic Adiyiah, attaccante ghanese classe 1989, protagonista dell'ultimo Mondiale Under 20. Il ragazzo, che disputerà la Coppa d'Africa con la nazionale maggiore del suo Paese, è stato prelevato dai norvegesi del Fredrikstad.
L'indiscrezione non trova al momento conferme: l'arrivo di Adiyiah preluderebbe inevitabilmente alla cessione di uno tra Larrivey e Ragatzu.
Abbiamo già troppi attaccanti, dubito possa esserci utile... Anche se è indubbiamente un ottimo giocatore.
juninho85
05-01-2010, 22:30
Allegri: "Dovremo avere l'approccio giusto"
Massimiliano Allegri si prepara alla ripresa del campionato. Domani il suo Cagliari riceverà al Sant'Elia la Roma, lanciata dal filotto di risultati positivi che l'ha portata al quarto posto, e ulteriormente avvalorata dall'acquisto di Luca Toni in questi primi giorni di mercato. Tuttavia il tecnico rossoblù non si intimorisce più di tanto, conscio delle possibilità dei suoi ragazzi. "Contro la Roma, occorre l'approccio giusto. Finora non è mai accaduto che la squadra abbia peccato di superficialità o negligenza. E' vero che veniamo da quasi un mese di inattività, e questo può dare problemi, ma ci siamo allenati bene, e i test hanno dato buoni risultati". Traspare dalle parole dell'allenatore un velato ottimismo, a patto che non si sbagli nell'atteggiamento con cui la gara deve essere interpretata. Sulla formazione Allegri ha pochi dubbi. Difesa fatta, con Canini, Lopez, Astori e Agostini, scelte obbligate in quanto, come ammette lo stesso tecnico, "Marzoratti torna dopo tre mesi, Ariaudo è appena arrivato". A centrocampo ci saranno Lazzari, Conti e Biondini, mentre in avanti Allegri non svela le proprie scelte. "Non farò turn-over in attacco. Vediamo prima come finiamo la partita", si è limitato a dire. Praticamente certa la presenza di Matri e Cossu, rimane da decidere chi sarà la loro spalla. Il ballottaggio è fra Nenè, Jeda e Larrivey, con i brasiliani leggermente avvantaggiati per giocarsi fino all'ultimo la maglia da titolare.
Corriere dello Sport - Ranieri e Cagliari, qui cominciò la storia
La sua Cagliari era racchiusa in pochi chilometri quadrati: i campetti del Poetto affacciati sul mare, dove la squadra si allenava, lo stadio Sant’Elia e la casa a pochi passi dalla basilica di Nostra Signora di Bonaria. E’ nato lì, come allenatore, Claudio Ranieri,
soprattutto lì si è rivelato, anche nello stile, sobrio e misurato, britannico nonostante le inflessioni romanesche. Prese il Cagliari nell’88 in C1. Tonino Orrù, che aveva salvato il club del fallimento, gli affidò il compito della ricostruzione tecnica. Andò ben oltre le attese: in due stagioni il salto dalla C1 alla A e la miracolosa salvezza dopo un girone d’andata catastrofico e uno di ritorno trionfale, praticamente due campionati in uno. Andò così bene che Corrado Ferlaino lo volle a Napoli per gestire il dopo-Maradona. Risultati eccezionali anche per il modo in cui furono raggiunti. La squadra che conquistò la promozione in serie B aveva un’età media di ventuno anni, verdissima per una categoria in cui, all’epoca, l’esperienza era quasi sempre un valore aggiunto. La salvezza in serie A venne ottenuta con una formazione di debuttanti: tranne Matteoli, nessuno aveva esperienza della categoria. Nomi sconosciuti al pubblico come Festa e Cappioli, vere scommesse come Herrera, lo stesso Francescoli veniva dato in declino per questioni fisiche e Fonseca era un giovanotto di belle speranze ma poche certezze. E a proposito del trio straniero(Uruguaiano, per la precisione) si ironizzava:”Paghi uno e prendi tre”. Invece fu un successo. E il contributo di quello che all’epoca era un giovane tecnico(aveva trentasette anni quando approdò a Cagliari e poco meno di quaranta quando andò via) fu decisivo. Prendete Aldo Firicano. Nasce centrocampista, Ranieri lo trasforma. Nella linea difensiva sostanzialmente in linea lui si staccava facendo il libero, anzi un vero e proprio registra arretrato, capace non solo di rompere il gioco avversario ma anche di far ripartire l’azione. Festa(l’altro marcatore in A era Valentini), richiamato dalla Fersulcis, verrà plasmato dall’allenatore e diventerà uno stopper implacabile(così forte che verrà reclutato qualche anno più tardi dall’Inter). Era, quella di Ranieri, una squadra estremamente duttile, capace di adattarsi alle situazioni e agli avversari. Nardini completava la linea difensiva facendo il fluidificante a sinistra. In mezzo al campo a organizzare il gioco provvedeva Gianfranco Matteoli che veniva robustamente “coperto”. Fondamentale il ruolo di Herrera. Faceva il laterale di centrocampo, a destra ma era l’uomo che garantiva l’equilibrio andando a marcare la mezza punta avversaria o il centrocampista che si inseriva. E quel suo grande spirito di sacrificio consentiva a Cappioli di giocare con una certa libertà, di cercare l’avventura a livello offensivo finendo per trovare spesso la porta(come confermano i 25 gol in 144 partite con la maglia del Cagliari). E poi Francescoli. L’uruguaiano era stato spesso nel mirino delle società italiane(il suo nome era stato accostato anche alla Juventus). Quando fu reclutato dal Cagliari pochi, però erano disposti a scommettere su di lui. Aveva grossi problemi fisici. Il grande merito di Ranieri fu di aspettarlo, mettendolo nelle condizioni di guarire. Giocava nella posizione che prediligeva: trequartista alle spalle di Fonseca e con il giovane compagno di nazionale contribuì in maniera decisiva alla salvezza della squadra. Immagini sfocate di un passato che preannunciava il futuro: perché in quel Cagliari c’erano già tutti i concetti poi riproposti da Ranieri nelle sue successive avventure professionali.
La Nuova Sardegna - Modesto: "Questo Cagliari può far sognare i tifosi"
Ha chiuso con il rossoblù trionfando in B. Dietro, aveva al fianco gente del calibro di Agostini, Festa e Lopez: «Una super difesa», ha sempre detto Zola. Francois Modesto nei giorni scorsi ha fatto visita agli ex compagni: «Dei miei tempi ci sono solo Conti, Agostini, Lopez e Pisano, che aveva avuto qualche convocazione dalla Primavera e si capiva che sarebbe stato una forza della natura». Il difensore sfoglia l’album dei ricordi. «Professionalmente la conquista della serie A è indimenticabile. A Cagliari ho incontrato mia moglie, messo su famiglia e costruito la base della mia carriera. Mantengo anche interessi commerciali: questa città è la mia seconda patria», dice il difensore in forza al Monaco. Il fluidificante è al sesto campionato con la maglia del Principato: «Al mio arrivo c’era Deschamps in panchina e avevano appena perso con il Porto di Mourinho la finale di Coppa Campioni. Ho partecipato a due Champions e una Coppa Uefa. Adesso, con mister Lacombe in panchina e dopo il cambio di vari presidenti, ci siamo riposizionati, ma le motivazioni non mancano».
Sesti in classifica a 3 lunghezze dal Marsiglia, terzo, i monegaschi puntano alla qualificazione in Europa League: «Sarà dura ma ci proviamo». Modesto, sposato con Valentina che gli ha dato Joseph Antoine (4 anni) e Francoise Joseph (3), in città è uno di casa. Dopo aver rilanciato lo stabilimento balneare La Pailotte, riferimento obbligato per gli amanti della musica doc e degli apertivi, mantiene un filo diretto con i ragazzi di Allegri: «La mano dell’allenatore si vede: da due anni giocano a testa alta con tutti in casa e fuori. Il futuro? Presa la salvezza, il Cagliari può regalare molte soddisfazioni ai tifosi».
Sul fronte scudetto: «Seguo in tv la serie A, l’Inter non avrà difficoltà a prendere un altro scudetto. Ma per il secondo posto, più che il Milan, vedo la Roma». Guarda caso, prossimo avversario di Conti e soci: «La squadra ha personalità. Credo che con i giallorossi possa fare bottino pieno». (mf)
Allegri ne convoca 20: c'è Ariaudo
Massimiliano Allegri ha diramato la lista dei convocati per la sfida di domani pomeriggio contro la Roma. Non c'è Pisano, ancora alle prese con qualche fastidio muscolare. C'è invece il nuovo acquisto Lorenzo Ariaudo.
Portieri: Marchetti e Vigorito
Difensori: Agostini, Ariaudo, Astori, Canini, Lopez, Marzoratti
Centrocampisti: Barone, Biondini, Conti, Cossu, Dessena, Lazzari, Parola, Sivakov
Attaccanti: Jeda, Larrivey, Matri, Nenè
juninho85
05-01-2010, 22:32
La Juve: "Molinaro e Ariaudo in prestito, arriva Fichneller"
Con una nota pubblicata sul proprio sito ufficiale, la Juventus ha annunciato il passaggio di Molinaro allo Stoccarda (già ufficializzato nel pomeriggio dal club tedesco) e ha fatto il punto della situazione sulle operazioni portate a termine in questa fase iniziale del mercato invernale: "Nei giorni scorsi è stato perfezionato il passaggio in prestito con diritto di riscatto della metà del cartellino di Lorenzo Ariaudo al Cagliari. Oggi invece è stato depositato l’accordo di prestito con diritto di riscatto di Cristian Molinaro allo Stoccarda. Per due giocatori che lasciano la Juve, arriva invece un giovane altoatesino che andrà a giocare nella squadra Primavera: si tratta di Manuel Fischneller, arrivato con la formula del prestito con diritto di riscatto della metà del cartellino", si legge sul sito della società bianconera.
che cazz'è sta cosa?!:mad:
juninho85
06-01-2010, 11:31
La Nuova Sardegna - Servirà un Cagliari super
Dove eravamo rimasti? A sì, al pirotecnico 3-3 del Sant’Elia contro il Napoli. Accidenti, sembra quasi un’eternità, e invece è il filo che il Cagliari deve riprendere, la stessa grinta e caparbietà da mettere in campo, perché oggi c’è la sfida contro la Roma.
La squadra giallorossa è stata rivitalizzata da Ranieri, dopo l’avvio choc che aveva causato l’esonero di Spalletti. Proprio il nuovo tecnico della Roma rievoca ricordi incancellabili, quel doppio salto dalla C1 alla A di vent’anni fa. Quello sì, davvero, è successo un’eternità fa per i tempi del pallone. Il Cagliari non può certo guardare indietro, cullarsi sulle gioie del passato. Anche di quello recente, che pure parla di una formazione che si è messa in evidenza in questa stagione. Giusto per mettere tutti in riga, Allegri chiede una squadra sveglia e pronta. 25 giorni di sosta, quella natalizia a cui si è aggiunta quella forzata per il rinvio della gara di Udine, possono aver appannato i riflessi dei rossoblù. Per questo l’allenatore chiama tutti a raccolta: occorre giocare con grande concentrazione e spirito di sacrificio, le armi che hanno permesso al Cagliari di guadagnare dieci punti dalla zona retrocessione. Il gruzzolo che i rossoblù devono difendere a denti stretti, per arrivare quanto prima a quota 40 punti e godersi un altro finale di campionato senza patemi.
Allegri ha praticamente deciso la squadra da mettere in campo. In difesa, indisponibile Pisano, il tecnico ha preferito portare in panchina il neo acquisto Ariaudo in attesa magari di impiegarlo durante la gara. Dietro insomma ci sarà il quartetto già collaudato in altre occasioni: Canini e Agostini esterni, Lopez e Astori centrali. Anche a centrocampo non ci dovrebbero essere sorprese con i tre moschettieri Biondini, Conti e Lazzari a fronteggiare il forte reparto giallorosso. Davanti, al fianco di Matri che tenta di allungare la sua striscia di partite consecutive bagnate dal gol (sette consecutive come Gigi Riva) dovrebbe esserci Jeda, supportati dal tamburino Cossu. Larrivey e Nenè dovrebbero partire dalla panchina.
E la Roma? Mancherà il genio del «Pupone», ma se l’attacco perderà la qualità tecnica di Totti, acquisterà in potenza con l’esordio di Luca Toni appena arrivato dal Bayern. L’attaccante campione del mondo sarà sostenuto da uno schema (il 4-2-3-1) che sembra fatto apposta per esaltare le sue qualità di uomo di peso in area di rigore. Dietro di lui agirà la coppia Pizarro-De Rossi e più avanti il trio Taddei-Perrotta-Vucinic. E scusate se è poco. Insomma, la squadra giallorossa, rilanciata dal tecnico «romano de Roma» oltre che dal suo indubbio elevato tasso tecnico, non ha proprio voglia di fermarsi. Nella sua prepotente risalita ha infatti agganciato il quarto posto, grazie a sei vittorie e due pareggi nelle ultime otto partite. L’ultima sconfitta della Roma risale al 28 ottobre a Udine. Una bella serie, che il Cagliari ovviamente si augura di interrompere oggi.
Unione Sarda - Cagliari sogna un'altra impresa
Anno nuovo, vita vecchia. Allegri, nel preparare il Cagliari alla sfida con la Roma che segna la ripresa del campionato dopo la lunga pausa natalizia, si è trovato di fronte lo stesso problema che aveva contrassegnato la fine del 2009: l'emergenza in difesa. L'arrivo di Ariaudo (che oggi esordirà in panchina) ha allungato la schiera di difensori ma il problema del terzino destro continua ad angustiare il tecnico rossoblù. Francesco Pisano, alle prese con la più tribolata stagione della sua carriera, si è dovuto fermare ancora per un problema ai flessori. Il suo sostituto naturale, Lino Marzoratti, appena ripresosi da un infortunio lunghissimo, non è ancora in condizioni di sostenere un impegno severo come quello di oggi. Ed ecco che Allegri deve rispolverare il terzino di emergenza Canini che, per la verità, se l'è cavata alla grande quando è stato chiamato in causa in un ruolo che non gli appartiene. Si dirà che i problemi della Roma (priva di Totti ma con un Toni nel motore) sono più gravi, ma ognuno ha le sue gatte da pelare.
Se per quanto riguarda la difesa Allegri ha poco da sbizzarrirsi, in attacco ha tanti di quei giocatori che avrà un serio imbarazzo della scelta. Al momento, sono a disposizione quattro attaccanti uno meglio dell'altro per due posti. Diciamo subito che Matri (autore di sette reti consecutive e proteso nel tentativo di superare il record di Gigi Riva già eguagliato) è l'unico certo di giocare. Per la seconda maglia della prima linea c'è Nenè in pole position, seguito da Larrivey (rinato dopo la rete al Napoli) e Jeda, non brillantissimo in questa prima parte di stagione, ma anch'egli in gol nella pirotecnica partita con i partenopei, conclusasi sul 3-3 in un crescendo di emozioni e reti.
Pochi dubbi anche per quanto riguarda il centrocampo, dove l'intoccabile Daniele Conti sarà il vertice basso, con Biondini (preferito a Dessena) nel ruolo di mezzo destro e Lazzari in quello di mezzala sinistra. Quasi inutile dire che il portiere sarà Marchetti (il suo secondo sarà Vigorito, che sostituirà Lupatelli, indisponibile per infortunio al pari del croato Brkljaca) e che il trequartista sarà Andrea Cossu, anima e core di questo splendido Cagliari.
Non si è voluto perdere l'appuntamento nel giorno della Befana il presidente Cellino, giunto ieri in città dopo un tormentato viaggio da Miami, il cui aeroporto è stato trasformato in un percorso di guerra a causa delle strettissime misure di sicurezza dopo il recente tentativo di attentato al volo Amsterdam-Detroit. Sugli spalti numerosissimi spettatori, che giungeranno da ogni angolo della Sardegna. Il Sant'Elia, per la terza volta in questo girone di andata, dopo le gare con il Milan e il Napoli, si avvicinerà al tutto esaurito e questo è uno dei risultati più strabilianti del Cagliari 2009-10.
Unione Sarda - Un mese dopo è tutta un'altra storia
C'è un Cagliari su di giri oltre la porta che separa la sala stampa dagli spogliatoi del centro sportivo di Assemini. «Ricominciamo», cantano in coro i giocatori cavalcando un vecchio tormentone di Adriano Pappalardo che passa per le casse dell'ipod. Chissà chi l'avrà scaricato da internet, certo fa proprio al caso loro. «Il morale è alto», ascolta e sorride Max Allegri, sguardo rilassato, braccia incrociate e le gambe distese sotto la scrivania. «Del resto non scendiamo in campo dal 13 dicembre. Prima il rinvio della gara con l'Udinese, poi la lunga sosta natalizia». Finalmente campionato, se la gode la squadra, e con essa l'allenatore. Eppure le insidie non mancano: «In pratica è come se fossimo in piena preparazione estiva e giocassimo una partita dopo un mese, anche se adesso la condizione fisica è ben altra».
La Roma tanto per ricominiciare questo pomeriggio, dunque, poi la trasferta di Bologna domenica. «La stagione entra subito nel vivo, ecco perché l'approccio sarà fondamentale». Magari come un anno fa, quando il Cagliari iniziò il 2009 conquistando un pareggio con l'Inter a San Siro, battendo poi in rapida successione Udinese, Lazio, Siena e Juventus. Ma i presupposti stavolta sono diversi, quasi mette le mani avanti il tecnico rossoblù. «Lo scorso gennaio stavamo davvero bene fisicamente, ora vedremo, tra l'altro la sosta è durata una settimana in meno e ci aspettano due partite in cinque giorni». Anche per questo doserà le forze dei suoi giocatori. «Soprattutto in attacco e a centrocampo. Siamo una squadra che non si risparmia, nell'arco dei centottanta minuti il dispendio di energie sarà notevole». Gli stessi giocatori dovranno attendere la riunione tecnica di oggi (prevista per la tarda mattina) per conoscere la formazione. Eccetto i quattro difensori: «Saranno Canini, Lopez, Astori e Agostini». In rigoroso ordine da destra verso sinistra. E con una precisazione: «Non c'è ora e non c'è mai stata alcuna emergenza in difesa perché anche quando ci sono stati degli infortuni chi ha giocato lo ha fatto sempre nel migliore dei modi». Inutile infine pretendere indiscrezioni sul tridente là davanti. «Gioca chi sta meglio», taglia corto Allegri. Per poi ammettere: «Stanno tutti alla grande». La notte avrà portato il consiglio vincente?
La Roma forse è il peggior avversario possibile in questo momento, e il tecnico del Cagliari non lo manda a dire. «Certi campioni giallorossi non li scopro io», sottolinea, «in più tra le squadre che lottano per il vertice è la più forte dal punto di vista del collettivo». E al Sant'Elia avrà un Toni in più. «Un super attaccante, senza dubbio un valore aggiunto per la manovra offensiva della Roma». Magra consolazione: il forfeit di Totti. «Stiamo parlando di un giocatore straordinario, dà geometria e qualità, è un punto di riferimento per l'intera squadra. È un'assenza pesante, è ovvio, la Roma farà una partita diversa rispetto a quella che avrebbe fatto con il suo capitano in campo», la premessa di Allegri. «Ma le giocate non cambieranno poi tanto. Magari le stesse che Totti fa con i piedi, Toni le fa con la testa o con delle sponde». A proposito chi marcherà Toni: «Questo non posso ancora svelarlo. Una cosa è certa: bisognerà stare molto attenti nei calci da fermo».
auguri a tutti, in ritardo, ma come vedo anche altri sono in ritardo con i regali...pocaridari.
Solertes
06-01-2010, 15:55
Unbelievable :D
juninho85
06-01-2010, 17:40
quanto mi brucia la cappella:yeah::cry:
juninho85
06-01-2010, 17:51
I Cesarini colpiscono ancora
Conti e Lopez in extremis, con la Roma da 0-2 a 2-2 in pieno recupero
Come i gran premi di Formula 1 si risolvono nelle fasi della partenza, così le partite del Cagliari finiscono col ridursi ai minuti di recupero. D'accordo, è un'iperbole: ma i rossoblù ancora una volta ribaltano le sorti del match proprio nelle battute finali, regalando ancora una volta una gioia smisurata ai propri tifosi. Sotto per 2-0, la formazione di Allegri ha ribaltato il risultato al 91' e al 93' grazie ai gol di Diego Lopez e Daniele Conti, due che con i gol in extremis hanno dimostrato di avere un certo feeling.
Allegri sceglie Nenè e Matri dall'inizio, con Cossu a suggerire. A centrocampo, Biondini titolare a centrocampo a scapito di Dessena, ancora in panchina. Sulla quale siede, per la prima volta, anche Lorenzo Ariaudo, arrivato in settimana dalla Juventus. Nella Roma, Ranieri spedisce in panchina l'ultimo acquisto Luca Toni, puntando su Baptista e Vucinic in attacco.
CAGLIARI PIMPANTE - Prima occasione di rilievo al quarto d'ora: Lopez, sul corner di Cossu, brucia sul tempo il diretto avversario e vola a incornare di testa, ma Julio Sergio respinge di pugno. Al 21' gioco di prestigio di Lazzari: sombrero in area di rigore su Burdisso, poi tiro "troppo perfetto" e palla che termina a lato di un soffio. Roma vivace e abile a sfruttare gli spazi soprattutto in contropiede, con Baptista e Vucinic ad alternarsi al centro dell'area di rigore. Proprio il brasiliano, al 28', ha una buona occasione: il suo destro termina però alto sulla traversa. Finale di tempo tutto di marca rossoblù: al 30' è ancora Lazzari a scaldare le mani di Julio Sergio: tiro teso dai 30 metri, col portiere brasiliano costretto a rifugiarsi in corner. Pochi istanti dopo, l'estremo difensore giallorosso respinge un tentativo di Cossu, abile a liberarsi al tiro appena fuori area.
ESPLODE LA ROMA - In apertura di secondo tempo, Agostini pecca di ingenuità e tocca sul piede d'appoggio Vucinic: per Pierpaoli è rigore che Pizarro trasforma con freddezza. Proprio il centrocampista cileno, al rientro degli spogliatoi, era stato protagonista suo malgrado di un episodio che avrà strascichi in fase di giustizia sportiva: l'ex regista di Inter e Udinese, uscendo dal tunnel che dagli spogliatoio conduce al terreno di gioco, è rimasto stordito da un petardo deflagratogli a pochi metri di distanza. Attimi di preoccupazione ma, fortunatamente, nessuna conseguenza fisica per il giocatore.
GIORNATA NO? - il Cagliari spinge, va vicinissimo al gol con Matri e Nenè, poi subisce addirittura il colpo del 2-0. Slalom gigante in contropiede di Taddei che, arrivato in area, serve Perrotta: il piatto dell'ex azzurro beffa Marchetti e fa calare il gelo sul Sant'Elia. Un fallo tattico costa il giallo a Michele Canini che, diffidato, sarà costretto a saltare la trasferta a Bologna.
Allegri cambia, mandando in campo Larrivey e Dessena per Nenè e Biondini, mentre Ranieri sceglie il francesino Menez per sostituire un abulico Baptista. La partita si addormenta, ma al 38' Matri prova a superare il record di marcature consecutive di Gigi Riva (fermo a otto), con un tiro di destro che che incoccia sulla traversa.
EPPUR SI MUOVE - Sembra tutto finito. A sei minuti dalla fine Allegri spedisce in campo Jeda al posto di Cossu. Il forcing atteso non arriva, ma inespattatamente, al 91' il Cagliari ha un moto d'orgoglio: sugli sviluppi di un corner, carambola in area e Lopez, in scivolata, mette in rete. E, a completare il capolavoro e a rendere giustizia ai rossoblù, arriva anche l'incredibile 2-2: Canini sventaglia in area dalla destra, Larrivey ci mette lo zampino e, sulla respinta di Julio Sergio, Daniele Conti trova il tap-in vincente.
Ancora loro, i gemelli dell'ultimo minuto.
Cagliari-Roma, le pagelle
archetti 6 - Praticamente inoperoso. Una buona parata nel primo tempo su Perrotta, poi subisce le due reti senza colpe e per il resto non viene impegnato dalla Roma, che non c'entra lo specchio della porta nelle poche occasioni in cui riesce a liberare il tiro.
Canini 6 - Ci mette grande impegno, e prova a spingere pur non avendo tra le sue doti naturali quella di offendere.
Lopez 7 - Il Capitano disputa una buona prova. Guida la difesa che talvolta non lo segue e finisce per farsi cogliere impreparata. Aiuta la squadra a mantenere la necessaria calma nel momento più critico, e a una manciata di minuti dalla conclusione della gara sferra il primo colpo sulla Roma, dando lo slancio per l'assalto finale che porterà al pareggio. Un vero trascinatore.
Astori 5,5 - Quest'oggi il giovane centrale rossoblù gioca al di sotto dei suoi standard. Qualche disattenzione di troppo fa si che la Roma riesca a creare dei pericoli pur senza mettere in mostra una manovra incontenibile. Il voto è comunque una media fra alcune belle giocate difensive, e alcune amnesie.
Agostini 5,5 - Da l'impressione di correre un pò a vuoto. Eccessivamente irruento sul rigore, comunque generoso, concesso ai giallorossi. Ottime alcune diagonali con cui spezza le offensive avversarie. Perde però troppi palloni, mostrando poca lucidità in fase d'impostazione e andando troppo spesso per vie centrali.
Biondini 5,5 - La mezz'ala parte bene, salvo poi perdersi un pò, in particolare nel secondo tempo, quando i rossoblù si disuniscono e la Roma trova un inaspettato 2-0. Non è al massimo della forma. (dal 75' Dessena 6,5 - Da freschezza alla manovra. Mette molti palloni al centro e garantisce maggiore spinta sulla destra.)
Conti 6,5 - Tiene botta in mezzo al campo contro De Rossi, Pizarro e Perrotta. In particolare quest'ultimo ne limita il raggio d'azione, e il numero 5 rossoblù fa fatica a gestire la manovra. Nel finale però porta alto il pressing, e ci mette l'anima per riuscire ad ottenere anche un minimo riscatto. Alla fine un suo inserimento viene premiato con il meritato gol del pareggio a un minuto dalla fine.
Lazzari 7 - Recupera un'infinità di palloni e si rende molto pericolo nel primo tempo. Prima con una conclusione a lato di destro, a seguito di un sombrero su un difensore romanista, e poi con una sventola mancina dalla distanza, sulla quale Julio Sergio si esalta. E' uno dei più in forma fra i rossoblù.
Cossu 7 - Solito trottolino imprendibile. Pressa, si danna in ripiegamento, e poi riparte, puntando e saltando puntualmente il proprio avversario. Partecipa seguendo dalla panchina i due gol ne finale, sostituito da Jeda. (dall'85' Jeda s.v. - Non valutabile, entra e partecipa come un talismano all'impresa.)
Matri 5,5 - Oggi l'attaccante rossoblù aveva le polveri bagnate. Spesso avulso dal gioco, sente forse troppo la tensione per la possibilità di siglare il suo ottavo gol consecutivo e battere il record di Riva.
Nenè 6 - Lotta molto contro i difensori della Roma, ma non riesce a creari pericoli alla retroguardia di Ranieri. Nel primo tempo avrebbe probabilmente l'occasione di segnare l'1-0, ma Cossu non si avvede di lui e ritarda l'assist. (dal 65' Larrivey 7 - Ancora decisivo. Entra in campo e da nuova linfa all'attacco. In particolare nel finale, colpisce prima una traversa con un gran destro, poi propizia il pareggio di Conti con un bel tiro al volo respinto dal portiere. Sta sbocciando.)
Allegri 7 - La sua squadra compie un altro miracolo. Ancora una volta sotto di due reti, recupera negli ultimi quattro minuti punteggio e partita, prendendosi un punto importante e meritato. Certo, sarebbe meglio evitare lo svantaggio, ma il grande cuore e la pazienza con cui il Cagliari tesse il filo delle proprie partite non possono che far ben sperare. E poi i cambi: sempre perfettamente azzeccati. Possibile si tratti solo di fortuna o casualità?
Roma - Julio Sergio 7; Cassetti 5,5, Juan 6,5, Burdisso 6,5, Riise 6; De Rossi 6, Pizarro 6 (dall'87 Brighi s.v.); Taddei 6,5, Perrotta 6,5, Vucinic 6 (dall'82' Toni s.v.); Julio Baptista 5,5 (dal 76' Menez 5). All. Ranieri 6.
Deflagra un petardo, Pizarro stordito
Momenti di paura allo stadio Sant'Elia. Un petardo, esploso nei pressi dell'ingresso dei giocatori sul terreno di gioco (lato distinti), ha finito con lo stordire David Pizarro, che proprio in quel momento stava tornando sul campo per la ripresa del match. Subito soccorso, Pizarro ha poi regolarmente ripreso il suo posto a centrocampo. L'arbitro Pierpaoli, considerata la forte pioggia che sta cadendo sul Sant'Elia, aveva fatto temporaneamente rientrare i giocatori nel tunnel che conduce al rettangolo verde.
Ranieri: "Molti punti del Cagliari in rimonta"
Claudio Ranieri è la faccia della delusione, nell'immediato post-partita di un pirotecnico Cagliari-Roma: "Dobbiamo fare mea culpa. Il Cagliari ha fatto molti punti con rimonte di questo tipo, dovevamo essere preparati. E' mancata l'attenzione, dobbiamo essere più concentrati. Sapevamo che loro erano forti di testa". Il tecnico di Testaccio reclama per un fallo di Daniele Conti in occasione del 2-2 finale: "I ragazzi mi hanno detto che c'era fallo di Conti su Cassetti, ma probabilmente l'arbitro non l'ha visto perchè era lontano". L'ex allenatore di Cagliari e Chelsea fra le altre, ci complimenta coi rossoblù, ma lo fa con una vena di sarcasmo che certo non cela la delusione: "Complimenti al Cagliari che ha saputo rimontare molto bene. C'è stato solamente un tiro di Lazzari come azione loro, abbiamo sempre fatto noi la partita. Se Bruno Conti darà due scappellotti a Daniele? Ce li dobbiamo dare noi due scappellotti stasera...”
Allegri: "Bravi a crederci fino alla fine"
Ennesima rimonta del Cagliari, che ormai ha abituato i propri tifosi a non dar più nulla per scontato. Mister Allegri, nel post-partita, commenta così: "Il calcio è strano: già col Napoli abbiamo rimontato due gol, sfiorando addirittura il colpaccio. Oggi siamo stati bravi a rimanere uniti e a crederci fino alla fine".
Nonostante l'euforia per un pareggio ormai insperato, il tecnico livornese non appare soddisfatto: "Siamo stati meno brillanti del solito; abbiamo pagato il rientro dalle vacanze: è stata la classica partita post-ferie. Anche la Roma infatti - aggiunge Allegri - ha sfruttato il rigore e un'azione di contropiede".
Per quanto riguarda il petardo deflagrato poco prima dell'inizio del secondo tempo, l'allenatore rossoblù elogia Pizarro: "Il ragazzo è stato bravo e corretto a rialzarsi".
Perrotta: "Dubbi sul primo gol del Cagliari"
Nonostante abbia realizzato il gol del momentaneo 2-0, Simone Perrotta si presenta in sala stampa scuro in volto, deluso per un pareggio che sa di sconfitta: "Sì, è un po' come se avessimpo perso. Per come è arrivato il pareggio il rammarico è tanto". Il centrocampista giallorosso recrimina sulle decisioni di Rocchi, che a suo modo di vedere ha determinato l'esito dell'incontro: "C'è da rivedere l'episodio del primo gol del Cagliari. C'è stato un fallo non ravvisato da Rocchi. Ormai è una consuetudine con quest'arbitro".
Bruno Conti: "Daniele non mi vuol bene"
"Ho detto a mio figlio che proprio non mi vuole bene". Questa è la battuta rilasciata ai microfoni di RaiSport da Bruno Conti, passando nella zona mista con in braccio il nipotino (che si chiama Bruno come lui, ed è il figlio di Daniele). Daniele Conti aveva segnato alla Roma anche nel campionato scorso.
Daniele Conti: "Un'emozione indescrivibile"
Daniele Conti, l'uomo dell'ultimo minuto. L'eroe rossoblù firma il 2-2 decisivo contro la "sua" Roma: un tocco sotto misura dopo il miracolo del portiere romanista Julio Sergio su tiro al volo di Larrivey: "Un'emozione indescrivibile. Recuperare due gol, contro una squadra del valore della Roma, negli ultimissimi minuti, è semplicemente incredibile. Ce l'abbiamo messa tutta, con carattere, siamo stati premiati. Sono contento. Ho segnato ancora alla Roma? Cerco di dare il massimo per la mia squadra, che è il Cagliari. Mio padre? Sarà contento per me, ma credo avrebbe preferito che vincesse la Roma".
Dessena: "Cambi portafortuna"
Daniele Dessena è entrato nella ripresa, dando un contributo importante per la rimonta rossoblù. Il centrocampista parmense commenta cosi' il 2-2 coi giallorossi: "Abbiamo dimostrato ancora una volta il nostro carattere, credendoci sino alla fine. I cambi? Contro il Napoli avevano portato bene, è stato così anche stavolta. Dobbiamo proseguire in questo modo, con grande grinta e rabbia. Abbiamo grandi giocatori che possono segnare in ogni momento, un gruppo formato da giovani ed esperti. La nostra vera forza è questa".
Agostini: "Non era rigore"
Alessandro Agostini è stato il protagonista del contatto con Vucinic punito da Rocchi con il calcio di rigore, poi trasformato da Pizarro. Ma secondo il difensore rossoblu, il direttore di gara ha sbagliato la decisione: "Non era rigore, le immagini lo mostrano chiaramente".
Il mancino toscano analizza così il match: "Abbiamo avuto una reazione importante, così come era accaduto contro il Napoli. Certo, sarebbe meglio non dover recuperare sempre negli ultimi minuti, ma contro una grande squadra puoi avere difficoltà".
juninho85
06-01-2010, 18:07
A Campedelli lo sfogo di Balotelli non è andato proprio giù: "Erano solo FISCHI, non deve permettersi di OFFENDERE Verona"
E' durissima la replica di Luca Campedelli, presidente del Chievo Verona, alle pesanti accuse lanciate da Mario Balotelli nei confronti del pubblico veronese dopo la sfida del Bentegodi tra i gialloblù e l'Inter.
SuperMario si era sfogato al termine del match per i soliti episodi di insofferenza nei suoi confronti, non lesinando insulti alla città scaligera. Il patron clivense risponde per le rime: "Balotelli non si deve permettere di offendere Verona. Se un professionista non sa accettare i fischi sbaglia".
"Dopo la partita finisce tutto - aggiunge Campedelli - e comunque Balotelli non ha ricevuto ululati razzisti, ma fischi. Gli unici buuh che ho udito, li ho sentiti nei confronti di un nostro giocatore, Luciano".
strano eh?
Solertes
06-01-2010, 18:16
A Campedelli lo sfogo di Balotelli non è andato proprio giù: "Erano solo FISCHI, non deve permettersi di OFFENDERE Verona"
E' durissima la replica di Luca Campedelli, presidente del Chievo Verona, alle pesanti accuse lanciate da Mario Balotelli nei confronti del pubblico veronese dopo la sfida del Bentegodi tra i gialloblù e l'Inter.
SuperMario si era sfogato al termine del match per i soliti episodi di insofferenza nei suoi confronti, non lesinando insulti alla città scaligera. Il patron clivense risponde per le rime: "Balotelli non si deve permettere di offendere Verona. Se un professionista non sa accettare i fischi sbaglia".
"Dopo la partita finisce tutto - aggiunge Campedelli - e comunque Balotelli non ha ricevuto ululati razzisti, ma fischi. Gli unici buuh che ho udito, li ho sentiti nei confronti di un nostro giocatore, Luciano".
strano eh?
E' un complotto :O
Tornando alla partita di oggi, ma cosa ha visto Ranieri? Io, mentre vedevo la partita, recriminavo sul fatto che il Cagliari abbia avuto la gran parte delle occasioni - nonostante, forse, un possesso maggiore della Roma - e fosse sotto di due goal.
Non sono d'accordo con le pagelle per quanto riguarda Astori, imho ha giocato benino - è stato saltato da Taddei in occasione del secondo goal perchè preso in controtempo, ma la squadra in quel frangente era "sfilacciata" e la difesa un poco scoperta - e Ago che considerata la scarsa spinta di Canini era costantemente in proiezione offensiva.
Un plauso a Larrivey che ho visto tentare - e riuscire - giocate che non credevo nel suo bagaglio tecnico, si è reso molto utile in ogni fase.
Non mi è piaciuto molto Biondini e Matri ha disputato una partita da "pasticcione" come gli capitava prima dell'esplosione. :D
juninho85
06-01-2010, 18:22
anche oggi a dir poco ingenui e pollaccioni,dopo il gol divorato da lazzari ero certo che se non avessimo segnato per primi le cose si sarebbero messe male...tra l'altro prendiamo ammonizioni per cazzate colossali,proteste inutili,e quando subiamo un contropiede da giocatori forti tecnicamente e veloci ci caghiamo letteralmente sotto alla sola idea di fare un fallo tattico...il secondo gol è stato qualcosa di vergognoso.
agostini pollaccione pure lui,è intervenuto fuori tempo su vucinic e dire se il rigore era netto o inesistente o netto è inutile,un giocatore con la sua esperienza non può rischiare un rigore in quella posizione in cui vucinic se pure se ne andava non poteva fare altro che crossarla
juninho85
06-01-2010, 22:16
grande david :ave:
Grandi ragazzi, però potevamo segnare prima con tutte quelle occasioni che abbiamo avuto... Dal canto suo la Roma, con 2 tiri in porta / 2 gol (di cui 1 rigore), è stata molto cinica.
Comunque alla fine direi che il pareggio è giusto, anzi sta stretto più a noi che a loro...
PS: sono contento per Suazo, oggi ha giocato bene (bellissimo gol)...
Non siamo stati brillantissimi perchè la Roma pressava molto e sembrava che il signor Conti non avesse molta voglia di mettersi a disposizione dei difensori per un appoggio (cosa che nel suo ruolo è baslare), abbiamo costretto Canini a rilanciare decine di volte in avanti perchè non c'era mai nessuno in appoggio, è chiaro che giocando così si perdono un sacco di palloni, e sopratutto non si può pretendere che Cossu vada a prendersi i palloni in difesa per iniziare l'azione...c'è poi da dire che da un cross di canini è nato il pareggio, ma sono nate anche molte incertezze e pasticci vari, vedi agostini...Conti si è svegliato solo alla fine, per quanto mi riguarda non l'ho visto per quasi tutta la partita.
Domenica spero di riuscire ad andare allo stadio...lavoro permettendo..:ave:
Io domenica non ce la faccio a venire a Bologna, ma farò di tutto per andare a Udine il 27. Accidenti a loro, la partita inizia alle 18.
juninho85
07-01-2010, 14:40
dunque pure tu sei un fedele!:D
juninho85
07-01-2010, 14:49
Unione Sarda - Allegri pazzo di questa banda di pazzi
Innamorato pazzo di questo pazzo Cagliari. «Già sull'uno a due ero pronto a complimentarmi con i ragazzi per come avevano affrontato la partita». Figurarsi dopo il gol di Conti. «Siamo una squadra che regala emozioni». E lui se la tiene stretta stretta come il pareggio che porta i rossoblù a meno sedici dall'obiettivo, almeno quello ufficiale. «La salvezza». Per ora funziona così. «Era importante rientrare nel clima campionato e noi lo abbiamo fatto nel migliore dei modi». Un punto d'oro, insomma, taglia corto Max Allegri.
Fantastica rimonta nel finale. «Anche nel primo tempo, però», tiene a precisare l'allenatore rossoblù, «abbiamo dimostrato di non essere inferiori all'avversario. Eccetto un tiro di Perrotta e un altro di Baptista, abbiamo concesso poco-nulla. Noi, al contrario, ci siamo resi pericolosi creando diverse occasioni da rete con Lopez, Cossu e due volte Lazzari, tra l'altro contro una squadra che copriva tutti gli spazi e pressava altissima». Inevitabilmente, però, questa Cagliari-Roma preferisce capovolgerla, perché il finale è un capolavoro che lascia senza fiato. «Che carattere». E non solo. «Nonostante lo svantaggio, abbiamo continuato a giocare palla a terra sino alla fine, cosa che non era successa, per esempio, in altre gare». Il gioco prima di tutto, ma questa squadra continua a dimostrare anche un fisico bestiale e grande resistenza. «Negli ultimi minuti ho avuto proprio la sensazione che fossimo superiori a loro, ma già all'inizio del secondo tempo avevamo alzato il ritmo e andavamo a prenderli sempre più avanti».
Rispettata la tradizione. Da quando fa l'allenatore, infatti, Allegri non ha mai perso la prima partita dell'anno solare (prima di ieri aveva ottenuto una vittoria e tre pareggi). Eppure stavolta le insidie non mancavano. «Praticamente non giocavamo da un mese». Prima il rinvio per neve del match di Udine, poi la lunga sosta natalizia. «Certo, ci siamo allenati, e bene pure. Ma sono le partite a tenere alta la concentrazione». E non ha smesso un attimo di ripeterlo alla squadra negli ultimi giorni: «Massima concentrazione». Così è stato sino allo scadere.
Prima il petardo, poi il rigore. Doppio botto in avvio di ripresa. «Paradossalmente il rigore ci ha dato una scossa e riportati in clima campionato». Una battuta solo in parte. A proposito, mister, quel rigore c'era sì o no? «Non lo so, pioveva tanto e dalla panchina non sono riuscito a vederlo». Diplomatico Allegri. E a Ranieri che proprio non si dà pace e si lamenta non poco perché l'azione del gol di Lopez sarebbe stata viziata da un fallo di Conti su Cassetti risponde così: «Noi il 12 dicembre a dieci secondi dalla fine stavamo vincendo 3-2, poi abbiamo pareggiato». Inutile, insomma, fare a cazzotti con il destino.
Quanti applausi poi per Pizarro, stordito da un petardo esploso nel momento in cui le squadre stavano rientrando in campo dopo l'intervallo. «Un altro giocatore al suo posto magari», tiene a precisare Allegri, «avrebbe potuto insistere e accasciarsi a terra, lui, invece, ha fatto un gesto di grande sportività e intelligenza».
Nel finale che non ti aspetti stavolta esultano Lopez e Conti, vale a dire un difensore e un centrocampista. «La conferma che è l'intera squadra a girare». Restano a secco gli attaccanti, soprattutto Matri, che interrompe così la serie positiva (sempre a segno nelle ultime sette partite) e non riesce pertanto a migliorare il primato di Gigi Riva. Allegri precisa di averlo lasciato in campo a prescindere dal record: «È vero, non ha fatto una buona partita, ma si è mosso bene, ha dato un'ottima palla a Cossu. Ha poi sbagliato due agganci importanti, ma ha aggredito la profondità nel modo migliore».
Nemmeno il tempo di tirare il fiato, fra tre giorni a Bologna è di nuovo campionato. «Bene, bene, siamo prontissimi», già si sfrega le mani Allegri. «Poi il pareggio raggiunto in questo modo porta grande entusiasmo». Ben venga pure quello.
Unione Sarda - Conti contro, quella rete che divide
Daniele incendia il Sant'Elia, Bruno si consola con una battuta: «Mio figlio non mi vuole proprio bene». La saga infinita dei Conti contro regala un'altra puntata per cuori forti. Il fantasista rossoblù mette il sigillo sulla nuova rimonta impossibile del Cagliari, mentre il padre, in panchina, vede due punti scivolar via dalla sua Roma (è team manager dei giallorossi) al novantaduesimo.
«Mi spiace per papà, ma a me interessa solo far bene nel Cagliari». Conti junior fa il terzo centro contro la squadra che l'ha visto nascere («questa volta, però, è decisivo»), ma non vuole caricare di significati particolari la sua prestazione: «Io gioco sempre al centodieci per cento per la maglia rossoblù. E casualmente è capitato che abbia fatto gol con la Roma». Sarà anche casuale, ma la rete segnata nel recupero permette al Cagliari di raddrizzare un'altra partita che sembrava persa. Era successo anche col Napoli all'ultima al Sant'Elia. Daniele sorride: «Siamo una squadra da batticuore, con un carattere incredibile. Non molliamo mai e questo mi rende orgoglioso».
Bruno digerisce a fatica il pareggio allo scadere e pizzica il figlio: «Nell'azione del gol di Lopez, Daniele ha commesso fallo su Cassetti». E Conti junior non si nasconde: «È vero, penso di aver commesso fallo, ma di cose così ce ne son tante in una partita. Non credo che loro potessero lamentarsi più di tanto». Chiarimento in famiglia? «Macché chiarimento», sorride il numero cinque del Cagliari. «Noi a casa non parliamo mai di calcio». In ogni caso Daniele ha una certezza: «Papà sarà contento per me, ma avrebbe preferito la vittoria della Roma»
Il gol di Conti arriva quasi all'ultimo respiro: «Quando Larrivey ha calciato e Julio Sergio ha respinto, mi sono ritrovato nel posto giusto». Il ragazzo di Nettuno sceglie il solito profilo basso: «Juan ha tentato di rinviare, ma il pallone mi ha colpito ed è finito in rete». Tocco con pancia e coscia: «A dir la verità, non me lo ricordo neanche, ma conta il risultato». La palla scivola in rete e il Cagliari fa due a due: «È un'emozione indescrivibile trovare il gol quando la partita sembra finita e contro una squadra del calibro della Roma». I tifosi possono tirare un sospiro di sollievo per un'imbattibiltà casalinga salvata, che dura da tre mesi (sconfitta col Chievo). «Dedico questa rete alla mia famiglia», tiene a sottolineare, «che mi sta sempre vicina, anche nei momenti più difficili». Conti fa poi notare che i due gol contro la Roma sono arrivati da «chi è attaccato con il cuore a questa maglia». Riferimento all'asse con Lopez: «Diego è alla dodicesima stagione a Cagliari, io all'undicesima. Più amore di così». A proposito di maglia, Conti a fine gara scambia la sua con quella di De Rossi: «Quando non c'è Totti, è lui il massimo simbolo della Roma».
Il risveglio arriva nel finale, quando la speranza sembra ormai persa. Conti però chiarisce: «Non si può parlare di risveglio, ma solo di una partita molto difficile giocata dal Cagliari, visto che dall'altra parte c'era una grandissima squadra». Il playmaker rossoblù spiega che «a volte non è facile avere la meglio, quando ti devi confrontare con grandi campioni». L'importante è «crederci sempre» e «l'abbiamo dimostrato sia con la Roma che con il Napoli».
Ora il Cagliari dovrà stringere i denti per vedersela con un gennaio da lavori forzati. Domenica c'è la trasferta a Bologna, poi arriverà il Livorno (il 17). Fino alla tripletta in otto giorni: partita a Siena (24), partita a Udine (27) e Fiorentina al Sant'Elia il 31. Senza dimenticare che febbraio si aprirà (il 6) con la sfida nella tana della super Inter. Conti non fa drammi: «Fisicamente stiamo bene e ora penseremo a preparare ognuna di queste partite. Dimostreremo dappertutto che il Cagliari ha carattere da vendere».
Unione Sarda - Ranieri: "Grande forza del Cagliari"
Claudio Ranieri prova a mascherare la delusione: «Ho visto una grande Roma. Tosta, determinata, capace di ripetere quanto di buono aveva mostrato a dicembre». Ma il tecnico deve fare i conti con i due punti persi in extremis e prova a cercare un'altra lettura: «Il Cagliari ha una grande forza morale. Ha una capacità impressionante di recuperare, anche davanti alle situazioni più difficili. Infatti sapevo che aveva conquistato ben dodici punti nell'ultimo quarto d'ora di gara».
L'allenatore romanista non cerca scuse: «Avevo anche fatto vedere ai miei giocatori i venti minuti finali di Cagliari-Napoli per cercare di scongiurare una situazione del genere». Invece i rossoblù si sono ripetuti e hanno raddrizzato la partita allo scadere: «Mi dispiace per come sia andata a finire. Per quello che si è visto in campo nei novanta minuti, non penso che il pareggio del Cagliari sia stato meritato».
Sul due a zero per i giallorossi arrivano tre cambi che coincidono con il calo della Roma: «Menez doveva servire per congelare il gioco a centrocampo, Toni per assicurare profondità e Brighi per garantire più copertura davanti alle folate finali del Cagliari».
A proposito dell'ex giocatore del Bayern, Ranieri spiega perché non ha giocato dall'inizio, si è ipotizzato alla vigilia: «Qualcuno aveva creduto che Toni dovesse entrare subito in campo, ma Ranieri non l'aveva mai pensato». Motivo: «In pochi giorni ha preso l'aereo, ha fatto un lungo viaggio in auto, ha giocato un'amichevole e si è dovuto sottoporre a quattro allenamenti intensissimi».
Ranieri si sofferma anche sull'episodio del petardo che stordisce Pizarro poco prima dell'inizio della ripresa: «Quando ho visto il giocatore a terra mi sono un po' preoccupato, ma poi si è tutto risolto. Non ho mai pensato che si potesse sospendere la partita o che ci potessero essere altre conseguenze».
L'allenatore romano non rinuncia poi a mandare un saluto alla città che l'ha lanciato verso la sua carriera ormai più che ventennale: «Sento sempre un grande affetto per il Cagliari. Non dimentico quello che mi ha dato questa città e quello che mi hanno dato i suoi tifosi».
Luca Toni non riesce a sorridere per il suo nuovo battesimo nel campionato italiano: «Sono troppo dispiaciuto per come è andata a finire. La vittoria sembrava saldamente nella mani della Roma». Non è andata così: «Dobbiamo riprenderci subito da questa delusione». Il campione del mondo gioca uno spezzone di gara ma si accontenta: «I novanta minuti? Quest'anno non li ho mai fatti», spiega riferendosi alla stagione tribolata nel Bayern. «Mi devo allenare duramente per essere sempre pronto ad andare in campo».
Non è mistero che il trasferimento di gennaio sia legato anche alla speranza di una chiamata di Lippi per i mondiali in Sud Africa: «La Nazionale può essere solo una conseguenza. Prima c'è la Roma e solo la Roma. Questa società mi sta dando la possibilità di rilanciarmi e io farò di tutto per ripagarla».
Il Sardegna - Bruno a Daniele: "Che scherzi..."
Alla fine papà Bruno non ha potuto fare a meno di dire: «Ci fa sempre gli scherzetti. Mio figlio non mi vuole bene». Il figlio ovviamente è Daniele Conti che alla vigilia aveva avvisato i giallorossi. «Quel 3-2 dell'anno scorso ancora non l'ho digerito». Detto fatto: la rimonta di ieri porta la sua firma. «Sì, ma stavolta abbiamo sofferto più del dovuto. Avevamo di fronte una squadra che sa far girare bene la palla e che ti mette in difficoltà per il pressing che adotta». Terzo gol ai giallorossi. Stavolta ha prodotto un punto. Gli altri due, invece, li aveva realizzati in concomitanza con altrettante sconfitte. «Quando ho visto Larrivey ricevere, mi sono proiettato sul secondo palo. Juan ha respinto su di me e la palla è finita in rete. Forse l'ho toccata di petto. A parte l'episodio, mi è piaciuto il carattere che abbiamo messo in mostra». Ma il meglio Daniele l'ha dato nel dopo gara: «Si, è vero, su Cassetti ho fatto fallo – ammette candidamente - L'arbitro non ha visto e va bene così. Sono convinto, tuttavia, che certi episodi, durante un campionato, si compensano». Discussione con Perrotta. Anche accesa. «L'ho sgomitato. Giuro, non l'ho fatto apposta. Poi mi ha colpito lui durante un'azione di gioco». Poi sul prosieguo del torneo dice: «Stiamo bene fisicamente. Gennaio sarà un mese di fuoco». Daniele Dessena è entrato in corso d'opera. «Due gare in fotocopia le ultime in casa – dice l'esterno parmense - Ma non lo facciamo certo di proposito. Abbiamo ottenuto un punto a dimostrazione del fatto che non molliamo mai. Siamo felici come
se avessimo vinto». Rigore discusso, quello romanista. «So solo una cosa - dice Agostini, presunto colpevole - Il guardalinee aveva segnalato l'angolo. E' stata una decisione dell'arbitro. Sono convinto di aver toccato il pallone. poi Vucinic ha accentuato». Resta l'impresa. «Davvero ragguardevole. Non è facile realizzare due reti in così breve tempo alla Roma». Stakanovista della squadra. Agostini è l'unico ad aver giocato 1.530 minuti.
Auguri a Davide Astori
Di lui si fa un gran parlare in ottica mercato, grazie alle voci insistenti che ne vogliono il ritorno alla casa madre (il Milan) a fine stagione. Intanto Davide Astori, soprannominato “il Tedesco” dal suo allenatore, per il suo atteggiamento preciso e distaccato in campo, a dispetto della giovane età, oggi compie 23 anni: auguri!
La rinascita di "El Bati"
Come contro il Napoli. Dopo un'ora abbondante di gioco, con i rossoblu in svantaggio 0-1, fuori Nenè e dentro Larrivey. La maggioranza dei tifosi balbetta, non troppo convinta (eufemismo) della scelta di Allegri, coronando di fischi l'ingresso del puntero di Buenos Aires: non un buon viatico per la rimonta. Per di più, dopo cinque minuti il Napoli raddoppia, grazie alla rete di Pazienza. Tutto finito? Neanche per sogno. Avviene infatti l'impensabile: il Cagliari, grazie alla spinta del pubblico, avvia la rimonta e chi è il protagonista del primo gol? Lui, Joaquin Larrivey, detto “El Bati”, al suo terzo centro – valido - in rossoblu, uno a stagione. Sappiamo bene come è finita la gara, con un esaltante (e un pizzico deludente) 3-3, ma Allegri nel dopopartita sostiene fortemente che il centravanti argentino si è finalmente sbloccato, pronto per una seconda parte di stagione scoppiettante. I tifosi non si sbilanciano, troppe volte infatti son rimasti delusi.
Ieri, 6 gennaio 2010. Il Cagliari ospita la Roma, alla ripresa dopo la sosta natalizia. Identica situazione: dopo esattamente 63 minuti, Allegri sostituisce Nenè con Larry, con i rossoblu sotto 0-1. Dopo due minuti, Perrotta porta a due le reti di distacco. In altri tempi, ci si sarebbe messi a piagnucolare, iniziando a pensare già alla partita successiva. Ma il vento è cambiato: il Larrivey delle ultime giornate sembra davvero essere rinato, più convinto dei suoi mezzi, risultando finalmente decisivo. Oltre al solito lavoro sporco, fatto di sponde e sportellate con i difensori, colleziona anche occasioni da rete “vere”, come la traversa colpita dopo uno stop di tacco e un tiro incrociato deviato provvidenzialmente – per la Roma – da Burdisso. Anche i compagni nutrono maggiore fiducia in lui, cercandolo spesso e volentieri dentro l'area di rigore. Larry mette lo zampino sul primo gol, provocando il calcio d'angolo su cui poi Lopez realizza il primo gol, poi effettua il tiro al volo su cross dalla destra di Canini su cui Julio Sergio compie l'ennesimo miracolo della sua partita, deviando in tuffo sui piedi di Juan che però rinvia sul petto di Conti per il meritato pareggio rossoblu. Al termine della gara, non più fischi, ma meritati e scroscianti applausi per El Bati, che sembra aver iniziato col piede giusto il nuovo anno. Allegri e il presidente Cellino iniziano a fregarsi le mani, il primo perchè possiede un'alternativa di valore a disposizione per il reparto offensivo, il secondo perchè vede - finalmente - confermarsi la bontà dell'acquisto dell'argentino, da sempre pupillo del patron. Ai tifosi non resta che augurarsi che questo momento di forma sia il più duraturo possibile e che arrivino tante ottime prestazioni, possibilmente, perchè no, condite da altre reti.
Marzoratti titolare contro il Bologna?
Ancora problemi in difesa per Massimiliano Allegri in vista della prossima gara, che vedrà i suoi ragazzi ospiti al Dall'Ara di Bologna. A causa dell'ammonizione rimediata ieri pomeriggio, Michele Canini, diffidato, sarà squalificato per una giornata, lasciando così vacante il posto di terzino destro. Per la sua sostituzione, il tecnico livornese ha fatto intendere ieri nel dopogara che il favorito è il rientrante Lino Marzoratti, che dopo oltre due mesi di assenza riprenderà il posto da titolare. Ancora assente invece Francesco Pisano, per i noti problemi al flessore della gamba destra.
Stessi cambi, stessa fantastica rimonta
Sarà stata scaramanzia o necessità, poco importa. Di fatto, uno degli elementi in comune tra le ultime due clamorose rimonte effettuate dal Cagliari nelle gare casalinghe contro Napoli e Roma, è la sequenza dei cambi. Infatti, Allegri ha riproposto le scelte già fatte col Napoli e addirittura nel medesimo ordine, fatto che non può non far pensare a retroscena cabalistici, vista anche la nota scaramanzia del presidente Cellino. E così hanno fatto il loro ingresso in campo Larrivey al posto di Nenè, Dessena al posto di Biondini (contro il Napoli il mediano parmense aveva rilevato Pisano) e Jeda per Cossu. Stessi cambi, stesso ordine, stessa rimonta. Il primo cambio ha dato vivacità ad un reparto parso abbastanza in ombra nel primo tempo, mentre gli altri due son serviti a regalare maggiore freschezza negli ultimi decisivi minuti. Sarà un caso? Il Cagliari intanto incassa due punti ormai insperati, riprendendo la corsa verso la salvezza.
Cagliari, Marroccu: "Con l'arrivo di Ariaudo mercato finito"
Il Cagliari è riuscito ieri, nei minuti di recupero, nelle mura amiche, a pareggiare una partita persa, contro la squadra di Ranieri. La squadra Sarda, ha fatto una buona programmazione e sta raccogliendo con Mister Allegri, dei buoni frutti. Intervistato telefonicamente, Francesco Marroccu, Direttore Sportivo del Cagliari, dopo il bel pareggio di ieri con la Roma per 2-2 si è detto, molto soddisfatto: "Il pareggio raggiunto in quel modo, contro la Roma, una grossa squadra sa di vittoria, il Cagliari ci ha creduto ed è riuscito nell'impresa finale".
Il Cagliari sembra che al Sant'Elia abbia una marcia in più?
"Mi sembra, che ormai anche fuori casa la nostra formazione, faccia la sua bella figura, anche se in casa ci sentiamo come nel nostro fortino, il pubblico ci carica".
Sul vostro campo sembra che tutti abbiano difficoltà a fare il risultato, anche quando ormai sembra una gara chiusa?
"In effetti il carattere della squadra è un valore aggiunto, che anche nelle difficoltà, come ieri, aiuta a fare bene".
In questo clima di entusiasmo e con l'arrivo di Ariaudo dalla Juve pensate ancora al mercato?
"No con l'arrivo di Ariaudo, vi digo in tutta sincerità che il mercato del Cagliari per questa sezione è chiuso".
Lopez è indeciso
Il capitano Diego Lopez a fine stagione vedrà scadere il suo contratto ma sta ancora valutando il da farsi: "Sto bene qui, ma ancora non ho deciso cosa fare. Sarà una decisione che prenderemo con la società' ". Infine torna sul gol realizzato nella gara di ieri contro la Roma: "Questo gol lo dedico alla mia famiglia, che in questi giorni sta in Uruguay".
Larrivey: "Finalmente gli applausi"
Dopo l'ottima prestazione nel finale della gara con la Roma, Joaquin Larrivey conferma il suo ottimo stato di forma, non solo fisico, ma anche mentale, una vera e propria rinascita: "Già con il Napoli ero riuscito a mettermi in evidenza, sono contento anche per i tifosi, faccio sempre quello che posso, ma ora posso dire di vivere il mio momento migliore". Anche l'ambiente intorno a lui è cambiato: "Fa piacere sentire gli applausi del pubblico sono molto contento". Pace fatta dunque, e dalle sua parole, appare difficile un addio ai rossoblù nella sessione invernale: "Qui si sta veramente bene: squadra unita, organico solido, i nuovi si sono inseriti nel modo migliore"
Magliocchetti va al Gallipoli
Daniele Magliocchetti giocherà fino alla fine della stagione con il Gallipoli. Il difensore di proprietà del Cagliari, era in prestito alla Triestina. A Trieste, in cambio del difensore rossoblù, andrà proprio dal Gallipoli, Luca Franchini.
Cossu: "Pareggio meritato"
Un altra ottima prestazione, quella del fantasista rossoblù Andrea Cossu, ieri contro la Roma. Una gara difficile ed un secondo tempo in salita, una missione quasi impossibili, di quelle che piacciono al numero 7 isolano: "Ci siamo ripresi uno dei punti persi contro il Napoli. Sì, lo ammetto, mi sono emozionato. È il genere di partite che piacciono a me. Non meritavamo di perdere», dice deciso, «è stata una prova di carattere. Le occasioni migliori le abbiamo avute noi, siamo stati brillanti e solo un po' di frenesia e il campo pesante non hanno giocato a nostro favore". Infine torna sull'episodio del petardo, sollevando qualche dubbio: "È scoppiato tra le tribune e il vecchio stadio e nel sottopassaggio c'erano altre venti persone. Perché solo Pizarro ha accusato il botto?"
Se posso, seguo il Cagliari, si si. :D
Sono di quelli che mentre guardo la partita del Cagliari non mi devono neanche guardare, se no mi inkaxxo.
La Domenica è serena solo se c'è un buon risultato.
PS: mio padre era abbonato all'Amsicora negli anni dello scudetto......
Adesso qui a Venezia, dove vivo, devo sempre battagliare contro Juventini e affini..... ma ultimamente con estrema soddisfazione :D
juninho85
07-01-2010, 17:14
brutta gente,ti siamo vicini :D
juninho85
07-01-2010, 22:37
Il giudice multa Balotelli
Lui: "Scuse a chi non c'entra"
Chievo-Inter continua ben oltre il 90': dopo lo scudetto d'inverno, si è infatti aperto per l'Inter il caso-Balotelli. Caso che è sfociato oggi nella condanna a una multa di 7.000 al giocatore per gli appalusi rivolti al pubblico del Chievo e di un'altra multa all'Inter (15.000) euro, per cori razzisti all'indirizzo di un calciatore della squadra avversaria. Questa le motivazioni del Giudice sportivo Gianpaolo Tosel riguardo alla multa comminata a Balotelli: l'attaccante interista paga per "avere, al 43' del secondo tempo, uscendo dal terreno di giuoco all'atto della sostituzione, rivolto ripetutamente un applauso provocatorio nei confronti del pubblico".
l'episodio — Il dopo gara di ieri era stato infiammato dallo sfogo del calciatore ("Ogni volta che vengo qui il pubblico mi fa sempre più schifo"), poi c'era stata la replica di Luca Campedelli ("Balotelli non si deve permettere di offendere Verona. Se un professionista non sa accettare i fischi sbaglia. Dopo la partita finisce tutto - aveva aggiunto Campedelli - e comunque Balotelli non ha ricevuto ululati razzisti, ma fischi. Gli unici buuh che ho udito, li ho sentiti nei confronti di un nostro giocatore, Luciano. Il problema - osserva - non è il colore della pelle di Balotelli, ma l'atteggiamento che tiene spesso sul campo. Non ci sono stati ululati ma solo fischi. Se ti fischiano non puoi offendere, sennò diventa una giungla completa"), infine stamattina era arrivato il tentativo di archiviare la pratica da parte di Massimo Moratti, secondo cui le parole di Mario sono un fatto "di carattere molto personale: è eccessivo redarguirlo ed è imbarazzante commentare ed entrare in argomento". Quanto alla posizione presa, invece, da Campedelli, Moratti si era limitato a replicare che "al momento della partita si dicono tante cose. Ci siamo sentiti in mattinata e non c'è nessun rancore da nessuna parte".
parla balotelli — L'attaccante ha pubblicato oggi sul suo sito un comunicato: "Non mi scuso con chi mi ha insultato - si legge -, ma con quella parte di pubblico che non c'entrava niente e che ho offeso esprimendomi male perché esasperato dai "buu" durante la partita e mentre uscivo dal campo. Avrei dovuto precisare che quei tifosi che mi hanno fatto i "buu" a Verona, così come in altri stadi d'Italia, mi fanno schifo. Perché invece di godersi sportivamente una partita non pensano ad altro che a insultarmi. Sono stanco di sentire slogan e "buu" razzisti anche quando in campo mi comporto bene. E non accade solo a me. A Verona mi sono vergognato dei miei tifosi quando ho sentito i "buu" contro Luciano del Chievo. Mi ha dato molto dispiacere, è una vergogna che deve finire".
pace col sindaco — Il sindaco di Verona accetta le scuse di Balotelli e mette la parola fine sulle polemiche: "Per noi l'incidente è chiuso e accettiamo le scuse di Balotelli - dice il sindaco Flavio Tosi - evidentemente anche lo stato maggiore dell'Inter ha fatto la sua parte nel fargli capire che le sue parole avevano offeso un'intera città. Sono perfettamente d'accordo con Balotelli e totalmente solidale con lui nel condannare i cori razzisti che vengono rivolti, a lui o a chiunque altro, da imbecilli in quasi tutti gli stadi d'Italia, ma condannare tutta la città di Verona e la tifoseria modello del Chievo per qualcosa che non aveva fatto è stato veramente paradossale".
cvd
juninho85
07-01-2010, 23:10
sapevate nulla di riva che piuttosto che vedersi la partita in tribuna autorità s'è accomodato nei distinti?:D
sapevate nulla di riva che piuttosto che vedersi la partita in tribuna autorità s'è accomodato nei distinti?:D
Come mai?
juninho85
08-01-2010, 07:50
è a scorrio con cellino e l'amministrazione per la questione riguardante lo stadio
juninho85
09-01-2010, 15:16
Allegri: "A Bologna con grinta e determinazione"
Massimiliano Allegri concepisce la partita contro il Bologna come un crocevia importante nel cammino verso la salvezza. Nella conferenza stampa prima della partenza per il capoluogo emiliano, il tecnico rossoblù presenta così il match: "Sarà una gara difficile. Il Bologna è un'ottima squadra, e ha costruito in casa la sua salvezza l'anno scorso. Ci vorranno come al solito grinta, determinazione".
Il Cagliari non giocava da quasi un mese e contro la Roma è affiorato un pizzico di stanchezza: "Siamo rimasti inattivi a lungo", ha commentato il mister toscano, che però ha aggiunto: "Per le nostre caratteristiche, è meglio che giochino gli elementi che vedo più in condizione. Più giochiamo, più miglioriamo"; dunque, niente turn-over. Contro i giallorossi Allegri ha apprezzato il fatto che la squadra non abbia perduto la testa, riuscendo ad acciuffare un insperato pareggio: "Sotto di due gol, abbiamo recuperato sfruttando il nostro gioco".
Per quanto riguarda la formazione, il mister rossoblù non ha ancora deciso a chi affidarsi in attacco e chi sostituirà Canini sulla destra della difesa. In lizza ci sono Ariaudo, Marzoratti e Dessena. In avanti invece i soliti quattro nomi si contenderanno due maglie, con un Larrivey che ha giocato bene nelle ultime due partite ma, per Allegri, "ha le stesse possibilità degli altri".
Che festa per Conti!
Oggi festeggia, domani proverà a regalarsi una vittoria sul Bologna dopo aver già brindato al gol contro la Roma. Settimana intensa per Conti che compie trentun anni, di cui gli ultimi undici vissuti nell'Isola. Il regista festeggia anche la gara numero 279 con la maglia del Cagliari. Meglio di lui hanno fatto solo Brugnera (328), Piras (320), Riva (315), Nenè (311), Lopez (309), Martiradonna (306), Lamagni (293) e Quagliozzi (282).
Unione Sarda - Si può migliorare il record del '95
Una classica in rossoblù. Bologna-Cagliari è una sfida ricca di storia. Cinquanta i confronti generali, ben diciotto i successi del Cagliari. Ma al Dall'Ara il bilancio è dalla parte della squadra emiliana, che in 25 gare disputate ha conquistato 11 successi contro i 7 del Cagliari.
Cabala a parte, la sfida tra la formazione di Colomba e quella guidata da Allegri resta una gara aperta ad ogni soluzione. Nei 25 confronti lontano dalla Sardegna ci sono stati anche 7 pareggi. Il Bologna ha messo a segno 31 reti contro le 22 del Cagliari. Il bilancio sorride ai rossoblù isolani per quanto riguarda i confronti casalinghi.
Tante le curiosità che ruotano attorno alla partita di domani pomeriggio: parecchie, almeno dal punto di vista numerico, sono dalla parte della squadra di Allegri, che proprio al Bologna ha legato il ricordo della vittoria più netta, con il 5-1 alla formazione rossoblù, il 2 novembre del 2008.
C'è un altro dato confortante: il Cagliari, infatti, va in gol da quattordici giornate consecutive; sono ben 26 le reti realizzate dalla squadra di Allegri, e l'ultimo digiuno risale alla sfida esterna contro la Fiorentina del 13 settembre, quando i rossoblù sono stati sconfitti 1-0.
La partita di Bologna potrebbe anche servire al Cagliari per avvicinare un record, quello del miglior girone d'andata da quando si è entrati nell'era dei tre punti per vittoria. Il Cagliari è a quota 24 punti, ma deve giocare a Bologna e deve recuperare la sfida del 27 a Udine. Il record risale al torneo 1994-1995: allora i punti furono 26.
Unione Sarda - Larrivey in rampa di lancio
L'ultima partita da titolare l'ha giocata il 13 settembre a Firenze. Nemmeno un tiro in porta sino al quarto d'ora della ripresa quando Allegri lo ha sostituito con Matri. L'ennesima bocciatura. Eppure lui a fine gara sorprese un po' tutti con le sue dichiarazioni: «Ho fiducia in me perché sono convinto di quello che faccio». Ma quanto dolore in quello sguardo. Quattro mesi dopo l'altra faccia di Larrivey è sorridente, distesa. «Sono davvero felice, è bello poter dare un contributo alla squadra», ha ammesso mercoledì sera mentre si lasciava alle spalle lo stadio Sant'Elia. Ancora decisivo nella rimonta finale del Cagliari (stavolta sulla Roma). Tutto un altro spirito in campo con il suo ingresso. Dal suo sinistro è inoltre partito il tiro che ha poi portato al gol di Conti. Soddisfatto l'argentino. Il presidente Cellino da Miami se la gode (è stato uno dei pochi a difenderlo anche quando sembrava indifendibile) mentre l'allenatore Allegri si sfrega le mani e domani contro il Bologna potrebbe schierarlo dal primo minuto. Capovolte le gerarchie in attacco. Ora l'argentino ha più chance persino di Matri che contro i giallorossi ha interrotto la serie di reti consecutive fermandosi a quota sette (più quella segnata al Chievo in avvio di campionato). Larrivey in rampa di lancio. Potenza di un gol, quello contro il Napoli. Da allora, infatti, l'ex attaccante del Velez si è sbloccato psicologicamente e la sua stagione è cambiata radicalmente. Protagonista nel finale degli ultimi due match. Anche in allenamento è sempre in grande spolvero e non perde amichevole per mettersi in mostra sotto porta: segnando e facendo segnare i compagni di reparto. Inedito e scoppiettante duetto con il baby Ragatzu domenica scorsa a Villacidro: un antipasto del Cagliari che verrà? Intanto Allegri coglie l'attimo e sfrutta il momento d'oro dell'argentino che al Dall'Ara, quindi, potrebbe guidare l'assalto del Cagliari contro il Bologna dell'ex Colomba. «Spero di ritagliarmi più spazio d'ora in poi, ma rispetto le scelte del mister, anche perché tutti stiamo andando alla grande e il bene della squadra viene prima di tutto», ripete ormai da settimane l'argentino, nel frattempo morde il freno e già scalpita all'idea di segnare la prima rete in trasferta con la maglia rossoblù. Ma chi potrebbe essere il suo partner là davanti? Matri resta in prima fila, e non potrebbe essere altrimenti visto il suo curriculum nel 2009. In leggero calo le quotazioni di Jeda, tra l'altro sempre più trequartista (come vice-Cossu) nelle idee tattiche di Allegri. Nenè, poi, non ha brillato affatto contro la Roma, forse è stata addirittura la sua peggior partita con il Cagliari (eppure nel collaudo tre giorni prima era scatenato). Ecco perché il tecnico livornese si è preso un altro allenamento di tempo per completare il tridente anti-Bologna. Oggi la decisione al termine della rifinitura (in programma ad Assemini prima della partenza), domani Allegri la comunicherà alla squadra durante la riunione tecnica che precede di poche ore la partita. E sempre domani mattina scioglierà le riserve anche sul ballottaggio per il ruolo di terzino destro. Pisano ko, Canini squalificato, Marzoratti e Dessena in corsa. In teoria il favorito è l'ex emopolese, essendo quella la sua posizione naturale, ma non gioca una gara ufficiale da tre mesi. L'alternativa è un centrocampista puro, che, però, all'occorrenza ha dimostrato di sapersi adattare, e bene pure.
La Nuova Sardegna - Cagliari, a Bologna bivio salvezza
A Bologna domani pomeriggio (arbitro Pinzani di Empoli) con un dubbio e mezzo: chi gioca da terzino destro e se in attacco Jeda sia pronto a ripartire dal via. La sfida di Bologna - seconda partita in quattro giorni - apre i trenta giorni chiave del Cagliari in prospettiva salvezza.
Al Dall’Ara sardi e padroni di casa si giocano più dei tre punti in palio. Intanto, Massimo Cellino - che dai ieri, aerei permettendo, dovrebbe essere in città - si prepara per il mercato di gennaio in prima battuta. Per la questione stadio, in seconda. Due match apparentemente slegati tra loro. Eppure, di portata mica male.
La soglia salvezza. Il 22 marzo dell’anno scorso Conti e compagni sbancarono Bologna (1-0, gol di Acquafresca). La salvezza era in tasca, con quasi due mesi d’anticipo. Quel Cagliari fiutò a lungo l’Uefa. Poi, mancarono sia una panchina lunga, sia la forza di volerci provare fino in fondo dettata dalla società. Domani, la sfida è sempre tra squadre che hanno per obiettivo la permanenza in serie A. Ma il discorso è leggermente diverso. Il Bologna dei Menarini, sconfitto a Catania domenica scorsa, ha 16 punti, appena uno in più dei siciliani, terzultimi. La formazione dell’ex Franco Colomba in casa vanta 4 vittorie, un pari e 3 sconfitte. Il Cagliari (24 punti e una gara in meno) è alla ricerca del terzo risultato utile di fila e viene dalla galvanizzante rimonta con la Roma. Lontano dal Sant’Elia Cossu e soci contano 3 successi, un pari e 4 sconfitte. «Arriviamo quanto prima a 40 punti, poi vediamo cosa si potrà fare» ripete Allegri il pompiere.
I dubbi di Allegri. Canini squalificato per un turno, ripropone il rebus terzino destro. Out Pisano, in ballo ci sono Lopez e Astori, costretti da abbandonare il centro della difesa, il rientrante Marzoratti, il centrocampista «adattato» Dessena, il neoacquisto Ariaudo. Sulla scelta se ne saprà di più dopo la rifinitura di questo pomeriggio. I più gettonati paiono Astori e Marzoratti, con Dessena e Ariaudo subito dopo. Ma Allegri cela sorprese.
Per quanto riguarda Jeda, con la Roma alla seconda gara in panca dal via, si tratta di capire la qualità e la rapidità della manovra da opporre a Lanna e Portanova. Se si opta per forza fisica e pressing alto, tenuto conto del dispendio di mercoledì, paiono leggermente avvantaggiati Matri e Nené. Con Larrivey pronto all’uso a gara in corso. Ma potrebbe ritrovare spazio il tandem d’avvio stagione: Matri-Jeda.
Qui Bologna. Franco Colomba pensa al tridente. Con Di Vaio, Zalayeta e Adailton a rimorchio. Dall’allenamento di ieri, paiono candidarsi a una maglia da titolare anche Mingazzini e Vigiani. Intanto, Colomba ha rimproverato i suoi per il gol su corner a 10’ dalla fine, costato la sconfitta di Catania: «Ci servirà da lezione». Curiosità, infine, sulla seduta: inizialmente prevista alle 15, Colomba l’ha spostata improvvisamente al mattino.
I convocati di Allegri: non c'è Pisano
Massimiliano Allegri ha convocato 20 giocatori per la trasferta di Bologna. Questa la lista completa:
Portieri: Marchetti e Vigorito.
Difensori: Agostini, Ariaudo, Astori, Lopez, Marzoratti.
Centrocampisti: Barone, Biondini, Conti, Cossu, Cotza, Dessena, Lazzari, Parola, Sivakov.
Attaccanti: Jeda, Larrivey, Matri, Nenè.
Colomba: "Col Cagliari per il riscatto"
E' un Franco Colomba molto carico e fiducioso quello che si presenta in sala stampa alla viglia della prima volta da ex da quando, nel 2007, lasciò la panchina sarda dopo una fugace e poco positiva esperienza.
Il tecnico afferma di "aver visto nei giorni successivi alla sconfitta di Catania la voglia di rivincita e di riscatto". Si dice fiducioso perché "è la stessa molla che ho visto scattare quando sono arrivato e abbiamo perso a Genova 4-1: ho notato la stessa voglia e questo fa ben sperare".
Sull'eventualità di usare il tridente: "Le valutazioni che faccio sono legate a tante cose: gli uomini a disposizione, le loro caratteristiche e quelle dell'avversario che si incontra. Ma non esistono moduli vincenti: tutto dipende dall'interpretazione che viene data nella singola partita".
Colomba ha poi tessuto le lodi del Cagliari e del suo allenatore affermando che "è un avversario di qualità, che ha costruito la squadra nel corso degli anni e la sta perfezionando con un allenatore emergente e valido. Abbiamo quindi grande rispetto per questa squadra".
In conclusione non si è sbilanciato sul ritorno o meno in campo di Mingazzini, giocatore importante per gli equilibri del centrocampo felsineo, ma si è limitato a dire che "il giocatore è recuperato, ora vedremo se impiegarlo già domani: non dimentichiamo che in questo mese abbiamo da gestire un tour de force".
Qui Bologna - I convocati di Colomba
Sono 20 i convocati di Franco Colomba in vista dell'incontro che domani pomeriggio vedrà il suo Bologna ospitare il Cagliari allo stadio Renato Dall'Ara. Questa la lista completa:
Portieri: Colombo, Spitoni, Viviano.
Difensori: Britos, Lanna, Moras, Portanova, Raggi.
Centrocampisti: Bombardini, Casarini, Guana, Lavecchia, Mingazzini, Mudingayi, Vigiani.
Attaccanti: Adailton, Di Vaio, Gimenéz, Marazzina, Zalayeta.
juninho85
09-01-2010, 17:43
Primavera sconfitta, il Parma passa 3-2
Sfortunato debutto in questo 2010 per la Primavera rossoblù: i ragazzi di Melis sono infatti stati sconfitti dal Parma fra le mura amiche di Assemini al termine di una gara rocambolesca e spettacolare conclusasi sul 3-2 per i ducali.
Sono stati proprio gli ospiti, guidati dall'ex centrocampista del Cagliari Tiziano De Patre, a portarsi in vantaggio nella prima frazione. Ma prima Ragatzu, autore dell'ennesima ottima prestazione, e poi Giorico hanno contribuito a ribaltare il risultato in favore dei rossoblù.
Ma il finale è stato amaro per i padroni di casa, infilati per ben due volte, nell'ultimo quarto d'ora di gioco, da due straordinarie quanto fortunose conclusioni degli avanti gialloblù. E a una manciata di secondi dal termine Alessandro Manca ha clamorosamente fallito la palla di un 3-3 che il Cagliari avrebbe pienamente meritato.
Melis: "Comunque una grande prestazione"
Appena conclusosi l'incontro fra la Primavera del Cagliari e quella del Parma, i microfoni di TuttoCagliari.net hanno raggiunto il tecnico rossoblù Giorgio Melis, che mastica amaro per la sconfitta ma non è affatto deluso della prestazione dei suoi ragazzi: “Abbiamo disputato una grande gara sul piano del gioco per settanta-ottanta minuti; a tratti direi eccezionale. Alla fine abbiamo pagato la superiorità fisica degli avversari e le nostre disattenzioni. Peccato per il gol fallito da Manca: il pareggio ci stava tutto”. L'allenatore rossoblù non ha dunque nulla, o quasi, da rimproverare alla squadra, riservando però allo stesso tempo i complimenti al Parma di De Patre: “Una grande formazione, più anziana ed esperta di noi, e con qualche straniero che ha fatto la differenza”.
Cellino sul mercato del Cagliari
Una delle squadre di A da sempre molto attive durante i periodi di calciomercato è il Cagliari di Massimo Cellino. In estate tra l'indiferenza di molti, anche di alcuni addetti ai lavori, il patron sardo ha portato a casa un giocatore che ha stupito nel corso di questa prima parte di campionato: quel Nenè in grado di segnare una rete a dir poco straordinaria ad un certo Gigi Buffon. Adesso, in questi primi giorni di mercato, il Cagliari si è assicurato le prestazioni di un altro giovane talento, Lorenzo Ariaudo proveniente dalla Juventus. Per saperne di più sulle prossime mosse di mercato della società rossoblu la redazione di Tuttomercatoweb ha contattato proprio il numero uno dei sardi, Massimo Cellino.
Presidente, negli ultimi giorni alcuni organi d'informazione hanno ventilato l'ipotesi di un possibile interesse del Cagliari per l'ex difensore del Milan Senderos. C'è qualcosa di vero?
"Assolutamente non vero, noi abbiamo preso Ariaudo e il nostro mercato è chiuso".
Arriva Ariaudo, parte Canini destinazione Lazio?
"No, Canini non va da nessuna parte. Non c'è alcun interesse, non c'è mai stato nulla e anche quando ci fosse l'interesse della Lazio a me non interesserebbe. Il Cagliari il suo mercato lo ha già fatto, sia in entrata che in uscita".
Uno dei protagonisti della stagione positiva del Cagliari è sicuramente Alessandro Matri. A giugno potrebbe partire?
"Guardi, dicono anche che va via Pato dal Milan. Qualora dovessimo dare via Matri ci compriamo Pato, che problema c'è (ride, ndr). Comunque, a parte gli scherzi dico una cosa: è più facile che vada via Pato dal Milan che Matri dal Cagliari".
OT: da me sta nevicando, il che è quasi un evento visto che vivo a Bonorva (Sassari); di solito qua nevica si e no 2 volte all'anno.
conan_75
10-01-2010, 02:16
OT: da me sta nevicando, il che è quasi un evento visto che vivo a Bonorva (Sassari); di solito qua nevica si e no 2 volte all'anno.
Bonorva mi è capitato di trovare neve 3 anni fa...a campeda capita spesso :D
Bonorva mi è capitato di trovare neve 3 anni fa...a campeda capita spesso :D
Si 3 anni fa nevicò parecchio, più della "norma"... A Campeda di solito ghiaccia tanto infatti è pericolosissimo e bisogna stare attenti in macchina.
COmunque meglio chiudere l'OT :asd:
juninho85
10-01-2010, 10:29
potesse nevicare di brutto a casa di larrivey,chissà non rimanga isolato questo weekend:muro:
juninho85
10-01-2010, 10:41
Desse e Bati, a voi il Bologna
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Turnover minimo, quasi obbligato. Massimiliano Allegri si presenta a Bologna con una nuova emergenza difesa, appena alleviata dall'arrivo di Lorenzo Ariaudo. Senza Michele Canini (squalificato) e Francesco Pisano (nuovo stop per infortunio), il tecnico toscano lancia Daniele Dessena nel ruolo di terzino destro, ricoperto più volte nel corso di questa stagione ma soltanto a gara in corso. L'ex parmigiano vince dunque il ballottaggio con Marzorati, recuperato ma lontano dai campi da gioco ormai da tre mesi.
Novità anche in attacco, dove Joaquin Larrivey si è guadagnato a suon di prestazioni convincenti un posto da titolare dopo quattro mesi. Al suo fianco giostrerà Alessandro Matri, favorito su Jeda. Confermato il resto della formazione, con Marchetti tra i pali; Lopez, Astori e Agostini a completare la difesa; Biondini, Conti e Lazzari a centrocampo e Cossu a suggerire per gli attaccanti.
In panchina troveranno spazio, oltre al secondo portiere Vigorito (richiesto dall'Olbia), Marzorati, Ariaudo, Parola, Barone, Jeda e Nenè.
Nel Bologna, l'ex Colomba sceglie il tridente composto da Adailton, Di Vaio e Zalayeta; centrocampo di rottura con uno tra il baby Casarini e Mingazzini ad affiancare Mudingayi e Guana, con Raggi, Moras, Portanova e Lanna in difesa. Squalificati Valiani e Zenoni.
Queste le probabili formazioni:
BOLOGNA (4-3-1-2): Viviano; Raggi, Moras, Portanova, Lanna; Casarini, Mudingayi, Guana; Adailton; Di Vaio, Zalayeta.
A disp. Colombo, Santos, Bombardini, Mingazzini, Marazzina, Vigiani, Gimenez. All.: Colomba.
CAGLIARI (4-3-1-2): Marchetti; Dessena, Lopez, Astori, Agostini; Biondini, Conti, Lazzari; Cossu; Matri, Larrivey.
A disp. Vigorito, Marzorati, Ariaudo, Barone, Parola, Nené, Jeda. All.: Allegri
Unione Sarda - Voglia di nuove imprese
Neanche il tempo di smaltire le emozioni della partita con la Roma, ed ecco che il Cagliari si trova ad affrontare una trasferta insidiosa sul campo di una pericolante, il Bologna, rimessa in carreggiata da una vecchia conoscenza dei tifosi rossoblù: Franco Colomba. Il tecnico, tre stagioni fa, sostituì Giampaolo, per poi essere esonerato a sua volta e rimpiazzato dal suo predecessore. Fu una parentesi breve e burrascosa, con pochi risultati e pochissimo gioco. Si ironizzò sulle capacità di Colomba che aveva mosso i primi passi da allenatore a Olbia. Successivamente, Colomba ha condotto l'Ascoli a una salvezza miracolosa e quest'anno ha rianimato una squadra che, con Papadopulo, era in crisi nera. Evidentemente, così scarso non era.
Acqua passata, comunque, il presente parla di una partita difficile per il Cagliari, perché l'avversario ha bisogno di vincere per rinsaldare la sua posizione di classifica. Il Bologna, con sedici punti ma con una gara da recuperare (con l'Atalanta, il 20 gennaio), occupa la diciassettesima posizione in classifica, appena al di sopra della linea di galleggiamento. La partita di oggi rappresenta per i bolognesi la chiave di volta del loro campionato.
Il Cagliari, invece, ha i nervi distesi. È vero che non vince dal 29 novembre (2-0 alla Juventus, da allora la sconfitta di Palermo e i pareggi con Napoli e Roma, mentre la partita di Udine è stata rinviata per neve e sarà recuperata il 27 gennaio) ma è anche vero che hanno quasi sempre convinto sul piano del gioco e non sono mai usciti dal campo con le ossa rotte. E così i pareggi con Napoli e Roma (viste le clamorose rimonte) equivalgono ad altrettante vittorie.
Allegri oggi dovrà fare fronte ai soliti problemi. Pisano non ha recuperato e non è neanche partito per Bologna, il sostituto naturale, Marzoratti, non gioca da quasi tre mesi e non ha ancora il ritmo partita nelle gambe, il terzino destro d'emergenza, Canini, ottimo contro la Roma, è squalificato. Perciò, toccherà a Dessena, che di professione fa la mezzala, retrocedere sulla linea dei difensori e completare il reparto con Lopez, Astori, Agostini e, naturalmente, il portiere Marchetti.
Novità anche in attacco. La seconda prestazione consecutiva convincente, seppur da subentrante, di Larrivey ha convinto Allegri a impiegarlo dal primo minuto. Sarà l'argentino a fare coppia con Matri, confermato nonostante la prova sotto tono di mercoledì. Panchina, quindi, per gli altri due attaccanti, Nenà e Jeda. Un lusso, se si considera che il primo ha segnato sei reti e il secondo quattro. Quest'anno c'è grande concorrenza là davanti e Allegri avrà sempre il suo bel daffare per azzeccare gli uomini giusti. Alle loro spalle il solito Cossu, mentre il centrocampo sarà lo stesso di mercoledì scorso: Conti, autore del gol del 2-2, davanti alla difesa, Biondini mezzala destra, Lazzari a sinistra.
Unione Sarda - Allegri: "Occhio a Di Vaio e Adailton"
Qualche dubbio, tante certezze: il Cagliari anti Bologna è quasi pronto. Allegri mostra tranquillità a poche ore dalla partenza per l'Emilia, via Milano. Da risolvere due piccoli nodi, uno in difesa e uno in attacco. Il resto verrà da sé in questa gara che nasconde comunque insidie e aiuta il tecnico livornese e tenere viva la concentrazione dei suoi giocatori. «Ci siamo preparati nel modo migliore per questo incontro», afferma l'allenatore rossoblù. «Giochiamo contro una diretta concorrente e non vogliamo sbagliare».
La ricetta è più o meno sempre la stessa, Allegri chiede ai suoi attenzione e grandi sacrifici. «Giochiamo un'altra gara dopo tre giorni, potrebbe anche emergere un po' di stanchezza». Il dubbio principale riguarda il terzino destro. «Sono in tre per una maglia», aggiunge il tecnico rossoblù. «Marzoratti, Dessena e anche Ariaudo, che pur essendo mancino se la cava bene anche a destra».
In avanti soliti problemi di sovrabbondanza con Jeda, Larrivey, Matri e Nenè in lotta per due posti. «Meglio averli», taglia corto Allegri. «Sono in quattro ma ne giocheranno solo due. Sì, Larrivey ha le stesse possibilità degli altri tre. Sta facendo bene e ha ritrovato stima in sé. Adesso non deve sentirsi la responsabilità addosso, sono sicuro che continuerà a fare bene».
Allegri avrà di fronte il Bologna, squadra che viene da una sconfitta ma non deve essere presa sotto gamba. «Sarà vogliosa di fare punti», sottolinea il tecnico. «Proveranno a batterci e non sarà facile. Noi dobbiamo disputare la partita giusta, sotto il profilo mentale, senza cali di tensione e attenzione. Continuiamo a fare quello che stiamo facendo e non ci saranno errori». Allegri rispetta il collettivo emiliano. «Riescono ad esaltare anche le individualità. Dobbiamo stare molto attenti ad Adailton e Di Vaio».
Attenzione anche a non ripetere la prima parte di gara fornita contro la Roma. «I nostri avversari avevano il gioco in mano», puntualizza «ma nel secondo tempo siamo cresciuti e la risposta è stata brillante. All'inizio della gara abbiamo pagato il mese di stop, ma nella ripresa abbiamo dimostrato grande carattere, cercando di raddrizzare la partita senza creare confusione e giocando. Abbiamo avuto anche fortuna», conclude Allegri «e ne servirà anche contro il Bologna».
La Nuova Sardegna - Il Cagliari cerca altri tre punti
Un Cagliari a trazione anteriore che con il Bologna non teme di metterla sulla corsa e sulla fisicità. Se le sensazioni della vigilia sono quelle giuste, Allegri sfida gli emiliani con Dessena, reinventato terzino destro, e Larrivey al fianco di Matri. A dirla tutta, una dichiarazione di guerra per il club dei Menarini. O più semplicemente, la volontà di giocarsela fino alla fine.
Tenendo ben presente, dei padroni di casa, sia la classifica, sia la rabbia per aver perso a Catania su calcio piazzato a 10’ dalla fine.
Questo pomeriggio al Dall’Ara va in scena uno dei primi test annuali che possono dirla lunga sulla difficoltà di raggiungere quanto prima la quota salvezza. Un match che chiede lucidità, coraggio, abnegazione. Che poi Allegri abbia citato spirito di gruppo e carattere, componenti ad alto valore aggiunto, mostrati con la Roma in rimonta, completa un quadro noto ai tifosi.
Con questo Cagliari non si smette di sperare. E soffrire. Guai a chi dà per chiusa una partita. Si fa leva su personalità e determinazione da vendere come elementi chiave dietro i 24 punti, con tre vittorie e un pari fuori casa, conquistati dai rossoblù. Tutto ciò dà fiducia ma sarebbe folle sottovalutare gli emiliani.
La gara si annuncia avvincente. C’è l’ex, anzi due, di turno: oltre al tecnico Franco Colomba, la mezzala Guana. Ci sono le ambizioni reciproche per correre verso la salvezza: va segnalato che il Bologna l’anno scorso ha costruito in casa la permanenza in serie A. E non a caso Allegri non si fida della squadra guidata da Colomba. Il tecnico ha plaudito un collettivo affiatato che sa esaltare il trio d’attacco formato da Di Vaio, Zalayeta e Adailton.
Sulla formazione, con Canini squalificato, Pisano e Brkljaca infortunati, poche storie. Dessena pare aver vinto il braccio di ferro con Ariaudo e Marzoratti: l’ex Parma dovrebbe giocare terzino destro dal via. Come al solito Allegri tiene tutti in tiro. E solo stamani scioglierà i dubbi. Lo stesso può dirsi dell’enigma attacco. Per affiancare Matri, Larrivey pare in vantaggio su Nenè e Jeda.
Dunque, un Cagliari a trazione anteriore, con Cossu tra le linee, e Lazzari sull’out sinistro. Per il resto, assetto-tipo con Biondini a destra e Conti in regia (ieri il vicecapitano ha compiuto 31 anni). Davanti a Marchetti dovrebbero esserci Dessena, Lopez, Astori e Agostini. «Sarà dura ma possiamo fare la prestazione giusta» dice Allegri.
Il tecnico non si è sbilanciato. Ma sa di avere a disposizione una rosa che dà ampi margini di garanzia. E quel che più conta, disponibilità. Sono questi i tasselli di un Cagliari che sa soffrire e non molla mai. Fino a diventare corsaro quando meno te lo aspetti. A Claudio Ranieri, ultimo ex uscito a testa bassa dal Sant’Elia, non è bastato alla vigilia far vedere ai suoi la rimonta con il Napoli. Anche per Colomba si prospetta un pomeriggio mica male.
juninho85
10-01-2010, 16:04
rapina a mano armata in quel di bologna,una delle partite più brutte del nostro campionato :D
juninho85
10-01-2010, 16:13
Matri alla prova del 9, Cagliari record
A Bologna finisce 0-1
Basta un gol di Alessandro Matri al Cagliari per avere la meglo del Bologna, in una partita non particolarmente entusiasmante, specie nella ripresa. La formazione di Allegri disputa una prima frazione di spessore, salvo calare nel secondo tempo: ma, come spesso accade, proprio al 65' arriva il gol vittoria, confezionato dai neoentrati Jeda e Parola e scartato da Matri, al nono gol in campionato. Unica nota negativa, il giallo a Conti che sarà costretto a saltare Cagliari-Livorno tra sei giorni: il centrocampista romano ha rimediato anche un leggero infortunio muscolare, la cui entità sarà valutata nelle prossime ore.
Confermate le formazioni della vigilia: Allegri, senza Pisano e Canini, si affida a Dessena sulla corsia destra difensiva. Confermato il centrocampo, mentre in attacco Larrivey ottiene una chance da titolare al fianco di Matri. Nel Bologna Colomba preferisce il baby Casarini a Mingazzini; confermato il trio offensivo composto da Adailton, Di Vaio e Zalayeta.
Partita vivace fin dalle prime battute, col Cagliari intraprendente e ben disposto in campo. All'11, contropiede da manuale, con Cossu che si fa 40 metri di corsa prima di calciare verso Viviano, costretto a deviare in angolo il rasoterra del fantasista sardo. Matri e Larrivey giostrano larghi, con lo stesso Cossu che staziona centralmente: una soluzione che favorisce gli inserimenti di Biondini e Lazzari.
Match godibile ma spezzettato: fischia tanto Pinzani, che solo nella prima frazione estrae tre gialli. Oltre a Guana e Raggi, finisce sul taccuino dell'arbitro anche Daniele Conti: diffidato, salterà la prima di ritorno, contro il Livorno al Sant'Elia.
Il Bologna fatica, ma sfrutta la corsia mancina per mettere in ambaches Dessena, non completamente a suo agio quando si tratta di difendere: al 25' Di Vaio, sugli sviluppi di un corner, colpisce bene di testa, mandando però alto da pochi passi. Tre minuti dopo, azione analoga ma nell'area opposta, con lo specialista Lopez che trova il tempo per lo stacco, ma non il bersaglio grosso.
Al 40' occasionissima per Matri: Moras va a vuoto, il centravanti rossoblù salta Viviano ma trova pronto sulla linea Portanova, che spazza provvidenzialmente.
Avvio di ripresa veemente del Bologna. Marchetti è subito svegliato a inizio ripresa da Zalayeta che, dopo una percussione insistita, calcia da posizione difficile: il portiere della Nazionale si rifugia in corner. Dopo un minuto, lo stesso attaccante uruguaiano serve benissimo Di Vaio: il tiro dell'ex Juventus termina di un soffio a lato, con un brivido freddo che percorre la schiena dei tifosi rossoblù. Il Bologna non è domo: passano altri sessanta secondi e ancora Di Vaio impegna severamente Marchetti, con Lopez che successivamente si immola per evitare il tap in di Zalayeta. Ancora: contropiede emiliano e Adailton, egoista, calcia anzichè servire i compagni.
Daniele Conti è costretto a lasciare il campo per il riacutizzarsi di un problema al bicipite femorale: al suo posto entra Andrea Parola. Poi Larrivey lascia spazio a Jeda e sono proprio i neoentrati a confezionare il gol del vantaggio: il brasiliano serve il centrocampista, il cui cross rasoterra è depositato in rete da Alessandro Matri. Il tempo di esultare e azione dubbia in area emiliana: Moras tocca Jeda e colpisce anche il pallone, che è raccolto di mano dall'estremo difensore Viviano. Per Pinzani è calcio di punizione a due in area, che si conclude con un nulla di fatto. Entra anche Nenè, Colomba manda in campo Marazzina, Mingazzini e Gimenez, ma senza ottenere apprezzabili risultati. E, dopo quattro minuti di recupero, Pinzani fischia tre volte per sancire la vittoria del Cagliari: dall'epoca dei tre punti, ma la formazione sarda aveva collezionato tanti punti nel girone d'andata.
Solertes
10-01-2010, 16:22
rapina a mano armata in quel di bologna,una delle partite più brutte del nostro campionato :D
In parte quoto, ma imho nei tratti in cui si è visto giocare il Cagliari era superiore...per il resto partitaccia, con sbandamenti all'inizio del secondo tempo pericolosi - anche se non scaturiti dalla manovra bolognese - con il centrocampo Bolognese che riusciva a interdire bene sporcando le trame....Dessena nel primo tempo non azzeccava un allineamento nei fuorigioco e cazzeggiava troppo con la palla....Larrivey abbastanza isolato, con Jeda - puntando sulla tecnica - le cose sono cambiate radicalmente.
juninho85
10-01-2010, 17:29
Allegri: "Raggiungere il prima possibile quota 40"
Oggi la sua squadra era chiamata a una vittoria, per iniziare al meglio il tremendo tour de force che attenderà i rossoblù nel mese di gennaio e che molto dirà sul futuro del campionato del Cagliari. Massimiliano Allegri non può che essere molto felice per l'obiettivo centrato e per i tre punti importantissimi portati a casa, considerando anche la difficoltà di una partita in cui nè Cagliari nè Bologna hanno brillato. "Oggi è stata una vittoria importante per confermare e migliorare la classifica allontanandosi dalle zone calde - ha commentato il tecnico livornese ai microfoni di Sky - Abbiamo affrontato un buon Bologna, era una partita che si poteva sbloccare solo con una giocata. Dopo il vantaggio la squadra si è disimpegnata bene rischiando solo in una circostanza".
Sugli obiettivi futuri della sua squadra Allegri è stato chiaro, ribadendo come "per noi è importante raggiungere il prima possibile la fatidica quota 40 punti". Complimenti per Matri, sul quale scommette per una crescita ulteriore, e per Parola. "Matri ha grandi potenzialità e può ancora migliorare molto. Sul gol bravo Parola ad inserirsi e a creare l'occasione". A rivelarsi decisivi però sono stati ancora una volta i suoi cambi. "Avere 4 attaccanti è importante perché cerchiamo di mettere sempre pressione all'avversario in maniera molto dispendiosa - ha spiegato, provando quasi a togliersi i meriti che tutti gli riconoscono - Io li cambio sempre entrambi per mantenere la stessa tensione in campo, poi a seconda delle caratteristiche scelgo di volta in volta chi schierare titolare".
Matri: "La Nazionale resta un sogno"
Il cannoniere rossoblù, oggi al nono goal stagionale, è stato avvicinato dai microfoni di Sky nel post-partita del Dall'Ara: "è un momento estremamente felice - ha detto - una stagione d'oro dove riesco a segnare con regolarità, di quelle che capitano ogni tanto agli attaccanti, spero di sfruttare il più possibile questo stato di forma".
Sulla Nazionale e una eventuale convocazione in azzuro nel 2010 il centravanti glissa: "la Nazionale resta un sogno e nulla più, penso solo a far bene col Cagliari e a raggiungere quanto prima l' obiettivo salvezza, poi si vedrà".
juninho85
10-01-2010, 21:53
Astori: "Concesso poco"
Insieme a capitan Lopez e agli altri compagni di reparto ha contribuito a mantenere imbattuta la porta di Marchetti. Per Davide Astori quella di Bologna è stata una buona partita, in cui gli avversari hanno impensierito poco i rossoblù. "Abbiamo concesso poco. Un'ottima partita da parte nostra. Il Bologna si è reso pericoloso solo all'inizio dei due tempi".
Dessena: "Risultato importante"
Daniele Dessena ha disputato una buona partita, malgrado fosse impegnato in un ruolo non suo quale quello di terzino destro. Con impegno e dedizione è riuscito ad adattarsi e a dare il suo contributo per una vittoria importantissima per il Cagliari. "Grazie ai miei compagni che mi hanno aiutato e sono stati prodighi di consigli - ha detto a fine partita - Penso di essere andato meglio nella ripresa. Il risultato è importante, anche perchè era uno scontro diretto: più punti si fanno, prima riusciamo ad allontanarci dalla zona pericolosa. Il merito direi che è della nostra mentalità: giochiamo a viso aperto in tutti i campi".
rapina a mano armata in quel di bologna,una delle partite più brutte del nostro campionato :D
Quoto, nel primo tempo abbiamo fatto abbastanza bene, ma nel secondo siamo stati schiacciati dal Bologna fino alla rete di Matri. In ogni caso il Bologna non meritava assolutamente di perdere, ciò che conta comunque sono i 3 punti!
conan_75
10-01-2010, 22:50
Furaredda :D:D
Manco a me mi è sembrata una partita rubata...abbiamo giocato molto male in ben altre occasioni, bisogna considerare che in campo avevamo un Conti a mezzo servizio perchè si è visto poco e niente e un Larrivey che a parte i colpi di testa sembrava facesse il difensore aggiunto del Bologna....è bastato Jedà che in 3 minuti si è visto come son cambiate le cose..
Ho scommesso 7 caffè con i colleghi bolognesi, quindi devo autoconvincermi che è meritata:D
juninho85
11-01-2010, 08:25
Il Sardegna - Matri come Gilardino: "Segno per la classifica"
Nono gol che vale altri tre punti pesanti. Alessandro Matri però sta con i piedi ancorati a terra. «L'importante è che serva per migliorare la nostra classifica». Non fa una piega. Resta tuttavia l'immagine di un giocatore che si sta consacrando ai massimi livelli, giorno dopo giorno. «A dire il vero anche quando giocavo nelle serie minori credevo tantissimo nelle mie potenzialità. Ora, evidentemente, raccolgo i frutti del lavoro e dell'esperienza. Anche se devo dire che è necessaria anche la fortuna, che in questo periodo mi aiuta». E pure un impiego continuativo. Richiesto sottovoce in estate, dopo la partenza di Acquafresca. «Mi sorregge una discreta condizione fisica. A Bologna non era facile. Loro hanno cercato da subito di schiacciarci nella nostra area. Ma noi siamo riusciti a tenerli lontani ed hanno dovuto preoccuparsi di coprire le nostre ripartenze». Unico neo, quello di non aver superato Gigi Riva nel computo delle reti realizzate consecutivamente. Matri si è fermato a sette, eguagliando “Rombo di tuono”. Sorvola sull'argomento. «È già tanto quello che sto facendo. Certo, mi fa piacere essere riuscito a raggiungere un mito del calcio, però io devo proseguire sulla mia strada. Sperando di poter sempre essere utile alla squadra». Così come Daniele Dessena. Utilizzato stavolta da Allegri in posizione di esterno destro difensivo. «Per tutta la settimana il mister è stato prodigo di consigli per me. Mi ha spiegato i movimenti e in che modo avrei dovuto accompagnare l'azione». Così come il compagno di reparto Alessandro Agostini. Una sorta di “tutor” per Dessena. «Alla fine degli allenamenti ci fermavamo in campo per cercare di ottimizzare i meccanismi da difensore. Capire come effettuare le diagonali e come chiudere sull'uomo. Agostini mi è stato davvero di grande aiuto». Chi invece non si stupisce più di tanto è Davide Astori. Oramai ha raggiunto uno standard di rendimento da veterano. Non si è fatto irretire dalle serpentine di Adailton. «Tutti ci siamo mossi bene. Sapevamo inoltre che Di Vaio attacca gli spazi, che Zalayeta è forte di testa, per cui ci siamo allenati per prender loro le contromisure». Non lo infastidiscono certo le voci di mercato. Anzi, lo aiutano nelle motivazioni. «Fa piacere quando senti il tuo nome ora in questa, ora in quella squadra. L'importante è star con i piedi per terra e far bene col Cagliari».
La Nuova Sardegna - Il vero segreto è il gruppo unito
Un pensiero. Un pensierino piccolo piccolo verso la Nazionale lo fa. Non per i Mondiali con la lista di mister Lippi ormai blindata, ma il tempo può giocare dalla sua. Dalla parte di Alessandro Matri, il bomber inarrestabile.
Avesse segnato mercoledì, la sua Befana avrebbe portato sulla scopa volante, come regalo, il record di Gigi Riva degli otto gol in partite consecutive. «Non era importante, quel che conta sono i tre punti appena conquistati, per il record pazienza. A me va già bene così».
Va talmente bene che il chiodo fisso della salvezza resta l’unico a perforare il cervello dell’attaccante e dei suoi compagni: «Stiamo facendo tutti un gran campionato - prosegue -, io ho sempre creduto ai miei mezzi e così fanno i miei compagni. Certo ci sono periodi in cui la buona sorte incide».
Due occasioni per fare gol, entrambe facili, con la prima che però viene neutralizzata da Portanova sulla linea: «Non so se ritenerlo un gol sfiorato oppure sbagliato - sorride con modestia -. Fortunatamente ho rimediato, ma la rete non è certo solo merito mio».
Un bravo lo dice a tutti i compagni che gli hanno messo il pallone tra i piedi a porta vuota dopo un’azione travolgente e poi ha un pensiero per Andrea Parola: «È un gran compagno di squadra. Non gioca tanto però si fa trovare sempre pronto nonostante la sua situazione non sia facile».
Il secondo eroe di giornata, in mezzo al mucchio, è Daniele Dessena. Allegri lo reinventa terzino a destra e lui ti fa la partita quasi perfetta. Due sbavature su rilanci, poi non una diagonale sbagliata o un uno contro uno perso: «Sono avvantaggiato, perché, pur non essendo il mio ruolo, sono comunque un centrocampista di rottura e quindi sono abituato all’uno contro uno - dice -. La spinta giusta l’ho avuta dai compagni e dal mister che mi hanno seguito alla perfezione e dato i consigli giusti per calarmi nel ruolo».
Chi non soprende più è invece Davide Astori. Le grandi squadre aleggiano come avvoltoi, ma le voci di mercato non sembrano disturbarlo più di tanto: «Io, come i miei compagni, resto coi piedi per terra. Ci prendiamo questa vittoria arrivata in un campo difficile e contro una squadra che doveva vincere a tutti i costi. Siamo stati bravi - aggiunge - e adesso sabato nell’anticipo con il Livorno abbiamo la prova del nove per capire se dobbiamo soffrire a lungo oppure se la salvezza arriverà in fretta e molto prima del previsto».
La Nuova Sardegna - Un attacco da Champions e una difesa da grande
C’è bisogno di dare i numeri. E che numeri. Diciotto gare giocate e una da recuperare per chiudere il girone di andata. Due i punti in più dell’anno scorso, dodici quelli di vantaggio sul Catania terzultimo in classifica.
Otto le vittorie, tre i pareggi e sette le sconfitte. Con la classifica che dà un bel nove ai rossoblù e in questo caso il nove - quello della posizione raggiunta proprio a Bologna - è meglio del dieci che si prende il Bari delle sorprese e di Ventura.
Allora meglio stare Allegri e gongolarsi con altri numeri. Magari con il 28, non dell’esame universitario che ti porta dritto dritto alla laurea, ma come quello dei gol segnati dal Cagliari in questo girone d’andata che ancora non è finito.
Attacco stellare. Che segna da quindici giornate consecutive e che fa invidia a quelli milionari delle corazzate abituate a fare le prime delle classe in Champions League.
A parte l’irraggiungibile - in tutti i sensi - Inter, l’attacco rossoblù è prolifico quasi quanto quello della Juve (32 reti), o quasi quanto quello della Roma (30 gol). Il roccioso Napoli di Mazzarri ne conta 29, il Milan “classe-Leonardo-fantasia” sino a ieri mattina 28. Vuol dire che Matri-Jeda-Nenè segnano quanto Borriello-Dinho-Pato.
Bisogna guardare al proprio fianco e cercare il Genoa di Suazo per trovare qualcuno che sorpassi i rossoblù in zona gol. Altro rossoblù, ma più prolifico.
Sotto la Lanterna si è andati a segno 32 volte, peccato che tra le due difese non ci sia storia. Perché il Cagliari di quest’anno non è mica solo attacco. La difesa è esattamente la nona meno battuta della serie A. Numeri che ritornano: nove come quel nove che dice che dietro le grandissime e le grandi c’è il Cagliari.
Ma un’insufficienza bisognerà pur trovarla in questo tripudio di volti alti.
Eccola: è il cinque, come quei minuti di inizio al secondo tempo, ieri a Bologna, in cui il Cagliari uscito dagli spogliatoi sembrava avere bevuto una camomilla, più che l’arcifamoso tè caldo.
Unione Sarda - Dessena, basta con la vita da mediano
Una vita da mediano, ma che domenica da terzino. «E chi se la scorda più». Il sorriso stampato sul volto, il cuore che continua a battere ancora adesso che la partita è finita da mezz'ora e passa. È soddisfatto Dessena, e non lo manda certo a dire. Sorride, scherza. «Alla fine non sono andato poi così male». Merito soprattutto di Allegri, mette subito le mani avanti il centrocampista emiliano, scelto dal tecnico per coprire il buco in difesa complice il contemporaneo ko di Pisano (infortunato) e Canini (squalificato). «Il mister mi ha dato tanti suggerimenti nei giorni scorsi, prima della gara, però, mi ha lasciato tranquillo togliendomi qualsiasi tipo di responsabilità dalle spalle. A quel punto i consigli dei miei compagni sono stati fondamentali».
Li ringrazierebbe tutti, uno per uno, magari lo farà davvero in settimana ad Assemini. A Bologna, Dessena sceglie Agostini: «Nei giorni che hanno preceduto la partita è stato quasi un tutor per me, mi ha spiegato i segreti del ruolo e in particolare abbiamo provato e riprovato la diagonale». Solo un'altra volta, in passato, Dessena aveva svolto il ruolo di terzino. «Con il Parma, ma giusto due minuti. Mi sono infortunato subito, ma non l'ho detto all'allenatore Beretta. Avevo diciotto anni, volevo giocare a tutti i costi, ma ovviamente non mi sono gustato la partita e non sono entrato nel vivo del ruolo».
Tutta un'altra storia, ieri pomeriggio a Bologna. «Essendo un centrocampista di rottura mi piace il contrasto, quindi non ho sofferto molto nell'uno contro uno».
Alla faccia dell'emergenza. Così un handicap diventa un'arma in più in questa difesa dove tutti riescono a ritagliarsi un ruolo da protagonista. «Oggi anche un attaccante, forse, riuscirebbe a fare bene il terzino dopo aver ripassato gli schemi assieme a tutto il reparto». Molto più di una battuta, quella di Astori, che del reparto è diventato ormai un pilastro. «Secondo me Dessena è stato uno dei migliori in campo, e non può essere un caso», insiste il giovane difensore in orbita Milan (metà del cartellino è ancora rossonera), ma pure della Nazionale (per la rifondazione post Mondiali). Lui, però, dribbla i complimenti come se fosse un attaccante. «Non penso al mercato o al futuro in generale, il mio obiettivo è giornaliero. Cerco sempre di migliorarmi e di dare continuità al lavoro». Profilo basso. «Bassissimo». Lui, come del resto tutta la squadra. «Non dobbiamo perdere mai di vista i quaranta punti che ci consentiranno di conquistare la salvezza». Niente distrazioni, insomma. «Anche perché quando abbiamo creduto di essere più forti dell'avversario siamo subito tornati con i piedi per terra. Penso per esempio ai cinque minuti contro l'Inter quando eravamo convinti di avere la partita in pugno, ma anche alla trasferta di Catania». Intanto il Cagliari continua a stupire e centrare risultati importanti, diverte e si diverte. Non solo. «La squadra corre, corre tanto», sottolinea Dessena. «Merito della nostra mentalità, non ci arrendiamo mai. Ma anche dello staff tecnico che ci indica la strada da seguire e ci trasmette sicurezza».
Unione Sarda - Allegri: "Questo è un gruppo fantastico"
Il Cagliari regge il passo del Bologna senza affanni, poi lui ci mette le mani e arriva addirittura la vittoria, la quarta in trasferta, l'ottava stagionale. Parola (entrato per Conti) e Jeda (per Larrivey) confezionano il gol di Matri. Cambi ancora una volta decisivi, ma l'allenatore va oltre, evidentemente allergico ai riflettori. «Ma che c'entro io?», taglia corto Max Allegri, sin troppo umile. «Piuttosto va sottolineato lo spirito con il quale scende in campo ogni componente di questo fantastico gruppo, soprattutto chi gioca meno». Tutti per uno e uno per tutti.
Tre punti pesanti, pesantissimi. «Innanzitutto perché non vincevamo dal 29 novembre», la premessa che alleggerisce l'impresa (almeno ufficialmente), «poi ci consentono di avvicinarci ulteriormente al nostro traguardo, che è sempre quello». Ulteriori proclami restano nel cassetto, almeno sino al 7 marzo. Il tecnico rossoblù ha, infatti, fissato una tabella di marcia che potrebbe consegnare al Cagliari la salvezza addirittura con undici giornate d'anticipo. Allegri conosce ormai il calendario a memoria e lo snocciola tutto d'un fiato davanti alle telecamere che affollano la piccola sala stampa dello stadio Dall'Ara: «Ora abbiamo il Livorno, poi Siena, Fiorentina, Inter, Bari, Parma, Chievo e Catania». Il ciclo della verità. «Molti scontri diretti». Almeno sulla carta. «Se poi entro quella data avremo centrato quota 40, allora ci divertiremo».
Vittoria capolavoro ieri a Bologna. «Soltanto una giocata avrebbe potuto sbloccare la partita». Equilibrio in campo. «Ma noi siamo stati bravi a non scomporci. Prestazione da applausi, ordinata, proprio quella che avevo chiesto ai ragazzi nei giorni scorsi». Eppure le difficoltà non sono mancate, soprattutto in avvio di ripresa. «Ormai è un dato statistico, all'inizio del secondo tempo subiamo sempre l'avversario, almeno stavolta siamo riusciti a proteggere la porta. Quasi quasi», ci scherza su Allegri, «chiederemo alla Lega se d'ora in poi ci farà giocare una partita unica senza intervallo». Superato l'ostacolo, il Cagliari ha poi preso il sopravvento. «Una volta passati in vantaggio, abbiamo gestito benissimo la partita concedendo poco-nulla all'avversario e meritando la vittoria».
Alla faccia dell'emergenza in difesa (Pisano ko, Canini squalificato, Marzoratti non ancora al top) Allegri sfodera l'ennesima intuizione stagionale: Dessena terzino destro. «Ho scelto lui», rivela a fine gara l'allenatore, «per avere più spinta sulla fascia e tenere così più bloccato Conti». Scelta azzeccatissima, visto il risultato finale. «Pur non giocando nel suo ruolo, è stato impeccabile. Dessena ha grande forza, certo deve applicarsi meglio tatticamente, infatti ha sbagliato due palle in fase di disimpegno. Normale, ha la mentalità del centrocampista, ma nell'arco dei novanta minuti non è stato mai infilato».
Applausi anche per Parola: «È entrato in campo con il piglio giusto, addirittura ha fatto l'assist per il gol di Matri. Che cos'altro potrei chiedere di più a un giocatore?». Idem Jeda: «Ha dato un'altra impronta alla partita» sostituendo in corsa Larrivey. «Cambio inevitabile», spiega ancora Allegri, «Joaquin era molto stanco, ha lavorato parecchio per la squadra. Poi nelle ultime due gare ha giocato solo spezzoni, non ha ancora i novanta minuti sulle gambe». Premiata anche la scelta di tenere in campo Matri. E a chi gli chiede dove può arrivare l'attaccante lombardo (giunto ieri a quota nove reti, ora è terzo nella classifica marcatori della serie A), il tecnico del Cagliari rilancia la sfida: «In quest'ultimo anno ha fatto passi da gigante, soprattutto sotto porta, ma ha ancora tantissimi margini di miglioramento». Come il suo Cagliari, ma questo Max Allegri preferisce tenerlo per sé.
juninho85
12-01-2010, 08:43
La Nuova Sardegna - Cuore e un grande gruppo, bravo Allegri
Cominciamo da Parola. Sì, la riserva che domenica ha deciso la partita con un assist al bacio per Matri. E’ uno di quelli che ha giocato meno fra gli uomini schierati da Allegri, appena sei presenze su 18 partite. A Bologna, quando Conti, in avvio di ripresa, ha fatto segno alla panchina di non riuscire più ad andare avanti, il Cagliari stava subendo un autentico assalto da Di Vaio e compagni. Il tecnico rossoblù non ha avuto dubbi: dentro il pelato centrocampista da tre stagioni in Sardegna. E Parola lo ha ripagato con una bella prestazione. Il centrocampo ha ritrovato equilibrio, e lui è stato protagonista nella bellissima azione che ha portato al gol della vittoria.
Tutto questo per dire che, fra i tanti pregi del Cagliari, forse il principale è quello di una panchina in cui chiunque viene chiamato riesce a non far rimpiangere chi esce. Una squadra che può vantare una ‘rosa’ di rilievo, quasi da far invidia alle squadre che navigano nelle prime posizioni. In difesa, ad esempio, su quattro maglie a disposizione, Allegri può scegliere fra Lopez, Astori, Canini, Marzoratti, Agostini oltre che su Pisano, attualmente convalescente, sul neo acquisto Ariaudo e anche su Dessena, brillante interprete nel ruolo di terzino destro a Bologna.
A centrocampo, a parte il jolly Dessena, ci sono anche Conti, Biondini, Lazzari, appunto Parola e Barone, peraltro utilizzato molto solo in avvio di stagione prima dell’arrivo di Dessena dalla Sampdoria. Nello schema 4-3-1-2 il ruolo di suggeritore alle spalle delle due punte è di Cossu, ma Allegri dispone addirittura di due alternative e cioè Lazzari e Jeda. Infine l’attacco. Con la rinascita di Larrivey, sufficiente la sua prova anche a Bologna, sono quattro le opzioni a disposizione del tecnico rossoblù per due posti: oltre all’argentino, c’è SuperMatri e ancora Nenè e Jeda.
E quì bisogna soffermarsi ad applaudire Allegri per il lavoro svolto, oltre che la società e cioè Cellino. Il presidente ha messo a disposizione dell’allenatore un gruppo di buon livello, operando sul mercato molto bene. E’ riuscito infatti a sostituire Acquafresca e Fini senza ripercussioni, ha saputo tenere ancora Marchetti, oltre ad Astori. Ha fatto il colpaccio Nenè, ha voluto testardamente Larrivey, ha portato a Cagliari Dessena. Insomma tutte scelte azzeccate e tenendo d’occhio i bilanci.
L’allenatore ha saputo miscelare la rosa nel migliore dei modi. Gioco, anche se a Bologna non si è visto tantissimo, e grande carattere, come dimostrano le recenti rimonte su Napoli e Roma. Allegri ha cementato un gruppo in cui tutti si aiutano. Nessuna crepa nello spogliatoio, nessun mugugno. Tutti uniti appassionatamente nell’esaltante volo in classifica. Che potrebbe portare ben oltre la semplice salvezza, l’obiettivo dichiarato in avvio di stagione.
La Nuova Sardegna - Numeri record sulla ruota rossoblù
Nono posto con 27 punti, due in più dell’anno scorso, con una gara da recuperare. In sostanza, nel giro di 40 giorni - a partire dallo scontro diretto di sabato, in casa con il Livorno - il Cagliari può mettere in cassaforte i punti per guardare più la parte alta che la coda della classifica. Ma allora è legittimo che i tifosi si chiedano se i ragazzi di Allegri abbiano forza, strategia, organizzazione e stimoli per cambiare obiettivi. Magari, dimenticando quel che è accaduto lo scorso anno. Adesso, la storia può avere un altro epilogo. In mezzo, c’è il futuro dello stadio e anche la ripartizione dei diritti televisivi è quanto mai ghiotta. E più punti si raggranellano, più denari arrivano alle casse sociali. Una ragione che giustifica l’impegno. La storia e un filo di scaramanzia non fanno mutare la corsa ai 40 punti della soglia salvezza. Ma l’occasione è ghiotta per alzare il tiro.
I numeri di un gruppo di ferro. Chi vince quattro partite in trasferta, più un pari, all’andata - e manca l’Udinese al Friuli - ha carte in regola per pensare in grande. Con 12 punti di vantaggio dal terzultimo posto (il Catania, 15 punti) e una gara da recuperare (a Udine, mercoledì 27 gennaio) il Cagliari si ritrova con Matri terzo bomber della A, 9 reti come Gilardino e Totti, dietro Milito (11) e Di Natale (12). I rossoblù tornano a casa con Marchetti imbattuto: in trasferta lo score è di 10 reti realizzate e 9 subite. Sabato con il Livorno va rinforzata la striscia positiva. Cossu e soci hanno colto 4 vittorie, 2 pari e 3 sconfitte. Diciotto i gol all’attivo, 14 quelli incassati. In totale, Lopez guida la settima difesa (con 23 gol subiti) del torneo. Identica la posizione in classifica degli attaccanti: Jeda e compagni hanno firmato 28 reti.
Dessena? Terzino. Mezzala potente di Parma, Samp e under 21, Dessena è diventato terzino destro. Mica male. Anche per il futuro, una soluzione che rinfranca Allegri.
Il parco giocatori. Il Cagliari ha almeno quattro giocatori che fanno gola, esclusi i nazionali Marchetti e Biondini. Senza poi scordare il tecnico: Allegri è bloccato fino al 2011. Un pugno di fiches che il presidente giocherà al momento debito. Ma la lievitazione di Cossu, Astori, Lazzari e Matri è innegabile. In più, il patron gestisce in silenzio anche i cartellini di Conti, Jeda, Larrivey e Nené.
Oscar del calcio, Allegri e Marchetti "nominati"
Ci sono anche i rossoblù Massimiliano Allegri e Federico Marchetti tra i candidati per gli Oscar del calcio Aic 2009.
La cerimonia di consegna dei premi è in programma il 18 gennaio all’Auditorium di Milano e verrà trasmessa su Sportitalia alle 21.
Federico Marchetti è stato inserito nella categoria “miglior portiere” insieme allo juventino Gianluigi Buffon e all’interista Julio Cesar.
Massimiliano Allegri, ha la possibilità di venire eletto “miglior allenatore”, e se la dovrà vedere con Gianpiero Gasperini (Genoa) e Josè Mourinho (Inter).
Le nomination sono state elaborate conteggiando i voti assegnati dagli stessi calciatori durante i ritiri della scorsa estate.
L'Unione Sarda - La nona di Matri dopo 90' di pausa
Novanta minuti di pausa (quelli con la Roma) e poi di nuovo a bersaglio. La “paperetta” di Alessandro Matri (facciamo finta di credere che di questo si tratti) ha rifatto la sua comparsa per la nona volta in stagione. E pazienza se Matri si è dovuto accontentare di eguagliare il record di Gigi Riva di sette reti consecutive con la maglia rossoblù. Essere alla pari, almeno in una cosa, con “Rombodituono” è già un grande
L'Unione Sarda - Cagliari, squadra felicità
Divertirsi e divertire, banale ma vero. Il segreto del Cagliari è tutto qua. La squadra di Allegri prova piacere ad allenarsi, a giocare e, di conseguenza, riesce a proporre un calcio piacevole, capace di divertire il pubblico. La vittoria di Bologna, che ha portato i rossoblù a pochi passi dalla salvezza, è giunta con una prestazione lineare, appena offuscata da un inizio di ripresa sotto tono, ma che ha evidenziato una grande differenza tra le due squadre: ansiosa, confusionaria, approssimativa l'una (cioè il Bologna dell'ex Colomba); serena, ordinata, precisa l'altra (ovvero il Cagliari di Allegri).
A sottolineare la differenza, una confessione che un giocatore del Bologna ha fatto a un suo collega del Cagliari. «Si vede proprio che vi divertite a giocare», ha sussurrato a fine partita il terzino sinistro Lanna. Con questi presupposti, sperare di arrivare in quattro e quattr'otto alla salvezza e poi pensare a qualche cosa di più non è azzardato.
Il Cagliari da sempre una grande impressione di solidità, di poter far male, quasi mai va in balia dell'avversario. È sempre in partita e quando una squadra più forte la toglie dal gioco, ci torna di prepotenza, come ha fatto recentemente contro Napoli e Roma.
Una caratteristica confermata da un singolare dato: il Cagliari ha perduto molto di rado con più di un gol di scarto. Sulle diciotto gare sin qui giocate, i rossoblù ne hanno vinto otto, pareggiato tre e perso sette, di cui solo una (1-3 con il Siena al Sant'Elia) con più di una rete di scarto. Stesso discorso per quanto riguarda la passata stagione: quindici vittorie, otto pareggi e quindici sconfitte, di cui cinque nette. Ma, attenzione, tre delle quali (1-4 con la Lazio; 0-2 con Siena e Lecce) nelle prime cinque giornate contrassegnate da una incredibile serie nera, le altre due (1-5 con il Palermo e 2-6 con l'Udinese) a campionato praticamente finito.
La capacità dei rossoblù di tenere la partita viva, quindi, non è frutto del caso ma il risultato di una perfetta organizzazione, in cui ognuno sa che cosa fare e in cui tutti si sentono partecipi della fase difensiva e di quella offensiva. La squadra gioca, perciò, un calcio totale, quello (introdotto sullo scenario mondiale dall'Olanda di Rinus Michels e rilanciato in Italia dal Milan di Arrigo Sacchi) che prevede il costante movimento di tutti i giocatori, che devono trovarsi in posizione attiva sia quando il pallone è gestito dalla propria squadra che quando è in possesso di quella avversaria. Ovvio che se poi gli interpreti si chiamano Cruyff, Van Basten e Baresi, i risultati cambiano. Ma questo è un altro discorso.
Dopo il pareggio con la Roma, avevamo spiegato che l'incredibile rimonta non era stata frutto del cuore dei rossoblù (o meglio, non solo) ma di una chiara qualità della manovra. Stessa cosa contro il Napoli, superiore sino al momento in cui il Cagliari si è rimpossessato delle sue trame, iniziando a creare notevoli difficoltà ai partenopei, sino ad allora dominatori dell'incontro. A Bologna, non c'è stata una supremazia netta del Cagliari ma la differenza tra l'improvvisazione dei padroni di casa e la linearità dell'azione degli ospiti è stata decisiva. E quando il Bologna ha dovuto rimontare, la sua pochezza di idee ha permesso all'Allegri band di dormire sonni tranquilli sino al 94'. Ancora una volta, il gioco è stato decisivo. La prodezza del singolo, il solito Matri, è stata la logica conseguenza.
Nuovo stadio, oggi consiglio comunale
Oggi il sindaco Floris porta in Consiglio Comunale la sottoscrizione degli impegni con la Figc sul nuovo impianto. Se verrà approvato dall’aula, sarà certo che Cagliari si candiderà per ospitare alcune partite degli eventuali Europei in Italia.
Ieri sera c'è stato un incontro tecnico in via Roma alla presenza del Presidente Cellino per mettere a punto tutti i requisiti su agibilità e sicurezza che dovrà avere il nuovo Sant’Elia. Ad esempio, l'impianto non potrà essere di capienza inferiore ai 30mila posti.
L'Unione Sarda - Conti in dubbio, uno spiraglio per Pisano
In ansia per Conti, ma il vice capitano rossoblù potrebbe anche farcela. Il leggero indolenzimento muscolare accusato durante la gara di Bologna e la sostituzione con Parola hanno messo in allarme lo staff medico del Cagliari. Ma il risentimento agli adduttori della gamba destra pare lieve e, dopo i controlli di ieri, nell'ambiente rossoblù c'è un cauto ottimismo. Oggi nuovi esami diranno qualcosa di più sullo stato di salute del giocatore che al 54' della gara con il Bologna ha finito anzitempo la sua gara. Zoppicante, dolorante ma pronto a rimettersi in gioco: Conti potrebbe essere inserito nel gruppo, in occasione della ripresa, prevista per questa mattina.
Cauto ottimismo anche per quanto riguarda Pisano, non convocato per la sfida contro il Bologna. Il laterale di Selargius è apparso in miglioramento e potrebbe anche farcela. Più che altro, del giocatore cresciuto nelle giovanili rossoblu, preoccupano le continue ricadute.
Il naturale sostituto di Conti scalpita: Parola, dopo anni da incontrista, è riuscito a ritagliarsi anche un ruolo da regista e contro la formazione toscana potrebbe essere proprio lui l'uomo d'ordine davanti alla difesa. Le buone notizie arrivano anche per il reparto arretrato che contro il Livorno recupererà Canini. L'eclettico centrale ha scontato il turno di squalifica e sarà a disposizione.
Per la ripresa di oggi potrebbe farcela anche Brkljca, il centrocampista croato è apparso in ripresa e potrebbe far parte del gruppo. Oggi in mattinata è prevista la ripresa degli allenamenti, domani doppia seduta. La settimana del Cagliari proseguirà con gli allenamenti pomeridiani di giovedì e venerdì, mentre sabato c'è la sfida del Sant'Elia contro il Livorno, alle 18.
LIVORNO Giornata di riposo per la squadra di Serse Cosmi. Oggi al Centro Coni di Tirrenia è previsto il via alla preparazione in vista della trasferta in Sardegna. In programma una doppia seduta. Contro il Cagliari difficilmente ci sarà Pieri che, nella vittoriosa gara contro il Parma, ha rimediato una contrattura ai flessori della gamba sinistra. Da valutare le condizioni del difensore Rivas, che si è procurato un problema al ginocchio. Per l'anticipo del Sant'Elia ritorneranno a disposizione l'ex rossoblù Marchini e Perticone, entrambi assenti con il Parma per squalifica. Probabili i rientri di Pulzetti e Galante, difficile invece il recupero di Moro. Stagione finita per Miglionico, che mercoledì scorso contro la Lazio ha subito la rottura del crociato.
Boh, tutti con problemi agli adduttori...
Speriamo per lo stadio....
Pisano è irritante. Non riesce a fare più di tre partite consecutive. Ma non capsico perchè non abbia giocato marzoratti domenica.
Mi fanno ridere le notizie su Brillicca/Sivacov/Acosta e compagnia bella. Che stiano bene o male è assolutamnente irrilevante visto che non sono praticamente mai entrati in campo, nenache per tagliare l'erba.
Beh, per Pisano il primo ad essere irritato è lui.
Un Pisano in ottime condizioni credo che si possa giocare un posto in nazionale. Ma quest'anno gli è andato tutto storto, peccato.
juninho85
12-01-2010, 14:37
Marroccu: "E' il gruppo la forza del Cagliari"
Francesco Marroccu, Direttore Generale del Cagliari, ha parlato a 360° della squadra rossoblù, in un'intervista rilasciata alla trasmissione radiofonica Tempi Supplementari. Il più stretto collaboratore del presidente Cellino ha parlato di Dessena, che domenica ha esordito come terzino di fascia destra: "Daniele ha giocato come terzino destro perchè eravamo in una situazione d'emergenza, ma è stata una piacevolissima sorpresa. E’stata infatti la prima volta per lui in quel ruolo, ma nonostante questo ha fatto benissimo, in certi movimenti mi ha ricordato il primo Zambrotta. Chissà, magari ora il giocatore dopo la partita del Dall’Ara si è aperto una nuova strada in un nuovo ruolo".
Marroccu ha sottolineato quello che un po' tutti gli addetti ai lavori sostengono da tempo. La forza di questo Cagliari è il gruppo: "Con Allegri (e prima di lui con Ballardini, quindi già da qualche anno) il Cagliari ha saputo costruire un ottimo collettivo, che fa di una forte unione la sua peculiarità. Non è un caso il fatto che ogni allenatore “utilizzi” il Cagliari come trampolino di lancio, infatti venire in Sardegna e far bene non è difficile: questo proprio grazie ad un simile gruppo di professionisti. A ciò va aggiunto che in questo momento la nostra forza è data anche dalla serenità: possiamo infatti contare su una buona classifica che aiuta a giocare con spensieratezza".
Il Direttore generale rossoblù ha anche parlato di mercato e ha parlato del talento del Presidente Cellino di scovare talenti all'estero: "Gran parte del merito per gli acquisti riusciti è dovuto al Presidente Cellino, un decano dei presidenti della Serie A. Il Presidente ha una fittissima rete di osservatori e di conoscenze: dopo tutti questi anni, adesso sono questi “contatti” che ci chiamano per proporre ed offrire giocatori, noi dobbiamo solo scegliere. Posso dire che la forza del Cagliari è nel suo Presidente.
Dietro queste operazioni ci sono scelte precise; la prima dote che cerchiamo, infatti, non è di natura tecnica, quanto “umana”: quella di essere dei buoni professionisti e degli uomini in grado di sposare le difficoltà di vivere in un’isola. Vivere su di un’isola non è come vivere a Milano, ci sono difficoltà di natura logistica e negli spostamenti; se si è qua bisogna vivere e giocare per il Cagliari. Le scelte sono dunque molto ponderate. Dal punto di vista dei tempi per la valutazione tecnico-tattica, ci diamo almeno una stagione; Matri da questo punto di vista è l’esempio: inizialmente ha infatti giocato meno, ma noi avevamo già compreso le sue potenzialità. Discorso analogo per Conti: è qua da diversi anni e per 4-5 stagioni è stato una comparsa; adesso sta invece raccogliendo i frutti del suo lavoro ed il Cagliari si ritrova con uno dei migliori centrocampisti italiani".
Marroccu ha anche confermato quanto dichiarato qualche giorno fa: il mercato del Cagliari è chiuso sia in entrata che in uscita: "Dopo l’approdo di Ariaudo il nostro mercato è chiuso, non solo in entrata ma anche in uscita: non vogliamo toccare il gruppo per non modificare gli equilibri che si sono definiti. A proposito dell’arrivo di Ariaudo, posso dire che abbiamo dimostrato ancora una volta lungimiranza e programmazione, basta infatti guardare all’età media dei nostri giocatori. Rispoli? E' un ottimo giocatore. Ora però il nostro mercato è chiuso in entrata ed in uscita, quindi per Rispoli ne potremo riparlare a giugno. Canini alla Lazio? Al momento posso dire che non c’è stata alcuna richiesta in questo senso. In ogni caso, vorrei sottolineare che il Cagliari è una società che ha scelto di non puntare sull’aspetto del “patrimonio giocatori”: intendo dire che quando acquistiamo giocatori, non lo facciamo al fine di valorizzarli per rivenderli a fronte di importanti contropartite economiche. Cerchiamo invece di trattenere i giocatori su cui abbiamo puntato: è anche chiaro che però arrivano momenti (come è accaduto, per esempio, con Suazo) in cui non è più possibile trattenere giocatori che hanno offerte molto importanti, e dobbiamo lasciarli partire. A sostegno di questa tesi, comunque, viene anche il fatto che in giro per l’Italia ci sono pochissimi giocatori del nostro settore giovanile (son soltanto 3): noi facciamo di tutto per trattenerli. Biondini al Napoli per la prossima stagione?Posso dire che non abbiamo ricevuto alcuna richiesta ufficiale.
Allegri: "A marzo tireremo le somme"
Il mister rossoblù Massimiliano Allegri ha fornito un bilancio, questa mattina in sala stampa, del girone d'andata appena concluso, che ha fatto segnare per il Cagliari il record di punti, e con ancora il match di Udine da recuperare: “Ci speravo, ma era difficile immaginare di arrivare a 27 punti, addirittura con una partita da recuperare”. Il tecnico livornese non può quindi che essere “contento, anche se manca tutto il girone di ritorno: c'è ancora tempo per fare buone cose e per raggiungere i 40 punti che dovrebbero garantirci la salvezza”.
Bisognerà attendere ancora qualche settimana per vedere se la squadra potrà ambire a qualcosa di più: “Con la Roma si è aperto un difficile ciclo di partite, tante partite, che durerà due mesi, fino al 7 marzo: allora tireremo le somme”.
Parma, quasi fatta per Rispoli
Come già anticipato, secondo indiscrezioni raccolte da Tuttomercatoweb sembra quasi conclusa la trattativa che dovrebbe portare il difensore del Brescia, Andrea Rispoli al Parma. Le società hanno raggiunto un'intesa di massima e salvo clamorose sorprese dell'ultim'ora (inserimento di Cagliari e Palermo, ndr) Rispoli sarà un giocatore del Parma. L'unico nodo - risolvibile - riguarda la possibilità di lasciare il calciatore a Brescia fino al termine della stagione oppure no, ma il tutto dovrebbe decidersi entro questa settimana.
Cellino sulle tracce del francese Sy?
Secondo alcuni rumors di mercato il Cagliari sarebbe fortemente interessato all'attaccante franco senegalese Ousmane Sy, classe '88, attualmente tesserato con l'Andria Bat, formazione che milita nel campionato di Prima Divisione Lega Pro. Sy, fino ad ora autore di 6 reti in 12 presenze, si sta rivelando uno dei giovani più interessanti della Prima Divisione. Alto 1,85m, l'attaccante nativo di Montbeliard è arrivato in Italia nella stagione 2006/2007, proveniente dal Sochaux e acquistato dal Perugia. Con la squadra umbra appena sette presenze in due stagioni, prima di passare all'Andria dove ha preso parte alla promozione dei pugliesi in Prima Divisione con una rete siglata in 22 presenze. Quest'anno l'esplosione, dovuta anche alla fiducia concessa dal tecnico Papagni. Nell'ultimo incontro disputato, Sy ha trascinato l'Andria Bat alla vittoria per 3-1 contro il Potenza, mettendo a segno una tripletta. Fra i compagni d'attacco di Sy c'è fra l'altro Mattia Mastrolilli, la punta oristanese che ha militato nella Primavera rossoblù con qualche apparizione in prima squadra. Il Cagliari con Sy potrebbe effettuare un acquisto di prospettiva, considerata la giovane età e le qualità che si intravedono nel francese. Ottima struttura fisica, rapidità, buona tecnica e un senso del gol in fase di maturazione. Un attaccante che sembra ricordare un certo Dely Valdes nelle movenze oltre che nel fisico.
Agente Canini: "Clima teso fra Cellino e Lotito"
L'agente Fifa Vincenzo Morabito, procuratore di Michele Canini, ha provato a fare chiarezza sul perché la trattativa che avrebbe dovuto portare il centrale bresciano a vestire la maglia della Lazio sia oramai tramontata: "So che i rapporti tra Lotito e Cellino sono molto complicati da quando c'è stata la vicenda relativa a Foggia, in cui ci sono state delle parole date e non rispettate. Per questo credo che sia difficile vedere Cagliari e Lazio fare affari – precisa Morabito ai microfoni di Teleradiostereo -. Canini è stato trattato la scorsa estate, poi c'è stato il problema del mancato arrivo in Sardegna di Ariaudo dalla Juventus. Ora questa operazione è stata fatta, ma anche dopo aver incontrato Cellino, mi sembra di capire che il patron rossoblù non ci senta da quel orecchio. La Lazio dovrà cercare altre soluzioni.
Beh, per Pisano il primo ad essere irritato è lui.
Un Pisano in ottime condizioni credo che si possa giocare un posto in nazionale. Ma quest'anno gli è andato tutto storto, peccato.
Pisano in ottime condizioni può al massimo zappare la terra, non certo andare in nazionale. Sono ben altri i giocatori del cagliari che possono ambire all'azzurro.
E' veloce e scattante, ma è basso e ha dei ferri da stiro nei piedi. E i suoi cross e i suoi inserimenti lo confermano.
Pisano in ottime condizioni può al massimo zappare la terra, non certo andare in nazionale. Sono ben altri i giocatori del cagliari che possono ambire all'azzurro.
E' veloce e scattante, ma è basso e ha dei ferri da stiro nei piedi. E i suoi cross e i suoi inserimenti lo confermano.
E in nazionale under 21 che ci faceva?
conan_75
12-01-2010, 19:16
Mi fanno ridere le notizie su Brillicca/Sivacov/Acosta e compagnia bella. Che stiano bene o male è assolutamnente irrilevante visto che non sono praticamente mai entrati in campo, nenache per tagliare l'erba.
Sivacov era due domeniche fa alle Vele verso le 20:00...nessuno se lo cagava :D
Solertes
12-01-2010, 21:00
Pisano in ottime condizioni può al massimo zappare la terra, non certo andare in nazionale. Sono ben altri i giocatori del cagliari che possono ambire all'azzurro.
E' veloce e scattante, ma è basso e ha dei ferri da stiro nei piedi. E i suoi cross e i suoi inserimenti lo confermano.
In un 4-4-2 con la difesa bloccata (terzini puramente difensivi), come il Chievo della prima stagione in A sarebbe perfetto (è forte in marcatura)....ma io non ho mai capito che schema adotti la nazionale italiana (devo anche ammettere che le partite tra le nazionali non mi piacciono molto perchè a livello tattico sono povere....con una eccezione, le squadre di Hiddink) :stordita:
juninho85
12-01-2010, 22:11
Sivacov era due domeniche fa alle Vele verso le 20:00...nessuno se lo cagava :D
tranquillo,ormai lo si nota più lì che allo stadio :D
juninho85
12-01-2010, 22:12
pisano nessuno dice che è un fenomeno ma ha la stoffa e la testa per diventare un grande giocatore,finora ne abbiamo sentito di brutto la mancanza,prima con l'improponibile marzoratti poi con il sacrificato canini
juninho85
12-01-2010, 22:19
L'umiltà di Allegri: "Gasperini e Mourinho meglio di me"
Massimiliano Allegri, Giampiero Gasperini e Josè Mourinho rappresentano le tre nomination per l'assegnazione del premio di Miglior Allenatore del 2009 agli Oscar del Calcio assegnati dall'AIC. Una candidatura, quella del tecnico livornese, che sottolinea la grandezza del lavoro fin qui svolto sulla panchina del Cagliari. A chi gli chiedeva un suo parere sull'argomento nella conferenza stampa di questa mattina, il tecnico ha risposto così: "Al primo posto metterei Gasperini, perchè ha fatto ottime cose, ha dato continuità al suo lavoro. Poi Mourinho: da tecnico straniero ha vinto il campionato italiano al primo tentativo, non è mai facile. Allegri? Lo metterei al terzo posto. Ho fatto bene al primo anno, ma devo dire grazie ai ragazzi e alla Società. Io trasmetto delle idee, ma gli attori principali rimangono i giocatori". Chissà se anche i colleghi e i giocatori del campionato, che assegnano i premi attraverso la votazione, la penseranno come lui. Resta il fatto che Massimiliano Allegri, oltre a dimostrare ogni domenica di essere sulla strada giusta per diventare un grande allenatore, non perde l'occasione per mostrarsi anzitutto una grande persona, in possesso di valori rari, quali umiltà, riconoscenza e grande rispetto. Forse proprio da questi valori nasce la figura di un tecnico che sta facendo innamorare di se la Sardegna intera.
Recuperato Pisano, accertamenti per Conti
Dopo tanti mesi finalmente Massimiliano Allegri può contare su tutti i componenti del suo settore difensivo. Questa mattina infatti Francesco Pisano è rientrato in gruppo, svolgendo lavoro completo con il resto dei compagni. Così, con l'arrivo di Ariaudo e la squalifica scontata da Canini, Allegri avrà l'imbarazzo della scelta nel mandare in campo i quattro componenti della difesa.
Alla bella notizia realtiva alle condizioni di Pisano si aggiunge però quella non esattamente positiva riguardante Conti: il numero 5 non si è allenato, e in serata si sottoporrà ad ulteriori esami per valutare la sofferenza all'adduttore. Le possibilità di recupero in vista del Livorno sono legate agli esiti dei nuovi accertamenti. Tutti a disposizione dunque eccetto il vice capitano e Mario Brkljaca, che ha svolto lavoro differenziato.
La seduta odierna prevedeva corsa continua con allunghi per il gruppo che ha giocato domenica a Bologna, ed esercitazioni sulla resistenza per tutti gli altri. Poi Allegri ha curato la parte tattica prima di far svolgere ai suoi la partitina finale.
Domani doppia seduta.
juninho85
13-01-2010, 09:29
Bastianelli: "A gennaio il Cagliari riscatterà Agazzi"
Gennaio è mese di mercato anche per il Cagliari. Nonostante Francesco Marroccu, direttore generale cagliaritano, abbia dichiarato chiuso il mercato rossoblù, i sardi lavorano per il futuro. Dopo aver acquistato in comproprietà, ad agosto, Michael Agazzi dalla Triestina - portiere promettentissimo classe 84' - i rossoblù ne riscatteranno interamente il cartellino a gennaio, lasciandolo però in prestito fino a giugno a Trieste. Lo ha dichiarato il procuratore del calciatore Patrick Bastianelli, intervistato da TuttoMercatoweb: "Michael è in comproprietà fra Triestina e Cagliari, a gennaio verrà riscattato tutto il cartellino dai sardi che lo lasceranno fino a giugno a Trieste. Il prossimo anno, se dovesse andare via Marchetti, andrà a Cagliari."
La Nuova Sardegna - Allegri: "Avanti così, cresceremo ancora"
Si è chiuso il girone di andata e per il Cagliari il bilancio non poteva essere più positivo: 27 punti messi insieme (e una partita da recuperare ad Udine) e ben 12 di vantaggio sulla zona retrocessione. Allegri non si aspettava sicuramente un esito tanto brillante al giro di boa.
«Sì, in effetti è così, anche se dentro di me ci speravo - dice il tecnico livornese - Sono molto contento soprattutto per i ragazzi, ma non culliamoci sugli allori perché la quota 40, quella che dovrebbe garantire la permanenza in A non è stata ancora raggiunta. In secondo luogo da adesso e sino al 7 marzo saremo attesi da un ciclo di partite dove si nascondono tante insidie. Soltanto dopo quella data sarà possibile fare un quadro più esatto della situazione e capire quale posizione avremo raggiunto».
- Sono stati assegnati gli oscar per i migliori tecnici. Lei è solo al terzo posto dietro Gasperini e Mourinho.
«È giusto così perché Gasperini ha dato continuità al lavoro iniziato due anni fa col Genoa, portandolo al raggiungimento di traguardi incredibili. Mourinho invece è riuscito al suo primo anno in Italia a vincere subito il campionato con l’Inter, avendo anche un grande impatto mediatico. La sua squadra non a caso dal punto di vista tecnico è nettamente superiore a tutte le altre».
- Ma anche lei ha tanti meriti.
«Io ho alle spalle un anno solo di serie A, e poi se sono arrivato a livelli tanto importanti lo devo in primo luogo alla società e allo staff tecnico, che mi hanno messo nelle condizioni ideali per poter svolgere al meglio il lavoro. Ogni allenatore poi ci mette qualcosa di suo, ovvero trasmettere ai giocatori le proprie concezioni calcistiche».
- Tornando alla gara di Bologna, Matri ha raggiunto quota 9 nella classifica dei marcatori.
«Lui quest’anno sta raggiungendo i più alti gradi di maturità, e ha maggiore consapevolezza e fiducia nelle proprie capacità. Ma soprattutto dentro di sé è più tranquillo rispetto all’inizio del campionato, anche perché non giocava in maniera continuativa. Fra l’altro domenica, pur non esprimendosi al massimo, ha trovato ugualmente la via della rete»
- Dove ancora deve migliorare il Cagliari?
«Dobbiamo crescere in particolare nella gestione dei primi quindici minuti dei secondi tempi, dove patiamo ancora qualche sofferenza di troppo. A volte riusciamo a non subire danni dal punto di vista del risultato, in altre circostanze invece ci è andata male, vedasi Palermo e Napoli».
- Sabato arriva il Livorno.
«È una squadra forte fisicamente capace di non farti giocare e con giocatori in grado di farsi sentire in maniera pericolosa, mi riferisco in special modo a Cristiano Lucarelli fra l’altro tornato al gol con il Parma, Tavano e Candreva».
- Le piacerebbe allenarlo in futuro?
«A Livorno ho i miei amici d’infanzia, ci abita la mia famiglia, certo sarebbe bellissimo guidare la squadra della mia città natale. Però adesso mi tengo stretto il Cagliari e Cagliari, squadra e ambiente meraviglioso dove si può lavorare bene e raccogliere tante soddisfazioni».
Unione Sarda - Cosmi spera di recuperare Pulzetti e rilancia la coppia Tavano-Lucarelli
Una doppia seduta per capire presente e futuro. Il Livorno si ritrova e Cosmi sfoglia la margherita per capire chi potrà utilizzare contro il Cagliari nell'anticipo di sabato pomeriggio al Sant'Elia.
Due allenamenti a Tirrenia con palestra prima, partitella poi. Di sicuro l'allenatore degli amaranto potrà contare sull'apporto di Perticone e Marchini, che rientrano dalla squalifica. Da valutare le condizioni dei numerosi infortunati: Cosmi spera di recuperare alcuni di loro, ma il 3-5-2 anti-Cagliari è già pronto nella mente del tecnico. Pieri è alle prese con una contrattura ai flessori della gamba sinistra, mentre Moro da almeno venti giorni deve fare i conti con una fascite alla pianta del piede. I due giocatori non hanno forzato insieme al resto del gruppo e difficilmente potranno essere utilizzati per la gara del Sant'Elia.
Potrebbero esserci, invece, Rivas e Marchini, che hanno smaltito i rispettivi malanni. Cosmi comunque sorride anche perché molto probabilmente potrà recuperare Pulzetti, che mercoledì scorso nella partita esterna contro la Lazio aveva subito un colpo al ginocchio. Fuori gioco Miglionico (per lui stagione finita dopo la rottura del crociato) e Galante, sempre indisponibile per una lesione muscolare alla coscia.
Sempre più probabile che Cosmi utilizzi più o meno lo stesso schieramento con il quale ha sconfitto il Parma. L'unica novità negli undici è rappresentata dal ritorno di Perticone (che non aveva giocato contro il Parma per squalifica) al posto di Diniz. Contro il Cagliari dovrebbero essere schierati quindi De Lucia tra i pali, Knezevic, Rivas, e Perticone in difesa; Vitale, Bergvold, Mozart, Filippini, e Raimondi a centrocampo, Lucarelli e Tavano in attacco. Il lavoro della formazione toscana continuerà con l'allenamento di oggi.
Unione Sarda - Pisano recuperato, difesa al completo
Pisano c'è. E ci sono pure Canini (che ha scontato un turno di squalifica), Marzoratti (che sta recuperando la forma migliore dopo un lungo infortunio), e naturalmente Lopez, Astori, Agostini e l'ultimo arrivato Ariaudo. Ancora ai box, invece, Conti.
L'emergenza in difesa finisce qui. Tira un sospiro di sollievo Allegri, che domenica a Bologna ha dovuto schierare addirittura un centrocampista (Dessena) nel ruolo di terzino destro. E ritrova finalmente il sorriso Pisano, di nuovo in campo dall'inizio alla fine dell'allenamento, ieri nel centro sportivo di Assemini. Un segnale incoraggiante in vista dell'anticipo di sabato con il Livorno. L'esterno selargino scalpita. Dopo una prima parte di stagione sofferta (fuori tre mesi per un problema ai flessori) un nuovo stop lo ha costretto a saltare le prime gare del 2010. Ora è di nuovo in trincea. E non a caso nei giorni scorsi l'allenatore Allegri ha detto: «Sarà Pisano il nostro vero acquisto nel mercato di gennaio».
Fiato sospeso, invece, per Conti, uscito in avvio di ripresa a Bologna per un fastidio agli adduttori della gamba destra che, evidentemente, continua a tormentarlo. Anche ieri, infatti, il regista romano ha svolto un lavoro differenziato in palestra. Lo staff medico rossoblù è ottimista sul suo recupero per la gara di sabato al Sant'Elia. Decisivi saranno tuttavia gli allenamenti di oggi (è in programma una doppia seduta) e, soprattutto, di domani. Resta così in preallarme Parola che già aveva sostituito Conti al Dall'Ara, e con successo pure visto l'assist che ha consentito a Matri di segnare il gol della vittoria.
Allegri prende tempo prima di scegliere la formazione anti-Livorno. In attacco il solito valzer di ballottaggi. Stavolta potrebbe essere Jeda il partner di Matri.
Unione Sarda - Con Allegri un Cagliari da Oscar
La svolta in tre tocchi: «Jeda ha un buon tempo di gioco, aspetta l'inserimento di Parola che mette al centro una palla fantastica. Altrettanto bravo Matri, poi, ad allungarsi e buttarla in rete». Il cappello giù, il suo Cagliari sempre più su. «Azione capolavoro», sottolinea orgoglioso Max Allegri, Bologna ancora minuto per minuto mentre lancia la sfida al Livorno che verrà.
Così fan 27, e all'appello manca la partita di Udine, rinviata per neve e in programma mercoledì 27 (che coincidenza). Bilancio insperato un'estate fa e già da record (è il miglior girone d'andata da quando la vittoria vale tre punti). «E chi l'avrebbe mai detto», se la gode il tecnico toscano che, però, non perde l'occasione per esaltare le insidie che - «inevitabilmente» - il campionato riserverà nel ritorno. «Ci vuole tanto per arrivare così in alto e pochissimo per distruggere tutto». Allegri il saggio, i piedi per terra e un pensiero stupendo a lunga scadenza. Lo ripete ormai da settimane e lo ribadisce dopo il quarto blitz in trasferta: «Con la Roma abbiamo iniziato un ciclo decisivo, il 7 marzo tireremo le somme». E magari cambieranno pure gli obiettivi. «Tempo al tempo». Bologna è ancora calda, il Livorno un'incognita. «E il Cagliari non può certo permettersi il lusso di prendere sotto gamba uno scontro diretto».
Lo spettacolo è sempre più rossoblù e le comparse sempre più protagoniste. Dessena si concede addirittura una domenica da terzino, lui che nella vita aveva fatto solo il mediano. «Si è messo a disposizione della squadra giocando una buona gara», si sfrega le mani Allegri per l'intuizione. Poi rivela: «A nove anni ho fatto il mio primo provino e un amico mi disse. "se chiedono chi fa il terzino tu alza la mano che ti prendono sicuro". Io l'ho fatto, due minuti dopo, però, mi avevamo già spostato a centrocampo». Destino segnato. «Ma posso dire di essere nato terzino».
Dalla panchina con furore. Jeda si esalta sul più bello, anche Parola entra a gara in corso e lascia il segno. «Sono due grandi professionisti, si sono fatti trovare pronti e hanno cambiato il match». Situazione inedita soprattutto per il brasiliano, sempre in campo sino a pochi mesi fa. «Oggi sta fuori lui, prima è toccato ad altri. Così pure a centrocampo. L'importante è lo spirito nel momento in cui vieni chiamato in causa e, soprattutto, il rispetto l'uno per l'altro. E qui tutti si rispettano». Soddisfatto. Inoltre Allegri è uno dei più grandi estimatori di Jeda. «E non potrebbe essere altrimenti», sottolinea il tecnico rossoblù, «ha forza, è bravo di testa e nel dribbling, gioca sul lungo e sul corto ed è pure difficile da marcare». L'altra faccia della medaglia? «Se è arrivato in serie A così tardi sarà in parte colpa sua. E i demeriti non sono tecnici, piuttosto caratteriali». Tradotto: l'allenatore chiede al suo attaccante di essere più costante. E visti i finali delle ultime due partite (gol contro il Napoli, mezzo assist a Bologna) il lavoro psicologico di Allegri sta dando i suoi frutti anche con Jeda. Con Matri, infatti, il risultato è stato eccezionale. E ancora oggi che il bomber rossoblù è terzo nella classifica marcatori a quota nove, il bastone va di pari passo con la carota. «Sta raggiungendo un buon grado di maturità. Ha consapevolezza nei propri mezzi ed è tranquillo. Il fatto di non avere il posto sicuro all'inizio gli ha dato più forza. E ora è concentratissimo e determinato». Al Dall'Ara l'ennesima conferma: «Pur non avendo fatto una buona gara ha realizzato la rete decisiva. Un anno fa quella palla forse l'avrebbe sprecata. Insomma, sta iniziando a vivere per il gol».
Frena, invece, Nenè, ma Allegri l'aveva in parte previsto e certo non fa drammi. «Innanzitutto a Bologna mi è piaciuto», la premessa, «ha già segnato sei gol al primo anno in serie A, e non sono pochi. Quello italiano non è un calcio semplice, è fisiologico avere degli alti e bassi all'inizio». Intanto tra i quattro (attaccanti) litiganti (ma no troppo) a godere è proprio lui, tecnico così giovane e già vincente. I colleghi lo hanno messo sul podio: lunedì prossimo, infatti, Allegri contenderà a Mourinho e Gasperini l'Oscar del Calcio nella categoria allenatori per la stagione 2008-09. Il verdetto finale verrà ufficializzato soltanto dopo la gara con il Livorno, ma il rossoblù fa già un passo indietro, anzi due. Coerente sì, sin troppo. «Io darei il primo premio a Gasperini». Il secondo? «A Mourinho». E Allegri? «Ha fatto solo un anno in serie A e ha avuto la fortuna di avere a disposizione una squadra e una società di spessore». Figurarsi, quando parla di se stesso nemmeno un applauso. Insomma: «Premiato grazie al Cagliari».
Risposta scontata, non lo è per niente, invece, la sfida al Livorno. «Loro stanno bene fisicamente e sul piano del gioco può essere una brutta partita se non riusciremo a sbloccarla». E non sarà una gara come tutte le altre essendo lui un livornese doc che, però, non smania affatto dalla voglia di allenare un giorno gli amaranto. «Meglio non mischiare gli affetti più cari con il lavoro». Controcorrente, ma sincero.
pisano nessuno dice che è un fenomeno ma ha la stoffa e la testa per diventare un grande giocatore,finora ne abbiamo sentito di brutto la mancanza,prima con l'improponibile marzoratti poi con il sacrificato canini
Marzoratti a me non è dispiaciuto molto, si proponeva di più rispetto a Canini, ma nelle chiusure a volte commetteva qualche errore, Pisano è forte fisicamente, a volte va troppo giù a testa bassa senza guardare dove crossa, ma è veloce e in marcatura mi pare pulito. Credo sia la migliore soluzione per questo Cagliari.
Riguardo a Conti io continuo a sostenere che non è in forma, a parte l'infortunio, che forse gia da prima ne penalizzava le prestazioni, a noi manca sempre un uomo sulla lunetta che calci da fuori quando siamo in avanti,spesso preferiamo girare la palla dall'altra parte perchè manca un inserimento centrale, e un uomo in mediana che smisti i palloni, costringiamo i difensori esterni a fare sempre dei numeri sapendo bene che i piedi sono quel che sono, mi è piaciuto molto di più Parola in quei pochi minuti che ha giocato che Conti in due partite, a parte il gol contro la Roma.
Sarà pure così lo schema ma spesso quando Cossu ha palla e si accentra mi rammarico ogni volta che non ci sia quell'uomo in appoggio per scaricare il tiro da fuori, oppure a volte ho notato Nenè proporsi in appoggio convergendo al centro vicino alla lunetta, con Cossu che si accentra, per consetirgli l'allegerimento, e magari restituirli il pallone per poi tirare, ed invece si preferisce alzare la palla dall'altra parte per un ipotetico stop....mah........
juninho85
13-01-2010, 17:45
:eek: :eek: :eek: Cellino compra il West Ham:eek: :eek: :eek:
Secondo quanto riportato da TuttomercatoWeb, Massimo Cellino sarebbe a Londra, sponda West Ham, ma non per visitare il suo amico Gianfranco Zola, bensì per acquistare la società. Si attendono sviluppi.
Gallon verso l'Olbia
Il Cagliari chiude il proprio mercato in entrata ma sistema qualche faccenda in fase d'uscita. Pare essere destinato ad accasarsi all'Olbia fino al termine della stagione, il giovane e promettente attaccante della primavera Mattia Gallon. A giorni l'ufficialità.
Parola piace al Livorno
Andrea Parola è uomo mercato per il Cagliari. O meglio, secondo quanto dichiarato da Francesco Marroccu o da Massimo Cellino, il mercato rossoblù è chiuso e nessuno è sul mercato. Ciò non toglie che qualche giocatore del Cagliari, sia finito nel mirino di diversi club italiani: uno tra tutti proprio Andrea Parola. Il centrocampista toscano piace al Torino e piace anche al Livorno di Spinelli, che cerca un centrocampista. Difficilmente però il Cagliari lo lascerà partire. Parola è diventato a tutti gli effetti il vice Conti e in questo ruolo dà ampie garanzia al tecnico Allegri, che lo reputa un giocatore importante. Dal canto suo il giocatore toscano aveva espresso in estate la voglia di avvicinarsi a casa, ma l'ambiente cagliaritano e la fiducia di Allegri, pare lo abbiano convinto a sposare la causa Cagliari.
juninho85
13-01-2010, 18:00
Cotza e Acosta richiesti dall'Arezzo
L'Arezzo, squadra militante in Prima Divisione, avrebbe bussato alla porta del Cagliari per poter ottenere in prestito i Cotza e Acosta, giovani talenti del vivaio rossoblù. Sui due ragazzi ci sarebbero anche le proposte delle tre squadre sarde di Seconda Divisione.
Cellino compra il West Ham
E' uno scherzo? :mbe:
juninho85
13-01-2010, 19:00
no!:rotfl:
Da Londra una voce clamorosa:
Cellino pronto a rilevare il West Ham
19.25 Sky Sport 24 rilancia la notizia:
Anche secondo quanto riportato da Sky Sport 24 Massimo Cellino sarebbe in questi istanti a Londra, dove starebbe verificando le possibilità di acquistare il club che milita nella Premier League. Le prime voci parlerebbero di un'operazione da ben 350 milioni di euro. Si attendono conferme per una voce che in ogni caso di sta facendo sempre più insistente.
18.56 Conferme anche da Repubblica.it:
Sempre più Italia nel calcio inglese, ma stavolta non è un allenatore a sedersi in panchina. Ma addirittura un presidente che compra un intero club: si tratta addirittura di Massimo Cellino che ha deciso di rilevare il West Ham, il club di Londra allenato da Gianfranco Zola e che in questo momento non è messo benissimo in classifica, penultimo con 18 punti. Il presidente del Cagliari è da giorni a Londra per chiudere una trattativa molto complicata. E' la prima volta che un imprenditore italiano arriva addirittura a comprare un club della Premier League.
juninho85
13-01-2010, 19:14
Cellino da Londra: "Non posso confermare nulla"
Continuano a prendere consistenza le voci che vorrebbero Massimo Cellino sul punto di acquistare il West Ham di Zola. Raggiunto in esclusiva dai microfoni di Calciomercato.it il patron, al momento solo rossoblù, non ha confermato, lasciando però aperto qualche spiraglio. "Trattative per rilevare il West Ham? Non posso confermare nulla e non posso dire nulla. Lo squillo inglese del mio telefono è una conferma esplicita? (ride, ndr) Potete dire ciò che volete, ma non posso dire nulla di certo, tranne che sono impegnato". Trattasi di un qualsiasi impegno in quel di Londra o di un vero e proprio assalto al club storico della Capitale d'Inghilterra?
per me sta trattando senderos!:muro:
E ammacchiendisi...poveraccio, una squadra che probabilmente retrocede...magari pensasse a mettere i soldi per fare GRANDE il Cagliari con una rosa da coppa.
E ammacchiendisi...poveraccio, una squadra che probabilmente retrocede...magari pensasse a mettere i soldi per fare GRANDE il Cagliari con una rosa da coppa.
Straquoto, che interessa a noi del West Ham... :mbe:
juninho85
14-01-2010, 07:42
Unione Sarda - Matri-Jeda contro il Livorno
Conti a rischio per la gara di sabato. La risonanza magnetica a cui si è sottoposto il centrocampista del Cagliari ha evidenziato il problema immaginato al momento del cambio nella sfida del Dall'Ara nell'incontro di Bologna.
Impietosa la risonanza magnetica: al giocatore di Allegri è stato riscontrato un affaticamento all'adduttore della gamba destra. Lo staff medico rossoblù è apparso comunque ottimista, memore anche della capacità di recupero del giocatore, che già in passato era riuscito a risolvere in pochi giorni analoghi problemi e recuperare in extremis. Ma per sapere se il vicecapitano del Cagliari sarà a disposizione o meno contro il Livorno si dovranno attendere i prossimi giorni. Per ora Conti si sta curando con laser e terapia sul lettino del centro sportivo rossoblù di Assemini Ercole Cellino; non dovesse farcela, comunque, l'allenatore rossoblù ha già pronta la carta Parola, che tanto bene ha sempre fatto anche nel ruolo di regista in mezzo alle due mezze ali.
Conti stringe i denti e prova comunque a recuperare, nel fine settimana se ne dovrebbe sapere di più. Fuori gioco anche il centrocampista Brkljaca, che continua a svolgere lavoro differenziato. Ieri non c'era anche Lupatelli: il secondo portiere del Cagliari dovrebbe ritornare domani dopo le settimane di terapia in un centro specializzato, a seguito dell'incidente contro il Palermo. Presto comunque l'ex portiere della Roma potrebbe ricominciare ad allenarsi con i compagni, seguendo sempre un programma personalizzato.
Ieri doppia seduta di lavoro per i rossoblù: palestra in mattinata, partitella in famiglia sul sintetico nel pomeriggio, vista l'indisponibilità dei campi dell'Ercole Cellino. Tutto ok anche per Pisano che dopo il ritorno di martedì è apparso in palla e desideroso di ricominciare. Allegri potrà quindi schierare la miglior difesa possibile contro la formazione allenata da Serse Cosmi. Oltre all'esterno di Selargius, infatti, l'allenatore toscano potrà riabbracciare Canini, che ha scontato la giornata di squalifica. La scelta sarà tra l'eclettico difensore lombardo e Pisano. L'unico dubbio riguarda quindi Conti, più i soliti ballottaggi in attacco. Dubbi che l'ex tecnico del Sassuolo potrà sciogliere nelle due sedute pomeridiane di allenamento in programma oggi e domani sui campi di Assemini. Matri verso la conferma, in rampa di lancio anche Jeda. Sabato arriva la sfida con il Livorno, alle 18, ma il Cagliari deve anche recuperare la partita non disputata contro l'Udinese, gara fissata per il 27 gennaio.
Unione Sarda - Cellino alla conquista del West
Da Cagliari a Miami passando per Londra. Massimo Cellino potrebbe aggiungere alla sua già ricca collezione calcistica il West Ham United, squadra che milita nella Premier League inglese e allenata dall'ex capitano rossoblù Gianfranco Zola. Trattativa serratissima, potrebbe chiudersi addirittura nel giro di quarantott'ore (ma la concorrenza è agguerrita). Comprende anche lo stadio e l'intero centro sportivo. Costo dell'operazione: 80 milioni di sterline, che in euro sono quasi 90 milioni.
Senza intermediari e senza soci: il patron rossoblù starebbe trattando personalmente (assieme al suo staff di avvocati, naturalmente) già da martedì sera nella City di Londra, negli uffici della banca Rothschild, incaricata da un consorzio di istituti islandesi per trattare la cessione delle quote della società. Il primo contatto è avvenuto qualche settimana fa, la palla è ben presto passata ai legali dell'imprenditore di Sanluri che hanno vagliato i documenti decisivi per il passaggio di proprietà. Questo è il momento della stretta finale. Riservatissimo Cellino (avrebbe firmato un documento che non gli consente di rilasciare dichiarazioni in corso d'opera), che ha subito fiutato l'affare e, dopo aver visto la sua attuale squadra sbancare Bologna, è subito partito con il figlio Ercole, che ha intenzione di frequentare l'Università proprio a Londra. I due in questi giorni sono ospiti di Flavio Briatore, che, invece, ha già fatto il passo inglese qualche anno fa acquistando il Queen's Park Rangers, altra squadra londinese. E proprio in compagnia del manager del turismo e della Formula uno, martedì sera il presidente del Cagliari ha assistito alla match di FA Cup tra il QPR e lo Sheffield United.
Dentro o fuori. La notizia ieri è esplosa nel primo pomeriggio e ha fatto il giro di mezza Europa. Cellino starebbe addirittura definendo i dettagli del clamoroso investimento. Entro oggi, al massimo domani, prenderà quindi una decisione, in un senso o nell'altro. «Voglio chiudere al più presto e salvare la squadra», avrebbe confidato al telefono ad amici tra un cambio di taxi e l'altro. Molto dipenderà anche dall'eventuale gioco al rialzo che potrebbero fare gli altri possibili acquirenti. A cominciare da Tony Fernandez, sultano malese. In corsa ci sarebbero poi un'impresa finanziaria, la Intermarket. Infine David Gold e David Sullivan, vale a dire gli ex proprietari del Birmingham City. Tutti sulla carta più forti di Massimo Cellino, eppure il presidente del Cagliari avrebbe una corsia preferenziale che gli potrebbe consentire di chiudere subito l'affare.
La situazione resta delicata, basta poco per compromettere l'operazione, complice l'agitata storia recente del club. Dal 2006 la maggioranza della società del West Ham è nelle mani di Bjorgolfur Gudmundsson, ricco business man islandese le cui società private sono state, però, travolte dalla crisi dell'isola e soprattutto da alcune inchieste finanziarie che hanno in sostanza bloccato l'operatività del club. E infatti a muovere i fili della trattativa ora sono le banche che nel frattempo hanno preso il sopravvento sulle azioni del West Ham United.
Anche in campionato la squadra non se la passa benissimo, è penultima con diciotto punti. Pur non essendo mai stato un club di primissimo piano nel calcio inglese (ha lottato per il titolo solo nella stagione 1985-86) il West Ham ha consumato gran parte della sua storia (è stato fondato nel 1895) in Premier League, vinto tre volte la FA Cup e una Coppa delle Coppe. L'obiettivo di Cellino (evidentemente non solo il suo) è quello di rilanciarlo.
Sul tavolo della trattativa c'è tutto quel che riguarda il club. Non solo la squadra, dunque (dove tra l'altro milita l'italiano ed ex livornese Diamanti), ma anche il centro sportivo e, naturalmente, il Boleyn Ground, stadio meglio conosciuto come Upton Park, dal nome della zona di Londra in cui sorge.
Qualora l'affare andasse in porto, sarebbe la prima volta che un imprenditore italiano arriva addirittura a mettere le mani su un club della Premier League. In Europa c'è solo un precedente, negli anni '90, ma in Francia. Il Nizza, infatti, fu acquistato dal presidente della Roma Franco Sensi: un'esperienza non certo positiva, fallimentare anzi, e chiusa ben presto.
Ma il calcio francese non è quello inglese, sia per quel che riguarda lo spettacolo prettamente sportivo che per gli interessi economici che vi ruotano attorno. E non a caso negli ultimi anni si è consumata una vera e propria invasione italiana. Gianfranco Zola allenatore dello stesso West Ham, Carlo Ancelotti del Chelsea, Roberto Mancini del Manchester City, Fabio Capello è addirittura il ct della nazionale. E ora Massimo Cellino presidente, e in questo caso sarebbe davvero una primizia.
E ammacchiendisi...poveraccio, una squadra che probabilmente retrocede...magari pensasse a mettere i soldi per fare GRANDE il Cagliari con una rosa da coppa.
Straquoto, che interessa a noi del West Ham... :mbe:
Io non sono d'accordo con voi.
Il West Ham non c'entra niente col Cagliari.
Cellino credo che voglia fare un investimento che si spera possa trarre beneficio al suo conto in banca, mica per buttare soldi al vento. Se tutto va bene, anche il Cagliari potrà trarre beneficio da questa situazione.
Ci sono tifosi che darebbero il qlow per avere un presidente come Cellino. Certi altri no.:D
Preferite uno come Lotito? Zamparini?
juninho85
14-01-2010, 09:20
La Nuova Sardegna - Conti a rischio per Livorno ma Allegri recupera Pisano
Freddo e pioggia battente hanno caratterizzato la giornata lavorativa dei giocatori del Cagliari. Nessuna novità dal punto di vista sanitario: Daniele Conti avverte ancora dolore all’adduttore della gamba destra e questo non gli consente di svolgere il normale allenamento assieme alla squadra. Il centrocampista romano continua quindi a rimanere a forte rischio per la gara di sabato contro il Livorno. Attività differenziata invece per il croato Mario Brkliaca, il cui recupero è presumibilmente previsto per la settimana prossima in occasione della trasferta di Siena. Sulla strada della guarigione completa è anche il portiere Cristiano Lupatelli, che sta ultimando nel centro fisioterapico di Ravenna la fase di riabilitazione dall’infortunio subito il 6 dicembre scorso nella partita esterna contro il Palermo.
Tutti gli altri giocatori sono in ottime condizioni fisiche, incluso Francesco Pisano, che ha dimostrato di essere pienamente recuperato. Tornando a quanto svolto dalla squadra, al mattino lavoro fisico atletico svolto soprattutto in palestra. Nel pomeriggio invece spazio alla parte tecnico tattica, la partitella ad una sola meta campo ha poi posto fine all’allenamento.
Oggi niente collaudo infrasettimanale, soltanto una seduta che avrà inizio alle ore 15, e nella quale si inizieranno ad esaminare gli aspetti tattici della sfida con i toscani. Sempre nella giornata odierna, l’attaccante argentino Joaquin Larrivey sarà ospite della scuola media “Leonardo da Vinci” di Decimomannu nell’ambito dell’iniziativa “Lo stadio dei bimbi” (che riprende dopo la sosta per le vacanze natalizie e di fine anno), e dove risponderà alle domande degli studenti. L’appuntamento è previsto per le ore 10.30.
La Nuova Sardegna - Cellino raddoppia: assalto al West Ham
Massimo Cellino gioca a monopoli. Quello con i soldi veri. Con in ballo società storiche della Premier league. Il West Ham, ad esempio. Sul piatto, circa ottanta milioni di sterline, più o meno cento milioni di euro. Il presidente del Cagliari avrebbe avviato prima di Natale la trattativa per acquistare il club allenato da Gianfranco Zola. Nei giorni scorsi la stretta finale. Ma che l’affare vada in porto è tutto da vedere. Anche perché il discorso vede in ballo altri pretendenti: Anthony Fernandez, imprenditore malesiano e titolare della compagna Air Asia, e l’ex proprietario del Birmingham e re del porno inglese, David Sullivan. Dietro le quinte si starebbe muovendo anche Intermarket group, multinazionale con base a Toronto. “Visto che con Zola non si erano lasciati in maniera idilliaca, magari si porta appresso Allegri” hanno commentato ieri a Sky. Ma il sito del Daily Telegraph dà Fernandez leggermente in testa e ben visto anche da Zola e il suo staff.
Comunque sia, Cellino è a Londra. Avantieri ha cenato nel quartiere chic di Knightsbridge con Flavio Briatore. Prima, il manager di Formula 1 ha ospitato il presidente del Cagliari nella tribuna vip dello stadio del Queens Park Ranger. La squadra londinese fa parte delle aziende seguite personalmente da Briatore. Il match tra Qps, che milita in First division, la B italiana, e Sheffield united si è chiuso con la vittoria degli ospiti 3-2. Sin qui nulla di strano. Anche se la presenza di Cellino a Londra cozza un po’ con la sua passione, soprattutto in inverno, per il caldo e le opzioni della Florida. Al riguardo, il presidente rossoblù proprio di recente non avrebbe rilasciato commenti lusinghieri su Miami. La città, in cui ha una splendida villa avrebbe perso lo smalto che lo aveva conquistato agli inizi del decennio. Dunque, addio States? Pare di sì visto che dalla capitale londinese trapela anche la voce di una trattativa per prendere casa.
E il Cagliari? Cellino fiuta l’affare nel calcio inglese e lascia aperte varie opzioni sul club rossoblù. Tenersi la squadra, ma potrebbero esserci problemi da risolvere in ambito Uefa, oppure cederla. E si ripartirebbe dal tira e molla del 2006 con gli imprenditori cagliaritani Sergio Porcedda, Lorenzo Giannuzzi e Angelo Cirina, ancora inevitabilmente in pole position. L’ultima possibilità potrebbe vedere l’affidamento del club di viale La Playa a una società e un amministratore di fiducia. Magari il primogenito Ercole, da un pezzo nel cda del Cagliari. Sulle strade che possono aver portato Cellino a fiutare il business a Londra avrebbe avuto gioco Bruno Ghirardi. L’avvocato bresciano, amico del patron, consulente e per un periodo anche presidente del Cagliari, è da sempre in contatto con Massimo Nani, anch’egli di Brescia e direttore sportivo del West Ham. Sulla scommessa londinese, inoltre, c’è poco da sbizzarrirsi. In Premier, con un po’ di competenza si fanno affari d’oro. Il West Ham, per dirne una, vanta 40 mila abbonati, un lucroso merchandising, stadio e centro tecnico di proprietà. Attualmente, a dire il vero, oltre a una posizione delicata in classifica e un po’ di debiti. Ma Londra rimane piazza ideale e strategica anche per gestire a distanza o in presa diretta - voli diretti da Cagliari - la questione stadio.
Il codice Cellino
Il Massimo Cellino che non t'aspetti. Riflessivo, misurato, seppur scaramantico come sempre. Negli ultimi tre anni, ha cambiato il modo di agire, dando più peso al cervello e meno allo stomaco. Risultati: soddisfazioni a go-go, vittorie contro le big del campionato e un gioco scintillante. Unito a una valorizzazione del parco giocatori che ha pochi eguali a livello nazionale.
La notizia-bomba, che sconvolge i tifosi rossoblù, è arrivata ieri: Cellino pronto a rilevare il West Ham.
Speculazione, balla giornalistica? Chissà. Intanto, il patron del Cagliari è veramente a Londra, avvistato assieme all'amico Flavio Briatore e al figlio Ercole. Proprio l'ex manager della Renault F1 potrebbe avere un ruolo cruciale nella vicenda: impossibilitato a rilevare quote azionarie di altre società britanniche in quanto già azionista del Queen Park Rangers, il marito di Elisabetta Gregoraci sarebbe pronto ad affidarsi a Cellino per vincere la corsa alla scalata del club di Upton Park.
Già, lo stadio. Croce e delizia dell'uomo d'affari di Sanluri.
Cellino da anni lotta senza costrutto contro la macchina burocratica e le antipatie personali che si è creato in Comune. Motivo del contendere, la realizzazione di un nuovo impianto, che mandi definitivamente in pensione il vetusto - ancorchè glorioso - Sant'Elia. Si sa come vanno in Italia le cose: la situazione pare essersi sbloccata, con l'assise comunale del capoluogo che giusto ieri ha approvato uno "studio di massima" di quella che dovrà essere la nuova Karalis Arena. Tradotto dal burocratese? E' come dare da bere col contagocce a un assetato. Lo "studio di massima" è un passetto quasi irrilevante: dovranno arrivare le approvazioni del progetto preliminare, definitivo ed esecutivo. Tre passi obbligatori prima di individuare gli asset che dovranno investire sul nuovo impianto cagliaritano, in attesa che la Figc decida se vuol proporre seriamente la propria candidatura ad ospitare Euro 2016.
Tra le nebbie della politica sardo-italiana, Cellino potrebbe decidere di cambiare aria. Mollando il Cagliari? Limitandosi ad arricchire il suo bagaglio d'esperienze (e magari il portafoglio)? Oggi, mi hanno fatto notare, è il 14 gennaio. 1+4 fa 5, cifra che nella numerologia celliniana è simbolo di grandi fortune. Chissà che non possa essere il giorno giusto per la chiusura dell'affare.
juninho85
14-01-2010, 15:02
Il Sardegna - Le mani di Cellino sul West Ham: "Stanco di aspettare il nuovo stadio"
The ring. Squillo insolito,per niente horror, è il fatto del giorno. Presidente, non sarà mica a Londra? «Sono incasinatissimo, mi sto comprando una chitarra nuova voglio suonare con David Gilmour...sto facendo una cosa molto rock». Dica la verità, cosa sta combinando ? Risatina. «È una chitarra molto speciale, mi sono stancato di aspettare Cagliari da vent'anni, lo faccio per questo,
sennò qui si muore di vecchiaia...».
C' era un ragazzo che come lui amava i Beatles e i Rolling Stones. Eallora invece che comprare l’isola di Wight, perché non il West Ham. Proprio così, West Ham. «Mi hanno invitato a discutere», ha detto il presidente Cellino. «Progetti? Sì, molto divertenti». Dopo il fenomeno degli allenatori all'estero Cellino inaugura così il “President export”. «Ok, Just moment », si sente dalla cornetta mentre parla con distinti signori inglesi mezzora dopo le 17. E non sta prendendo il the. Presidente complimenti, inglese da dieci. «La ringrazio». Ma l'accento sardo non se n'è andato, tranquilli. «Lasciare il Cagliari? No quello non lo faccio, non ne ho la minima intenzione ». L'idea è mettere radici nella patria del rock . è il suo grande sogno, poter fare le foto con i Deep Purple quando vuole e
avere allo stesso tempo sottomano la società dei nobili inglesicon uno degli impianti più belli d'Europa, l'Upton Park. Stimoli nuovi, ecco ciò che serve a Cellino dopo la stagnante“questione stadio”. Il West Ham oltretutto fra due anni andrà a giocare nello Stadio Olimpico di Londra, quello che costruiranno per i Giochi del 2012. Quanto costa a livello pratico questo pazzo blitz celliniano? Sul piatto il presidente rossoblù ha messo 60 milioni di sterline, che equivalgono a ben 67 milioni e 200 mila euro per comprare la società inglese indebitata, mentre la banca chiede di arrivare a 70 milioni di sterline. Un'inezia che difficilmente frenerà l'entusiasmo di Cellino, che avrebbe superato di gran lunga le offerte degli altri due contendenti: il malese Fernandez, proprietario della Lotus e David Sullivan ex proprietario del Birmingham City. A fargli gli onori di casa nell'elegante e rockettara Inghilterra, in questi giorni, non i mitici Pink Floyd ma Flavio Briatore, presidente del Queens Park Rangers, con il quale Cellino ha dialogato
sugli spalti del club della First Division. In questi giorni anche il primogenito Ercole Cellino si è trasferito nella capitale londinese
per approfondire gli studi di marketing, e anche questo non è un caso. Insomma, le prossime trasferte pare che la famiglia Cellino le farà a Londra e non più nella lontana Miami. E chi incontrerà, l'incontenibile Cellino, come allenatore al West Ham? Ovviamente
Gianfranco Zola. Ma tra il talento di Oliena e il numero uno rossoblù c'è “the big chili”, il grande freddo. Presidente, ha già incontrato qualche personaggio fastidioso da eliminare?«Sì e ce ne saranno tanti...». Risata molto “bad”, cattiva. Chissà che il primo non possa essere proprio il tecnico sardo. Perché è pronto Arrigoni, in attesa di Allegri che dovrebbe approdare al West Ham il prossimo anno. Ora non resta che fargli l'imbocca al lupo. «Crepi». Dopo penseremo all'entourage. Molto glamour, di sicuro.
Le prime mosse di CellinoSecondo quanto riferisce il sito della Gazzetta dello Sport la prima decisione di Massimo Cellino se, come sembra, dovesse diventare proprietario del West Ham, sarebbe la sostituzione di Gianfranco Zola con Daniele Arrigoni, che lui stesso fece esordire in serie A come allenatore e al quale è legata l'unica stagione in serie A proprio di Zola con la maglia del Cagliari.
I rapporti tra il presidente rossoblù e l'attuale allenatore dei londinesi, si sa, non sono idilliaci in seguito a una serie di incomprensioni risalenti al periodo in cui Zola era giocatore alle dipendenze di Cellino.
Io non sono d'accordo con voi.
Il West Ham non c'entra niente col Cagliari.
Cellino credo che voglia fare un investimento che si spera possa trarre beneficio al suo conto in banca, mica per buttare soldi al vento. Se tutto va bene, anche il Cagliari potrà trarre beneficio da questa situazione.
Ci sono tifosi che darebbero il qlow per avere un presidente come Cellino. Certi altri no.:D
Preferite uno come Lotito? Zamparini?
Non sto dicendo che non sarebbe un buon investimento (seppur rischioso, visto che è terzultima), ma penso che dovrebbe investire questi soldi per il Cagliari.
Beh, a Cagliari sono almeno 15 anni che chiede di costruire uno stadio nuovo.
Lui vuole investire soldi, ma l'hanno sempre ostacolato.
Cosa dovrebbe fare?
Beh, a Cagliari sono almeno 15 anni che chiede di costruire uno stadio nuovo.
Lui vuole investire soldi, ma l'hanno sempre ostacolato.
Cosa dovrebbe fare?
Io non ho idea di quanti soldi abbia Cellino, ma stare dietro ad una squadra di serie A è già abbastanza difficile, sia a livello economico, sia di energie, una delle due avrebbe meno attenzioni e soldi, non essendo lui uno sceicco o un Briatore, ho paura che finisca molto male.
Ricordo che fino a poco tempo fà voleva vendere il Cagliari...a me sta cosa non piace, preferirei uno come De laurentis che pur essendo indisponente ha speso per la sua Città....che spenda per la Sardegna...
conan_75
14-01-2010, 17:01
Semplicemente De Laurentis, Moratti etc. hanno molti utili da scaricare per non essere sovvratassati.
Anzichè pagare le tasse comprano giocatori.
Secondo voi uno dei migliori imprenditori italiani (moratti) era così fesso da regalare lo stipendio milionario a Recoba?
Semplicemente De Laurentis, Moratti etc. hanno molti utili da scaricare per non essere sovvratassati.
Anzichè pagare le tasse comprano giocatori.
Secondo voi uno dei migliori imprenditori italiani (moratti) era così fesso da regalare lo stipendio milionario a Recoba?
Probabilmente è come dici, quindi togliamo l'esempio, la scelta di Cellino in ogni caso non mi piace, sarà fanatismo il mio ma preferirei investirli nel Cagliari o in Sardegna.
juninho85
14-01-2010, 17:37
Cellino fa sul serio
Il West Ham a un passo
E' decollata ieri la trattativa che dovrebbe portare oggi al primo acquisto italiano di un club di Premier League: il presidente del Cagliari ha trovato l'accordo, a ore l'ufficialità? In caso di fumata bianca Arrigoni sarà preferito a Zola
Da Londra arrivano indiscrezioni e conferme: il presidente del Cagliari Massimo Cellino ha trovato l'accordo per rilevare il West Ham, e l'annuncio dell'operazione sarebbe imminente. Il West Ham parla dunque sempre più sardo. Non bastava Gianfranco Zola in panchina. La trattativa era cominciata nel tardo pomeriggio di ieri ed era proseguita nella notte. E oggi l'accordo è stato trovato.
la situazione — Dopo il crack dell’impero di Bjorgolfur Gudmundsson la gestione del club londinese è passata ad un pool di banche. Il presidente del Cagliari ha avviato la trattativa prima di Natale. Nei giorni scorsi la stretta finale. Un blitz che ha messo in fuorigioco gli altri due pretendenti: Anthony Fernandez, imprenditore malesiano e titolare della compagna Air Asia, e l'ex proprietario del Birmingham e re del porno inglese, David Sullivan. E dietro le quinte s’è mossa anche Intermarket group, multinazionale con base a Toronto. Ma il sito del Daily Telegraph dà Fernandez leggermente in testa e ben visto anche da Zola e il suo staff. Comunque sia, Cellino è a Londra. Martedì ha cenato nel quartiere chic di Knightsbridge con Flavio Briatore. Prima, il manager di formula Uno ha ospitato Cellino nella tribuna vip dello stadio del Queens Park Rangers. La squadra londinese fa parte delle aziende seguite personalmente da Briatore. Il match tra Qpr, che milita in First Division, la B italiana, e Sheffield united si è chiuso con la vittoria degli ospiti 3-2.
gli studi di ercole — A Londra Cellino è arrivato insieme a Ercole, il suo primogenito, ora universitario negli States, deciso ad iscriversi a Londra. E ciò la dice lunga sui progetti della famiglia, sinora residenti per lunghi mesi a Miami. Proprio l’operazione-West Ham potrebbe portare a scelte di vita più europee. Di sicuro il nuovo progetto non va a danno del Cagliari. Il club sardo resta centrale nei suoi interessi e Cellino s’è mosso dopo aver avuto il via libera sulle norme Uefa in materia.
il futuro — In Premier, con un po' di accortezza si fanno affari d'oro. Ad esempio il West Ham vanta 40 mila abbonati, un lucroso merchandising, stadio e centro tecnico di proprietà. Attualmente, oltre a una posizione delicata in classifica, però, deve fare i conti con un po' di debiti. Nel complesso l’acquisto comporta un investimento da 100 milioni di euro nell’arco di 6-7 anni. Al momento, invece, serve un’iniezione da 25 milioni. E i rinforzi? L’attuale manager, Gianluca Nani, è al lavoro da settimane, in grande sintonia con Zola. Quali idee ha Cellino su di loro? E’ presto per dare sentenze. Ma per la panchina il presidente del Cagliari potrebbe pensare ad una soluzione a sorpresa. Prende quota la candidatura di Arrigoni, ai box dopo l’esperienza con il Bologna. Ma a Cagliari aveva fatto bene: è un’ottima credenziale per lui.
juninho85
14-01-2010, 22:05
Il West Ham conferma: "Di Cellino l'offerta migliore"
Ore 18.45 Fumata nera al West Ham: l'atteso annuncio dell'acquisto del club londinese da parte di Massimo Cellino non e' ancora arrivato. Fonti del club hanno confermato che l'offerta del presidente del Cagliari, presentata alla banca Rothschild, e' la piu' forte delle quattro fin qui pervenute. Lo rivela l'Ansa. L'attuale proprieta', la CB Holding, ha preso tempo, assicurando di non avere fretta di vendere. Ma è improbabile che la trattativa per la cessione si prolunghi di settimane: già entro domenica dunque Cellino potrebbe scoprire se è diventato il primo presidente italiano nella storia della Premier League.
Ore 18.31 Secondo le ultimissime provenienti da Oltremanica, Massimo Cellino sarebbe sul punto di essere battuto sul filo di lana nella corsa all'acquisizione del West Ham. Soccernet, portale del circuito Espn, dà per favorito infatti Tony Fernandes, patron della Lotus F1, che secondo la testata potrebbe chiudere la trattativa già nella giornata di domani.
Fuori tempo massimo dunque l'offerta di Cellino, frenato anche dalle normative Uefa che impedirebbero di possedere quote societarie di più club appartenenti alla Federazione continentale.
Sindaco Floris: "Cellino manterrà gli impegni"
All'indomani della delibera per la costruzione del nuovo stadio, il sindaco di Cagliari, Emilio Floris, ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardanti il possibile acquisto del West Ham, da parte del presidente del Cagliari: "Cellino compra il West Ham? Non può che farmi piacere che un imprenditore cagliaritano si faccia onore all'estero. Ma sono convinto che manterrà i suoi impegni"
Arrigoni: "West Ham? Mi piacerebbe, ma..."
In questi minuti circola una voce abbastanza insistente secondo cui Daniele Arrigoni potrebbe prendere il posto di Gianfranco Zola sulla panchina del West Ham, qualora il presidente Cellino acquistasse, come sembra, il club inglese. In merito a queste voci Tuttomercatoweb ha contattato in esclusiva il diretto interessato: "E' una bufala, Cellino non mi ha contattato. Se mi piacerebbe un'esperienza in Inghilterra? Certo che mi piacerebbe ma giuro che non so niente, non so cosa dire, non ho parlato né con Nani né con altri dirigenti del club inglese. Perché non sono andato all'Unirea Urziceni? C'era stato un contatto tramite un agente Fifa , però non so perché non si è concretizzato, non ho parlato fino in fondo, c'era stato solo un contatto ma poi dalla Romania non si sono fatti più sentire e comunque sono ancora sotto contratto con il Bologna".
Ancora differenziato per Conti e Brkljaca
Allenamento pomeridiano per i Massimiliano Allegri e i suoi ragazzi. Tutti a disposizione del tecnico livornese, esclusi Daniele Conti (uscito malconcio dal match di Bologna) e Mario Brkljaca, sempre alle prese con noie muscolari. Domani è prevista la rifinitura e solo allora si saprà se Conti sarà schierabile contro il Livorno. In caso negativo, pronto Andrea Parola per sostituirlo.
juninho85
15-01-2010, 07:52
Unione Sarda - Larrivey vede la luce in fondo al tunnel
L'Argentina è molto lontana. Rinascere a Cagliari, ritrovare gli stimoli per ripartire e far bene. Joaquin Larrivey questa volta vuole riuscirci davvero. L'ha raccontato ai ragazzi della scuola Leonardo da Vinci di Decimomannu, dove è stato accolto da centinaia di alunni vestiti di rossoblù.
L'attaccante sudamericano vive la sua seconda vita in Sardegna e adesso è ben deciso a lasciare il segno: un'impronta indelebile che cambi lo stato di cose, definitivamente. Il periodo è sicuramente positivo, il contesto si presta ad una soluzione ideale per le parti: il pupillo di Cellino non vuole più fischi, adesso è arrivato il tempo degli applausi. «Sono soddisfatto, vivo un bel periodo e ora ho i mezzi e le possibilità di dimostrare quello che so fare». Giù grida e approvazioni dei giovani, Larrivey sa di poter regalare nuove soddisfazioni ai tifosi del Cagliari: «Adesso so di poter giocare con continuità e meglio», aggiunge, «non sempre tutte le gare riescono bene, ma sento la fiducia dell'allenatore e dei compagni e andare avanti mi è più semplice».
Cellino vuole il West Ham, Larrivey apprezza la scelta e spende parole al miele per la Premier League: «Paese e calcio spettacolari. Giocare lì? Mi piacerebbe, nella vita non si sa mai ma adesso sto bene qui».
Il Livorno è alle porte, Larrivey chiede strada: «Loro hanno caratteristiche diverse dalle nostre ma stanno facendo bene con il nuovo allenatore, non sarà facile batterli. Dobbiamo giocare come sappiamo. Il resto viene di conseguenza. Il Livorno ha una mentalità completamente diversa dalla nostra, è una squadra con molto carattere, grintosa, determinata. Farà di tutto per renderci la vita difficile, ma contiamo sulle nostre forze».
Larrivey ritorna sulla gara di Bologna: «Partita strana, ma siamo stati abili a difendere il gol e i tre punti ci permettono di andare avanti. Nel primo tempo non siamo riusciti ad esprimere il nostro gioco abituale, ci arenavamo al momento dell'ultimo passaggio. Una volta trovato il gol, siamo stati bravi a gestire la palla». Il Bologna è stata la partita nella quale Larrivey è ridiventato titolare: «Ci tenevo particolarmente, mi piacerebbe partire dall'inizio, più spesso. Ma non dipende solo da me». Adesso manca solo il gol, dopo aver ritrovato serenità e voglia di fare, Joaquin pensa a quello che in Argentina era il suo pane quotidiano: «Arriveranno anche i gol, ne sono sicuro. L'importante è essere presente e continuare così, con lo stesso spirito delle ultime partite». Tutto il resto viene da sé.
Unione Sarda - Infuria la battaglia di Londra
Oggi la firma, domani la rivoluzione? Le mani di Massimo Cellino sul West Ham United, il club londinese che milita in Premier League, allenato da Gianfranco Zola. «L'accordo è vicino, sarebbe un successo di tutto il Cagliari», si mostra ottimista l'esuberante imprenditore di Sanluri nonostante la concorrenza sia agguerrita. Avrebbe già pronto un piano di rilancio: ruota attorno all'ex tecnico rossoblù Daniele Arrigoni.
Operazione da 70 milioni di sterline, comprende l'intero centro sportivo degli Hammers (dai martelli incrociati che ne costituiscono lo stemma ufficiale) e, naturalmente, il Boleyn Ground, stadio meglio conosciuto come Upton Park, dal nome della zona di Londra in cui sorge.
Nella serata di ieri c'è stato un momento in cui l'affare sembrava ormai concluso. L'attuale proprietà, CB Holding, ha tuttavia preferito prendersi una giornata di tempo prima di decidere a chi vendere il club. D'altronde, dopo aver ottenuto la proroga per il pagamento di un debito di 30 milioni di sterline, la finanziaria islandese non ha più fretta. Almeno così va ripetendo in queste ore frenetiche di trattative, incontri e indiscrezioni. Una cosa è certa: l'offerta di Cellino è stata giudicata la migliore, sia dal punto di vista economico, sia da quello organizzativo. Tra l'altro il presidente rossoblù è l'unico disposto a rivelare il 100 per cento del club inglese. Gli altri potenziali acquirenti preferirebbero fermarsi al 50: sono gli ex proprietari del Birmingham City, David Gold e David Sullivan, e la Finanziaria Intermarket. Appare meno chiara, invece, la posizione del sultano malese patron della Lotus in Formula 1, Tony Fernandez, a quanto pare in cerca più di pubblicità che del West Ham.
La trattativa è cominciata prima di Natale per poi entrare nel vivo all'inizio di questa settimana. Dopo aver visto domenica il suo Cagliari sbancare Bologna, Cellino è tornato in Sardegna e dall'Isola è poi subito ripartito per Londra assieme al figlio Ercole, che frequenterà l'università proprio nella capitale inglese. «Vado a comprarmi il West Ham», ha confidato ai suoi amici più stretti martedì mattina. Ieri ha provato a dare la spallata decisiva, sul filo dei milioni. Il negoziato si è trascinato per due giorni (davvero intensi) nella City di Londra, negli uffici della banca Rothschild, incaricata da un consorzio di istituti islandesi (la CB Holding) formatosi tra i creditori del precedente proprietario (Bjorgolfur Gudmundsson) per trattare la cessione del club. Gudmundsson è un ricco businessman islandese. Le sue società private sono state, però, travolte dalla crisi nell'isola scandinava e, soprattutto, da alcune inchieste finanziarie che hanno - inevitabilmente - bloccato l'operatività del West Ham.
Cellino ha subito fiutato l'affare, magari consigliato dall'amico Flavio Briatore a sua volta proprietario (assieme al patron della Formula 1 Bernie Ecclestone) del Queens Park Rangers, club che milita nella Championship, vale a dire la seconda divisione inglese. I due, tra l'altro, erano insieme martedì sera, hanno assistito al match di FA Cup tra il QPR appunto e lo Sheffield United (2-3 il risultato finale).
Lui, il suo staff di avvocati e nessun altro. Cellino si sarebbe presentato all'appuntamento londinese senza soci, coperture esterne e, soprattutto, senza riserve. «Chiudiamo in fretta», ripete ai suoi legali. Evidentemente teme che l'affare possa sfumare da un momento all'altro.
Cellino (diventerebbe il primo italiano proprietario di una società di Premier League) ha fretta di firmare il passaggio di proprietà, ma anche di mettere le mani sulla squadra (penultima in classifica con diciotto punti) magari partendo dalla panchina. I rapporti tra il presidente e Zola (tecnico del West Ham dal 2008) non sono mai stati idilliaci, e in parte hanno accelerato l'addio al calcio del campione di Oliena, che magari un altro campionato da trequartista se lo sarebbe fatto volentieri. Zola era arrivato al Cagliari nel 2003 dopo nove anni di Chelsea. Indimenticabile la prima stagione in B coincisa con la promozione. Altrettanto esaltante la salvezza in A l'anno successivo. Quella squadra era allenata da Daniele Arrigoni che - guarda caso - potrebbe sostituirlo ora a Londra qualora Cellino diventasse il presidente dello United. Cellino avrebbe già contattato il tecnico romagnolo che - figurarsi - smania dalla voglia di rientrare in pista dopo l'ultima e deludente esperienza con il Bologna. Strano e spietato davvero il destino. Non solo. Il vice di Arrigoni ad Upton Park potrebbe essere Gianluca Festa (amico inseparabile di Zola) che dopo aver chiuso non proprio col sorriso la sua esperienza nel Cagliari si è poi riavvicinato a Cellino quasi per caso. Nei mesi scorsi l'ex difensore di Monserrato (che conosce benissimo la Premier League avendo giocato nel Middlesbrough e nel Portsmouth) ha svolto nel centro sportivo di Assemini un tirocinio con la Primavera rossoblù per il corso per allenatori che stava svolgendo proprio in Inghilterra. Clamoroso a Londra.
La Nuova Sardegna - Larrivey rinfresca il suo inglese
Ha il rossoblù nel cuore, litiga col calcio italiano e da ieri strizza l’occhio alla maglia inglese del West Ham. Si è consumata con un filo di ironia la prima tappa 2010 de “Lo stadio dei bambini”, l’iniziativa del Cagliari Calcio volta a portare a tu per tu beniamini e tifosi del pallone. Ospite della scuola Leonardo Da Vinci di Decimomannu, ieri mattina, il bomber argentino Joaquin Larrivey.
L’attaccante, campione di modestia, ha prima risposto al fuoco di fila di domande dei baby calciofili, poi si è gentilmente concesso ai cronisti. «Nel calcio non si sa mai - ha detto imbeccato ironicamente sulle vicende che vorrebbero il patron del Cagliari Massimo Cellino prossimo acquirente del sodalizio britannico - l’Inghilterra è una terra meravigliosa ma io voglio dimostrare il mio valore con la maglia del Cagliari». A Bologna l’attaccante rossoblù è tornato titolare, la squadra ha vinto ma ancora una volta il difficile è stato fare gol. «È stata una partita strana - ha continuato - soprattutto nel primo tempo non siamo riusciti a esprimerci come sappiamo sbagliando l’ultimo passaggio. Abbiamo offerto però una buona prestazione dal punto di vista mentale e una volta in vantaggio, siamo stati bravi a far girare palla». Fattore mentale che va migliorato, come dice lo stesso Allegri, soprattutto al rientro dagli spogliatoi. «Il mister parla dei primi 15’ di gioco nella ripresa e ha ragione. Spesso succede che rientriamo in campo non con la giusta concentrazione. Dobbiamo essere più attenti».
Stagione agrodolce, quella fin qui disputata dall’ex Huracàn, figlio di papà medico, mamma professoressa di matematica e con all’attivo 45 reti da professionista. «Da qui in avanti mi aspetto soprattutto di giocare di più - ha continuato - e so bene che dipende soltanto da me. Se in campo farò bene giocherò più spesso. Le cose non vengono mai da sole». Poi l’inciso su Allegri che non ha il valore di semplice fase di circostanza. «Se gareggia per vincere l’Oscar del calcio è perché se lo merita - ha detto deciso l’argentino - è un ottimo allenatore e i risultati parlano chiaro».
Domenica arriva il Livorno, due metodi di gioco diversi ma utili entrambi a fare punti. «Loro proveranno a non farci giocare - ha concluso Larrivey - la squadra di Cosmi sta facendo punti interpretando il calcio in maniera molto diversa da come lo facciamo noi ma ugualmente proficua. Ecco perché dovremo giocare come sappiamo fare».
La Nuova Sardegna - Welcome to London Mr Cellino
Massimo Cellino e West Ham, operazione riuscita. O almeno, tra indiscrezioni e conferme, è questo il succo delle ultime notizie in arrivo da Londra. Il presidente del Cagliari avrebbe trovato l’accordo per rilevare gli Hammers, nomignolo del club di Upton Park. L’annuncio dell’operazione sarebbe soltanto una questione di ore.
Cellino, anche per aver sottoscritto un accordo di riservatezza, ha evitato qualsiasi commento. Lo ha fatto invece, in tarda serata, il portavoce del club allenato da Gianfranco Zola confermando l’esistenza di una trattativa in fase avanzata pur senza fare i nomi degli acquirenti.
L’offerta del patron del Cagliari (circa 70 milioni di sterline pari a 85 milioni di euro e non è chiaro se la cifra comprende i debiti, stimati approssimativamente tra i 50 e i 75 milioni di sterline) sembra sia stata più convincente di quelle degli ex padroni del Birmingham City, David Gold e David Sullivan, della società finanziaria Intermarket group con sede a Toronto e di Tony Fernandes, ex socio di Branson della Virgin e patron della Lotus F1 e di Air Asia. Il West Ham, dopo la bufera finanziaria che ha investito il proprietario e magnate islandese Bjorgolfur Gudmundsson, è gestito da una banca d’affari, la CB Holding. Andrew Bernhardt, presidente della Straumur-Burdaras, banca d’investimenti che detiene la maggioranza di CB Holding, si è affrettato a dare garanzie ai tifosi spiegando che pur cambiando proprietà «ci saranno investimenti per rafforzare la squadra». E soprattutto che Gianfranco Zola«rimmarrà al suo posto». Ma nella serata di ieri, proprio il futuro del campione di Oliena, è parso appeso a un filo. E non solo per come si è chiuso il rapporto tra con il Cagliari ma soprattutto per una visione generale del mondo del calcio profondamente diversa da quella di Cellino.
L’allarme dei tifosi inglesi sembra condiviso dai quotidiani The Sun (tre milioni e mezzo di copie) Daily Express e Daily mail. Premesso che sulla vicenda il condizionale è d’obbligo, i tre giornali avrebbero cominciato a scandagliare la vita di Cellino. E dopo aver trovato qualche macchia giudiziaria dei primi anni ’90, avrebbero posto il problema alla federazione.
In ogni caso, se Cellino ha blindato la trattativa, ha di sicuro calcolato gli eventuali ostacoli e il modo per risolverli senza particolari strascichi.
Il presidente ha raccontato di essere a Londra per comprare una chitarra da aggiungere alla sua collezione e per incontrare i Pink Floyd. Stamani dovrebbe partecipare alla riunione di Lega a Milano. Sabato c’è il Livorno al Sant’Elia. Ma in sede nessuno si sbilancia sulla presenza del numero uno in tribuna centrale. Intanto anche nell’isola i tifosi storcono il naso. «Che ne sarà del Cagliari»? E la domanda ricorrente sui forum nei vari vari siti Interne. E ieri nei bar non si parlava d’altro
ALBIZZIE
15-01-2010, 08:31
Probabilmente è come dici, quindi togliamo l'esempio, la scelta di Cellino in ogni caso non mi piace, sarà fanatismo il mio ma preferirei investirli nel Cagliari o in Sardegna.
capisco le ragioni del cuore, ma se uno ha un po' di soldi li investe in sardegna o in italia, o a Londra? specialmente se quell'uno risiede a miami e vien a cagliari la domenica per la partita?
quanto ritorno di immagine e di soldi può avere un investimento fuori i confini nazionali?
domanda: adesso che gli facevano fare lo stadio, i soldi chi li cacciava? lui oppure c'era una cordata di costruttori locali?
a quanto pare cellino è benvoluto a Londra stando alle pagine del giornale inglese Sun che lo definisce come un soggetto già stato condannato per truffa...poi magari conoscendo gli inglesi che sono ultranazionalisti e vedersi il campionato più bello del mondo (secondo loro) in mano a proprietari stranieri non va proprio a genio
juninho85
15-01-2010, 14:45
Cellino: "I tifosi del Cagliari stiano tranquilli, onorerò l'impegno"
Massimo Cellino, impegnato nell'acquisto del West Ham, ha parlato ai margini della riunione di Lega: "Il West Ham? E' quasi fatta. Però parlerò solo ad affare concluso. I tifosi del Cagliari? Devono stare tranquilli, non lascio. Onorerò il mio impegno. Devono essere contenti di avere una squadra che va bene, invece mi rammarico nel vedere quanto sia stato irrisorio il numero di biglietti venduti per la gara-salvezza contro il Livorno".
Cessione West Ham, stampa inglese si scaglia contro Cellino
Massimo Cellino spera ancora di chiudere la trattativa per rilevare il West Ham ma i tabloid inglesi lo attaccano duramente. Su tutti il Sun, che oggi affonda con un articolo dai toni polemici che ricorda i guai con la giustizia che ha avuto Cellino nel 2001 quando è stato condannato per truffa ai danni dell'Unione Europea. Il tabloid inglese, ricordando che l'imprenditore sardo aveva trascorso otto giorni in carcere per questa vicenda, si chiede come sia possibile che "ad un controverso milionario possa essere permesso di diventare proprietario di un club di Premier League".
juninho85
15-01-2010, 18:18
Allegri: "Servirà un Cagliari concentrato"
Massimiliano Allegri è ben conscio delle insidie che potrà incontrare il suo Cagliari nell'anticipo di domani contro il Livorno. "Servirà un Cagliari concentrato. Dobbiamo tenere alta la tensione", ha dichiarato nella conferenza stampa al termine dell'ultima seduta di allenamento. Il tecnico rossoblù sa bene che il Livorno ha trovato una sua precisa identità, e non sarà facile avere la meglio di una squadra ostica, che tende a non far giocare l'avversario. "Sono in forma sotto tutti i punti di vista. Hanno colto risultati significativi, battendo Parma e Sampdoria. Contro il Catania forse hanno avuto un pizzico di fortuna, ma la fortuna bisogna anche guadagnarsela". Bisognerà puntare alla vittoria con intelligenza, senza scoprirsi e senza quindi favorire il contropiede dei livornesi, l'arma migliore in possesso di Lucarelli e compagni. "Dovremo avere molta pazienza. Loro concedono poco e sono bravi a distendersi in contropiede, dove possono far male". In più, il tecnico non lo dice, ma il richiamo alla concentrazione serve anche per spingere la squadra a non farsi distrarre dalle voci che stanno coinvolgendo il proprio presidente, in procinto di comprare il West Ham.
Concentrazione, pazienza, qualità. Tutte prerogative indispensabili per raggiungere un risultato, la vittoria, a cui il Cagliari ambisce per potersi avvicinare sempre di più all'obiettivo salvezza, distante, secondo le tabelle, 13 punti. "Non dobbiamo scordare che il nostro traguardo primario sono i 40 punti. Ne abbiamo 27, ci vuole ancora un po' per arrivarci".
Di fronte a un Livorno rimaneggiato, il Cagliari dovrà fare a meno di Pisano e Conti, non convocati. Tornerà invece Canini, che riprenderà il proprio posto in difesa, nell'ormai abituale, quanto non propriamente suo, ruolo di terzino destro. A sostituire il vice capitano sarà invece Parola. I dubbi del tecnico riguardano come sempre l'attacco. Cossu e Matri ci saranno, in tre si giocano l'unica maglia a disposizione per partire dall'inizio. "Jeda, Larrivey e Nenè sono tutti in ottima condizione", ha ammesso Allegri, non svelando la propria scelta. Su tutti però, pare essere avvantaggiato proprio Jeda, partito dalla panchina contro Napoli, Roma e Bologna.
Spinelli: " Cagliari grande squadra"
Alla vigilia della partita che attende il suo Livorno contro il Cagliari, il patron labronico Aldo Spinelli si è lasciato andare a una battuta sulla squadra rossoblu: "Il Cagliari è una grande squadra. Speriamo di poter controbattere, siamo in emergenza totale. Gli infortuni ci stanno massacrando: Moro, Pulzetti, adesso si è fermato anche Knezevic. Abbiamo solo tre difensori a disposizione".
Udinese-Cagliari spostata al 24 febbraio
La Lega Calcio ha comunicato che il recupero tra Udinese e Cagliari verrà giocato il 24 febbraio e non il 27 gennaio come inizialmente deciso. Questo per via degli impegni della squadra friuliani in Coppa Italia. Il match avrà inizio alle ore 18.30
Conti e Pisano out, ritorna Canini
Massimiliano Allegri ha comunicato i 19 giocatori convocati per il match di domani pomeriggio contro il Livorno. Non ce la fanno Conti e Pisano, tenuti precauzionalmente a riposo dal tecnico toscano. Rientra Canini dopo la squalifica.
Ecco l'elenco completo dei convocati:
Portieri: Marchetti e Vigorito
Difensori: Agostini, Ariaudo, Astori, Canini, Lopez, Marzoratti
Centrocampisti: Barone, Biondini, Cossu, Dessena, Lazzari, Parola, Sivakov
Attaccanti: Jeda, Larrivey, Matri, Nenè
Ehehe c'era da aspettarselo che qualcuno facesse breccia sui problemi giudiziari di Cellino per distruggergli l'immagine.
Se io fossi un inglese sarei più contento che un imprenditore europeo prendesse una squadra inglese piuttosto che un arabo (per quelli non sono nazionalisti? Ah forse perchè sono pieni di soldi?? :asd:)....
juninho85
15-01-2010, 23:09
capisco le ragioni del cuore, ma se uno ha un po' di soldi li investe in sardegna o in italia, o a Londra? specialmente se quell'uno risiede a miami e vien a cagliari la domenica per la partita?
quanto ritorno di immagine e di soldi può avere un investimento fuori i confini nazionali?
domanda: adesso che gli facevano fare lo stadio, i soldi chi li cacciava? lui oppure c'era una cordata di costruttori locali?
li stanziava(e li stanzierà) il cagliari calcio
anche nell'operazione di acquisto del west ham non ci dovrebbe metter un centesimo
juninho85
16-01-2010, 11:54
Unione Sarda - Cagliari, oggi c'è solo il Livorno
Il risultato di Cagliari-Livorno non sarà l'unica curiosità che i tifosi rossoblù vorranno soddisfare questo pomeriggio. Molti (tutti?) si staranno chiedendo se effettivamente Cellino (rientrato giovedì notte in città) riuscirà a portare a termine la campagna d'Inghilterra, che potrebbe mettergli in mano il West Ham, il prestigioso club di Londra sulla cui panchina siede (provvisoriamente?) Gianfranco Zola. La proposta di Cellino (settanta milioni di sterline, circa ottanta milioni di euro per rilevare il cento per cento della società attualmente nelle mani della banca Rothschild, compresi centro sportivo e stadio nel cuore della capitale inglese) è sul tavolo dei banchieri della City. Non resta che attendere, la risposta dovrebbe arrivare al massimo all'inizio della prossima settimana. Inutile avventurarsi in commenti e descrizione di possibili scenari. Prima di dare un'esatta valutazione delle ricadute sul Cagliari che potrebbe avere l'eventuale ingresso di Cellino nella Premier League, occorrerà attendere l'ufficialità di un'operazione che ha concentrato sul presidente rossoblù l'attenzione dei mass media italiani e internazionali.
Un potente fascio di luce che, si spera, non abbagli il Cagliari, chiamato questo pomeriggio alla classica "partitaccia" di mazzoniana memoria. Il Livorno è un avversario tosto, combattivo, che non concederà spazi e che scenderà in campo con l'obiettivo di difendersi per portare a casa il pareggio, se non la vittoria, magari acchiappata con uno sporadico contropiede. I rossoblù dovranno stare molto attenti ad attaccare con giudizio e senza fretta. Non è tempo di calcio spettacolo, oggi.
Allegri recupera Canini dopo la squalifica che aveva costretto il difensore a disertare la trasferta di Bologna e che aveva spinto il tecnico a schierare per la prima volta dall'inizio Dessena da terzino destro. Pisano e Conti, invece, hanno dovuto dare forfait. Il terzino destro titolare, protagonista di un tribolatissimo girone di andata, sta meglio ma non gioca da tempo e, vista la sua tendenza a non risparmiarsi, rischiarlo sarebbe imperdonabile. Il centromediano, che a Bologna ha accusato un problema muscolare, sta discretamente ma non si è allenato per tutta la settimana e logica vuole che se ne stia buono in tribuna in attesa della prossima trasferta di Siena, altra tappa decisiva per la salvezza. Fatte queste considerazioni, ecco che l'unico dubbio di Allegri riguarda l'attacco, affollato da giocatori tutti di valore e in forma. Davanti a Marchetti, la linea difensiva degli ultimi tempi: Canini, Astori, Lopez e Agostini. A centrocampo, Parola sostituirà Conti, con Biondini e Lazzari a completare il reparto. Cossu inamovibile dietro i due attaccanti. Uno è sicuro, Alessandro Matri, capocannoniere rossoblù con nove reti, l'altro dovrà essere individuato in un trio composto (in ordine di probabilità) da Jeda, Nenè e Larrivey.
Unione Sarda - Cellino-West Ham, la grande attesa
Sono ore di attesa per Cellino, partito all'assalto del West Ham. Il presidente del Cagliari è rientrato in città nella notte tra giovedì e venerdì e ieri ha trascorso tutta la giornata nel suo ufficio di via La Playa incontrando avvocati e consulenti. Dal bunker sono filtrate poche parole: «I tifosi del Cagliari possono stare tranquilli, ora concentriamoci tutti sulla partita con il Livorno».
Il presidente ha tenuto a rassicurare la tifoseria rossoblù, in fibrillazione da quando si è appresa la notizia dell'offerta del patron rossoblù per la società londinese e preoccupata per il futuro del Cagliari. «Onoreremo tutti gli impegni - ha aggiunto Cellino - la squadra sta andando benissimo e mi aspetto tanti tifosi oggi allo stadio».
Intanto, secondo voci sempre più insistenti, in caso di acquisto del West Ham, Cellino sarebbe intenzionato ad affidare la panchina - attualmente di Gianfranco Zola - all'ex allenatore del Cagliari Daniele Arrigoni, affiancato come vice da Gianluca Festa, ex difensore di Cagliari, Inter e Roma, che conosce molto bene la Premier League per aver giocato con le maglie di Middlesbrough e Portsmouth e aver frequentato un corso di allenatore in Inghilterra. «Chiedo scusa a tutti i giornalisti inglesi e italiani che in questi giorni hanno cercato di parlare con me», ha aggiunto Cellino. «Il mio è un silenzio di cortesia, quando questa trattativa sarà finita vi spiegherò tutto». Cellino ha annunciato poi di non voler rilasciare altre dichiarazioni alla stampa sull'acquisto del West Ham. Ma perchè la trattativa non si è ancora conclusa? «Io pensavo di poter chiudere subito, ho dimostrato che la mia offerta era seria - ha detto Cellino - ma ora ci sono dei ritardi, stanno esaminado i documenti. Forse non pensavano che arrivassi lì con l'offerta migliore, che non fossi serio, io invece ho fatto tutte le cose per bene».
Il popolo del gambling, intanto, crede all'acquisto del West Ham United da parte del patron del Cagliari. Lo rende noto Bet1128, l'unico bookmaker ad aver piazzato una quota sul possibile acquisto della squadra che milita nella Premier League inglese e allenata dall'ex capitano rossoblù Gianfranco Zola, sin dai primi minuti successivi alla diffusione della notizia della missione a Londra del presidente della squadra rossoblù. Sul portale di Bet1128 è stata lanciata una quota che dà per favorita (a 1,70) l'acquisto della squadra inglese rispetto al tramonto della trattativa (data per 1,90) che vede impegnata in queste ore il presidente del Cagliari.
Numerose le scommesse finora pervenute soprattutto dalla Sardegna dove però la platea dei giocatori si presenta divisa: il 60% sembra credere nel buon esito della compravendita, mentre il restante 40% opta per il tramonto dell'operazione commerciale.a
La Nuova Sardegna - Il Cagliari di Allegri inaugura la nuova stagione Sky
Toccherà al Cagliari di Allegri inaugurare nello scontro di questo pomeriggio con il Livorno la novità voluta da Sky Sport per il 2010. Da oggi gli abbonati potranno infatti seguire tutte le gare di Serie A in alta definizione. La qualità HD, finora disponibile solo su alcuni canali della piattaforma satellitare e, di conseguenza, riservata perlopiù agli incontri di cartello, da questo momento sarà lo standard per tutti gli incontri del nostro torneo. Match che, dotandosi dell’apposito decoder e di un apparecchio televisivo HD, potranno essere visti con una qualità d’immagine fino a cinque volte superiore rispetto a quella di una tv tradizionale. Una decisione importante, secondo il direttore di Sky Sport, Fabio Guadagnini: «Vogliamo annullare - ha spiegato - la sperequazione che c’è stata fin qui, mettendo a disposizione di tutte e 20 le società di A le nuove tecnologie». I costi per Sky sono stati parecchi, dal momento che è stato necessario aggiornare tutte le attrezzature, sui campi come in studio, per trasmettere con la nuova tecnologia. Ma la strada oramai pare intrapresa: «Per la fine del 2010 - ha aggiunto Guadagnini - arriveremo ad offrire 30 canali in HD. Questo è il futuro della televisione».
Per “avvicinare” questo futuro, Sky ha deciso che gli abbonamenti HD non abbiano costi aggiuntivi rispetto ai pacchetti tradizionali, creando inoltre offerte che consentono di passare a decoder e televisori”full HD” con pagamenti rateizzati.
La Nuova Sardegna - Cagliari, è un sabato speciale
Il presidente Massimo Cellino che fa shopping in Premier. Il faccia a faccia con il collega-amico Spinelli. La questione dello stadio Sant’Elia che va avanti con la contestata delibera dell’altro ieri. L’allenatore Massimiliano Allegri contro la sua città. L’appeal di Cagliari-Livorno passa anche per questi temi. Per seguire il mantra obbligato del tecnico rossoblù, la corsa ai 40 punti si riapre con una diretta concorrente alla salvezza.
Il Livorno è stato rivitalizzato da Serse Cosmi, subentrato in corsa a Ruotolo. Lo dice la classifica: 21 punti a +6 dal terzultimo posto occupato dal Catania. Ma il ruolino in trasferta per i toscani butta male: appena 2 vittorie, un pareggio e 6 sconfitte.
Una ragione in più per prestare particolare attenzione ai dettagli di una gara che si annuncia infida.
Intanto perché, volenti o meno, l’operazione Cellino-West Ham ha fatto drizzare le orecchie all’ambiente e, soprattutto, ai giocatori e allo staff tecnico. In questi frangenti, perdere anche per un solo attimo la concentrazione può essere letale.
Per stare sulla notizia, Massimo Cellino stasera sarà al Sant’Elia.
Il patron è rientrato da Londra ieri, bypassando la riunione di Lega che si è tenuta a Milano in mattinata.
Il primo anticipo della giornata di serie A - alle 18 fischia Giancola di Vasto - parla chiaro: Marchetti e soci hanno l’obbligo di fare da subito e senza esitazioni la partita.
Il Livorno è abile nell’incassare i colpi, ma sa anche difendersi con ordine e ripartire. Da qui, la preoccupazione di Allegri. Che chiede ai suoi concentrazione, pazienza e tempismo nella gestione della gara. Sbilanciarsi, lasciare campo o esporsi al contropiede, non è la mossa migliore.
Ed ecco perché la tecnica e la ricerca della manovra, anche e soprattutto se il gol non dovesse arrivare subito, sono le linee guida della gara preparata dal tecnico.
Dei toscani si sa che passano per il duo Tavano-Lucarelli, la corsa di Filippini e le geometrie di Mozart. Cosmi deve rinunciare, oltre a Galante e Miglionico, a Moro, Pieri e Pulzetti. In panca l’enfant prodige e nazionale, Candreva, e l’ex rossoblù Marchini.
Il Cagliari ha perso Conti per i fastidi all’adduttore e Pisano. Quest’ultimo pareva pronto al rientro ma Massimiliano Allegri non ha voluto rischiare.
Se a centrocampo Parola è il sostituto naturale del regista romano, e Canini (rientrante da squalifica) gioca a destra, permangono punti interrogativi solo in attacco.
Matri è l’unico certo di partire dal via: i suoi 9 gol e la continuità agonistica confermano la netta maturazione di uno che si sentiva sempre bomber di scorta. Jeda, con Larrivey pronto a dire la sua, dovrebbe fargli da spalla. Per Nenè, che lamenta qualche problemino fisico, le chance sono leggermente ridotte.
Ma quel che conta, al di là degli undici che sfideranno per primi il Livorno, farà capo all’atteggiamento e allo spirito.
Una condizione che potrebbe risentire del clamore suscitato dall’incursione in Premier del patron.
La Nuova Sardegna - Parla Allegri: «Pensiamo solo alla partita e a fare più punti possibile»
Quello con il Livorno è un vero scontro diretto in chiave salvezza, vincerlo significherebbe allontanare una pericolosa concorrente e avvicinarsi ulteriormente alla fatidica quota 40 che dovrebbe garantire la sicurezza di restare in A.
«Ci vorranno testa voglia e grande attenzione - spiega il tecnico del Cagliari Massimiliano Allegri -. I nostri avversari in questo momento sono fra le formazioni più in forma, concedono pochi spazi e quando partono in contropiede possono fare male, perchè hanno i giocatori adatti».
- Quanto possono distogliere le notizie sull’acquisto del West Ham da parte del presidente Cellino?
«La squadra pensa solamente alla partita, adesso la priorità assoluta è il Cagliari e cercare di conquistare quanti più punti possibile da qui al 7 marzo. Se riusciremo nell’obiettivo, dopo quella data si potranno fare altri discorsi».
- Ma lei si aspettava una mossa del genere da parte di Cellino?
«Sinceramente no, è stata una sorpresa. Fino a questo momento non ha ancora fatto nulla, ma questo non toglie che sia un imprenditore molto intraprendente. Se l’operazione andrà in porto molto del merito sarà del Cagliari».
- Si sono fatti tanti nomi su chi andrà su quella panchina.
«A me ora interessa soltanto il Cagliari e di questo continuerò a parlare. I novanta minuti che andremo a disputare saranno molto pericolosi, perché i toscani hanno conquistato dieci punti nelle ultime quattro partite esprimendo fra l’altro un ottimo calcio e battendo avversari importanti come Sampdoria e Parma. Dovremo quindi dare una grande prova di maturità».
- Mancheranno Conti e Pisano.
«Al posto di Conti giocherà Parola, mentre Pisano sarà rimpiazzato da Canini, che rientrerà dalla squalifica e farà il terzino sinistro».
- In attacco?
«Matri è sicuro dal primo minuto, mi riservo di decidere in mattinata chi affiancargli tra Jeda, Larrivey e Nenè, anche perché tutti e tre hanno dimostrato di essere nell’ultimo periodo in eccellenti condizioni».
- I dubbi dipendono anche dallo schieramento difensivo del Livorno?
«Loro solitamente giocano a tre anche se spesso diventa un modulo a cinque in quanto i due esterni si abbassano per dare una mano al reparto. In ogni caso ci vorrà molta pazienza e sopratutto non avere fretta di sbloccare il risultato».
- Gli uomini più pericolosi da cui guardarsi?
«Su tutti metto Cristiano Lucarelli e Tavano, senza dimenticare Candreva».
Solertes
16-01-2010, 18:52
Ho visto la fine del primo tempo e tutto il secondo, vittoria - imho - cristallina.:O
Oggi, la fine del calcio....
Il questo momento sul sito della gazzetta dello sport non c'era alcun link alla partita del cagliari nè una menzione.
Era più importante sapere che il chelsea ha vinto 7-2...
conan_75
16-01-2010, 19:14
E se cellino, oltre che con Allegri, ci avesse visto bene anche con el-bati?
Spiego: in passato giocatori squallidi ne abbiamo avuto, tipo penalba e romero, ma duravano al massimo una stagione...
Solertes
16-01-2010, 19:25
Oggi, la fine del calcio....
Per quello che ho visto El-Bati ha giocato bene, il 3° goal nasce da un suo pressing...insomma ha messo lo zampino in tutte le reti.
Ha fatto una marea di sponde e di testa sui rinvii ne ha prese parecchie...oltre a riuscire in qualche dribbling che da lui non ti aspetti....insomma criticarlo oggi è oggettivamente impossibile.
Il fatto che anche lui sia "redditizio" dimostra la bontà del collettivo e del gioco della squadra, che Allegri (il quale partita dopo partita dimostra di avere "stoffa"...e anche qui non lo avrei mai detto) ha saputo adattare ai nuovi interpreti riuscendo a sopperire alle partenze....la cosa di maggiore rilievo è come abbia saputo preservare la qualità, certi scambi tra 3-4 giocatori facendo girare la palla di prima è veramente uno spettacolo.
E' un peccato che Astori sia destinato a marcire sulla panchina Milanista perchè è veramente un ottimo centrale difensivo.
Solertes
16-01-2010, 19:32
Il Cagliari vola con Larrivey e Jeda.
Il Cagliari Calcio supera 3-0 l’AS Livorno nell’anticipo della 20esima giornata di serie A, la prima di ritorno, e si porta provvisoriamente al sesto posto, agganciando ACF Fiorentina e US Città di Palermo. Questa sera la sfida tra AS Bari e la capolista FC Internazionale Milano.
Gol a freddo
Al Sant’Elia la squadra di Massimiliano Allegri si porta in vantaggio dopo appena due minuti. L’incornata di Joaquín Larrivey è precisa e Alfonso De Lucia non può intervenire. I labronici si rendono pericolosi con Cristiano Lucarelli, i padroni di casa hanno diverse buone chance per raddoppiare ma Alessandro Matri non ha la mira dei giorni migliori.
Chiude Jeda
Il secondo gol arriva dopo cinque minuti della ripresa. E’ ancora Larrivey a realizzarlo: per l’attaccante argentino si tratta del terzo gol in campionato. Serse Cosmi prova a inserire Tomas Danilevičius, ma è ancora il Cagliari a passare con il neo-entrato Jeda, che firma il 3-0 di testa su cross di Andrea Lazzari.
http://it.uefa.com/footballeurope/news/kind=16/newsid=943866.html
Solertes
16-01-2010, 19:43
Larrivey fa sognare Cagliari: Livorno travolto
I sardi superano per 3-0 la formazione di Cosmi e salgono al sesto posto in classifica -
Il Cagliari ottiene una meritata vittoria superando 3-0 il Livorno al Sant'Elia. Decidono una doppietta di Larrivey e a un gol di Jeda. Ottima prestazione dei ragazzi di Allegri, autori di una prova matura e da grande squadra. La squadra di Cosmi rimane in partita solo nel primo tempo poi è costretta a cedere sotto i colpi degli avversari.
I padroni di casa passano già al 3' con Larrivey. Cossu batte da destra una punizione con una parabola arcuata su cui svetta di testa l'attaccante argentino. La conclusione è centrale, sbatte addosso a De Lucia, ma il portiere è poco reattivo e invece di deviare lascia che il pallone oltrepassi la linea. Il Livorno si vede al 22' con Lucarelli, il suo destro al volo da dentro l'area viene deviato in corner. Al 35' buona opportunità in contropiede per il Cagliari. Cossu verticalizza per Matri, la punta salta Diniz, ma calcia centralmente e De Lucia para. Al 44' bella azione tambureggiante del Livorno nell'area del Cagliari. I vari passaggi di prima vengono chiusi da Mozart che conclude verso lo specchio di piatto destro, Astori è in traiettoria e respinge.
Nella ripresa, al 50' c'è il raddoppio dei padroni di casa. Il Livorno batte un corner, la palla viene respinta dalla difesa rossoblù. Il capovolgimento di fronte è immediato. I toscani si fanno trovare ingenuamente scoperti. Matri viene lanciato in profondità, De Lucia esce sulla trequarti e lo anticipa, sulla respinta c'è Larrivey che stoppa il pallone e da fermo calcia da 40 metri. Il suo pallonetto si infila in rete. Al 59' Biondini calcia dal limite di esterno destro, la palla passa a un millimetro dal palo. Al 64' il terzo gol del Cagliari. Jeda, entrato un minuto prima al posto di Matri, mette dentro di testa da due passi su assist sempre di testa di Lazzari. La partita finisce qui. Il Cagliari controlla bene fino alla fine. Ci sono alcuni tiri nello specchio di Mozart e Candreva, ma Marchetti fa buona guardia e impedisce agli ospiti di realizzare almeno il gol della bandiera.
http://www.datasport.it/news/2010/gennaio/16/14699/larrivey-sognare-cagliari-livorno-travolto.html
Serie A - "Allegri", lui e quelli del Cagliari...
Eurosport - sab, 16 gen 17:47:00 2010
Finisce con un sonoro 3-0 l'anticipo della 20esima di Campionato tra Cagliari-Livorno, con una doppietta di Larrivey al 2' e al 50', e un'incornata di Jeda al 64'
Cagliari-Livorno, per Allegri è speciale
Si è concluso con un sonoro 3-0 l'anticipo della 20esima giornata di Serie A che ha visto scendere in campo per la supersfida al Sant'Elia Cagliari e Livorno.
Contro il Cagliari i giocatori amaranto si contavano sulla punta delle dita: Oltre a Miglionico assenti Moro, Pulzetti, Galante e Knezevic tutti alle prese con problemi fisici. Cosmi mette in campo: De Lucia, Marcus, Perticone, Rivas, Filippini, Bergvold,Raimondi, Mozart, Tavano, Vitale,Lucarelli. La formazione rossoblù invece, è così composta: Marchetti, Canini, Lopez, Astori, Agostini,Parola, Cossu, Lazzari, Biondini-Matri, Larrivey.
Il primo tempo si apre con un gol. A soli due minuti dal fischio d'avvio, infatti, la rosa di Allegri trova l'allungo con un'incornata di Larrivey. Il Livorno cerca di reagire ma i rossoblù non lasciano spazi, nonostante qualche azione di rilievo: al 20' infatti, Lucarelli prova a trovare il pareggio sfondando centralmente. Ma dopo un dribbling di prima, trova, davanti la porta avversaria Astori e Marchetti che salvano il risultato. L'occasione si ripresenta, questa volta per i rossoblù al 31esimo quando Agostini prova il cross dalla sinistra. La palla trova Matri che, di testa, devia il destro di Cossu non riuscendo a centrare la rete. Solo 3 minuti dopo è il Livorno a portarsi in zona d'attacco: Mozart prova, di sinistro, la conclusione dalla distanza ma la parata rocambolesca di Marchetti allontana la possibilità di pareggio a pochi minuti dal termine, Cossu, dopo una serie interminabile di passaggi in area, trova un varco e cerca di sfondare di destro. Ma De Lucia riesce, ancora una volta, a parare. Al 45' la fine è sancita. L'1-0 chiude un primo tempo equilibrato, con un Cagliari assai proteso all'allungo e un Livorno che non molla.
Il secondo tempo si apre con un cambio: per gli amaranto entra in campo, carico di aspettative, Candreva, al posto di Tavano. Ma a soli 5 minuti dalla ripresa la partita subisce l'ennesimo scossone: ancora gol, ancora Cagliari, ancora Larrivey. L'attaccante trova la doppietta dalla distanza mentre De Lucia anticipava lo sfondamento di Matri. Cosmi reagisce con l'ennesima sostituzione, questa volta fuori Vitale per Danilevicius, ma c'è troppo Cagliari in campo e la rosa amaranto, non riesce a trovare alcun varco per tentare il recupero. Le ultime speranze svaniscono al 64'quando Jeda, appena entrato in campo, trova il gol del 3-0 chiudendo di testa il passaggio di Lazzari dalla sinistra. La squadra toscana non demorde ma il Cagliari è praticamente perfetto a centrocampo e non c'è possibilità di avvicinarsi alla porta di Marchetti. L'ultima occasione per il l'undici di Cosmi si presenta al 77' quando Candreva prova la percussione con un destro che, però, finisce sui guantoni di Marchetti. All'80 si presente l'ennesima occasione per Larrivey ma tra lui e la tripletta si frappone De Lucia che anticipa la corsa dell'attaccante rossoblù sventando il terzo gol. Sul triplice fischio si conclude questo match.
3-0 il risultato tra Cagliari e Livorno. I rossoblù salgono virtualmente al sesto posto in classifica a quota 30, in attesa dei prossimi match della 20esima giornata, gli amaranto scendono sempre più nel limbo.
http://it.eurosport.yahoo.com/16012010/45/serie-allegri-quelli-cagliari.html
Grandi ragazzi, partita incredibile!! Larrivey si è svegliato :asd:
Solertes
16-01-2010, 19:59
Serie A: le pagelle di Cagliari-Livorno
sab, 16 gen 20:38:00 2010
Di seguito le pagelle di Cagliari-Livorno, terminata sul punteggio di 3-0.
CAGLIARI
Marchetti 6.5 Attento, sicuro e deciso su tutti i tiri che il Livorno indirizza verso lo specchio.
Lopez 6.5 Annulla Lucarelli senza neanche tanto affanno.
Agostini 6.5 Scende in continuazione sulla sinistra e mette in mezzo palle interessanti.
Canini 6 Presidia bene la fascia destra senza il bisogno di strafare.
Astori 7 Prova di autorità, gioca a testa alta, anticipi puliti e tanta classe.
Lazzari 6 Si muove bene a centrocampo, cerca un po' troppo la giocata a effetto, non è che gli vada benissimo.
Dessena s.v. Poco più di quarto d'ora a punteggio acquisito.
Parola 6.5 Partita di sostanza, pochi fronzoli, tanta energia.
Barone s.v. Entra all'82'.
Biondini 7 Macina i chilometri, appoggi lucidi, inserimenti senza palla, tiri pericolosi da fuori. Completo.
Matri 5.5 Non brillantissimo, sembra un po' imballato fisicamente.
Cossu 6.5 Si muove con qualità tra le linee.
Jeda 6.5 Va in gol un minuto dopo il suo ingresso in campo. Si disimpegna con freschezza e agilità.
Larrivey 7.5 Doppietta da attaccante di qualità, fa sentire potenza e centimetri nel gioco aereo, ma si fa apprezzare anche per velocità e tecnica.
LIVORNO
De Lucia 4.5 Il primo gol è colpa sua. Sul secondo esce bene su Matri, ma avrebbe potuto respingere meglio ed evitare che Larrivey arrivasse su quel pallone. Interventi incerti, dimostra insicurezza.
Perticone 6 Ci mette tanta grinta, uno dei pochi positivi, a destra prova a spingere, al centro aiuta gli incerti Diniz e Rivas.
Diniz Paxiao 5 Nonostante Matri non sia in formissa, lui va ugualmente in affanno. Lento e impacciato.
Rivas Lopez 4.5 Il Larrivey di oggi è troppo per lui. Soffre la mobilità e l'agilità del bomber argentino.
Vitale 5 Se ne sta troppo sulle sue.
Bergvold 5.5 Tocchetti corti, movimento orizzontale. Troppo poco.
Candreva 6.5 Entra a inizio di secondo tempo, si muove bene, cerca spesso il tiro.
Filippini 6 Corre, accorcia, tira pure in porta. Si sbatte.
Raimondi 4.5 Un paio di giocate imbarazzanti quando sbaglia le cose più facili. Spinge poco e male.
Mozart 6.5 Si carica la squadra sulle spalle e prova a trascinarla. In pochi lo seguono.
Danilevicius 6 In campo al 52' al posto di Tavano, si muove su tutto il fronte offensivo, dialoga bene con Candreva, apre spazi.
Lucarelli 4 Una statua di marmo immobile là davanti, che non serve a niente.
Tavano 4 Gioca solo il primo tempo. Mai un guizzo, mai un accelerazione, mai uno spunto
http://it.eurosport.yahoo.com/16012010/8/serie-pagelle-cagliari-livorno.html
Un bravo ad Allegri che ha tenuto la squadra concentrata e ha capito che era il momento di Larrivey...ora non aspettiamoci sempre queste prestazioni da lui, per me lui per giocare ha bisogno di calci nel culo prima della partita... son sicuro che ora cercherà di riproporre jedà e nenè...così da non arrivare a fine campionato con giocatori molto stanchi, l'unico è cossu...è veramente difficile sostituirlo, sarebbe stato un buon investimento investire un pò di quei tanti soldi con un fantasista.
juninho85
16-01-2010, 21:58
http://muyvelez.com.ar/files/2009/02/larrivey.jpg
gesù esiste :ave:
http://muyvelez.com.ar/files/2009/02/larrivey.jpg
gesù esiste :ave:
Ehehehehehehe :asd:
Comunque oggi è stata una delle partite più divertenti dell'anno, abbiamo concesso al Livorno qualche conclusione nel 2° tempo ma per il resto abbiamo giocato benissimo...
Senza contare l'incredibile possesso palla che siamo riusciti a fare! Verso la fine della partita tenevamo palla per tantissimo senza sbagliare un passaggio.... Fantastici!
juninho85
16-01-2010, 22:13
Sala stampa. Allegri esulta, Cosmi è furente
Nella sala stampa del Sant’Elia, l’allenatore del Livorno, Serse Cosmi, non ha fatto certo sconti agli amaranto: "Una squadra come la nostra deve giocare tutto sulla concentrazione e l’attenzione, non si può regalare un gol agli avversari dopo due o tre minuti di gioco. Il calcio è così, stai una settimana a preparare una partita nei dettagli, poi concedi delle occasioni incredibili. La gara in realtà non era nemmeno difficile, anzi, la lettura era abbastanza facile. All’intervallo però non credevo che finisse così, anzi pensavo che la mia squadra potesse recuperare. Poi il secondo gol ha cambiato tutto, ed è stato un incredibile, direi comico". L’allenatore del Livorno ha poi bocciato nuovamednte Candreva, con cui non ha ancora trovato un gran feeling: "Ho provato con Candreva a cambiare qualcosa perchè eravamo troppo scontati ma non è cambiato molto". Sull’altro versante, nel Cagliari, grande è la soddisfazione che ha espresso Massimiliano Allegri, livornese, allenatore dei rossoblu. Ai giornalisti, ha detto: "Abbiamo fatto una partita praticamente perfetta. Devo fare gli elogi ai ragazzi". E poi: "Credo che questi ragazzi meritano la classifica per quello che stanno facendo sul campo. E’ una squadra che non si risparmia, gioca un buon calcio, ogni tanto commette qualche errore, ma va bene così. Andare in vantaggio subito era importante, ci permetteva di entrare negli spazi. Lo abbiamo fatto. Abbiamo sofferto gli ultimi dieci minuti del primo tempo perché ci siamo lasciati un po’ andare. Ma avevamo già raddoppiato sul primo contropiede e poi chiuso la partita".
Larrivey: "Aspettavo da tempo un giorno così"
Alla prima doppietta da quando è arrivato in Italia, Joacquin Larrivey ha deciso il match interno contro il Livorno. Intercettato dai microfoni nell'immediato dopopartita, l'argentino è raggiante: "A livello personale sono molto felice, era da tempo che aspettavo di fare una prestazione del genere. La squadra si sta esprimendo bene, e anche oggi abbiamo fatto molto bene. Il Cagliari deve pensare alla salvezza, l'importante è mantenere l'umiltà che ci ha portato a fare questi risultati, poi una volta fatti 40 punti vedremo. Ripeto, sono molto felice anche a livello personale".
juninho85
16-01-2010, 22:14
continuo a modermi le palle per le partite con inter,siena,catania e milan...potevamo esser li con un pò più di convinzione:muro:
juninho85
16-01-2010, 22:15
Primavera ok! Battuto l'Empoli
Importante vittoria interna per i ragazzi di Giorgio Melis, che questo pomeriggio ad Assemini hanno ospitato il quotato Empoli: il match si e' chiuso infatti sul punteggio di 2-1 in favore della compagine sarda.
Il Cagliari ha realizzato entrambe le reti nei primissimi minuti della gara, al 4' con Verachi ed un minuto piu' tardi con Ragatzu mentre l'Empoli, pericoloso in tre occasioni con Pucciarelli e Dumitru che si sono visti negare la gioia del gol dai legni della porta rossoblù, ha accorciato le distanze al 95' con Saponara: l'attaccante azzurro ha concretizzato un calcio di rigore concesso dal direttore di gara per un fallo di mano in area.
Cagliari: Ruzittu, Atzeni M., Di Laura, Cro (Picault al 50'), Dametto, Cotza, Giorico (Sanna al 74'), Carta, Ragatzu, Verachi, Gallon. A disposizione: Grosso, Lasi, Mancusi, Mannoni, Atzeni F..
Empoli: Addario, Tognarelli, Pupeschi (Brugman al 73'), Crafa, Tonelli, Alderotti (Bianchi al 70'), Saponara, Lo Sicco, Dumitru, Guitto, Pucciarelli (Shekiladze all'84'). A disposizione: Gaffino, Mazzanti, Rosati, Castellani.
Arbitro dell'incontro il signor Buttarelli di Ciampino.
Melis: "Premiata la voglia di vincere"
Raggiunto dai microfoni di TuttoCagliari.net dopo il triplice fischio finale che ha decretato la vittoria della Primavera del Cagliari sui pari età dell'Empoli, l'allenatore rossoblù Giorgio Melis non nasconde la gioia per una vittoria "contro una grande squadra". Il tecnico sardo racconta così l'evolversi del match: "La nostra è stata una grande partenza con due gol nel giro di cinque minuti. Sembrava una partita in discesa ma non è stato facile condurre a termine la partita. Ha vinto la nostra enorme determinazione e voglia di raggiungere i 3 punti". Non è stato facile anche perché l'Empoli ha più volte sfiorato il gol, anche nel primo tempo: "Oggi abbiamo avuto un ottimo Rutzittu, che ci ha salvato in almeno tre occasioni", commenta Melis.
LoL:
http://www.cagliaricalcio.net/news/notizia.asp?id_menu=1&idNotizia=8045&type=0
Il "Sun" si scusa con Massimo Cellino. L'articolo infamante apparso ieri nell'edizione on line del quotidiano inglese è stato rimosso dalla rete. La direzione del tabloid ha inviato una lettera al Presidente che certifica l'infortunio commesso.
Nel link che ho messo potete vedere la notizia e la "lettera" di scuse... :D
LoL:
http://www.cagliaricalcio.net/news/notizia.asp?id_menu=1&idNotizia=8045&type=0
Il "Sun" si scusa con Massimo Cellino. L'articolo infamante apparso ieri nell'edizione on line del quotidiano inglese è stato rimosso dalla rete. La direzione del tabloid ha inviato una lettera al Presidente che certifica l'infortunio commesso.
Nel link che ho messo potete vedere la notizia e la "lettera" di scuse... :D
A me non sembrano proprie scuse. :mbe:
A me non sembrano proprie scuse. :mbe:
Magari non direttamente, ma togliendo l'articolo dal sito e dai database è come se lo fossero, visto che lui precisa che lo sta facendo "senza alcun pregiudizio".
juninho85
16-01-2010, 22:35
anche la partita di oggi comunque è un capolavoro di allegri,chi diavolo l'avrebbe mai detto che larrivey potesse fare una partita simile?si parlava di ballottaggio matri-jeda,invece...
quando diavolo torna pisano?!ci manca di brutto un terzino degno di questo nome là a destra,anche se canini per lo meno si dimostra precisissimo nei lanci
che tristezza comunque vedere ancora lo stadio vuoto come stasera...la squadra non se lo merita
juninho85
16-01-2010, 22:44
http://www.cagliaricalcio.net/public/gallery/big16012010215452.jpg
juninho85
16-01-2010, 22:47
«Se l'affare va in porto bene, sennò pazienza, diventerò comunque il primo tifoso del West Ham». Lo ha detto Massimo Cellino, alla fine di Cagliari-Livorno, rispondendo ai giornalisti che gli domandavano a che punto fosse la trattativa per l'acquisto della società londinese di Premier League. «Sto aspettando una risposta - ha detto Cellino - ho fatto i passi che dovevo fare, mi sono comportato in maniera corretta. C'è gente che va in giro a dire ai giornali che compra società e poi sparisce, mentre io ho fatto una scelta di buon senso, non parlando prima con nessuno ma agendo direttamente. Capisco le difficoltà della squadra di Zola, ho visto una situazione disastrosa, non hanno un presidente né una società, sono allo sbando e domani hanno una gara difficile con l'Aston Villa. Sono rimasto affascinato dai tifosi degli Hammers, li avessi qui al Cagliari saremmo in Coppa Campioni».
non penso ci sia bisogno di aggiungere altro....qualora dovesse decidere di lasciare il cagliari per il west ham non potrei fare altro che compatirlo
juninho85
16-01-2010, 22:50
http://www.corrieredellosport.it/images/53/C_3_Media_972353_immagine.jpg
:asd:
«Se l'affare va in porto bene, sennò pazienza, diventerò comunque il primo tifoso del West Ham». Lo ha detto Massimo Cellino, alla fine di Cagliari-Livorno, rispondendo ai giornalisti che gli domandavano a che punto fosse la trattativa per l'acquisto della società londinese di Premier League. «Sto aspettando una risposta - ha detto Cellino - ho fatto i passi che dovevo fare, mi sono comportato in maniera corretta. C'è gente che va in giro a dire ai giornali che compra società e poi sparisce, mentre io ho fatto una scelta di buon senso, non parlando prima con nessuno ma agendo direttamente. Capisco le difficoltà della squadra di Zola, ho visto una situazione disastrosa, non hanno un presidente né una società, sono allo sbando e domani hanno una gara difficile con l'Aston Villa. Sono rimasto affascinato dai tifosi degli Hammers, li avessi qui al Cagliari saremmo in Coppa Campioni».
non penso ci sia bisogno di aggiungere altro....qualora dovesse decidere di lasciare il cagliari per il west ham non potrei fare altro che compatirlo
Se intende come affluenza allo stadio, deve anche considerare che il West Ham ha uno stadio più che decente, a differenza del Cagliari. Molte persone preferiscono guardare la partita in tv piuttosto che andare allo stadio anche per questo.
juninho85
16-01-2010, 23:15
se io al cagliari ci tengo me ne frego dello stadio,vado per vedere la mia squadra dal vivo giocare un signor calcio,non per stare comodo sul seggiolino o a 1 metro dal bordo campo...non capisco nemmeno quelli che "non vado allo stadio finchè ci sarà cellino"
juninho85
16-01-2010, 23:24
Cossu: "Più in alto possibile"
Andrea Cossu è raggiante dopo il 3-0 sul Livorno: "Abbiamo subito sbloccato la partita, controllando poi la reazione del Livorno. Il Cagliari deve continuare a giocare così, arrivando più in alto possibile". Parole d'elogio per Larrivey: "Si impegnava tanto in allenamento, ora sta dimostrando ciò che vale".
Parola: "Larrivey raccoglie quanto merita"
Per Parola, originario di Pisa, la partita col Livorno era quasi un derby, vista la rivalità fra i due capoluoghi toscani. Per lui un'ottima prestazione, senza far rimpiangere Conti, out per infortunio: "Non era facile oggi, perchè affrontavamo una squadra reduce da quattro vittorie nelle ultime sei partite. Volevamo trovare continuità anche in casa, è andata benissimo, dobbiamo continuare su questa strada. Sono contento pure per Larrivey, un bravissimo ragazzo che sta raccogliendo i frutti del suo lavoro".
Solertes
16-01-2010, 23:40
se io al cagliari ci tengo me ne frego dello stadio,vado per vedere la mia squadra dal vivo giocare un signor calcio,non per stare comodo sul seggiolino o a 1 metro dal bordo campo...non capisco nemmeno quelli che "non vado allo stadio finchè ci sarà cellino"
Io non ci vado perchè non mi piace l'"aria" che vi si respira, per pigrizia e anche perchè non sempre mi ricordo che c'è la partita (oggi ho perso buona parte della partita perchè mi son dimenticato).:asd:
juninho85
16-01-2010, 23:42
se vogliamo che questa squadra vada in europa dobbiamo darli una mano,troppo facile scaricarla su alcune teste calde che affollano lo stadio,cellino,lo stadio stesso che è obiettivamente un cesso....una squadra da europa DEVE avere un pubblico da europa,questi ragazzi se lo meritano tutto
Se intende come affluenza allo stadio, deve anche considerare che il West Ham ha uno stadio più che decente, a differenza del Cagliari. Molte persone preferiscono guardare la partita in tv piuttosto che andare allo stadio anche per questo.
Quando c'era riva al sant'elia ci anavano 60000 persone. Negli anni 90 non erano meno di 22k. Ora sono 10k, tranne qualche caso raro (e con le big).
Per quanto possa far cagare lo stadio, bisogna stare seduti meno di due ore ogni due settimane. I sederi sardi dovrebbero comuque riuscire a sopportare questa fatica se i loro padroni sono dei tifosi del cagliari...
Poi magari cellino si riferisce a quei tiofsi che ulunano ogni 3x2, a quelli che scavalcano la rete per colpire manitta, a quelli che picchiano i siciliani perchè tifano catania, o a quelli che passano il tempo ad insultarlo in curva ecc ecc...
se vogliamo che questa squadra vada in europa dobbiamo darli una mano,troppo facile scaricarla su alcune teste calde che affollano lo stadio,cellino,lo stadio stesso che è obiettivamente un cesso....una squadra da europa DEVE avere un pubblico da europa,questi ragazzi se lo meritano tutto
Si se lo meritano, ma io preferisco andare piano con questa storia dell'"Europa". l'Europa toglie molte energie, e bisogna essere pronti.
Secondo me bisogna pensare a giocare bene e basta, se poi l'Europa arriva bene sennò non fa niente.
Quando c'era riva al sant'elia ci anavano 60000 persone. Negli anni 90 non erano meno di 22k. Ora sono 10k, tranne qualche caso raro (e con le big).
Per quanto possa far cagare lo stadio, bisogna stare seduti meno di due ore ogni due settimane. I sederi sardi dovrebbero comuque riuscire a sopportare questa fatica se i loro padroni sono dei tifosi del cagliari...
Poi magari cellino si riferisce a quei tiofsi che ulunano ogni 3x2, a quelli che scavalcano la rete per colpire manitta, a quelli che picchiano i siciliani perchè tifano catania, o a quelli che passano il tempo ad insultarlo in curva ecc ecc...
Hai ragione, io sono andato allo stadio solo una volta ma non mi sono lamentato per la comodità o altre scemenze... Però a quanto pare qualcun altro ci tiene.
Comunque per chiudere questo discorso sui supporters del West Ham, sarà anche rimasto affascinato, ma non si dimentichi che qualche mese fa furono protagonisti di grossi disordini per una partita di coppa (se non ricordo male con il Millwall).
Solertes
17-01-2010, 00:38
se vogliamo che questa squadra vada in europa dobbiamo darli una mano,troppo facile scaricarla su alcune teste calde che affollano lo stadio,cellino,lo stadio stesso che è obiettivamente un cesso....una squadra da europa DEVE avere un pubblico da europa,questi ragazzi se lo meritano tutto
Senza dubbio la squadra merita...ma per la stessa pigrizia ed anche perchè a casa mia mi sento più libero (per lo stesso motivo non amo andare per esempio al cinema), non ci riesco, non mi è mai piaciuto....non ci posso fare nulla ;)
conan_75
17-01-2010, 01:46
Un tempo ci andavo molto di più, ora praticamente zero.
Quando piove è un casino, almeno prima mi portavo l'ombrello.
Considerando che non ho sky e menate varie, l'unica cosa che mi frenerebbe ad andare allo stadio è il traffico e il costo del biglietto esagerato, ma tutti ormai hanno la televsione a pagamento e si godono la partita da casa...
Un tempo ci andavo molto di più, ora praticamente zero.
Quando piove è un casino, almeno prima mi portavo l'ombrello.
e ribadisco nelle giornate assolate ci si brucia come peperoni (parlo della zona di stadio dove è in piedi la struttura metallica) anche se si è coperti da berretti (meglio delle lampade abbronzanti:sofico: chi è andato al sant'elia sa cosa è la ressa per una misera bottiglietta di acqua ovviamente senza tappo:D
juninho85
17-01-2010, 11:09
tutte cose per cui non rinuncerei mai e poi mai a guardarmi la partita dal vivo :O
un abbonamento in curva costa 200€...10€ a partita di quota,decisamente abbordabile(anche se visto lo stadio dovrebbe costare la metà!:asd: )
avete visto che bordello ieri il san nicola?!
tutte cose per cui non rinuncerei mai e poi mai a guardarmi la partita dal vivo :O
sono d'accordo la partita dal vivo è sempre bella e unica, credo che dare delle ulteriori comodità non guastino però imho.
Se poi lo stadio venisse ricostruito come ne hanno parlato nell'unione sarda, in stile inglese allora direi che molta gente si potrebbe alzare dalla poltrona e andare allo stadio felice e contenta:)
juninho85
17-01-2010, 11:14
speriamo....allora si che questa squadra potrà veramente giocare per qualcosa di importante.
vi rendete conto se mai si dovesse raggiungere una qualificazione in europa con le partite in casa da giocare in continente?!
speriamo....allora si che questa squadra potrà veramente giocare per qualcosa di importante.
vi rendete conto se mai si dovesse raggiungere una qualificazione in europa con le partite in casa da giocare in continente?!
direi che sarebbe davvero una beffa visto che il casteddu non è che va ogni anno in coppa europa:(
juninho85
17-01-2010, 11:32
Unione Sarda - Cellino esulta e aspetta il West Ham
Prova a spazzare via i timori dei tifosi rossoblù: «Il Cagliari è mio figlio, non me lo tocca nessuno». Ma gli occhi di Massimo Cellino
restano puntatissimi su Londra. Sono ore decisive per la scalata al West Ham: «Ho fatto i passi che dovevo fare, mi sono comportato in maniera corretta ora aspetto una risposta». Il presidente del Cagliari non si sbilancia, ma la trattativa sembra
molto vicino al traguardo. «Se l’affare va in porto, bene. Altrimenti il West Ham avrà un nuovo tifoso». Sulle notizie filtrate in questi
giorni, Cellino sostiene di non aver alcun interesse a farsi pubblicità: «Io mi sono mosso con intenzioni serie, affidandomi
anche al vincolo della riservatezza». D’altronde «non avevo bisogno di sbandierare niente a nessuno». La spiegazione: «Spesso c’è chi va in giro a dire ai giornali che compra le società. Lo fa per cercare un po’ di notorietà e poi sparisce». La trattativa va avanti sul filo di un centinaio di milioni, ma Cellino si guarda bene dal parlare di cifre: «Parlare di denaro in questi casi è volgare. Non mi piace esprimermi in questo modo». In ogni caso, il presidente del Cagliari non nasconde che la partita è agguerrita, per la presenza di concorrenti col portafogli pesantissimo. Sceglie l’ironia: «C’è gente che ha valanghe di soldi o tonnellate di petrolio. Io ho solo il pieno della mia macchina». A ruota la precisazione: «Però ho l’esperienza e questa non si trova facilmente nel mondo del calcio». Cellino ha l’umore alle stelle negli spogliatoi del Sant’Elia. Si gode la vittoria limpida del Cagliari sul Livorno e incassa anche la retromarcia del Sun, il quotidiano inglese che nei giorni scorsi l’aveva apostrofato come «imbroglione carcerato». L’articolo incriminato (comparso solo sull’edizione on line) è stato cancellato. E all’imprenditore di Sanluri è stata recapitata
una lettera (è sul sito del Cagliari) che certifica il passo falso del giornale inglese. «Evidentemente qualcuno ha avuto interesse a diffondere informazione false su di me», sottolinea Cellino: «C’è anche chi mi ha accostato a Moggiopoli. In realtà sono l’unico che ha potuto fare il reggente in Lega, visto che c’erano mille deferimenti. E sono anche l’unico presidente che si è presentato al processo di Napoli, raccontando tutto quello che sapeva». Il numero uno del Cagliari torna in fretta sulla scintilla scoccata col West Ham: «Ho scoperto che gli Hammers hanno una tifoseria incredibile. Se ce l’avessimo qua a Cagliari, i rossoblù sarebbero già in Coppa dei Campioni». Cellino si sofferma sulla grave crisi societaria della squadra guidata da Gianfranco Zola: «Ho visto
una situazione disastrosa. Non esiste un presidente, non esiste una società. È difficile affrontare la Premier in queste condizioni».
Il Cagliari vincente e a ridosso della zona più nobile della classifica non può passare in secondo piano: «Avete visto Larrivey?». La
giornatona dell’argentino fa esaltare Cellino: «L’ho sempre detto. Con quel numero - il 23 - può solo fare bene». Arriva anche
l’aneddoto: «L’altra sera, a Londra, ho giocato alla roulette. Ho puntato una fiche. Pensavo fosse da dieci sterline, ma era da mille.
Ne ho vinte trentacinquemila. Indovinate che numero avevo scelto? Il 23, ovvio».
Unione Sarda - Europa, il Cagliari bussa tre volte
Un gol lampo di Larrivey, lo spettacolare raddoppio dello stesso rinato argentino nella ripresa, il sigillo finale di Jeda, diventato specialista in gol rapidi. Dopo quello al Napoli, ieri al Livorno, ventidue secondi dopo essere entrato in campo al posto di Matri. Un record.
Cagliari grandi numeri per una vittoria che profuma d'Europa. Il Livorno è stato spazzato via dal ciclone argentino, a sorpresa preferito a Jeda e Nenè per fare coppia con Matri. Rimasto a secco ma protagonista nell'azione del 2-0 e comunque nettamente al di sopra della sufficienza.
Impossibile trovare difetti nel Cagliari di ieri, ad eccezione dei dieci minuti finali del primo tempo, quando ha rallentato la sua corsa permettendo al Livorno qualche timida iniziativa. Per il resto, solo Cagliari, esaltato più che distratto dall'operazione West Ham in cui è impegnato il presidente Cellino.
Il Livorno aveva preparato una partita di contenimento: tre difensori centrali, due esterni difensivi, tre mediani a protezione della retroguardia e solo Tavano e Lucarelli in avanti a fare a sportellate con gli arcigni difensori centrali di Allegri, Lopez e Astori, che hanno giocato una partita esemplare. Tavano è stato sostituito dopo quarantacinque minuti, Lucarelli non si è mai visto. Il quartetto difensivo è stato completato da un Canini francamente incredibile che, in un ruolo non suo, ha difeso perfettamente e ha affondato con decisione, partecipando costantemente alla manovra offensiva, e da Agostini tornato ai suoi massimi livelli.
In queste condizioni l'assenza di Conti è passata inosservata. Un po' perché Parola è stato bravissimo, un po' perché la squadra ha girato alla perfezione, eliminando qualsiasi problema legato alle assenze del vice capitano e di Francesco Pisano.
Con un Marchetti padrone della propria porta (e il primo gol rossoblù ha dimostrato cosa significa avere un portiere di tale livello) e i difensori così tonici, il centrocampo non ha risentito della teorica superiorità numerica del Livorno. Biondini è tornato ai livelli che gli sono valsi la convocazione di Lippi in Nazionale, Lazzari ha sbagliato qualcosa, però, è sembrato in crescita rispetto alle recenti esibizioni.
Si dirà che il gol-lampo di Larrivey ha fatto pendere decisamente la bilancia a favore del Cagliari. È certamente vero ma questo non sminuisce la prestazione rossoblù. Dopo appena tre minuti, punizione velenosa di Cossu, spettacolare la sua prova, e colpo di testa vincente di Larrivey, favorito da un'incertezza di De Lucia che si è fatto scivolare la palla tra le gambe.
Il Livorno si è trovato di fronte a un problema complesso: cambiare atteggiamento e assumersi più rischi per tentare di risalire la corrente. Cosmi ha ordinato agli esterni Raimondi e Vitale di alzare il baricentro, affidando il controllo di Matri e Larrivey ai tre difensori centrali. Allegri non aspettava altro: ha immediatamente allargato i suoi due attaccanti, smagliando la difesa livornese, spesso presa d'infilata dallo scatenato Cossu e dall'intraprendente Biondini.
Il Cagliari avrebbe potuto raddoppiare con Matri al 32', colpo di testa mancato, e al 35', quando il bomber rossoblù, dopo aver superato in dribbling Rivas, non ha tirato abbastanza forte e angolato per superare De Lucia. Unico acuto livornese, un sinistro di Mozart che Marchetti si è incaricato di neutralizzare con una parata efficace e esteticamente impeccabile. Ciò è avvenuto al 38', in quel lasso di tempo in cui il Cagliari ha rallentato la sua azione, illudendo il Livorno di poter acciuffare i rossoblù.
Pia illusione, diventata ancora più aleatoria quando Cosmi, a sorpresa, ha richiamato una punta, Tavano, per inserire un centrocampista, Candreva, gettando il povero Lucarelli nelle fauci di Lopez e Astori. Inoltre, al primo affondo il Cagliari ha raddoppiato. Al 5' una verticalizzazione di Biondini, dopo un angolo del Livorno, ha messo Matri davanti a De Lucia che si è salvato uscendo sino alla trequarti, il pallone è rimasto sospeso e Larrivey, con un cucchiaio da leggenda, ha spedito il pallone in porta da distanza siderale.
Il Livorno è crollato. Il Cagliari ha dominato in lungo e in largo, permettendo a Allegri tre sostituzioni in rapida successione, finalizzate più a distribuire le forze che a cercare di arrotondare il risultato. Il tecnico rossoblù ha concesso un po' di riposo a Matri, Cossu e Lazzari, inserendo Jeda, Barone e Dessena. Proprio Jeda, al 18', ventidue secondi dopo essere entrato in campo e al primo pallone, ha messo in cassaforte il risultato, con un comodo colpo di testa favorito da un assist, sempre di testa, di Lazzari, a sua volta invitato all'azione da Biondini. La partita è finita ma c'è stato il tempo per un'incredibile volée di Biondini (bellissima l'azione sull'asse Larrivey-Biondini-Lazzari) che ha mandato il pallone ad accarezzare l'incrocio dei pali, per una verticalizzazione di Barone (nelle inedite vesti di trequartista) che ha messo Biondini solo davanti al portiere (a lato la conclusione) e per un delizioso assist di Jeda che ha messo Larrivey nelle condizioni di realizzare il poker e la sua tripletta personale. L'argentino, con la pancia ormai piena, ha graziato De Lucia. Ma questa volta il Sant'Elia, anziché fischiarlo, lo ha applaudito a lungo. Come cambiano le cose.
Unione Sarda - Allegri insaziabile: "Quel quarto d'ora..."
Ma che musica maestro. Eppure Max Allegri storce il naso quando ripensa all'ultimo quarto d'ora del primo tempo. «Abbiamo perso due-tre palle con troppa facilità, consentendo al Livorno di creare situazioni che magari avrebbero potuto portare al pareggio». Insaziabile l'allenatore del Cagliari. «L'obiettivo è quello di migliorarsi sempre e quindi limitare gli errori». Ambizioso in campo, modestissimo davanti ai microfoni. Così il ritornello è sempre quello: «Nei nostri pensieri c'è comunque la salvezza».
Riassumendo: «Il gol nei primi minuti ci ha spianato la strada, abbiamo poi sofferto nella parte finale del tempo, nella ripresa, però, abbiamo espresso davvero un bel calcio». Nona vittoria stagionale, e ancora una volta c'è il suo zampino. Larrivey dal primo minuto? «Già da qualche giorno avevo intenzione di schierarlo titolare, anche se a Bologna non aveva fatto benissimo», la premessa alla scelta, rivelatasi ancora una volta quella vincente. «Nel calcio la condizione psicologica gioca un ruolo fondamentale e lui in questo momento ha il morale alle stelle». Caso chiuso, insomma, archiviato. «Ormai Larrivey è un giocatore ritrovato». E anche questo è un successo targato Allegri visto che i suoi predecessori (da Giampaolo a Ballardini passando per Colomba e Sonetti) non sono riusciti - evidentemente - a valorizzarlo. Da flop a punta di diamante. «Ma qui tutti gli attaccanti sono importanti». Compreso Jeda, che in questa fase sta trovando spazio soltanto nei minuti finali del match. «Quando entra, però, non perde tempo». Soddisfatto l'allenatore livornese (a proposito, che bella soddisfazione battere la squadra della sua città) che - tra l'altro - ha un debole per il brasiliano. «Ha forza, è bravo di testa e nel dribbling, gioca sul lungo e sul corto ed è pure difficile da marcare», aveva sottolineato Allegri giusto martedì scorso. Ora a Jeda chiede più continuità: «Oltre a essere un grande giocatore sta dimostrando di essere un signor professionista, come del resto tutti coloro che entrano dalla panchina e danno un contributo importante. Mi riferisco per esempio a Parola che ha fatto una partita super. Ma anche a Barone, che nel finale ci ha messo una pezza in più di una situazione».
Ma insomma Allegri, dove può arrivare questo Cagliari? «Io non perdo di vista la salvezza. Abbiamo trenta punti, ma ne servono altri dieci per tirare un sospiro di sollievo». Sin troppo abbottonato (o semplicemente scaramantico?). Eppure alla vigilia del match con il Livorno si era lasciato sfuggire: «Questo è un esame di maturità per noi». Ora che lo ha superato (e pure a pieni voti) fa un piccolo passo indietro: «Rappresentiamo un'intera isola, i tifosi sardi sono addirittura sparsi in tutta Italia e noi vogliamo che siano orgogliosi di questo Cagliari».
La Nuova Sardegna - Doppio Larrivey e Jeda, il Livorno va cappaò
Tre reti al Livorno, mai battuto in serie A al Sant’Elia e temutissimo per via del suo ottimo scorcio di stagione. Il Cagliari vola e stavolta il motore di bordo si chiama Larrivey, autore di una doppietta che ha steso gli avversari. Una rete in avvio, dopo meno di tre minuti, un’altra in apertura di ripresa. La ciliegina l’ha messa Jeda triplicando 58 secondi dopo il suo ingresso.
Tutto scritto, tutto prevedibile, visti i valori in campo. Del resto, il Cagliari che era riuscito a recuperare due gol di svantaggio a Napoli e Roma, squadre in forma smagliante, e a vincere con autorità a Bologna, non poteva mancare l’appuntamento contro gli amaranto.
Chiaramente, la rete dopo due minuti e mezzo ha cambiato volto alla partita. Bravo Allegri a scegliere ancora l’assetto giusto. Ha insistito su Larrivey, dopo aver fatto balenare l’ipotesi di Jeda in avvio al fianco di Matri. Il puntero argentino ha ripagato il tecnico con due reti, tante quante ne aveva segnato nelle sue due precedenti stagioni in maglia rossoblù. Le stelle, sopra il cielo di Larrivey, evidentemente sono cambiate. Da bidone fischiatissimo, si ritrova a essere uno dei beniamini dei tifosi. E tutto grazie alla rete, la prima delle tre messe sinora a segno quest’anno, che hanno avviato l’incredibile rimonta contro il Napoli.
Altro discorso merita Jeda. Appunto contro il Napoli entrò e segnò la rete del 3-2. Domenica scorsa a Bologna è entrato e ha favorito la rete decisiva di Matri. Ieri ha impiegato meno di un minuto a segnare. Per il resto, bravi tutti, a cominciare da Marchetti, proseguendo per Agostini e Biondini, sino al solito fantastico Cossu. In fondo il primo segreto di questa squadra che fa sognare tutta la Sardegna è proprio è la forza del gruppo. Che ora davvero inizia a fare un pensierino all’Europa.
La Nuova Sardegna - Allegri: "Bravi, nessuna distrazione"
Felicità con panna e fragole, quella che lascia trapelare Max Allegri. Cagliari imbattuto con Marchetti che non incassa reti da 190’, 30 punti che valgono, per ora, il sesto posto. Una squadra che - per stare all’abc del tecnico - per salvarsi deve fare 10 punti nelle prossime 19 partite. Tra umiltà e profilo basso, ci sarebbe da sorridere.
Ma Allegri non molla: “La sorpresa? Abbiamo anticipato alla metà del primo tempo il nostro calo. Solitamente si cominciava male il secondo. Dobbiamo lavorare per ridurre al minimo i rischi”.
Il Livorno di Cosmi annichilito e il livornese della panca di casa, che cerca il pelo nell’uovo. Allegri è fatto così. Il plauso a Joaquim Larrivey è scontato: “Oggi è un giocatore ritrovato, sono contento per lui e per la squadra. Ma non era uno scarpone prima e non è un fenomeno adesso. Ha solo ritrovato autostima, una buona condizione e sta dando un contributo importante. Così come chiunque venga chiamato, ad esempio - rilancia l’allenatore del Cagliari - Barone, che pur entrando dalla panchina è partito subito al meglio”.
Il gioco di squadra, e per la forza della squadra, come stella polare. Il saper tenere tutti in tiro, come assioma invalicabile: “Avevo deciso di far giocare Larrivey ma devo ringraziare Jeda: è stato decisivo anche stavolta. E comunque, soffre chi sta fuori e io soffro il doppio dovendo scegliere in un gruppo che mi dà l’imbarazzo della scelta”.
Concetti che costituiscono il primo passo verso un futuro da allenatore di club di prima fascia. Max il pragmatico torna sulla partita. “Il gol in apertura è stato fondamentale per darci fiducia e spianarci la strada. Poi, alla mezzora abbiamo perso palloni importanti e il Livorno si è reso pericoloso con qualche occasione per il pareggio. Dobbiamo imparare a gestire queste situazioni. Ci sono anche gli avversari, ma quando abbiamo il pallino in mano deve essere più difficile portarcelo via”.
Ancora una volta, questione di testa. Allegri annuisce. E spiega: “La concentrazione è stata buona. Dopo la pausa del primo tempo siamo ripartiti convinti e decisi. Con in più la giusta cattiveria per cercare e trovare il 2-0”.
Una passeggiata, verrebbe da dire. Ma il tecnico rossoblù non ci sta: “Di facile in serie A non c’è nulla. Quando pensi di aver fatto il meglio, ti stai giocando la partita. Certo, il vantaggio ci ha aperto gli spazi e abbiamo costruito buone trame con una circolazione di palla niente male. Ma per fare centro deve esserci un’attenzione uno spirito senza sbavature”.
Quella con i ragazzi di Cosmi è l’antipasto delle sfide in salsa toscana. “Sì, adesso aspettiamo la Fiorentina. Ma ora, fino a martedì, godiamoci questa prestazione. E comunque, per noi c’è un solo bersaglio: raggiungere i 40 punti che danno la salvezza matematica”.
Inevitabile il commento sullo shopping di Massimo Cellino in Premier League. “Abbiamo il dovere di stare concentrati sulla salvezza e con il Livorno è arrivata la conferma. Sapevamo che non sarebbe stato facile”. Il tecnico allarga il tiro: “Non ho visto il presidente. E comunque, abbiamo anche la consapevolezza di rappresentare un’intera regione e il tifo di tanti sardi sparsi per il mondo: questa vittoria è la nostra risposta”. E il West Ham? Allegri si irrigidisce. E sbotta: “Le iniziative imprenditoriali e quel che decide il presidente non ci devono riguardare. Soprattutto, non devono distrarci”.
Unione Sarda - Jeda: "Vorrei giocare di più"
Giocare di più e segnare di più. È la nuova missione di Jeda, l'attaccante brasiliano del Cagliari che dopo 22 secondi dal suo ingresso in campo ha messo lo zampino sulla gara con la rete del 3-0. E sono 5, gli 11 gol della scorsa stagione non sono così lontani. Lo spirito è quello giusto ma il sudamericano con il doppio passaporto adesso vorrebbe anche scendere di più in campo: «Non nego che mi piacerebbe giocare più spesso ma sono un professionista e accetto le scelte dell'allenatore». Del resto Larrivey, ieri ha disputato una grande partita: «Sì, sono molto contento per Joaquin», ammette, «sta ripagando con delle grandi prestazioni la fiducia della società». Stesso discorso per Parola, che nel ruolo di vice Conti è stato perfetto: «Andrea è un grande. Si è fatto trovare pronto e ha risposto al meglio, grazie anche ad una preparazione esemplare in allenamento». Le voci sull'acquisto del West Ham non impensieriscono Jeda: «Non credo che il presidente Cellino metta da parte il Cagliari. È sempre il primo tifoso di questa squadra e dopo tutto quello che ha fatto non credo possa trascurare questo gruppo».
Il Cagliari vola, continuare a parlare di salvezza potrebbe sembrare quasi esagerato: «Manteniamo i piedi per terra», aggiunge Jeda, «non abbiamo paura ma l'intenzione è quella di dimostrare sempre e comunque sul campo quanto valiamo». Contro i toscani il Cagliari ha messo in mostra grande compattezza e una capacità di far girare la palla eccezionale: «Credo sia una delle nostre armi migliori», sottolinea il giocatore, «sappiamo tenere il campo con abilità e la concentrazione alta, ma per continuare così dobbiamo andare avanti e lavorare sodo, e soprattutto non volare alto con la testa. Potrebbe essere controproducente». Più gol e meno presenze va bene a Jeda? «Sì e no», conclude l'attaccante, «a me piace anche partecipare alla costruzione di una vittoria. Se poi segno pure, ancora meglio».
Le pagelle di Cagliari-Livorno dai quotidiani
MARCHETTI 6,5 Un paio di parate piuttosto facili in bello stile, un'uscita alta. Robetta per uno come lui.
CANINI 7,5 Ringhia e riparte, supportando l'azione della squadra. Si concede anche qualche tocco di fino. Difensore eclettico.
LOPEZ 7,5 Che capitano. Non perde un duello ed è micidiale nell'anticipo. Tanto sicuro di sé, che non butta via un pallone.
ASTORI 7,5 Un gigante insuperabile. Imbattibile sulle palle alte, anche Lucarelli deve inchinarsi.
AGOSTINI 8 Stratosferico. Blinda la fascia sinistra e prende a martellate il Livorno, percorrendo la corsia a velocità supersonica. Disimpegni eleganti e (udite, udite) un ottimo cross di destro.
BIONDINI 8 Travolgente nella corsa, nei cambi di gioco, negli inserimenti, negli assist e nel tiro. Con un funambolico colpo di tacco strappa l'applauso del Sant'Elia.
PAROLA 7,5 Un argine davanti alla difesa e capace di giocare con precisione e rapidità. Davvero una prova di alto livello.
LAZZARI 6,5 Ci si aspetta di più ma è in netta crescita. Ottimo assist per Jeda.
COSSU 7,5 Folletto imprendibile, lo stendono a ripetizione. Allegri gli concede un po' di riposo con annessa standing ovation.
LARRIVEY 7,5 Una bella zuccata e un cucchiaio da favola. Bomber ritrovato, il Sant'Elia è con lui. E dire che lo odiava.
MATRI 6,5 Gli resta il colpo in canna ma favorisce il raddoppio. Buon contributo anche senza gol.
JEDA 7 Il gol-lampo e poi calcio spettacolo. Mette Larrivey davanti al portiere con un tocco lieve come una piuma e velenoso come un fungo con i pallini rossi.
DESSENA 6,5 Calpesta chiunque gli si faccia incontro. Aggressivo e propositivo.
BARONE 6 Pochi minuti ma buoni. Assist delizioso per Biondini, un paio di palloni recuperati, un'altra iniziativa. Bravo Simone.
ALLEGRI 7,5 Pesca dal mazzo degli attaccanti il meno gettonato e Larrivey lo ripaga con una doppietta. Butta dentro Jeda e, olplà, ecco il tris. Oltre a questo, tiene la squadra sul pezzo in una settimana obiettivamete complicata.
LIVORNO De Lucia 5,5 Diniz 5 Perticone 5,5 Rivas 5 Raimondi 5 Filippini 5,5 Mozart 6 Bergvold 5 Vitale 5 Tavano 4,5 Lucarelli 5 Danilevicius 4,5 Candreva 5. All. Cosmi 5.
ARBITRO 7 L'esordiente Giancola è troppo severo con le ammonizioni, ma dirige da grande, con personalità e senza errori
LA NUOVA SARDEGNA
7 MARCHETTI Un paio di interventi decisivi nel primo tempo. Una sicurezza nelle uscite, come sempre.
6 CANINI Rientro dopo il turno di squalifica, prestazione sufficiente. La sua gambetta sventa un’occasione d’oro di Mozart.
6.5 LOPEZ Come il vino, più invecchia e più diventa buono. Ancora una prestazione super per il capitano rossoblù.
6.5 ASTORI Una delle più belle sorprese di questa stagione. Prova autoritaria.
7 AGOSTINI Motorino inesauribile sulla fascia sinistra. Un punto di riferimento prezioso per i compagni.
6.5 BIONDINI Sta ritornando sui livelli migliori della stagione. Bello il lancio per Matri che apre l’azione del raddoppio.
6.5 PAROLA Si è adattato molto bene al ruolo di vice Conti affidatogli da Allegri.
6 LAZZARI Croce e delizia della squadra cagliaritana. Anche stavolta alterna buone giocate e errori banali.
6.5 COSSU Il folletto rossoblù anche stavolta è fra i migliori in campo. Suggeritore finissimo, peccato non abbia ancora segnato.
6 MATRI Un carrarmato che tiene sempre in apprensione le difese avversarie. Stavolta impreciso sotto porta. Peccato, perché almeno due volte è andato vicino al decimo gol stagionale.
7.5 LARRIVEY Due gol nelle precedenti stagioni in maglia rossoblù. Due tutte insieme oggi dopo quello di dicembre al Napoli. Il migliore in campo.
6.5 JEDA Entra e segna il 3-0 dopo appena 58 secondi. Se non è un record, poco ci manca. Arriva a quota cinque reti.
sv DESSENA e BARONE Pochi spiccioli di una gara ormai decisa.
6.5 L’ARBITRO Giancola di Vasto bagna il suo esordio in serie A con una buona prova. Estrae i cartellini gialli con parsimonia, tenendo in pugno la gara nel momento in cui iniziava a diventare nervosa.
sono d'accordo la partita dal vivo è sempre bella e unica, credo che dare delle ulteriori comodità non guastino però imho.
Se poi lo stadio venisse ricostruito come ne hanno parlato nell'unione sarda, in stile inglese allora direi che molta gente si potrebbe alzare dalla poltrona e andare allo stadio felice e contenta:)
Scommettiamo di no? La scusa a quel punto sarebbero i biglietti cari o il fatto che il cagliari non può puntare alla champions.
Le alternative sono lo shopping d'inverno e il poetto in primavera.
conan_75
17-01-2010, 13:08
sono d'accordo la partita dal vivo è sempre bella e unica, credo che dare delle ulteriori comodità non guastino però imho.
Se poi lo stadio venisse ricostruito come ne hanno parlato nell'unione sarda, in stile inglese allora direi che molta gente si potrebbe alzare dalla poltrona e andare allo stadio felice e contenta:)
A me non è tanto lo stadio a limitarmi, quanto i regolamenti; un tempo potevo entrare con l'ombrello e delle bevande, ora mi deppu inciundi finzisi as murandasa e per bere mi devo vendere un rene.
Passione quanto volete, ma ormai preferisco seguirla al bar con la mia birretta, il riscaldamento/condizionatore, l'alta definizione e i replay.
Posso urlare quanto voglio....e due settimane fa c'era anche Bjarka o come cacchio si chiama :D
Negli altri stadi hanno un tabellone decente che fa vedere pure i replay...da non non si legge nemmeno il risultato...
juninho85
17-01-2010, 13:09
A me non è tanto lo stadio a limitarmi, quanto i regolamenti; un tempo potevo entrare con l'ombrello e delle bevande, ora mi deppu inciundi finzisi as murandasa e per bere mi devo vendere un rene.
Passione quanto volete, ma ormai preferisco seguirla al bar con la mia birretta, il riscaldamento/condizionatore, l'alta definizione e i replay.
Posso urlare quanto voglio....e due settimane fa c'era anche Bjarka o come cacchio si chiama :D
Negli altri stadi hanno un tabellone decente che fa vedere pure i replay...da non non si legge nemmeno il risultato...
tutto ciò è più forte della passione che hai per il cagliari?
conan_75
17-01-2010, 13:19
tutto ciò è più forte della passione che hai per il cagliari?
Spieghiamo, io tifo cagliari, seguo il cagliari e stop, non guardo altre partite.
Quando il cagliari segna per me è proprio godimento dal profondo misto ad emozione, poichè è la squadra della mia città.
Di certo non mi reputo uno sfegatato, non "vivo" per il cagliari, ho altre priorità nella vita.
Una di queste la salute, la famiglia, il lavoro etc.
Poi quando arriva la primavera è pure piacevole andare allo stadio, ma in inverno sinceramente penso prima a me, poi al calcio ;)
juninho85
17-01-2010, 16:28
Inter 46
Milan 40
Roma 35 una partita in meno
Napoli 34
Juve 33
Palermo 31
Cagliari 30 una partita in meno
Fiorentina 30 una partita in meno
Parma 29
Bari 28 una partita in meno
Chievo 27
Genoa 27 una partita in meno
Sampdoria 27
Livorno 21
Udinese 20 una partita in meno
Lazio 20
Bologna 19 una partita in meno
Atalanta 16 una partita in meno
Catania 16
Siena 12
avete visto il bologna,nonostante siano degli scarsoni?se giochiamo come sappiamo mi sa che tra due partite rischia grosso pure la fiorentina!
alla prossima mancherà curci,espulso stasera
juninho85
17-01-2010, 18:31
"Il West Ham si allontana dall'Italia"
Superata l'offerta di Massimo Cellino
Martedì il West Ham avrà una nuova proprietà: ad assicurarsi il club londinese non sarà Massimo Cellino ma David Sullivan e David Gold, ex proprietari del Birmingham.
E' quanto assicura il "News of the World", secondo il quale Sullivan e Gold avrebbero vinto la concorrenza degli altri pretendenti, Cellino, la compagnia Intermarket e il magnate malese Tony Fernandes, mettendo sul piatto 50 milioni di sterline cash per ripianare gran parte dei debiti del club.
speriamo....allora si che questa squadra potrà veramente giocare per qualcosa di importante.
vi rendete conto se mai si dovesse raggiungere una qualificazione in europa con le partite in casa da giocare in continente?!
Come l'anno scorso che avevamo pronto il Friuli di Udine in caso di Europa... :doh:
Comunque io le partite me le guardo a casa, ma se fossi più vicino a Cagliari e facesse un tempo migliore (oltre ovviamente se avessi più cash :asd:) andrei tutte le volte allo stadio, è molto meglio che vederla da casa.
juninho85
18-01-2010, 08:24
Unione Sarda - Il boom degli orfani di Acquafresca
Una bella domenica di riposo per il Cagliari reduce dallo squillante 3-0 rifilato al Livorno. Anche oggi, tutti in libertà, in attesa di riprendere la preparazione domani pomeriggio, come di consueto.
Gli interrogativi si concentrano sulle condizioni di Pisano e Conti, costretti a saltare per acciacchi vari la partita di sabato pomeriggio. Per entrambi, domani sono previsti i rituali controlli. Il recupero appare problematico soprattutto per Pisano, alle prese con un indolenzimento ai flessori della coscia destra che lo tormenta ormai da molto tempo. Ogni volta che il terzino forza, finisce per risentire il dolore. Deve, quindi, avere pazienza e proseguire nel lavoro di potenziamento.
Meno problematica la situazione di Daniele Conti, che a Bologna era stato costretto a lasciare anzitempo il campo a causa di un affaticamento agli adduttori. Gli esami hanno rilevato una lieve contrattura, quindi, è possibile che il vice capitano oggi riprenda il lavoro con il gruppo e sia a disposizione per la trasferta di Siena. In ogni caso, né Allegri né il giocatore intendono rischiare. Non c'è nessuna fretta di accelerare i tempi, anche perché Parola è stato superlativo sia a Bologna che con il Livorno.
Buone notizie per Brkljaca, che deve convivere con un problema alla schiena. Le ultime cure hanno fatto effetto e oggi il croato riprenderà ad allenarsi con i compagni. Ancora terapie per il secondo portiere Lupatelli, il cui rientro è previsto tra una decina di giorni, a cinquanta giorni dall'infortunio subito a Palermo.
SIENA Ad attendere il Cagliari ci sarà il Siena, reduce dagli otto gol subiti in sette giorni a San Siro (3 fatti) e zero punti in classifica: quattro dall'Inter e quattro, quasi per par condicio, dal Milan. Il tecnico dei toscani, Alberto Malesani, non sembra turbato dalla goleada firmata da Ronaldinho e Borriello: «Sono sicuro che da domenica con il Cagliari ci riprenderemo, in quell'occasione inizierà il nostro campionato».
Malesani, per la gara con il Cagliari, dovrà rinunciare al portiere Curci, espulso contro il Milan e perciò in odore di squalifica, che verrà rimpiazzato da Pegolo, come è accaduto ieri a San Siro
Unione Sarda - Il boom degli orfani di Acquafresca
Il calcio a volte è davvero strano: i timori maggiori, all'inizio di questa stagione, erano per il rendimento dell'attacco, orfano di Acquafresca, il bomber che aveva caratterizzato gli ultimi due campionati rossoblù. Proprio la potenza dell'attacco, invece, è uno dei segreti del Cagliari, che con la rotonda vittoria per 3-0 sul Livorno, si è arrampicato sino al sesto posto in classifica, incredibilmente ai margini della zona Champions League. La salvezza è ormai in cassaforte, la prospettiva europea si è spalancata davanti ai rossoblù che potranno continuare a divertirsi e a divertire.
I numeri parlano chiaro. L'attacco del Cagliari, con trentuno reti (e la partita con l'Udinese da recuperare) è il sesto del torneo. Ancora più significativi i numeri relativi alle gare in casa: con ventuno reti, quello rossoblù è il terzo attacco del campionato nelle gare in casa, dopo quelli di Inter e Genoa, entrambi a quota ventidue.
Ma anche la difesa sta risalendo le posizioni. Con ventitré reti subite, la retroguardia del Cagliari è l'ottava del campionato. Pesano i cinque gol incassati con Napoli e Roma, ma da due gare il Cagliari non subisce reti, e grazie a queste performance il rendimento è nettamente migliorato.
Sia chiaro, i grandi numeri di attacco e difesa sono il frutto di una complessa organizzazione e, in definitiva, della capacità del Cagliari di essere squadra. I rossoblù attaccano in molti e si difendono con undici uomini, i reparti stanno sempre molto vicini tra di loro e per gli avversari non è facile costruire azioni da gol. La tanto decantata Roma, recentemente, si è trovata in vantaggio di due gol senza praticamente mai tirare in porta. Per fortuna, nel finale la clamorosa rimonta firmata da Lopez e Conti.
Al contrario, il Cagliari costruisce parecchio. Ne beneficiano le punte che stanno tutte scalando le posizioni nella classifica marcatori. Il re è Matri con nove centri (un rigore), segue Nenè con sei (un rigore anche per lui, ma a secco ormai da cinque partite), chiude il magnifico terzetto Jeda con cinque gol (due rigori), di cui due da record, dopo nemmeno trenta secondi dal suo ingresso in campo, contro il Napoli e contro il Livorno. L'ombra di Acquafresca è stata spazzata via, a dimostrazione che una buona organizzazione di gioco è capace di sopperire anche alle partenze più illustri. La preoccupazione maggiore è durata una manciata di giornate, il tempo per capire che Nenè era un buon giocatore e che Larrivey, dopo le incertezze di inizio stagione, aveva deciso di rilanciare la sfida al calcio italiano. Sfida che - sostenuto da Cellino, unico a credere in questo attaccante - l'argentino pare in grado di vincere.
La differenza di qualità, di organizzazione, di mentalità, di serenità è stata abissale nella gara con il Livorno. I toscani sono scesi in campo con un solo obiettivo: difendersi e cercare il colpaccio con una giocata dei solitari attaccanti Tavano e Lucarelli. La rete-lampo di Larrivey (3') ha scombinato i piani di Serse Cosmi e per il Livorno è calata la notte. Il 3-0, firmato ancora da Larrivey e da Jeda, è sembrato l'epilogo naturale di una gara senza storia.
Il Cagliari ha praticato un calcio totale che ha pochi eguali in Italia (basta vedere le penose esibizioni di Inter e Juventus con Bari e Chievo per rendersi conto delle differenze di gioco): i difensori centrali non buttano via mai il pallone, i terzini sono costantemente chiamati a sostenere la manovra, le mezzeali attaccano spesso l'area avversaria. Una volta perduto il pallone, i due attaccanti si allargano per rinforzare le fasce, il trequartista contrasta il centromediano avversario, tutti gli altri serrano le fila. Un meccanismo perfetto, frutto del paziente lavoro di costruzione da parte della società e di preparazione dell'allenatore. Il tutto su un materiale umano di prima scelta, per qualità tecniche e valori morali. Il Cagliari, in definitiva, è la faccia pulita del calcio italiano che, per il resto, ha poco di cui vantarsi.
Unione Sarda - West Ham-Cellino, stretta finale
Potrebbe sfumare sul più bello il sogno inglese di Massimo Cellino. Nella corsa verso il West Ham United il re del porno David Sullivan e David Gold avrebbero preso il sopravvento sul presidente del Cagliari. E nel week end sono salite anche le quotazioni del sultano malesiano Tony Fernandez, già proprietario della Lotus in Formula 1. Fuori dai giochi parrebbe, invece, la Finanziaria Intermarket, che pure era stata la prima a formalizzare l'offerta per l'acquisizione del club inglese di Premier League fondato nel 1895 e allenato da Gianfranco Zola.
Questione di ore, ormai. Già oggi, al massimo domani, la CB Holding (consorzio di istituti islandesi formatosi tra i creditori del precedente proprietario) potrebbe ufficializzare l'acquirente prescelto in una vera e propria asta internazionale. Cellino continua a mostrarsi ottimista. «Ho fatto tutti i passi che c'erano da fare, aspetto ora una risposta da Londra», ha detto sabato sera allo stadio Sant'Elia al termine della gara con il Livorno. Il suo staff di legali è super attivo e pronto a chiudere l'affare in qualsiasi momento. Anche quello tecnico non perde tempo. L'ex allenatore del Cagliari Daniele Arrigoni (è ancora sotto contratto con il Bologna, ma sostituirebbe immediatamente Zola in panchina) sta passando al vaglio l'archivio video del West Ham messogli a disposizione dal network televisivo satellitare Sky. Il suo eventuale vice Gianluca Festa addirittura è già da qualche giorno a Londra e ieri ha assistito alla gara degli Hammers in casa dell'Aston Villa (0-0 preziosissimo per la squadra di Zola nella lotta verso la salvezza). Si aspetta solo il via libera, insomma. Qualora Cellino centrasse l'obiettivo, diventerebbe il primo proprietario italiano di una squadra di Premier League. Il Queens Park Rangers di Flavio Briatore (che ha rilevato il club assieme al patron della Formula 1 Bernie Ecclestone) milita, infatti, nella Championship, vale a dire la seconda divisione inglese.
Massimo Cellino freme. Eppure in Inghilterra la coppia Sullivan-Gold già si sente virtualmente al comando del West Ham. Secondo il giornale "News of the world" la scelta sarebbe già ricaduta sugli ex proprietari del Birmingham City e verrà formalizzata domani. L'indiscrezione - ovviamente - non trova riscontri ufficiali nella City di Londra, dove ha sede la banca incaricata per la cessione del club. Resta così in corsa il presidente del Cagliari, ma anche il sultano malesiano Fernandez che, anzi, starebbe giocando al rialzo.
Una cosa è certa: in questo momento il West Ham United (pur indebitato) è considerato un investimento importante e nessuno dei possibili acquirenti sembra intenzionato a fare un passo indietro. Oltre alla squadra (nella quale milita l'italiano ed ex livornese Diamanti), l'operazione comprende l'intero centro sportivo e il Boleyn Ground, stadio meglio conosciuto come Upton Park, dal nome della zona di Londra in cui sorge. Piatto ricchissimo.
La Nuova Sardegna - Jeda e Cossu votano la fiducia al presidente rossoblù
Manifesta superiorità nei confronti dei toscani e distrazioni pressoché impercettibili sulla vicenda West Ham. All’indomani di Cagliari-Livorno sono questi gli argomenti che tengono banco in casa rossoblù insieme alla classifica che è sempre più entusiasmante.
Sulla questione West Ham si pronuncia subito Jeda, che le vicende di Asseminello le conosce molto bene, visto che veste la maglia rossoblù ormai da tre stagioni. «Il patron ha un amore per il Cagliari smisurato - dice il brasiliano - non abbandonerebbe mai il suo giocattolo». L’attaccante però torna sulla gara col Livorno e sulla sua singolare battaglia col cronometro. «Ho scommesso in panchina che sarei entrato e avrei fatto gol - scherza Jeda, nuovamente in rete dopo appena 52 secondi - sono felice ma se mi si chiede cosa preferisco, tra giocare meno e segnare o giocare dall’inizio e non fare gol, non ho dubbi: preferisco giocare titolare e segnare spesso». Assenza pesante nell’economia dei 90’ ben suffragata però dalla prima doppietta italiana di Larrivey. «Credetemi, sono felice per lui e per Andrea Parola - conclude il centravanti - soprattutto Larry è stato tanto e ingiustamente criticato. Ora finalmente è arrivata la sua piccola rivincita. Gli auguro possa continuare a lungo su questa strada».
Da Jeda a Daniele Dessena, che ha giocato poco ma è soddisfatto ugualmente. «Avevamo preparato la partita nel migliore dei modi - ha detto l’ex doriano - e abbiamo ancora una volta dimostrato il nostro valore». Posizione di classifica da perder la testa e ambiente che luccica per serenità e voglia. Chissà se il centrocampista emiliano avrebbe mai immaginato di approdare in una società e in un gruppo di queste qualità. «Quando ho scelto Cagliari sapevo di trovare un grande ambiente e un grande allenatore - ha continuato - per questo pur guardando il baricentro basso della classifica, si fa sempre più insistente tra noi il desiderio di dimostrare di poter ambire a obiettivi più importanti».
Riferimento neanche tanto nascosto all’ Europa League. «Il Cagliari deve pensare solo a giocare come sa - interviene Andrea Cossu -, partita dopo partita senza perdere di vista l’obiettivo salvezza. Solo dopo i 40 punti parleremo d’altro». Sempre che l’effetto destabilizzante delle vicende londinesi non spunti a scoppio ritardato. «Appena saputa la notizia, è stato naturale parlare delle vicende del passaggio di proprietà del West Ham - ha confessato il fantasista del Cagliari -, ma nessuno di noi si è allarmato. Il presidente Cellino è il primo vero tifoso del Cagliari, che da vent’anni segue con passione e competenza. Non credo possa pensare solo minimamente di abbassare la guardia».
La Nuova Sardegna - Il Cagliari è un treno inarrestabile
Nessuno, manco il tifoso più pazzo, avrebbe potuto prevedere un Cagliari a tre punti dalla Juve dopo la prima giornata di ritorno, e con una gara da recuperare. E’ vero che i bianconeri sono in grossa difficoltà, ma restano i 30 punti dei rossoblù, in piena zona Europa.
Una classifica da sogno, per una squadra che ancora ha margini di miglioramento. Ma per spiegare il presente e cercare di prevedere il futuro, occorre girarsi e guardare al passato. Quello recente. Questo Cagliari in casa è diventato un vero rullo compressore. Ha perso alle sue prime due apparizioni stagionali al Sant’Elia (Siena e Chievo), poi ha infilato cinque vittorie e due pareggi. Anche in trasferta, dopo il balbettante avvio, le cose sono andate meglio, tanto che lontano dalla Sardegna, la banda di Allegri ha vinto quattro volte. Ricordiamolo l’inizio difficile, simile a quello della passata stagione, perché Allegri insistette molto su Larrivey. Poi decise di metterlo da parte in attesa di tempi migliori. Nella rotazione uscì fuori Nenè e i suoi gol sono serviti a portare in cascina diversi punti. Nel frattempo, a raffica, andava a segno Matri, senza dimenticare Jeda, che zitto zitto continua a dare il suo apporto.
Si dice sempre che, per fare una bella squadra, occorre un grande portiere e un grande attaccante. Il Cagliari è messo bene, sotto questo profilo. Marchetti è il migliore portiere italiano dopo Buffon. Per quanto riguarda la punta, Allegri non ne ha una ma quattro che, insieme, formano un attacco da paura in grado di mettere a segno ben 23 reti in 19 partite. Questo è certamente uno dei segreti della squadra cagliaritana, capace fra l’altro di andare consecutivamente in gol da 16 partite consecutive. Continuità di risultati, di reti e di rendimento, che fanno davvero ben sperare. Dal 25 ottobre, giorno in cui Matri e compagni stesero il Genoa in casa per 3-2 in rimonta, il Cagliari ha giocato 11 partite, sbagliandone praticamente una sola, quella di Palermo in cui fu sconfitto 2-1, ultimo passo falso della stagione. Prima gli uomini di Allegri avevano vinto quattro volte di fila appunto con Genoa, Lazio, Atalanta e Sampdoria, perdendo a San Siro col Milan per 4-3 suscitando però grande impressione, e superando quindi la Juve al Sant’Elia. Dopo Palermo, i due pareggi in rimonta contro Napoli e Roma, e le vittorie di Bologna e di sabato contro il Livorno. In totale fanno sette vittorie, due pareggi e due sconfitte. Una fantastica serie che si è riflessa subito in classifica. In piena zona Europa league e a un tiro di schioppo dalla Coppa Campioni. Incredibile ma vero. Questo Cagliari può tornare a fare le coppe europee, quindici anni dopo la semifinale Uefa conquistata dalla squadra di Matteoli, Pusceddu e Oliveira. E se non dovesse succedere, mai come stavolta potremo comunque dire ai rossoblù: grazie lo stesso.
juninho85
18-01-2010, 11:10
Cellino - West Ham, anche la Macron dentro l'affare
Secondo quanto riporta “La Nuova Sardegna”, nel tentativo di acquisto del West Ham da parte di Massimo Cellino potrebbe esserci pure la partecipazione di Francesco Bormioli, patron della Macron, sponsor tecnico del Cagliari. Si infittiscono quindi i dubbi sulla trattativa in corso, con alcune voci dall'Inghilterra che vorrebbero superata l'offerta del patron rossoblu, a fronte del rilancio del duo Gold e Sullivan. Ad ogni modo, entro domani la chiusura dell'affare dovrebbe essere definita e si saprà quale offerta di acquisizione sarà quella vincente.
Il Sardegna - Allegri e il futuro incerto
Ha un contratto in rossoblu fino al 2011 ma i viola lo vorrebbero se Prandelli andasse in Nazionale per il dopo-Lippi
L'ultima battuta dell'intervista rilasciata da Massimiliano Allegri a Radio Radio è sul futuro. E a dire il vero lascia qualche interrogativo per gli ascoltatori più attenti e pignoli. O il tecnico si è sbagliato o gli è scappata una verità sconosciuta. «Io devo fare bene nel Cagliari, poi vedremo a fine anno», ha risposto. L'allenatore rossoblù avrebbe un contratto fino al 2011, quindi avrebbe dovuto rimandare ogni altro progetto a contratto scaduto. Ma in questi giorni in cui si è parlato di un suo trasferimento a Londra per la prossima stagione è normale essere maliziosi davanti a un'affermazione di questo tipo. Sembra che un suo futuro ulteriore a Cagliari non sia così scontato. Anche perché quando si parla di un possibile futuro di Prandelli come ct azzurro il sostituto prescelto per la panchina della Fiorentina sembra essere proprio il tecnico rossoblù. Discorsi legati al West Ham, al rapporto Allegri-Cellino, a tante cose. Magari Allegri resta dov'è. Ma se l'anno scorso già a febbraio si parlava di quanto Allegri piacesse alla Lazio non saremmo sorpresi se a fine stagione i viola corteggino il bravo livornese, che tanto piace al diesse Corvino. Andrebbe oltretutto a un passo da casa sua e Cellino allo stesso tempo potrebbe promuovere in A Bisoli, da un anno nei pensieri del presidente rossoblù. Ai microfoni di “Radio Radio” durante la trasmissione “Viva la domenica”, ha anche commentato la partita di sabato contro il Livorno. «I ragazzi hanno fatto una buona partita, abbiamo vinto meritatamente, dopo aver fatto una buona prima mezz'ora, poi nel secondo tempo il Livorno ci ha creato qualche difficoltà e poco dopo siamo stati bravi a chiudere la partita. Cellino? Il presidente ha delle grosse qualità, altrimenti non avrebbe potuto tenere il Cagliari nella massima serie». Sulla notizia del possibile acquisto del West Ham da parte di Cellino, il tecnico del Cagliari ha affermato: «La notizia non ha messo trambusto. La squadra ha dimostrato di esser fuori da questi discorsi e da queste voci, anche perché il Cagliari è la squadra più importante, per noi e per il presidente. Abbiamo bisogno di fare bene e fare il massimo per tutti, per i tifosi». In estate erano uscite indiscrezioni che vedevano Allegri vicino al club bianconero, ma il mister ha smentito: «Io non sono stato vicino alla Juve, erano tutte voci messe in giro. Non ho mai avuto un attimo di esitazione a rimanere nel Cagliari, perché è l'unica squadra che mi ha confermato e poi perché mi ha cercato. Il presidente ha lavorato tantissimo per creare una squadra piena di giovani interessanti». Sempre più attuale è il tema del razzismo negli stadi italiani. «Si deve cercare la risoluzione del problema, credo che abbiano fatto una buona scelta chiudendo le curve della Juventus. In Italia c'è poca educazione sportiva».
Il segreto del successo
Trenta punti in diciannove partite (contro il Livorno si è giocata la prima di ritorno, ma resta da recuperare la gara di Udine), ne mancano dieci alla quota salvezza, sono quattordici sulla terzultima e appena quattro dalla quarta. Trentuno gol fatti, il sesto miglior attacco della serie A alle spalle di Inter e Juventus. Numeri che fanno girare la testa e fanno sognare in grande i tifosi rossoblù. Qual'è il segreto della squadra di Allegri?
Il segreto è forse che un segreto non c'è. C'è il lavoro settimanale di un tecnico preparato, capace di leggere le partite alla perfezione e, diciamolo, pure fortunato. Dalla linea di porta fino all'area di rigore avversaria il Cagliari è una squadra completa e solida, che sopperisce coi piedi buoni alla carenza di centimetri.
In alcuni momenti il Cagliari, passatemi il paragone, ricorda il Barcellona di Guardiola. Contro il Livorno i rossoblù hanno infilato una serie impressionante di passaggi consecutivi, facendo impazzire gli avversari che cercavano di fare pressing, per poi colpirli con improvvise verticalizzazioni non appena si apriva il varco giusto. La filosofia di Allegri è fare sempre la partita, contro qualunque squadra, in qualunque campo. È il modo di pensare che ha portato questa squadra a battere la Juve a Torino per la prima volta dopo 41 anni e che in questa prima metà di campionato le ha regalato la bellezza di quattro successi esterni. Merito anche di un organico all'altezza di ogni avversario.
Marchetti tra i pali è una sicurezza, il secondo portiere della nazionale italiana solo perché esiste Buffon, sicuro fra i pali, fenomenale nelle uscite. La linea difensiva ha in Astori il suo fiore all'occhiello. Un ragazzo di 23 anni che Galliani vorrebbe tanto riportare a Milanello e che Cellino vorrebbe tanto tenersi stretto ad Assemini. Per lui la nazionale sembra sempre più vicina. Lopez è tornato su ottimi livelli, Canini garantisce un'alternativa importante e si sta sacrificando benissimo in un ruolo che non è il suo, Agostini sta vivendo quella che forse è la sua migliore stagione da diversi anni a questa parte.
La qualità cresce in mezzo al campo dove Conti, Lazzari e Biondini formano un terzetto ben assortito. Il primo tiene in mano il gioco, il secondo inventa, il terzo distrugge le trame avversarie e non disdegna alcuni colpi da funambolo. Ecco, se Astori sembra a un passo dalla nazionale, il Biondo l'azzurro l'ha già trovato. Dietro ai tre “titolari” poi ci sono Dessena, promettente e infaticabile mezzala destra, e un Parola che si è rilanciato alla grande nel ruolo di vice-Conti.
Ma il reparto in cui il Cagliari è più forte è sicuramente quello avanzato. Cossu è uno dei migliori trequartisti della serie A, Matri è diventato un bomber, Nené lo è sempre stato e non ha sofferto l'impatto col calcio italiano, Jeda è semplicemente decisivo. Con lui in campo può cambiare tutto, anche in 10 secondi. Dulcis in fundo c'è Larrivey. L'argentino ha sofferto troppo in questi anni, la solitudine, le difficoltà d'ambientamento, i fischi del pubblico. Cellino non ha mai smesso di credere in lui, Allegri gli ha dato ancora una possibilità. Stavolta el Bati non se l'è lasciata sfuggire. In gol col Napoli, propiziatore del pareggio di Conti contro la Roma, in vacanza a Bologna, splendido contro il Livorno. Larry ha ritrovato se stesso e la fiducia che sembrava aver lasciato per sempre in Argentina, ora è un altro giocatore. Un problema in più per Allegri nel dover scegliere la formazione titolare ogni domenica, una risorsa in più per il Cagliari per puntare in alto, a quell'Europa assaporata per l'ultima volta sedici anni fa. Non è un miraggio né un sogno, ma una possibilità concreta.
... in effetti sono felice per Larrivey. Spero che possa segnare almeno 10 gol quest'anno.
I Victorino capitano una volta sola :)
http://www.calciobidoni.it/immagini/victorino1.jpg
Spero che Allegri rimanga l'anno prossimo...
Allegri fa bene a mettere il forse, quel signore li pensa a comprare altre società invece di rinforzare una squadra dove c'è gente inutile e che se avessimo 2 -3 infortunati nelle posizioni che dico io saremmo nella merda...
http://www.youtube.com/watch?v=io1BgjuvmtM&feature=player_embedded
Mitico!
Allegri fa bene a mettere il forse, quel signore li pensa a comprare altre società invece di rinforzare una squadra dove c'è gente inutile e che se avessimo 2 -3 infortunati nelle posizioni che dico io saremmo nella merda...
Neanche adesso che tutto va bene sei contento? :D
juninho85
19-01-2010, 08:20
sfumata la trattativa per il west ham
juninho85
19-01-2010, 09:38
Il Sardegna - L'ultimo assalto
Quel pasticciaccio brutto brutto di Green street. Tracollo, disastro, incompetenza. Ecco il West Ham dell'ultima gestione. Ingaggi fantascientifici (Zola ha un contratto per 5 anni di 1.800.000 euro a salire fino ai 2.300.000) e spese immani. Qui subentra Massimo Cellino. Il mago dei bilanci, mani di forbici. Un taglio qui e uno lì ed è fatta. Così Conti meriterebbe tanto di più ma prende al massimo 600 mila euro e in panchina non ci sarà mai Lippi ma uno sconosciuto che diventerà un fenomeno. É naturale domandarsi: ma chi gli ha spedito il cartello “Help” da Londra? Una leggenda narra che il presidente rossoblù, in Inghilterra per acquistare una chitarra, abbia incontrato il bassista degli Iron Maiden (che ha tatuato lo stemma del West Ham) e gli abbia promesso un duetto sul palco in cambio dell'acquisto del club dell'Upton Park. La presunta realtà ha meno fascino ma è significativa. Gli italiani nella terra della regina sono tanti, ma nel calcio in particolare si possono contare sulle dita di una mano. Agenti e allenatori (Mancini? Ancelotti? Capello?). O il signor Bormioli della Macron? In questa operazione Cellino ha comunque la stima e l'appoggio dei due presidenti della Figc e Lega Abete e Beretta. Oggi il numero uno rossoblù è a Londra e ha raggiunto il suo legale Chris Farnell, il numero uno sul campo del diritto calcistico. Solo questione di ore e la Football association deciderà. Il duo Sullivan - Gold pare abbia sollevato l'offerta e sia passato in vantaggio. Ma gli inglesi stanno valutando un dato fondamentale: il Cagliari Calcio di Cellino è una società sana. Sullivan, che nel 1993 acquistò il Birmigham City appena nel 2008 era stato arrestato perché sospettato di falso in bilancio e per presunta corruzione nel calcio inglese. Nel 2009 le indagini terminarono senza provvedimenti. Perché Cellino potrebbe avere più chance dei concorrenti? Perché il calcio inglese (quanto l'abbiamo vantato negli ultimi anni!) sta degenerando. I tanti soldi in circolo hanno dato alla testa: il Manchester U. ha 750 milioni di debiti quasi quanto il Liverpool, anche il Portsmouth è a un passo dal fallimento, le medio piccole non riescono a far fronte
agli ingaggi. Impero al tramonto. Cellino “mani di forbici” per il West Ham è una buona cura.
La Nuova Sardegna - Un gruppo che fa sognare
I numeri di un gruppo costruito nei dettagli. La forza di un club che macina consensi. L’identità messa su da un tecnico destinato a spiccare il volo. Con 30 punti il Cagliari di Allegri ha raggiunto la Fiorentina formato Champions e si candida a dimenticare rapidamente la storia della corsa salvezza. Ma l’euforia del settimo posto a una settimana dal match col Siena, non deve trarre in inganno. Marchetti e soci sanno di dover gestire al meglio il tesoretto in classifica conquistato nel girone d’andata. Battere il Livorno non era semplice. Soprattutto, con in testa il ronzio dell’escursione a Londra di Cellino. E forse, è stata questa la vittoria più significativa. Il West Ham è una bella preda. Ma per ora, il Cagliari vale di più.
Numeri d’oro. I rossoblù hanno migliorato il rapporto gol fatti e subiti. Con 31 reti insaccate, Jeda e compagnia, costituiscono il sesto miglior attacco dopo Inter, Milan, Roma, Juve e Genoa. Viceversa, le 23 reti subite mettono la difesa cagliaritana all’ottavo posto nella lista delle squadre meno perforate. Infine, da rimarcare ci sono le nove vittorie e i quattro risultati utili di fila. Inutile cercare parole nuove: i numeri del Cagliari testimoniano una crescita sia in termini di solidità e spirito di gruppo, sia per quanto riguarda la qualità del gioco e dell’atteggiamento. I rossoblù, in più, giocano con lucidità fino al 95’ e sanno essere propositivi con qualsiasi avversario, in casa e fuori.
Poker d’assi. Matri, 9 reti, Nené, 6, Jeda, 5, e Larrivey, 3, sono la risposta alla partenza di Acquafresca. Le «invenzioni» di Canini e Dessena, impiegati da terzino destro, sono il farmaco all’addio di Paolo Bianco. Il Cagliari che si avvia a recuperare Pisano, con Conti che domenica a Siena potrebbe essere tenuto a riposo in attesa della Fiorentina, è la foto di un gruppo in salute. Capace di lavorare intensamente per attenuare le pause di concentrazione e quelle agonistiche.
Corsa all’Europa. Con una partita da recuperare (Udinese al Friuli) e 19 da giocare, è inevitabile che il mantra («L’obiettivo è la salvezza, arriviamo a quota 40, poi vediamo», ripete Allegri) possa condurre ad altre valutazioni. Annusare l’Europa League e avere forze mentali per provarci, sta per diventare il nuovo bersaglio di Cossu e soci.
La Nuova Sardegna - Pisano ancora out, recupera Conti
Riprenderanno questo pomeriggio dopo i due giorni di riposo concessi dal tecnico Massimiliano Allegri, gli allenamenti del Cagliari in vista della trasferta in programma domenica prossima sul campo del fanalino di coda Siena. Dal punto di vista sanitario la situazione vede Francesco Pisano ancora alle prese con il fastidio ai flessori della coscia destra. Pertanto il terzino anche questa settimana non potrà svolgere la preparazione con i compagni, e di conseguenza salterà la partita con i toscani. Meglio invece Daniele Conti e Mario Brkliaca, che dovrebbero riprendere ad allenarsi regolarmente sin da oggi.
Intanto il portiere Cristiano Lupatelli, terminato il ciclo di cure al centro fisioterapico di Ravenna è già rientrato a Cagliari, ma per parlare di un suo definitivo rientro in squadra occorrerà attendere almeno altre due settimane (probabilmente l’incontro esterno con l’Inter del 7 febbraio prossimo).
Non è atteso alcun provvedimento disciplinare verso giocatori rossoblù da parte del giudice sportivo. Astori, Lopez, e Lazzari sono diffidati, e un altro eventuale cartellino giallo farebbe scattare automaticamente lo stop. Domani sarà in programma una doppia seduta, mentre giovedì alle 15 al centro sportivo «E. Cellino» di Assemini i rossoblù giocheranno in amichevole contro il Porto Corallo di Villaputzu, compagine partecipante al campionato di Promozione girone A ed allenata da Corrado Lampis.
La partenza alla volta di Siena è stata fissata per sabato pomeriggio alle 14.30, la mattina dello stesso giorno avrà invece luogo la rifinitura.
Cellino beffato, Hammers al re del porno
Secondo quanto riporta l'odierna edizione del Daily Mail, David Sullivan avrebbe chiuso già nella serata di ieri l'acquisto del pacchetto di maggioranza del West Ham, per una cifra che ammonterebbe a 105 milioni di sterline. Il produttore, attivo nell'industria pornografica, avrebbe battuto la concorrenza di Massimo Cellino e il sultano malese Tony Fernandes. Quest'ultimo, in particolare, ha gettato ufficialmente la spugna, evidenziando il proprio dispiacere con un messaggio su Twitter. Secondo il tabloid britannico, Sullivan (già patron del Birmingham e spalleggiato in quest'occasione dall'imprenditore David Gold) avrebbe già ottenuto il via libera dalla banca Rothschild, incaricata da un consorzio di istituti islandesi (la CB Holding) formatosi tra i creditori del precedente proprietario per trattare la cessione della società.
Unione Sarda - Fiorentina e Parma sono le nemiche del sogno europeo
Sono Fiorentina e Parma le nemiche principali del sogno europeo del Cagliari. In sostanza, una squadra decisamente più forte dei rossoblù, quella viola, e una che, a prima vista, non sembra superiore al Cagliari, ovvero quella guidata da Guidolin, a suo agio nei quartieri alti della classifica, nonostante sia una neopromossa.
L'Italia, in base al ranking stabilito dall'Uefa, ha a disposizione sette posti nelle due competizioni europee. La vincitrice dello scudetto, la seconda e la terza classificata accedono direttamente alla fase a gironi della Champions League. La quarta deve affrontare i preliminari per qualificarsi ai gironi di Champions. La quinta e la sesta accedono all'Europa League (l'erede della vecchia Coppa Uefa), alla quale va ad aggiungersi la vincitrice della Coppa Italia, o Tim Cup che dir si voglia. Sei posti a disposizione del Cagliari, quindi, che possono diventare sette se le finaliste della Coppa Italia si classificassero nei primi sei posti della classifica.
I quarti della Tim Cup propongono queste gare: Fiorentina-Lazio, Roma-Catania, Milan-Udinese e Inter-Juventus. Il Cagliari dovrà tifare perché in finale vadano due tra Roma, Milan, Juventus, Inter e Juventus che, presumibilmente, finiranno nei primi sei posti della graduatoria. Un'eventualità non remota.
Fiorentina e Parma, quindi, restano le avversarie più temibili. La squadra di Prandelli è fortemente condizionata in campionato dal severo impegno di Champions League, che riprenderà il sedici febbraio e che proporrà ai viola il difficile impegno con il Bayern di Monaco, giustiziere della Juventus. Il Parma è stato a lungo nei quartieri altissimi della classifica ma adesso sta accusando qualche battuta a vuoto. Il perché è semplice, la squadra di Guidolin non è sostenuta da una qualità di gioco simile a quella del Cagliari e sono bastati alcuni episodi sfavorevoli per far arretrare i gialloblù al nono posto della graduatoria.
Ci sono, quindi, i presupposti perché il Cagliari coroni il suo sogno europeo. Per farlo, dovrà continuare a giocare bene e tenere alta la soglia dell'attenzione. Un compito difficile e affascinante.
Unione Sarda - West Ham, il giorno della verità
Il re del porno primo, il sultano malesiano subito dopo, Massimo Cellino a seguire. Rush finale da brividi nella corsa verso il West Ham United. Tabloid e bookmakers dettano i tempi (e le quote) dell'asta che si è scatenata attorno al prestigioso club londinese di Premier League allenato da Gianfranco Zola. Eppure il presidente del Cagliari è ancora convintissimo di portare a termine l'affare, ha già raggiunto Londra nella tarda serata di ieri e seguirà personalmente quel che resta della trattativa.
Ore frenetiche, le indiscrezioni si accavallano di minuto in minuto. Oggi, forse, la verità. David Sullivan (che per l'occasione gioca in coppia con David Gold) avrebbe già strappato l'ok alla banca Rothschild, incaricata da un consorzio di istituti islandesi (la CB Holding) formatosi tra i creditori del precedente proprietario per trattare la cessione della società. I giornali inglesi danno ormai l'affare per fatto. L'unico intoppo riguarderebbe la percentuale delle azioni della società, ma anche quello sarebbe stato superato nella giornata di ieri e oggi dovrebbe addirittura consumarsi ufficialmente il passaggio di consegne. Ma gli altri due concorrenti (la Finanziaria Intermarket pare essersi fatta da parte) continuano a conservare più di una speranza, evidentemente confortati dalle rispettive garanzie ottenute nella City di Londra dove ha sede la banca coinvolta dell'operazione (che prevede anche il centro sportivo e lo stadio Upton Park). Il presidente del Cagliari non maschera il suo ottimismo e dopo un fitto giro di telefonate ieri sera è partito a Londra con un volo privato assieme ai suoi avvocati.
Stavolta la concorrenza è davvero agguerrita. Non ci sono soltanto gli ex proprietari del Birmingham City sulla strada di Cellino. Nelle ultime ore sono lievitate parecchio anche le quotazioni del patron dell'Air Asia. Dopo aver riportato in Formula 1 la gloriosa Lotus, il sultano malesiano Tony Fernandes vorrebbe ora scalare la Premier League attraverso il West Ham, squadra di cui tra l'altro è tifosissimo. Il suo progetto di rilancio prevede ancora Zola sulla panchina degli Hammers. Ben altri, invece, gli scenari qualora il West Ham dovesse finire nelle mani di Cellino o di Sullivan. Il patron rossoblù ha già contattato Daniele Arrigoni, suo vecchio pallino ancora sotto contratto con il Bologna ma pronto a rescindere in qualsiasi momento per rilanciarsi a Londra. Scelto anche il suo vice, Gianluca Festa. L'ex difensore di Monserrato conosce benissimo il calcio inglese avendo giocato con le maglie di Middlesbrough e Portsmouth. Festa (amico inseparabile di Zola, strano davvero il destino) è a Londra già dallo scorso week end, domenica ha assistito al match Aston Villa-West Ham (finito 0-0) e aspetta soltanto il via libera da Cellino per portare in Inghilterra il resto delle valigie. In questo caso, infatti, la rivoluzione tecnica sarebbe automatica. Aspetterebbero l'evolversi della situazione, invece, Sullivan e Gold che tuttavia sono legati a Mark Hughes, tecnico silurato dal Manchester City per far posto all'italiano Roberto Mancini. Molto dipenderebbe, insomma, dai risultati. Al momento il West Ham occupa il terzultimo posto in classifica in compagnia di altre due squadre. Il mercato è paralizzato da mesi vista la crisi societaria e soltanto un cambio della guardia immediato potrebbe sbloccarlo. Ecco perché gli attuali proprietari proveranno a stringere i tempi. In Inghilterra non hanno dubbi: oggi è il giorno della verità.
Se secondo te sta andando bene allora come non detto, io forse penso già al futuro, se un allenatore vede le energie finanziarie impegnate altrove e non nel parco giocatori credo faccia bene a guardarsi attorno, conosciamo Cellino, si sarà dato una calmata ma è sempri sa propria conca..
Neanche adesso che tutto va bene sei contento? :D
Beh, credo che l'anno prossimo avremo bisogno di un nuovo allenatore, un nuovo portiere, e forse un attaccante.
A meno che non entriamo in coppa uefa......
Cellino è sempre Cellino. Lui vorrebbe lo squadrone, ma il suo DNA lo impedisce :D :D
Beh, credo che l'anno prossimo avremo bisogno di un nuovo allenatore, un nuovo portiere, e forse un attaccante.
A meno che non entriamo in coppa uefa......
Cellino è sempre Cellino. Lui vorrebbe lo squadrone, ma il suo DNA lo impedisce :D :D
Dici proprio bene, sta facendo fruttare i giocatori per poi rivenderli e guadagnarci a dovere, altro che Tremonti;)
Beh dai, almeno il bilancio del Cagliari è ok. :D
Cellino non piace a molti, ma alla fine dei conti finora ha fatto (quasi) bene.
Non dobbiamo pretendere di arrivare ai livelli di squadroni che investono centinaia di milioni all'anno. Cellino vende farina, mica petrolio.
Solertes
19-01-2010, 13:56
Beh, credo che l'anno prossimo avremo bisogno di un nuovo allenatore, un nuovo portiere, e forse un attaccante.
A meno che non entriamo in coppa uefa......
Cellino è sempre Cellino. Lui vorrebbe lo squadrone, ma il suo DNA lo impedisce :D :D
E anche di una difesa, Lopez rinnova di anno in anno, Astori non è escluso torni alla base e Canini ha sempre un discreto mercato
http://www.youtube.com/watch?v=io1BgjuvmtM&feature=player_embedded
Mitico!
LoL :D
juninho85
19-01-2010, 14:37
Cellino: "Per il West Ham avevo pensato ad Arrigoni, Festa e Acquafresca"
Massimo Cellino è tornato a parlare dopo aver perso l'opportunità di acquistare il West Ham. Il presidente del Cagliari è intervenuto a Sky Sport 24 e ha parlato di quello che era il suo progetto per gli Hammers: "Avevo pensato a Daniele Arrigoni come allenatore, Gianluca Festa come vice e Robert Acquafresca per l'attacco. Ho avuto Robert al Cagliari, è un ragazzo d'oro".
Il presidente del Cagliari è stato anche critico per il fallimento della trattativa: "Hanno preferito vendere a chi acquistava solo il 50% del West Ham. Io avevo fatto un'offerta per rilevare il 100% della società. Avevo l'appoggio del Banco di Sardegna. Mi ero accollato anche il 100% dei debiti del club. Le critiche della stampa inglese hanno influito sull'esito della trattativa. Ieri ero a Londra con tutti i documenti richiesti, ma non so cosa poi sia successo".
Meglio che sia fallita questa trattativa, almeno dedica tutte le sue forze (e tutto il suo cash :asd:) al Cagliari... :D
Solertes
19-01-2010, 15:25
Meglio che sia fallita questa trattativa, almeno dedica tutte le sue forze (e tutto il suo cash :asd:) al Cagliari... :D
Imho è tutta una mossa per mettere in riga l'amministrazione comunale.
Dimostra che ha la disponibilità economica e che se gli mettono i bastoni tra le ruote non esiterebbe a levare le tende. ;)
conan_75
19-01-2010, 18:15
Cellino vende farina...
E in parte ne acquista...in bustine da 1g :D:D
juninho85
20-01-2010, 09:36
La Nuova Sardegna - West Ham, Cellino battuto e furioso
Ci aveva sperato al punto da prendere un volo per Londra convinto di chiudere il contratto. Era certo di aver presentato l’offerta migliore e non ha nascosto il disappunto quando le banche proprietarie del West Ham hanno comunicato di aver ceduto il club al duo Sullivan-Gold.
Per Massimo Cellino, presidente del Cagliari, è stata una coltellata. «Più che deluso sono attonito - sono state le sue prime parole dopo la beffa - in tanti anni di calcio non avevo mai visto una cosa del genere».
- Presidente ora può parlare. Come sono andate realmente le cose?
«Avevo un accordo con i legali per chiudere la trattativa e ho fornito le garanzie che mi avevano chiesto».
- Allora che cosa ha impedito la conclusione dell’affare?
«Ho preteso che firmassero i bilanci che mi avevano consegnato e a quel punto ho notato un po’ di rigidità. Non volevo avere brutte sorprese una volta diventato il maggiore azionista del club e forse in quelle carte c’era qualcosa di poco chiaro. Noi parliamo sempre in termini positivi dell’Inghilterra, invece c’è meno pulizia di quella che avrei pensato di trovare».
- In che senso?
«Evidentemente altri Paesi sanno nascondere meglio di noi le cose, ma da questa vicenda ho imparato che non sono migliori di noi. Lo dirò ai miei colleghi presidenti appena tornerò in Italia. Dotiamoci prima possibile di stadi nuovi perchè l’efficienza della macchina calcio nel nostro Paese non ha paragoni».
- Dalle sue parole sembra di capire che lei era certo di chiudere la trattativa in modo positivo.
«Avevo fatto tutto per bene. E invece, appena arrivato a Londra, ho scoperto che il cinquanta per cento della società era stata venduta a chi già stava trattando da otto mesi. La mia offerta era chiara: l’acquisto del cento per cento del pacchetto azionario e il pagamento di tutti i debiti con le banche con un piano di rientro in cinque anni. Ero pronto a fare acquisti importanti. Poi, scopro che hanno preferito un’altra offerta, nei fatti meno allettante della mia».
- C’è una spiegazione?
«Mi sono convinto che l’Inghilterra non mi abbia voluto. Su di me sono state scritte cose bruttissime e offensive. Ho scoperto che un ex dirigente del West Ham lavora per il Sun. Questo spiega tante cose».
- Facciamo un passo indietro. Come è nata l’idea di acquistare il West Ham?
«A Capodanno ero a Miami col mio amico Giovanni Branchini. È stato lui a dirmi che c’era la possibilità di comprare il club. Inizialmente ho dato poco peso alla cosa, anche perchè io una squadra ce l’ho già e l’impegno economico è sostanzioso. Poi sono andato a Londra per capire come stavano le cose. Ho verificato che in effetti c’era la possibilità di sbarcare in Premier League e mi sono dato da fare. Ringrazio il presidente del Banco di Sardegna e tutti gli amici che mi hanno dato una mano. Ho comunque fatto una bellissima esperienza. Il dispiacere più grande è per i 28mila abbonati del West Ham, un pubblico meraviglioso che merita di più. Li avessi a Cagliari saremmo in Champions League».
- In compenso saranno contenti i tifosi sardi.
«Sin dall’inizio avevo deciso che non avrei venduto il Cagliari. L’ho anche dichiarato alla stampa. Quella rossoblù è una società sana e con ulteriori margini di crescita. Continuerò a investire come ho sempre fatto, senza farmi condizionare da nessuno».
- È vero che aveva già contattato Arrigoni per la panchina del West Ham?
«Sì. È un tecnico che stimo e sono certo avrebbe fatto un ottimo lavoro. Il vice sarebbe stato Gianluca Festa, che conosce il campionato inglese. Mi hanno invece infastidito le voci sull’esonero di Zola perchè non sono vere. Avrei parlato con lui e avremmo deciso insieme come proseguire la collaborazione. Piuttosto, la mia idea era quella di portare a Londra Robert Acquafresca. Un ragazzo d’oro».
- I soldi risparmiati li investirà nel Cagliari?
«A Cagliari si lamentano sempre ma poi non vanno allo stadio. Non c’è la stessa passione che ho riscontrato in Inghilterra dove gli stadi sono pieni anche quando le cose non vanno bene. Il vero investimento sono i tifosi».
La Nuova Sardegna - Allegri e il pelo nell'uovo rossoblù
Max Allegri ha l’aria di del gatto che gioca col topo. Con 30 punti e 19 partite da giocare, il tecnico del Cagliari si nasconde alle “insidie” europee. “Per noi c’era e rimane da conquistare un unico obiettivo: la salvezza. Credo che ci siano ancora 10 punti da fare. Poi, ragioneremo sul futuro”. Insomma, piedi ben saldi per terra.
Con un rischio: quanto può complicarsi il dover tenere alta la concentrazione del gruppo senza mai alzare l’asticella al traguardo? Allegri taglia corto: “Con i ragazzi sono stato chiaro: a Siena proviamo a sottovalutare la delicatezza della partita e ci fanno fritti. E non solo perché sono sempre in corsa per il quartultimo posto”.
- Per quale altro motivo, allora?
«Ho visto le loro ultime tre partite con Fiorentina, Inter e Milan. Con la Fiorentina hanno giocato bene mostrando una buona condizione. Con l’Inter hanno perso clamorosamente quando vincevano 3 a 2 a 5’ dalla fine. Domenica con il Milan hanno avuto il rigore contro e Curci espulso. La partita è stata falsata».
- Quali strade sceglie per motivare i suoi?
“Ciascuno di noi deve sentirsi sempre sotto esame. Dobbiamo dare il massimo giocando con serenità e nel rispetto degli avversari. Basta e avanza per fare bene.
- Insomma, prima dei 40 punti il tran tran sarà questo?
“Fino al 7 marzo dobbiamo stare in campana, abbiamo un ciclo terribile. Alla fine faremo i conti. Ma per stare all’attualità, dopo la trasferta a Siena, c’è la Fiorentina al Sant’Elia e l’Inter a San Siro: direi che abbiamo davvero poco da deconcentrarci».
- Il 3-0 al Livorno è già in archivio?
«No. Siamo stati bravi nella gestione della palla e nel ritmo. Il gol iniziale ci ha agevolato ma abbiamo cercato la spallata giusta con ordine e lucidità. Quel che ci eravamo prefissi. Eppure, dobbiamo ancora migliorare».
- Dove?
«Nel dare continuità agonistica e nel mantenere alta l’attenzione. Anche a Bologna abbiamo avuto 15’ di spina staccata. Con il Livorno è capitato alla fine del primo tempo. Ecco, anche questi sono temi su cui riflettere».
- Quanta l’ha sorpresa l’exploit di Larrivey?
«Sapevo che prima o poi si sarebbe ritrovato. In allenamento faceva gol. E’ stato solo questione di tempo e di autostima. Ma sono contento anche per Parola e Barone: professionalità e spirito di gruppo eccellente.
- Jeda segna dopo 20” dall’ingresso. Starà ancora fuori?
«I quattro attaccanti mi stanno mettendo a dura prova. Ma sono contento per loro. Ma il campionato è lungo e ci sarà spazio per tutti.
- Invece, deve rinunciare a Conti e Pisano.
“Conti ha ripreso a correre mentre Pisano sarà con noi tra un mesetto. Mi aspetto un recupero decisivo: è lui il nostro acquisto più importante».
Unione Sarda - Allegri, l'Europa può attendere
Il D-day è fissato per il sette marzo, giorno in cui si giocherà Cagliari-Catania. Allegri - restio a parlare di qualsiasi cosa che non sia la fatidica quota quaranta punti che garantirà al Cagliari la salvezza - è disposto a discutere di altro solo se quel giorno il Cagliari chiuderà in bellezza un ciclo particolarmente difficile e importante. «Chissà che non ci si possa divertire», è l'unica concessione del giovane allenatore rossoblù, ora accostato alla Fiorentina, nel caso che l'attuale tecnico viola, Cesare Prandelli, sia chiamato a raccogliere l'eredità di Lippi in Nazionale. Fantacalcio? Allegri fa spallucce: «Sto tanto bene qui, ho il contratto sino al 2011». Per ora, niente Fiorentina e niente West Ham e niente Londra. «Ovvero, niente nebbia, pioggia, freddo», sorride Max, scrutando gli ultimi bagliori del luminoso pomeriggio asseminese, con temperatura più vicina alla primavera che all'inverno in cui teoricamente ci troviamo. Inutile stuzzicare Allegri su argomenti spinosi e fatui, come il calciomercato («con l'arrivo di Ariaudo, il nostro è già chiuso, sia in entrata che in uscita». Il resto è noia, come la voce secondo la quale Lotito vorrebbe regalare Canini a Ballardini. Fantascienza. Cellino, piuttosto che sedersi al tavolo con il presidente della Lazio, prenderebbe un volo di venerdì 17.
Due parole sul Livorno, spazzato via dal ciclone rossoblù. «Ottima prova, con un solo lieve calo di tensione nel finale del primo tempo. Questo significa che c'è sempre da migliorare». Nessuna logica conclusione dopo l'ennesima prestazione esaltante della sua squadra. «Solo che siamo a trenta punti, che il nostro obiettivo non cambia e che sono molto soddisfatto del valore tecnico e morale di questa squadra». Tanto unita e rodata che può fare a meno di Conti («bravo Parola»), di Pisano («Canini ottimo e sorprendente terzino destro) e, forse, anche di Allegri («Se non ci fossi, il Cagliari andrebbe bene lo stesso»).
I sorrisi si sprecano ormai da tre campionati. A un tratto, le cose hanno preso a girare bene, la squadra ha avuto una crescita vertiginosa sotto tutti i punti di vista. «Non sono sorpreso né mi sono dovuto ricredere su qualcuno dei ragazzi. Certo, i miglioramenti di Canini sono evidenti. Gli ho parlato alla fine del calciomercato estivo e gli ho detto semplicemente che doveva rimettere in moto la testa, perché le sue qualità erano indiscutibili. Ha riacquistato fiducia e sta facendo vedere quanto vale. Sono particolarmente felice per Larrivey, che ha attraversato un momento difficile. Non mi spiegavo come fosse possibile che svolgesse allenamenti impeccabili e che in partita mostrasse tante difficoltà. Poi, ha riacquistato l'autostima e le sue prestazioni sono cambiate. Bene con Napoli e Roma, a Bologna ha sentito un po' il peso di essere di nuovo titolare, con il Livorno è tornato sicuro di sé. Ha sbloccato la partita e raddoppiato con un pallonetto di sinistro obiettivamente difficile».
Allegri dispone di una batteria di attaccanti invidiabile, da Matri (nove gol) a Nenè (sei), da Jeda (cinque) a Larrivey (tre). Un bel dilemma tenerne fuori due a giro. «Ci sarà spazio per tutti, fossero questi i problemi di un allenatore. Del resto, anche tutti i centrocampisti meriterebbero di giocare. Guardate Parola e Barone, che ha disputato un ottimo finale di partita con il Livorno».
Un solo muso lungo, quello di Francesco Pisano, da tempo infortunato. «Cerchiamo di tenerlo su, anche se non è facile. Gli ho detto che si è preso un anno sabbatico. Lo riavremo fra un mese, quando sui campi spunteranno le margheritine e quelli che sanno giocare davvero a calcio si esaltano».
Unione Sarda - West Ham, la grande beffa
Gliel'hanno soffiato da sotto il naso e proprio non si dà pace. «Vergogna», tuona Massimo Cellino. «E questo sarebbe il modello inglese?». Il patron del Cagliari è furente. «Ho trovato meno pulizia che da noi». Era convinto di aver messo le mani sul West Ham, almeno sino a lunedì sera quando - in tutta fretta - ha organizzato un blitz a Londra assieme ai suoi legali. Nemmeno il tempo di atterrare a Heatrow: la CB Holding, la finanziaria islandese che continuerà a controllare il 50% del pacchetto azionario, aveva già consegnato il club alla coppia Sullivan-Gold, imprenditori dell'industria pornografica.
Il colpo grosso diventa un colpo al cuore. «Sono Arrivato in Inghilterra a mezzanotte perché avevo un accordo con gli avvocati per la chiusura dell'operazione. Ho fornito tutte le garanzie che mi avevano chiesto, poi mi sono sentito dire che la metà della società era stata venduta. Incredibile». Deluso? «No, attonito. La mia offerta era per il 100% con pagamento di tutti i debiti con le banche. Forse l'acquisto è saltato per la brutta pubblicità fatta nei miei confronti dalla stampa inglese». La sua scarpa è piena di sassolini, quando tornerà in Italia se li leverà uno alla volta. «È giusto che certe cose si sappiano e lo dirò ai miei colleghi presidenti», assicura. «La macchina calcio in Italia non ha paragoni».
Ricapitolando: David Sullivan e David Gold sono i nuovi proprietari del West Ham, squadra di Premier League allenata da Gianfranco Zola. Ieri mattina l'annuncio ufficiale dopo una settimana di trattative frenetiche, offerte, controfferte e campagne mediatiche. Decisivo l'ultimo rilancio. Gli ex proprietari del Birmingham City hanno rilevato metà della società con un'opzione valida per i prossimi quattro anni per acquisire la totalità delle azioni. Hanno battuto la concorrenza di Massimo Cellino appunto, ma anche del sultano malesiano Tony Fernandes (proprietario di Air Asia e della scuderia Lotus) e della finanziaria Intermarket. Operazione da 55 milioni di euro circa che comprende anche il centro sportivo e lo stadio Boleyn Ground, meglio conosciuto come Upton Park.
Salva per ora la panchina di Zola. «È una persona perbene, molto competente e professionale», le prime parole di Sullivan. «Avrà a disposizione un budget per fare qualche acquisto anche se gennaio non è il momento migliore». Tira, insomma, un sospiro di sollievo l'ex campione di Oliena che, invece, sarebbe stato esonerato qualora l'avesse spuntata Cellino. Il quale ieri ha svelato pubblicamente il suo progetto tecnico per il West Ham: «Daniele Arrigoni sarebbe stato l'allenatore. Avevo la disponibilità di Gianluca Festa che parla bene l'inglese e avrebbe fatto il vice. E avrei portato calciatori di primo livello». Nessun rossoblù, però. «Il Cagliari non si tocca. Anche se avessi acquistato il West Ham avrei continuato a fare quello che ho sempre fatto per il Cagliari che considero un mio figlio», ha tenuto a precisare Cellino. A Londra avrebbe portato piuttosto un ex, Robert Acquafresca, ora all'Atalanta.
Cellino prova - a fatica - a voltare pagina. E a chi gli chiede se ha intenzione di investire sul club rossoblù i soldi pronti per l'affare inglese, lui replica orgoglioso: «Non ho fatto mai mancare niente al Cagliari, questa squadra sta andando benissimo e non ha certo bisogno di rinforzi, così come non venderò nessuno. Ho giocatori splendidi e me li tengo stretti». E come dargli torto: in campionato la squadra di Massimiliano Allegri è a quattro punti dalla zona Champions League e deve ancora recuperare la partita con l'Udinese.
Addio West Ham. Arrivederci Londra. «Sono rimasto stregato dal pubblico, ormai sono anch'io un tifoso degli Hammers». Tutto è iniziato a Capodanno. «Ero a Miami con l'agente Giovanni Branchini che mi ha detto che c'era la possibilità di prendere il West Ham. Inizialmente ho pensato: ma io una squadra già ce l'ho, basta e avanza. Poi sono andato lì, ho verificato le possibilità di acquisto, con la sicurezza che non avrei mai abbandonato il Cagliari e ci ho provato. Peccato, resta una bellissima esperienza». Ma il retrogusto è amarissimo. «Non dobbiamo avere vergogna dell'Italia, tanto bistrattata all'estero, visto come gestiscono il calcio in Inghilterra», lo sfogo di Cellino. «A me hanno chiesto mille documenti, hanno preteso di tutto. Poi quando sono riuscito in pochi giorni, grazie all'aiuto di tante persone in Sardegna, dagli avvocati ai commercialisti e al Tribunale, a presentare tutti i documenti richiesti, hanno preferito vendere a persone che non offrivano le mie stesse garanzie. Ringrazio comunque il presidente del Banco di Sardegna e tutti gli amici che mi hanno incoraggiato e dato una mano». Torna in Italia con una certezza: «Noi parliamo sempre in termini molto positivi dell'Inghilterra, invece c'è meno pulizia di quella che avrei pensato di trovare. Evidentemente gli altri paesi sanno nascondere meglio le cose e non sono superiori a noi. Devono ancora imparare a fare calcio».
Argentina, Maradona convoca l'ex rossoblù Matheu
Carlos Matheu, ex difensore del Cagliari attualmente in forza all'Indipendiente, è stato convocato dal Ct Diego Armando Maradona per l'amichevole che l'Argentina disputerà martedì prossimo contro il Costa Rica. Arrivato nel settembre 2008, ha lasciato la Sardegna in estate dopo soltanto una giornata di ritiro.
Pisano, ancora uno stop
Ancora brutte notizie per Francesco Pisano. Il terzino del Cagliari non riesce a recuperare in maniera definitiva dall'infortunio che lo affligge da inizio stagione. Ed è per questo che dovrà sottoporsi a un lungo lavoro di potenziamento della gamba destra, in modo da superare definitivamente il problema muscolare. Per lui si parla di uno stop di almeno un mese. In questa stagione il terzino di Selargius ha giocato solamente 4 partite. Allegri intanto lo aspetta con ansia: "Mi dispiace per Pisano. Con lui parlo molto, sarà il prossimo nuovo acquisto, una volta tornato in forma".
juninho85
20-01-2010, 21:59
Corriere dello Sport - Cellino «tradito» dal West Ham
«Hanno chiesto a me il certifica*to penale ma dovevo essere io a chiederlo a loro». E alla fine Mas*simo Cellino fa volare gli stracci. Era piombato a Londra lunedì sera con l’intenzione di lanciare l’ultimo assalto al West Ham. Ieri mattina, invece, ha appreso che la CB Hol*ding, la finanziaria islandese pro*prietaria del club, aveva chiuso con David Gold e David Sullivan, «due imprenditori del porno» , sibila il presidente del Cagliari. E aggiunge: «Sono attonito: io mi prendevo i de*biti, compravo il cento per cento e loro hanno da*to la società a due signori che acquistavano solo il cinquan*ta per cento.
Due signori che hanno su*bito dichiarato di non avere soldi e che per far fronte ai debiti dovranno vendere giocatori».
In effetti, la storia ha qualche aspetto non chiarissimo. Un esem*pio? Il primo passo dei nuovi pro*prietari è stato l’attribuzione della carica di direttore generale a Kar*ren Brady, guarda caso editorialista di quel «Sun» che venerdì’ scorso ha ricoperto di contumelie Cellino. Non a caso, la notizia in anteprima è sta*ta data proprio dal sito del quotidia*no: « A mezzogiorno l’annuncio » .
Che è arrivato puntualmente. Per metà club i due hanno versato 46 milioni di sterline, cioè 52,6 milioni di euro. In sostanza il club è stato valutato un centinaio di milioni di sterline. Ma è tutta da definire l’en*tità del debito: almeno cento milio*ni di sterline ( cinquanta verso le banche, quaranta verso gli altri club), forse 110. Una montagna che ha indotto Sullivan ad affermare:
« Se non fossi tifoso del West Ham, un club in queste condizioni non lo avrei mai preso. Mi sono divertito per sedici anni e mezzo con il Bir*mingham City ma ho sempre amato questi colori, però da un punto di vi*sta commerciale acquistare questa società non ha alcun senso. E ho tro*vato sorprendente che ci fossero al*tre due offerte».
Con il malaisiano patron della Lotus, Tony Fernandes, Gold e Sullivan potrebbero anche mettersi in so*cietà. Terranno Zola sino alla fine della sta*gione e dopo le Olim*piadi, cioè dal 2012, faranno giocare la squadra nel nuovo stadio Olimpico. Cellino, attonito, accusa: «La realtà è che tutto è saltato quando ho det*to che avrei onorato tutti i debiti ma che volevo essere sollevato dalle re*sponsabilità per le scelte compiute dai precedenti amministratori » .
Sullivan da Londra sottolinea che
«la priorità e la salvezza» , che « bi*sognerà reclutare nuovi giocatori per completare la rosa». Cellino ga*rantisce che lui il mercato lo aveva già fatto: «Avrei portato Acquafresca e la Juventus si era dichiarata di*sponibile a darmi Zebina. Inoltre, stavo trattando un centrale difensi*vo brasiliano con passaporto porto*ghese: ora lo porterò al Cagliari».
Ma nel mirino del presidente del Cagliari c’è l’ambiente del calcio in*glese:
«In Lega ne ho viste tante, ma al confronto di quel che ho visto qui in pochi giorni, sembrano delle ra*gazzate ». Pensava di farcela: « Arri*goni mi avrebbe seguito, Gianluca Festa sarebbe stato il suo vice. Il Banco di Sardegna ha fatto cose straordinarie e mi ha messo nelle condizioni di presentare un’offerta perfetta. Ringrazio tutti, ma non è bastato». Si concentrerà sul Caglia*ri ( « alla squadra non ho mai fatto mancare niente. Farò in futuro quel che ho sempre fatto e non per i tifo*si. Se avessi a Cagliari quelli del West Ham saremmo già in Champions League » ) . Vo*leva sbarcare a Londra ( il so*gno era nato a Capodanno a casa di Giovanni Branchini): «Non mi hanno voluto. Su di me i giornali di qui hanno scritto brutte cose e poi ho scoperto che il nuovo direttore generale del West Ham fa l’editoria*lista per il Sun. In Inghilterra non sanno fare calcio. Noi in Italia non dobbiamo vergognarci: a Londra ho trovato meno pulizia e noi siamo più efficienti».
Più che dal tradizionale fumo di Londra, è avvolto dal gelo ( « Qui fa un freddo cane » ). Alla fine ha vinto la coppia inglese. «Per vent’anni ho sognato il West Ham», dice Sullivan, il Re del Porno. Vuol dire che sarà un calcio ricco di sex appeal.
Corriere dello Sport - «Grande Cagliari, Parola... mia»
Al pari delle precedenti oc*casioni, nelle quali è stato chiamato a in*terpretare il ruolo di Daniele Conti, an*che nell’incontro con il Livorno Andrea Parola ha fatto una gran bella figura: la sua è stata un prestazione di spessore, ta*le da farlo tranquillamente inserire fra i migliori giocatori in campo.
A prescindere dall’affidabilità dimo*strata in un ruolo non suo, che quando le circostanze richiedono che gli venga affi*dato copre come da attese, la partita di sa*bato scorso ne ha ribadito la riconosciuta professionalità, quell’essere cioè sempre pronto alla prova del campo pur giocando poco. Fino a questo momento, giusto ri*cordarlo, Parola ha disputato appena set*te incontri, quattro dei quali subentrando dalla panchina. « Farmi trovare pronto è mio preciso dovere, come altrettanto lo è saper aspettare che arrivi il mio momen*to. Ciò richiede grande umiltà e tanto spi*rito di sacrificio, un insieme di cose che a volte possono anche non essere facili. Do*potutto sono soltanto undici che possono giocare, l’allenatore deve poter fare sere*namente le sue scelte e, come accade per me, ci sono altri bravi compagni che aspettano il loro turno. De fatto di esser*mi ritagliato i miei spazi ne sono intanto contento, ovviamente quello che spero è di poter avere ulteriori possibilità».
Nell’uscire dal campo al termine della partita giocata sabato scorso con il Livor*no, piuttosto, la sua soddisfazione è stata anche plurima, dal momento che a quelle provate per la prestazione e la vittoria se ne aggiungeva un’altra, un po’ perfida e sottile, per lui. Essendo nato a Pisa, non poteva che celebrare con gusto particola*re il successo sulla squadra di una città tradizionalmente rivale della sua. « Non
ho ancora acceso il cellulare - racconta*va sorridente nel dopopartita - ma son si*curo che quando lo farò di sicuro riceve*rò sia tanti sms che chiamate. Ma la*sciando da parte queste cose scherzose, quel che mi rende veramente contento è sia il risultato, essendo questo un succes*so particolarmente importante per noi, sia l’aver dato il mio contributo con una buona prestazione. Non era una partita facile, con avversari che ultimamente avevano raccolto dei buoni risultati, ma l’abbiamo vinta decisamente bene e con merito».
Con i tre punti aggiunti alla classifica, il Cagliari è intanto volato a quota trenta e con una gara da recuperare, in una posi*zione di prestigio che, non tanto lontana dalla zona europea, permette di sognare qualcosa di più della salvezza. «Ciò che è certo, è che non dobbiamo assolutamente mollare, in quanto in serie A non è mai permesso a nessuno di rilassarsi. Questo è il primo ragionamento che è doveroso fare, dal momento che centrare la salvez*za è e rimane il nostro obiettivo primario. Raggiungerla in anticipo rientra nei no*stri programmi, nel momento in cui ciò avverrà sarà allora possibile pensare a qualcosa di diverso».
Secondo quanto Allegri non si stanca di ripetere parlando di quaranta punti, come peraltro fanno anche i suoi giocatori, al Cagliari per tagliare il traguardo ne man*cano allora dieci: è quindi preferibile, non potendo avere risposte diverse, rimanda*re questo discorso a un futuro augurabil*mente vicino. Ma, avendo accennato al fu*turo, non è sbagliato chiedere a Parola quale sia il suo, essendo il contratto che lo lega in rossoblù in scadenza a giugno. «Fi*no a quel momento sono un giocatore del Cagliari, sarà la società a decidere in pro*posito »
Nazionale, Lippi: "Non escludo nessuno a priori"
Presente sugli spalti del recupero di campionato tra Genoa e Bari a Marassi, il CT della Nazionale Marcello Lippi afferma lapidario: «Sono solamente venuto a vedere la partita, ma non c'è alcun osservato speciale. Ieri ero a Milano, in mattinata a Torino e ora qua. Io seguo tutti i giocatori, senza escludere nessuno a priori, nella speranza che da qui a maggio possa giocarne bene il maggior numero possibile, così da mettermi in difficoltà. Bisogna però - precisa Lippi - che tutti ci rendiamo conto che anche se ci fossero 30 giocatori al meglio io potrò chiamarne solo 23. Meglio essere chiari fin da subito. Il livello del campionato visto finora è buono, soprattutto per merito delle squadre di medio calibro, specialmente Bari, Cagliari e Chievo, quelle che mi hanno colpito in misura particolare. Le genovesi? Avevano iniziato benissimo, ma ora mi sembrano un po' in calo».
Il Cosenza vuole Ragatzu
Il Cosenza, squadra che milita nel girone B di Prima Divisione, cerca rinforzi: e sul taccuino dei dirigenti calabresi figurano giocatori che hanno vestito o che attualmente vestono la casacca del Cagliari. Un sondaggio infatti è stato fatto con due elementi della Triestina ma che sono stati in Sardegna, Rocco Sabato e Daniele Magliocchetti (il cui cartellino è ancora di proprietà rossoblù). Ai Lupi della Sila però occorre un giovane attaccante, prolifico quanto basta e utile a completare il reparto offensivo: ecco perché è seguito con particolare interesse Daniele Ragatzu, che ha già esordito (e segnato) in serie A, e che sta facendo sfracelli con la Primavera di Giorgio Melis.
Conti e Pisano a parte
Brkljaca torna in gruppo
Consueta doppia seduta del mercoledì per i rossoblù agli ordini di Massimiliano Allegri.
Questa mattina i giocatori si sono allenati in palestra. Nel pomeriggio invece è stato svolto un lavoro dedicato alla parte tecnica, con la disputa di una partitella in famiglia.
Ancora a parte Conti e Pisano, mentre ha svolto il programma completo invece Brkljaca, tornato nel gruppo dopo un mese.
Agostini: "Manteniamo questo passo"
Alla vigilia della sfida con il Siena, una delle sue ex squadre, Alessandro Agostini analizza la gara: "Sono un ex, ma per me è una gara come tutte le altre. La ritengo una partita difficile: sono ultimi in classifica, ma giocano bene. Noi vorremmo riscattare la sconfitta patita all'andata". La solidità difensiva secondo l'esperto terzino è frutto di un ottimo lavoro della squadra intera: "Se andiamo bene, il merito non è solo dei difensori, ma di tutta la squadra. Compresi gli attaccanti che si applicano in fase di pressing". Infine a chi gli chiede se sogna ancora la maglia azzurra risponde così: "A questo, non penso proprio. Sogno invece che questa situazione, mia e per la squadra, possa durare. Ci stiamo prendendo diverse soddisfazioni. Le gusto di più anche perchè ricordo le altre stagioni, dove ci salvammo con fatica all'ultima giornata. Nessuno di noi avrebbe pensato di essere al settimo posto, a questo punto dell'anno. Non dobbiamo perdere di vista il nostro traguardo principale, che rimane la salvezza. I pericoli nel campionato di Serie A sono dietro l'angolo".
Allegri: "La nostra forza sta nel gruppo"
Raggiunto dai microfoni di Calciomercato.com, il mister rossoblù Massimiliano Allegri continua a volare basso senza pensare ad un possibile approdo nelle Coppe europee: "Ne parliamo a marzo, prima salviamoci". Il mister poi svela il segreto del successo del suo Cagliari: "La forza del Cagliari sta nel gruppo. Il nostro è solido, e questo si vede quando chi subentra a gara in corso riesce ad entrare subito in partita. La panchina è fondamentale quest'anno come lo scorso anno. Sono molto contento di come i ragazzi si allenano, di come preparano la gara: è un motivo di soddisfazione per tutti."
Allegri, futuro bianconero?
© foto di Federico De Luca
Mister Allegri rientra sempre più nelle mire della Juventus. A confermarlo è il sito Tuttojuve.com, che ha inserito tra i papabili successori di Ciro Ferrara alla guida della Vecchi Signora, anche il mister del Cagliari che in questi due anni sta svolgendo un lavoro ottimo. Bisognerà però attendere giugno per sapere qualcosa di più in quanto per adesso la scelta della società è di continuare con il mister partenopeo.
juninho85
20-01-2010, 22:00
Amici di Goal.com, PREPARATE LE DOMANDE! Questa settimana intervistate MAX ALLEGRI!
Quando vi abbiamo chiamato in causa, la vostra risposta è stata sempre grandiosa. E noi di Goal.com siamo pronti a scommetterci: anche questa volta non ci deluderete. Il compito che affideremo a voi lettori sarà sempre il solito, quello di intervistare uno dei grandi protagonisti del calcio italiano.
Anche stavolta il nome è di quelli doc. Perchè Massimiliano Allegri è ormai da considerare a pieno titolo tra i migliori allenatori italiani della nuova generazione. Anche quest'anno, dopo lo splendido campionato 2008/09, si sta confermando ad altissimi livelli con il suo Cagliari. Naturalmente senza trascurare il bel gioco, un vero e proprio dogma per il tecnico accostato al Milan nella scorsa primavera.
Sfruttate lo spazio commenti sottostante per mettervi in contatto con noi: le domande migliori saranno selezionate e arriveranno direttamente a Massimiliano Allegri. Cosa aspettate allora? Spazio alla fantasia! Perché ricordate, Goal.com siete voi, protagonisti assoluti di questo fantastico mondo chiamato CALCIO.
juninho85
21-01-2010, 09:22
La Nuova Sardegna - Conti in forse per Siena e Cellino si dedica al rockDoppio allenamento ieri per il Cagliari. Conti ha svolto attività differenziata. E’ in forse per la trasferta di Siena. Oggi, alle 15, è in programma l’amichevole col Porto Corallo (Promozione).
Intanto, Massimo Cellino è tornato a dedicarsi ai suoi due grandi amori: il Cagliari e la chitarra. Dopo aver rimesso in piedi la band di quando era ragazzo, i Maurilios, ora suonerà con Maurizio Solieri, chitarrista di Vasco Rossi, e la Steve Rogers Band. domani, ad Assemini, alle 18, si terrà un clinic di chitarra con Solieri, riservato agli allievi dell’Accademia della Musica Fanny, fondata dal presidente rossoblù. Il giorno dopo, alle 21, il concerto della Steve Rogers Band. E’ sicuro che Cellino non perderà l’occasione di duettare con uno dei più grandi chitarristi italiani.
L'Unione Sarda - Cagliari: no Agostini, no party
Il segreto (forse) è custodito tra i monti di Burcei e nelle colline di Vinci, in Toscana. E le sue battute finiscono spesso con un cinghiale nel carniere. «Io mi sento più cacciatore che calciatore». Tante volte ci ha scherzato su Alessandro Agostini, cuore, polmoni e pure molta qualità sull'ala sinistra di un Cagliari che vola ad alta quota. Sempre in campo dall'inizio del campionato e mai sostituito a gara in corso. Sono in tutto 1.821 i minuti distribuiti nelle prime diciannove giornate, mica briciole. Nessuno come lui tra i rossoblù di Max Allegri. E in serie A soltanto in dodici (ma la maggior parte sono portieri) sono riusciti (sinora) a tenere il suo passo.
Inesauribile. E l'alimentazione non c'entra. «Io mangio tutto e tanto pure». Vita regolare, quella sì, ci mancherebbe. Campo, casa, e viceversa. Poche serate mondane. Altro stile. Quando a Musei i funghi spuntano dopo un'intera giornata di pioggia, tanto per intendersi, lui c'è. In estate, poi, nel momento in cui le discoteche iniziano a svuotarsi, è già a Cala Mosca con la sua canna da pesca. A fargli perdere il sonno, ogni tanto, è giusto il piccolo Daniele, undici mesi appena e già sfila sulle tribune del Sant'Elia assieme alla sorellina Laura, sette anni, entrambi con la maglia rossoblù e il Trentuno sulle spalle. Come il padre. «Non ci sono trucchi, mi alleno, mi diverto, come ogni stagione, del resto». La fa semplice, il trentenne terzino toscano, assoluto protagonista sulla fascia e sempre più bandiera del Cagliari (gioca in Sardegna dal gennaio del 2004). Magari è il miglior Agostini di sempre, rendimento costante, certe volte è addirittura devastante. Lui frena. «Forse le mie prestazioni vengono evidenziate dalle vittorie, ma il mio impegno e la dedizione non sono certo cambiati». Sin troppo umile, Agostini, intanto il suo nome è di nuovo nel listone del ct Lippi. Già cinque anni fa, infatti, l'esterno rossoblù è stato a un passo dalla Nazionale, poi Grosso (all'epoca al Palermo) ha preso il sopravvento in un ruolo dove (oggi più che mai) la concorrenza è davvero ridotta all'osso, almeno ad alti livelli. «Non ci penso. Sinceramente non ci ho mai pensato. Continuo per la mia strada, se poi un giorno dovesse arrivare anche una convocazione ben venga». Il suo sguardo conferma.
Mai così in alto da quando ha scelto il Cagliari e Cagliari, dove tra l'altro ha appena comprato casa. «Le soddisfazioni che ci stiamo togliendo in questi ultimi due anni sono molto appaganti». Sinceramente. «E vorrei che tutto questo continuasse il più a lungo possibile». Come dire: se è un sogno non svegliatelo, per carità.
Come il suo allenatore mantiene il profilo basso. «Ora concentriamoci sulla salvezza», la premessa all'eventuale sfida europea, «quando poi avremo finalmente raggiunto quota quaranta, eventualmente faremo un altro tipo di discorsi». Comunque tiene a precisare: «Se siamo così in alto in classifica non è un caso. In questo momento meritiamo di occupare il settimo posto per quello che abbiamo fatto vedere in campo».
Insomma, piedi per terra, ma muscoli in bella evidenza. E se in questo Cagliari gli attaccanti segnano a raffica, anche la difesa è di nuovo un punto di forza. «Tutti stiamo facendo bene». Giovani compresi. «È una miscela esplosiva». Sorprendente poi Astori. «Questo è il suo primo vero anno in serie A, eppure», sottolinea Agostini, «è come se giocasse nel Cagliari e a certi livelli da sempre». Il reparto è diventato ormai una macchina perfetta. Così se il fisico di Pisano continua a fare le bizze tutti (o quasi) possono ricoprire il ruolo di terzino destro. «Questione di applicazione», spiega ancora Agostini. «Come nella vita in generale quando ti imponi un obiettivo: con spirito di sacrificio alla fine lo raggiungi». Gli applausi del vice-vice-capitano (dopo Lopez e Conti) si sprecano: «Fantastici Canini e Dessena. Si sono allenati sodo durante la settimana provando e riprovando gli schemi. E in partita si è visto, sono stati impeccabili».
Cagliari avanti tutta. La trasferta di domenica a Siena diventa quasi un crocevia per la squadra di Allegri. Certo non sarà una partita come tutte le altre per lo stesso Agostini, ex ma non troppo. «Non è la prima volta che l'affronto da avversario, ormai è diventato un appuntamento normale per me, anche se la sconfitta dell'andata non è stata digerita del tutto». Il conto con i bianconeri toscani è aperto, Agostini ora vuole chiuderlo. «Vogliamo rifarci», ammette. Ma la classifica non conta. «Noi settimi e loro ultimi? Dettagli. Il Siena giocherà con il coltello tra i denti. Se siamo convinti di trovare una squadra rassegnata allora possiamo anche restare a casa. Ho visto la loro gara con l'Inter, dove hanno dimostrato di attraversare un buon momento di forma e di non mollare mai». Su il muro e all'attacco.
L'Unione Sarda - Larrivey e Jeda favoriti su Matri e Nenè
Sarà il Porto Corallo (formazione che milita nel girone A del campionato di Promozione) a collaudare il Cagliari anti-Siena, questo pomeriggio ad Assemini (il fischio d'inizio è fissato per le 15).
Difficilmente sarà in campo Conti, che prosegue il programma di recupero dopo la lieve contrattura subita a Bologna, due domeniche fa. Anche ieri il regista romano ha svolto un lavoro differenziato, lo staff medico valuta la situazione di giorno in giorno nella speranza di poterlo consegnare all'allenatore per Siena. Allegri spera, ma non si fa troppe illusioni, ma nemmeno si fascia la testa. La buona prestazione di Parola (prima alternativa a Conti nel ruolo di mediano basso davanti alla difesa) lo ha, infatti, rassicurato non poco.
Notizie meno confortanti, invece, per quel che riguarda Pisano, che dovrà sottoporsi a un lungo lavoro di potenziamento della gamba destra per superare una volta per tutte il problema tendineo che lo affligge dalla scorsa estate. Infortunio archiviato, invece, per Brkljaca, ieri di nuovo in gruppo dopo quasi un mese di stop.
Ore decisive, dunque, per la formazione che scenderà in campo dal primo minuto domenica a Siena. Quasi certamente sarà Canini a coprire il vuoto lasciato a destra da Pisano. Il solito ballottaggio, invece, davanti. Due maglie per quattro con Larrivey e Jeda decisamente favoriti su Matri e Nenè. Sia l'argentino sia il brasiliano di recente naturalizzato italiano sono andati a segno contro il Livorno, ma soprattutto stanno attraversando uno stato di forma eccezionale. Oggi ad Assemini le prove generali. Tuttavia Allegri prende tempo e non scioglierà le riserve prima della riunione tecnica con la squadra che domenica precederà di poche ore il match del Franchi.
L'Unione Sarda - Malesani recupera Vergassola e tuona: «Basta complimenti, ora voglio punti»
Malesani recupera Vergassola. C'è una buona notizia per il Siena a pochi giorni dall'attesa (e delicata, soprattutto per i toscani) sfida casalinga contro il Cagliari. L'allenatore della squadra bianconera sa di avere a disposizione un gruppo importante ma il brutto ko contro il Milan ha minato la credibilità dell'ambiente, tanto che, all'inizio della settimana, era circolata anche la notizia di un nuovo possibile esonero.
«Abbiamo ricevuto tanti complimenti dopo l'Inter», ha detto ieri Malesani, «ma non posso essere diventato improvvisamente un deficiente dopo la gara con il Milan. È un calcio nevrotico, ma in questo momento dobbiamo cercare di mantenere la calma e continuare a stare uniti per provare a centrare il miracolo della salvezza». Per Malesani adesso ci sarà l'ostacolo Cagliari: «Gara difficile contro una squadra molto forte, non sarà facile».
Sul campo di Colle Val d'Elsa Ekdal e Genevier hanno svolto tutto il lavoro con la squadra senza disputare la partitella finale. Oggi nuova doppia seduta. Malesani ha parlato anche di mercato: «Ho fiducia nel lavoro del nuovo presidente Mezzaroma, con il quale mi sento tutti i giorni. Mi auguro arrivino dei rinforzi adeguati». Lo stesso Mezzaroma con una lettera ha tranquillizzato l'ambiente, assicurando piena disponibilità e tutti gli interventi del caso per risollevare i bianconeri. Contro il Cagliari il Siena dovrà rinunciare sicuramente a Curci, squalificato per una giornata dal giudice sportivo, e a Ghezzal, attualmente impegnato con la sua Nazionale nella Coppa d'Africa. A quattro giorni dalla sfida con la formazione di Allegri il Siena potrebbe giocare con Pegolo tra i pali, Del Grosso, Brandao, Cribari e Rosi in difesa, Ekdal, Codrea e Vergassola in mezzo, e Maccarone, Calaiò e Jaialo in avanti.
La Nuova Sardegna - Ecco Agostini, lo stakanovista
Sempre in campo sin dall’inizio nelle venti partite disputate dal Cagliari. E, particolare non secondario, sempre su livelli elevatissimi di rendimento, senza mai dare cenni di cedimento fisico.
A 31 anni e alla settima stagione in rossoblù, Alessandro Agostini è come il vino: più invecchia (anagraficamente) più aumenta la qualità e la dinamicità delle sue prestazioni. «Alla base di questo non ci sono segreti particolari - spiega il giocatore toscano -. Lavoro tanto e duramente durante la settimana. Seguendo questi semplici principi è facile mantenersi in forma e migliorare le proprie prestazioni».
- E’ utopia pensare ad una sua convocazione in Nazionale?
«Per il momento preferisco accontentarmi di continuare a vivere questa stagione tanto esaltante che ci sta riservando soddisfazioni incredibili. E’ un sogno troppo bello e mi auguro duri il più a lungo possibile, la Nazionale per adesso non occupa spazi nei miei pensieri».
- Settimo posto, gomito a gomito con le più forti.
«Né io né i miei compagni ci aspettavamo di trovarci in una posizione tanto privilegiata. E’ una sensazione troppo bella, soprattutto se torno indietro con la mente ai campionati precedenti, dove avevamo passato tante sofferenze, salvandoci sempre nelle ultimissime giornate».
- La squadra ha dimostrato di avere carattere.
«E’sicuramente una grande dote, merito di un’unità ormai consolidata a livello di spogliatoio. Senza di questa ben difficilmente si riuscirebbe a compiere imprese tipo quelle riusciteci nelle gare contro Napoli e Roma, dove non ci siamo mai arresi nemmeno quando sembravamo condannati».
- Domenica si va a Siena, una piazza che lei conosce molto bene.
«Ormai la affronto come se fosse una partita come tante altre, visto che non è la prima volta che ci gioco da ex. Verrà preparata come solitamente si fa, con grande attenzione, perchè non sarà una gara semplice».
- L’avversario di turno è in coda alla classifica, contro di voi si giocherà molte delle speranze di salvezza.
«E’ una squadra in grado di esprimere un buon calcio, basta vedere la recente gara di Milano contro l’Inter. Sarà mdura e dovremo giocare su livelli anche superiori rispetto a Bologna e Livorno».
- Maccarone pericolo numero uno?
«Lui è un ottimo giocatore, un attaccante fra i più completi nel panorama calcistico italiano. Dovrà essere seguito passo passo per evitare problemi. Ma il Siena non è soltanto lui».
- All’andata finì male.
«Fu una gara davvero storta nella quale non ce ne andò bene una. Certo, anche noi avremmo potuto fare qualcosa di più. Avremmo quindi un motivo in più per cercare di prenderci la rivincita».
- Ritroverà Fini.
«Con Michele ci siamo sentiti anche da poco, ha dato veramente tanto al Cagliari, lasciando un bel ricordo nei tifosi. Mi farà davvero piacere rivederlo, anche se per 90 sarà un avversario».
L'Unione Sarda - Fini e Del Grosso sulla strada rossoblù
C'eravamo tanto amati. Michele Fini (nella foto) di nuovo sulla strada del Cagliari. Con lui l'altro ex Cristiano Del Grosso. Non è la prima volta che il centrocampista sorsese affronta la squadra di Allegri da avversario dopo averla lasciata la scorsa estate per approdare al Siena. Fini era in campo, infatti, nella gara d'andata al Sant'Elia, vinta dai toscani con il punteggio di 1-3.
juninho85
21-01-2010, 15:04
Cellino: "Per il West Ham volevo un centrale brasiliano, ora lo porterò al Cagliari"
Massimo Cellino continua a parlare del fallimento della trattativa per l'acquisizione del West Ham e rivela anche un retroscena di mercato che potrebbe riguardare anche il Cagliari: "Hanno chiesto a me il certificato penale ma dovevo essere io a chiederlo a loro! Su di me i giornali hanno scritto brutte cose e poi ho scoperto che il nuovo direttore generale del West Ham fa l’editorialista per il Sun… In Inghilterra non sanno fare calcio. Noi in Italia non dobbiamo vergognarci: a Londra ho trovato meno pulizia e noi siamo più efficienti. Arrigoni mi avrebbe seguito, Gianluca Festa sarebbe stato il suo vice. Avrei portato Acquafresca e la Juve si era dichiarata disponibile a darmi Zebina. Inoltre, stavo trattando un centrale difensivo brasiliano con passaporto portoghese: ora lo porterò al Cagliari".
Nenè, un altro brasiliano per il Milan?
Il Milan di Leonardo continua a voler puntare sui calciatori brasiliani. L'ultima clamorosa voce vorrebbe il club di via Turati su Nenè, centravanti carioca del Cagliari. Anderson Miguel da Silva è arrivato in Sardegna lo scorso luglio. Cellino lo ha prelevato dai portoghesi del Nacional di Madeira per una cifra vicina ai 4 milioni di euro. Nenè è arrivato in Italia da capocannoniere della Liga Sagres, con un bagaglio di gol da fare invidia ai migliori cannonieri europei. Gol di testa, su punizione, di potenza, di rapina. Un attaccante completo che ha stregato il presidente Cellino. Dopo un primo periodo di ambientamento al calcio italiano, il brasiliano ha fatto vedere a tutti di che pasta è fatto. Primo gol italiano segnato al San Nicola di Bari, con un terribile sinistro che non ha lasciato scampo al portiere Gillet. Il suo secondo gol lo ha realizzato su calcio di rigore contro il Genoa. Poi è stato il turno dell'Atalanta, squadra a cui Nenè ha siglato la sua prima doppietta made in Italy. E infine gol a San Siro contro il Milan e strepitoso gol contro la Juve, con un siluro da 30 metri che ha trafitto Buffon. Prestazioni ottime che hanno colpito Galliani e l'entourage del Milan. Huntelaar gioca poco e vorrebbe andare in prestito per non perdere i mondiali del Sudafrica. Il Milan prima di cederlo vorrebbe trovare un sostituto all'altezza e avrebbe individuato in Nenè il candidato ideale. Il procuratore del calciatore brasiliano, sentito da Sky Sport 24, si dice contento dell'interesse del Milan, ma ammette di non aver avuto ancora nessun contatto. E poi c'è il presidente Cellino, che difficilmente si libererà di un attaccante così importante. Insomma i tifosi del Cagliari, per ora, possono stare tranquilli. El Tigre non si muove.
Lazio-Canini, Cellino chiede 7 milioni
Davide Ballardini insiste: per sistemare la propria difesa vuole Michele Canini. La trattativa però, secondo quanto riporta il quotidiano Il Tempo, non decolla perché il Cagliari chiede almeno 3,5 milioni per la comproprietà. Si tratta ma tra tante difficoltà con il club biancoceleste, che sembra non avere soldi cash da investire.
Il Sardegna - Nenè piace al Milan
A Milano potrebbero avere nostalgia di preghiere, indici al cielo, canzoni mistiche. In quattro lettere di KaKà. Si guardano
attorno e cosa vedono? Altre quattro lettere, accentata l'ultima sillaba. Aria familiare, aria brasiliana. E allora? Nenè. Pare
che la società rossonera abbia sondato il terreno per avere il giocatore rossoblù con la formula del prestito con diritto di
riscatto, nel caso Huntelaar insista per lasciare il Milan. Questa è la chiara volontà del giocatore rossonero, scontento per
la troppa panchina fatta finora con Leonardo. Allegri? Potrebbe anche dire sì a un'operazione di questo tipo vista l'abbondanza
in attacco che spesso gli regala notti insonni pensando alla coppia d'attacco. Per Nenè sarebbe come un tredici al totocalcio.
Qui a Cagliari ha già dimostrato di avere la stoffa del campione. Immaginarlo con il Ronaldihno di questi tempi sarebbe uno spasso.
juninho85
21-01-2010, 18:08
Larrivey: "I tempi sono cambiati"
Joaquin Larrivey ha finalmente trovato la strada giusta. L'attaccante argentino dopo la doppietta al Livorno non si vuole più fermare: "Spero davvero che per me sia iniziato un nuovo campionato, anche perché considero questo momento come un punto di partenza per la mia avventura nel Cagliari. Sono davvero felice per come stanno andando le cose. Ho avuto la forza di non mollare nei momenti più difficili e ora finalmente le cose vanno bene." Il secondo gol con gli amaranto poi davvero di pregevole fattura:"I tempi sono davvero cambiati. Magari prima non avrei nemmeno cercato il tiro per paura di sbagliare e invece questa volta ho pensato subito alla conclusione. Una volta calciata la palla ho capito che sarebbe andata in porta e non ho nemmeno dovuto seguire la sua traiettoria. Mi è bastato guardare gli spalti e vedere che ad un certo punto tutti hanno esultato. E' stata una sensazione bellissima". Ed ora "El Bati chiede spazio: "Mi piacerebbe giocare di più rispetto al passato, ma per farlo ho solo una strada, quella di impegnarmi al massimo durante gli allenamenti e dare il cento per cento in campo quando vengo chiamato in causa".
Cagliari-Porto Corallo termina 11-0
Finisce in goleada la consueta amichevole settimanale ad Assemini. In grande spolvero per i rossoblù il bomber Matri, con tre reti. Doppiette per Ragatzu e Lazzari, ed un gol a testa per Cossu, Lopez e Barone. Da segnalare anche l'autogol di Uccheddu.
Canini non si muove da Cagliari
Il Cagliari Calcio ha emesso un comunicato ufficiale per smentire la partenza di Michele Canini, centrale difensivo che piace alla Lazio di Lotito. Ecco il comunicato integrale:
"In merito alla notizia apparsa sugli organi di stampa riguardante l'interesse da parte della S.S. Lazio per Michele Canini, il Cagliari Calcio smentisce ogni tipo di richiesta o trattativa per il giocatore.La Società rossoblu conferma che il mercato è chiuso, sia in entrata che in uscita".
juninho85
21-01-2010, 23:01
Cellino: "Nuovi investimenti e progetti sul Cagliari"
"Ho accumulato tanta adrenalina in questi giorni e intendo riversarla sul Cagliari, sotto forma di nuovi investimenti e progetti". L'ha detto il presidente rossoblu Massimo Cellino nel corso di un'intervista rilasciata a Sky. Il numero uno di viale La Playa ha assicurato che anche qualora fosse andato in porto l'acquisto del West Ham, non avrebbe lasciato il Cagliari Calcio. "Per me è come un figlio. Vorrei che i sardi sentissero l'orgoglio di appartenenza. Se avessimo 20.000 abbonati, daremmo lezioni di calcio e di impresa in tutta Italia, perchè non abbiamo nulla da invidiare a nessuno". Mercato chiuso, per quel che riguarda i rossoblu. "Ci ripromettiamo solo di risolvere al più presto le acquisizioni dei giocatori che abbiamo in comproprietà con altre squadre".
Il presidente si è anche soffermato sul mancato acquisto del West Ham. "Sembrava tutto fatto, poi il mio avvocato mi ha informato che avevano ceduto il club a delle persone che avevano comprato solo il 50% delle azioni. Non riuscivo a crederci. Il perchè lo conoscono soltanto loro, spero che ai tifosi del West Ham raccontino la verità. Posso dire che prima di lamentarci dei nostri difetti, dovremmo dare un'occhiata a quanto accade nel calcio inglese, dove accadono cose assurde dal punto di vista gestionale".
dopo tante parole a cazzo queste son da standing ovation,quanto c'hai ragione!:ave:
i giocatori attualmente in comproprietà mi risulta che siano marchetti(che nonostante i proclami da ambo le parti dovrebbe ancora essere per metà dell'albinoleffe,sarà comunque una formalità ma c'è comunque da sganciare),astori,marzoratti,dessena,lazzari...troppi...per riscattarseli tutti quanti non si va sotto i 20milioni per me...consideriamo che veniamo già da un passivo del calciomercato di questa estate di oltre 10 milioni,le cose son due
1)cessione importante a giugno(marchetti,matri o jeda)
2)posizionamento importante in classifica che garantirebbe ottimi introiti dai diritti televisivi di conseguenza si potrebbe fare mercato con meno vincoli di bilancio
Cagliari, smentite trattative per Canini
Michele Canini (24) non è in vendita. Ad affermarlo è il dg del Cagliari, Francesco Marroccu, il quale, dopo essere intervenuto ai microfoni di TMW, ha emesso un comunicato riguardante la situazione del proprio difensore centrale, al centro di numerosi voci che lo vorrebbero nel mirino della Lazio. Ecco il comunicato della stessa società sarda, che riassume in poche righe, quanto detto dal dirigente alla nostra redazione: "In merito alla notizia apparsa sugli organi di stampa riguardante l'interesse da parte della S.S. Lazio per Michele Canini, il Cagliari Calcio smentisce ogni tipo di richiesta o trattativa per il giocatore.La Società rossoblu conferma che il mercato è chiuso, sia in entrata che in uscita".
juninho85
21-01-2010, 23:11
il difensore brasiliano di cui parla,per me,potrebbe essere miranda del san paolo
juninho85
22-01-2010, 17:57
A Siena senza Conti
Daniele Conti non sarà convocato per la trasferta di Siena e sarà dunque costretto a saltare la seconda partita consecutiva. Questo è quanto emerge dall'allenamento del venerdì, in cui la squadra, agli ordini di Allegri, ha lavorato sulla fase difensiva e offensiva e sulle palle inattive, prima di concludere la seduta con la solita partitella finale.
Il centrocampista romano anche oggi ha svolto un allenamento differenziato assieme a Francesco Pisano; martedì prossimo Conti si unirà al gruppo.
Mezzaroma: "Col Cagliari è fondamentale vincere"
Il Cagliari domenica affronterà il Siena, una squadra in piena difficoltà (13 gol incassati nelle ultime 3 partite) e con una posizione di classifica assai complicata in chiave salvezza. Il neo presidente bianconero Massimo Mezzaroma, in un comunicato apparso sul sito ufficiale dei toscani, commenta il momento delicato dei suoi e le difficoltà incontrate nelle operazioni di rafforzamento della squadra: "Chiedo alla squadra uno sforzo se possibile raddoppiato rispetto al normale e un grande attaccamento alla maglia della Robur. Una vittoria contro il Cagliari è fondamentale per la classifica, non solo per consentirci di lavorare con più serenità e incisività nelle operazioni di mercato che andremo e riprendere agli inizi della prossima settimana ma anche per ricacciare in gola il no a quei giocatori che non hanno accettato il trasferimento a Siena magari perché convinti che l’impresa che dobbiamo compiere non è possibile".
Milan, quel Nenè che ricorda Kakà
Brasiliano, Paulista, fervente cattolico e dall'esultanza mistica, con gli indici rivolti al cielo: non è Kakà, ma le lettere sono sempre quattro, con l'ultima accentata e la prima e la terza uguali. Il Milan prenota Nenè, attaccante che nel Cagliari ha già dimostrato di saper fare grandi cose: sarà lui l'attaccante che sostituirà Klaas Jan Huntelaar in caso di partenza. Nella scorsa stagione 20 gol con il Nacional, capocannoniere in Superliga, quest'anno già sei nel Cagliari prima di fermarsi dinnanzi alla clamorosa esplosione di Matri: pagato 4.5 milioni di euro in estate da Cellino, il Milan lo ha bloccato in prestito con diritto di riscatto fissato a 7 milioni a fine stagione. Una scommessa a basso costo, almeno iniziale: ora non resta che piazzare Huntelaar. Qualcuno, scettico, ricorda che l'olandese è l'attaccante titolare della sua Nazionale, mentre Nenè, a 26 anni, non ha mai vestito la maglia della Seleçao di Dunga: poco importa, al Milan con i brasiliani di quell'identikit hanno già avuto fortuna.
Nenè-Milan: anche Paloschi nell'affare?
Il Milan è sulle tracce di Nenè. Dopo le prime timide voci di ieri, pare che l'interesse dei rossoneri per il centravanti del Cagliari sia veritiero. Huntelaar vuole andare via dal Milan e Leonardo vuole un'altra punta in organico. Galliani pare abbia fatto un'offerta al Cagliari per la comproprietà del brasiliano. Il presidente Cellino avrebbe risposto picche, confidando molto in Nenè per il prossimo futuro. E allora il Milan, per convincere il numero 1 di viale la Playa, pare abbia messo sul piatto, per la prossima stagione, anche la comproprietà di Alberto Paloschi, prodotto del vivaio rossonero ora a Parma. Basterà per convincere Cellino? Altri dieci giorni di mercato e avremo la risposta.
Pazza idea: se tornasse Acquafresca?
La notizia potrebbe essere di quelle clamorose: Robert Acquafresca nuovamente al Cagliari. E' questo lo scenario dipinto dal Corriere dello Sport. Il centravanti è di proprietà del Genoa, ma è in prestito all'Atalanta. A Bergamo non si è mai del tutto ambientato e ora più che mai è ai margini della prima squadra. L'Atalanta, anche dopo il tesseramente di Chevanton, pare intenzionata a rinunciare al prestito di Acquafresca, anche perchè vicina a riportare a Bergamo Gianvito Plasmati. Acquafresca tornerebbe così a Genova, dove troverebbe però pochissimo spazio, chiuso dai vari Suazo, Crespo, Palacio, Sculli e compagnia bella. E allora ecco l'ipotesi Cagliari. Per ora poco più di una fantasia, ma chissà che il presidente Cellino non faccia il colpaccio. Intanto continuano a susseguirsi le voci che vorrebbero il Milan su Nenè nel caso, molto concreto, che parta Huntelaar in prestito. E chi meglio di Acquafresca per sostituire Nenè? Per ora è solo fantacalcio, vedremo che succederà in futuro.
Ciccio Graziani: "Cagliari, una bella realtà"
Il Cagliari di questo periodo sta stupendo tutti. Un cammino splendido quello dei ragazzi di Allegri che ha colpito anche molti addetti ai lavori. Non per ultimo Ciccio Graziani, campione del mondo 82', che ha parlato a tutto tondo, intervistato dal Corriere dello Sport, dei rossoblù: "Il Cagliari è una delle realtà più belle dell'intera Serie A insieme al Bari. I rossoblù sono protagonisti di uno splendido campionato per le loro potenzialità. Prospettive? Pensare in grande non costa nulla. E il Cagliari lo può fare in virtù di un'ottima posizione in classifica, dell'entusiasmo e un di un gruppo di giocatori bravi, plasmati da un allenatore che ha fatto passi da gigante. Il punto di forza è l'umiltà.
Cagliari, si gioca sempre per vincere
Il Cagliari, insieme a Chievo, Fiorentina, Juventus, Livorno e Siena, è la squadra che ha siglato meno pareggi in serie A. Sono infatti solo tre le partite dei rossoblù terminate con il segno x. L'esordio di Livorno fu uno scialbo 0-0. Gli altri due pareggi sono stati invece molto spettacolari. 2-2 casalingo con la Roma e 3-3 sempre al Sant'Elia, con il Napoli. Ai tre pareggi si aggiungono nove vittorie e sette sconfitte, quasi sempre di misura. Segno che questo Cagliari ha uno spirito battagliero, sinonimo di una squadra che non molla mai. Ne sono la prova i due pareggi con Roma e Napoli, entrambi arrivati dopo una grandiosa rimonta (in entrambi i match i rossoblù erano sotto di due gol).
juninho85
22-01-2010, 18:01
Il Sardegna - Il ritorno di Bobo
Defendemos l'alegria! Leonardo da Niteròi per la sua colonia brasiliana al Milan accoglierebbe con baci e abbracci Nenè Miguel Da Silva. Anche se il presidente Berlusconi avrebbe preferito Matri, per inserirlo tra i suoi belli e impossibili (Beckham e Borriello). E perché negli ultimi mesi è lui il vero bomber del campionato (7 gol di fila, 9 in tutto). Una volta capito che non ci sarebbe stato alcuno spiraglio per trattare anche solo un prestito per la punta (giovanili e esordio in A tra le file rossonere), perché non portare a San Siro Nenè? Galliani richiama Cellino, il presidente rossoblù ci pensa. “El tigre de la Chaupana” con sei gol realizzati e quell'aria prepotente ha esaltato il pubblico del Sant'Elia e fatto sobbalzare mezza Italia quando contro la Juve ha sparato dai trenta metri un missile all'incrocio. Gol e ringraziamento al cielo. Ma ora cosa accadrà? Si aspetta innanzitutto di conoscere il destino di Huntelaar. La giovane scommessa stanca della panchina potrebbe finire in Premier League, o comunque lontano da Leonardo. Se così fosse si dà il via alla trattativa Cagliari - Milano. Il presidente Cellino, fallito il blitz al West Ham, potrebbe quindi, trascinato dall'euforia, inventarsi l'ennesimo affare col brasiliano, speciale per quel nome storico e perché nato il suo stesso giorno (28 luglio). Acquistato per 3.500.000 euro (ma forse qualcosa in meno) dal campionato portoghese, potrebbe per ora darlo al Milan con la formula del prestito col diritto di riscatto e stabilire una cifra importante per cederlo del tutto a fine stagione. Per quanto? Ricordando che stiamo parlando del Milan più o meno il doppio di quanto il presidente rossoblù abbia speso questa estate, oppure si potrebbe inserire l'altra metà del cartellino di Astori. E se andasse tutto a buon fine? Allegri avrebbe un attaccante in meno e meno problemi di gestione. Ma un pensiero, spontaneo, va ad Acquafresca. Solo un pensiero. Nasce dal fatto che Cellino volesse salvare l'ex bomber rossoblù dalla sua tristezza all'Atalanta, portandolo al West Ham. Fallito l'acquisto del club inglese, ormai certo che Robert abbia le valigie pronte, e altrettanto certo che tra lui e il presidente i rapporti di stima non siano mai tramontati, perché non sfatare i brutti pensieri sui “ritorni” e rIportarlo a Cagliari? D'altronde, i 6 gol di Nenè, in un ambiente che conosce e che ama, li farebbe bendato. Ma Bobo costa davvero troppo. E se rinunciasse a metà ingaggio per ritrovare il sorriso?
La Nuova Sardegna - Cellino, festa rock dopo lo smacco
«Ho accumulato tanta adrenalina in questi giorni e intendo riversarla sul Cagliari, sotto forma di nuovi investimenti e progetti». Massimo Cellino torna a parlare del mancato acquisto del West Ham e lo fa per confermare che anche qualora fosse andato in porto l’acquisto del club inglese non avrebbe lasciato il Cagliari. «Per me è come un figlio. Vorrei che i sardi sentissero l’orgoglio di appartenenza. Se avessimo 20.000 abbonati, daremmo lezioni di calcio e di impresa in tutta Italia, perchè non abbiamo nulla da invidiare a nessuno. Col West Ham Sembrava tutto fatto - ha continuato -, poi il mio avvocato mi ha informato che avevano ceduto il club a delle persone che avevano comprato solo il 50% delle azioni. Non riuscivo a crederci. Il perchè lo conoscono soltanto loro, ma ora dovranno raccontarlo ai tifosi».
Il presidente ha poi confermato che ancora una volta la club house di Asseminello si aprirà al rock. Maurizio Solieri, storico chitarrista di Vasco Rossi, aprira domani sera le danze di una serata che promette bene. Solieri, che guida la Steve Rogers Band, è il testimonial a cinque stelle dell’Accademia musica Fanny. La scuola fondata lo scorso anno dal patron del Cagliari, porta il nome della madre, figlia del grande compositore Lao Silesu, scomparsa nel 2009. Solieri e la sua band (fondata dal musicista con Massimo Riva, scomparso a 36 anni nel giugno del ’99, anch’egli indimenticato chitarrista di «Blasco») aprono la performance stasera alle 18 con un clinic di chitarra per gli allievi dell’Accademia. Mentre domani si entra nel vivo.
La Nuova Sardegna - Siena trampolino per l'Europa
Il Cagliari ha affondato in scioltezza il Porto Corallo. Ma per i tifosi, a 48 ore dall’insidiosa trasferta a Siena, è più interessante capire se il presidente Cellino darà o meno l’imput per annusare l’Europa. O magari, se il Milan si porta via Nenè. Temi che Allegri dribbla in surplace. Il tecnico ha avvertito sui rischi nascosti dietro un Siena che sta bene a dispetto delle ultime batoste. In più, la trasferta in Toscana cade con Malesani appeso a un filo.
Per stare in casa rossoblù, ieri ha accelerato Matri, mentre sono rimaste a secco le altre punte. Segnali interessanti da Lazzari e Ragatzu, una doppietta a testa. Intanto, Barone ha debuttato in regia: è lui il vice Parola.
Aria d’Europa. Sulla risposta che impongono i 30 punti a 19 partite dalla fine, Allegri ha una sorta di filastrocca che non muta di una sillaba: «Fino al 7 marzo abbiamo un ciclo di fuoco. Raggiungiamo prima possibile i 40 punti e poi vediamo». A rimorchio del fallito assalto al West Ham, Massimo Cellino ha rilanciato il concetto di Cagliari «figlio prediletto» e di grande attenzione alla squadra. La traduzione non significa il via libera, e premi a seguire per tenere la squadra in continua tensione, alla corsa al sesto posto. Tutt’altro. La sensazione è che si ripeta il copione dell’anno scorso. Tra stadio non a norma, tifosi che rispondono a singhiozzo, ripicche e mugugni per la costruzione di un impianto moderno e funzionale, budget e rosa da adeguare, il patron non ha mai fatto mistero di quanto gli sia poco congeniale pensare alla Europa League. Peccato, perché i numeri ci sarebbero tutti.
Mercato, tra buffale e tentazioni. Mentre pare privo di fondamento l’interesse della Lazio per Canini, Sky ha rilanciato la news sul brasiliano ex Nacional Madeira vicino al «diavolo». In casa rossonera Huntelaar, in vista dei mondiali, chiede due cose: o giocare di più o andar via. Nené, gran gol nella sfortunata sconfitta a San Siro, per Galliani è l’investimento giusto. Ma pur scomodando le buone relazioni del vice presidente del Milan con Cellino, è complicato pensare alla chiusura immediata dell’affare.
Cagliari-Porto Corallo 11-0. Ritmo, entusiasmo, carte mischiate: questo il succo dell’amichevole di ieri. Apertura della goleada di capitan Lopez. Prima frazione con Jeda trequartista (destinato alla panca) e Nenè-Ragatzu di punta. Nella ripresa, trio Cossu-Matri-Larrivey. Applausi per Barone: palombella da 40 metri sul portiere fuori dai pali.
Cagliari (p.t.): Marchetti, Dessena, Lopez, Ariaudo, Agostini, Sivakov, Parola, Lazzari, Jeda, Ragatzu, Nenè. (s.t.): Vigorito, Marzoratti, Canini, Astori, Di Laura, Cotza, Barone, Biondini, Cossu, Matri, Larrivey.
Porto Corallo: Palumbo, Pisano, Ledda, Loddo, Portanova, Sanna, Marini, Cancedda, Albanese, Vargiu, Ibba. Nella ripresa, sono entrati Biancu, Lampis, Cinus, Anedda, Uccheddu, Piras, D’Amico. Marcatori: 8’ Lopez, 18’ Lazzari, 23’ Ragatzu, 43’ Lazzari, 44’ Ragatzu, 48’ Uccheddu autogol, 52’ Matri, 63’ Barone, 71’ e 73’ Matri, 83’ Cossu.
Unione Sarda - Da Acquafresca a Ballardini, i perché di una crisi
Le tormentate esperienze degli ex rossoblù Davide Ballardini sulla panchina della Lazio e di Robert Acquafresca all'Atalanta, costituiscono un importante insegnamento di come ambienti positivi e compatti possano determinare le prestazioni dei singoli, esaltandone il talento e mascherandone gli inevitabili difetti.
Si è detto e scritto parecchie volte di quanto sia stato decisivo per la salvezza Ballardini, piombato sulla panchina del Cagliari (dove si erano infruttuosamente alternati Giampaolo e Sonetti) il 26 dicembre 2008, con la squadra ultima in classifica e virtualmente retrocessa. Il terzo allenatore della stagione riuscì a dare un gioco alla squadra, che si salvò addirittura con una giornata di anticipo, lasciandosi alle spalle ben sei squadre: le retrocesse Livorno, Parma e Empoli, più Catania, Reggina e Torino. Inutile dilungarsi sulle prodezze di Acquafresca, autore di dieci gol nel primo anno in rossoblù e di quattordici nel secondo.
Quest'anno Ballardini guida una Lazio in crisi, sedicesima in classifica con appena venti punti (dieci in meno del Cagliari che ha disputato una partita in meno), eliminata dalla Coppa Italia, trofeo di cui era detentrice. Acquafresca, invece, è scivolato tra le riserve dell'Atalanta (terzultima con diciotto punti) e ha segnato una sola rete (su rigore). Possibile che Ballardini e Acquafresca siano diventati brocchi?
La verità è che Ballardini è un ottimo allenatore che a Cagliari è riuscito a esprimere le sue qualità grazie a una società che lo ha sostenuto nei momenti difficili e a un gruppo che, ricompattatosi dopo il caso Foggia-Marchini, è stato esemplare. Lo stesso vale per Acquafresca.
Ambienti sereni e positivi sono indispensabili perché ciascuno si esprima al massimo. Le carenze di Lotito hanno permesso a Ballardini incredibili e letali dichiarazioni (Pandev e Ledesma fuori per scelta tecnica, Zarate viziato, Rocchi incompatibile, squadra da rinforzare con cinque acquisti), che hanno contribuito a far precipitare la Lazio ai margini della zona retrocessione. La morale è semplice: mai rimpiangere un singolo, perché la vera ricchezza è un ambiente che permetta a tutti di lavorare nelle migliori condizioni.
Nenè al Milan? e che se ne fà di un altro Borriello?
Ma Cellino è veramente convinto che quel brocco di Larrivey per due gol di culo che ha fatto possa minimamente essere all'altezza? E questi sono gli investimenti che ha promesso dovuti all'adrenalina del post west ham?
Oppure pensa che quel pasticcione di Matri si ripeta anche l'anno prossimo?
A me sembra di sognare.........beato chi ci capisce qualcosa.
Nenè al Milan? e che se ne fà di un altro Borriello?
Ma Cellino è veramente convinto che quel brocco di Larrivey per due gol di culo che ha fatto possa minimamente essere all'altezza? E questi sono gli investimenti che ha promesso dovuti all'adrenalina del post west ham?
Oppure pensa che quel pasticcione di Matri si ripeta anche l'anno prossimo?
A me sembra di sognare.........beato chi ci capisce qualcosa.
Senza offesa eh, ma non mi sembri un gran tifoso.... anzi, mi sembri un classico tifoso Juventino/Interista....:mbe:
I nostri giocatori non valgono 20 milioni ognuno, però la squadra è in ottima posizione in classifica. Quel pasticcione di Matri segna parecchi gol, Nenè pure, Larrivey chissà :D .
Se vuoi la squadra stellare, tifa Milan, Real Madrid, Manchester City, con i relativi pro e contro.
juninho85
23-01-2010, 14:51
La Nuova Sardegna - Allegri non si fida del Siena
Il poker vincente. Massimiliano Allegri sfida il Siena con un gruppo capace di proporre gioco e manovra ariosa in casa e fuori. Con in più il quartetto d’attacco che ha il feeling con il gol. Da Matri a Nené, passando per Jeda e Larrivey in ottima forma. Con Ragatzu che si mette in luce in amichevole. In breve, un momento d’oro. Con il Milan che rilancia per avere Nenè e Cellino che potrebbe pensare al rientro in rossoblù di Acquafresca.
Alla vigilia dell’appuntamento di domani pomeriggio allo stadio «Artemio Franchi», il tecnico cagliaritano sente puzza di trappola.
I padroni di casa giocano col cappio al collo: in caso di sconfitta, Malesani ha le ore contate.
Siena, chiamata finale. La squadra dei Mezzaroma, la famiglia di imprenditori romani che ha rilevato la scorsa settimana la maggioranza del club bianconero, è partita senza tante moine: l’allenatore Alberto Malesani salta se perde la sfida con il Cagliari.
Con 12 punti, il Siena è ultimo in classifica. Una situazione che non rispecchia il gioco visto a San Siro con l’Inter. «Nella partita contro il Milan hanno pagato caro l’espulsione del loro portiere e il rigore, ma stanno bene fisicamente ed è una squadra che gioca bene» ha commentato Allegri. Al Cagliari il compito di mantenere altissima la concentrazione e di rimediare allo strano 3-1 subito nella partita d’andata al Sant’Elia.
I quattro bomber. Il Cagliari in 19 partite ha segnato 31 reti: con questi numeri è il sesto attacco della serie A. Di queste, 23 le hanno firmate i quattro attaccanti a disposizione di Allegri. Alessandro Matri, con 9 reti (sette di fila: record di Gigi Riva eguagliato) è in testa, seguito da, Nené, 6, Jeda, 5, Joaquin Larrivey, 3.
Senza tanti giri, un quartetto che la butta dentro. Tanto che Nené è stato richiesto dal Milan, teso a soddisfare le smanie di partenza di Huntelaar. Per tutta risposta, visto che voleva metterlo su un aereo per Londra con destinazione West Ham, Massimo Cellino ha rispolverato un moggio Robert Acquafresca. Si vedrà.
El Bati 2. Joaquim Larrivey è un centravanti ritrovato. Ha avuto ragione Allegri a dosarne con cura l’impiego, valutando sia l’impatto, sia le occasioni più adatte per la punta di Buenos Aires. Il gol con il Napoli ha ridato fiducia a El Bati.
Quelli con il Livorno, dopo l’inevitabile pausa di Bologna, hanno chiuso il cerchio. E il presidente non può che sorridere: Larrivey è diventato un cospicuo assegno circolare.
Modelli impeccabili. Dall’abito di Corneliani al giubbotto in pelle griffato RefrigiWear. Con in più le scarpe Bikkemberg. Ieri, nella boutique di fiducia, il Cagliari ha indossato la nuova divisa casual.
Unione Sarda - Ora Larrivey è intoccabile
Gira la ruota là davanti, attaccanti scatenati a turno e per Allegri è una pacchia. Subito Nenè e Jeda, Matri a seguire, finalmente Larrivey, poi di nuovo Jeda. Ventitré gol in quattro, un reparto da far invidia all'intera serie A.
Anche stavolta il tecnico livornese si è preso l'ultimo allenamento di tempo (questa mattina ad Assemini è in programma la rifinitura) prima di scegliere la coppia che guiderà l'attacco. Con una certezza: tutti verranno coinvolti nell'arco della partita che potrebbe segnare una svolta nel campionato del Cagliari. «Il nostro tipo di gioco necessita di un grande dispendio di energie, soprattutto là davanti, tutti sono quindi fondamentali», ripete spesso e non a caso Allegri.
Due maglie per quattro, tanto per cominciare. E se prima l'intoccabile era Matri (che resta il capocannoniere rossoblù con nove reti), ora lo è diventato Larrivey, forse il più in forma tra gli attaccanti e autore di una splendida doppietta (la prima in Italia) domenica scorsa contro il Livorno.
E allora le chance che entrambi possano partire insieme dal primo minuto (davanti al trequartista Cossu) sono parecchie. Ma c'è un'incognita: Jeda. Il brasiliano è in grande spolvero e nell'ultimo mese lo ha dimostrato entrando a gara in corso. Decisivo a suon di assist e reti. Allegri è tentato, ci pensa e ci ripensa già da qualche giorno, anche per questo scioglierà le riserve sulla formazione soltanto domani mattina durante la riunione tecnica con la squadra che precederà di poche ore il match con il Siena. E in corsa ci sarebbe anche Nenè, forse il più sacrificato (nemmeno un minuto con il Livorno) in questa fase della stagione.
E se in attacco Allegri ha l'imbarazzo della scelta, a centrocampo deve fare a meno di Conti, tradito dagli adduttori della gamba destra due domeniche fa durante la gara con il Bologna. Inutile corsa contro il tempo del regista romano che sperava di recuperare per la trasferta di Siena. Ieri si è arreso e - di conseguenza - non farà parte della lista dei convocati. Al suo posto giocherà ancora una volta Parola, sempre più prezioso e grande protagonista contro il Livorno.
Unione Sarda - Cagliari, un weekend per volare
Siena crocevia per l'Europa. Allegri preferisce attendere il 7 marzo prima di cambiare - eventualmente - l'obiettivo in corsa. La sua tabella di marcia prevede ancora sette partite, la salvezza prima di tutto. Eppure già durante questo week end il Cagliari potrebbe dare una spallata decisiva alla stagione. Seconda di ritorno, sulla carta è proprio la giornata della svolta. I rossoblù settimi affrontano l'ultima della classe. Trasferte insidiose, invece, per chi punta in alto. E che scontri diretti in zona Champions League.
Il primo passo, ovviamente, spetta al Cagliari. Possibile, certo, ma non scontato. «Non mi fido della classifica, ho visto il Siena in tv contro l'Inter a Milano e non mi è sembrata affatto una squadra rassegnata. Tutt'altro», ha sottolineato nei giorni scorsi Agostini. «Sta attraversando un buon momento di forma e non si arrende mai», ha poi aggiunto il terzino sinistro toscano. E presumibilmente oggi il suo allenatore (nel centro sportivo di Assemini è in programma una conferenza stampa prima della partenza per la Toscana) ribadirà il concetto, o addirittura lo rafforzerà. Vietato sottovalutare l'avversario, insomma. Certo il divario tecnico tra le due squadre è evidente, figurarsi il morale. Il Cagliari ha poi un vantaggio non indifferente: non avendo l'assillo del risultato a tutti i costi, può giocare sereno e spavaldo, e proprio in queste situazioni dà il meglio di sé.
Trasferte decisamente più complicate per le (eventuali) concorrenti nella corsa europea. Il Parma (oggi) va a far visita a un Catania su di giri, così il Napoli delle meraviglie troverà a Livorno una squadra in salute (nonostante la scoppola del Sant'Elia) e anche il Bari a Bologna non avrà certo vita facile, anzi. Incroci pericolosi.
Vincendo al Franchi di Siena, il Cagliari potrebbe poi approfittare dei due scontri diretti che, comunque vadano a finire, qualcuna fermeranno. Il primo già stasera, è l'anticipo delle 20.45, si gioca all'Olimpico torinese tra Juventus e Roma. Potrebbe consentire al Cagliari di agganciare la Signora. E i rossoblù devono ancora disputare la partita di Udine rinviata per neve (verrà recuperata il 24 febbraio), pertanto la stessa Roma (ora terza con cinque punti in più) potrebbe finire nel mirino di Max Allegri. Occhi puntati anche (o soprattutto) sul Barbera: il Palermo (una lunghezza sopra il Cagliari) sfida la Fiorentina, che, invece, ha gli stessi punti dei rossoblù e che domenica prossima sarà di scena proprio al Sant'Elia.
Fine settimana da brividi, insomma. Ben sei partite su undici si giocano sul filo dell'Europa. «Prima raggiungiamo quota 40, poi faremo un altro tipo di discorsi», continua a ripetere da settimane Allegri, e con lui tutti i giocatori più rappresentativi del Cagliari. Tempo al tempo, ma domani a Siena è già tempo di cambiare programmi e cominciare a pensare in grande.
19 convocati per Siena
Sono 19 i giocatori convocati da Massimiliano Allegri per la trasferta di Siena. Del gruppo, che partirà alle 14.30 alla volta della città toscana, non fa parte come preventivato Daniele Conti. Assenti anche gli altri infortunati, Lupatelli, Brkljaca e Pisano.
Questa la lista completa:
Portieri: Marchetti e Vigorito
Difensori: Agostini, Ariaudo, Astori, Canini, Lopez, Marzoratti
Centrocampisti: Barone, Biondini, Cossu, Dessena, Lazzari, Parola, Sivakov
Attaccanti: Jeda, Larrivey, Matri, Nenè
Senza offesa eh, ma non mi sembri un gran tifoso.... anzi, mi sembri un classico tifoso Juventino/Interista....:mbe:
I nostri giocatori non valgono 20 milioni ognuno, però la squadra è in ottima posizione in classifica. Quel pasticcione di Matri segna parecchi gol, Nenè pure, Larrivey chissà :D .
Se vuoi la squadra stellare, tifa Milan, Real Madrid, Manchester City, con i relativi pro e contro.
Quoto, credo che bisognerebbe dare più fiducia a questi giocatori... Matri si è vero è un pò pasticcione, ma ha già fatto 9 reti. Larrivey si sta riprendendo, non dico che in un attimo diventi un fuoriclasse ma sta bene e può fare la sua parte.
juninho85
24-01-2010, 11:52
Unione Sarda - Nenè, l'attaccante di Dio
Passato di parte in parte come un galletto vallespluga, Gigi Buffon, leggendario portiere della Juve, non poteva immaginare che dietro quella stilettata ci fosse Dio. A voler essere precisi, era anzi un cruise a lunga gittata: trenta metri di distanza dalla porta. Un bolide, un missile. Lanciato da un ragazzo che subito dopo ha alzato le mani al cielo per ringraziare Nostro Signore. Di cosa?, gli aveva indicato la traiettoria? Quella partita è rimasta nel cuore
di Anderson Miguel da Silva, detto Nené dalla madre, dai fratelli e dagli amici di strada in Brasile, dov’è nato.Ventisei anni, un figlio di nove e una moglie (Marisa) che lo ha folgorato sulla via della passione, Nenè è un attaccante del Cagliari. Ma prima ancora è un attaccante di Dio. O centravanti, se preferite un vocabolario un po’ retrò.
È convinto che in quell’epico scontro con la Juventus una certa quotaparte del suo strabiliante gol sia merito divino. Lui, piccolo uomo, goccia nel mare pallonaro, non può aver fatto tutto. Per questo, messo a terra e umiliato Buffon mentre il pubblico lievitava in un’ola, ha alzato come suo solito le braccia al cielo: a ringraziare il suggeritore occulto di quella rete. Poi, ma questo è quasi un fatto privato, si è esibito mimando un cow-boy giustiziere, pistole in pugno: era un segno di saluto a suo figlio. L’ingresso di Dio negli stadi, indipendentemente dal decreto- sicurezza dell’allora ministro Pisanu, è storia vecchia. A farlo entrare, quasi fosse uno spirituale e salvifico Rombo di Tuono, sono stati gli Atleti di Cristo, movimento composto da professionisti di tutte le discipline. In pratica, neocatecumenali del novantesimo minuto, ciellini in tuta sportiva, alunni di nostro Signore in maglietta e calzoncini. Nati in Sudamerica, al confine tra cristianità e paganesimo wodoo, gli Atleti di Cristo hanno avuto in Italia un leader indiscusso: Kakà, ex milanista tutto pater ave e gol. Seguono il bianconero Nicola Legrottaglie e altri. Di recente è salito sugli altari (si fa per dire) anche l’interista Eto’o che, per ringraziare l’Onnipotente dopo una rete, ha preferito metterlo per iscritto: in una fascia al braccio, come quella del sior capitano. Nenè è felice di far parte di questa strana squadra intra-campionato. In fondo, e mica si sbaglia, si sente preventivamente miracolato. «Sono figlio di genitori separati. Ho due fratelli. Mia madre ha dovuto faticare per non farci andare a fondo. So molto bene cosa sia la miseria, ho passato mesi e mesi a mangiare riso e fagioli». A tredici anni, giusto per completare le note autobiografiche, ha iniziato a lavorare: vendeva i biglietti per i bus. A diciassette ha smesso perché ha scoperto che riusciva a fare anche qualcos’altro decisamente meglio: giocare a palla. Prima in Brasile, poi in Portogallo e infine a Cagliari. «Dio mi ha dato l’opportunità di un’altra vita e io non posso dimenticarlo».
Il primo comandamento non scritto degli Atleti di Cristo dice di non comportarsi in campo come Materazzi. Gli altri sono ugualmente rigidi e severi ma, nonostante i pronunciamenti di fede non è facile rispettarli. Soprattutto per uno, sottile e belloccio, che fa il calciatore in serie A. Lo sforzo per essere coerenti e vivere in maniera evangelicamente corretta è tuttavia encomiabile. Per non dire eroico.
Nenè, perché circola con un’utilitaria?
«La Fiesta color fucsia? Non è mia, appartiene al club. Io ne ho comprato un’altra la settimana scorsa».
Un’altra Fiesta?
«No, una piccola Bmw».
Ha mai pensato alla Porsche, alla Mercedes?
«Guardo al mio futuro in altro modo».
Però fa il calciatore di prima serie.
«Grazie a Dio, sì».
Quando è diventato Atleta di Cristo?
«Sei o sette anni fa, in Brasile».
Quanti siete nel mondo?
«Chi può dirlo? Sicuramente tanti. Ogni giorno c’è un fratello nuovo. Di Eto’o, per esempio, non si sapeva niente. E invece, ha visto la fascia? C’era scritto Dio è grande».
Ce l’avete un referente?
«Il collega Legrottaglie mi ha dato l’indirizzo di una chiesa di Quartu».
E dunque frequenta.
«No. Ci sono andato una sola volta. Voi in chiesa cantate, noi facciamo altro: diciamo le orazioni».
Anche prima di scendere in campo?
«Naturalmente. In Portogallo ci riunivamo il giovedì pomeriggio».
Che dice della santità della Madonna?
«Noi crediamo solo in Cristo, non nella Vergine».
Rapporti prematrimoniali: è peccato?
«Chi l’ha detto?»
Il Papa lo ripete a giorni alterni. E Bagnasco gli fa l’eco.
«Ma io non ce l’ho fatta ad arrivare senza peccato al matrimonio».
Un vero cattolico punta alla procreazione.
«Io no. Con mia moglie adottiamo tutte le precauzioni possibili per non avere figli».
Scusi, ma che razza di Atleta di Cristo è lei?
«Come tanti, credo. Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Mi sforzo, tra mille contraddizioni, di essere coerente, seguire le indicazioni della Bibbia».
E i suoi colleghi?
«Mi rispettano. Per il semplice motivo che io rispetto loro».
* * *
Mediata da Marcello Sanfelice (addetto stampa del Cagliari), l’intervista si svolge in una lingua che è una rotatoria: un po’ di italiano, molto portoghese, brasiliano per guarnire, pause perplesse tra una risposta e l’altra. Nenè è un ragazzo dalla faccia pulita. Sembra un timido inquilino da quartiere popolare, palazzina B scala E interno 16. Ha la licenza media. Confessa che, appena è stato acquistato dai rossoblù, è andato a vedere su internet dov’era Cagliari. Non fa il Calciatore con la c maiuscola, non se la tira ed evita accuratamente il sorriso d’ordinanza da campione. Dicono lo voglia il Milan e lui, anziché gonfiarsi come le labbra della Parietti, conferma di aver letto «una notizia del genere sui giornali».Vivere a Cagliari, in ogni caso, gli piace molto perché «a differenza della mia città brasiliana, è un posto tranquillo. Parto sereno in trasferta lasciando a casa moglie e figlio. E questo è molto importante per la concentrazione».
* * *
La fede è una scelta privata: che bisogno c’è di portare Dio allo stadio?
«Il mio, il nostro, non è esibizionismo. Dio protegge me e anche i miei avversari. Voglio essere chiaro fino in fondo: credo che se oggi sono qui, se gioco in serie A, se mi chiedono un’intervista, è solo perché Dio l’ha permesso».
Dite di avere un grande amore per il Salvatore.
«Esatto. Proprio questo guida la nostra condotta quando giochiamo. Siamo stati salvati».
Da chi o da cosa?
«Come faccio a sapere cosa sarebbe stato della mia vita se Dio non m’avesse benedetto?»
Ci sono comandamenti di gioco?
«Naturalmente. È proprio quello che dovrebbe fare la differenza. In campo siamo sempre corretti, non insultiamo, non provochiamo».
No Materazzi-system, insomma?
«Gli Atleti di Cristo non attaccano, gli Atleti di Cristo non reagiscono».
Neanche quando Raggi, a Bologna, le ha sparato una gomitata sul petto?
«Quella volta mi sono protetto. Ho intercettato il colpo senza restituirlo».
Porgi l’altra guancia.
«Questo è il principio ispiratore. Basta fingere di non sentire le intimidazioni, le minacce dei difensori...».
Che dicono i difensori?
«Tocca palla e ti spezzo le gambe. Bisogna fare attenzione anche perché una frattura può compromettere la carriera».
Mai dato un cazzotto?
«Mai. In Brasile, quando ho segnato un gol davvero spettacolare, l’ho parato con la mano un attimo prima che mi arrivasse in faccia».
Crede davvero sia Dio a indicarle la via del gol?
«Io faccio un ragionamento diverso: se faccio gol è perché Dio me l’ha permesso. Dio non prepara l’azione per andare a rete però mi dà gli strumenti per superare gli ostacoli».
Legrottaglie dice: siamo una forte luce in questo mondo. Presuntuosetto, no?
«Mi accontento di essere una piccola luce, io. È più che sufficiente».
Torniamo al dopo-partita: le tentazioni.
«Ci sono, chi lo nega? Ma non è affatto dura restare fedeli. Marisa, mia moglie, è per me la donna più bella che esista. Che vuole che m’importi delle altre?»
Potrebbe essere dopolavoro.
«Essere Atleta di Cristo significa anche non andare in discoteca, sforzarsi di seguire la strada della purezza».
Per questo le hanno fatto un fotomontaggio con Benedetto XVI?
«Credo. Si tratta di uno scherzo bonario. Noi però crediamo solo in Dio. Niente Papa, niente santi protettori».
Secondo lei, perché certe donne amano i calciatori?
«Che domanda: perché sono uomini, direi».
Sono uomini anche bancari e postelegrafonici.
«Ma il calciatore ha qualcosa in più. Comunque, per me una donna dev’essere bella dentro».
A prescindere dagli optional.
«Non mi interessano gli optional. Firmo autografi, stringo mani, faccio foto ma tutto il resto non è un mio obiettivo».
È marcio il mondo del calcio?
«A Cagliari e in Portogallo ho trovato un ambiente tranquillo, pulito».
Cocaina?
«Ne ho visto girare molta quando stavo in Brasile, quando giocavo con piccole squadre».
Qui invece?
«Come dite voi italiani? Io sono un uomo casa e famiglia, grazie a Dio».
La Nuova Sardegna - Attento Cagliari, il Siena è disperato
Un sogno da coltivare: L’Europa League; un avversario con l’acqua alla gola; uno stadio, quello di Siena, non proprio amico. E’ un test severo quello che oggi sostiene il Cagliari, una tappa importante per restare nella scia delle squadre che hanno ambizioni.
Il pericolo. E’ quello di farsi condizionare dalla classifica. Guai a pensare che i toscani sono una «preda» della quale fare un solo boccone, sarebbe un errore imperdonabile. I rossoblù devono sapere che di fronte troveranno una formazione consapevole di non poter sbagliare. In campo i bianconeri daranno tutto e non si faranno scrupoli a far scadere la gara sul piano fisico pur di portare a casa i tre punti. Ci vorrà attenzione, calma e un pressing alto che consenta di recuperare palla e ripartire in velocità. Senza dimenticare che il tempo giocherà a favore del Cagliari, nel senso che se il Siena non sblocca la gara subito, il rischio è che gli saltino i nervi e perda lucidità. I sardi dovranno essere pronti ad approfittarne.
La formazione. Il modulo non cambia: 4-3-1-2. Non ci sarà Conti. al suo posto sarà confermato Parola, giocatore che ha dimostrato di essere una garanzia. Difesa con Canini e Agostini sugli esterni, Lopez e Astori centrali; a centrocampo a dare manforte al «pelato» ci saranno Dessena a destra e Biondini sulla corsia opposta; in attacco è sicuro del posto Matri e al suo fianco dovrebbe esserci Larrivey. Allegri ha detto di avere qualche dubbio, Jeda e Nenè scalpitano, ma è quasi scontato che partiranno dalla panchina.
Gli avversari. La nuova proprietà, i Mezzaroma, hanno fatto capire che se oggi il Siena non vince, Malesani dovrà preparare le valigie. Il tecnico lo sa e si affida al tridente. Jajalo-Calaiò-Maccarone dall’inizio per provare a cambiare marcia. Indisponibili Ghezzal e Genevier, vedremo una squadra sbilanciata in avanti, con Vergassola a dettare i tempi del gioco e gli esterni Codrea ed Ekdal pronti a creare la superiorità numerica. Il compito del Cagliari sarà quello di evitarre che questo accada.
Obiettivi. Il conto alla rovescia per raggiungere quota 40 è già cominciato. A Siena i rossoblù hanno la possibilità di continuare nella serie positiva e avvicinarsi a un traguardo che garantisce la salvezza. Allegri, per il momento, ha cancellato dal suo vocabolario la parola Europa. Non vuole nemmeno sentirla pronunciare. Ma il tecnico sa benissimo che la sua squadra è in crescita, ha assimilito a memoria gli schemi e gioca un calcio piacevole. Le vittorie di Bologna e in casa col Livorno dimostrano che il Cagliari non si trova per caso nelle zone nobili della classifica. Una vittoria nella città del Palio sarebbe come salire su un trampolino di lancio e cadere sulla... bambagia.
La Nuova Sardegna - L'Europa passa dal Franchi
La diversa classifica e il diverso spessore tecnico potrebbero far ritenere che Siena-Cagliari, se il calcio ha logica, abbia il pronostico obbligato a favore dei rossoblù. La sfida, invece, potrebbe entrare tra quelle senza pronostico scontato. Con Malesani confermato “a tempo” dal nuovo proprietario che, però, vuole risultati, il Siena è all’ultima spiaggia: o vince per alimentare speranze di salvezza, oppure deve cominciare a programmare un futuro in B.
Per ammissione dei nuovi proprietari molti calciatori in questo calciomercato avrebbero rifiutato di trasferirsi al Siena: è elemento chiave per capire la realtà. La squadra non ha alternative: contro il Cagliari deve puntare alla vittoria, confortata dal fatto che contro Inter, prima, e poi contro il Milan, è apparsa migliore della sua classifica. Il Cagliari continua ad indicare la salvezza come traguardo principale anche se la classifica attuale apre altre prospettive, in chiave europea. A condizione che non sottovaluti il Siena e che entri in campo ben concentrato e disposto a dar battaglia. Perché contro i toscani servirà la spada più che il fioretto ed elementi come Maccarone vanno tenuti sotto stretta sorveglianza.
Ad Allegri mancano Conti e Pisano, ma la squadra ha già dimostrato di poter rimediare alle due pur importanti assenze, grazie allo spirito di gruppo, alla professionalità di tutti i rossoblù sempre pronti a rispondere al meglio alle chiamate del tecnico.
Se il Siena vuole i tre punti per sperare di restare in serie A, il Cagliari vuole i tre punti anche per alimentare la classifica e lo spirito di rivincita del presidente Massimo Cellino. Non ha digerito la questione del mancato acquisto del West Ham e il rifiuto del calcio inglese: potrebbe prendersi grandi rivincite, magari investendo ancora per un Cagliari in Europa League.
Unione Sarda - Cagliari, che sfida oggi a Siena
Con il rinato Larrivey e il bomber Matri all'assalto del Siena, su un campo che ha regalato pochissime soddisfazioni ai colori rossoblù. Il Cagliari prova la fuga per l'Europa, con la consapevolezza che, in caso di vittoria e con la partita dell'Udinese da recuperare (mercoledì 24 febbraio), parlare di salvezza sarebbe fuori luogo.
È un Cagliari in salute quello che si presenta questo pomeriggio in un Franchi trasformato in ghiacciaia. L'aria gelida proveniente da est, che fatica ad arrivare dalle parti della Sardegna, ha invece invaso la Toscana, regalando un cielo terso ma una temperatura adatta agli orsi polari. Un dettaglio trascurabile per una squadra ricca di valori tecnici e morali come il Cagliari.
In questo contesto le due assenze pesanti di oggi non fanno paura. Di Pisano si sapeva già: il problema tendineo che lo affligge praticamente da inizio campionato è difficile da risolvere. Servono tempo, pazienza e serenità. Una prova difficile per il bravo terzino rossoblù, invitato scherzosamente da Allegri a considerare questa stagione «un anno sabbatico», ma con la segreta speranza di riaverlo tra un mesetto, «quando sui campi spuntano le margherite e si esaltano quelli che sanno davvero giocare a calcio». Chissà che Pisano non sia uno dei protagonisti della volata finale per l'Europa.
Daniele Conti, infortunato a Bologna, assente con il Livorno ed entrambe le volte sostituito ottimamente da Parola, ha sperato sino all'ultimo di essere convocato. Poi è prevalsa la prudenza: meglio non rischiare e perfezionare il recupero in vista del terribile doppio impegno che seguirà, domenica al Sant'Elia con la Fiorentina, poi a San Siro contro l'Inter.
La formazione, a questo punto, è scontata. Marchetti tra i pali, Canini e Agostini i terzini, Lopez e Astori i difensori centrali. A centrocampo, Parola davanti alla difesa, con Biondini e Lazzari nel ruolo di mezze ali. A Cossu il compito di fare il suggeritore delle due punte, che saranno Larrivey e Matri. Il primo, in forza della doppietta segnata al Livorno, ha vinto con facilità il ballottaggio con Nenè, il secondo, pur a secco contro il Livorno, ha giocato bene e, soprattutto, nell'ultimo periodo ha un incredibile feeling con il gol. Impossibile rinunciarci, anche se Jeda, autore di cinque reti pur giocando non sempre bene e talvolta partendo dalla panchina, è un attaccante di grande valore. In panchina Vigorito (Lupatelli ne avrà ancora per un mese), i difensori Ariaudo e Marzoratti (definitivamente scalzato da Canini nel ruolo di terzino destro), i centrocampisti Dessena e Barone, gli attaccanti Jeda e Nenè. Un lusso, per una squadra come il Cagliari. Tribuna per Sivakov, a casa davanti alla tv Brkljaca, comunque sulla via della guarigione dopo un lungo malanno alla schiena.
juninho85
24-01-2010, 11:53
mi sa che qualcuno si è fatto troppe illusioni,sia sulle nostre possibilità in questo campionato,sia sulle effettive qualità di larrivey..bah spero di sbagliarmi
ad ogni modo metterei la firma su un punto oggi e 3 in casa con la fiorentina
juninho85
24-01-2010, 12:09
A Siena una prova di maturità
E' una prova di maturità quella che attende il Cagliari questo pomeriggio a Siena. I rossoblù, lanciati nelle zone nobili della classifica, incontrano una squadra che, reduce da quattro ko consecutivi, deve assolutamente sfruttare il turno casalingo per sperare ancora nella salvezza. La squadra di Malesani non è la classica cenerentola del campionato, perchè, malgrado i pochi punti raccolti fin qui, è compagine di qualità, che vive un momento travagliato per via dei continui cambi in panchina e non ultimo, quello societario, con le quote della Robur che sono passate da Lombardi Stronati a Mezzaroma nel bel mezzo di un torneo nel quale il campo fino ad ora è stato avaro di soddisfazioni.
Ma il Cagliari di Allegri non può certo impietosirsi di fronte ai bianconeri. Servono i punti, quelli che possono consentire di avvicinare ulteriormente la fatidica quota 40, ma che possono anche proiettare la squadra verso l'alta classifica, verso quelle posizioni che vogliono dire Europa. La prova di maturità è tale in quanto sono queste le partite nelle quali Lopez e compagni devono sfruttare la propria superiorità, a livello tecnico e a livello di squadra, intesa come gruppo che lotta unito verso un obiettivo comune. E proprio quando il calendario propone questo genere di incroci, apparentemente decisi sulla carta, le grandi squadre dimostrano di essere tali non accusando cali di concentrazione. Il Cagliari dovrà oggi dimostrare di essere sulla strada giusta per diventare una grande. Una vittoria consentirebbe ai rossoblù di raggiungere in classifica niente meno che la Juventus, per giunta con la partita di Udine ancora da recuperare. E consentirebbe alla squadra di presentarsi ai prossimi due impegni con lo slancio e il piglio giusto. Dopo Siena infatti, ci sarà la Fiorentina di Prandelli al Sant'Elia, attualmente appaiata in classifica al Cagliari, e una settimana dopo i rossoblù saranno di scena a San Siro contro l'Inter di Mourinho. Due gare nelle quali non sarà certo difficile trovare gli stimoli giusti per scendere in campo concentrati e pronti a lanciare il guanto di sfida a due compagini sulla carta superiori ai sardi. Proprio quelle stesse motivazioni che invece sono difficili da trovare quando, dall'alto di un settimo posto in classifica, si fa a far visita al fanalino di coda della classifica.
Per questo Massimiliano Allegri ha presentato la partita come un match importante, in cui dare il massimo. Prescindendo dall'obiettivo finale della stagione, sia che si tratti di una salvezza, sia che si tratti di una qualificazione europea. Perchè oggi a Siena il Cagliari ha la possibilità di dimostrare, anzitutto a se stesso, di essere diventato grande. Lanciando così un primo grido di battaglia a quanti vedono nella posizione in classifica dei rossoblù una situazione transitoria, un eccezione che col tempo verrà cancellata dalla regola. E allora vai Cagliari, con orgoglio e determinazione, a dimostrare ancora una volta quanto vali e chi sei.
conan_75
24-01-2010, 12:17
Oggi dobbiamo assolutamente vincere, perchè le prossime due sono a rischio 0 punti.
juninho85
24-01-2010, 12:17
per me si rischia più oggi che non con inter e fiorentina...
Senza offesa eh, ma non mi sembri un gran tifoso.... anzi, mi sembri un classico tifoso Juventino/Interista....:mbe:
I nostri giocatori non valgono 20 milioni ognuno, però la squadra è in ottima posizione in classifica. Quel pasticcione di Matri segna parecchi gol, Nenè pure, Larrivey chissà :D .
Se vuoi la squadra stellare, tifa Milan, Real Madrid, Manchester City, con i relativi pro e contro.
Forse non hai capito il discorso, se io mi esprimo così è solo perchè amo il Cagliari e ho paura che il nostro caro presidente è consono nel cedere le pedine migliori, Nenè è uno di questi, un giocatore che per me dovrebbe giocare sempre, come un Jedà in forma, sono tanti anni che vedo la mia squadra fare dei picchi verso l'alto e nel momento di investire per fare il salto di qualità altre cose sembrano più importanti....dal west ham, all'accontentare il Milan e via dicendo.
mi sa che qualcuno si è fatto troppe illusioni,sia sulle nostre possibilità in questo campionato,sia sulle effettive qualità di larrivey..bah spero di sbagliarmi
ad ogni modo metterei la firma su un punto oggi e 3 in casa con la fiorentina
E' propri oquello che penso anche io, ci montiamo la testa, vendiamo certi giocatori perchè tanto ci sono i pseudo fenomeni come Larrivey e Matri in grazia per me solo momentanea...sarebbe proprio la cosa peggiore.
juninho85
24-01-2010, 16:00
minchia che gufata!:asd:
e ora testa china a romper il sedere a fiorentina e campioni di flipper :O
pensiamo positivo,nonostante l'interpretazione della partita da pollaccioni abbiamo preso un punto a inter,juve,fiorentina e bari
Grandi Cossu e Parola, sui due attanccanti meglio non dire nulla se no mi scambiano per un tifoso del Siena..
juninho85
24-01-2010, 16:14
Grandi Cossu e Parola, sui due attanccanti meglio non dire nulla se no mi scambiano per un tifoso del Siena..
vogliamo parlare di canini?
juninho85
24-01-2010, 16:53
Calaiò illude il Siena, Matri salva il Cagliari. Al Franchi termina 1-1
Meno belli del solito, meno concreti e cinici delle ultime uscite. Il Cagliari lascia il Franchi di Siena con un punto in cascina, riuscendo ancora una volta a recuperare una situazione di svantaggio. Per Matri è il decimo gol in campionato, il secondo su rigore.
Il Cagliari torna a vestirsi di rosso e Allegri conferma l'11 che ha battuto il Livorno. Nel Siena Curci è squalificato, al suo posto c'è Pegolo.
Il primo tempo è decisamente di marca senese. Maccarone si muove benissimo ma sbaglia la mira in due occasioni. Codrea e Vergassola ci provano dalla distanza impensierendo Marchetti. I sardi rispondono con le fughe di Matri e Cossu, ma sono meno pericolosi. Bello il tentativo di Matri che gira al volo su lancio di Cossu, ma Pegolo blocca. Nel complesso i primi 45 minuti sono avari d'emozioni.
Siena subito avanti anche nella ripresa, con Ekdal che dal limite impegna Marchetti in una respinta non facile. Brutta tegola per Allegri all'ottavo della ripresa. Lopez si fa male e deve lasciare il campo. Nella situazione di emergenza difensiva l'allenatore livornese preferisce Dessena ad Ariaudo. Canini passa centrale con Astori. Ma i sardi vanno vicinissimi al gol con Matri, abile a saltare Rosi e calciare sul primo palo trovando l'ottima parata di Pegolo. Le cose si complicano terribilmente per gli ospiti quando Larrivey si fa ammonire per la seconda volta al quarto d'ora della ripresa, lasciando i sardi in 10 uomini di fronte a un Siena sempre più coraggioso. Malesani manda in campo l'ex Fini al posto di Codrea. Nonostante la superiorità numerica il Siena sembra spegnersi, ma un errore di Astori lancia Maccarone in contropiede. La conclusione della punta bianconera termina di poco a lato. Il gol dei padroni di casa arriva poco dopo la mezzora con Calaiò che scatta in posizione sospetta, salta Astori, rientra sul sinistro e fucila Marchetti infilando il pallone all'incrocio. Dura poco la gioia per i toscani, perché Cossu entra in area e viene steso da Cribari. Rigore e espulsione. Matri si presenta dal dischetto e batte Pegolo. Parità ristabilita nel punteggio e negli uomini in campo. Matri segna ed esce lasciando il posto a Jeda. Malesani vuole la vittoria a tutti i costi e inserisce una punta, Larrondo, per un centrocampista, Jajalo. Le squadre si allungano e concedono spazi per il contropiede ma le idee degli attaccanti sono appannate. Finisce con un pareggio. Il Cagliari porta a 5 la serie di partite senza sconfitte, il Siena resta fanalino di coda.
SIENA-CAGLIARI 1-1
MARCATORI: Calaiò al 33' s.t., Matri al 35' s.t. su rigore
SIENA (4-3-3): Pegolo; Rosi, Cribari, Brandao, Del Grosso; Vergassola, Codrea (Fini dal 23' s.t.), Ekdal (Larrondo 42' s.t.); Jajalo (Jarolim dal 42' s.t.), Calaiò, Maccarone. (Ivanov, Ficagna, Rossi, Terzi). All. Malesani.
CAGLIARI (4-3-1-2): Marchetti; Canini, Astori, Lopez (Dessena dal 9' s.t.), Agostini; Biondini, Parola, Lazzari; Cossu (Barone dal 45' s.t.); Larrivey, Matri (Jeda 36' s.t.). (Vigorito, Marzoratti, Ariaudo, Nenè). All: Allegri.
ARBITRO: Tommasi di Bassano del Grappa.
NOTE: spettatori 8.000, angoli 7-6 per il Siena. Ammoniti: Dessena, Codrea, Brandao. Espulsi: Larrivey al 16' s.t. per doppia ammonizione, Cribari al 34' s.t. rosso diretto per aver interrotto una chiara occasione da rete. Recupero: 3', 4'.
vogliamo parlare di canini?
Ho visto la partita a sprazzi da justintv, sono quelli che ho notato di più, di Canini ho solo visto una chiusura chiamata abbondantemente da Marchetti...
Poi ho visto una cagata di Astori..e tante palle in avanti..tiri alle stelle di Biondini che sta iniziando a sbagliare un pò troppo...almeno azzeccare lo specchio da dentro l'area...
qualche giocata di Lazzari...
Insomma che ha fatto Canini?:)
juninho85
24-01-2010, 16:56
ha fatto cagare,specialmente sulla fascia,maccarone l'ha preso in giro praticamente in tutti i duelli,anche quando veniva raddoppiato
con jeda in campo almeno dal 60esimo questa partita la portavamo a casa con almeno un gol di scarto a nostro favore....stavolta allegri non ha azzeccato ciò che non sbaglia mai
ha fatto cagare,specialmente sulla fascia,maccarone l'ha preso in giro praticamente in tutti i duelli,anche quando veniva raddoppiato
Non mi sorprende, secondo me è ora che torni al suo posto, credo che già da domenica vista la possibile assenza di Lopez (anche se spero di no) lo rivedremo nel suo ruolo...sperando non si sia dimenticato come si fà...
In effetti vedevo molte incursioni in quella zona, ma oggi al posto dei giocatori vedevo dei cubi...
ha fatto cagare,specialmente sulla fascia,maccarone l'ha preso in giro praticamente in tutti i duelli,anche quando veniva raddoppiato
con jeda in campo almeno dal 60esimo questa partita la portavamo a casa con almeno un gol di scarto a nostro favore....stavolta allegri non ha azzeccato ciò che non sbaglia mai
In effetti è ora che rientri, ci manca il suo movimento i suoi appoggi e le sue incursioni, è sempre un altra musica quando è in forma...lui è un signor giocatore da serie A.
juninho85
24-01-2010, 22:17
Allegri: "Soddisfatto di un pareggio tra tante difficoltà"
Positivo e di buon umore, come quasi sempre accade, il tecnico cagliaritano Massimiliano Allegri dopo il travagliato pareggio di Siena: «Abbiamo disputato una buona partita, in mezzo a tante difficoltà: l'infortunio di Lopez, l'espulsione di Larrivey, il problema fisico di Agostini, che ha preso una botta alla caviglia. Abbiamo giocato un ottimo secondo tempo, per quanto riguarda la gestione della palla: in undici contro dieci, non abbiamo subito nemmeno un tiro in porta, a parte quello decisivo di Calaiò. Mi dispiace non aver concretizzato le occasioni importanti create nel finale; negli ultimi dieci minuti, in campo aperto, avremmo potuto far male. Quello di Larrivey (espulso per un brutto intervento da dietro sul senese Rosi al 18' della ripresa, NdR) è stato un gesto istintivo, ha sbagliato ma non voglio buttargli la croce addosso. Al posto di Lopez ho inserito Dessena e non Ariaudo, spostando Canini al centro, perché mi serviva un giocatore col passo del centrocampista per contenere Maccarone, il più pericoloso tra gli avversari. Jeda ha sostituito Matri nel finale perché avevo bisogno di velocità, infatti ho inserito anche Barone per sfruttare i suoi inserimenti con e senza palla, per non dare quel punto di riferimento che invece sarebbe stato Nené».
Parola: "Calaiò in fuorigioco"
Buona prestazione ancora una volta per Andrea Parola, nel ruolo di mediano davanti alla difesa. Suo il lancio che ha messo Cossu davanti al portiere, consentendogli di guadagnarsi il calcio di rigore poi siglato da Matri. Così il mediano di Marina di Pisa ha commentato la prestazione della squadra a Siena: "Sarebbe stata una doppia ingiustizia, perdere qui a Siena. Sia per la nostra prestazione che per il gol di Calaiò: l'attaccante bianconero era partito in fuorigioco"
Matri: "Potevamo vincere, ma ci teniamo stretto questo punto"
Dieci gol in venti partite, una media di uno ogni due gare giocate. Una grande stagione quella di Alessandro Matri, che a Siena avrebbe voluto raccogliere il massimo della posta in palio, ma che si gode il magico momento personale e il punto guadagnato in classifica, comunque importante. "Sono contento, naturalmente, ma lo sono ancor di più per il risultato della squadra. Abbiamo reagito subito e siamo riusciti a recuperare. Nel finale si poteva anche vincere, peccato, ma ci teniamo questo punto".
Agostini: "Squadra matura"
Alessandro Agostini ha indossato la fascia di capitano dopo l'uscita dal campo di Diego Lopez, dando tutto fino al fischio finale, non concedendosi pause nè in fase offensiva, nè in fase difensiva. Il tutto dopo aver subito una botta che per poco non l'aveva costretto ad abbandonare il campo. "Sì, ho pensato di dover uscire, poi mi sono ripreso. La squadra ha dimostrato di essere matura, in una situazione non facile. Abbiamo pareggiato, ci teniamo questo punto".
Biondini: "Grande carattere"
Davide Biondini ha disputato una gara di sacrificio, senza tanti spunti ma offrendo il solito contributo. Il centrocampista cesenate commenta così l'1-1 di Siena: "Si poteva anche perdere, visto come ci stavano dicendo gli episodi. Ancora una volta, la squadra ha mostrato carattere, e nel finale avremmo anche potuto vincere".
In ansia per capitan Lopez:
si teme la distorsione del ginocchio
C'è ansia nell'ambiente rossoblù per le condizioni di Diego Lopez, uscito dal campo nel secondo tempo della gara di Siena a bordo del caddy sanitario. La prima diagnosi parla di distorsione al ginocchio destro: domani ulteriori accertamenti stabiliranno l'effettiva entità dell'infortunio. Il rischio è che il capitano del Cagliari possa fermarsi per tre mesi, nel caso in cui la lesione abbia interessato il legamento crociato.
:(
juninho85
25-01-2010, 07:59
Unione Sarda - Larrivey chiede scusa: ho sbagliato
Dalla doppietta contro il Livorno al doppio “giallo” di Siena. Espulso, deluso, arrabbiato, pentito, ma alla fine sollevato. «E soprattutto orgoglioso dei compagni, mi hanno salvato. Se avessimo perso la partita», ammette Joaquin Larrivey, «mi sarei sentito il principale responsabile».
Prima il contrasto sul portiere Pegolo in uscita, poi quel fallo a centrocampo su Bovo in avvio di ripresa. Il cartellino rosso che gli mostra l'arbitro Tommasi è uno schiaffo inevitabile. «Giusto, giustissimo, c'erano entrambi i falli. Così come c'erano, però, anche quelli del Siena, e in quei casi ammonizioni ne ho viste davvero poche. Io, invece, due interventi e a casa. Ecco, questo mi ha fatto arrabbiare tantissimo». Si è così sfogato con le porte («saranno state almeno quattro») che hanno segnato il suo ritorno anticipato negli spogliatoi. Giusto il tempo di tirare un lungo sospiro, l'argentino ha poi cercato un televisore, e lì, accovacciato davanti allo schermo, ha seguito il resto del match. «Che sofferenza». Si sentiva in colpa, e non poco. «Soprattutto al gol di Calaiò non mi davo pace, ma la squadra è stata eccezionale, alla fine avrebbe meritato persino la vittoria». Pericolo scampato. «Se potessi tornare indietro certo non ritenterei quell'intervento su Bovo».
Così dopo la prima doppietta in Italia è arrivata anche la prima espulsione (la prima anche per il Cagliari quest'anno, la seconda in carriera, invece, per Larrivey). «A fine gara non vedevo l'ora di riabbracciare i compagni, ho chiesto scusa a tutti, pure al mister. Siena proprio non mi porta bene. In passato mi hanno annullato un gol regolarissimo, stavolta mi hanno cacciato. Per fortuna il mio Cagliari non si ferma davanti agli ostacoli». Potenza di un pareggio. «Ancora una volta abbiamo dimostrato il nostro valore tecnico, ma soprattutto un grande carattere. Non ci fermiamo mai. Pure in svantaggio numerico abbiamo continuato a fare il nostro gioco, attaccando e gestendo la partita. E nemmeno la rete del Siena ci ha fermati».
Stavolta il diciassettesimo (del secondo tempo) porta male a Larrivey. Otto minuti prima non è andata meglio a Lopez, infortunato e costretto a lasciare il campo e un vuoto in difesa. ancora una volta Dessena l'uomo della provvidenza. Pur essendo un centrocampista gioca da terzino destro (al posto di Canini che si accentra) e non appare spaesato. Tutt'altro. «Cerco di dare sempre il massimo anche se mi rendo conto che devo migliorare molto». Tempo al tempo. «Certo, non è il mio ruolo, ma mi piace giocare in quella posizione, forse», ammette Dessena, «mi mancano gli inserimenti nell'area avversaria, ma pur di esserci farei di tutto». Dietro l'exploit del Cagliari quest'anno c'è anche lo spirito di adattamento di ogni singolo giocatore. «Dove c'è un disagio c'è anche qualcuno pronto a sacrificarsi». E il risultato in campo non cambia. «Ormai siamo un gruppo collaudato. Lo stiamo dimostrando ogni domenica sul campo», mostra il petto il mediano emiliano (Parma e Sampdoria si contendono ancora il suo cartellino) che alla fine si tiene stretto il pareggio: «Un punto prezioso contro una squadra tutt'altro che rassegnata».
Unione Sarda - Allegri vede il bicchiere mezzo vuoto
L'ultimo quarto d'ora gli è rimasto sul groppone. «In dieci contro dieci la partita era più facile vincerla che perderla». Infastidito, forse anche un po' arrabbiato, certo Max Allegri non fa nulla per mascherare il suo stato d'animo. «Perché abbiamo ottenuto comunque un pareggio importante contro un buon Siena, ma in alcune situazioni dobbiamo essere più lucidi». Pomeriggio combattuto, insomma. Così l'allenatore del Cagliari si consola con il quinto risultato utile consecutivo. «È la prima volta che ci succede quest'anno», e lo ribadisce almeno due-tre volte nello spazio di un minuto.
«Meno nove alla salvezza», il rito (scaramantico?) si consuma anche nella piccola sala stampa del Franchi dove, invece, si respira già un clima da retrocessione. «Quota quaranta resta il nostro obiettivo», poi si vedrà lascia intendere, con uno sguardo sofferto, Allegri. Siena-Cagliari da capogiro. Dall'infortunio di Lopez al gol in (presunto) fuorigioco di Calaiò passando per l'espulsione di Larrivey e il mancato rosso per Brandao dopo il fallo su Matri. «In effetti è successo proprio di tutto». Ma il sospiro di sollievo si scioglie tra i rimpianti. «In una gara con tutte queste difficoltà i ragazzi non hanno perso la testa, hanno continuato a giocare anche in dieci». Prima la carota, poi il bastone. «Abbiamo trovato un avversario molto aggressivo, eppure», sottolinea Allegri, «siamo riusciti a creare diverse situazioni da gol. Alcune davvero clamorose, tre nel primo tempo, ma anche nel finale». Spallucce e sorriso stiracchiato. «Per come si è sviluppata, alla fine poteva addirittura essere la nostra partita. Alla fine c'eravamo solo noi in campo aperto». Anche per questo ha preferito inserire Jeda piuttosto che Nenè al posto di un Matri stremato. «Più che di una punta di riferimento, avevo bisogno di un giocatore che potesse dare profondità all'azione». Scelta tecnica. «In quel finale anche il terzino poteva andare in porta».
Sul primo cambio, invece, Allegri ammette: «Quando si è infortunato Lopez ho pensato di far esordire Ariaudo, ma ho cambiato subito idea e ho scelto Dessena». Il perché è presto spiegato: «Era una situazione d'emergenza, di fatto mi stavo bruciando una sostituzione. Per questo ho preferito Dessena che - eventualmente - nell'arco di una partita può giocare sia come terzino sia come centrocampista. Poi in quel ruolo aveva fatto bene a Bologna e mi serviva più spinta visto che il Siena stava pian piano calando».
Sul gol di Calaiò preferisce non sbilanciarsi, ameno davanti alle telecamere. Che smorfia, però, quando in tv c'è proprio il replay dell'azione incriminata. Sull'espulsione di Larrivey, invece, l'allenatore del Cagliari non batte ciglio e ammette: «Giusta, giustissima». Magari in campo si è arrabbiato tanto, ma ora che il pareggio è in cassaforte da quasi un'ora Allegri ha solo parole di conforto per il bomber argentino: «Il suo è stato un gesto istintivo. Ha sbagliato per la troppa voglia di far bene. Voleva recuperare a tutti i costi quella palla a centrocampo. Fine». Inutile, insomma, aggrapparsi all'episodio che - comunque - ha condizionato il resto della partita. «Le occasioni per vincere, d'altronde, le abbiamo avute anche in inferiorità numerica, ci è mancato quel pizzico di cinismo che altre volte, invece, ci ha portati alla vittoria, magari giocando anche peggio». E ora la Fiorentina, vero e proprio scontro diretto in chiave europea. «Lasciamo stare questi discorsi», taglia corto Allegri, «pensiamo piuttosto a confermarci, soprattutto sul piano del gioco. Anche qui a Siena, al di là della rete subita e delle occasioni fallite là davanti, ho visto una prestazione di alto livello. Sono davvero orgoglioso della mia squadra».
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«Risultato onesto, anche se qualche rammarico c’è». Negli spogliatoi i commenti sono quasi identici. Fa eccezione quello di Larrivey che confessa di aver visto il finale alla tv e di aver ringraziato i compagni perchè «in caso di sconfitta la colpa sarebbe stata stata mia».
«E’ la seconda volta in carriera che mi capita di essere allontanato dal campo - ha spiegato l’argentino - ma questa volta temevo di averla combinata grossa. Ho commesso due falli stupidi e se è vero che l’arbitro è stato molto pignolo è anche vero che potevo evitarli. Meno male che la squadra ha un grandissimo carattere ed è riuscita a riequilibrare la partita anche con un uomo in meno. Non so se mi sarei perdonato una sconfitta e comunque ho chiesto scusa a tutti».
L’espulsione di Larrivey e il gol in fuorigioco di Calajò sono l’argomento del giorno. «Siamo stati bravi a recuperare - ha detto Astori - anche perchè perchè il Siena non merita affatto l’ultimo posto in classifica. Ieri ha giocato una gara intensissima ma noi non ci siamo fatti spaventare e alla fine abbiamo anche avuto la palla del 2-1. Forse sarebbe stato troppo».
La pensa allo stesso modo Davide Biondini: «La gara è stata decisa da due episodi, però il pareggio è giusto. Noi abbiamo avuto la forza di non mollare e devo dire che questo risultato ci conferma che siamo una squadra vera e capace di stringere i denti. L’obbiettivo dei 40 punti è sempre più vicino però è bene, per tutti, tenere i piedi per terra».
Federico Marchetti racconta la prodezza di Calajò. «E’ scattato in fuorigico ma l’assistente dell’arbitro non ha segnalato l’irregolarità. Lui è stato bravo ad arrivare fino al limite dell’aria, poi ha trovato un tiro incredibile. Io sono riuscito a toccare il pallone con la punta delle dita ma non c’è stato nulla da fare». Anche per il portiere il risultato è importante «perchè il Siena sapeva di giocarsi l’ultimo treno per la salvezza. Noi siamo sempre stati attenti a chiudere gli spazi e pronti a ripartire. Credo che riusciremo a toglierci altre soddisfazioni».
Parola si gode il suo pomeriggio di gloria e racconta che in tribuna, ad applaudirlo, c’erano anche i genitori. «Abbiamo fatto una grande gara perchè gli avversari sono molto più tosti di quanto dice la classifica. Era difficile fare punti a Siena e noi abbiamo addiritura sfiorato il colpaccio. Forse il 2-1 sarebbe stata una punizione troppo severa per i toscani, però non so quante altre squadre avrebbero trovato la forza di recuperare un gol in trasferta e con un uomo in meno. Giocare così ci dà serenità per il futuro».
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Esiste giustizia nel mondo del pallone? I 90’ giocati ieri dal Cagliari dicono di sì. I rossoblù sono andati sotto di un gol per uno svarione dell’arbitro e del guardalinee. Hanno rischiato di perdere una partita che sembrava archiviata e l’hanno riacciuffata grazie a un gentile omaggio di Cribari, fino a quel momento tra i migliori in campo. Il difensore ha steso Andrea Cossu, lanciato in contropiede, regalando il rigore del pareggio ad Alessandro Matri.
Alla fine l’1-1 è il risultato più onesto di una gara non bellissima ma molto combattuta. Il Siena, ultimo in classifica e reduce da quattro sconfitte consecutive, sapeva di giocarsi una bella fetta di salvezza contro un Cagliari in salute ma, sulla carta, meno disponibile a sacrificare le caviglie al dio del pallone. Invece i rossoblù di Allegri hanno sputato sangue sino alla fine e hanno gelato il pubblico di fede bianconera quando Dessena, a cinque minuti dalla conclusione, ha avuto sul destro il colpo del ko.
Il difensore ha perso l’attimo e il suo tiro è stato rimpallato da un difensore. Sarebbe stata una beffa per il Siena, come riconosciuto a fine gara da mister Allegri e dal presidente Cellino.
Il pareggio è frutto di un primo tempo all’insegna di un grande equilibrio (il Siena ha giocato con più continuità ma il Cagliari ha creato le occasioni più belle) e di una ripresa condizionata da due svarioni del signor Orsato di Schio. Nel primo c’è stata la complicità di Larrivey che, già ammonito, ha colpito da dietro Aleandro Rosi. Il fallo non è stato particolarmente cattivo ma il direttore di gara è stato inflessibile: doppio giallo e argentino sotto la doccia. Allegri, che stava già facendo scaldare Jeda, ha dovuto rimescolare le carte. Anche perche pochi minuti prima aveva perso Lopez ed era stato costretto a spostare Canini al centro della difesa con Dessena a presidiare la corsia di destra. In dieci contro undici il Cagliari ha sofferto anche se Cossu è riuscito a tenere alta la squadra con due o tre ripartenze da applausi e Matri di è sacrificato per due.
Il secondo svarione dell’arbitro è arrivato al 78’ quando Calajò è scattato in netto fuorigioco e ha battuto Marchetti con un eurogol sul quale il portiere non ha potuto far nulla. I rossoblù hanno protestato vivacemente ma il guardialinee non ha cambiato idea e l’arbitro ha indicato il dischetto di centro campo.
Una ingiustizia bella e buona. Ma siccome nel calcio le ingiustizie non esistono è arrivato il regalo di Cribari. Il difensore ha steso Cossu, lanciato in contropiede e i rossoblù si sono ritrovati in parità numerica e con un rigore da calciare. Matri non ha sbagliato e Melesani di è visto crollare il mondo addosso. L’allenatore dei toscani è uscito dal campo seppellito dai fischi della curva e deve dire grazie a Dessena, che ha ha sbagliato il colpo del ko, se può ancora sperare di riagganciare il treno della salvezza.
Il Cagliari viaggia invece con una media impressionante e, soprattutto, lo fa con la facilità di chi ha la raggiunto la consapevolezza di poter puntare in alto. L’Europa sembra davvero dietro l’angolo e le prossime due gare (Fiorentina e Inter) sembrano fatte apposta per sognare.
Il Sardegna - Allegri: "Con più lucidità avremmo vinto"
Si aspettava la determinazione da parte degli avversari. Che devono fare i conti con una classifica deficitaria. Per questo, Allegri aveva raccomandato
ai suoi l'approccio alla gara. «Il Siena avrebbe meritato di più in questo torneo, anche contro di noi ha mostrato di essere in possesso di qualità e doti fisiche». Un pareggio che comunque accetta di buon grado. «Talvolta è necessario vedere il bicchiere mezzo pieno». Poi prosegue. «Buon Siena nel primo tempo. Abbiamo subito forse qualche contropiede di troppo in quella fase. Nel finale di gara, in dieci contro dieci, avremmo potuto pure vincere con più lucidità. Comunque, non avevamo mai fatto 5 risultati utili consecutivi, oggi c'è riuscito. Per questa ragione dobbiamo essere soddisfatti». Priva ancora una volta di Conti in regia, la formazione rossoblù ha concesso campo agli avversari. «Non siamo riusciti a tamponare con sufficiente efficacia in certe occasioni. Eravamo un po' lenti sulle gambe e poco reattivi, in modo particolare nella prima fase». Cagliari in dieci dopo 17 minuti del secondo tempo, per un fallo ingenuo di Larrivey a centrocampo, che è costato il rosso all'argentino. Allegri ritiene giusta l'espulsione. In seguito ha fatto entrare Jeda per Matri. «Era affaticato. Poi avevo bisogno di qualcuno che potesse far reparto da solo, dato che in dieci contro dieci avevamo grosse fette di campo da sfruttare». Uscito Lopez per infortunio, il tecnico ha preferito utilizzare Dessena, accentrando Canini. Scelta rischiosa poichè la sulla destra operava Maccarone, che appariva in giornata di grazia. «Anche se non è facile batterlo uno contro uno». Aveva già dismesso la divisa del riscaldamento Ariaudo. «Poi ci ho ripensato. Anche perchè Dessena aveva già dimostrato, in altre occasioni, di saper svolgere il ruolo». Alla fine, tuttavia, Allegri non mostra particolare soddisfazione. Sommessamente pensa che sia stata un'occasione buttata per incamerare l'intera posta. «Soprattutto alla fine, e occasioni le abbiamo avute». E la classifica che comunque resta buona, confermato il 7° posto. «Continuo a non guardare la nostra posizione per il momento siamo a -9 dall'obiettivo.
Unione Sarda - Matri, un rigore per salire sul podio
Sembra un lavoro facile facile, ma quella palla scotta. C'è da raddrizzare una partita che si sta mettendo male. Rigore non vuol dire gol, soprattutto quando manca una manciata di minuti al fischio finale. Serve la stoccata giusta per battere il portiere del Siena Pegolo. Alessandro Matri non si fa pregare e con un destro teso regala il pareggio al Cagliari: «Meno male, stavamo rischiando di perdere la partita e non lo meritavamo», spiega a fine gara l'attaccante rossoblù. «Tutta la squadra ha reagito bene dopo lo svantaggio e non era facile con l'uomo in meno».
Nel finale arriva il pareggio, ma c'è anche qualche occasione per tentare il colpaccio in Toscana: «Loro ci hanno lasciato spazi ampi, con un po' di fortuna avremmo anche potuto azzeccare l'incursione vincente».
Ma va bene lo stesso, il Cagliari mette un altro tassello nel suo 2010 cominciato alla grande (due vittorie e due pareggi): «Non è da sottovalutare il punto conquistato a casa di una squadra che ha lottato sino all'ultimo per vincere».
Prima del vantaggio di Calaiò, Matri ha anche la palla buona per correre verso la porta del Siena. Brandao lo butta giù con un intervento in spaccata. Sarebbe da rosso, ma arriva solo il giallo: «Poteva essere una nostra buona occasione». In apertura di gara, invece, l'attaccante rossoblù si mette in mostra con una girata volante (su suggerimento di Cossu) che non va a segno solo perché la palla è troppo centrale.
Il Cagliari conquista un punto, Matri canta vittoria per la sua stagione più bella. Arriva il decimo gol, con un posto sul podio dei cannonieri (alle spalle di Di Natale e Milito): «È una bella soddisfazione», ammette il giocatore lodigiano. «Siamo a gennaio e sono arrivato alla doppia cifra. Non me lo sarei mai immaginato». Nei primi due anni cagliaritani il numero trentadue rossoblù non era mai andato oltre quota sei: «Sia chiaro, nei miei gol c'è il grande merito di tutta la squadra. Anche a Siena siamo andati a segno grazie alla forza del gruppo».
Settimo posto confermato, il Cagliari viaggia a braccetto con l'Europa, ma Matri non cambia parere: «Prima dobbiamo arrivare a quaranta punti, non dobbiamo perdere di vista l'obiettivo proprio ora. Soltanto dopo potremo pensare a qualcosa di più importante».
Di sicuro il Cagliari è una macchina sempre più oliata. Giocare contro i rossoblù non facile per nessuno. Un gol dalla banda di Allegri arriva sempre: «Siamo un bel gruppo», sottolinea Matri, «e giochiamo con grande serenità. Penso che questo influisca moltissimo sui risultati».
Ora è il tempo delle prove di maturità. Dietro l'angolo ci sono Fiorentina e Inter. I rossoblù dovranno decidere cosa fare da grandi: «Facciamo le cose una per volta», spiega Matri. «Ora concentriamoci sulla sfida con i viola». I piani sono già chiarissimi: «Giocheremo per vincere».
Brutta partita da parte nostra, abbiamo subito veramente tanto... Maccarone non riuscivamo proprio a fermarlo...
In ogni caso non dimentichiamo che il gol del Siena era in fuorigioco...
juninho85
25-01-2010, 22:15
mi sa che siamo ancora ampiamente in debito quanto a torti arbitrali,abbiamo veramente poco da lamentarci...è stata una partita in cui in primis il nostro mister ha avuto paura di dare una svolta ;)
mi sa che siamo ancora ampiamente in debito quanto a torti arbitrali,abbiamo veramente poco da lamentarci...è stata una partita in cui in primis il nostro mister ha avuto paura di dare una svolta ;)
Hai ragione, ma mi sembrava giusto in ogni caso ricordarlo...
juninho85
25-01-2010, 22:24
Alberto Di Chiara: "Il Cagliari ha un gran carattere"
TuttoCagliari.net ha raggiunto in esclusiva ai suoi microfoni Alberto Di Chiara, terzino all'epoca nel giro della Nazionale e con un passato alla Fiorentina. Con lui abbiamo analizzato il momento dei viola e del Cagliari, con qualche parentesi su mercato e sulle prospettive delle due squadre
Di Chiara, domenica la Fiorentina farà visita al Cagliari. Dopo il tonfo di Palermo, che partita si aspetta dai Viola?
La squadra di Prandelli ha sempre reagito positivamente ai momenti negativi. Arriva da due confitte consecutive e dovrà di certo riprendersi. Mi pare che ieri contro il Palermo i viola abbiano proprio sbagliato l'atteggiamento.
Al contrario il Cagliari arriva da un buon momento. Lo dimostra il pareggio ottenuto domenica a Siena.
Il Cagliari è una squadra che non si arrende mai, l'aveva dimostrato già con la Roma. I rossoblù possiedono carattere e sicurezza. Rispetto alla Fiorentina la squadra di Allegri ha meno da perdere, e sicuramente avrà un profilo psicologico avvantaggiato dal momento che sta attraversando.
La classifica dice Cagliari a più 1 sulla Fiorentina. Se lo sarebbe mai aspettato ad inizio stagione?
Direi proprio di no. Il Cagliari è la sorpresa positiva di questo campionato. La Fiorentina non sta comunque giocando male in questa stagione, ma si sta dimostrando troppo altalenante. E con un Napoli così in forma, anche la lotta per un posto in Champion's sarà durissima.
I viola tra campionato, compreso il recupero, Coppa Italia e Champions, avranno un calendario pesantissimo.
Sì, gli uomini di Prandelli dovranno affrontare 8 gare in 28 giorni. Il mister dovrà essere bravo nell'utilizzare il turn over, mettendo sempre in campo una squadra equilibrata e capace di tenere testa alle altre formazioni.
A questo riguardo Corvino in questa sessione di gennaio si è messo d'impegno. E' d'accordo?
Corvino acquista sempre con un occhio in prospettiva futura, e riesce sempre a centrare il bersaglio. La squadra è sempre risultata compatta e con validi elementi. Quindi mi posso assolutamente dire fiducioso.
Ed il Cagliari che prospettive può avere?
Credo abbia assolutamente ragione Allegri nel ragionare a piccoli passi, quindi costruendo la salvezza domenica dopo domenica, senza guardare troppo in alto per evitare vertigini d'alta classifica.
Ultima domanda: quali saranno gli uomini chiave di Cagliari-Fiorentina?
Matri per i rossoblù, perchè si sta rivelando in un momento di forma eccellente. E per la Fiorentina, direi Mutu, che nelle ultime uscite mi è sembrato il più ispirato tra i viola.
Unione Sarda - Del Grosso: un avversario di qualità
Prima strappa la palla all'ex compagno (e amico) Biondini, poi i complimenti di Allegri. «Ho ringraziato il mister, ma gli ho detto anche che l'intervento mi è riuscito per caso», svela a fine gara Del Grosso, due stagioni e mezzo combattute in Sardegna prima di raggiungere a Siena l'allenatore Giampaolo (poi esonerato).
Un'altra domenica storta per i toscani. «Anche se questo pareggio ci consente almeno di interrompere la serie di sconfitte che durava da tre gare», prova a consolarsi il terzino di Giulianova. «Noi siamo partiti molto aggressivi creando diverse occasioni da rete». Illusorio il gol di Calaiò. «Alla fine è venuta fuori la qualità tecnica del Cagliari che aveva poi il vantaggio di giocare sereno vista la classifica. Un vantaggio non indifferente».
Allarmante, invece, la classifica del Siena, ultimo con 13 punti, sette lunghezze sotto la quartultima. «Ma non dobbiamo abbassare la guardia. Proprio il Cagliari in passato ha dimostrato che le imprese sono possibili».
In campo solo nella ripresa anche l'altro ex rossoblù Fini, che in Toscana sta trovando parecchie difficoltà. Il centrocampista sorsese si lascia alle spalle lo stadio Franchi col volto cupo senza rilasciare dichiarazioni. La sua avventura al Siena potrebbe essere già giunta al capolinea: in serie B lo aspetta il Torino di Colantuono.
Calaiò: "Il Cagliari ha sfruttato nostre disattenzioni"
L'incontro di ieri fra Siena e Cagliari è stato un incontro costellato di episodi decisivi, in cui l'arbitro Tommasi in più di un'occasione ha preso delle decisioni discutibili: il vantaggio senese ad esempio è viziato da una posizione di fuorigioco di Emanuele Calaiò, l'autore del gol. E proprio Calaiò commenta così il match: "Abbiamo peccato di disattenzione e loro ci hanno punito". La punta bianconera poi rincara la dose e fa autocritica: "È solo colpa nostra, non so cosa dire di più. Avevamo trovato il vantaggio e giocato una buona partita. Poi non so cosa è successo, forse la paura di vincere".
juninho85
25-01-2010, 22:26
Contro la Fiorentina si rivede Nenè?
Dopo essersi sbloccato nel campionato italiano e aver fatto intravedere importanti doti di bomber, tanto da essere paragonato da Allegri a Gabriel Batistuta per la potenza e l'irriverenza del suo tiro, Andersson Miguel da Silva ha seguito un pò in disparte le ultime partite del Cagliari. Complice forse un momento di appannamento fisico, il tecnico Allegri ha preferito utilizzare negli ultimi incontri Larrivey e Matri come titolari, e Jeda come prima alternativa dalla panchina. Così Nenè ha visto il campo per pochi minuti contro il Bologna, mentre si è solo scaldato contro Livorno e Siena. Ora, con la squalifica di Larrivey, in vista del prossimo incontro al Sant'Elia contro la Fiorentina di Prandelli, "l'atleta di Cristo" scalda i motori e sopratutto il tiro. Possibile un suo utilizzo dall'inizio al fianco di Matri, quantomeno certo quello a partita in corso qualora Allegri dovesse preferire inizialmente il tandem Matri-Jeda. Il Cagliari ha bisogno del ritorno ai suoi massimi livelli del bomber brasiliano, che potrebbe rivestire un ruolo molto importante nella seconda fase del campionato. Con la sua voglia di stupire e il suo essere smaliziato, potrebbe aiutare la squadra a innestare quella marcia in più che serve per ambire a posizioni importanti della classifica. Al momento però Nenè sarà sicuramente concentrato sul suo prossimo obiettivo, pronto a rispondere presente alla chiamata del mister, e desideroso di aggiungere anche il nome di un portiere come Frey alla lista delle sue eccellenti vittime.
Allegri fa la conta degli assenti
Massimiliano Allegri si ritroverà a preparare la gara interna contro la Fiorentina con l'ennesima emergenza difensiva. Ai noti guai muscolari di Pisano, infatti, si è aggiunto il grave infortunio al ginocchio di capitan Diego Lopez, la cui entità sarà conosciuta in giornata, a seguito degli esami clinici cui verrà sottoposto l'uruguaiano. Sono tre le possibilità tattiche per la sua sostituzione: l'accentramento di Canini pare cosa fatta, anche se Ariaudo spera ancora di esordire (ieri è stato fatto riscaldare da Allegri, che poi gli ha preferito Dessena), con il bergamasco confermato nel ruolo di terzino, oppure Dessena o Marzoratti come fluidificante di destra. Allegri avrà comunque motivi per essere felice, dato che il posto di regista sarà occupato nuovamente dal rientrante Daniele Conti, (promosso capitano, data la probabile lunga assenza di Lopez), che giocherà in coppia con i confermatissimi Biondini e Lazzari. Davanti è previsto il ballottaggio tutto verdeoro tra Jeda e Nenè, per il ruolo di attaccante in coppia con Matri, a segno anche col Siena, seppur su rigore.
Trauma distorsivo per Lopez,
nei prossimi giorni nuovi accertamenti
C'è un cauto ottimismo nello staff medico del Cagliari sulle condizioni di Diego Lopez. Il Capitano si è sottoposto questa mattina a degli accertamenti clinici che hanno confermato la diagnosi di un trauma distorsivo al ginocchio destro. Al momento non pare ci sia l'interessamento del legamento crociato, ma il gonfiore dell'arto non consente di tracciare un quadro clinico completo. Nei prossimi giorni, quando l'articolazione si sgonfierà, il difensore uruguaiano potrà sottoporsi a ulteriori controlli. Tuttavia, come detto, lo staff medico pare essere ottimista sulla situazione clinica del Capitano.
forza diegone non mollare!:ave:
juninho85
25-01-2010, 22:57
Il Punto sul Cagliari - Il bicchiere è mezzo pieno
E' un bicchiere mezzo pieno quello che viene fuori dalla trasferta di Siena. Un bicchiere che sarebbe stato del tutto vuoto (di punti) se non fosse stato per la solita reazione allo svantaggio di un Cagliari che nemmeno in una delle sue giornate non proprio brillantissime ha perso la tramontana, raddrizzando una partita che sembrava ormai incanalata in un binario che più storto non si poteva. Perchè non era il solito Cagliari. Mettici poi la doppia leggerezza di un Larrivey ri(tornato) presto anzi prestissimo ai canoni del suo anonimato più completo (con buona pace di chi si era illuso!), arricchita dalla topica della terna, incapace di vedere il fuorigioco di Calaiò in occasione della rete del momentaneo vantaggio bianconero e la frittata in salsa senese sembrava servita per la seconda volta in questo campionato.
Anche perchè persino il buon Allegri non è sembrato proprio in giornata. La squadra non girava e lo si vedeva sin dall'inizio. Perchè allora aspettare l'espulsione per provvedere alle sostituzioni? A centrocampo (vedi Lazzari e Biondini) come davanti (Larrivey, ma anche Matri) si è faticato tremendamente e forse sarebbe il caso di non dover sempre fare affidamento al solito Jeda e alla sua capacità di cambiare repentinamente le partite, per invertire il trend di una gara che non diceva bene. E l'infortunio occorso a Lopez lo ha confermato in pieno. A tratti si è percepito persino un atteggiamento di chi vuole accontentarsi anche del punticino contro l'ultima delle squadre allo sbaraglio (e ieri se ne è avuta conferma), inusuale in un Cagliari incapace da sempre di rinunciare a priori alla conquista dei tre punti. Che visti gli altri risultati avrebbero fatto comodo ed erano certamente alla portata.
Ma il Cagliari di questi tempi è di quelli tosti, capace di rimontare lo svantaggio (in termini di risultato e di uomini) nel giro di qualche attimo. Magistrale il contropiede, l'ennesimo della gara, meno magistrale il tocco in area di Cribari su Cossu. Freddo Matri dal dischetto che trasforma la decima rete stagionale. E ora la salvezza dista giusto tre vittorie, ma la realtà parla di un divario dalla Juve di sole due lunghezze. E allora perchè non guardare a chi sta davanti?
Magari a cominciare dalla prossima trasferta, perchè domenica pur sempre dalle retrovie, giunge un'altra minaccia di quelle temibilissime. La Fiorentina col dente avvelenato dalle due sconfitte consecutive non è certamente l'avversario ideale per coltivare sogni di gloria. Senza Lopez, ma con un Conti in più (nonostante la prova eccelsa di Parola), il Cagliari fa ben sperare, ma per continuare a stupire occorre ritrovare una vena che ultimamente si è persa. E quando tornerà pure la brillantezza di un tempo (neanche troppo lontano), allora se ne vedranno di ancora più belle. Per ora va bene così.
juninho85
26-01-2010, 14:42
Matri in doppia cifra: "Grazie alla squadra"
Con il goal su rigore firmato a Siena, Alessandro Matri si è confermato bomber rossoblù, arrivando a quota 10reti in questo campionato. Il centravanti del Cagliari comunque non si prende tutti i meriti di questo exploit: "E' proprio una bella soddisfazione, non me lo sarei mai immaginato. Sono felice, perché non pensavo di arrivare in doppia cifra e per giunta a gennaio, ma i meriti sono di tutta la squadra che mi mette nelle condizioni di far bene. Siamo un gruppo molto compatto e ora abbiamo il vantaggio di giocare con grande serenità. Credo che questo influisca molto sulle prestazioni e sui risultati."
Gigi Riva: "Grande merito alla mentalità di Allegri"
L'indimenticato bomber rossoblù, Gigi Riva, ha analizzato ai microfoni di Radio Toscana la gara di domenica tra Cagliari e Fiorentina: "Al Cagliari i meriti sono da attribuire soprattutto alla mentalità del suo tecnico Allegri, freddo, preparato e molto spregiudicato nel modo di impostare ogni gara. Mi piace la voglia di lottare su ogni campo dei sardi. I tifosi si stanno godendo questo lungo periodo, e adesso è atteso solo il definitivo salto di qualità. Non credo ad un ulteriore passo falso viola fuori casa, ed è giusto che in questo momento anche i supporters viola, da sempre innamorati della propria squadra, stiano vicini al gruppo di Prandelli. E' questa la strada per superare questo momento". Un occhio particolare và dato al bomber Gilardino, sempre pericoloso sotto porta: "Gilardino è un lottatore, altruista, non c'è bisogno di metterlo in discussione in questo periodo, dove evidentemente paga le fatiche del lungo periodo da titolare".
Il Cagliari perde Lopez ma ritrova Conti
L'infortunio del capitano Lopez appare meno serio del previsto, anche se bisogna attendere nuovi accertamenti. Se comunque si dovesse trattare solo di trauma distorsivo, escludendo quindi un interessamento dei legamenti, il giocatore potrebbe recuperare in due settimane. Al posto del capitano volata a due tra Ariaudo e Canini, con il secondo eventualmente ancora a ricoprire il ruolo di terzino. Se giocherà invece Canini, nel ruolo di terzino destro giocherà uno tra Marzoratti e Dessena. Intanto per la delicata sfida di domenica, mister Allegri ritroverà a disposizione Daniele Conti, che pare aver superato l'affaticamento muscolare e potrà quindi riprendere posto in cabina di regia.
La Nuova Sardegna - L'Europa non può più attendere
Settimo in classifica, con l’Europa ad appena un passo. Il Cagliari non sogna più, per il semplice motivo che arrivare fra le prime sei del campionato non è più un desiderio. L’obiettivo è a portata di mano. Come dimostrano i numeri e anche la prestazione di Siena.
Domenica parecchie cose hanno congiurato contro la squadra di Massimiliano Allegri, che è andata vicinissima alla sconfitta. Eppure, alla fine, i rossoblù hanno incassato un pareggio molto importante sia per la classifica che per il morale.
Siena. Riavvolgendo il film della partita del Franchi, c’è da ricordare l’infortunio di capitan Lopez, che ha costretto il tecnico a cambiare l’assetto collaudato in difesa. Quindi l’espulsione di Larrivey, un po’ ingiusta per come è maturata. Se è vero che, nell’aver tenuto in campo l’argentino si può ravvisare l’unico errore della panchina cagliaritana, è anche giusto ricordare che il primo cartellino giallo assegnato all’attaccante sudamericano era assolutamente sbagliato. A seguire, ci si è messo anche il guardalinee, che non ha ravvisato il fuorigioco di partenza di Calaiò, che poi è andato a segnare la rete del momentaneo vantaggio senese.
La reazione. Il Cagliari, a quel punto, a fatto un rapidissimo viaggio: all’inferno e ritorno, in un paio di minuti. Dal crollo, visto che si trovava in svantaggio e con l’uomo in meno, la squadra rossoblù è passata a riequilibrare la gara, grazie a quel furetto di Cossu. Il fantasista rossoblù è scattato in area costringendo Cribari al fallo. Rigore e rete del pari, e l’avventura continua.
Attacco scatenato. A proposito di reti, c’è da sottolineare il dato statistico che vede i rossoblù a segno da 17 partite consecutive. L’ultima volta all’asciutto per l’attacco cagliaritano, fu nella gara d’andata con la Fiorentina, persa per 1-0. Da allora sempre almeno un gol dei cagliartiani nella rete avversaria. Una continuità che rappresenta uno dei segreti di questa squadra.
Super Matri. Il Cagliari poi vanta anche la posizione in classifica cannonieri di Alessandro Matri. Dopo il rigore trasformato a Siena, è terzo con 10 reti, alle spalle dei capocannonieri Di Natale e Milito (con 13 centri). Matri, dopo due stagioni fra alti e bassi, è letteralmente esploso. A sottolineare la bontà della scelta della società, che è riuscito a conquistare l’intero cartellino del giocatore di scuola Milan, e ovviamente le capacità dell’attaccante, implacabile terminale offensivo della manovra cagliaritana.
Difesa di ferro. L’ultimo dato numerico da sottolineare riguarda la difesa. Che in totale ha preso 24 reti in questo campionato, ma c’è un dato statistico molto particolare e riguarda i gol subiti in trasferta. Il Cagliari ne ha preso, lontano dal Sant’Elia, appena 10. Meglio hanno fatto solamente le due squadre che guidano la classifica del campionato: l’Inter a quota 8 reti, e il Milan che ne ha subite 9. Segno che in trasferta la squadra di Allegri è diventata rognosa per tutti. Una carta in più da giocare sul tavolo che promuove alle coppe europee della prossima stagione.
Unione Sarda - Galeone lancia Max: "Pronto per la Juve"
«Giampaolo prossimo allenatore della Juve? Era già stato vicino la scorsa stagione, poi è andato tutto in fumo». Giovanni Galeone rivela che l'ex tecnico del Siena aveva quasi un accordo con la società torinese, poi lancia in orbita Massimiliano Allegri: «L'ho avuto sia come giocatore che come collaboratore. È bravissimo a leggere le partite, ha una buona valutazione dei giocatori. È pronto per una grande panchina, come quella della Juve».
Unione Sarda - Per Lopez un mese di stop, Conti guarito
La grande paura è passata nel primo pomeriggio di ieri, dopo che Diego Lopez (infortunatosi al ginocchio destro a Siena e sostituito da Dessena) si è sottoposto a una prima risonanza magnetica per verificare il danno. Dopo l'esame, eseguito dal dottor Gigi Pilleri, presso l'Ospedale Marino, il responsabile medico rossoblù, Marco Scorcu, si è dichiarato «moderatamente ottimista». Questo perché il primo esame, che andrà ripetuto nei prossimi giorni, pare aver escluso la rottura dei legamenti crociati anteriori, problema che avrebbe significato sei mesi di stop. Invece, si tratterebbe di uno stiramento del legamento collaterale, con una piccola sofferenza al menisco. Al massimo trenta giorni di cure.
Il condizionale è d'obbligo perché ieri il ginocchio si presentava ancora molto gonfio. Sarà necessario ripetere gli esami radiologici per avere un quadro completo della situazione ma il peggio sembra scongiurato. Oggi, Lopez sarà sottoposto a un consulto dal professor Massimiliano Salvi, ortopedico di fiducia del Cagliari, al termine del quale la situazione clinica sarà più chiara. È bene ripetere, però, che la grande paura di un grave infortunio sembra svanita. E che la preoccupazione fosse tanta è dimostrato dalla faccia scura del capitano (interprete sino al momento dell'infortunio di una prestazione esemplare) durante il viaggio di ritorno da Siena a Cagliari, e dalla prudenza del dottor Scorcu che, alle insistenze, rinviava il verdetto a dopo la risonanza magnetica.
Nessun problema per Marchetti (abrasione alla testa in uno scontro con un avversario in avvio di partita) e per Agostini (ferita al polpaccio provocata da una tacchettata fortuita ricevuta da Jajalo), mentre Conti è definitivamente guarito dal malanno muscolare che lo aveva costretto a lasciare il posto a Parola nella gara di Bologna e a saltare le successive due partite con Livorno e Siena. Gli indisponibili per la Fiorentina saranno, quindi, Larrivey, che oggi verrà squalificato per una giornata dopo l'espulsione di Siena per doppia ammonizione, Lupatelli e Pisano, che ne avranno ancora per un mesetto.
Oggi la squadra tornerà al lavoro seguendo il solito programma: domani doppia seduta, giovedì amichevole (avversario e sede da stabilire), venerdì pomeriggio allenamento tattico, sabato mattina rifinitura.
Da oggi sono disponibili al Cagliari Point di viale La Playa e nelle rivendite autorizzate i biglietti per la partita con la Fiorentina. Il Point osserverà orario continuato dalle 9 alle 20.
Unione Sarda - Cagliari, il volo continua
Non è una grande ma gioca come se lo fosse. Il copyright è di Gigi Del Neri, che usò la frase per descrivere il momento d'oro della sua Sampdoria, prima che gli attriti con Cassano (il lupo perde il pelo...) non facessero arretrare pesantemente i blucerchiati. La definizione si attaglia al Cagliari di Allegri, a Siena capace di superare una serie impressionante di eventi sfavorevoli e di riuscire a tornare a casa con un pareggio prezioso e con un retrogusto amaro in bocca per non essere riuscito, nel pazzo finale con entrambe le squadre in dieci, a portare a casa la vittoria. E dire che il Siena, con Malesani seduto su una panchina scricchiolante (quattro sconfitte e un pareggio nelle ultime cinque gare), si giocava gran parte delle speranze di salvarsi e che, quindi, ha gettato nella mischia tutte le risorse tecniche, morali e fisiche di cui disponeva.
Non è bastato per impensierire il Cagliari, che ha tremato solo per la dabbenaggine dell'arbitro Tommasi e dei suoi collaboratori. Il direttore di gara ha adottato un atteggiamento severo con Larrivey (giallo per un intervento veniale sul portiere Pegolo, a cui si è aggiunto quello, giusto, per un fallo da dietro su Rosi che ha determinato l'espulsione dell'argentino), molto più permissivo con Codrea (graziato nel primo tempo e ammonito solo nel finale) e Brandao (solo giallo per un fallo intenzionale a palla distante su Matri che meritava il rosso). L'assistente Alessandroni ha fatto di peggio, non vedendo il netto fuorigioco di Calaiò su verticalizzazione di Rosi che ha permesso al centravanti di portare in vantaggio il Siena.
Il Cagliari ha protestato senza fare troppe scene (anche in questo i rossoblù e il loro allenatore son stati ammirevoli) e ha costruito la rimonta, con un atteggiamento da grande squadra, lo stesso che ha permesso all'Inter le recenti, miracolose rimonte con Bari e Siena. E nel finale, ristabilita la parità numerica per la sacrosanta espulsione di Cribari, autore del fallo su Cossu che ha provocato il rigore, trasformato in maniera esemplare da Matri (decimo gol in campionato), in campo aperto, il Siena ha corso rischi gravissimi, senza riuscire a portarne alla porta di Marchetti.
Gli svarioni arbitrali, a cui si sono aggiunti gli infortuni di Agostini (lieve) e di Lopez (più serio), non hanno smontato il Cagliari, che ha serrato i ranghi e ha tirato fuori, se possibile, ancor più determinazione. Lazzari, balbettante nel primo tempo, è cresciuto notevolmente, Agostini, pur indolenzito, ha spinto coraggiosamente, mentre il solito Cossu e Parola (terza prestazione convincente per lui nel ruolo di sostituto di Conti), hanno trascinato la squadra. Solo Larrivey è rimasto al di sotto dello standard, un po' per un primo tempo abulico, un po' per il rosso, che con un pizzico di attenzione in più avrebbe potuto evitare.
Una bella prova di una squadra che segna da diciassette partite consecutive (l'1-0 di Firenze l'ultima volta che la prima linea è rimasta a secco) e che si appresta a affrontare proprio la Fiorentina senza alcun timore reverenziale.
Il Cagliari è garanzia di divertimento e di partite ad alto contenuto emotivo. Ecco perché i rossoblù andrebbero premiati con una massiccia partecipazione di tifosi in occasione della sfida con i viola. Impossibile fare previsioni sul risultato, mentre si può essere sicuri che le emozioni non mancheranno e che gli assenti avranno irrimediabilmente torto.
juninho85
26-01-2010, 20:43
Allegri verso il rinnovo
Anche quest'anno Massimiliano Allegri sta conducendo il Cagliari verso grandi risultati e, per questo, i grandi club avrebbero messo gli occhi su di lui con ancor maggior convinzione. Da fonti vicine al presidente Cellino, però, filtra l'ipotesi di un imminente rinnovo, che potrebbe allungare ulteriormente il rapporto fra tecnico e club ed allontanerebbe tutti i pretendenti.
La Società invita i tifosi allo stadio Si carica di attesa l'atmosfera che precede la partita di domenica prossima al Sant'Elia fra Cagliari e Fiorentina. Da parte della società di Viale La Playa giunge un invito a tutti i tifosi rossoblù affinchè il pubblico possa essere il dodicesimo uomo in campo, in una gara importante per il futuro del campionato del Cagliari. Il tutto attraverso un comunicato apparso sul sito ufficiale, nel quale si rivendica di aver impostato dei prezzi popolari proprio con il fine di consentire a un numero elevato di tifosi l'acquisto dei biglietti. E la chiosa finale del comunicato lascia presagire prossime iniziative vantaggiose per quanti vogliano seguire la propria squadra del cuore allo stadio.
Questo il comunicato apparso sul sito ufficiale del Cagliari:
"Il Cagliari sta disputando anche quest'anno un campionato al di là di ogni più rosea aspettativa.
I tifosi devono essere soddisfatti della loro squadra, che ottiene brillanti risultati e riscuote ammirazione in tutti i campi d'Italia per la qualità del suo gioco.
Una squadra forte che merita una cornice di pubblico all'altezza.
Anche per la partita di domenica con la Fiorentina abbiamo applicato prezzi popolari.
Abbiamo bisogno di ricevere dai tifosi un segnale forte per crescere insieme: il futuro della Società è vincolato al riscontro ottenuto dal pubblico.
Riempite lo stadio. Fatevi sentire. Stateci vicini. Con una raccomandazione: non buttate i biglietti d'ingresso...!"
Allegri in conferenza stampa: "Cerchiamo di prendere più punti possibile"
Abituale conferenza stampa del martedì per Massimiliano Allegri. Il tecnico rossoblù ha analizzato a mente fredda la partita di Siena, che lo ha soddisfatto per l'atteggiamento e per il carattere espresso, meno per il risultato, che, con un pò più di cattiveria, avrebbe potuto fruttare un bottino pieno. "Resta un pizzico di rammarico per quegli ultimi minuti, dove non abbiamo sfruttato le situazioni favorevoli. Dobbiamo essere più cinici, forse ci fa difetto un pizzico di esperienza. Comunque la squadra ha disputato una buona prova, ed è questo quel che ho detto ai ragazzi".
Dopo la breve analisi sulla partita, Allegri si è soffermato sui singoli. Parole di comprensione per Larrivey - "sono cose che possono capitare quando si sta in campo" - e di elogio per Parola, sempre perfetto nel ruolo di vice Conti , "mai avuto dubbi sulla grande professionalità di Andrea", ha detto il tecnico livornese. Allegri non si prende meriti per l'esplosione di Matri, "non ho meriti sulla sua esplosione. Il merito è tutto suo e della squadra", e usa bastone e carota per Lazzari, "sbaglia qualche pallone di troppo, ma ha delle giocate che possono decidere la partita". Infine una battuta sull'infortunio capitato al Capitano Lopez. "Mi dispiace per lui, naturalmente, ma sono tranquillo. In difesa siamo coperti".
Davanti a Conti e compagni si presenta ora una settimana di lavoro intenso, per preparare la grande sfida di domenica prossima contro la Fiorentina. "Sono una grande squadra - sentenzia Allegri -,prendono pochi gol e in avanti possono far male in qualsiasi momento". Questo però non significa abbassare la testa, anzi, il tecnico punta a un risultato di prestigio. "Mi piacerebbe continuare la striscia positiva. Dobbiamo cercare di prendere più punti possibile".
D'altronde si giocherà nel fortino della squadra rossoblù, quel Sant'Elia che Allegri si auspica possa presentare una cornice di pubblico degna dello spettacolo che potrà offrire il campo. "Mi aspetto l'entusiasmo giusto da parte dei tifosi rossoblu. E' una bella partita, per noi importante. Spero che riempiano lo stadio: i ragazzi lo meritano, per quel che di buono stanno facendo".
La Fiorentina arriva al momento giusto
In pochi avrebbero scommesso, o sarebbero stati disposti a credere, che il Cagliari avrebbe disputato la sfida casalinga con la Fiorentina a girone di ritorno inoltrato con i favori del pronostico.
Si perché quella di domenica si presenta anzitutto con tutti i crismi di una sfida valevole per l'Europa ma soprattutto vede i rossoblù arrivarci di slancio sull'onda di cinque risultati positivi, di tanti complimenti da parte degli addetti ai lavori e, non meno importante, forte di un'autostima che tanto può aiutare in un momento come questo, fondamentale per il prosieguo della stagione.
Autostima che deriva da risultati e ambiente circostante, ed è proprio questo fattore a differenziare Cagliari e Fiorentina nelle ultime settimane. Quello rossoblù non è stato per nulla sgualcito dai rumors della trattativa Cellino-West-Ham e i ragazzi di Allegri hanno proseguito senza colpo ferire sulla strada della storia.
In Toscana invece c'è nervosismo, una sensazione che è palpabile ed è dimostrata da retroscena di calciomercato e risultati negativi (due sconfitte consecutive); il tutto unito alla stanchezza derivante dai numerosi impegni che quest'anno gravano sulla squadra viola, che, affermiamo con ammirazione, si è pure cercata i tour de force con una prima parte di stagione straordinaria e condita dalle imprese europee (doppia bastonata inflitta al grande Liverpool) e dai cammini ottimi in coppa italia e campionato.
Fino alle ultime due sconfitte che hanno fatto tuonare Prandelli nei confronti di qualcuno che sarebbe mancato nell'atteggiamento giusto, forse peccando di presunzione dopo i successi iniziali. Potrebbe essere il preludio a una rivoluzione al Sant'Elia dettata da tattica, stanchezza ma anche psicologia per far rientrare qualcuno nei ranghi dell'impegno e della costanza di cui la Fiorentina non può fare a meno per stare vicino alle grandi d'Italia e d'Europa.
Anche il mercato ha minato la serenità del gruppo viola: si dice che lo spogliatoio non abbia accettato di buon grado la partenza del capitano Dainelli (al Genoa) per far posto a Felipe, e anche Castillo al momento di andare via (al Bari) ha detto che “con Prandelli non è facilissimo andare d'accordo, lui non parla granchè”. Sono recenti anche le dichiarazioni di Jorgensen che vuole lasciare Firenze e i battibecchi tra la dirigenza viola e Becali, il procuratore di Mutu, che non perde occasione per gettare dubbi sulla permanenza in viola del suo assistito e sull'operato di Corvino e soci.
Infine una stanchezza che è palese in alcuni degli uomini chiave della Fiorentina, su tutti Gilardino che gioca praticamente sempre non avendo prime punte alle sue spalle che possano fargli tirare il fiato, Montolivo, che fa della corsa una delle sue doti migliori, Vargas, la cui spinta sulla fascia sinistra è determinante per il gioco di Prandelli ( all'andata Fiorentina- Cagliari fu decisa da una prodezza del duo Vargas-Gilardino con cross del primo per l'incornata del secondo). Nelle forti dichiarazioni del post-Palermo Prandelli ha fatto intuire che ci sarà turn-over ma i dubbi restano sulla misura dello stesso, sia perchè gli uomini “cotti” sono anche quelli fondamentali e senza sostituti di pari valore sia perchè potrebbe essere rischioso per la Fiorentina arrivare rimaneggiati a quello che è a tutti gli effetti uno scontro diretto.
Massimo rispetto per la viola dunque ma anche consapevolezza che questo è forse il miglior momento per incontrarla, numeri e clima alla mano. Rossoblù chiamati alla sentenza, allora, e sarà necessario quel “killer instinct” che sarebbe ulteriore salto di qualità nella stagione delle imprese e della storia.
Sneijder salterà il Cagliari
Wesley Sneijder, centrocampista olandese dell' Inter, è stato squalificato per due giornate dal Giudice Sportivo per l'applauso ironico all'arbitro Rocchi durante il derby. Non giocherà quindi la prossima sfida contro il Parma e quella dopo a S.Siro contro i rossoblù; una buona notizia per i sardi anche se, vista l'abbondanza in termini quantitativi e qualitativi della rosa interista, la partita resterà proibitiva.
Meglio continuare a pensare a una partita alla volta e quindi a quella di domenica contro i viola.
juninho85
27-01-2010, 08:48
La Nuova Sardegna - "Milan, giù le mani da Nenè"
Tutto bene, meno i rischi corsi nei primi 10’ e la scarsa capacità realizzatriva nelle occasioni di fine gara. Massimiliano Allegri riassume la trasferta a Siena in questa cornice. Ma la serata è propizia anche per altri temi. Tra questi, un interessamento della Juventus.
Il tecnico del Cagliari, secondo quanto ha detto in tv Galeone, suo maestro in panchina, avrebbe avuto un contatto con la Vecchia Signora anche nella passata stagione. Allegri taglia corto: “Il mister voleva ringraziarmi a modo suo perché ieri era il suo compleanno e gli ho inviato un messaggino d’auguri. Ma soprattutto, ho un contratto che mi lega al Cagliari fino al 2011 e devo conquistare la salvezza”.
Insomma, la Juve - e se è per questo, anche la Fiorentina -, può attendere. Inoltre, il Milan ha provato a stringere per Nené. Cellino ha detto no. E Allegri conferma: “Fa piacere che un ragazzo da sei mesi in Italia piaccia a un grande club. Ma con il presidente ci siamo sentiti: non si muove nessuno. Il gruppo ha qualità tecniche e valori morali difficili da trovare.
- torniamo a Siena.
“Abbiamo sofferto in avvio con Maccarone che in due occasioni è stato pericoloso. Però, nel secondo tempo e con un uomo in meno, potevamo vincere. Ho il rammarico di non averla chiusa. Siamo stati bravi a reagire dopo la loro rete, abbiamo creato palle gol ma non siamo stati cinici.
- Si è avuta l’impressione di un pari ben accetto.
«Noi non sappiamo ragionare così. Ci abbiamo provato fino alla fine. Per buona parte del secondo tempo il pallino è stato nostro».
- Un altro 7 in pagella per Parola. Sorpreso?
«No. Ho sempre apprezzato Andrea. E’ un giocatore che qualsiasi allenatore vorrebbe. In regia abbiamo Conti, ma Parola gioca bene anche da mezzala».
- Lazzari è affaticato.
«Avesse continuità sarebbe un marziano. Ma ha giocate uniche e mentre a fine gara gli altri calano, lui cresce. Si è visto a Siena, una palla d’oro per Matri, e con la Roma».
- Cosa ha detto a Matri per le dieci reti?
«Bravo lui e la squadra che lo assiste al meglio».
- Con la Fiorentina è scontro diretto.
«No, sono dietro di un punto. E’ una partita dura, concedono poco, nonostante le ultime due sconfitte, e vantano qualità importanti con Vargas, Giardino, Mutu, Santana. Ma noi puntiamo a proseguire la striscia positiva. E mi aspetto un grande sostegno del pubblico: i ragazzi se lo meritano».
La Nuova Sardegna - Rientra Conti, Lopez e Pisano sono ancora fermi
Ripresa della preparazione sotto un’insistente pioggia ieri pomeriggio per i giocatori del Cagliari. Lavoro soprattutto di carattere atletico, e al termine partitella in metà campo.
Non si sono allenati Diego Lopez e Francesco Pisano. Il primo salterà sicuramente le partite con Fiorentina e Inter (con la speranza che gli ulteriori esami previsti fra qualche giorno non aggravino il problema al ginocchio destro emerso lunedì sera), mentre è incerta la data del rientro in squadra del terzino di Selargius. Ripresa completa invece per Daniele Conti e per il croato Mario Brkliaca. Joaquin Larrivey ha pagato cara l’espulsione di Siena: è stato infatti squalificato per una giornata. E’ entrato in diffida Davide Astori, che va ad aggiungersi ad Andrea Lazzari e Diego Lopez. Domani alle 15 a Ussana amichevole con una rappresentativa dilettanti, mentre alle 10,30 Andrea Lazzari sarà ospite delle elementari “Nostra Signora della Mercede”, di Cagliari.
La Nuova Sardegna - "Milan, giù le mani da Nenè"
Tutto bene, meno i rischi corsi nei primi 10’ e la scarsa capacità realizzatriva nelle occasioni di fine gara. Massimiliano Allegri riassume la trasferta a Siena in questa cornice. Ma la serata è propizia anche per altri temi. Tra questi, un interessamento della Juventus.
Il tecnico del Cagliari, secondo quanto ha detto in tv Galeone, suo maestro in panchina, avrebbe avuto un contatto con la Vecchia Signora anche nella passata stagione. Allegri taglia corto: “Il mister voleva ringraziarmi a modo suo perché ieri era il suo compleanno e gli ho inviato un messaggino d’auguri. Ma soprattutto, ho un contratto che mi lega al Cagliari fino al 2011 e devo conquistare la salvezza”.
Insomma, la Juve - e se è per questo, anche la Fiorentina -, può attendere. Inoltre, il Milan ha provato a stringere per Nené. Cellino ha detto no. E Allegri conferma: “Fa piacere che un ragazzo da sei mesi in Italia piaccia a un grande club. Ma con il presidente ci siamo sentiti: non si muove nessuno. Il gruppo ha qualità tecniche e valori morali difficili da trovare.
- torniamo a Siena.
“Abbiamo sofferto in avvio con Maccarone che in due occasioni è stato pericoloso. Però, nel secondo tempo e con un uomo in meno, potevamo vincere. Ho il rammarico di non averla chiusa. Siamo stati bravi a reagire dopo la loro rete, abbiamo creato palle gol ma non siamo stati cinici.
- Si è avuta l’impressione di un pari ben accetto.
«Noi non sappiamo ragionare così. Ci abbiamo provato fino alla fine. Per buona parte del secondo tempo il pallino è stato nostro».
- Un altro 7 in pagella per Parola. Sorpreso?
«No. Ho sempre apprezzato Andrea. E’ un giocatore che qualsiasi allenatore vorrebbe. In regia abbiamo Conti, ma Parola gioca bene anche da mezzala».
- Lazzari è affaticato.
«Avesse continuità sarebbe un marziano. Ma ha giocate uniche e mentre a fine gara gli altri calano, lui cresce. Si è visto a Siena, una palla d’oro per Matri, e con la Roma».
- Cosa ha detto a Matri per le dieci reti?
«Bravo lui e la squadra che lo assiste al meglio».
- Con la Fiorentina è scontro diretto.
«No, sono dietro di un punto. E’ una partita dura, concedono poco, nonostante le ultime due sconfitte, e vantano qualità importanti con Vargas, Giardino, Mutu, Santana. Ma noi puntiamo a proseguire la striscia positiva. E mi aspetto un grande sostegno del pubblico: i ragazzi se lo meritano».
Unione Sarda - Cagliari, Allegri mostra il petto
Quarantott'ore dopo il pareggio ha un altro sapore, più gustoso. «Perché ottenuto contro un buon Siena. Poi questo è il quinto risultato utile consecutivo, e non capita mica tutti i giorni in serie A». Domenica sera al Franchi faticava a mascherare la delusione per le occasioni fallite nel finale, ora Max Allegri mostra addirittura il petto e rilancia la sfida in vista del big match con la Fiorentina. «I viola saranno avvelenati, seguirà la gara con l'Inter, ma noi», ammette l'allenatore del Cagliari, «vogliamo proseguire la striscia positiva».
La pioggia cancella i rimpianti, sul prato verde inzuppato del centro sportivo rossoblù di Assemini cresce la voglia di riscatto. E quale occasione migliore dell'appuntamento di domenica prossima al Sant'Elia. «Spero che lo stadio sia pieno», l'appello di Allegri, «e che si respiri l'entusiasmo delle grandi occasioni». Sarà uno scontro diretto? «Beh, loro sono un punto sotto, quindi sarà inevitabilmente una partita importante». E per uno abbottonato come lui è molto più di un guanto di sfida.
Il Cagliari c'è. «Sono davvero soddisfatto della prestazione di Siena». Eppure le difficoltà (dall'infortunio di Lopez all'espulsione di Larrivey) non sono mancate. «Nel primo tempo loro hanno avuto due-tre accelerazioni importanti con Maccarone, quando attaccavano, però, restavano bassi. Noi non abbiamo perso la pazienza, abbiamo costruito con ordine cercando i varchi giusti e creando diverse situazioni pericolose». Nella ripresa tutta un'altra partita. «Pur essendo in inferiorità numerica», tiene a precisare Allegri, «abbiamo gestito benissimo la palla. Subito un gol viziato da mezzo fuorigioco, non ci siamo scomposti, al contrario abbiamo avuto una grande reazione e nei minuti finali potevamo anche vincere la partita». Sin qui tutto d'un fiato. «Ci è mancata, però, la lucidità per farlo». Inesperienza? «Ma anche la stanchezza si è fatta sentire, e non poco».
Un punto tutto sommato può bastare. Certo il ko di Lopez (il capitano dovrà star fuori almeno due settimane) complica non poco il lavoro della difesa rossoblù in perenne emergenza, anche se il tecnico preferisce ancora una volta minimizzare. «Abbiamo tre centrali, Astori, Canini e Ariaudo», tiene a precisare Allegri, «Marzoratti è rientrato, non ha ancora i novanta minuti nelle gambe ma sta recuperando la forma migliore. Poi c'è anche Dessena che può fare il terzino destro». Le soddisfazioni più grandi a centrocampo. Allegri si gode il rientro di Conti dopo l'infortunio, ma anche un super Parola. «Ha dimostrato di saper fare benissmo il ruolo di regista. Ha poco spazio perché davanti ha Conti, ma spesso viene utilizzato anche come mezzala». Allegri tiene a precisarlo: «Sulla professionalità di Parola non ho mai avuto dubbi». E se lo tiene stretto: «Per me è un giocatore importantissimo e non credo che partirà. Anche perché assieme al presidente abbiamo deciso di non cedere nessuno». L'allenatore, dunque, chiude a chiave il Cagliari: «È giusto arrivare sino in fondo con questa rosa, completa in tutti i settori e costituita da ragazzi bravi tecnicamente e in grado di metter su un gruppo importante sia sotto il profilo della disciplina che dei valori morali». A Siena l'ennesima conferma: «Chi gioca poco si fa trovare sempre pronto, qui tutti rispettano tutti». E vanno a mille dal primo all'ultimo minuto di recupero. «In effetti ce la passiamo proprio bene dal punto di vista fisico». Lazzari compreso. «Può sembrare in calo rispetto alla prima parte della stagione, ma non lo è, assolutamente», taglia corto Allegri. «Lui ha giocate che altri non hanno. Forse sbaglia ancora tanto, ma può risolvere la partita in qualsiasi momento. Per un calciatore di qualità come lui è normale avere degli alti e bassi nell'arco di una partita». E magari fare un intervento sbagliato, come quello che è costato il cartellino rosso a Larrivey. A proposito: l'allenatore ha già perdonato l'attaccante argentino. «Può capitare a chiunque, sarebbe stato peggio un fallo di reazione». Niente drammi, insomma. «Ho letto alcune dichiarazioni rilasciate da Larrivey subito dopo la gara, si è preso le colpe pur non avendole. E questa espulsione non compromette affatto il suo rilancio». Lascia, invece, un posto libero in attacco. «Così ora saranno in tre a giocarsela per due maglie». Nenè, Jeda, ma soprattutto Matri, giunto domenica a quota dieci gol. «Bravo, bravissimo Alessandro, e può ancora migliorare. Ma il merito è anche della squadra che lo mette nelle condizioni di segnare». Gli applausi dell'allenatore si sprecano. Anche lui, però, continua a raccogliere consensi ovunque. Ieri il Milan, domani la Juventus e la stessa Fiorentina: comunque il suo nome viene accostato a panchine di club importanti. «Ma io resto attaccato a quella del Cagliari, ci aspetta un girone di ritorno impegnativo e siamo tutti concentratissimi sul nostro obiettivo». Ieri la salvezza, domani chissà.
Allegri e Nenè, corteggiati e blindati
Massimiliano Allegri e Anderson Miguel da Silva Nenè. Due persone molto diverse accomunate dallo stesso destino: approdare in una big del calcio italiano. Per Allegri, tecnico del Cagliari dalla scorsa stagione, si parla di Juventus. Anche quest'estate il tecnico toscano era stato accostato a diverse squadre, in primis in Milan. Non se n'è fatto, ovviamente, nulla. Cellino ha blindato il suo tecnico. Contratto fino al 2011, con possibilità di rinnovo. Proprio in questo periodo le voci vorrebbero un imminente incontro per prolungare il sodalizio tra Allegri e il Cagliari.
Nenè ha un anno di esperienza cagliaritana in meno di Allegri. Lui è arrivato solo da sei mesi, ma la tifoseria si è già innamorata di lui. Certo, dopo aver fatto un gol da 30 metri a Buffon e alla sua Juventus, non poteva essere altrimenti. Molti addetti ai lavori storcevano il naso quando in estate il presidente Cellino spese 4 milioni di euro per portare in Sardegna Nenè. Ora dopo sei mesi e sei gol Nenè ha convinto tutti. Il Milan ha provato a stringere con il numero 1 di viale La Playa per avere il brasiliano in prestito, al posto del quasi sicuro partente Huntelaar. E Cellino anche stavolta ha chiuso la porta. Nenè è legato al Cagliari da un contratto quadriennale e i rossoblù non lo mollano.
La conferma arriva anche dal mister Allegri: "Fa piacere che un ragazzo da sei mesi in Italia piaccia a un grande club. Ma con il presidente ci siamo sentiti: non si muove nessuno. Il gruppo ha qualità tecniche e valori morali difficili da trovare".
Il Cagliari e i suoi giocatori non si toccano. Le grandi squadre pescheranno altrove.
Scambio Sivakov-Nainggolan con il Piacenza?
Manca pochi giorni alla chiusura del mercato e ora le trattative si fanno frenetiche. Il Cagliari dal canto suo ha dichiarato chiuso il mercato sia in entrata che in uscita, ma l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, ha paventato l'ipotesi di uno scambio di prestiti tra i rossoblù e il Piacenza. In Sardegna arriverebbe Radja Nainggolan, giovane centrocampista belga. A Piacenza andrebbe il bielorusso Mikhail Sivakov, finora poco utilizzato da mister Allegri. Nelle prossime ore potrebbero esserci novità.
"La trattativa per portare Nené alla corte di Leonardo esisteva. Parola di Massimo Cellino, che ha spiegato di avere detto no ai rossoneri "perché Larrivey è squalificato e non posso più privarmene per domenica. Avevo detto sì a Galliani". Un outing che, di conseguenza, conferma in qualche modo l'alta possibilità che il Milan si privi di Huntelaar, inseguito da club inglesi."
Se Cellino inizia a dire si per i nostri gioielli, allora questo Cagliari non durerà molto temo...
juninho85
27-01-2010, 15:44
dico solo:vergogna
juninho85
27-01-2010, 15:57
UFFICIALE: Sivakov al Piacenza
Il Cagliari Calcio trasferisce a titolo temporaneo il giocatore Mikhail Sivakov al Piacenza. La cessione avviene per favorire la maturazione del giocatore, con l'obiettivo di riaverlo l'anno prossimo in rosa, ed essere protagonista con la maglia rossoblu.
UFFICIALE: Nainggolan dal Piacenza al Cagliari
Dopo l'ufficilizzazione del prestito del centrocampista bielorusso Mikhail Sivakov al Piacenza, arriva anche quella dell'arrivo in rossoblù del belga Radja Nainggolan. Questo il comunicato del Cagliari Calcio:
Il Cagliari Calcio acquisisce il diritto alle prestazioni sportive del giocatore Radja Nainggolan. Il giocatore si trasferisce in rossoblu con la formula del prestito con opzione per il riscatto.
Mario Beretta: "Cagliari squadra completa, con un Allegri in più"
Intervistato dal Corriere dello Sport, analizza il Cagliari, squadra rivelazione di questo campionato. Il mister inizia parlando della rosa: "La squadra è completa, c'è ampia scelta, soprattutto in attacco con Matri, Nené, Larrivey, Jeda. Sono partite pedine importanti, sostituite più che bene". Una nota di merito va data però a mister Allegri: "E' il valore aggiunto di una squadra che si identifica, in tutto e per tutto, nella sua filosofia. Una mossa determinante è stata lo spostamento di Cossu trequartista, così da sfruttare l'estro di questo giocatore che tre anni fa era finito in panchina in C1. Credo che questo Cagliari, non possa prescindere da una conferma di Allegri". Vista da vicino secondo Beretta, la squadra rossoblù è ancora più entusiasmante: "Io ho visto dal vivo Cagliari-Juve, vinta 2-0 dai rossoblù, e mi sono accorto della capacità di questa squadra di unire qualità e quantità. La squadra ormai è collaudata, gioca a memoria. Soprattutto c'è qualità in avanti e non è un caso che il Cagliari segni molto e con diversi interpreti: oltre a Matri sono andati in gol anche Jeda, Larrivey, Conti, Dessena". Una squadra che durante il campionato ha dimostrato un grande carattere: "Non si rimontano per caso due gol alla Roma in 5 minuti, ha carattere da vendere questo Cagliari. Allegri, pur non essendo un tecnico di temperamento, è stato bravo a trasmettere alla squadra la forza e la determinazione di quando giocava: era un centrocampista dai piedi buoni ma pure combattivo". Infine prendendo singolarmente i giocatori dice: "Matri è pronto per una grande squadra. E' giovane, ha grandi potenzialità, ha già segnato dieci reti e sa fare reparto da solo. Anche Marchetti e Biondini sono bravi, ma un altro anno al Cagliari potrebbe completare la loro maturazione calcistica. Larrivey e Nenè sono due sorprese. Nené era stato capocannoniere in Portogallo ma c'erano dubbi sul suo adattamento nella serie A. Il Cagliari è stato lungimirante ed ha vinto la scommessa".
Pierpaolo Bisoli: "Il Cagliari gioca a memoria"
Pierpaolo Bisoli sta trascinando verso risultati straordinari il Cesena, cui è lecito sperare in un futuro a medio-breve termine in serie A. Massimo campionato che vide Bisoli protagonista nel Cagliari e nella Fiorentina: "La stagione più bella in Sardegna è stata quella del sesto posto in campionato, con l'arrivo in semifinale in Coppa Uefa la stagione successiva - ha dichiarato il tecnico cesenate ospite di Radio Toscana -. So che il mio nome è stato accostato al Cagliari in passato, ma erano voci fatte dai giornalisti, e non rimpiango quella chance perché sto costruendomi un mio percorso. Sono contento del progetto Cesena, dove posso crescere e lavorare".
A Firenze, oltre a disputare diversi campionati, Bisoli ha vissuto la prima esperienza in panchina, collaborando con Buso e Zoff: "Quell'anno facemmo un'impresa con quella salvezza, e poi è arrivato un tecnico di caratura europea, un allenatore straordinario che in quattro-cinque anni ha compiuto un autentico miracolo tecnico, con lavoro e dedizione".
Domenica al Sant'Elia rossoblù e viola si affronteranno: "La squadra di Allegri è una realtà, con una base di giocatori che gioca a memoria, merito dell'allenatore che ha dato grande mentalità alla sua rosa - ha concluso l'allenatore nato a Porretta Terme-. La Fiorentina vorrà riscattarsi della gara di Palermo. Voglio fare un appello al pubblico viola: diano tranquillità a mister Prandelli, perché è componente troppo importante in questo calcio. La grandezza di questa società e di Prandelli è quella di aver portato fino ad oggi la sua Fiorentina su tre traguardi. Qualcosa è evidente che in serie A possa pagare, ma la rosa viola negli anni passati ha sempre raggiunto i suoi obiettivi'
Lulù Oliveira: "Cagliari-Fiorentina si deciderà a centrocampo"
Luis Airton Oliveira è il doppio grande ex di Cagliari e Fiorentina, che domenica al Sant'Elia si contenderanno punti importanti in chiave europea. Il brasiliano-belga ha il cuore in Sardegna, la sua terra ormai; e lo si evince dalle sue dichiarazioni: "So che in questo momento è la Fiorentina ad avere più bisogno di punti, ma chiedermi di fare un pronostico contro il mio Cagliari è come farmi un dispetto, ecco perché spero sia quello di domenica prossima un match super e che vinca il migliore".
Il rossoblù e il viola sono state le tinte più forti di una carriera gloriosa sebbene priva, o quasi, di trionfi: "La Sardegna è stato il mio trampolino di lancio, mentre a Firenze mi sono affermato, anche a livello internazionale - ha raccontato intervenendo a Radio Rosa -. La Fiorentina mi fa ricordare il calore dei tifosi, i cori per me, il fatto che non potessi fare un metro senza sentire il loro immenso affetto. Firenze è malata, in senso positivo, per i colori viola, e anche nei momenti difficili sa amarti come nessun altro. Cagliari è invece il sole, il mare, la genuinità della gente che, pur nelle difficoltà, sa fare tanto con poco e sa farlo bene"'.
Il Cagliari di oggi potrebbe ripercorrere le gesta del suo Cagliari, che con Mazzone in panchina raggiunse una storica qualificazione in Uefa: "Mi piace come gioca la squadra di Allegri - ha aggiunto il 41enne di Maranhao -. Spregiudicato, aggressivo, il Cagliari di oggi è sicuro e può andare a testa alta su ogni campo. Si vede la mano dell'allenatore, ma anche finalmente di una società sicura sul proprio futuro".
Dal popolare Lulù parole dolci anche per la squadra di Prandelli: "La Fiorentina ormai invece è alti livelli da anni. Non finisce spesso sui giornali perché si parla soltanto delle big, ma la squadra viola ha fatto partite che andrebbero studiate da chi ama il calcio. Impazzisco per la coppia Mutu-Gilardino, che magari adesso sta soffrendo per le condizioni imperfette dei giocatori, ma se potessi scegliere non so con quali altri due attaccanti li cambierei, a livello europeo".
Sulla gara di domenica Oliveira pensa che sarà il centrocampo il settore decisivo: "Credo che la gara si deciderà a metà campo, e non mi stupirei se alla fine a fare la differenza fosse magari un gol di un centrocampista, da Conti a Cossu, passando per Montolivo. Mi sarebbe piaciuto molto giocare con quest'ultimo ai tempi in cui ero uno della Fiorentina".
juninho85
27-01-2010, 17:22
Nainggolan: "Sono entusiasta"
Prime parole da giocatore del Cagliari per Radja Nainggolan (22), giovane centrocampista belga arrivato dal Piacenza, intervistato da itasportpress.it: "Penso che sia il traguardo di tutti i calciatori. Vengo a Cagliari con tanto entusiasmo. L'obiettivo è di crescere e migliorarmi. Ho saputo del trasferimento proprio oggi, e ho detto subito di sì. Il Cagliari sembra molto compatta e unita. Il resto lo scoprirò di persona. Conosco Lazzari, anche se solo superficialmente: era con me al Piacenza, ma lui stava in prima squadra, io giocavo nella Primavera e ogni tanto mi allenavo con loro. Posso giocare in tutte le posizioni del centrocampo. Mi trovo meglio come esterno sinistro, ma basta che trovi il mio spazio, dove vengo schierato ha poco importanza. Dicono che sia forte fisicamente, anche se non sono un gigante. Di sicuro lotto e corro tanto, e tecnicamente penso di essere discreto. Preferisco comunque che siano gli altri a giudicarmi".
Nainggolan: "Sono entusiasta"
Prime parole da giocatore del Cagliari per Radja Nainggolan (22), giovane centrocampista belga arrivato dal Piacenza, intervistato da itasportpress.it: "Penso che sia il traguardo di tutti i calciatori. Vengo a Cagliari con tanto entusiasmo. L'obiettivo è di crescere e migliorarmi. Ho saputo del trasferimento proprio oggi, e ho detto subito di sì. Il Cagliari sembra molto compatta e unita. Il resto lo scoprirò di persona. Conosco Lazzari, anche se solo superficialmente: era con me al Piacenza, ma lui stava in prima squadra, io giocavo nella Primavera e ogni tanto mi allenavo con loro. Posso giocare in tutte le posizioni del centrocampo. Mi trovo meglio come esterno sinistro, ma basta che trovi il mio spazio, dove vengo schierato ha poco importanza. Dicono che sia forte fisicamente, anche se non sono un gigante. Di sicuro lotto e corro tanto, e tecnicamente penso di essere discreto. Preferisco comunque che siano gli altri a giudicarmi".
Un altro centrocampista? Ho l'impressione che per il momento farà la fine di Sivakov, ma chissà magari in futuro potrebbe anche essere utile.
conan_75
27-01-2010, 18:57
Un altro centrocampista? Ho l'impressione che per il momento farà la fine di Sivakov, ma chissà magari in futuro potrebbe anche essere utile.
Chissà perchè ho pensato anche io a Sivakov...
juninho85
27-01-2010, 20:42
è un giocatore che il cagliari segue almeno da 6 mesi,probabilmente volevano prenderlo a giugno ma avranno preferito anticipare per evitare che ce lo soffiassero.
comunque se ne parla un gran bene anche di questo
juninho85
27-01-2010, 21:29
Nainggolan, l'agente: "Il Cagliari è stato bravo ad anticipare gli altri club"
Rajda Nainggolan è il nuovo acquisto del Cagliari di Massimo Cellino. Il centrocampista belga arriva in rossoblù in prestito con diritto di riscatto. TuttoCagliari.net ha intervistato in esclusiva il suo procuratore Alessandro Beltrami, per conoscere meglio il nuovo arrivato in casa rossoblù: "Rajda è felicissimo di arrivare il serie A. E' il sogno di qualsiasi calciatore. Lui è da quasi 3 anni in Italia e ha fatto la gavetta nel settore giovanile del Piacenza fino ad arrivare alla prima squadra. E' un giocatore che può coprire tutti i ruoli del centrocampo. E' un destro naturale, dotato di grande forza nonostante non sia un gigante dal punto di vista fisico. Ha buona tecnica e grande resistenza".
Una trattativa conclusasi nel migliori dei modi grazie all'intuizione del Cagliari: "I sardi sono stati molto bravi a chiudere la trattativa adesso. Il calciatore era seguito da diversi club e in estate si sarebbe potuta scatenare un'asta. Il Cagliari ha anticipato i tempi e permetterà a Rajda di fare sei mesi d'ambientamento in una realtà nuova come la serie A. Arriva in gruppo solido e coeso, dove può ambientarsi senza troppe pressioni".
Cagliari, grave infortunio per l'ex Matheu
Carlos Matheu, difensore dell'Independiente reduce da una mediocre annata trascorsa tra le file del Cagliari la scorsa stagione, è incappato in un gravissimo infortunio all'esordio con la maglia dell'Argentina, nell'amichevole contro il Costa Rica: il giocatore, schierato titolare con il numero 2 da Diego Armando Maradona, ha infatti subito la rottura del legamento crociato del ginocchio destro, e, oltre a dover saltare tutto il torneo Clausura, sarà quasi certamente indisponibile anche per il Mondiale di Sudafrica. Il tecnico argentino ha manifestato il suo dispiacere per il giocatore e per la mancata possibilità di convocarlo in occasione della kermesse internazionale.
juninho85
28-01-2010, 00:05
Allegri risponde alle vostre domande! "Sto bene a Cagliari". Ma tradirebbe la Sardegna solo per...
E' considerato unanimemente uno degli allenatori emergenti più interessanti del calcio italiano. Per lui parlano i risultati, ma non solo: da due anni c'è la sua impronta su un Cagliari spensierato, divertente, sempre piacevole da vedere. Anche per questo spesso finisce per essere accostato alle grandi del nostro calcio, ieri il Milan, oggi la Juventus. Siete stati in tanti, per tutti questi motivi, ad inviarci le vostre domande per Massimiliano Allegri. L'allenatore livornese ha riposto pazientemente a molti di voi: ecco la prima puntata della nostra intervista ESCLUSIVA...
Luigi Viktor, Catania
Sono di Catania, ma ogni domenica dall'anno scorso vedo il suo Cagliari disputare delle partite pazzesche, partire male e poi puntare verso l'Europa. Con tutto il rispetto dovuto, la sua squadra non mi sembra troppo piu forte di quella per cui tifo io, perciò mi chiedo: quale è il suo segreto? Come fa a ricavare da dei giocatori non considerati campioni questi risultati?
"Abbiamo un gruppo di ragazzi giovani, che vogliono migliorare. Mi ci metto anche io, perché anch’io sono giovane. Tutti i giorni arriviamo al campo di allenamento e ci rimettiamo in discussione, alla ricerca di quel tanto in più che ci possa permettere di crescere. Insomma, è la fame che fa la squadra".
Namek, Cagliari
Carissimo Allegri, chi le parla è un suo grande ammiratore. Mi piace come fa giocare il magico Cagliari e vorrei sapere in particolare quanto può influire durante la partita cambiare 2 uomini o 3 uomini dalla panchina. Ci son state partite dove lei ha cambiato 2 uomini solamente e queste partite le ha vinte! Secondo me azzecca i cambi a ogni partita. Deve essere difficile tenere a bada il parco attaccanti che abbiamo, sono tutti validissimi! Jeda entra e segna subito. Cos’è successo a Larrivey? E’ rinato. Che gli ha fatto? Un saluto e forza Cagliari sempre
"Nel calcio di oggi, la panchina diventa fondamentale. Sono fortunato a poter disporre di attaccanti bravi che posso alternare. Su Larrivey: io non ho fatto nulla. È stato bravo lui a continuare a credere sue possibilità. Un attaccante poi vive di goal, e anche attraverso le reti segnate nell’ultimo periodo ha recuperato quell’autostima che aveva smarrito".
Poncio, Reggio Calabria
Nel farle i complimenti per il gioco messo in mostra dalla sua squadra, che reputo la più fresca e divertente del panorama calcistico italiano, colgo l'occasione anch'io per una domanda. Ho notato che avendo a disposizione quattro punte (Matri, Jeda, Nenè, Larrivey) e prevedendo il suo modulo l'impiego di due di questi, li ruota di volta in volta ottenendo sempre ottimi risultati, tanto che, terminato il girone d'andata, non saprei dire chi siano gli attaccanti titolari del Cagliari. Potrebbe dirmi quali sono le discriminanti che la fanno protendere verso l'impiego di una punta in luogo di un'altra? Grazie.
"Sono dei momenti. Scelgo a seconda delle caratteristiche degli avversari e della condizione del singolo. Tutti gli attaccanti che ho schierato quest’anno hanno risposto bene ogni volta che sono stati chiamati in causa: meglio per me e per il Cagliari!".
Alessio Cagliari
Salve mister, volevo chiederle: nel mercato del Cagliari, quanta voce in capitolo ha lei e quanta Cellino? in particolare mi riferisco ad acquisti come Marchetti, Astori e Lazzari che si sono rivelati a lungo andare molto azzeccati. In più volevo chiederle cosa ne pensa dei punti interrogativi della nostra rosa attuale (parlo di Sivakov e Brkljaca) e se pensa che Ragatzu abbia i numeri per sfondare in A o gli manchi qualcosa (mi viene in mente il fisico piuttosto minuto).
"Ci confrontiamo in continuazione, però la scelta finale spetta sempre alla Società. Anzi al Presidente, in quanto la Società è lui. Sivakov è cresciuto molto dal suo arrivo in Italia, Brkljaca è un buon giocatore ma fin qui è stato frenato da un infortunio, mentre Ragatzu ha delle ottime qualità, e se riesce a crescere dal punto di vista mentale, può diventare un giocatore importante".
Salvatore, Paola (CS)
Mister innanzitutto le porgo i miei complimenti per quello che sta facendo con il Cagliari. E' possibile rimanere in Sardegna ancora per altri anni e quindi puntare tutti insieme a qualcosa di più importante della semplice salvezza? Che tipo è il presidente Cellino? Da 1 a 10 quanto conta in una squadra di calcio l'Allenatore? Saluti e forza Cagliari
"Certo, è possibile che questo gruppo posssa rimanere unito ancora per tanto tempo, anche perché è giovane, ed è stato costruito per durare. La realtà però impone che l’obiettivo minimo per una Società come il Cagliari è puntare alla salvezza, ogni anno. Il Presidente Cellino? Un genio. Da 1 a 10, l’allenatore conta 6".
Gabriele Cagliari
Se si dovesse centrare la qualificazione in Europa League, il Cagliari dovrebbe fare i conti con l'impossibilità di giocare le partite casalinghe della competizione in Sardegna. Stando così le cose, una volta ipoteticamente raggiunta la quota salvezza, la strategia che lei riterrebbe più giusta sarebbe quella di continuare a cercare la qualificazione o dare spazio a giocatori giovani e poco utilizzati per fargli fare esperienza in vista della prossima stagione ?
"Bisogna fare il massimo in ogni circostanza, per ottenere il massimo risultato. In Serie A non ti puoi permettere di attuare alcuna strategia. Confermo che il nostro obiettivo minimo è il raggiungimento dei fatidici 40 punti. Poi potremo pensare a divertirci un po’".
Fabrizio, Torino
Buongiorno Max. Sono un grandissimo tifoso del Cagliari nonchè suo gran estimatore. Da quando seguo il Cagliari (sono ormai un pò più di trent'anni) non ho mai visto una squadra così spumeggiante, impavida nonchè bellissima per il gioco che esprime; la domanda è questa: crede che i giocatori che compongono la rosa del Cagliari (e che lei elogia sempre per spirito di sacrificio, maturità tecnica e con alti valori morali) possano essere in grado di centrare l'obbiettivo di Europa League?
"Ribadisco: prima pensiamo a raggiungere i 40 punti, il più in fretta possibile…".
Alex, Baviera
Ciao Mister, volevo chiederti, che cosa pensi del progetto del nuovo stadio e se un nuovo stadio puo diventare fondamentale per una ''piccola'' squadra in chiave futuro? Grazie
"Certamente sì, può diventare fondamentale. Speriamo che il progetto venga realizzato al più presto".
Stellina, Cagliari
Caro mister Allegri, c'è qualche possibilità che un domani, quando la chiameranno ad allenare una squadra che dall'inizio del campionato non punti certamente alla salvezza ma neanche allo scudetto, lei scelga di restare con noi per continuare quel meraviglioso progetto di costruire una squadra che può tranquillamente ambire alla zona Uefa? Se oggi il Cagliari stupisce tutti per il meraviglioso gioco espresso in campo il merito è al 90% suo! Sarebbe bello se continuasse a guidarci! Grazie di tutto
"Io ho un contratto sino al 2011, mi piacerebbe rimanere qui. Per il discorso europeo, vale quanto ho detto in precedenza: il Cagliari deve innanzitutto pensare a salvarsi, discorsi di altro tipo sono fuori luogo".
Stefano, Sinnai (Cagliari)
Salve Mister Allegri, volevo chiederle: se potesse scegliere, che squadra le piacerebbe allenare in Italia e in Europa e che giocatore le piacerebbe allenare? Grazie e sempre forza Cagliari
"La squadra è il Barcellona, il giocatore Messi. Chiedo troppo?!".
juninho85
28-01-2010, 08:23
La Nuova Sardegna - Cagliari mai così costante in attacco
Una macchina da gol. Micidiale e continua. Il Cagliari di Allegri, comunque vada a finire, ha già firmato un record: i rossoblù segnano continuativamente da 17 partite di fila.
Un risultato che mette al tappeto anche il filotto realizzato nel ’69/70 dal formidabile team scudetto guidato da Manlio Scopigno e che aveva come bocca di fuoco in Gigi Riva. E non ce n’è neanche per la formazione del duo Francescoli-Matteoli che conquistò l’Uefa nel ’92/93. Andò decisamente meglio l’anno seguente con una striscia di quattordici partite a festeggiare la rete. E ad andare a ritroso si scopre che neanche nel ’66/67, annata eccellente chiusa al sesto posto, si riuscì a fare meglio.
Insomma, gli almanacchi parlano chiaro: Allegri batte sia Scopigno, magico filosofo dello scudetto, sia Mazzone e Giorgi. Il Cagliari che va a segno con implacabile continuità ha un solo altro riferimento: lo scorso campionato, primo anno con il tecnico livornese in sella, Acquafresca e compagni entrarono tra i marcatori per 16 partite l’una dietro l’altra.
La riprova di un collettivo elastico, organizzato e spregiudicato. Capace di giocare ovunque in maniera propositiva. «Il segreto? Ho la fortuna di guidare un gruppo di ragazzi che vanta qualità tecniche e valori morali di prim’ordine. Di tanto in tanto chiedo loro di essere anche un po’ incoscienti, così come sono io» dice il tecnico del Cagliari.
Ricapitolando, attualmente i rossoblu marciano dalla partita in casa col Siena (persa 3 a 1, gol di Jeda) del 30 agosto 2009, al pari, sempre col Siena, di domenica scorsa al “Franchi: 1-1, Alessandro Matri in rete dal dischetto. Alla cuccagna rossoblu sinora hanno contribuito maggiormente i quattro attaccanti: Matri (10 reti), Nené (6), Jeda (5) e Larrivey (3).
Lo scorso campionato, sotto porta si fecero sentire Acquafresca (14 reti messe a segno in 36 gare), Jeda (11 in 36), Matri (6 in 31) e Conti (5 in 31). Il percorso si aprì a Torino (1-0 con rete di Acquafresca) alla settima d’andata e si chiuse il 31 gennaio del 2009 all’Olimpico di Torino: storico 3-2 alla Juve di Buffon e Nedved con Biondini, Jeda e Matri stoccatori, e vincitori dopo 40 anni, in casa della Vecchia signora.
Facendo un salto all’indietro si è detto della stagione 1993/’94. In quella squadra, giocava anche Allegri (3 gol in 20 gare). Ma a impallinare i portieri per 14 partite di seguito - da Atalanta-Cagliari 5-2 del 29 agosto 1993 a Reggiana-Cagliari 3-1 del 5 dicembre - furono soprattutto Dely Valdes (13 reti in 32 gare) e Oliveira (12 in 29). L’undici rossoblu allenato da Bruno Giorni chiuse la corsa Uefa in semifinale a San Siro con l’Inter.
L’anno prima, con Carlo Mazzone in panca, i rossoblù conquistarono gli scenari europei piazzandosi sesti con 37 punti, frutto di 14 vittorie, 9 pareggi e 11 sconfitte. Quel Cagliari segnò di fila per non più di quattro gare. In tabellino, un poker particolare: Cappioli, Francescoli, Pusceddu e Oliveira, tutti con 7 reti. Dalla zona Uefa allo scudetto sulla maglia nel 1970/’71. Riva (che mise a segno 8 reti in 13 partite prima dell’infortunio) e soci andarono in gol per otto partite di fila. Dal 2-1 alla Sampdoria alla prima giornata al pareggio (1-1) di Catania all’ottava. Bomber stagionale, alla pari di Riva, fu Domenghini che insaccò 8 volte in 29 gare.
Andò meglio l’anno del miracolo: il tricolore approdò in Sardegna anche per le dieci gare di seguito sempre in gol: si aprì con il 2-1 al Vicenza e si interruppe con la sconfitta 1-0 alla Favorita di Palermo. Ma nella storia dei sardi c’è anche un altro torneo da tenere a mente.
Il Cagliari è giunto sesto anche nel 1966-’67. Ma quella squadra non fece più di quattro partite di fila andando a rete. Però, aveva due ragazzini che si sarebbero fatti sentire: Roberto Boninsegna (9 gol in 34 gare) e Gigi Riva: 18 reti in 32 partite. Quell’anno si distinse anche Nené, 4 gol.
E il tecnico? Manlio Scopigno, allenatore di un gruppo che giunse a cucirsi lo scudetto sul petto.
Unione Sarda - Sivakov a Piacenza, in arrivo Nainggolan
Padre indonesiano, madre belga, lui è nato ad Anversa e da cinque anni sta provando a conquistare l'Italia in serie B con il Piacenza. Ora la grande occasione nel Cagliari. Sbarca oggi in Sardegna il nuovo centrocampista rossoblù Radja Nainggolan. Gli cede il testimone Mikhail Sivakov, che a sua volta si trasferisce in Emilia. È uno scambio di prestiti.
Trattativa in corso già da qualche giorno, chiusa e sigillata ieri a Milano dal dg rossoblù Francesco Marroccu. In questa fase del mercato (che si chiuderà lunedì prossimo) il Cagliari non ha particolari esigenze, giusto quella di trovare una soluzione (comunque temporanea) per quei giocatori più giovani che - inevitabilmente - faticano a trovare spazio. Così il bielorusso Sivakov (che in un anno e mezzo di Cagliari ha racimolato una manciata di minuti lo scorso 8 novembre sul finale della gara con la Sampdoria) proverà a farsi le ossa nel Piacenza, squadra penultima nel torneo cadetto. Tornerà alla base a fine stagione.
Al suo posto ecco Nainggolan, 22 anni, considerato uno dei giovani più promettenti del calcio belga sul quale avevano messo gli occhi anche la Sampdoria e il Palermo. Quarantuno presenze e un gol con la maglia del Piacenza, fa già parte del giro della nazionale belga con la quale ha esordito il 29 maggio del 2009 nella gara contro il Cile valida per la Kirin Kup. Finalmente serie A. «Penso che sia il traguardo di tutti i calciatori», le prime parole di Nainggolan da rossoblù. «Vengo a Cagliari con tanto entusiasmo. L'obiettivo è di crescere e migliorarmi». Nemmeno il tempo di mettere a fuoco: «Ho saputo del trasferimento proprio oggi, e ho detto subito di sì». Segni (tecnici) particolari: «Posso giocare in tutte le posizioni del centrocampo. Mi trovo meglio come esterno sinistro, ma basta che trovi il mio spazio, dove vengo schierato ha poco importanza». Poi precisa: «Dicono che sia forte fisicamente, anche se non sono un gigante. Di sicuro lotto e corro tanto, e tecnicamente penso di essere discreto. Preferisco comunque che siano gli altri a giudicarmi». Nel Cagliari troverà parecchia concorrenza, ma questo non sembra affatto preoccuparlo, tutt'altro. «È sempre così, nel calcio. Io cercherò di dare il meglio di me stesso in allenamento per convincere l'allenatore a darmi fiducia». Prestito con diritto di riscatto la formula dell'operazione.
Sivakov potrebbe non essere l'unico a lasciare l'Isola per i prossimi cinque mesi. Il Cagliari sta cerando la soluzione ideale per il venezuelano Rafael Acosta (che ha richieste anche in Spagna) e per Enrico Cotza (che piace a diversi club di Prima divisione).
Unione Sarda - Cagliari, 8mila tifosi in meno
Gli appelli si sprecano. Presidente, allenatore, talvolta anche i giocatori chiedono sempre una sola cosa ai loro tifosi: venite allo stadio. La presenza sulle gradinate è considerata la principale forma di supporto alla squadra. Primo: comprare il biglietto. Secondo: (se possibile) sostenere i giocatori. Ai tempi in cui l'incasso al botteghino costituiva la voce attiva più pesante nei bilanci delle società professionistiche, la gente sugli spalti era davvero il dodicesimo uomo. Il calore e il colore del tifo, la vicinanza (foss'anche minacciosa) delle tribune alle linee del campo, i decibel che piovevano sul terreno di gioco come un doping per i giocatori di casa e un tormento per gli avversari, erano parte essenziale dell'alchimia della vittoria. È ancora così?
ARRIVA LA TV Il calcio è cambiato, i soldi arrivano dai diritti tv, il biglietto che si compra oggi vale un posto in prima fila per la poltrona di casa, dalla quale spesso si gode lo spettacolo di stadi semivuoti. Le cifre diramate come al solito dalla Lega Calcio alla fine del girone d'andata parlano di una presenza media di 24.148 persone alle partite di serie A. Curioso che la cifra sia grosso modo quella corrispondente alla capienza indicata nei progetti per la nuova Karalis Arena. Questi però sono gli spettatori medi negli stadi italiani. Il Sant'Elia non è tra quelli più frequentati. Anzi. Su venti squadre della massima serie, quattordici hanno un pubblico più numeroso, due quasi uguale (Atalanta e Catania), tre inferiore (Chievo, Livorno e Siena).
TIFO ROSSOBLÙ Già, ma quanti sono gli spettatori la domenica al Sant'Elia? Da molti anni, sarà che spesso le gradinate sono semivuote e passa la voglia di saperlo, sarà che il Cagliari non fornisce a fine gara le informazioni sugli spettatori paganti e sugli incassi (e infatti gli abbonati vengono genericamente definiti «circa ottomila»), fatto sta che non si sa quante persone assistano alle partite. Grazie ai dati della Lega, però, si può ricostruire una tendenza media. E, nelle prime nove partite della stagione, i rossoblù hanno avuto 13.200 spettatori (6 più dell'Atalanta e 12 più del Catania) su una capienza di 20.266 posti (fonte Agibilità Cpv- Lega Calcio) o 21.530 (fonte Cagliari Calcio - Ticket One).
LE RIVALI Alcuni dati delle altre squadre: Inter (prima per numero medio di spettatori) 52.492 (80.018 posti), Napoli 46.852 (60,240), Juventus 23.928 (27.994), Bari 24.847 (58.270), Siena (ultimo) 10.677 (15.373). In serie B, soltanto il Torino (13.372) ha sinora fatto meglio del Cagliari. La Vecchia Signora capeggia la classifica delle squadre che occupano la maggior percentuale dei posti disponibili all'Olimpico (85,48%), il Cagliari riempie il 61 per cento del suo stadio, il Chievo (seconda squadra di Verona dopo l'Hellas che è in Prima Divisione) gioca nel deserto nel grande Bentegodi, vendendo meno del 32% dei 39.211 seggiolini a disposizione. Va ricordato che la capienza media degli impianti di serie A è di poco inferiore ai 42 mila posti.
RIMPICCIOLITO I nostalgici, però, ancora ricordano quando il Sant'Elia, concepito alla fine degli anni Cinquanta, riprogettato a metà degli anni Sessanta, finito di costruire nel 1970 e ristrutturato nel 1989, poteva ospitare sessantamila persone. Non siamo più nell'epoca della Coppa dei Campioni, evidentemente, e di quel Cagliari-St. Etienne 3-0 che è stato consegnato più alla leggenda che agli annali. Eppure, soltanto undici di anni fa (stagione 1998-99), la media delle presenze al Sant'Elia era di 21.493 spettatori, ammaliati dall'impresa del Cagliari del tandem Cellino-Ventura: salvezza in serie A dopo la promozione dalla B dell'anno precedente (applaudita, mediamente, da 18mila tifosi). Allora la capienza del Sant'Elia era di 40mila posti, che oggi sono ridotti a 21mila circa, con le tribune in tubi Innocenti.
SU E GIÙ Dalla metà degli anni Novanta, il grafico delle presenze ha seguito una curva sinusoidale, un su e giù che ha assecondato il rendimento del club: ci sono stati anni bui in B con seimila spettatori di media e anni in cui la gente è tornata allo stadio, superando quota 14mila. Ma la tendenza degli ultimi vent'anni è - innegabilmente - al ribasso. Più irregolare è la variazione del numero di abbonati nelle stesse stagioni, ma questo dato è meno attendibile delle presenze complessive, perché le nuove strategie di marketing, come la vendita di pacchetti per gruppi di partite, lo rendono disomogeneo.
I MOTIVI DELLA FUGA Resta da rispondere all'ultimo quesito. Perché i tifosi se ne sono andati dallo stadio e dove sono andati? Il rischio di scivolare in discussioni del valore di chiacchiere da bar è altissimo. Impossibile sostenere, con i pochi numeri a disposizione, una tesi attendibile. Occorrerebbe considerare troppi fattori: non soltanto la massiccia offerta alternativa allo stadio (tv satellitare, digitale terrestre, Internet), ma anche la condizione economica, il tasso di disoccupazione, il costo dei biglietti. Restando nel campo sportivo, bisogna tenere presente anche l'effetto derivante dall'aumento degli episodi di violenza, la scomodità dell'impianto cagliaritano e, naturalmente, lo spettacolo offerto in campo. Ma anche se riuscissimo a mettere tutto in un frullatore algebrico, una risposta sicura non l'avremmo mai.
juninho85
28-01-2010, 12:04
Galliani ammette: "Nenè era un'ipotesi reale"
"Huntelaar non viene ceduto; deve stare calmo e tranquillo e aspettre le possibilità che gli vengono date; il Milan non lo cede. Lo dico da tanto tempo, nessuno mi crede. Vediamo lunedi dopo le 19". Parole di Adriano Galliani, ad del Milan, il quale, facendo il suo ingresso questa mattina negli uffici della Lega Calcio, si è soffermato a parlare sul mercato del Milan. La conferma di Huntelaar esclude dunque la possibilità dell'arrivo dal Cagliari di Nenè, per il quale però Galliani stesso ammette ci sia stato un interessamento nei giorni passati, prima optare per la permanenza a Milano di Huntelaar. "Era un'ipotesi reale, non lo nego nemmeno io - conclude Galliani - ma si trattava di un'operazione che avrebbe riguardato anche la cessione di Hutelaar".
Allegri, ancora dubbi per domenica
Oggi nell'amichevole contro la Rappresentativa Parteolla (Ussana ore 15), Max Allegri avrà la possibilità di sciogliere i dubbi di formazione che lo stanno arrovellando da domenica sera. Il primo (e anche quello più insidioso) riguarda, tanto per cambiare, il ruolo di terzino destro. Questa volta però non prevede solo la sostituzione di Pisano, ancora ai box per un mese circa, bensì pure quella di capitan Lopez, anche lui fuori per un mese a causa della distorsione al ginocchio destro, procurata domenica a Siena. Tutto dipenderà dalla posizione di Michele Canini, nelle ultime uscite schierato da terzino, ma centrale di ruolo. Qualora Canini venisse accentrato in sostituzione di Lopez, il suo posto sulla fascia verrebbe preso da Marzoratti o Dessena, a seconda delle intenzioni tattiche di Allegri; se invece il difensore bergamasco venisse confermato come esterno, il posto da centrale sarebbe ricoperto da Lorenzo Ariaudo, al debutto con la maglia rossoblu. L'altro dubbio riguarda l'attacco, dove i due brasiliani si giocano il posto in coppia con Alessandro Matri, intoccabile grazie al suo strepitoso stato di forma. Dovessimo fare delle percentuali, il risultato sarebbe Jeda 55% - Nenè 45%, anche se “El Tigre” scalpita per ritrovare un posto da titolare, per dimostrare che le voci che lo danno prossimo al Milan sono giustificate dal suo valore. Nessun dubbio invece per quanto riguarda il centrocampo, dove con il rientro di Daniele Conti verrà riproposto il trio titolare, con il romano regista arretrato, con i due “dioscuri” ai lati, cioè Davide Biondini come mezzala sulla destra e Andrea Lazzari a sinistra.
Ipotesi Bonaventura per il centrocampo rossoblu?
Secondo TuttoMercatoWeb il Cagliari sarebbe interessato al giovane mediano atalantino Giacomo Bonaventura, 20 anni, già ai Mondiali Under 20 disputatisi in Egitto lo scorso autunno. La società di Cellino, interessata al prestito o alla comproprietà del giocatore, dovrebbe però battere la concorrenza del Lecce, che a differenza dei rossoblu, può proporre un posto da titolare al centrocampista nato a San Severino Marche.
Vittorio Pusceddu : "Tifo per una bella partita, ma spero vinca il Cagliari"
Anche lui sa cosa vuol dire esultare sotto la Curva Nord così come farlo sotto la Fiesole. Lulù Oliveira non è l'unico doppio ex in vista della gara di domenica tra Cagliari e Fiorentina. Lui è Vittorio Pusceddu, mitico terzino sinistro dei rossoblu che arrivarono nel '94 alla storica semifinale di Coppa Uefa persa contro l'Inter, poi vincitrice del torneo; Vittorio ha militato però anche in maglia viola, precisamente nel 1996-97, disputando 27 partite senza mai segnare. Radio Toscana lo ha intervistato, per sapere da lui un pronostico e un parere sulla sfida di domenica pomeriggio.
“Il mio ricordo più bello in Sardegna è legato all'esperienza in Uefa, mentre in maglia viola il rammarico è di essere arrivato alla fine della mia carriera, pur in un torneo eccezionale a livello europeo. Se ripenso al coro che mi facevano i tifosi della curva Fiesole mi vengono i brividi” dice il buon Vittorio da Buggerru, ormai preso dalla sua carriera da allenatore, dopo l'esperienza da vice di Edy Reja nel Cagliari del 2003-04 e quella da titolare sulla panchina del Tavolara dei Pitta, dal 2007 al 2009.
Questo il pensiero di Pusceddu sulla partita di domenica e sul momento che attraversano le due squadre: “Per fermare il Cagliari domenica alla Fiorentina servirà tutta la qualità dei suoi uomini migliori. Tifo per una bellissima partita, perché ultimamente non se ne vedono tante. Auguro a tutti e due i club di centrare i loro obiettivi stagionali”. Infine un pronostico – auspicio: “Da cagliaritano mi auguro un successo della squadra di Allegri, ma alla Fiorentina auguro di risolvere fin da subito i problemi di gioco, e di esaltare il calcio italiano soprattutto in Champions League”.
Esclusiva TC - Ricky Albertosi: "Questo Cagliari finirà in Europa"
In vista di Cagliari-Fiorentina di domenica prossima, TuttoCagliari.net ha avuto occasione di intervistare Enrico Albertosi, illustrissimo ex che ha vestito le casacche di entrambe le squadre nella sua gloriosa carriera. Il palmares di Albertosi vanta infatti due scudetti (Cagliari 1970, Milan 1979), tre Coppe Italia (Fiorentina 1961 e 1966, Milan 1977), una Coppa delle Coppe (Fiorentina 1961), un Europeo con la nazionale italiana nel 1968 e il secondo posto ai mondiali del 1970 alle spalle del Brasile di Pelé. Queste le sue impressioni riguardo alla prossima sfida al Sant'Elia.
Lei ha giocato tanti Cagliari-Fiorentina, con entrambe le maglie. Ce n’è uno che le è rimasto più impresso degli altri?
Sì, quello dell'anno della vittoria a Firenze per 1-0. Vincemmo con un gol di Riva su rigore, ma l'arbitro Lo Bello annullò giustamente un gol per fuorigioco a Chiarugi. Il pubblico non la prese bene, noi e i direttore di gara fummo costretti a rimanere a lungo dentro gli spogliatoi.
La Fiorentina ha rinforzato la squadra inserendo in rosa dei prospetti interessantissimi come Bolatti e Llajic. Pensa che questi acquisti lasceranno il segno già in questo campionato o piuttosto che siano degli investimenti in ottica futura?
Llajic sicuramente è più un acquisto in prospettiva, mentre Bolatti può tornare utile sin da subito. Va detto comunque che conoscendo Prandelli c'è da credere che preferirà inserirlo gradualmente nei meccanismi dei viola, magari facendolo partire inizialmente dalla panchina.
Cagliari e Fiorentina sono due squadre che giocano all’attacco. Teoricamente questo fattore dovrebbe lasciar pensare a una gara divertente, ma secondo lei esiste la possibilità che le due squadre finiscano con l’annullarsi a vicenda?
No, non credo. Ci sono sempre stati dei gol in Cagliari-Fiorentina, tra l'altro i sardi sono in buona forma mentre la squadra viola non è in un buon periodo, come dimostra la gara di Palermo in cui è stata inesistente per tutto il primo tempo. Vedo favorito il Cagliari in questa partita, poiché il momento di forma degli uomini di Allegri è certamente migliore di quello dei toscani.
Ci direbbe un giocatore del Cagliari e uno della Fiorentina attuali che avrebbe voluto come compagni di squadra?
Della Fiorentina Gilardino, che avrebbe formato una coppia gol straordinaria con Riva. Del Cagliari Conti, un giocatore assolutamente completo, che oltre a saper ricoprire benissimo il proprio ruolo sa anche tirare i calci piazzati e ha un'ottima propensione agli inserimenti.
Fiorentina e Cagliari si sono succedute nella vittoria degli scudetti del 1969 e del 1970. Lei andò via dalla squadra viola proprio nell’anno in cui vinse il tricolore: in quel momento, non sapendo che si apprestava a vincerne uno in rossoblu, ha pensato di aver perso un’occasione?
No, non l'ho mai pensato. La Fiorentina puntava sui giovani e allora i miei 29 anni, che di per sé non erano tantissimi, mi tagliavano fuori dal loro progetto. Dovevo andare all'Inter ma non se ne fece niente, così son finito a Cagliari e non si può certo dire che me ne sia pentito. Con un po' più di cattiveria avremmo potuto vincere anche lo scudetto del 1969, l'anno dopo lo vincemmo perché riuscimmo a mantenere la concentrazione giusta, e se non si fosse infortunato Riva nella partita della nazionale italiana contro l'Austria forse avremmo potuto farcela anche l'anno dopo.
Torniamo all’attualità. Frey e Marchetti rientrano nella cerchia dei migliori portieri del campionato: riuscirebbe, comunque, a trovare un difetto in ognuno dei due?
Posto che insieme a Buffon e Julio Cesar sono coloro che emergono rispetto a tutti gli altri in serie A, Frey forse non è sufficientemente freddo quando viene puntato da un attaccante nell'uno-contro-uno e spesso si lascia invitare all'uscita esponendosi a pallonetti evitabili, mentre Marchetti, fortissimo tra i pali, ha forse qualche limite nelle uscite.
In questo momento Cagliari e Fiorentina lottano per un posto in Europa: pensa che ci finiranno a braccetto oppure una delle due dovrà cedere il passo all’altra?
Per la Champions ci sono tante squadre in lizza, la lotta sarà durissima. Palermo, Roma, Juventus e le altre non molleranno la presa così facilmente. Credo comunque che il Cagliari finirà in ogni caso in Europa, i primi quattro posti non sono comunque un miraggio se ci crede e continua a giocare così. La Fiorentina? I valori ci sono e la squadra, ancorché così giovane, ha già una certa esperienza. Bisognerà fare una certa attenzione alle fasi a eliminazione diretta della Champions, quelle sono partite che possono pesare molto nell'ottica di una stagione.
Domanda finale: un pronostico su Cagliari-Fiorentina.
Per me vince il Cagliari 2-1.
juninho85
28-01-2010, 14:52
Clamoroso: Mutu positivo al test antidoping
Adrian Mutu è stato trovato positivo a un test antidoping. Il calciatore della Fiorentina è risultato positivo alla sibutramina, uno stimolante che annulla gli effetti della fame. La positività risale al 10 gennaio, dopo Fiorentina-Bari, gara dove Mutu segnò anche un gol. Il calciatore rumeno, già recidivo nel passato per la positività alla cocaina con il Chelsea, rischia una squalifica da 1 a 4 anni. Il calciatore avrebbe dovuto prendere parte domenica al match del Sant'Elia contro il Cagliari. Ora la sua assenza appare scontata. Nei prossimi minuti ci saranno aggiornamenti.
Tra poco in campo contro la Rappresentativa Parteolla
Il Cagliari scenderà in campo alle 15 a Ussana contro la Rappresentativa Parteolla, per disputare il collaudo infrasettimanale nel quale Allegri sperimenterà le soluzioni tattiche da contrapporre alla Fiorentina nell'incontro di domenica al Sant'Elia. Potrebbe giocare un tempo anche il nuovo acquisto, Radja Nainggolan, appena arrivato dal Piacenza. Non ci saranno invece, oltre a Sivakov che ha fatto il percorso inverso rispetto al centrocampista belga, nè Lopez, nè Pisano. Allegri dovrà valutare le condizioni dei propri attaccanti, per scegliere chi sarà la spalla di Matri contro i viola, e dei difensori, tra i quali il tecnico toscano dovrà scegliere il terzino destro. Ballottaggio aperto fra Dessena e Marzoratti, leggermente defilato Ariaudo.
Nello stesso momento a Firenze scenderà in campo la Fiorentina, per svolgere una seduta di allenamento pomeridiana.
Un monito dal Comune: "Il Cagliari paghi i suoi debiti"
Quindici giorni di tempo per versare 131 mila euro di debiti maturati nelle ultime due stagioni, pena l'avvio di una procedura di recupero coattivo del debito e la rescissione del contratto di convenzione, con il quale il Comune ha affidato la gestione del Sant'Elia al Cagliari calcio.
LA DIFFIDA È partita il 22 gennaio (indirizzata al presidente Massimo Cellino e al servizio Avvocatura) dagli uffici del servizio Sport ed è stata firmata dal dirigente Bruno Soriga: «In primo luogo si ribadisce l'obbligo della società di provvedere al pagamento di 335 mila euro per il mancato e tardivo pagamento dei canoni mensili dovuti per l'utilizzo dello stadio, così come risulta da richiesta del 18 marzo 2008, attualmente oggetto di giudizio davanti al Tribunale di Cagliari», scrive il dirigente comunale. «Dagli atti in possesso dell'ufficio, poi, non risultato essere stati pagati i canoni relativi alla stagione 2007/08 (40 mila euro), 2008/09 (59 mila) e i primi sei mesi della stagione in corso (28 mila), per un totale di 131 mila euro».
Così, sempre secondo i conti del servizio Sport del Comune, il debito accumulato dal Cagliari calcio ammonterebbe complessivamente a 466 mila euro.
CAGLIARI CALCIO «Inutile dire che sono sorpreso sia dalle forme che dai contenuti della richiesta - dice il presidente Cellino da Miami - con l'amministrazione abbiamo avviato un dialogo sia su questa che su altre questioni che riguardano lo stadio. E avevamo concordato che ci saremmo trovati per risolvere la controversia giudiziaria in corso per il pregresso e per quantificare l'ammontare delle cifre da noi spese per la manutenzione straordinaria in questi anni. E al sindaco ho detto che, un minuto dopo, avrei pagato quanto dovuto. Ora, a freddo e senza preavviso, ricevo una diffida di questo tipo. Non so cosa pensare. Forse c'è qualcuno al quale dà fastidio che le cose procedano in un certo modo».
COMUNE L'assessore allo Sport Nanni Floris, dal quale dipende gerarchicamente il dirigente che ha firmato la lettera, è prudente: «Probabilmente si tratta di atti dovuti, che il servizio ha ritenuto necessario espletare per tenere vivi i diritti del Comune - dice - io sono sempre stato per una conclusione di questa controversia, ma servono atti concreti. Se la società pagasse questi ultimi canoni, ad esempio, mostrerebbe tutta la sua buona volontà». Il sindaco Emilio Floris, assente anche ieri dalla seduta di Consiglio comunale a causa di una lieve indisposizione, conferma che esiste una volontà di arrivare alla transazione con la società rossoblù: «Cellino sa che questa vicenda deve definirsi prima della loro partecipazione al bando di gara per l'affido del diritto di superficie dello stadio - fa notare - non ero a conoscenza della raccomandata, ma questo fatto nuovo non cambia il mio approccio: la questione va definita, meglio se con un accordo extra-giudiziale. Se il Cagliari calcio vanta diritti è giusto riconoscerli. Ma i canoni vanno pagati».
Lazzari: "Con i viola serve una grande partita"
Andrea Lazzari, in occasione del consueto appuntamento con lo Stadio dei Bambini-Il Tour delle Scuole, ha risposto alle domande di giornalisti e bambini, sul prossimo impegno che attende il Cagliari, sul suo momento, e sul nuovo acquisto Nainggolan. "La Fiorentina sarà ancora più pericolosa, perchè reduce da due sconfitte - ha affermato in vista dell'incontro di domenica - Dovremo fare una bellissima partita per ottenere un risultato positivo. Noi dobbiamo andare in campo con la mentalità giusta, e proseguire nella nostra striscia positiva. Tre punti in chiave europea? Io dico tre punti importanti per la salvezza". Regge la linea del profilo basso e dell'obiettivo salvezza da raggiungere prima d'ogni altro discorso.
Riguardo alle prestazioni personali in questa stagione, Lazzari non ha nascosto la propria soddisfazione, "vorrei segnare qualche gol in più, ma ho trovato continuità e fiducia in me stesso".
Un pensiero anche sul nuovo arrivato Nainggolan, che militava nella Primavera del Piacenza quando Lazzari giocava in prima squadra. "Un buonissimo giocatore che potrà darci una grossa mano".
Povero Mutu..... povero tra virgolette.
Dopo Flachi, un'altro con la carriera terminata in malo modo.
juninho85
28-01-2010, 15:56
HOTEL HILTON - Milan, Nenè si fa a giugno
Fervono le indiscrezioni qui nella hall dell'Hotel Hilton di Milano. Il protagonista, in questo caso, è il centravanti del Cagliari Nenè ed il suo probabile passaggio al Milan. Secondo indiscrezioni raccolte da Tmw, il passaggio del brasiliano in rossonero sarebbe posticipato alla sessione di quest'estate, viste i problemi degli ultimi giorni sorti tra Cagliari e Milan. La buona riuscita dell'affare non è comunque in discussione.
CASO MUTU, Assalto viola a Matri?
Per Alessandro Matri ci sarebbe un vero e proprio assalto della Fiorentina. La punta rossoblù è notoriamente fuori mercato, ma dopo quanto accaduto a Mutu la società viola starebbe cercando di chiudere il cerchio nei confronti del bomber isolano. Difficile che Cellino ceda, ma da Firenze giunge voce che Della Valle sarebbe disposto a mettere sul piatto della bilancia ben 20 milioni di euro. Cederà il suo attaccante, il Cagliari, per una cifra del genere? Difficile saperlo ora, ma i contattati sembrano iniziati e già frenetici.
Landucci: "Stiamo andando alla grande, ma possiamo fare ancora meglio"
Marco Landucci, vice di Allegri e preparatore dei portieri rossoblù, nonché ex portiere viola, parla del Cagliari e del momento positivo della squadra: “Finora le cose sono andate alla grande, e credo ci siano tutti i presupposti per fare ancora meglio. Intanto perché in Sardegna si vive molto bene, poi perché abbiamo un buon gruppo, uno staff giovane e competente e un presidente bravo e molto esperto. Cellino è il nostro ‘allenatore’ e io mi trovo benissimo con lui. Il presidente poi ha un feeling particolare con Allegri, e nonostante la brutta partenza dell’anno scorso ci ha dato una grande forza. Il rapporto tra me e Allegri? Max è una persona competente, ed è Allegri sia di nome che di fatto: la nostra toscanità ci permette di sdrammatizzare molte situazioni”.
Un commento anche sulla Fiorentina, sua ex squadra: "Penso che sia normale dopo due sconfitte, ma non bisogna dimenticare quello che ha fatto finora la squadra: fra poco giocherà gli ottavi di Champions e la semifinale di coppa Italia, e un momento di calo ci sta. Possono puntare ancora alla Champions? Secondo me sì. Non è facile rimanere concentrati su tutti e tre i fronti ma Prandelli ha una rosa molto competitiva e spero che la Fiorentina possa riprendersi; non da domenica chiaramente. Per noi sarà una sfida molto difficile, perché la Fiorentina è una grande squadra, e come tutte le grandi squadre riesce a ricompattarsi nei momenti difficili. Ma anche un match molto bello, fra due formazioni che giocano bene a calcio".
Per 20 mln scendo a cagliari e porto matri a firenze in tirrenia.
Bisogna venderlo prima che qualcuno decida di visionare le partite e decida di fare una realzione dettagliata sul giocatore.
Finchè ci si basa solo sui gol e sui dentito dire possiamo sparare cifre altissime e qualche big polla ci cascherà.
juninho85
28-01-2010, 16:24
anch'io...se non fosse che a oggi non abbiamo l'eventuale sostituto!
conan_75
28-01-2010, 16:43
Potremmo schierare Nenè titolare e Ragatzu di nuovo in rosa...
Solertes
28-01-2010, 16:47
anch'io...se non fosse che a oggi non abbiamo l'eventuale sostituto!
Si fa giocare Lazzari come punta, se non mi ricordo male iniziò da punta.....20 milioni sono un botto di quattrini
juninho85
28-01-2010, 17:20
nenè titolare con jeda e in panca larrivey e ragatzu...per voi saremmo coperti così?!:eek:
Solertes
28-01-2010, 17:24
nenè titolare con jeda e in panca larrivey e ragatzu...per voi saremmo coperti così?!:eek:
Acquafresca in prestito :D
juninho85
28-01-2010, 18:12
non merita cagliari dopo come si son comportati lui e il procuratore
Solertes
28-01-2010, 18:30
non merita cagliari dopo come si son comportati lui e il procuratore
Io non riesco a condannarlo, sperava di andare in una "Big" e credo che il 99% dei giocatori avrebbe fatto la stessa cosa....poi lo hanno trattato come un pacco postale.
Considera anche che grazie al suo transito in Rossoblu, Cellino ha potuto pagare Jeda e Matri, che ora sono un patrimonio della società.
Per noi tifosi, Cagliari è un punto di arrivo, ma di Cossu,Zola, Riva e forse anche Conti non ne esistono molti.
Per questi Cagliari è stata una scelta di vita, non si può pretendere che sia così per tutti.....io rimango convinto che in tutta la "giostra" (Inter-Genoa-Cellino-Procuratore) chi la abbia presa in culo sia stato Robert...e scommetto che se tornasse a Cagliari farebbe ottime cose (io lo ho sempre reputato molto più forte di Matri).....e se è vero che Nenè l'anno prossimo vestirà la casacca Rossonera, azzarderei l'arrivo di Paloschi. :)
Beh, bisogna dire che per 20 milioni io Matri lo venderei senza esitare...
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