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View Full Version : Vicenza e la militarizzazione USA


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_fred_
13-03-2007, 18:18
700 metri sono un valore puramente teorico, in full AB con zero armamento e carburante minimo.

Se ho una pista da 1500 metri e un aereo ha come corsa di decollo 1200 questo non significa che vi potrà operare, come saprai ci sono delle distanze di sicurezza ben precise da rispettare.

Ultimo, la pista del Dal Molin non può essere allungata perchè non vi è fisicamente lo spazio

Tantopiù che l'USAF non avrà mai in dotazione l'EFA...

easyand
13-03-2007, 18:24
Tantopiù che l'USAF non avrà mai in dotazione l'EFA...

si apparte questo...mi piacerebbe sapre come si fa a parlare di voli di guerra d una pista di 1500 metri, nemmeno il più scrauso aeroporto militare ha una pista da 1500 metri, Aviano ha una pista da 3500, non so se mi spiego. Il minimo per operare in sicurezza con velivoli militari è 2300/2500 metri

Ma la cosa ancor più divertente è che l' USAF non ha nessuna intenzione di spostare reparti da combattimento ne logistici da alcuna parte, tantomeno a Vicenza

_fred_
13-03-2007, 18:31
si apparte questo...mi piacerebbe sapre come si fa a parlare di voli di guerra d una pista di 1500 metri, nemmeno il più scrauso aeroporto militare ha una pista da 1500 metri, Aviano ha una pista da 3500, non so se mi spiego. Il minimo per operare in sicurezza con velivoli militari è 2300/2500 metri

Ma la cosa ancor più divertente è che l' USAF non ha nessuna intenzione di spostare reparti da combattimento ne logistici da alcuna parte, tantomeno a Vicenza

Senza contare che caccia del genere non hanno bisogno di speciali hangar corrazzati che li non ci sono e che non verranno mai costruiti?

JackTheReaper
13-03-2007, 19:09
Senza contare che caccia del genere non hanno bisogno di speciali hangar corrazzati che li non ci sono e che non verranno mai costruiti?

appunto sono le strutture di cui si parlava prima, a vicenza non ci sono.

la semplice fattibilità di una cosa non significa che sia conveniente farla

easyand
13-03-2007, 19:56
Senza contare che caccia del genere non hanno bisogno di speciali hangar corrazzati che li non ci sono e che non verranno mai costruiti?

bravissimo, oppure della piccolezza dei piazzali, assolutamente non adatti ad accogliere una linea di volo...insomma ce ne sarebbero da dire!

Il Dal Molin non è mai stato adoperato come aeroporto operativo nemmeno dagli italiani, figurarsi dagli americani che sono abiutati a ben altri spazi...

zuper
13-03-2007, 20:27
Ti rigiro la tua cortese osservazione di prima.
Tu stai a Milano, ma alla salute dei vicentini non ci pensi? :rolleyes:

io non rompo per la salute di milano...ergo non rompo per la salute di vicenza

se una cosa va fatta che si faccia!!

radiovoice
13-03-2007, 20:29
io non rompo per la salute di milano...ergo non rompo per la salute di vicenza

se una cosa va fatta che si faccia!!

intanto io non rompo, sia chiaro. Esprimo motivate e forse alle volte troppo calorose (ma ne pago il prezzo) opinioni.
Oltretutto la filosofia del "se una cosa va fatta si faccia" mi pare tra le più deleterie. In qualsiasi campo.

zuper
13-03-2007, 20:29
Ho abbastanza amici in Aeronautica....



Non mi importa del "anche se".....

Se hanno un motivo per fare operare un C-130, G-222, Eurofighter, o anche credo l'AMX.... allora lo faranno....

cioè i tuoi amici in aeronautica sanno già che gli americani ci svolazzeranno i b52 al dal molin?


mitico almeno vado a vederli!!


scherzi a parte, è un aeroporto...che ci dovrebbero fare????

drakend
13-03-2007, 20:31
io non rompo per la salute di milano...ergo non rompo per la salute di vicenza

se una cosa va fatta che si faccia!!
Beh è più importante una presunta salute cittadina di interessi internazionali, mi sembra ovvio! :D

radiovoice
13-03-2007, 20:32
cioè i tuoi amici in aeronautica sanno già che gli americani ci svolazzeranno i b52 al dal molin?


mitico almeno vado a vederli!!


scherzi a parte, è un aeroporto...che ci dovrebbero fare????

E' proprio questo il punto, ribadisco.
Hanno sempre dichiarato di NON voler utilizzare l'aeroporto per voli militari di alcun genere diverso da qualche raro elicottero o aerucolo di servizio perchè sarebbe del tutto IMPOSSIBILE un uso diverso.
Oggi si è svelato che questa impossibilità non sussiste e che quindi si tratta di menzogne.

zuper
13-03-2007, 20:33
intanto io non rompo, sia chiaro. Esprimo motivate e forse alle volte troppo calorose (ma ne pago il prezzo) opinioni.
Oltretutto la filosofia del "se una cosa va fatta si faccia" mi pare tra le più deleterie. In qualsiasi campo.

il rompo era in generale...

e cmq la base si farà...e il tuo è solo un ribellarti agli americani....perchè se ci svolazza qualche aereo non ti cambia nulla....tanto già volano :D

radiovoice
13-03-2007, 20:37
il rompo era in generale...

e cmq la base si farà...e il tuo è solo un ribellarti agli americani....perchè se ci svolazza qualche aereo non ti cambia nulla....tanto già volano :D

Ho detto questo? Mi pare di aver sempre motivato le mie idee senza aver mai accusato (oltretutto, che male ci sarebbe?) di qualcosa gli americani (se non di avere un presidente un tantino guerrafondaio). Semmai mi sono lamentato di questo e del precedente governo, per come hanno trattato e deciso la cosa.

Ah...il rompo non poteva essere in generale visto che era riferito ad una cosa espressamente detta da me.

Cmq questo non conta nulla. Contano i fatti. Ovvero che hanno mentito sulla reale utilizzabilità della pista.
Questo, unitamente al quasi isterico interesse proprio per quel sito, dimostrano che hanno intenzione di usarlo con fini diversi da quelli dichiarati.

CYRANO
13-03-2007, 21:56
Io sinceramente volevo portare la mia testimonianza.
premesso che , come qualcuno sa , son nato a vicenza ed abito a qualche centinaio di mt dalla caserma ederle.
in 34 ( quasi ) anni di vita posso dire che :

1) le nucleari si sapevano che stavano nei monti berici ( longare). spero sia vero che siano state mandate al macero.

2) non ho mai visto un carro armato in vita mia. anni fa ( si parla di almeno un decennio) ero solito vedere i blindati ( si chiamano così? quelle specie di hummer super corazzati boh..non son esperto). da anni non vedo manco quelli.

3) non ho idea di che aerei possano atterrare all'aereoporto , però , usando coogle map ho fatto un raffronto con l'aeroporto militare di treviso ( paese) , in cui ho visto atterrare degli f16 , e mi sembra che come pista siamo lì, mt più metro meno.

altro nin zo.


Coapzpaza

zerothehero
13-03-2007, 21:59
Allora...ma sta base la stanno costruendo o no? ..sono impaziente.. :D di vedere la 135 a Vicenza.

radiovoice
13-03-2007, 22:15
Io sinceramente volevo portare la mia testimonianza.
premesso che , come qualcuno sa , son nato a vicenza ed abito a qualche centinaio di mt dalla caserma ederle.
in 34 ( quasi ) anni di vita posso dire che :

1) le nucleari si sapevano che stavano nei monti berici ( longare). spero sia vero che siano state mandate al macero.

2) non ho mai visto un carro armato in vita mia. anni fa ( si parla di almeno un decennio) ero solito vedere i blindati ( si chiamano così? quelle specie di hummer super corazzati boh..non son esperto). da anni non vedo manco quelli.

3) non ho idea di che aerei possano atterrare all'aereoporto , però , usando coogle map ho fatto un raffronto con l'aeroporto militare di treviso ( paese) , in cui ho visto atterrare degli f16 , e mi sembra che come pista siamo lì, mt più metro meno.

altro nin zo.


Coapzpaza

Beh, la questione di quali aerei possono atterrare mi pare sia stata dimostrata in modo piuttosto convincente... quanto ai carri armati non so, ma i blindati si muovono regolarmente tra longare ed il tormeno.

easyand
13-03-2007, 22:32
Oggi si è svelato che questa impossibilità non sussiste e che quindi si tratta di menzogne.


ah si? e chi l'ha svelatu scusa? no perchè se lo dice lui allora è oro colato, se te li dicono gli altri non conta un cazzo, svegliati e vai a vedere che tipo di infrastrutture deve avere un aeroporto militare

Senti io me lo segno sul agenda, visto che sei cosi convinto, se entro 5 anni non vedo un cazzo di F16 (facciamo dal turboelica in su, cosi ampliamo il campo!) decollare dal Dal Molin vengo a battare alla tua porta, almeno una cena me la devi

zerothehero
13-03-2007, 22:33
Io sinceramente volevo portare la mia testimonianza.
premesso che , come qualcuno sa , son nato a vicenza ed abito a qualche centinaio di mt dalla caserma ederle.
in 34 ( quasi ) anni di vita posso dire che :

1) le nucleari si sapevano che stavano nei monti berici ( longare). spero sia vero che siano state mandate al macero.

2) non ho mai visto un carro armato in vita mia. anni fa ( si parla di almeno un decennio) ero solito vedere i blindati ( si chiamano così? quelle specie di hummer super corazzati boh..non son esperto). da anni non vedo manco quelli.

3) non ho idea di che aerei possano atterrare all'aereoporto , però , usando coogle map ho fatto un raffronto con l'aeroporto militare di treviso ( paese) , in cui ho visto atterrare degli f16 , e mi sembra che come pista siamo lì, mt più metro meno.

altro nin zo.


Coapzpaza

C'è un tuo compaesano vicentino (che frequenta lo stesso mio corso universitario) con cui ho parlato della base ed è preoccupato per il traffico che potrebbe generarsi con l'allargamento alla base...parla di 20000 persone in più che si dislocheranno nella base tra militari e personale tecnico amministrativo (cazz..gli mando il mio curriculum :asd: , se cercano personale ). Era più o meno d'accordo con la posizione di Sergio Romano espressa più e più volte sulle pagine del Corriere della Sera, che non ho voglia di riportare.
Una persona calma, gentile, simpatica e che non mangia i gatti..nonostante sia di Vicenza. :Prrr: ..devo chiedere se conosce il fegato alla vicentina, domani..vah..

easyand
13-03-2007, 22:41
che poi, qualcuno qua non ha ben chiaro un concetto, atterrare/decollare è ben diverso da operare! Nel 1991 un B52 atterò a all' aeroporto di Crotone, ma in europa l'unica base da cui può operare è Fairford in Gran Bretagna!

easyand
13-03-2007, 22:51
3) non ho idea di che aerei possano atterrare all'aereoporto , però , usando coogle map ho fatto un raffronto con l'aeroporto militare di treviso ( paese) , in cui ho visto atterrare degli f16 , e mi sembra che come pista siamo lì, mt più metro meno.



eh mi sa che il raffronto era un po erratino perchè la pista li è di 2600 metri per 45 di larghezza...

_fred_
13-03-2007, 23:08
che poi, qualcuno qua non ha ben chiaro un concetto, atterrare/decollare è ben diverso da operare! Nel 1991 un B52 atterò a all' aeroporto di Crotone, ma in europa l'unica base da cui può operare è Fairford in Gran Bretagna!

Allora è meglio che non vedano cosa riuscirono a combinare gli equipaggi degli Hercules C-130 nel 1963 quando effettuarono numerosi decolli e appontaggi dalla USS Forrestal; altrimenti credono che possano atterrare e ripartire direttamente dal pianerottolo di casa... :asd:

as10640
13-03-2007, 23:30
che poi, qualcuno qua non ha ben chiaro un concetto, atterrare/decollare è ben diverso da operare! Nel 1991 un B52 atterò a all' aeroporto di Crotone, ma in europa l'unica base da cui può operare è Fairford in Gran Bretagna!

Allora è meglio che non vedano cosa riuscirono a combinare gli equipaggi degli Hercules C-130 nel 1963 quando effettuarono numerosi decolli e appontaggi dalla USS Forrestal; altrimenti credono che possano atterrare e ripartire direttamente dal pianerottolo di casa... :asd:

Faccio finta di ridere alle tue battute.....
Qui non si discute SE la cosa verrà fatta ma SE è possible.... se poi su questa pista l'aeronautica decide semplicemente di mandarci gli equipaggi a fare addestramento di touch and go anzichè su aeroporti più affollati.... questi sono affari loro...(e di chi ce li ha sulla testa)

_fred_
13-03-2007, 23:42
Faccio finta di ridere alle tue battute.....
Qui non si discute SE la cosa verrà fatta ma SE è possible.... se poi su questa pista l'aeronautica decide semplicemente di mandarci gli equipaggi a fare addestramento di touch and go anzichè su aeroporti più affollati.... questi sono affari loro...(e di chi ce li ha sulla testa)

Vabbè, però non possiamo neanche limitarci ad utilizzare solamente dati teorici; l'atterraggio è in teoria possibile, però se ogni qualvolta che l'equipaggio tenterà l'approccio all'aeroporto uno sbaglio infinitesimo lo porterà fuori pista, allora questo atterraggio sarà si possibile ma non tecnicamente funzionale.

L'aereo atterra, ma tutti i margini di sicurezza si vanno a far benedire.

as10640
13-03-2007, 23:45
L'aereo atterra, ma tutti i margini di sicurezza si vanno a far benedire.

No, i margini di sicurezza valgono per 1 atterraggio come per 100.... se qualcosa va storto è un errore e puoò capitare anche su una pista di 5 Km...
Possiamo stare ore a discutere.... ma tanto non sapremo mai le reali intenzioni dell'Aeronautica....

_fred_
13-03-2007, 23:53
No, i margini di sicurezza valgono per 1 atterraggio come per 100.... se qualcosa va storto è un errore e puoò capitare anche su una pista di 5 Km...
Possiamo stare ore a discutere.... ma tanto non sapremo mai le reali intenzioni dell'Aeronautica....

Ok, però permettimi, è più facile e meno rischioso portare a termine un atterraggio con pista abbondante, piuttosto che con la pista contata dove la differenza di pochi metri può costare caro.

Cmq hai ragione, finchè la base non sarà operativa, o con quel pezzo di terra l'Italia deciderà di farci qualcos'altro è inutile arrovellarsi in discussioni. Meglio non andare OT.

as10640
13-03-2007, 23:57
Ok, però permettimi, è più facile e meno rischioso portare a termine un atterraggio con pista abbondante, piuttosto che con la pista contata dove la differenza di pochi metri può costare caro.

Io l'altro giorno ho visto un Tornado passare sopra la base di Poggio Renatico a 50 metri di altezza con un temporale della madonna....
I normali canoni di "prudenza" non sono attuabili in ambito militare...

easyand
14-03-2007, 00:10
Io l'altro giorno ho visto un Tornado passare sopra la base di Poggio Renatico a 50 metri di altezza con un temporale della madonna....
I normali canoni di "prudenza" non sono attuabili in ambito militare...

e sti cazzi il Tornado è fatto apposta per volare a 50 metri con il tempo di merda, e normalmente in tali condizioni dovrebbe pure riuscire a piazzare il suo carico bellico con precisione sul bersaglio....i normali canoni di prudenza non sono attuabili in ambito militare? infatti le norme di sicurezza militare sono ancora più strette di quelle civili

easyand
14-03-2007, 00:12
No, i margini di sicurezza valgono per 1 atterraggio come per 100.... se qualcosa va storto è un errore e puoò capitare anche su una pista di 5 Km...
Possiamo stare ore a discutere.... ma tanto non sapremo mai le reali intenzioni dell'Aeronautica....


ma i margini variano dal tipo di aereo al tipo di aereo...che c'entra poi l' Aeronautica scusa??

as10640
14-03-2007, 00:13
ma i margini variano dal tipo di aereo al tipo di aereo...che c'entra poi l' Aeronautica scusa??

Mi risulta che sia un aeroporto italiano....

easyand
14-03-2007, 00:16
Mi risulta che sia un aeroporto italiano....


scusa se domando, ma hai capito o no che la base diverterà a brevissimo americana?? cosa dovrebbe c'entrare l' AM???

as10640
14-03-2007, 00:17
scusa se domando, ma hai capito o no che la base diverterà a brevissimo americana?? cosa dovrebbe c'entrare l' AM???

Essendo anche aeroporto civile... dubito ce diventerà interamente americana....

as10640
14-03-2007, 00:18
Country Italy
ICAO ID LIPT
Time UTC+1(+2DT)
Latitude 45.574275
45° 34' 27.39" N
Longitude 11.530708
011° 31' 50.55" E
Elevation 128 feet
39 meters
Type Joint (Civil and Military)
Magnetic Variation 001° E (01/04)
Beacon Yes
Operating Agency MILITARY - CIVIL JOINT USE AIRPORT
Alternate Name T DAL MOLIN
Operating Hours SEE REMARKS FOR OPERATING HOURS OR COMMUNICATIONS FOR POSSIBLE HOURS
Daylight Savings Time Last Sunday in March to last Sunday in October

easyand
14-03-2007, 00:21
Essendo anche aeroporto civile... dubito ce diventerà interamente americana....

lo è formalmente, l'unica cosa civile che c'è li son 3/4 aerei a elica scassati che si leveranno in volo 2 volte l'anno, praticamente allo stato attuale è un area in disuso

radiovoice
14-03-2007, 08:11
ah si? e chi l'ha svelatu scusa? no perchè se lo dice lui allora è oro colato, se te li dicono gli altri non conta un cazzo, svegliati e vai a vedere che tipo di infrastrutture deve avere un aeroporto militare

Senti io me lo segno sul agenda, visto che sei cosi convinto, se entro 5 anni non vedo un cazzo di F16 (facciamo dal turboelica in su, cosi ampliamo il campo!) decollare dal Dal Molin vengo a battare alla tua porta, almeno una cena me la devi

eddaje...tra i vari "svegliati" "rompi" e via dicendo mi starei abbastanza scocciando.
Coplimenti anche per le eleganti infarciture lessicali dei tuoi messaggi. Davvero notevole. ;)

E chiaro che se è possibile fare atterrare gli aerei di cui sopra, lo faranno.

radiovoice
14-03-2007, 08:13
Faccio finta di ridere alle tue battute.....
Qui non si discute SE la cosa verrà fatta ma SE è possible.... se poi su questa pista l'aeronautica decide semplicemente di mandarci gli equipaggi a fare addestramento di touch and go anzichè su aeroporti più affollati.... questi sono affari loro...(e di chi ce li ha sulla testa)

Chissà perchè ma questo concetto non vuole entrare in testa a nessuno..eppure è così semplice.
:rolleyes:

radiovoice
14-03-2007, 11:18
Sono appena stato chiamato daBeatrice Borromeo di Annozero, interessata ad avere il mio punto di vista sulla vicenda.
Inutile dire che sono stato ben lieto di suggerile alcuni punti interessanti da sviluppare nella trasmissione di giovedì.
:)

P.s. Ho visto solo ora (non me la ricordavo) che è di una bellezza impressionante...:O :D

_fred_
14-03-2007, 11:58
Sono appena stato chiamato con Beatrice Borromeo di Annozero, interessata ad avere il mio punto di vista sulla vicenda.
Inutile dire che sono stato ben lieto di suggerile alcuni punti interessanti da sviluppare nella trasmissione di giovedì.
:)

P.s. Ho visto solo ora (non me la ricordavo) che è di una bellezza impressionante...:O :D

Bene, speriamo che invitino o intervistino qualcuno, (che so un ufficiale dell'AM, un pilota) che sappia se li ci possono atterrare certi tipi di aerei, così almeno ci togliamo questo pensiero.

radiovoice
14-03-2007, 12:45
Bene, speriamo che invitino o intervistino qualcuno, (che so un ufficiale dell'AM, un pilota) che sappia se li ci possono atterrare certi tipi di aerei, così almeno ci togliamo questo pensiero.

Su questo concordo ;)

JackTheReaper
14-03-2007, 12:50
sono noioso e lo ripeto, la possibilità non implica la fattibilità.
anche in una normale piazza del mercato ci possono operare harrier ed elicotteri ma non significa che lo si farà.

mi sembra inutile e rischioso per gli USA far operare velivoli militari duplicando in piccolo aviano.
nella normale routine di servizio si tende a rischiare il meno possibile

easyand
14-03-2007, 13:05
Tiriamo un attimo le somme:

la pista è troppo corta per operare con aerei più grossi di un G222 (decollareatterrare è un valore puramente teorico, l'importante è potervi operare, e da li non ci fai operare una sega!), 1500 metri, uno sputo!
A tra l'altro tutti voi contatate la lunghezza, ma è importante anche la larghezza!!!(:D )
quella pista è larga 30 metri, per operare ne servono almeno 40 o 45, e non c'è nel progetto alcun allargamento!!! Inoltre, non è che un aereo che ha una corsa di decollo o atterraggio di 1200 metri ad esempio, ci possa atterrare o decollare eh! basta guardare una foto dall' alto di una pista di aeroporto e vedere dove sono i segni dei pneumatici degli aerei, sempre molto dopo l'inizio pista!

non ci sono hangar di dimensioni adatte, shelter manco a parlarne

non ci sono depositi interrati per carburanti aerei

non ci sono depositi di stoccaggio armamenti

non ci sono piazzali per linee di volo

insomma non c'è un caspita di niente a farlo servire da aeroporto operativo e il piano di ampliamento non prevede nulla di tutto questo!!

L'aeronautica militare non lo hai mai usato e non intende usarlo, non sono previsti spostameni di gruppi di volo e nulla del genere!

Non mi risulta nemmeno di esercitazioni di touch and go, o atterraggi in emergenza, proprio in quanto l'aerosuperficie non è adatta

Ma tutto ciò qualcuno pretende di ignorarlo! Continuando a sproloquiare su una pista talmente corta che nemmeno una FOB in afghanistan ce l'ha cosi!



PS: sono in biblioteca all' uni, perdinci mi è appana passata davanti una tipa con la flepa "no dal molin" e il logo di un F6 barrato....mo je spiego du cose....

radiovoice
14-03-2007, 13:13
A parte il fatto che io ho riportato le opinioni di esperti del settore, cosa che mi pare proprio tu non sia, qui si insiste a non capire una cosa, quella fondamentale.
Non è questione di difficolta, di opportunità ecc ecc, che sono valutazione che nè io nè te possiamo fare.
Esiste la POSSIBILITA', concetto che è stato ESPRESSAMENTE NEGATO sia dai poteri italiani che da quelli Usa.
Pertanto hanno mentito e quindi mi pare logico temere che possano aver voluto fortemente la base per via di ciò che è, un aeroporto.
Cmq, come suggerivo alla Beatrice di Annozero, ci saranno esperti in studio, giovedì.

Ah...easyand...modera il tuo linguaggio nei miei confronti, mi stai stufando. In soli 3 post mi hai gentilmente epitetato più volte. Evita.

Quanto alla tipa in biblioteca da te...suppongo le sia di Vicenza. Sono certo che ne sappia molto più di te, approfittane.
;)

JackTheReaper
14-03-2007, 13:21
PS: sono in biblioteca all' uni, perdinci mi è appana passata davanti una tipa con la flepa "no dal molin" e il logo di un F6 barrato....mo je spiego du cose....

in uni da me la gente ha sulla felpa un EFA barrato :asd:

as10640
14-03-2007, 13:23
Tiriamo un attimo le somme:

la pista è troppo corta per operare con aerei più grossi di un G222 (decollareatterrare è un valore puramente teorico, l'importante è potervi operare, e da li non ci fai operare una sega!), 1500 metri, uno sputo!
A tra l'altro tutti voi contatate la lunghezza, ma è importante anche la larghezza!!!(:D )
quella pista è larga 30 metri, per operare ne servono almeno 40 o 45, e non c'è nel progetto alcun allargamento!!! Inoltre, non è che un aereo che ha una corsa di decollo o atterraggio di 1200 metri ad esempio, ci possa atterrare o decollare eh! basta guardare una foto dall' alto di una pista di aeroporto e vedere dove sono i segni dei pneumatici degli aerei, sempre molto dopo l'inizio pista!

non ci sono hangar di dimensioni adatte, shelter manco a parlarne

non ci sono depositi interrati per carburanti aerei

non ci sono depositi di stoccaggio armamenti

non ci sono piazzali per linee di volo

insomma non c'è un caspita di niente a farlo servire da aeroporto operativo e il piano di ampliamento non prevede nulla di tutto questo!!

L'aeronautica militare non lo hai mai usato e non intende usarlo, non sono previsti spostameni di gruppi di volo e nulla del genere!

Non mi risulta nemmeno di esercitazioni di touch and go, o atterraggi in emergenza, proprio in quanto l'aerosuperficie non è adatta

Ma tutto ciò qualcuno pretende di ignorarlo! Continuando a sproloquiare su una pista talmente corta che nemmeno una FOB in afghanistan ce l'ha cosi!



PS: sono in biblioteca all' uni, perdinci mi è appana passata davanti una tipa con la flepa "no dal molin" e il logo di un F6 barrato....mo je spiego du cose....

Queste conclusioni come le trai?
Ecco cosa c'è disponibile....

Supplies/Equipment
Fuel JP-8, SemiKeroscene MIL Spec T-83133, without icing inhibitor

100/130 MIL Spec, low lead, aviation gasoline (BLUE)
Oil O-117, 1100, Reciprocating Engine Oil (MIL L 6082)

O-148, MIL L 7808 (Synthetic Base), Turboprop/Turboshaft Engine

O-149, Aircraft Turbine Engine Synthetic 7.5c St
JASU U-1000
DC 600 1200 amp 28v

-kurgan-
14-03-2007, 13:29
Sono appena stato chiamato daBeatrice Borromeo di Annozero, interessata ad avere il mio punto di vista sulla vicenda.
Inutile dire che sono stato ben lieto di suggerile alcuni punti interessanti da sviluppare nella trasmissione di giovedì.
:)

P.s. Ho visto solo ora (non me la ricordavo) che è di una bellezza impressionante...:O :D

e perchè ha chiamato proprio te? che fai nella vita? :confused:

nomeutente
14-03-2007, 13:32
svegliati



Ma tutto ciò qualcuno pretende di ignorarlo! Continuando a sproloquiare su una pista talmente corta che nemmeno una FOB in afghanistan ce l'ha cosi!



Ah...easyand...modera il tuo linguaggio nei miei confronti, mi stai stufando. In soli 3 post mi hai gentilmente epitetato più volte. Evita.


Abbassiamoci di mezzo tono ;)

radiovoice
14-03-2007, 13:34
e perchè ha chiamato proprio te? che fai nella vita? :confused:

Nella vita sono un legale ma evidentemente non è per questo che mi ha chiamato.
Ha letto un mio intervento su un forum.

-kurgan-
14-03-2007, 13:39
Nella vita sono un legale ma evidentemente non è per questo che mi ha chiamato.
Ha letto un mio intervento su un forum.

caspita, magari vien fuori che beatrice è iscritta qui come cercaleo o nomeutente :D

easyand
14-03-2007, 15:13
A parte il fatto che io ho riportato le opinioni di esperti del settore, cosa che mi pare proprio tu non sia, qui si insiste a non capire una cosa, quella fondamentale.
Non è questione di difficolta, di opportunità ecc ecc, che sono valutazione che nè io nè te possiamo fare.
Esiste la POSSIBILITA', concetto che è stato ESPRESSAMENTE NEGATO sia dai poteri italiani che da quelli Usa.
Pertanto hanno mentito e quindi mi pare logico temere che possano aver voluto fortemente la base per via di ciò che è, un aeroporto.
Cmq, come suggerivo alla Beatrice di Annozero, ci saranno esperti in studio, giovedì.

Ah...easyand...modera il tuo linguaggio nei miei confronti, mi stai stufando. In soli 3 post mi hai gentilmente epitetato più volte. Evita.

Quanto alla tipa in biblioteca da te...suppongo le sia di Vicenza. Sono certo che ne sappia molto più di te, approfittane.
;)

chiedo per la seconda volta, chi sarebbero questi esperti?

Esiste anche la possibilità che mi atterri un Harrier nel cortile di casa, ma so che non avverrà mai, come so che il dal molin non è adatto per operazioni belliche operative con forze aeree, ti ho portato una serie di prove che riguardano le infrastrutture dell' aeroporto non adatte ad accoglieri un certo tipo di velivoli

L'unica cosa che hai portato tu è stato una supposizione priva di fondamento e nessun dato tecnico o erro?

easyand
14-03-2007, 15:18
Queste conclusioni come le trai?
Ecco cosa c'è disponibile....

Supplies/Equipment
Fuel JP-8, SemiKeroscene MIL Spec T-83133, without icing inhibitor

100/130 MIL Spec, low lead, aviation gasoline (BLUE)
Oil O-117, 1100, Reciprocating Engine Oil (MIL L 6082)

O-148, MIL L 7808 (Synthetic Base), Turboprop/Turboshaft Engine

O-149, Aircraft Turbine Engine Synthetic 7.5c St
JASU U-1000
DC 600 1200 amp 28v

su quel aeroporto mi son documentato....questi che riporti sono carburanti stoccati li, roba che si trova in qualunque aeroporto, il discutevo sul come e dove....quella base NON ha depositi di carburante interrati adatti, come quelli che potresti trovare ad Aviano, Ghedi o "veri" aeroporti militari

radiovoice
14-03-2007, 15:56
E...bingo!
Dal sito AltraVicenza.it pare sia emerso che il progetto americano avente ad oggetto il Dal Molin PREVEDA L'ALLUNGAMENTO DELLA PISTA DI 300 METRI.
Se vi ricordate, giusto ieri vi informavo di questa possibilità confermata dagli "esperti" con cui mi sono consultato et.... voilà...pare che, anche questo timore non fosse affatto peregrino.
Appena spunta qualche documento, lo posterò.

as10640
14-03-2007, 16:51
su quel aeroporto mi son documentato....questi che riporti sono carburanti stoccati li, roba che si trova in qualunque aeroporto, il discutevo sul come e dove....quella base NON ha depositi di carburante interrati adatti, come quelli che potresti trovare ad Aviano, Ghedi o "veri" aeroporti militari

L'aeroporto oggetto del dibattito è misto non "vero aroporto militare"....

easyand
14-03-2007, 17:25
L'aeroporto oggetto del dibattito è misto non "vero aroporto militare"....

pure Trapani-Birgi è misto, ed era misto pure Verona-Villafranca, eppure hanno ben altre dimensioni e ben altre strutture!

JackTheReaper
14-03-2007, 17:32
L'aeroporto oggetto del dibattito è misto non "vero aroporto militare"....

direi che è un'aeroporto e basta vista la cronica mancanza di strutture militari (sono previste costruzioni di shelter e hangar?)

as10640
14-03-2007, 18:09
direi che è un'aeroporto e basta vista la cronica mancanza di strutture militari (sono previste costruzioni di shelter e hangar?)

Da www.airportvicenza.com : Type Joint (Civil and Military)

No... è proprio misto... con controllori di volo militari.... se avessi qualche esperienza di volo conosceresti le differenze, che non si limitano a shelter e hangar....

JackTheReaper
14-03-2007, 18:13
Da www.airportvicenza.com : Type Joint (Civil and Military)

No... è proprio misto... con controllori di volo militari.... se avessi qualche esperienza di volo conosceresti le differenze, che non si limitano a shelter e hangar....

però ho esperienza di mondo militare (operativo) e un'aeroporto militare NON opera senza shelter e hangar (ovviamente non si limitano solo a queste, ma non è mica una FOB!)

easyand
14-03-2007, 18:13
Da www.airportvicenza.com : Type Joint (Civil and Military)

No... è proprio misto... con controllori di volo militari.... se avessi qualche esperienza di volo conosceresti le differenze, che non si limitano a shelter e hangar....

penso che non fosse ciò che lui intendeva....formalmente l'aeroporto è militare aperto al traffico civile...ma nei fatti è "zona morta"

easyand
14-03-2007, 18:19
stavo facendo un giretto per il sito dell' aeroporto...come potete notare, l'aereo più grosso è un ATR 42-500....e ho detto tutto!

radiovoice
14-03-2007, 22:19
stavo facendo un giretto per il sito dell' aeroporto...come potete notare, l'aereo più grosso è un ATR 42-500....e ho detto tutto!

piloti veri affermano l'utilizzabilità anche da parte di caccia e c130...per citarne alcuni.
Cmq domani sera, probabilmente, avremo qualche notizia in più ;).

easyand
14-03-2007, 22:58
a me non pare che i tuoi esperti siano cosi convinti come te!

http://www.md80.it/bbforum/viewtopic.php?t=11658



Ritengo utile riportare questo post molto chiaro, scritto dall' admin del forum:

Premesso che me ne potesse fregà de meno, ma ti faccio un piccolo appunto. Non ci sono contraddizioni nelle affermazioni che hai riportato. Anche se potenzialmente ci possono atterrare anche aerei di dimensioni medie, non significa che lo faranno. Ti faccio un esempio. Sull'aeroporto di Padova (circa 1300 metri di pista) potrebbero atterrare anche aerei di discrete dimensioni. E' bastato emettere un notam che limitasse a 5.7 tonnellate massime il peso degli aerei.
Ti ricordo inoltre che le basi militari "vere" raramente hanno meno di 2,5 km di pista. Infatti se ho la necessità di fare atterrare o decollare aerei grandi per motivi di trasporto, non posso certo farlo su una pista di 1,5 km, visto che come ti ho indicato un C130 non potrebbe operare a pieno carico, per non parlare di aerei più grandi.
Ad un centinaio di Km c'è Aviano, che dispone appunto di una pista di quasi tre km, che inoltre ha già tutte le infrastrutture necessarie, che a Vicenza non ci sono (hangar, officine, carburante, ecc...)
Nessuno ha riportato inoltre se e quali aerei da caccia ci possano operare, al momento, a parte Fede che non mi ha però indicato quali modelli e con quanto peso al decollo. Perchè sappiamo che per poter fare operazioni militari un aereo deve decollare con un carico bellico (purtroppo) molto elevato sotto le ali, altrimenti è poco più che un costoso volo turistico. Insomma, difficilmente questo aeroporto può essere più di una semplice base logistica

oppure

E' impossibile allungare la pista. Ho atterrato molte volte a Vicenza, e dalla parte della città (sud) non è assolutamente possibile guadagnare neanche un metro, a causa degli ostacoli presenti. Dall'altro lato (nord) è presente un fiume oltre ad un piccolo centro abitato (Rettorgole secondo Google), che rende impossibile anche in questo caso l'allungamento. Lo puoi vedere anche da questa immagine presa da Google earth.

radiovoice
14-03-2007, 23:02
a me non pare che i tuoi esperti siano cosi convinti come te!

http://www.md80.it/bbforum/viewtopic.php?t=11658



Ritengo utile riportare questo post molto chiaro, scritto dall' admin del forum:

Premesso che me ne potesse fregà de meno, ma ti faccio un piccolo appunto. Non ci sono contraddizioni nelle affermazioni che hai riportato. Anche se potenzialmente ci possono atterrare anche aerei di dimensioni medie, non significa che lo faranno. Ti faccio un esempio. Sull'aeroporto di Padova (circa 1300 metri di pista) potrebbero atterrare anche aerei di discrete dimensioni. E' bastato emettere un notam che limitasse a 5.7 tonnellate massime il peso degli aerei.
Ti ricordo inoltre che le basi militari "vere" raramente hanno meno di 2,5 km di pista. Infatti se ho la necessità di fare atterrare o decollare aerei grandi per motivi di trasporto, non posso certo farlo su una pista di 1,5 km, visto che come ti ho indicato un C130 non potrebbe operare a pieno carico, per non parlare di aerei più grandi.
Ad un centinaio di Km c'è Aviano, che dispone appunto di una pista di quasi tre km, che inoltre ha già tutte le infrastrutture necessarie, che a Vicenza non ci sono (hangar, officine, carburante, ecc...)
Nessuno ha riportato inoltre se e quali aerei da caccia ci possano operare, al momento, a parte Fede che non mi ha però indicato quali modelli e con quanto peso al decollo. Perchè sappiamo che per poter fare operazioni militari un aereo deve decollare con un carico bellico (purtroppo) molto elevato sotto le ali, altrimenti è poco più che un costoso volo turistico. Insomma, difficilmente questo aeroporto può essere più di una semplice base logistica

oppure

E' impossibile allungare la pista. Ho atterrato molte volte a Vicenza, e dalla parte della città (sud) non è assolutamente possibile guadagnare neanche un metro, a causa degli ostacoli presenti. Dall'altro lato (nord) è presente un fiume oltre ad un piccolo centro abitato (Rettorgole secondo Google), che rende impossibile anche in questo caso l'allungamento. Lo puoi vedere anche da questa immagine presa da Google earth.



Beh?
Mi pare che non venga assoultamente negata la possibile utilizzabilità della pista per velivoli ben diversi da QUELLI ESCLUSI sia dai poteri italiani che quelli americani.
Il punto è proprio questo. La menzogna. L'ennesima.

Toh...riporti solo certi post....che strano... :D

easyand
14-03-2007, 23:04
Beh?
Mi pare che non venga assoultamente negata la possibile utilizzabilità della pista per velivoli ben diversi da QUELLI ESCLUSI sia dai poteri italiani che quelli americani.
Il punto è proprio questo. La menzogna. L'ennesima.


equazione semplicissima:

niente C130 o C17 = niente supporto logistico = niente possibilità di operare con velivoli da combattimento et similia!

maxsona
14-03-2007, 23:44
Il Tornado è stato progettato apposta per volare a quote bassissime, per fare questo ha un radar altimetrico che fà seguire in automatico alla macchina il profilo del terreno

http://www.youtube.com/watch?v=I1NDllRFbsY

Poi pure io vorrei ribadire che "atterrare" è diverso da "poter operare", un C-27J in atterraggio STOL a pieno carico atterra pure nei prati di Boscomantico, e poi?

indelebile
14-03-2007, 23:49
E' impossibile allungare la pista. Ho atterrato molte volte a Vicenza, e dalla parte della città (sud) non è assolutamente possibile guadagnare neanche un metro, a causa degli ostacoli presenti. Dall'altro lato (nord) è presente un fiume oltre ad un piccolo centro abitato (Rettorgole secondo Google), che rende impossibile anche in questo caso l'allungamento. Lo puoi vedere anche da questa immagine presa da Google earth.

No, potenzialmente con google earth misurando con il righello e stando dentro il confine della caserma, si può arrivare fino a 1800 metri ,se poi usciamo , potenzialmente, e facendo un ponte sul piccolo fiume si può arrivare a 2500 metri(ovviamente però in questo caso le case son troppo vicine)

easyand
14-03-2007, 23:59
No, potenzialmente con google earth misurando con il righello e stando dentro il confine della caserma, si può arrivare fino a 1800 metri ,se poi usciamo , potenzialmente, e facendo un ponte sul piccolo fiume si può arrivare a 2500 metri(ovviamente però in questo caso le case son troppo vicine)

si ho capito, il punto è che per ragioni di sicurezza NON SI PUò arrivare fino al confine della caserma! Se un aereo arriva lungo cosa fa si parcheggia in un salotto del abitazione a 30 metri dalla testata pista? guarda tutti gli aeroporti, civili e militari, in nessuno la pista arriva fino ai confini, senza contare che le distanze di sicurezza li sono prese per aerei medio-piccoli, se dovessimo farci atterrare roba grossa adios...

radiovoice
15-03-2007, 08:24
pare che il progetto americano preveda già l'allungamento della pista di 300m.

zuper
15-03-2007, 08:40
No, potenzialmente con google earth misurando con il righello e stando dentro il confine della caserma, si può arrivare fino a 1800 metri ,se poi usciamo , potenzialmente, e facendo un ponte sul piccolo fiume si può arrivare a 2500 metri(ovviamente però in questo caso le case son troppo vicine)

beh potenzialmente potresti scaricare una bomba atomica su vicenza, radere tutto al suolo e poi fare solo una mega pista di atterraggio lunga 100km :)

ma non è detto che si faccia :)

radiovoice
15-03-2007, 08:54
beh potenzialmente potresti scaricare una bomba atomica su vicenza, radere tutto al suolo e poi fare solo una mega pista di atterraggio lunga 100km :)

ma non è detto che si faccia :)

divertente...

as10640
15-03-2007, 09:19
Il punto è che stiamo girando intorno al problema con termini tipo "potenzialmente" "atterrare è diverso da poter operare" ecc....

Visto che mi sembra che nessuno di noi sia un alto militare dell'Aeronautica (e comunque anche loro quando ci sono di mezzo gli americani ne sanno poco) è inutile fare congetture se la pista la vogliono usare per piantarci le margherite o per farci le sgommate con una Ferrari... il succo del discorso è che non c'è limite alla "creatività militare".... che significa anche espropri, abbattere case allungare piste ecc... la sostanza di questa discussione è che la gente che ci abita non vuole che accada niente di tutto questo....

radiovoice
15-03-2007, 10:22
Da il Vicenza di oggi.

http://img182.imageshack.us/img182/8921/vicenza150307ob7.th.jpg (http://img182.imageshack.us/my.php?image=vicenza150307ob7.jpg)

maxsona
15-03-2007, 12:00
Oltre alla pista per supportare aerei militari ci vogliono le infrastrutture

as10640
15-03-2007, 12:03
Oltre alla pista per supportare aerei militari ci vogliono le infrastrutture

Non credi che se allungano la pista è ragionevole pensare che facciano ANCHE le infrastrutture? O questo viene automaticamente escluso?

maxsona
15-03-2007, 12:08
Ne parleremo quando avranno presentato i progetti per nuove infrastrutture, o le fanno abusive ? :confused: :confused:

radiovoice
15-03-2007, 13:30
Non credi che se allungano la pista è ragionevole pensare che facciano ANCHE le infrastrutture? O questo viene automaticamente escluso?

appunto. Mi pare alquanto logico.

radiovoice
15-03-2007, 13:31
Ne parleremo quando avranno presentato i progetti per nuove infrastrutture, o le fanno abusive ? :confused: :confused:

di grazia...a chi li dovrebbero presentare tanto per capirci? E perchè dovrebbero essere disponibili alla consultazione?
Si tratta di una base Usa, dubito viga il principio di pubblicità.

as10640
15-03-2007, 13:32
Ne parleremo quando avranno presentato i progetti per nuove infrastrutture, o le fanno abusive ? :confused: :confused:

Ah... giusto... è logico ritenere che facciano i lavori di allungamento della pista e poi basta....

easyand
15-03-2007, 14:09
di grazia...a chi li dovrebbero presentare tanto per capirci? E perchè dovrebbero essere disponibili alla consultazione?
Si tratta di una base Usa, dubito viga il principio di pubblicità.

c'è più materiale sulle basi USA che su tutte le basi italiane messe assieme

radiovoice
15-03-2007, 14:13
c'è più materiale sulle basi USA che su tutte le basi italiane messe assieme

ancora una volta, solo acqua fresca.
Hai per le mani il progetto Usa per il Dal Molin? Del sito del Tormeno? Di quello di Longare? Della Ederle?
Dai...almeno una volta...1 fatto a sostegno di ciò che dici...uno!

Toglimi un'altra curiosità, visto che sei così attento alle qualifiche degli altri utenti di questo forum, as10640 in particolare...tu che fai nella vita? Cosa ti rende così sicuro da saperne così tanto di un posto che non hai mai visto?

zuper
15-03-2007, 14:30
ancora una volta, solo acqua fresca.
Hai per le mani il progetto Usa per il Dal Molin? Del sito del Tormeno? Di quello di Longare? Della Ederle?
Dai...almeno una volta...1 fatto a sostegno di ciò che dici...uno!


ma cos'è il poter non avere in mano il progetto vale solo per voi che discutete di atterraggi, piste, infrastrutture, senza avere nulla sotto mano?

ma appena qualcuno ribatte gli chiedete planimetrie e documenti catastali?

radiovoice
15-03-2007, 14:35
ma cos'è il poter non avere in mano il progetto vale solo per voi che discutete di atterraggi, piste, infrastrutture, senza avere nulla sotto mano?

ma appena qualcuno ribatte gli chiedete planimetrie e documenti catastali?

Fai l'avvocato anche tu? :D
Io ho molto spesso supportasto le mie asserzioni su foto, documenti ed articoli. Quindi regola numero uno di un qualsiasi difensore: verifica che l'accusa mossa non ti torni sui denti come un boomerang ;).

Ieri ad esempio ho detto che avrei fornito qualche documento sul possibile allungamento di 300 metri della pista, e così è stato.
Non è una prova ma è pur sempre l'articolo di un giornale che permette tranquillamente un sufficiente sostegno per supporre che questo venga fatto per un determinato motivo.

maxsona
15-03-2007, 17:21
Dammi un documento che mi dica che quel pezzo di asfalto da "pista turistica" allungato di 300 metri consentirà di operare con aerei militari. Penso che tu non abbia mai visto che infrastrutture ha un aeroporto militare, quanti shelter corazzati ci sono a vicenza?

easyand
15-03-2007, 17:40
Dammi un documento che mi dica che quel pezzo di asfalto da "pista turistica" allungato di 300 metri consentirà di operare con aerei militari. Penso che tu non abbia mai visto che infrastrutture ha un aeroporto militare, quanti shelter corazzati ci sono a vicenza?

fossero gli shelter il problema...quello è il problema minore! :read:

as10640
15-03-2007, 18:45
A solo titolo informativo....

Chi di voi sa che l'aeroporto di Ferrara, già sede del 14° Stormo e oggi aeroporto civile è tutt'ora di proprietà dell'Aeronautica Militare (sotto la gestione dell' 11° GRAM) è stato concesso in uso all'aeroclub Ferrara?

Ribadisco: i militari hanno più risorse ed inventiva di quanto voi riteniate....

maxsona
15-03-2007, 18:49
Sarebbe stata una notizia se l'aeroclub Ferrara avesse consesso il proprio aeroporto all'AMI e non il contrario, in fin dei conti è quello che asserite che stà accedendo a Vicenza.

easyand
15-03-2007, 19:31
A solo titolo informativo....

Chi di voi sa che l'aeroporto di Ferrara, già sede del 14° Stormo e oggi aeroporto civile è tutt'ora di proprietà dell'Aeronautica Militare (sotto la gestione dell' 11° GRAM) è stato concesso in uso all'aeroclub Ferrara?

Ribadisco: i militari hanno più risorse ed inventiva di quanto voi riteniate....

e quindi? pure l'aeroporto militare di Grosseto sede del 4° stormo ha un piccolo piazzale con hangar in concessione al aero club locale, ma non vedo cosa c'entri

_fred_
15-03-2007, 19:51
A solo titolo informativo....

Chi di voi sa che l'aeroporto di Ferrara, già sede del 14° Stormo e oggi aeroporto civile è tutt'ora di proprietà dell'Aeronautica Militare (sotto la gestione dell' 11° GRAM) è stato concesso in uso all'aeroclub Ferrara?

Ribadisco: i militari hanno più risorse ed inventiva di quanto voi riteniate....

Io vado all'uni a Ferrara e quando sono lezione gli unici aerei che ho sentito e visto volare (e provenivano proprio da quell'aeroporto) erano solamente dei piccoli Cessna.


EDIT: In questi minuti va in onda la puntata di "Anno Zero" che a quanto pare si occuperà della vicenda della base.

radiovoice
15-03-2007, 20:18
Attendo ancora risposta alle mie domande da parte di easyand.

Cmq spero stiate guardando Annozero.

zerothehero
15-03-2007, 20:26
La sparata del Secolo di Cinzia Bottene: l'interesse comune deve essere basato sul bene di tutti i piccoli territori..
:asd:
Mamma mia..in che mani siamo messi.

radiovoice
15-03-2007, 21:00
La sparata del Secolo di Cinzia Bottene: l'interesse comune deve essere basato sul bene di tutti i piccoli territori..
:asd:
Mamma mia..in che mani siamo messi.

non che mi aspettassi nulla di diverso ma vedo che hai proprio colto l'anima di 30 minuti di servizio.
:rolleyes:

Maxmel
15-03-2007, 21:16
preocupati del solito colpo di mano di Berlusca&C ( nella fattispecie l'amico sindaco) e ringrazialo per il consenso che ha saputo creare...:rolleyes:

maxsona
15-03-2007, 21:48
Ma non ve la siete ancora messa via? facciamo cadere di nuovo il governo? :asd:

as10640
16-03-2007, 00:19
Io vado all'uni a Ferrara e quando sono lezione gli unici aerei che ho sentito e visto volare (e provenivano proprio da quell'aeroporto) erano solamente dei piccoli Cessna.

e quindi? pure l'aeroporto militare di Grosseto sede del 4° stormo ha un piccolo piazzale con hangar in concessione al aero club locale, ma non vedo cosa c'entri

Sarebbe stata una notizia se l'aeroclub Ferrara avesse consesso il proprio aeroporto all'AMI e non il contrario, in fin dei conti è quello che asserite che stà accedendo a Vicenza.

Ecco... questa è la dimostrazione di quello che capite quando qualcuno scrive.... Nessuno ha capito il succo del discorso.... cioè che l'Aeronautica, e in senso più generale il governo, fa quel cazzo che vuole... sia in un senso (concedendo in uso terreni) che nell'altro....

_fred_
16-03-2007, 00:43
Ecco... questa è la dimostrazione di quello che capite quando qualcuno scrive.... Nessuno ha capito il succo del discorso.... cioè che l'Aeronautica, e in senso più generale il governo, fa quel cazzo che vuole... sia in un senso (concedendo in uso terreni) che nell'altro....

L'Aeronautica e il Governo possono inventarsi quello che vogliono, ma certo non possono svicolare le leggi della fisica e fare atterrare qualcosa dove non può...

as10640
16-03-2007, 06:31
L'Aeronautica e il Governo possono inventarsi quello che vogliono, ma certo non possono svicolare le leggi della fisica e fare atterrare qualcosa dove non può...

Vabbè basta.... abbandono..... Tanto questa discussione è alimentata da troppi "ingegneri".... Pensatela come vi pare negando l'evidenza....
Evidenza che, come ripeto non è "costruiranno sicuramente" bensi "chi può dire fino dove arriveranno". Se questo benchè minimo dubbio non vi si è mai insinuato nel cervello (a te come agli altri che precedentemente ho citato), solamente perchè su chissà quale rivista militare avete letto il numero di bombe e arachidi salate che un aereo può portare, allora è il caso di fare una riflessione se continuare questa discussione.

radiovoice
16-03-2007, 08:05
Spero ALMENO che il servizio via abbia fatto capire - non a tutti per carità...qui ci sono alcuni che negherebbero addirittura ciò che vedono sotto il proprio naso - le assurde modalità con le quali questa vicenda è nata e come sta proseguendo.
Basti guardare il comportamento tenuto dal Sindaco e dai suoi assessori, dalle aziende municipalizzate e da tutti coloro i quali stanno facendo di tutto per portare avanti questo obrobrio nel silenzio e in gran segreto.

JackTheReaper
16-03-2007, 09:37
Vabbè basta.... abbandono..... Tanto questa discussione è alimentata da troppi "ingegneri".... Pensatela come vi pare negando l'evidenza....
Evidenza che, come ripeto non è "costruiranno sicuramente" bensi "chi può dire fino dove arriveranno". Se questo benchè minimo dubbio non vi si è mai insinuato nel cervello (a te come agli altri che precedentemente ho citato), solamente perchè su chissà quale rivista militare avete letto il numero di bombe e arachidi salate che un aereo può portare, allora è il caso di fare una riflessione se continuare questa discussione.

ma scusa stai dicendo che i militari fanno ciò che vogliono senza rendere conto della legge? che significa il "fin dove arriveranno?"

e poi basta tirare in ballo l'AM, il dal molin è stato concesso ("affittato" se vogliamo) agli USA con il permesso di ampliare leggermente la pista per permettere un'ottimale svolgimento dei voli di collegamento ed eventualmente accogliere C-130 in casi estremi.

sulle rivista militari, oltre alle informazioni sul numero di noccioline imbarcate, la questione della base di vicenza era stata ampiamente discussa diversi mesi fa, illustrando i pro e i contro, senza scadere in prese di posizioni ideologoiche (da ambo le parti) ma semplicemente riportando il fatto.

ripeto se vogliamo opporci alla base usa "In toto" liberissimi di farlo, ma non terrorizziamo la gente profetizzando l'avvento di bombardieri, caccia e bombe atomiche!

as10640
16-03-2007, 09:51
ma scusa stai dicendo che i militari fanno ciò che vogliono senza rendere conto della legge? che significa il "fin dove arriveranno?"

e poi basta tirare in ballo l'AM, il dal molin è stato concesso ("affittato" se vogliamo) agli USA con il permesso di ampliare leggermente la pista per permettere un'ottimale svolgimento dei voli di collegamento ed eventualmente accogliere C-130 in casi estremi.

sulle rivista militari, oltre alle informazioni sul numero di noccioline imbarcate, la questione della base di vicenza era stata ampiamente discussa diversi mesi fa, illustrando i pro e i contro, senza scadere in prese di posizioni ideologoiche (da ambo le parti) ma semplicemente riportando il fatto.

ripeto se vogliamo opporci alla base usa "In toto" liberissimi di farlo, ma non terrorizziamo la gente profetizzando l'avvento di bombardieri, caccia e bombe atomiche!

1) La legge è rappresentata dallo Stato e l'Aeronautica Militare fino a prova contraria fa parte dello Stato
2) Il Dal Molin alla data attuale 16/03/07 come si può leggere sul sito alla voce: "Operating Agency MILITARY - CIVIL JOINT USE AIRPORT" è gestito da personale militare italiano. In nessun caso, e sottolineo nessuno, il controllo del traffico aereo può essere gestito da personale che non appartenga a:
- Aeronautica Militare Italiana
- ENAV
- Servizio di Biga Aeroportuale, ma in questo caso non è controllo di traffico aereo ma solamente informazioni di traffico
3) Io sto solamente facendo una analisi obiettiva del problema e non profetizzo niente.

E ora basta sul serio.

JackTheReaper
16-03-2007, 10:03
1) La legge è rappresentata dallo Stato e l'Aeronautica Militare fino a prova contraria fa parte dello Stato
2) Il Dal Molin alla data attuale 16/03/07 come si può leggere sul sito alla voce: "Operating Agency MILITARY - CIVIL JOINT USE AIRPORT" è gestito da personale militare italiano. In nessun caso, e sottolineo nessuno, il controllo del traffico aereo può essere gestito da personale che non appartenga a:
- Aeronautica Militare Italiana
- ENAV
- Servizio di Biga Aeroportuale, ma in questo caso non è controllo di traffico aereo ma solamente informazioni di traffico
3) Io sto solamente facendo una analisi obiettiva del problema e non profetizzo niente.

E ora basta sul serio.

si ma non opereranno velivoli da combattimento italiani, quelli hanno già le loro basi (che sono addirittura troppe se commisurate alla flotta), io ti stavo contestando il fatto che i militari si ampliano la base a piacimento per farci operare EF-2000 , Tornado e AMX....

l'analisi obiettiva dei fatti non può trascurare il fatto che la base la si stà ampliando ad uso e consumo del personale americano, i quali non hanno alcun interesse nel duplicare in piccolo aviano

_fred_
16-03-2007, 11:26
...CUT...
E ora basta sul serio.

Ok basta, aspettiamo e vediamo cosa salterà fuori, poi ne riparleremo.


Spero almeno...CUT...Su questo si può discutere, ed infatti è vero, è un vizio tutto italiano di tenere nascoste le cose ai cittadini per poi fare magre figure una volta che vengono scoperte, e a quel punto è tutto uno scarica barile del tipo "io sapevo", "non ero tenuto ad informare" ecc. Giustissimo.

zerothehero
16-03-2007, 12:33
non che mi aspettassi nulla di diverso ma vedo che hai proprio colto l'anima di 30 minuti di servizio.
:rolleyes:

L'anima di Cinzia Bottene sono le piccole cose. :sofico: ...a breve sarà la nostra ministra della difesa e degli interni..anzi no ..ministra dei "piccoli territori" ..lei si che capisce. :p

zerothehero
16-03-2007, 12:36
preocupati del solito colpo di mano di Berlusca&C ( nella fattispecie l'amico sindaco) e ringrazialo per il consenso che ha saputo creare...:rolleyes:

Io ringrazio Prodi, d'Alema e Parisi..politici seri e responsabili. :D
La piazza non è rappresentativa, governo, parlamento e comune si.

maxsona
16-03-2007, 16:32
Vabbè basta.... abbandono..... Tanto questa discussione è alimentata da troppi "ingegneri".... Pensatela come vi pare negando l'evidenza....
Evidenza che, come ripeto non è "costruiranno sicuramente" bensi "chi può dire fino dove arriveranno". Se questo benchè minimo dubbio non vi si è mai insinuato nel cervello (a te come agli altri che precedentemente ho citato), solamente perchè su chissà quale rivista militare avete letto il numero di bombe e arachidi salate che un aereo può portare, allora è il caso di fare una riflessione se continuare questa discussione.
Fino a prova contraria caro mio è solo sulla stampa specializzata che si possono trovare informazioni accurate e obiettive e non discorsi politicizzati come quelli che riporti tu.

radiovoice
16-03-2007, 18:32
Fino a prova contraria caro mio è solo sulla stampa specializzata che si possono trovare informazioni accurate e obiettive e non discorsi politicizzati come quelli che riporti tu.

politicizzati?
_Ma che stiamo scherzando o cosa?
Intanto pubblica, linka, supporta ciò che dici, poi ne parliamo.

zuper
16-03-2007, 20:08
_Ma che stiamo scherzando o cosa?


cosa!

Maxmel
16-03-2007, 22:40
Io ringrazio Prodi, d'Alema e Parisi..politici seri e responsabili. :D
La piazza non è rappresentativa, governo, parlamento e comune si.

certo infatti il sindaco di vicenza è stato molto rapresentativo...:rolleyes:

radiovoice
22-03-2007, 08:20
Poche settimane fa AIM (Azienda Municipalizzata) ha predisposto le strutture per l´installazione di fibre ottiche. Il cantiere, rivelatosi poi non autorizzato, si è concluso proprio all´ingresso dell´areoporto Dal Molin.
Lavori simili sono stati effettuati in prossimità di tutti i siti militari presenti a Vicenza.
ABBIAMO CHIESTO UFFICIALMENTE LA DOCUMENTAZIONE, è diritto di ogni cittadino conoscere finalità, committente e caratteristiche dei lavori pubblici. COME MAI NESSUNO CI VUOLE DIRE A COSA SERVONO QUEI LAVORI?

www.nodalmolin.it

Sono andato a verificare la cosa al sito militare del Tormeno ed effettivamente ci sono tutta una serie di nuovi lavori che sono stati eseguiti.
E a quanto pare tutti senza alcuna autorizzazione, in gran segreto.

JackTheReaper
22-03-2007, 16:49
politicizzati?
_Ma che stiamo scherzando o cosa?
Intanto pubblica, linka, supporta ciò che dici, poi ne parliamo.

comprati RID in edicola :D

radiovoice
22-03-2007, 18:41
comprati RID in edicola :D

che roba è?

easyand
22-03-2007, 18:42
che roba è?

Rivista Italiana Difesa...un po di informazione oggettiva

radiovoice
22-03-2007, 21:29
Rivista Italiana Difesa...un po di informazione oggettiva

certo....oggettiva...una rivista della difesa...hahahahaha

easyand
22-03-2007, 21:54
certo....oggettiva...una rivista della difesa...hahahahaha

leggilo e poi mi dici, non è politicizzata, non fa differenze di destra o sinistra, presenta fatti e analisi tecniche....ovviamente secondo il tuo pensiero disinformato pensi che una rivista che si occupa di difesa sia piena di gente guerraffondaia e che non vede l'ora di attaccare a destra e a manca

L' unica rivista di difesa veramente schierata (e in maniera fastidiosa!) è Raids

zerothehero
22-03-2007, 21:55
certo infatti il sindaco di vicenza è stato molto rapresentativo...:rolleyes:

Mi risulta che sia stato eletto liberamente dai vicentini...quindi è più rappresentativo della casalinga Cinzia Bottene, non eletta da nessuno.
Idem Prodi, che ha deciso la costruzione della base militare.

radiovoice
22-03-2007, 21:57
leggilo e poi mi dici, non è politicizzata, non fa differenze di destra o sinistra, presenta fatti e analisi tecniche....ovviamente secondo il tuo pensiero disinformato pensi che una rivista che si occupa di difesa sia piena di gente guerraffondaia e che non vede l'ora di attaccare a destra e a manca

L' unica rivista di difesa veramente schierata (e in maniera fastidiosa!) è Raids

il mio pensiero disinformato?
Gentile...detta da uno che pretende di saperne di più sull'impatto di questa base su Vicenza senza esserci mai stato, senza averla mai vista...hahahaaha
Guarda...per il modo con il quale ti sei sempre espresso direi che la qua qualficia di oggettivo vale ben poco ai miei occhi.
E poi è evidentemente politicizzata...non mi dire che una rivista del genere può non essere di dx...
Mi devi in ogni caso ancora rispondere alla domanda: che lavoro fai?
Hai sempre sostenuto di essere un esperto, al punto da millantare altri utenti sulla loro qualfica.
Sono curioso.

radiovoice
22-03-2007, 21:59
Mi risulta che sia stato eletto liberamente dai vicentini...quindi è più rappresentativo della casalinga Cinzia Bottene, non eletta da nessuno.
Idem Prodi, che ha deciso la costruzione della base militare.

sbagli.
Non rappresenta la città su questa questione, essendo sottratta al suo "potere".
Il voto espresso in Consiglio Comunale non è rappresentativo della cittadinanza.

easyand
22-03-2007, 22:03
il mio pensiero disinformato?
Gentile...detta da uno che pretende di saperne di più sull'impatto di questa base su Vicenza senza esserci mai stato, senza averla mai vista...hahahaaha
Guarda...per il modo con il quale ti sei sempre espresso direi che la qua qualficia di oggettivo vale ben poco ai miei occhi.
E poi è evidentemente politicizzata...non mi dire che una rivista del genere può non essere di dx...
Mi devi in ogni caso ancora rispondere alla domanda: che lavoro fai?
Hai sempre sostenuto di essere un esperto, al punto da millantare altri utenti sulla loro qualfica.
Sono curioso.


Raids è di destra, le altre non sono di niente, e scommetto che non ne hai nemmeno mai aperta una....

Sono studente universitario, e non ho mai millantato di essere nessun altra cosa

radiovoice
22-03-2007, 22:06
Raids è di destra, le altre non sono di niente, e scommetto che non ne hai nemmeno mai aperta una....

Sono studente universitario, e non ho mai millantato di essere nessun altra cosa

Tutto qui? Studente universitario?
Quindi tutta la tua immensa conoscenza sulle basi, sui loro requisiti per poter essere utilizzate per certi scopo e blablabla deriva solo dalla lettura di certe riviste, da una passione per le armi?

Ahh...ok...:D


Che sono di destra come lo sai? Da cosa distigui una rivista militare come di destra da altre che invece sono, a tuo dire, non politicizzate?

maxsona
22-03-2007, 22:06
Il Generale Calligaris scrive molto spesso sull'Unità, il generale è comunista? :rotfl: :rotfl: ... definire una rivista che parla di difesa "di destra" evidenzia una profonda ignoranza alimentata non dal voler cercare la verità oggettiva, ma quella che stiamo cercando. I siti pacifinti si, quelli si che affrontano la difesa in modo obiettivo.

maxsona
22-03-2007, 22:07
Tutto qui? Studente universitario?
Quindi tutta la tua immensa conoscenza sulle basi, sui loro requisiti per poter essere utilizzate per certi scopo e blablabla deriva solo dalla lettura di certe riviste, da una passione per le armi?

Ahh...ok...:D
Le cose non si imparano leggendo? oppure a te collegano un cavo dietro la nuca come Jonhy Mnemonic? :rotfl:

easyand
22-03-2007, 22:09
Che sono di destra come lo sai? Da cosa distigui una rivista militare come di destra da altre che invece sono, a tuo dire, non politicizzate?

forse perchè una schierata fa valutazioni politiche (favorevoli o meno a una delle parti solitamente) mentere un altra no? tu che dici?

radiovoice
22-03-2007, 22:09
Il Generale Calligaris scrive molto spesso sull'Unità, il generale è comunista? :rotfl: :rotfl: ... definire una rivista che parla di difesa "di destra" evidenzia una profonda ignoranza alimentata non dal voler cercare la verità oggettiva, ma quella che stiamo cercando. I siti pacifinti si, quelli si che affrontano la difesa in modo obiettivo.

Ti riferisci a me?
Leggi sopra...sta rivista RAIDS è di destra, a detta di easyand...quindi...permetterai il mio dubbio.

Profonda ignoranza inoltre è una espressione che ti invito a riservare a gente più vicina a te, molto più vicina ;)

maxsona
22-03-2007, 22:10
Ti riferisci a me?
Leggi sopra...sta rivista RAIDS è di destra, a detta di easyand...quindi...permetterai il mio dubbio.

Profonda ignoranza inoltre è una espressione che ti invito a riservare a gente più vicina a te, molto più vicina ;)
No guarda quelli stanno tutti li da te, avete sfilato pure in parecchi tutti marchiati arcobaleno

radiovoice
22-03-2007, 22:11
forse perchè una schierata fa valutazioni politiche (favorevoli o meno a una delle parti solitamente) mentere un altra no? tu che dici?

mahhh....che occorre essere in grado di riconoscere una presa di posizione partitica che non sempre si esprime in modo chiaro. Molto più spesso è insita nei concetti e dubito che uno che la pensa polticamente come te le possa individuare.
Cmq tant'è... dubito che queste riviste possano offrire uno spunto per saperne di più, soprattutto su una questione come questa e soprattutto non possono fondare una cultura sufficiente in uno....studente universitario....

radiovoice
22-03-2007, 22:13
No guarda quelli stanno tutti li da te, avete sfilato pure in parecchi tutti marchiati arcobaleno

Cioè tutti i profondi ignoranti stanno vicino a me? Ovvero quelli che hanno sfilato?
Non ho capito...

easyand
22-03-2007, 22:13
Ti riferisci a me?
Leggi sopra...sta rivista RAIDS è di destra, a detta di easyand...quindi...permetterai il mio dubbio.

Profonda ignoranza inoltre è una espressione che ti invito a riservare a gente più vicina a te, molto più vicina ;)

una su 10 è politicizzata...mi pare una media piuttosto bassa

Nel panorama italiano io queste conosco e su queste posso parlare:

Aerei
Aeronautica & Difesa
RID
Raids
Panorama Difesa
Tecnologia difesa
Rivista Militare
Rivista Aeronautica

maxsona
22-03-2007, 22:14
Che c'entra RAIDS, easyand ti ha invitato a leggere RID, ma no meglio leggere "archivio disarmo" ... quello si che permette di farsi un idea :asd:

radiovoice
22-03-2007, 22:14
una su 10 è politicizzata...mi pare una media piuttosto bassa

Nel panorama italiano io queste conosco e su queste posso parlare:



Questo lo dici tu...:D

easyand
22-03-2007, 22:15
mahhh....che occorre essere in grado di riconoscere una presa di posizione partitica che non sempre si esprime in modo chiaro. Molto più spesso è insita nei concetti e dubito che uno che la pensa polticamente come te le possa individuare.
Cmq tant'è... dubito che queste riviste possano offrire uno spunto per saperne di più, soprattutto su una questione come questa e soprattutto non possono fondare una cultura sufficiente in uno....studente universitario....

ah no? ma poi, secondo te io mi baso su quelle 4 riviste che trovo in edicola? è evidente che non mi conosci proprio

maxsona
22-03-2007, 22:15
Cioè tutti i profondi ignoranti stanno vicino a me? Ovvero quelli che hanno sfilato?
Non ho capito...
Chi sono quelli vicini a me? quelli che non si sono fatti fare il lavaggio del cervello da qualche esponente di estrema sinistra completamente non obiettivo?

zerothehero
22-03-2007, 22:16
sbagli.
Non rappresenta la città su questa questione, essendo sottratta al suo "potere".
Il voto espresso in Consiglio Comunale non è rappresentativo della cittadinanza.

I cittadini vicentini non hanno alcuna facoltà, in base ai termini di legge, di bloccare una base militare.
E' vero che il consiglio comunale non ha, di per sè, la facoltà di allargare una base militare (infatti il Sindaco ha fatto solo un ordine del giorno, di per sè non vincolante), ma cmq il sindaco e la giunta comunale sono rappresentativi, più dei leader di piazza, non votati, nè eletti da nessuno...sono solo un gruppo di pressione, come tanti altri.
Inoltre Prodi ha deciso di allargare la base..mi risulta che lui ne abbia la piena e totale facoltà di farlo, anche non consultando i vicentini. :)
La democrazia rappresentativa, a casa mia, funziona così. :D ..sono gli eletti che decidono, non i capipopolo in piazza.
Certo i partiti (che hanno il compito di articolare e aggregare gli interessi )e le amministrazioni, avrebbero fatto meglio a persuadere i cittadini con una sana comunicazione politica, cosa che attualmente manca e che poi finisce per provocare malcontento.

radiovoice
22-03-2007, 22:16
Che c'entra RAIDS, easyand ti ha invitato a leggere RID, ma no meglio leggere "archivio disarmo" ... quello si che permette di farsi un idea :asd:

Mi rispondi alla domanda del mio precedente post?
Cmq quello che sostengo io è che si possono leggere tutte le riviste che vuoi, ma se non hai la minima idea della realtà della cosa, se non l'hai mai vista, se non ci vivi....sai assai poco...

radiovoice
22-03-2007, 22:16
ah no? ma poi, secondo te io mi baso su quelle 4 riviste che trovo in edicola? è evidente che non mi conosci proprio

so quello che dici tu. Nè più nè meno.

maxsona
22-03-2007, 22:16
Questo lo dici tu...:D
Lui le ha lette, tu? poi esprimere un opinione? o è solo pregiudizio come per la base?

easyand
22-03-2007, 22:18
so quello che dici tu. Nè più nè meno.

infatti non è una colpa, ho detto un fatto, non conosci le mie fonti, alcune sono verificabili altre no perchè provengono da amicizie, poi sei libero di credere o no

radiovoice
22-03-2007, 22:21
I cittadini vicentini non hanno alcuna facoltà, in base ai termini di legge, di bloccare una base militare.

Vero, esprimo un loro dissenso nei confronti del Governo che, questo si, li rappresenta.

E' vero che il consiglio comunale non ha, di per sè, la facoltà di allargare una base militare (infatti il Sindaco ha fatto solo un ordine del giorno, di per sè non vincolante), ma cmq il sindaco e la giunta comunale sono rappresentativi, più dei leader di piazza, non votati, nè eletti da nessuno...sono solo un gruppo di pressione, come tanti altri.

Sbagliato.
E' una materia loro sottratta.
In sostanza hanno semplicemente espresso una propria personale opinione sulla questione, non dotata di alcuna rappresentatività.



Inoltre Prodi ha deciso di allargare la base..mi risulta che lui ne abbia la piena e totale facoltà di farlo, anche non consultando i vicentini. :)


Vero, nei fatti è vero. Concretamente è stato un errore. Sia umano che politico.


La democrazia rappresentativa, a casa mia, funziona così. :D ..sono gli eletti che decidono, non i capipopolo in piazza.


E qui si cela la tua visione politica della cosa in una questione che di politico ha ben poco.
La sostanza sta nei cittadini che vengono colpiti da questa follia e la loro ribellione non ha colore politico. Che ti piaccia o no è così.


Certo i partiti (che hanno il compito di articolare e aggregare gli interessi )e le amministrazioni, avrebbero fatto meglio a persuadere i cittadini con una sana comunicazione politica, cosa che attualmente manca e che poi finisce per provocare malcontento.

Oltre ad una seria valutazione sui pro e i contro, sulla necessità e l'opportunità di farla.

maxsona
22-03-2007, 22:24
Si certo perchè gli elettori di un certo colore farebbero prima di votare "un attenta valutazione tecnica e politica" ... si come no, ci crediamo tutti, come quando hanno sparso la voce che a Vicenza sarebbero arrivati carriarmati e mezzi blindati.

radiovoice
22-03-2007, 22:24
infatti non è una colpa, ho detto un fatto, non conosci le mie fonti, alcune sono verificabili altre no perchè provengono da amicizie, poi sei libero di credere o no

Appunto.
Ma mi fido molto di più del nostro collega forumista che dell'aviazione ne ha fatto un mestiere.
Tu hai anche privatamente tentato di convincermi sul fatto che sarebbe uno diciamo...molto fantasioso...quando in verità non hai alcuna competenza specifica in materia.
Insomma...ribadisco che prima di parlare sulla base di una passione per le armi et similia e una serie di abbonamenti a certe riviste e screditare in certi modo l'atrui pensiero solo perchè difforme dal tuo, occorrerebbe rispettare chi la realtà la conosce pechè ci vive.
:)

radiovoice
22-03-2007, 22:26
Lui le ha lette, tu? poi esprimere un opinione? o è solo pregiudizio come per la base?

Pregiudizio?
Io avrei solo un pregiudizio?
Lo hai letto il 3d, ciò che penso e sostengo o hai semplicemente deciso di passare qualche ora ad attaccarmi?
Bahhh...:rolleyes:

:D

maxsona
22-03-2007, 22:28
Pregiudizio?
Io avrei solo un pregiudizio?
Lo hai letto il 3d, ciò che penso e sostengo o hai semplicemente deciso di passare qualche ora ad attaccarmi?
Bahhh...:rolleyes:

:D
Per non volere una grossa area residenziale ci devono essere proprio dei pregiudizi, scommetto che se il comune tenendo la stessa architettura decidesse di usarla per "case popolari" non fiaterebbe nessuno ... la divisa non ha più il fascino di una volta :asd:

zerothehero
22-03-2007, 22:28
Sbagliato.
E' una materia loro sottratta.
In sostanza hanno semplicemente espresso una propria personale opinione sulla questione, non dotata di alcuna rappresentatività.

Guarda che c'è differenza tra competenza e rappresentanza.
Il sindaco e il consiglio comunale sono rappresentativi, la piazza no..so bene che l'o.d.g. del consiglio comunale non è vincolante..d'altronde questa è l'unica cosa in cui siamo d'accordo (la famosa questione urbanistica con cui Prodi ha cercato di insabbiare il tutto).



Vero, nei fatti è vero. Concretamente è stato un errore. Sia umano che politico.

Chiaramente qui non sono d'accordo...una delle poche cose giuste fatte da Prodi.


E qui si cela la tua visione politica della cosa in una questione che di politico ha ben poco.
La sostanza sta nei cittadini che vengono colpiti da questa follia e la loro ribellione non ha colore politico. Che ti piaccia o no è così.

La politica è allocazione autoritativa di valori, la piazza fa sempre politica..Cinzia Bottene fa politica, extraparlamentare, chiaramente.
Sono un gruppo di pressione con finalità politica (antibase).
Mica c'è nulla di male ad ammetterlo..altrimenti secondo te, per cosa sfilano?
Così per sgranchirsi le gambe?
No, credo che il loro fine sia quello tipico di un gruppo di pressione: impedire di fare qualcosa a qualcuno. (la base militare al governo italiano).
Mi pare tanto palese.:D
Il che è perfettamente legittimo, come è legittimo per il governo ignorare la piazza e andare avanti visto che la decisione è stata presa.

easyand
22-03-2007, 22:31
Pregiudizio?
Io avrei solo un pregiudizio?


:D

no è proprio un avversione! :D

easyand
22-03-2007, 22:33
Appunto.
Ma mi fido molto di più del nostro collega forumista che dell'aviazione ne ha fatto un mestiere.
Tu hai anche privatamente tentato di convincermi sul fatto che sarebbe uno diciamo...molto fantasioso...quando in verità non hai alcuna competenza specifica in materia.
Insomma...ribadisco che prima di parlare sulla base di una passione per le armi et similia e una serie di abbonamenti a certe riviste e screditare in certi modo l'atrui pensiero solo perchè difforme dal tuo, occorrerebbe rispettare chi la realtà la conosce pechè ci vive.
:)

se uno dice quelle cose che ha scritto il "nostro" utente, significa proprio che di aviazione militare ha un concetto molto molto sfumato....ma veramente molto...guardacaso le persone che fanno parte dell' aerospace group e ho sentito in privato sono d'accordo con me

radiovoice
22-03-2007, 22:35
Guarda che c'è differenza tra competenza e rappresentanza.
Il sindaco e il consiglio comunale sono rappresentativi, la piazza no..so bene che l'o.d.g. del consiglio comunale non è vincolante..d'altronde questa è l'unica cosa in cui siamo d'accordo (la famosa questione urbanistica con cui Prodi ha cercato di insabbiare il tutto).

In questo caso coincidono. Non c'è nè l'una nè l'altra.



Chiaramente qui non sono d'accordo...una delle poche cose giuste fatte da Prodi.

Il suo più grande errore.
Certo, qui non ci abiti ed è facile pesarla così. Sbagliato ma facile. E come sempre le cose facili sono spesso sbagliate.


La politica è allocazione autoritativa di valori, la piazza fa sempre politica..Cinzia Bottene fa politica, extraparlamentare, chiaramente.
Sono un gruppo di pressione con finalità politica (antibase).
Mica c'è nulla di male ad ammetterlo..altrimenti secondo te, per cosa sfilano?
Così per sgranchirsi le gambe?
No, credo che il loro fine sia quello tipico di un gruppo di pressione: impedire di fare qualcosa a qualcuno. (la base militare al governo italiano).
Mi pare tanto palese.:D
Il che è perfettamente legittimo, come è legittimo per il governo ignorare la piazza e andare avanti visto che la decisione è stata presa.

Occorre capirsci sul concetto di fare politica.
Se ogni volta che esprime un dissenso - nel caso specifico su un fatto che obbiettivamente ha effetti negativi sulla vita delle persone - si fa politica..beh..allora posso capire ma ovviamente non condividere, il tuo pensiero.
Ma mi pare infedele al vero senso della parola.

radiovoice
22-03-2007, 22:35
no è proprio un avversione! :D

Vero, una avversione, non un pregiudizio.
Grazie! :)

radiovoice
22-03-2007, 22:36
se uno dice quelle cose che ha scritto il "nostro" utente, significa proprio che di aviazione militare ha un concetto molto molto sfumato....ma veramente molto...guardacaso le persone che fanno parte dell' aerospace group e ho sentito in privato sono d'accordo con me

Beh, allora illumina tutti pubblicamente su ciò che hai detto del nostro collega forumista.
;)

maxsona
22-03-2007, 22:40
nel caso specifico su un fatto che obbiettivamente ha effetti negativi sulla vita delle persone - si fa politica..beh..allora posso capire ma ovviamente non condividere, il tuo pensiero.
Ma mi pare infedele al vero senso della parola.
Forse il governo come tante altre persone ha ritenuto che non vi fossero "effetti negativi" o che questi fossero minori di quelli positivi :)

zerothehero
22-03-2007, 22:42
In questo caso coincidono. Non c'è nè l'una nè l'altra.

Va bene..il comune non rappresenta la cittadinanza vicentina...siamo in una dittatura e il Sindaco non è il rappresentante dei vincentini. . :D



Il suo più grande errore.
Certo, qui non ci abiti ed è facile pesarla così. Sbagliato ma facile. E come sempre le cose facili sono spesso sbagliate.

Tuo parere.


Occorre capirsci sul concetto di fare politica.
Se ogni volta che esprime un dissenso - nel caso specifico su un fatto che obbiettivamente ha effetti negativi sulla vita delle persone - si fa politica..beh..allora posso capire ma ovviamente non condividere, il tuo pensiero.
Ma mi pare infedele al vero senso della parola.

Non vorrei demolire i tuoi assiomi..quindi lo dico sottovoce:

"La piazza, fa sempre politica"..un "gruppo di pressione fa sempre politica" Cinzia Bottene fa politica-> politica contro la costruzione della base.

Cos'è un gruppo di pressione: un gruppo che mira ad ottenere una decisione politica attraverso comportamenti che prevedano l'applicazione di una sanzione (in questo caso sanzione sull'opinione pubblica).:D
Altrimenti, se non avessero l'obiettivo di mutare una decisione politica, perderebbero solo tempo..sarebbero doppiamente stupidi..
Tu credi che i manifestanti siano degli stupidi, lol?

radiovoice
23-03-2007, 07:55
Va bene..il comune non rappresenta la cittadinanza vicentina...siamo in una dittatura e il Sindaco non è il rappresentante dei vincentini. . :D


Credo ti manchi la conoscenza particolare di certi termini, oltretutto utilizzati impropriamente...il Sindaco, o meglio il Consiglio nel caso specifico, non ha un potere rappresentativo dei cittadini su materie che gli sono sottratte.
La rappresentenza è un'altra cosa...:rolleyes:



Tuo parere.


Ovvio.
Non pretendo di fornire assiomi. Io.


Non vorrei demolire i tuoi assiomi..quindi lo dico sottovoce:

"La piazza, fa sempre politica"..un "gruppo di pressione fa sempre politica" Cinzia Bottene fa politica-> politica contro la costruzione della base.

Cos'è un gruppo di pressione: un gruppo che mira ad ottenere una decisione politica attraverso comportamenti che prevedano l'applicazione di una sanzione (in questo caso sanzione sull'opinione pubblica).:D
Altrimenti, se non avessero l'obiettivo di mutare una decisione politica, perderebbero solo tempo..sarebbero doppiamente stupidi..
Tu credi che i manifestanti siano degli stupidi, lol?

Divertente: metti gli addendi che vuoi per ottenere il risultato che più ti comoda.... Non lo perdi il vizietto eh? :D
E poi: che significa ciò che hai scritto?
Tutti quelli che sono contro al Dal Molin mirano ad ottenere una decisione politica (vabbè...ok) attraverso comportamenti che prevedono l'applicazione di una sanzione...!?
Sanzione? Ehh?
Che siano stupidi lo credi solo tu. Hai sempre sostenuto che si tratta di una causa persa visto che la decisione è già presa, quindi secondo il tuo...ragionamento...stanno perdendo tempo e sono stupidi, doppiamente stupidi!
Carino da parte tua.
Certo, il problema resta sempre il solito. Ovvero non avere la più pallida idea di cosa si sta parlando, non avendola mai vista con i propri occhi.
Come immaginare un pericolo senza vederlo?
:muro:

:D

radiovoice
23-03-2007, 07:59
Il club di Grillo: 10.000 firme contro la Ederle 2, ma «il sindaco le ignora»
21 Marzo 2007

marchiani021.jpegÈ successo ieri durante il consiglio comunale. I supporter del circolo Beppe Grillo di Vicenza hanno consegnato ad Enrico Hüllweck 10.000 firme raccolte via web contro il Dal Molin. «Il primo cittadino - spiega Davide Marchiani, uno degli esponenti di spicco del movimento - ha praticamente fatto spallucce. Ci ha anche detto che vuole darci indietro il pacco con le sottoscrizioni, ma noi lo lasceremo a lui. A futura memoria».


www.lasberla.net

JackTheReaper
23-03-2007, 08:17
Appunto.
Ma mi fido molto di più del nostro collega forumista che dell'aviazione ne ha fatto un mestiere.
Tu hai anche privatamente tentato di convincermi sul fatto che sarebbe uno diciamo...molto fantasioso...quando in verità non hai alcuna competenza specifica in materia.
Insomma...ribadisco che prima di parlare sulla base di una passione per le armi et similia e una serie di abbonamenti a certe riviste e screditare in certi modo l'atrui pensiero solo perchè difforme dal tuo, occorrerebbe rispettare chi la realtà la conosce pechè ci vive.
:)

anche io ci ho vissuto e ti dico l'esatto contrario come mai? :D

e cmq RID non è della difesa, ma parla di difesa a livello internazionale, collaborano per RID moltissimi giornalisti e tecnici provenienti da tutto il mondo.

mi piacerebbe farti leggere alcuni commenti sulla precedente legislatura :asd:

radiovoice
23-03-2007, 08:20
anche io ci ho vissuto e ti dico l'esatto contrario come mai? :D

O perchè non è vero, o perchè ci sei rimasto poco :D



e cmq RID non è della difesa, ma parla di difesa a livello internazionale, collaborano per RID moltissimi giornalisti e tecnici provenienti da tutto il mondo.

mi piacerebbe farti leggere alcuni commenti sulla precedente legislatura :asd:

Francamente a me di rid raids et similia nun me ne frega niente.
O si posta un articolo inerente al tema che permetta a tutti di farsi una opinione oppure è solo aria fritta per quanto riguarda la questione specifica.

JackTheReaper
23-03-2007, 08:30
O perchè non è vero, o perchè ci sei rimasto poco :D




Francamente a me di rid raids et similia nun me ne frega niente.
O si posta un articolo inerente al tema che permetta a tutti di farsi una opinione oppure è solo aria fritta per quanto riguarda la questione specifica.

ah capisco... solo le fonti che ti aggradano sono attendibili.... ma ti sei reso conto che il tuo amico ha semplicemente postato dati con copia e incolla da un sito? chi ti dice che sia lui l'espertone? io ti ho dato un parere, basato sull'esperienza personale (oltre che la logica!) bè cmq non sarà difficile stabilire chi ha ragione.... basterà aspettare che la base diventi operativa :D

ma cos'è mò nell'era dell'internet i giornali non valgono più nulla? ho detto RID non raids

radiovoice
23-03-2007, 08:45
ah capisco... solo le fonti che ti aggradano sono attendibili.... ma ti sei reso conto che il tuo amico ha semplicemente postato dati con copia e incolla da un sito? chi ti dice che sia lui l'espertone? io ti ho dato un parere, basato sull'esperienza personale (oltre che la logica!) bè cmq non sarà difficile stabilire chi ha ragione.... basterà aspettare che la base diventi operativa :D

ma cos'è mò nell'era dell'internet i giornali non valgono più nulla? ho detto RID non raids

Leggi quello che ho scritto per di fare un reply.
Ho detto che non me ne frega nulla di questo o quel giornale se non vengono postati articoli specifici tratti dagli stessi su cui tutti possono formarsi una idea.
Che c'è di strano?
Boh..

JackTheReaper
23-03-2007, 09:24
Leggi quello che ho scritto per di fare un reply.
Ho detto che non me ne frega nulla di questo o quel giornale se non vengono postati articoli specifici tratti dagli stessi su cui tutti possono formarsi una idea.
Che c'è di strano?
Boh..

mi sono espresso male.
RID te lo devi comprare :D
non c'è una sua pubblicazione on line.

cmq link specifici mi pare che molti te li abbiano già mostrati, compreso il link dei diretti interessati, la 173a, ai quali non gliene frega una cippa di nascondere presunte verità.

as10640
23-03-2007, 16:17
ma ti sei reso conto che il tuo amico ha semplicemente postato dati con copia e incolla da un sito? chi ti dice che sia lui l'espertone? io ti ho dato un parere, basato sull'esperienza personale (oltre che la logica!)

Guarda:

1) Non mi piace che parli di me senza conoscermi e visto che io ho abbandonato la discussione perchè con te è fiato sprecato, se hai dei problemi mandami un PVT e dimmi che qualifiche hai.

2) Se sei così ingenuo da fidarti di una rivista fatta per voi fanatici solo per vendere copie, accomodati.

3) Io ho solo riportato dei dati a smentire le vostre "certezze". Io per primo ho detto che nessuno (te compreso) può sapere la cosa vogliono fare, per quello che ne so potrebbero anche fare ciò che dice radiovoice anche solo per il gusto di smentire voi sbruffoni.

Ecco, adesso se vuoi segnalami pure e fammi bannare, ma smettila di travisare ciò che ho detto.

maxsona
23-03-2007, 16:20
Quando veramente non si sà come uscire è facile, si demoliscono le fonti "riviste per fanatici", con l'ipocrisia di non averle mai lette e senza sapere chi vi scrive, personalità del settore come Andrea Nativi che notoriamente di difesa non ci capisce un cazzo :asd: ... io bollo le vostre fonti allo stsesso modo, fonti per fanatici di estrema sinistra ...

maxsona
23-03-2007, 16:23
BASE DI VICENZA, IN PIAZZA IL COMITATO DEL SI' (http://www.difesa.it/files/rassegnastampa/070323/DUTPI.pdf)

as10640
23-03-2007, 16:26
Quando veramente non si sà come uscire è facile, si demoliscono le fonti "riviste per fanatici", con l'ipocrisia di non averle mai lette e senza sapere chi vi scrive, personalità del settore come Andrea Nativi che notoriamente di difesa non ci capisce un cazzo :asd: ... io bollo le vostre fonti allo stsesso modo, fonti per fanatici di estrema sinistra ...

Guarda.... non è difficile.... con un po' di impegno ci puoi arrivare anche tu....

- Qui sul forum non c'è nessuno di così competente da potere sapere cosa vogliono fare al Dal Molin. Questo è un dato di fatto e chiunque sostiene il contrario è un povero illuso.
- Io ho solo riportato dei dati tecnici per cui farlo è possibile non ho detto che lo facciano (ti è chiara la differenza?)
- Evitate di parlare di me in mia assenza se non con i quote: è irritante

radiovoice
23-03-2007, 16:27
Quando veramente non si sà come uscire è facile, si demoliscono le fonti "riviste per fanatici", con l'ipocrisia di non averle mai lette e senza sapere chi vi scrive, personalità del settore come Andrea Nativi che notoriamente di difesa non ci capisce un cazzo :asd: ... io bollo le vostre fonti allo stsesso modo, fonti per fanatici di estrema sinistra ...

Per tua info non ho mai dato nessuna fonte come di oro colato nè come iperattendibile, NON SONO UN FANATICO, NON SONO DI ESTREMA SINISTRA.
E con questa unitamente a tutte le altre di ieri che mi hai riservato hai veramente oltrepassato il limite.
Possibile che non si riesca a discutere di questa cosa - che non riguarda solo vicenza - senza metterci in mezzo una bandiera politica? :rolleyes:

maxsona
23-03-2007, 16:39
Per tua info non ho mai dato nessuna fonte come di oro colato nè come iperattendibile, NON SONO UN FANATICO, NON SONO DI ESTREMA SINISTRA.
E con questa unitamente a tutte le altre di ieri che mi hai riservato hai veramente oltrepassato il limite.
Possibile che non si riesca a discutere di questa cosa - che non riguarda solo vicenza - senza metterci in mezzo una bandiera politica? :rolleyes:
L'ho detto ieri e lo ripeto, se tenendo la stessa architettura invece di una base fosse un centro residenziale non fiaterebbe nessuno, ma il problema è che sono soldati Americani e questo ha fatto infuriare le frange della sinistra estrema, ci sono decine di basi in Italia immerse nel tessuto urbano, come quella del Reggimento Artiglieria a Cavallo "Voloire" che si trova inglobata tra gli edifici di Milano.

nomeutente
23-03-2007, 16:43
Sarebbe preferibile tornare ad una discussione nel merito.
Se invece si va avanti a "ho ragione io", "no hai torto", "sei un fanatico", "e tu sei un comunista" penso che il 3d non abbia più ragione di rimanere aperto.

Ripasserò in seguito a valutare.

Lucrezio
24-03-2007, 11:03
maxsona e radiovoice siete ad un infinitesimo arbitrariamente piccolo da una sanzione per ftfa.
Cercate di andare avanti con la vostra discussione senza soffermarvi su cultura-intelligenza dell'oppositore, ok?
EDIT: non avevo visto l'intervento di nomeutente, assolutamente equivalente...
:sob:
Scusate...

radiovoice
27-03-2007, 11:27
maxsona e radiovoice siete ad un infinitesimo arbitrariamente piccolo da una sanzione per ftfa.
Cercate di andare avanti con la vostra discussione senza soffermarvi su cultura-intelligenza dell'oppositore, ok?
EDIT: non avevo visto l'intervento di nomeutente, assolutamente equivalente...
:sob:
Scusate...

come ti dicevo in pvt non ho detto nulla che meriti questo tuo intervento. 3d a disposizione per verifica, ovviamente ;).

radiovoice
27-03-2007, 11:29
Hullweck continua nella sua "strategia".
Il silenzio.

Il primo cittadino di Vicenza, il forzista Enrico Hüllweck continua a tacere sul caso Dal Molin. E ormai siamo arrivati alla patologia, perché non conosco altri termini. È successo in consiglio comunale giovedì. Il verde Ciro Asproso ha posto una domanda di attualità scomoda. Il sindaco, presente in aula, imbarazzato per il quesito ha delegato al suo vice, che è arrivato solo dopo molto tempo. Una cosa ridicola, giustificata solo dalla paura di chi non ha nemmeno il coraggio di difendere le proprie idee in un contraddittorio

Da lasberla.net

http://www.youtube.com/watch?v=dCJS7J9MLW0

radiovoice
28-03-2007, 10:55
E' stata avviata una azione legale in quel di Aviano...molto interessante.
Qui i primi atti processuali, citazione e comparsa di costituzione usa.

http://www.vialebombe.org/materiali

CYRANO
10-04-2007, 05:47
Ospedale alla Ederle, aperta la gara
Progetto da 36 milioni di euro, sul sito web della Us Navy le prime 4 aziende

di Alessandro Mognon



Da una parte le lodi a ospedale, sanità, medici, attrezzature e assistenza del San Bortolo. Dall’altra il solito «grazie, facciamo da noi». E così adesso dentro la caserma Ederle i militari americani, che già mangiano, dormono (hanno anche un hotel), giocano a football e vedono film senza uscire dai cancelli, fiduciosi nella nascita della Ederle bis all’aeroporto Dal Molin, si costruiscono un mini-ospedale. Che non chiamano ospedale ma “Centro avanzato di servizi sanitari». E hanno pubblicato su Internet i termini della pre-gara da 36 milioni di euro con tanto di prime aziende iscritte.
Per ora sono quattro, le candidate, e nessuna vicentina: la cooperativa Cocer di Catania (edilizia, strade, acquedotti, tubature, infissi, vetri e porte blindate, reti elettriche); la Conscoop di Forlì (costruzioni); la Sirti spa di Milano (telecomunicazioni, sistemi radiotelefonici, linee elettriche per treni e tram, trasporto e distribuzione energia), ultima la Protecno impianti srl di Pozzuoli.
La gara per la selezione dell’offerta al massimo ribasso ma con numerosi elementi preferenziali che possono influire sul punteggio finale, inizierà ufficialmente il 23 aprile per chiudersi il 7 giugno.
Durante la presentazione del progetto alla caserma Ederle, un mese fa circa, si era parlato di una moderna clinica da 13 mila metri quadri su tre piani con reparti di ostetricia, ambulatori pediatrici, studio dentistico con 37 poltrone e nucleo per il sociale con 260 dipendenti e un bacino di utenza di 12 mila persone fra militari e civili oltre ai familiari. Al posto delle vecchie strutture presenti da 50 anni e divise in 5 impianti sparsi per la caserma.
Nel capitolato su Internet (come per il progetto Dal Molin è pubblicato sul sito della marina militare Usa - Comando opere ingegneristiche www.esol.navfac.navy.mil) sembra trattarsi di una struttura più complessa. Che prevede “anche ma non solo” reparti di primo intervento, ortopedia, farmacia, radiologia, terapia fisica, optometria oltre a parcheggi e strade. Insomma unito agli altri settori indicati sembra proprio un mezzo ospedale, anche se quel termine i militari della Setaf non lo vogliono proprio usare.
Comunque tra i fattori che possono far pendere la scelta degli americani su un’azienda piuttosto che su un’altra ci sono: esperienza organizzativa ed esperienze precedenti, approccio manageriale, esperienza sui sistemi, sicurezza e prezzo. In altre parole chi ha già lavorato per gli americani in altri progetti, da Camp Derby a Livorno fino a Sigonella in Sicilia, è favorito.
Così, con la pubblicazione della pre-gara sul nuovo centro sanitario della Ederle, l’idea di costruire all’interno del San Bortolo un’ala dedicata agli statunitensi di Vicenza è scomparsa dalle carte. Carte che, dicono, erano arrivate fino al Pentagono.
Ma come per altri servizi, i militari Usa preferiscono fare tutto in casa. Dalle cure per i feriti di guerra (meno pubblicità?) ai figli da partorire. Visto che una delle lamentele maggiori delle donne Usa a Vicenza era proprio quello: «Che fastidio partorire in un posto dove nessuno parla inglese». E allora se lo sono fatto, l’ospedale.



Il progetto per una super clinica dentro la caserma Ederle nasce ancora nel 2004. Perché fra aumenti di personale, guerre, blitz antiterrorismo in giro per il mondo e base Dal Molin la Setaf voleva fare da sé e ricorrere sempre meno al San Bortolo. Dove anche le donne americane non andavano volentieri a partorire perché medici e infermieri, dicevano, non parlano inglese. Così ecco la grande clinica, che è però più un piccolo ospedale. Dove mancheranno solo pronto soccorso, rianimazione e i reparti specialistici.
Sono tre piani in mezzo alla caserma su 13 mila metri quadri, con 260 persone tra infermieri, sanitari e operatori tecnici per gestire circa 12 mila persone tra militari, civili e familiari. Tra i reparti previsti ostetricia, pediatria, studio dentistico, servizi sociali, ortopedia, farmacia, radiologia, terapia fisica, optometria. E ovviamente parcheggi e strade. E come per il progetto sul Dal Molin, gli Usa hanno già pubblicato su Internet la pre-gara, con le caratteristiche dell’appalto (valore 36 milioni di euro). Ancora una volta, sicuri che il Sì al Dal Molin è definitivo.


Dal GdV.


Coaozpoaza

zuper
10-04-2007, 08:49
faranno anche tutto loro...

ma intanto pagano qualcuno di italiano per fare il lavoro...

il che significa oltre a lavoro per italiani...tasse da pagare!!

e che vogliamo di +?

radiovoice
10-04-2007, 08:54
capirai...per qualche operaio o qualche azienda di lavoro interinale che ci guadagna.
Ridicolo...siamo sulla falsariga di chi sostiene esservi un vantaggio economico enorme per la città, trovando come esempio concreto solamente tassisti e gestori di pub :D
Sempre troppo poco per il danno alla collettività, sempre troppo poco.

zuper
10-04-2007, 08:58
capirai...per qualche operaio o qualche azienda di lavoro interinale che ci guadagna.
Ridicolo...siamo sulla falsariga di chi sostiene esservi un vantaggio economico enorme per la città, trovando come esempio concreto solamente tassisti e gestori di pub :D
Sempre troppo poco per il danno alla collettività, sempre troppo poco.

beh a me pare meglio di un calcio nelle balle :)

36 milioni di euro mi paiono meglio dei gestori di pub!!

poi chiaramente ognuno la vuole vedere come vuole...

c'è chi cerca qualcosa di buono in una cosa inevitabile
c'è chi comunque ci vedrebbe qualcosa di negativo :)

radiovoice
10-04-2007, 09:28
beh a me pare meglio di un calcio nelle balle :)

36 milioni di euro mi paiono meglio dei gestori di pub!!

poi chiaramente ognuno la vuole vedere come vuole...

c'è chi cerca qualcosa di buono in una cosa inevitabile
c'è chi comunque ci vedrebbe qualcosa di negativo :)

mah..da quel che si capisce dall'articolo i 36 mil non vanno a Vicenza ma verso ditte di altre parti d'Italia...
In ogni caso, visto anche l'esborso annuo da parte dello stato che, senza la nuova base, è superiore di 10 volte...

zuper
10-04-2007, 09:30
mah..da quel che si capisce dall'articolo i 36 mil non vanno a Vicenza ma verso ditte di altre parti d'Italia...
In ogni caso, visto anche l'esborso annuo da parte dello stato che, senza la nuova base, è superiore di 10 volte...

mica ho detto che i soldi vanno a vicenza!!

le tasse non vanno mai in maniera precisa!!

le tasse vanno allo stato!!

e molto probabilmente i lavoratori saranno della zona

radiovoice
10-04-2007, 09:31
mica ho detto che i soldi vanno a vicenza!!

le tasse non vanno mai in maniera precisa!!

le tasse vanno allo stato!!

e molto probabilmente i lavoratori saranno della zona

ma i guai e tutti gli aspetti negativi della cosa...si ;)
Quanto ai lavoratori...normalmente le ditte specializzate hanno i loro operai...

zuper
10-04-2007, 09:34
ma i guai e tutti gli aspetti negativi della cosa...si ;)
Quanto ai lavoratori...normalmente le ditte specializzate hanno i loro operai...

si ma tu becchi le tasse anche sui lavori della tav (è solo un esempio) senza beccarti i guai e gli aspetti negativi ;)

radiovoice
10-04-2007, 09:39
si ma tu becchi le tasse anche sui lavori della tav (è solo un esempio) senza beccarti i guai e gli aspetti negativi ;)

mah..la tav...sai che ancora non ho una opinione definita in merito?
Cmq il discorso delle tasse mi pare abbastanza debole nel caso specifico di Vicenza.
Bah...

zuper
10-04-2007, 09:48
mah..la tav...sai che ancora non ho una opinione definita in merito?
Cmq il discorso delle tasse mi pare abbastanza debole nel caso specifico di Vicenza.
Bah...

la tav ti ho detto che è solo un esempio ;)

potrei dirti malpensa che il discorso non cambia

radiovoice
10-04-2007, 09:50
la tav ti ho detto che è solo un esempio ;)

potrei dirti malpensa che il discorso non cambia

si si avevo capito.. :D
Stavo semplicemente riflettendo...

radiovoice
11-04-2007, 09:51
Inchiesta RAINEWS24

"Quelle imbarazzanti novanta atomiche in giardino"

http://www.rainews24.it/video.asp?videoID=1918

radiovoice
11-04-2007, 10:39
La giunta era stata sbugiardata ad Annozero. Prima era accaduto in aula. Adesso ci sono anche i documenti ufficiali. Il cantiere di strada Sant’Antonino è stato avviato senza una regolare autorizzazione. Il documento appeso vicino all’insediamento in cui dovrebbe sorgere camp Ederle 2, secondo la polizia municipale di Vicenza è carta straccia. Si tratta di una situazione grave perché in consiglio l’assessore al traffico Claudio Cicero aveva sempre sostenuto la bontà del provvedimento firmato da Alberto Bordignon (capo dell’ufficio mobilità) e controfirmato dal direttore dellal mobilità Fausto Zavagnin. La grana era scoppiata quando la Rete Liliput aveva invaso il cantiere ed obbligato i vigili urbani a intervenire. Intervento che ha sancito l’illegittimità degli scavi affidati ad Aim (lo chiarisce il rapporto della municipale). Ora la rete Liliput chiede le dimissioni di Cicero, ma la giunta non replica. Il tutto appare farsesco. Vi ricordate la bolgia del consiglio comunale del 22 febbraio scorso? Vi ricordate quando Cicero assicurava che tutto era in ordine? Peccato che proprio quel giorno, alla mattina, i vigili riscontravano le irregolarità contenute nel verbale finito in mano ai consiglieri comunali. Ora il sindaco, Cicero e l’Aim sono nei guai fino al collo. Nel video che segue ho cercato di fare alcune brevi considerazioni. Intanto la Rete Liliput manda un esposto in procura. Quest’ultima ha già aperto un fascicolo.

www.lasberla.net

radiovoice
11-04-2007, 10:42
«Gli americani non possono non tenere in conto i desiderata della gente, non sono mica padroni a casa nostra… La base se la facciano in America». Sembrerebbero le parole di un supporter del comitato Non Dal Molin. E invece no. A parlare è Stefano Stefani. Senatore vicentino in forza alla Lega, plenipotenziario del Carroccio berico, nonché punta di diamante della Cdl a Vicenza. Sì, proprio il senatore che in parlamento si era sperticato per la nuova base Usa a Sant’Antonino. La sparata è contenuta in un articolo pubblicato su La Padania il 2 aprile 2007. È ovvio che la Lega teme quella parte della base che la Ederle2 non l’ha mai digerita. Le provinciali sono in arrivo, la Lega è facilitata perchè a Roma è all’opposizione… e così arriva il tempo delle grosse sparate. C’è un piccolo dettaglio. Durante il famoso consiglio comunale del 26 ottobre 2006 il Carroccio fu tra i più fieri sostenitori del sì al progetto a stelle e a strisce. Il sentimento filoatlantico della Lega fu chiaro ed evidente a tutti coloro videro la diretta televisiva su Tva Vicenza, anche se qualcuno probabilmente già si sarà dimenticato i peana anti atlantici intonati dal senatur Umberto Bossi al capezzale di uno Slobodan Milosevich bombardato dalla Nato… vabbeh, viva la coerenza.

-----------

Nuova base Usa, il centrosinistra suona il silenzio
ANDREA ACCORSI Gli americani insistono: la nuova base militare di Vicenza si farà. Il governo italiano, schiacciato tra interessi contrapposti e inconciliabili, tergiversa. I partiti del centrosinistra e i loro organi di stampa scelgono la linea del silenzio, “oscurando” il dibattito sulla destinazione dell’aeroporto “Tommaso Dal Molin”. Mentre la Lega, per voce del senatore Stefano Stefani, ammonisce: l’ultima parola spetta ai vicentini.
Dopo il clamore sollevato nei mesi scorsi e culminato nella manifestazione nazionale di protesta del 17 febbraio, sulla spinosa questione del raddoppio della base “Ederle” nell’area oggi occupata dall’aeroporto “Dal Molin” sembra calata una cortina di silenzio. Un’altra conferma dell’imbarazzo in cui versa il Governo Prodi, alla ricerca di una impossibile convergenza tra favorevoli e contrari ai lavori chiesti dagli Usa per raddoppiare il numero dei loro soldati di stanza a Vicenza.
Da un lato ci sono gli interessi delle cooperative “rosse” dell’Emilia-Romagna: tre di esse (la Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna, la Cooperativa Muratori Riuniti di Ferrara e il Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna) figurano fra le 76 imprese in corsa per aggiudicarsi le imponenti commesse legate all’opera, il cui costo preventivato ammonta a ben 310 milioni di euro. Dall’altro lato, però, c’è l’ala estremista della sinistra: quel variegato arcipelago di “pacifisti”, no global, comunisti duri e puri e attivisti dei centri sociali, sempre pronti a scendere in piazza per opporsi all’inizio dei lavori. Come venire fuori dall’impasse? Semplice: facendo finta di nulla.
Non si spiegherebbe altrimenti perché, ad esempio, domenica scorsa la questione “Dal Molin” si è persa fra i tanti punti all’ordine del giorno al congresso provinciale dei Ds di Vicenza, con i delegati assai più impegnati a discutere del Partito democratico. Della nuova caserma con soldati Usa si è parlato di più - e non a caso - al congresso regionale della Margherita, a Mestre: il capogruppo Dl al Comune di Vicenza, Pierangelo Cangini, ha letto la mozione approvata dal congresso provinciale vicentino. «Un passaggio - ha sottolineato il coordinatore veneto dell’Ulivo, Achille Variati - che ha avuto molti applausi dai delegati». Il che, come osserva il Gazzettino, non significa affatto che sia stato adottato anche in questa sede. Insomma, nella sinistra governativa e dintorni, tutti tacciono o quasi. Forse qualcuno ritroverà la parola il 13 aprile, in occasione dell’annunciata trasferta negli Usa delle parlamentari venete del centrosinistra Lalla Trupia (Ds), Laura Fincato (Margherita), Tiziana Valpiana (Prc), Luana Zanella (Verdi) e Manuela Palermi (Comunisti italiani).
Di fatto, i progetti esecutivi per la nuova base Setaf (Southern European Task Force) sono pronti da un pezzo, mentre il via ai lavori era previsto per quest’anno: potrebbero cominciare tra pochi mesi, forse dal 30 giugno. Durata prevista: quattro anni.
«Completeremo tutto entro il 2011» ha ribadito il generale Jason Kamiya, comandante in capo dei soldati americani di Vicenza. Ma per la Lega Nord non è tutto così scontato.
«Che vadano a fare la nuova base in America - sbotta il sen. Stefani, che è anche membro della delegazione italiana presso l’Assemblea Nato -. Gli americani non possono non tenere in conto i desiderata della gente, non sono mica padroni a casa nostra». Ma così non si finisce col dare ragione ai comitati dell’ultrasinistra? «Noi diamo ragione ai cittadini vicentini» ribatte Stefani. E l’indotto? Oggi, alla “Ederle”, lavorano già più di 700 vicentini... «È tutto vero, ma certi progetti non possono passare sopra le nostre teste».
La soluzione, per Stefani, potrebbe allora essere quella di far decidere il popolo attraverso un referendum: «Siamo sempre stati a favore, la Lega è espressione di democrazia». Ma come ne uscirà il governo? «È prematuro dirlo. Lasciamo stare il discorso degli interessi delle cooperative, che non c’entra niente: bisogna vedere gli accordi stretti tra noi e gli americani (accordi riservati che risalgono al dopoguerra ma vengono continuamente aggiornati, nda). Noi siamo per il minore impatto possibile della nuova sede sul territorio».

http://www.lapadania.com/PadaniaOnLine/Articolo.aspx?pDesc=75954,1,1

CYRANO
19-04-2007, 07:58
Prodi: «Gli Usa siano grati del Dal Molin»

All’Enac, però, non risultano progetti. E Hüllweck parla di Bush con Berlusconi

(g. m. m.) «Penso che gli Usa dovrebbero esserci riconoscenti per il sacrificio politico» compiuto concedendo l’ampliamento della base americana. Ancora una volta il premier Romano Prodi sceglie trasferte all’estero per esternare sul caso Dal Molin. Dopo l’editto rumeno, dopo gli appelli indiani alla marcia pacifica del 17 febbraio, ecco la confessione giapponese. Da Tokyo, dove è in visita da alcuni giorni, il presidente del Consiglio ha concesso un’intervista all’agenzia Reuters su alcuni aspetti della politica estera italiana, ammettendo che il nulla osta di metà gennaio all’alleato statunitense è stato un «sacrificio». Per far fronte a «un impegno internazionale», si è creata una «complicazione politica» che ha spaccato la coalizione di governo, portandolo sull’orlo del baratro.
A segnalare le dichiarazioni di Prodi è il consigliere comunale dei Ds Giovanni Rolando che afferma ironicamente: «Vicenza è sempre protagonista in tutto il mondo».
Da un capo all’altro del globo, il caso Dal Molin è stato sfiorato anche ieri sera ad Arcore, a villa S. Martino, dove ospite dell’ex premier Silvio Berlusconi c’era il sindaco di Vicenza, l’azzurro Enrico Hüllweck. «Abbiamo parlato anche di Bush», si è limitato a dire Hüllweck a tarda ora.
Un nuovo colpo di scena si è invece registrato a palazzo Trissino, dove ieri si è riunita la commissione Territorio, presieduta dal diessino Ubaldo Alifuoco, che ha distribuito agli altri commissari una nota pervenuta dall’Enac, l’ente nazionale per l’aviazione civile, a cui erano stati richiesti documenti e chiarimenti sul futuro dell’aeroporto civile di Vicenza. Il direttore centrale ing. Alessandro Cardi ha risposto che «agli atti di questa direzione non risultano progetti relativi al nuovo insediamento militare, né risultano verbali relativi a incontri istituzionali in merito all’aeroporto».
I consiglieri si sono mostrati tutti molto sorpresi, perché il contenuto della lettera contrasterebbe con quanto appreso finora, in particolare sul ribaltamento dei settori civile e militare per salvare l’operatività dell’aeroporto e farlo coesistere con la caserma americana.
La commissione ha quindi deciso di rivolgersi all’assessore all’Urbanistica Marco Zocca, delegato dal sindaco a seguire la pratica Dal Molin. In primo luogo, verrà chiesto a Zocca di spiegare cosa sta facendo l’amministrazione comunale per salvaguardare gli impegni scritti nel famoso “sì condizionato” approvato sotto forma di ordine del giorno dal consiglio comunale nella seduta del 26 ottobre. Inoltre, la commissione chiede a Zocca di verificare lo stato patrimoniale dei terreni dell’aeroporto civile.
E per completare il giro del mondo a bordo del caso Dal Molin, negli Stati Uniti è iniziata la missione delle cinque parlamentari dell’Unione: «Delle proteste italiane per l’allargamento della base Usa all’aeroporto Dal Molin di Vicenza i cittadini americani non sanno nulla», affermano le deputate Elettra Deiana e Titti Valpiana (Prc), Lalla Trupia (Ds), Laura Fincato (Margherita) e Luana Zanella (Verdi) che con la loro visita negli Usa hanno portato oltreoceano i motivi della protesta anti-base. In agenda ci sarà anche l’incontro con la presidente della Camera statunitense Nancy Pelosi. «L’aggressività - sostengono - con cui l’amministrazione Bush porta avanti la sua politica estera e militare, anche nei confronti degli alleati come l’Italia qui, in casa loro, non ha alcuno spazio».

Dal GdV di martedì 17.


Coapzpaza

radiovoice
19-04-2007, 08:12
Qui si sta facendo tutto nella mia completa irregolarità.
Non esiste un atto, un documento, nulla...nulla che possa essere impugnato.

easyand
19-04-2007, 11:05
Forse i costi erano maggiori, ma mi chiedo perchè non abbiano considerato anche l' area di Comiso

CYRANO
22-04-2007, 09:33
L’annuncio preventivo è stato fatto dall’addetto culturale del consolato milanese
La base Dal Molin ha già vinto un premio Sarà il “top” Usa per il rispetto ambientale
E sulle architetture neoclassiche a rischio di kitsch: «È lo stile federale di Jefferson»



(a. t.) Quanta ironia è stata fatta, da undici mesi a questa parte, sul neo-palladianesimo delle progettate architetture nella grande caserma che l’Amministrzione militare Usa costruirà al Dal Molin? Perfino il sindaco Enrico Hüllweck - dopo averle ufficialmente scoperte a fine maggio 2006 in sala Bernarda - ultimamente le aveva definite un po’ troppo kitsch, ipotizzando un tentativo di pressing per la variante architettonica.
Ma ieri dal consolato statunitense di Milano è arrivato David Brusamante, responsabile della Publica affairs section, che si occupa di relazioni con la stampa e la cultura, e ha spiegato con i giusti riferimenti storici perché la grande base della 173. Brigata Aerotrasportata sarà marcata da pronai neo-classici, colonnati e timpani modellati sulle linee palladiane. «Da noi si chiama stile federale - ha detto l’addetto consolare identificando le radici della monumentalità “standard” che punteggia dalla fine del Settecento gli States, nelle grandi città e nelle country periferiche - ma in realtà è tipicamente quello del grande architetto vicentino».
«Il 70 per cento dei progetti di Palladio furono recuperati negli archivi di Londra dal presidente Thomas Jefferson che in Virginia si costruì una casa quasi identica alla Rotonda» ha aggiunto. E il riferimento è stato alla villa rurale di Monticello - la località virginiana dove il modello palladiano fu variato e adattato, due secoli dopo l’originale in Riviera Berica - la cui facciata è stata ben presente all’occhio (e nelle tasche) di centinaia e centinaia di milioni di americani perché impressa insieme con il profilo del terzo presidente federale sulla moneta da 5 cents, il “nichelino” dei fumetti di Walt Disney.
Bustamante - ospite a Trissino per una manifestazione del Club Mille Miglia nella villa dell’industriale Giannino Marzotto - si è poi dedicato alle novità edilizie previste nel progetto per gli alloggi del “combat team” americano e per i servizi connessi.
All’interno della caserma Ederle, ha ricordato, è già stato recentemente realizzato un edificio dalle caratteristiche innovative dal punto di vista ambientale: «Vogliamo fare cosa gradita ai vicentini - ha spiegato - attraverso il massimo rispetto del loro ambiente, anche nel nome di Andrea Palladio».
La nuova base americana, secondo il responsabile stampa del consolato Usa, «verrà realizzata con le migliori tecnologie mondiali dedicate al rispetto ambientale e al risparmio energetico e sarà destinata a ricevere il premio Leed, la più alta onorificenza statunitense per l’ambiente».
Dall’edilizia militare alla cultura. Trasferitosi a Vicenza, Bustamante ha fatto visita alla biblioteca Bertoliana, che poche settimane fa aveva ospitato anche la console generale Deborah Graze.
Incontrando il presidente Mario Giulianati e l’assessore provinciale ai Beni culturali e all’Identità veneta, ha confermato l’interesse del consolato milanese per nuovi rapporti con la cultura vicentina: scambi studenteschi, donazioni di libri in inglese, contatti attraverso il “college” di architettura attivato in città dall’università della Florida.

Mah sperem che per rispetto ambientale non intendano che sarà tutto bello e perfetto all'interno della base scaricando tutta la merda sui paesi limitrofi...

:O



Coapzaza

radiovoice
23-04-2007, 08:00
non che agli americani gliene sia mai fregato molto dell'ambiente e della natura.

Kyoto docet...

radiovoice
02-05-2007, 10:12
Un interessante dossier sul sito americano di Longare, detto anche Site Pluto ove erano custodite testate atomiche e forse lo sono ancora.

http://www.altravicenza.it/dossier/dalmolin/doc/20070427longarepluto01.pdf


E qui una immagine di una pagina del pdf davvero inquietante...

http://img142.imageshack.us/img142/5084/plutofy6.th.jpg (http://img142.imageshack.us/my.php?image=plutofy6.jpg)

CYRANO
07-05-2007, 23:08
Dal Molin, il sito è un caso diplomatico
Hüllweck chiama a rapporto la console americana Graze per fare chiarezza


Stanno assumendo il profilo di un caso diplomatico le presunte dichiarazioni attribuite alla console americana Deborah Graze dalle parlamentari italiane di centrosinistra che l’hanno incontrata il 12 aprile prima di intraprendere un viaggio negli Usa. Luana Zanella dei Verdi, in una recente intervista al nostro giornale, riferisce: «La stessa console statunitense in Italia ha affermato che la vicenda è stata mal gestita. Non dimentichiamo che lo spazio per la nuova base è stato offerto dal Governo Berlusconi e dal sindaco di Vicenza». La senatrice di Rifondazione comunista Tiziana Valpiana, dopo il colloquio, aveva dichiarato: «La zona necessaria per ampliare la base militare Usa al Dal Molin non è stata richiesta dagli Usa ma offerta dal governo Berlusconi».
La diessina Lalla Trupia, infine, aveva ribadito: «La diplomatica ha confermato che la vicenda del raddoppio della Ederle è stata gestita con qualche errore anche dal governo americano. Graze ha confermato, se ce n’era bisogno, che il sito non è stato scelto dal governo americano, ma dal governo Berlusconi e quindi, secondo noi, su indicazione del sindaco di Vicenza».


di Gian Marco Mancassola

Dal GdV 07/05/2007.


coapzpaza

radiovoice
08-05-2007, 08:48
Figurarsi...sto sindaco è una cosa scandalosa...:rolleyes:

Cmq mi basterebbe per il momento che le cose proseguissero secondo le regole, con autorizzazioni e quant'altro in modo tale che tutto sia alla luce del sole, possa essere valutato e - se del caso - impugnato nelle opportune sedi.

Qui invece Hullweck, Cicero ed altri rappresentanti del Comune che tutto fanno fuorchè muoversi nella legalità, preferiscono le combine, i trucchetti, le bugie.

radiovoice
08-05-2007, 08:49
hahahaaha...mitiche! :D

http://www.altravicenza.it/dossier/dalmolin/images/f2468.jpg

as10640
08-05-2007, 08:58
hahahaaha...mitiche! :D

Queste cose, per quanto motivate siano, mi fanno vergognare di essere italiano.....

Ma perchè all'estero devono sempre ridere di noi?

radiovoice
08-05-2007, 09:03
Queste cose, per quanto motivate siano, mi fanno vergognare di essere italiano.....

Ma perchè all'estero devono sempre ridere di noi?

Bahhh...io no ci vedo nulla di male.
E' molto...ironico, divertente ;)

CYRANO
08-05-2007, 10:36
Bahhh...io no ci vedo nulla di male.
E' molto...ironico, divertente ;)

concordo.



Ciaozoaza

CYRANO
08-05-2007, 10:37
Figurarsi...sto sindaco è una cosa scandalosa...:rolleyes:

Cmq mi basterebbe per il momento che le cose proseguissero secondo le regole, con autorizzazioni e quant'altro in modo tale che tutto sia alla luce del sole, possa essere valutato e - se del caso - impugnato nelle opportune sedi.

Qui invece Hullweck, Cicero ed altri rappresentanti del Comune che tutto fanno fuorchè muoversi nella legalità, preferiscono le combine, i trucchetti, le bugie.

a me sembra che sia un po' il modur operandi di una certa parte politica ... anche in ambito nazionale...



Coapzpaza

as10640
08-05-2007, 10:39
E' molto...ironico, divertente ;)

Io non trovo divertente due italiane che suscitano l'ilarità dei passanti....

radiovoice
08-05-2007, 10:46
a me sembra che sia un po' il modur operandi di una certa parte politica ... anche in ambito nazionale...



Coapzpaza

Senza dubbio.
E nessuno - chi di competenza - fa nulla.
E pochi si indignano.
E molti considerano il tutto nella...normalità italiana.

radiovoice
08-05-2007, 10:47
Io non trovo divertente due italiane che suscitano l'ilarità dei passanti....

chi ti dice che è così, scusa? ;)

zuper
08-05-2007, 11:10
chi ti dice che è così, scusa? ;)

faccio fatica a credere che le persone che passavano davanti alla casa bianca sapessero della base...

già noto che appena fuori dalla periferia di vicenza alla gente non gliene frega niente :D

as10640
08-05-2007, 11:14
chi ti dice che è così, scusa? ;)

Se divertono te che sei direttamente coinvolto nel problema, figurati cosa pensa a chi non importa niente....

radiovoice
08-05-2007, 11:14
faccio fatica a credere che le persone che passavano davanti alla casa bianca sapessero della base...

già noto che appena fuori dalla periferia di vicenza alla gente non gliene frega niente :D

Credo sia stata una foto fatta TRA le dirette interessate con spirito gogliardico. Ma non a tutti è dato coglierlo.
Come non a tutti è dato cogliere l'importanza di un problema... ;)

Ah...salutami tutti i tuoi numerosi amici di Vicenza e della periferia che ti tengono - ne sono certo (visto che sembri così efficacemente aggiornato...lol)- sempre informato :D

radiovoice
08-05-2007, 11:15
Se divertono te che sei direttamente coinvolto nel problema, figurati cosa pensa a chi non importa niente....

Non vedo il problema più che altro. :D

CYRANO
08-05-2007, 11:18
Non vedo il problema più che altro. :D

oh e se fan casino fan casino , e se sventolano le bandiere sventolano le bandiere , e se sbattono le pentole sbattono le pentole... insomma non va mai ben niente! :D



Coapzpa

as10640
08-05-2007, 11:22
Non vedo il problema più che altro. :D

Il problema è che se io vedo due Giapponesi davanti al Quirinale con due bandiere e scritto "nihai yong yong" penso "guarda che due sfigati" e mi metto a ridere.....

Questi gesti teatrali secondo me sono da evitare......

O magari sono io che sbaglio.....

zuper
08-05-2007, 11:28
Ah...salutami tutti i tuoi numerosi amici di Vicenza e della periferia che ti tengono - ne sono certo (visto che sembri così efficacemente aggiornato...lol)- sempre informato :D

te l'ho detto molte pagine fa...

come a te nn frega niente di malpensa e dei suoi problemi...così nn puoi sperare che al resto d'italia freghi dei tuoi :D:D

aggiornato nn vuol dire che sia interessato :D

radiovoice
08-05-2007, 11:33
te l'ho detto molte pagine fa...

come a te nn frega niente di malpensa e dei suoi problemi...così nn puoi sperare che al resto d'italia freghi dei tuoi :D:D

aggiornato nn vuol dire che sia interessato :D

mai detto che debba interessare. Infatti chi non si interessa di una cosa di solito sta zitto, non ci mette becco.
Dovrebbe.
:D

CYRANO
10-05-2007, 08:53
«Attentato ai militari della Ederle»
Lo progettava l’ideologo delle Br Alfredo Davanzo in un colloquio telefonico


di Ivano Tolettini



Il progetto, se fosse stato portato a termine, sarebbe stato di quelli agghiaccianti. Le brigate rosse volevano far saltare per aria un autobus che trasferiva militari americani dall’aeroporto Marco Polo di Venezia alla caserma Ederle. Si trattava di una corriera delle due società vicentine che si occupano abitualmente del trasporto dei soldati statunitensi.
È uno degli obiettivi strategici di cui parlano in una telefonata intercettata dalla polizia l’ideologo del gruppo catturato tre mesi fa Alfredo Davanzo e il leader della cellula padovana Davide Bortolato.
Il colloquio avviene il 27 gennaio scorso, due settimane prima del blitz preventivo della Digos, coordinata dalla procura di Milano, che porta alla cattura di 19 persone legate al brigatismo rosso. L’apparato investigativo strinse i tempi per rendere inoffensive le Br proprio perché si dimostravano molto attive. Almeno sul piano progettuale. Tra l’altro, non appena la polizia sentì il tenore del colloquio fece scattare un piano di ulteriore protezione, senza che nessuno si accorgesse.
«Hanno sgamato, praticamente, una linea di autobus - si dicono al telefono i due indagati di terrorismo reputando di non essere sentiti da nessuno - che trasporta le truppe americane dall’aeroporto di Venezia alla base di Vicenza. Sanno qual è la ditta, l’orario del trasporto di questi militari che vanno lì ed è una cosa da valutare. Il campo è questo, un attentato nella media, la dinamica va bene».
Sono parole nitide che non si prestano all’equivoco. Del colloquio viene subito informato il ministero degli Interni. L’allerta è massima. C’è da dire che all’epoca i 19 principali sospettati di fare parte della colonna brigatista insediata a Nord Est erano pedinati notte e giorno dalla polizia.
La rete delle connivenze abbraccia altri 70 indagati, ma la loro posizione è più sfumata tanto che sono indagati a piede libero.
Dal 27 gennaio fino al 12 febbraio quando scattano gli arresti, alcuni viaggi tra il Marco Polo e la Ederle sono prudentemente sospesi in attesa di modificare le modalità del trasferimento dei militari che arrivati dall’America.
Davanzo e Bortolato non pensano che le loro comunicazioni sono ascoltate dagli inquirenti. Sono due dei quattro capi delle nuove Br. Gli altri sono Vincenzo Sisi e Claudio Latino, rispettivamente alla guida delle organizzazioni di Torino e Milano.
Non a caso quando Davanzo venne bloccato in Friuli si dichiarò prigioniero politico. E proprio dal suo nascondiglio di Raveo, minuscolo Comune di 489 abitanti alle pendici del monte Sorantri, l’ideologo di 49 anni disegna gli scenari attraverso i quali dovrebbe snodarsi la lotta armata.
Davanzo parla più volte della caserma Ederle. Gli inquirenti gli ritagliano il vestito del capo perché «svolgeva la funzione di collegamento tra le cellule che operavano in Italia e analoghe strutture eversive all’estero - scrive il gip di Milano nell’ordine di custodia -, nonché la gestione e preparazione del foglio di propaganda dell’Aurora».
Le nuove Br hanno contatti anche all’estero, in particolare in svizzera, dove il 30 aprile è stato compiuto un attentato con una molotov a Zurigo ai danni di due macchine parcheggiate all’esterno della concessionaria Fiat.
Le stelle a cinque punte spuntano un po’ dappertutto - anche nella nostra Provincia - e costituiscono delle avvisaglie che non sono sottovalutate degli investigatori.
L’attentato ai soldati americani che le Br stavano preparando fallisce perché la Digos non aveva mai smesso di lavorare sulla figura di Alfredo Davanzo. Gli erano già stati inflitti 10 anni di carcere per terrorismo ed era rientrato clandestinamente nella Penisola, dopo essere stato bloccato a Parigi nel 1998. La polizia era riuscita di nuovo ad agganciarlo. Anche grazie al sacrificio dell’agente Emanuele Petri della polfer che nella sparatoria del 2 marzo 2003 uccise il brigatista Mario Galesi e consentì la cattura di Nadia Desdemona Lioce. Dal sequestro del suo computer palmare, dei telefonini e di altro materiale la polizia ha ricavato una messe di dati che ha consentito di sviluppare più fronti investigativi. Non ultimo quello della colonna che aveva il suo centro gravitazionale a Milano con ramificazioni in Piemonte, Veneto e Friuli. L’attentato all’autobus delle truffe americane partito da Venezia e diretto a Vicenza avrebbe dovuto inaugurare un’altra stagione del terrore tinto col sangue della stella a cinque punte.

Dal GdV di ieri.

mah per fortuna non e' successo nulla..oltre all'ovvieta' che con la violenza non si ottiene nulla... ma mo ci mancano pure gli ameriggani incazzati..gia' fan risse per i cavoli loro...


xcoappzaza

CYRANO
11-05-2007, 07:01
Dal Molin, si va verso il commissario
Fra un mese arriva il presidente Bush: tutta la pratica deve essere completata

di Gian Marco Mancassola
Un commissario straordinario per il Dal Molin. A questa ipotesi starebbero lavorando a Roma, dove nonostante la sordina appiccicata al progetto della nuova caserma americana utile alla riunificazione della 173a brigata aviotrasportata, l’operazione non si è fermata e continua a essere una delle priorità nei rapporti fra Italia e Stati Uniti. Le relazioni diplomatiche fra i due alleati, dopo aver attraversato i marosi della polemica sul presunto antiamericanismo di una consistente parte del governo Prodi, vivranno un momento di picco mediatico all’inizio di giugno, quando a Roma sarà in visita ufficiale il presidente americano George W. Bush. L’evento, collocato in occasione del vertice del G8 in Germania, ha già messo in fibrillazione la macchina organizzativa capitolina. Nel programma dovrebbe esserci anche un saluto a papa Benedetto XVI al Vaticano, ma soprattutto ci sarà il sospirato faccia a faccia con il premier italiano Romano Prodi, che durante la sua visita in Giappone, intervistato dall’agenzia Reuters, aveva dichiarato: «Penso che gli Usa dovrebbero esserci riconoscenti per il sacrificio politico» compiuto concedendo l’ampliamento della base americana. La missione romana di Bush sarà il momento opportuno per i ringraziamenti, a patto che agli occhi degli americani la trafila sia giunta al giusto punto di cottura. Tornare da Roma a mani vuote, senza quelle certezze che lo stesso capo della Setaf, il generale Frank Helmick, andava cercando a fine marzo durante le mega-esercitazioni tedesche. Per questa ragione le diplomazie sarebbero al lavoro per non farsi trovare impreparati all’appuntamento di inizio giugno. Il conto alla rovescia è già innescato. Manca meno di un mese e in base a indiscrezioni che provengono dal ministero della Difesa una delle prossime mosse dovrebbe essere l’individuazione di una figura di alto profilo istituzionale a cui affidare l’incarico di commissario straordinario. Diventerebbe così un punto di riferimento per la complessa vicenda dalle mille sfaccettature, quel regista che finora era mancato. Sulle indiscrezioni si mostra scettico l’on. Mauro Fabris, il vicentino capogruppo dell’Udeur alla Camera, che sostiene: «Sono solo voci. La realtà è che non si muoverà nulla fino a dopo le elezioni di fine maggio». La notizia, però, sta già circolando anche in ambienti americani, dove sembrerebbe che il commissario potrebbe essere un parlamentare di maggioranza, e fra i lavoratori della Ederle. Ulteriori conferme arriverebbero da recenti riunioni nella capitale sul futuro dell’aeroporto civile, legato a doppio filo all’operazione a stelle e strisce, alle quali hanno preso parte anche esponenti della società Aeroporti vicentini. Non il presidente Giuseppe Sbalchiero, stando alle sue dichiarazioni: «Non c’ero e non sono informato di quanto è avvenuto». Il 15 maggio, intanto, è in programma un’assemblea dei soci per esaminare il bilancio della società e il piano industriale elaborato da Sbalchiero, mentre le notizie che arrivano da Roma sono in chiaroscuro. Un passo alla volta sta procedendo il tentativo di incrementare l’orario di apertura della torre di controllo, soluzione in grado di attirare nuovo traffico commerciale, soprattutto di executives. Nell’aria ci sarebbero anche intese da siglare con altri scali veneti per direttore su Vicenza nuove fette di questo mercato. L'aeroporto, tuttavia, resta per ora ancora sotto il controllo dei militari: perché possa essere completato il passaggio da militare a civile probabilmente servirà quel che resta del 2007. Si susseguono, nel frattempo, le iniziative messe in campo dal movimento del No. Sabato alle 15.30 il Coordinamento dei comitati cittadini organizza un incontro ai Carmini per discutere il tema “Vicenza da città dell’Unesco a città militarizzata”. L’iniziativa è organizzata con la collaborazione della Cgil e di “Più democrazia e partecipazione”. La riunione sarà presieduta da Giancarlo Albera, uno dei portavoce del Coordinamento. Le relazioni saranno affidate a Erasmo Venosi, Andrea Licata e Marco Mostallino. È previsto anche un intervento di Michael Uhl, membro dei Veterani per la pace. Tre i perni intorno a cui ruoterà il dibattito: il Dal Molin è un dormitorio o una nuova base di guerra? Semplice ampliamento o progressiva militarizzazione di Vicenza e dintorni? Alla luce dei cambiamenti climatici e della conseguente crisi idrica, ha senso costruire una base militare su una falda acquifera? Domani all’hotel Alpha, in via dell’Oreficeria 50 dalle 18 alle 22, si terrà invece un incontro pubblico di riflessione e di proposta sul tema della pace e della nonviolenza. L’asse dell’iniziativa promossa da Rifondazione comunista sarà la riflessione sul disarmo e la nonviolenza come pratica alternativa all’uso delle armi nei conflitti come contributo specifico al no alla nuova base americana al Dal Molin.

Sempre dal GdV , di ieri.

Coiajana

CYRANO
12-05-2007, 13:50
Hüllweck si dichiara non competente
Setaf, riecco il Comipar per l’esame di 16 progetti Il Comune non dà pareri


(g. m. m.) Esattamente un anno dopo, riecco il Comipar. Il comitato regionale mistoparitetico, composto per metà da rappresentanti dell’autorità militare e per metà da civili, incaricato di esaminare progetti edilizi relativi alle servitù militari, si riunirà il 14 giugno per trattare 16 progetti che riguardano le strutture della Setaf a Vicenza, Longare e Zovencedo.
Nell’elenco dei progetti non figura il progetto della nuova caserma americana al Dal Molin, che invece aveva dominato la riunione del giugno 2006. In base a quanto appreso alla Setaf nelle scorse settimane, i 16 progetti riguardano opere di manutenzione degli impianti e delle strutture esistenti. In vista della riunione la Regione Veneto, con una nota firmata dal dirigente regionale direzione urbanistica arch. Vincenzo Fabris, ha chiesto al Comune un parere entro il 14 maggio sulle opere che verranno esaminate dal Comipar. L’avvertenza è che «nel caso in cui non pervenga alcun parere comunale entro tale data, si terrà espresso il parere favorevole dell’amministrazione comunale.
Una anno fa, una lettera molto simile, inviata a palazzo Trissino prima della riunione del Comipar sul Dal Molin, aveva provocato un equivoco che si strascina fino a questi giorni: ricevuta dall’Edilizia privata, venne espresso parere negativo. Dopo quell’incidente diplomatico, il sindaco Enrico Hüllweck ha speso i mesi successivi a chiarire in tutte le salse che i progetti delle servitù militari non sono competenza del Comune. E proprio questo ha ribadito anche nella risposta indirizzata alla Regione. Hüllweck sottolinea «l’incompetenza del Comune a esprimere pareri trattandosi di materia sottratta, anche sul piano pianificatorio e procedimentale, ai Comuni» e assegnata dalla normativa nazionale al ministero della Difesa. «La legge assegna a “centri di responsabilità” diversi dal Comune - scrive il sindaco - le decisioni da assumere con un percorso procedimentalizzato che non considera neppure una fase endoprocedimentale di appartenenza del Comune».

Dal GdV di ieri.


ohhhh finalmente hullweck , sindaco di FI , finalmente ammette di essere incopetente!

:O


Coapzpaza

radiovoice
13-05-2007, 20:24
Approfitto del collegamento Ansa che ho in radio per riportarvi questa notizia di oggi...

BASE VICENZA: ESPONENTI PRESIDIO 'NO BASE' RIENTRATE DA USA







(ANSA) - VICENZA, 13 MAG - Si è concluso il viaggio negli

Stati Uniti delle rappresentanti del Presidio permanente contro

la base Usa a Vicenza, Cinzia Bottene e Thea Gardellin, che sono

state ospitate per una settimana a Washington dall'associazione

pacifista Code Pink.

"Qualcuno ha mentito ai vicentini", affermano le due

rappresentanti del presidio, secondo le quali alcune

informazioni raccolte negli Usa (per esempio che "il 'progetto

Dal Molin risale a sette anni fa'' e che "gli Stati Uniti non

hanno ricevuto alcuna proposta di siti alternativi per la

dislocazione delle installazioni militari") metterebbero in

discussione quanto affermato in questi mesi dall'Amministrazione

comunale di Vicenza e dal Governo nazionale. "Informazioni -

precisa una nota del Presidio permanente 'No dal Molin -

ricevute in particolar modo da senatori e deputati statunitensi

che fanno parte delle sottocommissioni che si occupano di

argomenti militari''. Le due vicentine hanno parlato anche con i

movimenti pacifisti statunitensi e sono intervenute a programmi

televisivi e radiofonici. "La nostra vicenda non è molto

conosciuta negli Usa - raccontano - ma abbiamo riscontrato

grande interesse per le nostre argomentazioni".

Il resoconto completo del viaggio sarà presentato mercoledì

sera nel corso di un'assemblea pubblica a Caldogno.(ANSA).

CYRANO
16-05-2007, 19:26
Quasi OT

Gli Stati Uniti hanno fatto sapere che rinunciano alla loro giurisdizione

Fuggì dopo avere ucciso pedone
Militare sarà processato in città

Gli americani hanno rinunciato alla giurisdizione nel caso dell’automobilista pirata Torries Robertson e questo vuol dire che sarà il tribunale di Vicenza a processare il soldato che alla fine di marzo a Torri di Quartesolo, vicino a una discoteca, travolse e uccise l’albanese ventenne Erman Binaj.
La notizia pervenuta al pm Alessandro Severi nei giorni scorsi ha dato impulso alle indagini perché altrimenti, in base alla convenzione tra Italia e Stati Uniti, sarebbe stato il giudice americano a processare Robertson.
Questi, dopo che era stato individuato e prima che gli fosse consegnata l’informazione di garanzia per omicidio colposo, ha cercato il suicidio. Per questo motivo il soldato è tuttora ricoverato in un ospedale tedesco.
Torries Robertson, 30 anni, nella notte fra venerdì 30 e sabato 31 marzo scorsi ha travolto e ucciso a Marola Erman Binaj e ferì altri due giovani albanesi fuggendo senza prestare soccorso. Quando i carabinieri lo hanno convocato per mostrare la sua auto ha compreso di essere stato incastrato ed ha tentato il suicidio con un cocktail di pastiglie. Quindi interrogato ammise le proprie colpe, ripetendo che non pensava di avere travolto una persona.
Robertson è indagato a piede libero per omicidio colposo e omissione di soccorso. L’inchiesta è del pm Angela Barbaglio.
La disgrazia avvenne alle 4.20 a due passi dalla discoteca Palladium in via Marconi a Torri di Quartesolo. Binaj (che viveva a Longare), col cugino Besnik e un terzo amico, era appena uscito dal locale e si stava incamminando per raggiungere la macchina parcheggiata poco lontano. All’improvviso, dalle loro spalle, era sopraggiunta una vettura che aveva investito i tre giovani. Erman era stato travolto in pieno ed era morto subito dopo l’arrivo del Suem. Alcuni passanti avevano trovato a terra uno specchietto e la parte di un copriruote persi dall’auto che era scappata. Né i due feriti né i passanti avevano visto di che macchina si trattasse. I carabinieri della compagnia di Vicenza, col tenente Blasutig, avevano avviato le indagini concentrandosi sullo specchietto di un’Alfa Romeo 155 nera, anche se montava il vetro Opel.

Dal GdV di oggi.


Sperem gli facciano pagare la giusta pena!



coapzpaza

radiovoice
17-05-2007, 08:16
Gli è andata male a questo.
Se gli Usa non avessero l'interesse che hanno sull base col cavolo che lo lasciavano alla giustizia italiana
Sarebbe finito impunito come tutti gli altri.

radiovoice
18-05-2007, 12:28
Anziano rischia la morte per inedia pur di portare avanti il suo sciopero della fame contro la Ederle 2.

http://img102.imageshack.us/img102/7895/immaginejk4.jpg (http://imageshack.us)[/img]

CYRANO
25-05-2007, 18:14
Il caso Dal Molin. Il generale Frank Helmick attende notizie dalla visita del presidente
Bush in Italia per sbloccare la base «Il 9 giugno ne parlerà con Prodi»
Ieri sera un migliaio di persone alla fiaccolata della Carovana della pace

di G. M. Mancassola «No news». Nessuna notizia. Il generale Frank Helmick, comandante della Setaf, lo dice indossando il sorriso alla Bruce Willis. Non ci sono novità sul caso Dal Molin, ma potrebbero essercene a breve, fra due settimane. L’appuntamento è a Roma il 9 giugno, quando il tricolore nostrano incrocerà le stelle e strisce statunitensi per una delle visite più attese: il presidente George W. Bush sarà nella capitale in forma ufficiale. Lì vedrà il premier Romano Prodi. E come spiega Helmick: « They discuss about Dal Molin». I due leader discuteranno del progetto per l’ampliamento della presenza americana a Vicenza. Poche parole, che tradiscono l’attesa dopo mesi trascorsi in stand by, fra crisi di governo, manifestazioni, silenzio istituzionale. Dopo il 9 giugno, aggiunge il generale, la Ederle si aprirà per un nuovo media day, un incontro con la stampa e le televisioni per spiegare come stanno le cose «con la massima trasparenza». Dall’esterno nulla si muove, in attesa che passi la tornata elettorale, che arrivi Bush a sbloccare la situazione e magari a rendere grazie a Prodi per lo sforzo compiuto, come andava chiedendo il premier italiano da Tokyo qualche tempo fa; dentro la Ederle, invece, non sono rimasti con le mani in mano e hanno continuato a lavorare per affinare i progetti, limare l’impatto, trovare soluzioni migliori. Il generale ha scambiato ieri alcune battute con i cronisti a margine del Memorial Day, il giorno di commemorazione dei caduti che gli Usa celebrano a fine maggio. Davanti a Helmick, che ha tenuto l’orazione ufficiale, c’era una platea composta dai rappresentanti delle istituzioni civili e militari vicentine, dai soldati rimasti in viale della Pace e dalle tante famigliole, mogli e figli, a spasso per la caserma dopo che gli skysoldiers sono partiti destinazione Afghanistan. La caserma appare svuotata da alcuni giorni: come conferma Helmick, il 90 per cento dei suoi uomini sono già in missione e vi resteranno per oltre un anno. A ottobre probabilmente li raggiungerà per una visita al fronte. Ieri, intanto, è stata la giornata del No al Dal Molin e per la pace. La Carovana che sta facendo il giro delle città militarizzate in tutta Italia - undici vetture, poi ridotte a cinque - ha toccato i punti sensibili, dal Tormeno a Longare, dal luogo in cui dovrebbe nascere il villaggio Usa di Quinto alla Ederle, per finire al presidio del No dopo essere passata per il Coespu. In serata, circa un migliaio di persone hanno sfilato per il centro città: una lunga fiaccolata sorvegliata dalle forze dell’ordine che si è svolta pacificamente. Il corteo, aperto da un gruppetto di bambini e partito da piazza Castello, ha attraversato corso Palladio per manifestare per la pace: stop alle spese militari e al riarmo, riutilizzo delle caserme, no a nuovi insediamenti di guerra.

Da GdV.


Coapzpaza

CYRANO
01-06-2007, 15:30
Parisi: «Al momento nessun decreto»

La visita di Bush a Roma, però, sarà decisiva. Il gen. Helmick: «Ottimista»

di Gian Marco Mancassola



Finora non c’è alcun decreto del governo sulla base Usa al Dal Molin. Parola di Arturo Parisi, ministro della Difesa, che ieri ha incontrato una delegazione di deputate dell’Unione che si stanno battendo contro il progetto americano. Le parole del ministro sono riferite da Luana Zanella (Verdi), Elettra Deiana, Tiziana Valpiana (Prc), Lalla Trupia (Ds) e Laura Fincato (Dl), già protagoniste di una missione negli States per cercare di fare chiarezza a Washington sull’ampliamento della presenza militare americana a Vicenza. Parisi, affermano in un comunicato, «ha confermato che il governo non ha per il momento preparato alcun decreto relativo alle richieste dell’amministrazione Usa».
«Il ministro - prosegue il comunicato - ha preso atto di quanto gli abbiamo riferito dopo la nostra missione negli Stati Uniti e cioè che, volendo, il governo ha ancora la possibilità di tornare indietro». Per le esponenti della maggioranza, ci sarebbero «margini per trattare amichevolmente», perché il Congresso «non ha ancora dato il voto definitivo agli stanziamenti per le basi americane nel mondo, circa 500, tra cui appunto anche quella di Vicenza».
«Parisi, che non era a conoscenza di questa informazione, ci ha assicurato - affermano le cinque parlamentari - che la condividerà con tutto il governo che, per il momento, sta seguendo l’intera questione secondo le singole competenze, compresa quella del ministro dell’ambiente Alfonso Pecoraro Scanio di dare una valutazione sull’impatto ambientale del progetto».
«Se le richieste dell’amministrazione Usa dovessero essere realizzate, siamo pronte - si conclude nel comunicato - a partecipare insieme ai vicentini alle iniziative di protesta davanti alla base Dal Molin».
Da alcune settimane, tuttavia, in ambienti romani e statunitensi viene indicata una data spartiacque che dovrebbe essere decisiva per la telenovela sul Dal Molin. È il 9 giugno, il giorno della visita del presidente George W. Bush a Roma. In quell’occasione, Bush discuterà del progetto con il premier Romano Prodi. Il faccia a faccia avverrà in un contesto di forti tensioni: nella capitale sono programmate manifestazioni di protesta, alle quali parteciperanno anche molti vicentini contrari al Dal Molin a stelle e strisce.
In vista dello storico vertice, il capo della Setaf, il gen. Frank Helmick, continua a dirsi ottimista. Lo ha ribadito anche in settimana a margine del Memorial Day, che si è svolto al cimitero monumentale americano dei Falciani, alle porte di Firenze. «La procedura continua - ha dichiarato - non c’è nessun cambiamento, sono ottimista. Spero che, come programmato, a Vicenza si possano raccogliere tutte le unità della 173esima brigata paracadutisti che oggi si trovano a Vicenza e in Germania. Sono ottimista».
Per cercare di convincere in zona Cesarini il premier Prodi a ingranare la retromarcia, il presidio permanente sta chiamando a raccolta il movimento No base per cercare di incontrare il premier Prodi domenica a Trento, dove il presidente del Consiglio prenderà parte a un forum sull’economia. La manifestazione si svolgerà a base di pentole e fischietti, secondo tradizione. I comitati che si battono contro la base Usa vogliono consegnargli le conclusioni degli studi condotti dai tecnici del presidio permanente, secondo i quali l’installazione militare sarebbe «devastante al punto di vista ambientale, paesaggistico e per quel che riguarda il depauperamento delle risorse idriche». Conclusioni che saranno presentate durante un convegno in programma il 7 giugno al teatro Astra.
«Siamo convinti che di fronte a questi risultati - sottolineano quelli del Presidio in una nota - un Governo attento alla salvaguardia del territorio e della salute dei propri cittadini non potrebbe far altro che negare il proprio assenso alla realizzazione dell’opera. Diversamente - affermano - il Governo dimostrerebbe di anteporre alla sicurezza e alla salute dei cittadini altri ben meno nobili interessi». A Prodi i rappresentanti del Presidio intendono chiedere anche «la desecretazione degli accordi militari, il blocco di tutti i cantieri in opera presso le installazioni militari vicentine fino a quando non saranno resi noti tutti i particolari dei progetti, il rifinanziamento della legge che tutela i lavoratori e le lavoratrici delle basi militari in caso di riconversione delle stesse ad usi civili». Intanto si stanno già organizzando per essere a Trento sabato: «E far comunque sentire la nostra protesta e la nostra contestazione verso un Governo - sostengono - che fino ad ora ha totalmente disatteso gli impegni di ascoltare le comunità locali e di ridefinire le servitù militari».
Ancora domenica i comitati No Dal Molin della Valle dell’Agno e di Montecchio Maggiore hanno promosso una “bicifestazione” con partenza alle 9.30 da Recoaro Terme (piazzale Seggiovia) e arrivo al presidio permanente. Informazioni sull’iniziativa possono essere reperite sul sito internet www.spaziopiu.it/valdagnosocialforum.

Anche il ricorso per rimettere in pista il referendum sul Dal Molin è stato bocciato. La notizia è trapelata ieri dal tribunale di Vicenza, dove i promotori del quesito referendario avevano depositato un ricorso per opporsi alla decisione della speciale commissione comunale di esperti che aveva negato la possibilità di indire una consultazione popolare sul progetto americano. Le motivazioni della sentenza non sono ancora state rese note. Nessun commento da parte dell’amministrazione comunale, che aveva rinunciato a opporsi in giudizio. Amarezza, invece, viene espressa da uno dei leader del comitato promotore, Giancarlo Albera, che spiega: «Ancora una volta abbiamo la sensazione che ci sia un giudizio precostituito. Ci si continua a trincerare dietro la tesi che si tratta di un’opera di difesa nazionale, tutta da dimostrare. Non ci fermeremo qui, ci opporremo anche a questa decisione». Proprio martedì il comitato “Più democrazia e partecipazione” aveva presentato un nuovo quesito da sottoporre all’esame dei “saggi”.

Dal GdV di oggi.



Coapzpa

s0nnyd3marco
02-06-2007, 08:29
Ho letto il pdf di No al molin e siceramente le motivazioni li sostenute mi sembrano decisamente faziose, intrinse di un antiamericanismo e sinceramente poco credibili. :mc:

Ho alcuni amici che abitano nelle vicinanze della base americano di aviano e non mi sembra che la presenza della base abbia infuenzato la loro vita in alcun modo.

Sono favorevole alla costruzione della base.

Cfranco
02-06-2007, 10:39
Ho letto il pdf di No al molin e siceramente le motivazioni li sostenute mi sembrano decisamente faziose, intrinse di un antiamericanismo e sinceramente poco credibili. :mc:
Quindi , per te , cedere gratuitamente ettari di terreno a pochi passi dal centro in una zona dove , fra l' altro , i costi delle case sono stellari , non è un problema .

Ho alcuni amici che abitano nelle vicinanze della base americano di aviano e non mi sembra che la presenza della base abbia infuenzato la loro vita in alcun modo.

Aviano non è influenzata dalla base USA , Aviano è la base , forse i tuoi amici non si rendono neanche conto che essi stessi vivono praticamente dentro una base militare .


Per tutti quelli che dicono che la base è fondamentale per salvaguardare l' occupazione delle 2-300 persone che ci lavorano , Banca Intesa sta chiudendo il centro di calcolo lì in zona e lascerà a spasso un migliaio di persone , per quelli nessun politico locale ha mosso neanche l' unghia del piede sinistro , eppure sarebbe bastato molto , molto meno del casino che hanno fatto per la base .

CYRANO
02-06-2007, 10:43
L’interpellanza cita uno studio allarmante
Sinistra all’attacco «Troppe leucemie vicino ai siti Usa»


(fe. ba.) I dubbi e le domande atterrano di nuovo al Dal Molin. Con una interpellanza, “appoggiata” da altre due interrogazioni più o meno collegate al tema, i consiglieri comunali Valentina Dovigo, Gianni Cristofari, Giovanni Rolando, Ciro Asproso, Emilio Franzina e Franca Equizi riaccendono i riflettori sull’ampliamento della base americana.
Nel documento si chiede al sindaco e all’assessore all’ambiente che verifichino la presenza di munizioni o proiettili contenenti uranio impoverito stoccati a Vicenza o nei dintorni della città e che controllino se durante gli addestramenti militari si faccia uso di questo tipo di proiettile o se siano mai verificate dispersioni di radioattività nelle zone circostanti i depositi.
I proiettili con la punta di uranio impoverito sono in dotazione ad alcuni mezzi dell’aviazione americana come gli aerei anticarro A10 utilizzati in Iraq e sono stati al centro in passato di polemiche perchè si riteneva potessero causare leucemie e tumori, anche se sulla questione esistono studi discordanti. I consiglieri infatti citano uno studio epidemologico del distretto socio sanitario Sud Est riguardante i comuni di Longare, Arcugnano, Zovencedo, Castegnero, Montegalda, Montegaldella e Grisignano di Zocco negli anni dal ’90 al ’99. Viene citata anche una tesi di laurea relativa alle morti per tumore nei distretti dell’Ulss di Vicenza negli anni 2002 e 2003. Le percentuali sarebbero allarmanti e i consiglieri chiedono che si tengano monitorati dati dei tumori nella zona in questione.
Una seconda interrogazione mette in evidenza che i criteri adottati nella scelta di espansione dei siti militari americani tiene conto della sottrazione di risorse alle comunità limitrofe mentre nella vicenda vicentina non sarebbe stato adottato lo stesso metro. Infine il terzo documento chiede conto dei lavori in esecuzione a site Pluto di cui gli americani, peraltro, avevano già spiegato i dettagli con un comunicato ufficiale.

Dal GdV di ieri.
:eek:


Ciaozoaza

radiovoice
04-06-2007, 08:12
L’interpellanza cita uno studio allarmante
Sinistra all’attacco «Troppe leucemie vicino ai siti Usa»


(fe. ba.) I dubbi e le domande atterrano di nuovo al Dal Molin. Con una interpellanza, “appoggiata” da altre due interrogazioni più o meno collegate al tema, i consiglieri comunali Valentina Dovigo, Gianni Cristofari, Giovanni Rolando, Ciro Asproso, Emilio Franzina e Franca Equizi riaccendono i riflettori sull’ampliamento della base americana.
Nel documento si chiede al sindaco e all’assessore all’ambiente che verifichino la presenza di munizioni o proiettili contenenti uranio impoverito stoccati a Vicenza o nei dintorni della città e che controllino se durante gli addestramenti militari si faccia uso di questo tipo di proiettile o se siano mai verificate dispersioni di radioattività nelle zone circostanti i depositi.
I proiettili con la punta di uranio impoverito sono in dotazione ad alcuni mezzi dell’aviazione americana come gli aerei anticarro A10 utilizzati in Iraq e sono stati al centro in passato di polemiche perchè si riteneva potessero causare leucemie e tumori, anche se sulla questione esistono studi discordanti. I consiglieri infatti citano uno studio epidemologico del distretto socio sanitario Sud Est riguardante i comuni di Longare, Arcugnano, Zovencedo, Castegnero, Montegalda, Montegaldella e Grisignano di Zocco negli anni dal ’90 al ’99. Viene citata anche una tesi di laurea relativa alle morti per tumore nei distretti dell’Ulss di Vicenza negli anni 2002 e 2003. Le percentuali sarebbero allarmanti e i consiglieri chiedono che si tengano monitorati dati dei tumori nella zona in questione.
Una seconda interrogazione mette in evidenza che i criteri adottati nella scelta di espansione dei siti militari americani tiene conto della sottrazione di risorse alle comunità limitrofe mentre nella vicenda vicentina non sarebbe stato adottato lo stesso metro. Infine il terzo documento chiede conto dei lavori in esecuzione a site Pluto di cui gli americani, peraltro, avevano già spiegato i dettagli con un comunicato ufficiale.

Dal GdV di ieri.
:eek:


Ciaozoaza

Già.
Qualche pagina addietro postai un pdf che si occupava proprio di questa inquietante vicenda.
Ma anche questo...è...stando alle parole di Prodi, solo una "questione urbanistica"...

radiovoice
04-06-2007, 08:13
ischi e urla dentro e fuori l'auditorium di Santa Chiara
Base Usa, Prodi contestato a Trento
Proteste dei comitati Dal Molin: «Il governo non ci ha difesi». Il premier replica: «Scontri continui, danno per il Paese»

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Il premier Prodi al convegno a Trento (Ap)
Il premier Prodi al convegno a Trento (Ap)
TRENTO - «Venduto, venduto, vergogna, vergogna!» urlano i circa 200 manifestanti riuniti nel cortile dell'auditorium di Santa Chiara di Trento per protestare contro l'allargamento della base Usa «Dal Molin». Bersaglio dei loro cori è il premier Romano Prodi, giunto qualche minuto prima di mezzogiorno sul posto per partecipare al Festival dell'Economia. Il presidente del Consiglio è poi entrato nell'auditorium, dove sono proseguite le contestazioni. Al grido di «vergogna, vergogna» il gruppo che protesta contro l'ampliamento della base aerea di Vicenza, ha reso impossibile il proseguimento del convegno. I contestatori a loro volta sono stati sovrastati dagli applausi della platea e dalle grida «fuori, fuori».

■ Audio - La pasionaria dopo il blitz: «Non siamo estremisti, è un messaggio a Bush» di Luca Gelmini

La contestazione in sala (Emmevi)
La contestazione in sala (Emmevi)
LE PROTESTE - Tornata la calma Cinzia Bottene, volto e anima della protesta di Vicenza, è stata fatta salire sul palco dal moderatore del dibattito Ferruccio de Bortoli, il direttore del Sole 24Ore, e al presidente del Consiglio e alla platea la donna ha spiegato le sue ragioni (guarda): «È una vergogna che la città di Vicenza - ha detto la portavoce dei «No-base» - non venga difesa dal proprio governo. Non ci è stato concesso neppure di esprimere il nostro parere con un referendum. Ci stanno trattando in maniera ignobile». «Mi sono sentita tradita - ha detto poi la donna rivolgendosi a Prodi - Presidente, l'ho votata sulla base del programma che parlava di riduzione degli impegni militari e di democrazia partecipativa».

LA REPLICA - Terminata la contestazione il presidente del Consiglio, rimasto impassibile durante l'intervento della contestatrice, ha ripreso a parlare senza rispondere esplicitamente alle accuse. Poi, prima di chiudere il suo intervento tra gli applausi, ha commentato amaro: «Queste contrapposizioni che vengono fatte da un giorno all'altro distruggono il Paese». Mentre all'amplimanento della base Usa ha dedicato poche ma perentorie parole: «Il governo ha preso una decisione politica. Oggi è stato fatto un discorso soprattutto e solo sull'aspetto urbanistico, e l'aspetto urbanistico - ha puntualizzato il premier - chiama anche le autorità locali ad avere un ruolo. Dal punto di vista del Paese la decisione è una decisione presa che manteniamo».

corriere.it



E qui il video:

http://mediacenter.corriere.it/MediaCenter/action/player?idCanale=Italia&filtro=Tutti&pagina=1&passo=5&uuid=d7034876-11bd-11dc-a1f2-0003ba99c53b&navName=1

http://www.corriere.it/Media/Foto/2007/06/03/ROMA--140x180.JPG

CYRANO
08-06-2007, 13:43
«In quella base anche armi biochimiche»
Ieri sera al teatro Astra un dossier del Presidio sul progetto dell’aeroporto


di Giovanni Zanolo



Dal Molin, “operazione verità”. E la lista è lunga: 21 depositi per armi nucleari, chimiche e batteriologiche, docce anticontaminazione, stanze per interrogatori, solo il 16% degli edifici utilizzati come dormitori, «evidenti prove» di una futura espansione su tutto l’aeroporto, «illegalità» della presenza di voli civili, «utilizzo di acqua ed energia elettrica pari a quella di cui hanno bisogno 30 mila cittadini», impatto ambientale «devastante, con inquinamento del Bacchiglione, usato come discarica».
Quella che potrebbe sembrare la solita lista della spesa dei “no Dal Molin” questa volta viene documentata da tecnici esperti di ingegneria chimica e di risorse idriche. Ce ne sarebbe abbastanza per un’intera trasmissione di “Report”: ma tutto è stato detto ieri sera al teatro Astra, stracolmo di gente, dove in occasione di una conferenza organizzata dal Presidio permanente di Caldogno, una nuova voce ha preso il posto del rumore delle pignatte, la voce «della scienza e delle prove certe».
La voce di alcuni tecnici che hanno analizzato una gran mole di documenti, «traendo da essi le dovute conseguenze puramente tecniche», come ha esordito Guglielmo Verneau, ingegnere chimico con esperienza d’armi chimiche e batteriologiche. Rivelando davanti a centinaia di persone una delle novità più scottanti della serata. «Nel documento della riunione del comitato misto paritetico - ha spiegato, esibendo decreti ministeriali, siti internet ufficiali americani, nonchè i verbali della riunione tra la Setaf, Aim e la Nesco International, l’azienda di Roma che lavora per le forze armate Usa in Italia - la sigla “nbc” è stata tradotta con “biochimico”. Ma io quella sigla la conosco bene: altro che biochimico, “nbc” sta per “nucleare, biologico e chimico”. Non è vera la favola secondo cui all’interno della nuova struttura non saranno presenti armamenti pericolosi per la salute degli abitanti».
Il pericolo, a quanto pare, non sarebbe tuttavia rappresentato dalla temuta bomba atomica: «Si tratta da un lato delle cosiddette “bombe sporche” - ha proseguito l’ingegnere - che rilasciano nell’aria sostanze radioattive e, dall’altro, delle armi batteriologiche o chimiche, come i gas nervini».
Ma se il pubblico non era ancora abbastanza basito nel vedere che ogni singola parola pronunciata veniva documentata attraverso immagini che mostrerebbero il progetto dettagliato della futura base, Verneau aveva in serbo altre sorprese, a partire da uno studio su una legge del 1963: «La normativa prevede che con una base militare situata a 135 metri dalla pista, non sia consentito l’utilizzo della struttura per scopi civili. Cade in questo modo una delle garanzie più sbandierate fin dall’inizio dai politici vicentini».
Come se non bastasse, sempre analizzando con la lente d’ingrandimento le mappe del progetto, Verneau avrebbe scorto una dicitura riguardante i cavi di fibre ottiche, che dovrebbero venire condotte fino alla parte ovest: «Ma cosa gliene importa agli americani di portare le fibre ottiche ai soldati italiani che, tra l’altro, se ne stanno andando?».
Per finire, la ciliegina sulla torta. «Sempre leggendo le diciture delle destinazioni d’uso degli edifici - ha spiegato l’esperto - risulta che al Dal Molin ci sarà nientemeno che il Comando della Combat Team. Dunque la Ederle sarà sottomessa al Dal Molin. Ma non dovevano essere solo dormitori?».

Dal GdV di oggi.



Coapzpaza

CYRANO
09-06-2007, 20:12
Dal Molin, ecco il commissario
È la proposta di Prodi. Il nome più gettonato è quello di Paolo Costa
La notizia è trapelata in tarda serata da Roma Sarà il regista della complessa operazione


di Diego Neri



Un commissario straordinario per il Dal Molin. La notizia, anticipata dal Giornale di Vicenza un mese fa, ha trovato conferma nella tarda serata di ieri a Roma. È la soluzione che il premier Romano Prodi presenterà al presidente americano George W. Bush durante la visita del numero uno statunitense, da oggi in Italia. Una figura istituzionale che faccia da tramite fra tutte le parti in causa, studiando la realizzazione di una caserma che da oltre un anno sta creando non pochi imbarazzi al governo e che sta dividendo Vicenza in maniera sempre più marcata. Il nome più gettonato - nella Capitale lo danno per certo, mancherebbe solo l’ufficialità - è quello del docente universitario di Economia Paolo Costa, 64 anni, ex sindaco di Venezia, ministro ai Lavori pubblici del governo Prodi dal 1996 al 1998 e attualmente parlamentare europeo fra le fila dell’Ulivo.
Mentre oggi le relazioni diplomatiche fra il governo italiano e quello americano torneranno sotto i riflettori, nelle ultime settimane i contatti sono stati molto intensi. I due presidenti avranno modo di relazionarsi anche sullo stato del progetto a cui gli Usa tengono moltissimo e che tante divisioni ha creato invece nell’esecutivo italiano. Prodi, anche a Trento la scorsa settimana, ha ribadito che «la decisione è stata presa», ricordando anche che si tratta di un «sacrificio politico di cui gli Usa debbono esserci riconoscenti» che larga parte della sinistra di governo non riesce ancora a digerire. Un sacrificio che è costato molto caro in termini di consenso allo schieramento moderato di centrosinistra nelle ultime elezioni provinciali nel Vicentino.
Prodi, di fronte ad una situazione complessa sia sotto il profilo strettamente politico che sotto quello organizzativo, ha deciso di affidare la patata bollente ad un commissario in grado di trovare la quadratura del cerchio. L’obiettivo del capo del governo è di avere un regista, un punto di riferimento per un caso che presenta una quantità considerevole di aspetti spesso in contrasto fra loro. A partire dalle responsabilità e dalle istituzioni che vi debbono, a vario titolo, mettere parola: basti pensare al dicastero della Difesa o a quello dell’Ambiente, retti da ministri (Parisi e Pecoraro Scanio) che la pensano - almeno stando alle dichiarazioni pubbliche - in maniera diametralmente opposta agli Usa in merito al Dal Molin.
Il nome di Costa sarebbe emerso nelle ultime ore e avrebbe trovato largo consenso. Veneto, conoscitore della realtà vicentina, esperto di trasporti e di aviazione, sembra la persona con un carisma tale da poter gestire gli sviluppi della vicenda. Una figura istituzionale in grado di valutare modalità e strategie per superare i problemi, che dovrebbe mettersi subito al lavoro. Non vi sarebbero ancora documenti ufficiali per la nomina dell’europarlamentare, ma la certezza in merito al suo incarico ieri è circolata con insistenza nella Capitale dove fervono i preparativi per la visita di Bush.
Ad accoglierlo, oltre ai rappresentanti del governo, vi sarà anche una nutrita rappresentanza di sigle e comitati che non condividono la sua politica definita guerrafondaia e tutt’altro che democratica. A piazza del Popolo, per il sit-in di protesta, vi saranno anche numerosi appartenenti al presidio permanente No Dal Molin. Da Vicenza dovrebbero partire almeno 200 persone che saranno accompagnate e controllate da personale della Digos. In questi giorni, il dibattito sui timori di scontri a Roma per l’arrivo di Bush è stato molto caldo.
I vicentini hanno comunque assicurato che in questa come nelle precedenti manifestazioni sceglieranno la via della protesta pacifica.

Dal GdV di oggi.



Coapzla

easyand
10-06-2007, 11:11
«In quella base anche armi biochimiche»
Ieri sera al teatro Astra un dossier del Presidio sul progetto dell’aeroporto


di Giovanni Zanolo



Dal Molin, “operazione verità”. E la lista è lunga: 21 depositi per armi nucleari, chimiche e batteriologiche, docce anticontaminazione, stanze per interrogatori, solo il 16% degli edifici utilizzati come dormitori, «evidenti prove» di una futura espansione su tutto l’aeroporto, «illegalità» della presenza di voli civili, «utilizzo di acqua ed energia elettrica pari a quella di cui hanno bisogno 30 mila cittadini», impatto ambientale «devastante, con inquinamento del Bacchiglione, usato come discarica».
Quella che potrebbe sembrare la solita lista della spesa dei “no Dal Molin” questa volta viene documentata da tecnici esperti di ingegneria chimica e di risorse idriche. Ce ne sarebbe abbastanza per un’intera trasmissione di “Report”: ma tutto è stato detto ieri sera al teatro Astra, stracolmo di gente, dove in occasione di una conferenza organizzata dal Presidio permanente di Caldogno, una nuova voce ha preso il posto del rumore delle pignatte, la voce «della scienza e delle prove certe».
La voce di alcuni tecnici che hanno analizzato una gran mole di documenti, «traendo da essi le dovute conseguenze puramente tecniche», come ha esordito Guglielmo Verneau, ingegnere chimico con esperienza d’armi chimiche e batteriologiche. Rivelando davanti a centinaia di persone una delle novità più scottanti della serata. «Nel documento della riunione del comitato misto paritetico - ha spiegato, esibendo decreti ministeriali, siti internet ufficiali americani, nonchè i verbali della riunione tra la Setaf, Aim e la Nesco International, l’azienda di Roma che lavora per le forze armate Usa in Italia - la sigla “nbc” è stata tradotta con “biochimico”. Ma io quella sigla la conosco bene: altro che biochimico, “nbc” sta per “nucleare, biologico e chimico”. Non è vera la favola secondo cui all’interno della nuova struttura non saranno presenti armamenti pericolosi per la salute degli abitanti».
Il pericolo, a quanto pare, non sarebbe tuttavia rappresentato dalla temuta bomba atomica: «Si tratta da un lato delle cosiddette “bombe sporche” - ha proseguito l’ingegnere - che rilasciano nell’aria sostanze radioattive e, dall’altro, delle armi batteriologiche o chimiche, come i gas nervini».
Ma se il pubblico non era ancora abbastanza basito nel vedere che ogni singola parola pronunciata veniva documentata attraverso immagini che mostrerebbero il progetto dettagliato della futura base, Verneau aveva in serbo altre sorprese, a partire da uno studio su una legge del 1963: «La normativa prevede che con una base militare situata a 135 metri dalla pista, non sia consentito l’utilizzo della struttura per scopi civili. Cade in questo modo una delle garanzie più sbandierate fin dall’inizio dai politici vicentini».
Come se non bastasse, sempre analizzando con la lente d’ingrandimento le mappe del progetto, Verneau avrebbe scorto una dicitura riguardante i cavi di fibre ottiche, che dovrebbero venire condotte fino alla parte ovest: «Ma cosa gliene importa agli americani di portare le fibre ottiche ai soldati italiani che, tra l’altro, se ne stanno andando?».
Per finire, la ciliegina sulla torta. «Sempre leggendo le diciture delle destinazioni d’uso degli edifici - ha spiegato l’esperto - risulta che al Dal Molin ci sarà nientemeno che il Comando della Combat Team. Dunque la Ederle sarà sottomessa al Dal Molin. Ma non dovevano essere solo dormitori?».

Dal GdV di oggi.



Coapzpaza

per chi ha un minimo di conoscenza in materia sto articolo fa cappottare dal ridere, questi presunti espertoni hanno l'attendibilità di topolino

CYRANO
10-06-2007, 12:54
easy ieri hanno aperto al pubblico il site pluto...potevi farci una visitina anche te :D


Coapzpaza

easyand
10-06-2007, 13:08
easy ieri hanno aperto al pubblico il site pluto...potevi farci una visitina anche te :D


Coapzpaza

dirmele prima ste cose!??!? :D
Mi consolo, il 2 Luglio sono ad Aviano

CYRANO
10-06-2007, 20:14
Prodi: «Decisione presa» E Bush ringrazia l’Italia
La visita del presidente Usa elimina ogni dubbio
Nella conferenza stampa indetta a palazzo Chigi con ben 500 giornalisti i due capi di Stato hanno parlato di tutto tranne che del piano per l’insediamento Usa nell’aeroporto berico ma, finito il rito ufficiale, il premier italiano ha risposto alla nostra domanda: «Non c’era bisogno di parlarne» Il lavoro spetta ai due staff
Sircana: «Per fortuna non ne hanno parlato» Vicenza resta un tema rischioso



di Marino Smiderle



inviato a Roma

La conferenza stampa è finita da pochi minuti ma Romano Prodi fa in tempo a rispondere all’ultima domanda che gli fa Il Giornale di Vicenza.
Sì, perché finora si è parlato di global warming, di Afghanistan, di Medio Oriente, di Kosovo, tutti grandi temi che, ovviamente, rientrano a pieno titolo nella sfera d’influenza dell’illustre ospite, il presidente degli Usa, George W. Bush, l’ “imperatore del mondo”.
Il Dal Molin, invece, non è stato citato. «Presidente Prodi, con Bush non avete affrontato il tema della base di Vicenza?». Con molta disponibilità e cortesia, pur essendo fuori dal protocollo ufficiale della conferenza congiunta, Prodi risponde: «No, di Vicenza non abbiamo parlato, non ce n’era bisogno: la decisione è presa».
Siamo nel cortile interno di palazzo Chigi, battuto impietosamente da un solleone che si è fatto beffe della tensostruttura sistemata per proteggere le teste dei giornalisti.
Non fosse per questa calura, la risposta di Prodi si potrebbe definire gelida. Il suo entourage preferisce definirla chiara. Anzi, per la verità, il portavoce del governo, Silvio Sircana, appena sente il nome di Vicenza risponde con un tono inequivocabile: «No, per fortuna di Vicenza non abbiamo parlato».
Già, perché Vicenza e il caso Dal Molin rappresentano per questo esecutivo una sorta di spina nel fianco. Una spina che fa sanguinare, che ha fatto perdere i pochi voti raggranellati negli ultimi anni dal centrosinistra e che ha rischiato di far naufragare definitivamente la maggioranza dopo quell’uppercut ricevuto al Senato in occasione del voto sulla politica estera.
No, per carità, quando gli nomini Vicenza, presidente del Consiglio, ministri e viceministri fanno tutti gli scongiuri possibili e, stavolta, gli è andata anche bene visto che hanno potuto fare bella figura con Bush.
Che infatti ha ringraziato Prodi per la sensibilità dimostrata sull’argomento.
Una giornata lunga, lunghissima, quella che ha coinvolto la macchina organizzativa incaricata di garantire sicurezza per la visita a palazzo Chigi del presidente Bush.
Dribblando le prime bandiere No Dal Molin, sventolate da “romani de Roma” già verso mezzogiorno dalle parti del Pantheon, ci siamo presentati puntuali all’appuntamento fissato dalla security: ore 13 a piazza del Parlamento, angolo tra via dei Prefetti e via di Campo Marzio (a proposito di Vicenza…). Un veloce controllo sulla lista dei 500 giornalisti accreditati, poche formalità, un controllo pro forma al metal detector, e poi via verso il punto di adunanza del popolo dei media (cronisti, fotografi, cameramen), nell’angolo tra via dell’Impresa e piazza del Parlamento, dietro a Montecitorio.
«Guardi che da questo momento non può più uscire», avverte il solerte funzionario. «E che vuoi che sia, Bush mica viene tutti i giorni», commenta un giornalista romano. Commento azzardato, visto che resteremo per un’ora e mezza senza viveri. Meno male che c’è l’ombra, garantita da Montecitorio.
Alle 14, minuto più, minuto meno, arriva il pullman dei “privilegiati”, cioè i corrispondenti dagli Usa dei grandi giornali e delle televisioni che hanno seguito Bush al G8 e che lo seguiranno anche in Albania e Bulgaria, prima di rientrare a Washington. Serie A e serie B, dunque, anche per i giornalisti, con quelli in serie B che rosicano un pochino ma, del resto, quelli sono bravi, sono sballottati tra i vari paesi d’Europa da giorni e si meritano di essere trattati coi guanti bianchi.
La security dà l’ok, si può entrare, il portone (del retro) di palazzo Chigi si apre e il cortile è preparato apposta per i giornalisti, con le sedie nere in fila, il palchetto dei cameramen e fotografi dietro e, di fronte, i due podi da cui parleranno Bush e Prodi. Sulle sedie ci sono le cuffie per la traduzione simultanea.
Eccoli, Bush e Prodi, che arrivano e vogliono far credere di essere amiconi. Certo, ci sarà stato qualche contrasto, «ma adesso anche sul clima, sul global warming gli americani hanno fatto passi avanti importanti». Una base militare, par di capire, se la meritano tutta.
Prodi, infatti, prima di salutare tutti si ferma e dice che per il Dal Molin è tutto a posto, che di questo con Bush non c’era bisogno di parlare. In compenso ne hanno parlato, e parecchio, gli staff dei due leader. Si passa alla fase tecnico-realizzativa e a giorni arriveranno istruzioni precise sul da farsi. «La decisione è presa», ribadisce Prodi. Passarla dal tecnigrafo all’aeroporto, però, non sarà una passeggiata di salute.

Dal GdV di oggi.


Coapzpa

radiovoice
11-06-2007, 08:37
per chi ha un minimo di conoscenza in materia sto articolo fa cappottare dal ridere, questi presunti espertoni hanno l'attendibilità di topolino

Toh...la stessa cosa che sostengo io delle tue uscite :D
Però magari questi presunti espertoni una credibilità ce l'hanno...tu? Hai una competenza riconosciuta?
:D

Cmq peccato tu non sia venuto a vedere il sito Pluto...potevo offrirti...una birra... :D

CYRANO
14-06-2007, 06:01
Dal Molin, attentato a un cantiere
Presi di mira una ruspa e il container con gli attrezzi della “Costantini”
Bottiglie incendiarie nella notte a S. Antonino
L’attacco - non rivendicato - alla ditta che esegue i lavori per la la costruzione della pista ciclabile e per la posa delle fibre ottiche


di Diego Neri



Un attentato incendiario nella notte. Che la protesta contro il Dal Molin sia coinvolta non è solo possibile, ma per gli inquirenti altamente probabile. «Un fatto grave ed inquietante», hanno commentato le forze dell’ordine. Si tratterebbe del primo episodio in cui la tensione per la realizzazione della nuova base, tanto osteggiata in città, provoca un attacco frontale.
Nel mirino è finita la ditta “Ottorino Costantini” di Sandrigo, che in queste settimane sta eseguendo i lavori per la posa, lungo strada S. Antonino, davanti all’ingresso dell’aeroporto, dei cavidotti per le fibre ottiche e per la realizzazione di una pista ciclopedonale.
L’allarme scatta alle due e, con i pompieri e i carabinieri, sono arrivati anche la Digos con il questore Dario Rotondi, che da mesi predica prudenza per il timore che la tensione si alzi. I fatti gli stanno dando ragione.
Prima un automobilista di passaggio, poi un residente segnalano al 115 che c’è del fuoco all’interno del cantiere, all’inizio della strada - a circa 2-300 metri dall’ingresso del Dal Molin - della “Costantini”. Un pezzo di terra recintato in cui sono depositati i materiali e gli attrezzi da lavoro.
Qualcuno - così è stato ricostruito dai carabinieri della compagnia, intervenuti con il luogotenente Vito Ruscigno in contatto diretto con il comandante provinciale, il colonnello Luciano Zubani - ha aperto le maglie della rete ed ha cosparso di benzina, sotto la pioggia battente, il container in lamiera dove la ditta aveva stipato attrezzi da lavoro, semafori, segnali stradali e altro materiale. Le fiamme si sono levate alte, e nonostante l’impegno dei vigili del fuoco la struttura, nella quale erano stati lasciati anche i progetti dei lavori, è andata distrutta.
Inoltre gli sconosciuti hanno infranto il vetro di una ruspa e gettato sul sedile due bottiglie di plastica piene di benzina. Al posto del tappo un innesco fatto di scotch-carta. Questo secondo rogo, però, si è spento in fretta da solo e i danni sono stati limitati.
All’arrivo dei pompieri nel cantiere non c’era più nessuno. I carabinieri hanno compiuto un minuzioso sopralluogo per scovare orme o impronte, ma nonostante il fango, dopo il passaggio dei vigili, non c’era più nulla di visibile. Nel frattempo è stato avvisato il ministero.
Come non sono stati trovati biglietti o scritte di rivendicazione, che possano far comprendere la matrice dell’attentato. La “Costantini” è stata informata in mattinata e il responsabile ha sporto denuncia. I danni non sono ingenti, ma quanto avvenuto in strada S. Antonino è evidentemente un segnale.
Gli inquirenti non escludono, al momento, alcuna ipotesi. Le bottiglie - e altre tracce - saranno inviate al Ris di Parma con la speranza di trovare impronte digitali. I carabinieri stanno valutando l’eventualità che ad agire sia stato qualcuno che, con gli ideali che mobilitano il No Dal Molin, si sia lasciato prendere decisamente la mano. Un cane sciolto che sfrutta la tensione per creare altra tensione. Ma battono anche la pista di qualche gruppo che intenda screditare - affibbiando loro la patente dei violenti - proprio gli stessi movimenti contrari alla nuova base. Lunedì, in zona, c’era stata la protesta della Rete Lilliput che chiede ad Aim spiegazioni sulla posa delle fibre ottiche. «Lilliput? Da quanto risulta, sono cattolici, pacifisti veri e non di facciata», ha stigmatizzato un investigatore. I timori, in città, crescono.

Dal GdV di ieri.

ahia... :muro:



Ciaozoaza

CYRANO
28-06-2007, 08:04
«Il Dal Molin per Mastrogiacomo»
Gaither Stewart ricostruisce i rapporti Italia-Usa nei giorni del sequestro

di Marino Smiderle

Che c’entra il Dal Molin con la liberazione dell’inviato di Repubblica Daniele Mastrogiacomo? Che c’entra la realizzazione di una base contestata a Vicenza con la lotta che americani e Nato stanno conducendo in Afghanistan contro i talebani? La tesi di Gaither Stewart, giornalista e scrittore statunitense, residente in Italia e molto critico con l’amministrazione Bush, è che queste vicende, apparentemente slegate le une dalle altre, siano in realtà collegate da un filo oscuro, da una trama per certi versi inquietante. Secondo Stewart il ministro degli Esteri italiano, Massimo D’Alema, avrebbe detto alla collega Condy Rice più o meno così, come ha scritto nell’articolo pubblicato dall’Online Journal: «Ordina al tuo uomo a Kabul, il presidente Karzai, di liberare i talebani dalle prigioni afgane in cambio del rilascio del nostro giornalista; in caso contrario l’Italia riconsidererà la sua posizione nell’impegno bellico in Afghanistan e anche il via libera dato ai lavori per la nuova base a Vicenza, già contestata dai tre quarti degli italiani». Come detto, Stewart ha una posizione molto dura nei confronti dell’amministrazione Bush e nei confronti dell’ideologia che l’ha caratterizzata. Non a caso l’articolo citato appare sotto un titolo che è tutto un programma: «Il volto oscuro dell’imperialismo». L’autore è stato corrispondente dall’Italia per il giornale olandese Algemeen Dagblad e per anni ha seguito la politica e le relazioni tra i due paesi: la sua tesi, esposta sull’Online Journal, è che tutti gli episodi di tensione che si sono succeduti negli ultimi anni sono tra loro collegati. E che l’ultimo episodio, la liberazione di Mastrogiacomo, sia stata una sorta di resa degli Usa ai principi fino ad allora difesi («Non si tratta coi terroristi»), in cambio di alcuni impegni italiani ben precisi, tra cui la realizzazione del Dal Molin. «Una combinazione di eventi verificatisi quest’anno - scrive Stewart - ha illuminato la parte buia delle relazioni tra Usa e Italia. Ognuno di questi eventi ha parte buia, o almeno nascosta alla pubblica vista: l’accordo segreto tra Pentagono e precedente governo italiano di centrodestra per la costruzione della nuova base militare a Vicenza, il rapimento da parte della Cia di un musulmano sospettato di terrorismo a Milano, l’omicidio in Iraq di un agente dei servizi segreti italiani da parte di un soldato americano e il rapimento, seguito fortunatamente dal rilascio, di un giornalista italiano in Afghanistan. Questi eventi sono collegati». Tesi ardita, ma verosimile. Consideriamo, per esempio, l’uccisione di Nicola Calipari in Iraq nel marzo del 2005. L’agente del Sismi stava portando in salvo la giornalista del Manifesto, Giuliana Sgrena, dopo una lunga trattativa condotta coi rapitori, probabilmente trasgredendo alla filosofia americana riassumibile nello slogan «Non si tratta coi terroristi». Il soldato Usa Mario Lozano, di servizio a un posto di blocco, ha sparato sulla macchina in cui viaggiavano Calipari e Sgrena, uccidendo l’agente italiano. Pochi mesi fa la magistratura italiana ha incriminato il militare con l’accusa di omicidio e ne ha domandato l’estradizione, richiesta che gli Usa si sono rifiutati di soddisfare. Tenuto conto che subito dopo l’insediamento di Romano Prodi a palazzo Chigi, come da programma elettorale, l’Italia ha ritirato le truppe dall’Iraq, è chiaro che questo ulteriore motivo di tensione (a cui si aggiunge il processo in corso per il rapimento di Abu Omar a Milano), non lasciava presagire nulla di buono per il futuro dei rapporti tra i due stati. E forse per questo, a gennaio di quest’anno, Prodi ha dato il suo personale e autorevole via libera alla contestatissima base al Dal Molin di Vicenza. Un modo per mettere un po’ di pace tra due alleati in stato di tensione. Pochi mesi dopo, tra capo e collo, arriva la tegola di Daniele Mastrogiacomo, rapito nel sud dell’Afghanistan dai banditi talebani. Per la vita dell’inviato di Repubblica, i talebani chiedono che vengano rilasciati cinque assassini detenuti nelle celle di Kabul. Si sa che a Kabul non si muove foglia che Bush non voglia, e quindi lo slogan Usa «Non si tratta coi terroristi» equivale alla condanna a morte del giornalista. Ma a questo punto, secondo Stewart, intervengono le pressioni di D’Alema e la realpolitik degli Usa: «Dite a Karzai di liberare i talebani richiesti, sennò niente Dal Molin». E gli americani, è la tesi di Stewart, ignorano le proprie regole per ottenere la base e per mantenere un buon rapporto con l’Italia. Vero? Sicuramente verosimile. L’unica cosa sicuramente positiva di tutta questa faccenda è aver portato a casa la pellaccia di Mastrogiacomo.



Il caso. I proprietari dei terreni su cui sorge il presidio permanente chiedono al Comune il cambio d’uso di un antico casale
Benvenuti al “ristorante No base”
Il progetto: creare ambienti per banchetti e degustazione di vini


di G. M. Mancassola



Qualcuno, sbrigativamente, ha catalogato la pratica edilizia con l’etichetta “Ristorante No Dal Molin”. Dietro quella dicitura che evoca l’impetuosa battaglia contro il progetto della Ederle 2, in realtà si nasconde una elaborata richiesta di ristrutturare un antico fabbricato rurale ai confini fra Vicenza e Caldogno e di trasformare la destinazione d’uso di una parte del complesso da annesso rustico ad attività di ristoro.
Il casale, il cui nucleo più antico risale al 1590, è adagiato in un cuscinetto di verde lungo strada Ponte del Marchese, al civico 24. La richiesta di trasformare il fabbricato risale ad alcuni anni fa ed è stata presentata dalla società Ponte del Marchese sas. Il fato, spesso cinico e baro, ha fatto sì che la società sia proprietaria anche del terreno su cui sorge da metà gennaio il tendone del presidio permanente contro il Dal Molin a stelle e strisce, che si trova sull’altro lato della strada.
Proprio così: al numero di telefono del civico 24 risponde Giuliana Riva Maroso, una delle pasionarie in prima fila nella battaglia contro la base, anche nei salotti televisivi, come quello di Anno Zero condotto da Michele Santoro. I promotori hanno finora fatto di tutto per tenere distinti progetti privati e battaglie pubbliche, ma è inutile nascondere il cortocircuito politico-amministrativo che si verrà a creare quando il provvedimento completerà il suo viaggio approdando in consiglio comunale, con centrodestra e centrosinistra divisi, per ragioni diverse, su urbanistica e base Usa.
In cosa consiste il progetto? Dopo anni di navigazione nella bonaccia dei cassetti e degli archivi comunali, nelle scorse settimane la proprietà si è rifatta sotto, ottenendo che le acque si muovessero quel tanto che basta per arrivare all’elaborazione di una bozza di delibera destinata al dibattito in consiglio comunale.
L’assessore all’Edilizia privata Michele Dalla Negra conferma i contatti con i rappresentanti legali della società, affermando che la pratica è in mano ai tecnici per ulteriori verifiche.
La porzione di edificio interessata dalla ristrutturazione è classificata dal piano regolatore come Rsa4, vale a dire siti di interesse storico, architettonico, paesaggistico. I proprietari vorrebbero ricavare in questo pezzo di villa locali da destinare alla degustazione di vini e all’allestimento di banchetti, feste nuziali e di laurea, convegni e conferenze. Nei volumi esistenti sarebbero realizzati cucine, toilette, magazzini, ovvero tutti i servizi necessari alla futura attività.
L’intervento prevede la creazione dei necessari posti auto, il rifacimento degli impianti, una ridistribuzione delle superfici interne, con la demolizione di alcune tramezzature e la realizzazione di nuovi muri divisori. Oltre alla costruzione di una nuova scala e di alcuni lucernari, il progetto è stato calibrato anche per ricomporre le facciate, recuperando le caratteristiche storiche della villa.
I cambi di destinazione d’uso dei siti catalogati Rsa4 sono stati regolamentati dal consiglio comunale che nel 2004 ha adottato una variante ad hoc, stabilendo che trasformazioni come quella di Ponte del Marchese siano esaminate in sala Bernarda.
Sulla carta esiste una prescrizione che impone al privato di coprire i costi per la costruzione di tratti di pista ciclabile per la lunghezza di un metro ogni 10 metri quadrati destinati a uso commerciale, direzionale, artigianale. Altre prescrizioni e altri vincoli dovranno invece essere decisi dal consiglio comunale attraverso ordini del giorno o emendamenti. I tecnici comunali dovranno ora stabilire se le richieste dei promotori sono compatibili con il Prg e con la variante delle Rsa4.
La delibera, però, non ha ancora iniziato il suo cammino politico, che alla prima tappa prevede l’esame in giunta comunale; a quel punto dovrebbe passare in commissione Territorio e quindi in sala Bernarda. Sul “ristorante No Dal Molin” ci sarà tempo e modo di discutere.


Dal GdV di ieri.



cokakzmaza

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28-06-2007, 10:39
easy ieri hanno aperto al pubblico il site pluto...potevi farci una visitina anche te :D


Coapzpaza

Nooooooo!!! e che ci abito a due passi!!!!

Ci sei andato? com'è fatto e che c'era dentro?

CYRANO
28-06-2007, 10:41
Nooooooo!!! e che ci abito a due passi!!!!

Ci sei andato? com'è fatto e che c'era dentro?

no non ci sono andato.
anzi , mi sembra che l'apertura fosse solo per i giornalisti , dato che questi poi potevano confutare la presenza di armi biologiche ecc ecc
quindi non una completa apertura al pubblico.


Coapzpa

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28-06-2007, 10:49
Si, avevo letto sul giornale, addirittura alcuni magazzini bunker dentro il monte sono coperti di filo spinato su tutta la volta per "impedire intrusioni dall'alto" :mbe:

easyand
28-06-2007, 11:53
Si, avevo letto sul giornale, addirittura alcuni magazzini bunker dentro il monte sono coperti di filo spinato su tutta la volta per "impedire intrusioni dall'alto" :mbe:

per impedire che atterrino paracadutisti

easyand
28-06-2007, 11:54
Toh...la stessa cosa che sostengo io delle tue uscite :D
Però magari questi presunti espertoni una credibilità ce l'hanno...tu? Hai una competenza riconosciuta?
:D

Cmq peccato tu non sia venuto a vedere il sito Pluto...potevo offrirti...una birra... :D

son gli stessi esperti che predicevano una brigata corazzata al dal molin? :D

CYRANO
29-06-2007, 17:27
Incredibile: pignorati tutti i beni dell’aeroporto civile Dal Molin


(p. e.) Tutto pignorato, in attesa che venga fissata l’udienza per decidere se verrà dichiarato fallimento.
Incredibile: proprio mentre atterrava l’aereo del presidente della Confindustria italiana Luca Cordero di Montezemolo l’aeroporto civile Dal Molin stava vivendo, ieri pomeriggio, il momento peggiore di tutta la sua storia.
La società Gsa-Gruppo servizi associati di Udine, con il direttore generale Alessandro Pedone e l’avv. Luca Driusso di Udine, si è presentata negli uffici di viale S. Antonino accompagnata dall’ufficiale giudiziario Nastrini del tribunale di Vicenza, con un titolo esecutivo per una cifra di 378 mila euro. E ha proceduto al “pignoramento presso il debitore”.
In sostanza, alla società “Aeroporti vicentini” (posseduta dagli enti locali e da società private) è stato pignorato tutto quello che si è trovato per far fronte alla cifra che la Gsa, che si occupava dei servizi di sicurezza e antincendio dello scalo vicentino, avanza. In pratica, la Gsa dice che sono due anni che la “Aeroporti vicentini” non la paga più. «Non siamo certo felici di dover ricorrere a questo, e siamo allibiti visto che ci troviamo di fronte a una società che ha soci rilevantissimi - spiega Pedone - ma 500 mila euro, che è la cifra globale che rivendichiamo, sono una somma importantissima per una media società come la nostra».
Morale: quello che è accaduto ieri al Dal Molin è una scena penosa. A quanto si sa sono stati pignorati un capannone, due autobus per il trasporto passeggeri, otto schermi di computer e altri due computer portatili (e perfino una cartuccia di toner), circa 30 mila litri di carburante presenti nell’aeroporto civile, una tv al plasma, un bancone da reception e una cassaforte (vuota). Il tutto per una somma totale di circa 80 mila euro, che non rispondono quindi nemmeno lontanamente alla cifra che la Gsa avanza dalla “Aeroporti vicentini”.
Peggio: la Gsa si era presentata assistita dall’avv. Driusso anche con l’obiettivo di portarsi via tutto, ma non è stato possibile e quindi il materiale è rimasto lì sotto sequestro, affidato in custodia al direttore dell’aeroporto Mario Martello, che adesso è responsabile del fatto che tutto deve restare lì, carburante compreso: la Gsa, anzi, chiederà che vengano venduti tutti i beni pignorati. Una situazione incredibile, per la società che gestisce l’aeroporto civile di Vicenza, che evidentemente nessuno è ancora riuscito a risolvere. E adesso incombe la fissazione dell’udienza per chiedere il fallimento.

Dal GdV di oggi.

:D :D :D :D :D :D


Cpkalmoaom

CYRANO
29-06-2007, 17:37
Caso Dal Molin. Un documento della sinistra scuote il governo
L’appello di 170 onorevoli per rinviare il via ai lavori
E i comitati chiedono di incontrare il commissario Paolo Costa
I firmatari sono in numero sufficiente per mandare a casa il premier Romano Prodi che ha dato a Bush l’ok definitivo per costruire la “Ederle bis” Per ora vengono chieste la Via, il referendum e una moratoria


di G. M. Mancassola



Finora lo hanno firmato 170 parlamentari dell’Unione, un numero più che sufficiente, fra Camera e Senato, per mandare a casa il governo di centrosinistra se gli eventi dovessero precipitare. Non solo, con loro ci sono anche tre sottosegretari.
Si profilano nuove nubi nere all’orizzonte per l’esecutivo del premier Romano Prodi, a cui i 170 parlamentari hanno indirizzato un appello per chiedere un rinvio dei lavori per la costruzione della caserma americana all’aeroporto Dal Molin: un argomento che ha già procurato più di una gatta da pelare all’inquilino di palazzo Chigi.
L’appello giunge proprio alla vigilia dell’imminente pubblicazione del bando di gara per il maxi-appalto da 400 milioni di dollari che la marina militare statunitense sta per varare una volta ottenuto il via libera del Geniodife.
Promotrici del documento sono le cinque onorevoli che da qualche tempo fanno squadra nell’appoggiare la battaglia dei comitati del No e che sono reduci da una missione negli States: sono le vicentine Lalla Trupia (Sd) e Laura Fincato (Ulivo), Tiziana Valpiana ed Elettra Deiana (Rifondazione) e Luana Zanella (Verdi).
Con loro si sono schierati anche i sottosegretari Paolo Cento, Alfonso Gianni e Famiano Crucianelli. La composizione degli altri sottoscrittori è così delineata: 31 sono esponenti della Sinistra democratica, 64 sono di Rifondazione, 38 sono Comunisti italiani e Verdi, 22 sono dell’Ulivo e il resto da altre provenienze politiche in seno all’Unione.
Il testo, messo a punto al termine di una riunione al Senato andata in scena mercoledì sera, chiede al premier Prodi che «si attivino al più presto le procedure per la convocazione della seconda conferenza nazionale sulle Servitù militare già all'attenzione della commissione Difesa della Camera, come previsto dal programma dell’Unione; si attui una moratoria in merito all’inizio dei lavori per la costruzione di una nuova base militare americana nel sito “Dal Molin” di Vicenza, alla luce dalla discussione di merito della sopraindicata conferenza e in attesa dell’attivazione delle procedure relative alla Via, come richiesto dal ministro dell'Ambiente; il commissario di governo, on. Paolo Costa, si impegni a favorire lo svolgimento del referendum consultivo sull’impatto ambientale richiesto dai comitati dei cittadini “No Dal Molin”».
Da Vicenza, invece, il coordinamento dei comitati e altre associazioni (fra cui Rete Lilliput, Famiglie per la pace, Gocce di Giustizia, associazione Papa Giovanni XXIII, Beati i Costruttori di Pace) contrari alla base hanno compilato una lettera aperta inviata al commissario Costa, per chiedere in primo luogo «quali sono gli atti che il Governo, il presidente del Consiglio, il ministro della Difesa e il ministro degli Esteri hanno compiuto in questi anni».
«Siamo l’unico paese democratico al mondo - aggiungono - nel quale le decisioni che riguardano la città vengono comunicate ai cittadini da un rappresentante militare di un paese straniero. Non si tratta solo del Dal Molin, vorremmo che lei potesse ispezionare i vari siti interessati, a partire dalla Pluto di Longare, alla Fontega del Tormeno, a quelle aree in via di acquisizione di Torri di Quartesolo e Quinto Vicentino, e a quelle già destinate agli Usa e ora oggetto di rilevanti adeguamenti e ristrutturazioni».
«Per poi spiegare alla città - aggiungono - quale strategia futura complessiva hanno gli americani per Vicenza e la sua conseguente diffusa militarizzazione». L’ala moderata del movimento sollecita in questo modo un incontro-confronto con il commissario governativo per il Dal Molin.

Sempre dal GdV di oggi.



Cojajaooja

sapatai
29-06-2007, 18:47
è vero che i lavori inizieranno a settembre/ottobre?

radiovoice
02-07-2007, 08:31
son gli stessi esperti che predicevano una brigata corazzata al dal molin? :D

tra gli altri....cmq si..quelli che lo hanno visto dal vivo e che - nella città occupata - ci vivono :D
Cmq vedrai che avevano ragione. Altro che "dormitorio per soldati"...

CYRANO
04-07-2007, 07:49
La Road Map. Le immagini dei progetti per la ristrutturazione radicale della vecchia caserma sono state pubblicate su Outlook, la rivista della Setaf
Helmick: «Così sarà la Ederle del 2020»
Una clinica superattrezzata, un albergo con 58 appartamenti, un centro divertimenti


di Marino Smiderle



Il generale Frank Helmick la chiama Road Map, quasi a voler richiamare l’ambizioso progetto di pace tra israeliani e palestinesi che, purtroppo, è attualmente bloccato dall’inferno mediorientale. A Vicenza, invece, la Road Map americana riguarda la completa trasformazione delle strutture militari che, di qui al 2020, cambierà i connotati non solo al Dal Molin, ma anche alla Ederle stessa. Sì, perché il comando generale delle forze armate americane in Europe ha considerato Vicenza una Enduring Community, vale a dire una comunità destinata a essere rafforzata e a durare nel tempo. E a questo proposito la rivista della Setaf, Outlook, ha pubblicato una pagina illuminante su quella che sarà la Ederle degli anni a venire.
«L’esercito americano in Europa ha bisogno di nuove strutture - è la premessa di Helmick - e sono inoltre necessarie modifiche agli edifici esistenti per soddisfare le esigenze associate con il previsto aumento degli utenti, siano essi militari, familiari, o dipendenti civili italiani e statunitensi. Per poter realizzare tutto ciò abbiamo sviluppato una Road Map che definisce gli obiettivi a breve ed a lungo termine».
Non sarà un semplice maquillage, insomma, ma un radicale ripensamento dell’organizzazione architettonica, a partire dalla realizzazione di un grande centro per il tempo libero (The soldier and family entertainement center).
«Uno degli aspetti centrali del progetto - aggiunge Helmick - riguarda il fatto che tanti piccoli edifici collocati in zone diverse saranno sostituiti da costruzioni di dimensioni adeguate e collegate tra di loro, seguendo la logica di un campus. Ci saranno molti spazi verdi e molte aree destinate alle attività ricreative all’aria aperta».
Lo zio Sam ha stanziato per questi progetti qualcosa come 190 milioni di dollari, che al cambio attuale diventano 167 milioni di euro. «Tutte queste opere - precisa l’ing. Kambiz Razzaghi, responsabile del Transition Construction Management Office (Tcmo), l’ufficio ad hoc costituito dal gen. Helmick - saranno disegnate e realizzate da architetti ed ingegneri italiani, nel pieno rispetto della normativa vigente in termini di sicurezza e del rispetto dell’ambiente». Robert Fitzsimmons, uno dei project manager del team di Razzaghi, ritiene che questa impresa rientra in un progetto ecosostenibile, seguendo la già illustrata strategia del comando Setaf, basata su progettazione di edifici che riducono i consumi e hanno spese di gestione inferiori.
Ecco il piano generale, nel dettaglio.
Ampliamento dell’Ederle Inn all’interno della Caserma Ederle, con 58 appartamenti per famiglie, lavanderia, sala colazione e parcheggio. Termine previsto dei lavori, estate 2009.
Costruzione del Centro servizi sanitari della Caserma Ederle, dove sono previsti ambulatori medici e dentistici, sale operatorie per interventi minori, clinica ostetrica e ginecologica, medicina preventiva e centro di fisioterapia e riabilitazione. Termine previsto dei lavori, autunno 2010.
Costruzione del Complesso scolastico all’interno del Villaggio della Pace, per un totale complessivo di 1.050 studenti delle scuola primaria e 270 della scuola secondaria. La struttura ospiterà aule scolastiche, palestra, spazi destinati a diversi programmi di istruzione e locali per uso amministrativo. Termine previsto dei lavori, primavera 2010.
Costruzione del Centro di assistenza all’infanzia all'interno del Villaggio per 348 bambini a tempo lungo o part-time, con programmi specifici per bambini della primissima infanzia e vari spazi amministrativi. Termine previsto dei lavori, primavera 2010.
Costruzione del complesso di alloggi familiari a Quinto Vicentino, realizzando 215 unità semi-indipendenti di 3, 4 o 5 camere e fornendo aree destinate al riciclaggio dei rifiuti, spazi per attività sportive e zone per attività ricreative all’area aperta, picnic, ecc.. Termine previsto dei lavori 2010.

Dal GdV di ieri.



Coapakakma

CYRANO
10-07-2007, 00:20
Il Dal Molin, le raccomandazioni del Papa e i rapporti della città con gli Stati Uniti di Bush
«Sogno una Vicenza pacifica e soprattutto sicura»
Non si può trascurare il fatto che il capoluogo è diventato ormai un obiettivo sensibile
Costruire la base Dal Molin è come disdegnare il valore della pace


È un’ottima idea quella di costituire un “tavolo per la città”, come ha suggerito il direttore Giulio Antonacci, a condizione che non sia un tavolo fatto solo di sogni. Si aprono così delle prospettive che dovrebbero interessare tutte le forze sociali e quei cittadini che amano questa città. E per non perdere tempo, è stato individuato un percorso che il Comune di Vicenza sembra aver già abbozzato in quattro “visioni”: Vicenza nodo di una rete di eccellenze - Vicenza città vivibile - Vicenza città europea per i giovani - Vicenza patrimonio culturale dell’umanità.
CITTA’ PACIFICA. Ma con tutto quello che forse ci aspetta, perché non aggiungere un altro tema: quello di Vicenza città pacifica e sicura? Un impegno ufficiale, ma anche sentito, dell’Amministrazione vicentina non sarebbe una strampalata risoluzione, considerando che ai reparti americani presenti in città se ne aggiungeranno altri, provenienti dalla Germania, ai quali verrà ceduto altro territorio e saranno concesse ulteriori prerogative sovrane. E se una particolare attenzione è per l’aeroporto Dal Molin, non meno sembrano interessare le attrezzate caverne dei Colli Berici e certo non per coltivare funghi. Non si può pure trascurare che Vicenza, con tutte le sue installazioni a ridosso del centro storico, è già un obiettivo sensibile e con il ventilato raddoppio dei reparti lo diventerà maggiormente e sarà ancora più appettibile per qualsiasi gruppo terroristico e non solo. In fatto di sicurezza, si può dire che mentre le truppe statunitensi sono ben fornite di ogni possibile strumento di protezione per la difesa NBC (nucleare, biologica e chimica), la popolazione di Vicenza e dei paesi limitrofi è del tutto indifesa se non dalla santa protezione della Madonna di Monte Berico.
Ma a parte ogni ironia su delle questioni alquanto serie, sarebbe ragionevole salvaguardare i civili col dotarli degli stessi mezzi anti NBC che hanno i militari di stanza nella città.
DIFESA DEI CIVILI. È però una prospettiva chiaramente impossibile, ciò non toglie che l’argomento non abbia una sua validità: in fondo, i civili vengono coinvolti al pari, se non di più, dei militari nelle azioni di guerra e di terrorismo. Il punto cruciale è che le popolazioni sono sempre le più sacrificate: tanto, non mancano le facili giustificazioni dell’eventuale incidente o altre strane scappatoie giuridiche. E non sono delle novità di questi giorni.
In una lettera al Giornale di Vicenza, il capo gruppo consigliare della Lista Vicenza Capoluogo, Giovanni Giuliari, invita tutti «ad immaginare quale futuro dare alla nostra città, quale potrebbe essere l’idea, la visione, il sogno verso cui tutta la comunità vicentina potrebbe indirizzare la qualità della vita e veramente dare corso ad una nuova ed entusiasmante stagione di cittadinanza attiva». Tutte visioni apprezzabili e condivisibili, ma rimarranno solo dei sogni se avremo una città sempre più militarizzata, anche in funzione di quelle guerre preventive, verso le quali l’Italia non ha alcuna voce sul coinvolgimento del territorio, trattandosi di basi non italiane e neppure della Nato ma esclusive degli Stati Uniti. Il problema può essere risolto solo eliminando le cause dei probabili disastrosi effetti; e sembra che in alto loco l’abbiano compreso, tanto che si vorrebbe rivedere - chissà quando - tutta l’organizzazione delle servitù militari in Italia e, qualora necessario, denuclearizzare e bonificare il territorio da qualsiasi materiale speciale, come è nelle giuste aspettative di ogni popolazione locale.
GLI AMERICANI. Alla fine, la gente pretende che gli americani si comportino come nel loro Paese, dove neppure col pensiero, costruirebbero una base militare ad alta capacità offensiva, al limitare di una città come Vicenza.
Ed è per questo che i tanti vicentini, forti delle loro buone ragioni, hanno manifestato la loro contrarietà in modo pacifico, alla luce del sole e i professionisti della violenza non hanno trovato un terreno favorevole. Ma fino a quando i vari comitati No Dal Molin riusciranno ancora ad isolare gli estremisti? E riuscirà lo Stato a salvaguardare le giuste e pacifiche espressioni del dissenso e, nel contempo, a garantire l’ordine pubblico contro la protesta estrema e i violenti col capo coperto dal passamontagna?
VICENZA SICURA. In ogni modo, dovremmo sentirci non gratificati dalla richiesta di una seconda base a Vicenza: significa noncuranza degli interessi legittimi e diffusi dei cittadini, scambiati per sudditi di poco conto da manovrare secondo il volere di un potere che è più forte di quello popolare, solo perché non si è svolto quel referendum che avrebbe risolto la questione sin dall’inizio. Insomma, tra le priorità del piano strategico per la città, sarebbe bene prevedere una Vicenza veramente sicura, perché questa è la pregiudiziale per una crescita, anche morale, di una comunità serena da lasciare alle future generazioni. Mentre un tempo la presenza di reparti militari nelle città era motivo di sicurezza, ora non è più così: la vicinanza di una base costituisce un elemento di apprensione e pericolo per le popolazioni, specie da quando è ripresa la corsa agli armamenti, sono aumentati i danni collaterali nelle zone di guerra e centinaia di giovani terroristi vengono addestrati per portare morte e distruzione in quei Paesi che hanno truppe combattenti in Afghanistan e in generale nel Medio Oriente.
GEORGE BUSH. Senza alcuna animosità ma anche senza reticenze, si può dire che essere oggi alleati degli Usa, sia in operazioni militari all’estero che in Italia, costituisce un rischio non calcolato. L’azione che il governo di George W. Bush ha adottato, è incentrata su una politica di potenza e di rivincita, dopo aver constatato la vulnerabilità del proprio Paese con il vile e spregevole attacco alle torri gemelle di New York. Da allora, per ogni questione, gli Stati Uniti si affidano alla forza delle armi e molto meno alla diplomazia e al pur difficile dialogo con i potenziali nemici, alcuni di loro utili amici di un tempo. Con tale politica non c’è alcuna speranza di pace nel breve periodo; ed è questa anche l’opinione prevalente del popolo americano, ormai stanco dei tanti caduti in una guerra calcolata male nei suoi presupposti e ancor peggio condotta. Alla fine, considerando anche altri aspetti negativi, con la progettata costruzione della base Dal Molin, è come se Vicenza non avesse caro o quasi disdegnasse il valore della pace, in contrasto con lo spirito della nostra Costituzione e anche contro i dettami della Chiesa, improntati a far tacere le armi nel mondo, secondo l'appello “pressante e accorato” di Benedetto XVI nel recente incontro di Assisi.
Raffaele Pino

Dal GdV di ieri.


coapzpa

radiovoice
11-07-2007, 09:18
PROIETTILE RECAPITATO A CINZIA BOTTENE:
«NON CI FAREMO INTIMIDIRE»

«Non ci faremo intimidire»: è questo, in poche parole, il riassunto della conferenza stampa con la quale, quest'oggi, il Presidio Permanente ha commentato quanto avvenuto ieri, con il ricevimento di un proiettile in busta chiusa indirizzato a Cinzia Bottene.

«Da mesi ci battiamo contro la violenza generata dalla guerra e dalle basi militari - ha commentato Cinzia Bottene, che quest'oggi si è recata in Questura per formalizzare la denuncia - e gesti di questo tipo non ci faranno cambiare idea»; «chi colpisce Cinzia - ha subito aggiunto Francesco Pavin - colpisce ognuno di noi; ma avvenimenti di questo genere non fermeranno la nostra mobilitazione».

Il proiettile, calibro 7.65, è stato recapitato ieri ad una delle figure più rappresentative del movimento vicentino che si batte contro la costruzione di una nuova base militare statunitense nella città berica; un'intimidazione, dunque, contro coloro che da mesi sono impegnati nella difesa del proprio territorio e della propria città dalla voracità della guerra. «E' chiaro - hanno detto Cinzia e gli altri presidianti - che questo proiettile è indirizzato a tutto il Presidio Permanente, che da mesi conduce una mobilitazione trasparente e alla luce del sole per impedire l'ulteriore militarizzazione di Vicenza». Un avvenimento grave anche secondo Germano Raniero, che ha ricordato come «spesso, contro i movimenti, vengano utilizzate queste forme di intimidazione».

«Anche in Val Susa - ha sottolineato Francesco Pavin - in questi giorni sono stati recapitati proiettili indirizzati ad alcuni rappresentanti del movimento No Tav; è chiaro, dunque, che ad essere sotto attacco sono i movimenti collettivi che, negli ultimi mesi, hanno saputo mettere in discussione scelte imposte dall'alto che vanno contro le comunità locali; ora ci aspettiamo - ha proseguito Pavin - non solo una ferma condanna da parte di tutti, ma anche l'attivazione dei Parlamentari che si oppongono al Dal Molin perché facciano un esposto urgente al Ministro degli Interni».

Cinzia ha raccontato di essere preoccupata, ma non certo demotivata; ed attorno alla rappresentante del Presidio si è già tesa la rete di solidarietà, in primo luogo delle donne: «questo inaccettabile episodio - hanno commentato Ersilia, Nora e Antonella - non farà che rafforzare ulteriormente la solidarietà che da sempre c'è tra noi.» «Non coglieremo - ha proseguito Nora Rodriguez - queste provocazioni. Noi, nelle nostre iniziative, abbiamo sempre lavorato sul simbolico, dall'occupazione della Basilica palladiana a quella dell'aeroporto Dal Molin; ma quanto avvenuto ieri non ha nulla di simbolico, e noi continueremo a resistere alla costruzione della nuova base così come a questi linguaggi militari che non ci appartengono e non fanno parte della nostra cultura».

Nel frattempo sono già numerosi gli attestati di solidarietà giunti al Presidio da tutta Italia; e, a tal proposito, verrà dedicato uno spazio sui siti internet del movimento vicentino.

L'incontro con i giornalisti si è concluso ricordando i prossimi avvenimenti, a partire da sabato 14 luglio quando il presidio ospiterà un incontro nazionale in cui si parlerà delle forme di blocco dei cantieri; «le nostre armi saranno la determinazione e la creatività, noi per esprimerci non abbiamo certo bisogno dei proiettili», hanno concluso i presidianti. L'incontro avrà inizio alle ore 14.00.

CYRANO
14-07-2007, 16:36
PAOLO COSTA
«La base si farà perché per l’Italia è indispensabile»

Lui, Paolo Costa, è qui per «consentire al governo Usa di estendere la base a Vicenza» come dice il suo mandato firmato giusto ieri dal Presidente della Repubblica. Gli altri, un “pezzo” dei No Dal Molin, sono andati a dirgli che quella base non la vogliono. Un dialogo tra posizioni inconciliabili. Comunque ieri almeno è stata la prima volta che una figura governativa incontrava gruppi vicentini anti-base Usa. «Unica consolazione - dicono i vari comitati all’uscita dai colloqui - di una giornata deludente». E di deludente per i no base che dalle 10 della mattina alle 14 si sono alternati nella stanza della prefettura che ospitava gli incontri c’era parecchio, nelle parole di Costa. Perché al pool di avvocati dei No Dal Molin, Coordinamento dei comitati, Più democrazia e Famiglie per la pace il commissario Costa ha detto: 1) Che anche se non ci sono documenti ufficiali, la base americana è da considerarsi “opera di difesa nazionale”. Il che rende inutile il ricorso alla Via, valutazione di impatto ambientale (come chiedeva il ministro all’Ambiente Pecoraro Scanio); 2) Che l’unico documento ufficiale oggi è la lettera di Prodi all’ambasciatore Spogli, che è un atto politico e come tale non impugnabile; 3) La Regione è l’unico organismo che può dire di no, ma poi a decidere è il Consiglio dei ministri. Oltre ai comitati Costa nel pomeriggio ha visto anche Giuseppe Sbalchiero, presidente di Aeroporti vicentini e il presidente di Assindustria Massimo Calearo. Al primo ha detto che «da qualunque parte spostino l’aeroporto, la sua funzionalità sarà garantita come indicato dal Comune». Calearo ha chiesto invece garanzie sull’università americana a Vicenza e sulla collaborazione per l’ospedale. Ma certo la parte difficile per Costa è stato il confronto con i No base. Con cui ha concordato almeno su un punto: sul caso Dal Molin è mancata chiarezza fin dall’inizio. Allora primo incontro: cosa ha detto ai comitati? «Ho chiarito gli ambiti in cui mi posso muovere. E ho spiegato qual è l’iter. Io devo tener fede al mandato che è stato preso per consentire al governo Usa di estendere la base a Vicenza. Quello che deve essere chiaro, e che rientra nei miei compiti, è cosa sarà la base al Dal Molin». Già, e cosa sarà? «Alloggi, caserme, attività sociali e sportive. Dentro non ci saranno attività militari». Ma nei progetti ci sono locali “nbc”, cioè nucleare, batteriologico, chimico... «Sono le stanze dove tengono le maschere antigas». Cosa farà ancora il commissario? «Cercherà di risolvere qualche problema della città, come quello della tangenziale nord. Ho chiesto ai progettisti americani di verificare la questione viabilità, anche perché sarebbe meglio fare l’entrata della base a Nord». Ai No Dal Molin però questo non interessa: si oppongono alla base e basta. «C’è un equivoco di fondo: le decisioni sui problemi di difesa sono decisioni che appartengono al governo e al Parlamento. Le decisioni politiche, e questa lo è, si sanzionano politicamente, la comunità locale non ha possibilità di veto alcuno. Il nostro ordinamento dice che la Regione può sentire i Comuni interessati. E può anche dire di no. In questo caso il presidente del Veneto andrà davanti al Consiglio dei ministri che può rideliberare. Ma non è un parere vincolante. Comunque nei Paesi civili non ci si può opporre alle regole». Ai comitati ha detto che la base Usa a Vicenza è un’opera di difesa nazionale e che questo sarà il presupposto a tutti i documenti che seguiranno . Perché, se non è neanche una base Nato? «Il decreto che mi nomina, tra l’altro appena firmato dal Presidente della Repubblica, dice che il governo italiano ritiene “indispensabile” la realizzazione della base. Tant’è vero che il progetto è fatto da italiani e americani assieme. E il documento finale sarà approvato da Italia e Stati Uniti». Cosa dice il decreto di nomina? «Non posso mostrarlo. Il presidente Napolitano l’ha appena firmato, ora dovrà passare il vaglio della Corte dei conti ed essere poi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Magari ci vorranno due mesi».

Dal GdV di oggi.


Coapzpa

radiovoice
14-07-2007, 16:42
PAOLO COSTA
«La base si farà perché per l’Italia è indispensabile»

Lui, Paolo Costa, è qui per «consentire al governo Usa di estendere la base a Vicenza» come dice il suo mandato firmato giusto ieri dal Presidente della Repubblica. Gli altri, un “pezzo” dei No Dal Molin, sono andati a dirgli che quella base non la vogliono. Un dialogo tra posizioni inconciliabili. Comunque ieri almeno è stata la prima volta che una figura governativa incontrava gruppi vicentini anti-base Usa. «Unica consolazione - dicono i vari comitati all’uscita dai colloqui - di una giornata deludente». E di deludente per i no base che dalle 10 della mattina alle 14 si sono alternati nella stanza della prefettura che ospitava gli incontri c’era parecchio, nelle parole di Costa. Perché al pool di avvocati dei No Dal Molin, Coordinamento dei comitati, Più democrazia e Famiglie per la pace il commissario Costa ha detto: 1) Che anche se non ci sono documenti ufficiali, la base americana è da considerarsi “opera di difesa nazionale”. Il che rende inutile il ricorso alla Via, valutazione di impatto ambientale (come chiedeva il ministro all’Ambiente Pecoraro Scanio); 2) Che l’unico documento ufficiale oggi è la lettera di Prodi all’ambasciatore Spogli, che è un atto politico e come tale non impugnabile; 3) La Regione è l’unico organismo che può dire di no, ma poi a decidere è il Consiglio dei ministri. Oltre ai comitati Costa nel pomeriggio ha visto anche Giuseppe Sbalchiero, presidente di Aeroporti vicentini e il presidente di Assindustria Massimo Calearo. Al primo ha detto che «da qualunque parte spostino l’aeroporto, la sua funzionalità sarà garantita come indicato dal Comune». Calearo ha chiesto invece garanzie sull’università americana a Vicenza e sulla collaborazione per l’ospedale. Ma certo la parte difficile per Costa è stato il confronto con i No base. Con cui ha concordato almeno su un punto: sul caso Dal Molin è mancata chiarezza fin dall’inizio. Allora primo incontro: cosa ha detto ai comitati? «Ho chiarito gli ambiti in cui mi posso muovere. E ho spiegato qual è l’iter. Io devo tener fede al mandato che è stato preso per consentire al governo Usa di estendere la base a Vicenza. Quello che deve essere chiaro, e che rientra nei miei compiti, è cosa sarà la base al Dal Molin». Già, e cosa sarà? «Alloggi, caserme, attività sociali e sportive. Dentro non ci saranno attività militari». Ma nei progetti ci sono locali “nbc”, cioè nucleare, batteriologico, chimico... «Sono le stanze dove tengono le maschere antigas». Cosa farà ancora il commissario? «Cercherà di risolvere qualche problema della città, come quello della tangenziale nord. Ho chiesto ai progettisti americani di verificare la questione viabilità, anche perché sarebbe meglio fare l’entrata della base a Nord». Ai No Dal Molin però questo non interessa: si oppongono alla base e basta. «C’è un equivoco di fondo: le decisioni sui problemi di difesa sono decisioni che appartengono al governo e al Parlamento. Le decisioni politiche, e questa lo è, si sanzionano politicamente, la comunità locale non ha possibilità di veto alcuno. Il nostro ordinamento dice che la Regione può sentire i Comuni interessati. E può anche dire di no. In questo caso il presidente del Veneto andrà davanti al Consiglio dei ministri che può rideliberare. Ma non è un parere vincolante. Comunque nei Paesi civili non ci si può opporre alle regole». Ai comitati ha detto che la base Usa a Vicenza è un’opera di difesa nazionale e che questo sarà il presupposto a tutti i documenti che seguiranno . Perché, se non è neanche una base Nato? «Il decreto che mi nomina, tra l’altro appena firmato dal Presidente della Repubblica, dice che il governo italiano ritiene “indispensabile” la realizzazione della base. Tant’è vero che il progetto è fatto da italiani e americani assieme. E il documento finale sarà approvato da Italia e Stati Uniti». Cosa dice il decreto di nomina? «Non posso mostrarlo. Il presidente Napolitano l’ha appena firmato, ora dovrà passare il vaglio della Corte dei conti ed essere poi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Magari ci vorranno due mesi».

Dal GdV di oggi.


Coapzpa



Abile stratagemma.
Definire questa porcheria una "opera di difesa nazionale" permette al Governo e agli americani di fare quel cazzo che gli pare senza alcun confronto con nessuno.
Mi domando solo se possa essere impugnato sotto il profilo della sua classificazione eprchè tutto è fuorchè quello che vogliono far credere.

CYRANO
18-07-2007, 06:55
DAL MOLIN. Domani vertice in prefettura
Ok del governo al bando di gara per la Ederle bis
Tangenziale nord, spunta l’ipotesi di una galleria






Gian Marco Mancassola
Via libera alla pubblicazione del bando di gara per la costruzione della Ederle bis all’aeroporto Dal Molin. La notizia è stata diramata ieri dalla presidenza del consiglio dei ministri, che annuncia per domani una conferenza stampa in prefettura alla quale prenderanno parte il commissario straordinario Paolo Costa, rappresentanti dell'amministrazione militare italiana e statunitense, i sindaci di Vicenza, Caldogno, Costabissara, Monticello Conte Otto e Dueville, il presidente della Provincia e l'assessore regionale competente per il Comipa.
«La conferenza stampa - informa la nota governativa - sarà occasione per illustrare l'opera di informazione e confronto con il territorio che il commissario straordinario ha attivato nelle ultime settimane e per annunciare l'autorizzazione concessa alla parte Usa della Commissione Mista Costruzioni alla pubblicazione del bando di gara relativa alla realizzazione dell'installazione Usa nel sito dell'aeroporto dal Molin».
Nel frattempo, ieri l’on. Costa ha proseguito il ciclo di consultazioni con esponenti delle amministrazioni locali. Dopo un breve colloquio con il sindaco Enrico Hüllweck, ieri è stata la volta del sindaco di Dueville Giuseppe Bertinazzi, del sindaco di Caldogno Marcello Vezzaro e dell’ex sindaco berico, oggi capogruppo della Margherita, Marino Quaresimin.
Il focus degli incontri ha riguardato ancora le mitigazioni e il progetto della tangenziale nord, dei cui costi secondo le indiscrezioni raccolte alla fine della mattinata si farà con tutta probabilità carico, almeno in via diretta, il governo italiano, non quello statunitense.
Una delle novità emerse dalle consultazioni ospitate in prefettura è l’ipotesi di far passare un tratto della tangenziale nord in galleria. La proposta è stata avanzata dal sindaco di Caldogno Vezzaro, che nei prossimi giorni formalizzerà la sua bozza di progetto. L’obiettivo è di ridurre contemporaneamente l’impatto della caserma e della nuova strada: il tunnel eviterebbe al tracciato di transitare a ridosso delle prime abitazioni in territorio calidoniense.
Il commissario ha preso nota, anche se ci sono controindicazioni, come la presenza della falda, la vicinanza del fiume, i costi e i tempi di realizzazione.

Dal GdV di ieri.



Cpal,azama

CYRANO
19-07-2007, 07:42
DAL MOLIN. Oggi il vertice per presentare il bando di gara. Hüllweck chiede di valutare il trasferimento sul lato ovest
L’ultimo tentativo di spostare la base
Il sindaco: «Mi dicano una volta per tutte se si può o meno costruire la nuova caserma sul settore di viale Ferrarin» La tangenziale nord si farà, ma sarà finanziata da Roma
Ora serve la collaborazione di tutti; è inutile un’opposizione secca del “No”
ENRICO HÜLLWECK
SINDACO DI VICENZA
Il decreto che mi nomina dice che il governo ritiene la base “indispensabile”
PAOLO COSTA
COMMISSARIO “DAL MOLIN”






Gian Marco Mancassola
Come nei quiz televisivi, Enrico Hüllweck gioca il jolly e tenta il tutto per tutto. Il sindaco chiederà, per l’ultima volta, prima che sia troppo tardi, di esaminare la possibilità di trasferire il complesso della Ederle 2 dal lato est al lato ovest dell’aeroporto Dal Molin, ovvero dal settore civile che si affaccia su strada S. Antonino, al settore militare che si affaccia su viale Ferrarin. Secondo Hüllweck questa è la soluzione migliore, in grado di ridurre l’impatto della caserma a livelli accettabili. Ne ha già parlato con il commissario straordinario per il Dal Molin, l’on. Paolo Costa. Non ne fa una questione di principio, una condizione sine qua non: «Ma vorrei che mi venissero date spiegazioni chiare per le quali si può o non si può fare».
Hüllweck consegna ai taccuini le sue riflessioni sullo stato dell’arte del caso Dal Molin alla vigilia del vertice di questa mattina in prefettura, durante il quale verranno date informazioni decisive sul bando di gara, la cui pubblicazione è stata autorizzata dalla Difesa, sulle tappe dell’imminente cantiere, e sulle opere di mitigazione, come la tangenziale nord.
Sull’infrastruttura viabilistica, Hüllweck mostra tutto il suo ottimismo: «Costa si è dimostrato persona seria. La tangenziale nord sarà una realtà». Inserita nel bando generale, verrà realizzata parallelamente alla base.
Il sindaco gioca a carte scoperte e fa capire che tutte le garanzie pretese dal consiglio comunale al momento di pronunciare il celebre “sì condizionato” al progetto statunitense, verranno fatte salve. Con quali soldi, è ormai chiaro: il conto delle mitigazioni, come la tangenziale, verrà saldato da Roma, non da Washington.
Questo è un passaggio saliente, che Hüllweck sottolinea con l’evidenziatore: «Il Dal Molin non è un regalo agli Stati Uniti, ma è un’opera di interesse nazionale. Lo dimostra anche la firma del presidente Giorgio Napolitano alla nomina dell’on. Costa, che quindi non agisce come uomo di parte politica, ma in nome del presidente e dello Stato. La caserma rientra negli scopi della Difesa italiana. Questo vuol dire che lo Stato italiano può assumersi oneri economici autonomamente, senza dover per forza batter cassa dagli Usa».
Questo sgombra il tavolo dai dubbi che avevano agitato il quadro delle mitigazioni prima dell’avvento del commissario: gli Usa non possono spendere un penny all’esterno del Dal Molin? Pazienza, ci pensa Roma.
Hüllweck arriva quindi con la saccoccia piena al vertice di oggi, che il sindaco definisce «giorno della verità». Da questo momento in poi «si entra nella fase attuativa. L’opera si farà, non si torna più indietro. Per questo serve la collaborazione di tutti, non l’opposizione secca. Battiamoci tutti assieme per migliorare il progetto il più possibile: la strada è ormai tracciata.

Dal Gdv Di ieri.


coiaozoaza

radiovoice
05-09-2007, 21:52
Purtroppo non ho modo di postare tutto l'articolo che cmq è frammentario e richiede un certo intuito legale
In ogni caso
È giallo al Tar sull’ok di Prodi alla base Usa


Si tinge di giallo la battaglia legale sul Dal Molin che si è aperta ieri al Tar del Veneto. Il Codacons, principale attore del ricorso, denuncia: «L’avvocato dello Stato ha dichiarato che il presidente del Consiglio non ha rilasciato alcun nulla osta».fPAG 9 Mancassola


Sapete che vi dico?
Secondo me ci sono ottime possibilità che la base non si faccia.
Più d'uno sono gli assi ancora da calare....

randomxx
06-09-2007, 22:44
Secondo me ci sono ottime possibilità che la base non si faccia.
Più d'uno sono gli assi ancora da calare....
E quali sarebbero?:D

mike65
07-09-2007, 09:22
si può sempre dire che sono il grande satana. . .

in medio oriente funziona

radiovoice
07-09-2007, 09:25
E quali sarebbero?:D

Vi sono tutta una serie di ricorsi in ballo che metteranno o meglio obbigheranno a scoprire le carte.
Ovvero la totale assenza delle necessarie autorizzazione dalle varie istituzioni competenti.
Cmq il discorso è un tantino complicato ma appena salterà fuori qualcosa, come sempre, aggiornerò.

Alien
07-09-2007, 09:52
... Questo vuol dire che lo Stato italiano può assumersi oneri economici autonomamente, senza dover per forza batter cassa dagli Usa».
Questo sgombra il tavolo dai dubbi che avevano agitato il quadro delle mitigazioni prima dell’avvento del commissario: gli Usa non possono spendere un penny all’esterno del Dal Molin? Pazienza, ci pensa Roma.


E io pago ...

CYRANO
07-09-2007, 13:24
CASO DAL MOLIN. La battaglia legale accende ancora una volta i riflettori sul “via libera” di Roma a Washington

Al Tar è giallo
sul sì di Prodi
alla base Usa
di Gian Marco Mancassola

Si tinge di giallo la battaglia legale sul Dal Molin che si è aperta ieri al Tar del Veneto. La prima udienza ha segnato un nulla di fatto, per l’assenza del pomo della discordia: quel via libera che Roma ha concesso a Washington per avviare il cantiere della Ederle 2 al Dal Molin. Lo denuncia il Codacons, principale attore del ricorso spalleggiato dall’Ecoistituto Veneto. In una nota diramata al termine dell’udienza, l’associazione dei consumatori segnala come l’avvocato dello Stato Daniela Salmini abbia dichiarato che «il presidente del Consiglio dei ministri non ha rilasciato alcun nulla osta a favore della costruzione del nuovo insediamento americano. Si legge testualmente nell’atto depositato questa mattina dinanzi ai giudici: “Non risulta l’adozione da parte del presidente del Consiglio dei ministri di un nulla osta o di un provvedimento di analogo contenuto”».
Il Codacons non esita a bollare l’episodio definendolo una «clamorosa svolta». «Di fronte a questa stupefacente dichiarazione non è restato altro ai ricorrenti che chiedere un rinvio della causa per acquisire i documenti sulla base dei quali sarebbe in corso addirittura un appalto milionario», afferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi.
In realtà, la dinamica degli eventi appare il consueto gioco di cavilli e finezze a cui la telenovela del Dal Molin ha da tempo abituato, tanto che Giancarlo Albera, portavoce del Coordinamento dei comitati del No, abbozza: «C’era da aspettarselo, non sono per nulla sorpreso. In tutta questa storia non siamo mai riusciti ad avere le carte, per questo si è deciso di rivolgersi al Tar».
Un nuovo ricorso è stato notificato ieri mattina e un terzo è in arrivo a cura del collegio degli avvocati che stanno tutelando il fronte del No.
«Sorprende - conclude il Codacons - anche la presa di posizione assunta dalla Regione Veneto, il cui presidente, Giancarlo Galan, ha chiesto che “il ricorso del Codacons e dei cittadini vicentini sia dichiarato irricevibile, inammissibile, improponibile, improcedibile e, in via subordinata, respinto perché infondato”. Ma la cosa che ha lasciato più di tutte di stucco è che sia Prodi che Galan hanno chiesto la condanna alle spese dei cittadini».

Dal GdV del 05/09/07


Ciaijaijaknaacca

radiovoice
07-09-2007, 13:35
grazie questo è l'articolo ;)

:)

CYRANO
12-09-2007, 08:54
DAL MOLIN. DOMANI SI RIUNISCE IL COMITATO DI ESPERTI DEL COMUNE
Referendum, i “saggi” alla decisione finale


«Domani si concluderà il romanzo a puntate del referendum» spiega Annamaria Macripò del Comitato più democrazia. Motivo: appunto domani si riunisce il comitato dei saggi che deve decidere l’ammissibilità del quesito. «E visto che dei documenti chiesti ancora mesi fa al commissario straordinario per il Dal Molin, Paolo Costa, non c’è traccia - dicono al Comitato - e non ci sono atti ufficiali del governo, la competenza resta al Comune e il referendum è legittimo».
«L’unica carta esistente è il mandato di Costa - continua Macripò -. Lo stesso Tar del Veneto ha rinviato la sua pronuncia perché non ci sono atti governativi sulla base. Intanto giovedì si riunisce il Comipa, il comitato misto paritetico regionale, che deve esaminare il nuovo progetto della base Usa. Visto che la normativa dell’Ue lo prevede, abbiamo chiesto di partecipare alla riunione».
E se gli esperti dicono no al referendum? «Andiamo davanti al Tar». Insistono quelli di Più democrazia: «Al commissario Costa abbiamo chiesto una lista di documenti e lui si è impegnato a darceli - dice Filippo Magnaguagno -. Invece oggi noi non abbiamo il progetto della base su cui lui sta lavorando, le carte sulla tangenziale nord, sul perché spostare la base a ovest. E dov’è la copia della deliberazione del Consiglio dei ministri del 28 giugno di cui non c’è traccia sul sito web del governo?».
Consultazione cittadina a parte, la strategia del comitato referendario vicentino a differenza di quella del Presidio, sottolineano, è fatta di carte bollate e codici. Ad esempio visto che il terreno del Dal Molin è demaniale (e militare) e quindi pubblico, per cederlo serve un atto del ministero della Difesa e del ministero dei Lavori pubblici. In pratica la famosa dichiarazione di “opera di difesa nazionale” che spazza via ogni ostacolo. «Finché non arriva - dicono - vale il piano regolatore del comune di Vicenza, perché al Dal Molin si può costruire pochissimo».
Insomma oggi, dicono, metter giù un solo mattone nell’aeroporto è illegale. «A Lentini, in Sicilia, per fare una base Usa hanno dovuto cambiare il prg». Se invece arriva la firma di Parisi, partiranno subito i ricorsi per anticostituzionalità. Non basta: per i referendari anche il bando per l’appalto è inammissibile: «Chiederemo un accertamento al magistrato: qui c’è un Paese straniero che indice una gara d’appalto per costruire su suolo italiano». AL.MO.

Dal GdV di ieri.



Ciaozioaoza

radiovoice
12-09-2007, 10:15
DAL MOLIN. DOMANI SI RIUNISCE IL COMITATO DI ESPERTI DEL COMUNE
Referendum, i “saggi” alla decisione finale


«Domani si concluderà il romanzo a puntate del referendum» spiega Annamaria Macripò del Comitato più democrazia. Motivo: appunto domani si riunisce il comitato dei saggi che deve decidere l’ammissibilità del quesito. «E visto che dei documenti chiesti ancora mesi fa al commissario straordinario per il Dal Molin, Paolo Costa, non c’è traccia - dicono al Comitato - e non ci sono atti ufficiali del governo, la competenza resta al Comune e il referendum è legittimo».
«L’unica carta esistente è il mandato di Costa - continua Macripò -. Lo stesso Tar del Veneto ha rinviato la sua pronuncia perché non ci sono atti governativi sulla base. Intanto giovedì si riunisce il Comipa, il comitato misto paritetico regionale, che deve esaminare il nuovo progetto della base Usa. Visto che la normativa dell’Ue lo prevede, abbiamo chiesto di partecipare alla riunione».
E se gli esperti dicono no al referendum? «Andiamo davanti al Tar». Insistono quelli di Più democrazia: «Al commissario Costa abbiamo chiesto una lista di documenti e lui si è impegnato a darceli - dice Filippo Magnaguagno -. Invece oggi noi non abbiamo il progetto della base su cui lui sta lavorando, le carte sulla tangenziale nord, sul perché spostare la base a ovest. E dov’è la copia della deliberazione del Consiglio dei ministri del 28 giugno di cui non c’è traccia sul sito web del governo?».
Consultazione cittadina a parte, la strategia del comitato referendario vicentino a differenza di quella del Presidio, sottolineano, è fatta di carte bollate e codici. Ad esempio visto che il terreno del Dal Molin è demaniale (e militare) e quindi pubblico, per cederlo serve un atto del ministero della Difesa e del ministero dei Lavori pubblici. In pratica la famosa dichiarazione di “opera di difesa nazionale” che spazza via ogni ostacolo. «Finché non arriva - dicono - vale il piano regolatore del comune di Vicenza, perché al Dal Molin si può costruire pochissimo».
Insomma oggi, dicono, metter giù un solo mattone nell’aeroporto è illegale. «A Lentini, in Sicilia, per fare una base Usa hanno dovuto cambiare il prg». Se invece arriva la firma di Parisi, partiranno subito i ricorsi per anticostituzionalità. Non basta: per i referendari anche il bando per l’appalto è inammissibile: «Chiederemo un accertamento al magistrato: qui c’è un Paese straniero che indice una gara d’appalto per costruire su suolo italiano». AL.MO.

Dal GdV di ieri.



Ciaozioaoza


Esattamente quello che intendevo io.
L'opera è palesemente priva delle necessarie autorizzazioni che vista la particolare natura non possono certo essere concesse efficacemente da comune o da un "si" del Pdc.
A nulla vale inoltre nascondersi dietro la gabola del concetto di "opera di difesa nazionale" perchè tale non è.
Insomma manca qualsiasi autorizzazione scritta e dotata di necessaria efficacia.
Manca per il semplice fatto che ogni atto può essere impugnato di fronte alle sedi competenti e chi si batte per evitare questo stupro del territorio nazionale lo sa bene. E lo sa altrettanto bene chi ancora non lo ha concesso.

CYRANO
15-09-2007, 16:32
IL CASO DAL MOLIN. Il vicepremier è stato il primo esponente del governo a mettere piede in città dopo il via libera di Prodi alla realizzazione della Ederle 2
«Base, nuovo assetto E l’impatto si ridurrà»
Rutelli: «La decisione è presa, l’Italia rispetta gli impegni internazionali La città sarà ricompensata con la realizzazione dell’attesa tangenziale»
«Gli effetti negativi saranno molto inferiori rispetto agli allarmi di questi mesi»






Gian Marco Mancassola
Nove mesi dopo il via libera del premier Romano Prodi alla Ederle 2, finalmente si è rotto il tabù e un ministro si è presentato a Vicenza. È accaduto nel tardo pomeriggio di ieri, quando Francesco Rutelli, vicepremier e ministro ai Beni culturali, è arrivato all’Olimpico per consegnare gli oscar del teatro italiano.
Da quel fatidico nulla osta di metà gennaio, nessun esponente del governo Prodi aveva più messo piede a Vicenza. Il rischio di beccarsi una contestazione era talmente alto da scoraggiare ogni tentativo di visita. Vicenza è stata scansata con cura anche durante la campagna elettorale di primavera.
Rutelli, come un anno fa, non ha voluto mancare all’appuntamento con i maestri della prosa nel tempio palladiano. Atterrato nel pomeriggio proprio sulla pista del Dal Molin, il ministro, prima di tuffarsi nella bolgia del capoluogo, si è dedicato a una visita a Schio, dove, in un clima indubbiamente più sereno, ha conversato sul caso Dal Molin, focalizzando le dichiarazioni su tre punti principali: la decisione è stata presa e non si torna indietro; l’impatto sarà ridotto il più possibile, anche grazie a una diversa dislocazione della caserma; Vicenza sarà premiata con la costruzione della tangenziale nord.
L’IMPEGNO. «Forse sono il primo rappresentante del governo che viene a Vicenza da molto tempo - ammette senza troppi giri di parole il vicepremier -. È vero, da mesi ci sono delle proteste, ma appartiene alla democrazia non condividere delle scelte e io sono del tutto rispettoso verso chi ha delle idee diverse rispetto al governo e al parlamento. Ma la decisione per quanto riguarda la base del Dal Molin è presa ed è stabilita».
Parla con franchezza, il ministro dei Beni culturali, mostrando di conoscere bene la trama del romanzo Dal Molin, tanto da riepilogare i capitoli principali: «Voglio ricordare che un anno fa io venni a Vicenza e dissi che attendevamo un pronunciamento della città, del consiglio comunale in particolare, che vi fu effettivamente. Non ho molto da smentire rispetto a quanto dichiarai l’anno scorso, quando chiesi che il consiglio comunale si esprimesse: questo è avvenuto, certo con dei caveat, certo con dei dubbi. Dopo di allora si è pronunciato il governo, si è pronunciato il parlamento e noi abbiamo mantenuto e rispettato i nostri impegni internazionali».
L’IMPATTO. Se il batti e ribatti fra amministrazione comunale e governo è storia passata, per quanto cruciale nel processo decisionale maturato fra il 2006 e il 2007, il dato odierno è l’incarico affidato all’inizio dell’estate al commissario straordinario Paolo Costa
«È in corso un lavoro molto serio affidato al commissario Paolo Costa - argomenta Rutelli - che ha alcuni obiettivi importanti che saranno perseguiti. Primo: mitigare l’impatto, con una localizzazione di queste costruzioni che debbono essere fatte in modo da incidere il meno possibile sulla città e su una congestione del territorio». Parole generiche, dietro le quali sembra nascondersi l’ipotesi di trasferire l’intero complesso militare da est a ovest, come caldeggiato dall’on. Costa.
«Secondo: remunerare la città, come è giusto avvenga quando ci sono delle decisioni che comportano qualche aggravio per la comunità attraverso delle opere pubbliche importanti attese dai cittadini. Penso in particolare alla realizzazione della tangenziale attesa da tantissimi anni».
LA TRASPARENZA. Quel che più preme al vicepremier, tuttavia, è fare chiarezza sugli scenari apocalittici spesso dipinti in questi mesi.
«Infine, e vorrei dire per primo - dichiara - c’è un tema di trasparenza: si tratta di spiegare alla cittadinanza che l’impatto reale, l’impatto effettivo di ciò che avverrà al Dal Molin è molto, ma molto, ma molto più ridotto di quanto, secondo certi allarmi che si sono voluto diffondere, si è fatto immaginare ai cittadini».
«Quindi - conclude il ministro - con la spiegazione paziente, l’informazione costante, con le opere di mitigazione e con una migliore sistemazione delle previsioni realizzative dentro il Dal Molin, credo che la grande maggioranza della popolazione avrà le risposte che cerca e sono sicuro che questo lavoro consentirà di ridurre preoccupazioni e allarmi che si sono generati negli ultimi tempi».

Il GdV di ieri.

A rute' facce anche lo stadio novo gia' che ci siete! :D


copapzpa

CYRANO
15-09-2007, 16:33
LA CONTESTAZIONE. Un comitato di oltre 1.500 manifestanti ha accolto l’arrivo di Rutelli, ospite d’onore alla cerimonia di consegna degli oscar del teatro italiano
Pentole & fischi Olimpico blindato
Il ministro entra dall’ingresso principale con l’auto scortata. Poi non perde il sorriso: «La protesta? Questa è la democrazia»


Francesco Rutelli non perde il sorriso che gli è valso la nomea di “piacione” nemmeno sotto la mitragliata di fischi e spentolamenti che rimbombano a pochi metri di distanza. Non cerca entrate secondarie, acrobatici ingressi da improbabili privée. Il corteo delle auto blu arriva in Levà degli Angeli pochi minuti prima delle 19 e 30. Rallenta, si infila nel cordone di sicurezza creato in piazza Matteotti e parcheggia nel cortile dell’Olimpico.
Fuori si scatena il boato dei contestatori, oltre 1.500 secondo le stime delle forze dell’ordine: una manifestazione colorata, senza particolari tensioni, sorvegliata da decine di poliziotti e carabinieri. Mentre nell’aria viene ritmato l’ultimo motto degli amici di Beppe Grillo accompagnato al nome del ministro dei Beni culturali, lui, il bersaglio della contestazione, mantiene il sorriso, stringe mani e bacia Lina Wertmuller e Lina Sastri, sedute come due turiste qualsiasi su una panchina del giardino.
Il vicepremier non si scompone, la contestazione l’aveva messa in conto: «Io sono venuto qui per onorare l’Olimpico e il teatro italiano. Se qualcuno vuole protestare su altre materie, è libero di farlo. Siamo in democrazia». Prima e dopo il suo approdo, quel cordone di sicurezza in piazza Matteotti si trasforma in una passerella per vip e meno vip, che puntualmente vengono presi a fischi in faccia dal popolo dei No Dal Molin. Qualcuno risponde con il gesto dell’ombrello e allora il coro dei “vaff...” si innalza ancora più robusto.
Nel trambusto di una piazza piena come un uovo, c’è anche chi è costretto a gesti atletici. È il caso dell’attore Lino Toffolo, che ha preso la piazza dal lato sbagliato, quello più transennato e invalicabile. Riconosciuto dagli agenti, si è fatto portare una seggiola da un vicino bar e con un balzo ha scavalcato le barriere.G.M.M.

Sempre dal GdV di oggi.

Ma nessun incidente? nessun bancomat rotto? nessuna vetrina sfondata? azz non ci son piu' i manifestanti comunistinoglobaldisubbidientianarchici di una volta...

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Clmamlzmla