nnmefreghi
15-09-2019, 22:32
Ciao a tutti,
da qualche mese ho grossi problemi di surriscaldamento col mio (ormai datato) gaming laptop. (Asus ROG G75VX)
In particolare appena svolgo una qualsiasi operazione non leggera sento le ventole partire in maniera pesante in quanto il pc comincia a scaldare non poco.
Ho appena fatto un test con l'app "SpeedFan" per monitorare le temperature dopo 30 minuti di gioco (Civilization VI, non chissà che gioco e tra l'altro settato sulle impostazioni grafiche consigliate) e i risultati sono:
GPU: 73°
Temp1: 83°
Core 0: 82°
Core 1: 84°
Core 2: 84°
Core 3: 80°.
E' chiaro che oltre a danneggiare i componenti temperature di questo tipo fanno anche andare a scatti i giochi dopo, appunto, pochi minuti di utilizzo (all'inizio nessun problema).
Ho già contattato il support di Asus ma mi hanno solo detto di togliere la polvere all'interno del laptop e così ho fatto, sia esternamente sia aprendolo, soprattutto sulle ventole. Chiaramente non ho ottenuto alcun risultato.
Potete darmi un consiglio?
Grazie mille,
Marco
da qualche mese ho grossi problemi di surriscaldamento col mio (ormai datato) gaming laptop. (Asus ROG G75VX)
In particolare appena svolgo una qualsiasi operazione non leggera sento le ventole partire in maniera pesante in quanto il pc comincia a scaldare non poco.
Ho appena fatto un test con l'app "SpeedFan" per monitorare le temperature dopo 30 minuti di gioco (Civilization VI, non chissà che gioco e tra l'altro settato sulle impostazioni grafiche consigliate) e i risultati sono:
GPU: 73°
Temp1: 83°
Core 0: 82°
Core 1: 84°
Core 2: 84°
Core 3: 80°.
E' chiaro che oltre a danneggiare i componenti temperature di questo tipo fanno anche andare a scatti i giochi dopo, appunto, pochi minuti di utilizzo (all'inizio nessun problema).
Ho già contattato il support di Asus ma mi hanno solo detto di togliere la polvere all'interno del laptop e così ho fatto, sia esternamente sia aprendolo, soprattutto sulle ventole. Chiaramente non ho ottenuto alcun risultato.
Potete darmi un consiglio?
Grazie mille,
Marco