easyand
04-06-2007, 20:48
Un po inusuale, ma magari a qualcuno piace! :D
DAL CORRIERE DELLA SERA - 4 GIUGNO 2007
CARPEGNA (Pesaro)— Il Lince va a 70 all'ora in falsopiano su una pista sterrata di un poligono militare. Nulla di strano se dopo una curva a gomito un sibilo non denunciasse l'afflosciarsi automatico dei pneumatici per meglio affrontare (la velocità è però scesa a 40 all'ora) la salita che fra sassi e zolle erbose porta in cima alla collina.
L'alpino paracadutista del 4° reggimento Ranger Monte Cervino che è alla guida sembra proprio divertirsi. E in effetti scuotimenti, sobbalzi e rumore sono sopportabili.
Merito dell'insonorizzazione e delle sospensioni indipendenti ma anche di elmetto, cintura di sicurezza a cinque punti d'attacco, speciale poggiatesta e sedile ergonomico, elastico e antimina che consentono all'equipaggio e a noi curiosi passeggeri di guardarci attorno senza il timore di traumi e stordimenti.
Stiamo testando l' L M V (Light multirole vehicle), che è una bella bestia, come spesso lo chiamano gli uomini dell'Iveco Dvd di Bolzano, dove è stato concepito dagli ingegneri Sergio Candiotto e Gianni Luisi con il colonnello dell'Esercito Augusto Luciani).
Partorito e venduto agli eserciti di Italia (oltre 1200 mezzi), Gran Bretagna (400), Belgio (400 più 400 in opzione), Norvegia (25 più 100 in opzione) e Croazia (10). Quelli di Spagna, Libia e Egitto sono in lista d'attesa mentre gli Stati Uniti stanno facendo confronti con il loro celebre Hammer.
Il Lince costa qualcosa di più della macchina americana ma offre la cellula di sopravvivenza che consente ai soldati trasportati dal gippone italiano di resistere senza danni all'esplosione di mine, ordigni improvvisati e colpi di armi di calibro fra il 5,56 e il 12,7 mm. Infatti il pavimento della macchina resiste allo scoppio delle mine grazie a una struttura che assorbe l'energia dell'esplosione.
Il motore è anteriore ed è incernierato al telaio; bagagliaio e serbatoio sono posteriori e ancorati in modo da sganciarsi per lasciar sfogare la deflagrazione. Insomma, lo scoppio lascia indenne l'abitacolo mentre motore e vano posteriore ne sopportano le conseguenze. Ovviamente blindate le vetrature.
Il caporale di un equipaggio tornato da poco dall'Afghanistan è entusiasta delle soluzioni tecniche: «C'è una centralina elettronica che ci aiuta nella condotta. I pneumatici si gonfiano o si sgonfiano in movimento a secondo del tipo di terreno su cui si viaggia. Un pulsante per la strada normale, per lo sterrato, per il fango e la sabbia. Si può viaggiare anche con le gomme bucate o quasi del tutto sgonfie». E i difetti? Forse gli sportelli sono un po' troppo pesanti (200 chili l'uno, ndr). Però i pesi delle blindature probabilmente si sono rivelati provvidenziali quando il 25 marzo scorso un Lince fu vittima in Afghanistan di un attentato. Tutti indenni i nostri soldati. E c'è chi immagina una versione civile: «Da vendere ai ricchi cinesi, arabi o nostrani, a qualche petroliere texano stufo della versione lusso dell'Hammer».
http://www.haborumuveszete.hu/rovatok/fegyverek/pancelosok/olasz_061114/vltm-02.jpg
DAL CORRIERE DELLA SERA - 4 GIUGNO 2007
CARPEGNA (Pesaro)— Il Lince va a 70 all'ora in falsopiano su una pista sterrata di un poligono militare. Nulla di strano se dopo una curva a gomito un sibilo non denunciasse l'afflosciarsi automatico dei pneumatici per meglio affrontare (la velocità è però scesa a 40 all'ora) la salita che fra sassi e zolle erbose porta in cima alla collina.
L'alpino paracadutista del 4° reggimento Ranger Monte Cervino che è alla guida sembra proprio divertirsi. E in effetti scuotimenti, sobbalzi e rumore sono sopportabili.
Merito dell'insonorizzazione e delle sospensioni indipendenti ma anche di elmetto, cintura di sicurezza a cinque punti d'attacco, speciale poggiatesta e sedile ergonomico, elastico e antimina che consentono all'equipaggio e a noi curiosi passeggeri di guardarci attorno senza il timore di traumi e stordimenti.
Stiamo testando l' L M V (Light multirole vehicle), che è una bella bestia, come spesso lo chiamano gli uomini dell'Iveco Dvd di Bolzano, dove è stato concepito dagli ingegneri Sergio Candiotto e Gianni Luisi con il colonnello dell'Esercito Augusto Luciani).
Partorito e venduto agli eserciti di Italia (oltre 1200 mezzi), Gran Bretagna (400), Belgio (400 più 400 in opzione), Norvegia (25 più 100 in opzione) e Croazia (10). Quelli di Spagna, Libia e Egitto sono in lista d'attesa mentre gli Stati Uniti stanno facendo confronti con il loro celebre Hammer.
Il Lince costa qualcosa di più della macchina americana ma offre la cellula di sopravvivenza che consente ai soldati trasportati dal gippone italiano di resistere senza danni all'esplosione di mine, ordigni improvvisati e colpi di armi di calibro fra il 5,56 e il 12,7 mm. Infatti il pavimento della macchina resiste allo scoppio delle mine grazie a una struttura che assorbe l'energia dell'esplosione.
Il motore è anteriore ed è incernierato al telaio; bagagliaio e serbatoio sono posteriori e ancorati in modo da sganciarsi per lasciar sfogare la deflagrazione. Insomma, lo scoppio lascia indenne l'abitacolo mentre motore e vano posteriore ne sopportano le conseguenze. Ovviamente blindate le vetrature.
Il caporale di un equipaggio tornato da poco dall'Afghanistan è entusiasta delle soluzioni tecniche: «C'è una centralina elettronica che ci aiuta nella condotta. I pneumatici si gonfiano o si sgonfiano in movimento a secondo del tipo di terreno su cui si viaggia. Un pulsante per la strada normale, per lo sterrato, per il fango e la sabbia. Si può viaggiare anche con le gomme bucate o quasi del tutto sgonfie». E i difetti? Forse gli sportelli sono un po' troppo pesanti (200 chili l'uno, ndr). Però i pesi delle blindature probabilmente si sono rivelati provvidenziali quando il 25 marzo scorso un Lince fu vittima in Afghanistan di un attentato. Tutti indenni i nostri soldati. E c'è chi immagina una versione civile: «Da vendere ai ricchi cinesi, arabi o nostrani, a qualche petroliere texano stufo della versione lusso dell'Hammer».
http://www.haborumuveszete.hu/rovatok/fegyverek/pancelosok/olasz_061114/vltm-02.jpg