View Full Version : Quello Che Insegnerò a Mio Figlio
lnessuno
24-03-2007, 20:29
Ad un tratto accade di aprire gli occhi e di vedere un mondo che non coincide con le regole che ci sono state inculcate da bambini. E viene naturale pensare: come mi comporterò con mio figlio?
Ricordo nitidamente gli insegnamenti che mi venivano dispensati quando ero bambino, quei primi fondamentali processi di imprinting mentale in alcuni casi pianificati ed applicati volontariamente, come nel caso della scuola, in altri involontari ed in piena buonafede come nel caso della famiglia.
Sento come se fosse ieri quella sensazione di inoppugnabile e insopportabile autorevolezza che fuoriusciva dai libri di testo che raccontavano la storia, la letteratura, la religione. Per non parlare del verbo della TV, che descriveva fatti terribili tracciando una linea netta e chiara tra i buoni ed i cattivi.
Per i bambini la strada era già stata tracciata:
Rispetta la legge, che è al di sopra di tutto e garantisce la tua libertà
Studia, sui libri è scritta la verità
Tv e giornali ti mostreranno la divisione tra buoni e cattivi
Non contraddire i professori, loro sanno
Laureati, così scaverai un solco visibile che ti separa da coloro che sono inferiori
Non mancare alla messa, altrimenti starai in panchina
Non importa quanto sia sporco, quanta vita possa togliere, quanto affetto dai propri cari potrebbe rubare; il lavoro nobilita l'uomo, sempre!
Poi passano decenni, apri gli occhi ed è come se fosse passata solo una notte da quei momenti, e ciò che vedono i tuoi occhi non coincide con quello che avrebbe dovuto essere. Qualcosa non quadra.
Ti è stato raccontato che ti serve una laurea per vivere meglio, devi avere cultura, devi essere una persona seria per guadagnare più soldi. Ma assisti continuamente alla celebrazione dell'idiozia come anticamera di successo, fama e benessere. E non capisci.
Ti avevano raccontato di dar sempre ascolto ai professori, perchè sono autorevoli e sanno. Ma anni dopo aver abbandonato l'università casualmente ti capita di leggere qualcosa sul principio di indeterminazione di Heisenberg e rimani folgorato, illuminato. Ti innamori proprio di ciò che aveva determinato la nausea per la scuola e l'abbandono dell'università, e capisci sempre meno.
Ti avevano insegnato che TV e giornali sono l'oracolo del mondo moderno, ma in essi puoi riconoscere anche il megafono di cialtroni, mascalzoni e persone di dubbio gusto a volte travestite da politici, altre da industriali, altre ancora da personalità dello spettacolo e del giornalismo. E rinunci a capire.
Bisogna essere sempre ligi al dovere, rispettare i superiori e ti sarà concesso ciò che meriti. Poi ti accorgi che non è così. Avere ciò che supponi di meritare non dipende dall'essere accondiscendenti. Anzi, a volte la ricerca del consenso sociale determina proprio quel pantano mentale da cui pochi, veramente pochi sono in grado di uscire.
Sostanzialmente un bel giorno ti svegli e intuisci qualcosa di fondamentale:
la società è costruita con regole tali da non poter essere rispettate al fine di renderti uno schiavo ricattabile.
E già da bambini inizia questo lento processo, questa cottura del cervello con le micro-onde che ti addestra ad essere un animale in cerca di accondiscendenza sociale, ed in quanto tale triste, infelice e represso.
Molto spesso penso a come mi comporterò quando avrò un figlio, ed ovviamente non posso dirlo con certezza. Sicuramente farò in modo di non fargli subire questo brusco risveglio: tenterò io stesso di non farlo mai addormentare e di fargli vedere il mondo come è in realtà, e non come la società ha deciso che debba essere visto.
Un giorno lo prenderò per mano e ..
... gli dirò che la democrazia è solo una superstizione. Che la legge ed i diritti cessano di essere tali quando si troverà di fronte qualcuno che per malafede, ignoranza o incompetenza non sarà in grado di farlo adempiere ad un dovere o godere di un diritto. E gli dirò che accadrà moltissime volte, più di quanto non possa immaginare. Allora conterà solo la sua capacità di correlarsi con tale persona. Tutto il resto scomparirà.
... gli dirò che si, la verità la può trovare sui libri. Ma gli dirò che ne esistono tanti, tantissimi che nessuno mai gli metterà in mano. Che sono nascosti, dimenticati, persi nell'oblio. E che se vuole la verità dovrà cercarsela da solo, in quei libri e quelle testimonianze che non troverà mai in nessuna scuola, in nessuna chiesa. Che raccontano storie volutamente ignorate, proibite.
... gli dirò di diffidare sempre di chi dice Io dico quello che penso, perchè per nostra natura ostentiamo sempre ciò in cui ci sentiamo più carenti
... gli dirò di comprare una macchina piccola ed economica, e usare il resto dei soldi per viaggiare lontano, lontanissimo, almeno una volta l'anno per capire l'enorme differenza che separa la cultura dalla conoscenza.
... gli dirò di non sentirsi obbligato ad andare all'università, perchè l'accesso alla conoscenza ha molteplici vie e molteplici forme. Gli farò capire di non escluderle a priori e glie le indicherò io stesso se necessario.
... gli dirò che il lavoro non nobilita sempre l'uomo. Solo se non ruba tempo agli affetti, alla vita e se coinciderà con le proprie passioni ed i propri interessi. Ma sopratutto se sarà lui a giovare dei successi o risentire dei fallimenti. In caso contrario lo distruggerà, gli toglierà la vita, lo annichilirà. Lo metterò in guardia da questo.
... gli racconterò che non esistono le razze. Ciò che definiamo razza è solo un punto di transizione temporale tra ciò che eravamo e non siamo più, e ciò che ci apprestiamo a divenire.
... gli racconterò che non è vero che siamo tutti uguali. E' esattamente il contrario: siamo tutti diversi. E proprio per questo bisogna avere la capacità di correlarsi con persone diverse, cosi come noi vogliamo essere accettati dagli altri.
... gli dirò di non preoccuparsi quando si sentirà attaccato dagli amici, dalla famiglia e dalle stesse persone che ha vicino: la natura umana porta ad attaccare coloro che hanno coraggio di fare ciò che a noi piacerebbe fare senza averne il coraggio.
... gli racconterò che la schiavitù ancora esiste, anche nel nostro paese. Ma è fatta di catene invisibili, ma molto, molto più potenti del ferro e che ci mettiamo da soli. Con l'indebitamento, con il credito al consumo, con l'illusione che ci serva molto più di quanto non sia necessario in realtà.
Lo consiglierò infine di non far mai entrare una TV in casa sua e di non prendere mai medicine per essere più tranquillo, perchè sono lo strumento usato per impedirci di capire quanto detto sino ad ora e continuare ad essere pile da scaricare, limoni da spremere, animali inconsapevoli indotti a confondere sé stessi con il proprio corpo attraverso un processo lento, inesorabile che inizia quando siamo in fasce. E non cessa più.
http://www.ikaro.net/articoli/cnt/quello_che_insegnero_a_mio_figlio-00474.html
Fides Brasier
24-03-2007, 20:39
Dovrebbe essere istituito un trattamento di psicoanalisi completo alle persone, come prerequisito per poter diventare genitori :asd:
Cosi', giusto per evitare che i padri e le madri trasferiscano sui figli le proprie nevrosi, le proprie fobie ;)
tra dire ed il fare c'e' di mezzo il mare.
saremo in grado di insegnare tutti questi principi ai nostri figli?loro che rappresenteranno le nostri ambizioni ed i nostri sogni mai realizzati.
trallallero
24-03-2007, 20:47
mi fa venire in mente un pezzo del ritornello di un testo di una canzone che avevo scritto ("A mio figlio") quando (bei tempi) suonavo pensando di poterlo fare per tutta la vita:
"e t'insegnerò a rubare, così forse imparo anch'io" :D
loro che rappresenteranno le nostri ambizioni ed i nostri sogni mai realizzati.
Questo imho è già un errore: mio figlio è LUI, con le sue ambizioni e i suoi sogni, e io sono IO, con le mie ambizioni e i miei sogni.
Rimappare ciò che è proprio in altri - che non sia banale informazione/nozione - rischia sempre di fare più male che bene.
Ognuno raggiunga la consapevolezza e la completezza da sè in vista della propria realizzazione.
io gli insegnero prima di tutto che non sono un bancomat:O
sempreio
24-03-2007, 21:17
però i giovani che non crescono col convincimento che questo stato di cose è pressochè immutabile finiscono per autodistruggersi o distruggere gli altri. francamente non saprei cosa insegnargli a un figlio
Questo imho è già un errore: mio figlio è LUI, con le sue ambizioni e i suoi sogni, e io sono IO, con le mie ambizioni e i miei sogni.
Rimappare ciò che è proprio in altri - che non sia banale informazione/nozione - rischia sempre di fare più male che bene.
Ognuno raggiunga la consapevolezza e la completezza da sè in vista della propria realizzazione.
questo lo sappiamo tutti,ma quanti genitori abbiamo visto comprare la bella macchina o qualche altra minchiata inutile e costosa al figlio,solo per colmare il proprio egoismo?
Io non sono ancora padre,ma quando sara' il momento cerchero' di insegnargli le cose fondamentali della vita,che siano giuste o sbagliate dovra' vederlo lui.
questo lo sappiamo tutti,ma quanti genitori abbiamo visto comprare la bella macchina o qualche altra minchiata inutile e costosa al figlio,solo per colmare il proprio egoismo?
Io la macchina (mia) l'ho avuta 6 anni dopo la patente, e una semplice Punto :D
trallallero
25-03-2007, 08:03
Io la macchina (mia) l'ho avuta 6 anni dopo la patente, e una semplice Punto :D
io un mitico Dyane comprato con 3 mesi di lavoro come meccanico d'estate, 600.000 lire :D
trallallero
25-03-2007, 08:04
io gli insegnero prima di tutto che non sono un bancomat:O
:D
io lo costringerò a fare il politico
lnessuno
25-03-2007, 10:18
io lo costringerò a fare il politico
meglio lo spacciatore... è più pericoloso ma più dignitoso, secondo me...
:.Blizzard.:
25-03-2007, 10:25
io lo costringerò a fare il politico
Costringerlo no, ma è una strada che gli indicherò sicuramente.
meglio lo spacciatore... è più pericoloso ma più dignitoso, secondo me...
a che serve la dignità? è un'altra cappellata inventata per condire via il popolino, alla stessa stregua del dura lex sed lex, il lavoro nobilita l'uomo, e vaccate di quel rango.
lnessuno
25-03-2007, 10:36
a che serve la dignità? è un'altra cappellata inventata per condire via il popolino, alla stessa stregua del dura lex sed lex, il lavoro nobilita l'uomo, e vaccate di quel rango.
serve a poterti guardare allo specchio senza dover distogliere lo sguardo dallo schifo che questo ti provoca.
serve a poterti guardare allo specchio senza dover distogliere lo sguardo dallo schifo che questo ti provoca.
penso che la gente senza dignità ma che frega 60 milioni di persone quotidinamente allo specchio non provi schifo, ma si lasci andare in risate isteriche che manco ti immagini
Dream_River
25-03-2007, 10:45
é un post molto bello, penso che trasmetta l'obbligo che abbiamo verso i nostri figli di rendergli la responsabilità di quello che diventeranno, cio che sceglieranno liberamente di diventare, e che il compito di un genitore deve essere quello di dargli pe possibilità di diventare qualunque cosa lui voglia essere IMHO
Io spero di riuscire un giorno ad avere un figlio, e a quel figlio, spero di riuscire a trasmettergli che "normale" e "giusto" sono solo due parole nate dalla presunzione umana.
Che lo stato attuale delle cose non è necessariamente il migliore, e che se non gli piace, dovrà armarsi di volontà e resistenza, ma che se lo vorrà, potrà lasciare una traccia indelebile nella storia che lo renderà immortale, e allora forse la sua vita avrà avuto un senso di essere vissuta
E che qualunque decisione prenda, se l'avra presa ragionandoci molto sopra, non dovrà mai vergognarsi di niente.
E che ci facciamo solo del male a lasciarci trattare meno di un uomo, come allo stesso modo ci facciamo del male quando vogliamo elevarci al di sopra degli uomini
Dream_River
25-03-2007, 10:48
a che serve la dignità?
Serve a poterci distinguere da una bestia, e a rivendicare i diritti che ci derivano dalla nostra natura razionale e di agenti morali
Senza dignità l'uomo non è altro che una scimmia con pochi peli
Ad un tratto accade di aprire gli occhi e di vedere un mondo che non coincide con le regole che ci sono state inculcate da bambini. E viene naturale pensare: come mi comporterò con mio figlio?
Ricordo nitidamente gli insegnamenti che mi venivano dispensati quando ero bambino, quei primi fondamentali processi di imprinting mentale in alcuni casi pianificati ed applicati volontariamente, come nel caso della scuola, in altri involontari ed in piena buonafede come nel caso della famiglia.
Sento come se fosse ieri quella sensazione di inoppugnabile e insopportabile autorevolezza che fuoriusciva dai libri di testo che raccontavano la storia, la letteratura, la religione. Per non parlare del verbo della TV, che descriveva fatti terribili tracciando una linea netta e chiara tra i buoni ed i cattivi.
Per i bambini la strada era già stata tracciata:
Rispetta la legge, che è al di sopra di tutto e garantisce la tua libertà
Studia, sui libri è scritta la verità
Tv e giornali ti mostreranno la divisione tra buoni e cattivi
Non contraddire i professori, loro sanno
Laureati, così scaverai un solco visibile che ti separa da coloro che sono inferiori
Non mancare alla messa, altrimenti starai in panchina
Non importa quanto sia sporco, quanta vita possa togliere, quanto affetto dai propri cari potrebbe rubare; il lavoro nobilita l'uomo, sempre!
Poi passano decenni, apri gli occhi ed è come se fosse passata solo una notte da quei momenti, e ciò che vedono i tuoi occhi non coincide con quello che avrebbe dovuto essere. Qualcosa non quadra.
Ti è stato raccontato che ti serve una laurea per vivere meglio, devi avere cultura, devi essere una persona seria per guadagnare più soldi. Ma assisti continuamente alla celebrazione dell'idiozia come anticamera di successo, fama e benessere. E non capisci.
Ti avevano raccontato di dar sempre ascolto ai professori, perchè sono autorevoli e sanno. Ma anni dopo aver abbandonato l'università casualmente ti capita di leggere qualcosa sul principio di indeterminazione di Heisenberg e rimani folgorato, illuminato. Ti innamori proprio di ciò che aveva determinato la nausea per la scuola e l'abbandono dell'università, e capisci sempre meno.
Ti avevano insegnato che TV e giornali sono l'oracolo del mondo moderno, ma in essi puoi riconoscere anche il megafono di cialtroni, mascalzoni e persone di dubbio gusto a volte travestite da politici, altre da industriali, altre ancora da personalità dello spettacolo e del giornalismo. E rinunci a capire.
Bisogna essere sempre ligi al dovere, rispettare i superiori e ti sarà concesso ciò che meriti. Poi ti accorgi che non è così. Avere ciò che supponi di meritare non dipende dall'essere accondiscendenti. Anzi, a volte la ricerca del consenso sociale determina proprio quel pantano mentale da cui pochi, veramente pochi sono in grado di uscire.
Sostanzialmente un bel giorno ti svegli e intuisci qualcosa di fondamentale:
la società è costruita con regole tali da non poter essere rispettate al fine di renderti uno schiavo ricattabile.
E già da bambini inizia questo lento processo, questa cottura del cervello con le micro-onde che ti addestra ad essere un animale in cerca di accondiscendenza sociale, ed in quanto tale triste, infelice e represso.
questo è il punto d'origine dell'attuale crisi: questa disillusione, entrata nella coscienza collettiva, ha causato un'onda di risacca che a sua volta ha generato lo stravolgimento delle regole del vivere civile. Purtroppo non siamo stati in grado di rielaborare la nostra disillusione in maniera costruttiva, e ne è nato solo un moto di ribellione.
... gli dirò che la democrazia è solo una superstizione. Che la legge ed i diritti cessano di essere tali quando si troverà di fronte qualcuno che per malafede, ignoranza o incompetenza non sarà in grado di farlo adempiere ad un dovere o godere di un diritto. E gli dirò che accadrà moltissime volte, più di quanto non possa immaginare. Allora conterà solo la sua capacità di correlarsi con tale persona. Tutto il resto scomparirà.
... gli dirò che si, la verità la può trovare sui libri. Ma gli dirò che ne esistono tanti, tantissimi che nessuno mai gli metterà in mano. Che sono nascosti, dimenticati, persi nell'oblio. E che se vuole la verità dovrà cercarsela da solo, in quei libri e quelle testimonianze che non troverà mai in nessuna scuola, in nessuna chiesa. Che raccontano storie volutamente ignorate, proibite.
... gli dirò di diffidare sempre di chi dice Io dico quello che penso, perchè per nostra natura ostentiamo sempre ciò in cui ci sentiamo più carenti
... gli dirò di comprare una macchina piccola ed economica, e usare il resto dei soldi per viaggiare lontano, lontanissimo, almeno una volta l'anno per capire l'enorme differenza che separa la cultura dalla conoscenza.
... gli dirò di non sentirsi obbligato ad andare all'università, perchè l'accesso alla conoscenza ha molteplici vie e molteplici forme. Gli farò capire di non escluderle a priori e glie le indicherò io stesso se necessario.
... gli dirò che il lavoro non nobilita sempre l'uomo. Solo se non ruba tempo agli affetti, alla vita e se coinciderà con le proprie passioni ed i propri interessi. Ma sopratutto se sarà lui a giovare dei successi o risentire dei fallimenti. In caso contrario lo distruggerà, gli toglierà la vita, lo annichilirà. Lo metterò in guardia da questo.
... gli racconterò che non esistono le razze. Ciò che definiamo razza è solo un punto di transizione temporale tra ciò che eravamo e non siamo più, e ciò che ci apprestiamo a divenire.
... gli racconterò che non è vero che siamo tutti uguali. E' esattamente il contrario: siamo tutti diversi. E proprio per questo bisogna avere la capacità di correlarsi con persone diverse, cosi come noi vogliamo essere accettati dagli altri.
... gli dirò di non preoccuparsi quando si sentirà attaccato dagli amici, dalla famiglia e dalle stesse persone che ha vicino: la natura umana porta ad attaccare coloro che hanno coraggio di fare ciò che a noi piacerebbe fare senza averne il coraggio.
... gli racconterò che la schiavitù ancora esiste, anche nel nostro paese. Ma è fatta di catene invisibili, ma molto, molto più potenti del ferro e che ci mettiamo da soli. Con l'indebitamento, con il credito al consumo, con l'illusione che ci serva molto più di quanto non sia necessario in realtà.
Lo consiglierò infine di non far mai entrare una TV in casa sua e di non prendere mai medicine per essere più tranquillo, perchè sono lo strumento usato per impedirci di capire quanto detto sino ad ora e continuare ad essere pile da scaricare, limoni da spremere, animali inconsapevoli indotti a confondere sé stessi con il proprio corpo attraverso un processo lento, inesorabile che inizia quando siamo in fasce. E non cessa più.
http://www.ikaro.net/articoli/cnt/quello_che_insegnero_a_mio_figlio-00474.html
il primo punto mi lascia molto perplessa.
Sono del parere che smettere di credere di poter fare qualcosa, qualunque cosa, per migliorare le cose (scusate il gioco di parole) sia l'inizio della fine.
Il resto invece è ciò che ogni giorno con fatica cerco di tramandare.
Ma ricordiamoci che i figli non sono libri bianchi su cui scrivere, e che è molto più forte ciò che sentiamo interiormente di ciò che comunichiamo verbalmente.
La nostra disillusione, la nostra delusione, il nostro senso di sconfitta, la nostra amarezza sono la loro vera (benchè occulta) eredità.
Concordo i buoni propositi non possono negare la nostra indole ... insegnerò a mio figlio quali sono le regole ... e come eluderle ;) ma soprattutto a capire prima se stesso che gli altri.
Kharonte85
25-03-2007, 15:31
Dovrebbe essere istituito un trattamento di psicoanalisi completo alle persone, come prerequisito per poter diventare genitori :asd:
Cosi', giusto per evitare che i padri e le madri trasferiscano sui figli le proprie nevrosi, le proprie fobie ;)
Quoto ;)
:.Blizzard.:
25-03-2007, 15:45
Dovrebbe essere istituito un trattamento di psicoanalisi completo alle persone, come prerequisito per poter diventare genitori :asd:
Cosi', giusto per evitare che i padri e le madri trasferiscano sui figli le proprie nevrosi, le proprie fobie ;)
Fermorestando che hai ragione soprattutto nella prima frase, credo sia anche giusto che un padre indichi una certa via al figlio perchè semplicemente ritiene sia la cosa migliore, senza ledere la sua libertà di scelta.
Black Dawn
25-03-2007, 15:54
[COLOR="DimGray"][I][FONT="Century Gothic"]
Sostanzialmente un bel giorno ti svegli e intuisci qualcosa di fondamentale:
Se non l'hai già fatto, ti consiglio di noleggiarti subito un film bellissimo che tratta, in parte, questo argomento: "V PER VENDETTA".:cool:
Dream_River
25-03-2007, 15:57
Se non l'hai già fatto, ti consiglio di noleggiarti subito un film bellissimo che tratta, in parte, questo argomento: "V PER VENDETTA".:cool:
QUOTONEEEEEE!!! :D :D :D
blamecanada
25-03-2007, 16:00
QUOTONEEEEEE!!! :D :D :D
Concordo in pieno.
trallallero
25-03-2007, 17:18
Concordo i buoni propositi non possono negare la nostra indole ... insegnerò a mio figlio quali sono le regole ... e come eluderle ;) ma soprattutto a capire prima se stesso che gli altri.
straquoto, sopratutto la parte in grassetto ;)
Sto ancora imparando io ed insegnare potrebbe aiutare parecchio.
Quello che hanno fatto i miei, e penso tutti quelli della loro generazione, è stato costringermi a portargli rispetto e, quindi, a tutti quelli della loro età ... ho faticato parecchio per uscire da questa mentalità.
trallallero
25-03-2007, 17:21
Ma ricordiamoci che i figli non sono libri bianchi su cui scrivere, e che è molto più forte ciò che sentiamo interiormente di ciò che comunichiamo verbalmente.
La nostra disillusione, la nostra delusione, il nostro senso di sconfitta, la nostra amarezza sono la loro vera (benchè occulta) eredità.
d'accordo sulla disillusione, delusione e amarezza ma non sul senso di sconfitta. Prima di dichiararmi vinto dovete passare sul mio cadavere :D
generals
25-03-2007, 18:07
condivido che prima si capisce in che mondo viviamo e prima c'è la speranza di reagire per non farsi travolgere. La disillusione prima o poi arriverà ma potrà essere troppo tardi e non ci sarà il tempo o la forza per superarla. QUindi a mio figlio, anche se non tutto in una volta, gli insegnerò a capire la vita e la gente senza farsi illusioni affinchè la prossima sia una generazione diversa da quella attuale che è stata soggiogata, drogata, fuorviata e tradita da quella precedente che ha divorato tutto quello che era possibile, risorse, privilegi, futuro e ne ha trasferito il costo e le angosce su quella attuale, nuovi schiavi di una moderna società egizia di Faraoni.
la ricerca del consenso sociale determina proprio quel pantano mentale da cui pochi, veramente pochi sono in grado di uscire
frase da scolpire nella pietra
complimenti a qulli che insegnano ai figli come eludere le regole, invece che insegnargli il valore del rispetto di esse.
Sono veramente sconcertata: la legge del più furbo mi ha sempre disgustata e fatto rabbia.
In nome di cosa uno dovrebbe permettersi di eludere le regole, facendo passare per coglione quello che le rispetta?
In Germania non funziona così, trallallero ;)
Qui chi sta alle regole è solo un cretino, mentre normalmente dovrebbe essere il contrario.
Se non c'è una coscienza civica che ci fa indignare e reagire di fronte all'inosservanza delle regole cosa possiamo mai aspettarci dalle generazioni future?
Vogliamo tornare alla clava? :rolleyes:
trallallero
26-03-2007, 08:19
complimenti a qulli che insegnano ai figli come eludere le regole, invece che insegnargli il valore del rispetto di esse.
Sono veramente sconcertata: la legge del più furbo mi ha sempre disgustata e fatto rabbia.
In nome di cosa uno dovrebbe permettersi di eludere le regole, facendo passare per coglione quello che le rispetta?
In Germania non funziona così, trallallero ;)
Qui chi sta alle regole è solo un cretino, mentre normalmente dovrebbe essere il contrario.
Se non c'è una coscienza civica che ci fa indignare e reagire di fronte all'inosservanza delle regole cosa possiamo mai aspettarci dalle generazioni future?
Vogliamo tornare alla clava? :rolleyes:
se non funziona cosí (e lo spero) vuol dire che rimarremo li a vita e verremo in Italia solo in vacanza e non servirá insegnare a mia figlia ad eludere le regole.
Io sto ancora in Italia e, anche se lo spero, non riesco a credere che all'estero sia cosí tanto diverso.
Come fai quí in Italia ad insegnare a tuo figlio a rispettare le regole quando i primi a non farlo son coloro che le scrivono ?
Eludere le regole non significa delinquere ma saper uscire dai binari all'occorrenza, saper arrangiarsi nell'anarchia, saper comunque raggiungere l'obiettivo se chi ti sta in mezzo non é ligio.
se non funziona cosí (e lo spero) vuol dire che rimarremo li a vita e verremo in Italia solo in vacanza e non servirá insegnare a mia figlia ad eludere le regole.
Io sto ancora in Italia e, anche se lo spero, non riesco a credere che all'estero sia cosí tanto diverso.
Come fai quí in Italia ad insegnare a tuo figlio a rispettare le regole quando i primi a non farlo son coloro che le scrivono ?
Eludere le regole non significa delinquere ma saper uscire dai binari all'occorrenza, saper arrangiarsi nell'anarchia, saper comunque raggiungere l'obiettivo se chi ti sta in mezzo non é ligio.
hai letto bene il tuo contratto di lavoro, immagino.
Credi che qui in italia, patria dei furbastri, sarebbe possibile applicarlo?
No, perchè manca quel-certo-non-so-che, quel... come dire... "senso del giusto" che fa approfittare tutti di qualunque minima scappatoia.
Ecco la differenza.
Io preferisco agire sempre correttamente, a costo di rimanere fregata.
Almeno so di non essere ricattabile.
Altrimenti si innesca quel meccanismo per cui tu non puoi nemmeno denunciare le scorrettezze, perchè sai che alla fine non sei tanto pulito nemmeno tu. E si entra in quel circolo vizioso in cui le cose non funzionano mai come dovrebbero.
complimenti a qulli che insegnano ai figli come eludere le regole, invece che insegnargli il valore del rispetto di esse.
Sono veramente sconcertata: la legge del più furbo mi ha sempre disgustata e fatto rabbia.
Chissà se anche tu quando vai dal dentista chiedi la fattura o ti fai fare lo sconto in nero :rolleyes: ... e questa è solo la prima che mi viene in mente.
Come pensi di sopravvivere in uno stato dove questo comportamento da FURBI INIZIA PERSINO DALLA CLASSE DIRIGENTE?
Facendo il PALADINO della giustizia?
Si hai ragione, in Germania si sta meglio ... :rolleyes:
Chissà se anche tu quando vai dal dentista chiedi la fattura o ti fai fare lo sconto in nero :rolleyes: ... e questa è solo la prima che mi viene in mente.
Come pensi di sopravvivere in uno stato dove questo comportamento da FURBI INIZIA PERSINO DALLA CLASSE DIRIGENTE?
Facendo il PALADINO della giustizia?
Si hai ragione, in Germania si sta meglio ... :rolleyes:
le scorrettezze altrui non devono e non possono servire da giustificazione per le proprie.
"Lo fa lui, quindi lo faccio anche io" è un ragionamento che posso arrivare ad accettare FORSE in un bambino di 3 anni, non di più.
Cosa credi, che a me non bruci il culo per quello che vedo che ci fanno sulla testa?
Ma tanto qui le cose non cambieranno mai...
Fides Brasier
26-03-2007, 09:43
Chissà se anche tu quando vai dal dentista chiedi la fattura o ti fai fare lo sconto in nero :rolleyes: ... e questa è solo la prima che mi viene in mente.
Come pensi di sopravvivere in uno stato dove questo comportamento da FURBI INIZIA PERSINO DALLA CLASSE DIRIGENTE?
Facendo il PALADINO della giustizia?
Si hai ragione, in Germania si sta meglio ... :rolleyes:Il comportamento da furbi si vince facendo ognuno il suo: e questo non e' essere paladini della giustizia, ma persone corrette tout court: sapendo che a volte va come vorremmo, e a volte no.
Dire che tutti si comportano da furbi, e' solo un alibi per chi vuole comportarsi in quel modo.
complimenti a qulli che insegnano ai figli come eludere le regole, invece che insegnargli il valore del rispetto di esse.
Sono veramente sconcertata: la legge del più furbo mi ha sempre disgustata e fatto rabbia.
In nome di cosa uno dovrebbe permettersi di eludere le regole, facendo passare per coglione quello che le rispetta?
In Germania non funziona così, trallallero ;)
Qui chi sta alle regole è solo un cretino, mentre normalmente dovrebbe essere il contrario.
Se non c'è una coscienza civica che ci fa indignare e reagire di fronte all'inosservanza delle regole cosa possiamo mai aspettarci dalle generazioni future?
Vogliamo tornare alla clava? :rolleyes:
quando li avranno, per me non sarà come dicono. Tutti vogliamo solo il bene per i nostri figli, che crescano bravi e sani e se le regole seppur poco veritiere e affidabili, serviranno allo scopo, useranno anche quelle: come tutti
trallallero
27-03-2007, 07:17
hai letto bene il tuo contratto di lavoro, immagino.
Credi che qui in italia, patria dei furbastri, sarebbe possibile applicarlo?
No, perchè manca quel-certo-non-so-che, quel... come dire... "senso del giusto" che fa approfittare tutti di qualunque minima scappatoia.
Ecco la differenza.
Io preferisco agire sempre correttamente, a costo di rimanere fregata.
Almeno so di non essere ricattabile.
Altrimenti si innesca quel meccanismo per cui tu non puoi nemmeno denunciare le scorrettezze, perchè sai che alla fine non sei tanto pulito nemmeno tu. E si entra in quel circolo vizioso in cui le cose non funzionano mai come dovrebbero.
Guarda che il contratto é proprio contro i furbi e soprattutto i fancazzisti di cui l'Italia é madre sempre gravida.
E comunque non ci riesco a credere che all'estero siano tutti cosí piú onesti e dignitosi, mi sembra strano.
A Londra alla metro devi timbrare per entrare e per uscire, 2 volte, sull'autobus se non hai i soldi non ci sali, tanto per fare un esempio. Non é che semplicemente hanno piú controlli ?
o la razza ariana é veramente superiore ? :eek: :D
a parte che in Germania é pieno di stranieri ...
Comunque in parte son d'accordo con te: se gli altri son sporchi peggio per loro.
Il problema é quando i puliti vengono usati dagli sporchi, per esempio, per far cassa, consci del fatto che i puliti vogliono rimanere tali. Questo non mi va, mi spiace.
OT: che palle sto facendo affiancamento a 2 persone che mi sostituiranno (ne hanno dovute chiamare 2 per me :asd:) e non riesco neanche piú a scrivere un paio di messaggi sul forum :rolleyes: e durerá 2 settimane :cry:
vBulletin® v3.6.4, Copyright ©2000-2025, Jelsoft Enterprises Ltd.