View Full Version : [Ingegneria informatica] Sbocchi di lavoro?
Mattyfog
28-08-2012, 18:37
Carissimi,
sebbene abbia ancora tempo per fare la mia scelta mi sto informando un po' per decidere cosa ne sarà del mio futuro, o almeno cosa dovrebbe esserne.
Ingegneria informatica è una delle facoltà che più mi interessa tuttavia mi chiedevo quali fossero poi gli sbocchi futuri.
Per prima cosa non sarei sincero se vi dicessi che voglio intraprendere un percorso di studi solo perché mi piace e non per i possibili soldi che potrei guadagnare. Certo, l'informatica è la mia passione, ma i soldi mi interessano parecchio. Perciò se passione e soldi si conciliassero non avrei dubbi sulla scelta. Tuttavia leggendo qua e là online ho visto che gli stipendi lasciano alquanto a desiderare deludendo le aspettative di molti, almeno parlando di neolaureati. Personalmente non ho alcun problema a fare una gavetta, ma a patto di guadagnare bene dopo!
Chiarisco: l'informatica mi piace parecchio, sono disposto a farmi il culo e continuare lo studio con master nel caso. Non sono uno di quelli che pretendono di diventare ricchi senza far nulla e subito, ho solo dei sogni e spero che se mi faccio il culo ne verrò poi "ricompensato". Ecco che quindi se l'informatica non potrà soddisfare sceglierò altro.
Ma ecco che vengo a domande più dirette:
- Si trova lavoro? Come si è messi a stipendi?
- In che genere di lavoro si può essere impiegati? Si parla più di progettazione che scrittura di codice o è solo un'idea mia? Si lavora su hardware o software?
- Esperienze personali? Ho letto più volte che in Italia l'ambiente e il trattamento che si riceve pare deludere
Ogni risorsa e piccolo aiuto è gradito. Ringrazio tutti coloro che mi aiuteranno :)
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- Si trova lavoro? Come si è messi a stipendi?
Lavoro si trova, la fregatura se c'è è che cercano tutti "programmatori con esperienza" ma spesso è solo un deterrente, ti mettono in prova qualche settimana per vedere cosa sai fare e se sei utile all'azienda di prendono. Questione stipendi... non prendi grandi cifre sotto dipendenza di medie e piccole imprese, lo stipendio può essere più o meno onesto in relazione a quanto ti fanno sgobbare (con la scusa che se hai un pc lavori pure a casa).
Ingegnere informatico, dottore in informatica, o perito informatico che tu sia, ti vengono chieste delle competenze e se non le hai il titolo non ti salva.
- In che genere di lavoro si può essere impiegati? Si parla più di progettazione che scrittura di codice o è solo un'idea mia? Si lavora su hardware o software?
L'ingegnere ha una preparazione che comprende diverse discipline non strettamente informatiche ma affini che gli permettono di affrontare in modo anche "creativo" alcuni problemi astratti che poi possono venire concretizzati nel codice, però proprio quest'ultimo passaggio è quello in cui l'ingegnere è "svantaggiato" rispetto ai dottori in informatica. Comunque nulla che non sia colmabile con pratica e studio autonomo.
- Esperienze personali? Ho letto più volte che in Italia l'ambiente e il trattamento che si riceve pare deludere
Esperienze non troppo personali posso riportarne... qui all'università (Padova) un paio di volte all'anno vengono organizzati dei meeting tra studenti e aziende (anche grosse, anche straniere) e capita spesso che le aziende straniere (tedeschi tipicamente) facciano veri e propri "reclutamenti" e con l'opportunità di fare la tesi specialistica come stage nelle loro aziende, ti offrono qualche mese di trasferta (pagata) e intanto ti osservano e se ti ritengono valido si ricordano di te.
In Italia gli stipendi sono notoriamente bassi con quasi qualsiasi titolo di studio, inoltre le gerarchie in molte aziende sono costruite sulle raccomandazioni (da non confondere con le "segnalazioni") il che di certo non aiuta a crescere. All'estero pagano di più e valorizzano meglio la persona secondo me.
sottovento
29-08-2012, 08:25
<cut>
Per prima cosa non sarei sincero se vi dicessi che voglio intraprendere un percorso di studi solo perché mi piace e non per i possibili soldi che potrei guadagnare. Certo, l'informatica è la mia passione, ma i soldi mi interessano parecchio. Perciò se passione e soldi si conciliassero non avrei dubbi sulla scelta.
<cut>
Mattyfog
scusa se ho tagliato parte del tuo post nella mia risposta.
Vorrei dirti: parti sicuramente con il piede giusto! La passione deve associarsi ad un certo percorso professionale e ad un'adeguata ricompensa. Le domande che ti poni sono quindi piu' che legittime.
Ho l'impressione di avere qualche anno in piu' di te; conseguentemente mi arrogo il diritto di darti qualche consiglio, basandomi sulla mia esperienza.
Ho due lauree, una delle quali in informatica. Ho cominciato a lavorare durante il primo corso di laurea come sviluppatore, ma negli anni 80 era la norma, di lavoro ce n'era a bizzeffe e addirittura ci si poteva permettere il lusso di selezionare i clienti migliori (i.e. quelli che pagavano di piu' e offrivano lavori piu' interessanti).
Poi le cose hanno cominciato a cambiare (personalmente ritengo il 1993 lo spartiacque) e trovare lavoro, soprattutto per i piu' giovani, e' diventato difficile. E anche noi "anziani" abbiamo cominciato a tenere stretti i lavori che avevamo e assecondare le esigenze del cliente piu' strane ("vuoi costruire un palazzo appoggiandolo su 4 bicchieri invece che sulle fondamenta? Bello, geniale!").
Poi ho avuto la possibilita' di andare all'estero (Francia, Usa, Germania,...) e mi ci sono trasferito permanentemente.
Cmq, al di la' delle offerte che ti possono capitare, ti prego di riflettere su un punto a cui normalmente non si da molto peso: se fai informatica, sarai un tecnico :D
Non e' strano, ma pensaci bene: stai per cominciare un corso di studi difficile che ti portera' a diventare un tecnico.
E' molto probabile che il tuo futuro capo abbia fatto un corso di studi piu' facile (ammettiamolo, non tutti i corsi di studi presentano le stesse difficolta'), non abbia bisogno di essere aggiornato continuamente e guadagni molto piu' di te.
Anzi! Esperienza personale (italiana) : ho lavorato presso un'azienda con un mio compagno d'universita', uno di quelli che ha fatto informatica "perche' si trova lavoro" ma non aveva ne' passione, ne' attitudine per la materia e non sapeva scrivere una riga di codice. (l'universita' italiana e' parecchio strana: produce premi Nobel e persone che non sanno fare una O col bicchiere, e magari entrambe nella stessa classe).
L'azienda se n'e' accorta e.... l'ha messo a SCRIVERE LE SPECIFICHE!! Dopo di che il passo e' stato breve ed e' diventato il capo dell'ufficio. Il sottoscritto e' stato invece giudicato "l'uomo giusto al posto giusto, siamo soddisfatti di lei e l'anno prossimo la candidiamo per un aumento" e premiato con tanti complimenti e pacche sulla spalla. Se ti puo' bastare.....
Potessi tornare indietro, non farei piu' un corso di laurea che mi promuova a tecnico, anche se magari bravo. Guadagna bene chi puo' maneggiare soldi o persone, quindi punta a diventare dirigente, oppure a posizioni di rendita dove non devi dimostrare quanto vali ma solo sfoggiare un titolo. Scusa l'analisi dura e cruda, ma penso che ti sia piu' utile di mille incoraggamenti.
Riassumendo: i tecnici possono diventare bravi, trovare un buon lavoro ed essere ben pagati, ma li si fermano, salvo rari casi in aziende lungimiranti.
Immagino che ti piacciano altri argomenti, oltre all'informatica: se non si tratta del violino, ti consiglio di valutare quanto ti piaccia con il fatto che l'Italia vive una crisi che si protrarra' ancora per qualche lustro, per quanto i nostri politici tendano a negare.
Infine, mi tolgo un sassolino dalla scarpa: alle superiori, i professori suggeriscono sempre ai piu' bravi, soprattutto nelle discipline scientifiche, di affrontare corsi universitari quali ingegneria/scienze/....
Non e' quindi una sorpresa sa la classe dirigente del paese, che si forma in altre facolta', sia mediocre....
Mi viene un pò difficile accettare la parola passione quando dici che saresti disposto a cambiarla pur di guadagnare molti soldi... Ovviamente i soldi sono importanti (lo sappiamo tutti) ma la passione, secondo me, è altra cosa. Detto ciò, che è solo una mia discutibile opinione, ci sono anche altre cose da considerare ad esempio il prestigio dell'università dove andrai a studiare, la tua capacità di intraprendenza, il posto dove intendi lavorare (al sud la vedo durissima), ecc ecc... Inutile dire che purtroppo il nome dell'università da cui esci potrebbe svantaggiarti/avvantaggiarti, a dispetto di quello che _realmente_ sai fare. Guarda anche gli altri corsi di laurea: credo che gli ingegneri gestionali vadano abbastanza forte ad esempio e siano più pronti ad un eventuale carriera verso posti dirigenziali rispetto a posti di lavoro più squisitamente tecnici.
khelidan1980
29-08-2012, 16:17
Infine, mi tolgo un sassolino dalla scarpa: alle superiori, i professori suggeriscono sempre ai piu' bravi, soprattutto nelle discipline scientifiche, di affrontare corsi universitari quali ingegneria/scienze/....
Non e' quindi una sorpresa sa la classe dirigente del paese, che si forma in altre facolta', sia mediocre....
Sai che non ci avevo mai pensato, mi hai illuminato....
Mattyfog
29-08-2012, 17:53
Grazie dei vostri aiuti, mi state pian piano illuminando. Ma ancora dei punti non mi sono chiari, che differenza c'è fra ingegnere informatico e informatico e basta? Sembrerebbe che in Italia le aziende bacino poco alla differenza, è vero?
@demos88: tu dici che un ingegnere sarebbe svantaggiato nello scrivere codice rispetto a un informatico. Ma si tratta quindi di svolgere lo stesso lavoro?
@sottovento: ti ringrazio per aver condiviso la tua esperienza con me, mi ha chiarito abbastanza la situazione. Toglimi una curiosità, se non ti dispiace, qual'è l'altra laurea che hai? Cosa mi dici delle esperienze all'estero? Mi sembra tu ti sia mosso molto!
Ad ogni modo ingegneria gestionale è anch'esso un corso che mi interessa alquanto, anche se devo chiarirmi meglio le idee sul percorso di studi e lavori futuri:)
@mettiu: nello caso avrei la possibilità di frequentare il politecnico di Torino o di Milano, quali fra i due ritieni il migliore? (sempre nel caso tu sia di queste parti e che quindi anche tu ti sia informato su di essi)
Se qualcun altro ha altre esperienze o pareri da condividere sarò molto lieto di leggerli!
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Grazie dei vostri aiuti, mi state pian piano illuminando. Ma ancora dei punti non mi sono chiari, che differenza c'è fra ingegnere informatico e informatico e basta? Sembrerebbe che in Italia le aziende bacino poco alla differenza, è vero?
@demos88: tu dici che un ingegnere sarebbe svantaggiato nello scrivere codice rispetto a un informatico. Ma si tratta quindi di svolgere lo stesso lavoro?
Sento spesso dire questa cosa, ma per quella che è la mia esperienza onestamente non può essere vista come una regola generale, anche se questa convinzione è un po' dura a morire.
Fondamentalmente dipende dai corsi di laurea ma ancor di più dalle persone e da quanto sono appassionate alla materia.
Non credere che basti fare X esami di programmazione per imparare a programmare.
Il fatto che nella facoltà Y abbiano fatto X esami, e nella facoltà Z ne abbiano fatti X+1, non è indice di nulla, specie se non si tiene conto della qualità dell'insegnamento.
Ad esempio a Tor Vergata il corso di Sistemi Operativi e il corso di Linux Avanzato erano tenuti fino a quest'anno da un certo Daniel Bovet (ora in pensione) e da Marco Cesati, e già solo quello varrebbe il "prezzo del biglietto".
Comunque per quanto mi riguarda un Ing. Informatico non può permettersi di non saper programmare.
Se qualcun altro ha altre esperienze o pareri da condividere sarò molto lieto di leggerli!
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Mi sono laureato ad Aprile 2011 in Ing. Informatica, il 13 Giugno ho iniziato a lavorare presso una importante compagnia che si occupa di aerospazio, con un contratto a progetto di 6 mesi a 1400€ lordi mensili (+ buoni pasto).
Ho trovato il lavoro su internet, tra i vari annunci, come programmatore C.
Contratto molto buono per iniziare, anche se ero comunque costretto dalle 9 alle 18 a lavorare nella loro sede, ma comunque mi sono fatto le ossa in C puro :D.
A gennaio ho ripreso a frequentare l'università per prendere la specialistica, e a febbraio di quest'anno ho preso un contratto part-time con il CNIT, lavorando ad un progetto europeo con la stessa università (laboratorio di reti). A fine luglio abbiamo sottomesso un articolo presso INFOCOM, il che è una bella soddisfazione.
Il contratto mi è stato rinnovato e trasformato in "full-time" fino a febbraio 2013, data di scadenza del progetto europeo.
La cifra che prendo è leggermente superiore a quella che percepivo precedentemente, ma ho molta più libertà, non avendo vincoli di orario stringenti e considerato che complessivamente l'ambiente universitario è molto piacevole.
Probabilmente avrei accettato comunque anche se mi avessero fatto un contratto meno vantaggioso economicamente.
Il mondo informatico ha offerte per la qualunque, dal programmatore web, al programmatore di dispositivi mobili, al programmatore un po' più specializzato... molto dipende anche dal tipo di "carriera" che vorresti intraprendere. E questo fa variare anche i guadagni.
Ad esempio a me piace molto il settore della ricerca, ma bisogna essere molto portati verso quell'ambito, tra l'altro il lavoro che sto facendo io non è squisitamente informatico, ma è più un ibrido con il settore delle telecomunicazioni (settore comunque che a me piace molto).
Quello che ti posso dire è comunque di non avere pretese enormi non appena esci dall'università perché tipicamente sei "un laureato come un'altro"... trova qualcosa che ti piace e non infognarti troppo in una stessa azienda, specie se grossa, il rischio spesso è ritrovarti a fare la stessa cosa tutti i giorni e non imparare mai nulla veramente di nuovo.
Inoltre bisogna guardarsi sempre in giro e vedere cosa offre il mercato.
sottovento
30-08-2012, 05:58
G
@sottovento: ti ringrazio per aver condiviso la tua esperienza con me, mi ha chiarito abbastanza la situazione. Toglimi una curiosità, se non ti dispiace, qual'è l'altra laurea che hai? Cosa mi dici delle esperienze all'estero? Mi sembra tu ti sia mosso molto!
Ad ogni modo ingegneria gestionale è anch'esso un corso che mi interessa alquanto, anche se devo chiarirmi meglio le idee sul percorso di studi e lavori futuri:)
Dovevamo parlare di te e siamo finiti a parlare di me :D Finisco per sembrare egocentrico.
Cmq ho fatto un percorso di studi un po' strano, mi sono laureato prima in Scienze dell'Informazione (quella che poi ha cambiato nome in Informatica) e poi nella "neonata" (al tempo era il primo anno che esisteva) Ingegneria Informatica. Non ho fatto corsi di di programmazione Web o Linux, non esistevano ancora....
Potessi tornare indietro.... come ti dicevo, farei qualcos'altro! Cercherei di sviluppare qualche altro interesse che mi permetta di fare carriera.
Scusa se lo ripeto ancora: se ti laurei in Informatica (ingegneria, quello che vuoi) diventerai un buon tecnico, potrai puntare ad un buon stipendio ma li' ti fermi. Secondo me, invece, i migliori (parto dal presupposto che tu appartenga a questo gruppo) dovrebbero occupare posizioni piu' alte, nell'interesse della persona stessa e dei sottoposto.
La domanda successiva e': sei sicuro che questa passione per l'informatica sia ancora tale dopo 40 anni spesi a scrivere software e disegnare sistemi?
Cerca di mediare i tuoi interessi con la possibilita' di avere una buona carriera ed un'ottima posizione economica. Lo dico nel tuo interesse e, se sei bravo, anche nel mio: Dio solo sa quanto abbiamo bisogno di dirigenti di talento nella pubblica amministrazione
Riguardo le esperienze all'estero: beh, si sta indubbiamente meglio, gli stipendi sono piu' alti e le condizioni lavorative migliori. Inoltre la laurea ha un valore che viene riconosciuto in busta paga: la mia azienda ogni anno mi assegna un bonus, pagato ad aprile, semplicemente perche' ho questo pezzo di carta in mano, ed e' un bonus estremamente piacevole (non si tratta di una cifra simbolica, ma di una che fa apparire un sorriso di soddisfazione)...
sottovento
30-08-2012, 06:04
S
Comunque per quanto mi riguarda un Ing. Informatico non può permettersi di non saper programmare.
Come non darti ragione? Purtroppo sarai d'accordo con me che ci sono persone che riescono a laurearsi senza nemmeno imparare le basi della programmazione....
Sento spesso dire questa cosa, ma per quella che è la mia esperienza onestamente non può essere vista come una regola generale, anche se questa convinzione è un po' dura a morire.
Fondamentalmente dipende dai corsi di laurea ma ancor di più dalle persone e da quanto sono appassionate alla materia.
Non credere che basti fare X esami di programmazione per imparare a programmare.
Ma infatti... solo che a ingegneria spesso ci trovi gente che dell'informatica in se importa poco, facciamo esami di matematica, elettronica, automazione, telecomunicazioni, fisica e poi qualche esame di informatica come reti, sistemi operativi, basi di dati, fondamenti di informatica... ma il massimo che vai a programmare è una struttura dati come un albero.
Poi alla magistrale fai qualche corso più specifico ma non programmi mai in modo deciso, e tipicamente si da molta più enfasi alla parte ingegneristica che programmativa, il che significa che spesso usi un solo linguaggio dall'inizio alla fine (tipicamente java).
In informatica invece studi molta più programmazione e hai diversi corsi di sola programmazione e linguaggi. Sicuramente uno che non ama l'informatica, non si divertirà molto a scienze informatiche... mentre a ingegneria, per 4 esami su 5 basta imparare a memoria.
Non è di certo una regola che l'ingegnere sappia programmare meno di un informatico puro, ma i corsi di laurea sono pensati per definire due figure lavorative diverse, poi ognuno per conto proprio può studiare anche linguaggi di programmazione e programmare meglio di un informatico anche se studia ingegneria.
Secondo me un percorso universitario da valutare sarebbe la triennale in ingegneria per avere le basi ingegneristiche più importanti seguita dalla magistrale in scienze informatiche.
Mattyfog
30-08-2012, 10:10
Quello che ti posso dire è comunque di non avere pretese enormi non appena esci dall'università perché tipicamente sei "un laureato come un'altro"... trova qualcosa che ti piace e non infognarti troppo in una stessa azienda, specie se grossa, il rischio spesso è ritrovarti a fare la stessa cosa tutti i giorni e non imparare mai nulla veramente di nuovo.
Inoltre bisogna guardarsi sempre in giro e vedere cosa offre il mercato.
Ti ringrazio per aver condiviso la tua esperienza. Commento solo questa frase, non mi fraintenere: commento questa frase ma ciò che mi è servito di più è il resto di quelli che hai scritto! Te ne ringrazio :)
Diciamo che non credo avrò grandi pretese appena laureato però nell'arco di una decina di anni spererei di guadagnare qualcosa,per questo sto cercando di capire che cosa studiare :)
Dovevamo parlare di te e siamo finiti a parlare di me :D Finisco per sembrare egocentrico.
Cmq ho fatto un percorso di studi un po' strano, mi sono laureato prima in Scienze dell'Informazione (quella che poi ha cambiato nome in Informatica) e poi nella "neonata" (al tempo era il primo anno che esisteva) Ingegneria Informatica. Non ho fatto corsi di di programmazione Web o Linux, non esistevano ancora....
Potessi tornare indietro.... come ti dicevo, farei qualcos'altro! Cercherei di sviluppare qualche altro interesse che mi permetta di fare carriera.
Scusa se lo ripeto ancora: se ti laurei in Informatica (ingegneria, quello che vuoi) diventerai un buon tecnico, potrai puntare ad un buon stipendio ma li' ti fermi. Secondo me, invece, i migliori (parto dal presupposto che tu appartenga a questo gruppo) dovrebbero occupare posizioni piu' alte, nell'interesse della persona stessa e dei sottoposto.
La domanda successiva e': sei sicuro che questa passione per l'informatica sia ancora tale dopo 40 anni spesi a scrivere software e disegnare sistemi?
Cerca di mediare i tuoi interessi con la possibilita' di avere una buona carriera ed un'ottima posizione economica. Lo dico nel tuo interesse e, se sei bravo, anche nel mio: Dio solo sa quanto abbiamo bisogno di dirigenti di talento nella pubblica amministrazione
Riguardo le esperienze all'estero: beh, si sta indubbiamente meglio, gli stipendi sono piu' alti e le condizioni lavorative migliori. Inoltre la laurea ha un valore che viene riconosciuto in busta paga: la mia azienda ogni anno mi assegna un bonus, pagato ad aprile, semplicemente perche' ho questo pezzo di carta in mano, ed e' un bonus estremamente piacevole (non si tratta di una cifra simbolica, ma di una che fa apparire un sorriso di soddisfazione)...
Molto molto interessante. Credo che l'informatica potrebbe piacermi dopo 40 anni, ma se avrò uno stipendio basso sono quasi sicuro non sarò soddisfatto della mia vita :) Ora me ne uscirò con una domanda che apparirà forse un po' presuntuosa ma come dire, prima di capire che è un sogno irrealizzabile vorrei almeno informarmi :D Visto che il titolo conta molto, ma cosa mi sapete dire del Mit di Boston? Al di là del costo economico, secondo voi risulta impossibile entrarci anche solo magari per la parte si specialistica? Perché parrebbe che gli stipendi si aggirano dai 75mila ai 125mila dollari dopo la laurea lì. Se mi date un attimo vi cerco il link
EDIT: gecd.mit.edu/resources/data
EDIT2:
Secondo me un percorso universitario da valutare sarebbe la triennale in ingegneria per avere le basi ingegneristiche più importanti seguita dalla magistrale in scienze informatiche.
Interessante, ma vale davvero la pena a livello di titoli?
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sottovento
30-08-2012, 10:21
Molto molto interessante. Credo che l'informatica potrebbe piacermi dopo 40 anni, ma se avrò uno stipendio basso sono quasi sicuro non sarò soddisfatto della mia vita :) Ora me ne uscirò con una domanda che apparirà forse un po' presuntuosa ma come dire, prima di capire che è un sogno irrealizzabile vorrei almeno informarmi :D Visto che il titolo conta molto, ma cosa mi sapete dire del Mit di Boston? Al di là del costo economico, secondo voi risulta impossibile entrarci anche solo magari per la parte si specialistica? Perché parrebbe che gli stipendi si aggirano dai 75mila ai 125mila dollari dopo la laurea lì. Se mi date un attimo vi cerco il link
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Non so molto del MIT, ma so che sei stato basso negli stipendi ;)
No, non sto scherzando, se esci da un corso di laurea simile e trovi un posto *nella media* come sviluppatore (magari specializzato in qualche settore redditizio) penso che 200mila dollari non siano irragionevoli.
(senza contare benefit quali assicurazione sanitaria per te e la tua famiglia e pensione integrativa)
Infine, mi tolgo un sassolino dalla scarpa: alle superiori, i professori suggeriscono sempre ai piu' bravi, soprattutto nelle discipline scientifiche, di affrontare corsi universitari quali ingegneria/scienze/....
Non e' quindi una sorpresa sa la classe dirigente del paese, che si forma in altre facolta', sia mediocre....
Questa mi sembra una grossolana generalizzazione.
Ci sono ingegneri anche in parlamento, eh! E non è gente molto smart (ho un esempio in mente).
La classe dirigente è mediocre perché l'italiano in sé è mediocre. Gente che si è laureata in discipline scientifiche, ad esempio, è aliena al meccanismo clientelare che governa la ricerca nelle università, ad esempio? Questo non è un esempio di mediocrità?
Sono d'accordo sul resto comunque.
Aggiungo: saper programmare è un processo che dura una vita. Gli scontri informatica vs ingegneria sono tutte stronzate; ho visto ingegneri che non sanno moltiplicare due matrici e gente con la terza media programmare meglio di quanto potrò mai fare io. E viceversa, ovviamente.
Dipende dalla persona. Nessuna università potrà mai dare anche solo una visione a 360° di quello che c'è là fuori, figurarsi preparare al lavoro.
Senza parlare del fatto che NESSUNA università affina le tue 'soft skills'. Nello specifico: comunicare! Anzi, chi frequenta questo tipo di facoltà di solito ci tiene a rafforzare lo stereotipo del nerd che non sa stare al mondo e magari si nasconde dietro una mal simulata sindrome di asperger.
In questo lavoro credo che le cose importanti alla fine siano: continuare a studiare, mirare a fare cose nel modo più semplice possibile e imparare a comunicare decentemente.
Mattyfog
30-08-2012, 10:29
In effetti forse quelle cifra si riferiscono al primo anno di lavoro :D
Qualcuno altro se ne sa qualcosa? :)
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sottovento
30-08-2012, 10:52
Questa mi sembra una grossolana generalizzazione.
Ci sono ingegneri anche in parlamento, eh! E non è gente molto smart (ho un esempio in mente).
Si e' vero, ma io sono grossolano :D (vengo dalla bassa padana)
Ed anch'io avevo lo stesso esempio in mente. Ma scommetto che non sa programmare :D
La classe dirigente è mediocre perché l'italiano in sé è mediocre. Gente che si è laureata in discipline scientifiche, ad esempio, è aliena al meccanismo clientelare che governa la ricerca nelle università, ad esempio? Questo non è un esempio di mediocrità?
No dai, gli italiani non sono mediocri. Magari estremamente individualisti ma non mediocri. I tedeschi sono mediocri ;)
Aggiungo: saper programmare è un processo che dura una vita. Gli scontri informatica vs ingegneria sono tutte stronzate; ho visto ingegneri che non sanno moltiplicare due matrici e gente con la terza media programmare meglio di quanto potrò mai fare io. E viceversa, ovviamente.
Finalmente qualcuno che dice bread to bread, wine to wine!
Ho sempre detestato questi aridi flame nei forum.
Pero'.... supponendo che uno scelga l'universita' perche' vuole essere un professionista di un certo livello, e come tale esser pagato.... vale davvero la pena? O e' meglio profondere gli sforzi (ed il denaro) nel conseguimento di una laurea diversa?
In sostanza: quanto e' professionalizzante una laurea in Informatica (o ingegneria informatica che dir si voglia).
Volendo laurearsi in informatica per far software e soldi, quanto ci si avvicina all'obiettivo?
Dipende dalla persona. Nessuna università potrà mai dare anche solo una visione a 360° di quello che c'è là fuori, figurarsi preparare al lavoro.
Senza parlare del fatto che NESSUNA università affina le tue 'soft skills'. Nello specifico: comunicare! Anzi, chi frequenta questo tipo di facoltà di solito ci tiene a rafforzare lo stereotipo del nerd che non sa stare al mondo e magari si nasconde dietro una mal simulata sindrome di asperger.
In questo lavoro credo che le cose importanti alla fine siano: continuare a studiare, mirare a fare cose nel modo più semplice possibile e imparare a comunicare decentemente.
Appunto! Rimane il quesito: comunicare, mantenere rapporti con clienti e gestire il lavoro, .... sono tutte operazioni che fanno parte di una professione.
Mi scappa ancora la domanda precedente: quanto e' professionalizzante una laurea in informatica?
@mettiu: nello caso avrei la possibilità di frequentare il politecnico di Torino o di Milano, quali fra i due ritieni il migliore? (sempre nel caso tu sia di queste parti e che quindi anche tu ti sia informato su di essi)
Fidati, sono più che informato ;) Coi Politecnici vai alla grande, almeno per quanto riguarda l'Italia. Non sto qui a dire "è mejo questo o quello" perchè sono due punte d'eccellenza (e perchè non li ho frequentati entrambi ;) ), almeno per quel che si vede in Italia. Preparazione molto tecnica e orientata al mercato, che ti consente di imparare tecnologie molto concrete che potresti usare all'indomani della laurea in un'azienda del settore. Questa cosa non è garantita in università più "piccole". Notare che dare le materie e SAPERE le materie sono due cose distinte che spesso, purtroppo, non coincidono.
In base ai tuoi ragionamenti, comunque, forse è meglio un percorso all'estero. Magari inizi qui e poi ti sposti per la specialistica/dottorato/master/qualunque altra cosa ti salti in mente di fare! Comincia a dimostrare qualcosa a "casa tua" e poi fai sempre in tempo a spiccare il volo. Nel frattempo però hai il tempo di crescere, capire e valutare meglio cosa ti interessa fare e dove.
Ma infatti... solo che a ingegneria spesso ci trovi gente che dell'informatica in se importa poco, facciamo esami di matematica, elettronica, automazione, telecomunicazioni, fisica e poi qualche esame di informatica come reti, sistemi operativi, basi di dati, fondamenti di informatica... ma il massimo che vai a programmare è una struttura dati come un albero.
Poi alla magistrale fai qualche corso più specifico ma non programmi mai in modo deciso, e tipicamente si da molta più enfasi alla parte ingegneristica che programmativa, il che significa che spesso usi un solo linguaggio dall'inizio alla fine (tipicamente java).
In informatica invece studi molta più programmazione e hai diversi corsi di sola programmazione e linguaggi. Sicuramente uno che non ama l'informatica, non si divertirà molto a scienze informatiche... mentre a ingegneria, per 4 esami su 5 basta imparare a memoria.
Non è di certo una regola che l'ingegnere sappia programmare meno di un informatico puro, ma i corsi di laurea sono pensati per definire due figure lavorative diverse, poi ognuno per conto proprio può studiare anche linguaggi di programmazione e programmare meglio di un informatico anche se studia ingegneria.
Secondo me un percorso universitario da valutare sarebbe la triennale in ingegneria per avere le basi ingegneristiche più importanti seguita dalla magistrale in scienze informatiche.
Ripeto, non si può generalizzare, spesso dipende tutto dalle facoltà e dai docenti, e concordo totalmente con shynia... dipende anche dalle persone.
Non so cosa intendi per programmare in modo deciso, ma noi alla triennale abbiamo fatto 7 corsi con progetto e alla specialistica praticamente sono quasi tutti esami con progetti medio-grandi.
Il compito dell'università dovrebbe poi essere quello di restare sulla cresta dell'onda e cercare di darti le basi per poter affrontare le novità del settore, senza troppa fatica.
Per come la vedo io unificherei totalmente informatica ed ingegneria informatica, perché a mio modo di vedere le differenze REALI sono veramente molto poche, ed in entrambi i casi hai bisogno di entrambe le nozioni per avere una preparazione più completa.
Tra l'altro non so se negli stati uniti esista questa distinzione, tipicamente sento sempre parlare di Computer Science più che di Software Engineering.
Non ha effettivamente più senso stare lì a separare le due cose, tra l'altro non vorrei dire una fesseria ma se non sbaglio un informatico puro può comunque iscriversi all'albo degli ingegneri informatici.
Non so cosa intendi per programmare in modo deciso, ma noi alla triennale abbiamo fatto 7 corsi con progetto e alla specialistica praticamente sono quasi tutti esami con progetti medio-grandi.
Il compito dell'università dovrebbe poi essere quello di restare sulla cresta dell'onda e cercare di darti le basi per poter affrontare le novità del settore, senza troppa fatica.
Per come la vedo io unificherei totalmente informatica ed ingegneria informatica, perché a mio modo di vedere le differenze REALI sono veramente molto poche, ed in entrambi i casi hai bisogno di entrambe le nozioni per avere una preparazione più completa.
Tra l'altro non so se negli stati uniti esista questa distinzione, tipicamente sento sempre parlare di Computer Science più che di Software Engineering.
Non ha effettivamente più senso stare lì a separare le due cose, tra l'altro non vorrei dire una fesseria ma se non sbaglio un informatico puro può comunque iscriversi all'albo degli ingegneri informatici.
Sono totalmente d'accordo, infatti diversi professori del corso di laurea in ingegneria informatica sono molto contrariati dalla politica adottata negli ultimi anni nel piano di studi da proporre agli studenti.
A padova ingegneria informatica sta venendo pian piano smembrata dalla componente informatica in favore di esami per lo più teorici "a sfondo matematico". Parlavi di progetti... ebbene io nella triennale di progetti ho fatto: una struttura dati preassegnata dal docente (albero AVL) per il corso di Dati e Algoritmi, un sistema informativo preassegnato per il corso di Sistemi Informativi, un database "di circa 15 tra relazioni e entità" e un app android per il corso di sistemi embedded (esame a scelta).
Per fortuna sono riuscito a entrare nei 30 posti riservati al corso di ingegneria del software (che vogliono togliere, non ho parole) ed è stato l'unico corso in cui ho programmato seriamente lavorando a un progetto universitario (Java comunque...).
Se vado a vedere i corsi di scienze informatiche, vedo molti corsi dedicati alla sola programmazione e linguaggi, ingegneria del software, gestione di sistemi informatici e via dicendo...
E si, è vero che basta la lauera in scienze informatiche per fare l'esame di stato di ingegneria e iscriversi all'albo.
Interessante, ma vale davvero la pena a livello di titoli?
Dovresti informarti presso l'università che intendi frequentare. Qui a padova la laurea triennale in ingegneria informatica da accesso sia alla magistrale di ingegneria che a quella di scienze. Invece la laurea triennale in scienze informatiche non dovrebbe dare l'accesso alla magistrale in ingegneria. Fermo restando che le aziende cercano prima di tutto la qualità intrinseca nella persona piuttosto che il titolo specifico, penso che 3 anni a sgobbare a ingegneria (che qui è comunque più difficile di scienze) siano una solida base per poter scegliere dove continuare (o anche fermarsi).
Mattyfog
30-08-2012, 14:24
Molto interessante. Tendenzialmente diciamo che, per magari cambierò idea in futuro, ma per ora sono il tipo che tenderebbe più a studiare 8 anni anziché 3. Sembra molto interessante la possibilità, sempre che poi ci sia, di fare 3 anni qui e poi spostarsi per la specialistica. Non ho ben capito una cosa: ma se la specialistica si fa il 4 e 5 anno, e perché bisogna scegliere già al primo anno?
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Mattyfog
30-08-2012, 15:28
Ma sicuramente è un buon titolo direi no, no?
Comunque qualcuno conosce i requisiti per entrarci?
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Molto interessante. Tendenzialmente diciamo che, per magari cambierò idea in futuro, ma per ora sono il tipo che tenderebbe più a studiare 8 anni anziché 3. Sembra molto interessante la possibilità, sempre che poi ci sia, di fare 3 anni qui e poi spostarsi per la specialistica. Non ho ben capito una cosa: ma se la specialistica si fa il 4 e 5 anno, e perché bisogna scegliere già al primo anno?
I corsi di laurea fino a qualche anno fa erano tipicamente divisi in lauree triennali e quinquennali a ciclo unico. Cioè un titolo lo prendevi solo alla conclusione dell'intero ciclo di studio che per molti indirizzi di ingegneria era appunto di 5 anni.
Poi 5-6 anni fa sono state introdotte le lauree brevi, ovvero hanno spezzato i clicli quinquennali in 3+2 anni. Alla fine del 3° anno ottieni una laurea breve, facendo altri 2 anni ottieni la magistrale (o specialistica come la vuoi chiamare).
Questo nei fatti cosa comporta? semplicemente che se al 3° anno sei stufo di seguire l'uni, prendi la laurea breve e finisce lì, mentre se continui puoi ottenere la laurea magistrale.
Ovviamente però non puoi fare un collage come una laurea triennale in scienze politiche + magistrale in informatica, ovviamente non ha senso.
I corsi di laurea magistrale hanno dei requisiti di ingresso, tra cui crediti in determinati settori disciplinari, voto di laurea triennale, tempo di laurea... per cui ovviamente se vuoi fare la magistrale in ingegneria informatica, devi aver fatto una triennale nello stesso settore, a padova puoi fare la triennale in ing. informatica o ing. dell'informazione. E chi ha una laurea in ing. dell'informazione può a sua volta scegliere se fare la magistrale in ing. biomedica, telecomunicazioni, elettronica, o appunto informatica.
Si tratta solo di rispettare i termini di accesso alla magistrale, per cui ovviamente alcune triennali non sono adatte per proseguire verso altre magistrali.
Mattyfog
30-08-2012, 16:03
Beh però se vali il titolo ti permette di dimostrarlo più facilmente credo. Perciò la mia curiosità mi porta a chiedermi quali siano i requisiti da Mit :D
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Beh però se vali il titolo ti permette di dimostrarlo più facilmente credo. Perciò la mia curiosità mi porta a chiedermi quali siano i requisiti da Mit :D
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Niente di particolare per gli "undergraduate", suppongo abbiano un classico test di ingresso interdisciplinare e conoscenza della lingua inglese...
Penso che il requisito più importante sia avere (tanti) soldi per pagarli, in giro ho letto che si pagano anche 20mila dollari all'anno.
Conviene farsi la laurea quinquennale in italia e intanto valuti le tue capacità e se il tuo interesse cresce o diminuisce, e dopo i 5 anni pensi eventualmente se fare un PhD (equivalente del dottorato di ricerca) all'estero. Tipicamente è così che vedo fare da quelli che hanno questi interessi.
Andare all'estero per la prima esperienza universitaria secondo me è un po' esagerato, oltre che non strettamente necessario. Piuttosto cercherei di trovare una buona università italiana, se uno è disposto ad andare all'estero, penso sia disposto a farsi qualche centinaio di Km per andare in un altro ateneo italiano.
Splacchj
30-08-2012, 17:07
scusate se mi accodo, ma anche io sarei interessato all'ambito qui citato. Oltre alle perplessità espresse da Mattyfog io avrei un'altra domanda d afare: qual è la precisa differenza tra un Ingegnere INFORMATICO ed un ELETTRONICO????
scusate se mi accodo, ma anche io sarei interessato all'ambito qui citato. Oltre alle perplessità espresse da Mattyfog io avrei un'altra domanda d afare: qual è la precisa differenza tra un Ingegnere INFORMATICO ed un ELETTRONICO????
Che uno studia informatica e l'altro elettronica? :asd:
Sono due corsi che presentano diverse affinità, qui a padova appartengono allo stesso dipartimento tra l'altro.
Innanzi tutto sono entrambi corsi di ingegneria quindi si riceve la tipica trafila di esami classici di ingegneria nel primo anno: analisi 1 (e 2 eventualmente), fondamenti di informatica, fisica 1 e 2, algebra lineare, architettura elaboratori...
In comune poi hanno molto probabilmente esami come telecomunicazioni, automazione, circuiti, elettronica, segnali e sistemi, elettronica digitale.
La differenza sta negli esami che gli uni hanno e gli altri no:
Ing Inf: basi di dati, sistemi operativi, sistemi informativi, ing del software, reti di calcolatori, programmazione sistemi embedded...
Ing Ele: elettronica industriale, propagazione guidata, strumentazione elettronica, macchine elettriche, impianti elettrici...
Poi alla magistrale seguono due curriculum più distinti che puoi facilmente intuire, basta che guardi la lista di corsi o anche solo leggi la presentazione dei corsi di laurea nel sito dell'ateneo.
Mattyfog
30-08-2012, 18:19
Beh a quanto pare al Mit se sei ammesso che tu abbia i soldi o no avrai la possibilità di terminare gli studi. Promessa loro e che dicono mantenuta da più di cinquanta anni. Ad ogni modo credo sia impossibile entrare.. Non ho trovato requisiti per phd e nemmeno li ho cercati per ora comunque per entrare all'università già le statistiche parlano chiaro: 4513 stranieri che tentano e 148 ammessi con una percentuale del 3.2. Saranno tutti geni!
Comunque esiste una triennale che permetta di fare la magistrale sia in ingegneria gestionale sia informatica oppure sono ambiti troppo distanti?
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Beh a quanto pare al Mit se sei ammesso che tu abbia i soldi o no avrai la possibilità di terminare gli studi. Promessa loro e che dicono mantenuta da più di cinquanta anni. Ad ogni modo credo sia impossibile entrare.. Non ho trovato requisiti per phd e nemmeno li ho cercati per ora comunque per entrare all'università già le statistiche parlano chiaro: 4513 stranieri che tentano e 148 ammessi con una percentuale del 3.2. Saranno tutti geni!
Comunque esiste una triennale che permetta di fare la magistrale sia in ingegneria gestionale sia informatica oppure sono ambiti troppo distanti?
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Dipende sempre dall'ateneo... gestionale e informatica sono comunque abbastanza diversi. L'accesso non è sicuramente diretto. E' necessario sostenere esami aggiuntivi affinchè siano soddisfatti i requisiti, alla fine impiegheresti un anno solo a dare gli esami "passerella" per cambiare indirizzo.
Meglio avere le idee chiare il prima possibile.
Mattyfog
30-08-2012, 20:45
Capito! E parlando di estero quali sono le università considerate migliori?
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Capito! E parlando di estero quali sono le università considerate migliori?
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Sinceramente non ho una lista... sicuramente gli stati uniti hanno un sacco di università "quotate" come Harvard, Stanford, MIT, Berkely, Yale... in EU famose sono la Oxford e Cambridge... Più vicina all'italia c'è per esempio Zurigo, per l'italia Bologna ma anche alcuni politecnici.
Guarda, sinceramente non mi farei tanti pensieri, trova un buon ateneo italiano, fatti 3 o 5 anni e poi vai a fare un PhD all'estero se proprio vuoi.
Già il passaggio superiori-università è di per se non indifferente in quanto cambia tutto: dall'ambiente al metodo di studio. Fai un passo alla volta. :)
Mattyfog
01-09-2012, 13:46
Capito! Diciamo sarebbe interessante trovare una strada che renda anche "solo" la metà di una laurea al Mit. Ma che differenza c'è fra un phd e un master?
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Capito! Diciamo sarebbe interessante trovare una strada che renda anche "solo" la metà di una laurea al Mit. Ma che differenza c'è fra un phd e un master?
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Un master è un corso di durata variabile volto a preparare lo studente in un certo ambito professionale. Esistono master di primo e secondo livello in relazione alla preparazione universitaria richiesta per il conseguimento (primo livello: triennale, secondo livello: quinquennale). Non sono corsi strettamente erogati dall'università pubblica.
Un PhD è invece quello che in italia corrisponde al dottorato di ricerca, e corrisponde se non erro, al più alto grado accademico ottenibile. Il dottorato di ricerca lo segui sempre all'università nel settore dove ti sei laureato alla magistrale e consiste in ulteriori 2-3 anni di studio all'interno di un team accademico di docenti e altri ricercatori. L'accesso è molto ristretto. E' proprio questa la situazione in cui spesso può capitare di spostarsi all'estero per periodi più o meno lunghi.
Emanuele86
02-09-2012, 23:05
salve ragazzi, sfrutto anchio questo thread.
A 25 anni come vedete un eventuale iscrizione in sicurezza dei sistemi e delle reti informatiche a crema corso online.
Come corso di laurea ed eventuali sbocchi lavorativi cosa mi posso aspettare? Avrei anche intenzione di fare un corso di programmazione di rpg per iseries400(non dite che è obsoleto perfavore dato che chi non ci ha mai lavorato non puo sapere la velocita con cui si esegue il tutto!), sistema che ho usato per gestire un magazzino per piu negozi ovviamente da semplice operatore(come scritto nel thread confermo le paghe ridicole con presunzione assurda).
grazie
>>The Red<<
03-09-2012, 13:28
Seguo anche io! Mi sono iscritto quest'anno a ing. informatica.
andros94
03-09-2012, 15:37
si possono fare esempi pratici di sbocchi professionali per informatici o ingegneri ?
si possono fare esempi pratici di sbocchi professionali per informatici o ingegneri ?
Esempi pratici... per natura stessa l'informatica è un settore vivo in continua evoluzione ed esistono una infinità di ambienti in cui la si può applicare. Gli sbocchi professionali sono molto simili fra i due corsi di laurea, cambia solo il grando di preparazione in particolari settori informatici e non.
Un Ingegnere, come ti ho detto in risposta al pm, ha una preparazione ingegneristica (ma va? :D ) orientata più all'analisi e progettazione, piuttosto che scrittura di montagne di codice. Mentre un laureato in scienze informatiche sicuramente ha maggiore preparazione nell'uso degli strumenti informatici per lo sviluppo di un software o la gestione di una rete aziendale e via dicendo.
Per come la vedo io, l'ingegnere dovrebbe essere più interessato a un ruolo gestionale o imprenditoriale, mentre un laureato in scienze informatiche lo vedo più come un freelance coder o "guru della programmazione", il classico dipendente che risolve le rogne spaziando dal monkey coding o codici supercazzuti :asd: . Questo è un parere puramente personale, molto generico. Le aziende nel settore IT testano sempre i nuovi dipendenti facendoti lavorare fin da subito nelle mansioni richieste, se sei bravo bene, senno' ti salutano, indipendentemente dalla laurea in scienze o ingegneria.
andros94
03-09-2012, 16:49
Per come la vedo io, l'ingegnere dovrebbe essere più interessato a un ruolo gestionale o imprenditoriale...
cosa intendi dire con "ruolo impreditoriale o gestionale" ?
wizard1993
03-09-2012, 17:05
cosa intendi dire con "ruolo impreditoriale o gestionale" ?
l'ingegnere decide che è utile (e profittevole) sviluppare un controllo di trazione per il fuoristrada, analizzando i costi, la fattibilità (anche economica) e le possibilità di mercato del prodotto, sviluppa le strategie e demanda all'informatico, al meccanico, all'elettronico, al telemetrista di convertire l'idea in qualcosa che esiste sviluppa fisicamente.
Diciamo che per formazione, l'ingegnere è quello più adatto ad un lavoro di supervisione oltre che di progettazione: per come sono fatti i corsi di laurea che ho visto, ad un ingegnere gli puoi parlare di elettronica, di meccanica, di informatica e di economia aziendale senza remore: non sarà un genio in nessuno ma saprà districarsi e dialogare in tutte questi campi del sapere.
Almeno questo è come me l'hanno spiegata (e l'ho capita) io.
Anarchia_92
03-09-2012, 17:21
Per risolvere tutti questi problemi basta fare dottorato (come sto facendo io) in informatica così da avere un punto in più nella programmazione, rispetto all'ingegnere, e poi fare l'esame di stato per diventare ingegnere (come farò io)
Risultato Finale:
Ingegnere e Dottore
e visto che l'esame non è uno scherzo e ti vengono chieste Fisica Chimica elettronica ecc.. (che sono gli insegnamenti che differiscono tra Dottorato e Ingegneria).. la differenza tra ingegnere e dottore se ne andrà via via lontano :D
E se si vuole far passare l'idea (per caso) che il dottore sa solo realizzare e l'ingegnere comandare.. così facendo (a livello di titolo) uno dovrebbe essere in grado sia di fare che di comandare.
P.S: Anche l'ingegnere per iscriversi all'albo dovrà farlo l'esame se no sarà un titolo così non riconosciuto legalmente :D
Per risolvere tutti questi problemi basta fare dottorato (come sto facendo io) in informatica così da avere un punto in più nella programmazione, rispetto all'ingegnere, e poi fare l'esame di stato per diventare ingegnere (come farò io)
Risultato Finale:
Ingegnere e Dottore
e visto che l'esame non è uno scherzo e ti vengono chieste Fisica Chimica elettronica ecc.. (che sono gli insegnamenti che differiscono tra Dottorato e Ingegneria).. la differenza tra ingegnere e dottore se ne andrà via via lontano :D
E se si vuole far passare l'idea (per caso) che il dottore sa solo realizzare e l'ingegnere comandare.. così facendo (a livello di titolo) uno dovrebbe essere in grado sia di fare che di comandare.
P.S: Anche l'ingegnere per iscriversi all'albo dovrà farlo l'esame se no sarà un titolo così non riconosciuto legalmente :D
Per dottorato intendi dottorato di ricerca? Non mi pare possa darti molti punti in più dal punto di vista della programmazione, anzi. Acquisisci tante altre competenze ma ti troverai a programmare nulla più che prototipi accademici.
Se parlavi della laurea in scienze informatiche allora non mi esprimo in quanto non è il corso di studi che ho seguito io.
ingframin
03-09-2012, 18:10
scusate se mi accodo, ma anche io sarei interessato all'ambito qui citato. Oltre alle perplessità espresse da Mattyfog io avrei un'altra domanda d afare: qual è la precisa differenza tra un Ingegnere INFORMATICO ed un ELETTRONICO????
Fantastico, è la prima volta che in queste diatribe veniamo tirati in ballo noi elettronici... :D
Fondamentalmente la differenza sta nel fatto che l'ing. informatico è più orientato al software e ai sistemi digitali mentre ad elettronica si studia l'hardware. Ma che si intende per hardware?
Si intende tutto il materiale e la componentistica che servono all'elaborazione delle informazioni sotto forma di sistemi elettrici.
Gli elettronici normalmente quindi studiano molto meno programmazione (almeno all'università) e molta molta molta più fisica perché è la materia che serve di più. Diciamo che i fisici da un certo punto di vista sono nostri cugini.
Dipende un po' da cosa ci si specializza comunque ad elettronica aspettati esami relativi ai sistemi di produzione e lavorazione del silicio, alle radio frequenze, all'elettronica analogica (Amplificatori, filtri, ecc...) e all'elettrotecnica. Elettronica digitale dipende molto dalle università ma come puoi leggere nella mia firma è solo elettrotecnica con gli nterruttori piccoli :asd:
A parte gli scherzi, anche l'elettronica digitale è molto importante e anzi, aspettati di fare parecchi esami di digitale se fai elettronica (almeno io ne ho fatti 5).
Tra le altre belle materie di elettronica non è raro trovare cose relative ai sistemi di telecomunicazioni, all'automazione e alla fotonica (o optoelettronica che dir si voglia, anche li, mi sono sciroppato 3 esami di ottica).
Poi molto dipende da cosa piace fare a te e da cosa ti aspetti per dopo. Il mondo del lavoro è vario e non tiene conto né del titolo né dell'università da cui esci ma solo di te.
Al primo che ha scritto di essere interessato ai soldi... Il più ricco dei miei ex compagni di studi ha 2 ristoranti e una pasticceria e recentemente ha conseguito il titolo di cake designer specializzato in torte nuziali, al momento è l'unico che conosco che sfora i 100'000€/anno e di parecchio.
Se si vuole fare i soldi bisogna essere intraprendenti e mettersi in proprio, creare un'azienda e farla crescere. Anche i top manager, a meno che non si entra in banca/finanziarie, non prendono mai più di 5'000/10'000 netti al mese, almeno in Europa.
In USA è vero che si guadagnano 200'000$ all'anno ma poi ci devi pagare su le tasse, l'assicurazione, ecc... e non ci dimentichiamo che un simpatico pistolero degli anni '70 qualche giorno fa ha detto che è ora che gli americani si convincano che la democrazia è inutile... mah...
Inoltre in USA non esiste mica l'articolo 18, se non ti vogliono più sono liberissimi di metterti in mezzo alla strada in meno di un'ora. Questo in Europa non è possibile.
Bisogna essere motivati e appassionati e fare qualcosa che piace. Probabilmente un manager guadagna molto più di un ingegnere, ma vuoi mettere andare a giocare in laboratorio e fare le figure di Lissajous sull'oscilloscopio? ;)
Riguardo alla faccenda programmazione: non saper programmare per ing. elettronici, ing. informatici e informatici puri e ing. delle telecomunicazioni è solo un grosso handicap. In ogni caso la programmazione è un processo artistico e si può tranquillamente approfondire a casa in maniera abbastanza economica senza necessariamente dover rinunciare a raggiungere ottimi livelli, anche professionali (proprio stamattina ho progettato una piccola base di dati a lavoro).
Il denominatore comune è STUDIARE STUDIARE STUDIARE!
Solo così si può emergere dalla mediocrità e avere successo (all'estero) mentre in Italia poveracci quelli che restano e non possono partire...
In ogni caso si riescono ad avere ottime soddisfazioni professionali anche entrando nel crimine organizzato, anche li la paga può essere molto alta ma occhio alle pallottole! :Prrr:
Anarchia_92
03-09-2012, 18:16
Per dottorato intendi dottorato di ricerca? Non mi pare possa darti molti punti in più dal punto di vista della programmazione, anzi. Acquisisci tante altre competenze ma ti troverai a programmare nulla più che prototipi accademici.
Se parlavi della laurea in scienze informatiche allora non mi esprimo in quanto non è il corso di studi che ho seguito io.
no intendevo la laurea non il dottorato di ricerca, mi sono espresso male
no intendevo la laurea non il dottorato di ricerca, mi sono espresso male
Eh infatti mi pareva strano che a 20 anni (se ho indovinato il 1992 come tuo anno di nascita) parli già di dottorato :asd:
Comunque fare l'esame di stato da ingegnere è ben diverso da essere laureati in ingegneria, i responsabili di risorse umane lo sanno :D (anche se penso se ne freghino visto che da dipendente non è utile avere il timbro da ingegnere, semmai se sei un libero professionista, puoi godere del titolo) .
A ingegneria perdi anima e corpo, e imprechi dietro a corsi di automazione, elettronica, microelettronica, analisi, telecomunicazioni... con esami che sono macigni (metà dei CFU di ingegneria sono affini).
Per l'esame di stato in ingegneria invece hai un limitato set di argomenti che devi studiare, tipicamente per informatica sono reti e basi di dati, eventualmente tecnologie web. Esempi di temi: http://www.uniroma1.it/didattica/esami-di-stato/professioni/ingegnere/temi-sessioni-precedenti
ps: sei dottore anche se fai ingegneria, il titolo di "dottore" è relativo al conseguimento di un titolo di laurea.
Diciamo che per formazione, l'ingegnere è quello più adatto ad un lavoro di supervisione oltre che di progettazione: per come sono fatti i corsi di laurea che ho visto, ad un ingegnere gli puoi parlare di elettronica, di meccanica, di informatica e di economia aziendale senza remore: non sarà un genio in nessuno ma saprà districarsi e dialogare in tutte questi campi del sapere.
Almeno questo è come me l'hanno spiegata (e l'ho capita) io.
E' un esempio interessante... in effetti studiando ingegneria informatica, posso parlarti di economia aziendale, MOSFET, sistemi retroazionati e loro stabilità, progettazione di circuiti logici, modulazione (PAM, QAM, PSK...) e menate varie, oltre ad alcuni campi informatici come basi di dati, reti di calcolatori, architettura degli elaboratori, sistemi operativi... quello che un ingegnere di solito non sa è per esempio come scrivere una pagina web html/php/JS e tipicamente fino alla triennale conosce in modo mediocre un solo linguaggio di programmazione (Java di solito). La differenza è che quando impari bene un linguaggio di programmazione e ti piace programmare, allora impari gli altri linguaggi con una fatica sicuramente inferiore a quella richiesta da un informatico puro per spararsi in testa un argomento di automazione o telecomunicazioni. Ma non è tanto una questione di intelligenza (lungi da me una simile insinuazione), quanto il fatto che a ingegneria non ti laurei se non passi automazione per cui sei obbligato a studiarla anche contro voglia, mentre se ti capita l'occasione di studiare informatica, diventi felice come un bambino di 3 anni di fronte a una cesta di caramelle :asd:
Anarchia_92
03-09-2012, 18:42
sisi lo so che l'ingegnere è anche dottore, il problema è la preparazione tecnica... personalmente preferisco sapere tanto e "bene" di informatica piuttosto che fisica chimica elettronica ecc... (esami che ci sono anche a informatica ma sono facoltativi o meglio a scelta)... ad ingegneria oltre a piangere dietro a tutti quegli argomenti che hai citato... l'informatica non sai cosa sia prima del terzo anno... quindi preferisco metterci anima e corpo e imparare bene l'informatica, la programmazione, i sistemi operativi ecc... e poi prendermi il titolo di ingegnere (che poi alla fine è quello più ambito (forse))...
(che poi alla fine è quello più ambito (forse))...
Io sottolinerei quel "forse", l'iscrizione all'albo ha i suoi costi in primis. E poi siamo in italia, per cui se sei ingegnere lo stato pensa che tu sia dannatamente ricco, con tutto ciò che ne deriva :asd:
Anarchia_92
03-09-2012, 19:04
Si dovrebbe costare sui 200 euro annuali e poi se pensano che uno sia dannatamente ricco spero che lo sia veramente o per lo meno che lo diventi prima o poi :D
ingframin
03-09-2012, 22:52
ad ingegneria oltre a piangere dietro a tutti quegli argomenti che hai citato... l'informatica non sai cosa sia prima del terzo anno...
Se sei uno scarso che si accontenta della lezioncina dell'università per studiare le cose invece di metterci passione e impegno e andare in biblioteca ad approfondire da solo.
Ragazzi, non aspettate di dover fare l'esame per studiare qualcosa, andateci per conto vostro in biblioteca e se il programma di un esame prevede x argomenti, cercate di girargli attorno e di studiarne (anche non troppo approfonditamente) x+n in modo da completare almeno in parte quello che non vi raccontano a lezione.
Sul lavoro poi non c'è scampo, vi mettono in mano una tastiera e un monitor e pretendono che sappiate risolvere i problemi, sia che abbiate 18 master sia che abbiate la terza media. Non frega a nessuno che il professore non vi ha spiegato qualcosa, pretendono che voi lo sappiate fare oppure che siate in grado di imparare a farlo in pochissimo tempo.
Se sei uno scarso che si accontenta della lezioncina dell'università per studiare le cose invece di metterci passione e impegno e andare in biblioteca ad approfondire da solo.
Ragazzi, non aspettate di dover fare l'esame per studiare qualcosa, andateci per conto vostro in biblioteca e se il programma di un esame prevede x argomenti, cercate di girargli attorno e di studiarne (anche non troppo approfonditamente) x+n in modo da completare almeno in parte quello che non vi raccontano a lezione.
Sul lavoro poi non c'è scampo, vi mettono in mano una tastiera e un monitor e pretendono che sappiate risolvere i problemi, sia che abbiate 18 master sia che abbiate la terza media. Non frega a nessuno che il professore non vi ha spiegato qualcosa, pretendono che voi lo sappiate fare oppure che siate in grado di imparare a farlo in pochissimo tempo.
QUOTO TUTTO.
andros94
04-09-2012, 09:12
se al mio cdl di Ing informatica per esempio come corsi di programmazione si impara solo il c, l' unico modo per imparare un altro linguaggio di programmazione è la biblioteca o ci possono essere corsi extracurricolari o comunque qualsiasi altra cosa offerta dall' università?
Se sei uno scarso che si accontenta della lezioncina dell'università per studiare le cose invece di metterci passione e impegno e andare in biblioteca ad approfondire da solo.
Ragazzi, non aspettate di dover fare l'esame per studiare qualcosa, andateci per conto vostro in biblioteca e se il programma di un esame prevede x argomenti, cercate di girargli attorno e di studiarne (anche non troppo approfonditamente) x+n in modo da completare almeno in parte quello che non vi raccontano a lezione.
.
I libri che ci forniscono girano già abbastanza attorno all'argomento secondo me :asd: comunque molte materie impari ad "amarle" solo quando le capisci. Ingegneria bisogna prenderla con filosofia (omg che gioco di parole :D ), io per esempio quando ho iniziato a seguire automazione, volevo prendere a scarpate il professore (grazie anche al fatto che fanno automazione prima di analisi 2...), però quando poi ho capito dove il corso voleva arrivare, il senso della retroazione, la stabilità, le risposte dei filtri... mi sono appassionato e lì si scatta l'autointeressamento per la materia. Io non sono andato a cercarmi libri, ho semplicemente installato per la prima volta matlab con simulink e ho letteralmente giocato con i sistemi retroazionati :asd:
La lezioncina all'università sicuramente non è sufficiente per una preparazione completa, ma non mi sentirei nemmeno di dire che sia necessario mettersi in biblioteca. Piuttosto bisogna provare un minimo di passione per l'argomento, o almeno provarci.
Sul lavoro poi non c'è scampo, vi mettono in mano una tastiera e un monitor e pretendono che sappiate risolvere i problemi, sia che abbiate 18 master sia che abbiate la terza media. Non frega a nessuno che il professore non vi ha spiegato qualcosa, pretendono che voi lo sappiate fare oppure che siate in grado di imparare a farlo in pochissimo tempo.
Eh appunto... infatti secondo me l'ingegneria dovrebbe distaccarsi un po' da scienze e proporre un curriculum più volto alla preparazione imprenditoriale.
In italia è ancora troppo diffusa la mentalità che chi ha la laurea deve poter ricevere un posto di lavoro. Secondo me è sbagliatissimo pensarla così... se hai la laurea, a maggior ragione in ingegneria, allora devi "ingegnarti" (un altro giocone di parole :stordita: )
se al mio cdl di Ing informatica per esempio come corsi di programmazione si impara solo il c, l' unico modo per imparare un altro linguaggio di programmazione è la biblioteca o ci possono essere corsi extracurricolari o comunque qualsiasi altra cosa offerta dall' università?
Puoi imboscarti in altri corsi (tipicamente l'accesso è libero alle lezioni) oppure semplicemente prenderti un libro e studiare per conto tuo il linguaggio di programmazione, alla fine conta soprattutto l'impegno che ci metti.
sottovento
04-09-2012, 09:57
Non per fare il bastian contrario, ma vorrei ripetere: se siete bravi, cercate di sfruttare meglio il vostro talento. Me ne sono accorto troppo tardi. A meno che, ovviamente, non abbiate intenzione di andare all'estero.
Wikipedia riassume in modo IMPIETOSO la situazione:
http://it.wikipedia.org/wiki/Informatica_%28universit%C3%A0%29
Sbocchi professionali
Attualmente in Italia la laurea in informatica non offre adeguati sbocchi lavorativi e riconoscimenti.
Le Università presentano le possibili occupazioni in modo molto generico come per esempio "tecnico laureato" e "telematico".
Le figure più richieste sono: programmatore nelle software-house, commesso nei negozi di computer.
Le prospettive occupazionali risultano contradditorie, da una parte vi è una discreta richiesta da parte
delle imprese private di persone che "producono software", dall'altra le aziende non ricercano veri e
propri professionisti ma tendono a rivolgersi ancora a figure con titoli affini: periti,
ragionieri, ingegneri, matematici, fisici, ecc.
Per le imprese la figura più ricercata è quella del "programmatore", la quale non viene considerata come
una professione vera e propria, ma un'attività che non richiede titoli di studio e che si può improvvisare
con un po' di pratica e poche ore di studio. È considerato un lavoro di bassa manovalanza per
fare "gavetta", o un ripiego per l'ingegnere che non ha trovato di meglio.
Per questi motivi quando un'impresa ricerca un programmatore, si rivolge ad una persona che
sappia fare anche altro, per esempio che sia esperto di contabilità aziendale o un grafico.
Il lavoro di programmatore presso le software-house è ripetitivo e di poca soddisfazione.
Per il settore pubblico non vi sono sbocchi specifici poiché non esistono concorsi
pubblici riservati ai laureati in informatica.
Come alternativa l'Informatico può esercitare un'attività professionale autonoma.
A differenza di altri titoli non è tutelato da un albo professionale e viene visto come
"prestatore d'opera" piuttosto che come libero professionista.
Mattyfog
04-09-2012, 11:05
Un master è un corso di durata variabile volto a preparare lo studente in un certo ambito professionale. Esistono master di primo e secondo livello in relazione alla preparazione universitaria richiesta per il conseguimento (primo livello: triennale, secondo livello: quinquennale). Non sono corsi strettamente erogati dall'università pubblica.
Un PhD è invece quello che in italia corrisponde al dottorato di ricerca, e corrisponde se non erro, al più alto grado accademico ottenibile. Il dottorato di ricerca lo segui sempre all'università nel settore dove ti sei laureato alla magistrale e consiste in ulteriori 2-3 anni di studio all'interno di un team accademico di docenti e altri ricercatori. L'accesso è molto ristretto. E' proprio questa la situazione in cui spesso può capitare di spostarsi all'estero per periodi più o meno lunghi.
Ma in generale è possibile dire che uno dei due sia più valido ai fini di trovare lavoro?
Anarchia_92
04-09-2012, 12:14
Se sei uno scarso che si accontenta della lezioncina dell'università per studiare le cose invece di metterci passione e impegno e andare in biblioteca ad approfondire da solo.
Ragazzi, non aspettate di dover fare l'esame per studiare qualcosa, andateci per conto vostro in biblioteca e se il programma di un esame prevede x argomenti, cercate di girargli attorno e di studiarne (anche non troppo approfonditamente) x+n in modo da completare almeno in parte quello che non vi raccontano a lezione.
Appunto per questo ho scelto informatica perché almeno faccio quello che piace a me e che come passione coltivo da quando avevo 10 anni ;) senza stare li a fare cose che con l'informatica centrano marginalmente ;)
Ma in generale è possibile dire che uno dei due sia più valido ai fini di trovare lavoro?
In generale penso che forse il master aiuta leggermente di più, semplicemente perchè è più rivolto al lavoro. Un PhD, in italiano "dottorato di ricerca", è, come suggerisce il nome, un titolo che prepara ad attività di ricerca, quindi è utile nel caso in cui facessi richiesta per un posto in una grande azienda come dipendente del settore R&S (Ricerca e sviluppo). Purtroppo però questo settore è poco presente nelle aziende italiane e l'alternativa (che almeno personalmente non mi alletta per nulla) è quella di lavorare come ricercatore universitario.
Tirando le somme penso che in generale il master sia più vantaggioso in italia (più che altro perchè titoli superiori non sono molto richiesti), mentre all'estero il dottorato è un titolo riconosciuto al pari del PhD e più prestigioso del master. All'estero ovviamente si hanno molte più possibilità di far valere il proprio dottorato di ricerca.
Tieni conto comunque che tra laurea quinquennale e dottorato di ricerca serio, arrivi a buttarti nel mondo del lavoro ad almeno 25-26 anni ammesso di essere sempre in riga con gli esami.
Mattyfog
04-09-2012, 17:59
Fantastico, è la prima volta che in queste diatribe veniamo tirati in ballo noi elettronici... :D
Fondamentalmente la differenza sta nel fatto che l'ing. informatico è più orientato al software e ai sistemi digitali mentre ad elettronica si studia l'hardware. Ma che si intende per hardware?
Si intende tutto il materiale e la componentistica che servono all'elaborazione delle informazioni sotto forma di sistemi elettrici.
Gli elettronici normalmente quindi studiano molto meno programmazione (almeno all'università) e molta molta molta più fisica perché è la materia che serve di più. Diciamo che i fisici da un certo punto di vista sono nostri cugini.
Dipende un po' da cosa ci si specializza comunque ad elettronica aspettati esami relativi ai sistemi di produzione e lavorazione del silicio, alle radio frequenze, all'elettronica analogica (Amplificatori, filtri, ecc...) e all'elettrotecnica. Elettronica digitale dipende molto dalle università ma come puoi leggere nella mia firma è solo elettrotecnica con gli nterruttori piccoli :asd:
A parte gli scherzi, anche l'elettronica digitale è molto importante e anzi, aspettati di fare parecchi esami di digitale se fai elettronica (almeno io ne ho fatti 5).
Tra le altre belle materie di elettronica non è raro trovare cose relative ai sistemi di telecomunicazioni, all'automazione e alla fotonica (o optoelettronica che dir si voglia, anche li, mi sono sciroppato 3 esami di ottica).
Poi molto dipende da cosa piace fare a te e da cosa ti aspetti per dopo. Il mondo del lavoro è vario e non tiene conto né del titolo né dell'università da cui esci ma solo di te.
Al primo che ha scritto di essere interessato ai soldi... Il più ricco dei miei ex compagni di studi ha 2 ristoranti e una pasticceria e recentemente ha conseguito il titolo di cake designer specializzato in torte nuziali, al momento è l'unico che conosco che sfora i 100'000€/anno e di parecchio.
Se si vuole fare i soldi bisogna essere intraprendenti e mettersi in proprio, creare un'azienda e farla crescere. Anche i top manager, a meno che non si entra in banca/finanziarie, non prendono mai più di 5'000/10'000 netti al mese, almeno in Europa.
In USA è vero che si guadagnano 200'000$ all'anno ma poi ci devi pagare su le tasse, l'assicurazione, ecc... e non ci dimentichiamo che un simpatico pistolero degli anni '70 qualche giorno fa ha detto che è ora che gli americani si convincano che la democrazia è inutile... mah...
Inoltre in USA non esiste mica l'articolo 18, se non ti vogliono più sono liberissimi di metterti in mezzo alla strada in meno di un'ora. Questo in Europa non è possibile.
Bisogna essere motivati e appassionati e fare qualcosa che piace. Probabilmente un manager guadagna molto più di un ingegnere, ma vuoi mettere andare a giocare in laboratorio e fare le figure di Lissajous sull'oscilloscopio? ;)
Riguardo alla faccenda programmazione: non saper programmare per ing. elettronici, ing. informatici e informatici puri e ing. delle telecomunicazioni è solo un grosso handicap. In ogni caso la programmazione è un processo artistico e si può tranquillamente approfondire a casa in maniera abbastanza economica senza necessariamente dover rinunciare a raggiungere ottimi livelli, anche professionali (proprio stamattina ho progettato una piccola base di dati a lavoro).
Il denominatore comune è STUDIARE STUDIARE STUDIARE!
Solo così si può emergere dalla mediocrità e avere successo (all'estero) mentre in Italia poveracci quelli che restano e non possono partire...
In ogni caso si riescono ad avere ottime soddisfazioni professionali anche entrando nel crimine organizzato, anche li la paga può essere molto alta ma occhio alle pallottole! :Prrr:
Beh con 8000€ mi sento di potermi considerare quasi ricco diciamo :) Diciamo che da ingenuo liceale le mie cifre sogno sono proprio fra i 5000 e i 10000€. E all'estero sinceramente per il momento penso mi ci trasferire. Ma purtroppo non è una scelta che si fa da soli, magari a 24 anni conoscerò la lei della mia vita che vorrà restare in Italia e rimarrò anche io qui! (o magari proprio per questo non sarà la lei giusta :D )
In generale penso che forse il master aiuta leggermente di più, semplicemente perchè è più rivolto al lavoro. Un PhD, in italiano "dottorato di ricerca", è, come suggerisce il nome, un titolo che prepara ad attività di ricerca, quindi è utile nel caso in cui facessi richiesta per un posto in una grande azienda come dipendente del settore R&S (Ricerca e sviluppo). Purtroppo però questo settore è poco presente nelle aziende italiane e l'alternativa (che almeno personalmente non mi alletta per nulla) è quella di lavorare come ricercatore universitario.
Tirando le somme penso che in generale il master sia più vantaggioso in italia (più che altro perchè titoli superiori non sono molto richiesti), mentre all'estero il dottorato è un titolo riconosciuto al pari del PhD e più prestigioso del master. All'estero ovviamente si hanno molte più possibilità di far valere il proprio dottorato di ricerca.
Tieni conto comunque che tra laurea quinquennale e dottorato di ricerca serio, arrivi a buttarti nel mondo del lavoro ad almeno 25-26 anni ammesso di essere sempre in riga con gli esami.
Beh in fin dei conti si parla poi di uno o due anni in più! Insomma, se continuerò a vederla come ora, preferisco studiare fino a 30 anni e guadagnare bene dopo che finire a 24 e magari sentirmi un fallito ;)
Non per fare il bastian contrario, ma vorrei ripetere: se siete bravi, cercate di sfruttare meglio il vostro talento. Me ne sono accorto troppo tardi. A meno che, ovviamente, non abbiate intenzione di andare all'estero.
Wikipedia riassume in modo IMPIETOSO la situazione:
http://it.wikipedia.org/wiki/Informatica_%28universit%C3%A0%29
Sbocchi professionali
Attualmente in Italia la laurea in informatica non offre adeguati sbocchi lavorativi e riconoscimenti.
Le Università presentano le possibili occupazioni in modo molto generico come per esempio "tecnico laureato" e "telematico".
Le figure più richieste sono: programmatore nelle software-house, commesso nei negozi di computer.
Le prospettive occupazionali risultano contradditorie, da una parte vi è una discreta richiesta da parte
delle imprese private di persone che "producono software", dall'altra le aziende non ricercano veri e
propri professionisti ma tendono a rivolgersi ancora a figure con titoli affini: periti,
ragionieri, ingegneri, matematici, fisici, ecc.
Per le imprese la figura più ricercata è quella del "programmatore", la quale non viene considerata come
una professione vera e propria, ma un'attività che non richiede titoli di studio e che si può improvvisare
con un po' di pratica e poche ore di studio. È considerato un lavoro di bassa manovalanza per
fare "gavetta", o un ripiego per l'ingegnere che non ha trovato di meglio.
Per questi motivi quando un'impresa ricerca un programmatore, si rivolge ad una persona che
sappia fare anche altro, per esempio che sia esperto di contabilità aziendale o un grafico.
Il lavoro di programmatore presso le software-house è ripetitivo e di poca soddisfazione.
Per il settore pubblico non vi sono sbocchi specifici poiché non esistono concorsi
pubblici riservati ai laureati in informatica.
Come alternativa l'Informatico può esercitare un'attività professionale autonoma.
A differenza di altri titoli non è tutelato da un albo professionale e viene visto come
"prestatore d'opera" piuttosto che come libero professionista.
Che bello leggere opinioni ed esperienze chiaramente personali in un sito che dovrebbe rappresentare una enciclopedia... addirittura riesce a descrivere il livello di soddisfazione che si proverà facendo un certo tipo di lavoro, sono sbalordito :eek:
Sono del parere che in certi casi è meglio vivere sulla propria pelle determinate situazioni, perché prendere delle decisioni sulla base di ciò che ti raccontano altri è quanto di più sbagliato esista.
Un ingegnere informatico al giorno d'oggi difficilmente non troverà lavoro. Che poi inizialmente non sia quello che gli aggrada maggiormente o che la paga sia relativamente bassa è un altro discorso.
Dopodiché bisogna saper bilanciare quelle che sono le proprie attitudini con il mondo reale, fortunatamente chi è appassionato di informatica ha qualche chance in più.
@Mattyfog: come mi ha sempre detto mio padre, "al momento il tuo lavoro è studiare".
Pensare oggi a quanto guadagnerai in futuro è cosa buona, ma bisogna farlo con una certa moderazione, sia perché il mercato del lavoro è destinato a trasformarsi, sia per evitare oggi di costruirti illusioni o viceversa farti scartare a priori una carriera che invece può darti delle soddisfazioni.
Se la tua passione è l'informatica, sappi che siamo abbastanza fortunati da trovare anche un lavoro che potenzialmente ci può piacere, questo dovrebbe essere quello che conta.
Non permettere a nessuno di farti smontare i sogni, il mondo è pieno di predicatori che proveranno a venderti la verità.
Ergo, allo stato attuale dire quanto guadagnerai tra X anni è praticamente impossibile (oltre a non avere alcun senso).
La domanda corretta che devi farti è: ci sarà in futuro spazio per informatici? E direi che la risposta è positiva, visto il mondo in cui viviamo.
ingframin
04-09-2012, 22:27
Che bello leggere opinioni ed esperienze chiaramente personali in un sito che dovrebbe rappresentare una enciclopedia... addirittura riesce a descrivere il livello di soddisfazione che si proverà facendo un certo tipo di lavoro, sono sbalordito :eek:
Sono del parere che in certi casi è meglio vivere sulla propria pelle determinate situazioni, perché prendere delle decisioni sulla base di ciò che ti raccontano altri è quanto di più sbagliato esista.
Un ingegnere informatico al giorno d'oggi difficilmente non troverà lavoro. Che poi inizialmente non sia quello che gli aggrada maggiormente o che la paga sia relativamente bassa è un altro discorso.
Dopodiché bisogna saper bilanciare quelle che sono le proprie attitudini con il mondo reale, fortunatamente chi è appassionato di informatica ha qualche chance in più.
@Mattyfog: come mi ha sempre detto mio padre, "al momento il tuo lavoro è studiare".
Pensare oggi a quanto guadagnerai in futuro è cosa buona, ma bisogna farlo con una certa moderazione, sia perché il mercato del lavoro è destinato a trasformarsi, sia per evitare oggi di costruirti illusioni o viceversa farti scartare a priori una carriera che invece può darti delle soddisfazioni.
Se la tua passione è l'informatica, sappi che siamo abbastanza fortunati da trovare anche un lavoro che potenzialmente ci può piacere, questo dovrebbe essere quello che conta.
Non permettere a nessuno di farti smontare i sogni, il mondo è pieno di predicatori che proveranno a venderti la verità.
Ergo, allo stato attuale dire quanto guadagnerai tra X anni è praticamente impossibile (oltre a non avere alcun senso).
La domanda corretta che devi farti è: ci sarà in futuro spazio per informatici? E direi che la risposta è positiva, visto il mondo in cui viviamo.
E tanto per citare il mio caso... Ho iniziato ing. elettronica nel periodo di boom della new economy e ho finito a ridosso della più grande crisi mondiale dopo quella del 1929...
Io non credo che valga la pena farsi i conti ora di quanto si guadagnerà in futuro, lo dice la legge di Murphy:
Se qualcosa può andar male lo farà (con la meravigliosa chiosa di O'Tule che dice che se qualcosa non può andar male lo farà lo stesso...).
Per quanto riguarda i 5'000/10'000€ al mese stiamo parlando di stipendi a fine carriera a ridosso della pensione quindi di che stiamo a parlare? a quell'età mica ti compri la spider per andare a figa...
Cifre del genere da giovane non te le dà nessuno a meno che non sei veramente veramente in gamba e lavori in posti come la Svizzera, altrimenti anche se sei veramente veramente in gamba ma vivi che ne so in Belgio o in Olanda non te le danno lo stesso.
In ogni caso è tutto relativo, è chiaro che con 1600/1700 se hai famiglia campi stretto, se sei da solo (e non vivi in posti cari) la bmw riesci pure a comprartela.
Che bello leggere opinioni ed esperienze
Sono del parere che in certi casi è meglio vivere sulla propria pelle determinate situazioni, perché prendere delle decisioni sulla base di ciò che ti raccontano altri è quanto di più sbagliato esista.
Si, ma non le puoi neanche ignorare in toto, specie se convergono su molti punti
Un ingegnere informatico al giorno d'oggi difficilmente non troverà lavoro. Che poi inizialmente non sia quello che gli aggrada maggiormente o che la paga sia relativamente bassa è un altro discorso.
Questo è verissimo ma la parte in neretto fa tutta la differenza del mondo dopo essersi spaccati le ossa in Università
@Mattyfog: personalmente ci sono in mezzo, al mondo dell'informatica, dal 1980 ed è uno dei settori che, in Italia, è cambiato in peggio in assoluto. Warduck dice una grande verità: studia tanto e interessati a 360 gradi. Verissimo e giustissimo. Io te ne aggiungo un'altra: considera seriamente l'ipotesi di andare all'estero. I lavori a carattere tecnologico sono trainati dalla coppia Ricerca + Sviluppo. Punto. Quanto più la R&S e incentivata quanto più il "tecnico" di qualunque livello è considerato (e pagato). Ma in Italia di R&S non se ne fa. Gli investimenti sono pochi, e i fondi cmq prendono tutte le strade tranne quelle che servono davvero, l'organizzazione è pessima, la classe dirigente non ha quasi mai estrazione tecnica e il ricambio ai vertici è lento e, cmq, politicizzato. Troverai sicuramente l'eccezione, quello che guadagna tanto, lavora bene ed è felice e soddisfatto, così come troverai quello che non ha mai avuto carie ai denti. Credimi, sono quasi mosche bianche e non sono loro lo specchio dell'informatica in Italia.
Se invece ti interessa il guadagno prendi in esame lauree, anche del cavolo, che ti aprano la porta al comparto "commerciale", che in Italia sta diventando dominante su tutto. Lavorerai meno e sarai più ricco (se hai un po' di faccia tosta e lo spirito giusto, ma quelli te li dà più madre natura che lo studio).
Mattyfog
04-09-2012, 23:26
Un ingegnere informatico al giorno d'oggi difficilmente non troverà lavoro. Che poi inizialmente non sia quello che gli aggrada maggiormente o che la paga sia relativamente bassa è un altro discorso.
Questo è verissimo ma la parte in neretto fa tutta la differenza del mondo dopo essersi spaccati le ossa in Università
@Mattyfog: personalmente ci sono in mezzo, al mondo dell'informatica, dal 1980 ed è uno dei settori che, in Italia, è cambiato in peggio in assoluto. Warduck dice una grande verità: studia tanto e interessati a 360 gradi. Verissimo e giustissimo. Io te ne aggiungo un'altra: considera seriamente l'ipotesi di andare all'estero. I lavori a carattere tecnologico sono trainati dalla coppia Ricerca + Sviluppo. Punto. Quanto più la R&S e incentivata quanto più il "tecnico" di qualunque livello è considerato (e pagato). Ma in Italia di R&S non se ne fa. Gli investimenti sono pochi, e i fondi cmq prendono tutte le strade tranne quelle che servono davvero, l'organizzazione è pessima, la classe dirigente non ha quasi mai estrazione tecnica e il ricambio ai vertici è lento e, cmq, politicizzato. Troverai sicuramente l'eccezione, quello che guadagna tanto, lavora bene ed è felice e soddisfatto, così come troverai quello che non ha mai avuto carie ai denti. Credimi, sono quasi mosche bianche e non sono loro lo specchio dell'informatica in Italia.
Se invece ti interessa il guadagno prendi in esame lauree, anche del cavolo, che ti aprano la porta al comparto "commerciale", che in Italia sta diventando dominante su tutto. Lavorerai meno e sarai più ricco (se hai un po' di faccia tosta e lo spirito giusto, ma quelli te li dà più madre natura che lo studio).
E' proprio questo il punto. A me una cosa mi può piacere, ma al tempo stesso credo che se non guadagnerò almeno un certo x credo mi sentirò insoddisfatto della mia vita!
Ancora una volta quindi ci riferiamo a qualcosa che può essere una laura in economia o ingegneria gestionale? Perchè la seconda comunque è un ambito che mi interessa alquanto
Dovreste anche chiarirvi le idee sul tipo di lavoro... dipendente o professionista/imprenditore? Sono due modi di lavorare che richiedono una formamentis totalmente diversa.
Io per esempio, voglio assolutamente tentare la strada dell'imprenditoria. Sotto dipendenza so che rimarrei a terra, magari a scrivere html per anni mangiandomi il fegato per non avere avuto la possibilità di esprimere la mia passione, che magari è più complessa.
sottovento
05-09-2012, 05:37
Quando si dice la fortuna! Ho trovato subito il lavoro giusto:
Cerchiamo studenti universitari per attività di tecnico informatico.
Il lavoro consiste nel riparare dispositivi hardware.
Si richiede disponibilità ad intervenire con un minimo preavviso e con
auto propria nella provincia di residenza.
Il compenso prevede una rendita fissa e un gettone di intervento per
il giorno in cui si è chiamati a rimborso dell'utilizzo dell'auto propria di euro 10.
Il carburante sarà rimborsato in ragione di un litro ogni 14 km.
La formazione sarà impartita mediante affiancamento a tempo pieno per
dieci giorni con tecnico di altra provincia e di un giorno presso il
laboratorio di riparazione di Milano. Compenso mensile : 192 euro.
Il presente annuncio è rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi
delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età
e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
Cosa aspettate? Beh, spero che qualcuno si ricordi del buon vecchio sottovento che ha pubblicato una proposta cosi' succulenta! E pensare che ne avevano postata un'altra, ritirata immediatamente, senza l'aggiunta della frasetta "studenti universitari" (che, com'e' noto, permette di pagare il lavoro 192 euro) :D
Scherzi a parte (cmq l'inserzione e' vera): Mattyfog, hai perfettamente ragione. Puoi avere tutta la passione che vuoi e puoi anche essere convinto che suddetta passione ti durera' tutta la vita, ma hai ben visto che cifre che stanno girando nel settore. Quando ho cominciato io, troppi anni fa, era diverso. E' meglio guardare in faccia la realta'.
Le cose in futuro potrebbero cambiare? Certamente!
Pero' tieni conto che gli effetti della crisi attuale dureranno parecchi anni, e si sentiranno ancora quando avrai completato il tuo corso di laurea.
Quindi, se in futuro qualcosa potra' cambiare.... sara' la tua passione! Non avrai piu' cosi' passione per l'informatica quando avrai il mal di testa perche' devi passare dal meccanico o pagare la bolletta. Non e' la fine che un laureato in una disciplina cosi' difficile si merita!
Nessuno ti vietera' mai di scrivere software, se ti piace. E puoi anche venderlo senza nessun problema! Quindi ti conviene scegliere un corso di laurea che ti permetta di accedere ad una professione --> vale a dire che NON puoi svolgere suddetta professione SENZA quel titolo di studio!!!!
Le domande che ti poni sono legittime: devo investire parecchi anni della mia vita in un corso MOLTO impegnativo, quando poi questo impegno NON verra' riconosciuto?
Inoltre, come avrai letto, tutti ti consigliano di studiare studiare studiare anche quello che l'universita' non ti insegna. Perche'? Semplice: sarai sempre inadeguato. Ecco, l'inadeguatezza ti sara' invece riconosciuta, e l'azienda non vedra' mai la differenza fra il tuo lavoro e quello di uno con la licenza media. Vedra' solo la differenza di costo, che sara' sufficiente a giustificare l'eventualmente percepita differenza di qualita'.
Nella mia trentennale carriera ho incontrato solo un laureato in materie informatiche. Era il 2000. Poi tutte le persone che ho trovato nei team di sviluppo, avevano curriculum piu' disparati possibile: fisici, matematici, ingegneri elettronici e persino gente uscita dall'accademia delle belle arti, messe a programmare in C++.
Ah! Dimenticavo una cosa: quanto sara' influente il tuo lavoro, in azienda? Anche se trovassi lavoro in una VERA software house, quanto il tuo lavoro potra' influire sui modelli di business, posizione nel mercato, ....? In altre parole: supponi che l'azienda vada male, c'e' bisogno di riorganizzazione, ecc. Tu, sarai sempre li' a "giocare" con il tuo ciclo while, a risolvere i tuoi piccoli problemi per cui hai studiato tanto. Mentre il tuo capo, ovviamente piu' giovane, arrogante e che non ha la minima idea di cosa si stia facendo, guadagna molto piu' di te e prende le vere decisioni (spesso sbagliate).
Se sei bravo, devi essere tu il capo. Punto
Questo e' quanto diro' ai miei figli fra qualche anno... se vuoi credermi
imprenditoria? in italia? per arricchirsi con l'informatica? :)
se volete avere un tenore di vita soddisfacente facendo i tecnici... dovete andar e all'estero... io a due anni dalla laurea, muovendomi dall'italia al UK, ho raddoppiato lo stipendio (40K annui).
Non ho mai parlato di arricchirmi, a me interessa più che altro fare il lavoro che mi piace. Per i soldi mi basta riuscire a fare una cifra onesta e tirare avanti almeno per il primo periodo, e per quanto riguarda Italia o estero, ho già messo in conto anche l'idea di andare all'estero. L'unico dubbio è la politica di immigrazione degli stati che può essere più o meno rigida, mentre per un dipendente tipicamente è più facile in quanto ammettono con piacere risorse umane per aziende locali già avviate.
Inoltre aprire una impresa all'estero ha sempre la difficoltà che nella maggioranza dei casi sarà una azienda che lavora sul territorio, quindi in un primo periodo sarà sicuramente un casino orientarsi, mentre se se un dipendente bene o male sei indirizzato e sai bene cosa fare in quanto te lo dicono i superiori.
Un primo periodo in italia servirebbe giusto per entrare nell'ottica imprenditoriale, poi si può sempre andare all'estero più avanti.
Quando si dice la fortuna! Ho trovato subito il lavoro giusto:
Cerchiamo studenti universitari per attività di tecnico informatico.
Il lavoro consiste nel riparare dispositivi hardware.
Si richiede disponibilità ad intervenire con un minimo preavviso e con
auto propria nella provincia di residenza.
Il compenso prevede una rendita fissa e un gettone di intervento per
il giorno in cui si è chiamati a rimborso dell'utilizzo dell'auto propria di euro 10.
Il carburante sarà rimborsato in ragione di un litro ogni 14 km.
La formazione sarà impartita mediante affiancamento a tempo pieno per
dieci giorni con tecnico di altra provincia e di un giorno presso il
laboratorio di riparazione di Milano. Compenso mensile : 192 euro.
Il presente annuncio è rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi
delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età
e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
Cosa aspettate? Beh, spero che qualcuno si ricordi del buon vecchio sottovento che ha pubblicato una proposta cosi' succulenta! E pensare che ne avevano postata un'altra, ritirata immediatamente, senza l'aggiunta della frasetta "studenti universitari" (che, com'e' noto, permette di pagare il lavoro 192 euro) :D
Scherzi a parte (cmq l'inserzione e' vera): Mattyfog, hai perfettamente ragione. Puoi avere tutta la passione che vuoi e puoi anche essere convinto che suddetta passione ti durera' tutta la vita, ma hai ben visto che cifre che stanno girando nel settore. Quando ho cominciato io, troppi anni fa, era diverso. E' meglio guardare in faccia la realta'.
Le cose in futuro potrebbero cambiare? Certamente!
Pero' tieni conto che gli effetti della crisi attuale dureranno parecchi anni, e si sentiranno ancora quando avrai completato il tuo corso di laurea.
Quindi, se in futuro qualcosa potra' cambiare.... sara' la tua passione! Non avrai piu' cosi' passione per l'informatica quando avrai il mal di testa perche' devi passare dal meccanico o pagare la bolletta. Non e' la fine che un laureato in una disciplina cosi' difficile si merita!
Nessuno ti vietera' mai di scrivere software, se ti piace. E puoi anche venderlo senza nessun problema! Quindi ti conviene scegliere un corso di laurea che ti permetta di accedere ad una professione --> vale a dire che NON puoi svolgere suddetta professione SENZA quel titolo di studio!!!!
Le domande che ti poni sono legittime: devo investire parecchi anni della mia vita in un corso MOLTO impegnativo, quando poi questo impegno NON verra' riconosciuto?
Inoltre, come avrai letto, tutti ti consigliano di studiare studiare studiare anche quello che l'universita' non ti insegna. Perche'? Semplice: sarai sempre inadeguato. Ecco, l'inadeguatezza ti sara' invece riconosciuta, e l'azienda non vedra' mai la differenza fra il tuo lavoro e quello di uno con la licenza media. Vedra' solo la differenza di costo, che sara' sufficiente a giustificare l'eventualmente percepita differenza di qualita'.
Nella mia trentennale carriera ho incontrato solo un laureato in materie informatiche. Era il 2000. Poi tutte le persone che ho trovato nei team di sviluppo, avevano curriculum piu' disparati possibile: fisici, matematici, ingegneri elettronici e persino gente uscita dall'accademia delle belle arti, messe a programmare in C++.
Ah! Dimenticavo una cosa: quanto sara' influente il tuo lavoro, in azienda? Anche se trovassi lavoro in una VERA software house, quanto il tuo lavoro potra' influire sui modelli di business, posizione nel mercato, ....? In altre parole: supponi che l'azienda vada male, c'e' bisogno di riorganizzazione, ecc. Tu, sarai sempre li' a "giocare" con il tuo ciclo while, a risolvere i tuoi piccoli problemi per cui hai studiato tanto. Mentre il tuo capo, ovviamente piu' giovane, arrogante e che non ha la minima idea di cosa si stia facendo, guadagna molto piu' di te e prende le vere decisioni (spesso sbagliate).
Se sei bravo, devi essere tu il capo. Punto
Questo e' quanto diro' ai miei figli fra qualche anno... se vuoi credermi
Il vero crimine lo fa anche solo chi pensa di accettare proposte simili, e proprio se sei giovane puoi ancora permetterti alla grande di rifiutare proposte RIDICOLE, e questo che in italia non si riesce a capire.
Inoltre non riusciamo a capire che i posti sono quelli, e non ha senso produrre 10.000 laureati se poi i posti disponibili sono comunque 1000, perché questo implica che l'azienda troverà più facilmente manovalanza, a prezzi più bassi.
Per questo non condivido l'idea di qualcuno di avere corsi di laurea a numero aperto, ci manca solo questo per far si che il mondo delle professioni sia ancor di più un puttanaio...
PS: il fatto che tu non abbia trovato laureati in ing. informatica è semplicemente perché questo tipo di laurea è di fatto abbastanza recente, tant'è che tutti i professori che trovi sono tipicamente laureati in ing. elettronica, e poi si sono specializzati in informatica.
Il punto è che al giorno d'oggi la professionalità non viene riconosciuta un italia, perché questo? Perché si lavora con MOLTA superficialità... e si pretendono stipendi alti?
Detto ciò non vale la pena scaricare le frustrazioni di una vita su quelle di un ragazzo che ancora deve incominciare il suo percorso, spero tu te ne renda conto.
sottovento
05-09-2012, 16:00
Il vero crimine lo fa anche solo chi pensa di accettare proposte simili, e proprio se sei giovane puoi ancora permetterti alla grande di rifiutare proposte RIDICOLE, e questo che in italia non si riesce a capire.
Inoltre non riusciamo a capire che i posti sono quelli, e non ha senso produrre 10.000 laureati se poi i posti disponibili sono comunque 1000, perché questo implica che l'azienda troverà più facilmente manovalanza, a prezzi più bassi.
Per questo non condivido l'idea di qualcuno di avere corsi di laurea a numero aperto, ci manca solo questo per far si che il mondo delle professioni sia ancor di più un puttanaio...
PS: il fatto che tu non abbia trovato laureati in ing. informatica è semplicemente perché questo tipo di laurea è di fatto abbastanza recente, tant'è che tutti i professori che trovi sono tipicamente laureati in ing. elettronica, e poi si sono specializzati in informatica.
Il punto è che al giorno d'oggi la professionalità non viene riconosciuta un italia, perché questo? Perché si lavora con MOLTA superficialità... e si pretendono stipendi alti?
Detto ciò non vale la pena scaricare le frustrazioni di una vita su quelle di un ragazzo che ancora deve incominciare il suo percorso, spero tu te ne renda conto.
Ammetto di essere un po' permaloso. Posso essere d'accordo con te su tutto il resto, ma.... beh dai, l'ultima frase te la potevi risparmiare.
Tutto sommato stai parlando con uno che, dopo aver lavorato per anni all'agenzia spaziale europea e' passato alla Nasa, ed ora fa un altro lavoro semplicemente per scelta. Come passatempo volo con il mio aereo (ho ovviamente preso il brevetto di pilota d'aereo). Penso di aver fatto una buona carriera nella vita, cosa ne pensi?
Pero' da quanto si legge in giro, le cose sono notevolmente cambiate e se fossi ad inizio della carriera prenderei altro. Tutto qui.
Volevo solo dare consigli ad un ragazzo giovane che potrebbe andare incontro a frustrazioni e non per colpa sua. Nessuna frustrazione da sbattere in faccia a nessuno
Ammetto di essere un po' permaloso. Posso essere d'accordo con te su tutto il resto, ma.... beh dai, l'ultima frase te la potevi risparmiare.
Tutto sommato stai parlando con uno che, dopo aver lavorato per anni all'agenzia spaziale europea e' passato alla Nasa, ed ora fa un altro lavoro semplicemente per scelta. Come passatempo volo con il mio aereo (ho ovviamente preso il brevetto di pilota d'aereo). Penso di aver fatto una buona carriera nella vita, cosa ne pensi?
Pero' da quanto si legge in giro, le cose sono notevolmente cambiate e se fossi ad inizio della carriera prenderei altro. Tutto qui.
Volevo solo dare consigli ad un ragazzo giovane che potrebbe andare incontro a frustrazioni e non per colpa sua. Nessuna frustrazione da sbattere in faccia a nessuno
Sono contento per te, purtroppo dai tuoi post non sembrava trasparire questo... inoltre onestamente mi sembra difficile approcciarsi ad una discussione come questa citando Wikipedia o un annuncio apparso non si sa bene dove come se questo fosse la regola, va bene che stiamo messi male, ma sarebbe grave credere che questa è la situazione media, perché non è così.
CryptoMind
05-09-2012, 22:23
Quando si dice la fortuna! Ho trovato subito il lavoro giusto:
Ah! Dimenticavo una cosa: quanto sara' influente il tuo lavoro, in azienda? Anche se trovassi lavoro in una VERA software house, quanto il tuo lavoro potra' influire sui modelli di business, posizione nel mercato, ....? In altre parole: supponi che l'azienda vada male, c'e' bisogno di riorganizzazione, ecc. Tu, sarai sempre li' a "giocare" con il tuo ciclo while, a risolvere i tuoi piccoli problemi per cui hai studiato tanto. Mentre il tuo capo, ovviamente piu' giovane, arrogante e che non ha la minima idea di cosa si stia facendo, guadagna molto piu' di te e prende le vere decisioni (spesso sbagliate).
Se sei bravo, devi essere tu il capo. Punto
Questo e' quanto diro' ai miei figli fra qualche anno... se vuoi credermi
Clap Clap Clap, questa è la realtà dei fatti.
Mattyfog
05-09-2012, 22:28
Sono contento per te, purtroppo dai tuoi post non sembrava trasparire questo... inoltre onestamente mi sembra difficile approcciarsi ad una discussione come questa citando Wikipedia o un annuncio apparso non si sa bene dove come se questo fosse la regola, va bene che stiamo messi male, ma sarebbe grave credere che questa è la situazione media, perché non è così.
Beh insomma, la media rimane a qualcosa come 1800€ dopo 5 anni di laurea. Sinceramente per guadagnare quelle cifre vado a lavorare come operaio di notte, e forse, guadagnerei anche di più!
@Antonio23: ecco il tuo caso, con 40k è già molto più interessante! Si parla di netti?
>>The Red<<
06-09-2012, 00:39
Clap Clap Clap, questa è la realtà dei fatti.
Quindi, cosa consigli?
sottovento
06-09-2012, 08:01
Sono contento per te, purtroppo dai tuoi post non sembrava trasparire questo... inoltre onestamente mi sembra difficile approcciarsi ad una discussione come questa citando Wikipedia o un annuncio apparso non si sa bene dove come se questo fosse la regola, va bene che stiamo messi male, ma sarebbe grave credere che questa è la situazione media, perché non è così.
Va bene. Giriamo la domanda: come ti vedi fra 10 anni? Cosa immagini starai facendo il 6 settembre 2022? Starai scrivendo codice? Sarai diventato un dirigente? Quanto sara' cresciuto il tuo stipendio?
Quindi siamo arrivati alla conclusione che fare un corso di laurea in ingegneria informatica è inutile, che fare l'operaio di notte è meglio, e che è meglio cambiare paese.
Congratulazioni Mattyfog, hai trovato la risposta che cercavi. Anzi ti dirò di più: fai economia, se ti interessano così tanto i soldi ;).
@sottovento: non mi importa cosa farò tra 10 anni, l'importante è che sia un lavoro che mi porti soddisfazioni, mi piacerebbe entrare nel mondo accademico ad esempio (per quanto è allo stato attuale molto difficile). Non ho una ragazza e per il momento non ho intenzione di mettere su famiglia, quindi al momento non me ne preoccupo. Continuo a studiare e a lavorare per migliorare me stesso, e poi si vedrà...
Se continuerò a scrivere codice? Spero proprio di si, perché avere un'idea e non saperla trasformare nel modo opportuno, o ancora peggio farlo fare a qualcuno che non è capace è peggio.
Sono sicuro di una cosa: non voglio essere quel tipo di dirigente che sta dietro la scrivania senza sporcarsi le mani, questo no.
La paga dovrà aumentare necessariamente, altrimenti continuo a fare quello che sto facendo, che mi sta portando molte soddisfazioni e mi sta facendo anche viaggiare molto.
Questa cosa di credere che la soddisfazione professionale sia proporzionale allo stipendio, per quanto ripeto, sia un'aspetto importante, è errata, ed è purtroppo frutto marcio della nostra società, che ti porta a credere che avere più soldi significa essere felici perché puoi acquistare più "cose" con cui puoi fare più "cose" e nessuna di queste.
Ma io sono di parte, perché il mondo dell'informatica mi appassiona da quando avevo 6 anni.
Chiaramente se le vostre passioni sono altre, io vi dico fate altro.
C'è chi lavora per accumulare ricchezze che poi non potrà godersi perché lavora 8 ore al giorno sempre nello stesso ambiente a fa le stesse cose per 20 anni (io dico ma meno male che ci sono i contratti a progetto almeno si vedono anche altre cose) e ritrovarsi pensionato a 70 anni.
Il problema della nostra società è che si considera un lavoro "il lavoro"...
Per me è un passatempo, mi ritengo abbastanza fortunato.
Beh insomma, la media rimane a qualcosa come 1800€ dopo 5 anni di laurea. Sinceramente per guadagnare quelle cifre vado a lavorare come operaio di notte, e forse, guadagnerei anche di più!
@Antonio23: ecco il tuo caso, con 40k è già molto più interessante! Si parla di netti?
ora come ora credo che 1800 euro netti( circa 35000 annui) in Italia sono un signor stipedio, altro che la media
ok mirare in alto ma pretendere subito i 3000euro mese mi pare un tantinello eccessivo
va bene che all estero sono quasi da junior ma prima devi riuscire a farti assumere :)
Mattyfog
06-09-2012, 12:23
ora come ora credo che 1800 euro netti( circa 35000 annui) in Italia sono un signor stipedio, altro che la media
ok mirare in alto ma pretendere subito i 3000euro mese mi pare un tantinello eccessivo
va bene che all estero sono quasi da junior ma prima devi riuscire a farti assumere :)
1800 euro dopo 5 anni di laurea non è la media, è una OTTIMA retribuzione.
40k annui lordi, ma in UK la tassazione è più bassa che in italia.
Io mi riferivo allo stipendio degli ingegneri. Ad ogni modo non lo credete un dato plausibile?
Io mi riferivo allo stipendio degli ingegneri. Ad ogni modo non lo credete un dato plausibile?
Non ha senso parlare di "stipendio da ingegnere". In primis perchè stipendio=>dipendente, e in Italia (ma non penso che all'estero cambi moltissimo) al dipendente è solo chiesto di fare determinate cose, il titolo di studio serve giusto per qualificarti al momento della prima selezione fra i candidati.
Non è la laurea che determina lo stipendio... sono le capacità e soprattutto le mansioni, del tipo che puoi trovarti il supervisore/superiore/caporeparto che prende il triplo di te senza sapere niente di quello che si deve fare e avere una laurea in scienze politiche. La differenza è che lui per un motivo o per l'altro sta lì.
Poi comunque se la tua massima ambizione è andare sotto dipendenza, penso che allora tanto valga fare un corso non di ingegneria, in quanto a ingegneria impari più una "filosofia" di lavoro che il lavoro in se. Per come la vedo io gli Ingegneri dovrebbero come prima cosa pensare in grande ed essere stimolati a creare posti di lavoro, non a cercarli spasmodicamente. Purtroppo in Italia è ancora molto radicato il concetto "ho una laurea (in qualsiasi cosa...) quindi ho DIRITTO a un posto di lavoro che mi faccia prendere soldi" mentre quelli veramente più intraprendenti spesso vanno all'estero (chi prima chi dopo) perchè giustamente trovano più convincente il piano di investimenti verso le nuove imprese di altri paesi.
perdonami ma hai una visione un po' strana di ciò che dovrebbe essere un ingegnere. o meglio quello che descrivi è l'imprenditore...
Io studio ingegneria e per quello che studio posso tranquillamente dire che non mi viene insegnato a programmare ma solo i concetti "cardine" dei vari settori dell'informatica (Sistemi operativi, Basi di Dati, algoritmi di ricerca e strutture dati, basi di programmazione, Reti), in compenso so come funziona un mosfet, cos'è un sistema retroazionato, la modulazione di segnali nelle principali modulazioni, organizzazione aziendale (con bilancio e revisione), oltre a diversi corsi tra fisica e elettronica analogica. La maggioranza dei miei compagni di laurea non sa scrivere due righe di php o qualsiasi cosa che esuli dal Java o che comunque si discosti molto dai semplici programmini da 200 righe di codice, non abbiamo nemmeno un corso di programmazione oltre a "fondamenti di informatica" che è un corso pensato per insegnare a programmare qualcosa anche a chi non ha mai visto in vita sua un linguaggio di programmazione.
Ci sono quelli appassionati che ovviamente sono più preparati, ma fondamentalmente il corso di laurea non lo richiede.
Ritornando a quello che penso io dell'ingegnere, vedo questa figura come una figura non pensata per il lavoro di programmatore in senso stretto, quanto una figura un po' più manageriale e gestionale. Nulla vieta a un ingegnere di programmare solamente, ma per quel lavoro una laurea in scienze informatiche è molto più indicata. Soprattutto in un mercato dove iniziano ad esserci fin troppi programmatori dei più vari livelli dove conviene sicuramente partire con il massimo della preparazione, che in questo caso è meglio offerta da scienze.
Detta così sembrerebbe che l'ingegnere sia uno sfigato, in realtà la penso in modo totalmente diverso, un ingegnere dovrebbe aver maturato una più ampia preparazione scientifica durante il corso e nella sua esperienza personale aver maturato interessi e competenze (in programmazione per esempio). Poi il corso di ingegneria in se, essendo molto vario con molti esami diversi fra loro, penso che insegni implicitamente allo studente l'arte dell'adattarsi alla situazione ed affrontare diverse problematiche utilizzando diverse competenze acquisite anche in ambiti diversi (per esempio progettare un filtro di segnale fisicamente sfruttando le basi dei sistemi retroazionati e/o di telecomunicazioni e elettronica e poi trasporlo nella programmazione grazie all'analisi matematica).
Ho incontrato proprio ieri un mio ex-compagno delle superiori (itis informatico) che ha fatto i primi due anni a ingengeria, poi è passato a scienze informatiche dalla disperazione. Il riassunto del suo discorso è che "se ti piace l'informatica e programmare, scienze informatiche è una pacchia rispetto a ingegneria", e in effetti la media dei suoi voti è salita parecchio...
tanti esami diversificati per poi quasi sicuramente (diciamo nel 90% dei casi) finire a lavorare come analista/programmatore, perche' questo al momento e il lavoro che e' richiesto di piu in giro e che ti permette di portare a casa qualche soldo
...e con te a lavorare ci saranno fisici, matematici, ing telecomunicazioni, elettrici e chi piu' ne ha piu' ne metta: tutti insieme allegramente (questo lo vedo sia in italia che qua in francia eh ;) )
ora come ora l'unico criterio che io personalmente adotterei per scegliere una facolta invece di un altra sarebbe il blasone della scuola (leggi: andare in uno dei due politecnici:polito o polimi), perche' noto che al di fuori a volte si tende a considerare maggiormente i laureati proveniente da queste due scuole
tutto questo per dire: a mio avviso e dalla mia esperienza (piccola ma non nulla) ing info o info non cambia NULLA, scegliete cio' che vi piace di piu', e non in base a fantomatiche differenze di sbocchi lavorativi che quasi sicuramente non ci saranno
demos88 : non e' una critica, anzi fa piacere vederti cosi ben disposto allo studio ma realisticamente credo che non siano questi corsi a poterti differenziare dagli altri, ma semplicemente la tua attitudine, la tua testa e la tua voglia di rischiare
ps:io comunque nella mia carriera ho anche lavorato 4 mesi come tester e colladuatore di componenti per infrastrutture in fibre ottiche in un grande azienda di telecomunicazioni, e da informatico puro con (quasi) 0 competenze di elettronica, della serie "se vuoi, puoi" :asd:
ps: scusate ma non ho le lettere accentate :stordita:
mmm, fai un esame di economia, non vuol dire essere preparato sul bilancio, stesso dicasi per tutti i corsi elencati.. ti danno su tutti gli argomenti afferenti al tuo settore disciplinare una competenza generica, poi sta a te approfondire. di certo non è una preparazione "imprenditoriale", all'imprenditore non serve di certo quel tipo di preparazione :) poi mi sembra normale e giusto che non ti insegnino a programmare, per quello basta un corso o un buon libro, l'ingegnere deve avere altre competenze (programmare è un di più, anche se per un informatico dovrebbe essere comunque un requisito base).
per fare il programmatore non ci vuole la laurea. ingegneria va al di là del "voglio imparare a programmare". conosco fior di programmatori, ed i migliori molte volte sono quelli senza laurea... ;)
Si ma non mettermi in bocca parole mai dette :D
Io non ho detto che ti specializzi in tante cose, benchè meno in economia o bilancio, anzi ho detto che di fatto non ti specializzi in niente di particolare, ma ti viene presentata l'informatica nel complesso delle scienze con cui più spesso si può trovare un legame.
E sta all'approfondimento personale il compito di specializzarsi, di fatto qui mi pare che concordiamo :)
Quello su cui volevo soffermarmi era come il metodo di studio e l'approccio alla materia che si ha in ingegneria, secondo me stimola lo studente ad avere una visione più ampia rispetto a un corso di laurea dove la quasi totalità degli esami è su web, programmazione, sistemi infromatici, sistemi concorrenti...
Secondo me una buona accoppiata è triennale in ingegneria e magistrale in scienze, il coprire il gap a livello di programmazione sta all'impegno personale dello studente e secondo me la figura che ne esce dopo 5 anni è molto completa.
Poi come hai detto te, non serve avere una laurea per programmare bene e una laurea non certifica di certo il saper programmare bene. Le lauree sono dei titoli che certificano uno studio, non una capacità effettiva, e questo mi fa ritornare alle precedenti discussioni sul guadagno del laureato: la laurea è il biglietto da visita, ma i soldi dipendono da quello che sai fare.
edit: scusate non ho resistito alla citazione :asd:
Non è tanto chi sei, quanto quello che fai, che ti qualifica.
sottovento
07-09-2012, 05:20
Quindi siamo arrivati alla conclusione che fare un corso di laurea in ingegneria informatica è inutile, che fare l'operaio di notte è meglio, e che è meglio cambiare paese.
Congratulazioni Mattyfog, hai trovato la risposta che cercavi. Anzi ti dirò di più: fai economia, se ti interessano così tanto i soldi ;).
Non conosco Mattyfog, ma se avesse la passione sia per l'economia sia per informatica e se mi chiedesse consiglio, gli direi:
- facendo informatica probabilmente e' piu' facile trovare lavoro. Quale lavoro? Contratti a progetto, tempo determinato, ....
Il lavoro a tempo indeterminato sta diventando sempre piu' raro, in questo settore. E la carriera e' limitata. Pero' trovi lavoro.
Trova piu' facilmente un lavoro "vero" chi si specializza in un certo settore, questo perche' le aziende sono piu' interessate al settore di specializzazione, NON all'informatica in se.
A meno che, ovviamente, non si vada all'estero.
- facendo economia, trovare lavoro e' piu' difficile. Poi magari finisci in banca.
Tuttavia, se sei una persona di TALENTO, sei bravo, ti piace studiare e fai un'universita' di prestigio (sappiamo quale) ti si aprono le porte per una bella carriera.
Sempre se sei bravo (e sei cosciente di dover affrontare una concorrenza agguerrita) potresti fare l'MBA, sempre presso un'universita' di prestigio (sempre quella) e le porte del TOP MANAGEMENT ti si aprirebbero. Restano chiuse, invece, per chi ha fatto informatica.
Gli suggerirei quindi di fare un esame di coscienza, il piu' obiettivo possibile, e di scegliere la facolta'. Si tratta di pianificare la propria vita, e chi ha le idee piu' chiare arriva piu' in alto.
@sottovento: non mi importa cosa farò tra 10 anni, l'importante è che sia un lavoro che mi porti soddisfazioni, mi piacerebbe entrare nel mondo accademico ad esempio (per quanto è allo stato attuale molto difficile). Non ho una ragazza e per il momento non ho intenzione di mettere su famiglia, quindi al momento non me ne preoccupo. Continuo a studiare e a lavorare per migliorare me stesso, e poi si vedrà...
Se continuerò a scrivere codice? Spero proprio di si, perché avere un'idea e non saperla trasformare nel modo opportuno, o ancora peggio farlo fare a qualcuno che non è capace è peggio.
Dai tuoi post nel forum e' evidente che sei un ragazzo di talento. Se posso darti un consiglio, cerca invece di immaginare cosa farai fra 10 anni, cerca di darti degli obiettivi cosi' come sicuramente te li sei dati per laurearti. La laurea e' un punto di partenza, non di arrivo, e la vita comincia a 30 anni. Altrimenti ti accorgerai che fra 10 anni nulla (o quasi) e' cambiato e scrivere codice non sara' piu' cosi' attrattivo.
Tieni presente che la tua produttivita' (cosi' come la definiscono gli economisti) e' destinata a diminuire con l'aumentare dell'esperienza, semplicemente perche' il tuo stipendio aumentera'. Quindi, per essere competitivo lo stipendio non dovra' aumentare troppo (e' una regola economica che tutte le aziende applicano). Quindi, o ti accontenti oppure smetti di fare software, quanto meno in prima persona.
Sono sicuro di una cosa: non voglio essere quel tipo di dirigente che sta dietro la scrivania senza sporcarsi le mani, questo no.
La paga dovrà aumentare necessariamente, altrimenti continuo a fare quello che sto facendo, che mi sta portando molte soddisfazioni e mi sta facendo anche viaggiare molto.
Se ti piace viaggiare, considera la possibilita' di andare all'estero. Lo so, non vieni dalle nebbie padane e spostarsi da un posto bello come quello dove vivi e' piu' difficile, ma all'estero la tua laurea avrebbe un peso ben diverso. Io viaggio 12 mesi/anno e porto la famiglia con me. Spesso non rientro nemmeno per Natale.
Questa cosa di credere che la soddisfazione professionale sia proporzionale allo stipendio, per quanto ripeto, sia un'aspetto importante, è errata, ed è purtroppo frutto marcio della nostra società, che ti porta a credere che avere più soldi significa essere felici perché puoi acquistare più "cose" con cui puoi fare più "cose" e nessuna di queste.
Ma io sono di parte, perché il mondo dell'informatica mi appassiona da quando avevo 6 anni.
Chiaramente se le vostre passioni sono altre, io vi dico fate altro.
C'è chi lavora per accumulare ricchezze che poi non potrà godersi perché lavora 8 ore al giorno sempre nello stesso ambiente a fa le stesse cose per 20 anni (io dico ma meno male che ci sono i contratti a progetto almeno si vedono anche altre cose) e ritrovarsi pensionato a 70 anni.
Il problema della nostra società è che si considera un lavoro "il lavoro"...
Per me è un passatempo, mi ritengo abbastanza fortunato.
Hai ragione. Mi piacerebbe cambiare il mondo, purtroppo non ho le forze ne' le capacita' di farlo.
Il mio suggerimento iniziale non era quello di sopprimere le proprie passioni per fare un lavoro che non piace; bensi' di mediarle in modo di pianificare la propria vita al meglio, ed essere consapevole delle proprie scelte (oltre che, ovviamente, delle proprie capacita'). Mi sembra ragionevole.
Se ti piacciono i fiori e la matematica potresti diventare un fiorista, un economista, un informatico, un dirigente, un top manager o un maestro delle elementari.
Sono tutte professioni che asseconderebbero le tue passioni, ma richiedono capacita' diverse e generano redditi diversi. Inoltre richiedono di affrontare un diverso livello di concorrenza, e questo ti obbliga ad una seria valutazione delle tue capacita'.
Quasi tutti i frequentatori di questo forum hanno la passione per l'informatica. Ma la domanda nel titolo di questo thread (i.e. "Sbocchi di lavoro") ha un senso, no?
Probabilmente esiste anche un forum per gli appassionati dell'aramaico antico e probabilmente esiste lo stesso thread. Ma immagino che gli sbocchi lavorativi si limitino all'ambito universitario o poco piu' (non ho mai visto il T9 di un cellulare per questa lingua, per esempio :D ). Uno quindi potrebbe chiedersi come sfruttare al meglio la propria passione.
Poi magari finisci in banca.
Piccola nota un po' OT: Mattyfog non sperare nelle banche. Primo perchè ora è difficile che assumano, alle prese come sono con i tagli di organico, secondo anche entrando i nuovi assunti sono fortemente penalizzati rispetto a chi è già dentro.
Tieni presente che la tua produttivita' (cosi' come la definiscono gli economisti) e' destinata a diminuire con l'aumentare dell'esperienza, semplicemente perche' il tuo stipendio aumentera'. Quindi, per essere competitivo lo stipendio non dovra' aumentare troppo (e' una regola economica che tutte le aziende applicano)
A volte mi chiedo perché non esiste la facoltà di Astrologia.
Il rigore scientifico dell'economia è al livello di Gargamella.
sottovento
07-09-2012, 10:41
A volte mi chiedo perché non esiste la facoltà di Astrologia.
Il rigore scientifico dell'economia è al livello di Gargamella.
:D
In effetti e' una materia che si studia anche a Hogwarts. Ma Difesa contro le Arti Oscure e' piu' importante
:D
In effetti e' una materia che si studia anche a Hogwarts. Ma Difesa contro le Arti Oscure e' piu' importante
No ma davvero, perché diamo così tanta importanza a questa gente?
Uno dei più stimati appartenenti a questa loggia di astrologi è uno che fa affermazioni del tipo "La ricrescita è dentro di noi..."
Neanche il Divino Othelma!
Ma che cazzo vuol dire? Ma un matematico può dire "Sento che 2^20-1 è un numero primo..."?
E questi stanno dappertutto, dal governo alle aziende, dove prendono decisioni su cose che non capiscono minimamente!
Tornando in topic: in coscienza, non consiglierei mai a qualcuno di fare economia, a meno che non voglia passare il resto della propria vita a turlupinare il prossimo con affermazioni idiote ed ignoranti espresse con arroganza per far credere di avere ragione. Se non altro per una questione di dignità, che scelga un'altra strada!
cdimauro
07-09-2012, 11:32
Ma un matematico può dire "Sento che 2^20-1 è un numero primo..."?
Beh, proprio questo sì (http://it.wikipedia.org/wiki/Numeri_primi_di_Mersenne)... :D
Per il resto non posso che concordare. E la storia italiana dimostra che al peggio non c'è mai fine...
Beh, proprio questo sì (http://it.wikipedia.org/wiki/Numeri_primi_di_Mersenne)... :D
:p
http://i.imgur.com/wZIHf.jpg
cdimauro
07-09-2012, 11:49
OWNED :stordita:
I matematici dovrebbero prendersi meno seriamente. :p
sottovento
07-09-2012, 12:43
OWNED :stordita:
I matematici dovrebbero prendersi meno seriamente. :p
ciao cdimauro! Sono anni che non ci sentiamo :D
Due cose:
1 - dopo anni che ti ho promesso di guardare python, l'ho guardato (solo 10 minuti). Mi sembra un linguaggio divertente. Ne parlero' con il mio commercialista ;)
2 - Riguardo agli economisti: mi piacerebbe tanto fare un bell' OT. :D
Cmq, tornando al nostro amico, sono state espresse tante opinioni, molto (estremamente) discordanti sotto molti punti di vista. Ad ogni modo, e' chiaro che la professione di informatico non e' la piu' redditizia e chi la esercita e' guidato dalla passione piu' che dai soldi. E' altresi' emerso che ci sono tanti licenziati (terza media) che scrivono software e che riescono a farlo anche meglio di un laureato.
Ovviamente non tutti i licenziati scrivono codice meglio di un laureato; ma possono benissimo lavorare sugli stessi progetti.
cdimauro
07-09-2012, 13:37
Ciao :)
Ormai ci incrociamo raramente. Troppi impegni, poco tempo a disposizione, e tanta gente che prima scriveva non si fa più viva.
Seguo soltanto qualche thread, se il titolo m'ispira. Questo lo seguo da quand'è stato aperto, ma ho preferito non intervenire e leggere soltanto i numerosi interventi.
Poiché si tratta di un argomento poco tecnico e molto soggettivo, che dipende dall'esperienza e dalle idee che ognuno s'è fatto, ritengo più utile ascoltare le diverse voci.
Anche quelle di un commercialista alle prese con Python... :D
>>The Red<<
07-09-2012, 14:10
Mi e' sebrato di capire che tra un informatico e un ing. informatico, le differenze sono nulle nell'ambito lavorativo.
Ma puo' puntare a diventare qualcuno un ingegnere informatico o in informatico? L'ingegnere ha piu' possibilita' di riuscirci?
Ma puo' puntare a diventare qualcuno un ingegnere informatico o in informatico? L'ingegnere ha piu' possibilita' di riuscirci?
Stiamo andando sul metafisico? :sofico:
Non c'è una risposta alla tua domanda... "qualcuno" lo diventi con le tue capacità, la differenza è a livello accademico che con scienze informatiche metti l'accento sulle competenze informatiche, con ignegneria invece hai una visione appunto più ingegneristica dell'ambito lavorativo, si può dire che sei un po' più "flessibile" e per sviluppare competenze informatiche maggiori devi metterti sotto con l'impegno personale extrauniversitario.
Ma per far carriera o "diventare qualcuno", sono altre le cose che contano, il titolo di laurea è solo la facciata, è il modo in cui la gente ti vede la prima volta che ti incontra. Poi sta a te, non al titolo accademico.
sottovento
07-09-2012, 14:58
Stiamo andando sul metafisico? :sofico:
Non c'è una risposta alla tua domanda... "qualcuno" lo diventi con le tue capacità, la differenza è a livello accademico che con scienze informatiche metti l'accento sulle competenze informatiche, con ignegneria invece hai una visione appunto più ingegneristica dell'ambito lavorativo, si può dire che sei un po' più "flessibile" e per sviluppare competenze informatiche maggiori devi metterti sotto con l'impegno personale extrauniversitario.
Ma per far carriera o "diventare qualcuno", sono altre le cose che contano, il titolo di laurea è solo la facciata, è il modo in cui la gente ti vede la prima volta che ti incontra. Poi sta a te, non al titolo accademico.
Purtroppo il titolo ha il suo peso. Soprattutto se sei protetto da un albo/ordine/...
Mi ricordo che nel 2005 ho avuto la possibilita' di vedere la dichiarazione dei redditi di un notaio di un piccolo paesino. Dichiarava oltre 400000 euro. L'altro notaio del paese dichiarava all'incirca la stessa cifra. Considerando una media di 220 giorni lavorativi all'anno, si tratta di piu' di 1800 euro al giorno
Si, lo so, il notaio e' proprio l'esempio sbagliato. Pero' non si puo' dire che sia una professione difficile/rischiosa o usurante. E' semplicemente ESTREMAMENTE PROTETTA da un ordine professionale.
Non tutti possono diventare notai e, purtroppo, in italia ci sono famiglie che espongono cartelli del tipo "notai dal 19xx" (ma come fanno a vincere SEMPRE i concorsi? Il titolo di notaio non si puo' tramandare di padre in figlia!).
L'ingegnere ha la possibilita' di essere "protetto" da un albo professionale, l'informatico puro no, anche se ora esiste un albo anche per gli informatici. Pero' e' un albo "di facciata". Non abilita a fare certi lavori, chiunque puo' fare qualsiasi cosa. Quindi l'ingegnere ha la possibilita' di far valere di piu' il suo titolo.
Paradossalmente in sala operatoria ci puo' entrare un chirurgo con tanto di pedigree ed iscrizione all'ordine, ed utilizzare un'apparecchiatura life-critical il cui software e' stato sviluppato da qualcuno con la terza media.
Per quanto il licenziato in terza media possa essere bravo, non lo faranno mai entrare in una sala operatoria, anche se da solo si e' letto tutti i libri di medicina ed ha fatto il suo tirocinio sul gatto. Pero' il suo lavoro e' ammesso....
Purtroppo il titolo ha il suo peso. Soprattutto se sei protetto da un albo/ordine/...
Mi ricordo che nel 2005 ho avuto la possibilita' di vedere la dichiarazione dei redditi di un notaio di un piccolo paesino. Dichiarava oltre 400000 euro. L'altro notaio del paese dichiarava all'incirca la stessa cifra. Considerando una media di 220 giorni lavorativi all'anno, si tratta di piu' di 1800 euro al giorno
Si, lo so, il notaio e' proprio l'esempio sbagliato. Pero' non si puo' dire che sia una professione difficile/rischiosa o usurante. E' semplicemente ESTREMAMENTE PROTETTA da un ordine professionale.
Non tutti possono diventare notai e, purtroppo, in italia ci sono famiglie che espongono cartelli del tipo "notai dal 19xx" (ma come fanno a vincere SEMPRE i concorsi? Il titolo di notaio non si puo' tramandare di padre in figlia!).
L'ingegnere ha la possibilita' di essere "protetto" da un albo professionale, l'informatico puro no, anche se ora esiste un albo anche per gli informatici. Pero' e' un albo "di facciata". Non abilita a fare certi lavori, chiunque puo' fare qualsiasi cosa. Quindi l'ingegnere ha la possibilita' di far valere di piu' il suo titolo.
Paradossalmente in sala operatoria ci puo' entrare un chirurgo con tanto di pedigree ed iscrizione all'ordine, ed utilizzare un'apparecchiatura life-critical il cui software e' stato sviluppato da qualcuno con la terza media.
Per quanto il licenziato in terza media possa essere bravo, non lo faranno mai entrare in una sala operatoria, anche se da solo si e' letto tutti i libri di medicina ed ha fatto il suo tirocinio sul gatto. Pero' il suo lavoro e' ammesso....
Mah guarda... non so se ho capito bene ma tu per albo ti riferisci a quello degli ingegneri? Perchè pure i laureati in scienze informatiche possono iscriversi all'albo degli ingegneri, e mi pare che sia proprio lo stesso (almeno qui a Padova a giudicare dai requisiti per l'ammissione)...
Se non lo potessero fare, penso che non staremmo a discuterci così tanto, perchè il titolo di "ingegnere" (che in alcuni contesti magari fa comodo o semplicemente fa "figo") sarebbe acquisibile solo da chi studia ingegneria.
"Purtroppo" però non è così, e penso sia uno dei maggiori dilemmi che influenzano la scelta ingegneria/scienze perchè di fatto chi fa ingegneria non gode a livello di titolo di un extra rispetto al dottore in scienze. Certo poi ci sono i datori di lavoro che si interessano al corso di studi particolare e hanno i propri metodi di valutazione, però esteriormente un "Ingegnere" può benissimo non essere laureato in ingegneria.
>>The Red<<
07-09-2012, 18:49
Ma per far carriera o "diventare qualcuno", sono altre le cose che contano, il titolo di laurea è solo la facciata, è il modo in cui la gente ti vede la prima volta che ti incontra. Poi sta a te, non al titolo accademico.
Purtroppo il titolo ha il suo peso. Soprattutto se sei protetto da un albo/ordine/...
Questo e' quello che sapevo anch'io, ho postato appunto per avere conferma.
A questo punto conviene prendere informatica pura(inutile negarlo, informatica e' molto piu' semplice di ingegneria informatica) e alla fine fare l'esame per entrare nell'albo degli ingegneri. E visto che mi sono appena inscritto ad ingegneria informatica, sono ancora in tempo per decidere se cambiare o meno facolta' visto che alla fine e' possibile, anche abbastanza facilmente, ottenere il medesimo titolo di studio
Anarchia_92
07-09-2012, 19:00
Questo e' quello che sapevo anch'io, ho postato appunto per avere conferma.
A questo punto conviene prendere informatica pura(inutile negarlo, informatica e' molto piu' semplice di ingegneria informatica) e alla fine fare l'esame per entrare nell'albo degli ingegneri. E visto che mi sono appena inscritto ad ingegneria informatica, sono ancora in tempo per decidere se cambiare o meno facolta' visto che alla fine e' possibile, anche abbastanza facilmente, ottenere il medesimo titolo di studio
BRAVO BRAVO BRAVO! E' esattamente quello che penso io e quello che farò io il prima possibile (prima che qualcuno decida di cambiare idea, prima con l'albo B e se poi vorrò fare più avanti la specialistica l'albo A). Titolo di Ingegnere e qualità "tecnica" di un Informatico!
ingframin
07-09-2012, 19:03
Mah guarda... non so se ho capito bene ma tu per albo ti riferisci a quello degli ingegneri? Perchè pure i laureati in scienze informatiche possono iscriversi all'albo degli ingegneri, e mi pare che sia proprio lo stesso (almeno qui a Padova a giudicare dai requisiti per l'ammissione)...
Se non lo potessero fare, penso che non staremmo a discuterci così tanto, perchè il titolo di "ingegnere" (che in alcuni contesti magari fa comodo o semplicemente fa "figo") sarebbe acquisibile solo da chi studia ingegneria.
"Purtroppo" però non è così, e penso sia uno dei maggiori dilemmi che influenzano la scelta ingegneria/scienze perchè di fatto chi fa ingegneria non gode a livello di titolo di un extra rispetto al dottore in scienze. Certo poi ci sono i datori di lavoro che si interessano al corso di studi particolare e hanno i propri metodi di valutazione, però esteriormente un "Ingegnere" può benissimo non essere laureato in ingegneria.
Si hai ragione, è lo stesso albo e il settore informazione non è protetto in niente e non è abilitato a fare nulla praticamente.
Di contro il vantaggio dell'albo è inarcassa, lo svantaggio è tenere aperta la partita iva visto il momento in italia...
Non vale la pena fare ingengeria solo per l'albo, sinceramente è inutile, anche perché si lavora benissimo da ingegnere senza iscriversi (come ha fatto il sottoscritto per 2 anni e mezzo quasi).
Comunque in questo post ci sono troppe chiacchiere inutili, la laurea è un passaggio importante, l'università è un esperienza bellissima, ma se si spera di diventare qualcuno per via della laurea vuol dire non averci capito niente della vita (come per altro hanno già scritto 10000000000000000000000000000000000000000000000000000000000 persone prima di me).
L'importante è farsi il mazzo, essere intraprendenti, imparare a fare un sacco di cose, imparare a fare benissimo cose che alla massa non piace fare (per ritagliarsi nicchie di lavoro di sicurezza) e soprattutto guardarsi intorno per capire come si muove il mercato e come si può fare ad infilarcisi.
Tutte le pippe mentali ing.informatico vs informatico vs terza media servono solo a riempire le pagine dei forum e a sprecare kB.
Inoltre se qualcuno vuol fare la carriera tecnica non ci sono storie, bisogna fare le valigie e partire, in Italia non c'è più niente.
(in azienda da me stanno assumendo, se può interessare http://www.thinksmall.be/en_US/home.html)
ciao cdimauro! Sono anni che non ci sentiamo :D
Due cose:
1 - dopo anni che ti ho promesso di guardare python, l'ho guardato (solo 10 minuti). Mi sembra un linguaggio divertente. Ne parlero' con il mio commercialista ;)
2 - Riguardo agli economisti: mi piacerebbe tanto fare un bell' OT. :D
Cmq, tornando al nostro amico, sono state espresse tante opinioni, molto (estremamente) discordanti sotto molti punti di vista. Ad ogni modo, e' chiaro che la professione di informatico non e' la piu' redditizia e chi la esercita e' guidato dalla passione piu' che dai soldi. E' altresi' emerso che ci sono tanti licenziati (terza media) che scrivono software e che riescono a farlo anche meglio di un laureato.
Ovviamente non tutti i licenziati scrivono codice meglio di un laureato; ma possono benissimo lavorare sugli stessi progetti.
Secondo me questi sono confronti che lasciano il tempo che trovano... mi sembra logico che una persona con X >> (molto maggiore di) Y anni di esperienza possa arrivare a programmare meglio di un neo-laureato che magari ha visto la programmazione con il lanternino.
Ma il punto è: quanto più facilmente un neo-laureato è in grado di apprendere e approcciarsi ad un nuovo problema mai visto prima? Con quale facilità è in grado di adattarsi ed imparare eventualmente quelle stesse cose che hanno richiesto anni di studio a chi s'è dovuto fare quelle conoscienze da solo?
Chiaramente questo dipende anche da altri fattori, come l'attitudine della persona, ma secondo me si vuol confrontare l'uovo con la gallina e questo ripeto, lascia il tempo che trova.
Bisognerebbe lavorare affinché chi abbia più esperienza la trasmetta ai giovani, anziché stare continuamente a metterli in contrapposizione.
Poi chiaramente può sempre capitare quello che si sente chi sà chi solo perché ha una laurea (che al giorno d'oggi di fatto non significa più nulla, visto che sono riusciti a degradare il titolo, di fatto possiamo dire che ce l'hanno ormai tutti).
Credo sia ben chiaro che avere delle conoscenze non implica avere una laurea, uno può pensare tranquillamente di studiarsi da solo tutti i libri che vengono usati in quei corsi...
Purtroppo però, se molte aziende cercano laureati è perché evidentemente licei ed istituti tecnici non sono all'altezza di fornire un titolo che prima invece contava qualcosa per il mondo del lavoro.
E anziché alzare il livello di licei e istituti tecnici si è pensato bene di abbassare il livello delle università tanto che in alcuni corsi non c'è alcuna pre-selezione...
cdimauro
07-09-2012, 20:43
Inoltre se qualcuno vuol fare la carriera tecnica non ci sono storie, bisogna fare le valigie e partire, in Italia non c'è più niente.
(in azienda da me stanno assumendo, se può interessare http://www.thinksmall.be/en_US/home.html)
Potrebbe essere interessante se si capisse gli anni esperienza a cosa sono riferiti, e se le risposte non fossero sempre in tetesken. :stordita:
EDIT: ho trovato le pagine coi singoli profili dettagliati.
killercode
08-09-2012, 00:03
Potrebbe essere interessante se si capisse gli anni esperienza a cosa sono riferiti, e se le risposte non fossero sempre in tetesken. :stordita:
EDIT: ho trovato le pagine coi singoli profili dettagliati.
magari fosse tedesco, quello è peggio, è olandese :asd:
Io mi sono laureato a luglio alla magistrale in ingegneria informatica (a 22 anni con lode).
Mi sto veramente mettendo le mani nei capelli per le proposte di lavoro che mi sono arrivate tramite almalaurea. Roba veramente da ucciderli...
Per non parlare delle superofferte sul sito della mia facoltà: "superaziende italiane cercano i migliori laureati in ingegneria per bloccare la fuga di cervelli": 2 anni a tempo determinato a 20k lordi annui :doh:
La situazione mia è ancora più grave perchè mi piacerebbe lavorare più nell'ambito elettronico (progettazione digitale, o comunque software embedded) ed in italia non c'è veramente un cavolo di niente. Bisogna andare solo all'estero a quanto vedo, ma manco sono convinto che mi prendono. E comunque, anche se mi prendessero, non voglio immaginare che ansia avrei al primo giorno di lavoro, in un altro paese, parlando un'altra lingua, lontano migliaia di km dalla mia famiglia.
Mi sento veramente avvilito, perchè sono abbastanza convinto che se fossi nato in america a quest'ora cagherei già soldi da un pezzo.
cdimauro
08-09-2012, 08:35
magari fosse tedesco, quello è peggio, è olandese :asd:
Per me sono tutte uguali: lingue barbare. :D
La situazione mia è ancora più grave perchè mi piacerebbe lavorare più nell'ambito elettronico (progettazione digitale, o comunque software embedded) ed in italia non c'è veramente un cavolo di niente.
Già. E' un campo interessante, ma è difficile trovare qualcosa di decente.
Bisogna andare solo all'estero a quanto vedo, ma manco sono convinto che mi prendono. E comunque, anche se mi prendessero, non voglio immaginare che ansia avrei al primo giorno di lavoro, in un altro paese, parlando un'altra lingua, lontano migliaia di km dalla mia famiglia.
La lingua è molto importante, ma più che altro per arrivare a firmare un contratto. Una volta immersi nell'ambiente la lingua la impari lo stesso.
Valutate, quindi, la possibilità di farvi un bel corso di conversazione in inglese (e di continuare a esercitarvi anche dopo), in particolare per il listening.
Perché si può essere bravi quanto si vuole, ma se vi capita di essere chiamato da Mountain View e nel primo colloquio telefonico capite 1/4, se va bene, di quello che il recruiter vi dice, avete perso un'occasione che può capitare anche soltanto una volta nella vita.
Questo, comunque, va anche a demerito delle aziende che assoldano in questo modo, perché possono perdere delle persone valide.
Ma fra azienda e lavoratore in cerca di occupazione, la parte debole rimane sempre quest'ultima, perché l'azienda alla fine qualcuno lo trova sempre...
Mi sento veramente avvilito, perchè sono abbastanza convinto che se fossi nato in america a quest'ora cagherei già soldi da un pezzo.
Non te lo lascio dire. Puoi anche nascere in america e rimanere aggrappato a questa terra perché ti piace di più quest'ambiente.
E, in ogni caso, in america puoi passare dall'essere top manager a barbone che ravana nella spazzatura per trovare qualcosa da mangiare.
Infine, SE hai le capacità, non è che detto che ti capiti l'occasione per sfruttarle. Puoi rimanere tutta la vita il classico americano medio che la sera si piazza sul couch davanti al televisore con un paio di birre in mano...
sottovento
08-09-2012, 10:00
<Cut>
Infine, SE hai le capacità, non è che detto che ti capiti l'occasione per sfruttarle. Puoi rimanere tutta la vita il classico americano medio che la sera si piazza sul couch davanti al televisore con un paio di birre in mano...
Come non darti ragione!
Alla fine della fiera, quello che voglio dire e' semplice:
- se sei un ragazzo brillante;
- se hai fatto un corso di laurea duro (es. Informatica) in maniera brillante;
- se ti sei laureato in maniera brillante;
Ok, ora hai finito le batterie :D
Da questo momento in poi, difficilmente brillerai ancora. A meno che, ovviamente, di non fare ALTRO rispetto all'informatica.
Volevo solo mettere in guardia i ragazzi/e BRILLANTI: per forza di cose la vostra carriera e' limitata! Siete avvertiti!
Questa limitazione vi va bene? Perfetto, andate avanti. Sappiate che al termine dell'universita' si smette di brillare.
@Slash: 22 anni con lode! Congratulazioni, sei davvero in gamba!
Se posso permettermi... hai preso in considerazione la possibilita' di fare un Master? C'e' qualcosa che ti piace? Potresti essere un ottimo dirigente, o un ottimo Project Manager ed il Master ti aiuterebbe molto per essere inquadrato in questa posizione. Non faresti software "in piccolo", ma "in grande", i.e. decideresti chi deve fare cosa.
Se sei di Milano, il Politecnico offre degli ottimi Master. Ho un amico che ha fatto il Master al Cefriel ed ora e' direttore di una grande azienda, responsabile dell'area Sud-Mediterraneo. (http://www.cefriel.it/)
Io mi sono laureato a luglio alla magistrale in ingegneria informatica (a 22 anni con lode).
Mi sto veramente mettendo le mani nei capelli per le proposte di lavoro che mi sono arrivate tramite almalaurea. Roba veramente da ucciderli...
Per non parlare delle superofferte sul sito della mia facoltà: "superaziende italiane cercano i migliori laureati in ingegneria per bloccare la fuga di cervelli": 2 anni a tempo determinato a 20k lordi annui :doh:
20k annui diviso 12 mensilità sono circa 1700€ lordi al mese, che non mi sembrano così male per un neo-laureato.
Certo rimane il fatto che a conti fatti sono poco più di 10€ lordi l'ora (ho fatto il calcolo per 20 giorni lavorativi/mese e 8 ore al giorno) ...
Io un colloquio ce lo farei comunque, anche per capire le prospettive future di carriera...
La situazione mia è ancora più grave perchè mi piacerebbe lavorare più nell'ambito elettronico (progettazione digitale, o comunque software embedded) ed in italia non c'è veramente un cavolo di niente. Bisogna andare solo all'estero a quanto vedo, ma manco sono convinto che mi prendono. E comunque, anche se mi prendessero, non voglio immaginare che ansia avrei al primo giorno di lavoro, in un altro paese, parlando un'altra lingua, lontano migliaia di km dalla mia famiglia.
Mi sento veramente avvilito, perchè sono abbastanza convinto che se fossi nato in america a quest'ora cagherei già soldi da un pezzo.
Con i se e con i ma non si va da nessuna parte... certo è che anche le leggi gli annunci in america si richiede sempre un certo livello di esperienza.
Non c'è niente di peggio poi di stare a casa a non fare niente... mille volte meglio un lavoro sottopagato, che stare lì ad aspettare che ti piova dal cielo.
>>The Red<<
08-09-2012, 10:30
Volevo solo mettere in guardia i ragazzi/e BRILLANTI: per forza di cose la vostra carriera e' limitata! Siete avvertiti!
Questa limitazione vi va bene? Perfetto, andate avanti. Sappiate che al termine dell'universita' si smette di brillare.
Ma limitata in che senso? L'ingegnere informatico e' destinato a rimanere per sempre un "programmatore", o potrebbe diventare il direttore di una grande azienda ad esempio(come e' successo per il tuo amico(che non mi sembra una traguardo "limitato", ma magari mi sbaglio))?
Ma limitata in che senso? L'ingegnere informatico e' destinato a rimanere per sempre un "programmatore", o potrebbe diventare il direttore di una grande azienda ad esempio(come e' successo per il tuo amico(che non mi sembra una traguardo "limitato", ma magari sbaglio.))?
Ragazzi però qua bisogna che ci si capisca: non è che ora possiamo essere tutti al vertice e diventare tutti dei grandi manager ed avere stipendi stellari. Semplicemente perchè questa condizione non è FISICAMENTE realizzabile considerando le posizioni di "potere" disponibili e l'aspirazione (di praticamente tutti) di diventare capi di non so quante mila persone!
Che in Italia vada tutto a rotoli penso sia ovvio ed è inutile sottolinearlo continuamente, ma prima di lamentarsi con la società che non ci da quello che vorremmo, qualcuno si è mai chiesto se è DAVVERO adeguato per il posto "di responsabilità" che pretende di avere solo perchè ha una laurea? Qualcuno si è mai chiesto se si impegna abbastanza per essere migliore degli altri e meritare davvero il posto che sogna? Ovviamente non voglio attaccare nessuno personalmente, ci mancherebbe. Quello che voglio dire, in ultima analisi, è che l'ambizione senza passione è una delle cose più desolanti che ho visto in giro, sottoprodotto della nostra società decadente e priva di valori autentici...
>>The Red<<
08-09-2012, 10:52
Ragazzi però qua bisogna che ci si capisca: non è che ora possiamo essere tutti al vertice e diventare tutti dei grandi manager ed avere stipendi stellari. Semplicemente perchè questa condizione non è FISICAMENTE realizzabile considerando le posizioni di "potere" disponibili e l'aspirazione (di praticamente tutti) di diventare capi di non so quante mila persone!
Che in Italia vada tutto a rotoli penso sia ovvio ed è inutile sottolinearlo continuamente, ma prima di lamentarsi con la società che non ci da quello che vorremmo, qualcuno si è mai chiesto se è DAVVERO adeguato per il posto "di responsabilità" che pretende di avere solo perchè ha una laurea? Qualcuno si è mai chiesto se si impegna abbastanza per essere migliore degli altri e meritare davvero il posto che sogna? Ovviamente non voglio attaccare nessuno personalmente, ci mancherebbe. Quello che voglio dire, in ultima analisi, è che l'ambizione senza passione è una delle cose più desolanti che ho visto in giro, sottoprodotto della nostra società decadente e priva di valori autentici...
Certamente, e' impossibile che cio' accada, ma l'importante e' sapere che la possibilita' di aspirare piu' in alto c'e' e non si e' per forza di cose destinati a rimanere dei semplici programmatori. Forse prima mi sono espresso male.
Ps. Scusate ma la tastiera ha un layout UK e non ho le lettere accentate :)
Certamente, e' impossibile che cio' accada, ma l'importante e' sapere che la possibilita' di aspirare piu' in alto c'e' e non si e' per forza di cose destinati a rimanere dei semplici programmatori.
Pienamente d'accordo, le aspirazioni sono sacrosante e servono da stimolo sicuramente.. :)
Già. E' un campo interessante, ma è difficile trovare qualcosa di decente.
La lingua è molto importante, ma più che altro per arrivare a firmare un contratto. Una volta immersi nell'ambiente la lingua la impari lo stesso.
Valutate, quindi, la possibilità di farvi un bel corso di conversazione in inglese (e di continuare a esercitarvi anche dopo), in particolare per il listening.
Perché si può essere bravi quanto si vuole, ma se vi capita di essere chiamato da Mountain View e nel primo colloquio telefonico capite 1/4, se va bene, di quello che il recruiter vi dice, avete perso un'occasione che può capitare anche soltanto una volta nella vita.
Questo, comunque, va anche a demerito delle aziende che assoldano in questo modo, perché possono perdere delle persone valide.
Ma fra azienda e lavoratore in cerca di occupazione, la parte debole rimane sempre quest'ultima, perché l'azienda alla fine qualcuno lo trova sempre...
Non te lo lascio dire. Puoi anche nascere in america e rimanere aggrappato a questa terra perché ti piace di più quest'ambiente.
E, in ogni caso, in america puoi passare dall'essere top manager a barbone che ravana nella spazzatura per trovare qualcosa da mangiare.
Infine, SE hai le capacità, non è che detto che ti capiti l'occasione per sfruttarle. Puoi rimanere tutta la vita il classico americano medio che la sera si piazza sul couch davanti al televisore con un paio di birre in mano...
E' proprio la lingua il mio problema principale. Ho studiato spesso da libri inglesi ma onestamente ho un livello di conversazione pessimo. Ho paura di fare richiesta per aziende estere anche perchè se mi chiamassero farei veramente una figura barbina :asd:
E non ho idea di come migliorare il mio inglese a breve.
20k annui diviso 12 mensilità sono circa 1700€ lordi al mese, che non mi sembrano così male per un neo-laureato.
Certo rimane il fatto che a conti fatti sono poco più di 10€ lordi l'ora (ho fatto il calcolo per 20 giorni lavorativi/mese e 8 ore al giorno) ...
Io un colloquio ce lo farei comunque, anche per capire le prospettive future di carriera...
Con i se e con i ma non si va da nessuna parte... certo è che anche le leggi gli annunci in america si richiede sempre un certo livello di esperienza.
Non c'è niente di peggio poi di stare a casa a non fare niente... mille volte meglio un lavoro sottopagato, che stare lì ad aspettare che ti piova dal cielo.
Hai perfettamente ragione.. Infatti proprio per il fatto che sto vedendo che per un sacco di annunci serve esperienza la mia idea era di iniziare subito a lavorare nell'ambito che mi piace, in modo da acquisire esperienza che poi posso utilizzare altrove. Il problema è che vedo che in questo ambito c'è molto all'estero e quasi niente in italia, e mi spaventa moltissimo andare fuori per via di lingua/ansia.
A questo proposito confermate che è meglio fare 2/3 anni di esperienza in azienda rispetto ad un dottorato?
Per quanto riguarda i 20k, io sapevo (correggimi se sbaglio) che bisognava dividere per 14 e togliere circa il 30% per ottenere lo stipendio netto mensile. In questo caso si ottiene dunque 1000 euro circa al mese. In ogni caso la faccina :doh: era dovuta al fatto che quello è il contratto che fanno ai migliori laureati e che questa secondo loro era una offerta imperdibile...
@Slash: 22 anni con lode! Congratulazioni, sei davvero in gamba!
Se posso permettermi... hai preso in considerazione la possibilita' di fare un Master? C'e' qualcosa che ti piace? Potresti essere un ottimo dirigente, o un ottimo Project Manager ed il Master ti aiuterebbe molto per essere inquadrato in questa posizione. Non faresti software "in piccolo", ma "in grande", i.e. decideresti chi deve fare cosa.
Se sei di Milano, il Politecnico offre degli ottimi Master. Ho un amico che ha fatto il Master al Cefriel ed ora e' direttore di una grande azienda, responsabile dell'area Sud-Mediterraneo. (http://www.cefriel.it/)
Il master era la mia idea iniziale, ma i professori mi hanno detto che è meglio esperienza lavorativa... Sinceramente non so più a chi credere :asd:
hanno ragione i professori. stesso dicasi per il dottorato a meno che non vuoi provare la carriera universitaria.
per lo stipendio dividi per 13 o 14 se hai meno la tredicesima o la quattordicesima... 20k euro lordi su 13 mensilità sono circa 1210 euro netti al mese.
Ti ringrazio! Posso sapere perchè pensi sia inutile un master/dottorato? Dal basso della mia poca esperienza io ho semplicemente visto che in genere nei bandi delle aziende (ma ne ho viste veramente poche) non è quasi mai richiesto, mentre invece gli anni di esperienza sono un must spesso!
Allora avevo fatto più o meno bene i calcoli perchè io avevo contato anche la 14esima :D
Comunque 1200 euro al mese non sono manco pochi per il momento in cui ci troviamo, però dire offerta imperdibile mi sembra un po' esagerato...
E' proprio la lingua il mio problema principale. Ho studiato spesso da libri inglesi ma onestamente ho un livello di conversazione pessimo. Ho paura di fare richiesta per aziende estere anche perchè se mi chiamassero farei veramente una figura barbina :asd:
E non ho idea di come migliorare il mio inglese a breve.
Non è difficile.
Fai così:
a) studia SOLO da libri in inglese
b) guarda serie tv / film in inglese con sottotitoli in inglese (NON in italiano)
c) lurka Hacker News (https://news.ycombinator.com/news) e Reddit (http://www.reddit.com/r/programming) e partecipa alle discussioni che ti interessano.
d) se hai possibilità passa le vacanze in inghilterra
Non è difficile.
Fai così:
a) studia SOLO da libri in inglese
b) guarda serie tv / film in inglese con sottotitoli in inglese (NON in italiano)
c) lurka Hacker News (https://news.ycombinator.com/news) e Reddit (http://www.reddit.com/r/programming) e partecipa alle discussioni che ti interessano.
d) se hai possibilità passa le vacanze in inghilterra
e) Videogiochi in inglese !
Penso di aver cominciato ad imparare un po' di inglese giocando a Leisure Suite Larry (etc etc) e Monkey Island :D. Ora c'e' pure il vantaggio di avere l'audio e i sottotitoli...
sottovento
08-09-2012, 20:33
Ti ringrazio! Posso sapere perchè pensi sia inutile un master/dottorato? Dal basso della mia poca esperienza io ho semplicemente visto che in genere nei bandi delle aziende (ma ne ho viste veramente poche) non è quasi mai richiesto, mentre invece gli anni di esperienza sono un must spesso!
Allora avevo fatto più o meno bene i calcoli perchè io avevo contato anche la 14esima :D
Comunque 1200 euro al mese non sono manco pochi per il momento in cui ci troviamo, però dire offerta imperdibile mi sembra un po' esagerato...
Non per confondere le idee, ma non sono proprio d'accordo!
- Il dottorato e' il titolo accademico piu' alto in assoluto. Se vuoi far carriera in universita' allora passa di li';
- Non ho una grande esperienza della realta' italiana, ma il master all'estero e' ben apprezzato. L'offerta dei master e' pero' veramente estesa! Qui da noi (ora sono in Russia ma prima ero in USA, Cina e Germania e mi sembrava la stessa cosa) il master ti puo' davvero aprire la porta ad una buona carriera, cosi' come l'ha aperta in italia al mio amico di cui parlavo prima.
La laurea ti prepara (dovrebbe, quanto meno) per essere un buon informatico, saper affrontare e risolvere un problema di tipo tecnico, ecc.; il master e' spesso l'anello mancante fra questo ed il business. Ti rende capace di amministrare la tua conoscenza in modo da renderla utile in azienda.
A seconda del master che scegli potresti imparare come amministrare il personale, fare le valutazioni per sviluppare un business, ecc.
Secondo me e' molto importante, invece. Beh, come sempre dipende dai tuoi obiettivi: se ti piace sviluppare/progettare e non ti interessa cosa ci sta intorno, allora sono d'accordo con i tuoi professori.
Se invece vuoi poter decidere cosa sviluppare, come sviluppare e perche', allora il master ti puo' aiutare
>>The Red<<
10-09-2012, 20:21
master o dottorato non sono mai richiesti in italia.
EDIT.
ingframin
10-09-2012, 23:20
Ragazzi, meno chiacchiere sui se e sui ma e più codice. Prima diventate bravi in qualcosa, poi vi fate la brava gavetta e poi se siete ancora più bravi fate successo. Non è certamente la laurea in ingegneria o in informatica che farà di voi dei manager di successo, sempre ammesso che vogliate diventarlo, ma sono in primis le vostre capacità individuali.
Sulla storia del bravo a programmare... Io non sono un genio ma da elettronico non me la sono mai cavata niente male e così molti altri miei colleghi.
Non basta una laurea in informatica per essere automaticamente un gradino sopra gli altri, serve tanto impegno e tanto codice.
Quindi invece di sbattervi tra ingegneria informatica e informatica andate a codareeeeeeeeeeee!!! :muro:
Quindi invece di sbattervi tra ingegneria informatica e informatica andate a codareeeeeeeeeeee!!! :muro:
:D
Quoto. Se dovessi assumere una persona e potessi scegliere tra tre candidati ideali...
1) Un laureato in informatica
2) Un laureato in ingegneria
3) Un diplomato che ha contribuito a qualche progetto open-source
...probabilmente sceglierei il terzo.
peppozzolo
11-09-2012, 10:22
che ne dite si uno che ci sta mettendo quasi 6 anni per laurearsi alla triennale in ingegneria ma che lavora e sta prendendo certificazioni cisco e lip , per hobby sta imparando a fare il sistemista, programma in python e per android ed ha realizzato piccole applicazione web e siti
puo andare come curriculum o sono tagliato fuori per il tempo che ci sto mettendo per laurearmi!?
sottovento
11-09-2012, 11:46
Ragazzi, meno chiacchiere sui se e sui ma e più codice. Prima diventate bravi in qualcosa, poi vi fate la brava gavetta e poi se siete ancora più bravi fate successo. Non è certamente la laurea in ingegneria o in informatica che farà di voi dei manager di successo, sempre ammesso che vogliate diventarlo, ma sono in primis le vostre capacità individuali.
Sulla storia del bravo a programmare... Io non sono un genio ma da elettronico non me la sono mai cavata niente male e così molti altri miei colleghi.
Non basta una laurea in informatica per essere automaticamente un gradino sopra gli altri, serve tanto impegno e tanto codice.
Quindi invece di sbattervi tra ingegneria informatica e informatica andate a codareeeeeeeeeeee!!! :muro:
E' quello che dico sempre al mio amico chirurgo: taglia, cuci, amputa! Meno se e meno ma!
Lui invece preferisce pensare alla medicina come ad una professione ed in una professione non c'e' solo la "codifica" ma molto altro.
Se pero' ad uno piace sempre e solo codificare lo puo' fare per hobby, cosi' non ha nemmeno il problema di fare il debugging, se non gli va.
Viceversa, se intende scrivere software per professione ed intende intraprendere una strada di questo tipo, forse e' il caso di valutare tutti gli aspetti relativi ad una professione. Incluso (soprattutto, direi) sbocchi di lavoro e compensi professionali.
Mattyfog
11-09-2012, 15:30
master o dottorato non sono mai richiesti in italia.
1200 euro è una media dignitosa come primo lavoro in questo momento. imperdibile ce lo scrivono per attrarre! :-)
Beh comunque repubblica o il corriere, non mi ricordo quale e non mi ricordo neanche se quello di ieri o uno della settimana scorsa :D, davano come stipendio medio dei laureati in ingegneria a 3 anni dalla laurea una media di 1500€ netti al mese! Sembrerebbe quindi che gli informatici siano sotto la media!
peppozzolo
11-09-2012, 17:03
che ne dite si uno che ci sta mettendo quasi 6 anni per laurearsi alla triennale in ingegneria ma che lavora e sta prendendo certificazioni cisco e lip , per hobby sta imparando a fare il sistemista, programma in python e per android ed ha realizzato piccole applicazione web e siti
puo andare come curriculum o sono tagliato fuori per il tempo che ci sto mettendo per laurearmi!?
non mi date nesuna speranza? :muro:
tomminno
11-09-2012, 17:41
Quindi invece di sbattervi tra ingegneria informatica e informatica andate a codareeeeeeeeeeee!!! :muro:
Se non hai grosse ambizioni puoi pure limitarti a scrivere codice, poi arrivi ad un'età in cui avere ancora qualcuno che ti dice quello che devi fare e come farlo (il programmatore è l'ultima ruota del carro), magari pure più giovane, direi che non è il massimo. Se ti limiti a fare il programmatore a livello di carriera (e di stipendio) ti passeranno tutti avanti, perchè il programmatore è l'entry-level del settore.
Ho visto scene di ragazzini poco più che laureati che comandavano a bacchetta dei programmatori 40enni. Per me quella scena è stata di una tristezza infinita.
Generalmente è un'evoluzione naturale passare dal fare il programmatore semplice a gestire un team di sviluppo e da lì passare a gestire un team non necessariamente legato al software. Ma sono tutte capacità che vanno oltre il saper programmare. Già a 30 anni come rapidità e capacità di apprendimento sei svantaggiato rispetto a chi ne ha meno di 25 e la programmazione richiederebbe un aggiornamento continuo.
MBA: mi risulta che per una MBA servano 64K€... Difficile che qualcuno se la paghi da solo...
20K€ lordi l'anno non è per niente male come stipendio per il primo lavoro. Dubito fortemente che ci possa essere qualcuno che paga di più per un semplice neo-laureato.
[Edit] Dimenticavo, una laurea dovrebbe dare anche un idea di quanto la persona riesca a sopportare lo stess da lavoro, generalmente un laureato riesce a reggere meglio ai carichi di lavoro elevati, il sostenere gli esami e il conseguente sforzo mentale prolungato è una sorta di allenamento al lavoro (di mente e non di braccia). Ovviamente sono tutte considerazioni da tarare sulla singola persona, per questo esistono i periodi di prova nei contratti
master o dottorato non sono mai richiesti in italia.
Ma come master intendete all'inglese (ovvero la specialistica) o vari master multimediali e web 2.0 ? :D
Nel primo caso direi che serve.
Il dottorato e' poco richiesto, ma poco e' diverso da nulla. Poi dipende da che dottorato si vuole fare uno. Se diventi un espertone di teoria dei compilatori sicuramente non ti caga nessuno qua da noi, se invece ti fai il dottorato in robotica o automazione il discorso cambia, perche' in quel caso puoi trovare anche lavoro nell'industria.
Mattyfog
11-09-2012, 18:26
Se non hai grosse ambizioni puoi pure limitarti a scrivere codice, poi arrivi ad un'età in cui avere ancora qualcuno che ti dice quello che devi fare e come farlo (il programmatore è l'ultima ruota del carro), magari pure più giovane, direi che non è il massimo. Se ti limiti a fare il programmatore a livello di carriera (e di stipendio) ti passeranno tutti avanti, perchè il programmatore è l'entry-level del settore.
Ho visto scene di ragazzini poco più che laureati che comandavano a bacchetta dei programmatori 40enni. Per me quella scena è stata di una tristezza infinita.
Generalmente è un'evoluzione naturale passare dal fare il programmatore semplice a gestire un team di sviluppo e da lì passare a gestire un team non necessariamente legato al software. Ma sono tutte capacità che vanno oltre il saper programmare. Già a 30 anni come rapidità e capacità di apprendimento sei svantaggiato rispetto a chi ne ha meno di 25 e la programmazione richiederebbe un aggiornamento continuo.
MBA: mi risulta che per una MBA servano 64K€... Difficile che qualcuno se la paghi da solo...
20K€ lordi l'anno non è per niente male come stipendio per il primo lavoro. Dubito fortemente che ci possa essere qualcuno che paga di più per un semplice neo-laureato.
[Edit] Dimenticavo, una laurea dovrebbe dare anche un idea di quanto la persona riesca a sopportare lo stess da lavoro, generalmente un laureato riesce a reggere meglio ai carichi di lavoro elevati, il sostenere gli esami e il conseguente sforzo mentale prolungato è una sorta di allenamento al lavoro (di mente e non di braccia). Ovviamente sono tutte considerazioni da tarare sulla singola persona, per questo esistono i periodi di prova nei contratti
Se uno se lo pagasse da solo si ritroverebbe poi con più sbocchi meglio retribuiti?
ragazzi vorrei parlare con un sistemista informatico dell'emilia o dintorni.
non sono una ditta che sta facendo recruiting però ho un problema specifico, contattatemi o fatevi avanti sul thread.
tomminno
12-09-2012, 09:29
Se uno se lo pagasse da solo si ritroverebbe poi con più sbocchi meglio retribuiti?
Non consegui una MBA se non hai una certa esperienza lavorativa. Non capiresti niente degli argomenti trattati.
Non è una certficazione entry-level come possono essere quelle Microsoft per gli sviluppatori...
ingframin
12-09-2012, 20:27
Se non hai grosse ambizioni puoi pure limitarti a scrivere codice, poi arrivi ad un'età in cui avere ancora qualcuno che ti dice quello che devi fare e come farlo (il programmatore è l'ultima ruota del carro), magari pure più giovane, direi che non è il massimo. Se ti limiti a fare il programmatore a livello di carriera (e di stipendio) ti passeranno tutti avanti, perchè il programmatore è l'entry-level del settore.
Ho visto scene di ragazzini poco più che laureati che comandavano a bacchetta dei programmatori 40enni. Per me quella scena è stata di una tristezza infinita.
Generalmente è un'evoluzione naturale passare dal fare il programmatore semplice a gestire un team di sviluppo e da lì passare a gestire un team non necessariamente legato al software. Ma sono tutte capacità che vanno oltre il saper programmare. Già a 30 anni come rapidità e capacità di apprendimento sei svantaggiato rispetto a chi ne ha meno di 25 e la programmazione richiederebbe un aggiornamento continuo.
CUT
Ma uno che ancora deve iscriversi all'università forse è bene che cominci a partire dal basso, la carriera arriva piano piano se uno è bravo.
Il punto di partenza imprescindibile è partire col conoscere la parte tecnica e saper fare un mestiere, qualunque esso sia...
il dottorato richiesto non lo è mai (ndr ok che "mai" non esiste come sempre non "esiste", ma io devo ancora trovare in italia posizioni in cui tra le richieste c'è PhD :D ).
Ci, non capita molto spesso ma succede. Dipende dal settore. In ambito informatico puro magari no, perche' dalle nostre parti e' difficile che argomenti di ricerca di quel livello abbiano un risvolto pratico. Per il lato piu' "ingegneristico" invece il discorso e' diverso perche' se cominci a parlare di algoritmi di controllo, automazione e compagnia applicazioni pratiche ce ne sono. Occhio che pero' in questo caso il phd non ti server per programmare, quella e' la base su cui costruire altre competenze.
Sono d'accordo con te, magari un certo tipo di dottorato può essere ben visto in alcuni settori ma a mio parere non è mai un fattore discriminante, soprattutto se alle selezioni si presentano neo laureati "brillanti"
Si' che e' discriminante, ma non perche' se hai il dottorato sei un programmatore "piu' bravo", ma perche' ti poni ad un livello totalmente diversi; ti prendono per fare altre cose (che non vuol dire poi che non programmi, ma programmare sara' solo lo strumento per fare il tuo lavoro).
Se non hai grosse ambizioni puoi pure limitarti a scrivere codice, poi arrivi ad un'età in cui avere ancora qualcuno che ti dice quello che devi fare e come farlo (il programmatore è l'ultima ruota del carro), magari pure più giovane, direi che non è il massimo. Se ti limiti a fare il programmatore a livello di carriera (e di stipendio) ti passeranno tutti avanti, perchè il programmatore è l'entry-level del settore.
Ho visto scene di ragazzini poco più che laureati che comandavano a bacchetta dei programmatori 40enni. Per me quella scena è stata di una tristezza infinita.
Secondo me dipende dal contesto. Nella megaditta multinazionale con centinaia di dipendenti e' vero, ma ci sono anche tante realta' composte da poche persone dove il programmatore e' quello che fa non solo lo sviluppo, ma anche il design, ideare ed eseguire i test...
Lavoro secondo me piu' divertente non solo di quello del programmatore puro, ma anche di chi quel programmatore lo comanda (che palle passare le giornate a partecipare riunioni, scrivere specifiche, litigare col cliente...)
Generalmente è un'evoluzione naturale passare dal fare il programmatore semplice a gestire un team di sviluppo e da lì passare a gestire un team non necessariamente legato al software. Ma sono tutte capacità che vanno oltre il saper programmare. Già a 30 anni come rapidità e capacità di apprendimento sei svantaggiato rispetto a chi ne ha meno di 25 e la programmazione richiederebbe un aggiornamento continuo.
Non tutti possono fare il passaggio programmatore -> team leader, per una semplice questione di numeri. Ma non mi limiterei a semplificare tra il programmatore che scrive codice e chi lo comanda... nel tempo si assumono competenze che vanno al di la' del semplice scrivere codice o di saper guidare un gruppo di persone.
sottovento
17-09-2012, 06:05
CUT
Ma uno che ancora deve iscriversi all'università forse è bene che cominci a partire dal basso, la carriera arriva piano piano se uno è bravo.
Il punto di partenza imprescindibile è partire col conoscere la parte tecnica e saper fare un mestiere, qualunque esso sia...
E' questo il punto sul quale mi permetto dal dissentire! La carriera NON arriva, ne' piano piano ne' velocemente e sicuramente e' indipendente dalla parte tecnica in quanto ci sono ben altri fattori (alcuni piu' che discutibili) che la influenzano. Alcuni fra questi: capacita' di comandare/relazionarsi, conoscenze economiche, abilita' nel trattare con i clienti, raccomandazioni, ...
Fare carriera non e' una cosa automatica ma anch'essa (come tutto, del resto) va pianificata. Siccome il thread si riferiva agli sbocchi di lavoro mi premeva mettere in guardia su questo punto.
sottovento
17-09-2012, 06:09
Non tutti possono fare il passaggio programmatore -> team leader, per una semplice questione di numeri. Ma non mi limiterei a semplificare tra il programmatore che scrive codice e chi lo comanda... nel tempo si assumono competenze che vanno al di la' del semplice scrivere codice o di saper guidare un gruppo di persone.
Esatto, e' una questione di numeri. Ma non stupiro' nessuno dicendo che piu' il posto di lavoro e' ambito/di prestigio, piu' la concorrenza e' agguerrita.
Si comanda, si prendono piu' soldi ERGO piu' persone cercheranno di raggiungere quelle posizioni. Ricordando che la discussione dovrebbe essere sugli sbocchi di lavoro che una laurea in materie informatiche puo' aprire, vorrei far riflettere su questi aspetti, che spesso vengono messi in secondo piano a vantaggio della parte "tecnica", che e' solo un aspetto della professione
tomminno
17-09-2012, 10:12
Secondo me dipende dal contesto. Nella megaditta multinazionale con centinaia di dipendenti e' vero, ma ci sono anche tante realta' composte da poche persone dove il programmatore e' quello che fa non solo lo sviluppo, ma anche il design, ideare ed eseguire i test...
Lavoro secondo me piu' divertente non solo di quello del programmatore puro, ma anche di chi quel programmatore lo comanda (che palle passare le giornate a partecipare riunioni, scrivere specifiche, litigare col cliente...)
Anche nelle ditte composte da poche persone il programmatore è in balia dei capricci di chi sta sopra, che un giorno vuole una cosa e il giorno dopo dice di averne chiesta un'altra. Si accorcia semplicemente la catena.
Non tutti possono fare il passaggio programmatore -> team leader, per una semplice questione di numeri. Ma non mi limiterei a semplificare tra il programmatore che scrive codice e chi lo comanda... nel tempo si assumono competenze che vanno al di la' del semplice scrivere codice o di saper guidare un gruppo di persone.
Infatti ho detto che è una "evoluzione" e per evolvere, come natura insegna, bisogna lottare, generalmente chi ha più capacità emerge meglio (ovviamente non sempre specialmente in Italia).
Non tutti possono comandare e nemmeno tutti ne hanno la capacità.
Ho letto qualche pagina e avrei anche io una domanda da fare,
Quest'anno dovrei diventare perito informatico, ammetto che programmare non è il mio forte o forse questo dipende dalla professoressa che ci ha seguito dalla terza partendo da subito con java.
Mi piace in generale tutto ciò che riguarda la tecnologia, dai dispositivi mobili ai siti internet... c'è stato un periodo dove ho approfondito molto la creazione di siti web.
Stavo guardando cosa potrei scegliere all'università e a quanto pare oltre a informatica pura e ingegneria informatica non ci sono altri corsi che riguardano il settore tecnologico.
Avevo pensato quindi magari di seguire corsi a se stanti ...
Avete qualche consiglio da darmi ? Che fareste al posto mio ?
tacchinox
17-09-2012, 21:00
Secondo me il peggio è cominciare nelle multinazionali, dove sei un numero e tale resti.
I lavori piu' interessanti sono nelle ditte piccole, dove devi fare un po' di tutto e segui tutto il ciclo vita dell'applicazione.
ingframin
17-09-2012, 21:15
Stavo guardando cosa potrei scegliere all'università e a quanto pare oltre a informatica pura e ingegneria informatica non ci sono altri corsi che riguardano il settore tecnologico.
Ingegneria elettronica, ing. delle telecomunicazioni, ing. dell'automazione, ing in pratica una qualunque, fisica, chimica, scienza dei materiali...
Ok che fare informatica su un forum di programmazione fa figo ma dire che non ci sono altri corsi che si occupano di tecnologia mi pare esagerato...
michele.ippoliti
19-09-2012, 14:37
Salve, cercando in giro mi sono imbattuto in questo interessante post!
Io praticamente sto finendo la triennale in Ingegneria Informatica, e sono un po spaesato riguardo al mio futuro! Mi spiego meglio! Una grande difficoltà per me è stata la troppa astrazione di quello che studio, troppa matematica, troppa teoria, troppa economia.. Niente (o quasi) programmazione, Sistemi Operativi e Basi di Dati spiegati TROPPO teoricamente. Insomma, non avevo capito bene cosa aspettarmi dalla triennale. Immaginavo un Sistemi Operativi che ti insegnava Windows/Linux ste robe qua.. Immaginavo una marea di corsi di c e c++, invece ci hanno solo accennato ad un utilizzo banale di Java.. Vabbè insomma, non mi ero informato bene, e poi mi attirava lo stesso il fatto di fare Ingegneria. Mi rendo conto che io però ho delle passioni piuttosto pratiche!
Insomma.. sono uno che per fare esami anche non difficili, spesso faccio molta fatica xke sono cose che oggettivamente non mi interessano tanto. Se penso alla mia passione per i Sistemi Operativi, intesi appunto come Windows, Mac Os, linux.. è una cosa da malati!! Eppure per quell'esame ho fatto grande fatica, riprendendomi solo alla parte pratica..
Ora..visto che ho 23 anni (sono un po indietro :-)) mi chiedevo:
ora che finisco i tre anni, dove voglio andare? Cosa voglio fare??
In verità a me, essendo serio con me stesso,piacerebbe ben poco stare dietro una scrivania ad analizzare cose, fare grafici, progetti teorici.
Io immaginavo nella mia testa che l'ingegnere informatico era una specie di "smanettone" d'elite.. Insomma.. si sporcava le mani, ma guadagnava di piu!
Ora avendovi descritto la mia persona e la mia situazione, avendo io 23 anni, voi cosa consigliate?
mi sta balenando in testa l'idea di conseguire solo la triennale e poi buttarmi sul campo della programmazione con tale titolo! è una cosa sensata? Vi sono margini di miglioramento economico in tale situazione? O passerò a scrivere Hello World in uno scantinato tutta la vita? O è meglio cercare di stringere i denti altri 3 anni, fare la magistrale,per poi rischiare di fare una cosa.. certo piu redditizia.. ma che forse non mi piace tanto?? la differenza economica è cospiqua?
Grazie mille.
Salve, cercando in giro mi sono imbattuto in questo interessante post!
Io praticamente sto finendo la triennale in Ingegneria Informatica, e sono un po spaesato riguardo al mio futuro! Mi spiego meglio! Una grande difficoltà per me è stata la troppa astrazione di quello che studio, troppa matematica, troppa teoria, troppa economia.. Niente (o quasi) programmazione, Sistemi Operativi e Basi di Dati spiegati TROPPO teoricamente. Insomma, non avevo capito bene cosa aspettarmi dalla triennale. Immaginavo un Sistemi Operativi che ti insegnava Windows/Linux ste robe qua.. Immaginavo una marea di corsi di c e c++, invece ci hanno solo accennato ad un utilizzo banale di Java.. Vabbè insomma, non mi ero informato bene, e poi mi attirava lo stesso il fatto di fare Ingegneria. Mi rendo conto che io però ho delle passioni piuttosto pratiche!
Insomma.. sono uno che per fare esami anche non difficili, spesso faccio molta fatica xke sono cose che oggettivamente non mi interessano tanto. Se penso alla mia passione per i Sistemi Operativi, intesi appunto come Windows, Mac Os, linux.. è una cosa da malati!! Eppure per quell'esame ho fatto grande fatica, riprendendomi solo alla parte pratica..
Ora..visto che ho 23 anni (sono un po indietro :-)) mi chiedevo:
ora che finisco i tre anni, dove voglio andare? Cosa voglio fare??
In verità a me, essendo serio con me stesso,piacerebbe ben poco stare dietro una scrivania ad analizzare cose, fare grafici, progetti teorici.
Io immaginavo nella mia testa che l'ingegnere informatico era una specie di "smanettone" d'elite.. Insomma.. si sporcava le mani, ma guadagnava di piu!
Ora avendovi descritto la mia persona e la mia situazione, avendo io 23 anni, voi cosa consigliate?
mi sta balenando in testa l'idea di conseguire solo la triennale e poi buttarmi sul campo della programmazione con tale titolo! è una cosa sensata? Vi sono margini di miglioramento economico in tale situazione? O passerò a scrivere Hello World in uno scantinato tutta la vita? O è meglio cercare di stringere i denti altri 3 anni, fare la magistrale,per poi rischiare di fare una cosa.. certo piu redditizia.. ma che forse non mi piace tanto?? la differenza economica è cospiqua?
Grazie mille.
Cosa intendi con 'smanettone d'elite'? Senza un'adeguata astrazione e comprensione del problema e dei metodi migliori per risolverli c'è un rischio elevatissimo di fare un lavoro fatto male e con prestazioni peggiori di quelle che avrebbe potuto avere
michele.ippoliti
19-09-2012, 14:48
Esatto! Più o meno quello. Cioe, immaginavo che uno finisse sempre a fare il programmatore, ma con delle conoscenze (analisi dei costi), algoritmi.. più elevate! Invece da quanto emerge.. La speranza per guadagnare di piu con una laurea magistrale è NON fare il programmatore.. oppure iniziare facendo quello per poi aspirare ad altro..
Esatto! Più o meno quello. Cioe, immaginavo che uno finisse sempre a fare il programmatore, ma con delle conoscenze (analisi dei costi), algoritmi.. più elevate!
Teoricamente non è sbagliatissimo... in pratica poi...
Invece da quanto emerge.. La speranza per guadagnare di piu con una laurea magistrale è NON fare il programmatore.. oppure iniziare facendo quello per poi aspirare ad altro..
Già meglio....
michele.ippoliti
19-09-2012, 15:23
insomma.. cosa consigliate? :D
tomminno
19-09-2012, 15:30
Secondo me il peggio è cominciare nelle multinazionali, dove sei un numero e tale resti.
I lavori piu' interessanti sono nelle ditte piccole, dove devi fare un po' di tutto e segui tutto il ciclo vita dell'applicazione.
Mah, io sono dell'avviso opposto.
I problemi più interessanti da risolvere ti si presentano quando lavori con team di un certo spessore. E questi sono disponibili solo in grandi aziende.
Le piccole aziende specie in Italia più i un sitino del cavolo non fanno, toh al massimo lavori per estendere il gestionale...
tomminno
19-09-2012, 16:01
Salve, cercando in giro mi sono imbattuto in questo interessante post!
Io praticamente sto finendo la triennale in Ingegneria Informatica, e sono un po spaesato riguardo al mio futuro! Mi spiego meglio! Una grande difficoltà per me è stata la troppa astrazione di quello che studio, troppa matematica, troppa teoria, troppa economia.. Niente (o quasi) programmazione, Sistemi Operativi e Basi di Dati spiegati TROPPO teoricamente. Insomma, non avevo capito bene cosa aspettarmi dalla triennale. Immaginavo un Sistemi Operativi che ti insegnava Windows/Linux ste robe qua.. Immaginavo una marea di corsi di c e c++, invece ci hanno solo accennato ad un utilizzo banale di Java.. Vabbè insomma, non mi ero informato bene, e poi mi attirava lo stesso il fatto di fare Ingegneria. Mi rendo conto che io però ho delle passioni piuttosto pratiche!
Insomma.. sono uno che per fare esami anche non difficili, spesso faccio molta fatica xke sono cose che oggettivamente non mi interessano tanto. Se penso alla mia passione per i Sistemi Operativi, intesi appunto come Windows, Mac Os, linux.. è una cosa da malati!! Eppure per quell'esame ho fatto grande fatica, riprendendomi solo alla parte pratica..
Ora..visto che ho 23 anni (sono un po indietro :-)) mi chiedevo:
ora che finisco i tre anni, dove voglio andare? Cosa voglio fare??
In verità a me, essendo serio con me stesso,piacerebbe ben poco stare dietro una scrivania ad analizzare cose, fare grafici, progetti teorici.
Io immaginavo nella mia testa che l'ingegnere informatico era una specie di "smanettone" d'elite.. Insomma.. si sporcava le mani, ma guadagnava di piu!
Ora avendovi descritto la mia persona e la mia situazione, avendo io 23 anni, voi cosa consigliate?
mi sta balenando in testa l'idea di conseguire solo la triennale e poi buttarmi sul campo della programmazione con tale titolo! è una cosa sensata? Vi sono margini di miglioramento economico in tale situazione? O passerò a scrivere Hello World in uno scantinato tutta la vita? O è meglio cercare di stringere i denti altri 3 anni, fare la magistrale,per poi rischiare di fare una cosa.. certo piu redditizia.. ma che forse non mi piace tanto?? la differenza economica è cospiqua?
Grazie mille.
Stai finendo la triennale e non hai ancora capito che lo scopo dell'ingegnere non è fare il programmatore?
E' un po' come fare medicina e scoprire alla fine che non ti insegna a fare l'infermiere...
Mah, io sono dell'avviso opposto.
I problemi più interessanti da risolvere ti si presentano quando lavori con team di un certo spessore. E questi sono disponibili solo in grandi aziende.
Le piccole aziende specie in Italia più i un sitino del cavolo non fanno, toh al massimo lavori per estendere il gestionale...
Secondo me dipende molto da caso a caso. Ci sono tante piccole aziende specializzate in qualche settore particolare in cui puoi andare a fare un lavoro stimolante.
Secondo me dipende dal contesto. Nella megaditta multinazionale con centinaia di dipendenti e' vero, ma ci sono anche tante realta' composte da poche persone dove il programmatore e' quello che fa non solo lo sviluppo, ma anche il design, ideare ed eseguire i test...
Lavoro secondo me piu' divertente non solo di quello del programmatore puro, ma anche di chi quel programmatore lo comanda (che palle passare le giornate a partecipare riunioni, scrivere specifiche, litigare col cliente...)
Non tutti possono fare il passaggio programmatore -> team leader, per una semplice questione di numeri. Ma non mi limiterei a semplificare tra il programmatore che scrive codice e chi lo comanda... nel tempo si assumono competenze che vanno al di la' del semplice scrivere codice o di saper guidare un gruppo di persone.
Incorniciate questo post per favore. :D
Sono totalmente d'accordo, meglio scienziato che "politicante".
tacchinox
19-09-2012, 19:43
Mah, io sono dell'avviso opposto.
I problemi più interessanti da risolvere ti si presentano quando lavori con team di un certo spessore. E questi sono disponibili solo in grandi aziende.
Le piccole aziende specie in Italia più i un sitino del cavolo non fanno, toh al massimo lavori per estendere il gestionale...
Quanto grade deve essere secondo te un'azienda per avere team di un certo spessore ? 100 dipendenti ? 1000 dipendenti ? 100.000 dipendenti ?
Per me un'azienda grande è Microsoft.
Microsoft ha lavori di un certo spessore, non discuto. Che poi produca cose di spessore se ne puo' parlare.
Ma se tu vai in Microsoft pensi che ti mettano a progettare il nuovo Windows? Secondo me ti mettono al call center a fare assistenza per msdn se ti va bene, oppure a fare unit test per una libreria assurda di .Net programmata da un team di spessore.
Sullo spessore ci sarebbe da aprire la parentesi meritocrazia vs leccaculaggine.
Almeno in una azienda piccola che fa siti impari a fare un sito, magari poi fai un ecommerce, forse fai un app... poi cambi se vuoi, ma almeno sul curriculum segni che sai fare qualcosa.
Nelle aziende grandi andateci voi :D
Non pensavo che nel 2012 si puntasse ancora alla carriera lunga tutta la vita nella stessa azienda e al posticino di "comando" per sentirsi superiori alla "plebe", questo paese sì che trasuda modernità :asd:
PS: in qualsiasi posto che valga qualcosa tutti gli "Ingegneri con la I maiuscola" scrivono codice più e quanto gli altri, anzi scrivono quello che gli altri non riuscirebbero a tirare giù... semplicemente perchè sono bravi e hanno più esperienza, e nessuno si sognerebbe di dargli posti "di responsabilità" in cui si parla e si scrivono carte.
PPS: l'idea del programmatore schiavo che non ha nessun input creativo nel progetto è una cazzata che dicono a ingegneria per non far scappare la gente a informatica, fatevene una ragione.
Salve, cercando in giro mi sono imbattuto in questo interessante post!
Io praticamente sto finendo la triennale in Ingegneria Informatica, e sono un po spaesato riguardo al mio futuro! Mi spiego meglio! Una grande difficoltà per me è stata la troppa astrazione di quello che studio, troppa matematica, troppa teoria, troppa economia.. Niente (o quasi) programmazione, Sistemi Operativi e Basi di Dati spiegati TROPPO teoricamente. Insomma, non avevo capito bene cosa aspettarmi dalla triennale. Immaginavo un Sistemi Operativi che ti insegnava Windows/Linux ste robe qua.. Immaginavo una marea di corsi di c e c++, invece ci hanno solo accennato ad un utilizzo banale di Java.. Vabbè insomma, non mi ero informato bene, e poi mi attirava lo stesso il fatto di fare Ingegneria. Mi rendo conto che io però ho delle passioni piuttosto pratiche!
Insomma.. sono uno che per fare esami anche non difficili, spesso faccio molta fatica xke sono cose che oggettivamente non mi interessano tanto. Se penso alla mia passione per i Sistemi Operativi, intesi appunto come Windows, Mac Os, linux.. è una cosa da malati!! Eppure per quell'esame ho fatto grande fatica, riprendendomi solo alla parte pratica..
Ora..visto che ho 23 anni (sono un po indietro :-)) mi chiedevo:
ora che finisco i tre anni, dove voglio andare? Cosa voglio fare??
In verità a me, essendo serio con me stesso,piacerebbe ben poco stare dietro una scrivania ad analizzare cose, fare grafici, progetti teorici.
Io immaginavo nella mia testa che l'ingegnere informatico era una specie di "smanettone" d'elite.. Insomma.. si sporcava le mani, ma guadagnava di piu!
Ora avendovi descritto la mia persona e la mia situazione, avendo io 23 anni, voi cosa consigliate?
mi sta balenando in testa l'idea di conseguire solo la triennale e poi buttarmi sul campo della programmazione con tale titolo! è una cosa sensata? Vi sono margini di miglioramento economico in tale situazione? O passerò a scrivere Hello World in uno scantinato tutta la vita? O è meglio cercare di stringere i denti altri 3 anni, fare la magistrale,per poi rischiare di fare una cosa.. certo piu redditizia.. ma che forse non mi piace tanto?? la differenza economica è cospiqua?
Grazie mille.
Secondo me dovevi andare ad informatica pura
tomminno
19-09-2012, 23:16
Nelle aziende grandi andateci voi :D
Non pensavo che nel 2012 si puntasse ancora alla carriera lunga tutta la vita nella stessa azienda e al posticino di "comando" per sentirsi superiori alla "plebe", questo paese sì che trasuda modernità :asd:
A tornare indietro si è sempre in tempo, salire è difficile e non è per tutti.
PS: in qualsiasi posto che valga qualcosa tutti gli "Ingegneri con la I maiuscola" scrivono codice più e quanto gli altri, anzi scrivono quello che gli altri non riuscirebbero a tirare giù... semplicemente perchè sono bravi e hanno più esperienza, e nessuno si sognerebbe di dargli posti "di responsabilità" in cui si parla e si scrivono carte.
Un ingengere non sa programmare. Semplicemente perchè nessuno glielo insegna.
E poi permettimi ma uno che si fa un mazzo così a finire ingegneria e poi si accontenta di fare il programmatore ha sbagliato qualcosa. Ha buttato via un sacco di tempo e di energie e forse non è stato nemmeno molto attento a quello che gli insegnavano ai corsi. L'informatica non è solo programmazione, è un ambito un tantino più vasto...
PPS: l'idea del programmatore schiavo che non ha nessun input creativo nel progetto è una cazzata che dicono a ingegneria per non far scappare la gente a informatica, fatevene una ragione.
Veramente è la pura realtà lavorativa. Il programmatore è libero di scegliere uno qualunque dei pattern della GOF, ma non ha voce in capitolo quando si parla di cosa c'è da fare e come realizzare il sistema. E una volta posti i paletti, vedrai che la libertà di movimento diventa molto limitata. Il programmatore subisce le scelte fatte da altri: la User Experience la definisce qualcun altro, il Database lo definisce qualcun altro e i requisiti del software pure (se usare Git, Svn, o TFS non è lo sviluppatore a scegliere). Nel mezzo non rimane poi molto se ci pensi bene.
Per realizzare un sistema complesso bisogna avere una visione dall'alto e il ruolo del programmatore semplicemente non prevede questo livello di visione.
E' per questo che vanno di moda i programmatori indiani, alla fine sono solo braccia, se ben indirizzate non possono fare molti danni e il risultato è comunque accettabile.
Ho esempi di software totalmente italiani realizzati da ogni punto di vista peggio di quelli indiani, ad un costo 10 volte superiore.
Ad immaginarsi come sarà il sistema da qui a un paio d'anni non è lo sviluppatore.
Nel momento in cui arrivi a definire la linea evolutiva hai già smesso di scrivere codice e hai assunto un ruolo di "responsabilità".
Io trovo molto più stimolante dover pensare a forgiare un intero sistema che non a scrivere secondo il pattern più di moda al momento un pezzettino del sistema. Ma sono punti di vista, io ho fatto ingegneria :D
Fai ingegneria informatica e il tuo scopo nella vita è non programmare, ma non facevi prima a fare economia se volevi diventare manager? :asd:
IMO programmare materialmente un sistema, o quantomeno i pezzi fondamentali e più "spinosi" è la parte fondamentale quando si tratta di pianificare il futuro, e che io sappia nelle aziende che apprezzo si fa così.
John Carmack a 40+ anni è il capo di tutto ma ancora scrive gran parte del suo motore, come ha sempre fatto
Stesso vale per più o meno tutti nel campo, non lo trovi uno a cui "non è stato insegnato come programmare". E che sa fare, tempera le matite? parla bene? ha una bella faccia? Posso far fare scelte tecniche a uno che non sa nemmeno di cosa sta parlando e che non ha alcuna esperienza di come si sviluppa davvero qualcosa?
Magari in italia si, e questo spiega un sacco di cose :asd:
PS: se programmare per te è solo l'atto di scrivere il codice stiamo parlando di due cose diverse. Per me "programmare" è tutto ciò che serve a realizzare un design nel migliore dei modi. E nonostante le interessanti fantasie che puoi aver sentito, chi si rende conto di come funziona tutto lo "stack" di tecnologie ha un enorme vantaggio su chi ha una visione ristretta.
Ingegneria dovrebbe essere questo: il corso che ti insegna come vedere tutta la faccenda in termini scientifici. Non un posto dove ti si da il diritto divino di disegnare gli UML :asd:
Posso far fare scelte tecniche a uno che non sa nemmeno di cosa sta parlando e che non ha alcuna esperienza di come si sviluppa davvero qualcosa?
It happens ALL the time. :help:
cdimauro
20-09-2012, 09:44
Tristemente vero...
>>The Red<<
20-09-2012, 11:40
E poi permettimi ma uno che si fa un mazzo così a finire ingegneria e poi si accontenta di fare il programmatore ha sbagliato qualcosa. Ha buttato via un sacco di tempo e di energie e forse non è stato nemmeno molto attento a quello che gli insegnavano ai corsi. L'informatica non è solo programmazione, è un ambito un tantino più vasto...
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Per realizzare un sistema complesso bisogna avere una visione dall'alto e il ruolo del programmatore semplicemente non prevede questo livello di visione.
Io trovo molto più stimolante dover pensare a forgiare un intero sistema che non a scrivere secondo il pattern più di moda al momento un pezzettino del sistema. Ma sono punti di vista, io ho fatto ingegneria :D
Quoto :)
Necromachine
20-09-2012, 11:43
Salve, cercando in giro mi sono imbattuto in questo interessante post!
Io praticamente sto finendo la triennale in Ingegneria Informatica, e sono un po spaesato riguardo al mio futuro! Mi spiego meglio! Una grande difficoltà per me è stata la troppa astrazione di quello che studio, troppa matematica, troppa teoria, troppa economia.. Niente (o quasi) programmazione, Sistemi Operativi e Basi di Dati spiegati TROPPO teoricamente. Insomma, non avevo capito bene cosa aspettarmi dalla triennale. Immaginavo un Sistemi Operativi che ti insegnava Windows/Linux ste robe qua.. Immaginavo una marea di corsi di c e c++, invece ci hanno solo accennato ad un utilizzo banale di Java.. Vabbè insomma, non mi ero informato bene, e poi mi attirava lo stesso il fatto di fare Ingegneria. Mi rendo conto che io però ho delle passioni piuttosto pratiche!
Insomma.. sono uno che per fare esami anche non difficili, spesso faccio molta fatica xke sono cose che oggettivamente non mi interessano tanto. Se penso alla mia passione per i Sistemi Operativi, intesi appunto come Windows, Mac Os, linux.. è una cosa da malati!! Eppure per quell'esame ho fatto grande fatica, riprendendomi solo alla parte pratica..
Ora..visto che ho 23 anni (sono un po indietro :-)) mi chiedevo:
ora che finisco i tre anni, dove voglio andare? Cosa voglio fare??
In verità a me, essendo serio con me stesso,piacerebbe ben poco stare dietro una scrivania ad analizzare cose, fare grafici, progetti teorici.
Io immaginavo nella mia testa che l'ingegnere informatico era una specie di "smanettone" d'elite.. Insomma.. si sporcava le mani, ma guadagnava di piu!
Mi sembra di rivedermi :p , anche io "ci sono cascato" allo stesso modo con ingegneria informatica finendo poi impaltato in tonnellate di sbobba teorica che non riuscivo proprio a digerire :help: .
Ora avendovi descritto la mia persona e la mia situazione, avendo io 23 anni, voi cosa consigliate?
mi sta balenando in testa l'idea di conseguire solo la triennale e poi buttarmi sul campo della programmazione con tale titolo! è una cosa sensata? Vi sono margini di miglioramento economico in tale situazione? O passerò a scrivere Hello World in uno scantinato tutta la vita? O è meglio cercare di stringere i denti altri 3 anni, fare la magistrale,per poi rischiare di fare una cosa.. certo piu redditizia.. ma che forse non mi piace tanto?? la differenza economica è cospiqua?
Grazie mille.
Alla fine ho proprio fatto così, ho stretto i denti giusto per prendere la triennale e poi ho subito cercato lavoro in ambito programmazione, trovando dopo pochi mesi e mollando l'università.
Poi " finire in uno scantinato a scrivere 'hello world' " o a programmare cose interessanti con uno stipendio decente dipende sempre dal fattore culo :stordita: (a me comunque è andata abbastanza bene :) ).
Un ingengere non sa programmare. Semplicemente perchè nessuno glielo insegna.
E poi permettimi ma uno che si fa un mazzo così a finire ingegneria e poi si accontenta di fare il programmatore ha sbagliato qualcosa. Ha buttato via un sacco di tempo e di energie e forse non è stato nemmeno molto attento a quello che gli insegnavano ai corsi. L'informatica non è solo programmazione, è un ambito un tantino più vasto...
Parla per te... (cit.)
Non capisco il perché si debba sempre stare a fare i soliti discorsi che tendono a ragionare a compartimenti stagni, un minimo di elasticità mentale ci vorrebbe.
Tutto il resto non lo commento perché onestamente, da ingegnere ad ingegnere, non coincide minimamente con il mio punto di vista e avrei fin troppo da ribattere.
!@ndre@!
21-09-2012, 08:18
It happens ALL the time. :help:
Tristemente vero...
Lavoriamo tutti nella stessa azienda? :what:
Lavoriamo tutti nella stessa azienda? :what:
Lavorate in Italia?
Oh un padovano :asd:
Il mio professore ieri mi ha detto che quando le aziende hanno aperte posizioni per ingegneri con almeno x anni di esperienza contano anche gli anni di dottorato, se lo hai fatto in quell'ambito. Secondo me è una cazzata, confermate?
Io pensavo di farmi un 2/3 anni qui (magari in una multinazionale conosciuta anche all'estero) in modo da affrontare il mondo del lavoro per la prima volta vicino casa ed imparare bene l'inglese. A quel punto mi potrei guardare attorno e se la situazione continua ad essere una schifezza qui cercare anche nelle grandi aziende estere... Che ne pensate?
tomminno
21-09-2012, 10:01
Parla per te... (cit.)
Non ho detto che io non so programmare :Prrr:
Solo che quando devo scegliere una persona del team che deve fare il programmatore puro, difficilmente capita l'ingegnere...
Non capisco il perché si debba sempre stare a fare i soliti discorsi che tendono a ragionare a compartimenti stagni, un minimo di elasticità mentale ci vorrebbe.
Non è questione di compartimenti stagni, è solo l'organizzazione del lavoro che porta a queste "gerarchie".
Il team leader non sviluppa, fa in modo che altri sviluppino nelle migliori condizioni possibili. Organizzare il lavoro degli altri è un lavoro a tempo pieno, così come la scrittura del codice.
Tutto il resto non lo commento perché onestamente, da ingegnere ad ingegnere, non coincide minimamente con il mio punto di vista e avrei fin troppo da ribattere.
Perchè no? Potrebbe diventare un confronto interessante! :)
Il mio professore ieri mi ha detto che quando le aziende hanno aperte posizioni per ingegneri con almeno x anni di esperienza contano anche gli anni di dottorato, se lo hai fatto in quell'ambito. Secondo me è una cazzata, confermate?
No... non penso sia una cazzata. L'attività di dottorato (di ricerca) è simile a quella che puoi fare in un reparto R&S di una grossa azienda (che preveda un reparto di ricerca e sviluppo). Poi comunque durante l'attività di dottorato capita spesso di entrare a far parte di programmi in collaborazione con più università nel mondo, quindi non è raro che capiti di passare qualche mese all'estero.
No... non penso sia una cazzata. L'attività di dottorato (di ricerca) è simile a quella che puoi fare in un reparto R&S di una grossa azienda (che preveda un reparto di ricerca e sviluppo). Poi comunque durante l'attività di dottorato capita spesso di entrare a far parte di programmi in collaborazione con più università nel mondo, quindi non è raro che capiti di passare qualche mese all'estero.
Mah io da qualche annuncio che ho visto spesso è richiesta di allegare anche la certificazione del lavoro che hai fatto.. Secondo me non contano in quanto stare all'università è comunque diverso: spesso ti mettono a fare didattica e comunque spesso non hai accesso ad una serie di tool a cui per esempio puoi accedere in una azienda (ad esempio synopsis in ambito elettronico)..
Solo che quando devo scegliere una persona del team che deve fare il programmatore puro, difficilmente capita l'ingegnere...
Perché non si presentano per quel ruolo o perché tutti quelli che si sono presentati non erano all'altezza?
Non è questione di compartimenti stagni, è solo l'organizzazione del lavoro che porta a queste "gerarchie".
Il team leader non sviluppa, fa in modo che altri sviluppino nelle migliori condizioni possibili. Organizzare il lavoro degli altri è un lavoro a tempo pieno, così come la scrittura del codice.
Non si nasce team leader, e nel corso della carriera si spera che il team leader abbia programmato.
Per organizzare il lavoro degli altri devi conoscere gli strumenti che essi hanno a disposizione (in questo caso tools, linguaggi, pregi e difetti per fare cosa, etc, etc...).
Perchè no? Potrebbe diventare un confronto interessante! :)
Ribadisco quello che ho detto, il ragionare a compartimenti stagni, del tipo l'ingegnere sa fare questo e non altro, l'informatico sa fare quest'altro e non altro, è fuori luogo, primo perché le università sono diverse tra loro, e secondo poi perché dipende esclusivamente dalle persone, e non dal titolo, quello che sanno fare.
I titoli sinceramente contano poco (almeno a mio modo di vedere).
ma stiamo parlando di metafisica oppure di esempi concreti? nell'azienda dove lavoro in UK tra le richieste c'è MSc or PhD preferred, mai PhD requested. a meno che non vai nell'R&D centrale, solo lì ho visto un paio di PhD requested, ma erano posizioni riguardo design di interfacce uomo macchina e il PhD doveva essere necessariamente in quell'ambito. ora, ti sto parlando di UK e di un'azienda che in italia non esiste.
in italia, dove stanno queste offerte in cui il PhD è discriminante, è richiesto,ecc. ecc. ecc.?
Piano, forse ci siamo capiti male. Non intendevo come requisito imprescindibile, ma come elemento che fa la differenza.
In ogni caso c'e' pure qualche (raro) caso in cui il dottorato e' un requisito, anche si tratta di pochi casi isolati, visto che aziende che facciano ricerca di quel livello in Italia sono gran poche (a me viene in mente il centro di ricerca dell'elettrolux, perche' ho un paio di amici che ci lavorano).
Anche nelle ditte composte da poche persone il programmatore è in balia dei capricci di chi sta sopra, che un giorno vuole una cosa e il giorno dopo dice di averne chiesta un'altra. Si accorcia semplicemente la catena.
Cambia la quantita' di persone che hai sopra. Con meno persone se hai un po' di fortuna le cose cambiano meno in fretta e hai piu' liberta' d'azione. In generale piu' piccola e' l'azienda e meno burocrazia c'e' = piu' tempo per fare le cose divertenti.
Mah, io sono dell'avviso opposto.
I problemi più interessanti da risolvere ti si presentano quando lavori con team di un certo spessore. E questi sono disponibili solo in grandi aziende.
Le piccole aziende specie in Italia più i un sitino del cavolo non fanno, toh al massimo lavori per estendere il gestionale...
I problemi piu' interessanti si presentano quando lavori per una start-up (esperienza che consiglio a chiunque ne abbia un'occasione).
Problemi nuovi e irrisolti, soluzioni innovative da trovare con poche spese
Nei team di una certa dimensione hai problemi che ti sogni in team piu' piccoli, ma sono frazionati tra molte piu' persone. In un team piccolo quindi riesci a lavorare su aspetti piu' ampi del problema. Nell'ottica di mettersi a guidare dei gruppi di lavoro e' probabilmente piu' istruttivo.
ingframin
22-09-2012, 08:17
Perché non si presentano per quel ruolo o perché tutti quelli che si sono presentati non erano all'altezza?
Non si nasce team leader, e nel corso della carriera si spera che il team leader abbia programmato.
Per organizzare il lavoro degli altri devi conoscere gli strumenti che essi hanno a disposizione (in questo caso tools, linguaggi, pregi e difetti per fare cosa, etc, etc...).
Ribadisco quello che ho detto, il ragionare a compartimenti stagni, del tipo l'ingegnere sa fare questo e non altro, l'informatico sa fare quest'altro e non altro, è fuori luogo, primo perché le università sono diverse tra loro, e secondo poi perché dipende esclusivamente dalle persone, e non dal titolo, quello che sanno fare.
I titoli sinceramente contano poco (almeno a mio modo di vedere).
A questo punto rilancio anch'io che "ing" me lo sono messo anche nel nick.
Non è che "ah no io sono ingegnere, voglio fare il team leader". Non funziona così.
Tutta la "sbobba" teorica che ti sparano ad ingegneria è quella base che serve per fare il salto di qualità rispetto a chi non se l'è sorbita e vi assicuro che quando si va al di là di hello world la differenza si sente.
Sulla storia della programmazione ad ingegneria, a parte che io vedo la mia ragazza che butta le ore in progetti e progettini, ma è davvero necessario buttare ore di lezione per qualcosa che si può imparare da soli? Intendo... Invece di studiare le cose fancy del linguaggio del momento, non è meglio imparare un po'di teoria (algoritmi, ing. del software, teoria dei linguaggi, ecc...) che è più difficile da studiarsi a casetta da soli? La programmazione non è altro che lo strumento per applicare quelle teorie a problemi concreti, è giusto che si insegni ma non che occupi l'80% del tempo. Saper usare benissimo tutti gli attrezzi della cassetta non significa essere un progettista meccanico. Lo stesso vale per l'informatica.
Io, e come me molti altri, ho fatto un solo esame di programmazione, ma mica per questo non sono in grado di scrivere i piccoli software che mi servono. Ma lo scrivere software non è una cosa che "ah che figo so scrivere software" è una cosa che serve per lavoro a CHIUNQUE ricopra un ruolo tecnico in ambito ICT.
Infine torno a precisare che il pezzetto di carta conta veramente poco, quello che conta è l'approccio al problema che ad ingegneria è diverso da informatica o da fisica, ma che comunque può essere altrettanto efficace se applicato correttamente al contesto.
Quindi in sostanza meno pippe mentali, chi vuol fare il programmatore che vada a programmare, chi vuol fare il progettista che vada a progettare, ma in entrambi casi la parola d'ordine è sempre la stessa: STUDIARE STUDIARE STUDIARE!!
Io stamattina ho deciso di fare il "colazionista" e vado a mangiare :Prrr:
cdimauro
22-09-2012, 09:36
Il pezzo di carta, invece, ha un valore e lo cercano. Altrimenti non avrei deciso di ritornare all'università per prenderlo (anche se dopo averlo in mano non è andata come avevo pensato; ma questa è un'altra storia).
synopsys è un produttore, nel mio dipartimento di elettronica i tool synopsys c'erano..
dipende tutto da dove vai a fare il dottorato... se è all'estero, o in qualche università agganciata al mondo aziendale non ci sono problemi, altrimenti, è inutile..
Si lo so, mi riferivo alla suite synopsys... Nel mio dipartimento di elettronica invece abbiamo la suite cadence :D
Boh a questo punto altri dubbi... Il dottorato che andrei a fare consterebbe sicuramente di una parte all'estero (a patto che lo voglia ovviamente)
se avete quella per la progettazione di IC, sicuramente costa di più a occhio e croce... ;)
boh dipende da quello che vuoi fare... se è un buon dipartimento, con ottimi agganci nel mondo industriale e con agganci all'estero in buone realtà, non è una brutta idea.
Si, quella con IUS+RTL Compiler+SoC encounter ecc
Ottimi agganci nel mondo del lavoro non penso, visto che dopo la laurea stanno facendo fare tutto a me. Agganci con dipartimenti anche americani sicuramente... Boh sinceramente sto sempre più maturando la convinzione che avere successo in questo momento è 90% culo e 10% capacità..
Il pezzo di carta, invece, ha un valore e lo cercano. Altrimenti non avrei deciso di ritornare all'università per prenderlo (anche se dopo averlo in mano non è andata come avevo pensato; ma questa è un'altra storia).
Valore molto inferiore rispetto al passato però (dovuto forse al fatto che si laurea anche gente che non lo meriterebbe, e che spesso i criteri di selezione agli esami sono aleatori).
Diciamo anche che avere quel pezzo di carta è diventato necessario anche in casi in cui non servirebbe, se consideriamo che prima c'erano le scuole tecniche che davano comunque un'istruzione di prim'ordine per svolgere determinate mansioni.
Il mio parere è che le nostre università sarebbero anche in grado di offrire una preparazione di elite, il fatto è che non glielo vogliono far fare perché "tutti si devono poter laureare" e quindi figurati se puoi creare disparità tra gli studenti...
@ingframin:
Tendenzialmente può imparare a programmare chiunque abbia voglia (fortuna o sfortuna i tool di sviluppo e la documentazione sono accessibili a chiunque, la maggior parte a costo 0), così come chiunque può comprare i libri di ingegneria senza seguire l'università.
Io credo comunque che frequentare l'università ti dia qualcosa in più, a prescindere dal mero pezzo di carta. Ad esempio programmare in team è una di quelle cose che "imparando da soli a casa" forse non è così facile da fare.
Certo se trovi qualche amico appassionato pure pure...
Il discorso dei progetti invece è dannatamente utile, e non dev'essere mai finalizzato all'approfondimento del linguaggio, cosa di contorno che tipicamente viene lasciata allo studente durante lo svolgimento dello stesso.
Inoltre vuoi mettere dover fare un progetto, dove puoi mettere le mani su qualcosa di concreto (per quanto stupido possa essere)?
Non tutti sono fortunati come ad ingegneria informatica, dove possiamo realizzare qualcosa in maniera economica (basta un pc ed una connessione internet), quindi tantovale sfruttare questa situazione.
Dopodiché il progetto ti fa vedere come applicare delle metodologie e come ragionare a obiettivi, e secondo me è molto importante nel momento in cui ci sono delle specifiche su carta sulle quali discutere ore per decidere di implementare una cosa così piuttosto che cosà ed eventualmente di aggiungere un po' di pepe (leggi: creatività) alle specifiche stesse ed è lì che poi si vede realmente la differenza tra gli studenti (secondo me).
Nella mia facoltà ci sono un paio di esami con progetto che sono pensati per fare in modo che sia lo studente stesso a dover scrivere le specifiche, magari pensate da altri studenti (che interpretano ad esempio il cliente).
In ogni caso, sporcarsi le mani fa dannatamente bene. Avere solo un'idea di cosa sia un documento dei requisiti senza averlo mai scritto realmente, porta veramente pochissimo allo studente, che esce dalla facoltà di ingegneria senza avere un'idea concreta di quello che può essere lo sviluppo totale di un software (dallo scrivere le specifiche alla codifica finale ed eventualmente integrazione).
Con un occhio magari alle metodologie moderne e agili, non si può certo ancora spingere il Waterfall...
Questo è quello che dovrebbero fare ad ingegneria informatica, purtroppo (o per fortuna, a seconda dei casi) non tutte le università sono uguali.
tomminno
22-09-2012, 15:21
Perché non si presentano per quel ruolo o perché tutti quelli che si sono presentati non erano all'altezza?
Ovviamente non si presenta nessuno.
In compenso arriva tutta gente "certificata" che però non sa veramente come si programma.
Non si nasce team leader, e nel corso della carriera si spera che il team leader abbia programmato.
Non ne capisco la necessità.
Ho visto diversi team di analisti che non hanno mai scritto codice che funzionano abbastanza bene.
Ho conosciuto diversi consulenti SAP che di programmazione sanno 0.
I sistemisti sanno scrivere qualche script bash,python, perl o powershell, ma non si può dire che in generale sappiano programmare.
Conosco personalmente diverse persone dello Scrumm Alliance, che non scrivono codice e non lo hanno mai fatto per lavoro. Eppure sono persone molto competenti, e hanno budget a 6 zeri.
Il mondo dell'informatica non è solo programmazione.
Per organizzare il lavoro degli altri devi conoscere gli strumenti che essi hanno a disposizione (in questo caso tools, linguaggi, pregi e difetti per fare cosa, etc, etc...).
Si, ma non significa che questi tools debbano essere per forza Visual Studio, Eclipse o quant'altro.
Ribadisco quello che ho detto, il ragionare a compartimenti stagni, del tipo l'ingegnere sa fare questo e non altro, l'informatico sa fare quest'altro e non altro, è fuori luogo, primo perché le università sono diverse tra loro, e secondo poi perché dipende esclusivamente dalle persone, e non dal titolo, quello che sanno fare.
I titoli sinceramente contano poco (almeno a mio modo di vedere).
Sicuramente, ma il tono del topic è "programmatore centrico". L'informatica non è solo codice.
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