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View Full Version : ma i genitori?


edited823
09-08-2006, 12:36
qual' è, oggi, il ruolo dei genitori?

nel senso: mi sembra di veder sparire i genitori, solitamente il babino è accompagnato da 2 figuri che son li giusto x diseducarlo.
si va al cinema e i bambini urlano corrono e giocano x il cinema. e i genitori nn dicono nulla, deve intervenire la maschera. ed episodi simili se ne vedon sempre + spesso. bimbi che insultano i genitori e questi fanno come se nulla fosse accaduto.
ma se nn sei in grado di educare un bambino, cosa lo metti an mondo a fare? pura di invecchiare soli?
non voglio generalizzare, ma capita sempre + spesso di veder simili comportamenti.

Adric
09-08-2006, 12:41
i genitori spesso ammollano i figli ai nonni:
www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=710824

Bet
09-08-2006, 12:44
i genitori spesso ammollano i figli ai nonni:
www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=710824

porca pupazza, Adric, ha un databeis con tutti i tuoi threads anche remoti? :D

lowenz
09-08-2006, 12:45
La verità è che i genitori sono gli ultimi a sapere quello che fanno i figli.

tdi150cv
09-08-2006, 12:46
Vero HUM ma quello che tu ritieni che un genitore dovrebbe fare magari non e' la stessa cosa che un amico tuo , a sua volta genitore , potrebbe ritenere giusto.
Conosco gente che gira parlando di civilta' e accusandoti di non essere tale e magari e' la stessa persona che poi appena puoi quando nessuno lo puo' sentire ti da del c******e e del fottuto testa di c***o.
Che cosa puo' insegnare questo al proprio figlio ? Appunto a comportarsi cosi' ... quindi non mi meraviglierei piu' di tanto ...
Oramai nemmeno il concetto di civilta' e buona educazione esiste piu' ...

con amara tristezza ...

Bet
09-08-2006, 12:47
La verità ...

:asd:

lowenz
09-08-2006, 12:47
:asd:
:O

:asd:

fabio80
09-08-2006, 12:57
qual' è, oggi, il ruolo dei genitori?




iscriversi al moige e rompere i coglioni alla nazione

CYRANO
09-08-2006, 13:02
i genitori spesso ammollano i figli ai nonni:
www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=710824

o alla pleistescion...


Ciauzaaa

edited823
09-08-2006, 13:04
si ma persino le bestie sanno più o meno come ci si deve comportare in un gruppo, possibile che i genitori nn sappiano (fortuna nn tutti) nemmeno raggiunger questo minimo?

edited823
09-08-2006, 13:05
o alla pleistescion...


Ciauzaaa

ma cazzo qualche bambino che sappia assaporarsi un buon libro?

lnessuno
09-08-2006, 13:12
fantastica la pubblicità delle tizie che giocano a fare le dure del rugby, poi quando il bambino le fa la pernacchia la tizia (pure figa, se permettete) se la ride...

ma che cazzo, un ceffone dovrebbe mollargli! ma che educazione è?!?!? :fagiano:

lnessuno
09-08-2006, 13:12
ma cazzo qualche bambino che sappia assaporarsi un buon libro?



:mbe: :mbe: :mbe: :mbe:



la cultura si combatte con l'ignoranza! :cool:

LUVІ
09-08-2006, 13:14
Virginia suona il pianoforte, non ha tempo per stronzate :O

Bet
09-08-2006, 13:18
Virginia suona il pianoforte, non ha tempo per stronzate :O

poverina :(

:p

lowenz
09-08-2006, 13:18
ma se nn sei in grado di educare un bambino, cosa lo metti an mondo a fare? pura di invecchiare soli?

Molte donne vogliono un bambino perchè:
1. la loro amica ha avuto un bambino e loro non devono essere da meno, altrimenti si sentono superate :muro:
2. "bisogna essere mamme prima o poi, devo mettermi la testa apposto" (certo, dopo averle combinate di tutti i colori, *bestemmione* e questo si riaggancia al discorso della teratogenicità) :muro:
3. "Ops, è nato per caso, ma ormai c'è, dobbiamo tenercelo" :muro:
4. sigillo del contratto matrimoniale, magari da usare come ricatto
5. sostegno da vecchi (questo capitava anche nel passato, quindi non è solo un problema relativo alla cultura post-moderna, cioè quella attuale).

lowenz
09-08-2006, 13:20
Virginia suona il pianoforte, non ha tempo per stronzate :O
La vuoi crescere come una bambina prodigio? Spero proprio di no.
Non c'è errore più grosso.....l'hanno fatto con la mia ex e posso garantirti che i risultati sono MOSTRUOSI :D
Bravissima oltremodo e assolutamente insoddisfatta.

Bet
09-08-2006, 13:21
La vuoi crescere come una bambina prodigio? Spero proprio di no.
Non c'è errore più grosso.....l'hanno fatto con la mia ex e posso garantirti che i risultati sono MOSTRUOSI :D

abbiamo capito!
ti ha mollato :D

lowenz
09-08-2006, 13:25
abbiamo capito!
ti ha mollato :D
Più che altro si prova una sensazione strana quando una ex-bambina prodigio che sforna 30 negli esami ad ingegneria come se fossero pagnotte, che ha fatto 10 anni di pianoforte, 5 di danza, vinto varie gare di atletica e che batteva la mamma professoressa di matematica in abilità nel calcolo numerico.....ti considera un alieno.....perchè lei è normale invece, eggià! :D

giannola
09-08-2006, 13:29
il ruolo dei genitori?
mettere al mondo un figlio, scassargli l'anima tutta la vita e pretendere di diventare nonni. :rotfl:

LUVІ
09-08-2006, 13:34
La vuoi crescere come una bambina prodigio? Spero proprio di no.
Non c'è errore più grosso.....l'hanno fatto con la mia ex e posso garantirti che i risultati sono MOSTRUOSI :D
Bravissima oltremodo e assolutamente insoddisfatta.

La cresceremo secondo le sue disposizioni naturali.
Le diverte suonare il piano ed abbiamo diversi concertisti in famiglia, proveremo a farla studiare ;)

LuVi

v10_star
09-08-2006, 13:55
...cut...

4. sigillo del contratto matrimoniale, magari da usare come ricatto

...cut...


o come sostentamento materno :rolleyes:

Tefnut
09-08-2006, 14:11
guarda..

ero a ferrara poco tempo fa, c'era uno spettacolo pirotecnico molto bello, notti bianche..

c'era tantissima gente, un prato enorme dove sedersi per aspettare.. tanti bambini che facevano del casino e giocavano a palla...
ti tirano il pallone addosso.. oke gli fai un sorriso e giochi un po' con loro
te lo ritirano e gli chiedi se possono stare attenti.. per risposta loro vengono a riprendersi il pallone calpestando la tua roba.
ho incrociato gli occhi col genitore, ha guardato suo figlio.. non ha detto nulla e si è rivoltato infischiandosene del fatto che il suo figlio e altri stessero cagando il ***** a parecchia gente..

3 "pallonata" (nel senso pallone in mezzo alla nostra roba e bambini che pestavano qualsiasi cosa senza dire nulla), pallone sparito.
a fine spettacolo l'ho ridato, i genitori sono stati zitti anche li.

edited823
09-08-2006, 14:17
guarda..

ero a ferrara poco tempo fa, c'era uno spettacolo pirotecnico molto bello, notti bianche..

c'era tantissima gente, un prato enorme dove sedersi per aspettare.. tanti bambini che facevano del casino e giocavano a palla...
ti tirano il pallone addosso.. oke gli fai un sorriso e giochi un po' con loro
te lo ritirano e gli chiedi se possono stare attenti.. per risposta loro vengono a riprendersi il pallone calpestando la tua roba.
ho incrociato gli occhi col genitore, ha guardato suo figlio.. non ha detto nulla e si è rivoltato infischiandosene del fatto che il suo figlio e altri stessero cagando il ***** a parecchia gente..

3 "pallonata" (nel senso pallone in mezzo alla nostra roba e bambini che pestavano qualsiasi cosa senza dire nulla), pallone sparito.
a fine spettacolo l'ho ridato, i genitori sono stati zitti anche li.

infatti, è pieno di episodi simili. e non è solo irrispettoso verso le altre persone, ma diseducativo verso i bambini.

mt_iceman
09-08-2006, 14:24
purtroppo hum è proprio così. sia i genitori che la società, le istituzioni e tutto il resto tendono a giustificare qualsiasi comportamento sbagliato.

edited823
09-08-2006, 14:35
un mio amico è appena tornato da far l'animatore in colonia.
i ragazzini buttavano le carte a terra e quando gli diceva di raccoglierle dicevano : "-io pago e quindi lo fai tu!"
:doh:

V.H.A.C
09-08-2006, 14:55
Ma cosa vuoi farci, se ti vedono dare un ceffone ad un bambino ti denunciano, tutti si prodigano per difendere i bambini dalla realtà e poi i genitori devono dare ai loro figli tutto quello che loro era stato negato, nonostante già loro avessero avuto troppo.

lowenz
09-08-2006, 15:12
3 "pallonata" pallone sparito.
a fine spettacolo l'ho ridato, i genitori sono stati zitti anche li.
:asd:

Zerozen
09-08-2006, 16:39
Io ricordo ancora le ore che i miei genitori passavano a spiegarmi le cose da piccolo. Facevo una stronzata? Bene: prima di tutto arrivavano due o tre ceffoni in faccia (che fanno SEMPRE bene), poi arrivava la spiegazione. Inoltre mi educavano: questo si può fare, questo no (dicendomi il perchè). All'epoca mi rompevo le maracas, poi però grazie a quelle ramanzine ho evitato di finire male nella vita (pur essendoci portato per indole, a finire male...).

Oggi? Oggi i bambini vengono ingozzati di cartoni e di merendine chimiche; se una maestra li sgrida le rispondono "ti denuncio"; se dici a un genitore "tuo figlio sta dando fuoco alla cassiera del supermercato" ti senti rispondere "è un bambino". Vedo i figli di molti miei amici: nessuno ha mai detto loro cosa è giusto e cosa sbagliato; sono privi di nozioni di educazione civica; hanno tutto e pensano che sia loro diritto acquisito; non conoscono la storia e l'attualità, e a nessuno sembra importante che le conoscano; davanti alla Playstation sono impressionanti, davanti a un libro gli partono le coliche intestinali....

Tefnut
09-08-2006, 16:40
:asd:
era bellissimo vederli tristi e sconsolati alla ricerca del pallone.. :asd: con i genitori che continuavano il loro menefreghismo...

poi loro erano silenziosissimi a quel punto.. e si sono messi a sedere per godersi lo spettacolo

OT: spettacolo pirotecnico splendido..davvero..

Bet
09-08-2006, 16:46
quanti genitori hanno postato in questo thread? due sicuramente... altri?

edited823
09-08-2006, 17:13
magari ceffoni in faccia no. ma 2 legnate!

poi ci son quelli che nn gli dicono un cazzo e poi quano crollano gli tirano un ceffone per nulla!

Zerozen
09-08-2006, 17:28
magari ceffoni in faccia no. ma 2 legnate!

poi ci son quelli che nn gli dicono un cazzo e poi quano crollano gli tirano un ceffone per nulla!

Quello è il peggio, perchè il bambino non capisce cosa è giusto e cosa sbagliato; diventa tutto aleatorio e frutto del caso.

sempreio
09-08-2006, 17:31
se la società è uno schifo anche i ranocchi crescono cosi, sembrano bestie senza controllo, sono i futri delinquenti italiani che fregheranno la borsetta a vostra moglie :)

Darkel83
09-08-2006, 17:37
Bellissimo questo topic, veramente.
Per la serie non facciamo di tutta un erba un fascio, si stava meglio quando si stava peggio, non ci sn + le mezze stagioni, etc...

Lorenzaccia
09-08-2006, 17:42
Molte donne vogliono un bambino perchè:
1. la loro amica ha avuto un bambino e loro non devono essere da meno, altrimenti si sentono superate :muro:
2. "bisogna essere mamme prima o poi, devo mettermi la testa apposto" (certo, dopo averle combinate di tutti i colori, *bestemmione* e questo si riaggancia al discorso della teratogenicità) :muro:
3. "Ops, è nato per caso, ma ormai c'è, dobbiamo tenercelo" :muro:
4. sigillo del contratto matrimoniale, magari da usare come ricatto
5. sostegno da vecchi (questo capitava anche nel passato, quindi non è solo un problema relativo alla cultura post-moderna, cioè quella attuale).



ma tu cosa è una donna, per di più madre, cosa fa e cosa vuole, lo leggi da qualche parte, ad es. su qualche manuale delle istruzioni :rolleyes:, oppure è proprio tutto frutto dei tuoi soliti vaneggiamenti sulle donne, che non riescono mai, nemmeno una volta, a cogliere un qualche nocciolo della questione?

ti invito, prima di postare insulti mascherati da opinioni, a contare fino a 10. Magari, fino a 10 periodico.

edited823
09-08-2006, 17:42
Bellissimo questo topic, veramente.
Per la serie non facciamo di tutta un erba un fascio, si stava meglio quando si stava peggio, non ci sn + le mezze stagioni, etc...

le generalizzazioni sono necessarie per analizzare le vicende umane. e sono diversi dai luoghi comuni.
se nn sai generalizzare nn puoi capire le altre persone, se invece cerchi di non farlo, delideratamente nn comprendi il mondo intorno a te.
quindi x le la letteratura è una cretinata xkè generalizza il pensiero in voga per creare le correnti.
e così la storia dell' arte e tutte le altre discipline umanistiche.

ti rispondo nel linguaggio che ti piace: bello il tuo intervento, acuto, ha puntualizzato bene.

Zerozen
09-08-2006, 17:50
ma tu cosa è una donna, per di più madre, cosa fa e cosa vuole, lo leggi da qualche parte, ad es. su qualche manuale delle istruzioni :rolleyes:, oppure è proprio tutto frutto dei tuoi soliti vaneggiamenti sulle donne, che non riescono mai, nemmeno una volta, a cogliere un qualche nocciolo della questione?

ti invito, prima di postare insulti mascherati da opinioni, a contare fino a 10. Magari, fino a 10 periodico.

Ha ragione lui. Per molte donne (molte non significa tutte, e nemmeno la maggior parte...) quelle sono le motivazioni reali (se così non fosse credi che ci sarebbero così tante famiglie dissociate dalla realtà in giro?). Così come per molti uomini il motivo di avere un figlio è "mi serve la serva. Alla serva serve un figlio. Facciamo 'sto pupo".

lowenz
09-08-2006, 18:00
ma tu cosa è una donna, per di più madre, cosa fa e cosa vuole, lo leggi da qualche parte, ad es. su qualche manuale delle istruzioni :rolleyes:, oppure è proprio tutto frutto dei tuoi soliti vaneggiamenti sulle donne, che non riescono mai, nemmeno una volta, a cogliere un qualche nocciolo della questione?

ti invito, prima di postare insulti mascherati da opinioni, a contare fino a 10. Magari, fino a 10 periodico.
Come ha detto Zerozen ho detto "molte", non "tutte".
Poi ti invito a guardare la realtà in modo disincantato: lo so che non è bello, ma dopo che ci si è scottati parecchie volte con il genere femminile (come è capitato a me) si impara.

lowenz
09-08-2006, 18:03
Così come per molti uomini il motivo di avere un figlio è "mi serve la serva. Alla serva serve un figlio. Facciamo 'sto pupo".
Esattamente. Gli uomini non sono certo messi meglio delle donne a riguardo. Ma proprio per nulla.
Gli ultimi 3 punti che ho elencato sono comuni a uomini e donne:
3. "Ops, è nato per caso, ma ormai c'è, dobbiamo tenercelo"
4. sigillo del contratto matrimoniale
5. sostegno da vecchi (questo capitava anche nel passato, quindi non è solo un problema relativo alla cultura post-moderna, cioè quella attuale)

E opportunamente modificati anche i primi 2.

Lorenzaccia
09-08-2006, 18:36
Ha ragione lui. Per molte donne (molte non significa tutte, e nemmeno la maggior parte...) quelle sono le motivazioni reali (se così non fosse credi che ci sarebbero così tante famiglie dissociate dalla realtà in giro?). Così come per molti uomini il motivo di avere un figlio è "mi serve la serva. Alla serva serve un figlio. Facciamo 'sto pupo".


Termini come “molto”, “tanto”, che indicano una quantità imprecisata ma notevole (cioè degna di rilevanza) si rendono necessari perché conferiscono veridicità all’opinione. Penso che nessuna persona che voglia avere una qualche pretesa di credibilità si esprima a suon di “tutti”, “senza eccezioni” e altri indicatori di totalità, per di più quando si trova di fronte ad una realtà che è complessissima e sempre più multiculturale. Senza bisogno di citare la Archer, l’agire umano è frutto di almeno due pressioni, quella sociale-collettiva e quella individuale, per cui c’è sempre chi trasgredisce le regole, o chi si distacca dai comportamenti considerati “normali” (scontata la difficoltà di definire cosa è normale).
Questo però è anche molto pericoloso perché porta alla semplificazione (non alla sintesi); non si può ridurre un discorso complesso come il rapporto genitore-figlio e il loro ruolo nella società stigmatizzando alcuni comportamenti femminili senza aggiungere null’altro che non sia un “Molte donne”.

Ci sono donne che vogliono aver figli per i motivi citati dall’utente in questione? Ci sono senza ombra di dubbio. Sparando nel mucchio si colpisce sempre qualcosa. Ci sono i furbi, ci sono gli approfittatori, ci sono gli egoisti, ci sono i calcolatori eccetera, che lo scrivo a fare? La cosa grave è che spesso, dopo aver colpito qualcosa che corrisponde ai nostri pregiudizi o alle nostre sensazioni o alle nostre credenze (dalla sign di un utente che ha postato sopra: chi cerca conferme le trova sempre), se ne faccia il metro d’indagine della realtà tutta, tralasciando ogni altro fattore. A questo proposito, faccio notare che mentre tu hai colpito anche l’altra parte, quella maschile, riuscendo a far emergere un maggior equilibrio nelle tue posizioni, l’utente lowenz non ha mai menzionato il ruolo del padre o del marito nel suo post: ha individuato una precisa responsabilità delle donne, anzi, di “molte” donne; così come da tempo è solito stigmatizzare comportamenti femminili, e mai le loro controparti maschili. Di un’eventuale responsabilità del genitore, del padre, del marito, nel post dell’utente lowenz non v’è traccia.

lowenz
09-08-2006, 18:40
Di un’eventuale responsabilità del genitore, del padre, del marito, nel post dell’utente lowenz non v’è traccia.
Mmmm.....
Esattamente. Gli uomini non sono certo messi meglio delle donne a riguardo. Ma proprio per nulla.
Gli ultimi 3 punti che ho elencato sono comuni a uomini e donne:
3. "Ops, è nato per caso, ma ormai c'è, dobbiamo tenercelo"
4. sigillo del contratto matrimoniale
5. sostegno da vecchi (questo capitava anche nel passato, quindi non è solo un problema relativo alla cultura post-moderna, cioè quella attuale)

E opportunamente modificati anche i primi 2.

Zerozen
09-08-2006, 18:48
Termini come “molto”, “tanto”, che indicano una quantità imprecisata ma notevole (cioè degna di rilevanza) si rendono necessari perché conferiscono veridicità all’opinione. Penso che nessuna persona che voglia avere una qualche pretesa di credibilità si esprima a suon di “tutti”, “senza eccezioni” e altri indicatori di totalità, per di più quando si trova di fronte ad una realtà che è complessissima e sempre più multiculturale. Senza bisogno di citare la Archer, l’agire umano è frutto di almeno due pressioni, quella sociale-collettiva e quella individuale, per cui c’è sempre chi trasgredisce le regole, o chi si distacca dai comportamenti considerati “normali” (scontata la difficoltà di definire cosa è normale).
Questo però è anche molto pericoloso perché porta alla semplificazione (non alla sintesi); non si può ridurre un discorso complesso come il rapporto genitore-figlio e il loro ruolo nella società stigmatizzando alcuni comportamenti femminili senza aggiungere null’altro che non sia un “Molte donne”.

Ci sono donne che vogliono aver figli per i motivi citati dall’utente in questione? Ci sono senza ombra di dubbio. Sparando nel mucchio si colpisce sempre qualcosa. Ci sono i furbi, ci sono gli approfittatori, ci sono gli egoisti, ci sono i calcolatori eccetera, che lo scrivo a fare? La cosa grave è che spesso, dopo aver colpito qualcosa che corrisponde ai nostri pregiudizi o alle nostre sensazioni o alle nostre credenze (dalla sign di un utente che ha postato sopra: chi cerca conferme le trova sempre), se ne faccia il metro d’indagine della realtà tutta, tralasciando ogni altro fattore. A questo proposito, faccio notare che mentre tu hai colpito anche l’altra parte, quella maschile, riuscendo a far emergere un maggior equilibrio nelle tue posizioni, l’utente lowenz non ha mai menzionato il ruolo del padre o del marito nel suo post: ha individuato una precisa responsabilità delle donne, anzi, di “molte” donne; così come da tempo è solito stigmatizzare comportamenti femminili, e mai le loro controparti maschili. Di un’eventuale responsabilità del genitore, del padre, del marito, nel post dell’utente lowenz non v’è traccia.

Non è che se usi paroloni e concettoni sociologici il tuo discorso risulti + condivisibile... tutt'altro, anzi, a mio parere...
Infatti, al di là della Archer (ma chi ca@@o è la Archer? Mai avuto il piacere), è evidente a chiunque abbia un minimo di esperienza diretta con le persone che i comportamenti individuali sono riconducibili sempre a poche categorie generiche, al cui interno è ovvio ci sono differenze, ma di poco conto. E questo vale moltissimo per i rapporti genitori - figli...

lowenz
09-08-2006, 18:58
così come da tempo è solito stigmatizzare comportamenti femminili, e mai le loro controparti maschili.
E se ti dicessi che il motivo è perchè puntare l'indice su quelli maschili è tempo perso, talmente molti sono i maschi refrattari al ragionamento, e più ancora ad assumersi le proprie responsabilità? :p E guarda che è quello che penso veramente ;)

Per appianare la divergenza cmq.....dai utente omonima :D, non è il caso di prendersela, soprattutto con un vecchio pazzo sclerotico (a detta di TUTTE :asd: ) come il sottoscritto :D

Lorenzaccia
09-08-2006, 19:32
E se ti dicessi che il motivo è perchè puntare l'indice su quelli maschili è tempo perso, talmente molti sono i maschi refrattari al ragionamento, e più ancora ad assumersi le proprie responsabilità? E guarda che è quello che penso veramente

Per appianare la divergenza cmq.....dai utente omonima , non è il caso di prendersela, soprattutto con un vecchio pazzo sclerotico (a detta di TUTTE ) come il sottoscritto.


Guarda, avevo scritto senza voler offendere: al contrario di quel che a volte può sembrare l’offesa non è mai nelle mie intenzioni verso nessun utente.
Il fatto è che citavi ancora le tue esperienze personali, che erano diventate IL metro delle valutazioni sulle donne.
Un Lacan se ne uscì nel ’68 dicendo che “la donna non esiste”; dietro questa ermetica, e all’apparenza folle, frase sta un mondo che t’invito a scoprire, e a conoscere approfonditamente, perché credo che possa dare molto beneficio; forse, per chi abbia la volontà e la pazienza di comprendere, l’analisi della posizione della donna, e della madre (donna-madre) all’interno dell’economia binaria in cui viviamo, possa offrire - a tutti, uomini e donne – una chiave di lettura della realtà diversa da quella predominante, e magari possa aiutare ad aprire alla relazione con l’altro, a quell’autentica e profonda esperienza personale che stai da tempo cercando. Del resto le persone mediocri, stupide, cattive, opportuniste esistono. E non hanno sesso, si trovano nell’Uomo come nella Donna. (correttamente scritti con le maiuscole). Sta anche a ciascuno di noi cercare di scegliere bene, alzando il tiro, guardando in alto anziché in basso. Non scendere a compromessi quando questi ledono la nostra dignità. Frequentando chi stimiamo, anziché chi, in fondo, troviamo qualunquista e superficiale. Lo dico con te perché ti leggo da tempo, e so che, al contrario di tanti altri, sei una persona capace di analisi profonde e di bei sentimenti; infine “pazzo” è per me un gran complimento, non un’offesa.

Lorenzaccia
09-08-2006, 19:35
Non è che se usi paroloni e concettoni sociologici il tuo discorso risulti + condivisibile... tutt'altro, anzi, a mio parere...
Infatti, al di là della Archer (ma chi ca@@o è la Archer? Mai avuto il piacere), è evidente a chiunque abbia un minimo di esperienza diretta con le persone che i comportamenti individuali sono riconducibili sempre a poche categorie generiche, al cui interno è ovvio ci sono differenze, ma di poco conto. E questo vale moltissimo per i rapporti genitori - figli...

Se non capisci ciò che scrivono gli altri utenti lascia perdere: non è necessario rispondere per forza.
Del resto, da quel che scrivi, mi par di capire che con te non ci sia bisogno di andare molto oltre nella discussione. Infatti nella tua concezione tutto “è evidente” e basta avere “un minimo di esperienza diretta”. :doh:

lowenz
09-08-2006, 20:02
IL metro delle valutazioni sulle donne.
Questo è un problema complesso, intendo dire quello dei "metri di misura" in ambito umano: quando non usavo quello personale c'era chi mi accusava di giudicare secondo metri di misura irreali, proprio perchè non esperienziali.....e mi dava del pazzo perchè "non avevo i piedi per terra" :D
Quando ho iniziato ad usare quello personale e legato ad esperienze personali.....hanno continuato a darmi del pazzo perchè "dicevo in faccia le cose che non si devono dire" :mbe: :D
Il che crea, agli occhi del sottoscitto, una situazione simpaticamente singolare, che può essere ben designata col termine starvation :asd:
E meno male che la prendo con simpatia :p

Frequentando chi stimiamo, anziché chi, in fondo, troviamo qualunquista e superficiale.
Funziona fino a quando la persona non-qualunquista e non-superficiale raggiunge il limite di sopportazione.....poi scatta l'accusa di fare "il tarlo" e la persona non-qualunquista e non-superficiale tira fuori tutto il suo essere urticante :D

Grazie per sei una persona di bei sentimenti :)

Darkel83
09-08-2006, 20:30
le generalizzazioni sono necessarie per analizzare le vicende umane. e sono diversi dai luoghi comuni.
se nn sai generalizzare nn puoi capire le altre persone, se invece cerchi di non farlo, delideratamente nn comprendi il mondo intorno a te.
quindi x le la letteratura è una cretinata xkè generalizza il pensiero in voga per creare le correnti.
e così la storia dell' arte e tutte le altre discipline umanistiche.

ti rispondo nel linguaggio che ti piace: bello il tuo intervento, acuto, ha puntualizzato bene.

C'è modo e modo di parlare delle sovrastutture culturali... il tuo topic parte da un presupposto non lascia adito a discussioni minimamente sensate, scusami ma è così.

Lorenzaccia
09-08-2006, 20:56
Io penso che essere genitori oggi, nella sofisticata e tecnologica società occidentale, non sia per nulla facile, di sicuro molto più difficile che in altre epoche storiche; esserlo come madri - cioè coloro che, per prime, offrono al nuovo e vergine individuo sia il linguaggio pre-simbolico dei segni, sia quello simbolico del linguaggio e della parola - è ancora meno facile.
Cosa deve fare un povero genitore oggi per essere idoneo secondo i modelli socialmenti accettati? I salti mortali, direi. Oltre al fatto che occorre andare al lavoro 8 ore tutti i giorni, spesso anche 10, perché il costo della vita è assai elevato e non sempre 1 stipendio può permettere ad una famiglia di arrivare dignitosamente a fine mese, c’è il fatto che, oggi, i genitori sono stretti dentro una morsa di doveri, veri e propri imperativi categorici, cui debbono ottemperare, pena essere considerati degli inadeguati o, peggio, dei criminali.
Dagli anni ’50 e ’60 in poi si è assistito al proliferare di figure professionali come i pediatri, gli psicologi dell’infanzia, maestri ed educatori… ciascuno con titoli certificati (che oggi paiono indispensabili se si vuole aprire bocca su qualcosa) per dire cosa è Bene e cosa è Male per il bambino; cosa è Giusto e cosa è Sbagliato. Ogni azione che si distacchi da quelle codificate e considerate corrette è bandito e messo al margine. Madre e padre sono oggi scrutati dalla società come fossero insetti strani, e potenzialmente minacciosi per il bambino, divenuto, ormai, l’essere più analizzato e tutelato sulla faccia della terra.
Per non parlare dell’età giusta per diventare genitori: chi diventa madre oltre i 40 è vista in modo anormale e insolito, quando poi ha passato i 50 è senz’altro un’egoista o una malata, non sembra possibile, infatti, che oggi una coppia sana di mente decida di metter al mondo un figlio ad età avanzata. Dal lato opposto, se una coppia ha un figlio sotto i 20 anni spesso è per un incidente di percorso. Dimenticando che le nostre bis-nonne sfornavano la prole iniziando ben prima dei 20 e finché non entravano in menopausa.
Ancora: da alcuni la madre è criticata perché va al lavoro o perché si sente realizzata anche in altro rispetto al ruolo materno, e non dedica tutto il suo tempo (o la sua missione nella vita) all’allevamento del figlio; da altri la casalinga è criticata perché il rischio è quello di viziare il bambino, crescendolo troppo “mammone”. Una donna che faccia la casalinga a vita, secondo questi luminari, dedicando anima e corpo al suo bimbo, corre, più di altre, il rischio di trattarlo come un’appendice del proprio corpo, anziché come un individuo dotato di proprie inclinazioni, aspettative, di un proprio carattere e di una propria volontà.
Di fronte a tutto questo, il figlio diventa sempre più spesso “figlio unico”. E lo credo: vista l’energia (fisica, mentale ed economica) e l’abnegazione necessaria per crescerlo oggi - dalle cure, alle coccole, alla scuola elementare, alle attività ricreative, dall’ascolto, al dialogo, e a no so quant’altro per tutelare la delicata psiche dei bimbi di oggi - non sono tanti i genitori che sembrano disposti a seguire l’antico motto “andate e moltiplicatevi”.

zerothehero
09-08-2006, 21:23
Il problema è che se ai genitori manca un minimo di civiltà e di buone regole, sarà difficile, se non impossibile, trasmetterle ai figli.
L'Italia non è esattamente un paese in cui vi sia un'enorme dose di cultura civica e questo lo si nota anche spostandosi di pochi km in svizzera, basta anche il canton-ticino..lì i bambini non rompono come i nostri. :p

Lorenzaccia
09-08-2006, 21:56
Questo è un problema complesso, intendo dire quello dei "metri di misura" in ambito umano: quando non usavo quello personale c'era chi mi accusava di giudicare secondo metri di misura irreali, proprio perchè non esperienziali.....e mi dava del pazzo perchè "non avevo i piedi per terra" :D
Quando ho iniziato ad usare quello personale e legato ad esperienze personali.....hanno continuato a darmi del pazzo perchè "dicevo in faccia le cose che non si devono dire" :mbe: :D
Il che crea, agli occhi del sottoscitto, una situazione simpaticamente singolare, che può essere ben designata col termine starvation :asd:
E meno male che la prendo con simpatia :p



penso che siano entrambi importanti strumenti d'indagine della realtà: quello individuale e quello sociale, e troppo spesso vengono separati e usati in alternativa a seconda delle discipline, ad es. psicologia vs sociologia; quando mi è possibile cerco di usarli insieme, anche se questo è dannatamente difficile. Da un lato la realtà che vediamo e in cui viviamo è fatta di tendenze, di grandi numeri; la statistica qui è lo strumento principe. E arrivare ad una sintesi, passare dal particolare al generale, comprendere e superare, è importantissimo. Dall'altro, però, e questo lo trovo ancora più importante, ogni essere umano è qualcosa di unico ed irripetibile; irriducibile nella sua singolarità. E' dotato di libero arbitrio (se il termine non piace, sostituirlo con uno che abbia lo stesso senso, ora non me ne viene in mente un altro) e, per quanto alle volte sia difficile, può in qualsiasi momento decidere di rompere quelle linee direttive descritte dalla statistica. Per dirla con Sartre è quasi "costretto ad essere libero", potendo scegliere tra l'immanenza e la trascendenza. Questo vale per l'uomo come per la donna.
Le informazioni che mi può dare l'individuo che mi trovo di volta in volta di fronte, in quanto soggetto unico, per me hanno un valore più elevato di quelle che può offrire una qualsiasi indagine statistica (che in più, sebbene importante, se non usata correttamente può portare ad un pericoloso determinismo biologico, cioè a quelle categorie generali all'interno delle quali l'individuo si discosta di poco o non si discosta affatto, ridotto a mero meccanismo azione-reazione); L'essere umano è in grado di provocare “stupore” in un altro essere umano, non la statistica, ed ha sempre qualcosa da dire, magari non immediatamente e non nel modo che i nostri schemi mentali ci inducono a pensare; per questo credo debba meritare sempre una seconda possibilità, alle volte anche più di una.
E per questo, secondo me, dovrebbe essere trattato in ogni occasione senza pregiudizi (i quali portano inevitabilmente ai giudizi), come un “nuovo inizio”, cioè come se questi fosse privo dei retaggi culturali dell’epoca in cui è inserito e che non mi piacciono, magari limitandomi a prenderne atto e a fare le mie scelte quando questi dovessero emergere.
Lo so che le relazioni umane sono molto difficili, con l'altro sesso, poi, la difficoltà raggiunge l'apoteosi: quell'irriducibilità che è un pregio è qui anche un limite; anch’io ho sbagliato spesso, e probabilmente sbaglierò ancora in futuro, figurati ;) Ma non voglio smettere di cercare la meraviglia, e soprattutto vorrei cercare di dare il meglio di me, non il peggio, come spesso accade quando non si ha più fiducia, quando non si ha più nulla da perdere, quando tutto dell'essere umano si crede detto e saputo, perché tanto più niente riesce a stupirci, e allora a che serve riprovare?

lowenz
09-08-2006, 22:50
penso.....
Bell'intervento ;)

edited823
09-08-2006, 23:55
C'è modo e modo di parlare delle sovrastutture culturali... il tuo topic parte da un presupposto non lascia adito a discussioni minimamente sensate, scusami ma è così.



ciononostante continui a seguirlo. comunque questa è solo la tua idea, ed è inutile che ti :mc: per risponder a quanto da me detto. dai, capita di farsi figure di merda ma ora evita che continui solo a scavarti la fossa.
magari se leggi bene parte da una domanda. e continua con delle considerazioni mie, per spiegare il perchè della domanda.

d@vid
10-08-2006, 00:15
Il problema è che se ai genitori manca un minimo di civiltà e di buone regole, sarà difficile, se non impossibile, trasmetterle ai figli.
L'Italia non è esattamente un paese in cui vi sia un'enorme dose di cultura civica e questo lo si nota anche spostandosi di pochi km in svizzera, basta anche il canton-ticino..lì i bambini non rompono come i nostri. :p
quoto queste parole perchè sono le uniche che sono riuscito a leggere ed interpretare con immediatezza (rimandando a domani - data l'ora :D - gli altri interventi sicuramente intressanti).

Un problema di fondo esiste: non neghiamocelo. I bambini hanno oggi 'libertà' che non dovrebbero permettersi. E che non erano così diffuse prima (all'epoca dei miei nonni, o anche dei miei genitori).
E quel che è peggio, è l'aberrante realtà che scopri quando hai a che fare con persone di nazionalità non italiana: quello che tu avevi messo in conto di dover tollerare (dopo un attento autoconvincimento circa il fatto che ormai le cose stanno così - un pò come il discorso sull'impossibilità di cernita delle info quotidianamente prodotte emerso da un altro 3d: è così, non ci si può far nulla! - giusto per portare un esempio di cosa intendo) ad un tratto sorprendentemente scompare. e non per l'indole della persona che hai di fronte (genitore o bambino che sia) - questo caso ovviamente sarebbe potuto capitare in Italia - ma per la apparentemente totale estraneità ad un atteggiamento cui ormai ti eri rassegnato!

Qui due sono le cose: o vogliamo attribuire un minimo di credibilità oggettiva alle nostre sensazioni (ovviamente quelle degli utenti di un forum: non certo di tutta l'Italia nè di un campione statisticamente valido per tentare di rappresentarla coscienziosamente) - e credo che, per quanto possa essere ritenuto 'probabile', l'abbracciare (per esperienza personale: su altro non sarei capace di basarmi, nè ne vedo il motivo: per me è sufficientemente evidente) e in pieno una tesi sostenuta da un utente che indubbiamente condivide i miei interessi, ma al quale non sono legato da alcun particolare legame empatico, conferisca ad essa una certa credibilità - oppure le svuotiamo di ogni validità per rifugiarci in un relativismo sterile che non porta in alcuna direzione.

edit: scusate per la complessità delle costruzioni grammaticali, ma ho lasciato andare un pò liberamente: il correttore grammaticale era assente; leggasi: sto dormendo :D

StefAno Giammarco
10-08-2006, 00:20
Un figlio è un fiume in piena e i genitori sono i suoi argini. Il fiume può straripare o restarvi dentro ma loro in ogni caso resteranno lì e lui arriverà al mare, un mare di infinite possibilità; e loro, gli argini, non potranno far altro che stare a guardare finché non scompare alla vista.

Chiedo scusa se può sembrare una brutta poesia ma è solo un tentativo di sintesi.

Lorenzaccia
10-08-2006, 00:28
Un figlio è un fiume in piena e i genitori sono i suoi argini. Il fiume può straripare o restarvi dentro ma loro in ogni caso resteranno lì e lui arriverà al mare, un mare di infinite possibilità; e loro, gli argini, non potranno far altro che stare a guardare finché non scompare alla vista.

Chiedo scusa se può sembrare una brutta poesia ma è solo un tentativo di sintesi.

da figlia, direi che è riuscito alla perfezione.

Maxmel
10-08-2006, 00:36
ma tu cosa è una donna, per di più madre, cosa fa e cosa vuole, lo leggi da qualche parte, .
ma lui no lo leggerà da nessuna parte, ma molte donne lo leggeranno anche meno di lui...

StefAno Giammarco
10-08-2006, 01:11
da figlia, direi che è riuscito alla perfezione.

Ti ringrazio. Mi permetto di aggiungere che il massimo, quindi, che i genitori possono fare per i figli è insegnargli ad andarsene di casa. E molto altro, io credo, non c'è da aggiungere.

PS Non far caso a Lowenz, lui è un idealista con le sue idee (sulle donne). Della realtà (delle donne) non gli interessa :Prrr: (la linguaccia naturalmente non è perte ma per Lowenz)

Maxmel
10-08-2006, 01:39
Ti ringrazio. Mi permetto di aggiungere che il massimo, quindi, che i genitori possono fare per i figli è insegnargli ad andarsene di casa. E molto altro, io credo, non c'è da aggiungere.

Esatto. Come diceva Lorenzaccia che siano "nuovo inizio".
Cioè in buona sostanza via dalle balle :asd:

Lorenzaccia
10-08-2006, 02:00
PS Non far caso a Lowenz, lui è un idealista con le sue idee (sulle donne). Della realtà (delle donne) non gli interessa :Prrr: (la linguaccia naturalmente non è perte ma per Lowenz)

In realtà ho un'ottima opinione di lowenz (ma non diciamoglielo, ché non amo molto esternare ;) :D ) e se sono intervenuta (non l’avrei fatto con chiunque) è perché sapevo, o meglio, avevo la presunzione di sapere, che di là ci sarebbe stato un interlocutore che avrebbe ascoltato, e infatti non mi sbagliavo, poiché l’ha fatto subito e pure con umiltà (più di quanta non abbia mostrato io all’inizio).

StefAno Giammarco
10-08-2006, 02:10
In realtà ho un'ottima opinione di lowenz (ma non diciamoglielo, ché non amo molto esternare ;) :D ) e se sono intervenuta (non l’avrei fatto con chiunque) è perché sapevo, o meglio, avevo la presunzione di sapere, che di là ci sarebbe stato un interlocutore che avrebbe ascoltato, e infatti non mi sbagliavo, poiché l’ha fatto subito e pure con umiltà (più di quanta non abbia mostrato io all’inizio).

Si,si l'avevo capito, e solo che mi piace prenderlo per i fondelli :D (anche se ha delle difficoltà con le quaglie :ciapet: , la faccina è sempre per lui)

Levami una curiosità, vagamente OT: mi dici che studi hai fatto, probabilmente a causa delle mia ignoranza enciclopedica non riesco a capirloma forse anche perché mi sembra dicapire ti piace leggere un pò di tutto. Domandare è lecito, rispondere non è ne obbligatorio ne indispensabile :)

StefAno Giammarco
10-08-2006, 02:11
Cioè in buona sostanza via dalle balle :asd:

Io forse ho fatto della poesia ma tu certamente hai composto in prosa :p

Lorenzaccia
10-08-2006, 02:23
Levami una curiosità, vagamente OT: mi dici che studi hai fatto, probabilmente a causa delle mia ignoranza enciclopedica non riesco a capirloma forse anche perché mi sembra dicapire ti piace leggere un pò di tutto. Domandare è lecito, rispondere non è ne obbligatorio ne indispensabile :)


Figurati, nessun problema :) Ho studiato economia vecchio ordinamento, percorso banca e mercati finanziari :eek: :muro:
Quel che m’interessava davvero, invece, ho cercato di approfondirlo di mio e con ogni mezzo (persino una nuova famigerata iscrizione all'uni che mi dia la possibilità di razionalizzare alcuni percorsi) anche se non è facile perché faccio anche altro e, soprattutto, non sempre mi riesce come vorrei.

Adesso do la buonanotte a tutti, ci si legge più avanti!

lowenz
10-08-2006, 08:08
PS Non far caso a Lowenz, lui è un idealista con le sue idee (sulle donne). Della realtà (delle donne) non gli interessa
Se avessi letto ieri notte avrei risposto "Ora me ne vado a letto con le mie idee" :ciapet:
Si,si l'avevo capito, e solo che mi piace prenderlo per i fondelli :D (anche se ha delle difficoltà con le quaglie :ciapet: , la faccina è sempre per lui)
Sono le quaglie ad avere difficoltà con me :O.....:D

Bet
10-08-2006, 10:37
Mi trovo d'accordo con quanto ha evidenziato Lorenzaccia e con la poesia di Stefano :)
Lorenzaccia ha messo in evidenza quanto sia difficile oggi essere genitori, Stefano e messo in evidenza il fatto che si aiuta a costruire una vita autonoma ad un'altra persona alla quale si vuole un mondo di bene, e non è così facile.

bjt2
10-08-2006, 10:37
Se avessi letto ieri notte avrei risposto "Ora me ne vado a letto con le mie idee" :ciapet:

Sono le quaglie ad avere difficoltà con me :O.....:D

Sopratutto se si è armati di forchetta! :D

Per tornare IT, vi racconto un episodio...

Qualche anno fa in vacanza incontrai degli immigranti Italiani in America, che erano tornati dai parenti (amici miei) in vacanza. Il figlioletto poteva avere 6-7 anni e parlava Americano (ma credo che un po' di italiano lo masticasse, visto che i genitori lo parlavano perfettamente). Andando in spiaggia lo trovai li e gli dissi "Hi!". Lui rispose con "Hi!" a bassa voce. La madre, che probabilmente non lo aveva sentito, si volta di scatto verso di lui e con tono incazzato gli dice: "Did you say Hi?". Io per difenderlo le dico "Yes!"... Questo per dire che pur essendo italiani, loro ci tenevano all'educazione dei figli. Non è che da queste cose si vede se uno educa bene i figli, per carità, ma almeno vuol dire che l'impegno c'è e non c'è quel lassismo tipico dei genitori italiani moderni. Quindi mi sono fatto l'idea che in America educhino un po' meglio i figli, forse... Infatti ho visto vignette che parlano del problema dei figli che guardano troppa TV o giocano troppo alla Playstation (lì anche la XBox!)...

CYRANO
10-08-2006, 10:45
Più che altro si prova una sensazione strana quando una ex-bambina prodigio che sforna 30 negli esami ad ingegneria come se fossero pagnotte, che ha fatto 10 anni di pianoforte, 5 di danza, vinto varie gare di atletica e che batteva la mamma professoressa di matematica in abilità nel calcolo numerico.....ti considera un alieno.....perchè lei è normale invece, eggià! :D
ma e' gnocca almeno?
perche' per la legge del contrappasso , solitamente piu' son intelligenti e piu' son cozze...

:O



Ciauiznazha

lowenz
10-08-2006, 10:46
ma e' gnocca almeno?
perche' per la legge del contrappasso , solitamente piu' son intelligenti e piu' son cozze...

:O

Più che altro del contrap-peso direi :D
Chiedi a Bollita :asd:

lowenz
10-08-2006, 10:54
sia difficile oggi essere genitori.....si aiuta a costruire una vita autonoma ad un'altra persona
Questa è una semplificazione notevole però :p
Conosco genitori che hanno solo da imparare dai figli.....e soprattutto mi sembra ingenuo partire dall'ipotesi che tutti i genitori sappiano amare i figli e sappiano guidarli.....non dico che non lo vogliano fare, ma che proprio non siano portati a fare questo per loro indole/capacità, nel 1900 come nel 2000 ovviamente.....

CYRANO
10-08-2006, 11:00
Chiedi a Bollita :asd:

AHHH ma e' lei ?
uhm no... non mi sembra dalla descrizione :D
mo vado a spettegolare con lei in pvt allora :D :D :D


ps hai il mio sostegno morale in questo confronto con lorenzaccia...su su daje daje!!! :O


Ciauzzaaza

Bet
10-08-2006, 11:05
Questa è una semplificazione notevole però :p
Conosco genitori che hanno solo da imparare dai figli.....e soprattutto mi sembra ingenuo partire dall'ipotesi che tutti i genitori sappiano amare i figli e sappiano guidarli.....non dico che non lo vogliano fare, ma che proprio non siano portati a fare questo per loro indole/capacità, nel 1900 come nel 2000 ovviamente.....

sì, in due righe non puo' che essere una semplificazione notevole ;)
d'altra parte probabilmente non basterebbe neppure una biblioteca, visto che stiamo parlando di una relazione davvero particolare e soprattutto concreta che necessita di essere vissuta... per questo in realtà mi sento di ribaltare l'appunto a molti interventi del thread i quali hanno veramente semplificato e generalizzato probabilmente senza avere alla base una minima esperienza

ps: se leggi bene non ho detto che tutti i genitori sappiano amare i figli (non sono così ingenuo), ho solo detto che rimane comunque un compito difficile

lowenz
10-08-2006, 11:11
AHHH ma e' lei ?
uhm no... non mi sembra dalla descrizione :D
Direi proprio di no, non è la nostra simpatica fiorentina :D

CYRANO
10-08-2006, 11:26
Direi proprio di no, non è la nostra simpatica fiorentina :D

LOL avevo intuito.

tornando IT , il mio pensiero e' che vi sono coppie che hanno scelto in modo superficiale di avere figli , come se fosse una sorta di "tappa obbligata" di " dovere intrinseco " in una coppia..per cui... li piazzano davanti alla pleistascion e morta li'.
Ovvio che poi vi siano coppie , probabilmente la maggioranza , che hanno fatto una scelta ben ponderata e con tanto amore.
un problema e' che molti figli sono ultra viziati , spesso accade , imho , perche' spesso vogliono donare ai figli stessi tutto cio' che loro , nella loro infanzia , non hanno potuto permettersi...
a volte il troppo amore puo' essere deleterio per un figlio... imho...


ciauznaza

lowenz
10-08-2006, 11:47
a volte il troppo amore puo' essere deleterio per un figlio... imho...

Non considero "amore" con la A maiuscola riempire il figlio di cose: può essere un ottimo stimolo per le sue capacità, ma di per sè è totalmente insufficiente.
Gli insegnino piuttosto a stare con gli altri invece di amplificare l'egoismo congenito nell'essere umano e trarre piacere dal reciproco conoscersi/scoprirsi; gli insegnino a sapersi impegnare per un gruppo, senza però fare la fine di Pinocchio con Lucignolo; gli insegnino a saper farsi carico di responsabilità e far fronte a situazioni "scomode" (compiti, incarichi, doveri) nel gruppo; gli insegnino ad essere uomo in mezzo ad altri uomi.

CYRANO
10-08-2006, 12:01
ma concordo infatti.
e' che molti genitori percepiscono l'amore di dare in una corrispondenza perfetta con il "dare tanto" , intrinseco di valori materiali che alla fine generano una "bambagia" attorno al figlio stesso che piu' delle volte e' deleteria.
Spesso capita che un figlio super viziato, quando diventa grande , si scontra con la "crudelta' " del mondo e ne rimane traumatizzato...


Ciuauznaza

Gemma
10-08-2006, 17:37
l'argomento è sempre interessante.
Rispondo da genitore, visto che qualcuno si è chiesto quanti fra quelli che postavano lo fossero.

E inizio dicendo che sicuramente le osservazioni fatte da Lorenzaccia sono corrette:
essere genitori oggi, nella sofisticata e tecnologica società occidentale, non sia per nulla facile, di sicuro molto più difficile che in altre epoche storiche; esserlo come madri - cioè coloro che, per prime, offrono al nuovo e vergine individuo sia il linguaggio pre-simbolico dei segni, sia quello simbolico del linguaggio e della parola - è ancora meno facile.
Cosa deve fare un povero genitore oggi per essere idoneo secondo i modelli socialmenti accettati? I salti mortali, direi. Oltre al fatto che occorre andare al lavoro 8 ore tutti i giorni, spesso anche 10, perché il costo della vita è assai elevato e non sempre 1 stipendio può permettere ad una famiglia di arrivare dignitosamente a fine mese, c’è il fatto che, oggi, i genitori sono stretti dentro una morsa di doveri, veri e propri imperativi categorici, cui debbono ottemperare, pena essere considerati degli inadeguati o, peggio, dei criminali.
Dagli anni ’50 e ’60 in poi si è assistito al proliferare di figure professionali come i pediatri, gli psicologi dell’infanzia, maestri ed educatori… ciascuno con titoli certificati (che oggi paiono indispensabili se si vuole aprire bocca su qualcosa) per dire cosa è Bene e cosa è Male per il bambino; cosa è Giusto e cosa è Sbagliato. Ogni azione che si distacchi da quelle codificate e considerate corrette è bandito e messo al margine. Madre e padre sono oggi scrutati dalla società come fossero insetti strani, e potenzialmente minacciosi per il bambino, divenuto, ormai, l’essere più analizzato e tutelato sulla faccia della terra.
questa è senz'altro una componente.

Sottovalutata è, a parer mio, la componente sociale/generazionale: le nuove generazioni hanno perso il senso del rispetto e della (passatemi il termine un po' forte) della "gerarchia".
Difficile per gli individui moderni che ci possa essere qualcosa o qualcuno al di sopra di se stessi, e questo si rivela fin dall'infanzia.

Le figure che nel passato sono sempre state un riferimento poichè simbolo di autorità, oggi vengono guardate con irriverenza e sufficienza, con uno sguardo che sottende "chi cavolo sei tu per dire a me cosa posso e non posso fare?".
E' così nei confronti di genitori, insegnanti, e ogni figura che dovrebbe rappresentare autorità.
E questo indipendentemente dallo sforzo prodigato dai genitori per impartire qualche sana lezione di educazione/rispetto.

Diventa una strenua lotta, dalla quale molti finiscono poi per ritirarsi.
E quindi ecco che il cerchio si chiude.
Ci vuole molta energia e molta forza di volontà per continuare nonostante sia un'impresa al limite dell'impossibile.

Li sgridi e ti guardano con aria di sfida, se alzi la mano fanno il muso duro, i buoni consigli vengono cestinati al volo, le ramanzine idem.

Un paio di mesi fa ho mollato una manata a mio figlio (aveva veramente esagerato) e lui mi ha guardato con odio e mi ha detto "non ti devi permettere".
Se n'è beccato un'altra.

E menomale che mi dicono che è un bambino educato...

Credete, non è facile. E io non rientro in nessuna di quelle categorie elencate sopra: mio figlio è stato voluto, con amore, sia da me che da suo padre.
Ma i ragazzini oggi si danno man forte fra loro, fanno fronte comune, si sentono onnipotenti e intoccabili e nel pieno diritto di fare ciò che più gli aggrada.
Non so comesia all'estero, ma il fatto che sia così in italia non mi sorprende: del resto il rispetto dell'autorità e delle regole non è proprio il vanto nazionale.

d@vid
10-08-2006, 17:52
Ma i ragazzini oggi si danno man forte fra loro, fanno fronte comune, si sentono onnipotenti e intoccabili e nel pieno diritto di fare ciò che più gli aggrada.
brava! hai colto nel segno.
Non so comesia all'estero, ma il fatto che sia così in italia non mi sorprende: del resto il rispetto dell'autorità e delle regole non è proprio il vanto nazionale.
oltre che l'estero in sè, è sufficiente guardare gli stranieri che vengono in vacanza in Italia: sembra tutta un'altra storia!



cmq mi domando: se un genitore che educhi il proprio filgio può fare poco... ma allora a chi dovrebbe spettare l'onere dell'educazione?

rip82
10-08-2006, 18:24
qual' è, oggi, il ruolo dei genitori?

nel senso: mi sembra di veder sparire i genitori, solitamente il babino è accompagnato da 2 figuri che son li giusto x diseducarlo.
si va al cinema e i bambini urlano corrono e giocano x il cinema. e i genitori nn dicono nulla, deve intervenire la maschera. ed episodi simili se ne vedon sempre + spesso. bimbi che insultano i genitori e questi fanno come se nulla fosse accaduto.
ma se nn sei in grado di educare un bambino, cosa lo metti an mondo a fare? pura di invecchiare soli?
non voglio generalizzare, ma capita sempre + spesso di veder simili comportamenti.
Tirar su i figli e' una gran resonsabilita'; e' comodo lasciarli fare il cacchiaccio che vogliono, mentre e' decisamente piu' impegnativo dar loro un minimo di buon senso e qualche sano "slavadent". Come disse a suo tempo un mio vecchio amico di ottima educazione: "a ca' mia gh'e' armonia, p'ro' i patòn i sgulun' 'istés", tradotto: a casa mia c'e' armonia, ma puo' capitare di prendere uno sberlone".

Gemma
10-08-2006, 19:16
brava! hai colto nel segno.

oltre che l'estero in sè, è sufficiente guardare gli stranieri che vengono in vacanza in Italia: sembra tutta un'altra storia!



cmq mi domando: se un genitore che educhi il proprio filgio può fare poco... ma allora a chi dovrebbe spettare l'onere dell'educazione?
ma vedi, non è una questione di spostare le responsabilità: è ovvio e imprescindibile che l'educazione dei figli sia parte del ruolo genitoriale, guai se così non fosse.

Il problema è, per dirla in termini spicci, che oggi i figli non ti cagano di pezza.
Semplicemente se ne fregano del tuo ruolo, e guardano a te come un fornitore di cibo, vestiario, comfort, necessità e velleità.
Un limone da spremere, insomma, da cui tutto è diritto e a cui nulla è dovuto in cambio.
[Ovviamente la mia generalizzazione indica una tendenza, è piuttosto ovvio che non sono TUTTI così. Ma a quanto vedo la aggioranza tende in questa direzione.]
Il punto è proprio il fatto che pur avendo un ruolo, questo non è riconosciuto e quindi perde la propria efficacia.

Questo dato della mancanza di "riconoscimento" è molto sentita anche dal corpo docenti: gli insegnanti faticano a mantenere l'ordine in classe, a farsi ascoltare e rispettare, a vedersi "legittimati". I ragazzi rispondono a tono e con atteggiamento di superiorità non esitano a contraddirli anche in maniera spavalda quando meglio credono.

In queste condizioni esercitare un'influenza diventa molto difficile, e l'uso della forza, oltre a dover, per ovvi motivi, essere molto limitato, spesso genera dei "braccio di ferro" con i ragazzi che rischiano di diventare controproducenti e ad effetto boomerang.

Credetemi, a volte si lascia correre perchè si è esausti, piuttosto che perchè lo si ritiene giusto.

edited823
10-08-2006, 19:40
Il problema è, per dirla in termini spicci, che oggi i figli non ti cagano di pezza.
Semplicemente se ne fregano del tuo ruolo, e guardano a te come un fornitore di cibo, vestiario, comfort, necessità e velleità.
Un limone da spremere, insomma, da cui tutto è diritto e a cui nulla è dovuto in cambio.

si può spremere solo c'è succo. se nn esce succo si stuferanno presto di spremer.
solo le streghe mungono i manici delle scope.

edited823
10-08-2006, 19:45
i genitori sono stretti dentro una morsa di doveri, veri e propri imperativi categorici, cui debbono ottemperare, pena essere considerati degli inadeguati o, peggio, dei criminali.

non ho mai sentito di nessuno che obblighi le persone ad avere figli.


Di fronte a tutto questo, il figlio diventa sempre più spesso “figlio unico”. E lo credo: vista l’energia (fisica, mentale ed economica) e l’abnegazione necessaria per crescerlo oggi - dalle cure, alle coccole, alla scuola elementare, alle attività ricreative, dall’ascolto, al dialogo, e a no so quant’altro per tutelare la delicata psiche dei bimbi di oggi - non sono tanti i genitori che sembrano disposti a seguire l’antico motto “andate e moltiplicatevi”.

le attività ricreative di oggi son diventate una vergona, i bambini si riempiono di giochini han li i cento € per i vari giochini play station etc, la maggior parte delle spese fatte per i bambini sono emerite puttanate.

Gemma
10-08-2006, 19:51
si può spremere solo c'è succo. se nn esce succo si stuferanno presto di spremer.
solo le streghe mungono i manici delle scope.
non capisco il senso della tua replica.

e fatico a dedurre la tua posizionein merito.

Gemma
10-08-2006, 19:55
non ho mai sentito di nessuno che obblighi le persone ad avere figli.

quindi come soluzione al problema suggerisci che nessuno abbia più figli?

Un figlio è un essere umano, quindi un'incognita.
Non puoi sapere a priori con quale tipo di essere umano avrai a che fare, non puoi pianificare la sua educazione con una strategia di marketing.
E non puoi calcolare in anticipo se ce la farai a sostenere la situazione nel migliore (?) dei modi.

Quindi in effetti il tuo rimprovero da cosa è motivato?

edited823
10-08-2006, 20:05
quindi come soluzione al problema suggerisci che nessuno abbia più figli?

Un figlio è un essere umano, quindi un'incognita.
Non puoi sapere a priori con quale tipo di essere umano avrai a che fare, non puoi pianificare la sua educazione con una strategia di marketing.
E non puoi calcolare in anticipo se ce la farai a sostenere la situazione nel migliore (?) dei modi.

Quindi in effetti il tuo rimprovero da cosa è motivato?

non è un rimprovero. vuol solo dire che se decidi di avere prole si può immaginare che sarà faticoso, quindi nn si può utilizzare questa come scusa.

edited823
10-08-2006, 20:06
non capisco il senso della tua replica.

e fatico a dedurre la tua posizionein merito.

voglio dire che i bambini sono bambini ma nn sono cretini, se cercano di spremere lo fanno perchè sanno di poter ottenere qualcosa.

edited823
10-08-2006, 20:10
e fatico a dedurre la tua posizionein merito.

scusa, nn ho risp a questa parte:
noto che in numero di bambini viziati. la mamme mandano i bambini a far sport per avere fisici tonici, ma li ingrassano negli animi, cupidigia che nn permette di capire il valore delle cose, materiali e non.

krokus
10-08-2006, 20:59
non ho mai sentito di nessuno che obblighi le persone ad avere figli.

Obbligare no, però diciamo che la Chiesa fa molto marketing in merito...e dove non arriva la Chiesa ci arriva il senso comune: nella nostra società si possono distinguere diversi "modi di pensare" che muovendosi anche su strade diverse portano tutti alla conclusione che devi produrre figli.
Qualcuno è già stato detto: si fa un figlio perchè ce l'hanno gli amici, perchè fa figo, perchè sennò sei out, perchè così il marito non mi molla, perchè la moglie brontola che ne vuole uno, perchè sennò gli extracomunitari ci sorpassano, perchè lo voglio calciatore, perchè la voglio velina, perchè lo ha detto Berlusconi.
Poi c'è la generazione prima della nostra che vuole diventare nonna, o peggio (come mia madre) che vuole che tu faccia un figlio ma non vuole diventare nonna. Perchè? "Ma cosa credi, che i figli li debbano fare solo gli altri? Troppo comodo"
La Chiesa è in prima linea su questo argomento, a partire dalle Sacre Scritture, dove la famiglia è il tema ricorrente, passando alla lotta contro l'aborto, alla proibizione degli anticoncezionali, fino ad arrivare a quei preti che sostengono che "senza un figlio il matrimonio inaridisce e muore"
Secondo me, forse, la mancanza di fondo è che tutti questi movimenti si curano della "produzione" ma non della "manutenzione" del figlio. Non esistono più ruoli educativi. I genitori sono solo fornitori di sussistenza, la scuola fa solo flussaggio, la Chiesa è incapace di proporre qualcosa di davvero potente per la massa, riuscendo solo a coivolgere una percentuale ridicola (forse il 10% dei giovani), gli allenatori sportivi forse rimangono i più ascoltati, ma anche quell'ambiente sta marcendo e certi sport sono diventati altamente diseducativi.
E non è un problema solo nostro: ho una amica taiwanese ( :oink: ) che mi racconta che nella loro società dichiarare di non volere figli è da malati di mente! L'hanno persino mandata dallo psicologo!

Gemma
10-08-2006, 21:17
non è un rimprovero. vuol solo dire che se decidi di avere prole si può immaginare che sarà faticoso, quindi nn si può utilizzare questa come scusa.
e chi dice che sia una scusa?

non è una scusa, è la realtà.
E sinceramente credo che giudicare in modo così perentorio una situazione che non hai mai provato a vivere sia un po' azzardato.

Come dice il vecchio adagio:"utti bravi a educare i figli altrui"

Oppure pensi che si debba semplicemente fare opera di contrizione ed ammettere che siamo dei falliti perchè stiamo crescendo una simile generazione?

Su, dai, l'argomento è interessante, io credo valga la pensa discutere ed argomentare senza puntare il dito senza peraltro avere un'esperienza da portare a suffragio delle proprie argomentazioni.

E poi, intendiamoci: ci sono anche genitori ai quali è "andata bene" e hanno figli docili e ubbidienti senza aver mai dovuto alzare la voce e pensano magari di potersene vantare come di un risultato.

Ripeto, i figli sono esseri umani, un genitore li mette al mondo ed ovviamente da il proprio contributo alla formazione della persona, ma ogni individuo ha una propria indole, che è anche il motore di risposta agli imput esterni.

edited823
10-08-2006, 22:20
Oppure pensi che si debba semplicemente fare opera di contrizione ed ammettere che siamo dei falliti perchè stiamo crescendo una simile generazione?


no ma dico che nn mi piace quelli che iniziano, come spesso capita, premettendo che è dura, che è una cosa faticosa.. perchè presentata così mi sa di scusa: mi sembra di legger dietro "si faccio cazzate ma che ci vuoi fare è difficile"
ma nn è una critica la fazione dei nn genitori contro quella dei procreatori, ci sono anche i genitori a modo, solo che son in via d'estinzione.

poi nn è una discorso di educare la figliolanza altrui, il discorso è l'esigere che, quantomeno in presenza di altri, i bambini nn si comportino in dati modi, perchè allora urtano gli altri e la convivenza civile, ed essendo solo bambini la colpa non è loro, ma dei genitori.

per la questione caratteriale, è si importante, ma fino ad un certo punto.

PS:ti ringrazio per i complimenti sul bell'argomento, era già da un pochino che volevo aprire un post simile

d@vid
10-08-2006, 22:50
E poi, intendiamoci: ci sono anche genitori ai quali è "andata bene" e hanno figli docili e ubbidienti senza aver mai dovuto alzare la voce e pensano magari di potersene vantare come di un risultato.

Già

però io un problema ce lo vedo cmq, e serio: se i bambini 'alzano la voce' spesso è perchè sanno di poterlo fare. Voglio dire: un insegnante che faccia finta di non sentire un insulto a chiunque rivolto, o non respinga il tono prepotente del ragazzotto di turno, imho sbaglia due volte:
primo perchè la scuola è un luogo pubblico: se un ragazzo (mettiamo tendenzialmente responsabile grazie anche ai genitori) vede comportarsi in tal modo un suo coetaneo che non subisce alcun richiamo per il proprio comportamento (ma anzi è oggetto di lode da parte di tutti gli altri, come spesso avviene nelle classi) per qual motivo non dovrebbe fare altrettanto?
secondo: proprio per il motivo di cui sopra, nulla vieterebbe di usare lo stesso atteggiamento anche nei confronti dei genitori, nonchè di qualunque altra figura cui spetterebbe una certa autorità (zii, nonni, persone adulte in generale...), e, non ultimo, nei confronti degli altri bambini

sembra quasi che dietro la frase 'i minori vanno tutelati' (ovviamente condivisibile, ma coniata e ripetuta spesso in molte campagne pubblicitarie di sensibilizzazione sulla delicata situazione minorile con tutt'altro scopo) si nasconda un 'divieto all'educazione' dei minori. Per quale motivo: per paura? per impossibilità?


E' chiaro a questo punto che il 'problema' di cui parlavo all'inizio purtroppo è principalmente dei genitori. Che, di fronte alla ricerca di un modo per educare i propri figli, si trovano spesso semlicemente davanti l'impossibilità di farlo.

Dunque si ricade nel circolo vizioso iniziale: i luoghi pubblici che amplificano la destituzione delle autorità, i bambini che 'fanno branco' e si fanno forti a vicenda, ...

Possibile che non vi sia soluzione?

Zerozen
11-08-2006, 08:08
Educare qualcuno (che sia un figlio, un coniglio nano domestico o un proprio studente) non è facile, su questo sono d'accordo, ma secondo me non è facile per un motivo molto più semplice di tutti i motivi che si sono detti variamente nel 3D.
Educare secondo me significa tramandare a qualcuno una morale, un'etica, la capacità di distinguere bene e male, giusto e sbagliato, un insieme di regole di comportamento corrette. Per fare questo occorrono due cose: bisogna essere portati all'insegnamento (al "tramandare"); e bisogna avere qualche cosa da insegnare.

E qui sta il problema: da una parte, si è perso il gusto per l'insegnamento, per il dialogo costruttivo, per il racconto; dall'altra, il mondo è pieno di persone che non hanno nulla da insegnare a nessuno.

Prima di fare un figlio bisognerebbe farsi un esame di coscienza, sennò invece di fare un figlio si finisce per figliare. E tra le due cosa la differenza è notevole.

Per evitare risposte piccate e quant'altro: IO sono il primo che non ha nulla da insegnare a nessuno e che non è portato all'insegnamento. E infatti non voglio ancora avere figli.

Gemma
11-08-2006, 11:15
Già

però io un problema ce lo vedo cmq, e serio: se i bambini 'alzano la voce' spesso è perchè sanno di poterlo fare. Voglio dire: un insegnante che faccia finta di non sentire un insulto a chiunque rivolto, o non respinga il tono prepotente del ragazzotto di turno, imho sbaglia due volte:
primo perchè la scuola è un luogo pubblico: se un ragazzo (mettiamo tendenzialmente responsabile grazie anche ai genitori) vede comportarsi in tal modo un suo coetaneo che non subisce alcun richiamo per il proprio comportamento (ma anzi è oggetto di lode da parte di tutti gli altri, come spesso avviene nelle classi) per qual motivo non dovrebbe fare altrettanto?
secondo: proprio per il motivo di cui sopra, nulla vieterebbe di usare lo stesso atteggiamento anche nei confronti dei genitori, nonchè di qualunque altra figura cui spetterebbe una certa autorità (zii, nonni, persone adulte in generale...), e, non ultimo, nei confronti degli altri bambini

sembra quasi che dietro la frase 'i minori vanno tutelati' (ovviamente condivisibile, ma coniata e ripetuta spesso in molte campagne pubblicitarie di sensibilizzazione sulla delicata situazione minorile con tutt'altro scopo) si nasconda un 'divieto all'educazione' dei minori. Per quale motivo: per paura? per impossibilità?


E' chiaro a questo punto che il 'problema' di cui parlavo all'inizio purtroppo è principalmente dei genitori. Che, di fronte alla ricerca di un modo per educare i propri figli, si trovano spesso semlicemente davanti l'impossibilità di farlo.

Dunque si ricade nel circolo vizioso iniziale: i luoghi pubblici che amplificano la destituzione delle autorità, i bambini che 'fanno branco' e si fanno forti a vicenda, ...

Possibile che non vi sia soluzione?
guarda, io sono la prima ad essere promotrice e sostenitrice dell'educazione.

Tanto per farti un esempio: se siamo al supermercatoe c'è un bambino che strilla e fa i capricci persino mio figlio si gira indignato.

Non sono certo quella che permette tutto in nome di "sono solo bambini".
Addirittura mi sono trovata spesso in conflitto con altri genitori ed insegnanti della scuola, auspicando una maggiore severità.
E tutti a dirmi che sono troppo rigida, che sono bambini, che bisogna lasciarli fare... bah

Anche io noto un maggiore lassismo, e per questo mi sono trovata una spiegazione (è una mia teoria, si intende): probabilmente la penultima generazione sta mollando i freni per contrappeso all'educazione ricevuta.
Presumo che avendo vissuto il senso di ribellione a ciò che veniva insegnato ed impartito, hanno da una parte messo al mondo una generazione che questa ribellione la mette in pratica invece che limitarsi a sentirla, e lasciano correre ripensando al senso di "costrizione" che provavano di fronte al fatto di non poter ribattere.
Ribadisco che non si tratta di una giustificazione nei confronti di chi si comporta così.

Anche perchè, per quanto possa non esserci andato giù il fatto di doverci piegare a dettami che non condividevamo, questo ci ha comunque permesso di sviluppare un maggiore senso di responsabilità, di capire che molte volte si deve fare anche ciò che non piace, che ci si deve adattare anche in base alla presenza degli altri, perchè il mondo non gira attorno al singolo.

Come detto, il fatto che molti genitori abbiano rinunciato a questo ruolo educativo nella sua versione più "forte" rende doppiamente difficile il compito per gli altri, perchè, che lo si voglia o meno, i bambini crescono e si comportano più per come imparano dai coetanei che per come gli viene insegnato dai genitori (hai voglia a dirgli che le parolacce non si dicono se poi a scuola girano i peggiori bestemmioni!).

Gemma
11-08-2006, 11:19
vorrei aggiungere un'altra categoria che mi fa "rizzare il pelo": i genitori/amici.

Quelli che scelgono di farsi considerare amici dai figli, mettendo così il ruolo educativo di riferimento.

I genitori non possono comportarsi da amici.
Al massimo possono, in talune occasioni, essere dei buoni "alleati".

V.H.A.C
11-08-2006, 12:30
I genitori non devono questo, non devono quello e non devono quell'altro...
Non sono d'accordo, il problema è che i figli sono viziati, non sanno e non vogliono prendersi le loro responsabilità, spesso anche fino a 30 anni e oltre.
Essere viziati non è un'indole è maleducazione. I genitori, l'ambiente in cui vivono e la società sono in ordine le cause primarie di questo problema.

Lo scopo dell'educazione dovrebbe essere "spiegare come funziona e come si sta' al mondo", invece mi pare che si tenda a proteggere "i bambini" da tutto e da tutti e a dare loro tutto quello che chiedono a prescidere dal fatto che se lo meritino o meno. Così non imparano la logica che nessuno ti da niente per niente, imparano invece a pretendere senza meritare.
A me non importa il metodo usato l'importante è che alla fine il risultato una persona non viziata.

edited823
11-08-2006, 12:32
vorrei aggiungere un'altra categoria che mi fa "rizzare il pelo": i genitori/amici.

Quelli che scelgono di farsi considerare amici dai figli, mettendo così il ruolo educativo di riferimento.

I genitori non possono comportarsi da amici.
Al massimo possono, in talune occasioni, essere dei buoni "alleati".

verissimo! senza considerare che l'amicizia presuppone "parità"

edited823
11-08-2006, 12:33
guarda, io sono la prima ad essere promotrice e sostenitrice dell'educazione.

Tanto per farti un esempio: se siamo al supermercatoe c'è un bambino che strilla e fa i capricci persino mio figlio si gira indignato.

Non sono certo quella che permette tutto in nome di "sono solo bambini".
Addirittura mi sono trovata spesso in conflitto con altri genitori ed insegnanti della scuola, auspicando una maggiore severità.
E tutti a dirmi che sono troppo rigida, che sono bambini, che bisogna lasciarli fare... bah.

sei in via d'estinzione.
purtroppo.

V.H.A.C
11-08-2006, 12:40
Ribadiamo il diritto all'uso del ceffone educativo! :asd:

igiolo
11-08-2006, 12:41
Esattamente. Gli uomini non sono certo messi meglio delle donne a riguardo. Ma proprio per nulla.
Gli ultimi 3 punti che ho elencato sono comuni a uomini e donne:
3. "Ops, è nato per caso, ma ormai c'è, dobbiamo tenercelo"
4. sigillo del contratto matrimoniale
5. sostegno da vecchi (questo capitava anche nel passato, quindi non è solo un problema relativo alla cultura post-moderna, cioè quella attuale)

E opportunamente modificati anche i primi 2.
Sai xkè voglio un bimbo?
Xkè si.
E nn sono fidanzato,nn ho acciacchi strani,ho una madre giovane (19 anni di differenza),casa di proprietà ecc..
Penso che effettivamente si debba volere un bimbo e basta,senza un xkè o un percome.
L'unico ostacolo potrebbe essere una condizione economica disagiata,x il resto.. :)

d@vid
11-08-2006, 12:47
guarda, io sono la prima ad essere promotrice e sostenitrice dell'educazione.

Tanto per farti un esempio: se siamo al supermercatoe c'è un bambino che strilla e fa i capricci persino mio figlio si gira indignato.

dai tuoi discorsi è chiaro

però concordi sul fatto che esercitare un ruolo educativo (per chi intende ancora farlo) è senz'altro più difficile di quanto non sarebbe stato prima. E con difficile non intendo semplicemente il fatto che richieda più energie, ma proprio la imprevedibilità della riuscita.
E in tal caso la colpa non penso possa essere assegnata in primo luogo ai genitori, poi all'ambiente ed infine alla società. Piuttosto, in questi casi, vedrei una priorità invertita rispetto alla precedente.

E in quest'ottica, partendo dal confronto tra società differenti, mi spiego il diverso atteggiamento in generale dei bambini di altre nazioni. Ma questo è solo un punto di vista personale.

V.H.A.C
11-08-2006, 12:56
Sai xkè voglio un bimbo?
Xkè si.
E nn sono fidanzato,nn ho acciacchi strani,ho una madre giovane (19 anni di differenza),casa di proprietà ecc..
Penso che effettivamente si debba volere un bimbo e basta,senza un xkè o un percome.
L'unico ostacolo potrebbe essere una condizione economica disagiata,x il resto.. :)

E' il famoso istinto di prosecuzione della specie. Non c'entra neanche la condizione economica, guarda le popolazioni povere nel mondo, fanno anche più figli di quelle ricche.

igiolo
11-08-2006, 13:01
E' il famoso istinto di prosecuzione della specie. Non c'entra neanche la condizione economica, guarda le popolazioni povere nel mondo, fanno anche più figli di quelle ricche.
Certo..infatti che intendevo..:D

V.H.A.C
11-08-2006, 13:05
E in tal caso la colpa non penso possa essere assegnata in primo luogo ai genitori, poi all'ambiente ed infine alla società. Piuttosto, in questi casi, vedrei una priorità invertita rispetto alla precedente.


In società diverse anche i genitori sono diversi. Forse siocietà e genitori sono strettamente collegati. Per educare i figli in modo diverso da come vuole la società i genitori devono per primi essere diversi.
Forse mi sono incasinato, non so se è chiaro. :asd:
Insomma è difficile educare un figlio in una società malata come la nostra.

wolf64
11-08-2006, 13:22
guarda, io sono la prima ad essere promotrice e sostenitrice dell'educazione.

Tanto per farti un esempio: se siamo al supermercatoe c'è un bambino che strilla e fa i capricci persino mio figlio si gira indignato.

Non sono certo quella che permette tutto in nome di "sono solo bambini".
Addirittura mi sono trovata spesso in conflitto con altri genitori ed insegnanti della scuola, auspicando una maggiore severità.
E tutti a dirmi che sono troppo rigida, che sono bambini, che bisogna lasciarli fare... bah

Anche io noto un maggiore lassismo, e per questo mi sono trovata una spiegazione (è una mia teoria, si intende): probabilmente la penultima generazione sta mollando i freni per contrappeso all'educazione ricevuta.
Presumo che avendo vissuto il senso di ribellione a ciò che veniva insegnato ed impartito, hanno da una parte messo al mondo una generazione che questa ribellione la mette in pratica invece che limitarsi a sentirla, e lasciano correre ripensando al senso di "costrizione" che provavano di fronte al fatto di non poter ribattere.
Ribadisco che non si tratta di una giustificazione nei confronti di chi si comporta così.

Anche perchè, per quanto possa non esserci andato giù il fatto di doverci piegare a dettami che non condividevamo, questo ci ha comunque permesso di sviluppare un maggiore senso di responsabilità, di capire che molte volte si deve fare anche ciò che non piace, che ci si deve adattare anche in base alla presenza degli altri, perchè il mondo non gira attorno al singolo.

Come detto, il fatto che molti genitori abbiano rinunciato a questo ruolo educativo nella sua versione più "forte" rende doppiamente difficile il compito per gli altri, perchè, che lo si voglia o meno, i bambini crescono e si comportano più per come imparano dai coetanei che per come gli viene insegnato dai genitori (hai voglia a dirgli che le parolacce non si dicono se poi a scuola girano i peggiori bestemmioni!).

Ciao Gemma, sono sostanzialmente d'accordo con la maggior parte del tuo post, però io aggiungerei alle cause del lassismo di molti genitori uno dei peggiori mali che affliggono società come la nostra, le troppe seg*e mentali, mi spiego meglio in quanto detto così vuol dire tutto e niente.

Un tempo le cose erano più semplici e più dirette, posso ricordare quando ero io un bambino o un ragazzino, se facevo una cazzata mi prendevo un rimprovero, se la cazzata era grossa magari mi arrivava anche uno sberlone, intendiamoci, i miei non mi hanno mai massacrato di botte, ma la punizione era proporzionata alla gravità della cazzata, al fatto del se eri recidivo, ecc, ecc, ma la cosa era abbastanza semplice e diretta.
Oggi si pensa troppo alle conseguenze psicologiche di qualsiasi cosa, non che sia sbagliato, ma come tutto se si esagera lo diventa, poi ovviamente nei confronti dei minori e dei figli questa cosa è decuplicata, in più la società stessa ha limitato sensibilmente coloro che erano preposti all'educazione dei bambini, genitori, insegnanti, ecc, oggi volendo seguire la legge se una mamma da una classica sculacciata potrebbe teoricamente essere denunciata, ora, se è giusto denunciare una mamma che massacra di botte il proprio figlio, non si può mettere sullo stesso piano due sculacciate che hanno da sempre fatto solo che bene all'educazione dei bambini, o no?!

In sostanza oggi, seguendo queste filosofie, si è arrivati al punto che in nome della tutela psicologica dei bambini molti genitori si fanno dare anche pubblicamente degli idioti dagli stessi bambini senza dirgli niente per paura che il bambino non cresca come dovrebbe (ottenendo a mio avviso l'effetto opposto!).
A tutto questo aggiungiamo poi il fatto che spesso i messaggi dei media vanno tutti in questo senso, hai e avete visto ad esempio la pubblicità di quel bambino che entra in casa dopo che sembra essersi immerso in una palude? O quello in cui il bambino tira una pallonata disfando un tavolino e gridando felice "gooool" mentre la mamma sorride? Ce ne sarebbero molte altre, ma tutte cose che un tempo erano diverse, se rompevo qualcosa mi sentivo le mie per imparare che le cose hanno un valore e vanno curate, se arrivavo sporco dovevo imparare a cambiarmi le scarpe prima di entrare in casa (e a me capitava spesso perchè andavo a pescare ed ero sempre in giro per i boschi) in quanto la mamma ti vuole bene ma non è la tua schiavetta, ecc, ecc..

Se ci fai e ci fate caso oggi tutto viene direzionato dai media, con risultati non troppo soddisfacenti alla fine, così in nome della giusta parità dei sessi si è arrivati al punto che l'uomo sembra diventato un povero deficiente nei confronti della donna, cosa che poi non piace nemmeno alle donne in quanto un uomo dovrebbe essere un uomo, se mi capite, per i bambini si impone questo modello di massima permissività, e altri messaggi che sostanzialmente stanno facendo decadere la nostra società, l'unica soluzione sarebbe che la maggior parte della gente iniziasse a ragionare con la propria testa e non con quella da pecoroni che usa oggi, purtroppo invece oggi che ragiona con la propria testa è una minoranza!

Un'ultima cosa, per chi ha scritto i motivi per i quali si vuole un figlio, spesso la voglia di avere un figlio è finalizzata a se stessa, io non ne ho di figli, ma sento questa voglia, ovviamente questa mi è venuta da un certo punto della mia vita in poi, perciò posso capire che alcuni forumisti più giovani non riescano a capire questa cosa e vanno a cercare mille spiegazioni, che in alcuni casi e in parte possono anche essere vere, intendiamoci, ma penso che alla fine nella maggior parte della gente la voglia di avere figli sia fine a se stessa, in fondo è un istinto che abbiamo come mangiare e bere, soltanto che nasce o diventa più marcato in determinati periodi della nostra vita.

d@vid
11-08-2006, 13:24
In società diverse anche i genitori sono diversi. Forse siocietà e genitori sono strettamente collegati. Per educare i figli in modo diverso da come vuole la società i genitori devono per primi essere diversi.
Forse mi sono incasinato, non so se è chiaro. :asd:
Insomma è difficile educare un figlio in una società malata come la nostra.
sul secondo punto concordo: in certe società (come la nostra) l'educazione dei figli è più difficile. Il mio post precedente andava esattamente in questa direzione

sul primo io ritengo che anche in società malate possano esserci mentalità sane (e, sebbene rare, io stesso conosco qc esempio). Mi rifiuto di credere che in società malate l'atteggiamento sia sempre e solo malato. Ovviamente il loro compito sarà reso più difficile che altrove (dove la mentalità prevalente è dello stesso tipo), e molto probabilmente non darà gli stessi risultati. Questo è purtroppo vero.

d@vid
11-08-2006, 13:55
Ciao Gemma, sono sostanzialmente d'accordo con la maggior parte del tuo post, però io aggiungerei alle cause del lassismo di molti genitori uno dei peggiori mali che affliggono società come la nostra, le troppe seg*e mentali, mi spiego meglio in quanto detto così vuol dire tutto e niente.

Un tempo le cose erano più semplici e più dirette, posso ricordare quando ero io un bambino o un ragazzino, se facevo una cazzata mi prendevo un rimprovero, se la cazzata era grossa magari mi arrivava anche uno sberlone, intendiamoci, i miei non mi hanno mai massacrato di botte, ma la punizione era proporzionata alla gravità della cazzata, al fatto del se eri recidivo, ecc, ecc, ma la cosa era abbastanza semplice e diretta.
Oggi si pensa troppo alle conseguenze psicologiche di qualsiasi cosa, non che sia sbagliato, ma come tutto se si esagera lo diventa, poi ovviamente nei confronti dei minori e dei figli questa cosa è decuplicata, in più la società stessa ha limitato sensibilmente coloro che erano preposti all'educazione dei bambini, genitori, insegnanti, ecc, oggi volendo seguire la legge se una mamma da una classica sculacciata potrebbe teoricamente essere denunciata, ora, se è giusto denunciare una mamma che massacra di botte il proprio figlio, non si può mettere sullo stesso piano due sculacciate che hanno da sempre fatto solo che bene all'educazione dei bambini, o no?!

In sostanza oggi, seguendo queste filosofie, si è arrivati al punto che in nome della tutela psicologica dei bambini molti genitori si fanno dare anche pubblicamente degli idioti dagli stessi bambini senza dirgli niente per paura che il bambino non cresca come dovrebbe (ottenendo a mio avviso l'effetto opposto!).
A tutto questo aggiungiamo poi il fatto che spesso i messaggi dei media vanno tutti in questo senso, hai e avete visto ad esempio la pubblicità di quel bambino che entra in casa dopo che sembra essersi immerso in una palude? O quello in cui il bambino tira una pallonata disfando un tavolino e gridando felice "gooool" mentre la mamma sorride? Ce ne sarebbero molte altre, ma tutte cose che un tempo erano diverse, se rompevo qualcosa mi sentivo le mie per imparare che le cose hanno un valore e vanno curate, se arrivavo sporco dovevo imparare a cambiarmi le scarpe prima di entrare in casa (e a me capitava spesso perchè andavo a pescare ed ero sempre in giro per i boschi) in quanto la mamma ti vuole bene ma non è la tua schiavetta, ecc, ecc..

Se ci fai e ci fate caso oggi tutto viene direzionato dai media, con risultati non troppo soddisfacenti alla fine, così in nome della giusta parità dei sessi si è arrivati al punto che l'uomo sembra diventato un povero deficiente nei confronti della donna, cosa che poi non piace nemmeno alle donne in quanto un uomo dovrebbe essere un uomo, se mi capite, per i bambini si impone questo modello di massima permissività, e altri messaggi che sostanzialmente stanno facendo decadere la nostra società, l'unica soluzione sarebbe che la maggior parte della gente iniziasse a ragionare con la propria testa e non con quella da pecoroni che usa oggi, purtroppo invece oggi che ragiona con la propria testa è una minoranza!


Il tuo post risponde quindi alla mia domanda di qualche post sopra: perchè si rinuncia ad educare?
Per paura... la paura è senz'altro una componente fondamentale, ma in fondo da cosa è motivata? sinceramente penso che dovrebbe far più paura un figlio che non abbia appreso le minime norme di buon comportamento, piuttosto che uno schiaffo.
Per l'influenza dei media... può essere, e spesso è così, ma appunto come dicevi anche tu tale giustificazione va bene per quelli abituati a 'non ragionare con la propria testa'. Ora, è vero che in Italia una vasta categoria di persone può essere inglobata in questa classificazione, però è anche vero che altrettanto spesso non vale. Ed allora?
Ho esperienza (in certo modo diretta) di gente medio alta, professionisti o cmq persone qualificate, che permettono ai figli un pò quello che vogliono (e non credo sia uno scherzo da nulla colpire il lunotto di un'auto mandandolo in mille pezzi, quando a qc cm c'è una persona...). E quando glielo si fa notare, anzichè allarmarsi per come si sia potuto anche solo ipotizzare un comportamento del genere da parte del proprio figlio (e ovviamente riflettere sulle proprie responsabilità) sembra che il fatto non sia vero, che non è così, ecc.
Bè allora in molti casi la capacità di ragionare secondo me c'è. Semplicemente si ritiene che il ruolo dell'educatore sia in qc modo finito. Menefreghismo è la parola con cui meglio definirei questo atteggiamento...

Da cosa è dettato questo atteggiamento? dalla consapevolezza che, in assenza di imposizioni educative che costano cmq sacrificio ai genitori, i figli saranno ugualmente 'educati' da TV, media, scuole, ... E soprattutto la riflessione sul fatto che il modello di educazione (?) proposto in questo modo E' quello che in ultima analisi si vuole. Ed ecco allora che il problema della buona educazione risulta problema di pochi, gli altri sono contenti di come vanno le cose, e il muro contro cui quei pochi sono costretti a scontrarsi diventa sempre più duro e difficile da abbattere...

Non riuscirei a spiegarlo diversamente.

Zerozen
11-08-2006, 14:07
Il tuo post risponde quindi alla mia domanda di qualche post sopra: perchè si rinuncia ad educare?
Per paura... la paura è senz'altro una componente fondamentale, ma in fondo da cosa è motivata? sinceramente penso che dovrebbe far più paura un figlio che non abbia appreso le minime norme di buon comportamento, piuttosto che uno schiaffo.
Per l'influenza dei media... può essere, e spesso è così, ma appunto come dicevi anche tu tale giustificazione va bene per quelli abituati a 'non ragionare con la propria testa'. Ora, è vero che in Italia una vasta categoria di persone può essere inglobata in questa classificazione, però è anche vero che altrettanto spesso non vale. Ed allora?
Ho esperienza (in certo modo diretta) di gente medio alta, professionisti o cmq persone qualificate, che permettono ai figli un pò quello che vogliono (e non credo sia uno scherzo da nulla colpire il lunotto di un'auto mandandolo in mille pezzi, quando a qc cm c'è una persona...). E quando glielo si fa notare, anzichè allarmarsi per come si sia potuto anche solo ipotizzare un comportamento del genere da parte del proprio figlio (e ovviamente riflettere sulle proprie responsabilità) sembra che il fatto non sia vero, che non è così, ecc.
Bè allora in molti casi la capacità di ragionare secondo me c'è. Semplicemente si ritiene che il ruolo dell'educatore sia in qc modo finito. Menefreghismo è la parola con cui meglio definirei questo atteggiamento...

Da cosa è dettato questo atteggiamento? dalla consapevolezza che, in assenza di imposizioni educative che costano cmq sacrificio ai genitori, i figli saranno ugualmente 'educati' da TV, media, scuole, ... E soprattutto la riflessione sul fatto che il modello di educazione (?) proposto in questo modo E' quello che in ultima analisi si vuole. Ed ecco allora che il problema della buona educazione risulta problema di pochi, gli altri sono contenti di come vanno le cose, e il muro contro cui quei pochi sono costretti a scontrarsi diventa sempre più duro e difficile da abbattere...

Non riuscirei a spiegarlo diversamente.

Ci provo io.
La società italiana è permeata da un modello mediatico ben preciso, in cui a vincere sono i furbi, i piacioni, quelli che la prendono con filosofia, quelli che hanno gli amici. Da mediatico il modello è diventato reale; i nostri figli pensano che quella sia la realtà, e molti genitori preferiscono che sia così, perchè sanno che se il figlio seguirà la massa in qualche modo la sfangherà sempre, e che se non la seguirà tenderà a prenderla nel cubo ad ogni piè sospinto.
Troppi si sentono impotenti e sconfitti; non hanno più la forza di combattere il modello prevalente e lasciano che i figli si abbandonino all'onda.

Gemma
11-08-2006, 21:04
dai tuoi discorsi è chiaro

però concordi sul fatto che esercitare un ruolo educativo (per chi intende ancora farlo) è senz'altro più difficile di quanto non sarebbe stato prima. E con difficile non intendo semplicemente il fatto che richieda più energie, ma proprio la imprevedibilità della riuscita.
E in tal caso la colpa non penso possa essere assegnata in primo luogo ai genitori, poi all'ambiente ed infine alla società. Piuttosto, in questi casi, vedrei una priorità invertita rispetto alla precedente.

E in quest'ottica, partendo dal confronto tra società differenti, mi spiego il diverso atteggiamento in generale dei bambini di altre nazioni. Ma questo è solo un punto di vista personale.
non sono d'accordo col tuo ordine di importanza, e ti spiego il perchè:
se fai due conti ti accorgerai che in una famiglia di oggi (con la madre che lavora) i genitori sono, fra tutti, quelli che hanno meno tempo vissuto con i figli.
La prima ora prima di andare a scuola con un genitore, poi otto ore a scuola (dalle 8 alle 16 per il tempo continuato) o di più se c'è un eventuale doposcuola o attività sportiva, passate con coetanei.
Di solito ci si rivede verso le 18 fino alle 21.
Ok, c'è il fine settimana, ma ti assicuro che i genitori sono quelli che alla fine dei conti hanno la minore presenza.
A fronte di questo ci vuole, per contrappeso, un "carisma" che purtroppo non tutti riusciamo ad ottenere.
Come detto, anche in una famiglia in cui non si dicono parolacce il figlio le imparerà ed userà da e con i compagni/amici.
Le reprimenda servono fino ad un certo punto: i più furbi imparano presto a crearsi una doppia identità.
Così abbiamo figli che in casa sono in un modo e fuori in un altro.
Risultato: non sai nemmeno chi tuo figlio sia...
E ti ritrovi un giorno a far fronte a situazioni che mai ti saresti aspettato (chi, mio figlio? ma assolutamente! non lo farebbe mai!)

Ne ho incontrati di bambini simili, anche mio figlio sta sviluppando questa tendenza.

tdi150cv
11-08-2006, 21:12
non sono d'accordo col tuo ordine di importanza, e ti spiego il perchè:
se fai due conti ti accorgerai che in una famiglia di oggi (con la madre che lavora) i genitori sono, fra tutti, quelli che hanno meno tempo vissuto con i figli.
La prima ora prima di andare a scuola con un genitore, poi otto ore a scuola (dalle 8 alle 16 per il tempo continuato) o di più se c'è un eventuale doposcuola o attività sportiva, passate con coetanei.
Di solito ci si rivede verso le 18 fino alle 21.
Ok, c'è il fine settimana, ma ti assicuro che i genitori sono quelli che alla fine dei conti hanno la minore presenza.
A fronte di questo ci vuole, per contrappeso, un "carisma" che purtroppo non tutti riusciamo ad ottenere.
Come detto, anche in una famiglia in cui non si dicono parolacce il figlio le imparerà ed userà da e con i compagni/amici.
Le reprimenda servono fino ad un certo punto: i più furbi imparano presto a crearsi una doppia identità.
Così abbiamo figli che in casa sono in un modo e fuori in un altro.
Risultato: non sai nemmeno chi tuo figlio sia...
E ti ritrovi un giorno a far fronte a situazioni che mai ti saresti aspettato (chi, mio figlio? ma assolutamente! non lo farebbe mai!)

Ne ho incontrati di bambini simili, anche mio figlio sta sviluppando questa tendenza.

Si Gemma ma il punto fermo di tuo figlio non e' l'amico o la maestra ma mamma e papa' ... se succede di aver bisogno di qualsiasi cosa cerca subito mamma e poi papa' in genere ... se mio figlio cominciasse a cercare la maestra sarebbe preoccupante ... oppure un mio inciucio !

Gemma
11-08-2006, 21:21
Ciao Gemma, sono sostanzialmente d'accordo con la maggior parte del tuo post, però io aggiungerei alle cause del lassismo di molti genitori uno dei peggiori mali che affliggono società come la nostra, le troppe seg*e mentali, mi spiego meglio in quanto detto così vuol dire tutto e niente.

Un tempo le cose erano più semplici e più dirette, posso ricordare quando ero io un bambino o un ragazzino, se facevo una cazzata mi prendevo un rimprovero, se la cazzata era grossa magari mi arrivava anche uno sberlone, intendiamoci, i miei non mi hanno mai massacrato di botte, ma la punizione era proporzionata alla gravità della cazzata, al fatto del se eri recidivo, ecc, ecc, ma la cosa era abbastanza semplice e diretta.
Oggi si pensa troppo alle conseguenze psicologiche di qualsiasi cosa, non che sia sbagliato, ma come tutto se si esagera lo diventa, poi ovviamente nei confronti dei minori e dei figli questa cosa è decuplicata, in più la società stessa ha limitato sensibilmente coloro che erano preposti all'educazione dei bambini, genitori, insegnanti, ecc, oggi volendo seguire la legge se una mamma da una classica sculacciata potrebbe teoricamente essere denunciata, ora, se è giusto denunciare una mamma che massacra di botte il proprio figlio, non si può mettere sullo stesso piano due sculacciate che hanno da sempre fatto solo che bene all'educazione dei bambini, o no?!

In sostanza oggi, seguendo queste filosofie, si è arrivati al punto che in nome della tutela psicologica dei bambini molti genitori si fanno dare anche pubblicamente degli idioti dagli stessi bambini senza dirgli niente per paura che il bambino non cresca come dovrebbe (ottenendo a mio avviso l'effetto opposto!).
A tutto questo aggiungiamo poi il fatto che spesso i messaggi dei media vanno tutti in questo senso, hai e avete visto ad esempio la pubblicità di quel bambino che entra in casa dopo che sembra essersi immerso in una palude? O quello in cui il bambino tira una pallonata disfando un tavolino e gridando felice "gooool" mentre la mamma sorride? Ce ne sarebbero molte altre, ma tutte cose che un tempo erano diverse, se rompevo qualcosa mi sentivo le mie per imparare che le cose hanno un valore e vanno curate, se arrivavo sporco dovevo imparare a cambiarmi le scarpe prima di entrare in casa (e a me capitava spesso perchè andavo a pescare ed ero sempre in giro per i boschi) in quanto la mamma ti vuole bene ma non è la tua schiavetta, ecc, ecc..

Se ci fai e ci fate caso oggi tutto viene direzionato dai media, con risultati non troppo soddisfacenti alla fine, così in nome della giusta parità dei sessi si è arrivati al punto che l'uomo sembra diventato un povero deficiente nei confronti della donna, cosa che poi non piace nemmeno alle donne in quanto un uomo dovrebbe essere un uomo, se mi capite, per i bambini si impone questo modello di massima permissività, e altri messaggi che sostanzialmente stanno facendo decadere la nostra società, l'unica soluzione sarebbe che la maggior parte della gente iniziasse a ragionare con la propria testa e non con quella da pecoroni che usa oggi, purtroppo invece oggi che ragiona con la propria testa è una minoranza!

Un'ultima cosa, per chi ha scritto i motivi per i quali si vuole un figlio, spesso la voglia di avere un figlio è finalizzata a se stessa, io non ne ho di figli, ma sento questa voglia, ovviamente questa mi è venuta da un certo punto della mia vita in poi, perciò posso capire che alcuni forumisti più giovani non riescano a capire questa cosa e vanno a cercare mille spiegazioni, che in alcuni casi e in parte possono anche essere vere, intendiamoci, ma penso che alla fine nella maggior parte della gente la voglia di avere figli sia fine a se stessa, in fondo è un istinto che abbiamo come mangiare e bere, soltanto che nasce o diventa più marcato in determinati periodi della nostra vita.
uhm...

ci sto riflettendo.

Si, forse esiste anche questa componente, ma io in questo posso parlare solo per esperienza personale.
In effetti anche io opto per lo schiaffone solo in casi estremi.
Io ho preso schiaffi che invece che educarmi hanno ottenuto l'effetto opposto, cioè quello di aumentare il mio istinto alla ribellione, e siccome ciò che mi è mancato è stato proprio che mi venissero spiegate le cose piuttosto che mi fosse detto "perchè si" o "perchè no" e basta, ora io cerco di agire in maniera differente.
Molte volte ne vedo i risultati.
A volte ci vuole lo schiaffone.

Poi trovi quello che ti dice che i figli non andrebbero mai toccati, che se arrivi allo schiaffo sei un genitore di merda perchè non sei riuscito ad ottenere rispetto senza l'uso della forza.

Ecco è questo che intendo con difficile: non siamo soli e chiusi nella famiglia, ora l'esterno gioca un ruolo sempre più importante e confrontarcisi ogni giorno rende ancor più gravoso un compito già di per sè difficile.
Il tuo post risponde quindi alla mia domanda di qualche post sopra: perchè si rinuncia ad educare?

io credo che molti semplicemente si siano arresi.
O se ne freghino, a seconda dei casi.

Una ulteriore considerazione: viviamo in un epoca in cui tutto è diventato più facile, più comodo.
E i genitori ritengono che le conquiste che hanno fatto vadano automaticamente estese anche alla prole.
E' un errore madornale.
In questo modo si impedisce di fatto una crescita graduale fatta di conquiste, rinunce, sforzi e tutto ciò che serve a fortificare il caratteri, il senso del rispetto, della responsabilità.

Gemma
11-08-2006, 21:24
Si Gemma ma il punto fermo di tuo figlio non e' l'amico o la maestra ma mamma e papa' ... se succede di aver bisogno di qualsiasi cosa cerca subito mamma e poi papa' in genere ... se mio figlio cominciasse a cercare la maestra sarebbe preoccupante ... oppure un mio inciucio !
non è sempre vero.
Un figlio cerca un genitore se ha sviluppato con esso un rapporto di fiducia e "alleanza".
Altrimenti si rivolge altrove. Agli amici, principalmente.

Facci caso: hai mai letto messaggi in piazzetta in cui un utente chiedeva aiuto per una situazione di cui non poteva far partecipe i genitori? Io parecchi.

edited823
12-08-2006, 12:45
Facci caso: hai mai letto messaggi in piazzetta in cui un utente chiedeva aiuto per una situazione di cui non poteva far partecipe i genitori? Io parecchi.

in questo caso entra in gioco anche il fattore tabù.