Google Pixel 9 e 9 Pro XL: ora fanno sul serio! La recensione

Google Pixel 9 e 9 Pro XL: ora fanno sul serio! La recensione

Google Pixel 9 e 9 Pro XL sono i nuovi top di gamma dell’azienda di Mountain View arrivati in Italia in contemporanea con gli altri paesi europei e mondiali. Finalmente sono i veri Pixel che tutti avrebbero voluto da tempo e Google ha capito quale strada intraprendere. Ecco perché nella nostra recensione

di pubblicato il nel canale Telefonia
GooglePixelGeminiAndroid
 

Google ha deciso di anticipare non solo i suoi concorrenti principali ma anche se stessa presentando in netto anticipo i nuovi Google Pixel 9, 9 Pro e 9 Pro XL. Sì, quest’anno ci sono tre diverse versioni di Google Pixel che cambiano non solo nell’hardware ma anche nelle dimensioni. Agosto come ottobre, e non per il meteo, ma soprattutto perché il rientro dalle ferie per gli italiani e gli europei è sinonimo, quest’anno, di nuovi smartphone made in Mountain View che vedono un cambio di passo estetico, nuovo hardware e novità software (con tantissima AI) ma soprattutto una maturità mentale che sembra aver impossessato davvero la dirigenza di Google permettendo la continuazione di un percorso di ecosistema intrapresa qualche anno fa.

Ci eravamo lasciati lo scorso anno con una domanda ossia se Google fosse in grado di competere con i maggiori produttori di smartphone. Abbiamo visto nel corso degli anni importanti cambi di strategia sui suoi device. Cambi che non hanno portato l’azienda a poter impensierire veramente i più grandi come Apple e Samsung. La Google dei vecchi Nexus e ora dei nuovi Pixel ha sempre catturato l’attenzione di un’utenza più nerd e ricercata, quella da ''smanettoni'' per intenderci, capaci di differenziarsi dagli altri per precise scelte hardware o anche per un’estetica estrema. 

Il successo di questi device non è stato supportato da numeri importanti ma di fatto ha sempre permesso a Google di portare avanti le proprie idee in fatto di smartphone e mantenere attivo comunque il suo nome con l’aiuto anche di Android, il sistema operativo mobile più utilizzato al mondo. E proprio questo ha permesso di intraprendere la giusta strada che ha visto un passaggio fondamentale iniziale con i Google Pixel 6 e 6 Pro che per la prima volta hanno inglobato un processore proprietario ossia realizzato da Samsung ma in esclusiva per Google. A distanza di un anno lo step successivo con i Google Pixel 7 e 7 Pro e poi i Pixel 8 e 8 Pro: due generazioni di smartphone che non hanno mai avuto la pretesa di rivoluzionare la precedente generazione ma che di fatto hanno garantito all’azienda di Mountain View di posizionarsi sul mercato in modo più netto e incisivo spingendo anche su prezzi qualvolta aggressivi.  

 

Quest’anno Google, a nostro parere, ha fatto una mossa audace introducendo cambiamenti importanti lato estetico ma che si posizionano in completa continuazione a quanto visto fino ad oggi nella mentalità dei nuovi Pixel. Non solo perché l’azienda ha deciso di proporre una versione base di Pixel 9 ma soprattutto due diverse versioni Pro, Pixel 9 Pro e 9 Pro XL, che in qualche modo riprende quanto fatto da Apple negli anni con i suoi iPhone Pro e Pro Max. Una scelta che ha senso: non tutti sono interessati ad avere uno smartphone dalle dimensioni grandi ed importanti ma in molti sono invece interessati ad avere prestazioni e specifiche tecniche da ''Pro''. Ecco il motivo della presenza di Pixel 9 Pro e 9 Pro XL.

In questa recensione, ve lo anticipo, avremo la possibilità di passare in rassegna il Pixel 9 e il Pixel 9 Pro XL ossia le due versioni più differenti tra loro per dimensioni e funzionalità. Da una parte la versione più ‘’basica’’ ossia il Google Pixel 9 che ha dimensioni compatte da renderlo estremamente comodo nel quotidiano. Possiede infatti uno schermo OLED FHD+ da 6,3" con frequenza di aggiornamento di 120 Hz e aumento della luminosità del 30% rispetto a Pixel 8. Il design è cambiato, come quello delle versioni Pro, con due pannelli Gorilla Glass Victus 2 piatti, una nuova cornice piatta in alluminio e una barra della fotocamera più prominente anche se più piccola. Sì, sembra più un iPhone, ma è pur sempre un Pixel, ed è anche facilmente riconoscibile. Il Google Pixel 9 ha il minor numero di fotocamere rispetto al resto della serie 9: ha la stessa fotocamera principale da 50 MP con zoom ad alta risoluzione 2x del Pixel 8 (e apparentemente del 9 Pro), così come la stessa selfie cam da 10,5 MP, ora con un obiettivo autofocus, però. C'è una fotocamera ultragrandangolare da 48 MP completamente nuova con un obiettivo autofocus luminoso (sì, supporta le macro!). Altre nuove funzionalità del Pixel 9 sono il passaggio allo scanner per impronte digitali a ultrasuoni, che dovrebbe consentire un'esperienza più affidabile. È inoltre dotato di supporto Satellite SOS tramite una nuova partnership con Garmin e Skylo. Infine, il Pixel 9 supporta anche la ricarica rapida da 27 W e ottiene un aumento della capacità della batteria. 

Dall’altra parte c’è invece Google Pixel 9 Pro XL ossia la versione ‘’maxi’’ della serie Pro di questi nuovi smartphone. Il design piatto con una nuova barra della fotocamera prominente, ovale e spessa con un'estremità un po' brusca è il biglietto da visita del nuovo stile estetico pensato da Google. C’è un nuovo display Super Actua migliorato, un OLED LTPO da 6,8" con densità di 486 ppi, frequenza di aggiornamento di 120 Hz e fino a 3.000 nit di luminosità massima. Il comparto fotocamere è ciò a cui molti utenti pensano per primo quando sentono parlare di Google Pixel, e qui l’utente troverà tre fotocamere sul retro: una primaria da 50 MP con OIS, una ultrawide da 48 MP e una teleobiettivo 5x da 48 MP, tutte e tre assistite da Multi-zone LDAF. La fotocamera principale supporta la cattura di video 8K, una funzionalità non disponibile su Pixel 9. Anche la fotocamera per i selfie è stata migliorata: ora è da 42 MP con funzionalità di messa a fuoco automatica.Pixel 9 Pro XL è dotato di uno scanner per impronte digitali a ultrasuoni e possiede una batteria da 5.060 mAh che supporta una ricarica rapida cablata fino a 37 W.  

Quello che hanno in comune Pixel 9 e Pixel 9 Pro XL è il nuovo chip Google Tensor G4 ossia una CPU a 8 core di nuova generazione, con abbinata una GPU più veloce, un modem più efficiente dal punto di vista energetico e anche più RAM necessaria per le attività di intelligenza artificiale sul dispositivo (12GB su Pixel 9 e 16GB su Pixel 9 Pro XL). Parlando di intelligenza artificiale, la Tensor Processing Unit, che è al centro delle nuove funzionalità di intelligenza artificiale disponibili tramite Google Gemini, rimane la stessa del Tensor G3.

Vediamo allora effettivamente come si comportano sul campo questi nuovi Google Pixel pieni di nuove funzionalità soprattutto a livello di sistema operativo. 

Google Pixel 9, 9 Pro e 9 Pro XL: Prezzo e Promo lancio

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UNBOXING

Le scatole di vendita dei Google Pixel 9 e 9 Pro XL sono identiche tra di loro ma molto diverse rispetto al passato e anche rispetto a quanto visto con gli altri produttori di smartphone. Qui Google cerca di spingere davvero tanto sull’ambiente e decide di realizzare delle scatole con materiale riciclato ma soprattutto con un piacevole fascia monocromatica capace di venire facilmente tolta e tale da rendersi il più possibile ecologica. Sono scatole più compatte rispetto anche a quelle del passato e questo sostanzialmente perché, come altri brand, anche Google non inserisce più il caricabatterie. Anzi quest’anno non c’è più nemmeno l’adattatore di trasferimento rapido che consentiva di collegare un cavo USB-A al Pixel per trasferire i dati da un altro dispositivo Android o iOS.  

Telefoni in primo piano con la presenza di un cavo di ricarica da USB-C a USB-C e uno strumento di espulsione della SIM oltre alla solita documentazione di prima configurazione. 

Abbiamo avuto modo anche di provare le custodie ufficiali Google. In questo caso le scatole sono ancora più piccole e vedono la presenza della sola cover in silicone rigido che permette di coprire in modo completo ed esaustivo gli smartphone con l’accortezza anche di custodire bene la cornice evitando graffi o eventuali rotture da cadute. Sono cover molto ben fatte, poco ingombranti ma fortemente protettive con una texture in microfibra internamente capace di rendersi efficaci contro eventuali graffi sullo smartphone. 

DESIGN: che cambio di passo!

Sul piano estetico c’è un grosso cambiamento rispetto a quanto avevamo visto con le generazioni precedenti. Il design introdotto con la serie Pixel 6 è stato ulteriormente rifinito nelle versioni successive introducendo finiture opache quasi morbide al tatto, che miglioravano nettamente l'ergonomia rispetto ai predecessori. Qui c’è solo un rimando al passato perché Google ha deciso di estremizzare tutte le curve che finora avevano caratterizzato la serie proponendo nuovi Pixel 9 e 9 Pro con cornici e schermi piatti e con l’iconica fascia che accoglie le fotocamere ancora più estremizzata. 

È senza dubbio un design molto più moderno dei passati. Inutile negare l’ispirazione agli iPhone di Apple a cui in qualche modo si rifanno anche se ammettiamo che utilizzandolo quotidianamente il feedback in mano è diverso a volte a vantaggio dell’iPhone altre volte a vantaggio del Pixel 9 o 9 Pro XL. Considerate che le differenze tra Pixel 9 e 9 Pro XL ci sono anche nella finitura: il più compatto ha infatti una cornice completamente piatta in alluminio opaco che con una back cover in vetro lucido. Il Google Pixel 9 Pro XL invece ha una cornice sempre piatta ma completamente lucida con invece la backcover in vetro opaco. È la medesima differenza che l’azienda aveva fatto lo scorso anno con Pixel 8 e 8 Pro, qui viene replicata e ammettiamo che la differenza si fa sentire tra le due versioni pur rimanendo entrambi estremamente eleganti e premium. 

Sì, Google sembra aver trovato il giusto mood da un punto di vista progettuale e di costruzione. I nuovi Pixel 9 e 9 Pro sono veramente ben costruiti permettendo agli utenti di sfoggiare il meglio sul mercato tra eleganza e modernità di stile. Possono piacere o non piacere ma ammettiamo che questo cambio di passo a livello stilistico lo abbiamo molto apprezzato perché se mettiamo a confronto un Pixel 8 con un Pixel 9 o un Pixel 8 Pro con un Pixel 9 Pro non possiamo che osservare come l’ultima generazione risulti più piacevole alla vista e sicuramente più moderna e al passo con i tempi. 

Come sempre i colori sono parte della scommessa di Google. In questo caso a differenza di Apple e di altri concorrenti, l’azienda di Mountain View gioca molto sulle tonalità e lo fa anche sulle versioni Pro a differenza di Apple, ad esempio, che cerca sempre di mantenere un certo distacco di stile con le versioni di iPhone non Pro. Qui troveremo colori più accesi grazie alla backcover lucida per i Pixel 9 che potranno venire scelti tra l’acceso Rosa Peonia (quello in prova), il più originale Verde Matcha e i più classici Grigio Creta e Nero. I Pixel 9 Pro e 9 Pro XL invece potranno venire scelti tra  il più elegante e classico Nero Ossidiana, il più chiaro Grigio Creta ancora il più sofisticato Rosa Quarzo e, quello in prova, in Grigio Ardesia. 

Come detto la fascia iconica al posteriore che accoglie le fotocamere rimane ancora iconica e forse lo diventa ancora di più perché si estremizza con uno spessore importante, anche se non crea fastidio in mano o in tasca, e con curve che non fanno altro che portare avanti l’idea iniziale dei Pixel di questa nuova generazione. Google decide di non rendere la fascia a tutta larghezza ma ancora una volta questo design consente anche di evitare del tutto eventuali dondolii dello smartphone quando viene utilizzato su un piano d'appoggio.

Al centro è invece posizionata la G che sta, inutile dirlo, per Google. Il vetro anteriore di entrambe le versioni è inoltre un Gorilla Glass Victus 2 e questo eviterà graffi o comunque permetterà di avere una maggiore resistenza anche in caso di eventuali piccole cadute. I display anteriori, come detto, rimangono completamente piatti, quindi anche sul Pro avremo una superficie flat che - al netto di forme un po' meno aggraziate - garantisce uno spazio utilizzabile più ampio rispetto al passato.

Inutile dire che Pixel 9 è quello comodo della famiglia assieme al Pixel 9 Pro (che non abbiamo potuto provare al momento) mentre il 9 Pro XL con il suo ampio display flat da 6,8" si fa sentire di più in tasca e nelle sessioni d'uso prolungate. Di certo però aiutano molto gli angoli arrotondati rispetto al passato come anche quella cornice piatta che rende facile ed ergonomica la presa in mano.  

Il foro della fotocamera frontale è ancora una volta nella parte superiore del display, al centro, così come l'altoparlante per le chiamate che viene posizionato in una sottile fessura sul bordo superiore del vetro, proprio sopra il modulo fotografico. La porta USB Type-C è nella parte inferiore, insieme ai fori per microfono e al secondo altoparlante. Ottima anche la qualità dei tasti integrati lungo il lato destro, sia per l'accensione che per la gestione del volume (un unico tasto a due vie combinato): risultano sempre molto rigidi ed emettono un suono soddisfacente e scattante quando vengono premuti. Presente in basso il vano dual SIM con nanoSIM fisica e seconda virtuale eSIM. L'audio stereo integrato è di buona qualità grazie alla presenza di un doppio speaker stereo: il volume è ottimo, anche se manca leggermente di bassi rispetto ad altri dispositivi di pari fascia di mercato e le tonalità più alte sono visibilmente arretrate rispetto al resto della scena sonora. La distorsione percepita dall'utente però è ai minimi termini anche ai volumi più alti.

Infine quest'anno Google ha optato per uno scanner di impronte digitali a ultrasuoni per tutta la nona serie e funziona alla grande. Il sensore è posizionato sotto lo schermo, nella metà inferiore, ma non troppo in basso: un punto perfetto per molti. È super veloce e impeccabile nel suo funzionamento.

DISPLAY: piatti, OLED e luminosità ottima

Come al solito, una delle differenze principali fra i due flagship della Grande G è relativa al display, con i due modelli che utilizzano pannelli di dimensioni e tecnologie diverse. Se da una parte le differenze fra i due modelli si sono assottigliate per via dell'uso di un pannello flat, dall'altra sono state mantenute alcune differenze topiche per quanto riguarda la qualità generale del pannello e, soprattutto, l'efficienza energetica.

Pixel 9 Pro XL monta il pannello dimensionalmente più grande della famiglia e che Google definisce Super Actua, che di fatto è un OLED LTPO estremamente luminoso. Il display si sviluppa all'interno di una diagonale di 6,8 pollici, con una risoluzione massima di 2992 x 1344 pixel (ossia la medesima della passata generazione) e un refresh rate che può spaziare da 1Hz fino a 120Hz, per offrire dinamicamente la massima fluidità solo quando serve, mentre in tutti gli altri frangenti l'aggiornamento viene regolato dinamicamente in modo da consumare il meno possibile senza compromettere l'esperienza d'uso. Google ha dichiarato una luminosità di picco aumentata con 3000 nit per i contenuti SDR (contro i 2400 nit di prima) e 2000 nit per quelli in HDR (contro i 1600 nit di prima). L'aspect-ratio è di 20:9, quindi sempre leggermente più allungato rispetto ad altri, mentre la densità dei pixel è di 486 ppi.

Presente in questo caso un interruttore per nelle impostazioni per far divenire più fluido il display in base al refresh rate ma non c’è alcuna selezione di modalità o altro. Durante le nostre prove sappiate che il Pixel 9 Pro XL ci ha permesso di mantenere i 120 Hz durante il gaming, sia per i titoli arcade 2D che per i giochi 3D che abbiamo provato. Al di fuori del gaming, Pixel ha mantenuto i 120 Hz nei browser o nelle app social quando c’era scorrimento o con presenza di contenuti in movimento ad alto fps scendendo a 1 Hz per i contenuti statici in assenza di interazione. Stessa cosa con Pixel 9 che ha mantenuto i 120Hz senza problemi con i giochi e con contenuti social o di navigazione mentre si è assestato ai 60 Hz senza interazioni o in situazioni di stallo. Insomma tutto come previsto. 

Pixel 9 monta invece un display Actua, più modesto seppur dalle ottime doti tecniche: si tratta di un OLED da 6,3" con una risoluzione Full HD+ da 1080 x 2412 pixel e 422 PPI di densità di pixel. Rispetto alla serie precedente, anche il modello base può raggiungere i 120Hz, anche se la soglia minima è di 60 Hz. C’è comunque il supporto all’HDR10+, come sul modello Pro, e la luminosità di picco dichiarata è anche in questo caso molto interessante: 2700 nit con i contenuti standard, 1800 nit durante la riproduzione di video, film e serie TV in HDR.

Due le modalità proposte da Google per quanto riguarda la gestione cromatica: "Colori Adattivi" è la più estesa, mentre "Colori Naturali" si adatta dinamicamente al contenuto per abilitare il profilo colore più idoneo fra sRGB e DCI-P3. Non è presente una regolazione avanzata della modalità colore ma è possibile modificare la modalità di risoluzione del display (solo sul Pro).


Analisi display Google Pixel 9 e 9 Pro XL

Attraverso i nostri test di laboratorio, abbiamo misurato una luminosità massima di ottimo livello su entrambi i nuovi device flagship di Google. Nei test con schermata tutta bianca abbiamo misurato i seguenti valori: con Pixel 9 Pro XL abbiamo ottenuto 1837 nits, mentre con Pixel 9 Pro il risultato è stato leggermente superiore, pari a 1930 nits. Si tratta di risultati notevoli, che garantiscono un'ottima leggibilità in condizioni di illuminazione intensa anche con attività come la navigazione web o tra le app Android su sfondo chiaro. Il rapporto di contrasto è eccellente su entrambi gli smartphone, grazie alla capacità degli OLED di spegnere completamente i pixel neri.

Google Pixel 9 Pro XL (Modalità Colori naturali)

Spazio Colore CIE 1931 - Coordinate cromatiche Yxy

Google Pixel 9 Pro XL - Colori naturali
. Gamut misuratoCoperturaRapporto
. REC BT.70999.98%133.99%
. DCI P3 D6598.31%98.77%
. Adobe RGB88.64%99.33%
. BT.202070.86%70.86%

Bilanciamento RGB

Google Pixel 9 Pro XL - Colori naturali

Curva di Gamma SDR

Google Pixel 9 Pro XL - Colori naturali
. Luminanza misurata
. Gamma standard 2.2
Rapporto di contrasto: ∞ : 1

DeltaE - Macbeth Color Checker

Google Pixel 9 Pro XL - Colori naturali

Google Pixel 9 (Modalità Colori naturali)

Spazio Colore CIE 1931 - Coordinate cromatiche Yxy

Google Pixel 9 - Colori naturali
. Gamut misuratoCoperturaRapporto
. REC BT.70999.96%136.06%
. DCI P3 D6599.48%100.30%
. Adobe RGB88.46%100.86%
. BT.202071.95%71.96%

Bilanciamento RGB

Google Pixel 9 - Colori naturali

Curva di Gamma SDR

Google Pixel 9 - Colori naturali
. Luminanza misurata
. Gamma standard 2.2
Rapporto di contrasto: ∞ : 1

DeltaE - Macbeth Color Checker

Google Pixel 9 - Colori naturali

Anche per quanto riguarda l'aspetto cromatico i due smartphone offrono risultati che sfiorano la perfezione. La modalità più precisa per quanto riguarda la rappresentazione dei colori è Colori naturali, che rispetta fedelmente lo standard DCI-P3, uno dei riferimenti per la definizione degli spazi colore nel cinema digitale.

Iniziamo con Pixel 9 Pro XL: il modello più ampio raggiunge una copertura del 98,31% del triangolo di gamut P3, con una differenza media di colore (DeltaE) di soli 1,77 rispetto ai campioni del Macbeth Color Checker. Il bilanciamento del bianco è ottimale, con una temperatura di colore misurata intorno ai 6500°K lungo tutta la progressione tonale della scala dei grigi, che risulta preciso anche in termini di luminanza. Anche la modalità Colori adattivi offre comunque una riproduzione cromatica abbastanza fedele, senza snaturare troppo l'immagine pur offrendo una maggiore saturazione dei toni intermedi.

Non è da meno Pixel 9, il quale può vantare una copertura del 99,48% del profilo colore P3 con i contenuti SDR. La taratura del display è anche in questo caso eccellente, grazie a un ottimo equilibrio del bianco, misurato a una temperatura molto vicina a 6500°K lungo l'intera scala dei grigi, offrendo una neutralità cromatica di altissimo livello. Inoltre, la curva di gamma è pari a 2,23, quindi estremamente vicina rispetto allo standard di settore. Il DeltaE medio misurato è 1,4, addirittura superiore rispetto a quello del modello di dimensioni superiori, la cui calibrazione risulta lievemente più imprecisa. Differenze che comunque anche l'occhio più allenato avrebbe difficoltà a percepire.

Google Pixel 9 Pro XL Riproduzione HDR

Curva di Gamma HDR

Google Pixel 9 Pro XL - Colori naturali (HDR)
. Luminanza misurata
. Gamma SMPTE2084 HDR
Rapporto di contrasto: ∞ : 1

Spazio Colore CIE 1931 - Coordinate cromatiche Yxy

Google Pixel 9 Pro XL - Colori naturali (HDR)
. Gamut misuratoCoperturaRapporto
. REC BT.709100.00%140.44%
. DCI P3 D6598.10%103.53%
. Adobe RGB91.36%104.11%
. BT.202074.27%74.27%

Bilanciamento RGB

Google Pixel 9 Pro XL - Colori naturali (HDR)

DeltaE - Macbeth Color Checker

Google Pixel 9 Pro XL - Colori naturali (HDR)

Google Pixel 9 Riproduzione HDR

Curva di Gamma HDR

Google Pixel 9 - Colori naturali (HDR)
. Luminanza misurata
. Gamma SMPTE2084 HDR
Rapporto di contrasto: ∞ : 1

Spazio Colore CIE 1931 - Coordinate cromatiche Yxy

Google Pixel 9 - Colori naturali (HDR)
. Gamut misuratoCoperturaRapporto
. REC BT.709100.00%148.57%
. DCI P3 D6599.92%109.52%
. Adobe RGB94.16%110.13%
. BT.202078.57%78.57%

Bilanciamento RGB

Google Pixel 9 - Colori naturali (HDR)

DeltaE - Macbeth Color Checker

Google Pixel 9 - Colori naturali (HDR)

La riproduzione di contenuti HDR è di altissimo livello su entrambi i nuovi modelli della gamma Pixel 9. Su Pixel 9 Pro XL la luminosità massima raggiunge i 2101 nits, con una copertura del 98,10% dello spazio colore P3. Il bilanciamento del bianco rimane preciso soprattutto alle alte luci, mentre la curva di gamma si dimostra molto fedele allo standard SMPTE HDR 2084, fino al punto di clipping a 95% di luminosità. Grazie alla sua luminanza molto elevata e al DeltaE medio di 3,3 rispetto allo standard di riferimento, il display di Google Pixel 9 Pro XL si dimostra uno dei migliori in circolazione, in grado di offrire un'esperienza visiva premium anche con i contenuti HDR, e non solo con i media a gamma dinamica standard.

Passando a Pixel 9, anche questo modello riesce a offrire una riproduzione multimediale di ottimo livello con contenuti HDR. Il piccolo della nuova serie flagship raggiunge una luminosità massima di ben 1973 nit, con un triangolo di gamut del 109,52% rispetto al riferimento P3. Anche il bilanciamento del bianco rimane preciso lungo tutta la progressione tonale, sia in termini di luminanza sia in termini di fedeltà cromatica. Il risultato è un DeltaE medio di 3,2, un valore molto simile a quello che abbiamo registrato con il modello XL. Si tratta, quindi, anche in questo caso di una delle migliori riproduzioni HDR che possiamo trovare su smartphone in questa generazione.

HARDWARE: Tensor G4 più efficiente e potente

Dalla famiglia Pixel 6 anche Google ha introdotto sui propri smartphone processori fatti in casa. Sui nuovi modelli siamo alla quarta generazione con Google Tensor G4, caratterizzato da una CPU octa-core (un core in meno al Tensor G3) con setup 1+3+4. Il nuovo SoC è realizzato con un processo a 4 nm e presenta un Cortex X4 principale in grado di spingersi fino a 3,1 GHz con altri tre core Cortex-A720 a 2,6GHz e quattro core più piccoli Cortex-A520 con frequenza di 1,92GHz. La GPU integrata è anch'essa di ARM e addirittura rimane la medesima del Tensor G3 ossia la Immortalis-G715 MC7 anche se in questo caso ha un clock maggiore a 940Hz rispetto agli 890Hz precedenti. 

Tensor G4 è il chip più potente di sempre realizzato per i Pixel e il focus è tutto - o quasi - sull'IA. Google ha dichiarato ufficialmente che l'obiettivo in fase di progettazione non è stato solo aumentare la potenza degli smartphone che lo implementano (anche perché le novità in fatto di potenza bruta, come potete vedere nei benchmark pubblicati poco sotto, non sono di certo eclatanti), quanto migliorare concretamente l'esperienza d'uso. Il nuovo chip integra i più recenti core CPU ARM, una GPU aggiornata, nuovi processori per imaging e computer vision e, chiaramente, anche una TPU ottimizzata per i modelli IA di Google. Nel SoC è inoltre presente un nuovo chip di sicurezza, Titan M2, in grado di proteggere più in profondità i dispositivi che lo integrano.

CPDT Benchmark

Scrittura sequenziale, Lettura sequenziale, Memory copy

Geekbench 5 ML

TensorFlow Lite CPU, TensorFlow Lite GPU

Geekbench 6

Single-Core, Multi-Core

GFX Bench 5

Aztec Ruins (HT) - Onscreen, Aztec Ruins (HT) - Offscreen (1440p), Car Chase - Onscreen, Car Chase - Offscreen (1080p)

3D Mark Wild Life Extreme

Punteggio finale

CPDT Benchmark

Scrittura sequenziale

CPDT Benchmark

Lettura sequenziale

CPDT Benchmark

Memory copy

Geekbench 5 ML

TensorFlow Lite CPU

Geekbench 5 ML

TensorFlow Lite GPU

Geekbench 6

Single-Core

Geekbench 6

Multi-Core

GFX Bench 5

Aztec Ruins (HT) - Onscreen

GFX Bench 5

Aztec Ruins (HT) - Offscreen (1440p)

GFX Bench 5

Car Chase - Onscreen

GFX Bench 5

Car Chase - Offscreen (1080p)

Google Octane 2.0

Octane Score

Speedometer 2.0

Test via browser
 

Tensor G4 chiaramente vale sia per Pixel 9 che per Pixel 9 Pro che anche per Pixel 9 Pro XL. Sì perché tutte le versioni posseggono il medesimo processore mentre a cambiare tra Pixel 9 e le versioni Pro ci pensa la RAM. In questo caso Pixel 9 ne possiede 12GB di RAM contro i 16GB di RAM presenti su Pixel 9 Pro e 9 Pro XL, tutte di tipo LPDDR5X

Sulle memorie di archiviazione invece c’è stata una diatriba perché Google ha posto delle memorie di tipo UFS 3.1 e non UFS 4.0. Il motivo di questa scelta sta nel fatto che l’azienda ha deciso di commercializzare i Pixel di nona generazione anche con taglio da 128GB. Google per le memorie si affida a Samsung perchè l’azienda coreana è da anni un ottimo partner hardware per Google, d’altra parte il Tensor G4 è costruito sulla base di un Exynos. Samsung però non produce moduli USF 4.0 da 128 GB visto che in termini di velocità ed efficienza rispetto a quelli UFS 3.1 non ci sono differenze tangibili. Per non fare torto a nessuno, crediamo, Google ha deciso di porre su tutti i modelli memorie UFS 3.1 che nella pratica chiaramente non cambiano poi tanto le carte in tavola perché permettono comunque ottime velocità di scrittura e lettura (chiaramente le UFS 4.0 su tagli di memoria superiori ai 128GB possono rendere molto in termini di velocità su benchmark) e permettono ottime prestazioni. Di fatto è palese che chi acquista uno top di gamma come un Pixel 9 Pro e 9 Pro XL o anche un Pixel 9 voglia il meglio del momento e scegliere memorie UFS 3.1 di certo non è scegliere il meglio. Forse l’idea migliore sarebbe stata quella di eliminare dalla vendita la versione da 128GB almeno per i modelli Pro di Pixel 9 permettendo agli utenti di avere UFS 4.0 e dunque memorie da vero top di gamma. 

GOOGLE Pixel 9
OS (al lancio) Android 14
Processore Google Tensor G4 Octa-Core a 3.1GHz
RAM 12 GB
Display Actua OLED 6.3" Full HD+ (20:9)
Risoluzione 2424x1080 px
Storage (al lancio) 128 - 256GB
Fotocamera Posteriore

Dual Camera:
Principale 50MP (f/1.68 - 82°) OIS +
Grandangolare 48MP (f/1.7 - 123°) OIS - EIS
Video 4K UHD @60fps

Fotocamera Anteriore 10.5MP (f/2.2 - 95°)
Extra

5G
NFC
Sensore impronte digitali
Certificazione IP-68

Porte USB Type-C
Batteria 4.700 mAh + Ricarica rapida 45W + Ricarica Wireless
Dimensioni 152.8 x 72 x 8.5 mm
Peso 198 gr

GOOGLE Pixel 9 Pro
GOOGLE Pixel 9 Pro XL
OS (al lancio)
Android 14
Processore
Google Tensor G4
1 x Cortex-X4 Performance @ 3.1 GHz
3 x Cortex-A720 Performance-Efficiency @ 2,6 GHz
4 x Cortex-A520 Efficiency @ 1,95 GHz
RAM
16 GB
Display LTPO AMOLED 6,3" (20:9, 495 PPI) LTPO AMOLED 6,8" (20:9, 486 PPI)
Risoluzione 2856 x 1280 px 2992 x 1344 px
Storage
128- 256- 512 GB - 1 TB
Fotocamere

Retro:
Tripla Camera:
Principale 50MP (f/1.68 - 82°) OIS +
Ultra 48MP (f/1.7 - 123°) OIS +
Tele 48 MP (f/2.8 - 22° - zoom 5X)

Video 8K @30 ps
Video 4K UHD @60fps

Fronte:
42 MP f/2.2
Video Full HD @ 30 fps

Retro:
Tripla Camera:
Principale 50MP (f/1.68 - 82°) OIS +
Ultra 48MP (f/1.7 - 123°) OIS +
Tele 48 MP (f/2.8 - 22° - zoom 5X)

Video 8K @30 ps
Video 4K UHD @60fps

Fronte:
42 MP f/2.2
Video Full HD @ 30 fps

Extra

5G
Wi-Fi 7
Bluetooth 5.03
NFC
Sensore impronte display
Dual SIM

5G
Wi-Fi 7
Bluetooth 5.03
NFC
Sensore impronte display
Dual SIM

Porte
USB 3.2 Type-C
Batteria
4.700 mAh
Ricarica rapida
5.060 mAh
Ricarica rapida
Dimensioni 152,8 x 72 x 8,5 mm 162,8 x 76,6 x 8,5 mm
Peso 199 gr 221 gr

Grazie al nuovo SoC i nuovi Pixel possono eseguire in locale modelli di intelligenza artificiale generativa complessi come quelli sviluppati da Google DeepMind, impensabili fino a poco tempo fa su uno smartphone e l'architettura consente di gestire carichi elaborati. I benefici del nuovo processore possono esprimersi in diversi ambiti, fra cui - come già detto - la comprensione del linguaggio naturale o anche l'elaborazione di foto e video. È grazie alla presenza di Tensor G4 che l'Assistente Google comprende meglio pause e incertezze nel parlato, mentre la sintesi vocale raggiunge livelli molto migliori rispetto al passato. Il chip ottimizza tutta la pipeline di acquisizione video, permettendo funzioni come Live HDR a risoluzione più elevata e consumi ridotti. Anche la qualità fotografica trae beneficio dall'IA, con miglioramenti a Gomma Magica per la rimozione oggetti e nuove funzionalità, che vedremo in seguito, come lo Scatto migliore. E come vedremo permetterà di utilizzare anche Gemini al massimo della sua prestazione con la possibilità di interagire in modo anche ‘’live’’ o di proporre delle immagini completamente inventate da script dettati dall’utente. 

A livello pratico va detto che sia il Google Pixel 9 che il Google Pixel 9 Pro XL tendono a scaldare un pochino, ma sicuramente meno di quanto visto nella generazione precedente grazie ad una nuova camera di vapore. Chiaramente il surriscaldamento minore ha un prezzo: come evidenziato dallo stress test di AnTutu, dopo pochi minuti di carichi pesanti i dispositivi tendono a ridurre le frequenze dei core e, di conseguenza, le prestazioni generali del SoC. Probabilmente questo tentativo di tenere sotto controllo le temperature, unito alla natura stessa del SoC di Google, che nei benchmark fa ottenere risultati non esagerati al Tensor G4.

Chiaramente queste differenze si riscontrano perlopiù solo nei benchmark e non nell’utilizzo quotidiano. A livello pratico potremo giocare con il Pixel 9 Pro XL come con Pixel 9 e ammettiamo che pochissimi giochi con grafica più spinta potranno mettere sotto stress davvero gli smartphone che si comporteranno comunque bene. Non sono smartphone da gaming ma possono comunque difendersi. L’audio in capsula di Google Pixel 9 e Google Pixel 9 Pro XL è ottimo come sempre, così come la connettività alle reti WiFi 7 e l’audio stereo. Bene il sistema di feedback aptico che in questa generazione è migliorato non poco, bene anche la rete che viene captata bene e riesce a lavorare come ci si aspetterebbe. 

INTERFACCIA GRAFICA: Gemini e tanta AI ovunque

Android 14 non rappresenta di certo una rivoluzione rispetto alle precedenti versioni del sistema operativo, ma a dire il vero non si sente la necessità di un rinnovamento generale per quanto riguarda l'interfaccia utente o le modalità di interazione con il dispositivo. Non c’è ancora Android 15, che sappiamo comunque non sarà una rivoluzione, ma la versione attuale presente sui Pixel porta con sé diverse novità, fra cui nuove possibilità di personalizzazione per la schermata di blocco e miglioramenti di varia natura. 

Android 14 lo conosciamo bene con la sua forte personalizzazione dell'interfaccia utente. Sui dispositivi Pixel è possibile modificare lo stile dell'orologio nella schermata di blocco tra diversi layout e formati, sia analogici che digitali. Inoltre, le due scorciatoie nella parte inferiore possono essere sostituite con azioni rapide personalizzate, come l'attivazione della torcia o della fotocamera, e molto altro. Android 14 aveva introdotto l'integrazione nativa di Health Connect, il servizio di Google per la sincronizzazione sicura dei dati fitness tra le diverse app di salute e benessere. Grazie alla preinstallazione su Android 14, Health Connect potrà essere sfruttato facilmente dalla maggior parte delle app per lo sport senza dover implementare soluzioni proprietarie.  

Il sistema operativo si fonda sull'interfaccia utente stock di Android, caratterizzata sul linguaggio Material You e su un theme engine che consente di personalizzare completamente la resa estetica del sistema operativo, rendendola in linea con quella delle app installate. Il sistema parte da qualsiasi sfondo selezionato dall'utente proponendo dinamicamente diverse palette di colori che si adattano bene sulla base delle regole imposte dalla - tanto discussa - armocromia. La palette sarà applicata a tutte le componenti dell'OS, dai quick toggle, agli sfondi delle schermate e ad altri elementi anche all'interno delle varie app. Non ci sono molte novità per quanto riguarda l'aspetto grafico della schermata delle notifiche e dei quick toggles: tirando giù la tendina abbiamo un primo livello con 4 toggle e le notifiche subito sotto. Abbassando ancora di più il menù a tendina i toggle diventano otto a cui si aggiunge anche la barra della luminosità. Qui le notifiche spariscono ma compaiono tre tasti: uno per modificare numero e posizione dei toggle, uno per le opzioni di spegnimento / riavvio ed uno per entrare nelle impostazioni. Non cambia la schermata delle app in background, con il tasto "Cancella tutto" per pulire completamente la memoria del cellulare che è ancora una volta confinato all'estrema sinistra. Bisogna scorrere fra tutte le app aperte, insomma, per selezionarlo.

Ci sono comunque delle novità interessanti che riguardano alcune app come quella del Meteo che è stata completamente rivista a livello grafico e funzionale permettendo ora di avere non solo maggiori informazioni ma anche di poter ottenere una migliore visualizzazione di queste informazioni. Ci è piaciuta molto e ammettiamo di averla utilizzata più spesso anche solo per la sua grafica. 

C’è la nuova app Pixel Studio, al momento che può venire utilizzata non in italiano. È l’app per creare immagini dal testo. Funziona bene perché da una stringa di testo inventata è possibile creare immagini diverse, alcune anche assurde, creando un’immagine per un articolo, per un volantino o magari la copertina di un proprio futuro libro. Per quanto l’abbiamo utilizzato, Pixel Studi, funziona bene permettendo addirittura di personalizzare ulteriormente lo stile dell'immagine con le opzioni aggiuntive.

C’è anche Pixel Screenshot ossia un’app che Google ha creato appositamente per organizzare i propri screenshot. Qui è possibile effettuare delle vere e proprie ricerche approfondite tra le varie schermate salvate nel rullino. L’app permette di trovare numeri di telefono, stringhe di parole, ricette, sport, cibi preferiti e molto altro ancora come anche punti di riferimento o anche luoghi da visitare o visitati. Basterà chiedere nella stringa di ricerca dell’app e ottenere una risposta con un riepilogo degli screenshot.In questo caso però l’app funziona solo se lo smartphone viene posto in lingua inglese. Peccato per entrambe non poterle avere disponibili di default già anche in Italia. 

L'intelligenza artificiale Gemini di Google gioca un ruolo importante nella serie Pixel 9. È possibile chiedere a Gemini molte più cose da fare e persino creare conversazioni intere, che si tratti di interviste o idee per libri/saggi o qualsiasi altra cosa. Gemini può dare idee su cosa cucinare in base a una foto del contenuto del proprio frigorifero. Si può richiedere del testo pronto da incollare per e-mail, riassunti di e-mail o altri testi e sarà anche in grado di ascoltare le chiamate e fare un riassunto della conversazione, con l'altra parte che ne verrà informata, ovviamente. In questo modo, se la chiamata è importante e piena di informazioni, l’utente sarà in grado di ricordare tutto come date, orari, riunioni, piani, ecc.

Google Gemini può anche utilizzare l'intelligenza artificiale più avanzata di Google chiamata Gemini Advanced, che fornisce risposte AI generative più accurate e mirate. Normalmente richiede un abbonamento a pagamento e non è ancora disponibile in tutti i mercati, ma in questo caso vi farà piacere sapere che Gemini Advanced sarà gratuito per un anno per tutti i possessori di Google Pixel 9 Pro e 9 Pro XL. Tuttavia, la maggior parte delle funzionalità sono disponibili gratuitamente, quelle di cui abbiamo già parlato e funzionano molto bene anche senza la versione Advanced che sembra essere rivolta agli utenti esperti.

Google ha deciso anche di potenziare il suo ormai imprescindibile Magic Editor, lo strumento che permette di modificare le immagini scattate con lo smartphone. In questo caso possiamo agire sugli scatti potendo rimuovere qualsiasi cosa dalle proprie foto o addirittura generando un intero scenario in una foto scattata come ad esempio un tramonto spettacolare dove non è presente. Non solo perché ci si potrà anche lasciar suggerire da Magic Editor su come migliorare la foto in modo del tutto automatico, oppure si potrà selezionare una zona della foto per poter aggiungere oggetti o altro generando tramite AI con uno script testuale. 

Molto interessante anche la funzionalità Aggiungimi che permette, se si è in gruppo, di aggiungere a posteriori nella foto anche il fotografo che scatta. Sostanzialmente il funzionamento è quello di scattare una foto di gruppo con tutte le persone tranne il primo fotografo e a quel punto, tramite suggerimento dell’app, di lasciare lo smartphone in mano a chi è già stato inserito nello scatto, per effettuare un secondo scatto con la persona precedentemente assente, che tramite AI di Google verrà aggiunta permettendo lo scatto di gruppo perfetto. 

Quello che contraddistingue i Pixel dagli altri smartphone Android è comunque il supporto software, e non tanto le funzionalità di personalizzazione. E con i nuovi modelli Google si è nuovamente superata: Pixel 9 e 9 Pro, 9 Pro XL verranno aggiornati per almeno 7 anni a livello software compresi gli update del sistema operativo e gli aggiornamenti di sicurezza, ricevendo anche regolari Pixel Drop con le funzioni che abbiamo fin qui anticipato. Anche fluidità e reattività di sistema sono praticamente esemplari, ormai praticamente ai livelli di iPhone nella stragrande maggioranza delle circostanze. Difficile desiderare di più in questo ambito.

FOTOCAMERA: i miglioramenti ci sono

Google Pixel 9 e 9 Pro / 9 Pro XL offrono hardware delle fotocamere in parte rinnovato. Ci sono delle differenze nel numero dei sensori ma anche nelle loro specifiche tecniche. Tutte però sono dotate di sensori al passo con i tempi e capaci di sfruttare il nuovo hardware della fotocamera e le modalità di scatto comandate dall’intelligenza artificiale.

Google Pixel 9 Pro / 9 Pro XL

A livello tecnico la fotocamera principale del Google Pixel 9 Pro / 9 Pro XL vede un sensore da 50 MP con autofocus dual-pixel e stabilizzazione ottica dell'immagine dietro un obiettivo f/1.68 e pixel di dimensioni pari a 1.2µm. C’è poi una fotocamera con sensore a periscopio da 48 MP con zoom ottico 5X. Questo sensore da 0,7 µm e si trova dietro un gruppo obiettivo con apertura f/2,8 e dispone anche di PDAF e OIS. Utilizzando una combinazione di zoom Super Res e questo zoom ottico 5X, Pixel 9 Pro /9 Pro XL può raggiungere fino a zoom 30X come lo scorso anno. La terza fotocamera è una ultrawide rinnovata con un sensore da 48 MP con pixel da 0,7 µm e un obiettivo con apertura f/1,7. Infine la fotocamera frontale aumenta di qualità puntando ad un 42 MP (contro i 10,5 MP di prima) con pixel qui a 0,7 µm con ultrawide e autofocus.

  • Principale 

    • Sensore da 50 MP - 25 mm
    • Obiettivo grandangolare con apertura f/1.68 
    • Pixel Size - 1.2 µm
    • OIS - Dual Pixel PDAF - Laser AF 

  • Ultra - Grandangolare
     
    • Sensore da 48 MP 
    • Obiettivo 123° di visione con apertura f/1.7
    • Pixel Size - 0,7 µm 

  • Telephoto Periscopio Camera

    • Sensore da 48 MP
    • Obiettivo con apertura f/2.8 - 113 mm  
    • OIS - PDAF - zoom 5x ottico fino a zoom 30x
    • Pixel Size - 0.7 µm
       
  • Flash LED
  • Video 8K @ 30fps, 4K  @ 30/60 fps - 1080p. @ 30/60/120/240 fps

Google Pixel 9

A livello tecnico la fotocamera principale del Google Pixel 9 non cambia il suo sensore rispetto a quella del Pixel 9 Pro e cioè abbiamo il sensore da 50 MP con autofocus dual-pixel e stabilizzazione ottica dell'immagine dietro un obiettivo f/1.68 e pixel di dimensioni pari a 1,2 µm.  Manca la fotocamera con sensore a periscopio ma c’è la fotocamera ultrawide rinnovata con un sensore da 48 MP con pixel da 0,7 µm e un obiettivo con apertura f/1,7. Infine la fotocamera frontale da 10,5 MP con pixel qui a 1,22 µm.

  • Principale 

    • Sensore da 50 MP - 25 mm
    • Obiettivo grandangolare con apertura f/1.68 
    • Pixel Size - 1.2 µm
    • OIS - Dual Pixel PDAF - Laser AF 

  • Ultra - Grandangolare 

    • Sensore da 48 MP 
    • Obiettivo 123° di visione con apertura f/1.7
    • Pixel Size - 0,7 µm 

  • Flash LED
  • Video 4K  @ 30/60 fps - 1080p. @ 30/60/120/240 fps

A livello funzionale l'app della fotocamera viene ridisegnata non troppo rispetto a quella dello scorso anno. La schermata principale vede ora l’ingranaggio per le Impostazioni nell'angolo in basso a sinistra mentre in basso a destra viene posizionato quello dei Controlli Pro che si differenziano in base allo smartphone quindi Pixel 9 e 9 Pro XL. Passare da una modalità di scatto a quella per i video è ancora più semplice visto che basterà switchare nel piccolo menù in basso al di sotto del pulsante di scatto vero e proprio. Per le foto saranno presenti le modalità di scatto come la classica Foto, Foto Notturna, Panoramica e ancora Ritratto, Esposizione Lunga e Panning, tutte che possono venire scelte tramite il classico swipe laterale.

Per le modalità di video invece c’è la modalità Video classica, lo Slow Motion, il Time-Lapse e ancora la modalità Sfocatura (che è quella praticamente cinematografica) e ancora la panoramica. Anche qui vale lo swipe laterale per decidere quale usare.  Effettuando uno swipe verso l’alto si aprirà il menù delle impostazioni e qui, in base alla modalità Foto o Video, sarà possibile scegliere tutte le impostazioni solite che riguardano il timer, la possibilità di scattare le Macro o ancora di impostare lo Scatto Migliore e anche chiaramente possibilità di avere un risultato in RAW. Per i video invece si può scegliere la risoluzione delle clip, i fotogrammi al secondo ma anche l’HDR a 10bit e ancora la stabilizzazione delle riprese e anche il miglioramento vocale. 

Utilizzando i due smartphone abbiamo capito che forse l’idea di Google di dover tappare in basso sulla rotella delle impostazioni per avere possibilità di agire sulla luminosità, sul contrasto, sulle ombre e su molti altri parametri come bilanciamento del bianco, messa a fuoco, tempo di esposizione e ISO non è così comoda e immediata come invece quella di ritrovarsi la livella direttamente sullo schermo una volta tappato lo schermo. È un passaggio in più che si deve fare e in alcuni casi può rivelarsi un po’ controproducente facendo perdere il momento dello scatto. 

Come scattano i nuovi Google Pixel 9 e 9 Pro XL?

  • Foto di giorno: nelle foto di giorno gli smartphone ci piacciono molto. Le immagini hanno una resa notevole con elevati dettagli come anche la gamma dinamica, colori vivaci e contrasto elevato. Da notare il bilanciamento del bianco di Google che si mantiene anche quest’anno leggermente freddo come è consuetudine con le fotocamere Pixel. Davvero ottima la percezione della profondità negli scatti con un miglioramento rispetto al passato per quanto concerne la morbidezza e anche le ombre che garantiscono ora praticamente sempre la migliore percezione della scena. Utilizzare il Pixel 9 e 9 Pro XL per scatti con la fotocamera principale non fa differenza visto che il sensore principale da 50 MP è il medesimo come il medesimo è anche l’algoritmo messo in campo dall’azienda di Mountain View per questi due prodotti. È facile scattare con i due Pixel ed è anche facile utilizzare lo zoom 2X che ricordiamo non fa altro che realizzare un crop dei pixel centrali del sensore da 50 Megapixel. Un’idea utilizzata anche da altri concorrenti (Apple in primis) e con cui Google sembra essere decisamente a suo agio. Non abbiamo avuto davvero problemi nel trovare praticamente sempre lo scatto perfetto o comunque un prodotto che fosse utile poi nell’uso in post produzione visto che è possibile anche realizzare scatti in RAW. 

 

  • Foto al buio: nelle condizioni di luminosità più difficili i risultati raggiungono ancora livelli elevati risultando ben bilanciati con dettagli altrettanto contrastati. Ci sono solo alcuni rumori che sfuggono al software ma che riguardano davvero zone molto scure. Per il resto il lavoro realizzato dalla fotocamera principale è notevole anche senza attivare la modalità Notturna. Abbiamo usato i due device in una situazione decisamente difficile ossia un concerto all’interno di un palazzetto ma abbiamo visto che sia Pixel 9 che Pixel 9 Pro si sono difesi molto bene riuscendo a riprodurre le scene in modo accurato con i parametri ben bilanciati, anche con la presenza di qualche pericolosa sorgente luminosa artificiale. Con il Google Pixel 9 Pro e il suo sensore a periscopio siamo riusciti ad ottenere scatti davvero buoni anche in queste condizioni grazie anche ad un miglioramento dell’apertura focale rispetto a prima e grazie anche ad una modalità Notturna capace di spingere oltre. 

  • Modulo ultra-wide: la fotocamera ultrawide dei Pixel 9 e 9 Pro XL è in grado di catturare una buona quantità di luce grazie ai suoi grandi pixel. Anche qui c’è qualche miglioramento rispetto al passato con una buona gamma dinamica ma anche maggiore vivacità dei colori negli scatti. Anche la soppressione del rumore è migliore rispetto al passato. I risultati sono buoni per qualità dei colori, del contrasto o anche del bilanciamento del colore. L’algoritmo e la lente lavorano bene nella correzione dell’effetto a barilotto che raggiunge un elevato livello riuscendo a scattare foto con ampiezza a 114 gradi. C’è infine il supporto agli scatti macro che risultano decisamente convincenti e permettono di portare a casa foto originali e con una quantità di dettagli incredibile per le distanze minime a cui vengono fatti.  

  • Zoom (solo Pixel 9 Pro XL): direttamente nell’app della fotocamera è presente una preimpostazione per lo zoom 2X, che ritaglia un'immagine dallo scatto con la fotocamera principale. Lo scatto è veramente ottimo con una morbidezza molto sottile che solo un occhio esperto potrebbe notare, mentre a livello visivo lo scatto è bello e anche molto elaborato. C’è un miglioramento rispetto al passato con dettagli più pronunciati e con una dose di accuratezza generale maggiore. La fotocamera periscopica del Pixel 9 Pro XL supporta come detto lo zoom ottico 5X come lo scorso anno. Qui le immagini riprese sono buone e si migliorano rispetto al passato risultando estremamente simili a quelle del sensore principale. La gamma dinamica è eccellente e i colori sono fedeli. Utilizzando lo zoom 10X Super Res Zoom si scoprono scatti puliti, dettagli presenti e poca rumorosità segno di un'ottima post produzione. Oltretutto è possibile spingersi fino a zoom 30X anche se in digitale ma che in alcune situazioni possono essere utilizzati.  

  • Selfie e Ritratti: le foto di ritratto hanno le modalità 0,7x e 1x che sembrano basate su lunghezze focali classiche. Come sempre i ritratti sono fantastici con Google e non potevano essere da meno nemmeno questi con il Pixel 9 e 9 Pro XL. La separazione dei soggetti è ottima. Qui a differenza del passato Google agisce con la fotocamera principale con alcuni dettagli a volte tralasciati. Stessa cosa per i selfie che sono comunque ottimi, con buoni colori e con una buona dose di dettaglio. Nota importante sui selfie riguarda l’aggiornamento della cam nella versione Pro XL che migliora e permette degli scatti più nitidi, più contrastati e anche più dettagliati rispetto al Pixel 9 classico che invece sfrutta la medesima cam dello scorso anno. 
  • Video: qui dobbiamo fare due distinzioni perché Google Pixel 9 e 9 Pro XL possono registrare in modo diverso ossia possono permettersi di spingere fino a risoluzioni differenti. Il Pixel 9 Pro XL può registrare video fino a 8K a 30 fps oppure a 30/60 fps in 4K classico. Il risultato sull’8K è buono ma, come detto per altri concorrenti, ci sembra esagerato per l’uso classico consumer. Di fatto c’è e lo si può sfruttare. Il 4K a 60fps invece lavora bene com un’ottima elaborazione della mappatura dei toni e una correzione HDR applicata a ogni fotogramma del video. I frame video vengono parzialmente elaborati direttamente sull'ISP e il video 4K dalla fotocamera principale è fantastico. Non c'è quasi alcun rumore e la gamma dinamica è accurata con colori vivaci. Convincente anche la modalità Sfocatura Cinematografica che permette di avere riprese del soggetto in primo piano a fuoco con invece lo sfondo in secondo piano con effetto bokeh. C'è anche il toggle Video Boost, che è l'elaborazione potenziata dall'intelligenza artificiale per migliorare i risultati HDR, stabilizzazione e zoom. Richiede il backup dei file su Google Foto e il potenziamento avviene nel cloud. Si ottiene un video 1080p non potenziato per il consumo immediato, mentre il file pseudo-raw per un ulteriore potenziamento è in una risoluzione di 4032x2268px.

    Le riprese della fotocamera principale del Pixel 9 Pro XL non ci hanno impressionato. Sono più morbide dell'ideale, più morbide della concorrenza e più morbide del Pixel 8 Pro, il che non è molto logico. E non dovrebbe essere un difetto dell'obiettivo, dato che non abbiamo osservato alcun problema nelle foto, è solo che il Pixel elabora i suoi video in questo modo. Forse è il software iniziale e Google cambierà un po' le cose nei futuri aggiornamenti ma non siamo entusiasti dei risultati così come sono ora. Una cosa di cui non possiamo lamentarci è la stabilizzazione: è davvero fantastica. La fotocamera principale e l'ultrawide gestiscono molto bene il tremolio durante la camminata, le panoramiche sono piacevolmente fluide su tutte le fotocamere e c'è anche una notevole stabilità quando si punta il telefono in una sola direzione.

Da sottolineare la presenza ancora una volta di una funzionalità che ha fatto gridare al miracolo quando Google l’ha esternata in fase di presentazione qualche anno fa. Parliamo della Gomma Magica ossia la possibilità da parte dell’algoritmo di Google di riconoscere oggetti o soggetti in una foto e di cancellarli in modo del tutto automatico con un semplice tap. Una feature che funziona sul serio e che permette di scattare una qualsiasi foto e di modificarla poi a posteriori andando ad agire proprio con un dito sugli oggetti o sui soggetti che si vuole eliminare dalla scena e che Google stessa ha evidenziato. Non solo perché c’è anche la funzione Elimina Sfocatura che permette di migliorare le foto sfocate magari per movimenti durante gli scatti. L’algoritmo funziona sull'intera immagine, ma ha un approccio speciale per migliorare i volti e basta veramente un tap sul pulsante per avere in pochi secondi un’immagine completamente pulita. 

L’Intelligenza Artificiale sui Pixel 9 e 9 Pro XL però si fa ancora più importante aggiungendo molte funzionalità nuove come Zoom Migliorato che permetterà di trovare dettagli dove la fotocamera non è riuscita magari a catturare molto: L’immagine che ne uscirà sarà un file da 3 MP, quindi in genere il consiglio è quello di lavorare con ritagli dalle foto piuttosto che con l'immagine completa: lo strumento infatti consiglierà di fare proprio questo.  

Molto interessante anche la funzionalità Aggiungimi: in questo caso permetterà di effettuare una foto di gruppo anche senza altri estranei presenti che possano effettivamente scattare la foto. In questo caso non si dovrà fare altro che scattare una prima foto di gruppo con alcune persone e poi passare lo smartphone ad un’altra persona che tramite la guida dell’Intelligenza Artificiale del Pixel potrà scattare la foto facendo vedere l’anteprima dello scatto precedente per riunire tutti i soggetti con l’ultimo mancante. Funziona ed è molto comoda.

Tramite Magic Editor si potrà anche modificare delle foto aggiungendo oggetti o soggetti inventati tramite testo. Sì, perché in questo caso basterà far analizzare lo scatto e dove si vorrà si potranno aggiungere oggetti di qualsiasi natura tramite il tasto ‘’Perfeziona’’ che aprirà un prompt di testo e permetterà di creare la qualunque. Funziona bene se la foto è semplice, se il prompt è preciso e ampio nella descrizione. Non è ancora perfetto come sistema ma diciamo che è un buon primo passo. 

AUTONOMIA: qualche miglioramento

I Google Pixel 9 e 9 Pro XL posseggono due batterie differenti: il Pixel 9 ne ha una da 4.700 mAh mentre quella del Pixel 9 Pro XL è decisamente più potente da ben 5.060 mAh. Il Pixel 9 Pro XL supporta la ricarica a 37 W con possibilità di caricare lo smartphone in mezz'ora di almeno il 70%. Non è velocissima rispetto ad altri brand della concorrenza ma garantisce comunque anche il supporto fino a 23W tramite ricarica wireless e c’è anche la ricarica wireless inversa per caricare appunto gli auricolari o altri device che la supportano a 12W. Il Pixel 9 invece carica più lentamente ossia a 27W che è un po’ misera come velocità. In questo caso abbiamo appurato un 55% in meno di 30 minuti che non è lentissimo ma nemmeno eccellente. C’è la ricarica wireless a 15W e quella reverse. 

L’autonomia in generale è migliorata in entrambi. Con Pixel 9 Pro XL siamo riusciti a superare tranquillamente le 6 ore di display attivo con oltre il 25% di batteria residua. Sotto stress importante la batteria cala e non superiamo le 5 ore di display attivo ma in generale in utilizzo misto con chiamate, navigazione web, navigazione GPS ma anche con giochi e foto e video siamo sempre riusciti a chiudere la giornata senza risparmi energetici e senza problemi. Il Pixel 9 chiaramente in rapporto fa lo stesso con giornate sotto stress che forse si fatica a superare l’orario di cena dalla mattina presto ma che con un utilizzo classico invece permette di non preoccuparsi della batteria. Pixel 9 rispetto allo scorso anno è migliorato e il quantitativo in più della batteria si fa sentire positivamente. 

Oltretutto gli smartphone dispongono di varie tecnologie integrate che consentono di ottimizzare i consumi energetici, ad esempio rilevando le app che vengono utilizzate meno e riducendo al minimo i loro consumi. Ci sono poi diverse modalità di risparmio energetico (fra cui anche Risparmio energetico estremo che consente di selezionare manualmente le app essenziali).

CONCLUSIONI

Con i Pixel di nuova generazione Google continua a tallonare sempre più da vicino Apple e Samsung, che sono i due competitor diretti a livello di approccio nel mercato degli smartphone. I due top di gamma quest'anno assottigliano le differenze continuando a rivolgersi però a due utenze molto diverse.

Da una parte c'è Pixel 9, più compatto e maneggevole, ma comunque dotato di una potenza più che sovrabbondante per l'utente comune. Dall'altra c'è Pixel 9 Pro XL che, mai come quest'anno, si rivolge a un'utenza professionale attraverso non solo al display più ampio e alla fotocamera più versatile, ma anche alla possibilità di accedere a una modalità Pro per la fotocamera che strizza l'occhiolino in maniera evidente al pubblico dei creator o aspiranti tali. Entrambi occupano la fascia alta, e sono realizzati con la consapevolezza di chi fa parte di questo mercato ormai da anni.

Pixel 9 Pro XL apporta cambiamenti stilistici importanti, oltre ad alcuni aggiornamenti hardware che lo rendono un telefono migliore rispetto alla generazione precedente. Il display più luminoso è un gradito miglioramento, ovviamente, ed è probabilmente il più luminoso del settore, anche se non è che l'8 Pro fosse carente sotto questo aspetto. La durata della batteria è stata una macchia per i Pixel nei confronti diretti e il nuovo modello è un passo avanti sotto questo aspetto. Naturalmente, Pixel 9 Pro XL è uno smartphone di fascia alta completo e pienamente capace, questo è fuori discussione. Questa generazione dà priorità allo sviluppo del telefono come veicolo per le attività di intelligenza artificiale di Google: se vi piacciono e si è volenterosi di cavalcare l'onda dell'intelligenza artificiale, i nuovi Pixel saranno perfetti per questo. Ci sono anche miglioramenti significativi su alcuni dei fondamentali per attrarre gli scettici dell'intelligenza artificiale.  

Pixel 9 rimane il compatto di sempre, anche se leggermente più grande. Potente come le versioni Pro grazie al processore possiede anche ulteriori miglioramenti che potrebbero aiutare a sostenerlo nelle vendite. La maggiore durata della batteria, gli aggiornamenti della fotocamera e chiaramente gli sviluppi dell'intelligenza artificiale e l'intera esperienza software Pixel.

A farla da padrona quest'anno è l'intelligenza artificiale per le funzioni utili nel quotidiano, con diverse novità che dovrebbero arrivare nei prossimi mesi proprio in questo ambito. È un vero punto di forza dei Pixel con un sacco di funzionalità software a disposizione dell’utente sia per il lavoro che per il gioco con degli strumenti di modifica delle immagini che possono aiutare a salvare una foto che le circostanze potrebbero aver rovinato. Avere un telefono realizzato dal produttore del sistema operativo ha i suoi vantaggi, anche se sono difficili da quantificare. Certamente gradito, invece, è il supporto esteso a 7 anni anche per aggiornamenti major del sistema operativo, una lezione che a poco a poco stanno apprendendo tutti i vari produttori più blasonati del settore.

Inevitabile per Google sembra invece l'aumento dei prezzi che però ammettiamo vanno di pari passo con i miglioramenti e le novità. Pixel 9 e Pixel 9 Pro XL costano, rispettivamente, 899€ e 1.199€. Se avete un Pixel 7/7 Pro o 8/8Pro probabilmente non avrete ancora un grande stimolo nel fare questo salto in avanti e magari vi converrà attendere il futuro Pixel 10, mentre per tutti gli altri potrebbero essere una validissima alternativa.

9 Commenti
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jepessen02 Settembre 2024, 17:32 #1
Ho sempre avuto Android dal primo glorioso HTC Dream, per poi passare nel 2021 all'iPhone 13 (un po' per cambiare, un po' perche' mi interessava lato programmazione). Ormai sono arrivato ad un'eta' dove compro lo smartphone nuovo solo quando quello attuale si scassa o ha falle di sicurezza che non vengono sanate perche' fuori supporto, quindi mi terro' questo iPhone ancora per un po', ma se dovessi cambiare per tornare ad Android direi che potrei puntare ai Pixel (o in alternativa ad un Fold Samsung, prezzo permettendo)...

Devo solo capire se il prezzo e' proporzionato alla qualita' oppure no, perche' mi sembra un po' altino, ma se viene compensato dalla qualita' hardware e dal supporto che non me lo fa buttare via dopo due anni come succede per altre marche (dicono 7 anni di supporto ma bisogna capire se si tratta di vero supporto oppure no), potrebbe valerne la pena...
Ziggy Stardust02 Settembre 2024, 20:39 #2
Gran merda di colori...
Per il resto, roba già vista a prezzo minore.
Comunque...non mi pare un prova "imparziale"...non a livello del nullafooon ma quasi.
nj03 Settembre 2024, 00:45 #3
Parlo da possessore del fu Nexus al day one. Per me questi pixel sono esteticamente pietosi, non andrei mai in giro a farmi vedere con questi accrocchi nelle mani. Super scaffale. Continuano a puntare tutto sulle fotocamere senza capire che ci sono tante persone a cui non interessa nulla, a me basta una fotocamera che faccia il minimo indispensabile. Sono orrendi questi frankestein a metà fra telefono e compatte..
TorettoMilano03 Settembre 2024, 09:31 #4
Originariamente inviato da: jepessen
Ho sempre avuto Android dal primo glorioso HTC Dream, per poi passare nel 2021 all'iPhone 13 (un po' per cambiare, un po' perche' mi interessava lato programmazione). Ormai sono arrivato ad un'eta' dove compro lo smartphone nuovo solo quando quello attuale si scassa o ha falle di sicurezza che non vengono sanate perche' fuori supporto, quindi mi terro' questo iPhone ancora per un po', ma se dovessi cambiare per tornare ad Android direi che potrei puntare ai Pixel (o in alternativa ad un Fold Samsung, prezzo permettendo)...

Devo solo capire se il prezzo e' proporzionato alla qualita' oppure no, perche' mi sembra un po' altino, ma se viene compensato dalla qualita' hardware e dal supporto che non me lo fa buttare via dopo due anni come succede per altre marche (dicono 7 anni di supporto ma bisogna capire se si tratta di vero supporto oppure no), potrebbe valerne la pena...


se vai di samsung interessati se qualche conoscente ha account student/corporate/welfare. praticamente aspetti i periodi di sconti e poi su questi account e hai sconti extra/offerte extra
Marko#8803 Settembre 2024, 19:21 #5
Originariamente inviato da: nj
Parlo da possessore del fu Nexus al day one. Per me questi pixel sono esteticamente pietosi, non andrei mai in giro a farmi vedere con questi accrocchi nelle mani. Super scaffale. [I]Continuano a puntare tutto sulle fotocamere senza capire che ci sono tante persone a cui non interessa nulla, a me basta una fotocamera che faccia il minimo indispensabile.[/I] Sono orrendi questi frankestein a metà fra telefono e compatte..


Quindi siccome a te basta il minimo secondo te ci sono tante persone a cui non interessa? Ok...

A me fa un po' ridere come fino all'anno scorso i pixel 8 e gli S23 avessero una loro identità, ora il profilo è identico agli iPhone. Al prossimo giro mettano anche le fotocamere nella stessa posizione e via.
Wikkle04 Settembre 2024, 16:55 #6
Originariamente inviato da: Ziggy Stardust
Gran merda di colori...
Per il resto, roba già vista a prezzo minore.
Comunque...non mi pare un prova "imparziale"...non a livello del nullafooon ma quasi.


Per concludere al meglio il tuo "fantastico e utilissimo" post... dovevi scrivere anche "scaffale"
Wikkle04 Settembre 2024, 16:58 #7
Originariamente inviato da: Marko#88
Al prossimo giro mettano anche le fotocamere nella stessa posizione e via.


No per carità! Prendo sempre pixel proprio per la forma dietro, bella solida e stabile per chi lo usa nudo..

Gli altri, soprattutto iphone sono inutilizzabili con il decentramento delle fotocamere
An.tani05 Settembre 2024, 10:04 #8
Ad un prezzo premium dovrebbero corrispondere caratteristiche premium

invece flash UFS 3.1

e stiamo parlando di telefoni che arrivano a 1600 euro....

il comparto telecamere fatto in quel modo è una enorme ca..volata... i bordi andavano stondati in modo da facilitare l’inserimento in tasche, evitare che si impigli, renderlo globalmente più solido..
Marko#8805 Settembre 2024, 11:30 #9
Originariamente inviato da: Wikkle
No per carità! Prendo sempre pixel proprio per la forma dietro, bella solida e stabile per chi lo usa nudo..

Gli altri, soprattutto iphone sono inutilizzabili con il decentramento delle fotocamere


Io il 13 Mini lo uso senza cover e non ho problemi ma in effetti non lo uso mai da appoggiato.

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