Recensione Samsung Galaxy Z Fold6: l’Intelligenza Artificiale lo rende il migliore

Recensione Samsung Galaxy Z Fold6: l’Intelligenza Artificiale lo rende il migliore

Il Galaxy Z Fold6 è il nuovo pieghevole di Samsung che cambia poco esteticamente ma lo fa nelle caratteristiche dove aveva prima qualche lacuna. Peso e spessore diminuiscono, aumentano luminosità e potenza. Quello che fa veramente la differenza però è la OneUI con l’Intelligenza Artificiale capace di renderlo il pieghevole migliore di tutti, almeno per ora. 

di pubblicato il nel canale Telefonia
Samsung
 

Il nuovo Samsung Galaxy Z Fold6 quest’anno è arrivato sul mercato in anticipo rispetto al classico mese di agosto. Il brand ha deciso di anticipare tutti e di presentarlo praticamente un mese prima del solito. Siamo volati a Parigi qualche giorno fa per la sua presentazione che ha visto anche altri prodotti come il Galaxy Z Flip6, i Galaxy Watch Ultra e Watch 7, i nuovi auricolari Galaxy Buds 3 e 3 Pro e anche l'anello del desiderio: il Galaxy Ring.

L’ammiraglia dell’azienda da qualche anno va di pari passo con aggiornamenti annuali e si propone al pubblico ancora come capostipite di una categoria di smartphone sempre più richiesta e soprattutto che piace sempre di più. A cambiare più di tutti tra Z Fold6 e Z Flip6 è senza dubbio il primo ossia il pieghevole a libro che dalla sua ottiene nuove funzionalità che vanno di pari passo con l’introduzione di un display più ampio nella scocca esterna ma anche un affinamento del peso e delle dimensioni cambiando anche quelli che sono gli angoli più vivi rispetto a prima. Avremo modo di farvi vedere anche i cambiamenti del Galaxy Z Flip6 in un secondo momento, lo stiamo già testando, ma ci premeva per prima cosa affrontare la recensione del Galaxy Z Fold6 che rimane comunque il più performante, professionalmente parlando. 

 

Come detto, a prima vista, i cambiamenti tra Z Fold5 e Z Fold6 non sono esagerati ma ci sono e vanno ad affinare un prodotto che rimane tra i migliori del momento, anzi il migliore, aspettando di vedere la concorrenza. Tutto ciò che funziona è bene non toccarlo: sembra essere stato questo l’approccio di Samsung nello svolgere il lavoro di progettazione del nuovo foldable. Il lavoro svolto con Galaxy Z Fold5 da Samsung lo scorso anno non doveva venire stravolto perché possedeva praticamente zero difetti e dunque non era necessario cambiare le carte in tavola visto anche il successo di questo prodotto sulle vendite. 

Ciò che avevamo però fortemente messo in dubbio sull’uso quotidiano del Galaxy Z Fold5 lo scorso anno era il form factor e le dimensioni dello schermo esterno. Avevamo sottolineato il fatto che molti concorrenti avevano fatto di meglio proponendo soluzioni più accattivanti con un display esterno più grande e dunque più comodo per l’utilizzo quotidiano perché più largo che non pregiudica nulla a livello dimensionale in tasca o in mano ma che allo stesso tempo permette all’utente di usare il pieghevole da chiuso come se si stesse usando uno smartphone classico. 

Qui con il nuovo Galaxy Z Fold6 rimane sempre quella forma allungata e stretta ma l’azienda cerca di allargare il display esterno (+1mm in larghezza). Sulla carta potrebbe essere poco ma vi anticipiamo che comunque permette di far scrivere meglio, di navigare senza avere un form factor esageratamente allungato e anche di mantenere ottima la portabilità anche da chiuso. Come sempre tutto molto soggettivo perché siamo sicuri che molti utenti troveranno più comodo uno Z Fold piuttosto che un altro foldable ma di fatto il miglioramento c’è rispetto allo scorso anno anche se, come vedremo, non è ancora quello che ci saremmo aspettati. 

Le novità però non finisco qui perché è comunque un upgrade mirato e allo stesso tempo importante. Sì, perché il nuovo Samsung Galaxy Z Fold6 è un pieghevole che si fa amare dopo qualche giorno di utilizzo grazie ad un profilo più marcato di prima con angoli più vivi che seppur di impatto permettono di avere una presa più salda in mano ed esteticamente rendono il device ancora più premium e moderno rispetto a prima. Non solo perché c’è una riduzione del peso e viene introdotta la classificazione IP4X garantendo dunque una protezione contro polvere che per un device del genere è un qualcosa di fondamentale. Cambia chiaramente il processore che si adegua a quello della serie Galaxy S24 ossia lo Snapdragon 8 Gen 3 for Galaxy e ancora qualche cambiamento in seno ai display a livello tecnico con luminosità maggiori e una fluidità che ci sembra ancora migliorata nell’uso di tutti i giorni. 

A non cambiare invece è il comparto fotografico che rimane esattamente il medesimo con una triade di sensori comunque di buon livello che però tendono a realizzare degli scatti un pochino migliori rispetto a quelli dello scorso anno probabilmente grazie ad un aggiornamento lato software o ad un effetto ‘’placebo’’ di smartphone di nuova generazione. Si poteva effettuare un upgrade? Sì, effettivamente qualcosa si poteva cambiare per spingere un pochino di più sul professionale anche da questo punto di vista ma di fatto i risultati ottenuti sono comunque di buon livello e questo dunque ‘’ci si può decisamente accontentare’’. 

Peccato forse anche per l’assenza di un upgrade lato ricarica: il Galaxy Z Fold6 si ricarica ancora a 25W ed è forse un peccato questo soprattutto per il target al quale Samsung vuole puntare che è soprattutto quello del professionista che magari vorrebbe avere il device da ricaricare velocemente. Vedrete che comunque la batteria seppur identica a quella dello scorso anno non darà problemi lato autonomia. 

Naturalmente c’è la grande novità dell’Intelligenza Artificiale o come la chiama Samsung la Galaxy AI che abbiamo già visto sulla serie Galaxy S24 e che qui viene implementata in tutte le sue funzioni ma personalizzate per un utilizzo più completo e particolareggiato dovuto alla presenza di un doppio display che garantisce usi specifici e ben diversi da quelli possibili con uno smartphone normale. 

Indice

Samsung Galaxy Z Fold6: Prezzi e Promo lancio

Il Samsung Galaxy Z Fold6 viene messo in vendita in una triplice versione con 12GB di RAM ed uno storage interno da 256GB, 512GB o 1TB per il massimo dell’archiviazione. Questi i prezzi, ricordando che sono tre le diverse colorazioni quali Silver Shadow (quello in prova), Navy e Pink:  

  • Samsung Galaxy Z Fold6 da 12+256GB al prezzo di 2.099€  (+100€ di Z Fold5)
  • Samsung Galaxy Z Fold6 da 12+512GB al prezzo di 2.219€ (+100€ di Z Fold5)
  • Samsung Galaxy Z Fold6 da 12+1TB al prezzo di 2.459€ (+60€ di Z Fold5)

 

Per tutti coloro che effettueranno il trade-in, Samsung riconosce fino a 880€ di valutazione del proprio device usato comprensivi di 100€ di extra valutazione direttamente nel carrello oltre a 12 mesi di protezione gratuita Samsung Care+ per danni accidentali. 

Unboxing

Non cambia la scatola di vendita del Galaxy Z Fold6 che arriva quest’anno sulla falsariga della precedente. È di colore scuro classica degli ultimi smartphone top di gamma che però si rimpicciolisce rispetto al passato. Come lo scorso anno, anche in questa occasione non c’è più il caricatore, che Samsung ha deciso di non porre in scatola di vendita per una questione ‘’green’’ seguendo la scelta di altri brand. E non c’è nemmeno più la piccola custodia a filo che permetteva di proteggere il telaio dello Z Fold e che Samsung aveva proposto fino alla versione 4 del Fold.  

Appena aperta la scatola con doppia copertura ad ali di farfalla, viene subito ricordato quanto questo dispositivo sia davvero diverso. Un display dalle dimensioni di un tablet che può anche chiudersi come un telefono normale.  In scatola troviamo un cavo con prese USB-C su entrambi i lati e nessun tipo di auricolari. 

DESIGN: si affina e diventa ancora più premium

Esteticamente il nuovo Samsung Galaxy Z Fold6, lo abbiamo detto, cambia poco ma lo fa con un senso pratico permettendo di aumentare la sua ergonomia per avere vantaggi di uso con una sola mano. L’idea dell’azienda in questo caso è forse quella di mantenere un aspetto che sia il più possibile consono con il passato soprattutto per il fatto che le varie generazioni di Z Fold sono divenute ormai iconiche dei pieghevoli in tutto il mondo. Pensiamo però che la vera ragione sia anche riconducibile al fatto che cambiare le carte in tavola per un device così tanto difficile da progettare e costruire, sia controproducente per chiunque, Samsung e utente. E poi ammettiamo che un pieghevole a libro come uno Z Fold6, esteticamente parlando, risulta un device elegante, ben fatto e molto premium tale da rimandare sicuramente a quello che è il mondo dei professionisti che possono spingersi decisamente oltre a livello di funzionalità. 

Anche quest’anno Samsung sembra aver ascoltato i suoi utenti per apportare migliorie giuste e utili. Lo scorso anno lo aveva fatto con la riprogettazione della cerniera capace di eliminare completamente lo spazio che di solito si aveva tra le due parti di smartphone una volta chiuso. In quello spazio, che è stato sempre ridotto ma mai veramente eliminato, si annidava polvere che doveva venire eliminata dall’utente manualmente una volta aperto il pieghevole. Se con lo Z Fold5 tutto questo era solo un ricordo, con Z Fold6 l’azienda ha continuato su questa strada migliorando anche la certificazione contro acqua e polvere. Sì, perché il nuovo pieghevole odierno è uno smartphone IP4X permette agli utenti di poter usare il pieghevole stando meno attenti ai granelli di polvere e agli schizzi d’acqua. 

I più grandi cambiamenti arrivano dalla forma, dalle dimensioni e dal peso. Z Fold6 è un pieghevole che si assottiglia, si alleggerisce e cambia anche un po’ la forma. Nello specifico, come vedete, le forme sono ora molto più rigide, meno tondeggianti, con curve di raggio molto più piccole e superfici più piatte. Tutto questo porta ad un cambiamento che non è esagerato ma che dona un aspetto sicuramente più premium e robusto all’intero foldable. Non solo perché c’è anche un piccolo riproporzionamento del suo form factor: ora lo Z Fold6 è più largo di 1 millimetro e più corto di 1,4 mm. Questo significa che non siamo più di fronte ad un aspetto che abbiamo spesso chiamato a forma di ''telecomando'' ma più vicino ad uno smartphone di quelli classici.

Siamo soddisfatti di questo piccolo cambiamento? Non del tutto. Capiamo Samsung che ha sempre difeso questo form factor anche se lo ha praticamente allargato via via negli anni pur non arrivando ancora a quella larghezza classica che troviamo con altri smartphone non pieghevoli. Di fatto però utilizzare questo schermo esterno quotidianamente è certamente più comodo rispetto a quello dello scorso anno ma ancora non completamente soddisfacente. 

La tastiera è certamente più comoda per via del millimetro di larghezza in più sullo schermo e riusciamo oltre che a scrivere messaggi anche a navigare, a rispondere alle notifiche e a fare tutto quello che solitamente facciamo con uno smartphone classico. Manca però ancora qualche millimetro in più tale da rendere ancora più comodo il foldable. La strada è quella giusta e speriamo che la prossima generazione sia quella con dimensioni migliori. Magari si poteva pensare ad integrare la S Pen nella scocca, allargandola e permettendo di avere uno schermo più largo e allo stesso tempo integrando un accessorio che reputiamo comunque molto importante soprattutto ora che Galaxy AI fa la differenza. 

Ottima invece la diminuzione del peso e dello spessore. Sappiate che il secondo è importante e in mano si sente molto la differenza. Parliamo di appena 14 grammi in meno ma che uniti allo spessore ridotto di 1,3 mm e alla forma con angoli vivi rendono ergonomicamente molto di più di quanto non ci si aspetti leggendo solo le misure. Ci piace il Galaxy Z Fold6 da usare da chiuso perché è uno smartphone che si fa distinguere, che non scivola facilmente e che ha un suo stile moderno e professionale.  Oltretutto i materiali rimangono estremamente premium con Gorilla Glass Victus 2 a coprire entrambe le superfici esterne, alluminio Armor per le scocche e un pannello Ultra Thin Glass internamente che risulta ancora in vetro ma con l’aggiunta di ulteriori strati di protezione. Lo schermo interno rimane da 7,6 pollici di diagonale con lo stesso aspetto più squadrato visto lo scorso anno e che permette di migliorare l’intera usabilità del device. Lo strato flessibile sopra i pixel OLED è ancora una volta una sorta di vetro, anche se Samsung e Schott, fornitore della pellicola, lo chiamano UTG (Ultra-Thin Glass). È un argomento affascinante, ma in poche parole sappiate che è che è possibile piegare il vetro solo se lo si rende abbastanza sottile (meno di 100 µm). Chiaramente non si può però superare una certa soglia perché aleggiano in quel caso altri problemi come anche la rottura. Per questo si ha bisogno di un trattamento aggiuntivo su altri strati tra cui anche una griglia di risonanza elettromagnetica di Wacom che abilita la funzionalità S Pen, un'impresa di per sé, soprattutto su di un display pieghevole. 

Cerniera nuova ma caratteristica distintiva identica a quella dello scorso anno con la possibilità di far rimanere felicemente fisso a qualsiasi angolazione tra 75 e 115 gradi, consentendo alcuni casi d'uso che altri device pieghevoli della concorrenza non permettono ancora. 

Posizione dei pulsanti invariata con quello di accensione sulla metà destra/posteriore è posizionato proprio per funzionare con il dito indice sinistro o il pollice destro. Il lettore di impronte digitali capacitivo di lato non discrimina e si sblocca in modo rapido e affidabile. Il bilanciere del volume è proprio sopra il pulsante di accensione con una corsa decisa e ben salda, mentre lo slot SIM si trova nella metà opposta (doppia nano SIM con possibilità anche della eSIM, nessuna opzione microSD). Entrambi gli altoparlanti si trovano nella parte sinistra/superiore/inferiore del Fold, un singolo microfono è in basso mentre un totale di tre sembrano essere in alto. La porta USB-C si trova al centro della sezione destra/posteriore, in basso.

DISPLAY: migliora la luminosità

Sul display, anzi sui due display, non c’è molto da raccontare perché Samsung aveva realizzato un importante upgrade con il passaggio da Z Fold3 a Z Fold4 soprattutto a livello dimensionale e di form factor piuttosto che di qualità del pannello stesso che era già davvero elevata. Sia esternamente che internamente i display sono Dynamic AMOLED 2X con refresh rate a 120Hz. Come con il precedente la fotocamera selfie per quello interno viene in qualche modo nascosta. Non è propriamente un sensore cosiddetto ''under display'' ossia ''sotto il display'' ma di fatto non vi è il foro a vista che viene invece coperto dal pannello riuscendo effettivamente a farlo scomparire quasi del tutto con la replica di immagini scure. 

Il display esterno del nuovo Galaxy Z Fold6 cambia nelle dimensioni permettendo ora di avere l’ottimo pannello con una diagonale variata a 6,3 pollici con una risoluzione di 968 x 2376 pixel con una densità di pixel di 410ppi. Un pannello che è anche in grado di raggiungere i 120 Hz e risulta dunque facile scorrere velocemente sulle pagine web ma altrettanto facile è osservare un contenuto di qualità anche su di un pannello particolare a livello di formato. Come accaduto con la scorsa generazione, lo schermo esterno permette di avere il controllo totale dello smartphone anche senza dover aprire ed usare lo schermo interno più ampio ora soprattutto più che mai. Sì, perché le dimensioni odierne permettono di usare meglio il tutto con una sola mano e la larghezza dello schermo garantisce di scrivere senza troppi problemi con la tastiera. Ed è proprio questa l’idea di utilizzare uno smartphone pieghevole come lo Z Fold6: tenerlo chiuso per ogni attività ed aprirlo solo all’occorrenza. Inutile ribadire il concetto che Samsung poteva fare di più da questo punto di vista allargando ancora di più lo schermo esterno permettendo di avere meno effetto telecomando e soprattutto garantendo all’utente ergonomia come quella di uno smartphone non pieghevole. 

Lo schermo interno, come già visto lo scorso anno, possiede un aspetto più squadrato. La diagonale è ancora 7,6 pollici Dynamic AMOLED 2X, mentre la risoluzione è leggermente diversa da prima ossia 1856 x 2160 pixel contro i 1812 x 2176 pixel di prima e la densità dei pixel è identica ossia di 374ppi contro 373ppi. Samsung ora specifica che il pannello è in grado di arrivare fino a 120 Hz senza specificare fino a quanto è possibile scendere in basso ma tanto vale dirvi che il pannello è in grado di variare la sua fluidità e quindi la sua frequenza a seconda dei contenuti e dell'attività senza alcun problema e abbiamo anche notato la possibilità di poter scendere fino a 1 Hz in situazioni di stallo contro i 48Hz minimo per quello esterno. Ormai in questo non c’è alcuna esitazione. Cambia però la sua luminosità di picco perché sappiate che ora può spingersi, secondo scheda tecnica, ai 2600 nit. Un valore incredibile che siamo riusciti praticamente ad appurare anche in fase di test in laboratorio. 

La OneUI consente di configurare due preset:

  • Vivida: si spinge fino ai limiti del pannello, andando oltre rispetto anche allo standard DCI-P3 e offrendo una saturazione massima dei colori più spinta rispetto al riferimento. Permette di avere una gestione dei colori maggiormente intensa e soprattutto con colorazioni tipiche da AMOLED e dunque neri profondi e gamma cromatica intensa. Qui è possibile modificare il bilanciamento del bianco tra colori ‘’Freddi’’ e ‘’Caldi’’ oltre ad impostazioni avanzate dove è possibile agire sul Rosso, Verde e Blue.  

  • Naturale: abilita un profilo colore basato su sRGB se il file è codificato con lo standard meno esteso, o un profilo DCI-P3 qualora il file supporti l'estensione cromatica superiore (e viene eseguito con un'app compatibile). Con la riproduzione HDR viene abilitato il profilo DCI-P3. Si propone invece come un profilo più reale con colori meno aggressivi e meno impattanti agli occhi degli utenti. Si cerca di mantenere importante il rapporto con quello che è possibile osservare nella realtà e quello che viene riprodotto sullo schermo dello smartphone. In questo caso però l’utente non potrà agire in nessun modo sui parametri dello schermo. 

La modalità Naturale è al solito la nostra preferita, tuttavia tutte le schermate del sistema operativo vengono riprodotte in sRGB, quindi con il gamut meno esteso. Sebbene sia la più precisa dubitiamo che siano in molti gli utenti ad utilizzarla all'atto pratico, visto che la modalità Vivida riproduce l'interfaccia in DCI-P3 e appare sensibilmente più gradevole alla vista nella maggior parte delle circostanze. Ci piace ancora di più lo schermo di Z Fold6 come ci era piaciuto quello della passata generazione. Ci piace per i colori che trasmette, per la qualità della pellicola (che purtroppo rimane ancora un po’ poco oleofobica) e ci piace perché sì, la piega si vede, c’è e si sente ma sembra meno impressa e sostanzialmente non crea fastidio mai, in alcuna situazione. 

TEST DISPLAY - Samsung Galaxy Z Fold6

Alle analisi al colorimetro il display pieghevole di Galaxy Z Fold6 ha risposto con risultati fra i migliori dell'intera categoria, se non il migliore. In termini di luminosità massima, Samsung dichiara un valore di picco di 2600 nits (anche più di 2700 nits nei nostri test), mentre con schermata bianca siamo riusciti a misurare 1514 nits, un valore estremamente elevato se consideriamo la diagonale elevata del display. È molto luminoso anche il display esterno, con 1506 nits misurati e un valore superiore a 2700 nits come picco massimo.

Luminanza

Area 100%

Il rapporto di contrasto è quello tipico dei pannelli AMOLED, quindi anche in questo caso elevatissimo. Con queste caratteristiche, Galaxy Z Fold6 risulta visibile ovunque e in qualsiasi circostanza, anche sotto la luce diretta del sole, con entrambi i suoi schermi. Numeri alla mano, sono pochissimi gli smartphone che riescono a fare meglio, anche prendendo in considerazione i migliori device con display non flessibili.

Modalità Naturale

Spazio Colore CIE 1931 - Coordinate cromatiche Yxy

Samsung Galaxy Z Fold6 - Modalità Naturale
. Gamut misuratoCoperturaRapporto
. REC BT.70999.98%135.19%
. DCI P3 D6598.77%99.66%
. Adobe RGB87.47%100.22%
. BT.202071.50%71.50%

Bilanciamento RGB

Samsung Galaxy Z Fold6 - Modalità Naturale

Curva di Gamma SDR

Samsung Galaxy Z Fold6 - Modalità Naturale
. Luminanza misurata
. Gamma standard 2.2
Rapporto di contrasto: ∞ : 1

DeltaE - Macbeth Color Checker

Samsung Galaxy Z Fold6 - Modalità Naturale

Modalità Vivida

Spazio Colore CIE 1931 - Coordinate cromatiche Yxy

Samsung Galaxy Z Fold6 - Modalità Vivida
. Gamut misuratoCoperturaRapporto
. REC BT.709100.00%141.11%
. DCI P3 D6599.96%104.02%
. Adobe RGB89.73%104.61%
. BT.202074.62%74.63%

Bilanciamento RGB

Samsung Galaxy Z Fold6 - Modalità Vivida

Curva di Gamma SDR

Samsung Galaxy Z Fold6 - Modalità Vivida
. Luminanza misurata
. Gamma standard 2.2
Rapporto di contrasto: ∞ : 1

DeltaE - Macbeth Color Checker

Samsung Galaxy Z Fold6 - Modalità Vivida

Anche per quanto riguarda la riproduzione cromatica, il display del nuovo flagship Samsung è il migliore fra i pieghevoli di questa generazione. Nella modalità Naturale il device sceglie automaticamente il profilo idoneo per il contenuto in riproduzione, quindi sRGB o DCI-P3, con una calibrazione di fabbrica decisamente certosina da tutti i punti di vista. Sono ottimi tutti i valori: lo schermo copre il triangolo di gamut al 99% in relazione allo standard P3, proponendo un punto di bianco e una curva di gamma molto precisi. Questo conduce a un DeltaE medio di solamente 1,5 con contenuti salvati in P3, pertanto le immagini riprodotte da questo smartphone sono vicinissime alle reali intenzioni del regista, e sfruttabili anche per l'elaborazione di contenuti a livelli semiprofessionali.

In modalità Vivida (la predefinita) non si notano grandi differenze rispetto alla modalità Naturale, con Samsung che sceglie una dominante fredda per il punto di bianco, e un gamut che si estende di circa un punto percentuale in termini di copertura. Il DeltaE medio in questo caso è di 2, un valore anch'esso ottimale per fruizione e produzione di contenuti multimediali. Sono lontani i tempi dei display estremamente sovrasaturi tipici di Samsung, insomma, anche se di recente questa scelta è piaciuta poco agli appassionati storici dell'azienda.

Riproduzione HDR

Curva di Gamma HDR

Samsung Galaxy Z Fold6 - Modalità Naturale (HDR)
. Luminanza misurata
. Gamma SMPTE2084 HDR
Rapporto di contrasto: ∞ : 1

Spazio Colore CIE 1931 - Coordinate cromatiche Yxy

Samsung Galaxy Z Fold6 - Modalità Naturale (HDR)
. Gamut misuratoCoperturaRapporto
. REC BT.709100.00%134.47%
. DCI P3 D6598.54%99.13%
. Adobe RGB88.16%99.69%
. BT.202071.12%71.12%

Bilanciamento RGB

Samsung Galaxy Z Fold6 - Modalità Naturale (HDR)

È sontuosa anche la riproduzione di contenuti HDR, con cui lo smartphone riesce a sfoderare un picco di oltre 1440 nits. L'immagine viene pesantemente drogata attraverso un tone mapping aggressivo alle mezze luci, caratteristica che abbiamo visto su moltissimi smartphone di tutte le fasce di mercato. Questo porta a scene più luminose rispetto alla sorgente originale, per certi versi più "belle", ma chiaramente meno precise. La saturazione massima di toni primari e complementari è corretta, con un triangolo di gamut che viene coperto al 98% per quanto riguarda il riferimento P3, quello più utilizzato nelle produzioni cinematografiche in Wide Color. Il tutto porta a una riproduzione, magari non precisissima, ma assolutamente di grande impatto grazie all'elevata luminosità di picco.

HARDWARE: fa di tutto con lo Snap 8 Gen 3

Il Samsung Galaxy Z Fold6 è un top di gamma anche nell’hardware. Come ha sempre fatto l’azienda per i suoi pieghevoli ecco che anche su questa nuova unità viene posto un processore di ultimissima generazione di Qualcomm ossia lo Snapdragon 8 Gen 3 che sostanzialmente abbiamo già visto con altri telefoni della concorrenza e soprattutto anche con tutta la serie di Galaxy S24 e che anche qui viene riproposto nella versione ''Snapdragon for Galaxy''.

Cos’ha di così speciale questo processore? Innanzitutto è sviluppato con processo produttivo a 4 nm e si basa al solito su un'architettura di tipo big.LITTLE con otto core dal consumo e dalle prestazioni diverse. 

  • il core Prime è basato su architettura Cortex-X4 dalla frequenza operativa massima di 3,39GHz (contro i 3,30GHz di Snap 8 Gen 3 classico);
  • ci sono poi cinque core Performance basati su architettura su Cortex-A720 di cui 3 a 3,1GHz e 2 da 2,9GHz;
  • infine abbiamo due core Efficiency, tutti basati su tecnologia Cortex-A520 con frequenza operativa di 2,2GHz.

Anche a livello di GPU si spinge veramente tanto con la presenza della Adreno 750 che arriva addirittura ad 1 GHz con un incremento rispetto allo scorso anno del 28%. Queste differenze di personalizzazione del processore di Qualcomm hanno effettivamente un riscontro potenziale nell’uso quotidiano? Per rispondere a questa domanda sappiate che Samsung propone due profili di prestazioni per Galaxy S24 Ultra: profilo Standard e profilo Light. Che differenze ci sono? Il profilo Standard ‘’offre l'equilibrio consigliato tra velocità di elaborazione, durata della batteria ed efficienza di raffreddamento” mentre il profilo Light ‘’privilegia la durata della batteria e l’efficienza del raffreddamento rispetto alla velocità di elaborazione’’. 

In poche parole sappiate che il boost dato dalla personalizzazione di Qualcomm con questo Snapdragon for Galaxy viene ricalcata proprio nel profilo Standard dove il telefono spinge al massimo delle sue potenzialità mentre con quello Light si pensa più al risparmio energetico. Nella pratica con il profilo Standard potrete puntare a battere record solo sui benchmark perché effettivamente la potenza che raggiungerete con il profilo Light sarà inferiore sì, i core spingeranno a minori valori di clock, ma assolutamente impercettibile a livello di usabilità sia nel quotidiano che nei giochi più spinti. La differenza importante però la troverete in questo profilo con l’autonomia che aumenterà di almeno un’oretta e mezza su display e d è palese che questa sarà una delle chiavi di lettura di questo nuovo processore Qualcomm for Galaxy.

Ma la verità è che nella pratica con il profilo Standard potrete puntare a battere record solo sui benchmark perché effettivamente la potenza che raggiungerete con il profilo Light sarà inferiore sì, i core spingeranno a minori valori di clock, ma assolutamente impercettibile a livello di usabilità sia nel quotidiano che nei giochi più spinti. La differenza importante però la troverete in questo profilo con l’autonomia che aumenterà su display ed è palese che questa è una delle chiavi di lettura di questo processore Qualcomm for Galaxy.

CPDT Benchmark

Scrittura sequenziale, Lettura sequenziale, Memory copy

Geekbench 5 ML

TensorFlow Lite CPU, TensorFlow Lite GPU

Geekbench 6

Single-Core, Multi-Core

GFX Bench 5

Aztec Ruins (HT) - Onscreen, Aztec Ruins (HT) - Offscreen (1440p), Car Chase - Onscreen, Car Chase - Offscreen (1080p)

CPDT Benchmark

Lettura sequenziale

CPDT Benchmark

Scrittura sequenziale

3D Mark Wild Life Extreme

Punteggio finale

CPDT Benchmark

Memory copy

Antutu 10

Punteggio

Geekbench 5 ML

TensorFlow Lite CPU

Geekbench 5 ML

TensorFlow Lite GPU

GFX Bench 5

Aztec Ruins (HT) - Offscreen (1440p)

GFX Bench 5

Aztec Ruins (HT) - Onscreen

Geekbench 6

Multi-Core

Geekbench 6

Single-Core

GFX Bench 5

Car Chase - Onscreen

GFX Bench 5

Car Chase - Offscreen (1080p)

Google Octane 2.0

Octane Score

Speedometer 2.0

Test via browser

Samsung Galaxy Z Fold6, inutile sottolinearlo, è una scheggia e lo è soprattutto ora con questo nuovo processore ben ottimizzato con la OneUI e capace di raggiungere non solo risultati a livello di benchmark mai visti finora ma anche prestazioni quotidiane di tutto rispetto e che pochi altri sanno raggiungere oggi. Non abbiamo trovato lag ma solo qualche piccolo surriscaldamento che è normale durante le sessioni di stress. Oltretutto qui c’è uno spessore più esiguo o la maggiore difficoltà nella disposizione dei componenti interni possa far aumentare di qualche grado in più la temperatura durante l’uso più estremo. Attenzione però perché Samsung anche qui ci mette del suo e inserisce per la prima volta una camera di dissipazione importante di dimensioni permettendo di far raffreddare meglio il device e garantire sessioni più lunghe a maggiore potenza.

Il foldable come sempre garantisce una gestione dei contenuti a 360 gradi che siano essi lavorativi, di intrattenimento o multimediali. Se abbiamo a che fare con il lavoro non abbiamo problemi nel gestire mail, documenti ma anche chiamate, messaggi o quant’altro. E poi anche la gestione di qualsiasi gioco o app risulta praticamente perfetta ed è anche una goduria grazie al display immenso da 7.6 pollici che garantisce davvero una visione ben diversa da quella di un solito smartphone.  

Tecnicamente esiste un'unica versione per la memoria RAM con però ben 12 GB di RAM di tipo LPDDR5X mentre lo storage interno in tre tagli da 256GB e 512GB ma anche da 1TB che permetterà l’archiviazione dei documenti e contenuti multimediali con velocità elevate grazie allo standard UFS 4.0. 

Riguardo alla connettività vi è la presenza di un modem dedicato che supporta appieno le reti 5G. In questo caso piena compatibilità con le nuove reti di ultima generazione NSA e SA capace di supportare velocità elevatissime in download o in upload ma anche con la presenza del Wi-Fi 7. Il bluetooth è in versione 5.3 mentre non c’è come detto il supporto al jack da 3.5mm per le cuffie ma la porta USB-C chiaramente fa non solo da ricarica ma anche da connettore per le cuffie con l’adattatore solito. Come lavora a livello di prestazioni telefoniche? Ammettiamo che la rete 5G viene captata bene. Il 4G LTE non ha assolutamente problemi nella ricezione e abbiamo visto lavorare bene anche in situazioni più difficili con riprese veloci dall’assenza di campo. In chiamata la capsula auricolare non crea distorsioni con un ottimo ascolto sia per chi chiama che per chi invece riceve. Vivavoce bello corposo grazie anche al doppio altoparlante completo che non è nascosto nella capsula auricolare. Come detto è sempre buona la ricezione del segnale, con il vantaggio di potersi affidare a due SIM fisiche e ad una eSIM (solamente due attive in contemporanea, due fisiche o una fisica + eSIM).

INTERFACCIA GRAFICA: il vero must have di Samsung

Sul Samsung Galaxy Z Fold6 arriva l’Intelligenza Artificiale generativa. È sicuramente questa una parte fondamentale della recensione anche se, come detto precedentemente, ci piace considerare le novità dello smartphone nella sua interezza e non solo, come puntualizzato dall’azienda nella proposta marketing al pubblico, su Galaxy AI e l’Intelligenza Artificiale. Di fatto è un capitolo corposo quello di Galaxy AI e di ciò che Samsung ha voluto integrato anche qui a livello di Intelligenza Artificiale generativa.

La volontà da parte di Samsung è quella di semplificare l’uso dello smartphone e dunque di avere tutto in un unico ecosistema senza dover scaricare app di terze parti e senza dunque avere la preoccupazione che i dati possano sparire in qualche contenitore virtuale di qualche sviluppatore ‘’cattivo’’. Effettivamente l’idea non è per nulla sbagliata ed avere funzionalità già attive su server Samsung o Google o ancora sullo smartphone non fa che tranquillizzare l’utente finale oltre a velocizzare le sue attività. 

L’interprete delle note vocali e la traduzione nei messaggi

Una funzionalità presente già sulla serie Galaxy S24 e che viene implementata anche su questo Z Fold6 in modo migliore grazie al doppio schermo è quella che riguarda la comunicazione ma anche il lavoro più professionale ossia l’Interprete. La funzionalità ottiene una speciale modalità di conversazione specificamente progettata per sfruttare il fattore di forma pieghevole di Z Fold6. Sì, perché una parte nella conversazione vede la traduzione sullo schermo principale mentre l'altra vede lo schermo esterno. Tutto avviene in modo simultaneo e l’utente può tranquillamente conversare con chi vuole e in qualsiasi lingua capendo e leggendo tutto. 

Con il Samsung Galaxy Z Fold6 è possibile anche registrare, come accadeva prima, una conversazione o anche una conferenza di lavoro con più persone direttamente nell’app Registratore. A questo punto è possibile far entrare in gioco Galaxy AI che permette di trascrivere l'intera conversazione in tempo reale suddivisa addirittura per oratori. Oltretutto, e qui viene il bello della funzionalità, l’Intelligenza Artificiale può spingersi oltre permettendo di tradurre in qualsiasi lingua l’intera trascrizione. Utilizzarla per ‘’sbobinare’’ delle note vocali registrate in qualche particolare evento o anche in qualche conferenza diventa senza dubbio molto semplice ed immediato anche se in questo caso questo tipo di lavoro veniva già realizzato da app di terze parti o anche dall’app ufficiale del registratore di Google allo stesso identico modo.

La novità, che funziona anche molto bene, è la possibilità di chiedere a Galaxy AI di fare un riepilogo di quanto ‘’sbobinato’’ in una forma più o meno sintetica o approfondita. Ecco che in questo caso si avrà solitamente un testo diviso per 4 o 5 punti chiave elencati che riepilogano appunto l’intera registrazione. 

Assistente Note, Chat e Web 

Comoda la possibilità tramite l’app di Note di farvi aiutare da Galaxy AI nell’auto formattare un documento, nel realizzare un riassunto, nel correggere errori o anche nel tradurre alcune parti. Lo farà in parte on device e in parte lato server Samsung quindi comunque in completa sicurezza. Anche il browser potrà effettuare un riassunto di quello che state leggendo e chiaramente come visto sulla serie Galaxy S24 anche qui potrete sfruttare l’AI per tradurre una nota vocale, per fare il riassunto o per semplicemente trascriverla. Sono cose viste già per Samsung ma che qui hanno maggiore rilievo per lo schermo più grande e comodo nell’uso professionale. 

Editing foto facile e Studio Ritratti con Galaxy AI

Con il riconoscimento automatico degli oggetti tramite Galaxy AI sarà possibile modificare velocemente e con ingegno le proprie foto o immagini trovate sul web. Ad esempio basterà tenere premuto su di un oggetto o un soggetto per muoverlo, cancellarlo o ingrandirlo. Non solo perché da una classica foto ritratto sarà possibile anche trasformare all’istante con l’AI l’autoritratto in immagini artistiche simpatiche e anche ben fatte. Non solo perché basterà anche realizzare uno schizzo a mano o con la S Pen per creare automaticamente immagini tramite l’Intelligenza Artificiale. 

Chiamata con Traduzione Live

Una delle funzionalità che colpisce particolarmente è quella che permette di sfruttare l’intelligenza artificiale per comunicare. Nello specifico la cosiddetta Traduzione Live con cui è possibile 'chattare' o ancora meglio chiamare un amico o un negozio o ancora un ristorante quando ci troviamo all'estero. In questo caso si può parlare tranquillamente, anche se non conosciamo la lingua dell’interlocutore, grazie alla traduzione simultanea che Galaxy AI realizza in tempo reale e in modo anche bidirezionale direttamente all’interno dell’app Telefono. È una funzionalità che è migliorata molto nei mesi e ora, quel problema del messaggio iniziale preregistrato a cui la maggior parte degli interlocutori mettevano giù il telefono, non si presenta perché permette prima di rispondere personalmente facendo capire che non si è di fronte ad una chiamata da bot. 

Cerchia e cerca

Se il nome è senza dubbio molto bizzarro, di certo la funzionalità è molto utile anche se creata e realizzata da Google. Sì, perché Samsung non ha fatto altro che integrare ancora prima di Google la già nota Google Lens portandola anche su Z Fold6. Come funziona il Cerchia e cerca? Sostanzialmente è un’evoluzione più pratica e veloce del classico cerca con Google Lens. Dopo una pressione prolungata sul tasto Home, apparirà automaticamente la barra di ricerca di Google e da qui si potrà cerchiare, evidenziare o toccare con le dita o la S Pen, qualsiasi cosa sullo schermo cioè qualsiasi oggetto o soggetto presente sullo scatto fotografico appena realizzato, dando sfogo alla visualizzazione di molteplici risultati di ricerca.

Oltretutto sarà possibile digitare parole chiave per approfondire la ricerca e si potrà sfruttare la cosa anche sui social, sui video, perché basterà tappare e Galaxy AI effettuerà la ricerca dell’oggetto selezionato. Quindi se l’utente nota qualcosa che colpisce la sua attenzione all’interno di un post sui social media di un amico o un oggetto divertente o sorprendente su YouTube Shorts, potrà avere maggiori informazioni senza dover uscire dall’app in cui si trova. E a seconda di dove si trova, per alcuni tipi di ricerche, l’utente sarà in grado di visualizzare panoramiche informative generate dall’AI con il contesto e informazioni utili riprese da internet, potendo inoltre porre domande più complesse e dettagliate. Funziona? Sì, come quasi ogni cosa realizzata da Google. In questo caso Cerchia e cerca è forse una delle funzionalità che funziona meglio e possiede anche una grafica accattivante e di sicuro impatto per le ricerche veloci. 

Instant Slow Motion 

Una funzione che ci è particolarmente piaciuta e che funziona è quella dell’Instant Slow Motion in un video. In questo caso se si ha la necessità di visualizzare in slow motion un video che non è però stato registrato in Slow Motion ecco che con questa nuova funzionalità sarà possibile generare fotogrammi aggiuntivi in base ai movimenti per ridurre la velocità di riproduzione delle sequenze di azione e permettere di apprezzare i dettagli. Ammettiamo che avendolo provato il tutto lo si fa in pochi secondi e il risultato è notevole permettendoci di realizzare clip in rallentato senza doverle effettivamente registrarle in quel formato. 

Il grande schermo offre alcune delle migliori funzionalità di produttività che è possibile ottenere su un telefono che diventa tablet. Siamo particolarmente entusiasti di quanto sia intuitiva l'implementazione multi-finestra e di quanto non si abbia bisogno di imparare come fare: funziona semplicemente come previsto. Il passaggio dallo schermo interno a quello esterno richiede un po' di configurazione: di default, il telefono va in standby quando lo si chiude, ma è possibile modificare questo funzionamento per ogni singola app in modo da farlo funzionare a proprio piacimento. 

Android 14 con OneUI 6.1

Per il resto il Samsung Galaxy Z Fold6 viene rilasciato sul mercato con il nuovo Android 14 e con la recente Samsung OneUI 6.1 che abbiamo conosciuto già perché rilasciata sui precedenti modelli come Galaxy S24 Ultra. Le basi dell'interfaccia utente sono simili a quanto visto con le interazioni precedenti sebbene sia possibile individuare molti cambiamenti a livello grafico che vanno di pari passo anche con quelli funzionali dell’Intelligenza Artificiale o anche in alcuni menù pensati per rendere più facile l’interazione con lo smartphone da parte dell’utente. Ci siamo già espressi in passato sulla OneUI in generale e anche su questa nuova versione con Android 14 e non possiamo che confermare ancora una volta come a nostro parere sia sicuramente una delle più complete interfacce grafiche presenti ad oggi su di uno smartphone Android che non sia quella stock dei Pixel, che comunque si mantiene ancora una volta più povera di funzionalità. L’interfaccia non è più una mera riproduzione personalizzata di Android ma è esattamente una UI capace di permettere all’utente di usare lo smartphone in ogni singola potenzialità, anche quella più nascosta, e di ampliare l’uso del device a funzionalità secondarie come quelle che garantiscono di essere di fronte ad un vero e proprio ecosistema come solo un altro contendente ha ad oggi proposto ossia Apple. 

Samsung con la sua OneUI odierna non solo garantisce un utilizzo veloce, funzionale, efficace e completo di Android ma si pone come parte integrante di un sistema capace di comunicare anche con altri device dell’azienda come tablet e notebook. Per non parlare poi della sicurezza che la stessa OneUI ha raggiunto grazie a Knox: qui infatti non siamo di fronte ad una mera trasposizione della sicurezza imposta da Google con Android ma ci mette del suo garantendo che vengano fixati eventuali bug nocivi per gli utenti. Ammettiamo che le novità di OneUI vanno tutte in direzione di un sistema alla Apple. C’è la possibilità di effettuare un backup sui server proprietari che garantiscono una procedura guidata di inizializzazione del Galaxy facile e veloce senza perdere dati e soprattutto con le app e la disposizione delle stesse proprio come sul precedente smartphone. La OneUI 6.1 è un’interfaccia solida e davvero ben fatta grazie ad una serie di funzionalità capaci di rendere non solo più facile l’uso dello smartphone ma anche completo più di quanto non ci si attenderebbe. C’è l'accesso rapido ai widget, un controllo del volume più preciso. C’è anche tutta la personalizzazione con i temi anche in base alle colorazioni come visto con Android 14 stock e ancora una ricerca grafica che si avvicina a quella pura di Android ma che in qualche modo rimane fedele però a Samsung. Oltretutto basta navigare un po’ sul Galaxy Store, uno store alternativo a quello di Google ma ufficiale Samsung, per scovare alcune chicche come Galaxy Lock che permettono di personalizzare completamente il proprio Samsung. Nel complesso, OneUI è distintamente Samsung. L'azienda è riuscita a cementare uno stile specifico nella sua interfaccia sin dall'introduzione di One UI con la serie Galaxy S10, e risulta immediatamente riconoscibile. Possiede un suo wallet integrato in Samsung Pay che contiene carte di pagamento, documenti personali come carta d’identità. In generale ci piace la OneUI e ci piace l’idea di avere un’interfaccia ben fatta, con un ottimo ecosistema, una buona reattività e con la garanzia degli aggiornamenti. 

Fortemente comoda e utile la barra delle applicazioni che Samsung ha deciso di porre in basso proprio come un sistema operativo da desktop. È una barra che mostra una vista ridotta delle icone del dock quando si è lontani dalla schermata iniziale. È possibile anche visualizzare le app utilizzate di recente e trascinare le app da lì sullo schermo per avviare in modalità multi-finestra. C'è anche una scorciatoia per il drawer delle app nell'angolo sinistro. Tornando al multi-tasking stesso, il dual-split più semplice può essere orizzontale o verticale ma si può anche dividere lo schermo in tre diverse finestre. Si può anche controllare la divisione in un modo o nell'altro semplicemente trascinando la barra centrale. In questo caso il trascinamento è anche il modo più semplice ed immediato con cui si possono trasferire rapidamente e facilmente i contenuti da una finestra all'altra. L'elenco dei tipi di contenuto supportati è stato ampliato e probabilmente Samsung e gli sviluppatori continueranno a farlo. Operativamente facendo tap sui punti sulla barra centrale vengono fornite alcune opzioni, tra cui un modo rapido per scambiare le posizioni delle due app e un altro per modificare l'orientamento della divisione. Il terzo pulsante salva questa configurazione multi-tasking nel pannello App.

Ogni app ha la sua piccola barra di controllo ovale nella parte superiore, mentre è in modalità multi-finestra. Può essere utilizzata per afferrare e trascinare l'app per il riposizionamento sul display. Passando alla divisione multi-finestra a tre app in questo caso è possibile trascinare i contenuti in questa configurazione e fondamentalmente passare da un'app all'altra all'istante. È importante notare che alcune app non funzionano completamente, contemporaneamente, mentre si trovano in questa modalità. Se questo non bastasse è possibile anche persino andare oltre queste tre app e sfruttare ulteriormente il multitasking con le finestre di visualizzazione a popup. In tal caso è possibile arrivare ad accumulare fino a cinque di queste in una divisione a tre, per un totale di 8 app "attive" nello stesso momento. Per queste è possibile il ridimensionamento o il trascinamento libero e persino la possibilità di impostarne la trasparenza. 

La cerniera di Z Fold6 e le sue capacità indipendenti consentono qualcosa a cui il gigante coreano dà il nome di modalità Flex o vista Flex. Per impostazione predefinita, Z Fold6 entra in tale modalità quando le sue due metà sono posizionate con un angolo compreso tra 75 gradi e 115 gradi. Flex View è elegante a livello concettuale, ma ancora piuttosto limitato in termini di supporto software. L'idea di base qui è che il software dovrebbe rendersi conto che l’utente sta utilizzando lo smartphone in uno stato semi-aperto, simile a un laptop e regolare l'interfaccia utente di conseguenza. Questo, nel suo stato attuale, permette di lasciare tutti i tipi di controlli nella metà inferiore del display, mentre il contenuto effettivo rimane in quello superiore. Il lettore video può farlo così come l'app della Galleria. L'app della fotocamera è l'esempio più importante di Flex View funzionando bene e portando vantaggi all’utente finale. L'idea è che, ancora una volta, puoi avere i tuoi controlli nella metà inferiore del display e il mirino in alto. Utile per scattare selfie con la fotocamera principale mentre il telefono è poggiato su una superficie piana. Alcune altre app, come YouTube in modalità orizzontale, vengono separate in modo naturale mentre lo Z Fold6 è semiaperto. La stessa logica si applica ad applicazioni per prendere appunti o di messaggistica, che, in modalità orizzontale, con una tastiera su schermo aperta, tendono a separarsi naturalmente con un contenuto in alto e la tastiera in basso. Decisamente utile in alcune situazioni anche se in questo caso la dimensione del ‘’mezzo’’ display non permette di digitare comodamente.  

Parlando di app che si adattano ai display e ai fattori di forma, Z Fold6 presenta un layout dello schermo e un menu di zoom piuttosto interessanti nelle impostazioni di visualizzazione. In questo caso attivandolo avremo più contenuti in una sola schermata con una sezione laterale che si mostrerà come un elenco di menu che tradizionalmente vedremo in una grafica da tablet. Un vantaggio per usare l’ampio display dello smartphone. Come una sorta di estensione logica a tutto questo comportamento automatico, Z Fold6 ora ha la possibilità di mantenere attive le app sulla schermata esterna una volta chiuso lo smartphone. Chiaramente la stessa cosa può essere effettuata al contrario una volta chiuso lo schermo si può aprire e l’applicazione si estende sullo schermo interno.  

La tastiera Samsung è probabilmente una delle soluzioni di tastiera Android più versatili attualmente disponibili sul mercato. Si adatta perfettamente alle esigenze dello Z Fold6, soprattutto con il suo supporto completo alla personalizzazione e il ridimensionamento. Viene fornito anche con tre modalità distinte, pronte all'uso: normale, diviso e fluttuante. Funzionano sia in orientamento verticale che orizzontale su entrambi i display. Inoltre, è possibile avere una modalità diversa per il display principale in modalità orizzontale e verticale e una terza per il display esterna. 

E proprio sugli aggiornamenti ecco la nota importantissima che pone i Samsung Galaxy Z Fold6 alla pari dei Pixel 8 e 8 Pro di Google. Sì, perché in questo caso l’azienda ha fatto sapere ufficialmente che il nuovo Galaxy Z Fold6 sarà supportato con 7 anni di aggiornamenti generali quindi major update ma anche di sicurezza. È senza dubbio un plus non indifferente perché finora nessun altro brand si è spinto tanto e sappiamo da sempre che proprio Samsung si è sempre prodigata nell’aggiornare i propri smartphone di ultima generazione non solo nel più breve tempo possibile ma anche per più anni e con diverse versioni di Android. 

FOTOCAMERA: sempre gli stessi sensori (buoni)

Samsung Galaxy Z Fold6

  • Principale 

    • Sensore 50 MP 
    • Obiettivo grandangolare con apertura f/1.8 - 23mm 
    • Pixel Size 1.0 µm  
    • Dual Pixel PDAF + OIS  

  • Ultra - Grandangolare 

    • Sensore da 12 MP
    • Obiettivo 123° di visione con apertura f/2.2 - 1.12 µm - 12mm 

  • Tele Photo Periscope 

    • Sensore da 10 MP
    • Apertura f/2.4 - 66mm
    • PDAF 
    • OIS
    • Zoom 3X Ottico

  • Anteriore 

    • Sensore da 10 MP - f/2.2 - 24mm

  • Interna sotto al display

    • Sensore da 4 MP - f/1.8 - 26mm

  • Video 8K @ 30 fps - 4K @ 30/60 fps 
  • Super Slow-motion  HD @ 960 fps 
  • Time Lapse

Il Galaxy Z Fold6 non cambia le carte in tavola sfoderate lo scorso anno con Galaxy Z Fold5 a livello fotografico. Il trio di fotocamere posteriori vede un sensore principale che è il Samsung GN3 con un formato ottico da 1/1,56", 50 milioni di pixel da 1,0 µm e un array di filtri Tetrapixel (in Sony si parla di Quad Bayer). La messa a fuoco automatica si basa su un metodo Dual Pixel mentre l'obiettivo davanti a questo sensore ha una lunghezza focale equivalente a 23 mm (quindi molto ampia), l'apertura è f/1.8 e c'è la stabilizzazione ottica. Per l'ultrawide, lo Z Fold6 vede un sensore Sony IMX 258 con un formato ottico da 1/3,06" e pixel da 1,12 µm. La sua risoluzione nativa è di 13 MP, ma Samsung lo utilizza a 12 MP visto che questa è la dimensione delle immagini che scatta. Sebbene il sensore stesso abbia la capacità AF, la fotocamera non lo supporta. L'obiettivo copre un campo visivo di 123 gradi, secondo le specifiche Samsung, e ha un'apertura f/2.2. Per il teleobiettivo invece Samsung ha deciso di proporre un sensore S5K3K1 (1/3,94", 10 MP, 1,0 µm) con obiettivo stabilizzato con apertura f/2,4 con lunghezza focale effettiva da 7,0 mm ma con una focale equivalente lunghezza di 66 mm. In ogni caso è possibile ottenere qui uno zoom ottico 3x. 

Per quanto riguarda i selfie, abbiamo una tradizionale unità da 10 MP sullo schermo esterno. Quello risale al Fold2 ed è basato sul Sony IMX 374 (1/3", 1,22 µm) abbinato a un obiettivo a fuoco fisso con una lunghezza focale equivalente di 25 mm e un'apertura f/2,2. C’è poi anche la fotocamera sotto il display che si nasconde dietro lo schermo pieghevole. Una serie  di pixel a scacchiera e patch trasparenti lasciano una luce sufficiente che permette al sensore da 16 MP sottostante (IMX 471, 1/3", 1,0 µm) di produrre immagini fisse da 4 MP e video a 1080p. L'obiettivo riporta la stessa lunghezza focale equivalente a 25 mm e un'apertura f/1.8.

L’app della fotocamera non sorprende che sia standard Samsung. Tutte le funzionalità principali, i pulsanti e le opzioni sullo schermo sono rimasti abbastanza coerenti negli ultimi anni. Ovviamente, l'interfaccia utente appare molto diversa sul grande display interno, rispetto a quello esterno. C'è anche la nuova variante dell'interfaccia utente della fotocamera in modalità Flex. Le icone degli alberi sono state sostituite con i numeri e permettono di avere: "0.6x" indica la visione ultra grandangolare, "1x" indica la visione normale e "3x" indica il teleobiettivo. È disponibile anche Pinch to zoom e il passaggio  senza problemi tra le tre telecamere. Il resto vede il funzionamento di base classico con passaggi laterali per scorrere le modalità e un'azione su / giù per passare dalla fotocamera posteriore a quella anteriore e viceversa. Presente un pulsante che controlla il display esterno. Quando Z Fold6 è aperto o in Flex View, premendolo si accende il display esterno che agisce come mirino in modo che i soggetti possano vedere come appaiono per gli scatti. Quando Z Fold6 è piegato, questo pulsante diventa un interruttore "selfie".  

È disponibile anche la modalità Expert RAW e ora è integrata nell'app principale della fotocamera come modalità invece di essere un'app separata anche se non può essere salvata nella griglia delle modalità di scatto ma è necessario passare per la scorciatoia dell’app principale. Una stranezza e soprattutto una scomodità che ancora non abbiamo capito. Tuttavia, sblocca il controllo manuale completo e la capacità di conservare sia l'elaborazione multi-frame dell'app della fotocamera integrata sia i dati dell'immagine non elaborata per ulteriori modifiche. Può acquisire immagini con tutte e cinque le fotocamere e produrre file JPEG e DNG. E proprio i file DNG possono essere modificati in Lightroom Mobile, con tutti i dati dell'immagine incorporati attraverso il profilo dell'obiettivo integrato. Expert RAW ha del potenziale enorme anche se con alcuni limiti permettendo di giocare con il colore e la gamma dinamica in misura molto maggiore rispetto ai file jpeg o heic predefiniti.

Come scatta Samsung Galaxy Z Fold6?

  • Foto di giorno: la fotocamera principale da 50 MP di Z Fold6 si comporta molto bene. In pieno giorno cattura immagini piacevoli. I colori hanno molta luce e vivacità senza problemi di bilanciamento del bianco o dominanti di colore. L'alto contrasto contribuisce anche all'aspetto espressivo generale, mentre il roll-off negli estremi è ben valutato, quindi si ottengono davvero tanti dettagli sia nelle ombre che nelle luci. I 12,5 MP di risoluzione forniscono il livello di dettaglio atteso, e questo viene soprattutto reso in un modo molto maturo, senza un'eccessiva nitidezza: non ci sono aloni attorno ai bordi contrastanti. Come spesso avviene anche qui le immagini da 50 MP non offrono vantaggi di dettaglio significativi per giustificare quella che di solito è una dimensione del file 3x rispetto alle normali foto da 12,5 MP. C'è una piccola penalizzazione nella gamma dinamica e una resa cromatica più riservata. In caso di scatti a 50 MP è presente una modalità secondaria aggiuntiva chiamata ‘’Ottimizzazione Dettagli’’ che permette di catturare davvero più dettagli. Ci vogliono un paio di secondi per l'elaborazione, indicando che è in corso uno stacking di immagini più pesante, ma vale la pena aspettare: controllando la differenza magari nelle piccole cose come i testi troveremo senza dubbio un miglioramento dei dettagli. Rispetto a Z Fold5 c’è qualche miglioramento che chiaramente non è dovuto al sensore, medesimo, ma all’elaborazione dovuta al nuovo e potente processore che permette di avere quel qualcosa in più che magari non ci si attenderebbe da un pieghevole che sì, è uno smartphone costoso e potente, ma di certo non un cameraphone come altri.

  • Foto di al buio: in condizioni di scarsa illuminazione, il Fold può scegliere di applicare l'elaborazione automatica della modalità notturna in determinate condizioni, come indicato da un'icona a forma di mezzaluna nel mirino. In questo caso è possibile abilitarlo e disabilitarlo in base alla scena. Tuttavia, non è troppo aggressivo e non sempre subentra permettendo di avere la meglio in base all’intelligenza artificiale. Quando si attiva, acquisisce le stesse immagini che otterresti se fossi nella modalità notturna dedicata. In modalità Notte, c'è un notevole miglioramento nella resa delle ombre come anche un’ottima conservazione delle alte luci. Le prestazioni del rumore sono migliorate, risultando di colore più solido in aree più uniformi, ma una parte della trama effettiva viene a volte persa con alcuni scatti più estremi. Di fatto sono scatti migliorati rispetto alla precedente generazione, sempre con uno step non esagerato ma visibile all’occhio allenato. Il rumore a volte viene lavorato meglio così come anche le luci artificiali che risultano meno aggressive e pasticciate con un colore che viene conservato sicuramente meglio di prima. 

  • Modulo ultra-wide: l'ultrawide mantiene l'impressione positiva degli altri sensori e cattura ottime foto. Non è l’ultra grandangolare più nitido su un telefono di punta, ma non è nemmeno male e regge più che bene il confronto fino anche ad angoli estremi. Risolve molti dettagli, a meno che non si scatti qualcosa da molto vicino, in questo caso la mancanza della messa a fuoco automatica potrebbe creare qualche fastidio. La riproduzione dei colori è in linea con gli altri due sensori. E ricordiamo che l’obiettivo viene qui utilizzato anche per gli scatti ravvicinati in macro con risultati davvero ottimi su ogni parametro.  

  • Zoom: il sensore a teleobiettivo di Z Fold6 ha un livello di zoom nativo di 3x. Viene calcolato dalla cam principale e fornisce scatti competenti. I dettagli sono nitidi, senza segni evidenti dell'upscaling che va dalla risoluzione nativa di 10 MP della fotocamera alle foto risultanti da 12 MP. La nitidezza rimane conservativa e il rumore è quindi minimo. I colori sono ben abbinati alla resa della fotocamera principale e la gamma dinamica è eccellente. Oltretutto il rumore si insinua raramente, soprattutto in aree più grandi con colori uniformi. Presente anche un cursore lineare su Z Fold6, che arriva fino a zoom 30x, con vari punti di ancoraggio impostati a 4x, 10x, 20x e 30x. Entrambi i livelli di zoom 4x e 10x hanno però accontentato i nostri occhi in termini di dettagli e di quanto siano bassi i livelli di rumore. Naturalmente, tutto questo dipende da buone condizioni di illuminazione.

  • Ritratti e Selfie: presenti due selfie camera di cui una da 4MP che viene però posta al di sotto del display e una da 10MP classica posizionata nella parte esterna. Quella interna viene nascosta da un’area composta da pixel più rarefatti. Quando la telecamera è spenta, i pixel funzionano seguendo in tempo reale il contenuto dello schermo, quando invece si attiva la camera viene mostrato il foro nero della lente e la fotocamera entra in funzione. Il sensore è piccolo e in termini di risultati non otteniamo scatti di livello. Samsung cerca di agire a livello software con i dettagli ma la camera frontale dello schermo aperto mostra i suoi limiti riuscendo benino solo all’esterno e con tanta luce. In termini di qualità effettiva il sensore selfie da 10 MP esterno cattura molti dettagli. 

  • Video: Samsung Galaxy Z Fold6 supporta la registrazione di video con una risoluzione fino a 8K con la sua fotocamera principale, a 24fps, come è normale con i Samsung. Sia il principale che il teleobiettivo possono raggiungere invece i 4K a 30 fps e 60 fps, mentre l'ultrawide raggiunge il massimo a 4K a 30fps. La stabilizzazione video è disponibile in tutte le modalità su tutte le fotocamere e può essere disabilitata se si dispone di un treppiede o un gimbal. C'è un'opzione per utilizzare il codec h.265, al contrario dell'h.264 predefinito, mentre in 8K, in particolare, è codificato solo usando h.265. L'audio viene sempre registrato in stereo a 256 kbps. Le riprese 4K della fotocamera principale del Fold6 sono buone. C’è molto dettaglio, anche se non siamo ai livelli di Galaxy S23 Ultra. C’è però forte nitidezza con un contrasto globale alto, forse anche troppo in alcune scene.  

AUTONOMIA: tutto buono come sempre, peccato la ricarica

Il Samsung Galaxy Z Fold6 racchiude una batteria da 4.400 mAh o, più precisamente, due batterie separate che corrispondono approssimativamente a quella capacità nominale che non cambia rispetto alla precedente generazione di foldable. È una quantità rispettabile per un dispositivo odierno anche se l’importante pannello da 7,6 pollici con una frequenza di aggiornamento di 120 Hz come anche quello esterno sempre a 120 Hz potrebbero dare del filo da torcere nell’autonomia risultando energivori. 

Come si è comportato lo Z Fold6? Direi bene e forse un pochino meglio rispetto allo scorso anno probabilmente grazie al più efficiente Snapdragon 8 Gen 3. Riusciamo a chiudere la giornata praticamente sempre anche se a volte, utilizzando molto il pannello più grande, potremmo faticare di più nel risparmiare la batteria. Di fatto considerando un utilizzo del refresh rate a 120Hz adattivo, il risultato che si ottiene è buono e di certo non c’è preoccupazione da alimentazione. Oltretutto l’utilizzo del Fold maggiormente da chiuso anche se con display a 120Hz in esterna non condiziona l’usura della batteria. 

La ricarica su Z Fold6 purtroppo non cambia e raggiunge al massimo i 25 W cablati e 15 W wireless. Numeri che purtroppo non vanno di pari passo con altri device dell’azienda e che possono far storcere il naso agli utenti più esigenti (visto anche il target professionale dello smartphone). Di fatto comunque sappiate che è possibile caricare Z Fold6 in poco più di un’ora e mezza al 100% ma di avere il 50% già nella prima mezzora.  

CONCLUSIONI 

I Galaxy Z sono lo standard de facto nei dispositivi pieghevoli disponibili a livello globale, con il Fold in particolare che ha forse anche meno concorrenza del Flip al di fuori della Cina. E questo stato di apparente mancanza di sfida può aver plasmato le attuali specifiche dello Z Fold6 che non si sono rinnovate troppo rispetto alla precedente generazione. 

Samsung Galaxy Z Fold6 è la naturale evoluzione della precedente generazione. Le novità ci sono anche se non evidentissime o numerose ma l’idea che vogliamo far passare dopo averlo utilizzato per giorni è che questo tipo di prodotto oggi non è più un prodotto concept ossia prototipo per lo sviluppo in futuro del vero device. Bensì siamo di fronte ad un prodotto maturo che ha ancora qualche possibilità di sviluppo ma che non ha più problemi di piegatura visti con le prime generazioni, il display interno è di un’altra fattura e anche il form factor sta piano piano prendendo le giuste dimensioni per essere maneggevole ma soprattutto utile a tutti. 

C’è tanta potenza sotto il cofano con il più potente processore del momento ossia lo Snapdragon 8 Gen 3 for Galaxy, c’è un miglioramento nell’aspetto estetico con angoli più vivi, robustezza maggiore e soprattutto un pannello anteriore che si allarga anche se di solo un millimetro rispetto a prima ma tanto da renderlo più ergonomico in mano da chiuso. Certo da questo punto di vista si poteva fare di più. 

Non possiamo negare l'eccellenza dei display dello Z Fold6, ha altoparlanti migliori rispetto alla maggior parte dei concorrenti e il comparto fotografico non è certamente cambiato ma fa il suo buon lavoro nonostante Samsung non sia interessata a impegnarsi di più in questo senso. L'esperienza software è senza rivali, secondo noi, anche senza l'utilità difficile da quantificare delle cose AI. Samsung per il momento non si batte e Z Fold6 è ancora oggi il pieghevole a libro più utilizzabile professionalmente parlando a livello globale. 

Il prezzo? Sì, sono veramente tanti i 2.099€ che Samsung chiede per la versione base da 12+256GB. C’è un surplus di 100€ rispetto alla precedente generazione che rimane comunque un ottimo pieghevole da acquistare tutt'oggi. Difficile in questo caso chiedere a chi possiede la precedente generazione di cambiare a questa perché le differenze che potrebbe trovare sono davvero ridotte all’osso. 

 

È altrettanto vero che la progettazione, la costruzione, la produzione e tutto l’hardware presente su Z Fold6 si deve in qualche modo pagare ed è altrettanto vero che ad oggi un pieghevole risulta sicuramente molto costoso anche se in linea con altri top di gamma non pieghevoli. Qui c’è uno smartphone capace di diventare un piccolo tablet all’occorrenza ed è oltretutto possibile anche usare una S Pen per scrivere, prendere appunti o anche disegnare. Un plus non indifferente se si cerca un unico prodotto che possa racchiudere tutte queste funzionalità.

1 Commenti
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giovanni6922 Luglio 2024, 23:28 #1
Grazie per questa notevole recensione!

Spero abbiate modo di recensire a questo livello anche il Flip 6 e l'Ultra 50 (di Motorola).

edit: Avete omesso il supporto DeX.

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