Google Pixel 7a: migliora e fa centro ancora una volta! La recensione

Potrebbe essere l’ultima generazione della serie ''a'' per i Pixel ma di fatto questo nuovo Google Pixel 7a ha il sapore di uno smartphone migliorato rispetto alla passata generazione che permette di avere un device con processore top di gamma ma ad un prezzo che supera di poco i 500 euro. Ecco perché mi è piaciuto davvero tanto.
di Bruno Mucciarelli pubblicato il 10 Maggio 2023 nel canale TelefoniaGooglesmartphone 5g
L’ascesa di Google sul mercato mobile è ormai storia assodata. I Google Pixel 7 e 7 Pro hanno portato grandissimo lustro al produttore che a differenza di altri non ha alzato il tiro ossia il prezzo della nuova generazione permettendo l'acquisto agli utenti due prodotti top di gamma a meno di 1000 euro, per la precisione a partire da 899€. Sui Google Pixel 7 e 7 Pro sappiamo tutto e abbiamo già visto come si comportano, se non lo ricordate andate pure a vedere la mia recensione completa che ho realizzato qualche mese fa.
Oggi però direttamente dal Google I/O 2023 arriva un nuovo Pixel di Google e questa volta è un medio gamma anche se le sue specifiche tecniche come anche il suo comportamento possono farlo considerare un device molto più prestante e di qualità di quanto non ci si possa aspettare dal prezzo. Prezzo che in questo caso sale leggermente rispetto allo scorso anno perché invece di 459€ troverete in vendita da oggi il nuovo Google Pixel 7a ad un prezzo di 509€ nella sua unica versione da 8GB di RAM e 128GB di ROM. Esattamente 50€ in più che, a mio parere, valgono gli upgrade evolutivi del device che si allinea con le novità dei Pixel 7 e 7 Pro presentati qualche mese fa e soprattutto si rende ancora più versatile per gli utenti.
Google Pixel 7a si rinnova e si migliora soprattutto. Uno smartphone relativamente compatto che mi è piaciuto molto per il suo design perfettamente in linea con quello dei fratelli maggiori e che rende fortemente riconoscibile l’identità di Google ma anche per la facilità con cui è possibile utilizzarlo quotidianamente grazie ad un Android 13 sicuro, scattante e ancora più maturo soprattutto nella sua personalizzazione. Mi sono piaciute le nuove colorazioni pastello: grigio antracite, celeste, bianco ghiaccio e corallo (in questo caso solo su Google Store) che rendono Pixel 7a divertente e mai noioso grazie anche a cover dai colori ancora più sgargianti.
Come vedremo c’è tanta potenza in Google Pixel 7a e non solo a livello hardware con il nuovo processore Tensor G2, che lo ricordiamo è lo stesso presente sui top di gamma, ma anche e soprattutto a livello di algoritmo con un sistema che Google sa meticolosamente realizzare per quanto concerne il comparto fotocamere o anche nell’uso di tutti i giorni con le varie attività dell’utente.
Google Pixel 7a vede la presenza di un display OLED da 6,1” con risoluzione Full HD+ e frequenza di aggiornamento pari a 90Hz (questa è la prima grossa novità) quindi un comparto posteriore delle fotocamere con due sensori che si migliorano divenendo da 64 MP il grandangolare con stabilizzazione ottica dell’immagine e apertura da f/1.89 ed un altro ultra grandangolare da 13 MP con apertura invece da f/2.2. Come detto poi c’è il processore made in Google ossia il Tensor G2 con clock a 2.85GHz e ancora il supporto alla rete 5G, al Wi-Fi 6E e chiaramente un modulo NFC di ultima generazione. La batteria è da 4.300 mAh con ricarica veloce a 18W.
Google Pixel 7a: Prezzo e Promo lancio
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Google Pixel 7a
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8 GB + 128 GB: 509 €
Colore Grigio Antracite, Celeste, Bianco Ghiaggio e Corallo (solo su Google Store)
UNBOXING
Il Google Pixel 7a arriva in una scatola compatta praticamente identica a quella dello scorso anno e questo sostanzialmente perché, come altri brand, anche Google non inserisce più il caricabatterie. Sotto il telefono nella confezione però sono presenti ancora: un cavo di ricarica da USB-C a USB-C, uno strumento di espulsione della SIM, la documentazione e un "adattatore di trasferimento rapido". Ciò consentirà di collegare un cavo USB-A al Pixel per trasferire i dati da un altro dispositivo Android o iOS. Nulla di diverso anche rispetto alle scatole di vendita e alla dotazione che abbiamo già visto con i Google Pixel 7 e 7 Pro e anche con lo scorso Pixel 6a.
DESIGN: iconico e robusto
Il grosso lavoro sul design Google lo aveva fatto già lo scorso anno con i vari Pixel 6 e 6 Pro e poi successivamente con il Pixel 6a. Poi successivamente sono arrivati i nuovi Pixel 7 e 7 Pro che non sono stati per nulla rivoluzionati nelle forme o nei materiali, a differenza di quello che solitamente aveva fatto in passato l’azienda di Mountain View, ma anzi sono stati migliorati esteticamente dando maggiore pregio alla loro natura premium e soprattutto sono divenuti ancora più iconici di Google. Qui il compito era quello di proporre uno smartphone che prendesse il meglio di quell’aspetto estetico e lo proponesse in un formato più compatto. Un compito sicuramente non difficile ma anche fondamentale per dare continuità ad uno stile che, Apple docet, deve rimanere simile per molto tempo affinché gli utenti possano ‘’innamorarsi’’ del marchio e soprattutto dell’idea stilistica di quel brand. Il Google Pixel 7a è uno smartphone simile a quanto visto, esteticamente parlando, con i Pixel 7 e 7 Pro.
Due smartphone, quelli top di gamma, che avevano dato lustro all’idea di una serie premium capace di guardare però al futuro, a linee moderne e perché no anche un po’ estrose che forse non a tutti possono piacere ma che di certo incontrano l’idea di voler tentare qualcosa di diverso, esteticamente parlando. Qui siamo di fronte al modello più economico della nuova serie 7 dei Pixel e ammettiamo che la barra in cui sono presenti i due sensori fotografici al posteriore, ora in alluminio, rende lo smartphone più rifinito, elegante e sicuramente più maturo rispetto allo scorso anno quando avevamo la barra in vetro. Google Pixel 7a è uno smartphone compatto e robusto, ben progettato e soprattutto, come già ribadito, diverso da quanto visto fino ad oggi nel monotono mondo degli smartphone. Non c’è più il design bicolore sul retro, forse un pochino bislacco e divertente, ma di fatto Google si allinea con i telefoni più premium e rende la scocca posteriore di un unico colore e divisa solamente dalla barra ora in alluminio più o meno scuro o in tinta con il resto della colorazione del device.
Come detto Google Pixel 7a propone esteticamente dunque una barra in cui sono presenti i due sensori della fotocamera proprio come quella vista con i Pixel 7 e 7 Pro. È un'estetica che in qualche modo ricorda i giorni del Nexus 6P, realizzato in collaborazione con HUAWEI, e che aveva conquistato il cuore dei nerd fedeli a Google.
A livello dimensionale il nuovo Google Pixel 7a misura 152 x 72,9 x 9 mm (compresa la gobba della fotocamera) e pesa 193,5 grammi e questo significa avere poco meno di 15 grammi in più anche se effettivamente in mano non si sentono minimamente. Anche se compatto e medio gamma sappiate che Pixel 7a vi permetterà di usarlo anche sotto la pioggia o anche in spiaggia con la sabbia visto che possiede la certificazione IP67. Lo smartphone mi piace in mano perché tende a rimanere stabile e comodo grazie alla presenza delle curve che si adattano bene al palmo della mano senza che alcun bordo duro si insinui tagliando appunto il palmo e oltretutto la sua compattezza rende più agevole l’uso ad una sola mano o anche nelle tasche dei pantaloni, che sono sempre una prova importante per un device mobile. Gli angoli arrotondati del display sono un po' più squadrati per un aspetto più audace rispetto ad altri, anche se le indiscrezioni per il futuro parlano proprio di un importante cambiamento da questo punto di vista. Nella parte superiore del display c'è un foro centrale che ospita la fotocamera anteriore che si evolve risultando ora da 13 MP. C’è anche una sottile fessura sul bordo superiore del vetro dove è alloggiato l'altoparlante e la capsula auricolare che ammettiamo funziona benissimo.
La cornice che avvolge il telefono è realizzata in metallo opaco che riprende esattamente le forme di quanto fatto con Pixel serie 7. Sul lato inferiore del telefono sono presenti una porta USB-C, i fori per il microfono e l’altoparlante. Fin dai tempi del Google Pixel 2, l’azienda di Mountain View ha sempre ‘’accentuato’’ il tasto di accensione con colori sgargianti, come un punto fermo del marchio Pixel. Come fatto i Pixel precedenti anche su questo Pixel 7a questa cosa è scomparsa proponendo forse più eleganza al device. I tasti sono comunque sempre molto rigidi ed emettono un suono soddisfacente e scattante quando vengono premuti. Infine sul lato sinistro non ci sono pulsanti ma è qui che si trova il vassoio della nanoSIM.
Google Pixel 7a ha una tipica configurazione a doppio altoparlante: un altoparlante è a fuoco basso e l'altro funge anche da altoparlante durante la chiamata. L'audio è buono, forte e suona il giusto al massimo volume. Non c'è distorsione ai massimi volumi, ma i medi e gli alti possono suonare metallici durante la riproduzione di musica.
DISPLAY: finalmente i 90 Hz di refresh rate
Google Pixel 7a migliora notevolmente il suo display. Intanto sappiate che è un pannello OLED a risoluzione Full HD+ da 2400 x 1080 pixel a 429 PPI con una diagonale da 6,1" e con una frequenza di aggiornamento pari a 90 Hz. È senza dubbio questa la più importante novità di questo pannello visto che lo scorso anno eravamo forse rimasti un pochino delusi dalla presenza di un display con refresh rate basico a 60Hz. L’update da parte di Google c’è stato ed è un particolare che non può che far piacere soprattutto perché in questa fascia di prezzo molto spesso capita di avere concorrenti che spingono addirittura fino ai 120Hz. Qui Google si mantiene nel giusto, in seno ad un risparmio energetico della batteria pur contando su di una fluidità sicuramente ottimale per un device medio gamma.
Come detto il display migliora non solo da questo punto di vista del refresh rate ma anche sulla qualità in generale. È un ottimo pannello dove, dalle impostazioni, è possibile trovare due modalità colore pre-impostate: la modalità colore predefinita è "Adattivi" basata sullo spazio colore DCI-P3, c'è poi una modalità colore "Naturali" basata sulla precisione dello standard sRGB.
Analisi Display - Google Pixel 7a
Pixel 7a fa uso di un display AMOLED capace di esprimere una luminanza massima di 1328 nit con i contenuti SDR, un ottimo valore se raffrontato a quello di altri dispositivi della stessa fascia di mercato, laddove il predecessore si fermava a 998 nit. Non misurabile il rapporto di contrasto, dal momento che il pannello può spegnere i pixel per riprodurre il nero, caratteristica che - unita all'elevata luminanza di picco - rende i contenuti dello smartphone sempre ben visibili anche sotto la luce del sole.
Colori Naturali
Gamut
Bilanciamento del bianco
Curva di gamma
Fedeltà cromatica (DCI-P3)
Per quanto riguarda la riproduzione cromatica, la modalità più precisa è Colori Naturali, che si distingue da Colori Adattivi prevalentemente per i valori di saturazione intermedia dei vari toni. Le due modalità sono infatti molto simili per quanto riguarda la saturazione massima, la curva di gamma e il bilanciamento del bianco, con Colori Naturali che però esprime un DeltaE medio inferiore, pari a circa 2, con i colori del Macbeth Color Checker risultando leggermente più precisa. Il bilanciamento del bianco presenta una leggerissima dominante verde, per un display che puà vantare una copertura del 97% circa rispetto al gamut DCI-P3.
Riproduzione HDR
Curva di gamma
Gamut
Bilanciamento del bianco
Pixel 7a riesce a offrire un'ottima resa visiva anche per quanto riguarda la riproduzione di contenuti HDR, migliorando le già ottime doti che aveva espresso l'anno scorso il predecessore. Il nuovo midrange della Grande G esprime in questo caso una luminanza massima di 960 nit, con un gamut che si estende quasi fino ai limiti del riferimento e una curva di gamma seguita alla perfezione fino al 70% senza presentare alcuna manomissione nella luminanza dei toni intermedi dei grigi rispetto alle intenzioni originali del regista. Anche con i contenuti HDR abbiamo, infine, rilevato una leggera dominante verde. Un comportamento da top di gamma, in breve, soprattutto con i contenuti HDR in cui spesso i device della fascia media faticano a offrire un'immagine di alta qualità come quella di Google Pixel 7a.
Ricordo che il display possiede un refresh rate a 90Hz anche se è presente la possibilità di diminuire la frequenza di aggiornamento a 60Hz andando direttamente a modificare l’opzione nel menù. Durante l’uso di tutti i giorni ammetto di non aver risentito a livello di consumo batteria con il pannello a 90Hz e questo significa che in Google hanno ottimizzato bene il tutto. Chiaramente nei giochi è palese che un refresh rate maggiorato porta miglioramenti nella fruizione delle sessioni di gioco stesse e l’averlo ora è senza dubbio un plus non indifferente per chi se ne accorge e soprattutto gioca.
Il sensore delle impronte digitali è posto al di sotto del display. Sono lontani i tempi in cui questo sensore risultava lento rispetto ad altri brand. Qui non c’è alcun problema e l’azienda sembra aver capito i suoi errori del passato proponendo un sensore veloce con zero ritardi e soprattutto sicuro.
HARDWARE: Tensor G2 come i top di gamma
Su Google Pixel 7a troviamo un processore da top di gamma ossia il nuovo Google Tensor G2 che altro non è se non la CPU creata ad hoc dalla casa di Mountain View per i Pixel 7 e 7 Pro e che viene utilizzata anche qui. Sul Google Tensor G2 sappiamo praticamente già tutto ossia dell’idea dell’azienda di fare un po’ come ha fatto Apple con i suoi chipset per iPhone. Tensor GX, sia prima che seconda generazione, integra diverse unità di elaborazione pronte a gestire istruzioni dal software in modo armonioso. Ad esempio, l'app Google Lens deve inviare istruzioni a CPU, GPU, ISP e TPU (Tensor Processing Unit) per restituire un risultato.
L'approccio di Google a questo chipset è diverso dagli altri ma simile a quello dello scorso anno. Possiede intanto una conformazione 2+2+4 core. Tensor G2 è infatti composto da due potenti core Cortex-X1 con un clock massimo di 2,85 GHz, una coppia di core Cortex-A78 a 2,35 Ghz e un cluster quad-core a bassa potenza di Cortex-A55 con clock a 1,8 GHz. Tensor G2 di Google ha ottimizzato i doppi core X1 per gestire le attività di livello estremo utilizzando una parte del carico di lavoro in modo più efficiente piuttosto che massimizzare i core medi.
GOOGLE Pixel 7a | |
OS (al lancio) | Android 13 |
Processore | Google Tensor G2 Octa-Core a 2.85GHz |
RAM | 8 GB |
Display | OLED 6.1" Full HD+ (20:9) |
Risoluzione | 2400x1080 px - 429PPI |
Storage (al lancio) | 128 GB UFS 3.1 |
Fotocamera Posteriore | Dual Camera: |
Fotocamera Anteriore | 13MP (f/2.2) |
Extra |
5G |
Porte | USB Type-C |
Batteria | 4.300 mAh Ricarica a 18W |
Dimensioni | 152 x 72.9 x 9 mm |
Peso | 193,5 gr |
Per la grafica, c'è invece una Mali G710. E ricordiamo che all'interno del chip Tensor c’è un motore di apprendimento automatico. Questo componente gestisce le nuove funzionalità della fotocamera e un modello linguistico aggiornato utilizzato dall'Assistente Google che consente una migliore velocità e precisione di traduzione. Non solo perché il chip Tensor è in grado di funzionare con altre parti del chipset come l'ISP o la CPU per eseguire attività utilizzando meno energia. C'è anche un "Hub contestuale" che gestisce attività in background o "esperienze ambientali" come il display sempre attivo e le funzionalità Now Playing senza prosciugare la potenza.
Come visto lo scorso anno Google ha realizzato questo chip Tensor G2 con la volontà di far lavorare tutti i componenti all'interno in modo simultaneo ed efficiente anziché ottimizzare la velocità di picco. Ecco perché nei benchmark non troverete valori di picco elevatissimi ma il chip permetterà di avere prestazioni più efficienti delle attività simultanee delle app, della trascrizione della lingua e della traduzione. Effettivamente mettendoli alla prova lato benchmark abbiamo visto che a partire da Geekbench 5, Pixel 7 e 7 Pro sono andati bene nel test single-core così come nei test multi-core.
Benchmark - Google Pixel 7a
Di seguito riportiamo i benchmark che abbiamo eseguito con il terminale.
Come già detto per Google Tensor G1, anche in questo caso i numeri grezzi delle prestazioni mostrano che non è il migliore nelle attività della CPU, ma se la cava molto bene in situazioni ad alta intensità grafica grazie anche ad un’ottimizzazione di molto migliorata rispetto a quella vista con la prima generazione di chip. Con Google Tensor abbiamo riscontrato prestazioni quotidiane eccellenti da vero top di gamma anche se Pixel 7a non è propriamente un top di gamma.
Sul gaming la situazione non cambia con il piccolo Pixel 7a che se la cava davvero bene praticamente in ogni situazione. Come è normale, con giochi esosi in termini di grafica lo smartphone non avrà grossi problemi anzi anche se scalderà un po’. Meno però rispetto a quanto era successo con il Tensor G1 appena uscito di fabbrica. Il miglioramento in termini di potenza ed efficienza rispetto al Pixel 6a c’è anche se non in modo evidente all’utente finale che avrà la possibilità di ottenere prestazioni incredibili soprattutto con attività importanti.
Per il resto nell'uso quotidiano lo smartphone si comporta molto bene e ammettiamo che gli 8 GB di RAM di tipo DDR5 lavora bene e bastano per le operazioni quotidiane così come anche i 128GB di memoria di archiviazione che però sono UFS 3.1 ma che insieme ai vari servizi di cloud permettono di memorizzare ogni tipo di contenuto. Oltretutto per chi non avesse mai usufruito c’è la possibilità di avere 3 mesi di Google One gratuito con 100GB di spazio per l’archiviazione per foto e video e backup automatico dello smartphone. E per la cronaca ci sono anche 3 mesi di YouTube Premium gratis compresi sempre con l'acquisto del device.
Sulla sicurezza, se ve lo state chiedendo, Google non scherza nemmeno con questo Pixel 7a. Intanto sappiate che per tutti coloro che sono in possesso di Google One, l’azienda permetterà di usare la propria VPN senza costi aggiuntivi. Non solo perché su Tensor c’è un core dedicato esclusivamente alla sicurezza, il chip Titan M2, che proteggerà voi da eventuali problematiche come il phishing o anche i malware. Oltretutto Google garantisce minimo 5 anni di aggiornamenti proprio inerenti alla sicurezza come anche 5 anni sul sistema operativo.
INTERFACCIA GRAFICA: Android 13 puro!
Android 13 è cambiato poco rispetto alla versione precedente e tutto quello che avevamo già detto lo scorso anno sul Material You per il Pixel 6a vale anche per questo nuovo Pixel 7a. L’ultima versione di Android possiede un’interfaccia cambiata completamente con la versione 12 e in qualche modo diventata ora ancora più concorrenziale alle più blasonate One UI di Samsung o anche MIUI di Xiaomi. La sensazione è che Google non voglia più dimostrare come funzioni Android o indicare la strada che gli altri brand devono seguire, ma forse offrire una valida e concreta alternativa a ciò che c’è sul mercato. Android 13 è pieno di funzionalità, di novità grafiche, di widget rivisti completamente e di sicurezza a livelli estremi.
Google propone su Android un proprio theme engine ossia un supporto completo alla personalizzazione dei temi classici che si discosta da quanto visto su altre interfacce personalizzate. L'idea è quella di partire dallo sfondo, sia predefinito o una qualsiasi altra immagine, e di proporre da lì una serie di 4 palette di colori che si abbineranno bene con quello sfondo. Questi colori saranno poi applicati a tutti gli elementi del sistema operativo, dai quick toggle, agli sfondi delle schermate e qualsiasi altra cosa anche all'interno delle varie applicazioni. Graficamente gli elementi grafici del sistema sono stati ritoccati, stondati, spaziati e le animazioni sono più consistenti, fluide e belle. C’è senza dubbio una maggiore attenzione al dettaglio che si era vista meno su di una versione di Android. Tutto è davvero "a misura di dita", e questo non può che rendere ancora più piacevole l’uso quotidiano del sistema.
Graficamente era cambiato il pannello dei quick setting con i toggle più grandi proprio come anche le notifiche nuovamente ridisegnate. Tirando giù la tendina abbiamo un primo livello con 4 toggle e le notifiche subito sotto se poi si decide di abbassare ancora di più il menù a tendina ecco che i toggle diventano otto a cui si aggiunge anche la barra della luminosità. Qui le notifiche spariscono ma compaiono tre tasti: uno per modificare numero e posizione dei toggle, uno per spegnere il dispositivo ed uno per entrare nelle impostazioni. Se i toggle sono ancora più grandi e più facili da usare ecco che anche le notifiche risultano ancora più leggibili con le classiche frecce per espanderle ed eventuali pulsanti in basso per interagire con la notifica stessa.
I miglioramenti di Android 13 sono apparsi anche sulla Privacy. Qui Google ha ben pensato di creare una vera e propria Dashboard ossia una sezione dedicata che permette di avere una visione precisa di quali applicazioni richiedono la posizione, la fotocamera, il microfono e altri elementi che possono venire gestiti direttamente dall’utente con i permessi. Come fatto da Apple, anche Google, propone ora la comparsa in alto nella barra di alcuni indicatori che permettono di visualizzare se l’app sta utilizzando il microfono o la videocamera o entrambi.
Comoda la ricerca approfondita che possiamo ottenere dal menu delle applicazioni. In questo caso basterà digitare qualsiasi cosa sulla barra di ricerca in alto e non solo il Google Pixel 7a permetterà di visualizzare le applicazioni ma andranno anche a cercare riferimenti inerenti i contatti, i messaggi, le azioni dell’assistente vocale e molto altro ancora.
Sappiamo bene come Google ci metta del suo a livello di Intelligenza artificiale. Si parte con le traduzioni dove Google propone una novità importante ossia una trascrizione molto più rapida e affidabile della voce in testo, accelerando così i tempi di risposta dell'Assistente Google con i vocali. Anche la traduzione viene aggiunta a questo: migliora la modalità Traduttore di Google quando si ha bisogno di aiuto per parlare con qualcuno nella sua lingua madre o se si sta utilizzando un'app di messaggistica supportata.
La Traduzione simultanea funziona davvero bene ad eccezione di qualche errore più che comprensibile. In questo caso la funzionalità è nascosta nelle Impostazioni di sistema ed è necessario scaricare manualmente la lingua da cui si vuole tradurre. Comodo scrivere, venire tradotti e poter inviare un messaggio o ancora riceverlo e avere la traduzione dello stesso. E non solo perché la Traduzione Live funzionerà anche per tradurre un determinato contenuto vocale, a condizione che sia in inglese, francese, tedesco, italiano o giapponese. Il suono proveniente da una sorgente video o audio verrà trascritto e tradotto in tempo reale. Funziona? Sì effettivamente funziona anche se chiaramente la funzione non è ancora ottimale con le parole che vengono aggiunte non in modo immediato. Ma di fatto è veramente un passo in avanti incredibile e Google in questo è anni luce avanti a tutti.
FOTOCAMERA: l'Intelligenza Artificiale lavora divinamente
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Principale
- Sensore da 64 MP Quad Bayer
- Obiettivo grandangolare con apertura f/1.89
- Pixel Size - 0.8 µm - dimensione del sensore 1 / 1,73’’
- OIS - Dual Pixel PDAF - Laser AF
- Ultra - Grandangolare
- Sensore da 13 MP
- Obiettivo 114° di visione con apertura f/2.2
- Pixel Size - 1.12 µm
- Campo visivo FOV a 120°
- Dual Pixel PDAF
- Anteriore
- Sensore da 13 MP
- Obiettivo 95° di visione con apertura f/2.2
- Pixel Size - 1.12 µm
- Dual Pixel PDAF
- Single flash LED
- Video 4K @ 30/60 fps - 1080p. @ 30/60 fps
Ci sono molti cambiamenti a livello fotografico per quanto concerne il nuovo Google Pixel 7a. Se i sensori sono comunque due e sono un grandangolo classico e un ultra wide ecco che le loro caratteristiche tecniche cambiano notevolmente. Da una parte c’è il sensore principale che da 13 Megapixel passa a ben 64 Megapixel e con caratteristiche di Quad Bayer che conosciamo già molto bene. Un sensore che perde un po’ di luminosità perché l’apertura focale diventa da f/1,89 ma poco importa perché come vedremo lo smartphone si sa difendere molto bene negli scatti soprattutto grazie ad un algoritmo Google di elevata qualità e prestazione.
Il secondo sensore è invece un ultra grandangolare da 13 Megapixel che diciamocelo sa il fatto suo perché riesce spesso a lavorare con una qualità che si allinea in qualche modo a quella del sensore principale in termini qualitativi. Nessun sensore specifico per lo zoom, un po’ come capita con Pixel 7, ma ricordiamo che Google ci mette del suo a livello software con la funzione Super Res Zoom che lavora ottimamente fino a zoom 8x in modo digitale.
A livello funzionale l'app della fotocamera non cambia tantissimo rispetto a quella dello scorso anno. Nella schermata principale è presente un ingranaggio per le Impostazioni nell'angolo in alto a sinistra. Passare da una modalità di scatto all’altra è quanto mai semplice visto che basterà uno swipe sul menu posto in basso. Si potrà quindi avere modalità "Fotocamera" per impostazione predefinita per le foto quindi da sinistra a destra, le modalità di scatto: Foto Notturna, Esposizione lunga, Ritratto, Fotocamera, Video e Modalità che consente di accedere alle diverse altre funzionalità quali Panorama, Photo Sphere e Google Lens. Sulla schermata della ripresa fotografica Google mantiene i vari cursori per regolare il bilanciamento del bianco direttamente nel mirino, quelli per l’ombra e la luce. C'è anche un'opzione per scattare immagini RAW, ma è necessario prima abilitare il tutto nelle impostazioni.
Come scatta il nuovo Google Pixel 7a?
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Foto di giorno: nelle foto di giorno lo smartphone mi piace molto. Scatta immagini con una buona resa e soprattutto garantisce un importante livello di dettagli che non è poca cosa su di una medio gamma. Gamma dinamica ok come anche la presenza di colori vivaci e contrasto elevato. Buona anche la percezione della profondità negli scatti che permette di avere un’ottimizzazione della scena a dovere. Mi è davvero piaciuto scattare con la fotocamera principale e ammetto che sono riuscito a trovare la quadra anche con quella ultragrandangolare perché a livello di colori permette di ottenere un ottimo risultato. Insomma con tanta luce Pixel 7a riesce a migliorare quanto fatto lo scorso anno con la precedente generazione e sicuramente a dare una mano importante sulla qualità di immagine non ci sono solo sensori più prestanti ma anche tanto lavoro dietro le quinte con l’algoritmo di Google.
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Foto al buio: nelle condizioni di luminosità più difficili i risultati raggiungono degli ottimi livelli perché sono bilanciati ma soprattutto si ottengono contrasti importanti che fanno ‘’bene’’ poi allo scatto finale. Inevitabile la presenza in alcune condizioni di foto con qualche rumore di troppo che in qualche modo sfugge al software ma parlo di situazioni davvero estreme e che riguardano zone molto scure che nella maggior parte dei casi non verranno quasi mai utilizzate. Anche con il buio il Google Pixel 7a migliora le prestazioni che avevo incontrato con il Pixel 6a e ho capito che attivando la modalità Notturna è ancora più facile trovare il giusto equilibrio tra il buio e le luci artificiali che sappiamo sono sempre difficili da riprendere senza artefatti o problemi vari. La fotocamera ultra wide non regge in questo caso il passo con il sensore principale ma è una situazione più che normale anche se attivando la modalità notturna con questo sensore i benefici sono sicuramente maggiori rispetto a quanto non avvenga con il sensore principale.
a sx senza Mod Notturna - a dx con Mod Notturna
a sx senza Mod Notturna - a dx con Mod Notturna
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Modulo ultra-wide: la fotocamera ultrawide del Pixel 7a cattura tanta luce e questo non solo va a migliorare la luminosità dello scatto in generale ma ne beneficia anche la gamma dinamica per un miglioramento che senza dubbio è ancora più evidente. I risultati sono buoni per qualità dei colori, del contrasto o anche del bilanciamento del colore. L’algoritmo e la lente lavorano bene nella correzione dell’effetto a barilotto che raggiunge un elevato livello permettendo di portare a casa scatti degni di nota.
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Zoom: direttamente nell’app della fotocamera è presente una preimpostazione per lo zoom 2X, che ritaglia un'immagine dallo scatto con la fotocamera principale. In questo caso a differenza dei fratelli maggiori qui non troverete un sensore specifico per gli scatti a lunga gittata e questo dunque comporta un ridimensionamento dell’uso dello zoom. Come detto però c’è Super Res Zoom che consapevolmente garantisce fino a zoom 8x di buona qualità anche se con la conseguente consapevolezza che non essendo un sensore specifico sarà necessario fare i conti con rumore e dettagli di certo non sempre all’altezza delle altre modalità di scatto. Con zoom 2X comunque sono riuscito sempre a scattare bene e di qualità portando a casa un ottimo risultato grazie ad una sempre ottima elaborazione da parte dell’algoritmo di Google che rende il tutto migliore di quanto non potrebbe fare il sensore singolarmente.
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Selfie e Ritratti e Varie: le foto di ritratto hanno le modalità 1X e 2X mentre per il selfie abbiamo modalità 1x e 1,4x. I risultati sono sempre all’altezza di Google. Conosciamo bene come scatta un Pixel i selfie e i ritratti e anche questo Pixel 7a non smentisce realizzando selfie decisamente buoni grazie alla lavorazione in post produzione dell’algoritmo di Google. La separazione dei soggetti è davvero buona e ci sono colori vivaci e una buona dose di dettaglio.
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Video: sfruttando Tensor G2, Google Pixel 7a può registrare video fino a 4K a 60 fps con una buona mappatura dei toni, colori vivaci e anche vicini alla realtà, cosa non da poco. Il video 4K dalla fotocamera principale è veramente buono con pochi rumori, pochi artefatti, e soprattutto una buona stabilizzazione.
Da sottolineare infine la presenza di una funzionalità che ha fatto gridare al miracolo quando Google l’ha presentata sui Pixel 6 e 6 Pro e che è stata migliorata e riconfermata anche sui Pixel 7 e 7 Pro e arriva anche su questo Pixel 7a. Parlo chiaramente della Gomma Magica ossia la possibilità da parte dell’algoritmo di Google di riconoscere oggetti o soggetti in una foto e di cancellarli in modo del tutto automatico con un semplice tap. Una feature che funziona sul serio e che permette di scattare una qualsiasi foto e di modificarla poi a posteriori andando ad agire proprio con un dito sugli oggetti o sui soggetti che si vuole eliminare dalla scena e che Google stessa ha evidenziato.
Non solo perché c’è anche lo strumento Elimina Sfocatura che altro non è se non il comando di intelligenza artificiale che Google propone per eliminare eventuali sfocature di uno scatto venuto magari leggermente mosso. Basterà modificarlo e tappando su questa funzionalità si potrà in pochi secondi avere un’immagine più a fuoco e dunque migliore per qualità. Sappiate che è una funzione che lavora molto bene e permette anche di migliorare scatti del passato che magari non sono venuti come dovevano.
AUTONOMIA: aumenta ''intelligentemente'' con l'utilizzo
Google Pixel 7a possiede una batteria da 4.300 mAh (ossia 100mAh in meno dello scorso anno) con supporto per la ricarica a 18 W. Sì, la ricarica non è delle più veloci ed è forse un piccolo punto debole di questo device soprattutto perché anche su questa fascia di prezzo ora è possibile fare decisamente di meglio.
Pixel 7a di Google dovrebbe durare almeno 24 ore con un utilizzo classico e addirittura 72 ore con il risparmio energetico estremo che può essere attivato manualmente o sotto programmazione in base all’orario o alla percentuale di carica residua ed è pronto a disattivare molte funzionalità come il Wi-Fi, l’hotspot ma anche attività in background o l’assistente vocale di Google anche in base alle scelte arbitrarie dell’utente.
La prova sul campo mi ha fatto capire che l’algoritmo di Google deve lavorare su di un range di più giorni per capire come ottimizzare al meglio l’autonomia di questo Pixel 7a. Effettivamente nei primi giorni di utilizzo lo smartphone aveva un anomalo consumo della batteria anche in situazioni di standby che invece, con l’andare avanti dei giorni, è del tutto scomparso permettendo di aumentare l’autonomia e di ottenere prestazioni più che adeguate per quello che è la batteria presente nello smartphone.
Cosa significa questo? Sostanzialmente sono arrivato a sera senza troppi problemi con un utilizzo più o meno intenso dello smartphone. Non possiamo contare su 7/8 ore di display ma l’autonomia comunque supera tranquillamente le 5 ore di display attivo. Certamente con un processore creato in casa da Google e l’ottimizzazione massima tramite software, si può sicuramente migliorare nel corso dell’uso del device come già successo con i vari Google Pixel 7 e 7 Pro che sono migliorati nell’autonomia grazie all’uso continuativo e anche ai vari aggiornamenti rilasciati dall’azienda di Mountain View nei mesi a venire.
CONCLUSIONI
Google Pixel 7a mi ha convinto anche questa volta. Sarà per quel suo essere finalmente un iconico smartphone della serie Pixel di Google che ha trovato la sua strada e che ha lavorato assiduamente per proporre agli utenti smartphone con processori made in Google e soprattutto ottimizzati per i Pixel e per il sistema operativo Android. Apple ha aperto la strada da anni, Samsung aveva tentato di seguirla con gli Exynos per poi ripiegare sui Qualcomm proprio quest’anno per risultati poco soddisfacenti. Ora c’è Google che con i suoi Tensor G può davvero dire la sua e dirla anche a voce alta.
Pixel 7a è una pedina di questo processo evolutivo. Una pedina vincente che si migliora rispetto allo scorso anno e diventa ancora più competitiva. Il design rimane lo stesso degli altri Pixel 7 e 7 Pro e rimane anche la stessa sensazione di device robusto, moderno e premium che avevamo avuto con i fratelli maggiori. Qui è tutto più compatto ma questo non toglie al Pixel 7a di avere carattere. C'è un ottimo display che migliora permettendo ora di avere un refresh rate a 90Hz e di spingere anche di più a livello di luminosità. Non solo perché ci sono 8GB di RAM ma anche e soprattutto quella CPU Google Tensor G2 che avevamo visto sui top di gamma Pixel 7 e 7 Pro e che viene proposto anche qui su questo medio gamma che dunque nasconde un cuore da top di gamma.
Mi piace il comparto fotografico che seppur con soli due sensori guadagna definizione aumentando i Megapixel che ok, non sono tutto, ma che di certo possono aiutare nella definizione del device. Oltretutto migliora il software e l’algoritmo di intelligenza artificiale che muove le funzionalità di Pixel 7a proprio nella fotografia tra miglioramenti di foto sfocate e eliminazione di oggetti o soggetti sulla scena semplicemente con una ''gomma magica''.
Insomma è un vero Pixel proprio come la famiglia da cui deriva. C’è in questo caso da considerare l’aumento del suo prezzo che raggiunge ora i 509€ che possono ancora andare bene per le novità stilistiche e hardware ma che di certo non possono divenire una costante soprattutto ora che Google ha conquistato davvero i cuori degli utenti che hanno capito quanto il brand sia pronto a fare le cose a modo per arrivare in alto nel mondo degli smartphone.
28 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPer quanto riguarda lo storage per me 128gb bastano e avanzano, se poi uno deve fare ogni giorno le foto ai gatti e ai piatti di pasta in full resolution allora si comprasse un nas e facesse la sincronizzazione automatica invece di prendere tagli da 256 o inutili sd card
Per quanto riguarda lo storage per me 128gb bastano e avanzano, se poi uno deve fare ogni giorno le foto ai gatti e ai piatti di pasta in full resolution allora si comprasse un nas e facesse la sincronizzazione automatica invece di prendere tagli da 256 o inutili sd card
il pixel 5 però non è da prendere in considerazione, ha un processore che non è potentissimo, ci fai tutto comodamente ma certo consuma molto meno dei tensor g1 e g2... sul discorso memoria potrei essere d'accordo, ma c'è gente che vuole portarsi tutto appresso e la memoria gli serve.
troppo pesante 197 gr?!
scalda troppo
18 w di caricatore ...
non vale il cambio con il mio vecchio pixel 4a
troppo pesante 197 gr?!
scalda troppo
18 w di caricatore ...
non vale il cambio con il mio vecchio pixel 4a
ormai i paragoni sono su quelli ed la fluidità nei giochi.
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