Samsung Galaxy Z Fold3: l’unico pieghevole davvero funzionale! La recensione

Ci abbiamo passato tre settimane insieme e lo abbiamo utilizzato durante le ferie estive. Samsung Galaxy Z Fold3 è la terza generazione (non contando la prima ritirata dopo poche settimane dal mercato) di un pieghevole che non solo migliora sotto molti aspetto ma che si pone saldamente come nuova categoria di smartphone anche se per ora solo per alcuni. Scopriamo cosa è cambiato in questo Z Fold3 di Samsung.
di Bruno Mucciarelli pubblicato il 03 Settembre 2021 nel canale TelefoniaSamsung
Agosto è il mese di Samsung e se prima l’azienda portava sul mercato la nuova serie Galaxy Note, ecco che quest’anno ha deciso di mettere nel cassetto la linea dei phablet per dare maggiore spazio e risalto ai pieghevole, forse più moderni e affascinanti dei telefoni professionali con pennino. Che poi il pennino ora possono ''permetterselo'' anche i nuovi pieghevoli o per meglio dire anche il nuovo Samsung Galaxy Z Fold3 che abbiamo avuto modo di stressare in queste ultime tre settimane durante le quali lo abbiamo usato come telefono principale.
Galaxy Z Fold3 è un telefono che va usato per settimane per capirne non solo la bontà ma anche e soprattutto la capacità che possiede. Sì, perché sostanzialmente non è uno smartphone che solitamente conosciamo con un singolo schermo in vetro, uno spessore esiguo e funzionalità normali che ormai permettono non solo di navigare sul web ma anche di lavorare viste le potenzialità dei processori o anche dei singoli componenti hardware.
Di fatto il pieghevole per eccellenza di Samsung ha creato una nuova categoria di telefoni. Una categoria, quella dei pieghevoli, che permette in primis di avere un prodotto ''2-in-1'' visto che da smartphone classico può essere trasformato in un piccolo tablet. Ma non solo perché l’interfaccia studiata ad hoc da Samsung garantisce di spingersi oltre con l’uso a 360 gradi che con altri device non sempre si riesce.
Siamo giunti alla terza generazione di questo Galaxy Z Fold e Samsung negli anni non solo ha imparato dai suoi errori ma ha capito che a piccoli passi si può raggiungere la perfezione o comunque ci si può arrivare davvero vicini ad essa. Questo nuovo Z Fold3 effettivamente raggiunge una maturità estrema tra i cosiddetti foldable perché si migliora nei materiali con un telaio ora ''Armor Alluminium'' che in poche parole è più leggero ma allo stesso tempo più resistente. C’è una protezione dello schermo pieghevole che tende a sparire incamerata nello schermo che protegge ancora pìù con sicurezza addirittura dell’80%. E poi ci sono miglioramenti nella cerniera, nell’essere ora certificato IPX8 ossia nei confronti dell’acqua, e per un pieghevole non è cosa da poco, e ancora supporto alla S Pen per scrivere sullo schermo che si piega e infine tante accortezze (display a 120Hz, batteria, fotocamere) che fanno capire quanto stia a cuore questa nuova categoria di smartphone a Samsung.
Ma non perdiamoci troppo in chiacchiere introduttive e passiamo a capire effettivamente quanto è migliorato questo Z Fold3 perché, ve lo anticipo, è migliorato e ci è piaciuto non poco.
Indice
- Prezzi e Promo lancio
- UNBOXING
- DESIGN: ancora più bello e robusto
- DISPLAY: due veri trascinatori di intrattenimento a 120Hz
- HARDWARE: vero top di gamma con lo Snap 888
- INTERFACCIA GRAFICA: il vero asso nella manica dello Z Fold3
- FOTOCAMERA: triade da 12MP che funziona
- AUTONOMIA: siamo nella media
- Conclusioni
Samsung Galaxy Z Fold3: Prezzi e Promo lancio
Il Samsung Galaxy Z Fold3 dunque viene messo in vendita in una duplice versione con 12GB di RAM ed uno storage interno da 256GB o anche da 512GB per il massimo dell’archiviazione. Questi i prezzi, ricordando che sono tre le diverse colorazioni quali Phantom Black, Silver e Green:
- Samsung Galaxy Z Fold3 versione 12+256GB al prezzo di 1.849€
- Samsung Galaxy Z Fold3 versione 12+512GB al prezzo di 1.949€
UNBOXING
Cambia qualcosa nella scatola di vendita del Galaxy Z Fold3 che arriva quest’anno sulla falsariga della serie Galaxy S21 di febbraio. C’è la scatola di colore scuro classica degli ultimi smartphone top di gamma che però si rimpicciolisce e non di poco rispetto a quella della seconda generazione. Il motivo è presto detto perché ad accompagnare lo smartphone non c’è più il caricatore, che Samsung ha deciso di non porre in scatola di vendita per una questione ‘’green’’ seguendo la scelta di Apple con i suoi iPhone. E non c’è nemmeno più la piccola custodia a filo che permetteva di proteggere il telaio dello Z Fold. Vedremo comunque che in questo caso l’alluminio di nuova generazione sembra essere effettivamente più resistente del passato.
Il telefono viene spedito aperto. Appena aperta la scatola con doppia copertura ad ali di farfalla, viene subito ricordato quanto questo dispositivo sia davvero diverso. Un display dalle dimensioni di un tablet che può anche chiudersi come un telefono normale. Non ci sono più gli avvertimenti di Samsung sull’uso improprio del pieghevole che riguardavano il non applicare troppa pressione allo schermo, non utilizzare oggetti appuntiti o fare attenzione nel chiedere lo schermo. Segno questo che l’azienda vuole trasmettere sicurezza agli utenti sullo sforzo che ha fatto nel migliorare Z Fold3, che rimane sempre un device particolare, ma che di fatto non deve essere più usato come un gioiello capace di rovinarsi facilmente.
Al di sotto del device troviamo solo un cavo con prese USB-C su entrambi i lati e nessun tipo di auricolari forse per spingere a livello marketing gli utenti ad acquistare le nuove Galaxy Buds2 vista anche l’assenza di un foro jack da 3.5mm.
DESIGN: ancora più bello e robusto
Partiamo da ciò che forse è cambiato meno (a prima vista) rispetto alla precedente generazione: il design. Samsung Galaxy Z Fold3 è sempre lo stesso ossia uno smartphone innovativo e anche raffinato che vede un doppio display (esterno ed interno) capace di piegarsi grazie ad un'innovativa cerniera e dunque di divenire smartphone e tablet nello stesso tempo.
Intanto partiamo dalle dimensioni perché seppur simile, Samsung, è riuscita a rosicchiare qualche millimetro e ora lo Z Fold3 misura meno del predecessore 158,2 x 67,1 x 14,4-16 mm chiuso e 158,2 x 128,1 x 6,4 mm aperto, rispetto ai 159,2 x 128,2 x 6,9 mm e 159,2 x 68 x 13,8-16,8 mm di Z Fold2. È anche più leggero con 271 grammi, rispetto ai 282 grammi di Z Fold2. Davvero poca differenza in termini di numeri ma in mano, sarà per il telaio meno spigoloso, lo Z Fold3 si tiene meglio, scivola meno e sembra anche effettivamente più leggero di quei 11 grammi di differenza. La cosa lodevole è il fatto che seppur di poco lo smartphone si è ridotto in dimensioni ma Samsung non ha ridotto lo schermo anzi le dimensioni sia di quello esterno che di quello pieghevole interno sono maggiorate permettendo un lavoro di ottimizzazione incredibile a tutto vantaggio dell’ergonomia e dunque anche della visione dei contenuti e dell’uso quotidiano.
In generale l’aspetto riflette, in parte, quello introdotto con l’ultima serie di Galaxy S21 da parte di Samsung. Linee minimali, cornici squadrate e meno arrotondate e poi quell’effetto opaco con tutte e tre le colorazioni che tanto va di moda e che tanto piace a Samsung. Un effetto che rende elegante lo smartphone ma allo stesso tempo garantisce alle ditate di stare lontane dalla scocca. A livello di porte e pulsanti sulla cornice troviamo il bilanciere del volume in un unico pulsante, quindi l’on/off che fa anche da pulsante di riconoscimento biometrico grazie alla presenza appunto del sensore che lavora egregiamente riconoscendo sempre e anche velocemente l’impronta del proprietario. Quindi lo slot per la nanoSIM anche se ricordiamo che lo smartphone lavora anche con la eSIM. Parte alta troviamo i microfoni e la feritoia per l’altoparlante che è presente poi anche in basso assieme alla porta USB-C.
La parte anteriore del Galaxy Z Fold3 vede la presenza del primo display, quello che risultava estremamente piccolo nella prima generazione dello smartphone ma che Samsung ha ampliato con la seconda e che ora implementa con specifiche tecniche da top di gamma in questa terza generazione. Sì, perché non solo risulta ampio da ben 6.2 pollici con refresh rate a 120Hz in formato 24.5:9 di tipo Dynamic AMOLED 2X. Come vedremo sarà bello da vedere, tecnicamente parlando, ma anche fortemente utile perché gli utenti potranno farne uso praticamente sempre quando non vorranno aprire quello interno, senza dover rinunciare a nulla. Oltretutto possiede anche una fotocamera potente da 10MP capace di scattare selfie di qualità.
Aprire lo Z Fold3 è facile grazie anche alle migliorie che Samsung ha posto in essere sulla cerniera, ora più resistente ma anche più fluida nel movimento ''apri e chiudi''. Il principale pannello pieghevole Dynamic AMOLED 2X da 7,6 pollici su Z Fold3 di certo non possiede la stessa resistenza del display esterno ma Samsung ha qui posto maggiore attenzione rispetto al passato ponendo una pellicola dell’80% più duratura oltre che resistente. Effettivamente vi possiamo affermare che toccare lo schermo da una sensazione non più di un pannello plasticoso come nelle prime versioni ma di un display più vicino a quello in vetro. Oltretutto ci piace che Samsung abbia migliorato il posizionamento della pellicola che ora praticamente si inserisce nella cornice sparendo alla vista dell’utente più puntiglioso.
Unica nota dolente riguarda lo spessore da chiuso. Inevitabilmente per configurazione, Z Fold3, non fa che replicare l’accoppiata di due piccoli pannelli e questo crea chiaramente uno spessore maggiorato rispetto ad un classico smartphone e se in mano questa sensazione non viene per nulla esasperata, è in tasca che palesemente lo smartphone crea la classica bozza. Nulla di trascendentale ma è chiaro che ci si debba abituare a questo.
DISPLAY: due veri trascinatori di intrattenimento a 120Hz
Sul display, anzi sui due display, c’è un bel po’ da raccontare perché Samsung decide di realizzare un importante upgrade su questo Galaxy Z Fold3 portando ad un livello superiore lo smartphone che può ora competere in tutto e per tutto con un top di gamma. Il motivo è presto detto: sia esternamente che internamente i display sono Dynamic AMOLED 2X con refresh rate a 120Hz. E la differenza c’è e si vede. Oltretutto la fotocamera selfie per quello interno viene in qualche modo nascosta. Non è propriamente un sensore cosiddetto ''under display'' ossia sotto il display ma di fatto non vi è il foro a vista che viene invece coperto dal pannello riuscendo effettivamente a farlo scomparire quasi del tutto con la replica di immagini scure. Sul bianco c’è ancora da migliorare la tecnica.
Dati alla mano: Samsung Galaxy Z Fold3 possiede esternamente un Dynamic AMOLED 2X da 6.2'' con risoluzione pari a 2.268 x 832 pixel con 387PPI e soprattutto, come detto, con un refresh rate a 120Hz. Una differenza sostanziale con i 60Hz precedenti che non garantivano fluidità estrema come invece avviene attualmente. Facile scorrere velocemente sulle pagine web ma altrettanto facile è osservare un contenuto di qualità anche su di un pannello particolare a livello di formato. Come accaduto con la scorsa generazione anche con Z Fold3 lo schermo esterno permette di avere il controllo totale dello smartphone anche senza dover aprire ed usare lo schermo interno più ampio. Sì, perché le dimensioni odierne permettono di usare facilmente il tutto con una sola mano e la larghezza dello schermo garantisce di scrivere senza troppi problemi con la tastiera. Ed è proprio questa l’idea di utilizzare uno smartphone pieghevole come lo Z Fold3: tenerlo chiuso per ogni attività ed aprirlo solo all’occorrenza.
Lo schermo interno è davvero importante per caratteristiche ma soprattutto per dimensione: 7.6 pollici sempre Dynamic AMOLED 2X e con risoluzione di 2.208 x 1.768 pixel (374PPI) e, novità di questa nuova generazione, il supporto alla S Pen ossia la penna capacitiva di Samsung che dunque arriva anche sullo smartphone pieghevole e qui di certo fa la differenza per molti utenti. La S Pen oltretutto riceve un aggiornamento duplicandosi: da una parte c'è la S Pen Fold Edition ossia una versione esclusiva per il foldable ed una S Pen Pro più grande e dalle specifiche migliori (si connette via Bluetooth) e utilizzabile anche con gli altri device. Sulla S Pen non possiamo dare un giudizio preciso perché non l’abbiamo avuta in prova ma di fatto nei minuti che l’abbiamo usata durante l’anteprima abbiamo capito che è la perfetta S Pen vista ed usata con i Note. Qui il display pieghevole non fa la differenza, negativamente parlando, e anzi la punta morbida della nuova penna garantisce di non rovinare lo schermo pieghevole ma di rendere il tratto fluido e ottimale.
Ci piace lo schermo di Z Fold3 come ci era piaciuto quello della passata generazione. Ci piace per i colori che trasmette, per la qualità della nuova pellicola che lo rende un pochino più ''vetroso'' se mi passate il termine. E ci piace perché sì, la piega si vede, c’è e si sente ma sembra meno impressa e sostanzialmente non crea fastidio mai, in alcuna situazione.
Samsung Galaxy Z Fold3: analisi tecnica display
Bilanciamento RGB
Curva di gamma
Gamut
DeltaE
Il display interno pieghevole di Samsung Galaxy Z Fold 3 ha una risoluzione di 2208x1768 pixel, che sulla diagonale di 7,6 pollici restituiscono una definizione di 372 pixel per pollice effettivi (nei dati di targa Samsung indica 374). Il pannello è di tipo OLED e flessibile e con finitura lucida, un po' suscettibile ai riflessi che possono causare qualche difficoltà di lettura specie nel momento in cui si ha a che fare con schermate scure o nere. Le rilevazioni strumentali, condotte impostando il display in modalità "Vivida", ci hanno dato modo di riscontrare un display che pur mostrando qualche piccola incertezza è in grado di esprimere una buona qualità complessiva. Iniziando dal bilanciamento del bianco, vediamo che il display mostra una corretta presenza di verde e blu, ma una carenza di rosso abbastanza significativa, che conferisce una lieve dominante ciano alla resa complessiva. La progressione tonale è corretta, procedendo in maniera regolare senza interruzioni o cambi di pendenza. La misurazione rileva una curva più vicina ad un coefficiente di 2.x rispetto al 2.2 standard. La luminanza massima rilevata è 574 candele su metro quadro, e il rapporto di contrasto in virtù del pannello OLED, è infinito. Il triangolo di gamut è ampio, nel dominio dello spazio colore P3 e anzi più ampio, anche se la maggiore dimensione è dovuta ad un ciano un po' troppo esuberante. La fedeltà cromatica non è da primato, ma è in linea con un display che fa della fruizione di contenuti il suo ambito d'uso principale. Nel complesso, come dicevamo, un pannello di buona qualità con una convincente saturazione dei colori. E' disponibile anche la modalità "Naturale", dove il triangolo di Gamut si riduce fino allo spazio colore sRGB e la resa complessiva è caratterizzata da una dominante calda piuttosto percepibile.
Bilanciamento RGB
Curva di gamma
Gamut
DeltaE
Il display esterno di Samsung Galaxy Z Fold 3 è un'unità da 6,2 pollici con risoluzione di 832x2268 pixel, e una risultante definizione di 389 pixel per pollice. Anche in questo caso tecnologia OLED e finitura lucida un po' troppo ricca di riflessi, come nel caso del display interno. Le misure strumentali ci hanno permesso di riscontrare un comportamento abbastanza simile a quello che abbiamo visto con il display interno (tra le differenze più significative troviamo solo una curva di gamma un po' più pronunciata e un triangolo di gamut più corretto), il che consente di avere una sostanziale omogeneità di esperienza percettiva tra i due display.

Concludendo l'analisi del display diamo infine uno sguardo al comportamento della scala di grigi in modalità HDR: vediamo che il picco di luminanza si spinge fino a quasi 1100 candele su metro quadro, davvero niente male per un uno smartphone e che permette di godere in maniera soddisfacente di contenuti HDR. Anche l'andamento della curva è abbastamza regolare, pur con un livello di intensità luminosa un po' più elevato rispetto alla curva SMPTE2084.
HARDWARE: vero top di gamma con lo Snap 888
Il Samsung Galaxy Z Fold3 è un top di gamma anche nell’hardware. L’azienda sudcoreana ha deciso di inserire il potentissimo Qualcomm Snapdragon 888 e questo significa che a livello potenziale sarà veramente tutto permesso. Il foldable non avrà problemi a creare veri multitasking di numerose applicazioni come anche la volontà di eseguire task lavorativi importanti. Lo Snapdragon 888 di Qualcomm lo conosciamo davvero bene: il SoC offre tangibili incrementi prestazionali per le componenti CPU e GPU. C’è innanzitutto la CPU Kryo 680 che funge da core primario, basato sul Cortex-X1 e funzionante a 2,84 GHz. Al suo fianco trova posto un cluster formato da 3 core a 2,4 GHz Cortex-A78. Se questi ultimi sono dedicati alle pure prestazioni del Qualcomm Snapdragon 888, i processi meno dispendiosi avvengono tramite i quattro core, funzionanti a 1,8 GHz e basati sui Cortex-A55.
Tutto questo si traduce in un miglioramento delle prestazioni e dell’efficienza energetica del 25%, sempre prendendo come paragone il modello a cui subentra. A livello grafico upgrade con la scheda Adreno 660 che anche qui migliora del 35% nelle elaborazioni grafiche rispetto al passato. In questo caso esistono una unica versione per la memoria RAM con però ben 12 GB di RAM di tipo LPDDR5 mentre lo storage interno in due tagli da 256GB e 512GB permetterà l’archiviazione dei documenti e contenuti multimediali con velocità elevate grazie allo standard UFS 3.1.
Riguardo alla connettività vi è la presenza di un modem dedicato che supporta appieno le reti 5G. In questo caso piena la compatibilità con le nuove reti di ultima generazione NSA e SA capace di supportare velocità elevatissime in download o in upload ma anche con la presenza del Wi-Fi 6. Il bluetooth è in versione 5.2 mentre non c’è come detto il supporto al jack da 3.5mm per le cuffie ma la porta USB-C chiaramente fa non solo da ricarica ma anche da connettore per le cuffie con l’adattatore solito. Come lavora a livello di prestazioni telefoniche? Ammettiamo che la rete 5G, seppur ancora un po’ ballerina a Milano, viene captata bene. Il 4G LTE non ha assolutamente problemi nella ricezione e abbiamo visto lavorare bene anche in situazioni più difficili con riprese veloci dall’assenza di campo. In chiamata la capsula auricolare non crea distorsioni con un ottimo ascolto sia per chi chiama che per chi invece riceve. Vivavoce bello corposo grazie anche al doppio altoparlante.
SAMSUNG Galaxy Z Fold3 | |
OS (al lancio) | Android 11 con One UI 3.1.1 |
Processore | Qualcomm Snapdragon 888 |
RAM | 12 GB |
Display | Ext Dynamic AMOLED 2X da 6.2" Int Dynamic AMOLED 2X da 7.6'' |
Risoluzione | Ext 2.268 x 832 px |
Storage (al lancio) | 256 GB / 512 GB |
Fotocamera Posteriore | Tripla Camera: |
Fotocamera Anteriore | Ext 10MP (26mm - f/2.2) Int 4MP (f/1.8) sotto al display |
Extra |
5G |
Porte | USB Type-C |
Batteria | 4.400 mAh + Ricarica rapida + Ricarica Wireless |
Dimensioni | Chiuso 158.2 x 67.1 x 14.6/16 mm Aperto 158.2 x 128.1 x 6.4 mm |
Peso | 271 gr |
Come si comporta a livello di prestazioni? Samsung Galaxy Z Fold3 è velocissimo grazie al processore evoluto e davvero molto prestante ma anche grazie all’ottimizzazione di Samsung. Il foldable garantisce una gestione dei contenuti a 360 gradi che siano essi lavorativi, di intrattenimento o multimediali. Se abbiamo a che fare con il lavoro non abbiamo problemi nel gestire mail, documenti ma anche chiamate, messaggi o quant’altro. Tutto è fluido, perfetto e sempre senza alcun lag. E poi anche la gestione di qualsiasi gioco o app risulta praticamente perfetta ed è anche una goduria grazie al display immenso da 7.6 pollici che garantisce davvero una visione ben diversa da quella di un solito smartphone.
Da sottolineare il fatto che il Galaxy Z Fold3 sembra possedere una buona dissipazione benché il design sia quanto mai particolare. Lo Snapdragon 888 lo sappiamo è molto energivoro e sprigiona anche parecchio calore e molti device fanno fatica a reprimere i surriscaldamenti importanti dovuti ad un SoC prestazionalmente eccezionale. Qui Samsung sembra aver trovato una quadra e solo durante i giochi o anche durante le riprese con le fotocamere notiamo un surriscaldamento importante ma non esagerato, segno che la costruzione come anche l’ottimizzazione sia stata ben realizzata.
SAMSUNG Galaxy Z Fold3 | ||
Browser | Sunspider | 449,4 ms |
JetStream 2.0 | 69.947 punti | |
CPU | GeekBench 5 | COMPUTE 4.635 |
CPU Single-core: 889 CPU Multi-core: 3.231 |
||
GPU | GFXBench 5 | Aztec Ruins: On 39 Fps / Off 48 Fps Car Chase: On 25 Fps / Off 44 Fps Manhattan 3.1: On 44 Fps/ Off 41 Fps |
Storage | Androbench | Lettura seq.: 1926,63 MB/s |
Generico | 3D Mark | 6.113 punti |
INTERFACCIA GRAFICA: il vero asso nella manica dello Z Fold3
I miglioramenti del Galaxy Z Fold3 riguardano anche l'ultima versione dell’interfaccia grafica One UI ossia la 3.1.1, creata appositamente da Samsung sulla base di Android 11. In questo caso chiaramente l'esperienza principale è coerente e familiare con quella degli altri smartphone ma è palese che l’uso dello smartphone pieghevole permetta di superare qualche limite (in primis quello dello spazio sul display o del doppio display). Un pregio questo che Samsung ha posto in essere sullo Z Fold3 rendendolo ancora più interessante di quanto già non sia per quel suo lato estetico originale. Ecco allora che il foldable di Samsung possiede più funzionalità e personalizzazioni extra che si fondono perfettamente con il resto del sistema operativo.
Andando in ordine c’è la classica visualizzazione del Samsung Always On. L’utente può attivarla sempre o anche visualizzarla solo al momento del doppio tocco sullo schermo esterno. Ovviamente è possibile scegliere diversi stili di orologio come anche i colori dei caratteri, luminosità (automatica) e quali notifiche visualizzare. La funzione Always-On oltretutto funziona in modo identico sia sul display interno che su quello esterno, a seconda che Z Fold3 sia aperto o meno. Samsung ha fatto un lavoro ottimale nel permettere di uniformare gli elementi, widget o anche il posizionamento delle applicazioni sui due display senza interrompere il flusso dell’interfaccia.
La schermata di blocco, ad esempio, è condivisa anche tra i due display in quasi tutti i suoi aspetti, incluso lo stile dell'orologio, la selezione dei widget e la logica di notifica. Tutto tranne la selezione dello sfondo, che può essere eseguita individualmente per i due pannelli. La schermata Home e l’app drawer tuttavia, sono esempi della personalizzazione Samsung che separa perfettamente i due pannelli. Sebbene le opzioni qui possano sembrare ingannevolmente identiche, puoi impostarle in modo indipendente mentre Z Fold3 è aperto e mentre è chiuso. Ciò include tutto, dalla griglia dell'app, alla selezione dei widget, al layout e agli sfondi. Si possono avere anche scorciatoie completamente diverse sui due pannelli.
Come abbiamo detto, a parte alcuni aspetti specifici, che soddisfano il fattore di forma unico dello Z Fold3, l’interfaccia One UI 3.1.1 che abbiamo qui è familiare con quello che ha portato finora avanti Samsung. Ci sono i vari toggle rapidi nella tendina delle notifiche come anche medesime impostazioni che abbiamo visto spesso sugli attuali smartphone di Samsung. Quello che cambia è senza dubbio l’utilizzo del multitasking quando il Fold viene aperto sul pannello ampio.
Innanzitutto c’è Samsung Edge. Potrebbe essere familiare agli utenti Samsung che hanno sempre usato display curvi dell'azienda. Qui però è utile anche su di un pannello flat non tanto per le sue funzionalità viste in precedenza, che sono ancora incluse, ma piuttosto per il pannello App predefinito: un compagno perfetto per entrare e uscire rapidamente dalla modalità multi-tasking. Usando la visualizzazione delle app recenti o il pannello App, si può avviare una sessione multi-finestra con una semplice suddivisione affiancata. Il pannello App è comodo per un paio di motivi.
Uno è il fatto che si possono modificare manualmente le scorciatoie che ospita o, in alternativa, lasciare che emergano le app utilizzate più di recente. Poi c'è anche la possibilità di salvare qualsiasi particolare configurazione multi-tasking come un interruttore rapido. Questo per le app, la loro posizione sullo schermo ma anche per le dimensioni della finestra. È possibile salvare sia le configurazioni multi-tasking dual che quelle triple. Un passaggio questo che fa risparmiare tantissimo tempo. Basta impostare uno scenario di maggiore utilizzo e salvarlo nel pannello App per un più facile accesso in seguito. Oltretutto, novità di questa generazione, quella di poter bloccare il pannello delle app sulla sinistra. Questo rimane costantemente sullo schermo occupando una striscia di spazio dello schermo ma permettendo di avere un’esperienza che sembra riprendere in qualche modo quella di un comune desktop.
Tornando al multi-tasking stesso, il dual-split più semplice può essere orizzontale o verticale. Si può anche controllare la divisione in un modo o nell'altro semplicemente trascinando la barra centrale. In questo caso il trascinamento è anche il modo più semplice ed immediato con cui si possono trasferire rapidamente e facilmente i contenuti da una finestra all'altra. L'elenco dei tipi di contenuto supportati è stato ampliato e probabilmente Samsung e gli sviluppatori continueranno a farlo. Operativamente facendo tap sui punti sulla barra centrale vengono fornite alcune opzioni, tra cui un modo rapido per scambiare le posizioni delle due app e un altro per modificare l'orientamento della divisione. Il terzo pulsante salva questa configurazione multi-tasking nel pannello App.
Ogni app ha la sua piccola barra di controllo ovale nella parte superiore, mentre è in modalità multi-finestra. Può essere utilizzata per afferrare e trascinare l'app per il riposizionamento sul display. Passando alla divisione multi-finestra a tre app in questo caso è possibile trascinare i contenuti in questa configurazione e fondamentalmente passare da un'app all'altra all'istante. È importante notare che alcune app non funzionare completamente, contemporaneamente, mentre si trovano in questa modalità.
Se questo non bastasse è possibile anche persino andare oltre queste tre app e sfruttare ulteriormente il multitasking con le finestre di visualizzazione a popup. In tal caso è possibile arrivare ad accumulare fino a cinque di queste in una divisione a tre, per un totale di 8 app "attive" nello stesso momento. Per queste è possibile il ridimensionamento o il trascinamento libero e persino la possibilità di impostarne la trasparenza.
Il nuovo design stabile della cerniera sullo Z Fold3 e le sue capacità indipendenti consentono qualcosa a cui il gigante coreano da nome di modalità Flex o vista Flex. Per impostazione predefinita, Z Fold3 entra in tale modalità quando le sue due metà sono posizionate con un angolo compreso tra 75 gradi e 115 gradi. Flex View è elegante a livello concettuale, ma ancora piuttosto limitato in termini di supporto software. L'idea di base qui è che il software dovrebbe rendersi conto che l’utente sta utilizzando lo smartphone in uno stato semi-aperto, simile a un laptop e regolare l'interfaccia utente di conseguenza. Questo, nel suo stato attuale permette di lasciare tutti i tipi di controlli nella metà inferiore del display, mentre il contenuto effettivo rimane in quello superiore.
L'elenco delle app che attualmente permettono questo comportamento su Z Fold3 non è enorme ed è composto principalmente dalle app di Samsung. Il lettore video può farlo così come l'app della Galleria. L'app della fotocamera è l'esempio più importante di Flex View funzionando bene e portando vantaggi all’utente finale. L'idea è che, ancora una volta, puoi avere i tuoi controlli nella metà inferiore del display e il mirino in alto. Utile per scattare selfie con la fotocamera principale mentre il telefono è poggiato su una superficie piana. Alcune altre app, come YouTube in modalità orizzontale, vengono separate in modo naturale mentre lo Z Fold2 è semiaperto. La stessa logica si applica ad applicazioni per prendere appunti o di messaggistica, che, in modalità orizzontale, con una tastiera su schermo aperta, tendono a separarsi naturalmente con un contenuto in alto e la tastiera in basso. Decisamente utile in alcune situazione anche se in questo caso la dimensione del ‘’mezzo’’ display non permette di digitare comodamente.
Questo tipo di comportamento diventerà probabilmente sempre più importante tra le app e i loro sviluppatori con la proliferazione di pannelli pieghevoli e diversi nuovi fattori di forma. Samsung è un po’ più avanti in questo senso rispetto anche agli sviluppatori.
Parlando di app che si adattano ai display e ai fattori di forma, Z Fold3 presenta un layout dello schermo e un menu di zoom piuttosto interessanti nelle impostazioni di visualizzazione. In questo caso attivandolo avremo più contenuti in una sola schermata con una sezione laterale che si mostrerà come un elenco di menu che tradizionalmente vedremmo in una grafica da tablet. Un vantaggio per usare l’ampio display dello smartphone. Come una sorta di estensione logica a tutto questo comportamento automatico, Z Fold3 ora ha la possibilità di mantenere attive le app sulla schermata esterna una volta chiuso lo smartphone. Chiaramente la stessa cosa può essere effettuata al contrario una volta chiuso lo schermo si può aprire e l’applicazione si estende sullo schermo interno.
La tastiera Samsung è probabilmente una delle soluzioni di tastiera Android più versatili attualmente disponibili sul mercato. Si adatta perfettamente alle esigenze dello Z Fold3, soprattutto con il suo supporto completo alla personalizzazione e il ridimensionamento. Viene fornito anche con tre modalità distinte, pronte all'uso: normale, diviso e fluttuante. Funzionano sia in orientamento verticale che orizzontale su entrambi i display. Inoltre, è possibile avere una modalità diversa per il display principale in modalità orizzontale e verticale e una terza per il display esterna.
FOTOCAMERA: triade da 12MP che funziona
Samsung Galaxy Z Fold3
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Principale
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Sensore da 12 MP da 26mm
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Obiettivo grandangolare con apertura f/1.8
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Pixel Size - 0.8 µm (4 in 1)
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Dual Pixel PDAF + OIS
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Ultra - Grandangolare
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Sensore da 12 MP da 12mm
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Obiettivo 123° di visione con apertura f/2.2
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Tele Photo
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Sensore da 12 MP da 52mm
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Apertura f/2.4
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PDAF OIS - Zoom 2X Ottico
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Anteriore Interna sotto il display
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Sensore da 4 MP - 2.0 µm - f/1.8
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Anteriore Esterna
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Sensore da 10 MP - 1.22 µm - f/2.2
- Video 4K @ 30/60 fps HDR10+
- Super Slow-motion HD @ 960 fps
- Time Lapse
Il Galaxy Z Fold3 è un ottimo device anche nel comparto fotocamera dove Samsung fa forse una scelta semplicistica ma comunque ottimale. Non è certamente la configurazione più potente che Samsung possa permettersi di proporre agli utenti visto quanto raggiunto con Galaxy S21 Ultra. Qui però si è forse deciso di adottare un approccio piuttosto sicuro e meno sperimentale prendendo praticamente in prestito i diversi moduli da vari altri telefoni dell’azienda.
Nello specifico abbiamo il sensore principale da 12 MP con pixel da 1,8 µm, dietro un obiettivo f/1,8. Possiede l'autofocus a rilevamento di fase Dual Pixel e OIS ossia Stabilizzazione Ottica dell’immagine. Lo stesso vale in qualche modo per il 12MP ultrawide. Utilizza un sensore ad apertura f/2.2 e pixel da 1.12 µm. In particolare, niente autofocus, che sarebbe stato apprezzato per gli scatti macro. Infine, lo Z Fold3 ha un terzo sensore da 12 MP: una fotocamera teleobiettivo, con dimensioni del sensore da 1/3,6" e 1,0 µm. Ha uno zoom ottico 2x e ha anche PDAF e OIS. Affidarsi a un hardware familiare della fotocamera non è, francamente, una cattiva idea. Samsung può, almeno, risparmiarsi un po' del carico di apripista per Z Fold3. Inoltre, ci sono anche problemi di costi e spazio per includere qualcosa come la più robusta fotocamera Samsung da 108 MP o il periscopio 5x.
L’app della fotocamera non sorprende che sia standard Samsung. Tutte le funzionalità principali, i pulsanti e le opzioni sullo schermo sono rimasti abbastanza coerenti negli ultimi anni. Ovviamente, l'interfaccia utente appare molto diversa sul grande display interno, rispetto a quello esterno. C'è anche la nuova variante dell'interfaccia utente della fotocamera in modalità Flex. Le icone degli alberi sono sempre presenti: "3 alberi" indicano la visione ultra grandangolare, "2 alberi" indicano la visione normale e "1 albero" indica il teleobiettivo. È disponibile anche Pinch to zoom e il passaggio senza problemi tra le tre telecamere. Il resto vede il funzionamento di base classico con passaggi laterali per scorrere le modalità e un'azione su / giù per passare dalla fotocamera posteriore a quella anteriore e viceversa. Presente un pulsante nuovo che controlla il display esterno. Quando Z Fold3 è aperto o in Flex View, premendolo semplicemente si accende il display esterno che agisce come mirino in modo che i soggetti possano vedere come appaiono per gli scatti. Quando Z Fold3 è piegato, questo pulsante diventa un interruttore "selfie".
La fotocamera principale da 12 MP di Z Fold2 si comporta bene. C’è un’elaborazione molto competente nello scatto. I dettagli sono puntuali, così come la soppressione del rumore. L'HDR automatico funziona bene e aiuta con cose come il cielo. Non esagera in termini di elaborazione a posteriori e dunque lo scatto può essere ritenuto molto maturo. Buoni anche quelli in Ultra Grandangolare con scatti nella norma con una buona morbidezza e dettagli inferiori alla principale ma comunque buoni. La correzione della distorsione a barilotto funziona alla grande, così come l'algoritmo di soppressione del rumore.
Il sensore a teleobiettivo di Z Fold3 ha un livello di zoom nativo di circa 2x. Viene calcolato dalla cam principale e fornisce scatti competenti. Il rumore si insinua raramente, soprattutto in aree più grandi con colori uniformi. La gamma dinamica è buona come anche i colori che non esagerano. Onestamente, in buone condizioni di illuminazione, questi risultati sono abbastanza paragonabili a quelli della fotocamera principale.
Presente anche un cursore lineare su Z Fold3, che arriva fino a zoom 10x, con un altro punto di ancoraggio impostato a 4x. Come è normale, ci sono ritaglio, interpolazione e upscaling per ottenere immagini da 12 MP a livelli di zoom più elevati. Entrambi i livelli di zoom 4x e 10x hanno però accontentato i nostri occhi in termini di dettagli e di quanto siano bassi i livelli di rumore. Naturalmente, tutto questo dipende da buone condizioni di illuminazione.
Nel complesso, Z Fold3 ha la maggior parte dei casi d'uso ben coperti con la sua versatile configurazione della fotocamera. L'unica omissione notevole è una modalità macro dedicata, sia tramite una fotocamera macro che l'autofocus sulla fotocamera principale. E’ possibile comunque avvicinarsi abbastanza ai soggetti con la camera principale visto che l’autofocus funziona a pochi centimetri. Tuttavia, devi essere più cauto con la messa a fuoco, poiché è un po 'difficile giudicare in base al solo mirino.
Presenti due selfie camera: una da 4MP che viene però posta al di sotto del display e una da 10MP classica posizionata nella parte esterna. Quella interna viene nascosta da un’area composta da pixel più rarefatti. Quando la telecamera è spenta, i pixel funzionano seguendo in tempo reale il contenuto dello schermo, quando invece si attiva la camera viene mostrato il foro nero della lente e la fotocamera entra in funzione. Il sensore è molto più piccolo di quello del Fold2 da 10 MP, e le differenze in termini di risultati si vedono. Samsung cerca di agire a livello software con i dettagli degli scatti ma la camera frontale dello schermo aperto mostra i suoi limiti riuscendo benino solo all’esterno e con tanta luce. In termini di qualità effettiva il sensore selfie da 10 MP esterno cattura molti dettagli. Anche la mancanza di autofocus non è un grosso problema con impressioni positive nel complesso.
L'acquisizione video su Z Fold3 è limitata a 4K. Non ci sono 8K fantasiosi qui e, francamente, non ci mancano poi troppo. Possibile eseguire video fino al 4K a 60 fps sulla fotocamera principale e con il teleobiettivo, mentre l'ultra grandangolare può realizzare registrazioni solo a 30 fps. Tanti dettagli, una gamma dinamica abbastanza ampia, praticamente nessun rumore o altri artefatti. I colori tendono, ancora una volta, ad avere un po' di quella particolare "incisività" Samsung e non c'è davvero nulla di cui lamentarsi.
AUTONOMIA: siamo nella media
Parlando di autonomia sappiate che il Samsung Galaxy Z Fold3 racchiude una batteria da 4.400 mAh o, più precisamente, due batterie separate che corrispondono approssimativamente a quella capacità nominale che si riduce di 100mAh rispetto alla precedente generazione di foldable. È una quantità rispettabile per un dispositivo odierno anche se l’importante pannello da 7,6 pollici con una frequenza di aggiornamento di 120 Hz come anche quello esterno sempre a 120 Hz potrebbero risultare fortemente energivoro.
Risultati alla mano Z Fold3 si è comportato bene. Riusciamo a chiudere la giornata quasi sempre anche se a volte, utilizzando molto il pannello più grande, potremmo faticare di più nel risparmiare la batteria. Di fatto considerando un utilizzo del refresh rate a 120Hz adattivo, il risultato che si ottiene è buono e di certo non c’è preoccupazione da alimentazione. Oltretutto l’utilizzo del Fold maggiormente da chiuso anche se con display a 120Hz in esterna non condiziona l’usura della batteria.
La ricarica su Z Fold3 può essere eseguita fino a 25 W cablati e 11 W wireless. Numeri identici al passato e sicuramente non esagerati ma che permettono comunque di caricare Z Fold3 in un’ora e 45 minuti al 100%.
CONCLUSIONI
Per le conclusioni forse dovremmo partire dal prezzo di questo nuovo Galaxy Z Fold3 di Samsung. La versione da 256GB ha un costo di 1.849€ che aumenta di 100€ per quella con 512GB. Sì, senza dubbio il prezzo è davvero importante ma intanto si abbassa di 200€ rispetto alla scorsa generazione e sappiamo bene come gli smartphone top di gamma dei vari brand viaggino ormai su prezzi stellari che si aggirano ai 1.500€.
Qui però da considerare c’è uno smartphone che non è per nulla uguale agli altri. Ha un doppio display di qualità Dynamic AMOLED 2X con refresh rate a 120Hz con supporto ora anche della S Pen e della certificazione IPX8. C’è una grandissima ricerca tecnologica per rendere possibile il piegamento dello schermo trasformando lo smartphone in un tablet solo all’occorrenza. Il comparto hardware è da vero top di gamma con Snapdragon 888, 12GB di RAM ma anche una triade di fotocamere da 12MP di assoluta consistenza in situazioni diurne o notturne.
C’è senza dubbio un miglioramento nei materiali: l’Armor Aluminium alleggerisce il telefono rendendolo però più robusto e più bello da vedere e toccare. C’è una pellicola sullo schermo pieghevole che permette una durabilità dell’80% in più rispetto al precedente e poi la cerniera che possiede ormai sicurezza di altri tempi.
Usando il Galaxy Z Fold3 abbiamo avuto la certezza che sia ormai un device maturo in tutto e che sia chiaramente indirizzato ad un pubblico ben preciso: quello che ha la necessità di usare spesso un display da tablet ma che vuole avere la comodità di uno smartphone. È uno strumento ora completo, robusto, potente e capace di garantire massima flessibilità, prezzo permettendo.
15 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoAttenderei con piacere una recensione del Huawei Mate X2
che appunto non sembra affetta da quel problema per via della particolare soluzione adottata internamente
ma altra testata ha già mostrato le pieghe anche su quello....
Attenderei con piacere una recensione del Huawei Mate X2
che appunto non sembra affetta da quel problema per via della particolare soluzione adottata internamente
dall'articolo leggo "E ci piace perché sì, la piega si vede, c’è e si sente ma sembra meno impressa e sostanzialmente non crea fastidio mai, in alcuna situazione."
dovrei provarlo per farmi un'idea del resto il fastidio è soggettivo. io per esempio odio notch e buchi vari sullo schermo. finchè mi sarà possibile eviterò di adeguarmi, ovviamente sono gusti personali
edit: ho visto dopo che hai editato
Prezzi esagerati (anche se forse ci sta) e delicatezza del display,come può evitare di subire danni portandolo in tasca magari insieme con altri oggetti?
Forse con le donne potrebbe andare meglio visto che lo tengono in borsetta.
Per ora penso sia un tentativo di fare qualcosa di diverso ma ancora a livello "prototipo" peccato che poi li mettono in commercio per farli sperimentare sul campo ai clienti.
Credo che fra qualche anno si vedrà qualcosa di veramente innovativo e a prezzi accettabili, perciò io aspetto
Il display è interno
Il discorso della piega, concordo, è soggettivo.
Il discorso dello spessore è molto oggettivo ma io ricordo oggetti come i NOKIA Communicator e questo va secondo me in quella direzione: cioè un oggetto non tanto per fare le dirette IG quanto per lavorare. Ora, certo, la domanda: ma perché lavorare con un telefono a me resta...
sembra di leggere le discussioni sui prezzi dello startac lanciato a 2.500.000£ "chiedi a tuo cugino di miniaturizzare l'eletronica.."
costava veramente il quintuplo dei cellulari contemporanei oppure erano prezzi marketing?
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