POCO F3: sembra un top di gamma, ma costa 350 euro. La recensione

POCO F3 è uno smartphone che può competere con un top di gamma di pari generazione, senza troppi compromessi se escludiamo l'aspetto fotografico. Costa, però, 350 euro, una caratteristica che potrebbe rivoluzionare l'intero mercato degli smartphone. Non tutti sono però disposti a scendere a così tanti compromessi sul fronte dei margini di guadagno, e l'abbandono recente di LG dal mercato è emblematico.
di Nino Grasso pubblicato il 05 Maggio 2021 nel canale TelefoniaPOCO
Sin dall'ufficializzazione nella seconda metà di marzo 2021, i nuovi smartphone POCO, azienda strettamente legata a Xiaomi, hanno fatto parlare di sé. POCO è già conosciuto agli utenti più appassionati come brand i cui modelli vantano un rapporto qualità-prezzo estremo, e fanno fede a questa regola anche i nuovi POCO X3 Pro e POCO F3. I due smartphone sono estremamente concreti e badano al sodo, con caratteristiche tecniche di fascia alta (delle generazioni passate, ma comunque ancora oggi possono essere considerati molto potenti) e prezzi sul mercato bassissimi, anzi al limite dell'anti-concorrenziale. Di seguito tutti i modelli nei vari tagli di memoria proposti sul nostro mercato.
- Poco X3 Pro 6 + 128 GB - 249,90€ (dal 30 marzo, prima 199€)
- Poco X3 Pro 8 + 256 GB - 299,90€ (dal 30 marzo, prima 249,90€)
- Poco F3 6 + 128 GB - 349,90€ (dal 6 aprile, prima 299,90€)
- Poco F3 8 + 256 GB - 399,90€ (dal 3 aprile, prima 349,90€)
Considerando le specifiche tecniche, si tratta di prezzi incredibili. POCO X3 Pro si basa su processore Snapdragon 860, mantenendosi poco sotto l'attuale fascia alta per quanto riguarda le mere capacità di calcolo. Ne abbiamo parlato nella recensione di POCO X3 Pro, evidenziandone anche alcuni difetti, mentre in questa pagina parleremo di POCO F3, smartphone che si presenta come ancora più potente e in linea con i modelli top di attuale generazione, e davvero pochissimi compromessi negli ambiti meno tecnici. Inutile dirlo: a 349,90€ è un best-buy, mentre al prezzo di lancio letteralmente anticoncorrenziale. Ma vediamolo nel dettaglio nella nostra recensione di POCO F3.
Indice dell'articolo
- Caratteristiche tecniche
- Dotazione, prezzi e disponibilità
- Software ed esperienza d'uso
- Analisi tecnica
- Fotocamera
- Considerazioni finali
Specifiche tecniche
POCO F3 è uno smartphone totalmente diverso da POCO X3 Pro, più costoso e molto più rifinito. Nella colorazione Night Black che abbiamo avuto modo di provare negli ultimi giorni si presenta come uno smartphone sobrio, magari non dalle forme aggraziate, ma comunque con un aspetto non appariscente come il fratello minore.
Le dimensioni sono pari a 163,7 x 76,4 x 7,8 mm, per un peso abbastanza importante in relazione alla batteria integrata da 4.520 mAh: 196 grammi. Lato autonomia troviamo inoltre il supporto allo standard Power Delivery 3.0, con una velocità di carica che consente di caricare lo smartphone da 0 al 100% in meno di un'ora (50 minuti circa). E' supportata anche la tecnologia Quick Charge 3+. Da segnalare che la batteria integrata utilizza una struttura con celle in configurazione Middle Middle Tab (MMT), che garantiscono una dissipazione termica e un'efficacia superiori nel processo di carica.
Sono due i punti di forza di POCO F3: prestazioni e display. Nel primo ambito si può contare sul processore Qualcomm Snapdragon 870, proposto con 6 GB di RAM e 128 GB di storage o con 8 GB di RAM e 256 GB di archiviazione. In entrambi i casi non è prevista l'espandibilità via microSD, caratteristica inverce presente sul modello più basso in gamma. La scelta di due versioni è estremamente concreta e razionale, come del resto tutta la gamma del brand: la più economica per chi vuole spendere meno possibile e per ottenere l'etichetta "best-buy", la più carrozzata serve invece per ottenere le grazie di chi salva molto in locale e vuole maggiore lungimiranza.
Per quanto riguarda il display, su POCO F3 abbiamo un pannello che sulla carta può dare fastidio a modelli montati su smartphone dal costo pari a due o tre volte la cifra richiesta da Xiaomi su questo modello. Si tratta di un AMOLED di produzione Samsung da 6,67" a risoluzione Full HD+, con frequenza di aggiornamento di 120Hz e touch sampling rate di 360Hz. Il pannello può inoltre riprodurre contenuti in HDR10+, il tutto con il supporto a una luminanza massima dichiarata di 1300 nits. Numeri che fanno impallidire quelli proposti da alcuni top di gamma di pari generazione, ma vedremo in seguito come si è comportato davvero nei nostri test di laboratorio.
POCO F3 |
POCO X3 Pro |
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OS (al lancio) | Android 11 |
Android 11 |
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Processore | Qualcomm Snapdragon 870 |
Qualcomm Snapdragon 860 |
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Memorie | 6/8 GB di RAM 128/256 GB / NO microSD |
6/8 GB di RAM 128/256 GB / microSD |
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Display | 6,67"AMOLED @ 120 Hz |
6,67" IPS LCD |
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Fotocamere | Retro: |
Retro: |
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Extra | 5G - 4G LTE |
4G LTE |
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Porte | USB Type-C |
USB Type-C |
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Batteria | 4.520 mAh Ricarica PD 3.0 33W |
5.160 mAh Ricarica rapida 33W |
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Dimensioni | 163,7 x 76,4 x 7,8 mm |
165,3 x 76,8 x 9,4 mm |
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Peso | 196 grammi |
215 grammi |
Lato connettività POCO F3 si presenta come uno smartphone ancor più moderno rispetto a POCO X3 Pro, con supporto a Wi-Fi 6 (ax) e piena compatibilità con le reti 5G di nuova generazione. Piccolo compromesso, rispetto ad altri smartphone degli ultimi mesi: il supporto alle reti 5G è previsto solo tramite le bande sub-6 GHz, e non con le più performanti mmWave. Al momento non è un problema in Italia, ma lo diventerà quando le mmWave diventeranno più consuete (soprattutto nei centri urbani).
Per quanto riguarda il comparto fotografico, qui si vede qualche rinuncia in più rispetto agli altri ambiti. Dietro abbiamo un trittico di fotocamere composto da una principale dotata di sensore da 48 MP da mezzo pollice con obiettivo f/1.8 a lunghezza focale di 26mm equivalente; una ultra grandangolare da 8 MP con obiettivo f/2.2 e campo visivo pari a 120°, e infine un modulo macro da 5 MP con obiettivo f/2.4 e lunghezza focale di 50mm equivalente. Lo smartphone può registrare alla risoluzione 4K, ma solo a 30 fps, mentre in slow-motion può spingersi in Full HD anche a 960 fps. Sulla parte frontale, racchiusa in un piccolo foro al centro nella parte superiore del display, abbiamo una fotocamera da 20 MP con obiettivo f/2.5.
POCO F3 usa sul retro un materiale antiscivolo, presentandosi all'utente come uno smartphone di certo non compatto, ma comunque con un'ergonomia standard. Le sue dimensioni sono nella media, il peso un po' superiore ma non in maniera sensibile nell'uso di tutti i giorni. Sia sul fronte che sul retro abbiamo poi un vetro Gorilla Glass 5, mentre nella scocca sono stati implementati due speaker stereo con supporto al Dolby Atmos. Lato tecnico pochissimi compromessi e zero critiche da volgere a questo dispositivo. Ma di fatto anche al doppio del prezzo POCO F3 si presenterebbe con una scheda tecnica per niente fuori luogo.
POCO F3: prezzi e dotazione
I prezzi di lancio di POCO F3, ci ripetiamo, erano semplicemente anticoncorrenziali. Lo smartphone può comunque essere trovato ancora oggi ad un prezzo a metà strada fra la fascia bassa e la fascia media, mentre l'hardware racconta una storia totalmente differente.
- Poco F3 6 + 128 GB - 349,90€
- Poco F3 8 + 256 GB - 399,90€
Nella dotazione originale troviamo il caricabatterie da 33 W più un cavo USB Type-C per la ricarica, l'accessorio per la rimozione del vano della doppia SIM, un adattatore USB Type-C per collegare accessori via jack audio da 3.5mm e infine una cover in silicone trasparente. Lo smartphone viene proposto con una pellicola protettiva per il display già applicata. Una dotazione standard per i dispositivi di questa fascia di prezzo.
Software ed esperienza d'uso
L'esperienza d'uso garantita da POCO F3 è quella tipica degli smartphone con display di ampie dimensioni. La scocca con angoli arrotondati aiuta nell'impugnatura, e la finitura posteriore antiscivolo consente una presa ben salda in ogni momento. Peccato per il sensore di impronte laterale, di fatto abbastanza comodo ma non alla stregua delle soluzioni con sensore sotto-vetro: implementando un AMOLED, POCO avrebbe potuto scegliere la più rifinita tecnologia già disponibile anche su diversi midrange di pari prezzo, tuttavia ha preferito ripiegare su un sensore laterale nel tasto di accensione probabilmente per abbattere i costi di produzione per favorire in sua vece la maggiore potenza di cui può beneficiare grazie allo Snapdragon 870.
La finitura lucida al posteriore favorisce il depositarsi di impronte e di sporco sul retro, ma applicando la custodia fornita in dotazione il problema si elimina del tutto. La custodia contribuisce inoltre ad evitare quasi del tutto il dondolare dello smartphone quando riposto su un tavolo per via della fotocamera sporgente. Si tratta di una caratteristica presente su quasi tutti gli smartphone delle ultime generazioni, su POCO F3 poi non così evidente come ad esempio abbiamo visto con altri smartphone. Insomma, i compromessi lato design rispetto ai top di gamma ci sono, ma lato materiali e form factor c'è poco da evidenziare nella fascia di prezzo sotto i 400€.
Da sotto brand di Xiaomi l'interfaccia che troviamo a bordo di POCO F3 è la MIUI 12 basata sul sistema operativo Android 11. Viene denonimata "MIUI for POCO", ma le differenze non sono poi così eclatanti: al primo avvio troviamo tutte le app all'interno del canonico drawer di Android, e non riversate tutte sulla Home, ma l'utente può personalizzare la feature come meglio crede. Sono tante le personalizzazioni rese possibili dalla MIUI for POCO, il tutto all'interno di una interfaccia utente che ricorda tantissimo (è praticamente identica) la grafica dei più costosi smartphone Xiaomi. Quindi troviamo le numerose applicazioni preinstallate, i colori vividi e le tante feature di una delle personalizzazioni cinesi più apprezzate sul mercato.
Come avveniva su POCO X3 Pro, l'utente può personalizzare l'area delle notifiche, clonare le app per usarne più istanze e al solito applicare Temi che vanno a modificare la stragrande maggioranza degli elementi dell'interfaccia. Non mancano le cosiddette "Funzionalità Speciali", fra cui alcune rivolte al mercato gaming come vuole moda del momento: Turbo Videogiochi, Strumenti Video, Finestre a comparsa e Secondo spazio. Qualora lo volesse, l'utente può scegliere la navigazione via gesture in alternativa a quella tipica con i tre tasti on-screen sulla barra di navigazione inferiore.
Il selettore del multitasking non è stato modificato rispetto alla MIUI standard, e mostra tutte le app recenti in due colonne. Toccando e tenendo premuta una scheda si avrà il collegamento a schermo diviso, mentre scorrendo verso sinistra o destra si avrà la chiusura della stessa. Lato prestazioni con lo Snapdragon 870 non si scherza e si ottiene una fluidità granitica sempre, anche grazie al supporto dei 120Hz del display, e una reattività semplicemente da top di gamma. Le prestazioni non sono minimamente paragonabili rispetto a qualsiasi altra soluzione di pari fascia di mercato.
Analisi tecnica
Abbiamo parlato di prestazioni, e prima di tutto approfondiremo le caratteristiche del "nuovo" processore Qualcomm Snapdragon 870. Rispetto allo Snapdragon 888 di nuova generazione abbiamo un processo produttivo meno moderno (7-nm contro i 5-nm dell'888), il modem X55 5G con chip dedicato, e non il più recente X60 5G integrato nel SoC, e una microarchitettura per i core meno recente, oltre a un DSP di scorsa generazione. Qualcomm Snapdragon 870 è praticamente identico a Snapdragon 865+, che a sua volta era identico rispetto a Snapdragon 865. Quello che cambia è la frequenza del core principale: 2,84GHz su Snapdragon 865, 3,1 sulla variante Plus e 3,2 GHz invece sul nuovo Snapdragon 870. In breve, un overclock.
Snapdragon 888 |
Snapdragon 870 |
Snapdragon 865 |
Snapdragon 860 |
Snapdragon 855 |
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CPU | Kryo 680 1x @ 2,84 GHz 3x @ 2,42 GHz 4x @ 1,80 GHz |
Kryo 585 1x @ 3,20 GHz 3x @ 2,42 GHz 4x @ 1,80 GHz |
Kryo 585 1x @ 2,84 GHz 3x @ 2,42 GHz 4x @ 1,80 GHz |
Kryo 485 1x @ 2,96 GHz 3x @ 2,42 GHz 4x @ 1,78 GHz |
Kryo 485 1x @ 2,84 GHz 3x @ 2,42 GHz 4x @ 1,78 GHz |
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GPU | Adreno 660 |
Adreno 650 |
Adreno 650 |
Adreno 640 |
Adreno 640 |
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DSP | Hexagon 780 |
Hexagon 698 |
Hexagon 698 |
Hexagon 690 |
Hexagon 690 |
|
Modem | X60 |
X55 |
X55 |
X24 / X50 |
X24 / X50 |
|
Litografia | 5-nm |
7-nm |
7-nm |
7-nm |
7-nm |
POCO F3, di fatto, si comporta come un top di gamma della scorsa generazione e quindi poi non così distante rispetto agli smartphone più potenti che si possono trovare in circolazione. Il SoC viene abbinato a 6 o 8 GB di RAM LPDDR5 (lo Snapdragon 860 di POCO X3 Pro si fermava invece al supporto per le meno veloci LPDDR4x), e viene dissipato termicamente dal sistema proprietario POCO LiquidCool 1.0 Plus, chiamato in causa anche per la gestione del throttling durante le sessioni lunghe in cui serve grande potenza computazionale.
Una delle più grandi preoccupazioni sui due POCO al lancio era relativa al calore sprigionato dall'hardware all'interno di chassis di tipo economico, non troppo articolati per quanto riguarda l'aspetto della dissipazione termica. Se questo è in parte vero con POCO X3 Pro, che tende a riscaldare in maniera sensibile quando l'hardware è portato ai suoi limiti (ad esempio nelle suite di benchmark, meno con i giochi in grafica tridimensionale), su POCO F3 viene trasmesso poco calore dall'hardware fino alla scocca, risultando più tollerabile in tutte le situazioni. Nessuno dei due smartphone, comunque, scalda in maniera preoccupante o tale da rendere scomodi i gameplay.
Come si legge sui benchmark qui di seguito, comunque, lato prestazioni c'è ben poco confronto con altri smartphone di pari fascia di prezzo.
Benchmark
Di seguito riportiamo i benchmark che abbiamo eseguito con il terminale.
Display
Oltre alle prestazioni, Xiaomi ha prestato parecchia attenzione anche al comparto multimediale, e nella fattispecie al display. Su POCO F3 troviamo infatti un AMOLED di derivazione Samsung con diagonale di 6,67 pollici e supporto alla risoluzione Full HD+, precisamente da 2400 x 1080 pixel. Il refresh rate è di 120Hz massimo, mentre il touch sampling rate è invece di 360 Hz: sono numeri che pongono POCO F3 a diretto confronto con alcuni degli smartphone gaming più performanti di ultima generazione. Presente la certificazione HDR10+, per uno smartphone che supporta il Widevine L1 DRM e che quindi può essere sfruttato con i più diffusi servizi di video streaming. Sulla parte esterna, a protezione della matrice del display, troviamo un vetro Gorilla Glass 5.
Analisi Display
Abbiamo naturalmente analizzato il display di POCO F3 al colorimetro, misurando una luminanza massima pari a 1332 nit con contenuti SDR e di 1190 nit con contenuti in HDR. Si tratta di valori molto elevati anche per i canoni dei top di gamma, raggiunti solo dal pannello di Galaxy S21 Ultra (il migliore in diversi ambiti fra tutti quelli entrati in redazione. Considerando poi la presenza di un pannello AMOLED, e quindi la sua capacità di riprodurre neri molto profondi spegnendo i pixel, il rapporto di contrasto non è misurabile. Fra luminanza elevatissima e contrasto al top, la visione di qualsiasi contenuto è possibile senza alcun problema anche sotto la luce del sole.
Possiamo definire come fuori luogo il display di POCO F3: sono i freddi numeri di un'analisi al colorimetro a dirlo, e non una considerazione soggettiva. Si tratta di un pannello da top di gamma, offerto a un prezzo che ormai non fa parte nemmeno dei midrange. Non solo per la calibrazione di fabbrica, abbastanza buona anche se non perfetta, o per le tantissime modalità di visualizzazione che bloccano il gamut prendendo come riferimento gli standard P3 ed sRGB, ma anche per le tantissime opzioni per personalizzare la resa cromatica del singolo pannello montato sulla propria unità, fra cui tonalità, saturazione, contrasto e gamma, oltre ai semplici valori di rosso, verde e blu. C'è anche la possibilità di abilitare la calibrazione dinamica dei colori in base alla luce presente in ambiente.
Modalità Avanzata
Gamut
Bilanciamento del bianco
Curva di gamma
Fedeltà cromatica (DCI-P3)
Modalità P3
Gamut
Bilanciamento del bianco
Curva di gamma
Fedeltà cromatica (DCI-P3)
Modalità sRGB
Gamut
Bilanciamento del bianco
Curva di gamma
Fedeltà cromatica (sRGB)
Riproduzione HDR
Gamut
Bilanciamento del bianco
Curva di gamma
Fedeltà cromatica (DCI-P3 SMPTE 2084 HDR)
Le modalità di visualizzazione presenti su POCO F3 sono davvero tante:
- Automatico (consigliato), che viene spiegata così: "regola i clori in base all'illuminazione attuale". Si basa sullo standard DCI-P3 ed è abbastanza affidabile. Non abbiamo riportato le misure perché sono identiche a quelle della modalità Avanzata P3.
- Intenso, che esprime le potenzialità complete del display senza seguire alcuno standard di riferimento in fatto di saturazione dei colori. I risultati sono uguali alla modalità Avanzata nelle Impostazioni avanzate.
- Colore originale, che segue il gamut di riferimento usato dal file in riproduzione, sia esso un'immagine o un video. Purtroppo non siamo riusciti a far funzionare questa modalità sull'app Google Foto, ma solo sulla Galleria nativa dello smartphone. L'interfaccia viene riprodotta con i limiti del gamut sRGB.
- Impostazioni avanzate, qui ci sono delle calibrazioni specifiche che possono essere personalizzate in profondità dall'utente nei parametri che abbiamo riportato poco sopra. Ecco quelle presenti:
- Avanzata, come la modalità Intenso, esprime le piene potenzialità del pannello integrato su POCO F3.
- Originale, come Colore originale, usa la gamma colori salvata nel file in riproduzione. Necessita chiaramente di app compatibile. L'interfaccia viene riprodotta con i limiti del gamut sRGB.
- P3, tutti i contenuti su schermo vengono riprodotti in P3.
- sRGB, tutti i contenuti sullo schermo vengono riprodotti in sRGB, anche se usano un'estensione cromatica superiore.
Abbiamo preferito riportare solo le misure effettuate con le Impostazioni avanzate, che sono quelle teoricamente più precise, senza però intervenire con la calibrazione manuale. La qualità delle immagini proposta dallo smartphone di POCO è molto elevata, anche se presenta alcune sbavature che portano a un DeltaE mai inferiore a 3 (un valore ottimale per la consultazione fedele dei contenuti multimediali). Fra queste l'evidente tendenza a favorire le tonalità fredde e una curva di gamma che offre immagini più contrastate rispetto alle sorgenti originali. Si tratta di caratteristiche a cui abbiamo assistito anche su modelli molto più costosi su POCO F3, per uno smartphone che è pensato più per il pubblico comune e non per il professionista. La modalità Avanzata è chiaramente la più appariscente, con colori che virano fortemente rispetto agli standard, mentre è molto precisa la modalità P3, che vanta una calibrazione molto simile a quella presente nella modalità predefinita. Ottima, infine, la riproduzione di contenuti HDR, con un DeltaE di 3,1 che è più che soddisfacente.
- DeltaE Avanzata (DCI-P3) - 4,1
- DeltaE P3 (DCI-P3) - 3,1
- DeltaE sRGB (sRGB) - 4,8
- DeltaE in riproduzione HDR (DCI-P3 SMPTE 2084 HDR) - 3,1
Autonomia
L'uso di hardware raffinato consente a POCO F3 di avere una buona efficienza energetica, nonostante la potenza a disposizione offerta all'utente. Il risultato, nel nostro test, è di 860 minuti di autonomia in navigazione Wi-Fi, quindi solo leggermente inferiore rispetto al fratello minore POCO X3 Pro nonostante la batteria di dimensioni sensibilmente inferiori. Si tratta di 14 ore e 20 minuti di schermo acceso con un task relativamente leggero, con lo schermo impostato a un valore di 200 nit per la luminanza. Un risultato nella media della categoria, che si traduce nell'uso di tutti i giorni nella garanzia di completare la giornata a meno che non si compie un uso estremo dello smartphone.
Il supporto alla ricarica Power Delivery 3.0, da massimo 33W con il caricabatterie fornito in dotazione, è un altro segno di concretezza per il flagship di POCO. L'utente può infatti acquistare uno dei tantissimi caricabatterie compatibili con lo standard e sfruttarlo per caricare velocemente lo smartphone. Con l'adattatore in dotazione è possibile portare il dispositivo dallo 0 al 70% in poco più di 30 minuti, mentre la ricarica completa viene ultimata in un lasso di tempo che va dai 55 minuti all'ora piena. Un tempo ragionevole, che ci consente di tirarci fuori dai problemi in caso di emergenza.
Fotocamera
Dove non sorprende POCO F3 è nella fotocamera, dal momento che troviamo una dotazione comparabile ad altri smartphone della stessa fascia di mercato. Abbiamo quindi un modulo principale con sensore da 48 MP e obiettivo f/1.8 privo di stabilizzazione via hardware, abbinato a un modulo ultra-wide da 8 MP con campo visivo abbastanza esteso e un modulo macro da 5 MP con lunghezza focale di 50 mm e supporto all'autofocus. Sulla carta non sembra il solito modulo Macro messo per far numero, tuttavia dal suo sensore da 1/5.0" non ci aspettiamo miracoli. Lo smartphone può registrare in 4K Ultra HD a 30 fps e monta una fotocamera frontale da 20 MP in un foro centrale superiore nel display.
POCO F3, caratteristiche della fotocamera
- Standard
- Sensore da 48 MP
- Obiettivo f/1.8
- Autofocus PDAF
- Lunghezza focale 26 mm equivalenti
- Ultra-wide
- Sensore da 8 MP
- Obiettivo f/2.2
- Campo di visione di 119°
- Macro
- Sensore da 5 MP
- Obiettivo f/2.4 OIS
- Autofocus
- Lunghezza focale 50mm equivalenti
- Video 4K Ultra HD @ 30 fps
Esempi di scatto POCO F3
Modulo principale - Scarse condizioni di luce
Modulo principale - Scarse condizioni di luce
Modulo principale - Buio con flash LED
Modulo principale - Buio con modalità Notte
Quello fotografico è l'aspetto meno curato di POCO F3, in cui si notano maggiormente le differenze con i top di gamma di pari generazione. Sullo smartphone troviamo tre moduli da medio-gamma, e la mancanza della stabilizzazione ottica si nota al buio e con la modalità notte, meno nei video che - a parte qualche glitch grafico - sono stabilizzati in maniera abbastanza efficace. Al sole e con tanta luce, la fotocamera principale di POCO F3 è ottima in termini di dettaglio, abbastanza buona in quanto a gamma dinamica. Buona anche la rappresentazione cromatica della scena, che è sufficientemente realistica. Le magagne si fanno notare quando scende la luce, e al buio non aiuta la disponibilità di una modalità Notte che fa quel che può, ma non fa miracoli. Il modulo ultra wide è in linea con altri moduli che troviamo in dispositivi di pari fascia di prezzo, mentre quello specifico per le macro, sebbene non del tutto inutile, non aggiunge molto rispetto alla principale.
Considerazioni finali
Inutile spendere molte altre parole su POCO F3, dal momento che i numeri parlano chiaro. Sul piano oggettivo ci sono ben poche cose che si possono rimproverare ai tecnici che hanno progettato questo dispositivo, curatissimo sia nell'hardware scelto, sia nelle impostazioni offerte all'utente. POCO F3 sa coinvolgere chi è meno pratico con una semplicità d'uso paragonabile a qualsiasi midrange con cui compete sul piano del prezzo, ma può soprattutto catturare le attenzioni del pubblico più esigente per diversi motivi. E' uno smartphone potente, con un display da top di gamma e funzionalità di personalizzazione complete in tantissimi aspetti.
Non c'è lo Snapdragon 888 e tutto l'hardware, ad eccezione del display che è attualissimo, è confrontabile con quello dei top di gamma di scorsa generazione. Un'operazione di riciclo, se proprio vogliamo essere pignoli, che a nostro avviso è riuscita benissimo. Certo, ci sono alcuni compromessi: la fotocamera non è al livello di quelle installate su altri smartphone più costosi e l'estetica - seppur molto più curata rispetto a POCO X3 Pro e in generale piacevole - non è di certo paragonabile a quelle di iPhone 12 Pro o della famiglia Galaxy S21. E' comunque vero che per avere un'esperienza fotografica che sia sensibilmente più completa di quella di POCO F3 bisogna sfiorare gli 800€ in questa generazione.
A voler essere ipercritici, c'è un discorso più ampio che si potrebbe fare. POCO F3 è uno smartphone pericoloso in un mercato in cui i margini più evidenti li fanno solo alcuni dei brand più blasonati. Xiaomi è un brand ormai enorme, capace di generare volumi di vendite vertiginosi in tantissimi settori diversi. E' un brand che può permettersi di vendere qualche dispositivo con margini di guadagno risicatissimi, e POCO è chiaramente il sottomarchio più estremo da questo punto di vista. Non tutti i brand però sono disposti a battagliare in questi termini, ed è stato emblematico l'abbandono di LG dal mercato degli smartphone, che di certo non è l'ultima arrivata. Insomma, con queste regole estreme si potrebbero innescare meccanismi che nel lungo termine non sappiamo dove ci porteranno.
Una cosa è certa, però, gli utenti finali non potrebbero chiedere di più al prezzo a cui POCO F3 viene offerto in questo momento.
PRO
- Potenza da vendere
- Display da top di gamma
- Abbastanza rifinito per la fascia di prezzo
- Connettività 5G
- Prezzo anticoncorrenziale
CONTRO
- No certificazione IP, jack audio, microSD
- La fotocamera soffre al buio
14 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPerchè il mio P30 è ancora nuovo altrimenti un pensierino ce lo facevo.
Ho appena prreso alla moglie un redmi note 10 128 GB qui in spagna al ,ediamarkt e al giorno senza iva, anzichè 199 pagato 164.
Un signor telefono con schermo amoled e nonostante lo snap medio gamma è davvero veloce e l'interfaccia emui la preferisco alla miui di huawei.
Il mio prox cell sarà uno xiaomi.
Non so se sia davvero una dotazione standard in questa fascia di prezzo ma non posso non pensare che iPhone 12 NON ha accessori per almeno 100€ e costa almeno tre volte questo.
Per un (quasi) top di gamma? Da tanti anni ormai.
Samsung io la ho mollata secoli fa, quando ha cominciato a giocare alla piccola Apple.
A parte sta cosa, solo per la dotazione hardware superiore in tutto io direi decisamente questo.
Non c'è un solo smartphone huawei nelle tabelle comparative.
Visto ora rileggendo con più calma il P40 lite che però non centra niente con questo F3...
Non c'è un solo smartphone huawei nelle tabelle comparative.
Visto ora rileggendo con più calma il P40 lite che però non centra niente con questo F3...
Si vede che hanno smesso di sponsorizzare..
Perché se vai a guardare un po' di mesi indietro con Huawei hanno fatto una capa tanta con articoli e news a raffica.
Adesso c'è oppo che paga per articoli e news.
Probabilmente un P40 non l'hanno mai provato, bastava fare copia incolla con quello che passava Huawei
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