Pocophone F1: lo smartphone di Xiaomi che vuole fare il grande, riuscendoci. La recensione

Xiaomi finora ha portato avanti una roadmap classica aggiornando gli smartphone divenuti icone tra gli utenti. Ma quello che ha sorpreso il mercato è senza dubbio la trovata di un nuovo sotto marchio capace di proporre uno smartphone, il Pocophone F1, con caratteristiche da top di gamma ma ad un prezzo da mid rage. Vediamo le sue peculiarità.
di Bruno Mucciarelli pubblicato il 02 Novembre 2018 nel canale TelefoniaXiaomi
Presentare sul mercato uno smartphone con caratteristiche tecniche da primo della classe ad un prezzo da medio gamma non è per nulla facile e finora l’unica a riuscirci con successo è stata OnePlus. L’azienda cinese deve però ora guardarsi le spalle dall’entrata sul mercato di un nuovo marchio denominato Pocophone, ma che altro non è se non Xiaomi sotto mentite spoglie.
Il nome del nuovo brand in italiano potrebbe suonare strano ma l’azienda ha voluto ribadire durante la presentazione del nuovo F1 che la volontà è proprio quella di iniziare nel “piccolo”, ossia con Poco, per sognare in grande. Ed effettivamente la possibilità di sognare in grande con questo Pocophone F1 è del tutto valida perché lo smartphone, ve lo anticipiamo da subito, è una vera sorpresa, positivamente parlando, e il device non è solo una promessa di marketing ma un’effettiva volontà di permettere a tutti di avere un top di gamma ad un prezzo non esagerato.
Il Pocophone F1 è dotato di un display senza cornice capace di ampliare l’effettiva superficie usabile. Presente la tacca nella parte superiore che in qualche modo lo fa somigliare al cugino Xiaomi Mi 8 vista anche la possibilità di sbloccare il device con il riconoscimento facciale. Hardware di sostanza con una CPU Snapdragon 845, raffreddamento a liquido, doppia fotocamera al posteriore ed una batteria da ben 4.000 mAh. Il prezzo? Scopritelo nella nostra recensione qui su Hardware Upgrade perché vi stupirà.
DESIGN: bello anche se spartano
Se il prezzo deve rimanere basso in qualcosa bisogna risparmiare e Pocophone ha deciso di farlo sui materiali. Attenzione però perché questo non significa che il nuovo Pocophone F1 è un device costruito male ma che sul retro non troveremo il vetro o l’alluminio che tanto vanno di moda ora sugli smartphone top di gamma bensì il policarbonato. Per molti questo non sarà un problema anzi magari un vantaggio e Xiaomi, o Pocophone che dir si voglia, ha carpito i segreti dalla sua esperienza per realizzare una back cover davvero ottima al tatto e alla vista. Peccato non aver provato la versione in edizione limitata con il Kevlar che almeno a prima vista è sembrata ancora più interessante.
Esteticamente il Pocophone F1 è la copia del nuovo Xiaomi Mi 8 che a sua volta ha preso fortemente ispirazione dall’iPhone X. A parte questo progettualmente la maggior parte del frontale è occupato da un display a tutto schermo con una sola cornice pronunciata nella parte inferiore ed una tacca in quella superiore. E’ in questa tacca che si nasconde la capsula auricolare, i sensori di luminosità e prossimità come anche al fotocamera anteriore e il sensore ad infrarossi per lo sblocco dello smartphone anche in condizioni di buio.
Seppure con una back cover ed una cornice in plastica lo smartphone possiede una costruzione di ottima fattura capace di trasmettere un feedback di elevata robustezza. Nessun graffio almeno in queste prime settimane di utilizzo sul dorso sintomo che il materiale scelto è di qualità. Oltretutto il device viene messo in commercio in tre diverse colorazioni tutte con dorso opaco capaci di non trattenere alcuna ditata e soprattutto belle da vedere così come da sentire in mano.
A livello di configurazione il Pocophone F1 possiede un posizionamento dei pulsanti classico. Ecco che troviamo alla destra il tasto di accensione e spegnimento quindi appena sopra quello per il volume e sulla sinistra invece il carrello per le SIM in formato nano e soprattutto con doppio spazio con scelta ibrida per l’espansione della memoria. Il resto vede una porta USB-C nella parte centrale del lato inferiore in mezzo ad una doppia feritoia per il microfono e l’altoparlante che lavorerà in stereo con la capsula auricolare. Nessuna porta audio da 3.5mm ma presente nella cornice inferiore un piccolo LED di notifica.
DISPLAY: IPS ma di qualità
Parliamo ora del display che in questo Pocophone F1 risulta un classico IPS LCD a differenza dell’OLED dello Xiaomi Mi 8. E’ un pannello di tutto rispetto con una diagonale da 6,18 pollici in formato 18,7:9 con risoluzione Full HD+ ossia 2.2246x1.080 pixel e densità pari a 403PPI. Inevitabile imbattersi sulla tacca o meglio conosciuta come notch. La parte superiore dello smartphone viene tagliata dalla cornice che preserva i vari sensori per lo sblocco con il volto. In questo caso non è chiaro se il Pocophone realizzi una mappatura 3D del volto ma di fatto sembra lavorare molto bene soprattutto per quanto riguarda la velocità e la sicurezza. Istantaneo lo sblocco dello smartphone come impossibile riuscire a far riconoscere una persona diversa dall’utente registrato.
Sulla pratica il pannello è di buona qualità. I test hanno permesso di ottenere risultati confortanti riuscendo a raggiungere delle luminosità elevate con una profondità dei neri buona ed un eccellente contrasto. Questo significa che Pocophone ha dovuto risparmiare sull’OLED ma il pannello IPS installato è stato scelto di ottima fattura capace di lavorare in ogni situazione sia con luce artificiale che con quella solare diretta. Accurata la riproduzione del colore che oltretutto può essere modificata a piacimento dall’utente assieme alla tonalità e alla temperatura.
HARDWARE: velocità all'ordine del giorno
Pocophone l’ha pubblicizzato come il “Master of Speed” ossia il re della velocità. Ecco che a dare man forte a questo appellativo viene incontro il processore più potente del momento ossia lo Snapdragon 845 che affiancato a 6GB di RAM permette al Pocophone F1 di raggiungere velocità da prima della classe. Sappiamo bene che integrare lo Snapdragon 845 è piuttosto semplice ma farlo funzionare bene è tutt’altra storia. Molti produttori l’hanno usato nei loro smartphone con prestazioni decisamente basse e soprattutto con surriscaldamenti importanti.
Pocophone F1 | |
OS (al lancio) | Android 8.1 Oreo con MIUI for Poco |
Processore | Qualcomm Snapdragon 845 Octa-Core a 2.7GHz |
RAM | 6/8GB |
Display | Super LCD IPS 6.2" Full HD+ (18.7:9) |
Risoluzione | 2246x1080 px |
Storage (al lancio) | 64/128/256 GB + MicroSD fino a 256GB |
Fotocamera Posteriore | Dual Camera: |
Fotocamera Anteriore | 20MPx (f/2.0) |
Extra |
4G LTE |
Porte | USB Type-C + jack da 3.5mm |
Batteria | 4.000 mAh + Ricarica rapida |
Dimensioni | 155.5 x 75.3 x 8.8 mm |
Peso | 180 gr |
Xiaomi in questo fa sul serio e il Pocophone F1 non addirittura si arricchisce di un raffreddatore a liquido capace di dissipare il calore emesso dalle prestazioni elevate del processore durante possibili sessioni di gioco stressanti. Proprio il dissipatore fa bene il suo lavoro con assenza di surriscaldamenti nella parte posteriore oltretutto in plastica. A livello di test lo smartphone ottiene punteggi rilevanti e in linea proprio con i top di gamma che usano lo stesso processore. Questo significa che l’azienda è riuscita ad integrare in modo giusto la CPU e soprattutto ad ottimizzarla per non creare problemi all’utente finale.
Il Pocophone F1 va elogiato per quello che fa. Nessun lag o impuntamento è presente nell’uso professionale, lavorativo o anche di intrattenimento. La fluidità del telefono è appagante e non vi sono limitazioni o surriscaldamenti. E’ un top di gamma e lo si vede oltre che lo si prova. Ci è piaciuto molto sotto questo punto di vista e non ha da recriminare nulla ai più blasonati iPhone, Samsung o anche OnePlus.
INTERFACCIA GRAFICA: finalmente novità nella MIUI
E’ senza dubbio una delle parti più interessanti di questo Pocophone F1. Parliamo del software che Xiaomi ha deciso di preinstallare ad uso e consumo degli utenti. Il nuovo F1 possiede la MIUI in versione 9.6 e dunque basata su Android 8.1 Oreo ma personalizzata completamente dall’azienda cinese che ha voluto differenziare lo smartphone rispetto ai classici Xiaomi. Ecco che sul Pocophone è presente la MIUI for Poco ossia un launcher che ricorda molto da vicino Nova Launcher sia per animazioni che per interfaccia utente ma anche per alcune funzionalità che non troveremo mai su di una classica MIUI. Tutto questo conferisce al Pocophone un aspetto diverso dai telefoni Xiaomi. Un aspetto più pulito, minimale ma anche più giovanile e con funzionalità utili per l’utente finale nella sua quotidiana gestione delle attività.
Presente la navigazione immersiva con la possibilità di ampliare la visualizzazione a schermo interno utilizzando delle gesture per tornare indietro nel menu o per utilizzare il multitasking. Tutte cose già viste con uno Xiaomi. Differente invece il “contenitore” delle applicazioni che non vengono predisposte tutte sulle Home come avviene nella classica MIUI ma qui vengono invece inserite in un vero e proprio app drawer capace di suddividerle in modo automatico in diverse categorie come intrattenimento, video, giochi e molto altro. Tutte personalizzabili a proprio piacimento, anche per colore, e facilmente raggiungibili non solo grazie alla suddivisione per schede ma anche grazie alla barra di ricerca sempre a portata di mano, o di dita che dir si voglia.
Presenti poi tutte le applicazioni che abbiamo conosciuto con i vari smartphone Xiaomi da quelle per i temi a quelle per la sicurezza o per la migliore gestione della memoria, della batteria o anche dei permessi per le applicazioni. Nulla è tralasciato in questo Pocophone F1 che si nasconde dall’essere uno Xiaomi ma che in verità ne possiede il carattere e non solo.
FOTOCAMERA: doppio sensore classico e buono
Parliamo ora della fotocamera, anzi della doppia fotocamera presente sul dorso posteriore di questo Pocophone F1. A livello tecnico l’ammiraglia vede la presenza di un sensore principale che risulta essere il medesimo dello Xiaomi Mi 8 ossia il sensore IMX363 di Sony da 12MPx con apertura focale da f/1.9. A questo si accompagna un secondo sensore da 5MPx che garantirà maggiori informazioni a livello di profondità.
La fotocamera possiede diverse modalità di scatto che vengono posizionate una accanto all’altra e per poterle selezionare basterà effettuare degli scorrimenti da destra a sinistra o il contrario. Presenti i vari menu per il Flash, l’attivazione dell’HDR ma anche dell’Intelligenza Artificiale nonché il classico set di filtri da applicare in diretta e chiaramente le impostazioni.
Come scatta questo Pocophone F1? Ve lo diciamo subito: gli scatti sono buoni e di qualità con qualche compromesso dovuto chiaramente al prezzo di vendita. Ecco che nel dettaglio la qualità delle immagini è davvero buona durante le ore diurne e con tanta luce. Rumore praticamente assente, colori naturali e ben catturati così come il contrasto che risulta elevato e di ottima fattura. Difficilmente si dovrà usare l’HDR perché lo scatto anche al naturale riesce ad essere importante con una gamma dinamica elevata. Da sottolineare come l’Intelligenza Artificiale, che può essere inserita o meno in fase di scatto, non satura gli scatti anzi tende ad impreziosirli molto spesso in modo intelligente appunto. Non avviene la stessa cosa con gli scatti con poca luce che vedono perdere facilmente, forse anche troppo, i loro dettagli aumentando il rumore di molto e relegando lo scatto ad un telefono di fascia media.
Anteriormente abbiamo una cam da 20MPx con apertura focale da f/2.0 a fuoco fisso. E’ il medesimo sensore dello Xiaomi Mi 8 e anche in questo caso buone risultano gli scatti con una buona luce. Buono anche il gioco del ritratto come quello del bokeh che lavora abbastanza bene.
Sui video invece il Pocophone F1 permette di registrare video fino alla risoluzione 4K ma solo a 30fps. Stessa cosa accade per la risoluzione 1080p che non può andare oltre i 30 fps. Sulla qualità possiamo dire di essere di fronte a video di buona qualità con molti dettagli e un buon contrasto. La stabilizzazione è solo elettronica anche se l’algoritmo sembra lavorare bene anche in situazioni di tremolio importante.
AUTONOMIA: 4.000mAh per arrivare a sera
Pocophone F1 possiede una batteria maggiorata rispetto allo Xiaomi Mi 8. Qui siamo in presenza di una 4.000 mAh e i 700 mAh in più fanno decisamente la differenza. F1 lavora egregiamente sotto questo punto di vista magari anche grazie alla presenza di un software in parte diverso dalla classica MIUI. Lo smartphone è riuscito nei nostri test a raggiungere facilmente più di una giornata di lavoro intenso e questo addirittura con un misto di Wi-Fi e 4G LTE ed una miriade di notifiche e visualizzazioni di contenuti multimediali. Sono presenti i vari risparmi energetici in situazioni estreme che l’utente potrà attivare al bisogno.
Il Pocophone F1 oltretutto supporta anche la ricarica rapida Quick Charge 3.0 con un alimentatore da 18W che garantisce di in meno di due ore la ricarica totale al 100%. In mezz’ora invece F1 riesce ad ottenere il 35% della sua carica residua. Veloce ma forse non troppo.
CONCLUSIONI
Il Pocophone F1 entra a sorpresa sul mercato degli smartphone e lo fa posizionandosi in netto contrasto con quanto OnePlus abbia fatto con il suo nuovo OnePlus 6. Qui manca forse un display AMOLED o materiali più premium ma di fatto il Pocophone F1 ragiona sul prezzo di vendita mantenendo soprattutto una usabilità a livello prestazionale disarmante per l’utente.
L’intento è palese e la riuscita lo è altrettanto perché lo smartphone possiede l’ultima CPU Snadragon, una memoria espandibile ma anche uno scanner facciale ad infrarossi, altoparlanti stereo ed una buona fotocamera a doppio sensore. Gli manca, come detto un display AMOLED, un corpo in vetro e la stabilizzazione sulle cam ma tutto questo viene pagato più di cento euro su OnePlus e forse per molti utenti tali differenze potrebbero non valere il prezzo.
Pocophone F1 è senza dubbio lo smartphone con Snapdragon 845 più economico di sempre. Il suo prezzo di vendita è di 329€. F1 ha dalla sua davvero molti aspetti di interesse per un’utenza giovane che pensa alle prestazioni e meno ai materiali nobili. E’ il vero rivale del OnePlus 6 che però sembra voler guardare più all’estetica che alla sostanza. A nostro parere il Pocophone potrà divenire un must have facilmente soprattutto per quella sua dote di smartphone “moddabile”. Uno strumento di sviluppo importante che gli utenti più esperti non si lasceranno sfuggire.
18 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMa certo che c'è il jack audio, è nella parte superiore!
E non mi pare che ci sia alcun led di notifica nella cornice inferiore.
EDIT:
vabè, se vi dovesse servire un redattore, mi date €100 in meno e vengo io, e vi prometto di evitare di usare google translate
Quasi mi spiace per Xiaomi che il mio vecchio Redmi vada ancora così bene, sarei il cliente ideale di questo genere di smartphone.
2 cents
Preso e reso in pochi giorni per problemi al touchscreen di cui si parla abbastanza in giro, peccato.è questo pocophone?
Sì Xiaomi ha creato un secondo "brand", appunto Pocophone, e viene prodotto in India, non in Cina.
P.S.
ed è uscito ad agosto, sta recensione penso sia l'ultima uscita su tutto il pianeta, meglio tardi che mai, comunque mancano molti dettagli, cerca altrove se ti interessa.
è questo pocophone?
Ma va? Uno smartphone da 900 euro che ha un display migliore di uno da 300?
Chi l'avrebbe mai detto...
prima del video i rosiconi però dicevano " anche i cell da 300 hanno schermi più definiti"
l'arte di girare la frittata fa scompisciare...
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