Google Pixel 3 XL: quando il software “pulito” fa davvero la differenza. La recensione

Google Pixel 3 XL: quando il software “pulito” fa davvero la differenza. La recensione

Arrivano sul mercato italiano i nuovi Google Pixel di terza generazione in due diverse dimensioni ma con le medesime caratteristiche hardware. Vogliono permettere agli utenti fedeli al robottino verde di Android di ottenere uno smartphone gratificante a 360 gradi. Ce la faranno? Ecco cosa ne pensiamo noi di Hardware Upgrade.

di pubblicato il nel canale Telefonia
GoogleAndroid
 

La nuova serie dei Google Pixel passa inevitabilmente per quella che è la visione del futuro di Google. L’azienda di Mountain View crea servizi e sappiamo bene come in questo sia decisamente capace di farlo. I nuovi Pixel 3 e Pixel 3 XL non fanno altro che mettere in pratica quello che BigG ha fatto nel corso di questi ultimi anni tra apprendimento automatico delle abitudini degli utenti al miglioramento del benessere digitale.

[HWUVIDEO="2626"]Google Pixel 3 XL: quando Android "pulito" fa la differenza. La recensione[/HWUVIDEO]

La volontà di farlo con un hardware “Made in Google” non è più una novità ma è palese come gli utenti siano decisi ad acquistare uno smartphone non solo per la visione del futuro da parte di Google ma per la qualità del telefono, dalla sua fotocamera, al proprio display ma anche alla batteria e alle prestazioni.

Questo è proprio quello su cui ha lavorato profondamente Google riuscendo a proporre sul mercato due smartphone capaci di superarsi ancora una volta rispetto alla precedente generazione in ogni loro aspetto. I nuovi Pixel 3 e 3 XL sono telefoni di qualità creati intorno ad un software che è sempre più maturo e capace di reggere il passo della concorrenza soprattutto in questa versione “stock” che senza dubbio fa la differenza con molti altri contendenti. Vediamo però nel dettaglio cosa è migliorato e cosa deve ancora migliorare Google, in questa nostra recensione del Google Pixel 3 XL.

DESIGN: finalmente ''premium'' senza timore

Partiamo dall’aspetto estetico di questa nuova generazione dei Pixel di Google. La nostra versione in prova è la taglia “maggiore” ossia il Pixel 3XL che vede un corpo dimensionalmente più grande ma anche con una caratteristica che non può passare inosservata: la notch sulla parte superiore del display.

Il nuovo Pixel 3 XL è un'evoluzione e non una rivoluzione. Il nuovo smartphone è un telefono che non cambia le sue dimensioni ma che invece modifica il suo aspetto soprattutto nei materiali ora veramente ottimizzati e quanto mai migliorati. Finalmente si ha in mano un Pixel dalla qualità premium, non che la seconda generazione non lo fosse, ma di certo quella sorta di cover in alluminio leggero che al tatto rendeva il telefono plasticoso è solo un ricordo. Con il Pixel 3 XL abbiamo un retro completamente in vetro e non solo perché quella sorta di doppia fascia tra la parte superiore e quella inferiore è rimasta e anzi è stata realizzata con una texture opaca incisa sul vetro davvero piacevole al tatto e bella anche da vedere.

La nuova serie dei Google Pixel passa per quella che è la visione del futuro di Google.

Le giunture tra il vetro e l’alluminio ma anche gli angoli curvi del display o ancora il sensore per le impronte digitali al posteriore sono combinazioni di tante piccole cose che permettono al Pixel 3 XL di proporsi al proprio pubblico come un vero telefono “premium”. Tre diverse versioni vengono proposte agli utenti e queste differiscono per la loro colorazione. Google sembra aver pensato anche al mondo femminile e oltre ai classici Nero e Bianco ha deciso di proporre un Pixel 3 XL anche in Rosa. Come sempre Google ci mette del suo nei particolari e nei nuovi Pixel 3 e 3 XL i pulsanti di accensione e spegnimento vengono colorati a contrastare la tonalità della scocca e della cornice. Ecco che sulla versione bianca il pulsante è di colore verde mentre sulla rosa di colore arancione.

Il resto è un design minimale che in qualche modo riprende la seconda generazione andando però a limare alcuni aspetti che rendono ora il Pixel 3 XL ancora più affascinante. Sulla parte destra dello smartphone è presente il pulsante di accensione e spegnimento, appunto colorato, seguito in basso dal bilanciere del volume che risulta unico. Sulla parte opposta cornice completamente liscia mentre nella parte inferiore troviamo il foro del microfono, la porta USB Type-C nonché il carrellino per la nanoSIM unica e senza espansione della memoria.

La parte frontale è sicuramente quella più chiacchierata per colpa della grande lunetta presente nella parte superiore del display. Tanti l’hanno criticata da quando Apple l’ha fatta comparire nel proprio iPhone X lo scorso anno, da quel momento però tutti i maggiori produttori l’hanno inserita nei propri device, chi a goccia, chi ampliandola e chi restringendola.

Qui Google ha deciso di “esagerare” introducendo un doppio sensore fotografico anteriore e questo non ha permesso di ridurre facilmente proprio la notch che è evidente e per alcuni versi non proprio bella esteticamente parlando. Di fatto però in qualche modo ci si abitua anche a questo e dopo qualche giorno di utilizzo risulta parte integrante del Pixel 3 XL e quasi, ripeto quasi, non si fa più caso alla sua presenza soprattutto perché Android 9.0 Pie permette di visualizzare le notifiche anche sugli spazi di schermo laterali alla notch.

DISPLAY: il passato è solo un ricordo

Parliamo ora del display perché assieme alla fotocamera e al software di certo risulta essere il fulcro di questo nuovo Pixel 3 XL e soprattutto perché nella passata generazione aveva creato non pochi dissapori per una qualità che per la maggior parte degli utenti non risultava eccelsa. Dimenticate tutto perché nei nuovi Pixel 3 e 3 XL i display sono davvero di un altro livello e qualitativamente risultano davvero eccelsi.

Tecnicamente siamo di fronte ad un display a matrice OLED da 6.3 pollici con form factor 18,5:9 e soprattutto con una risoluzione Quad HD+ di 2.960x1.440 pixel. Siamo di fronte ad un display all’altezza della concorrenza con neri profondi, consumo energetico ridotto e angoli arrotondati. Ma non solo perché il display quest’anno risulta vibrante e davvero molto luminoso con colori che riescono a rimanere sempre fedeli ed omogenei in qualsiasi angolo di visione. Google ha lavorato davvero tanto per migliorare la qualità dei propri display e di certo la prima impressione è quella di avere tra le mani un pannello di qualità ma soprattutto anche longevo, accurato nei colori e nella luminosità.

Il nuovo Pixel 3 XL è un'evoluzione e non una rivoluzione.

Presente grazie al nuovo Android 9.0 Pie la luminosità “adattiva” che permette di regolare automaticamente all’algoritmo di Google la luminosità in base all’ambiente e alle attività che vengono svolte dall’utente. Chiaramente è possibile modificare manualmente tale barra in modo da far memorizzare allo smartphone le preferenze dell’utente. Non solo perché sarà possibile anche modificare i colori del display grazie a tre diversi preset: “Naturali”, “Migliorati” e “Adattivi” permettendo allo smartphone di adattarsi al meglio alle prerogative dell’utente.

Inevitabile non parlare della notch. Sì, perché quella grande lunetta è lì presente nella parte superiore dello schermo e progettata da Google con queste dimensioni per permettere agli utenti di avere una maggiore superficie dello schermo ma anche la presenza di una fotocamera grandangolare a doppio sensore oltre ad una capsula auricolare che garantisca un altoparlante stereo.

Quello che ci si chiede è se effettivamente si aveva la necessità di queste caratteristiche tali da giustificare proprio una notch così evidente. La risposta è in parte sì ossia la presenza di altoparlanti stereo nella parte frontale permette di avere un audio migliorato del 40%, secondo Google. Effettivamente quello che abbiamo constatato è un suono davvero elevato con tutti i tipi di musica o anche con le notifiche. Il display è aumentato nella sua superficie mantenendo però una dimensione del corpo simile a quella del Pixel 2 XL e con le notifiche sempre pronte ad essere visualizzate proprio ai lati della notch. Per non parlare poi della doppia cam anteriore grandangolare che risulta più che valida negli scatti anche se di questo parleremo più avanti.

Tutte queste peculiarità però non sembrano giustificare completamente quell’aspetto un po’ burbero e poco preciso della lunetta che fa regredire in parte il design del Pixel 3 XL decantato precedentemente. Curve troppo estreme, spessore importante ed una combinazione delle componenti che sembra quasi divenire una faccina che sorride quando la si guarda. Come detto in precedenza nell’uso di tutti i giorni e dopo qualche tempo però quasi non si fa più caso alla notch che sì, rimane lì ma può anche essere eliminata via software rendendo scuro l’intera cornice superiore perdendo qualche pixel però di schermo.

HARDWARE

A livello prestazionale il nuovo Google Pixel 3 XL fa realmente il suo compito da vero top di gamma e lo fa anche decisamente bene. Numeri alla mano siamo in presenza di un device con processore Qualcomm Snapdragon 845, che viene spinto fino ad un clock di 2.5 GHz, a cui vengono affiancate 4GB di RAM ed una scheda grafica Adreno 630. Il comportamento nei test è praticamente identico a quello dei suoi concorrenti e seppure l’azienda di Mountain View abbia deciso di effettuare un abbassamento di 0,2 Ghz nel clock della CPU tutto questo non compromette in alcun modo la fluidità del sistema e del telefono.

GOOGLE Pixel 3 GOOGLE Pixel 3 XL
OS (al lancio)
Android 9.0 Pie
Processore
Qualcomm Snapdragon 845
4 x Kryo 385 GOld @ 2.5 GHz
4 x Kryo 385 Silver @ 1,6 GHz
RAM
4 GB LPDDR4X
Display OLED 5,5" (18:9, 443 PPI) OLED 6,3" (18.5:9, 523 PPI)
Risoluzione 2160 x 1080 2960 x 1440
Storage 64 GB - 128 GB 64 GB - 128 GB
Fotocamere

Retro:
12.2 MPx f/1.8 - 28 mm
Flash Dual-LED
Video 4K @ 30 fps

Fronte:
8 MPx f/1.8 Wide - 28 mm
8 MPx f/2.2 - 19 mm
Video Full HD @ 30 fps

Retro:
12.2 MPx f/1.8 - 28 mm
Flash Dual-LED
Video 4K @ 30 fps

Fronte:
8 MPx f/1.8 Wide - 28 mm
8 MPx f/2.2 - 19 mm
Video Full HD @ 30 fps

Extra

4G LTE Cat.16 (1 Gbps/ 75 Mbps)
Wi-Fi 802.11ac
Bluetooth 5.0
NFC
Sensore impronte sul retro
Single SIM

4G LTE Cat.16 (1 Gbps/ 75 Mbps)
Wi-Fi 802.11ac
Bluetooth 5.0
NFC
Sensore impronte sul retro
Single SIM

Porte
USB 3.1 Type-C Gen 1
Batteria
2.915 mAh
Ricarica rapida
Ricarica Wireless Qi
3.430 mAh
Ricarica rapida
Ricarica Wireless Qi
Dimensioni 145,6 x 68,9 x 7,9 mm 158 x 76,7 x 7,9 mm
Peso 148 gr 184 gr
 

Il Google Pixel 3 XL si muove sempre e comunque in modo fluido, immediato, scattante e senza alcun impuntamento o ritardo. Sono lontani ormai i tempi in cui gli utenti dovevano attendere qualche secondo di troppo per accedere ad un’applicazione qui tutto avviene nell’immediato e Android 9.0 Pie sembra aver raggiunto a pieno la sua maturità sotto questo punto di vista.

Clicca sui link per le schede tecniche di Google Pixel 3 e Google Pixel 3 XL

Tutti gli smartphone top di gamma di ultima generazione sono in possesso solitamente di 6 o 8 GB di RAM e magari avrei preferito che anche il Pixel 3 XL ne fosse fornito soprattutto per una questione di longevità. Google però si è impegnata a supportare questa nuova generazione di Pixel con aggiornamenti futuri per almeno 3 anni a prescindere e speriamo che tutto ciò venga rispettato soprattutto con sistemi operativi futuri sempre meno impegnativi a livello hardware.

INTERFACCIA GRAFICA: il miglior Android di sempre

Android 9.0 Pie è stato rilasciato agli inizi di agosto da Google e lo abbiamo visto sui Pixel di seconda generazione come anche sugli Essential e su OnePlus 6. Ora approda anche sui Pixel di terza generazione e sostanzialmente non porta cambiamenti rispetto a quanto annunciato a fine estate da BigG. La nuova versione del sistema operativo del robottino verde risulta davvero ottimale ed è una parte fondamentale del rinnovamento di questo nuovo Pixel 3 XL nella visione futuristica di Google.

Tante le novità che l’azienda ha introdotto con Android 9.0 Pie e che riguardano dapprima l’uso dello smartphone che viene ora controllato con i gesti. Via i pulsanti a schermo che vengono ora sostituiti da swipe verso destra o sinistra nella barra inferiore per passare da un’applicazione all’altra o swipe verso l’alto per aprire il multitasking o andare nell’app drawer. Rimane ancora il pulsante per tornare indietro come anche il pulsante centrale che permette di richiamare la Home o per accedere a Google Assistant tenendolo premuto.

Il nuovo Android passa anche e soprattutto per la nuova suite di funzionalità che Google chiama Benessere Digitale. Parliamo di una vera e propria “dashboard” capace di fornire informazioni specifiche sul telefono e sull’utilizzo che l’utente ha fatto con le applicazioni durante la giornata. Lo smartphone studia l’utente nelle sue azioni, abitudini, app che utilizza e molto altro e tramite il machine learning riesce ad adattarsi. Nella schermata Home della suite sarà possibile osservare una vera e propria torta con le ore e minuti di utilizzo del device in base appunto alle varie applicazioni.

Android 9.0 Pie è anche Intelligenza predittiva come ad esempio con la batteria adattiva che pone priorità per l’uso della batteria alle app più utilizzate o ancora l’anticipo di azioni che l’utente è in procinto di fare suggerendole. Infine tante piccole aggiunte pronte ad aiutare chi utilizza lo smartphone nelle quotidiane attività e parliamo in questo caso ad esempio della modalità “Shhh” che permette di ruotare con lo schermo rivolto verso una superficie per mettere automaticamente il tutto in modalità “non disturbare”.

L’interfaccia grafica è piacevole, morbida, rotondeggiante al punto giusto, con colorazioni tipiche del Material Design e con tanti livelli di opacità che regalano situazioni piacevoli nei menu e non solo. Un sistema operativo semplice da capire e da usare con una puntigliosa integrazione dei servizi di Google e con regali preziosi come la possibilità di avere spazio illimitato per l’archiviazione sul cloud di foto e video in qualità originale fino a gennaio 2022.

In confezione di vendita poi Google ha deciso di porre le sue amate Pixel EarBuds ovvero la versione con cavo degli auricolari wireless che saranno in vendita a breve anche in Europa. Comode, belle da vedere ma anche moderne, le cuffie sono un plus non indifferente di questi tempi in cui i produttori tendono sempre di più a eliminare accessori dalle confezioni di vendita. Oltretutto qui abbiamo delle cuffie di buona qualità audio con la presenza oltre che del microfono per le chiamate anche di un pulsante di richiamo di Google Assistant con il quale sarà facilmente possibile dialogare.

L’assistente virtuale potrà leggere le notifiche come anche farvi avere informazioni inerenti il meteo o il traffico o qualsiasi altra cosa vi venga in mente. E non è tutto visto che sfruttando Google Translate, le cuffie dell’azienda di Mountain View, potranno consentire la traduzione simultanea da un’altra lingua. Basterà tenere premuto il pulsante e la traduzione, una volta avviata la conversazione, avverrà in modo immediato.

FOTOCAMERA: meglio soli che male accompagnati

I Pixel di seconda generazione sono stati menzionati dagli esperti e dal pubblico come gli smartphone con la migliore fotocamera di sempre. Difficile fare di meglio eppure Google ci è riuscita, mantenendo in maniera anacronistica un solo sensore fotografico al posteriore. A livello tecnico il nuovo Pixel 3 XL possiede una cam posteriore singola da 12,2 MPx con un obiettivo con apertura focale da f/1.8, stabilizzazione ottica dell’immagine e legato al chip Pixel Visual Core aggiornato per l’occasione per un’elaborazione migliore delle immagini.

Ciò che davvero cambia nella nuova generazione del Pixel 3 è il software. In questo caso Google continua ad utilizzare il “trucco” dell’HDR+ ossia di scattare più foto e combinandole tra di loro creare una sola immagine. Tutto questo sembra ridicolo eppure i risultati che si possono ottenere con il nuovo smartphone sono di altissimo livello.

Si può osservare facilmente come il nuovo Pixel 3 XL riesca a tirare fuori molti dettagli anche e soprattutto nelle situazioni di ombra ossia con luce non diretta sul soggetto o sulla scena. Proprio su questo Google sembra aver lavorato duramente: sulla possibilità di scattare in ogni situazione senza pensare alla luce presente o alla situazione dell’ambiente. I colori risultano piacevoli, reali e con un’ottima gamma dinamica ed elevati contrasti. Davvero basso il rumore negli scatti in condizione di luce ottimali e buono anche in situazioni di minore intensità di luce. Oltretutto sarà interessante utilizzare la modalità “Night Shot” che Google implementerà in futuro nelle prossime settimane e che sembra illuminare a giorno scatti con bassa luminosità.


Clicca per ingrandire


Clicca per ingrandire


Clicca per ingrandire


Clicca per ingrandire


Clicca per ingrandire


Clicca per ingrandire

Tantissime le modalità di scatto e le funzionalità che Google ha deciso di aggiungere in questa nuova generazione di Pixel. Tutte con peculiarità individuali e soprattutto tutte ottime compagne di scatto. Molto interessante la funzionalità “Miglior Scatto” che suggerirà in modo completamente automatico il migliore scatto tra le diverse sequenze di scatti realizzati sulla stessa scena prima e dopo lo scatto originale.

Ancora più interessante lo “Zoom ad alta definizione” che altro non è se non la risposta software di Google all’assenza di un sensore teleobiettivo presente invece in altri device dual cam. Qui è impressionante il lavoro che l’azienda è riuscita a svolgere soprattutto sull’immagazzinamento dei dati extra per ingrandire con qualità lo scatto. Non è un semplice crop dell’immagine scattata ma una vera e propria elaborazione a posteriori che garantisce degli ottimi risultati.


Clicca per ingrandire


Clicca per ingrandire

Come lo scorso anno presente anche la funzionalità “Ritratto” pronta a sfuocare gli scatti come una vera reflex. In questo caso Google sembra aver migliorato anche questa modalità e buoni sono i risultati con un ottimo lavoro sui capelli, in caso di un soggetto umano, ma anche nel caso di oggetti o altro. In questo caso è possibile regolare la quantità di sfuocatura dello sfondo.

Anteriormente Google ha deciso di implementare una doppia fotocamera. Tecnicamente parliamo di due sensori da 8 MPx di cui uno con peculiarità grandangolare e apertura focale da f/2.2 mentre l’altro classico ma con apertura focale da f/1.8. Qui siamo di fronte ad un miglioramento rispetto alla precedente generazione non solo per l’aumento del numero dei sensori ma soprattutto per la qualità di scatto. La messa a fuoco automatica è di grande aiuto per l’utente e gli scatti riescono a riprodurre una quantità enorme di dettagli.

Anche qui varie modalità da quella “Cogli l’attimo” che garantisce all’utente di realizzare autoscatti senza dover tappare sul pulsante dello scatto. Il Pixel 3 XL infatti riconoscerà il momento migliore in cui il soggetto o i soggetti sono sulla scena e automaticamente tenderà a scattare la foto. Palese anche la possibilità, grazie al sensore grandangolare, di realizzare selfie di gruppo con un numero importante di persone.

I video mantengono sempre alto il livello dello smartphone con stabilizzazione ottimale anche in risoluzione di 4K a 30 fps. Buoni i colori che rimangono reali come anche elevati sono i contrasti e la gamma dinamica del girato. Possibilità qui di utilizzare la messa a fuoco in movimento che garantirà di seguire un determinato soggetto anche in movimento senza perderlo di vista.

AUTONOMIA: comodo il Pixel Stand

Il nuovo Pixel 3 XL di Google possiede una batteria da 3.430 mAh ossia una quantità maggiore del 17% rispetto a quella della passata generazione. L’utilizzo che solitamente faccio con lo smartphone è quello di lavorare quotidianamente sotto rete Wi-Fi o anche molto spesso sotto rete 4G, ascoltare musica sia in streaming che offline con cuffie bluetooth quindi anche spostamenti con l’uso importante del GPS e di applicazioni di navigazione.

Ebbene il Google Pixel 3 XL è riuscito ad arrivare a sera senza problemi proprio come molti altri suoi concorrenti. L’uso dell’Ambient Display per le notifiche non fa diminuire la batteria dello smartphone che in stand-by finalmente non ottiene drastici cali sintomo che Android 9.0 Pie riesce a reprimere i consumi.

Molto interessante la possibilità di ricaricare il nuovo Pixel 3 XL con il Pixel Stand ossia la basetta wireless creata ad hoc con questa serie da Google. Viene venduta separatamente ma di certo la comodità è assoluta e oltretutto, anche in questo caso, l’azienda di Mountain View ha voluto metterci del proprio personalizzando l’esperienza utente. Sì, perché basterà poggiare il Pixel 3 XL per attivare varie modalità in cui Google Assistant sarà a portata di dita, in cui si avrà un carosello delle immagini presenti sul device chiaramente scelte dall’utente, o anche la sveglia con luce graduale in cui lo smartphone tenderà, ad un orario prefissato, di aumentare la luminosità dello schermo.

Da non dimenticare anche la ricarica rapida sia con il cavo e l’alimentatore in dotazione sia con il Pixel Stand che permette i 5W ed è oltretutto compatibile anche con altri smartphone supportanti lo standard Qi.

CONCLUSIONI

Google ha realizzato un lavoro certosino nella ricerca di ciò che non andava nel Pixel 2 XL cercando di tamponare e correggere gli errori o le mancanze. Esteticamente non ha voluto stravolgere il buon lavoro realizzato con la passata generazione ma di certo ha migliorato e di molto la qualità costruttiva grazie al vetro e all’alluminio. Il display è finalmente un pannello di qualità con due cornici sottili ed due cornici decisamente più spesse, da una parte per la presenza di un altoparlante stereo dall’altra per la presenza di una notch forse troppo “impegnativa”.

La fotocamera rimane singola al posteriore mentre raddoppia all’anteriore e in entrambi i casi raggiunge un livello qualitativo di prestigio potendosi contendere ancora una volta lo scettro di miglior camera phone del momento. Android 9.0 Pie è un software sempre più maturo con tante funzionalità utili in ogni momento della giornata. Un sistema operativo consapevole di voler aiutare l’utente e soprattutto di rendere la sua vita non solo più produttiva ma anche di benessere allontanandolo per quanto possibile dalla dipendenza da smartphone.

Google Pixel 3 XL viene venduto ad un prezzo di 999€, tanto forse troppo, ma in linea con altri contendenti. Quest’anno la qualità dello smartphone ammiraglia c’è tutta e consiglio a chiunque di andare oltre alla notch che purtroppo non fa che rovinare superficialmente quanto di ottimo Google ha fatto con il resto del device. L’azienda di Mountain View vi stupirà con la sua esperienza utente che privilegia soprattutto chi veramente vive lo smartphone e se si vuole avere proprio la migliore esperienza Android con la migliore fotocamera non si può che prendere oggi questo Pixel 3 XL.

[HWUVIDEO="2626"]Google Pixel 3 XL: quando Android "pulito" fa la differenza. La recensione[/HWUVIDEO]
11 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info
demon7722 Ottobre 2018, 17:36 #1
Sono felice che ci sia la versione android dell'iphone.. ma esattamente come accade per quest'ultimo non mi sogno neanche da lontano di spendere quella cifra per uno smartphone.

Sarebbe pure bello avre la possibilità di ANDROID PULITO anche su tutti gli altri smartphone.
bancodeipugni22 Ottobre 2018, 21:08 #2
quei bicchieri demmerda a 2 euro ?
ma in dove ?
Ragerino23 Ottobre 2018, 09:40 #3
Domanda sincera: Qual'è il valore aggiunto di questo telefono rispeto ad uno che ne costa la metà?
Cioè, qual'è la feature che vale 500€ in più? La possibilità di vantarsi di non avere il jack audio e di vedere la metà delle nofifiche?
Molti device offrono un esperienza Android quasi identica a meno di 1/3. Certo, fotocamera migliore ecc ecc, ma a quale prezzo?
giamic23 Ottobre 2018, 10:08 #4
A 550 euro si trova l'S9+. Quindi, almeno a quel prezzo, questo è uno smartphone senza mercato!
ningen23 Ottobre 2018, 10:08 #5
Originariamente inviato da: Ragerino
Domanda sincera: Qual'è il valore aggiunto di questo telefono rispeto ad uno che ne costa la metà?
Cioè, qual'è la feature che vale 500€ in più? La possibilità di vantarsi di non avere il jack audio e di vedere la metà delle nofifiche?
Molti device offrono un esperienza Android quasi identica a meno di 1/3. Certo, fotocamera migliore ecc ecc, ma a quale prezzo?


Più che la fotocamera è la GCam che fa miracoli, basta vedere il salto di qualità che si ha installandola su certi Xiaomi di fascia media/medio-bassa.
demon7723 Ottobre 2018, 11:25 #6
Originariamente inviato da: Ragerino
Domanda sincera: Qual'è il valore aggiunto di questo telefono rispeto ad uno che ne costa la metà?
Cioè, qual'è la feature che vale 500€ in più? La possibilità di vantarsi di non avere il jack audio e di vedere la metà delle nofifiche?
Molti device offrono un esperienza Android quasi identica a meno di 1/3. Certo, fotocamera migliore ecc ecc, ma a quale prezzo?


Guarda è la stessa precisa domanda che mediamente viene rivolta ad utenti apple che cacciano 1200 sacchi di iphone X.
Però se lo fai con loro sei un hater e stai flammando. Qui invece puoi farlo tranquillamente.
ziozetti23 Ottobre 2018, 12:14 #7
Originariamente inviato da: giamic
A 550 euro si trova l'S9+. Quindi, almeno a quel prezzo, questo è uno smartphone senza mercato!

Il fatto di non avere tutta la fuffaglia installata da Samsung e la sicurezza di avere aggiornamenti al day one per due anni sono un bel valore aggiunto.
Non valgono 450 €, quello è certo.
ziozetti23 Ottobre 2018, 12:16 #8
Originariamente inviato da: demon77
Guarda è la stessa precisa domanda che mediamente viene rivolta ad utenti apple che cacciano 1200 sacchi di iphone X.
Però se lo fai con loro sei un hater e stai flammando. Qui invece puoi farlo tranquillamente.

Credo che un teorico Android One top di gamma (da 500 Euro, per intenderci) avrebbe ben poche differenze tangibili da questi Pixel.
Marko#8824 Ottobre 2018, 08:06 #9
Originariamente inviato da: demon77
Sono felice che ci sia la versione android dell'iphone.. ma esattamente come accade per quest'ultimo non mi sogno neanche da lontano di spendere quella cifra per uno smartphone.

Sarebbe pure bello avre la possibilità di ANDROID PULITO anche su tutti gli altri smartphone.


Per mio babbo ho preso qualche mese fa uno Xiaomi Mi A1 versione Android One. Android stock pulito, niente scotch nello schermo, caratteristiche hardware più che valide, meno di 200 euro. Se il progetto Android One fosse un po' più diffuso...

Originariamente inviato da: demon77
Guarda è la stessa precisa domanda che mediamente viene rivolta ad utenti apple che cacciano 1200 sacchi di iphone X.
Però se lo fai con loro sei un hater e stai flammando. Qui invece puoi farlo tranquillamente.


C'è una sostanziale differenza. Se voglio iOS (il motivo non ha importanza, utile o futile che sia) spendo i soldi dell'iPhone o spendo i soldi dell'iPhone, al massimo posso andare su un modello un po' più economico o dell'anno precedente.
Se voglio Android posso scegliere di spendere 100 come 500 come 1000.
Quindi, nel mondo iPhone è """giustificabile""" spendere parecchio, nel mondo Android è follia IMHO.

Fermo restando che secondo me è follia spendere oltre 500 euro per un telefono, qualunque sia la sua marca/sistema operativo/funzionalità.
Sasuke@8124 Ottobre 2018, 09:41 #10
tacca enorme,batteria piccolina, poca memoria ram, una sola fotocamera posteriore e prezzo elevato, insomma per me meglio il mate 20 pro a quella cifra.
certo tra poco quando lo troverai a 500 € sarà un altro discorso

Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".

La discussione è consultabile anche qui, sul forum.
 
^