Oppo Find X: è lo smartphone più innovativo, ma ha un grosso problema. La recensione

In un mercato che fatica a presentare qualcosa di realmente nuovo e avveniristico Oppo spiazza tutti con il suo Find X: si caratterizza per il design davvero full screen, con cornici ridotte ai minimi termini ma senza notch. Per farlo utilizza un meccanismo a scomparsa per le fotocamere, abbastanza resistente e ben funzionante. Se sul piano hardware non ci sono incertezze, però, ce ne sono parecchie su quello software
di Nino Grasso pubblicato il 25 Ottobre 2018 nel canale TelefoniaOppo
Recensione Oppo Find X
Quest'anno ne abbiamo visti di tutte le forme e le dimensioni: c'è chi ce lo ha proposto a goccia, chi più lungo e chi si è vantato della sua compattezza, e altri invece hanno presentato un'elegante soluzione a puntino. Stiamo parlando ovviamente del notch, questa piccola tacca che racchiude tutti i sensori a orientamento frontale necessari per il corretto funzionamento dello smartphone. Lo spazio per racchiuderli è andato sempre più diminuendo, con i produttori che si sono trovati costretti a trovare una soluzione per inserire la capsula telefonica, la fotocamera frontale, sensori di luminosità ambientale e prossimità, e tutti gli altri sensori che - per forza - devono essere integrati davanti. E mentre gli altri produttori si scontravano proponendo le soluzioni più disparate è arrivata Oppo, appena giunta ufficialmente sul mercato italiano per quanto riguarda gli smartphone, con una soluzione geniale.
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All'apparenza Oppo Find X, di cui parleremo in questa recensione, non ha alcun notch e non ha neanche una capsula telefonica, né la fotocamera frontale. Di fatto, se si guarda di dietro non ha neanche quella posteriore. Il tutto perché tutti i sensori a cui facevamo riferimento prima sono inseriti in un piccolo vano che fuoriesce dal resto della scocca solo all'occorrenza con un meccanismo che può resistere, dati alla mano, per oltre 300 mila aperture (pari a 10 anni di utilizzo normale): accedendo all'app fotografica, o durante l'autenticazione o lo sblocco via riconoscimento del volto, viene fuori un modulino nascosto dal display avanti e dalla scocca posteriore del terminale dietro, che racchiude tutto il necessario, i vari sensori, e anche le fotocamere, che al posteriore sono due. Senza mezzi termini è la soluzione che più ci è piaciuta per affrontare il problema del notch, eliminandolo del tutto.
Il notch non piace, non può piacere: è un compromesso che sottolinea un'insufficienza tecnologica del periodo attuale. Non offre alcun vantaggio, se non qualche svantaggio, e la soluzione di Oppo è al tempo stesso elegante e funzionale. Certo, anche il design del produttore cinese porta con sé qualche compromesso, e non possiamo nasconderlo: ad esempio Oppo Find X si è rivelato meno robusto di altri dispositvi di pari fascia di mercato e della stessa generazione, e qualche dubbio c'è anche per quanto riguarda la reale durata del meccanismo. Durante le nostre prove abbiamo verificato anche una certa scomodità nell'usare lo smartphone in orizzontale con il modulo fotografico aperto, ed è capitato - anche se sporadicamente - di trovarci con piccoli lembi di pelle incastrati all'interno del meccanismo alla chiusura. Naturalmente lo smartphone non è waterproof.
Oppo Find X |
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OS (al lancio) | Android 8.1 Oreo con Color OS 5.1 |
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Processore | Qualcomm Snapdragon 845 a 10-nm @ 2.8 GHz - 1.7 GHz |
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RAM | 8 GB LPDDR4 |
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Display | AMOLED 6,42" (19,5:9) |
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Risoluzione | 2340 x 1080 px |
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Storage | 128 o 256 GB Non espandibili |
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Fotocamere |
Retro (pop-up): Fronte (pop-up): |
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Extra | 4G LTE Cat. 16 (1024 Mbps in download) Wi-Fi 802.11ac Dual-band Bluetooth 5.0 NFC Riconoscimento facciale |
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Porte | USB 2.0 Type-C |
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Batteria | 3.730 mAh Ricarica rapida (SuperVOOC) |
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Dimensioni | 156,7 x 74,2 x 9,4 mm |
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Peso | 186 g |
Oppo sostiene che, grazie alla soluzione priva di notch, il nuovo Find X abbia un rapporto schermo-cornici di circa il 93,8%. Visto dalla parte frontale il display occupa una grande porzione della superficie, con tre lati che vantano un piccolo frame di dimensioni simili. In quello superiore troviamo anche la griglia della capsula telefonica, ma la vera e propria capsula è nel modulo della fotocamera e rimane nascosta (ma funzionante) durante le chiamate. Nel lato inferiore il frame è leggermente più ampio, ma comunque di dimensioni estremamente accettabili. Il primo impatto con il display acceso, un AMOLED dalle ottime qualità, è senza dubbio importante, anche grazie ai colori accesi degli sfondi che troviamo nativamente sul dispositivo.
Ma passiamo ai numeri: Oppo Find X utilizza un display da 6,42" a risoluzione Full HD+ (2340x1080 pixel) con un rapporto fra i lati di 19,5:9. Sotto la scocca c'è invece un processore Qualcomm Snapdragon 845, che ormai conosciamo più che bene, abbinato ad un comparto memorie di 8 GB per la RAM, e 128 o 256 GB per lo storage, mentre la batteria integrata è di 3.730 mAh. Per quanto riguarda le fotocamere troviamo un modulo doppio al posteriore con sensore principale da 16 MP e obiettivo stabilizzato OIS con apertura f/2.0, abbinato ad una fotocamera secondaria da 20 MP, mentre sulla parte frontale c'è una fotocamera da 25 MP con obiettivo f/2.0.
Sul fronte connettività abbiamo supporto alle reti 4G LTE Gigabit, di Cat. 16 in download, Wi-Fi ac dual-band, Bluetooth 5.0, NFC e come metodo di sblocco unico l'autenticazione facciale con scenografica fuoriuscita del modulino ad ogni accensione del display. Per la ricarica della batteria da 3.730 mAh, rapida con tecnologia SuperVOOC, c'è un connettore USB Type-C, mentre manca il connettore audio da 3,5 millimetri. Nella dotazione ufficiale troviamo comunque l'adattatore e un paio di cuffie con connettore digitale, ed anche una custodia (senza parte superiore, per non impedire il funzionamento del meccanismo per le fotocamere a scomparsa. C'è tutto, insomma, insieme ad un enorme alimentatore per la ricarica rapida.
OPPO Find X 6.42 pollici 4G Smartphone 8GB di RAM 128GB | GearBest.com
coupon: %coupon% 783,72€ Compra oraGuardando lo smartphone sul retro si capisce che niente è lasciato al caso: l'effetto della finitura in vetro lo rende uno smartphone unico e facilmente distinguibile, con la scritta Oppo che rimane in risalto grazie alla sua colorazione argentea. Anche la qualità costruttiva percepita è molto elevata, con il modulo superiore che, quando non richiamato, sembra far parte della struttura principale del dispsositivo. Insomma, Oppo Find X si introduce con prepotenza all'interno dell'Olimpo degli smartphone di fascia alta, ma questo non significa che manca di difetti (li vedremo in seguito). E non credete che Oppo sia una sbarbatella nel settore degli smartphone: non dimenticate, infatti, che in Cina è fra i leader del mercato, rubando spesso la prima posizione a brand come Apple, Huawei, Vivo e Xiaomi.
Software ed esperienza d'uso
Parlavamo di difetti, e il software è uno di quelli. Non tanto perché sia fatto male o abbia carenze tecniche di un certo livello, quanto perché è fin troppo ispirato ad iOS di Apple, un approccio che non possiamo naturalmente appoggiare. ColorOS è un punto di riferimento per i terminali Oppo, così come la MIUI lo è per gli Xiaomi, e si caratterizza per colori chiari e vividi, con pieno supporto ai widget e alle caratteristiche avanzate tipiche di Android. Cerca di unire il meglio dai due mondi, tuttavia l'inesperienza di Oppo nel nostro mercato si vede in alcuni dettagli, ispirati ai gusti asiatici. Il launcher è abbastanza stringato in termini di funzionalità (ma si può cambiare) e propone tutte le app installate in Home: supporta le cartelle e all'estremità destra offre un'intera schermata in cui l'utente può mettere i widget preferiti.
Il Centro Notifiche, quando viene richiamato, occupa l'intera schermata (nascondendo quindi del tutto l'app in background) e la gestione delle notifiche in arrivo ci è sembrata un po' macchinosa. Per eliminare le singole voci non basta infatti un singolo swipe, ma a questo dobbiamo aggiungere la pressione del tasto apposito che compare. Sono invece ben ordinate le Impostazioni, con alcune che ricordano altri smartphone della concorrenza. I bordi curvi del display del dispositivo, ad esempio, si accendono con un'illuminazione scenografica all'arrivo delle notifiche (chi ha detto Samsung?), mentre si può personalizzare la "Barra di notifica e stato" aggiungendo percentuale della batteria e velocità della rete in tempo reale. Oppo dà anche la possibilità di impostare la temperatura colore dello schermo, di ottimizzare la qualità dei video, e di impostare la "Protezione notturna" con colori caldi per il display.
Find X dà anche la possibilità di navigare nello smartphone con diverse gesture da eseguire sui bordi del display, che comunque ci sono sembrate troppo complesse da eseguire. Molto interessante la possibilità di "clonare" le app installate, in modo da usare istanze diverse per ogni SIM integrata. ColorOS è decisamente ben ottimizzata per quanto riguarda le prestazioni, e gli 8 GB di RAM permettono all'utente di dimenticarsi qualsiasi tipo di app in background senza neanche accorgersene: Oppo Find X si è rivelato uno smartphone molto gradevole da utilizzare in ogni circostanza, fluido e reattivo, e neanche durante la ricarica tende a riscaldare in maniera preoccupante: se lo utilizzate diventa poco più che tiepido, come qualsiasi dispositivo che utilizza una qualsivoglia tecnologia di ricarica rapida.
Prestazioni, display, autonomia: analisi tecnica
Per quanto riguarda l'analisi più puramente tecnica iniziamo dalle prestazioni, con Oppo Find X che utilizza la piattaforma regina che ha contrassegnato questa generazione di smartphone Android: Qualcomm Snapdragon 845. In questo caso il SoC viene abbinato ad un comparto memorie sontuoso in termini di RAM, 8 GB, mentre sul versante dello storage troviamo 128 o 256 GB non espandibili via microSD. Si tratta di una limitazione, indiscutibilmente, ma resa meno limitante dall'ampia disponibilità di spazio di archiviazione anche per la versione entry-level. Ricordiamo che il SoC top di gamma di Qualcomm utilizza un'architettura octa-core con quattro core Kryo 385 a frequenza operativa piena, pari a 2,7GHz, e altrettanti con la stessa architettura ma a frequenza operativa ridotta pari a 1,7 GHz. Al momento in cui scriviamo è fra le migliori piattaforme su Android, in attesa dei primi SoC a 7-nm che arriveranno a metà ottobre.
Per quanto riguarda le prestazioni non abbiamo nulla da precisare: Oppo Find X si comporta decisamente bene con tutti i tipi di task, rivelandosi sempre estremamente reattivo e fluido in ogni circostanza. Se dal punto di vista più puramente estetico e funzionale ColorOS non ci è piaciuto molto, per quanto riguarda l'ottimizzazione non abbiamo nulla da recriminare.
Certamente molto interessante anche il display, che non è definito come altri top di gamma della concorrenza, ma per chi non ha una vista da falco può andare più che bene. La risoluzione è derivata dalla Full HD, con un computo di pixel di 2340x1080 pixel spalmati su una diagonale di 6,42" con rapporto prospettico di 19,5:9. La densità di pixel è di 401PPI circa, buona ma non eccellente. La caratteristica peculiare è naturalmente la totale assenza di notch, con Oppo Find X che offre un rapporto schermo-cornici che sfiora realmente il 90%, e non solo sui dati di targa rilasciati dalla compagnia. La caratteristica viene offerta in abbinamento a dei bordi leggermente arrotondati, con il design frontale di Oppo Find X che è senza dubbio il più avveniristico (e bello) di questa generazione. Oppo lo rende ancora più accattivante con la modalità "Effetto luce panoramica curva" (la traduzione di alcune voci del menu non è fra le migliori), che consente di sostituire il canonico LED per le notifiche (che non c'è) con un effetto di luce multi-colore personalizzabile che "tocca" e segue i bordi.
Per quanto riguarda le misurazioni tecniche, Oppo Find X offre un'ottima copertura dello spazio colore DCI-P3, con una certa tendenza verso i colori più freddi dello spettro cromatico. Anche il punto di bianco tende leggermente al blu, per una qualità d'immagine che è comunque tendenzialmente molto buona anche se con una leggera sovrasaturazione per quanto riguarda le cromie verdi. Sono particolarmente ampi anche gli angoli di visione, come tipico per un AMOLED, mentre non è altissima la luminosità massima. Con 400cd/m² misurati nel nostro test, però, possiamo garantire che il display di Find X si "legge" tranquillamente anche sotto la luce del sole.
Find X non delude nemmeno per quanto riguarda l'autonomia operativa, anche grazie all'amperaggio della batteria che è piuttosto consistente: 3730 mAh. Con il nostro test di navigazione Wi-Fi si è comportato nella media della categoria, sfiorando le 12 ore di schermo acceso prima di spegnersi in maniera inesorabile. Questo dato si può tradurre in una durata della batteria standard per questa generazione: il giorno intero è praticamente quasi assicurato, e con un uso moderato si possono sperare di fare le due giornate, o una giornata e mezzo di uso normale.
Fotocamera
Non c'è una grande innovazione per quanto riguarda il comparto fotografico, con una scelta piuttosto strana per quanto riguarda il modulo posteriore. Si tratta di una doppia fotocamera composta da due sensori fin troppo simili fra di loro: il principale è un Sony IMX519 da 16 MP, con pixel da 1.22µm e obiettivo stabilizzato otticamente con apertura fissa f/2.0; il secondario, invece, è un 20 MP, ma è RGB e ha un obiettivo con la stessa focale del primo. Considerando che le dimensioni del sensore sono inferiori e che la risoluzione è maggiore (20 MP), si può intuire che il secondo modulo non può dare alcun apporto né con un eventuale zoom, né con il miglioramento degli scatti in scarse condizioni di luminosità. Il secondo modulo, in altre parole, serve solo ed esclusivamente a catturare le informazioni di profondità dei pixel per realizzare il bokeh in post-produzione nei ritratti.
È bruttina l'interfaccia grafica dell'app fotografica, presa in prestito ancora una volta da iOS, ma che garantisce un buon grado di personalizzazione sia con diverse impostazioni semplificate, sia attraverso la modalità "Esperto" che consente di impostare bilanciamento del punto di bianco, esposizione, ISO, tempo di scatto e messa a fuoco manuale. Per quanto riguarda invece la fotocamera frontale abbiamo invece un modulo da ben 25 MP con apertura f/2.0, con messa a fuoco fissa e con supporto alla tecnologia 3-HDR. C'è anche la possibilità di scansionare un modellino 3D del volto dell'utente, che può essere anche modificato a posteriori. È una sorta di chirurgia plastica "digitale", ma può anche servire a correggere alcune imperfezioni derivate da errori di scansione.
Foto scattate con Oppo Find X
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La fotocamera di Oppo Find X riesce a cogliere un'enorme quantità di dettagli, e da questo punto di vista può essere considerata fra le migliori di questa generazione, insieme a capisaldi come Galaxy S9 e iPhone X, per citare alcuni fra i più nominati. Non raggiunge il livello di perfezionamento di Huawei P20 Pro, e talvolta tende a sovraesporre i dettagli più luminosi, tuttavia in linea di massima riesce ad offrire un'ottima affidabilità in tutte le condizioni. Molto buona la quantità di dettaglio catturata anche nelle situazioni di scarsissima luminosità (ad esempio la trama dei petali nella foto al buio è ben realizzata). Oppo utilizza in maniera ponderata l'effetto "nitidezza" nelle foto, laddove altre compagnie esagerano in maniera vistosa, tuttavia è possibile vedere qualche artefatto anche nelle foto sotto la luce del sole (ad esempio le tapparelle dell'edificio non sono perfettamente riprodotte).
Il comparto fotografico di Oppo Find X è promosso a pieni voti nella foto del magazzino: in condizioni intermedie e di scarsa luminosità lo smartphone è nelle primissime posizioni dell'intera categoria. Dove pecca, invece, è nello zoom e nella gestione del flash: manca lo zoom ottico e attivando il flash c'è una certa tendenza a sovraesporre. Il secondo problema è comunque risolvibile impostando manualmente le opzioni di scatto.
Considerazioni finali
Oppo Find X è l'unico smartphone che si allontana dalla massa, che osa un po' di più e stupisce. Sul piano hardware è una vera e propria dimostrazione di stile grazie all'ottimo display AMOLED con lati curvi che occupa quasi del tutto la superficie frontale, senza notch e senza altri trucchetti. In realtà il trucco c'è, ma questa volta non si vede: le fotocamere, la capsula telefonica e tutti i sensori a orientamento frontale si trovano in un vano a scomparsa, che fuoriesce (e molto velocemente) solo quando serve. Le prestazioni sono al top, e il comparto memorie (benché manchi lo slot per microSD) è da primo della classe: 8 GB la RAM e 128 o 256 GB lo storage. Difficile riempirli. Anche la fotocamera ci ha sorpreso: inutile dilungarsi troppo, ma quella di Oppo Find X è una fra le migliori che potete trovare su uno smartphone.
La perfezione, però, non esiste e Oppo Find X non è esente da problemi: ColorOS, ad esempio, è brutto e non incontra i gusti degli utenti occidentali a nostro avviso. Oltremodo colorato, troppo simile ad iOS e con traduzioni sin troppo approssimative per uno smartphone di questa caratura. Se per tutti gli altri versi Find X può affiancare terminali del calibro di Galaxy S9, Huawei P20 Pro e iPhone XS, sul piano del software c'è ancora un enorme lavoro da svolgere. L'avveniristico sistema a scomparsa per la fotocamera, inoltre, rende il dispositivo poco resistente (ci sono diversi test specifici online andati molto male), ed è lecito pensare che sia il motivo alla base della mancata certificazione IP. Manca il jack audio, ma questo è un problema veniale ormai.
OPPO Find X 6.42 pollici 4G Smartphone 8GB di RAM 128GB | GearBest.com
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PRO
- Niente notch
- Finalmente un design diverso!
- Ottime prestazioni in tutti gli ambiti
- Fotocamera dalle grandi qualità, a scomparsa
- Display OLED di qualità
CONTRO
- Interfaccia grafica
- No certificazione IP-68
- No jack audio da 3,5mm
- Non è fra i più resistenti
10 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPer ora o il notch o spazio sprecato in alto. Rispetto alla banda superiore senza schermo non può essere visto che come una miglioria, poi senza dubbio ha dei limiti.
Quella roba che si muove é orrenda, ti cade una volta il telefono e sei finito...
Basterebbe lasciare qualche mm nella parte superiore dove mettere tutti i sensori necessari (senza notch) per poi sfruttare al massimo tutto lo schermo rimanente.
Non vedo che problema può creare una piccola striscetta superiore.
E magari 21:9, 1080p (sono assolutamente sufficienti :read
Molto presto (diciamo quando gli smartphone saranno spessi 5mm?) avremo parte del display che diventerà trasparente quando si dovrà fare una foto/video.
Comunque il fatto che non sia IP68 non va proprio bene, per niente.
cioè il problema è che la recensione è fatta da Nino?
che titolo fraintendibile...
ah, beh...
già 5" mi sembra una padella...
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