Samsung Galaxy Note 9, la recensione completa del phablet con S-Pen

Abbiamo provato il nuovo phablet con S-Pen di Samsung e in questa recensione vi proponiamo le nostre considerazioni. Galaxy Note 9 è un dispositivo che eccelle in tutte le aree, a partire dal display SuperAMOLED da 6,4" fino ad arrivare ad un sontuoso comparto memorie da massimo 512 GB per la versione al top della gamma. La S-Pen è la ciliegina sulla torta, ma le novità rispetto alla scorsa generazione non sono fondamentali
di Nino Grasso pubblicato il 13 Settembre 2018 nel canale TelefoniaSamsungGalaxyNote
Recensione Samsung Galaxy Note 9
Ci sono diverse certezze per gli appassionati di smartphone ogni anno, e una di queste è il nuovo arrivato della famiglia Galaxy Note. Due anni fa c'è stata una grave debacle con le batterie integrate su Note7, presto corretta con la generazione successiva: Samsung Galaxy Note8 è un gran terminale ancora oggi, e questo potrebbe forse essere il più grande problema per Galaxy Note9, phablet sudcoreano dalle qualità sopraffine che intende sovrastare l'intero panorama del mercato smartphone in termini di funzionalità. Come ogni anno il fiore all'occhiello del Note9 è infatti il pennino S-Pen, che viene adesso proposto anche in giallo e con tecnologia attiva Bluetooth per impartire comandi da remoto. Se prima serviva principalmente per prendere appunti, disegnare, o eseguire operazioni sul terminale, adesso S-Pen può essere utile in presentazioni o per scattare fotografie.
Galaxy Note9 non ha una concorrenza diretta, ed è per questo che in qualche modo si può giustificare l'esorbitante prezzo di listino: chi lo compra senza contratto o senza promozioni varie infatti dovrà tirar fuori dal proprio portafogli la bellezza di 1.029 €, che diventano 1.279 € per gli ingordi di storage che vogliono la variante da 512 GB di spazio di archiviazione, espandibile via microSD. Lo smartphone è proposto anche in versione Duos, con slot ibrido per la scheda di archiviazione in cui può essere inserita alternativamente una seconda SIM. Grande novità di quest'anno è inoltre la batteria da 4.000 mAh, 700 mAh in più rispetto al modello dell'anno scorso con supporto della ricarica rapida anche in modalità wireless.
Note9 pesa 6 grammi in più rispetto al predecessore, ma vanta un display leggermente più grande all'interno di una scocca un po' meno lunga. Nell'uso di tutti i giorni le differenze in fatto di ergonomia sono impercettibili, a fronte di una superficie utilizzabile dello smartphone che è leggermente più ampia. Galaxy Note 9 adotta un meraviglioso display SuperAMOLED da 6,4" di diagonale con supporto alla risoluzione 2960x1440 pixel, derivata dalla Quad HD. Samsung impone di default il blocco ad una Full HD+ per migliorare l'efficienza energetica, ma l'utente può bypassare il limite e impostare la Quad HD+ in tutte le circostanze. Le differenze sono percepibili solo se ci si avvicina in maniera esagerata al display, con la Full HD+ che rimane più che godibile praticamente sempre.
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Sul piano tecnico lo smartphone non offre compromessi, con Samsung che ha inserito al suo interno la migliore tecnologia ad oggi a disposizione. Il cuore pulsante di Note9 è un Samsung Exynos 9810 da otto core a 10-nm, con una frequenza operativa massima di 2,7 GHz per i quattro core principali. La piattaforma hardware viene abbinata ad un sistema di dissipazione del calore di moderna concezione definito Water Carbon Cooling System e ad algoritmi di intelligenza artificiale per garantire prestazioni elevate sul lungo periodo in piena stabilità. In seguito alle nostre prove possiamo dire che la scocca dello smartphone si riscalda in maniera sensibile quando utilizzato al pieno delle proprie potenzialità, anche se non raggiunge mai soglie preoccupanti.
Samsung Galaxy Note9 |
Samsung Galaxy Note8 |
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OS (al lancio) | Android 8.1 Oreo |
Android 7.1.1 Nougat (Aggiornabile) |
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Processore | Octa-core 64-bit a 10-nm @ 2.7 GHz - 1.7 GHz
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Octa-core 64-bit a 10-nm @ 2.3 GHz |
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RAM | 6 - 8 GB LPDDR4
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6 GB |
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Display | Super AMOLED 6,4" |
Super AMOLED 6,3" |
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Risoluzione | 2960 x 1440 px |
2960 x 1440 px |
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Storage | 128 o 512 GB - microSD fino a 512 GB |
64 GB - microSD fino a 256 GB |
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Fotocamere |
Retro: Fronte: |
Retro: Fronte: |
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Extra | 4G LTE Cat. 18 Wi-Fi 802.11a/b/g/n/ac 4x4 MIMO Bluetooth 5.0 NFC Sensore impronte sul retro Scanner dell'iride Riconoscimento facciale |
4G LTE Cat. 16 Wi-Fi 802.11a/b/g/n/ac 4x4 MIMO Bluetooth 5.0 NFC Sensore impronte sul retro Scanner dell'iride Riconoscimento facciale |
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Porte | USB 3.1 Type-C Porta audio 3,5 mm |
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Batteria | 4.000 mAh Ricarica rapida (anche wireless) |
3.300 mAh Ricarica rapida (anche wireless) |
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Dimensioni | 161,9 x 76,4 x 8,8 mm |
162,5 x 74,8 x 8,6 mm |
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Peso | 201 g |
195 g |
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Prezzo | 128 GB - 1.029 € 512 GB - 1.279 € |
999 € |
Il SoC viene supportato da un comparto memorie composto da 6 GB di RAM LPDDR4 per la versione da 128 GB di storage (che abbiamo provato), e 8 GB di RAM LPDDR4 per quanto riguarda la versione da 512 GB di spazio d'archiviazione. Da segnalare che in alcuni mercati il dispositivo arriva con il processore Qualcomm Snapdragon 845 che, secondo alcune prove realizzate da diversi siti stranieri, pare superiore sia in termini di prestazioni che in termini di efficienza energetica rispetto alla CPU Exynos di Samsung. Il SoC integra inoltre un modem 4G LTE fra i più veloci dell'intera categoria (Cat. 18), capace di scaricare contenuti da internet a velocità di un massimo di 1,2 Gbps. Come Galaxy S9 ed S9+, anche Galaxy Note 9 utilizza diverse modalità per l'autenticazione che possono essere attivate a scelta dell'utente.
Sembra comunque che Samsung stia ancora avendo difficoltà a trovare soluzioni realmente comode per lo sblocco. Il riconoscimento facciale è infatti meno efficace rispetto ad altri modelli della concorrenza, soprattutto in condizioni di scarsa luminosità, mentre lo scanner dell'iride richiede un po' di dimestichezza per quanto riguarda il posizionamento dello smartphone di fronte al volto. Alla fine abbiamo deciso di disattivare del tutto quest'ultimo e affidarci al connubio fra riconoscimento facciale e sensore d'impronte, ed è proprio la scansione dell'impronta ad essere il sistema più affidabile. Certo è che la posizione, anche se centrata, è un po' scomoda: Samsung ha privilegiato in questo caso l'estetica alla funzionalità pura.
La nuova penna integra la tecnologia Bluetooth Low-Energy (BLE) e offre "modalità del tutto nuove per interagire con lo smartphone", come ha specificato Samsung in fase di presentazione. Con un click sulla S-Pen è adesso possibile scattare selfie o fotografie di gruppo, effettuare presentazioni, mettere in pausa o riprodurre video, e molto altro. Le nuove funzionalità offerte dal supporto della tecnologia BLE possono inoltre essere implementate in app di terze parti, con gli strumenti di sviluppo che verranno rilasciati entro la fine dell'anno. Rimangono le funzionalità della penna di Samsung: la stesura di note e appunti è agevolata da app specifiche e funziona anche su app di terze parti compatibili, e non mancano la selezione intelligente, la scrittura su schermo e la modalità di traduzione. È simpatica la feature Messaggio live, che consente di inviare (sotto forma di GIF o file video) dei disegni e messaggi di testo che andranno a comporsi in via progressiva.
Rispetto all'anno scorso c'è un miglioramento anche in ambito fotografico, con i moduli installati che sono essenzialmente gli stessi di Galaxy S9+: ritroviamo quindi l'apertura di diaframma variabile (f1.5-f/2.4) per il modulo posteriore Wide Angle, che è abbinato ad un tele f/2.4 con zoom ottico 2x (e digitale fino a 10x). Entrambi gli obiettivi sfruttano sensori da 12 MP con supporto alla tecnologia Super Speed Dual Pixel, mentre nella parte frontale troviamo un modulo singolo da 8 MP con autofocus e apertura f/1.7. Le fotografie vengono migliorate da alcune tecnologie software, come Scene Optimizer che riconosce fino a 20 categorie di ambienti e soggetti per migliorare la resa finale; e Flaw Detection, che notifica all'utente se si sta scattando una fotografia con problemi di varia natura, come nella messa a fuoco, con l'obiettivo sporco, o se il soggetto ha chiuso gli occhi.
Sia lo smartphone che la nuova S-Pen hanno ottenuto la certificazione IP-68 e sono quindi resistenti a liquidi e polveri, mentre al primo avvio troviamo Android 8.1 Oreo. Lo smartphone offre diverse ulteriori chicche: oltre alla batteria da 4.000 mAh con supporto alla ricarica rapida, sia cablata (QC2.0 e AFC) che wireless (WPC e PMA), troviamo il supporto al Dolby Atmos attraverso le cuffie AKG disponibili nella dotazione ufficiale, e al Samsung DeX, che consente di utilizzare lo smartphone in modalità desktop abbinandolo ad un monitor HDMI e a periferiche di input come tastiere e mouse. Il nuovo flagship coreano integra inoltre nativamente le tecnologie Samsung Health, Samsung Pay e Knox, abbinate alle diverse tecnologie di autenticazione già adottate in passato dalla compagnia.
Design e materiali
Samsung Galaxy Note 9 è uno degli smartphone costruiti meglio della generazione, con materiali di altissimo livello e una grande attenzione ai dettagli in fase di progettazione. La superficie frontale è ricoperta quasi nella sua interezza dal display, che risulta quasi del tutto indistinguibile dal resto della scocca anche da spento. Come su ogni Samsung di fascia alta che si rispetti i due lati sono curvi, anche se in maniera meno accentuata che sui dispositivi Galaxy S per offrire una superficie sfruttabile maggiore, specie con la S-Pen. L'alloggiamento per quest'ultima è al solito nella parte inferiore, e per l'estrazione è sufficiente premerla, come se fosse un tasto: così facendo l'S-Pen esce dal suo vano e può essere tirata fuori con disinvoltura.
Nella parte inferiore troviamo griglia per l'altoparlante (l'audio è stereo, con la capsula telefonica che può fungere da canale sinistro o destro in base all'orientamento del dispositivo), connettore USB Type-C e porta audio da 3,5 mm. L'alloggio per SIM (anche Dual ibrido nella versione Duos) e micro-SD è sulla parte superiore, dove campeggia anche un microfono. Sui due lati troviamo: a destra il tasto d'accensione, a sinistra invece il bilanciere per il volume e il tasto Bixby. L'assistente vocale di Samsung non è presente in italiano e, purtroppo, vista la posizione nella scocca, capita spesso di interagire con il tasto accidentalmente e lanciare l'assistente in maniera involontaria. Rispetto ad altri prodotti della serie Galaxy su Note9 il tasto non è disattivabile, ma dovrebbe presto arrivare un aggiornamento per garantire questa possibilità.
Spostandoci sulla parte posteriore troviamo la doppia fotocamera con flash LED e poco sotto il sensore d'impronte, forse in posizione fin troppo elevata per chi ha mani di dimensioni standard. Il retro dello smartphone, in vetro, è decisamente pulito anche in virtù dell'ampia superficie, con i due vertici laterali arrotondati in maniera simmetrica rispetto al vetro del display. Questo garantisce una grande eleganza, rappresentando anche un ottimo metodo per far sembrare lo smartphone durante l'uso più sottile ed ergonomico di quello che in realtà è. Con uno spessore di 8,8 mm e un peso di oltre 200 grammi Galaxy Note9 non è di certo un peso piuma, ma il bilanciamento dei pesi e lo studio certosino delle forme lo rendono uno smartphone non troppo scomodo da utilizzare, nonostante le dimensioni.
Software e S-Pen: la ciliegina sulla torta
Negli ultimi anni Samsung ha lavorato sodo sui due versanti hardware e software, spesso in passato criticati aspramente da critica e pubblico. Ad oggi sono stati fatti passi enormi in entrambi i campi: sul piano software Samsung offre ormai un'esperienza ottimale, con un ottimo multitasking particolarmente affidabile e una grande fluidità nelle animazioni con micro-lag quasi del tutto impercettibili e solo in specifiche circostanze. Galaxy Note 9 appare come uno smartphone decisamente solido, affidabile e stabile anche quando messo sotto torchio, con una leggerissima tendenza al surriscaldamento se sottoposto a carichi computazionali elevati e prolungati. Risulta difficile soffermarsi su tutte le funzionalità software del terminale, quindi ci occupiamo solamente delle più rilevanti. Il launcher è decisamente variopinto, con animazioni ed effetti di parallasse per le icone attivabili dall'utente.
Non manca la modalità Always-On per il display, disattivabile dall'utente per risparmiare sul consumo energetico, mentre la schermata sull'estrema sinistra della Home consente di accedere a Bixby. Qui l'utente può inserire diversi widget delle app compatibili in modo da avere sotto mano in ogni momento informazioni utili dalle app che più ci interessanto. Con uno swipe verso l'alto o verso il basso si accede invece all'app drawer con tutte le applicazioni installate. Al primo avvio troviamo cartelle Microsoft e Google, con i servizi di entrambe le società, e la cartella Samsung, con gli applicativi principali della società (l'utente può selezionare quali installare durante la configurazione iniziale dello smartphone). Solo con questi ultimi - o quasi - è possibile sfruttare appieno le funzionalità della S-Pen: oltre alla scrittura delle note, il pennino di Samsung dà ad esempio la possibilità di vedere in anteprima documenti e foto semplicemente avvicinando la punta allo schermo.
Come abbiamo visto poco sopra è sufficiente estrarre la S-Pen perché si apra l'interfaccia di selezione della funzione da usare: quelle di default sono Crea nota, Vedi tutte le note, Selezione intelligente, Scrittura schermo, Messaggio live, Traduci. L'utente può aggiungere nuove funzioni, come ridurre a icona l'app, una lente di ingrandimento, Bixby Vision, oppure accedere ad un'app a scelta fra quelle installate estraendo il pennino e selezionando l'icona con la punta. S-Pen dà anche la possibilità di interagire in maniera fine, pixel per pixel, con immagini e finestre, e proprio per questo si rivolge direttamente al professionista che deve gestire on-the-go file "delicati" da questo punto di vista. Da oggi, attraverso il supporto del Bluetooth, può anche essere utile per la gestione della riproduzione multimediale o per passare avanti nelle pagine di una presentazione.
È utile? A nostro avviso chi si abitua ad usare S-Pen non può più farne a meno, tuttavia chi invece è soddisfatto dall'uso tradizionale dello smartphone con le dita la troverà un'aggiunta sostanzialmente inutile. Per l'utente occasionale sono simpatici i Messaggi live, ma non a tal punto da giustificare la spesa di un prodotto di questo tipo.
Per quanto riguarda le Impostazioni sono tutte condensate in un'unica pagina e diverse opzioni principali, e ce ne sono davvero un'infinità: l'utente può gestire in maniera fine e profonda le connessioni, le suonerie e le modalità della vibrazione, le notifiche provenienti dalle app installate, e ha l'imbarazzo della scelta in fatto di personalizzazione del display. Fra le funzioni disponibili c'è il bilanciamento dei colori (anche in maniera fine), la risoluzione, la possibilità di impostare il Pannello Edge sulla destra, per accedere alle app o ai contatti preferiti con uno swipe dalla curva destra verso sinistra. Si può personalizzare la barra inferiore di navigazione (e nasconderla quando non serve per sfruttare tutto lo schermo). L'utente può personalizzare quasi qualsiasi aspetto del terminale, o attivare diverse modalità per il risparmio energetico anch'esse configurabili in maniera fine (vedremo in seguito come).
Sul piano del software Galaxy Note 9 si configura fra gli smartphone più validi sia per quanto riguarda le funzioni che per le possibilità di personalizzazione di quelle presenti, con la S-Pen che rappresenta la ciliegina sulla torta di un terminale estremamente completo.
Prestazioni, display, autonomia: analisi tecnica
Passiamo adesso all'analisi più puramente tecnica del dispositivo, partendo dalle prestazioni sulla base dei dati ricavabili dai più diffusi benchmark in circolazione. La piattaforma hardware è quella di Galaxy S9+, quindi non ci sono sorprese: così come il comportamento del terminale è molto simile a quello dell'ultimo top di gamma coreano, anche i valori estrapolati dai benchmark sono sovrapponibili. Ricordiamo che i flagship di Samsung sono equipaggiati con il processore Samsung Exynos 9810, una soluzione a 8 core costruita con tecnologia produttiva a 10 nanometri che riprende la ben nota architettura ARM big.LITTLE. L'approccio prevede la suddivisione dei core in due blocchi da 4 core ciascuno: quelli big sono i più potenti, nel caso specifico con frequenza di clock di 2,7GHz, sono dedicati agli ambiti di elaborazione più gravosi mentre quelli LITTLE sono a basso consumo, con frequenza di clock di 1,7GHz, ideali per i task che richiedono meno potenza. Nella galleria di seguito i risultati.
Dove Galaxy Note 9 supera di netto la concorrenza è nel display, realizzato in casa con le ultime tecnologie della compagnia. Ad oggi è difficile trovare uno smartphone con un display di bassa qualità, ma Samsung riesce ancora ad essere una spanna nei confronti della concorrenza. Il pannello è risultato leggermente meno luminoso rispetto a quello di Galaxy S9+, ma con una luminosità massima di 596 cd/m² durante i nostri test è possibile utilizzarlo senza alcun problema anche sotto la luce del sole in tutte le circostanze. Aiuta parecchio anche la tendenza del sensore automatico ad impostare un valore molto alto per la luminosità, offrendo così immagini sempre particolarmente gratificanti alla vista. È chiaro che un'opzione del genere compromette l'autonomia operativa dello smartphone, ed in effetti l'esuberanza del sensore di luminosità pesa sulla durata della batteria (ma può essere configurato nelle impostazioni per il risparmio energetico).
Per quanto riguarda i numeri e le tecnologie lo ripetiamo: Samsung Galaxy Note 9 utilizza un display SuperAMOLED con pieno supporto dello spazio colore DCI-P3 a risoluzione Quad HD+ (2560x1440 pixel). Il rapporto di contrasto è elevatissimo dal momento che la tecnologia AMOLED consente di spegnere i pixel singolarmente quando non serve. Anche sui fronti della fedeltà cromatica e della saturazione dei colori ci troviamo di fronte ad una soluzione d'eccellenza senza mezzi termini, con angoli di visione ottimali. Quello di Note9 è, in altre parole, il migliore dei display ad oggi in circolazione su smartphone.
È standard invece l'autonomia operativa, nonostante l'uso della batteria integrata da 4.000 mAh, ed è lo scotto da pagare a nostro avviso se si vuole uno smartphone così completo. Tutte le varie funzioni integrate pesano in maniera molto lieve sulla durata della batteria, tuttavia sommate complessivamente possono decurtare in maniera sensibile il tempo a disposizione fra una ricarica e l'altra, comunque decisamente rapida. Abbiamo usato lo smartphone per più di una settimana e abbiamo verificato risultati molto diversi fra di loro: se usato con moderazione si possono raggiungere i due giorni, ma quando serve in maniera massiccia è necessaria la ricarica strategica nel pomeriggio per arrivare a sera. Una parte della colpa è, come scrivevamo poco sopra, dell'esuberanza del display, che nella modalità automatica di default è sempre impostato a valori di luminosità molto elevati.
Attraverso le impostazioni di risparmio energetico si può interagire in varie sezioni: ci sono le modalità automatizzate, ma l'utente può scegliere se limitare la velocità della CPU, se diminuire per l'appunto la luminosità del display o la risoluzione dello stesso, se consentire alle app (e a quali) di utilizzare la rete anche in background. Galaxy Note 9 non è un campione di autonomia, ma ancora una volta Samsung consente di impostare il comportamento sulla base delle esigenze di ogni singolo utente. Nel nostro test di navigazione Wi-Fi a 200 cd/m² abbiamo registrato un valore leggermete più elevato rispetto a Galaxy Note 8, un punteggio a nostro avviso non proprio esaltante considerando le differenze di amperaggio fra le batterie dei due terminali.
Fotocamera, apertura di diaframma variabile e Scene Detection
Le fotocamere di Galaxy Note 9 non sono troppo diverse da quelle di Galaxy S9+, come potremo vedere in seguito nella nostra comparativa con il fratello minore. Come aggiunta abbiamo lo Scene Optimizer che riconosce fino a 20 categorie di ambienti e soggetti per migliorare la resa finale; e Flaw Detection, che notifica all'utente se si sta scattando una fotografia con problemi di varia natura. A queste caratteristiche si sommano quindi le ottime doti tecniche di S9+, come il diaframma fisico a lamelle che consente al diaframma di avere un'apertura variabile. La fotocamera posteriore è doppia, con quella Wide-Angle che implementa un'ottica f/1.5 che può essere chiusa fino a f/2.4. Quando c'è molta luce e si vuole allargare la profondità di campo si può usare quest'ultimo (quindi evitando, se possibile, di sfocare lo sfondo), mentre quando c'è poca luce o si vuole uno sfondo il più sfocato possibile si può usare l'apertura f/1.5.
L'utente può scegliere l'impostazione attraverso la modalità di scatto Manuale, mentre in Automatico sarà il software a stabilire cosa utilizzare analizzando la scena. Il sensore abbinato all'obiettivo Wide-Angle è grande 1/2,55", mentre il modulo secondario (che verifica i dati per creare una profondità di campo fittizia, ancora più suggestiva, chiamata Fuoco Live) utilizza un sensore sempre da 12 MP ma da 1/3,6" abbinato ad un obiettivo Tele, che crea uno zoom 2X rispetto al modulo principale. Entrambi i moduli usano la stabilizzazione ottica, mentre solo il primo può sfruttare il sistema Dual Pixel per la messa a fuoco.
Galaxy Note 9 vs Galaxy S9+: confronto fotografico Wide-Angle
Foto originale Galaxy Note9 - Foto originale Galaxy S9+
Foto originale Galaxy Note9 - Foto originale Galaxy S9+
Foto originale Galaxy Note9 - Foto originale Galaxy S9+
Foto originale Galaxy Note9 - Foto originale Galaxy S9+
Galaxy Note 9 vs Galaxy S9+: confronto fotografico Zoom 2X
Foto originale Galaxy Note9 - Foto originale Galaxy S9+
Foto originale Galaxy Note9 - Foto originale Galaxy S9+
Foto originale Galaxy Note9 - Foto originale Galaxy S9+
I due smartphone utilizzano gli stessi sensori, gli stessi obiettivi, e un software particolarmente simile per la gestione degli scatti, e infatti possiamo dire non ci sono differenze lampanti fra le foto scattate con i due dispositivi. Possiamo notare la stessa tendenza alla post-produzione spinta in fatto di pulizia del rumore (nella foto sotto la luce del sole Note9 è anche più aggressivo), e anche una maggiore incisività degli scatti di S9+. Le differenze sono comunque minime e impercettibili se non con crop al 100% e aguzzando la vista, dovute probabilmente alla scocca più ergonomica di S9+ per l'esecuzione degli scatti che ha permesso di minimizzare in maniera più efficace il micromosso. Anche per quanto riguarda lo zoom ottico 2X non notiamo grandi differenze, se non una maggiore incisività di S9+. Nella foto al buio, nonostante la stabilizzazione ottica, i due smartphone continuano ad utilizzare il sensore Wide-Angle con zoom digitale, mentre in condizioni intermedie (la foto del magazzino) viene preferito il teleobiettivo.
Altre foto scattate con Samsung Galaxy Note 9
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Samsung Galaxy Note9 conferma le ottime doti di Galaxy S9+, con una grandissima affidabilità nello scatto. È quasi del tutto impossibile non riuscire a portare a casa uno scatto decente in parecchie circostanze, con un quantitativo enorme di dettagli catturati non solo in condizioni di piena luminosità, ma anche in condizioni intermedie. Al buio lo smartphone produce un basso livello di rumore ma si perdono parecchi dettagli: si tratta di un fenomeno del tutto normale per l'aumento degli ISO, che possiamo verificare anche su altri dispositivi di pari fascia di mercato. Buono l'effetto sfocato realizzato con la modalità Fuoco Live (anche se a volte capitano dei falsi positivi o degli oggetti dello sfondo che non vengono sfocati a dovere), e sono di buona qualità anche i selfie: in quest'ultimo caso l'ampia apertura di diaframma crea un effetto leggermente sfocato per lo sfondo, che su alcuni selfie vorremmo evitare.
Considerazioni finali
La domanda è: "Quanto siete disposti a spendere per il miglior smartphone Android presente sul mercato?". Samsung Galaxy Note9 è un dispositivo versatile, completo e affidabile, proposto ad un prezzo di listino più che premium. Giustificare una spesa di oltre 1.000€ per uno smartphone non è facile, soprattutto quando le innovazioni rispetto all'anno precedente non sono poi moltissime. Galaxy Note8 rimane ancora oggi un terminale estremamente valido e si può trovare ad uno street price online di circa 600€, e forse rappresenta al momento in cui scriviamo il giusto compromesso per avere un device con pennino e che stia comodamente nella tasca dei pantaloni. S-Pen con Bluetooth è certamente un'ottima aggiunta, così come le innovazioni in ambito fotografico rappresentano un discreto passo in avanti rispetto al 2017.
A nostro avviso, però, non basta per convincere i possessori di Galaxy Note8 o di un top di gamma qualsiasi della scorsa generazione a passare al nuovo modello. Certamente gradita anche la batteria da 4.000 mAh che, tuttavia, non garantisce un notevole passo in avanti rispetto al passato in termini di autonomia operativa durante l'arco della giornata. Galaxy Note9 si è verificato piuttosto variabile in questo aspetto: ci sono cariche che durano anche due giorni, altre che invece non riescono ad arrivare a sera. È lo scotto da pagare se si vogliono sfruttare tutte le funzionalità implementate da Samsung, che naturalmente hanno un peso - anche consistente - sull'autonomia operativa. In ultimo c'è anche la possibilità di collegare il terminale direttamente ad un monitor e sfruttare DeX, una modalità che consente di utilizzare Note9 come se fosse un personal computer con un'interfaccia a finestre.
C'è poi da fare un discorso a parte sull'arrivo imminente della famiglia Mate 20 di Huawei e dei nuovi iPhone, che dovrebbero implementare SoC diversi con tecnologia produttiva a 7-nm.
Quello che è chiaro è che il mercato degli smartphone è diventato così saturo di proposte che non basta proporre il miglior dispositivo in assoluto per venderlo in scioltezza, con Galaxy Note9 che si può candidare almeno nel podio dei migliori dispositivi della sua generazione. È un traguardo destinato a non durare moltissimo, all'interno di un mercato che propone diverse soluzioni anche alla metà del prezzo che non costringono a molti sacrifici sul piano delle prestazioni e della qualità in generale. Certo è che se volete il miglior display sulla piazza, prestazioni ai vertici della categoria e un comparto fotografico affidabile, e non avete limiti di spesa, Galaxy Note9 può rappresentare un ottimo acquisto, con la S-Pen che rappresenta la ciliegina sulla torta (se la usate) di un terminale dalle ottime qualità.
PRO
- Il miglior display della categoria
- Fluido e reattivo quasi sempre, anche con DeX
- Fotocamera affidabile anche al buio
- L'unico della sua classe con S-Pen
- Ottimi materiali
- Certificazione IP-68
CONTRO
- Autonomia poco costante
- Prezzo altissimo, ma in linea con la concorrenza
- Non è un device per tutti
- Tasto Bixby non personalizzabile, si attiva per sbaglio
11 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoL'unica cosa che mi interessa e' la S-Pen, perche' mi piace prendere note e fare schizzi, specie quando sono in viaggio, ma credo che per questo sia piu' che sufficiente anche la versione precedente. Perlomeno si avra' un abbassamento di prezzo ed una maggiore scelta nell'usato per un Note8...
Beninteso, non sto schifando questo telefono, mi piace un sacco, ma non e' uno stacco netto con la generazione precedente, e personalmente preferisco stare uno o due passi indietro all'ultimo arrivo per avere buone prestazioni a buon prezzo, ma questo dappertutto, anche nei processori, nelle schede video etc...
con l’app bxActions si può già disattivare/personalizzare gratis.
Il vantaggio del note 9 rispetto all 8 è la batteria che dira circa un 10% in più, lo storage doppio e la pennina bluetooth se servono, non tanto le prestazioni che dai bench sembrano simili, comunque già ottime su 8.
Considerando che si trova già a 850, la differenza coi 600 dell 8 si sta assottigliando in fretta...
Per chi ha comprato il Note 8 un po' dopo l'uscita, come sotto natale dove Samsung stessa faceva sconti di oltre 300 euro sul listino, in pratica si ritrova ad aver rimborsata del tutto la spesa del vecchio device, che venduto usato non arriva a valere tanti soldi.
Comunque un signor telefono.
ma sti formati allungati e stondati...i vecchi note erano anni luce migliori.
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