Xiaomi Redmi Note 5 recensione: la rivoluzione cinese è appena iniziata

Xiaomi Redmi Note 5 è ufficialmente venduto in Italia ed è il primo smartphone con cui il marchio cinese intende imporsi in Italia. Possiamo parlare di rivoluzione, soprattutto per chi in questi anni non ha voluto acquistare terminali di importazione.
di Nino Grasso pubblicato il 29 Maggio 2018 nel canale TelefoniaXiaomi
Recensione Xiaomi Redmi Note 5
Xiaomi Redmi Note 5 non è uno di quegli smartphone con cui può nascere un amore a prima vista. Appena lo si estrae dalla scatola non si fanno esclamazioni di stupore perché esteticamente sa di già visto e non offre nessuna grande innovazione. È uno smartphone particolarmente anonimo, ma non appena si sente il suo prezzo la mascella non può che cadere a terra: in Italia viene ufficialmente proposto a partire da 199,90€, ma va a scontrarsi direttamente con concorrenti come ASUS ZenFone 5 o Nokia 7 plus, che abbiamo provato recentemente, e che costano più di 100€ in più. Chi vuole risparmiare ulteriormente può sempre affidarsi agli importatori terzi, rinunciando all'assistenza ufficiale italiana e alla spedizione rapida per alcune decine di euro.
Considerando i prezzi che abbiamo segnalato, dovremmo paragonare Redmi Note 5 a dispositivi con processori di fascia bassa, come Snapdragon 435, o a smartphone come il Galaxy J3 di Samsung, o l'Honor 7X o ancora il buon Nokia 6. Sono tutti smartphone sicuramente molto interessanti sotto i 200€, ma che al confronto con Redmi Note 5 - ve lo anticipiamo - ne uscirebbero con le ossa spezzate.
La strategia di Xiaomi è chiarissima in questo caso: arrivare in Europa e in Italia con una soluzione best-seller che non è semplice da contrastare. E il modello su cui punta sul piano dei volumi è proprio questo Xiaomi Redmi Note 5, che abbiamo provato nella variante da 4 GB di RAM e 64 GB di storage che viene prezzata a 50€ in più rispetto a quella base: 249,90€. Lo smartphone fa uso di un ampio display da 5,99" a risoluzione 2160x1080 pixel, quindi con rapporto prospettico di 18:9 e densità di 403 pixel per pollice, il tutto all'interno di una scocca paragonabile a quella di un display da 5,5" delle scorse generazioni. In realtà Redmi Note 5 rimane un po' tozzo rispetto ad altri dispositivi della concorrenza, in virtù della generosa batteria da 4.000 mAh.
Xiaomi Redmi Note 5 | ||
OS (al lancio) | Android 8.1 Oreo (MIUI 9.5) | |
Processore | Qualcomm Snapdragon 636 4 x Kryo 260 @ 1.8 GHz 4 x Kryo 260 @ 1.6 GHz |
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RAM | 4 GB | |
Display | LCD IPS 5,99" (18:9 - 77,5%) | |
Risoluzione | 2160 x 1080 (403 PPI) | |
Storage (al lancio) | 64 GB - Espandibili via micro SD | |
Fotocamere |
Retro: Fronte: |
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Extra |
4G LTE |
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Porte | microUSB 2.0 Porta audio da 3,5 mm |
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Batteria | 4.000 mAh | |
Dimensioni | 158,6 x 75,4 x 8,1 mm | |
Peso | 181 gr |
Sotto la scocca troviamo inoltre il processore Qualcomm Snapdragon 636 con otto core da massimo 1.8 GHz, e tagli da 3 + 32 GB e 4 + 64 GB per quanto riguarda le memorie integrate. C'è la possibilità di installare una microSD per espandere lo storage o di inserire due Nano SIM (il secondo slot è in comune con la scheda di memoria), mentre il supporto connettività è ampio con Wi-Fi AC dual-band (non così ovvio in questa fascia di prezzo), Bluetooth 5.0, sensore d'impronte sul retro e porta audio da 3,5 millimetri. La porta per la ricarica è una microUSB di vecchia concezione, che è una scelta un po' anacronistica ma che può far felice chi dispone di accessori cheusano il vecchio connettore.
Sul versante fotografico troviamo una doppia fotocamera al posteriore con due moduli da 12 e 5 MP abbinati ad obiettivi f/1.9 e f/2.0, con supporto ad auto-focus a rilevamento di fase e flash a doppio LED, mentre sulla parte frontale c'è una fotocamera da 13 MP con obiettivo f/2.2. La registrazione di video è prevista per entrambi i moduli alla risoluzione massima Full HD, con un frame rate di 30 fps.
L'aspetto esteriore di questo dispositivo è "standard": non è un terminale che può essere definito brutto, ma nemmeno un capolavoro di design assoluto. Davanti troviamo un display che occupa una buona parte della superficie e i piccoli frame integrano capsula telefonica, fotocamera per selfie e sensori sopra, mentre quello inferiore è del tutto spoglio. Nella parte posteriore troviamo un guscio in alluminio con degli inserti in plastica nelle due estremità superiore e inferiore, un sensore d'impronte nella parte più alta e il logo Mi in quella più bassa. La fotocamera, in alto a sinistra, sporge parecchio e fa sì che lo smartphone si muova in maniera evidente quando viene appoggiato sul tavolo.
Curioso il fatto che la (bruttina) cover in dotazione non vada a correggere il problema, sporgendo anch'essa nella parte relativa alla fotocamera. In nero lo smartphone si mostra come piuttosto sobrio, con le diverse parti che si incastrano senza soluzioni di continuità alla vista. Lo smartphone viene proposto anche nei colori Blu lago e Oro, per chi vuole soluzioni più distintive sul piano estetico. Sul nostro modello abbiamo trovato una certa tendenza della scocca a graffiarsi anche se non utilizzato in maniera aggressiva. Non è, inoltre, uno smartphone di piccole dimensioni: l'ampio display è la batteria da 4.000 mAh si fanno sentire nell'uso di tutti i giorni, soprattutto rispetto ai più esili top di gamma che sacrificano l'autonomia per la bellezza esteriore.
Software, display, prestazioni, autonomia
Xiaomi Redmi Note 5 utilizza la MIUI 9.5 proprietaria basata su Android 8.1 Oreo. Si tratta di una rivisitazione pesante della versione originale di Android, soggetta ai gusti dei singoli utenti. La caratterizzazione grafica è piuttosto "allegra", alla iPhone per intenderci, con colori molto saturi e una certa predominanza dei colori chiari. Nella Home possiamo accedere ad una schermata che contiene diverse "schede", come per effettuare ricerche, visionare gli eventi del calendario, annotare appunti rapidamente o per selezionare le applicazioni più utilizzate di recente. Ci sono un po' di app preinstallate, utili per le circostanze di tutti i giorni, insieme all'intera suite dei software Google insieme al Google Play Store.
La MIUI 9.5 offre una grande ottimizzazione lato software e, sebbene il processore dello smartphone non sia all'altezza dei top di gamma in termini di prestazioni, la reattività e la fluidità del terminale nelle circostanze quotidiane sono quasi sempre ad altissimi livelli, senza far rimpiangere dispositivi dal costo di quasi 10 volte superiore.
Sul versante display troviamo invece un pannello 18:9 con angoli leggermente smussati a risoluzione 2160x1080, che offre una buona densità di pixel e non fa rimpiangere troppo modelli di smartphone con supporto a risoluzioni più elevate. Non si tratta di un display di qualità elevatissima, e ad una prima prova empirica risulta inferiore rispetto ai display integrati sugli ASUS ZenFone 5 e i Nokia 7 plus che abbiamo citato all'inizio di questo articolo. Si è rivelata piuttosto buona la luminosità massima, pari a 481 cd/m², e anche il rapporto di contrasto misurato è stato piuttosto interessante, pari a 1290:1.
Meno interessante si è rivelata, invece, la rappresentazione cromatica: qualche anno fa il risultato di Redmi Note 5 avrebbe impensierito anche i migliori top di gamma, tuttavia in queste ultime generazioni spendendo (molto) di più è possibile ottenere display dalle ottime qualità anche nella riproduzione dei colori. Il nuovo dispositivo di Xiaomi si mostra capace di coprire il gamut di riferimento HDTV quasi nella sua interezza, tuttavia con le impostazioni native molti dei colori primari e complementari non risultano precisissimi, con anche il punto di bianco che è pesantemente traslato verso le tinte fredde. Gli angoli di visione non sono inoltre molto elevati: basta inclinare lo smartphone un po' per vedere la luminosità dimezzarsi con troppa semplicità.
Xiaomi Redmi Note 5 non ha potenza bruta da vendere e negli incarichi più pesanti può mostrare le sue debolezze in tali termini. Per il prezzo a cui è venduto, però, si accetta un ottimo compromesso: la Mobile Platform utilizzata è la stessa di ZenFone 5, il Qualcomm Snapdragon 636 con otto core Kryo 260 da massimo 1,8 GHz e, come sul modello di ASUS, le prestazioni percepite nelle circostanze di tutti i giorni sono soddisfacenti per la stragrande maggioranza degli utenti. Ovvio, Galaxy S9, OnePlus 6, P20 Pro, vanno meglio soprattutto con le applicazioni di terze parti (Facebook o Instagram, ad esempio), e nei giochi tridimensionali non si può neanche compiere il paragone, ma per navigare sul web, consultare l'e-mail e per le app di messaggistica lo Snapdragon 636 offre prestazioni a nostro avviso più che ottimali.
I test legati principalmente alla CPU mostrano un lieve vantaggio da parte di Xiaomi Redmi Note 5 rispetto a ZenFone 5, probabilmente per una gestione più aggressiva della frequenza di clock. Pressoché allineato, invece, il risultato della memoria di storage installata sui due terminali, con lo ZenFone 5 che ha un lievissimo vantaggio sia in scrittura che in lettura dei dati.
Anche nei test ibridi dove vengono valutate diverse caratteristiche dei terminali, Redmi Note 5 non sfigura rispetto alla diretta concorrenza. Se consideriamo che i due terminali nei grafici costano molto di più è chiaro che Xiaomi qui è stata capace di inserire una piattaforma hardware di una fascia di mercato superiore relativamente al prezzo a cui viene venduto il nuovo dipsositivo.
Con una batteria da 4.000 mAh e l'uso di una piattaforma hardware di fascia media orientata verso l'efficienza energetica non è difficile immaginare un'ottima autonomia operativa per il Redmi Note 5. I nostri test sono stati svolti in navigazione Wi-Fi, impostando il terminale ad una luminosità di 200 cd/m² ed eseguendo uno script che automatizza una serie di azioni simulando l'interazione umana tra le pagine web. Nei nostri test abbiamo raggiunto 915 minuti di autonomia, oltre 15 ore su una singola carica: non è difficile ipotizzare, pertanto, una durata della batteria di anche due giorni senza dover vivere con l'ansia di rimanere senza telefono cellulare durante l'arco di una giornata.
Fotocamera
La fotocamera posteriore di Xiaomi Redmi Note 5 utilizza un doppio modulo orientato verticalmente proprio come avviene su iPhone X. Come nel melafonino top di gamma anche qui abbiamo un'evidente sporgenza, anche se purtroppo all'interno non c'è alcun teleobiettivo che ne possa giustificare le dimensioni. Il terminale di Xiaomi non ha uno zoom ottico, con il secondo modulo da 5 MP e obiettivo f/2.0 che serve solo per verificare la profondità degli elementi per applicare un effetto sfocato. La fotocamera principale è da 12 MP con obiettivo f/1.9 piuttosto luminoso, e supporta autofocus a rilevamento di fase e registrazione di video in Full HD a 30 fps. Non manca un modulo frontale, che vanta ben 13 MP e un obiettivo f/2.0.
Clicca sulle anteprime per visualizzare la foto originale
Siamo rimasti molto sorpresi dalla fotocamera principale del terminale, che offre degli scatti di qualità molto elevata in questa fascia di mercato soprattutto quando c'è molta luce. Nella nostra foto in magazzino, quindi in spazi interni non troppo illuminati, Redmi Note 5 offre una buona qualità anche se l'immagine inizia un po' ad ammorbidirsi e perdere dettagli, mentre è soddisfacente anche lo scatto al buio. La fotocamera è inferiore rispetto a quelle integrate su ZenFone 5 e Nokia 7 plus, e l'assenza della stabilizzazione ottica si fa sentire quando c'è buio. In questi casi se si riesce a mantenere ben salda la presa sul dispositivo si possono effettuare scatti di buona qualità (e non è facile trovare questa caratteristica su terminali che costano meno di 200€), altrimenti i tempi lunghi di esposizione scelti dal software provocano immancabilmente un fastidioso micromosso. Nel nostro scatto il flash non è molto ben bilanciato, e sovraespone alcuni dettagli della nostra mitica ape.
Bokeh e selfie
Di seguito riportiamo anche una foto nella modalità ritratto e un selfie eseguito con la fotocamera frontale: la prima risulta abbastanza affidabile, anche se nelle scene più complesse non riesce a individuare bene alcuni elementi da sfocare: nell'immagine che riportiamo dello Stormtrooper parte del fucile è erroneamente sfocata, mentre la sedia dietro il braccio sinistro viene messa a fuoco. È piuttosto efficace la fotocamera frontale, che è capace di risolvere parecchi dettagli grazie ai 13 MP del sensore integrato.
Considerazioni
Xiaomi Redmi Note 5 non è certamente lo smartphone perfetto, e chi lo compra deve essere naturalmente costretto ad accettare alcuni compromessi. Al suo prezzo non ha attualmente rivali, a meno che non cerchiate qualche improbabile dispositivo nei vari rivenditori cinesi, ma questo non vuol dire che sia lo smartphone perfetto. Costa meno rispetto ad ASUS ZenFone 5 e Nokia 7 plus ed offre prestazioni paragonabili e, adesso che Xiaomi è arrivata in Italia, si può godere di un'assistenza teoricamente paragonabile, così come di un supporto maggiormente orientato alle esigenze del Belpaese.
Alle ottime prestazioni in relazione al prezzo Xiaomi Redmi Note 5 abbina una scocca in metallo dalle buone qualità costruttive ma con una finitura che, almeno nel colore nero da noi provato, si è rivelata piuttosto suscettibile ai graffi. Display e fotocamera sono certamente inferiori rispetto ai dispositivi che abbiamo menzionato poco sopra, ma a nostro avviso superiori rispetto ad altri terminali dal prezzo di listino simile. Abbiamo provocatoriamente paragonato il nuovo Redmi Note 5 a due dispositivi dal prezzo molto più elevato, e possiamo dire che il nuovo Xiaomi non ne esce male, nella maniera più assoluta.
In relazione al prezzo display e fotocamera non sono così pessimi: certo, avremmo preferito un pannello con angoli di visione migliori, con la fotocamera che offre delle qualità impensabili su un terminale da meno di 200€, ma che al tempo stesso fa sentire la mancanza della stabilizzazione ottica (ma sarebbe davvero chiedere troppo).
Xiaomi Redmi Note 5 si candida a best-buy di questa generazione nella fascia di prezzo sotto le 200€, e a nostro avviso per adesso vince la sfida. In altre parole è finalmente possibile comprare in Italia uno smartphone sotto i 200€ senza dover scendere a grandi compromessi, e la rivoluzione Xiaomi è solamente agli inizi, nella speranza che - come invece avvenuto con tutte le altre promesse del settore - nel giro di pochi anni non si adagi alle regole del nostro mercato alzando via via i prezzi.
PRO
- Buone prestazioni
- Rapporto qualità-prezzo elevatissimo
- Buona fotocamera se c'è luce
- Software leggero e ottimizzato
CONTRO
- Un po' tozzo e pesante
- Display con scarsi angoli di visione
- La MIUI può non piacere
26 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPoi si modifica che è un piacere, io sto girando con LineageOS e sono SUPER soddisfatto.
Se avete domande chiedetemi pure
Quella che forse gestisce meglio le doppie app e la batteria...
Kryo 260
Kryo 260 was announced along with the Snapdragon 660 chipset for mid-range smartphone in May 2017.[6] This CPU is a combination of four semi-custom Cortex-A73 cores (the performance cluster) and four semi-custom Cortex-A53 cores (the efficiency cluster) in a big.LITTLE arrangement. Kryo 260 uses 1MB/1MB of shared L2 per cluster and it is built on a 14 nm process.[7]
differenze tra HPm e LPP? Come specifiche non è distante dal 652 ma è prodotto con il processo low power. All'atto pratico cosa comporta?
differenze tra HPm e LPP? Come specifiche non è distante dal 652 ma è prodotto con il processo low power. All'atto pratico cosa comporta?
Sale meno in frequenza ma consuma un bel pò in meno, infatti questo nuovo 636/660 è in stile "long lasting durex", sarà il futuro 625.
Il 652 è più vecchio, guarda il modem utilizzato.
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