Recensione Meizu PRO 6: cinese DOC ad un compromesso

Recensione Meizu PRO 6: cinese DOC ad un compromesso

Meizu PRO 6 è uno smartphone che ci ha convinto durante un uso che si è protratto per circa un mese. Si rivolge ad ogni categoria di pubblico: dal neofita del mondo degli smartphone fino all'utente più esigente a cui offre una modalità con permessi di root estremamente semplice da applicare. Il tutto contornato da un bel design, un'ottima qualità costruttiva, un software fluido e affidabile e un bel prezzo di listino. Non mancano però i difetti.

di pubblicato il nel canale Telefonia
Meizu
 

Recensione Meizu PRO 6

Se torniamo a quattro o cinque anni fa al solo pronunciare la parola "cinafonino" c'era da inorridire. Era di fatto una sorta di termine offensivo per indicare smartphone realizzati in Cina senza troppi accorgimenti. La qualità costruttiva era scadente, l'esperienza d'uso deprecabile, lo smartphone nel suo complesso assolutamente dimenticabile. A distanza di pochi anni la situazione si è del tutto ribaltata. Oggi sono sempre in numero inferiore gli utenti che pronunciano la parola "cinafonino" in maniera dispregiativa e il motivo è semplicissimo: gli smartphone cinesi oggi fanno davvero tanta paura ai produttori più discussi in Occidente.

[HWUVIDEO="2218"]Meizu PRO 6 recensione: un cinese DOC[/HWUVIDEO]

Citando nomi come Xiaomi, Honor, OnePlus, Oppo le immagini che ci vengono in mente sono assolutamente lusinghiere, così come sono molto interessanti i modelli presentati negli ultimi anni da queste società. Fra queste c'è anche Meizu, produttore cinese che negli ultimi periodi ha sempre più spesso fatto parlare di sé. In queste pagine troverete la nostra recensione e le nostre impressioni sull'uso di Meizu Pro 6, smartphone attualmente venduto in Italia ad un prezzo ufficiale di 429 e 459 euro per le due versioni disponibili sul mercato rispettivamente da 32 e 64GB di storage integrato (non espandibili), in entrambi i casi con 4GB di RAM.

Meizu PRO 6

Sul fronte delle specifiche tecniche Pro 6 non delude affatto: sotto la scocca c'è un processore MediaTek Helio X25 da ben 10-core che, grazie alla struttura definita "Tri-Cluster", può meglio ripartire il carico computazionale in base alle specifiche necessità. Helio X25 utilizza tre CPU nello stesso package: due CPU con quattro core Cortex-A53, una con frequenza di clock di 2,0GHz, l'altra di 1,55GHz; e una CPU ad alta potenza basata su due core Cortex-A72 da 2,5GHz di frequenza di clock. Peculiarità del dispositivo è anche il suo display da 5,2" Full HD (1080p) AMOLED di ottima fattura e con colori ben bilanciati.

Meizu PRO 6
OS Android 6.0 Marshmallow
Processore MediaTek MT6797T Helio X25
2 x Cortex-A72 2,5 GHz
4 x Cortex-A53 2 GHz
4 x Cortex-A53 1,55 GHz
RAM 4 GB
Display LCD IPS 5,2"
Risoluzione 1920x1080 (423 PPI)
Storage 32 - 64 GB
Non espandibili
Fotocamere Retro 21 MP
Autofocus a rilev. di fase e laser
Flash 10 LED
Video 4K @ 30fps
Fronte 5 MP
Video 1080p @ 30fps
Connettività 4G LTE
Wi-Fi 802.11ac dual-band
Bluetooth 4.1
GPS / A-GPS / GLONASS
NFC
Sensore di impronte
Porte USB Type-C v3.1
Audio combo 3,5mm
Batteria Li-Ion 2.560 mAh non rimovibile
Ricarica rapida mCharge 3.0
Dimensioni 147,7 x 70,8 x 7,3 mm
Peso 160 g

Per il sistema fotografico Meizu Pro 6 adotta una fotocamera principale posteriore con sensore Sony IMX230 da 21,16 megapixel supportato da un obiettivo f/2.2, un sistema di autofocus al laser e un flash ad anello con ben 10 LED integrati. La fotocamera frontale è da 5MP con obiettivo f/2.0. Migliorano l'esperienza d'uso il pannello capacitivo con supporto alla tecnologia 3D Press in grado di impartire comandi differenti in base alla forza del tocco, un sensore di impronte estremamente rapido e affidabile anche con dita umide e la possibilità di inserire due SIM ed utilizzarle contemporaneamente.

Meizu PRO 6

Fa storcere un po' il naso la presenza di una batteria non rimovibile da 2.560 mAh che sulla carta sembrano troppo pochi. Ed in effetti noterete andando avanti nell'articolo che l'autonomia operativa di Meizu Pro 6 è probabilmente l'aspetto maggiormente problematico per uno smartphone che per molti altri versi è decisamente interessante, oltre che in grado di sfidare a testa alta anche molti concorrenti ben più blasonati. Il dispositivo può comunque essere caricato rapidamente attraverso l'adattatore 5V/2A offerto in dotazione e compatibile con le tecnologie mCharge 3.0.

Design

Meizu Pro 6 è uno smartphone estremamente bello a vedersi, curato in ogni dettaglio anche per quanto riguarda gli aspetti meno visibili. È anche vero tuttavia che il suo form factor ricorda molto da vicino quello introdotto da Apple con iPhone 6, anche se viene personalizzato con alcune variazioni sul tema. La scocca in metallo è disponibile nei colori nero, argento e oro, e nel nostro caso abbiamo provato la prima versione. Si caratterizza per linee abbastanza semplici ed eleganti e una finitura piuttosto curata e bella da sentire al tatto. Come su iPhone il metallo è abbastanza liscio e tende a scivolare se non si è troppo attenti durante la presa, mentre i bordi sono arrotondati e senza soluzioni di continuità.

Meizu Pro 6 sembra un monolite dove il vetro del display, con angoli arrotondati 2.5D, si unisce perfettamente al resto della scocca lasciando al tatto una sensazione di continuità piuttosto piacevole. I bordi dello smartphone sono inframezzati sulla destra dai selettori del volume e dai tasti d'accensione, sulla sinistra dallo slot per le due SIM e per la microSD. Nella parte bassa ci sono la porta USB Type-C, al centro, la griglia di altoparlante a destra e i fori di microfono e jack da 3,5mm a sinistra. Nella parte superiore troviamo un altro microfono, davanti il tasto Home con sensore di impronte (sotto) e la capsula con lo speaker per le telefonate, la fotocamera frontale e un LED per le notifiche (sopra).

Nella parte posteriore troviamo fotocamera, anello con i 10 LED e al centro il sistema al laser per l'autofocus, e poco più in basso il logo Meizu poco invasivo. Le bande in plastica per le antenne sono di un colore molto simile a quello della scocca e ben nascoste, anche se rispetto ad iPhone la loro presenza si sente maggiormente al tatto.

Display

Meizu Pro 6 adotta un display AMOLED da 5,2 pollici a risoluzione Full HD. La scelta di un pannello di questo tipo dà molteplici vantaggi: contrasto prossimo ad infinito grazie alla possibilità di spegnere i pixel neri, saturazione dei colori molto (anche troppo) elevata, gestione individuale di ogni pixel che porta ad un consumo energetico ridotto, assenza dello strato aggiuntivo per la retroilluminazione, che rende lo smartphone più leggero e i colori diffusi in maniera omogenea lungo tutto il pannello, angoli di visione migliori rispetto agli LCD. Ci sono anche degli svantaggi: riproduzione dei colori non sempre ottimale, tendenza alla sovrasaturazione dei colori freddi, effetto arcobaleno sui bianchi ad angoli di visione molto elevati. Di seguito i nostri test.

Il gamut dei colori riprodotto dal display di Meizu PRO 6 è particolarmente tipico per un AMOLED. I colori freddi mostrano una sovrasaturazione evidente, soprattutto per quanto riguarda il primario verde e il complementare ciano, mentre il bianco è traslato verso tonalità fredde. Il carattere estremo del pannello offre immagini molto gradevoli ma non del tutto fedeli dal punto di vista cromatico, e può essere smorzato via software attraverso i quattro profili presenti per il display. Il triangolo di riferimento è quasi del tutto coperto, caratteristica che denota una certa qualità per il pannello integrato sul PRO 6. La luminosità massima è di 338 cd/m², molto elevata e in linea con i migliori AMOLED disponibili su terminali mobile.

Il display di Meizu PRO 6 è estremamente efficace anche come angoli di visione, con la leggibilità di testo e immagini che rimane sempre molto valida in ogni circostanza.

Software ed esperienza d'uso con 3D Press

Lo smartphone di Meizu integra una componente che dà la possibilità di impreziosire l'esperienza d'uso del dispositivo, grazie anche ad un'ottima sinergia fra hardware e software. Ci riferiamo naturalmente al display 3D Press, che riesce a riconoscere la forza del tocco da parte dell'utente e la cui sensibilità può essere configurata tramite l'app Impostazioni nativa.

3D Press è una funzionalità decisamente interessante, tuttavia la compatibilità è prevista solamente su alcune app native e probabilmente il supporto non verrà mai espanso su quelle di terze parti. Nel launcher nativo, premendo in maniera più decisa su un'icona si apre un menu a tendina che dà la possibilità di accedere ad alcune funzioni specifiche dell'app: su Telefono possiamo aggiungere un contatto o cercarne uno specifico, su Fotocamera registrare un video o attivare sin da subito il modulo frontale. 3D Press funziona anche su alcune app native: sul Browser possiamo vedere un'anteprima di una pagina web, su Galleria un'anteprima di una foto. Trascinando le anteprime verso l'alto si accede a un menu contestuale con cui eseguire varie operazioni.

Meizu PRO 6

Il problema è che per utilizzare la feature l'utente è costretto ad utilizzare le app e il launcher nativi. Se si vuole passare ad altro, che è la caratteristica peculiare di Android, bisogna rinunciare al 3D Press, che è a sua volta la caratteristica peculiare di Meizu PRO 6. La funzione è comunque parecchio intuitiva ed affidabile.

Flyme 5.5 è la personalizzazione Meizu di Android, ed è basata sulla versione 6.0 Marshmallow. Integra un launcher piuttosto simile ad iOS e senza drawer per le app, includendo però il supporto per i widget. Sul piano grafico troviamo molte schermate chiare e traslucenze, e risulta evidente che i designer Meizu abbiano realizzato una miscela fra iOS e Android cercando di unire la semplicità del primo alla versatilità del secondo. Fra le funzionalità aggiuntive troviamo "Risveglia con gesti", che consente di eseguire diverse gesture a schermo spento per lanciare diverse azioni, come l'apertura di un'app specifica, il passaggio ad un brano successivo, il risveglio del terminale con un doppio tap.

Assolutamente fantastica a nostro avviso l'app Documenti, che non solo consente di rintracciare velocemente le diverse tipologie di file presenti sul dispositivo, ma anche di trasferire file da e verso un PC via FTP o entrare nelle "Risorse di rete". Una caratteristica un po' "geek" che abbiamo gradito molto nello smartphone Meizu. Non manca inoltre una comoda modalità multi-window per l'uso di due app contemporaneamente.

Meizu PRO 6

Per finire troviamo SmartTouch, un tasto Home a schermo altamente personalizzabile. Da sottolineare che Meizu PRO 6, proprio come iPhone, non ha tasti di navigazione nella parte inferiore dello schermo, neanche capacitivi. L'unica possibilità per la navigazione è data dal tasto Home: premendolo si torna al launcher, mentre sfiorandolo si torna indietro. Per lanciare la schermata della selezione delle app in background si deve necessariamente eseguire uno swipe dal basso verso l'alto, gesture che comunque abbiamo trovato decisamente intuitiva durante l'uso del dispositivo.

Abbiamo usato Meizu PRO 6 per circa un mese e possiamo dire che l'esperienza d'uso concessa dallo smartphone è ad altissimi livelli, capace di fronteggiare quella offerta dai dispositivi dei concorrenti più popolari. È uno smartphone solido nella costruzione, e fluido nell'utilizzo con una reattività esemplare nel passaggio da un'app all'altra. Le prestazioni nell'uso quotidiano sono solo leggermente inferiori rispetto a quelle garantite da un terminale del calibro di Galaxy S7, ad esempio, con l'unico problema riscontrato che è relativo all'autonomia operativa.

Prestazioni e autonomia

Come abbiamo anticipato nella parte precedente, sul fronte delle prestazioni il SoC MediaTek Helio X25 si atteggia da soluzione flagship. Viene stampato a 20nm e integra tre cluster differenti all'interno dello stesso package: quello più potente adotta due core Cortex-A72 da 2,5GHz, mentre i due cluster rimanenti hanno entrambi quad-core, il primo da 2,0GHz, il secondo da 1,55GHz. Secondo MediaTek una soluzione così estrema consente una ripartizione dei lavori più certosina rispetto alle soluzioni tradizionali a due cluster, garantendo comunque prestazioni massime molto elevate. Nelle nostre prove possiamo definirci soddisfatti dalla potenza grezza del processore, più che adeguata per gestire Android e le sue app, tuttavia sul fronte ottimizzazione è possibile riscontrare qualche problematica.

Ad esempio su YouTube non siamo riusciti a riprodurre video a 60 fotogrammi al secondo in maniera fluida, situazione gestita invece magistralmente attraverso altre app specifiche. La presenza di 4GB di RAM completa il quadro, fornendo ottime performance anche nel multitasking. Il SoC integra anche una GPU Mali T-880 MP4, un po' sotto tono rispetto al resto delle caratteristiche integrate.

Nella galleria di seguito trovate i risultati dei benchmark eseguiti con il terminale.

Su Meizu PRO 6 MediaTek Helio X25 offre delle performance solo leggermente inferiori a Snapdragon 820 sul fronte della CPU, ma abbastanza deludenti da quello della GPU. Su AnTuTu, che analizza le performance di entrambe le componenti fornendo un risultato univoco, lo smartphone si trova a metà classifica ad una discreta distanza dai dispositivi concorrenti con il processore top di gamma di Qualcomm. Il browser nativo è invece poco efficace, così come i benchmark grafici offrono risultati di molto inferiori rispetto all'Adreno 530 di Snapdragon 820.

Meizu PRO 6

Tallone d'Achille di Meizu PRO 6 è purtroppo l'autonomia operativa. Avendo provato lo smartphone sul campo per circa un mese non abbiamo effettuato i nostri consueti test di laboratorio. La batteria da 2.560 mAh fa quel che può per portarci a sera, tuttavia non sempre ci riesce se non moderiamo l'uso e iniziamo a giungere a pesanti compromessi. In base all'uso che fate dello smartphone Meizu PRO 6 può durare dalle 2 alle 3 ore di schermo acceso in un'unica giornata, costringendo comunque alla ricarica durante la notte anche se di fatto il dispositivo è stato tenuto per gran parte della giornata in stand-by. Estremamente consigliato portarsi dietro il caricabatterie offerto in dotazione, che ricarica la batteria integrata in tempi estremamente ridotti.

Fotocamera

Nonostante lo spessore ridotto, la fotocamera di Meizu PRO 6 non sporge molto e offre un sensore Sony Exmor RS IMX230 ad elevata risoluzione, pari a 21,16 megapixel. Molto interessante anche il sistema utilizzato per l'auto-focus, ibrido fra dual laser e rilevamento di fase. La società promette che il sistema "interamente personalizzato" per la prima volta su uno smartphone Meizu consente di mettere a fuoco in 7 centesimi di secondo. Il tutto viene supportato da un suggestivo flash composto da 10 LED disposti ad anello, che si trovano proprio nel perimetro della struttura che ingloba il sistema di autofocus al laser. Per la fotocamera frontale è stato scelto un modulo da 5 megapixel con ogni pixel grande 1,4μm che offre buoni risultati per i selfie e le videochiamate.






La fotocamera di Meizu PRO 6 offre "luci ed ombre", e sono proprio le luci e le ombre che nella modalità automatica non vengono gestite in maniera efficace. Mantenendo la modalità "full auto" infatti i risultati degli scatti nelle condizioni più difficili sono compromessi da una tendenza alla sovraesposizione. Il primo scatto è infatti sovraesposto e la differenza fra zone di luce ed ombre troppo marcata, problema che non c'è nella seconda immagine con cielo nuvoloso. Buona la terza immagine in ambienti interni, ma anche in questo caso l'illuminazione è gestita in maniera migliorabile con alcuni dettagli bruciati. Al buio è visibile un leggero rumore, che viene solo parzialmente mitigato con l'attivazione del flash, che produce una leggera sovraesposizione nell'immagine. Il livello di dettaglio è ottimo nonostante le lenti offrano una visione più ampia rispetto ad altri smartphone. Durante le fasi dello scatto è tuttavia consigliabile abilitare la modalità manuale, che consente di ottenere immagini molto migliori in termini qualitativi e sfoderare il massimo potenziale offerto dal comunque buon sistema fotografico di PRO 6.

Molto buoni i video, grazie soprattutto al dettaglio che il sensore Sony riesce a catturare. La stabilizzazione è migliorabile e ci è mancata molto l'assenza di una modalità a 60 fotogrammi alla risoluzione Full HD. L'alternativa è registrare in 4K, con risultati pregevoli e un livello di dettaglio molto elevato per i video.

Conclusioni

Meizu PRO 6 ci è piaciuto molto durante il lungo periodo in cui l'abbiamo provato. È uno smartphone dotato di ottime caratteristiche estetiche e una buona qualità costruttiva, e non da ultimo decisamente affidabile anche sul piano delle performance. Con un processore 10-core e una GPU di discreta qualità PRO 6 non fa rimpiangere le prestazioni dei top di gamma più consolidati nelle classifiche di vendita, nonostante mostri qualche indecisione in più con i videogiochi tridimensionali più complessi. L'esperienza d'utilizzo offerta dal dispositivo è comunque in ogni circostanza ad alti livelli.

Il software è molto semplificato con app native intuitive e ben congegnate. Non offre funzionalità esoteriche, tuttavia quelle che ci sono si fanno utilizzare senza troppi problemi. Nella lista troviamo: una modalità multiwindow per usare due app contemporaneamente, il 3D Press per eseguire azioni secondarie modulando la forza della pressione sullo schermo, un sensore di impronte estremamente rapido ed affidabile. Non mancano inoltre gesture diverse eseguibili anche a schermo spento, per accendere il display con un doppio tap o eseguire un'app in maniera rapida.

Il display è un AMOLED di buona qualità facilmente leggibile anche sotto la luce diretta del sole. Rapporto di contrasto e angoli di visione sono al top, mentre la fedeltà cromatica è certamente migliorabile, ma comunque nella media dei display facenti uso della tecnologia a LED organici.

Non ci sono solo rose e fiori, ma Meizu PRO 6 ha anche qualche piccola magagna: la fotocamera ad esempio sforna scatti dal grande livello di dettaglio ma fatica a gestire le luci sovraesponendo spesso alcuni elementi delle foto. In ogni caso è estremamente utile attivare la modalità manuale con cui sfruttare al meglio le potenzialità fotografiche dello smartphone. I video sono ottimi sul piano del dettaglio, soprattutto in 4K, un po' meno su quello della stabilizzazione.

Ma il vero tallone d'Achille di Meizu PRO 6 è l'autonomia operativa, purtroppo significativamente inferiore rispetto a molti altri dispositivi di ultima generazione. Certo, aiuta tantissimo la ricarica rapida, ma l'unità da 2.560 mAh non riesce a portarci a sera senza obbligarci a qualche compromesso di troppo. Ottimo il prezzo, in relazione ai contenuti tecnici: 429 € per uno smartphone come Meizu PRO 6 non sono troppi, anche se il brand Meizu non è forte come alcuni dei competitor più diffusi in Italia.

Meizu PRO 6

Alla luce di tutte le considerazioni fatte, PRO 6 può essere un ottimo compagno di viaggio anche per l'utente più esigente (la procedura per sbloccare i permessi di root è fornita nativamente, ad esempio), a patto di portar dietro con sé, in questo viaggio, anche il caricabatterie o una batteria tampone.

2 Commenti
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Max(IT)20 Dicembre 2016, 15:10 #1
un SoC come il Mediatek è in grado di rovinare anche un buon prodotto... se poi l'accoppi ad una batteria che per il mondo Android è minuscola, ecco il risultato.
10 core in un SoC per smartphone. A questo ci ha portato la gara a "chi ce l'ha più lungo" che stanno correndo i produttori Android.
uc8402 Gennaio 2017, 18:51 #2
la redazione ci avvisi quando finalmente terra' conto, nelle recensioni, del sistema operativo.

a seconda di come android viene implementato, e delle politiche di update del produttore, questo segna una netta differenza tra i telefoni validi e quelli da lasciar perdere, specialmente quando ci sono 20 modelli con hardware praticamente uguale.

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