Android M è ufficiale: tutte le novità della nuova versione

Nel corso della serata di ieri è stato annunciato ufficialmente Android M, la nuova release del sistema operativo di Google che vedrà la luce entro la fine dell'anno. Già disponibile in versione beta su quattro dispositivi della famiglia Nexus, Android M si pone come un lavoro soprattutto d'ottimizzazione, con novità previste per migliorare prestazioni, durata della batteria e, non da ultimo, l'esperienza d'uso finale
di Davide Fasola , Nino Grasso pubblicato il 29 Maggio 2015 nel canale TelefoniaGoogleAndroid
Android M, la lista delle novità
Sul piano delle funzionalità, il nuovo Android M non prevede novità sostanziali. Vi sono cambiamenti soprattutto sotto la scocca, in cui è apprezzabile il lavoro svolto sul fronte delle ottimizzazioni. Già la prima developer preview disponibile al pubblico mostra prestazioni ottimali e una fluidità granitica, mentre Google ci promette delle novità sostanziali anche sul fronte dell'autonomia operativa, il vero tallone d'Achille delle prime release di Lollipop. Con M, Big G ha cercato di rimuovere tutte le incertezze della precedente versione del sistema operativo, introducendo alcune feature che rendono più "semplice" la vita digitale di tutti i giorni.
Passiamo alla lista delle novità già presenti sulla versione d'anteprima:
Permessi: su Android M cambia drasticamente il modo in cui vengono gestiti i permessi delle applicazioni. Con la prossima versione sarà lo stesso utente a gestirli, con l'applicazione che chiederà quando necessario se attivare una determinata funzionalità di sistema o meno. Si tratta di una procedura che ricorda quella dei sistemi operativi mobile della concorrenza, e che può essere gestita in maniera ancora più capillare nelle stesse impostazioni.
Collegamenti alle app: sulla prossima versione del sistema operativo viene aggiunto un nuovo livello di interazione fra app diverse. In sostanza cliccando su un elemento, questo può essere gestito direttamente con un'applicazione specifica, se installata, senza richiedere l'uso della schermata di scelta fra app diverse. Ad esempio, è possibile cliccare su un link che porta a Twitter su un'e-mail e provocare l'apertura diretta dell'app, a tutto vantaggio del tempo di esecuzione dell'azione.
Autonomia operativa: la gestione dei processi in background si impreziosirà con una nuova feature che si chiama Doze. Android M è in grado di percepire eventuali movimenti del dispositivo sfruttando i sensori dello stesso. Se resta fermo per un certo periodo di tempo, viene attivato uno stato di risparmio energetico estremo in cui le applicazioni in background vengono messe in stand-by. Si perde un po' di reattività alla loro accensione, ma si hanno vantaggi consistenti sul fronte dell'autonomia. Con Doze, si può scegliere però di risvegliare un'app quando avviene una certa azione, come ad esempio all'arrivo di un messaggio su un servizio di chat.
Ancora non presenti sulla versione d'anteprima di Android M troviamo alcune funzionalità, per certi versi decisamente interessanti.
Now on Tap: si tratta della novità che più ci ha sbalordito in fase di presentazione, soprattutto per l'immediatezza con cui Google ci consegnerà le informazioni che cerchiamo. Ci arriva un invito al cinema per guardare il film del momento e vogliamo saperne di più sul cast o sulla trama? Non bisogna né aprire il browser, né chiederlo all'assistente virtuale, basta un doppio tap sul tasto Home on-screen perché una schermata aggiuntiva ci informi dei contenuti presenti sul display. Una funzione decisamente intelligente perché fa le veci di un assistente vocale, ma elimina l'imbarazzo psicologico di dover chiedere in pubblico qualcosa allo smartphone. Allo stesso tempo, la procedura è più rapida e il risultato si ottiene in maniera ancora più istantanea.
Android Pay & Fingerprint: molto interessante anche il nuovo servizio di pagamenti di Big G, Android Pay, funzionante attraverso le tecnologie Near Field Communications (NFC) e Host Card Emulation (HCE) già presenti su Android. Rispetto ad esempio a Google Wallet, il nuovo Android Pay consente di sfruttare le funzionalità di Android M per la scansione biometrica delle impronte digitali per confermare un pagamento in maniera sicura e veloce. La funzionalità sarà compatibile con svariati servizi bancari e negozi americani al lancio, mentre non è ancora prevista la sua implementazione in altri territori, come già avviene con Apple Pay.
Ci sono anche novità sul fronte delle applicazioni nativamente integrate sul sistema operativo. Google Maps e YouTube, ad esempio, consentiranno di salvare i contenuti in locale per essere utilizzati anche se non connessi alla rete. Su Google Maps sarà possibile non solo salvare le mappe sulla memoria flash dello smartphone, ma anche utilizzare le funzionalità di navigazione turn-by-turn. YouTube invece consentirà di scaricare i video per vederli in un secondo momento senza pesare naturalmente sul piano dati della propria connessione mobile.
Fra le app, Google ha annunciato anche Google Foto, per organizzare e modificare i propri scatti, e salvarli in cloud. Con il servizio Big G offre spazio illimitato, ma solo se si accetta una maggiore compressione per il file e si limitano le dimensioni a 16 megapixel (spieghiamo il tutto in maniera più approfondita nel video). Android M introduce anche una novità "nascosta", il tema Dark. Si può attivare dalle impostazioni dello sviluppatore e consente di attivare una modalità di visualizzazione tendente al nero delle pagine dell'interfaccia del sistema operativo.
Android M è attualmente disponibile in versione Developer Preview ed è compatibile con quattro dispositivi della famiglia Nexus: Nexus 5, Nexus 6, Nexus 9 e Nexus Player. Tutti gli utenti possono provarlo scaricando la factory image in questa pagina, dove è possibile anche trovare le istruzioni per l'installazione. Si tratta di una versione d'anteprima, quindi è lecito attendersi eventuali bug o problemi nella gestione delle risorse, anche se ad una prima rapida analisi non abbiamo avuto modo di riscontrare gravi problematiche nell'uso di tutti i giorni. Il rilascio ufficiale è atteso per la fine dell'anno, probabilmente in concomitanza del lancio dei nuovi dispositivi della famiglia Nexus.
36 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoChe vogliano scrollarsi di dosso la nomea lagdroid? dopo il successo di Lollipop e il memory leack?
Chissà come la prende Samsung abituata al Touchwiz sbrullicoso, gli tocca fare un touchwiz minimale e un processore a curvatura?
..mo mi uccidono
Link ad immagine (click per visualizzarla)
Ho seguito un pò l'i/o, ma non c'è nulla che mi abbia impressionato.
Una domanda riguardo ai permessi delle app, si è detto che le app devono essere espressamente progettate dagli sviluppatori per poterne modificare i permessi e che quelle già pubblicate non potranno essere gestite. Ma perchè mai uno sviluppatore dovrebbe voler far cambiare i permessi alla sua app volutamente? Questo Google non l'ha spiegato e credo che nessuno adotterà questa nuova possibilità potendo evitarla.
la prossima volta, fate un copia/incolla...
mah, sono solo gli attuali dispositivi con android M: l'autoradio con car android (Toyota credo... ), smartwatch, nexus 6, nexus 9, cromebook, androidtv... nulla nato ora per W10.
Curioso di sapere di più sul discorso permessi invece, se non lo permetto viene inibita solo la specifica funzione e non tutta l'app immagino...
e anche il discorso di saltare la scelta del programma per aprire qualcosa, a volte può essere noioso avere una schermata in più ma preferisco comunque la scelta di usare l'app che voglio io in quel momento (ad esempio un player invece di un altro... ).
Le più rilevanti sono la Doze Mode, la configurazione più semplice dei Google Play Services, il supporto nativo ad USB-OTG, Bluetooth 4.2 ed Hot-spot Wifi sui5.0 Ghz, ed una diversa gestione delle microsd.
Il discorso dell'interfaccia cosiddetta minimale, al solito, è una scelta che poteva essere adottata dagli utenti già da diversi anni su Android, senza aspettare Lollipop e quant'altro.
Immagine di W10?
Ma se non vi sono sostanzialmente modifiche e l'interfaccia è praticametne Lollipop che c'è da un pezzo... dove avrebbero copiato da W10 ?
Copiatura retroattiva?
Una domanda riguardo ai permessi delle app, si è detto che le app devono essere espressamente progettate dagli sviluppatori per poterne modificare i permessi e che quelle già pubblicate non potranno essere gestite. Ma perchè mai uno sviluppatore dovrebbe voler far cambiare i permessi alla sua app volutamente? Questo Google non l'ha spiegato e credo che nessuno adotterà questa nuova possibilità potendo evitarla.
Beh, è piuttosto ovvio che certi funzioni debbano essere supportate per funzionare. Visto che prima i permessi erano tutto o niente, eliminare un permesso genera a una applicazione un condizione che potrebbe essere non gestita.
Più probabilmente, se compili un'app con l'SDK per android M, dovrai supportarlo per forza. L'unico modo per evitarlo sarà (forse) compilare con le feature limitate a Lollipop.
Ma se non vi sono sostanzialmente modifiche e l'interfaccia è praticametne Lollipop che c'è da un pezzo... dove avrebbero copiato da W10 ?
Copiatura retroattiva?
questa immagine
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Ma se non vi sono sostanzialmente modifiche e l'interfaccia è praticametne Lollipop che c'è da un pezzo... dove avrebbero copiato da W10 ?
Copiatura retroattiva?
Intendevo che hanno copiato lo stile della foto. Prima della famosa immagine di tutti i dispositi w10 in fila, non mi era mai capitato di vedere quella di Google con tutti i suoi dispositi in file in ordine di grandezza. Se non è copiare è prendere lo spunto...
Mi sa che hai ragione. Sono curioso di vedere come verranno gestiti i permessi per i banner pubblicitari senza danneggiare gli sviluppatori.
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