Android, memoria e task killer: facciamo chiarezza

Il sistema operativo di Google dedicato al mondo mobile gestisce la memoria di sistema a suo modo: spesso, questo, porta ad una incomprensione da parte dell'utente finale che si trova, così a terminare manualmente tutti i processi. Ma quanto questa operazione può avere senso? Nel corso di questo articolo proveremo a dare una risposta
di Gabriele Burgazzi pubblicato il 10 Aprile 2012 nel canale TelefoniaAndroidGoogle
Un task killer è davvero utile?
Nelle pagine precedenti abbiamo analizzato i principi di funzionamento che regolano Android e di come il sistema operativo targato Google utilizzi la memoria di smartphone e tablet. Come abbiamo avuto modo di evidenziare, quindi, Android gestisce in modo diretto un controllo sulle applicazioni, attivandole e chiudendole. Tutto ovviamente in automatico e, in linea teorica, per rendere migliore e più fluida l'esperienza di utilizzo dell'utente finale. Ecco allora che le applicazioni con inferiore livello di priorità verranno chiuse se il sistema richiederà maggiore memoria per l'esecuzione di un processo particolarmente oneroso.
A livello teorico, pertanto, un task killer non rappresenta un elemento che permette di fare la differenza se installato in una soluzione con sistema operativo Android. La parola "teorico" nella frase precedente non è ovviamente messa a caso.
Proviamo a spiegare in termini pratici, partendo comunque dai principi teorici, il perchè. All'accensione del terminale viene chiaramente avviato il sistema operativo: tra i tanti processi attivi, molti servono a permettere un corretto funzionamento dello smartphone. Alcuni sono processi accessori, magari installati dal produttore, e servono per differenziare la propria soluzione da quella di altre aziende. Questi processi, nella maggior parte dei casi, risultano fondamentali per la stabilità del sistema e non devono pertanto essere terminati. Android è ovviamente a conoscenza dell'utilità di tali processi e, con la sua gestione automatica, non andrà mai a terminare determinate istanze.
Un task killer, a differenza della gestione automatica di Android, non fa queste differenze. Permette all'utente di andare a chiudere tutti i processi, indistintamente, o semplicemente di selezionarne alcuni: un errore comune è legato proprio all'utilizzo indiscriminato di questo tipo di applicazioni. Già perchè, qualora non si fosse a conoscenza dei principi di funzionamento di Android, vedendo memoria occupata l'utente andrà a chiudere buona parte dei processi.
Con quali effetti? La memoria verrà liberata, certamente. Ma i processi fondamentali per il sistema verranno riattivati immediatamente da Android, con un conseguente aumento del carico di lavoro ai danni del processore. Tradotto in termini ancora più pratici: maggiore consumo di batteria.
Impiegare un task killer, in conclusione, può avere senso se l'utilizzo viene portato avanti con la consapevolezza di ciò che si sta realmente facendo: determinate applicazioni, magari non compilate correttamente, potrebbero provocare malfunzionamenti del sistema. Ecco allora che un task killer potrebbe rappresentare la giusta scelta. La possibilità di terminare le applicazioni, inoltre, è presente anche attraverso il pannello impostazioni del menu di Android, mentre nell'ultima relase (4.0 o Ice Cream Sandwich) è stata integrata attraverso la gestione dell'interfaccia multi-tasking.
Il discorso non fa ovviamente riferimento alle personalizzazioni apportate dai produttori al sistema operativo: come abbiamo riportato nel corso delle pagine, infatti, ogni produttore applica determinati cambiamenti ai propri terminali, nel tentativo di renderli più interessanti all'utente finale. In determinati scenari le modifiche apportate possono appesantire in modo eccessivo il terminale ma questo, ovviamente, va di caso in caso e non riguarda nello specifico il tema affrontato nel corso di queste pagine.
Android è sviluppato per terminare automaticamente le applicazioni quando il sistema richiede memoria, ma non solo; anche una applicazione che non risponde per diverso tempo, verrà terminata. Solo in determinati scenari, un task killer, può fornire la giusta soluzione.
54 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIo il task killer lo uso solo per terminare la schifosa app di Facebook in quelle (tante...) volte in cui si blocca, specie al suo avvio.
Questo è colpa dei produttori.
Ho avuto un gs2 prima e un galaxu nexus dopo.
I processi attivi/aperti/in background in un sistema pulito come quello fornito da google son veramente pochi e occupano poca memoria.
Sul gs2 invece è pieno di software inutile, perennemente attivo in background (anche se occupa poche risorse).
Ho avuto un gs2 prima e un galaxu nexus dopo.
I processi attivi/aperti/in background in un sistema pulito come quello fornito da google son veramente pochi e occupano poca memoria.
Sul gs2 invece è pieno di software inutile, perennemente attivo in background (anche se occupa poche risorse).
cioè? Sul mio gs2 c'è solo social hub di samsung attiva...il resto sono applicazione mie...
In piu' utulizzando una rom modificata si puo' adibire al tasto "back" la funziona di app killer con un semplicissimo long press (che uso con gussto sul mio galaxy nexus
io vidi un sacco di altri processi in ram o nella cache
Fino a quando queste applicazioni rappresentano una eccezione rispetto al totale dei servizi del telefono (che come spiega l'articolo non a caso sono realizzati in C) sono anche accettabili, ma quando cominciano ad essere tante ecco che il telefono semplicemente non va più.
Questo è in totale contrapposizione col concetto stesso di smartphone (telefono con tante applicazioni) o peggio ancora tablet (ancora più spostato verso le applicazioni).
Ecco perchè al di là del momento particolarmente favorevole ad Android prevalentemente dovuto alla mancanza di concorrenza diretta (iPhone punta al mercato di chi non si fa problema a spendere, Android a chi vorrebbe un iPhone spendendo meno o a chi preferisci giustamente software open source) secondo me per il futuro bisognerebbe guardare ad una architettura SW capace di garantire una crescita "sostenibile" delle funzionalità.
Ad oggi ciò viene fornito solo da iPhone, ma per chi ha voglia di guardare con un occhio tecnologico (e non soltanto al trend attuale) la migliore architettura è (o sarà visto che ancora non è sul mercato) il prossimo OS sempre Linux based di Nokia. Che non è Window Phone (dio ce ne scansi e liberi) ma quello aatualmente noto con nme in codice "Meltemi" basato su framework nativo (C++ quindi, e non java) Qt.
Speriamo però che non ci siano interferenze esterne (come spesso/sempre succede quando le aziende americane si vedono minacciate da tecnologie non americane) a Nokia per uccidere o castrare tale OS.
In piu' utulizzando una rom modificata si puo' adibire al tasto "back" la funziona di app killer con un semplicissimo long press (che uso con gussto sul mio galaxy nexus
infatti si sbrigassero a dare la diponibilità di aggiornare l'iconia a500 a ICS
Magari una rom cucinata con ICS c'è gia ...
Edit.
Oh si si c'è ... ne trovi a pacchi su XDA. Secondo me ora che acer si decide ad aggiornare via OTA diventi vecchio ...
scusate l'OT.
Ad oggi ciò viene fornito solo da iPhone, ma per chi ha voglia di guardare con un occhio tecnologico (e non soltanto al trend attuale) la migliore architettura è (o sarà visto che ancora non è sul mercato) il prossimo OS sempre Linux based di Nokia. Che non è Window Phone (dio ce ne scansi e liberi) ma quello aatualmente noto con nme in codice "Meltemi" basato su framework nativo (C++ quindi, e non java) Qt.
Speriamo però che non ci siano interferenze esterne (come spesso/sempre succede quando le aziende americane si vedono minacciate da tecnologie non americane) a Nokia per uccidere o castrare tale OS.
che ha windows phone di così terribile?
e/o cosa di così clamorosamente mancante rispetto android e ios?
quali tempi di realizzazione si prospettano per "Meltemi"?
e le voci di un'eventuale acquisizione di Nokia-smartphone da parte di Ms?
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