Recensione Google Pixel Tablet: in ritardo ma un ottimo primo passo!
Il Pixel Tablet di Google arriva finalmente anche in Italia e lo fa quasi un anno dopo il suo debutto negli USA e in alcuni paesi nel mondo. Un ritardo che sembra però aver giovato al device che arriva performante e con molte funzionalità uniche che possono renderlo decisamente appetibile.
di Bruno Mucciarelli pubblicato il 09 Maggio 2024 nel canale TabletGooglePixel
Google ha deciso di portare sul mercato italiano il suo Pixel Tablet. Un device che in USA e in alcuni mercati selezionati era stato presentato più o meno un anno fa e che non era mai approdato nel nostro paese prima di oggi. È un prodotto un po’ diverso perché non è solo un classico tablet ma, grazie ad una docking station può trasformarsi in un hub per la casa intelligente o anche un altoparlante con display.
È un prodotto in pieno stile Google e questo significa un device che non svolge una sola funzione ma che viene interpretato in modo completamente diverso da quello che altri brand fanno solitamente. Con Google si è passati dal Pixel C al Pixel Slate ossia due device che cercavano con un tablet di trovare usi nuovi e innovativi, soprattutto a livello produttivo, con tastiere collegabili, sistemi operativi differenti e anche con idee particolari per quanto concerne multitasking e altro.
Entrambi un po’ dei fallimenti e dalle ceneri dei quali sembra essere nato proprio questo Pixel Tablet odierno che vuole sfidare gli altri grandi come Apple e Samsung nel convincere gli utenti che un tablet non deve necessariamente fungere da grande schermo per il consumo multimediale, per giocare o per navigare sul web. Non deve sostituire il laptop, non deve avere funzionalità incredibili di multitasking, non deve venire utilizzato con una sim integrata e connessione cellulare e non deve venire proposto con cover con tastiera integrata o penne capacitive di qualche genere. Secondo Google però Google Pixel Tablet può avere un trucco importante e decisivo che è quello della sua dock station dove poterlo appoggiare e trasformarlo in un vero e proprio hub intelligente con altoparlanti.
È un approccio semplice ma che sembra funzionare per Google e questo Pixel Tablet che sembra risultare perfetto per la maggior parte degli utilizzi che ne faranno gli utenti quotidianamente: guardare film o serie TV sul divano, giocare o far giocare bambini o anche monitorare servizi tramite tutte le app e le funzionalità di Android. E poi una volta terminato invece di riporlo sulla scrivania o in un cassetto, potrà venire appoggiato sulla dock per rimanere in vita, ricaricandosi, in una trasformazione immediata in display intelligente per ascoltare musica o addirittura o come hub per controllare la propria casa intelligente.
Design minimale ma piacevole. Display a 60Hz
Partiamo dal design e da come si presenta il Google Pixel Tablet. Tirato fuori dalla scatola troveremo subito in bella vista il tablet che viene fornito con anche il dock, posto invece nella parte inferiore della scatola e in tinta appunto con la colorazione del tablet. C’è poi un piccolo alimentatore con pin proprietario che alimenterà direttamente la dock station che a sua volta, come vedremo, ricaricherà automaticamente il tablet. Niente altro se non alcuni piccoli manuali di prime impressioni.
Esteticamente è un prodotto quanto mai minimale e semplice. Riprende le linee curve viste con i Pixel attuali rendendosi fortemente ergonomico in mano grazie anche ad una cornice di un centimetro e mezzo oltre lo schermo. Forse proprio questa cornice potrebbe non piacere troppo a molti ma di fatto in un tablet ci può stare e finisce anche per aiutare a non toccare involontariamente lo schermo. La scocca posteriore ha una particolarità in quanto a materiale: è in alluminio ma con una finitura opaca morbida che potrebbe forse confondersi con il policarbonato. Non è così invece e il tablet in mano risulta decisamente robusto, ben assemblato e con la possibilità, in Italia, di sceglierlo tra due colorazioni: il grigio creta (questo in prova) e il grigio verde, entrambe particolari e sicuramente belle alla vista.
Anteriormente è presente un display LCD da 11 pollici di diagonale (per la precisione 10,95 pollici) e con una risoluzione di 2560 x 1600 pixel e refresh rate fermo a 60Hz con supporto fino all’HDR10. È un pannello di buona fattura con un form factor 16:10, rivestimento anti impronta e con una luminosità di picco non esagerata di 500 nits.
Abbiamo appurato nelle prove di test ma anche nell’uso di tutti i giorni che il pannello non potrà competere con gli OLED di Samsung o con i mini LED di Apple. È di un livello inferiore ai top di gamma anche se in qualche modo se la cava soprattutto per la presenza di angoli di visione buoni, colori abbastanza intensi e un basso delay tra il pannello e il vetro segno di una buona fattura. Forse il formato 16:10, che significa più rettangolare di un iPad da 4:3, potrebbe non piacere ad alcuni utenti a causa di una navigazione web in modalità orizzontale che risulta un pochino meno ampia rispetto a chi è abituato all’altro formato. Poca cosa comunque perché è forse più una questione di abitudine che altro.
Sull’angolo superiore destro è presente un pulsante di accensione e spegnimento che fa anche da sblocco in sicurezza vista la presenza di un sensore biometrico per il riconoscimento delle impronte digitali. Funziona molto bene, non ha delay e permette di bloccare eventuali malintenzionati. Accanto ad esso è presente un bilanciere del volume classico mentre all’opposto è stata posizionata la porta USB-C per la ricarica via cavo.
Presenti ben quattro altoparlanti, due per ciascun lato, che garantiscono un audio chiaro e abbastanza importante come volume. Diciamo che i medi e gli alti sono lineari così come anche le note basse che tendono a distinguersi bene nel complesso. A livello prestazionale sappiate che i quattro altoparlanti sono più che soddisfacenti per poter guardare un film o anche un video. Chi desidera invece utilizzare il Pixel Tablet per ascoltare musica dovrà constatare che non è presente alcun tipo di jack audio da 3,5mm e dunque dovrà connettere eventuali auricolari via Bluetooth oppure utilizzare la dock con gli altoparlanti integrati.
Visto che ci siamo diamo uno sguardo proprio a questo componente fondamentale del Pixel Tablet. La base di ricarica infatti è realizzata da Google come un vero e proprio appoggio per il tablet quando questo non viene utilizzato. Non solo, perché potrà venire usata anche come altoparlante audio amplificando la musica o il contenuto parlato in modo del tutto automatico. Ha una forma cilindrica con una superficie in tessuto identica a quella già vista con gli altri Nest Hub dell’azienda di Mountain View. È leggero ma ben fatto con una superficie magnetica capace di accoppiare velocemente e anche facilmente il tablet che prenderà energia direttamente dai tre pin proprietari posti sul retro del device e sulla dock.
Tensor G2: una CPU che scalda un po’ ma funziona bene
La scheda tecnica del Pixel Tablet vede la presenza di un processore Made in Google della scorsa generazione ossia il Tensor G2. Non è l’ultimissimo SoC che abbiamo visto sui Pixel 8 e 8 Pro ma è comunque un ottimo processore che forse risulta un pochino meno ottimizzato rispetto all’ultimissima generazione ma che permette comunque di avere un buon passo su questo tablet. Nello specifico sappiate che sul tablet, Google, ha deciso di porre 8GB di RAM di tipo LPDDR5 e che invece le versioni per quanto concerne lo storage sono da 128 o 256GB di tipo UFS 3.1. È una configurazione praticamente identica a quella che troviamo su di un Google Pixel 7a ma con uno schermo decisamente più ampio e dunque anche un pochino più energivoro.
Il Google Tensor G2 nella pratica offre comunque delle buone prestazioni anche su questo Pixel Tablet e ammettiamo di non aver trovato particolari rallentamenti se non dopo molte ore di utilizzo continuativo su giochi pesanti o su app di un certo rilievo a livello grafico. Quello che abbiamo però percepito forse maggiormente è un surriscaldamento della back cover del tablet che chiaramente non compromette l’utilizzo ma che è comunque persistente in caso di giochi pesanti o di situazioni graficamente più cariche.
CPDT Benchmark
Scrittura sequenziale, Lettura sequenziale, Memory copy
Geekbench 6
Single-Core, Multi-Core
GFX Bench 5
Aztec Ruins (HT) - Onscreen, Aztec Ruins (HT) - Offscreen (1440p), Car Chase - Onscreen, Car Chase - Offscreen (1080p)
3D Mark Wild Life Extreme
Punteggio finale
3D Mark Wild Life
Punteggio finale
CPDT Benchmark
Scrittura sequenziale
CPDT Benchmark
Lettura sequenziale
CPDT Benchmark
Memory copy
Antutu 10
Punteggio
Geekbench 6
Single-Core
Geekbench 6
Multi-Core
GFX Bench 5
Aztec Ruins (HT) - Onscreen
GFX Bench 5
Aztec Ruins (HT) - Offscreen (1440p)
GFX Bench 5
Car Chase - Onscreen
GFX Bench 5
Car Chase - Offscreen (1080p)
Google Octane 2.0
Octane Score
Speedometer 2.0
Test via browser
Non abbiamo avuto comunque alcun tipo di problema nell’aprire applicazioni professionali per lavoro, per intrattenimento o anche per il gaming. Tutto viene caricato in modo praticamente istantaneo e il tablet gira davvero in modo fluido: avete presente quanto accade solitamente con uno smartphone Pixel? Ecco, questo tablet è uno smartphone Pixel in versione maggiorata. Nulla di meno e nulla di più.
Peccato forse pensando alla sua fluidità immaginata da Google il fatto di avere uno schermo fermo ad un refresh rate da 60Hz. Chiaramente sono considerazioni un po’ da addetti ai lavori ma è chiaro che in riferimento al prezzo di vendita ma soprattutto a quello che oggi la tecnologia permette, Google poteva fare qualcosa in più e già un 90Hz forse avrebbe fatto sì che il tablet si ponesse con uno standard migliore e capace di competere meglio con altri tablet.
GOOGLE Pixel Tablet | |
OS (al lancio) | Android 14 |
Processore | Google Tensor G2 |
RAM | 8 GB LPDDR5 |
Display | LCD 10,95" - 276PPI in 16:10 |
Risoluzione | 2560x1600 px |
Storage (al lancio) | 128 / 256 GB |
Fotocamera Posteriore | Single Camera: |
Fotocamera Anteriore | 8 MP (f/2.0) |
Extra |
Sensore impronte digitali |
Porte | USB Type-C + jack da 3.5mm |
Batteria | 7020 mAh + Ricarica rapida 15W |
Dimensioni | 258 x 169 x 8,1 mm |
Peso | 493 gr |
Parlando sempre dell’hardware di questo Pixel Tablet sappiate che sono presenti due fotocamere: una posteriore e una anteriore entrambe da 8 Megapixel, entrambe con apertura focale da f/2.0 e entrambe con messa a fuoco fissa. Sì, sono identiche e l’idea è quella di usare la posteriore in caso estremo se si deve scansionare qualche documento o scattare una foto in velocità. La qualità è quella che ci si aspetta da un tablet di questa fascia di prezzo ossia foto mediocri che migliorano con tanta luce naturale o artificiale ma che non garantiscono giustamente scatti d’autore ma solo un aiuto in caso di mancanza di uno smartphone più prestante.
Quella anteriore chiaramente viene usata per lo più per le videochiamate dove la qualità è buona anche se non esagerata e soprattutto manca forse un po’ di angolo di visione allargato (siamo al massimo sugli 84°) che in caso di presenza di più soggetti non permetterà di avere la scena troppo ampia per far stare proprio tutti. Poco male comunque perché la possibilità di realizzare videocall di lavoro o videochiamate con i parenti c’è ed è forse questo l’importante.
Infine chiudiamo la scheda tecnica con il Wi-Fi 6 dual band simultaneo che abbiamo appurato essere abbastanza veloce e soprattutto stabile. Quindi c’è il Bluetooth 5.3 per l’abbinamento di device esterni come gli auricolari. Manca invece la possibilità di usare il Pixel Tablet con connessione di rete cellulare forse perché pensato da Google per un utilizzo esclusivamente domestico ma di fatto per alcuni potrebbe essere una mancanza importante. Stessa cosa come l’assenza di un’espansione della memoria tramite microSD: non c’è e per un tablet forse anche i 256GB potrebbero risultare un po’ stretti per alcuni.
Visto che si parla di hardware parliamo anche di autonomia e batteria. Diciamo che forse in questo caso parlare di autonomia potrebbe essere un po’ fuorviante in un Pixel Tablet pensato per stare in casa e per venire utilizzato maggiormente sulla dock in carica. Di fatto sappiate che Google pone una batteria da 7.020 mAh e che permette di chiudere almeno due giorni senza doverlo ricaricare ma non stressandolo troppo e dunque non esagerando. Non è un’autonomia da record sicuramente ma è palese che l’idea di Google sia quella di usarlo e poi riporlo sulla dock con il vantaggio di averlo sempre carico nel momento del bisogno. Ricarica che non è veloce anzi siamo fermi ai 15W anche se questo è chiaramente un vantaggio per mantenere le batterie ottimali visto lo sforzo continuativo sulla dock.
La magia del dock su Pixel Tablet
C'è qualcosa di innegabilmente interessante nel prendere in mano il Pixel Tablet, utilizzarlo per navigare, rispondere a qualche mail o anche per ascoltare qualche contenuto multimediale, quindi lasciarlo cadere sul dock e poter ascoltare automaticamente la propria musica, podcast o audiolibri in modo più potente e migliore dagli altoparlanti del dock prima di iniziare a fare qualcos'altro. Non c’è bisogno di pronunciare alcun comando vocale con frasi chiave o altro per ottenere ciò che si vuole riprodurre sul dock. Non ci si deve preoccupare nemmeno dell'accoppiamento Bluetooth o aspettare che l'app venga trasmessa agli altoparlanti altoparlanti intelligenti: basta appoggiare il Pixel Tablet e tutto accadrà per magia.
L’idea del dock è senza dubbio intelligente e non solo per la funzione di altoparlante ma anche di dock di ricarica. Sì, perché può capitare spesso che ci si dimentica il tablet in giro dopo averlo utilizzato e successivamente viene ripreso in mano ma nel momento del bisogno potrebbe avere la batteria scarica. L’idea di Google invece è quella di avere praticamente sempre carico il tablet nel momento in cui questo viene riposto sul dock. In questo caso infatti, nel momento dell’accoppiamento con il supporto, il Pixel Tablet viene automaticamente caricato in modo da evitare qualsiasi tipo di problematica nell’uso. Oltretutto sappiate che per impostazione predefinita il Pixel Tablet si caricherà fino al 90% sul dock per preservare la longevità della batteria mentre manualmente potremo comunque farlo caricare fino al 100% in caso di necessità. È senza dubbio una novità funzionale questa che nessuno ha mai pensato o realizzato se non con dock di terze parti ma che a nostro parere è azzeccata.
E se ve lo state chiedendo sappiate che oltre ad una transazione audio completamente fluida e immediata da e verso il dock anche l’allineamento del tablet ai magneti è facilissimo e naturale come anche la facilità con cui è possibile rimuoverlo, nonostante i magneti siano abbastanza potenti da trattenere il tablet con sicurezza una volta poggiato. Unico consiglio per il distacco dalla dock è quello di piegare dal basso verso l’alto il tablet con due mani staccando dunque la parte superiore del tablet dai magneti. In questo modo non correrete il pericolo di spostare o portare con voi la dock.
L’uso che farete del Pixel Tablet appoggiato alla dock sarà quello di un grande hub pronto per trasmettere. Ci spieghiamo meglio: una volta che il tablet viene appoggiato alla sua dock è come se si attivasse automaticamente una modalità ricettiva per qualsiasi tipo di contenuto da voi richiesto e soprattutto da voi inviato tramite un altro device. Tramite un qualsiasi smartphone Android ma anche un iPhone, potrete condividere al Pixel Tablet un video da YouTube, un audio ricevuto tramite un messaggio o ancora un podcast o un audiolibro che volete ascoltare. Basterà, in questo caso, avviare la condivisione del contenuto classico e il Pixel Tablet velocemente e senza alcun tipo di delay vi farà vedere sul grande schermo il vostro video o vi farà ascoltare il brano scelto o il libro che volete ascoltare.
Chiaramente gli altoparlanti con driver da 43,5 mm amplificheranno il tutto e permetteranno di riempire bene una stanza di medie dimensioni dove il dock è stato posizionato. Ora sappiate che proprio questi altoparlanti non faranno i miracoli: l’audio sarà assolutamente potente e forte permettendo di riempire la stanza ma qualitativamente forse mancherà un po’ di corposità e soprattutto avrebbe fatto comodo qualche basso in più capace di rendere più immersivi i contenuti. Insomma l’idea è geniale come anche la sua esecuzione. Meno invece la qualità sonora che aggrada ma non esagera qualitativamente. Con Google abbiamo ascoltato di meglio con altri Nest.
La magia di Google può venire utilizzata sul Pixel Tablet e parliamo della possibilità di rendersi un hub intelligente anche senza l’uso delle dita. In questo caso infatti quanto visto con i vari Nest di Google con schermo viene replicato anche qui grazie alla presenza di tre microfoni che potranno captare la voce anche a distanza per asserire ai diversi comandi vocali. Basterà in questo caso dire ‘’Ehy Google’’ per inviare all’assistente vocale del tablet qualsiasi tipo di comando, richiesta o informazione che sia per un generico argomento informativo come il meteo o il risultato di una partita di calcio, per richiedere una playlist musicale o anche impostare un timer o prendere un appunto con Google Keep.
Non solo perché sarà possibile anche controllare i propri dispositivi domestici intelligenti tramite comandi vocali o anche utilizzando il pulsante predefinito in basso a sinistra capace di avviare il pannello di controllo dei dispositivi alimentati tramite l’app Google Home. L’idea è ben fatta anche se forse il passaggio capace di dare lustro sia al sistema che al Pixel Tablet sarebbe forse l’integrazione ancora più completa della dashboard capace di far vedere automaticamente una videocamera di sicurezza senza dover entrare forzatamente nell’app Google Home tramite il pulsante predefinito.
Pixel Tablet: un buon primo passo per Google
Abbiamo parlato del Pixel Tablet in configurazione con la dock ma è palese che Google l’abbia pensato anche come semplice tablet da poter usare quotidianamente in ogni stanza della casa o dell’ufficio. A livello software è presente l’ultima versione del sistema operativo di Google ossia Android 14 e questo chiaramente rende un po’ più appetibile questo tablet. Sappiamo però come l’interfaccia di Google per i tablet non sia mai stata ben digerita dai suoi sviluppatori come anche dagli utenti.
Le applicazioni in passato hanno sempre faticato sui grandi schermi e spesso non hanno permesso agli utenti di rendere così come facevano sui piccoli schermi degli smartphone. Le cose negli anni sono cambiate e ora gli utenti possono utilizzare il tablet con più facilità e soprattutto con la maggior parte delle applicazioni ridisegnate per il grande schermo. Non abbiamo avuto problemi nell’usare tutte le app di sistema di Google da Chrome a Meet passando per Google Foto, Calendario, Docs, Drive, YouTube e molte altre. Nessun problema anche con alcune app esterne di terze parti come WhatsApp, Canva, Lumafusion, Netflix (con anche il Picture in Picture), Spotify o anche TikTok.
Altre invece ci sono sembrate ancora non ottimizzate per il grande schermo e questo significa che alcune si allargano dimensionalmente ma non sono pensate per l’uso su di un tablet mentre altre ancora rimangono piccole e possono venire usate con qualche difficoltà. Insomma c’è ancora un po’ da lavorare da questo punto di vista soprattutto in confronto a ciò che accade con iPadOS ed Apple. Di fatto però il passo in avanti è importante e oggi usare un tablet con Android è sicuramente più facile, performante e anche divertente con alcune limitazioni che dovranno per forza venire limati dall’azienda se veramente vuole competere con gli altri.
Oltretutto ci sono due aspetti che ci sono particolarmente piaciuti di questo Android 14 su Pixel Tablet: Kids Space e il multiutente. Il primo non è altro che un’app di Google capace di creare un ambiente sano e sicuro per i più piccoli. Aiuta i bambini a scoprire, creare e crescere perché possono accedere ad app, libri e video consigliati in base alla loro età e ai loro interessi. Possono anche personalizzare la propria esperienza creando un personaggio tutto loro e possono avere consigli di app e libri che vengono esaminati da esperti di istruzione e di contenuti multimediali per l'infanzia. Per garantire contenuti adatti all'età, YouTube Kids utilizza filtri automatici, revisioni manuali e feedback dei genitori.
Il secondo invece è un’esclusiva, per il momento, di Android perché su iPadOS non c’è. In questo caso infatti sarà possibile aggiungere più utenti allo stesso dispositivo: in questo caso ogni utente potrà avere il proprio spazio personalizzabile con app, sfondi e altre impostazioni. Gli utenti potranno anche regolare le impostazioni del device a proprio piacimento in modo da poter godere totalmente del tablet. Presente in questo caso anche la possibilità di aggiungere un account per bambini con tutte le limitazioni previste per i genitori.
Nell’uso di tutti i giorni Il tablet funziona bene anche se non troveremo chiaramente molte delle funzionalità intelligenti che invece abbiamo sugli smartphone. Troviamo invece alcune funzionalità che riguardano le foto e in questo caso la Gomma Magica che abbiamo già visto sugli smartphone di Google e che grazie all’algoritmo di Google riconosce oggetti o soggetti in una foto e permette di cancellarli in modo del tutto automatico con un semplice tap. C’è poi la possibilità di modificare a piacimento alcuni parametri delle foto direttamente sull’app.
Risulta forse un po’ carente lato multitasking, cosa che in un tablet invece ci sembrerebbe più che logico trovare completo e capace. In questo caso è possibile effettuare la classica visualizzazione a schermo diviso anche se in questo caso l’unica funzionalità effettivamente comoda e che funziona bene è il drag & drop delle immagini da una finestra ad un’altra. Non ci sono invece particolari opzioni per il multitasking o magari per rendere fluttuante un’app. Sarebbe forse stato comodo averle come comoda sarebbe la possibilità di avere coppie di app salvate sul multitasking da poter rilanciare velocemente, un po’ come avviene con i tablet di Samsung. Ci piace invece la possibilità di avere in basso una piccola dock da poter richiamare, si accede semplicemente facendo uno swipe dal basso verso l’alto, e che fa sì che sia possibile avere sempre a portata di mano le app preferite o anche un multitasking rapido. È un’azione che diventerà fortemente abitudinaria e che garantirà una maggiore velocità nel richiamare applicazioni.
Per il resto la personalizzazione dell’interfaccia è quella che possiamo avere con gli smartphone Pixel ed è sicuramente questo un pregio di Google e di questo Pixel Tablet perché permette a chi vuole veramente dare gusto al proprio device di poterlo fare nel massimo della sua espressione.
CONCLUSIONI
Con questo Pixel Tablet, Google ha realizzato un dispositivo appositamente progettato per essere usato maggiormente in casa. È un prodotto ben fatto per guardare video sul divano o anche per ascoltare musica in cucina mentre si fanno altre cose grazie alla dock che non solo tiene in posizione verticale il device ma espande anche l’audio con gli altoparlanti integrati. Non è sicuramente pensato per sostituire il laptop e non è forse nemmeno pensato interamente per venire utilizzato in movimento al di fuori di casa, vista la mancanza del supporto alla rete cellulare.
È un tablet creato per fare bene le cose che le persone fanno solitamente con un tablet ossia navigare sul web, guardare film o serie TV, ascoltare musica e giocare. In questo Pixel Tablet è un device che funziona, senza particolari problemi e con l’ultimissimo software Android aggiornato capace anche di destreggiarsi, anche se in alcuni casi limitatamente, tra le app a pieno schermo.
Il prezzo del Google Pixel Tablet è di 499€ con 128GB e di 619€ con 256GB se lo sceglierete senza la dock. Insieme invece alla dock il prezzo sarà rispettivamente di 599€ con 128GB e di 719€ con 256GB. Sì, il prezzo in generale è forse un po’ alto soprattutto se consideriamo il bundle con la dock. In questo caso le caratteristiche hardware di Pixel Tablet sicuramente non lo esaltano rispetto ad altri tablet della concorrenza. Chiaramente se si guarda ad un Pixel Tablet come un mero device hub sulla dock allora è chiaro che il suo costo è elevato: si potrebbe prendere un Nest Hub ad un prezzo decisamente inferiore ed avere le medesime funzionalità.
Lo si deve guardare nel suo insieme e capire che quanto fatto da Google, a nostro parere, con Pixel Tablet è un’ottima idea forse realizzata in modo parziale e soprattutto proposta ad un prezzo un po’ elevato. L’esperienza del tablet singolarmente è appagante seppur non sopra le righe ma fa quello per cui è stato progettato e questo basta e avanza oggi per la maggior parte degli utenti. L’esperienza con il dock è altrettanto comoda e ben fatta soprattutto per una facilità di esecuzione che in qualche modo rende anche un po’ magico il device.
L’idea c’è ed è stata messa in pratica da Google. Ora è palese che c’è da lavorare per portare magari una nuova generazione più performante, una versione ‘’Pro’’, che possa spalancare le porte anche ai più esigenti che solitamente lavorano con un tablet e lo prendono come sostituto del laptop. Chiaramente tutto sarà possibile se anche le app di Android e gli sviluppatori saranno spinti ancora di più dal colosso di Mountain View a fare app predefinite per il grande schermo. La base di partenza c’è, ora però Google deve fare il passo successivo.
10 Commenti
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Per un tablet ???Mi ci prendo un Laptop Windows che fa molto (ma molto) di più ....
Mi ci prendo un Laptop Windows che fa molto (ma molto) di più ....
Se lo usi in auto puoi anche viaggiare
Ci sono soluzioni sul mercato notevolmente meno costose, che offrono un bundle migliore, maggiori gesture per l'uso multiwindows e la pencil.
Anche lo schermo, un banale IPS da 60hz...
1) Costa quanto un iPad
2) E' un prodotto di Google
3) Lo schermo è pessimo a quella cifra considerando l'alternativa iPad
4) Non e' nemmeno dotato di connessione cellulare
Ci sono gli Oppo che sono a confronto delle Ferrari.
Quindi sempre meglio dei vari cinesoni, coreanoni e la compagnia bella dei vecchi "maneggioni di android".
Prima si guardava sempre il pixel fuori posto, la ram, la cpu... a mio avviso ora che conta è solo il sistema operativo.
Quindi prodotti o apple, o google.
Quindi sempre meglio dei vari cinesoni, coreanoni e la compagnia bella dei vecchi "maneggioni di android".
Prima si guardava sempre il pixel fuori posto, la ram, la cpu... a mio avviso ora che conta è solo il sistema operativo.
Quindi prodotti o apple, o google.
Proprio quello è fatto maluccio, perchè poco pensato per l'uso tablet.
I competitor come Oneplus, Samsung, Xiaomi e persino Huawei con HarmonyOS hanno fatto decisamente di meglio in termini di interfaccia e gesture per l'utilizzo tablet e multiwindows, oltre che per pencil e tastiera.
Qua manca tutto, forse l'unica cosa che si salva è proprio il soc
SISI ANCHE OGGI LO COMPRO DOMANI
la serie "A" dei tablet samsung costa un quarto e va cheè una meraviglia... poi se vuoi metti le rom android nude e crude... ma già così vanno che è una meraviglia.. felice possessore di A7Le casse poi, a confronto, sono ridicole!
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