Test configurazioni RAID Serial ATA

Avendo a disposizione più dischi SerialATA e disponendo di un controller, integrato od esterno, quali vantaggi si possono ottenere? Questa è una delle domande alle quali abbiamo voluto cercare una risposta, misurando le prestazioni ed analizzando pregi e difetti delle catene RAID configurabili con 4 dischi SerialATA
di Alessandro Bordin pubblicato il 28 Maggio 2004 nel canale StorageConclusioni
Trarre delle conclusioni sulle potenzialità offerte da un sistema RAID di dischi SerialATA rende necessarie alcune premesse. Innanzitutto i dischi SerialATA non possono ancora competere in termini di prestazioni con quelli SCSI. Si avvicinano agli SCSI di fascia bassa i modelli Raptor di Western Digital e forse, stando agli annunci e solo sulla carta mancando test in proposito, i Barracuda con Native Command Queuing della Stessa Seagate.
Ciò non toglie che il prezzo di acquisto di dischi SerialATA come quelli utilizzati nel corso del test rendano di fatto appetibile per l'utenza home, small office e pro-sumer, optare per questa scelta. Altro fattore che gioca a favore dei dischi SerialATA è sicuramente la capienza. Un disco SCSI da 146 GB costa più o meno 700 euro, ovvero 150 euro in più di 4 dischi SerialATA da 160GB, tralasciando ovviamente il costo non indifferente del controller.
L'articolo aveva lo scopo di capire se e quali configurazioni RAID possano essere vantaggiose per l'utente con esigenze prestazionali superiori a quelle offerte da dischi singoli, in ambito non server, sfruttando magari il controller SerialATA RAID integrato nella motherboard di fascia medio-alta recentemente acquistata.
Premettendo che l'esigenza personale debba essere il discriminante principale nella scelta del livello di RAID da utilizzare, possiamo riassumere la nostra esperienza con alcune considerazioni.
RAID 0: I test in RAID 0 utilizzando 4 dischi hanno messo in mostra ottimi risultati prestazionali, anche se compromessi, il lettura sequenziale, dal collo di bottiglia costituito dal bus PCI a 33MHz e 32 bit. Tale configurazione risulta però molto rischiosa, poiché in caso di danneggiamento di un singolo disco tutti i dati contenuti nell'unità logica andranno perduti. Ovviamente si è liberi di scegliere se rischiare di incappare in una situazione simile, magari anche con soli due dischi; si sa che le prestazioni fanno gola a tutti...
RAID 1: Ovviamente ben vista dagli utenti cauti e affezionatissimi ai propri dati, tale configurazione non ha presentato spiacevoli sorprese. Le prestazioni sono simili a quelle del disco singolo, ma i dati sono in cassaforte, poiché copiati su un altro disco in modo identico.
RAID 10: a nostro avviso una delle due più interessanti possibilità offerte dalla configurazione RAID, insieme al RAID 5, per dischi SerialATA. Potendo disporre di una cifra per l'acquisto di 4 dischi, il RAID 10 offre sicurezza dei dati, prestazioni, ed una capienza di tutto rispetto.
RAID 5: probabilmente la più interessante. Prestazioni superiori al RAID 10 con lo stesso numero di dischi e capienza superiore, grazie all'utilizzo della parità al posto del mirroring per garantire la sicurezza dei dati. Purtroppo è necessario ricorrere ad un controller esterno non integrato, come il Promise FastTrak S150 SX4 utilizzato nei test (circa 200 euro). Da segnalare che in caso di failure la ricostruzione della catena richiede maggiori risorse e tempo rispetto ad altre catene e che è tollerato il danneggiamento di un solo disco.
Da segnalare il buon comportamento dei dischi Seagate; seppur leggermente più rumorosi dei modelli di qualche tempo fa, hanno fatto registrare temperature di esercizio prossime ai 43 gradi (Active Smart 2.31) nel corso di tutte le prove senza l'ausilio di ventole esterne. Utilizzando una ventola, la temperatura scende di ulteriori 5 o 6 gradi, a tutto vantaggio dell'affidabilità.
Si ringraziano Promise e Seagate per il materiale messo a disposizione per il test.
63 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infovorrei fare una considerazione ripetto a questo:
Se ho un disco solo e mi si rompe perdo i dati...se ne metto due in raid0 e se ne rompe uno perdo cmq i dati ma ho prestazioni maggiori,quindi ci guadagno solamente col raid0 no?
esistono in commercio controller sata su pci 64bit / 66 mhz?
Penso di si, il problema è che il pci 64bit / 66 mhz che l'hai su schede madri nate x server, che costano una cifra...
ciao
Se ho un disco solo e mi si rompe perdo i dati...se ne metto due in raid0 e se ne rompe uno perdo cmq i dati ma ho prestazioni maggiori,quindi ci guadagno solamente col raid0 no?
Non proprio...
se hai due HD, la probabilità che non si rompa nessuno dei due è la metà di quella che avresti con un solo disco.
Quindi con il RAID0 a due dischi corri un rischio doppio di perdere tutti i dati.
x deglia
si peccato però che tu abbia praticamente il doppio delle probabilità che ti si rompa un disco! con 4 dischi la probabilità aumenta ancora...Come prevedevo la configurazione Raid 5 è molto interessante perchè performante e con un certo grado di sicurezza.
Oppure il bus Pci fa sempre da collo di bottigia?
Si sentiva proprio la mancanza di chiarezza su un argomento così delicato.
Un unico appunto: sarebbe stato interessante valutare i colli di bottiglia in altre applicazioni, non solo con test "ad-hoc". Magari qualche super-pi, oppure qualche bench 3d, per non parlare della compressione DivX o XviD.
Comunque, ottima spiegazione ed ottimo articolo.
Molto interessante, complimenti.
Si sentiva proprio la mancanza di chiarezza su un argomento così delicato.
Un unico appunto: sarebbe stato interessante valutare i colli di bottiglia in altre applicazioni, non solo con test "ad-hoc". Magari qualche super-pi, oppure qualche bench 3d, per non parlare della compressione DivX o XviD.
Comunque, ottima spiegazione ed ottimo articolo.
Super PI: puro calcolo, non tocca per niente i dischi.
Bench 3D: l'influenza del sottosistema dischi è zero
Compressione DivX o Xvid: l'impatto dei dischi con queste applicazioni è talmente ridotto che anche abilitando catene Raid molto veloci le differenze che si ottengono sono pressoché nulle. Questo anche in considerazione delle già più che valide prestazioni dei dischi Serial ATA attuali in configurazione singola
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