GeForce 3D Vision, da NVIDIA stereoscopia per tutti

GeForce 3D Vision, da NVIDIA stereoscopia per tutti

Portare le immagini fuori dallo schermo: questo è lo scopo della stereoscopia. NVIDIA ci prova proponendo al pubblico un kit, comprensivo di occhiali attivi, che permette di fruire della visione stereoscopica anche a casa propria

di pubblicato il nel canale Schede Video
NVIDIAGeForce
 

Introduzione

Nella naturale evoluzione delle arti visive l'uomo ha via via ricercato un metodo per creare l'illusione delle immagini tridimensionali, qualcosa che andasse oltre la prospettiva e che permettesse una percezione quanto più simile possibile alla realtà. In altre parole si ricercava un metodo di rappresentazione che permettesse di restituire il senso della profondità dato dalla visione binoculare, caratteristica propria dell'essere umano.

E' proprio la visione binoculare che consente all'uomo di poter apprezzare la tridimensionalità e la profondità di ciò che stiamo osservando. La breve distanza che separa le pupille dei nostri occhi, infatti, è sufficiente per permettere al cervello di registrare due immagini con piccolissime variazioni di angolazione: queste variazioni, grazie ad un lavoro di confronto continuo operato dalla nostra materia grigia, permettono di comporre un'unica immagine che restituisce il senso di profondità.

La comprensione del meccanismo di funzionamento della visione binoculare è servita come base per lo sviluppo dei primi rudimentali sistemi per la visione stereoscopica, all'incirca attorno al 1832, ad opera di Charles Wheatstone. Il principio era il medesimo: realizzare due immagini ritraenti lo stesso soggetto da due angolazioni differenti, imitando la posizione dei nostri occhi. Tramite appositi visori, in grado di nascondere all'occhio destro l'immagine catturata per il sinistro e viceversa, si poteva apprezzare un effetto tridimensionale.

La stereoscopia si è sempre mossa su questa strada, con una evoluzione piuttosto lenta. L'ambito cinematografico, dove la ricerca del realismo ha spesso rappresentato un'esigenza primaria, ha conosciuto in tempi recenti una nuova primavera di queste tecniche di visualizzazione che fecero la timida comparsa già più di un quarto di secolo fa.

I primi esperimenti, in questo campo, vennero condotti con i ben noti occhialini di cartone con una lente rossa ed una lente blu, detti anaglifi. Utilizzando questi appariscenti occhiali in abbinamento ad una pellicola opportunamente girata, era possibile ottenere un rudimentale effetto stereoscopico. Uno dei primi film a proporre al pubblico questo tipo di visualizzazione, e ad ottenere un successo discreto, fu nel 1983 "Lo Squalo 3": leggenda metropolitana narra che molti spettatori uscirono dalla sala di proiezione letteralmente terrorizzati.

Insomma, metodi diversi per epoche diverse, ma accomunati da una costante: la registrazione di due immagini differenti ed un sistema che permettesse di occultare ad un occhio l'immagine registratata per l'altro occhio. Questa è l'essenza della stereoscopia.

Nuove tecnologie, maggiore potenza di calcolo, più esperienza sulle spalle: ecco che NVIDIA presenta in occasione del CES 2009, la sua "ricetta" per la visione stereoscopica: un kit di occhiali elettronici e software che permetta a tutti, nelle proprie case, di fare esperienza dell'effetto stereoscopico. Con NVIDIA GeForce 3D Vision anche l'intrattenimento domestico pare destinato a mutare completamente aspetto.

 
^