NVIDIA Tesla T10: GPU Computing di seconda generazione
La seconda generazione di sistemi NVIDIA Tesla, per elaborazioni GPU Computing, utilizza i 240 stream processors delle nuove architetture GT200 per sfruttare la GPU con elaborazioni che non siano grafiche. Raddoppio delle prestazioni e introduzione della double precision tra le caratteristiche peculiari.
di Paolo Corsini pubblicato il 17 Giugno 2008 nel canale Schede VideoNVIDIATesla
Le soluzioni Tesla di seconda generazione: Tesla C1060
La prima serie di nuove soluzioni Tesla di seconda generazione è la scheda C1060, soluzione che riprende per costruzione e soluzioni tecniche i modelli GTX 280 e GTX 260 presentati da NVIDIA per il segmento dei sistemi desktop per videogiocatori. La scheda, da 2 Slot d'ingombro complessivo, è completamente inscatolata in una copertura plastica che permette di veicolare il flusso d'aria spostato dalla ventola direttamente verso l'esterno del case; per meglio espellere il calore NVIDIA ha praticato delle aperture supplementari sia nella parte frontale che in quella posteriore della scheda.
La scheda integra al proprio interno 240 stream processors, ciascuno con frequenza di clock di 1,33 GHz; la memoria video è presente in quantitativo di 4 GBytes, ottenuti utilizzando bus da 512 bit di ampiezza con moduli GGDR3 da 800 MHz di clock (1.600 MHz effettivi). Per mettere a disposizione un quantitativo di memoria video così elevato NVIDIA ha dovuto utilizzare 32 chip memoria, montati 16 per ciascun lato del PCB. Notiamo come la frequenza di clock della memoria utilizzata per queste schede, capace di fornire una bandwidth massima teorica di 102 GBytes al secondo, sia inferiore a quella che NVIDIA fornisce per le soluzioni desktop GeForce GTX 280: la spiegazione di questo è data dal numero di chip montati sul PCB, che impedisce di fatto di qualificare le memorie GDDR3 per frequenze più elevate senza compromettere la stabilità operativa.
La scheda è alimentata con due connettori PCI Express da 6 pin ciascuno, con lo stesso approccio quindi scelto per le soluzioni GeForce GTX 260; notiamo come per i due connettori di alimentazione sia stato scelto un posizionamento asimmetrico, con un connettore presente posteriormente e l'altro sulla parte superiore. La spiegazione di questo tipo di design è molto semplice: è sufficiente un solo connettore collegato per garantire il corretto funzionamento della scheda, e collegando solo quello posteriore è possibile montare questa scheda anche all'interno di uno chassis da 3 unità rack di ingombro fermo restanto il posizionamento verticale della scheda.
Nella parte frontale della scheda è presente un cappuccio plastico, rimosso il quale appare un connettore SLI. Quella raffigurata è una reference board preliminare: NVIDIA rimuoverà questo connettore nelle schede destinate alla produzione in quanto non richiesto per il funzionamento anche di più schede Tesla montate contemporaneamente nel sistema.
Il pannello delle connessioni posteriori è sprovvisto di qualsiasi tipo di connettore video, in quanto non richiesto per questo tipo di prodotto; stranamente il chip NVIO è comunque presente sul PCB della scheda, in quanto indispensabile per il corretto funzionamento della GPU nonostante non vengano utilizzate funzionalità di visualizzazione a display.











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