WTX

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Nuovo standard per case e schede madri

di pubblicato il nel canale Schede Madri e chipset
 

WTX

n.b. questa pagina è ricca di immagini, pertanto il caricamento può risultare lento; le immagini sono state prese da documentazione ufficiale prelevabile da www.wtx.org. 

L'introduzione del formato ATX per motherboard e case ha rappresentato un notevole passo in avanti in termini di pulizia del design e di praticità nell'installazione rispetto al formato AT. Chi ha avuto il piacere di assemblare una workstation di una certa potenza, magari biprocessore, sa che lo spazio all'interno del case non basta mai e che molte volte si deve scendere a compromessi in fatto di espandiblità (ad esempio, se si vuole adottare una configurazione Raid per gli hard disk). 
Intel ha studiato un nuovo standard, il WTX, destinato in modo specifico alle workstation di media grandezza.

Partiamo da un presupposto: l'evoluzione dell'hardware, sempre più spinta col passare del tempo, porta ad un aumento considerevole della potenza a disposizione e alla necessità di creare soluzioni integrate che permettano di sfruttare quest'ultima; i componenti elettronici generano una notevole quantità di calore durante il loro funzionamento (basti pensare, oltre che i processori, anche parti meccaniche in movimento come gli hard disk, soprattutto se con velocità di rotazione di 10.000 rpm). Lo standard WTX cerca di superare queste ed altre limitazioni, introducendo soluzioni costruttive e progettuali decisamente innovative.

Nell'immagine di qui sopra è riprodotto un case in formato WTX; si noti come la costruzione abbia notevoli differenze rispetto a quella utilizzata nei case AT e ATX: 

  • l'apertura avviene sul lato destro e non su quello sinistro;

  • l'alimentatore non è posto sopra la scheda madre ma a lato, direttamente attaccato al pannello laterale e privo di cablaggi in uscita;

  • nel pannello frontale sono poste 3 unità da 5 1/4, di tipo orizzontale, e 5 da 3 1/2, di tipo verticale, più il floppy drive posto in orizzontale tra i due tipi di unità;

  • i processori (nell'immagine è riprodotto un sistema dual Xeon) sono posti nella parte inferiore del case.

Nella parte frontale sono posti gli slot di espansione; mentre quelli da 5 e 1/4 hanno una struttura tradizionale, quelli da 3 1/2 hanno una conformazione originale: innanzitutto sono posti in una struttura a cassetto (si noti nell'immagine sottostante un particolare di questa struttura una volta estratta dal case) capace di accogliere 3 unità ad altezza intera oppure 5 unità a mezza altezza; la griglia frontale, oltre che a proteggere le unità, serve per aspirare aria dall'esterno (gli hard disk utilizzati in una workstation sono SCSI da 7.200 rpm o 10.000 rpm, che raggiungono temperature di lavoro così elevate da obbligare l'adozione di un sistema di smaltimento del calore onde evitare guasti).

La struttura a cassetto viene incastrata all'interno del case per mezzo di due braccetti, attaccati direttamente a quest'ultimo; così facendo è possibile intervenire sull'intero blocco degli hard disk semplicemente togliendo alimentazione e cavi di segnale dagli hard disk, senza dover necessariamente aprire l'intero case. 

Altra prerogativa dello standard WTX è la cura allo smaltimento del calore generato dalle periferiche durante il funzionamento; è previsto l'impiego di numerose ventole di differenti dimensioni, tali da creare delle vere e proprie zone di diversa temperatura, a seconda del tipo di componente o periferica che in esse è posizionato. Nella parte inferiore del pannello frontale sono poste due grosse ventole da 120 mm di diametro, che immettono aria all'interno del case; tre ventole da 60 mm di diametro sono poste dietro gli slot da 3 1/2 e da 5 1/4 per far circolare l'aria circostante le schede di espansione e il Flex Slot; tre ventole da 80 mm di diametro sono poste in fondo al case, nella parte inferiore, e hanno la funzione di espellere l'aria calda dall'interno del case. 

 

Nelle due immagini di sopra si nota molto chiaramente come il volume interno del case sia siato suddiviso in aree specifiche, con l'obiettivo di trattare nel miglior modo il ricircolo interno dell'aria: la zona 1 è quella nella quale è(sono) posto(i) il(i) processore(i); nella zona 2 sono posizionate le memorie di sistema ed i componenti a quest'ultima associati; le zone 3 e 4 si trovano le schede di espansione, la scheda AGP Pro, la scheda di I/O Flex Slot e i chipset della motherboard. Nell'immagine di destra, in particolare, si può osservare la sovrapposizione delle 4 differenti zone sul disegno della motherboard (si notino gli slot di espansione nella parte superiore).

Lo standard WTX prevede l'introduzione della Flex Card, una scheda di espansione sulla quale sono integrate tutte le periferiche di I/O: porte seriali e parallela; porte USB; sottosistema audio; modem; scheda LAN; controller SCSI; sistema di monitoraggio hardware. Gli obiettivi che portano all'adozione della Flex Card sono, da una parte, quello di spostare tutti i componenti che gestiscono l'I/O su un'unica scheda, dall'altra quello di ridurre le interferenze elettromagnetiche. Inoltre, l'impiego della Flex Card permette ai produttori di sviluppare sistemi di I/O specifici in base al tipo di clientela da loro contattata (da non dimenticare, infatti, che lo standard WTX è pensato per le workstation, dove non è raro ricercare soluzioni personalizzate).
La motherboard ha un formato completamente differente rispetto a quelli AT e ATX: i processori sono posti nella parte inferiore e immediatamente sopra questi è posta la memoria di sistema; le periferiche d'espansione, nonché la Flex Card e la scheda AGP Pro, sono posizionate nella parte superiore della motherboard. Questo tipo di conformazione permette di avere lo spazio necessario per configurazioni biprocessore di tipo Pentium II Xeon (nell'immagine, per l'appunto, è riprodotta questa situazione); nell'immagine, la motherboard è riprodotta staccata dalla piastra di sostegno per poterne meglio mostrare la struttura complessiva. 

Lo standard AGP Pro rappresenta una evoluzione dell'AGP esplicitamente pensato per workstation di media grandezza. Le schede video AGP Pro hanno un consumo variabile tra i 50 e i 110 Watt (da 25 a 50 Watt qualora si tratti di schede AGP Pro low power), richiedono di essere inserite in uno slot AGP Pro (e non AGP) e di avere sulla sinistra due slot PCI liberi che possono essere utilizzati dalla scheda stessa per funzioni alimentazione, supporto meccanico oppure di utilizzo del bus PCI (naturalmente questi due Slot non possono essere utilizzati da altre periferiche). 
Nell'immagine sottostante è riprodotta la struttura grezza di una scheda AGP Pro; si noti come siano occupati tre Slot di espansione, quello AGP Pro sulla sinistra e i due Slot PCI al centro e sulla destra.

Lo standard WTX è, al momento attuale, in via di definizione: quelle sopra elencate sono le linee guida sulle quali verranno specificate tutte le componenti accessorie. Alla luce dei dati oggi a disposizione si può affermare che il WTX rappresenta un notevole passo in avanti rispetto alle limitazione proprie dello standard ATX, in modo particolare in termini di funzionalità dello spazio interno al case e dell'espandibilità. L'intera struttura è pensata per workstation di media grandezza o piccoli server, anche se ne è presumibile un impiego in sistemi di potenza inferiore, magari per l'utente domestico che più di altri ricerca il massimo delle prestazioni; a mio avviso, a prescindere dal fatto che questo standard venga in futuro adottato o meno su larga scala, l'elemento di maggiore interesse è l'attenzione data alla cura del raffreddamento interno dei componenti (non solo del processore) e dalla semplicità con la quale è possibile intervenire all'interno del case (la mancanza di cavi da e verso l'alimentatore, ad esempio, è una vera e propria rivoluzione).

Restano ancora alcuni dubbi in merito alla costruzione, ad esempio l'apparente impossibilità di utilizzare configurazioni hot swap per gli hard disk a meno che non vengano introdotte soluzioni utilizzabili in vani da 3 1/2, ma in definitiva ritengo che, se la strada è quella della massima funzionalità, lo standard WTX altro non faccia che introdurre l'utente di personal computer in un futuro ove i case non siano solo delle scatole chiuse ma un elemento essenziale per il corretto e funzionale funzionamento del sistema.

Per chi volesse approfondire, all'indirizzo www.wtx.org è disponibile della documentazione tecnica ufficiale sullo standard WTX

Un ringraziamento particolare all'Ing. A. Ferraris di Elma per la collaborazione e per avermi fornito parte del materiale.

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