Hydra NR-01 recensione: case tower o banchetto di prova?

Hydra NR-01 è un case aperto, un banchetto di test che può essere orientato sia in orizzontale che in verticale grazie alla possibilità di posizionare i piedini in due posti differenti. Progettato in Italia e realizzato principalmente in alluminio, si tratta di una buona soluzione per chi intende avere piena visione delle componenti, e per lo "smanettone" che accede spesso alle componenti del sistema
di Nino Grasso pubblicato il 27 Febbraio 2018 nel canale SistemiHydra NR-01 recensione
Non tutti i case sono progettati per essere inseriti sotto o sopra la scrivania, né per essere disposti in un ambiente convenzionale. Ci sono ad esempio i banchetti di test, spesso con orientamento in orizzontale, particolarmente diffusi nei laboratori, e non solo. Questo tipo di sistema è utile per sfoggiare l'interno di un computer assemblato o in quelle situazioni che richiedono un continuo e ripetuto accesso alle componenti interne. Ancora più particolare è l'approccio dell'italiana Hydra con NR-01, un banchetto di test con orientamento anche in verticale, e convertibile.
Hydra NR-01 è un tower con design aperto, o per meglio dire un test bench che può essere utilizzato anche in verticale. Il produttore vende anche un'ulteriore griglia per le staffe d'espansione modificata per installare fino ad un massimo di due schede video in parallelo alla scheda madre, e offrire una visibilità della stessa migliore. È indubbiamente un case insolito, capace di soddisfare ogni tipo di palato grazie alle possibilità di espansione e al particolare form factor. Si tratta di una soluzione facilmente personalizzabile, realizzata esclusivamente in alluminio e che consente pertanto un semplice lavoro di modding per chi ne è capace.
Hydra NR-01 | |
Tipo | Case aperto e convertibile |
Colori | Nero, bianco |
Dimensioni e peso | 500 x 198,5 x 448,5 mm - 5 kg |
Supporto MB | Fino a eATX |
Porte I/O | 2 x USB 3.0 |
PSU | ATX - qualsiasi lunghezza |
Caratteristiche | Struttura in alluminio da 1,5 mm Slot drive slim |
Ventole | 3 x 120 mm in estrazione |
Storage | 2 x 3,5 2 x 2,5" |
Slot d'espansione | 8 |
Supporto radiatori | Fronte: 360x80 mm |
Il case è disponibile nelle varianti bianca e nera e può accomodare schede madri ATX ed eATX. L'installazione avviene in senso inverso in modo da rendere visibile il dissipatore delle GPU, ma attraverso l'accessorio di cui parlavamo sopra si possono installare due schede video in verticale in modo da visionare la "faccia" principale delle stesse. Hydra NR-01 offre una buona disponibilità di slot per le ventole (no nincluse) attraverso una singola piattaforma di installazione: se ne possono installare fino ad un massimo di 6, tutte da 120 mm, sia in estrazione che in immissione. Negli stessi slot si può installare un radiatore spesso massimo 80 mm.
La disponibilità di slot per le ventole non è paragonabile a quella di un case tradizionale, ma considerando la struttura open non se ne sente troppo la mancanza neanche durante l'assemblaggio di un sistema hi-end. Il case offre il supporto di fino ad un massimo di otto schede d'espansione, schede video virtualmente illimitate come lunghezza, alloggiamenti per un massimo di quattro unità di storage ed anche uno slot intagliato nell'alluminio per un drive ottico di tipo slim quasi del tutto invisibile alla vista. Contiene anche una porta I/O con due porte USB 3.0, e può accomodare alimentatori di qualsiasi lunghezza.
Il prezzo è sicuramente più elevato della media soprattutto se consideriamo le possibilità di installazione all'interno. Si parla di 214,99 euro sul sito ufficiale, da giustificare con l'esclusività della soluzione.
Design
L'essenzialità è la caratteristica principale di Hydra NR-01, che sul piano progettuale non è altro che una serie di pannelli in alluminio lavorati in modo tale da offrire tutta l'architettura necessaria per accomodare un sistema completo. La piastra di installazione della scheda madre nasconde sotto di essa una sorta di camera utile per nascondere i cavi, che possono essere correttamente instradati attraverso vari fori presenti. Qui non abbiamo alcuna protezione in gomma, come presente sui case tradizionali, soluzione che aiuta sul piano estetico visto che persino i fori diventano un esercizio di design all'interno di un case privo di pannelli laterali.
Ad offrire maggiore rigidezza alla struttura, complessivamente molto più leggera rispetto ad un case tradizionale, c'è un tunnel che nasconde il pannello per l'installazione del radiatore (massimo 360 millimetri con ventole, quindi, da 120 mm) e nella parte bassa l'alimentatore con i cavi. Questi possono essere instradati nella camera inferiore per non appesantire il sistema sul piano estetico attraverso due ulteriori fori, con il tunnel che presenta in uno dei due lati alcune feritoie in modo da garantire un corretto funzionamento per la ventola integrata nella PSU. Non manca, inoltre, una struttura per appoggiare le staffe delle schede d'espansione.
Il tunnel viene firmato con il logo della società intagliato nell'alluminio ed enfatizzato da una lastra di plexiglass inserita nella parte interna. La caratteristica fondamentale di Hydra NR-01 è comunque la possibilità di essere posizionato in verticale, come un case tower tradizionale. I piedini sono in metallo con un anello in gomma nella parte inferiore per impedire al case di scivolare sul piano d'appoggio, e possono essere installati sia sulla parte inferiore (per l'orientamento in verticale) che su quella laterale (per l'orientamento in orizzontale) per ottenere un bench test standard.
È decisamente essenziale anche il pannello I/O, caratterizzato dal solo tasto d'accensione e da due porte USB 3.0. C'è infine lo spazio per un drive ottico di tipo slim, con la fessura per l'inserimento dei dischi che è ricavata da un foro realizzato nell'alluminio.
Installazione di un sistema
L'installazione del sistema avviene in maniera estremamente semplice, con nessuna limitazione, o quasi, per l'utente. Lo spazio a disposizione per l'assemblatore è ovviamente parecchio per ogni configurazione, anche quelle di fascia alta, e anche i cavi possono essere facilmente inseriti nella "camera" interna di cui parlavamo prima. Per accedervi è necessario rimuovere 6 viti a cava esagonale e togliere il pannello in alluminio. All'interno della camera troviamo anche gli slot per le unità di archiviazione, per un massimo di due da 3,5 e altri due da 2,5 pollici. Non ci sono limitazioni, ovviamente, neanche per le componenti da inserire.
Su Hydra NR-01 si possono installare dissipatori a torre di qualsiasi lunghezza (anche se il case si rivolge soprattutto a chi intende realizzare un sistema raffreddato a liquido) e tutti gli alimentatori ATX disponibili in commercio, e i limiti per quanto riguarda le schede video sono anch'essi estremamente permissivi. La scheda madre viene installata con rotazione di 180°, soluzione pensata per consentire all'utente di vedere la faccia anteriore della scheda video, quella con le ventole, e non il suo retro. Questo vale sia per l'orientamento orizzontale che per quello in verticale, per una soluzione più estetica che funzionale.
La società vende inoltre una staffa opzionale che consente di posizionare la scheda video in parallelo rispetto alla scheda madre, così che nell'orientamento in verticale è possibile avere un posizionamento della GPU ancora più efficace sul piano estetico.
Prezzo e considerazioni finali
Hydra NR-01 non è un case per tutti, ma un modello particolare che si rivolge ad una nicchia di utenti appassionati. È progettato in Italia e utilizza interamente l'alluminio per tutti gli elementi ad eccezione del piccolo pannello in plexiglass per il logo e alcuni dettagli. L'uso della lega metallica si fa apprezzare sul piano estetico e su quello della resistenza, e offre un telaio molto leggero e facilmente gestibile nel trasporto. Il case aperto consente inoltre di installare un sistema ad alte performance senza preoccuparsi del ricircolo dell'aria, con le uniche ventole installabili che sono quelle di un ipotetico radiatore per un kit a liquido.
Si tratta di un case open, misto ad un test bench, che può offrire alcuni degli elementi tipici delle due categorie come estrema facilità di manutenzione, accesso diretto alle componenti interne in ogni momento, e anche la possibilità di posizionare il tutto sia in orizzontale che in verticale. Si rivolge a chi intende sfoggiare le componenti interne del proprio computer e realizzare soluzioni e mod altamente personalizzati, con il prodotto Hydra che lascia totalmente spazio all'inventiva del "modder" per creare il suo concetto di PC assemblato. Il tutto, però, ad un prezzo che riteniamo piuttosto elevato anche considerando la qualità dei materiali.
Hydra chiede 215 euro sul sito ufficiale, una cifra che oggi permette di portarsi a casa prodotti più blasonati e completi, caratterizzati anch'essi da una cura nei dettagli paragonabile. C'è comunque il prezzo dell'esclusività da pagare, con NR-01 che è certamente un pezzo unico nella sua categoria.
13 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMa 215 euro per sostanzialmente MEZZO CASE manco col binocolo.
Offro 30 euro... E CI STO RIMETTENDO.
Ma 215 euro per sostanzialmente MEZZO CASE manco col binocolo.
Offro 30 euro... E CI STO RIMETTENDO.
diciamo che per x 3 fogli di metallo saldati in croce sarebbe il prezzo giusto.
Alternativa l'idea, ma il brutto vizio di voler marginare cifre folli con bassi costi di produzione sta contagiando un bel po' di gente...
le USB 3.0 (che detto in altro modo sarebbero 3.1 gen1 dopo che hanno deciso di incasinarci la vita) presenti sui case rimangono tali o se ho una scheda madre con USB 3.1 gen2 diventano perfettamente di tale specifica?
è pure mal realizzato
piegature oscene
Link ad immagine (click per visualizzarla)
misure errate (torrette o bordo di fissaggio che sia)
la VGA non tocca il bordo per 2-3mm
ed è storta con la pressione del dito ... figuriamoci che succede quando serri la vite
Link ad immagine (click per visualizzarla)
bha...
quoto e ribadisco, è la moda del momento. Non si lavora + in volumi come una volta, ergo si cerca di compensare con l'alta marginalità x singola unità venduta, e commercialmente ci può anche stare, ma non a quel prezzo.
A livello di costo e materiale, credo siamo a livello di un banchetto dimas, che costa 150€ circa, oggettivamente questo dovrebbe costare questo.
Avesse almeno una placca in plexyglas per "coprire" il tutto una volta montato sarebbe "quasi" giustificato il prezzo di 200€ (cosa che ho sempre desiderato fare per il mio banchetto, un guscio in plexy per coprire i componenti una volta trovato il setup finale.
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