Windows 10 è il sistema operativo definitivo di Microsoft

È finalmente disponibile al pubblico Windows 10, l'ultimo sistema operativo di Microsoft al quale non seguiranno ulteriori versioni. È proposto gratuitamente nel primo anno per tutti gli utenti Windows 7 e Windows 8.1, e il 29 luglio sarà disponibile esclusivamente per gli utenti Insider. A seguire il roll-out verrà espanso per tutti gli altri in maniera progressiva
di Nino Grasso pubblicato il 28 Luglio 2015 nel canale Sistemi OperativiMicrosoftWindows
Un SO creato da Microsoft e rifinito dagli utenti nell'insegna della gratuità
Microsoft non può permettersi nessun passo falso con Windows 10. La compagnia è reduce dall'insuccesso di 8 che, ancora oggi nel giorno del debutto del suo successore, non è riuscito a scavalcare le quote di mercato di Seven. Ha impiegato parecchi anni prima di superare l'arcaico Windows XP, che viene ancora preferito incautamente da molteplici realtà aziendali in tutto il mondo. Windows 10 è stato progettato e sviluppato da Microsoft, ma proprio perché non si può più sbagliare si è fatto tesoro come mai prima d'ora dei consigli ricevuti dagli stessi utenti, i quali hanno partecipato attivamente nell'evoluzione dell'embrione del sistema operativo. Sono stati infatti milioni gli Insider che hanno contribuito allo sviluppo, impartendo consigli attraverso l'esperienza maturata con le build beta rilasciate pubblicamente.
Possiamo dire che Windows 10 non è un prodotto del tutto nuovo nella data del suo rilascio, il 29 luglio 2015, ma che molti addetti ai lavori e utenti consumer lo conoscono già in maniera particolarmente approfondita. Il 1° ottobre 2014 Microsoft rilasciava la prima anteprima tecnica del sistema operativo, nota allora come Technical Preview. Tutti gli utenti potevano partecipare al programma di beta semplicemente registrandosi su Windows Insider, elemento che ha concesso un certo successo all'iniziativa. Si tratta di una manovra che già la società aveva attuato con Windows Phone (lì si chiamava Developer Preview), che ha portato più di un milione di utenti a provare il nuovo software a solo un mese dalla sua nascita. Ma si è trattato di "roba da esperti".
"Non scherziamo nel dire che è 'roba da esperti'. Quindi, se credi che il BIOS sia un nuovo tipo di carburante vegetale, Technical Preview potrebbe non essere adatto a te", scriveva la società durante la presentazione della prima beta. Da allora la società ha richiesto consigli e pareri sulle funzionalità da inserire od omettere, sulle scelte sul piano della user experience, sull'impatto grafico degli elementi dell'interfaccia, ma anche consigli basilari relativi al wallpaper della schermata di blocco. Nel corso dei mesi i lavori di finitura sono stati veramente tanti, e difficilmente quantificabili: Microsoft ha tracciato quelle che sarebbero state le novità principali del sistema operativo, ma a delinearne l'esperienza d'uso sono stati proprio gli utenti comuni.
Un approccio nuovo e coraggioso da parte di Microsoft, che difficilmente vediamo praticato da colossi di questo calibro e che ricorda, con le dovute proporzioni, quello dei software open-source, in cui è la community a scrivere parte del codice. Ma non è nuovo solo l'approccio in quel di Redmond, quanto tutto il concetto alla base di Windows. Microsoft sceglie di abbandonare la progressione numerica, dimenticandosi del 9 per passare direttamente a Windows 10, un numero che più volte abbiamo definito come "più concreto e netto", che ha l'obiettivo di stabilire e meglio definire un cambiamento radicale non solo nell'interfaccia grafica o nelle funzionalità, ma nel concetto di base del SO.
"Windows as a service" è il traguardo voluto e ottenuto dalla nuova Microsoft guidata da Satya Nadella, Windows inteso come servizio. Un concetto che abbraccia il modo di operare della nuova Microsoft, più snella rispetto a quella pachidermica di Steve Ballmer e capace di destreggiarsi fra più categorie di prodotto partendo dal software e dai servizi, fino ad arrivare all'hardware, con smartphone, tablet e 2-in-1. Un percorso che aveva già disegnato Ballmer, ma che arriva alla sua piena maturazione solo con il nuovo CEO, che vuole definire lo stesso Windows 10 come un ecosistema compatibile con tutto, e non solamente come un semplice sistema operativo.
Windows 10 sarà l'ultimo sistema operativo di Microsoft, frase che di fatto spiazza ma che definisce la nuova strategia della compagnia di Redmond, in cui Windows riceverà aggiornamenti incrementali per sempre e gratuitamente: "Non ci sarà nessun Windows 11", ci è stato ricordato alcune settimane fa da un portavoce della società. Questo significa che dopo Windows 10 non dovremo attenderci più alcuna major release. Gli aggiornamenti arriverannno con costanza, ma saranno incrementali: pensare le prossime novità del sistema operativo con un numero identificativo sarebbe sbagliato, perché questo non avverrà. Windows 10 verrà aggiornato proprio come un servizio, e non più come un software tradizionale, e tutti gli aggiornamenti futuri saranno proposti gratuitamente.
Gratis è stata una delle parole più utilizzate nelle fasi di pre-rilascio, visto che Windows 10 sarà proposto gratuitamente a tutti gli utenti di Windows 7 e Windows 8.1 con regolare licenza nel primo anno dal debutto. Ma non ci sarà alcun stravolgimento nel modello di business della società, che è già avvenuto con l'introduzione dei vari servizi a sottoscrizione. Del resto, Microsoft punta a monetizzare con le vendite agli OEM e non sulla vendita delle varie licenze al consumatore finale che, probabilmente, occupano una parte marginale nel suo fatturato. L'utente finale non pagherà quasi in nessuna circostanza il nuovo sistema operativo, e nel primo anno dal debutto l'aggiornamento sarà gratuito per centinaia di milioni di utenti in tutto il mondo.
Con una manovra così aggressiva, Microsoft punta a risultati decisamente ambiziosi per Windows 10, pari a 1 miliardo di installazioni nei prossimi tre anni.