Pirateria informatica, un fattore culturale?

Pirateria informatica, un fattore culturale?

La pirateria informatica è un argomento sempre d'attualità che ritorna, ciclicamente, alla ribalta. Attraverso un'analisi del BSA andiamo allora ad osservare quanto la pirateria informatica vada ad impattare sull'economia mondiale, facendo qualche considerazione in merito

di pubblicato il nel canale Programmi
 
165 Commenti
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luca2014103 Agosto 2011, 18:20 #11
@Major Clock

Guarda, ti assicuro Major, nessun flame. Sto solo cercando di capire. Se poi, dire la propria opinione = flame, allora chiudo la bocca. Rileggo il mio post e non ci trovo nessun commento sulla mia supremazia ideologica. Sono solo mie opinioni, messe allo stesso livello delle altre.

Solamente io non condivido due cose: la cintura di Gucci originale e quella taroccata per me sono diverse. Magari quella di Gucci non vale 200 euro e su questo siamo d'accordo. Ma certamente non ne vale 2: le chiaviche vendute sui marciapiedi non sono della stessa qualità.
Saranno tutte fatte in Cina, ma c'è roba cinese e roba cinese. Come dire, mica tutti i gelati italiani nelle gelaterie sono buone uguali, no? ;-)

Sono anche d'accordo sul fatto che far girare tante copie di Windows argina la concorrenza ma, come hanno fatto alcuni autori, mi viene in mente i Radiohead, hanno messo online un loro disco ad offerta libera. Potevi anche scaricarlo gratis, ma se ti piaceva, gli davi un contributo.

Nel tuo caso dici che non andrai mai a vedere 4 film a settimana, ma se scopri un bravo regista, magari il prossimo suo film vai a vederlo al cinema. Bene, quindi, ad es. perchè non scarichi Win craccato e, dopo averlo fatto girare per qualche settimana, non acquisti una licenza?
O magari hai Win7 craccato, ma avrai Win8 licenziato.

Non è la stessa cosa? In questo senso la cosiddetta pirateria acquisterebbe un significato più di "trial" che non di usare licenze senza permesso. Sarei più affine a questa pratica.

Io cerco solo di mettermi nei panni di chi detesterebbe vedere il proprio lavoro "derubato". E quindi cerco di non farlo agli altri, anche si tratta di Microsoft.
Stefano Landau03 Agosto 2011, 18:24 #12
Una cosa che in queste inchieste non si considera mai. La ricchezza della nazione e della popolazione.

Ora faccio un esempio, se io ho un budget mensile di 100 posso dedicarne 50 all'abitazione, 20 al trasporto, 10 per mangiare ed il restante 20 per i divertimenti. (lo stesso principio vale anche in altri campi.......)

Quindi se per esempio compro un CD di musica, non andrò a teatro, perchè i 40 € del divertimento previsto per il periodo li ho investiti nel cd. E se proprio vorrò avere CD e teatro........ dovrò mettermi a dieta e risparmiare 40€ non mangiando.........

Ora se il CD lo copio allora quello che cambia è che andrò anche a teatro in quanto il CD non mi sarà costato nulla.

Alla fine io comunque avrò speso 40 €. Tutti qui discorsi sui posti di lavoro persi sono semplicemente assurdi, perchè si tratta di spostare posti da un settore ad un altro semmai, non di crearli.

Se io tra due cose me ne posso permettere solo una, dovrò fare una scelta, ma sarà solo una che farò.

Ecco quindi che il problema non si pone. non spenderò 80 solo perchè non posso farlo. Quindi il ragionamento secondo me si può ribaltare, i paesi Latini sono spesso anche i più poveri per svariati motivi, quindi questo causa un tasso di pirateria maggiore. Se non ci fosse la priateria però i consumi non crescerebbero (e quindi i posti di lavoro) in quanto per aumentare i consumi bisogna aumentare la spesa. Ma la spesa non si può aumentare perchè non ci sono soldi a sufficienza.

Ma è mai possibile che questo semplice e banale ragionamento non sia mai considerato in questi articoli ?
giulio.foletto03 Agosto 2011, 19:30 #13
Di questa che ne pensate? ( da techradar, relativa solo alla pirateria di videogiochi pc)
http://www.techradar.com/images/zoom/piracy-map-688864
muppo03 Agosto 2011, 19:53 #14
Originariamente inviato da: icoborg
tipo finlandia, svezia?


tipo?
la c'è un 25% , con tendenza al calo neglio ultimi anni.
da noi sfiora il 50%.
il discorso è molto piu semplice di quello che si pensa :
il reddito incide sulla pirateria, è lampante dai grafici.
E' una questione economica e non ce nessun fattore culturale e se mai ci fosse inciderebbe poco su quei dati.
Se hai soldi il gioco lo compri o lo fai spesso, se non ne hai ti arrangi, la vera ed unica "arte" dell'italiano, l'arrangiarsi. Non è che uno lo compra pensando che cosi fa girare l'economia, non li compra perche non se li puo permettere visto e considerato quanto costa mantenersi e pagare tasse per mantenere pure tanti altri .
LORENZ003 Agosto 2011, 20:00 #15
Originariamente inviato da: Obelix-it
Scusate, redazione, eh, perche' vorrei capire: come si fa a vendere del software contrafatto ??? Cioe', io scrivo un sistema operativo e lo vendo come Windows ??? perche' *questo* e' il significato di 'contraffatto'. Nel mondo, ad esempio, della moda (in cui modestamente....). Pinco pallo copia un capi di Armani, ci mette il logo di Armani e lo vende come se fosse di Armani, Contraffazione, appunto. Vendere una copia di Uindos senza licenza *non e' contraffazione* neanche di striscio.



è esattamente quello che penso io, però qui è solo questione di termini: contraffatto indica un qualcosa che è copiato e riprodotto (disegno, logo, ecc) e spacciato/venduto per l'originale: ad esmepio una borsa, un abito, ecc. Nella realtà delle cose un software scaricato/pirata difficilmente è contraffatto nel vero senso della parola ma nel 95% dei casi è l'esatto software che è presente nella confezione acquistabile in negozio, solo che è CONTRAFFATO (nella realtà dei temrini, crackato) il codice di protezione che lo attiva. Tale codice probabilmente sarà identico ad un codice che un cliente ha trovato nella sua scatola regolarmente acquistate, quindi risulta illegale se tu usi programmi per generare il codice funzionante o strumenti che modificano qualcosa alfine di aggirare l'attvazione. E' chiaro che chi ha una copia "contraffatta" di Windows in realtà ha il prodotto originale per contenuto ma contraffatto per quel che riguarda la protezione/attivazione (che poi è quel qualcosa che rende ogni copia unica).
Contraffatto nel termine informatico più proprio potrebbe essere, ad esempio, l'IPAD "cinese" che è una copia spudorata del telaio originale su cui gira un sistema operativo Android modificato per essere simile al s.o. Apple. In questo caso il prodotto è contraffatto e spacciato per quello originale quando, in realtà, non lo è. Ovviamente il prezzo è un decimo e già ciò dovrebbe far drizzare le orecchie ad un ipotetico compratore (incauto acquisto), così come è incauto acxquisto comprare un CD di Adobe Creative Suite in una bancarella portandolo a casa per solo 10 euro quando il prodotto in negozio costa 1.000 euro.

Secondo me è solo una questione di terminologia, però hai posto l'accento su un argomento interessante.
axl200403 Agosto 2011, 21:27 #16
Sono abbastanza d'accordo sul fatto che un motivo che spinge a scaricare illegalmente sia il prezzo non giustificato di alcuni software. Ma bisogna distinguere: se uno da casa si scarica Photoshop per ritoccare due foto delle vacanze mi sta bene ma se lo fa una web agency e lo installa su dieci postazioni...
Il problema così diventa concorrenza sleale e la stessa cosa vale per i sistemi operativi.
Nascondersi dietro al fatto che lo posso scaricare gratis e quindi non ho intenzione di pagarlo è, di fatto, disonestà pura e semplice.
Il modo di combattere il prezzo, ripeto, a volte assurdo di certi software esiste già: si chiama opensource.
Dall'ininzio della sua diffusione (vedi Richard Stallman e FSF) e poi con Linux e OSI i risultati sono già importanti.
(controllate il prezzo del pacchetto di Microsoft Office dopo la diffusione si Open Office)
MuadDibb03 Agosto 2011, 21:51 #17
Mi vien da pensare che, se non si potesse piratare Windows e i vari videogames... nVidia e Ati chiuderebbero nel giro di un anno!
(Scherzo, nessuno si inalberi!)
omerook03 Agosto 2011, 21:58 #18
Originariamente inviato da: Redazione di Hardware Upg

i tassi di pirateria più alti vengono registrati nelle nazioni europee con radici latine, Portogallo, Spagna e Italia. Oltre alla Grecia.


commento razzista sulle radici latine, complimenti alla redazione.

poi guarda caso a scroccare sono i cittadini dei paesi piu scannati di euroupa
..che ci sia un nesso?
chi ha moneta da spendere compra quello che vuole quando vuole e non perde un minuto a sbattersi con torrent, warez, crack e porcate varie ma, non perche sia piu onesto di altri ma semplicemente perche è piu comodo.

comunque che la GNUGPL sia con voi
djfix1303 Agosto 2011, 22:07 #19
quoto chi evidenzia l'errore di valutazione del mancato introito; in effetti non potersi permettere qualcosa non vuol dire che non la si desideri e se te la propinano a molto meno di certo la prendi...interessa ben poco chi è che si arricchisce se la casa madre o il pirata di turno; se il software fosse proporzionale all'uso allora sarebbe tutto più equilibrato vedi uso di alcuni software con licenze differenti per uso privato o commerciale; dovrebbe essere tutto così!!
129 euro per un Windows 7 HP è uno sproposito quando in OEM la medesima licenza la paga meno della metà...
se io valuto che un software (per mio uso privato e senza perciò arricchirmi) non merita i soldi che chiedono io tendo a trovarlo sulla rete.
29 euro per un giochino da usare sul tablet?? pazzi da legare!! e poi se glielo compro e finisco il gioco (secondo loro) non potrei nemmeno rivenderlo? una volta finito cosa cavolo ci faccio? lo butto?

mah, criterio esclusivamente di guadagno...
Jackal200603 Agosto 2011, 22:48 #20
Originariamente inviato da: Major Clock
mah, sarò io che non capisco ma vedo le cose leggermente diversamente. Non tanto per quello che riguarda i volumi di file piratati che girano per la rete quanto piuttosto per il loro valore commerciale o di "mancati introiti" per le aziende, per non parlare di posti di lavoro persi e altre fandonie.
Parliamoci chiaro: il principale motivo per cui circa il 50% del software commerciale che usiamo è piratato è semplice: le licenze costano uno sproposito. E' così in ogni settore in cui la pirateria o la contraffazione hanno importanti quote di mercato. Es: una cintura di gucci costa 200 euro. Benissimo, la tizia che guadagna 600 al mese andrà dal vucumprà di turno e gliela compra a 20, specie se come spesso succede è esattamente la stessa che nei negozi costa 200, proprio perchè gli stessi cinesi che le producono per gucci le rifanno con gli stessi materiali o almeno molto simili per il mercato nero. Quindi secondo queste analisi, la tipa dei 600 euro al mese ha privato gucci di un introito di 200 euro. Ecco, questa è un'idiozia. Semplicemente se non ci fosse il mercato nero lei se ne stava senza la cinturazza alla moda e io me ne starei senza windows e autocad e compagnia bella, il che porterebbe rapidamente al fatto che linux sarebbe di gran lunga il SO più diffuso al mondo e tutti i software GPL&co idem, per cui si innescherebbe un meccanismo per cui in pratica Win sarebbe ridotta in brandelli in pochi anni.

Morale: perchè non iniziamo a capire che nei prezzi delle licenze sia già incluso (e abbondantemente conteggiato) il controvalore della contraffazione? Mi sembra fin troppo evidente. O forse qualcuno vole farmi capire che con i volumi che distribuisce Winsox, il prezzo di circa 100-150 euro a licenza sia un costo bilanciato e realistico? La verità è che le aziende, le multinazionali e le compagnie simil-monopolio governano il mondo della finanza e del marketing in generale quindi ciò che va bene a loro è "la norma" e ciò che non gli va bene è "illegale" (o lo deve diventare presto).

Senza contare che addirittura loro ne hanno un guadagno indiretto notevole in termini di immagine e semplice diffusione. Sappiamo tutti come Bill Gates fosse ben lieto che in cina ai tempi di win98 nessuno pagava le licenze. Come ogni pusher sa bene: la prima dose è gratis e anche la seconda se non hai ancora la dipendenza, poi si vedrà quando non puoi farne a meno chi decide il prezzo!


Originariamente inviato da: Haran Banjo
Senza pirateria, Bill Gates chiederebbe l'elemosina in strada


Originariamente inviato da: Obelix-it
Scusate, redazione, eh, perche' vorrei capire: come si fa a vendere del software contrafatto ??? Cioe', io scrivo un sistema operativo e lo vendo come Windows ??? perche' *questo* e' il significato di 'contraffatto'. Nel mondo, ad esempio, della moda (in cui modestamente....). Pinco pallo copia un capi di Armani, ci mette il logo di Armani e lo vende come se fosse di Armani, Contraffazione, appunto. Vendere una copia di Uindos senza licenza *non e' contraffazione* neanche di striscio.

Al di la' di tutte le belle chiacchere e dimenticanze dell'articolo (tipo: se compero un capo di Armani, non e' che il Giorgio decide quante volte devo metterlo in che occasioni posso metterlo e/o che non posso prestarlo ad un amico o regalarlo a terzi. Se compero XP invece, a momenti manco posso installarlo sul PC. )


quoto decisamente.

e aggiungerei che fintanto che la pirateria portava guadagno e interessi alle sh, specie MS, nessuno se ne lamentava. Infatti Gates puntava proprio sulla pirateria per far diventare Office uno STANDARD DE-FACTO, per citare un esempio. Ma anche sulla pirateria di Windows stesso, che ha portato ad essere il SO più diffuso.

Nonostante le infinite copie di Window illegali, a partire da Windows 3.1, vi siete mai chiesti come mai MS non sia fallita, visto che MS non esisterebbe senza Windows?

E' un po' come Wikileaks: i media Italiani ne hanno sempre riportato le notizie, senza mai criticare, anzi, molte volte addirittura il giornalista o l'inviato di turno faceva anche il moralista. Poi sono spuntati dossier su Berlusconi e allora Wikileaks è diventato un covo di mentecatti...

Oppure come le intercettazioni: usate in tutte le indagini per i comuni mortali e nessuno se ne è mai lamentato. Quando hanno iniziato ad intaccare gli affari dei politici, il TG1 ha iniziato a fare i conti in tasca alle questure e a come spendono "i soldi degli italiani", senza contare che pure il TG1 vive con quei soldi, senza nemmeno guardarsi allo specchio la mattina... con gli editoriali del suo direttore che sono inqualificabili per il primo TG nazionale...

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