Adobe Creative Suite 5, le novità

Ieri Adobe ha presentato la propria nuova suite software dedicata al mercato dei professionisti. Adobe Creative Suite 5 si presenta come una soluzione rinnovata, sviluppata per rispondere alle sempre crescenti esigenze del settore di mercato cui è indirizzata. Andiamo ad analizzare le caratteristiche principali.
di Gabriele Burgazzi pubblicato il 13 Aprile 2010 nel canale ProgrammiCreativeAdobe
Introduzione
Nel corso della giornata di ieri Adobe ha lanciato Creative Suite 5, l'aggiornamento dell'intero pacchetto di software per la creazione multimediale: l'evento di presentazione a Milano, ha tolto il telo a 250 nuove funzioni, aggiornamenti per tutti i 14 software inclusi oltre a nuovi sevizi online e applicazioni.
Lo sviluppo e l'integrazione di buona parte delle novità, secondo quanto riportato dai vertici societari italiani presenti nel corso della conferenza, riguarda principalmente l'ottimizzazione e la necessità di migliorare il flusso di lavoro: per questo motivo buona parte delle applicazioni presenti all'interno della suite sono in grado di interoperare tra loro, rendendo molto più semplice e veloce la possibilità di condividere i contenuti. Anche in questa direzione puntano i nuovi cinque servizi online definiti CS Live, rispettivamente Adobe BrowserLab, Adobe CS Review, Acrobat.com, Adobe Story e Omniture SiteCatalyst NetAverages. Più avanti andremo ad analizzare le funzionalità dei nuovi servizi online.
Adobe CS5 si presenta con un profondo e atteso cambiamento: il supporto nativo per i 64 bit. Dopo anni, tre delle principali applicazioni impiegate da buona parte degli addetti ai lavori nei settori di grafica e videoediting, saranno in grado di funzionare correttamente con software 64bit. Adobe Photoshop, Premiere Pro e After Effects sono le applicazioni che funzioneranno, sia su sistemi Windows sia su soluzioni Apple, sfruttando i 64 bit, garantendo così la possibilità di sfruttare correttamente quantitativi di memoria superiore ai 4GB. Secondo quanto riportato da Adobe stessa, la necessità di passare al supporto per sistemi 64 bit, ha comportato un grande lavoro all'interno dell'azienda stessa: in molti casi ci si è ritrovati a riscrivere parte del codice, adattando applicativi sviluppati nel corso di diversi anni. Il semplice passaggio da 32 a 64bit ha in alcuni casi comportato, in specifici e determinati casi, un incremento prestazionale superiore di 10 volte.
Prima di procedere con l'analisi di parte delle nuove funzionalità introdotte da Adobe nei principali software presenti all'interno della Creative Suite 5, non possiamo non soffermarci su alcuni episodi di "cronaca" che hanno visto coinvolta Adobe e Apple nel corso degli ultimi tempi. Oggetto della discussione è, come facilmente intuibile, Flash e i suoi contenuti: con l'ultimo aggiornamento dell'SDK iPhone OS 4.0, Apple annunciato l'impossibilità di utilizzare applicativi sviluppati con strumenti esterni; il riferimento all'applicazione presentata da Adobe di cui abbiamo parlato in questa notizia è evidente, anche se indiretto. In particolare, nelle nuove condizioni poste dalla licenza d'uso del Software Development Kit di iPhone OS 4.0 si legge:
"Le applicazioni possono utilizzare solamente le API documentate nella maniera prescritta da Apple e non devono utilizzare o chiamare altre API private. Le applicazioni devono essere originariamente scritte in linguaggio Objective-C, C, C++, o JavaScript quando eseguite dall'engine iPhone OS WebKit, e solo il codice scritto in C, C++, e Objective-C possono compilare e linkare direttamente alle API documentate (per esempio Applicazioni che linkano ad API documentate attraverso una traduzione intermediaria, o un livello di compatibilità o un tool sono vietate)"
Adobe, attraverso Enrique Duvos, Senior Platform Evangelist per l'Europa, ha comunque confermato che nella nuova CS5 sarà presente il tool sopra citato, che consentirà a tutti gli utenti delle attuali versioni di iPhone OS di poter sfruttare le apps create con tale tool.