Lenovo ThinkVision P49w-30, ultrawide 32:9 da 49 pollici per la produttività

I monitor ultrawide non sono solo per i videogiocatori: ThinkVision P49w-30 si propone per la produttività, l'uso ufficio e per i creativi che hanno bisogno di ampie aree di lavoro, ma non vogliono le noie di una soluzione dual-screen
di Andrea Bai pubblicato il 14 Novembre 2023 nel canale PerifericheLenovo
I pannelli LCD "ultrawide" non sono più un'esclusiva dei monitor destinati all'intrattenimento, e sono divenuti utili anche per il settore business e professionale. Mentre per i videogiocatori questi schermi molto ampi offrono un'esperienza più immersiva e coinvolgente, per gli utenti professionali rappresentano uno strumento ideale grazie alla maggiore area di lavoro disponibile. L'aumento della larghezza dello schermo, reso possibile dall'innovazione tecnologica nel campo dei pannelli LCD, permette dunque sia ai gamer che ai professionisti di trarre importanti benefici in termini di produttività e user experience. Le aziende produttrici hanno colto questa opportunità per differenziare la propria offerta e venire incontro alle diverse esigenze dell'utenza.
Prima che gli schermi ultrawide arrivassero sul mercato, l'unica strada percorribile che consentisse di ottenere un'esperienza d'uso simile era l'utilizzo di una configurazione dual monitor, con due display affiancati. Questa opzione, che comunque viene scelta ancora oggi, presenta però diversi svantaggi pratici, tra cui l'ingombro sulla scrivania, la profilazione e calibrazione per ottenere corrispondenza cromatica tra due display (specie nel caso di impiego a scopo creativo) e la necessità di disporre di due uscite video, requisito non sempre soddisfatto soprattutto sui sistemi desktop per uso office e pressoché impossibile per i dispositivi portatili.
Proprio per rispondere a questa esigenza di produttività, negli ultimi anni si è ampliata notevolmente l'offerta di monitor ultrawide da parte di tutti i principali produttori. Una spinta decisiva è arrivata anche dall'introduzione su larga scala dello smart working durante la pandemia, che ha portato molti lavoratori a dotarsi di postazioni domestiche più funzionali e strumenti di lavoro più evoluti. I display ultrawide rappresentano quindi una soluzione ideale per gestire il multitasking e le attività professionali da casa con la stessa efficienza che in ufficio.

E' in questo scenario che si inserisce una recente proposta di Lenovo, il monitor ThinkVision P49w-30: si tratta di una particolare soluzione da ben 49 pollici di diagonale e in formato 32:9. La sua risoluzione è di 5120x1440 pixel che di fatto rappresenta un'area di lavoro pari a quella di due monitor QHD di 2560x1440 pixel. Chiaramente uno schermo di queste dimensioni, e in particolare con questa larghezza, impone l'uso di un pannello curvo - qui il raggio di curvatura è di 3800R - per il comfort di visione così da adattarsi alla naturale curvatura del campo visivo umano.

Va da sé che una diagonale così pronunciata porta ad ingombri non esattamente irrilevanti. ThinkVision P49w-30 si sviluppa per una larghezza di ben 121,5 centimetri mentre l'altezza e la profondità sono rispettivamente di 57,6 centimetri (con il supporto regolato alla massima altezza) e 25,3 centimetri. Insomma, non è un monitor che può essere collocato in spazi angusti, e ha bisogno anche di un po' di agio per accomodare l'ingombro complessivo della curvatura. L'altezza del monitor tuttavia può essere ridotta fino ad un minimo di 42 centimetri, con un gioco di circa 15 centimetri complessivi per adattare al meglio il dispositivo alla posizione di visione. In ogni caso disponendo di una base d'appoggio singola, può semplificare il posizionamento su piani di lavoro non particolarmente generosi.

Restando in tema di possibilità di orientamento, il monitor consente di essere inclinato all'indietro fino a 23,5° e in avanti di circa 5°. E' inoltre possibile orientare lateralmente il monitor di 45° per parte. Infine è possibile installare ThinkVision P49w-30 su una staffa utilizzando un attacco VESA 100x100 o 100x200.

Come già abbiamo avuto occasione di riscontrare su altri monitor professionali di casa Lenovo, anche questo ThinkVision P49w-30 presenta una particolare scanalatura nella base d'appoggio, che consente di collocare smartphone o tablet di piccole dimensioni. La base stessa ha una superficie che può consentire di appoggiare su di essa sistemi di piccole dimensioni, così da mantenere il piano di lavoro ordinato.

Il monitor mette a disposizione una dotazione di porte davvero molto ricca: ci sono tre porte USB 3.2, una porta USB-C 3.1 e una porta USB-B 3.2, due porte HDMI 2.1, una DisplayPort 1.4, una porta Thunderbolt 4 in ingresso e una in uscita, il connettore minijack per collegare cuffie o diffusori esterni e anche un connettore RJ-45. Il monitor può infatti essere utilizzato come hub di espansione, grazie alla presenza della porta USB in uplink che rende inoltre possibile allestire un setup KVM/eKVM, ideale per mantenere una postazione di lavoro ordinata ed essenziale, anche nel caso in cui si utilizzasse il display collegato a due sistemi diversi. In questo modo sarà possibile controllare i due sistemi con una sola tastiera e mouse, passando opportunamente da uno all'altro tramite il pulsante di accesso rapido posto nella parte posteriore del display.

Interessante la presenza di due porte presenti su un elemento a scomparsa, accessibile dalla parte inferiore del display. In questo modo l'utente può avere a disposizione agevolmente due porte USB, di tipo A e C, senza la necessità di dover andare ad armeggiare nella parte posteriore del monitor.

Minimalista, ma funzionale, l'organizzazione dei pulsanti di controllo: oltre a quello dell'accensione presente nell'angolo destro, sul profilo inferiore del monitor, vi sono il minuscolo "pomolo" direzionale di colore rosso, posto sul retro, per l'accesso ai menu e per la loro navigazione, e al di sotto di esso, il pulsantino nero per la selezione rapida degli ingressi. Il pomolo direzionale viene utilizzato anche per l'accesso rapido alle funzioni KVM/eKVM e per la regolazione della luminosità, anche se l'utente può assegnare altre funzioni personalizzate.


Quanto al menu delle impostazioni, ritroviamo la tradizionale impostazione già incontrata in altri monitor Lenovo. L'utilizzo è agevole e intuitivo, con una discreta reattività dei comandi. Dal menu è possibile inoltre governare le funzionalità Pciture-in-Picture e Picture-by-Picture che permettono di mostrare sullo schermo due segnali diversi, utilizzandolo in questo modo come fosse una configurazione dual-screen. Attivando la funzionalità PbP lo schermo viene diviso a metà, mentre invece con la funzionalità PiP è possibile scegliere in quale riquadro del monitor visualizzare un secondo segnale. Sempre dal menu è possibile assegnare una specifica porta in ingresso a ciascun riquadro.
Dal punto di vista tecnico i dati di targa, che metteremo alla prova con la consueta suite di test avvalendoci delle sonde i1 Pro e i1 Display di SpectraCal assieme alla suite Calman di Portrait Displays, sono piuttosto interessanti: Lenovo dichiara infatti una copertura del 98% dello spazio colore DCI-P3 e un DeltaE medio inferiore a 2 in virtù della calibrazione di fabbrica. La frequenza di aggiornamento del pannello è di 60Hz, più che adatta per un monitor che non fa dell'impiego gaming la sua vocazione primaria. I dati di targa indicano inoltre una luminanza di 350 nit e un rapporto di contrasto di 2000:1. Vale inoltre la pena sottolineare che il pannello è a 8 bit + FRC.
Il monitor offre quattro profili preimpostati, sotto la voce "Scenario
Mode" all'interno del menù. Ciascuno di essi fa uso di uno spazio colore e
una curva di gamma specifici, come facilmente si può intendere dal nome
del profilo stesso. Video Creation usa lo spazio colore BT.709 e la curva
di gamma BT.1886, Digital Cinema invece utilizza lo spazio colore DCI-P3 e
la curva di gamma 2.6, mentre infine Image Creation sfrutta lo spazio
colore e la curva di gamma dello standard sRGB. C'è poi il profilo
"Display Native", ovvero le prestazioni native del monitor che in questo
caso sfruttano lo spazio colore P3-D65 e una curva di gamma 2.3. Per
l'analisi strumentale abbiamo selezionato il profilo Display Native, in
abbinamento al punto di bianco definito come "Neutral" all'interno del
menu.
Bilanciamento RGB
Lenovo ThinkVision P49w-30 - Display native
Curva di Gamma SDR
Lenovo ThinkVision P49w-30 - Display native
. Luminanza misurata |
---|
. Gamma standard 2.2 |
Rapporto di contrasto: 1,793 : 1 |
Spazio Colore CIE 1931 - Coordinate cromatiche Yxy
Lenovo ThinkVision P49w-30 - Display native
. Gamut misurato | Copertura | Rapporto |
---|---|---|
. REC BT.709 | 99.85% | 131.00% |
. DCI P3 D65 | 93.69% | 96.57% |
. Adobe RGB | 88.11% | 97.12% |
. BT.2020 | 69.28% | 69.28% |
DeltaE - Macbeth Color Checker
Lenovo ThinkVision P49w-30 - Display native
Il monitor, la cui vocazione è quella generale di "produttività", mostra un comportamento piuttosto interessante alle prove strumentali. Si registra un discreto ma non perfetto equilibro dei toni neutri e una valida progressione tonale, in questo caso con una luminanza massima di quasi 180 candele su metro quadro (le impostazioni di fabbrica prevedono una luminosità regolata a 75 su 100) e un rapporto di contrasto nativo di 1700:1. Apprezzabile l'estensione del triangolo di gamut, che arriva a coprire il 93% dello spazio colore P3, risultando quindi un po' meno esteso rispetto alle specifiche tecniche indicate. La precisione cromatica è anch'essa di buon livello con un DeltaE medio pochissimo superiore al valore di 2, e condizionata dalla neutralità del bianco non esattamente immacolata.
Come dicevamo queste sono le prestazioni native, e con impostazioni di fabbrica, di questo monitor. In realtà i vari profili pre-impostati offrono un comportamento generalmente più accurato, sia in termini di progressione tonale, sia in termini di neutralità dei grigi e, di conseguenza, una miglior precisione cromatica. Tutti e tre i profili, Video Creation, Image Creation e Digital Cinema esprimono un DeltaE medio inferiore a 1,5 sui rispettivi spazi colore (BT.709, sRGB e DCI-P3). In generale il monitor Lenovo ThinkVision P49w-30 mostra valide prestazioni in diversi ambiti produttivi, non solo quelli strettamente "office", ma anche quelli creativi.
Le buone prestazioni cromatiche e tonali si affiancano efficacemente all'ampia diagonale di questo schermo, che lo rendono di fatto una soluzione particolarmente interessante e versatile per chi ha necessità di ampie aree di lavoro. Che si preferisca un assetto single-monitor, o che si voglia sfruttare la funzionalità PiP/PbP per allestire una postazione dual-monitor ma con una sola periferica di visualizzazione (o anche un monitor solo collegato a due sistemi differenti), Lenovo ThinkVision P49W-30 può rappresentare una risposta da valutare con attenzione, anche in virtù del fatto che l'operatività con un singolo monitor (specie quando si vogliono utilizzare due segnali differenti) elimina tutte quelle noie di calibrazione che sarebbero altrimenti necessarie per accordare l'immagine su più monitor magari di diversa fattura.
Certo l'ingombro complessivo non è per nulla trascurabile, e richiede uno spazio adeguato, anche considerando le possibilità di orientamento e inclinazione del display. Si tratta indubbiamente di un prodotto particolare che non può trovare posto su tutte le scrivanie, ma che potrebbe incarnare la scelta giusta davanti a specifiche esigenze. Il listino parla di 1799 Euro IVA esclusa, ma con uno street price di circa 1600 euro, un altro elemento certamente non trascurabile.
25 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoOvvero, a comparata comodità di posizionamento, due monitor sono "megl che uan."
Questi aspect ratio spropositati compromettono l'estensione verticale delle schermate, che per quanto possano essere specifiche nella loro natura d'utilizzo, risulterebbero affaticanti sia per range di movimento umano che per chiarezza rappresentativa (indipendentemente dalla risoluzione).
Ne ho avuto bisogno perché utilizzo diversi layout fino a 5 finestre contemporanee (più spesso la principale centrale e secondarie laterali) e non trovavo la quadra con i precedenti 2x27".
Se lo si deve usare con un solo programma i 49” sono inadeguati e fastidiosissimi e infatti io riduco l'area ad un centrale di circa 16:9.
Sono prodotti di nicchia che hanno evidenti difetti nei normali utilizzi.
1. Non si può condividere il monitor con teams o altri programmi di messaggistica perchè il fattore di forma fa crashare teams etc.. impedendo di condividere lo schermo e obbligando sempre a condividere finestre
2. Il fattore di forma è peggiorativo rispetto ai classici monitor che usavamo (2x32”) perdendo 6-7 righe di codice sulla parte inferiore a vantaggio di spazio laterale inutilizzato
Alla fine sono belli, danno qualcosa in alcuni ambiti, si possono usare lo stesso per lavoro ma alla fine non nascono per lavorare tanto che il nostro è finito nella mia postazione perchè tanto è più da rappresentanza che da lavoro lavorando da casa.
Peccato.. li facessero più “alti” sarebbero migliori
Ho visto che ha sul retro anche un connettore di rete RJ45.. a cosa serve?
E' possibile inviare segnale video direttamente via cavo di rete?
Seconda cosa:
Chiaro che un monitor come questo rimpiazza il doppio monitor tradizionale offrendo il vantaggio della maggiore versatilità essendo di fatto un unico pannello.
Ma a questo punto se uno volesse usare una tv da 50 pollici con risoluzione molto alta (tipo 8K) non sarebbe ancora meglio? Cioè sarebbe come avere l'equivalente di quattro schermi su un unico pannello..
Ovvero, a comparata comodità di posizionamento, due monitor sono "megl che uan."
Questi aspect ratio spropositati compromettono l'estensione verticale delle schermate, che per quanto possano essere specifiche nella loro natura d'utilizzo, risulterebbero affaticanti sia per range di movimento umano che per chiarezza rappresentativa (indipendentemente dalla risoluzione).
Decisamente meglio questo monitor che due affiancati, a mio avviso.
Prima di tutto, un unico monitor ti permette di suddividere meglio lo spazio, ad esempio centrando una finestra, cosa impossibile con due monitor a causa del gap che si sovrappone in mezzo. Quindi puoi benissimo avere layout a tutto schermo con 1, 3 o 5 finestre affiancate.
Ovviamente se lavori con una sola applicazione, e' inutile averla a pieno schermo, deve essere una finestra centrata al centro; esistono in giro diverse applicazioni che aiutano nel gestire il layout, a partire ad esempio da PowerToys con FancyZones.
Ovvio che occorre un minimo di adattamento per riuscire a sfruttare adeguatamente questo spazio. Se sei abituato a lavorare sempre con un'applicazione a tutto schermo, o devi riadattarti un poco, oppure semplicemente questo monitor non fa per te.
Ho visto che ha sul retro anche un connettore di rete RJ45.. a cosa serve?
E' possibile inviare segnale video direttamente via cavo di rete?
Seconda cosa:
Chiaro che un monitor come questo rimpiazza il doppio monitor tradizionale offrendo il vantaggio della maggiore versatilità essendo di fatto un unico pannello.
Ma a questo punto se uno volesse usare una tv da 50 pollici con risoluzione molto alta (tipo 8K) non sarebbe ancora meglio? Cioè sarebbe come avere l'equivalente di quattro schermi su un unico pannello..
Da quello che vedo nel manuale utente il connettore ethernet ti permette di collegare alla rete un computer collegato via usb al monitor; in pratica e' come se fosse un hub USB con connettore di rete incorporato.
Per quanto riguarda il discorso del televisore 50 pollici, a mio personalissimo parere (che puo' tranquillamente essere smentito) la risposta e' no.
Prima di tutto, le funzionalita' di un televisore e di un monitor sono abbastanza diverse: ad esempio non puoi visualizzare in genere contemporaneamente due o piu' sorgenti video affiancate, come in questo caso, e anche gestire le opzioni e' molto diverso, perche' una TV e' progettata per essere usufruibile col telecomando, mentre un monitor tramite l'OSD. In un televisore accedere alle opzioni dello schermo avanzate in genere e' piu' difficile e occorrono piu' passaggi. Insomma, a livello ergonomico gestire le opzioni di un monitor e' piu' semplice rispetto ad un televisore.
Poi e' importante anche l'aspect ratio. Gli ultrawide allargano ulteriormente il formato 16/9, ed il formato 16/9 quello 4/3 a sua volta, ed il motivo e' semplice: la visione dell'occhio umano si estende di piu' in orizzontale che in verticale, quindi per abbracciare il campo visivo uno schermo deve essere largo. Di conseguenza un monitor ultrawide, a parita' di superficie, e' piu' comodo di un monitor wide, perche' la visione laterale ti permette di avere un colpo d'occhio su tutto, mentre avere un 50 pollici molto vicino, ti affatica di piu' perche' devi muovere in continuazione lo sguardo su e giu'.
Infine, i monitor sono progettati per essere fruibili ad una distanza "da monitor", mentre le televisioni ad una distanza "da televisore"; sembra una tautologia, ma significa che hanno livelli di luminosita' e refresh rate diversi, fatti per sfruttare i diversi casi d'uso. Cosi' come avere un monitor troppo lontano dagli occhi e' controproducente, cosi' avere uno schermo troppo grande troppo vicino agli occhi anche.
Poi spuntano anche funzionalita' diverse: ad esempio difficilmente trovi un televisore con un hub usb come in questo caso, e non mi pare esistano televisori con ingressi USB-C o thunderbolt (ma anche qua potrei essere smentito), quindi e' anche meno comodo per poter collegare computer moderni.
Insomma, a parita' di prezzo io non ci penserei proprio a prendere un televisore al posto di un monitor: puo' sembrare figo dire che lo schermo e' piu' grande (in genere), ma ci sono un sacco di altre cose da tenere in considerazione, specialmente a livello ergonomico e di affaticamento della vista.
Peccato.. li facessero più “alti” sarebbero migliori
Assolutamente d'accordo con te!
E' lo stesso ragionamento per cui a suo tempo si sceglievano i 1920x1200 invece che per 1080. Sembravano pochi quei 120 pixel in più ma in ambito programmazione, office, disegno, sono sempre utilissimi.
Adesso questo monitor larghissimi ma non alti abbastanza per sostituire l'altezza dei 32/34' sono un grosso difetto in ambito office/multidisplay rispetto alla combinazione di schermi multipli da 27/32''.
Quel 5120x1440 pixel è troppo poco in altezza in alcuni ambiti: 2 x 24'' disposti verticalmente fanno già 1200+1200= 2400 pixel. E come larghezza a piacere, avendo posto con schermi multipli.
Il tutto senza considerare soluzioni con disposizione in pivot.
Certo utile per VESA che virtualmente permetterebbe di posizionarne due uno sull'altro - dunque estensione verticale -
Allora sì che si ragionerebbe con un 5120x2880, ma raddoppiando la spesa.
E comunque rimane la questione del dot pitch: è inutile avere risoluzioni maggiori se poi si è costretti ad usare lo scaling del 125% per il testo, ecc..
Per questo motivo mi stavo per affacciare a una soluzione tipo questa
https://www.dell.com/it-it/shop/monitor-dell-hub-usb-c-ultrasharp-43-4k-u4323qe/apd/210-bfis/monitor-e-accessori
proprio perchè l'altezza, per me, è molto più importante che la larghezza.
Cosa ne pensate?
Per questo motivo mi stavo per affacciare a una soluzione tipo questa
https://www.dell.com/it-it/shop/monitor-dell-hub-usb-c-ultrasharp-43-4k-u4323qe/apd/210-bfis/monitor-e-accessori
proprio perchè l'altezza, per me, è molto più importante che la larghezza.
Cosa ne pensate?
ti confermo che in ufficio nella postazione dove lavoro ho due 43" samsung pensati per lo stesso lavoro di quel DELL
credo sia la soluzione migliore.. oggi come oggi ho un 27" in verticale per la posta e due 43" per lavorare e mi trovo alla grande.. basta avere spazio sulla scrivania, io li ho molto lontani da me perchè la scrivania è profonda 1 metro altrimenti devi spostare la testa per guardare
Io pensavo di usare un solo 43, al massimo accompagnato da un monitor del portatile.
Per questione di vista e di risoluzione dovrei tenerlo abbastanza vicino, dici che potrebbe essere molto scomodo?
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