Netgear Orbi: Wi-Fi Mesh per gli ambienti più grandi

Netgear Orbi: Wi-Fi Mesh per gli ambienti più grandi

Abbiamo installato in ufficio una nuova rete Wi-Fi utilizzando il sistema Netgear Orbi di ultima generazione basato su un router e due satelliti. Si tratta di una rete Wi-Fi 6E con prestazioni decisamente valide. Ecco come sono andati i nostri test

di pubblicato il nel canale Periferiche
NetgearOrbi
 

Con il marchio Orbi, Netgear identifica una linea di prodotti per la connettività Wi-Fi ottimizzati per offrire le maggiori prestazioni con una dotazione completa in modo da poter coprire tutti i tipi di esigenza. Ottimizzati per le reti Wi-Fi Mesh con stesso SSID per tutti i satelliti che erogano la rete e con la selezione automatica del satellite per ogni client in funzione delle condizioni locali di intensità del segnale, i dispositivi Orbi puntano anche sulla facilità di configurazione in modo da poter essere utilizzati anche da chi non vuole dedicare molto tempo all'installazione.

Test Netgear Orbi

La procedura di impostazione iniziale, infatti, si basa su una serie di accortezze che facilitano la messa a punto, anche se non si è esperti di reti. Parliamo di un sistema con tecnologia WiFi 6E Quad Band con l'aggiunta della quarta banda a 6 GHz per migliorare la copertura fino 800 mq teorici e le prestazioni globali fino al 30%. Tre delle quattro bande sono dedicate alle comunicazioni con i dispositivi, mentre la quarta è riservata alla connessione tra satelliti (backhaul WiFi 6 dedicato), indispensabile per ottenere le migliori prestazioni all'interno di una rete Wi-Fi Mesh senza comprometterne la resa potenziale. In questo modo, infatti, si evita di sottrarre parte della capacità di trasmissione assegnata ai dispositivi connessi alla rete come smartphone, tablet, dispositivi intelligenti e IoT perché assegnata agli apparati attraverso i quali la rete viene gestita.

Test Netgear Orbi

Il backhaul WiFi avviene tramite una seconda banda da 5 GHz con 8,4 Gbps di larghezza di banda teorica disponibile. In alternativa, si può usare un cavo Ethernet Cat 6 per creare un backhaul cablato tra i satelliti, liberando così la seconda banda wireless da 5 Ghz.

Le tre bande che vengono dedicate ai dispositivi, invece, sono di tipo 2,4, 5 e 6 GHz. In particolare, lo sfruttamento della banda senza licenza a 6 GHz consente, tra le altre cose, di operare su 14 canali aggiuntivi da 80 MHz e in 7 canali aggiuntivi da 160 MHz, il che significa aggiungere alla rete altri 1200 MHz di spettro disponibile. Attraverso canali più ampi, in altri termini, non solo aumenta il throughput, e quindi la capacità e la velocità nella trasmissione dati, ma si ha modo di gestire un più alto numero di dispositivi sulla rete, riducendone la congestione.

Test Netgear Orbi

Lo standard Wi-Fi 6E migliora ulteriormente l'esperienza utente della rete 802.11ax mettendo a disposizione un'ulteriore banda da 6 GHz, rivelandosi particolarmente utile nel caso delle applicazioni aziendali più complesse o per gli utenti che volessero coprire la propria casa di grandi dimensioni con una rete capace di offrire prestazioni ottimali in tutti i punti. La banda da 6 GHz opera su 59 canali aggiuntivi da 20 MHz, 29 da 40 MHz, 14 da 80 MHz e 7 da 160 MHz, mentre utilizza le caratteristiche dello standard 802.11ax, ovvero 8x8 uplink/downlink MU-MIMO, OFDMA e BSS Color, per fornire una capacità fino a quattro volte maggiore per gestire più dispositivi.

L'intensità del segnale è garantita da 12 antenne interne ad alte prestazioni con amplificatori ad alta potenza con beamforming implicito ed esplicito per le bande MU-MIMO a 2,4 GHz, 5 GHz e 6 GHz per lo streaming simultaneo di dati su più dispositivi.

Test Netgear Orbi

Queste le prerogative teoriche del Wi-Fi 6, nella pratica di tutti i giorni invece si riscontra una rete con intensità migliore in tutti i punti e quindi maggiore stabilità complessiva, capace di accogliere un più alto numero di dispositivi e di estendersi per ampi spazi, con prestazioni in termini di velocità di trasferimento nettamente maggiori rispetto a Wi-Fi 5. Combinando lo spettro disponibile del Wi-Fi 6E e le funzionalità avanzate di 802.11ax (Wi-Fi 6), infatti, si ottiene una moltiplicazione dei benefici della rete, pur rimanendo la necessità di utilizzare client compatibili con Wi-Fi 6E per poterla sfruttare pienamente.

Test Netgear Orbi

Il router NETGEAR Orbi WiFi 6E (RBRE960 la versione da noi testata), inoltre, mette a disposizione una porta WAN da ben 10 Gigabit, il che permette di gestire anche le connessioni a internet più performanti senza perdita di prestazioni. Naturalmente il sistema non fa anche da modem, quindi bisognerà usare un modem esterno o un ONT nel caso della fibra. Sia sul router che sui satelliti troviamo anche la porta LAN Ethernet Multi-Gigabit da 2,5 Gbps, insieme a tre porte Gigabit. Su ciascun satellite si trova anche un pulsante per il reset, uno per la sincronizzazione con gli altri elementi della rete e la porta di alimentazione.

Test Netgear Orbi

Sotto la scocca, troviamo il chipset top di gamma per questo tipo di utilizzi di Qualcomm, il Networking Pro 1610, che monta un processore quad-core da 2,2 GHz. Sia il router che i satelliti dispongono, inoltre, di 1 GB di memoria di sistema e di 512MB per l'archiviazione del firmware e delle impostazioni.

Test Netgear Orbi

Per quanto riguarda l'estetica, i satelliti sono piuttosto eleganti (al netto dei gusti personali). Noi abbiamo qui in prova la versione in nero e dobbiamo dire che ben si è adattata all'arredamento della redazione di Hardware Upgrade. La presenza di luci LED è ridotta al minimo: c'è solo un flash bianco quando qualcosa non è ben configurata nella rete, che si colora di blu quando la connessione è funzionante. I satelliti si surriscaldano poco e non sono rumorosi, consumando circa 15-20 watt ciascuno. Sono di dimensioni piuttosto importanti (‎17 x 14 x 6 cm), con un peso di circa 1 kg ciascuno.

Abbiamo detto di come il processo di configurazione e prima messa a punto sia stato semplice. Avviene tramite l'app per Android o iOS con illustrazioni molto intuitive su cosa fare durante l'installazione. Si ha la sensazione che tutti i possibili problemi vengano anticipati e trattati adeguatamente, anche se l'app funziona solo in verticale: è ovvero adatta più agli smartphone che ai tablet. Consente di aggiungere un ulteriore satellite in qualsiasi momento scansionando il QR code che si trova su ciascuno di essi e poi completando la procedura in maniera completamente automatica.

App Netgear Orbi

Possiamo controllare quali sono i dispositivi connessi alla rete ed eseguire test sulle performance della connessione a internet e della rete Wi-Fi, ma anche configurare una rete Wi-Fi per gli ospiti e il Parental Control, oltre che le opzioni di sicurezza. Le opzioni di configurazione della rete Wi-Fi sull'app, tuttavia, sono limitate, mentre per il controllo completo bisogna passare all'interfaccia web disponibile tramite l'indirizzo http://orbilogin.com/. A una grafica molto spartana, corrisponde una facilità di utilizzo paragonabile a quella verificata con l'app.

Dall'interfaccia web si può configurare la Modalità Access Point, l'inoltro delle porte, il DNS dinamico, il servizio VPN, i percorsi statici, l'UPnP, la VLAN e altro ancora. Anche qui abbiamo informazioni sulle performance della connessione a internet, sui satelliti di cui si compone la rete e sulle impostazioni di sicurezza. Da questo punto di vista, Netgear Orbi fa affidamento a Netgear Armor, servizio fornito gratuitamente per i primi 30 giorni dalla creazione dell'account. Armor esegue regolarmente la scansione di tutti i computer, telefoni e dispositivi IoT per individuare potenziali rischi. Armor identifica anche vulnerabilità quali password deboli, credenziali predefinite, bug noti di firmware e porte aperte. Gestire la sicurezza al livello del router con un software come Armor significa poter individuare eventuali difetti di rete, quali potenziali backdoor, password deboli o predefinite e comunicazioni non protette o crittografate in modo non corretto. Inoltre, si ha un controllo continuo sul traffico di rete in uscita rispetto al blocco URL di siti non sicuri o non protetti. Quindi, qualunque sia la pagina su cui si atterra, si sa che si sarà al sicuro. Inoltre, l'antivirus Bitdefender è incluso nell'abbonamento ad Armor. Il quale, dopo la prova gratuita, ha un costo di 100 euro annuali.

Passiamo ai test. Abbiamo utilizzato la nostra consueta postazione per le prove Wi-Fi composta da un PC connesso tramite cavo Ethernet Cat 8 a uno switch a sua volta connesso al router, mentre con due computer portatili, uno connesso su standard Wi-Fi 5 e l'altro su standard Wi-Fi 6, siamo andati a collaudare la connessione Wi-Fi erogata. Tuttavia, c'è un'importante differenza rispetto al passato, perché come server abbiamo sostituito il precedente Nuc dotato di porta Ethernet da 1 Gbit con un PC con scheda madre con porta da 10 Gbit, la quale ci permette di superare una serie di colli di bottiglia. Per questo motivo, i test di throughput del sistema Orbi non sono da paragonare con quelli fatti in occasione delle precedenti recensioni di router.

Abbiamo utilizzato il software iPerf per simulare le connessioni tra i dispositivi. iPerf è un software a riga di comando che permette di misurare l'ampiezza di banda, inviando una serie di pacchetti da un server verso un client.

Test Netgear Orbi

Il test ci mostra non solo che le velocità di trasferimento in Wi-Fi 6 sono sensibilmente maggiori rispetto al vecchio standard Wi-Fi 5, ma anche come la qualità della connessione degradi di meno all'allontanarsi dalla posizione in cui si trova il router. Inoltre, risolvendo il limite della porta Gigabit, abbiamo agevolmente superato questa soglia di dati trasferiti al secondo.

Alla voce Wi-Fi 6+5 corrisponde il test con doppio client, ovvero un PC Wi-Fi 6 e uno Wi-Fi 5 connessi con router o satellite, mentre due server iPerf erano in esecuzione sul PC connesso al router (tramite switch) con cavo Ethernet Cat 8. La velocità di throughput qui riscontrata risulterebbe ovviamente aumentata con l'utilizzo simultaneo di un maggior numero di server e di client. Abbiamo poi voluto sondare anche la connessione al satellite. Come abbiamo visto in precedenza, infatti, quest'ultimo ha un backhaul con il router su banda da 5 Ghz e non 6 Ghz, quindi è normale che ci sia una piccola perdita di prestazione. Basta allontanarsi di qualche metro dal router con il portatile e avvicinarsi al satellite perché la scheda di rete del PC individui il satellite e faccia il salto di connessione, senza che l'utente si accorga di niente (dopo ulteriori dettagli).

Test Netgear Orbi

Abbiamo anche provato ad eseguire uno Speedtest, utilizzando sempre un portatile Wi-Fi 6 e uno Wi-Fi 5. Anche in questo caso notiamo differenze prestazionali sensibili, con il router Netgear Orbi che ci permette di sfruttare quasi il pieno potenziale della nostra connessione a internet da 400 Mbit/s teorici. Il portatile non è connesso al router tramite cavo Ethernet, pur trovandosi in prossimità a non più di un paio di metri.

D'altronde, un sistema come Netgear Orbi non si limita a offrire connessioni dalle prestazioni molto elevate o la capacità di accogliere sulla propria rete un elevato numero di dispositivi. Anzi, la sua prerogativa principale riguarda la capacità di estendere in maniera importante la rete attraverso la modalità Wi-Fi Mesh. Avendo avuto modo di provare la configurazione con un router e con due satelliti abbiamo deciso di installare una rete wireless completamente gestita dai dispositivi Netgear Orbi in tutto l'ufficio, per andare a verificare in ogni locale l'intensità del segnale.

Test Netgear Orbi

Rete Wi-Fi con il solo router Netgear Orbi

Test Netgear Orbi

Rete Wi-Fi con il router e due satelliti Netgear Orbi

Per ogni locale dell'ufficio viene indicato il livello di intensità del segnale in decibel milliwatts (dBm), l'unità di misura utilizzata per indicare un rapporto di potenza espresso in decibel (dB) con riferimento ad un milliwatt (mW). Sul grafico abbiamo poi colorato di rosso i locali con migliore intensità del segnale (che ovviamente si traduce in maggiori velocità di trasferimento oltre che superiore stabilità della connessione Wi-Fi) e di colori via via più scuri quei locali con maggiore degrado del segnale.

Si può notare come nella configurazione con il solo router ci siano molte aree in rosso scuro, segno di un forte degrado del segnale Wi-Fi, che comunque, per quanto debole, continua ancora ad esserci. Nelle aree di rosso più scuro abbiamo poi posizionato i due satelliti a nostra disposizione per il test. Il secondo grafico, quindi, ci mostra come l'intensità del segnale che si ha in prossimità del router sia ripristinata quasi interamente vicino ai satelliti, con benefici anche nei locali adiacenti. In questo modo, le aree rosso scure (pur continuando ad esserci) sono ridotte in maniera sensibile, e l'intero ufficio può godere di una rete Wi-Fi più performante e in più punti.

Test Netgear Orbi

In definitiva, Netgear Orbi è un sistema avanzato dedicato agli impieghi professionali, agli uffici ed eventualmente in abitazioni dall'estensione importante. Il prezzo non è contenuto, ma può essere giustificato dalle alte prestazioni, dalla capacità di gestire un numero molto alto di dispositivi connessi alla rete e dalla facile procedura di installazione. A tal proposito abbiamo notato come sia molto facile strutturare la rete, mentre è più difficoltoso aggiungere i satelliti, soprattutto se li si vuole porre a distanze considerevoli dal router. Meglio disporli prima vicino al router per il riconoscimento iniziale, per poi portarli nei punti in cui sono necessari.

Inoltre, mentre l'app Orbi è piacevole da consultare e da usare, l'interfaccia web è rimasta piuttosto obsoleta e fin troppo spartana nella grafica. Non è difficile da usare, ma non rende certo piacevole l'esperienza, mentre avremmo gradito qualche opzione di configurazione in più per la rete Wi-Fi Mesh. Ad esempio, abbiamo notato come l'assegnazione dei dispositivi ai satelliti non sia sempre fluida: può capitare, ad esempio, di spostarsi per l'area coperta dalla rete (ad esempio con uno smartphone o con un portatile) e di rimanere agganciati al satellite più distante in luogo del più logico indirizzamento alll'unità che adesso è più vicina al nostro dispositivo. Spesso abbiamo dovuto disconnettere il dispositivo e riconnetterlo per essere agganciati al satellite più opportuno o al router.

Altri software di configurazione, invece, permettono di selezionare manualmente il satellite a cui agganciare il dispositivo, il che è decisamente comodo e permette di sfruttare al meglio la rete. Si noti, comunque, che si tratta di un utilizzo border line della rete, mentre alla maggior parte dell'utenza interesserà maggiormente la stabilità e la massima estensione, che comunque sono perfettamente garantiti da Netgear Orbi. Il quale si è rivelato affidabile e potente come pochi altri sistemi Wi-Fi Mesh: semmai, il vero ostacolo all'acquisto riguarda il prezzo. Un sistema del genere, nella configurazione con un router e due satelliti, arriva a costare 1.699,99 €, mentre un satellite supplementare ha un prezzo di 699,99€.

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6 Commenti
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sbaffo29 Settembre 2022, 21:50 #1
Alla voce Wi-Fi 6+5 corrisponde il test con doppio client, ovvero un PC Wi-Fi 6 e uno Wi-Fi 5 connessi con router o satellite

guardando i grafici credevo una aggregazione, invece sono due device, per forza che il throughput aumenta. Probabilmente usano canali diversi, anzi sicuramente.

Invece se ci fossero parecchi client sulla stessa banda, diciamo sulla 2.4ghz che usa un canale solo (ma anche sulla 5ghz mi pare che orbi gestisca un canale alla volta?) se c'è anche un solo device col wifi 5 anche gli altri scalano sul 5 o possono restare sul wifi 6 ? E i benefici sulle interferenze verrebbero meno o no?

Grafico velocità: wifi 5+6 è sempre maggiore della somma dei wifi5 + wifi6 a parità di distanza, come si spiega? un caso?

Ad esempio, abbiamo notato come l'assegnazione dei dispositivi ai satelliti non sia sempre fluida: può capitare, ad esempio, di spostarsi per l'area coperta dalla rete (ad esempio con uno smartphone o con un portatile) e di rimanere agganciati al satellite più distante in luogo del più logico indirizzamento alll'unità che adesso è più vicina al nostro dispositivo. Spesso abbiamo dovuto disconnettere il dispositivo e riconnetterlo per essere agganciati al satellite più opportuno o al router.

Questo è male, su dispositivi da 600e l'uno è inaccettabile. A cosa serve il mesh se devo fare lo switch a mano? Allora metto due AP cablati e faccio la stessa cosa a un decimo del costo!
Anzi secondo alcuni il mesh è una bufala commerciale, basta mettere due ap (cablati) con lo stesso SSID ma su canali diversi e il device switcha da solo sul migliore. Mi piacerebbe capire se è vero, qualcuno ha provato?
pWi30 Settembre 2022, 08:22 #2
Originariamente inviato da: sbaffo
guardando i grafici credevo una aggregazione, invece sono due device, per forza che il throughput aumenta. Probabilmente usano canali diversi, anzi sicuramente.

Invece se ci fossero parecchi client sulla stessa banda, diciamo sulla 2.4ghz che usa un canale solo (ma anche sulla 5ghz mi pare che orbi gestisca un canale alla volta?) se c'è anche un solo device col wifi 5 anche gli altri scalano sul 5 o possono restare sul wifi 6 ? E i benefici sulle interferenze verrebbero meno o no?

Grafico velocità: wifi 5+6 è sempre maggiore della somma dei wifi5 + wifi6 a parità di distanza, come si spiega? un caso?


Questo è male, su dispositivi da 600e l'uno è inaccettabile. A cosa serve il mesh se devo fare lo switch a mano? Allora metto due AP cablati e faccio la stessa cosa a un decimo del costo!
Anzi secondo alcuni il mesh è una bufala commerciale, basta mettere due ap (cablati) con lo stesso SSID ma su canali diversi e il device switcha da solo sul migliore. Mi piacerebbe capire se è vero, qualcuno ha provato?


Con "Wi-Fi 6+5" ho indicato un test con l'esecuzione di due server iPerf sul PC connesso allo switch con il cavo LAN con un client su un portatile Wi-Fi 6 e un client sul portatile Wi-Fi 5. Non mi pare che la velocità sia maggiore della somma dei due testati singolarmente, ma allineata. Naturalmente potrebbe essere interessante testare con un numero ancora maggiore di server e di client ora che abbiamo risolto i limiti alla nostra postazione di test.

Se volete suggerire qualche altro tipo di test fate pure e proveremo a verificare le condizioni per poter fare altri test. Grazie
gd350turbo30 Settembre 2022, 08:45 #3
Originariamente inviato da: sbaffo
Anzi secondo alcuni il mesh è una bufala commerciale, basta mettere due ap (cablati) con lo stesso SSID ma su canali diversi e il device switcha da solo sul migliore. Mi piacerebbe capire se è vero, qualcuno ha provato?

Io...
Come ti ho scritto "di la", prima di andare in mesh avevo 4 ap, suddivisi manualmente tra i canali da 1 e 12, erano ap economici, 20-30€ ma ogni device switchava secondo le sue regole, alcuni lo facevano bene altri male altri non lo facevano, con il mesh non ho più riscontrato problemi.
sbaffo01 Ottobre 2022, 17:17 #4
Originariamente inviato da: pWi
Se volete suggerire qualche altro tipo di test fate pure e proveremo a verificare le condizioni per poter fare altri test. Grazie

visto che c'è la piantina, chiederei un paio di test, ma prima dicci in quali stanze hai fatto le prove a 10metri.

I test:
- mettendoti in una zona dove si prendono due AP, diciamo in corridoio oppure nella prima/seconda stanza in ingresso che non hanno avuto migliorie di segnale, o nelle tre in basso nell'altro angolo, insomma situazioni diffcili dove c'è segnale sovrapposto tra due ap ma non uno chiaramente superiore o molto forte. Lì fai i test in wifi 5, possibilmente in 2.4ghz, sia con i due ap accesi sia spegnedone uno (se possibile spegnerei il wifi del router che è in centro) per vedere se migliora eliminando le interferenze reciproche.
Purtroppo la maggior parte dei device che uno ha in casa sono ancora wifi5, senza contare che ne vendono ancora molti nuovi, sia notebook che le varie fire stick ecc. E ho notato che basta mettere in mezzo una/due pareti per passare dai 5ghz ai 2.4.
- poi ci butti dentro un paio di ipcam economiche che funzionano solo col wifi N in 2.4ghz, le metti in streaming leggero come è di solito la videosorveglianza, per vedere se interferiscono. (Così abbiamo ricreato la situazione tipica della casa di campagna/città con giardino/ingresso da sorvegliare, come nel thread sul mesh.)

Ah, nella scelta della stanza guarda prima con inSSIDer o simili che non ci siano interferenze preponderanti da qualche vicino che possono inficiare il test. E spegni i microonde .

EDIT:
Nei vostri test il Wifi 5 crolla clamorosamente rispetto al 6, anche nel test degli Asus, mentre altre prove che avevo trovato vedono differenze molto minori e velocità molto maggiori:
https://www.techspot.com/article/2098-wifi-5-vs-wifi-6/
qui si vede bene che in molti casi il mesh peggiora invece di migliorare (interferenze reciproche?), e il wifi 5 non è tanto inferiore al 6, anzi stranamente a volte prende anche meglio.
https://www.allion.com/wifi6-vs-wifi5/
anche qui la differenza è minima tra 5 e 6, dipende più dalle antenne dei notebook.
Come dicevo anche nella prova degli Asus, nel vostro uffcio ci devono essere grosse interferenze sul wifi5, magari agli altri piani ci sono altri uffici belli intasati. Però ciò capita di solito sul 2.4ghz che ha pochi canali e ampio range, sui 5ghz che ha tanti canali e passa poco attraverso le pareti si dovrebbero trovare canali liberi.

Poi come si spiega lo speedtest internet dove il wifi 5 fa 136Mbps "in prossimità a non più di un paio di metri", quindi equivalente a quelli a 0 metri del grafico sopra dove fa 470? C'era in mezzo una parete grossa e vi siete dimenticati di dirlo? Altrimenti un metro in più o in meno non fa crollare a meno di un terzo la velocità.
pWi03 Ottobre 2022, 08:24 #5
Le prove a 10 metri sono state fatte nei punti con minore intensità del segnale nella configurazione con il solo router, ovvero quelli dove il rosso è più scuro.

Ho guardato l'articolo di Techspot e non mi sembra di vedere risultati molto diversi dai nostri per quanto riguarda le loro configurazioni "ideali". Nei loro test Wi-Fi 6 perde molto quando subentrano ostacoli o va all'aperto, ma in condizioni più normali mi sembra faccia segnare sempre risultati sensibilmente superiori al Wi-Fi 5.

Cmq noi abbiamo sempre scelto il migliore canale Wi-Fi disponibile anche per i test Wi-Fi 5, quindi l'incidenza delle interferenze è ridotta al minimo.
sbaffo03 Ottobre 2022, 14:27 #6
Originariamente inviato da: pWi
Le prove a 10 metri sono state fatte nei punti con minore intensità del segnale nella configurazione con il solo router, ovvero quelli dove il rosso è più scuro.

Ho guardato l'articolo di Techspot e non mi sembra di vedere risultati molto diversi dai nostri per quanto riguarda le loro configurazioni "ideali". Nei loro test Wi-Fi 6 perde molto quando subentrano ostacoli o va all'aperto, ma in condizioni più normali mi sembra faccia segnare sempre risultati sensibilmente superiori al Wi-Fi 5.

Cmq noi abbiamo sempre scelto il migliore canale Wi-Fi disponibile anche per i test Wi-Fi 5, quindi l'incidenza delle interferenze è ridotta al minimo.

Non sembra almeno nello speedtest internet, il cap della vostra connessione internet è 400 per tutti, il che giustifica i 353 del wifi6, ma:
Originariamente inviato da: sbaffo
come si spiega lo speedtest internet dove il wifi 5 fa 136Mbps "in prossimità a non più di un paio di metri", quindi equivalente a quelli a 0 metri del grafico sopra dove fa 470? C'era in mezzo una parete grossa e vi siete dimenticati di dirlo? Altrimenti un metro in più o in meno non fa crollare a meno di un terzo la velocità.


Dalla piantina di techsopt sembra una casa isolata, tipo villette a schiera, quindi non ha un ufficio al piano di sotto nè tantomento dal vicino, le sue interferenze sono sicuramente molto minori che in un condominio in effetti.

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