Ultimaker 3 rivoluziona il doppio estrusore: ora è basculante

Uno dei classici problemi delle stampanti a doppio estrusore è la possibilità che l'uno interferisca con il lavoro dell'altro: la nuova Ultimaker 3 lo risolve brillantemente grazie a un sistema che rende il secondo estrusore basculante. Quando non è in uso si ritrae e quando deve stampare si abbassa al di sotto del primo. La novità apre il campo alle stampe a due materiali, in particolare quelle con supporti solubili in acqua in PVA
di Roberto Colombo pubblicato il 19 Ottobre 2016 nel canale PerifericheUltimakerStampa 3D
Un doppio estrusore molto particolare per Ultimaker 3
Annuncio in grande stile ieri sera per Ultimaker: il produttore olandese ha organizzato una diretta streaming in contemporanea mondiale per la presentazione delle sue nuove Ultimaker 3 e Ultimaker 3 Extended. I due nuovi modelli introducono una grande novità nella gamma: il doppio estrusore. Potrebbe sembrare una novità da poco, visto che la concorrenza offre questa funzionalità già da anni, ma è la particolare implementazione a rappresentare un punto di svolta, una pietra miliare, per il produttore, nato a cavallo tra il 2010 e il 2011.
Uno dei classici problemi delle stampanti a doppio estrusore è la possibilità che l'uno interferisca con il lavoro dell'altro, visto che sono posizionati circa alla stessa quota di lavoro. Inoltre se uno dei due estrusori ha una 'bava' di filamento non completamente estruso quest'ultima può attaccarsi al pezzo e rovinare il lavoro dell'altro. Ultimaker ha brillantemente risolto il problema studiando un meccanismo che rende basculante il secondo estrusore. Quando non è in uso si trova diversi millimetri al di sopra di quello principale, mentre quando deve cominciare a estrudere materiale un sistema di leve lo posiziona qualche centimetro al di sotto del primo. In questo modo i due non interferiscono l'uno con il lavoro dell'altro e anche eventuali residui di filamento non vanno a inficiare la stampa. Il sistema ha dimostrato, nei test effettuati in fase di studio, di sopportare senza problemi più di 750.000 spostamenti, inoltre per minimizzare l'usura Ultimaker fa effettuare alla macchina il cambio di estrusore ogni due livelli invece che dopo la deposizione del singolo livello.
Ultimaker ha brillantemente risolto il problema studiando un meccanismo che rende basculante il secondo estrusore
Il lavoro sul corpo di stampa non si è concentrato solo sul meccanismo di spostamento del secondo estrusore, ma il produttore olandese ha lavorato anche per rendere tutto più semplice e funzionale. Per mantenere la testa di stampa leggera, nonostante la presenza di un estrusore in più, sono stare ridotte al minimo le viti, mentre per il raffreddamento ora troviamo ben tre ventole a turbina. Queste ultime sono tenute in sede da uno sportello magnetico, che elimina le viti e permette un accesso più veloce alla testa di stampa. Aprendo lo sportello della ventola frontale si ha accesso ai due corpi di estrusione: anche in questo caso Ultimaker ha lavorato per una maggiore semplicità e solidità. Gli estrusori possono essere estratti e cambiati senza dover svitare nessuna vite, essendo mantenuti in sede da guide, magneti e un meccanismo a scatto.
Questa è la seconda grande novità dei due nuovi modelli, che vedono gli estrusori intercambiabili e studiati ad hoc per i diversi materiali. Al momento gli estrusori sono di due tipi, uno generico per tutti i materiali (PLA, ABS, CPE, Nylon) e uno dedicato al PVA solubile, materiale utilizzato per la costruzione dei supporti. Non c'è possibilità di errore in quanto ogni estrusore integra una eprom con i suoi dati e il caricamento dei filamenti beneficia della tecnologia NFC, per cui la macchina riconosce automaticamente il filamento caricato e avverte nel caso in cui non sia compatibile con l'estrusore. Ultimaker sta lavorando per ottimizzare ulteriormente gli estrusori (soprattutto nella parte di dissipazione termica) per i diversi materiali ed è probabile che in futuro ogni filamento possa avere un estrusore dedicato. Nel kit base le macchine portano ora in dote tre 'printcore': due generici e uno dedicato al PVA, in modo da poter stampare fin da subito con doppio materiale, o bicolore oppure con supporti solubili. Il corpo dell'estrusore integra anche un LED multicolore che informa visivamente sullo stato: con un semplice sguardo si può capire se esso è freddo, se si sta riscaldando o se è alla temperatura d'esercizio.
Il PVA utilizzato è certificato per non lasciare residui inquinanti e si discioglie in acqua nel giro di poche ore (un paio per i supporti del pezzo che potete vedere nel video). Un piccolo trucco per favorire il discioglimento è quello di muovere il bagno d'acqua con un piccola pompa da acquario, per favorire il distacco dei supporti anche nelle parti più interne del pezzo. Tra le novità troviamo anche la connettività Wi-Fi per il controllo remoto senza fili (c'è anche il connettore ethernet), la videocamera per riprendere le attività di stampa in tempo reale e la porta USB, che va a sostituire lo slot per le schede SD. Nuovo anche il sensore capacitivo per l'autolivellamento del piano di stampa.
Motori, piatto riscaldato, area di stampa e molti altri particolari restano gli stessi del collaudato modello precedente. Il piatto può lavorare a temperature controllate tra 20°C e 100°C, mentre l'estrusore da 180°C a 280°, con la possibilità in futuro di superare anche i 300°C. L'area di stampa a singolo materiale è pari, per il modello Ultimaker 3, a 215x215x200mm e si riduce a 197x215x200mm in caso di utilizzo del doppio estrusore. Per il modello Extended, l'area di stampa è la stessa per quanto riguarda la base, ma può arrivare a 300mm sull'asse Z. I filamenti hanno un diametro di 2,85mm e generalmente la macchina utilizza estrusori da 0,4mm. Con questo estrusore Ultimaker dichiara una risoluzione di stampa di 20-200 micron, con accuratezza di 12.5, 12.5 e 2,5 micron rispettivamente sugli assi X, Y e Z. Per la creazione dei G-Code da mandare in stampa è fornito il software Cura 2. Ultimaker 3 costerà €2.995 (IVA esclusa) e Ultimaker 3 Extended costerà €3.695, sempre IVA esclusa. In Italia il distributore ufficiale è Crea3D, che si affida a una rete di vendita locale che copre tutto il Paese. Ecco le nuove stampanti dal vivo nel nostro video dall'evento di presentazione:
2 Commenti
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