Stampanti InkJet

In questa guida sono state analizzate le due tecnologie che caratterizzano le attuali InkJet, cioè le tecnologie Bubble Jet e Piezoelettrica; per ognuna di esse si sono curati tutti gli aspetti legati sia alla velocità che alla qualità di stampa senza tralasciare una analisi dei costi, cioè la vera e propria nota dolente per questa tipologia di periferiche
di Luca Ruiu pubblicato il 04 Gennaio 2001 nel canale PerifericheIntroduzione
Le
stampanti a getto d'inchiostro vennero introdotte sul mercato negli anni 80 unitamente
alle stampanti laser, ma solo in questi ultimi anni sono state in grado di acquisire fette
di mercato sempre più ampie relegando le stampanti ad impatto, che rappresentavano la
tipologia di stampa più diffusa, ad un settore di nicchia.
Il principale freno alla diffusione di queste periferiche dall'inizio della loro
commercializzazione fu dettato da molti fattori, quali ad esempio:
- elevato costo dei materiali di consumo e quindi del costo per pagina
- lentezza e bassi carichi di lavoro supportati
- qualità di stampa superiore alle stampanti ad aghi ma nettamente inferiore a quanto offerto dalle stampanti laser che pur avendo un maggior costo di acquisto garantivano un costo di stampa nettamente inferiore
- problemi legati alla manutenzione; frequenti le otturazioni degli ugelli di stampa dovuti a periodi più o meno lunghi di non utilizzo parzialmente risolti con il miglioramento degli inchiostri, delle testine di stampa e con l'uso di dispositivi di parcheggio e pulitura
tutti aspetti che, conti alla mano, nel caso di volumi di stampa medi, o medio/alti, facevano preferire le laser alle getto, sempre che la scelta non fosse condizionata dalla necessità di effettuare stampe a colori. D'altro canto altri fattori hanno contribuito nel tempo a determinare l'attuale successo commerciale di queste periferiche, quali:
- la possibilità di eseguire stampe a colori
- l'economicità della periferica
- la silenziosità del processo di stampa
- una maggiore qualità di stampa rispetto ad una periferica ad impatto
Le stampanti a getto
d'inchiostro, più comunemente note come "InkJet", sono stampanti che fanno
parte della stessa categoria delle laser, cioè della famiglia delle "non a
impatto"; queste stampanti non interagiscono meccanicamente con il foglio di carta
durante la stampa, a differenza di quanto non facciano le stampanti ad aghi.
In commercio esistono varie tipologie di InkJet che si differenziano sia per il numero
massimo di colori gestiti contemporaneamente, che può andare da 1 a 6, che per la
velocità di stampa, risoluzione, e formato dei fogli, vedi A4, A3 e così via. A seconda
del numero dei colori gestiti possiamo parlare di stampanti monocromatiche, a colori in
tricromia, o quadricromia e così via. E' bene precisare che quando parliamo di stampanti
monocromatiche o a colori in tricromia facciamo riferimento allo stesso prodotto; queste
stampanti di fascia entry level sono in grado di utilizzare una sola cartuccia alla volta
e questa può essere di inchiostro nero, oppure a colori con tre distinte tonalità,
ciano, magenta e giallo; le periferiche di fascia media, o medio/alta, sono invece dotate
di un doppio supporto e quindi ospitano, contemporaneamente, la cartuccia di inchiostro
nero e a colori .
ll principio di funzionamento delle InkJet è abbastanza semplice dato che consiste nel
proiettare, con differenti tecnologie sviluppate dagli stessi produttori, delle minuscole
gocce di inchiostro sul foglio di carta sul quale rimarranno impresse dopo la successiva
fase di essiccazione. La stampa con una getto d'inchiostro, e quindi la formazione della
pagina, si realizzata con successivi passaggi, in direzione orizzontale, della testina di
stampa sul foglio seguiti da un avanzamento, o passo verticale, dello stesso; il foglio
che deve essere stampato viene idealmente suddiviso in strisce e la stampante, governata
dal software in dotazione, movimenta la testina sulla base dei segnali ricevuti dal PC.
Ovviamente questo processo tenderà ad impegnare il nostro computer per tempi più o meno
lunghi ma il tutto è fortemente condizionato dal quantitativo di memoria buffer di cui la
stampante potrà disporre; questa memoria è in grado di ospitare le informazioni che
dovranno essere inviate alla testina liberando di conseguenza le risorse del nostro PC,
quindi maggiore è questa memoria e prima il computer potrà "liberarsi" dalle
code di stampa.
Nelle successive pagine spiegheremo a grandi linee in cosa consistono queste differenti
tecnologie; l'obiettivo comune è quello di portare ad una certa pressione la goccia di
inchiostro all'interno della testina di stampa, in modo tale da "sparare"
l'inchiostro verso il foglio; a seconda delle modalità con cui questa pressione viene
creata parleremo di "Tecnologie basate sul calore" e di "Tecnologia
Piezo-Elettrica".
I problemi maggiori che possiamo riscontrare con le stampanti a getto sono proprio legati alle testine di stampa e alla loro usura; il procedimento termico è di gran lunga il più usurante ed è per questo motivo che la testina di stampa è incorporata nella cartuccia di inchiostro e viene quindi sostituita ogni volta che viene cambiata la cartuccia stessa, mentre con la tecnologia piezoelettrica, molto meno usurante, le testine sono parte integrante della stampante; in questo caso però, l'eventuale rottura della testina che è un problema non così poco frequente e molto condizionato dal modo d'uso della periferica, comporterebbe una riparazione abbastanza costosa pari, per i modelli entry level, anche al 50% del loro valore commerciale.